SICURSCUOLA
PREMESSA
L’orientamento in materia di promozione della salute e della sicurezza pone l’accento sul benessere
psicofisico e sociale dell’individuo, primo attore di tutti gli interventi in materia.
La promozione della sicurezza a scuola è da intendersi non soltanto in un’ottica di tipo strutturale e tecnico
in quanto protezione dal pericolo e dai rischi di natura strutturale o ambientale, ma anche e prima di tutto
come elemento educativo e formativo. Infatti la scuola è l’ambiente primario atto a valorizzare la cultura
della sicurezza attraverso la condivisione delle regole e l’adozione di uno stile di vita adeguato.
E’ ormai quindi riconosciuta la necessità di promuovere strategie preventive partendo dalla fascia d’età della
scuola primaria, creando proprio nella scuola un clima ed un ambiente favorevole alla formazione ed
all’attuazione di idonee strategie progettuali.
Il progetto che si intende realizzare consiste nell'assumere una prospettiva positiva nei confronti di corretti
stili di vita, finalizzando l'attività al miglioramento della prassi quotidiana e del benessere percepito. Ci si
prefigge di considerare aspetti interni all'individuo insieme ad aspetti del contesto scolastico, allargando il
focus su vari ambiti comportamentali (ambiente, benessere, corrette regole di vita e prevenzione di
comportamenti errati per la salute e la sicurezza), favorendo anche il confronto tra componenti diverse.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Il territorio in cui ricadono gli Istituti comprensivi Statali G. Falcone e L. Sciascia è il quartiere San Filippo
Neri , ex Zen, un quartiere urbano di periferia che conta ufficialmente circa 22.000 abitanti.
La popolazione mostra una struttura con un’alta percentuale di soggetti in età lavorativa, un peso poco
accentuato di anziani e, proporzionalmente, più rilevante di giovani e bambini da 0 a 14 anni (dati forniti
dalla VII circoscrizione del Comune di Palermo).
La caratteristica comune degli abitanti delle due aree abitative (Zen 1 e Zen 2) è la marginalità.
La condizione di particolare isolamento, l’aggravarsi della crisi economica e occupazionale hanno
incrementato attività illegali che alimentano precoci forme di devianze minorili e microcriminalità.
Luoghi e ambienti sociali dove manca del tutto la percezione della legalità, il diritto al rispetto, al confronto e
alla condivisione nella diversità.
Le molte abitazioni all’interno delle insulae (raggruppamenti di case in cui è suddiviso il quartiere) sono
realizzate con materiale scarso, con le pareti in cartongesso; l’allacciamento alla fognatura, alla rete elettrica,
idrica e al gas, è parziale e molte aree destinate a verde pubblico si sono trasformate in discariche con
elementi tossici.
Si registra una mancanza di consapevolezza riguardo al pericolo derivante da incidenti domestici, rischi
ambientali, e alla tutela della protezione personale e collettiva.
Nel Pof delle scuole sono presenti percorsi di educazione alla convivenza civile: educazione alla
cittadinanza, educazione alla salute, educazione alimentare, educazione ambientale, educazione stradale, ma
è necessario implementare queste tematiche, con particolar riguardo a quella della sicurezza, con attività
specifiche per operare costruttivamente nella progressiva responsabilizzazione individuale e sociale, nel
rispetto delle regole di convivenza.
Promuovere tali temi su prevenzione, sicurezza e educazione alla salute in questo territorio, non significa
necessariamente fornire all’alunno nozioni più o meno formalizzate, ma offrire situazioni concrete,
sperimentali, basate su osservazione, esplorazione e ricerca, nell’ottica di promuovere i processi
dell’alfabetizzazione culturale.
La condizione giovanile all’interno della scuola è caratterizzata da una diffusa tendenza a non riconoscere e
rispettare le regole fondamentali della convivenza civile, da una scarsa capacità di autocontrollo e di ascolto,
da un deterioramento della self-image e quindi basso livello di autostima, da una carenza motivazionale alla
frequenza scolastica e allo studio.
FINALITA'
Il progetto è mirato all’accrescimento della cultura della sicurezza e della prevenzione sui luoghi di lavoro e
nella vita quotidiana da parte dei docenti e degli alunni. In particolar modo saranno analizzate problematiche
relative l’applicazione della norma vigente nel contesto scolastico di riferimento.
Inoltre sarà possibile aumentare negli Istituti componenti la rete del progetto, il numero del personale interno
addetto alla gestione delle emergenze così come previsto dal DM 10/03/98 e dal DM 388/2003.
Lo scopo dell'iniziativa è anche dare utili informazioni sulle norme di sicurezza da adottare in emergenza,
oltre che formare ed educare il giovane a comportamenti che siano improntati alla solidarietà, collaborazione
ed autocontrollo.
Il progetto interviene sull’ambiente di vita degli studenti, sia scolastico che familiare e sull’ambiente di
lavoro di docenti.
OBIETTIVI
I principali obiettivi sono:
- promuovere in studenti e docenti la conoscenza della rilevanza della materia relativa la sicurezza sui
luoghi di lavoro;
- valorizzare il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro con il coinvolgimento di tutte le parti
interessate;
- saper individuare e riconoscere i fattori determinanti delle situazioni a rischio;
- sentirsi rassicurato e responsabile;
- accrescere le competenze sul piano della consapevolezza del proprio e altrui benessere;
- saper individuare e praticare comportamenti sociali responsabili verso se stessi, gli altri e
l’ambiente;
- Promuovere comportamenti ispirati alla solidarietà ed al rispetto;
- Coinvolgere il maggior numero di fruitori.
Altri importanti obiettivi sono legati ad un effettivo miglioramento del livello di sicurezza dei plessi
scolastici attraverso:
- il miglioramento delle procedure di gestione delle emergenze attualmente messe in atto nelle scuole
componenti la rete;
- l’elaborazione di nuove procedure relative alla gestione di possibili scenari incidentali;
- l’ottenimento per il personale docente delle principali attestazioni relative alla partecipazione a corsi
normati.
METODOLOGIA
Il presente progetto si basa su principi metodologici generali quali:
- condivisione delle iniziative;
- predisposizione di materiali e scambio all’interno della rete;
- attività didattiche in ore curricolari, incontri con associazioni e personale specializzato nel settore
della sicurezza sui luoghi di lavoro, ed ove possibile uscite, esperienze di vario tipo sul territorio e
con realtà diverse dalla propria;
- condivisione e diffusione di buone pratiche.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA (ATTIVITA')
Si attiveranno due tipologie di percorsi:
1. percorso laboratoriale rivolto agli alunni
La metodologia utilizzata per gli interventi di tipo didattico e formativo sarà quella del “learning by
doing”, vale a dire dell’apprendimento attraverso il fare, attraverso l’operare. In questo modo gli
obiettivi di apprendimento si configurano sotto forma di “sapere come fare a”, piuttosto che di
“conoscere che”; infatti così l’alunno prende coscienza del perché sia importante conoscere qualcosa
e come una certa conoscenza possa essere utilizzata. La scelta del metodo consiste nel migliorare la
strategia per ottenere una vera competenza.
Molte delle attività proposte saranno espletate attraverso il lavoro in gruppo o con attività
laboratoriali sfruttando le tecniche di Brain storming e Problem solving anche per migliorare la
creatività, in quanto, posto un argomento dato, si vuole far emergere il più alto numero di idee,
fattive e realizzabili, favorendo, inoltre, l’abitudine a lavorare in gruppo e a rafforzare le singole
potenzialità.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, alcune attività da proporre riguardano:
Laboratorio didattico applicativo “Giochiamo con …l’ERGONOMIA” vale a dire gli aspetti relativi
alla postura, alla movimentazione dei carichi e all’arredamento scolastico con l’indicazione delle
strategie che possono essere messe in atto, per consentire di svolgere in sicurezza le varie attività
della vita scolastica ed extrascolastica.
In particolare, il laboratorio intende fornire gli elementi necessari per comprendere le cause del mal
di schiena e soprattutto, coinvolgendo direttamente gli allievi, si pone l’obiettivo di insegnare
l’utilizzo corretto dello zainetto scolastico.
Metodologia
L’attività prevede un brainstorming che consiste nell’utilizzo di una tecnica creativa finalizzata a far
emergere un insieme di idee ed esperienze da parte degli alunni. Il docente raccoglie le loro
esperienze relative al mal di schiena,
Successivamente il docente raccoglie le risposte fornite in tre gruppi:
Ciò, per far notare le principali cause del mal di schiena (posizioni viziate mantenute a lungo,
movimentazione di carichi pesanti, traumi).
Il docente elenca una serie di caratteristiche che uno zainetto “ergonomico” dovrebbe avere ed i
comportamenti consigliati per utilizzarlo in maniera corretta. In particolare, invita ogni bambino ad
esercitarsi praticamente ad indossare lo zaino in maniera sicura. L’attività è svolta con il supporto di
alcune semplici slides esplicative.
-
Altri laboratori didattici applicativi saranno:
“Quando uso il Computer…” per l’analisi del rischio derivante dall’uso del Computer e dalla
scorretta ergonomia del posto di lavoro.
“Come chiamare i soccorsi in caso di emergenza”
“Caccia all’errore” – realizzazione di giochi con analisi di fotografie di scenari lavorativi ed
interazione con gli allievi per la ricerca degli errori.
Inoltre saranno visionati i film della serie Napo, realizzati in animazione computerizzata. Essi
illustrano personaggi del mondo del lavoro, che affrontano problemi legati alla sicurezza. Il
personaggio principale Napo e i suoi compagni comunicano senza utilizzare le parole. Le loro storie
hanno un elevato valore educativo. Sollevano domande e stimolano il dibattito su aspetti specifici
della sicurezza sul luogo di lavoro. A volte forniscono risposte pratiche ai quesiti o semplicemente
guidano alla loro risoluzione.
È in questa combinazione di educazione, neutralità culturale e umorismo tradotta nello stile dei
cartoni animati che la serie "Napo" trova la sua identità, è un personaggio simpatico ma distratto e il
suo linguaggio universale rende i suoi film adatti a un pubblico di qualsiasi età.
2. Percorso formativo rivolto ai docenti
La metodologia utilizzata per gli interventi di tipo didattico e formativo sarà quella delle docenze frontali per
gli argomenti teorici.
Le parti pratiche previste nei corsi per i quali saranno rilasciati idonei attestati di partecipazione/abilitazione
sono sostanzialmente le seguenti:
1. Prova pratica per addetti al primo soccorso
2. Prova pratica antincendio per addetti alto rischio a conclusione del corso di formazione;
3. Esami presso il Comando dei Vigili del Fuoco di Palermo al fine del rilascio dell’idoneità tecnica
prevista nel DM 10/03/1998
Nel corso di primo soccorso le principali attività svolte con l’ausilio di manichino tipo “little anne” al fine di
acquisire capacità pratiche sono:
- Tecniche di comunicazione con il sistema di emergenza del S.S.N.
- Tecniche di primo soccorso nelle sindromi cerebrali acute.
- Tecniche di primo soccorso nella sindrome di insufficienza respiratoria acuta
- Tecniche dì rianimazione cardiopolmonare
- Tecniche di tamponamento emorragico
- Tecniche di sollevamento, spostamento e trasporto del traumatizzato
- Tecniche di primo soccorso in casi di esposizione accidentale ad agenti chimici e biologici
Così come previsto negli allegati 3 e 4 del DM 388/2003.
Nel corso antincendio ci saranno due momenti differenti in cui i discenti dovranno effettuare una prova
pratica antincendio, ovvero a conclusione del corso di formazione e durante gli esami necessari al fine del
rilascio dell’Idoneità Tecnica prevista dal DM 10/03/1998.
Le ultime quattro ore del corso di formazione saranno gestite attraverso il reale approccio all’utilizzo di un
estintore per lo spegnimento di un incendio. L’incendio è realizzato attraverso simulatore di fuoco a norma
CE alimentato da gas metano. Sono messi a disposizione dei docenti estintori a polvere e/o estintori a CO2. I
discenti utilizzeranno idonei Dispositivi di Protezione Individuali quali Giacca e pantalone ignifughi, guanti
ignifughi, elmetto protezione del capo con visiera. Con l’ausilio del docente, sarà quindi effettuata la vera e
propria prova di spegnimento dell’incendio. Tale prova risulta oltre che obbligatoria al fine del rilascio
dell’attestato, anche fondamentale per comprendere le condizioni di panico quando si affronta un incendio e
per acquisire la corretta conoscenza del vero potere di spegnimento degli estintori, sempre presenti in
qualsiasi attività lavorativa.
A conclusione della prova di spegnimento devono essere effettuate le prove di srotolamento e collegamento
all’impianto idrico antincendio delle manichette di idranti.
Tutte le attività saranno gestite attraverso un tutor proveniente dal partner interistituzionale oltre al docente
del corso (esperto proveniente dal partner interistituzionale) al fine di effettuare le prove in massima
sicurezza.
Tutti i docenti/discenti che supereranno il test finale, avranno rilasciato un “attestato di partecipazione con
superamento del test finale di apprendimento” da parte del partner NEOS Srl; successivamente saranno
“presentati” al Comando dei Vigili del Fuoco di Palermo, dopo l’effettivo pagamento delle tasse e delle
marche da bollo richieste dal Ministero dell’Interno. A seguito comunicazione dei Vigili del Fuoco sarà
fissata quindi comunicata la data degli esami.
Gli esami si svolgono presso la caserma dei vigili del fuoco di Brancaccio a Palermo. E’ previsto un esame
scritto composto da trenta domande a risposta multipla, una prova pratica analoga a quella già effettuata
durante il corso di formazione, ed a conclusione un esame teorico. Coloro che saranno ritenuti idonei
riceveranno l’idoneità tecnica dei Vigili del Fuoco e potranno essere nominati formalmente dal Dirigente
Scolastico “Addetti interni alla gestione delle Emergenze” ai sensi del D.Lgs. 81/08 e del DM 10/03/98.
Lo staff di progetto garantirà l’unitarietà d’azione. I singoli referenti cureranno a livello di scuola i rapporti
sia con l’utenza sia con gli enti convenzionati o che hanno dato la disponibilità ad una collaborazione.
La scuola capofila curerà l’organizzazione generale e la diffusione delle buone pratiche.
PROGRAMMA DELLE VARIE ATTIVITÀ
Il programma prevede le seguenti attività, che potranno subire modifiche a seguito di monitoraggi e
valutazioni in itinere.
Descrizione
attività
Incontro di
coordinamento tra i
soggetti promotori del
progetto ed il personale
coinvolto
Rivolta a
Personale
coinvolto nel
progetto
Data inizio
prevista
Settembre 2015
Data fine
prevista
Settembre 2015
Erogazione corsi
formazione con
metodologia “learning by
doing”
Allievi degli
Istituti
Ottobre 2015
Aprile 2016
Erogazione corsi
formazione frontale con
prove pratiche
Docenti degli
Istituti
Ottobre 2015
Aprile 2016
Prove di evacuazione
edifici scolastici e prove
antisismiche con la
presenza dei genitori degli
alunni
Alunni, degli
Istituti,
familiari degli
allievi
Febbraio 2015
Marzo 2015
I pericoli a casa e a scuola
Docenti ed
allievi degli
Istituti
Marzo 2016
Aprile 2016
Creazione registro
mancati infortuni in
classe
Docenti ed
allievi degli
Istituti
Aprile 2016
Aprile 2016
Realizzazione di un
filmato sul
comportamento
responsabile in materia di
sicurezza
Docenti ed
allievi degli
Istituti
Ottobre 2015
Maggio 2016
BENEFICIARI
Diretti
200 docenti
600 alunni
Indiretti
Famiglie e personale ATA
RISULTATIATTESI
Risultati attesi
Condivisione degli obiettivi
del progetto tra tutto il
personale coinvolto
Sensibilizzazione sul tema
della prevenzione- Scoperta
attraverso le immagini, reali e
non, della realtà circostante,
dei suoi pericoli e del modo
per prevenirli
Miglioramento delle
competenze in ambito
sicurezza sul luogo di lavoro
con particolare riferimento a
quello scolastico.
Ottenimento degli attestati di
formazione al fine della
successiva nomina di addetti
alle emergenze.
Conoscenza vie di fuga.
Capacità di affrontare il rischio
con adeguate procedure.
Predisposizione di idonei
comportamenti
Simulazioni e giochi di ruolo;
produzione di disegni e testi
per la costruzione di opuscoli
informativi
Sensibilizzazione delle parti
interessate alla comunicazione
delle situazioni anomale,
nonostante non abbiano
generato un infortunio
Realizzazione di un filmato da
pubblicare nella rete WEB
I risultati attesi e previsti dal progetto rispondono al quadro di finalità e fabbisogni di contesto sopra
delineatiedidentificati.Alterminedeipercorsicisiaspettaunconsolidamentodellaculturadellasicurezza
siatraibeneficiaridiretticheinquelliindiretti.Inparticolare:
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Aumento del 70% delle conoscenze sui concetti generali di salute e sicurezza e sulle principali
normedisicurezzasullavoro
Capacitàdiutilizzaretecnichedicomunicazione,verbaleenon,intemadituteladellasicurezza
Implementazionedelleattivitàtrasversalisullasicurezza,all’internodelleprogettazionididattiche
Partecipazioneecollaborazioneattivadeipartneristituzionalinellediversefasidelprogetto
Raccordocurricolaretraidocentiesperti/tutoreidocentideiconsiglidiclasse
Riconoscimentodelprogettodapartedelcollegiodocentiedellefamiglie,comebuonaprassida
inserirenelPOFedareplicareneglianniscolasticisuccessivianchenellealtrescuoledelterritorio
Replicabilitàdell’interventograzieallaformazionedeidocentiealladocumentazioneprodotta
PRODOTTO INDICAZIONE DEL MATERIALE FINALE DA DIFFONDERE DEL PROGETTO
DOCENTI:
- attestati di formazione lavoratori
- nomine responsabili emergenza a seguito conseguimento titolo
ALLIEVI:
- documento che relazioni l’andamento delle prove di emergenza e di evacuazione effettuate negli
istituti scolastici facenti parte della rete
- filmato in formato mp4 sul comportamento responsabile in materia di sicurezza
- registro “mancati infortuni” da diffondere nelle varie classi degli istituti scolastici facenti parte della
rete
MONITORAGGIO VERIFICA E VALUTAZIONE
Si prevede di realizzare due monitoraggi dei risultati raggiunti attraverso la compilazione di appositi modelli
di rilevazione standard basati sul modello certificativo del MARCHIO SAPERI dell’Ufficio Scolastico
Regionale per il Piemonte.
Le scuole della Rete dovranno collaborare nella fornitura dei dati richiesti.
Per quanto concerne l’osservazione e la valutazione si farà riferimento alle seguenti tabelle:
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PROGETTO SICUREZZA PERCORSO B