AZIENDE MILANO&LOMBARDIA L’allarme di ADMO
A cura della RCS Pubblicità
Da Renzo Freschi
Arte tibetana antica e moderna
Un progetto della
Fondazione Rava
na interessante mostra
U
presso la Galleria Renzo
Freschi Oriental Art, in via Ge-
al 2008 Fondazione Frane l’agricoltura italiana non
’Associazione Donatori MiD
cesca Rava e KPMG Ita- Ssta vivendo un periodo mol- Ldollo Osseo (ADMO) ha colia hanno dato vita a “Ninna to “florido”, il comparto vitivinime scopo principale quello di
sù 17 a Milano, presenta al
pubblico
milanese,
fianco a fianco, opere
di artisti tibetani antichi e moderni.
Esperto di varie forme di Arte Orientale
(pensiamo all’arte del
Gandhara, a quella tibetana e nepalese, e
all’arte cinese antica) Freschi ha iniziato giovanissimo a coltivare
questa sua passione,
verso la fine degli anni
Sessanta, nel corso di
avventurosi viaggi in
Estremo Oriente, alla
ricerca di oggetti etnici
e di antiquariato…
Nel 1976 ha aperto
il suo primo negozio
milanese e vent’anni
dopo si è trasferito nella sede attuale, dove periodicamente presenta interessanti
mostre monografiche su differenti aspetti dell’arte orientale,
corredandole di cataloghi con
autorevoli interventi critici di
studiosi italiani e stranieri.
Dal confronto tra il “Passato
e presente della pittura tibetana” - così è intitolata la bellissima mostra di quest’anno - è
possibile cogliere immediatamente gli effetti diffusi della
globalizzazione, che ormai
non risparmia più nessuno sul
nostro Pianeta, neanche le più
antiche e solenni civiltà.
In Tibet l’arte in generale e
la pittura in particolare si sono
sempre focalizzati quasi esclusivamente su tematiche di tipo
religioso. Se l’occupazione cinese ha portato, per reazione,
a un rafforzamento dei valori
tradizionali dell’identità tibetana, alcuni giovani artisti tibeta-
ni, formati nelle Accademie cinesi, hanno intrapreso un
cammino artistico che appare,
nella forma e in certi casi an-
che nei contenuti, molto lontano dalla tradizione pittorica locale. E’ possibile comunque
registrare una forte continuità
culturale, tra antica e nuova
ispirazione, anche in presenza
di “soluzioni iconografiche”
piuttosto choccanti... Come
nell’opera di Ang Sang, Statue
of Liberty (nella foto), in cui
vengono inserite, ironicamente, persino una lattina di Coca
Cola e una bottiglia di X.O., e
persino la fiaccola e il copricapo ripresi dalla notissima Statua della Libertà americana,
arricchendo in questo modo la
raffigurazione di una tradizionale divinità a più braccia.
Del resto, si domanda Freschi, “Il diagramma simbolicoconcettuale del màndala e la
ripetizione, decine o centinaia
di volte, della stessa immagine
sulla tela di alcuni thanka, non
sono forse vicini agli schemi
espressivi di certa arte moderna occidentale? E le divinità
che compaiono nelle opere di
molti pittori contemporanei tibetani non sono forse le
stesse ritratte nei dipinti
antichi, pur rappresentate in forme differenti?”
La parte della mostra
dedicata alla pittura antica presenta 10 thanka
e altrettanti màndala
dal XV al XIX secolo;
quella dedicata alla pittura contemporanea
comprende 14 opere di
6 tra i più noti artisti tibetani, due dei quali,
Dedron e Penba Wangdu, sono presenti anche nella recente mostra “Tradition Transformed, Tibetan Artists
Respond” organizzata
dal Rubin Museum of
Art di New York, il più
importante museo di arte himalayana. Fino al 4 dicembre prossimo. Chiuso domenica e lunedì mattina
Info: tel. 02 79 45 74; web:
www.renzofreschi.com;
[email protected]
ho”, un progetto rivolto alle
madri in difficoltà, che mira a
contrastare il fenomeno dell’abbandono neonatale attraverso una campagna di comunicazione in 5 lingue e l’installazione di culle termiche
presso un network di ospedali dislocati in tutta Italia.
Occorre far sapere alle donne madri che affidare i loro piccoli alle Istituzioni è un atto d’amore completamente legale,
che permette di partorire in sicurezza, protette dall’anonimato, senza rischiare sanzioni, né
mettere a repentaglio la propria
vita e quella dei bambini.
Attraverso opuscoli, locandine, poster, pagine pubblicitarie, un numero verde (800
320023) e un sito (www.ninnaho.org) in continuo aggiornamento, Fondazione Rava e
KPMG sono impegnate in una
costante attività di informazione nella speranza di prevenire
gesti disperati, regalando la
più grande delle opportunità:
quella di vivere.
Nuova Guida
”Slow Wine” 2011
colo è oggi seriamente in difficoltà… L’allarme è stato lanciato recentemente da Carlo Petrini, presidente internazionale di
Slow Food, in occasione della
presentazione della Guida
“Slow Wine” 2011. Per porvi un
qualche rimedio, fondamentale
è secondo lui il tema della “salvaguardia dei saperi”. In che
senso? Si deve cioè abbandonare la politica di mercificazione
del cibo, per valorizzare invece
il valore del lavoro, alla base
della produzione, perché dietro
a ogni prodotto ci sono sempre
produttori in carne e ossa.
Secondo Petrini è la qualità
che deve fare la differenza:
speculazione e deprezzamento
sono nemici della strategia della qualità, l’unica in grado di risollevare non solo l’economia
agricola, ma anche, e soprattutto, la cultura, richiamando i
giovani verso un settore che
oggi, in Italia, non attrae più.
Questo è lo spirito informatore della nuova guida “Slow Wine” 2011.
Donatori in calo
informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere le leucemie, i linfomi, il
mieloma e le altre neoplasie
del sangue attraverso la donazione e il trapianto di midollo
osseo e Cellule Staminali
emopoietiche (CSE).
Sono molte le persone che
ogni anno in Italia necessitano
di trapianto, ma purtroppo la
compatibilità genetica è un fattore molto raro, che ha maggiori probabilità di verificarsi
tra consanguinei. Per chi non
può disporre di un donatore
consanguineo, la speranza di
trovare un midollo compatibile
per il trapianto è legata all’esistenza del maggior numero
possibile di donatori volontari
tipizzati, dei quali cioè sono
già note le caratteristiche genetiche, registrate nella banca
dati nazionale (IBMDR).
Si valuta che in Italia siano
necessari circa 1.000 nuovi
donatori all’anno. Una stima
che è destinata a subire un
notevole aumento - se si tiene
De Wan: irripetibile opportunità di acquisto tra Arte e Moda
occasione dello spostaIlenmento
della sua sede centramilanese in via Pontaccio 8
nel cuore del quartiere Brera,
De Wan offre al pubblico e ai
clienti più affezionati un’irripetibile opportunità.
Sino al 31 dicembre prossimo, presso il punto-vendita in
chiusura di corso Matteotti
20, vengono praticati sconti
fino al 50% su tutti gli articoli
presenti, anche sui pezzi
d’arte e sull’antiquariato. An-
che se la De Wan è conosciuta soprattutto per i bijoux, le
borse e gli accessori-moda,
questa svendita totale per trasferimento - attività (con
prezzi davvero unici) riguarda
pure quadri, porcellane del
‘600, argenti e Sheffield del
1800 e tante altre “meraviglie”; particolarmente apprezzabili le 60 riproduzioni su legno delle opere più famose di
grandi pittori: Klimt, Leonardo, Raffaello, Dalì, Modiglia-
ni, Van Gogh, Monet e tanti
altri. Inoltre, per gli appassionati di mare e cose belle, De
Wan propone le famose porcellane, recuperate negli
abissi marini dal Vung-TaoCargo, il veliero affondato nel
1690 al largo delle coste del
Vietnam: una serie di raffinati
oggetti d’arte decorati in stile
Ming bianco e blu che illustrano la grandezza dell’antico
impero Cinese.
Borse in pelle “made in
Italy” e gioielli in argento con
pietre dure vere rappresentano tuttavia il “core business”
delle offerte nella grande
svendita De Wan in corso Matteotti 20 a Milano.
Dall’inizio del 2011 De Wan,
la Maison des bijoux più antica
d’Italia, attende gli affezionati
clienti esclusivamente nei
nuovi locali di via Pontaccio 8,
a Brera, e in corso Vercelli 7.
Per ulteriori informazioni: 02
76003018
conto del fatto che il trapianto
delle cellule staminali presenti nel midollo osseo è attualmente al centro sia di ricerche
anche nel campo dei tumori
solidi e sia per applicarli a un
numero sempre maggiore di
neoplasie ematologiche mentre stanno diventando di
routine alcune applicazioni in
campo genetico, come nel caso delle talassemie.
Purtroppo, mentre da un lato aumentano e migliorano le
modalità di prelievo e le potenzialità terapeutiche legate al
trapianto di cellule staminali
emopoietiche, dall’altro stanno
diminuendo anno per anno in
modo preoccupante le persone disponibili a donare.
Se nel 2001 i nuovi iscritti
erano 13.489, nel 2009 sono
invece stati 7.168, circa 6.300
in meno. Di contro sono aumentati coloro che, per raggiunto limite di età o per altri
motivi, sono stati dimessi dal
Registro: nel 2001 erano
1.828, mentre nel 2009, 7.168,
circa 5.300 in più.
Oggi, dunque, il bilancio è in
negativo e le previsioni non
sono incoraggianti: usciranno
dal Registro per sopraggiunti
limiti di età (55 anni), circa
7.500 persone nel 2011, circa
8.000 nel 2012, circa 8.700 nel
2013 e più di 9.000 nel 2014.
Per questo, più che mai si
avverte la necessità, nell’interesse di tutti, di comunicare di
più e meglio di una volta l’importanza della cultura della
donazione di midollo osseo.
Per informazioni o per conoscere i centri nei quali effettuare l’iscrizione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo è
possibile contattare la sede
dell’Associazione ADMO Regione Lombardia. (www.admolombardia.org.)
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