Finalità didattiche Perché studiare le rocce e i minerali? Sviluppare la capacità di lettura del territorio che ci circonda nei suoi aspetti naturali e antropici, attraverso l’applicazione consapevole dei processi di indagine caratteristici delle Scienze della Terra; Sviluppare la comprensione dell’importanza delle risorse che l’uomo trae dalla Terra, anche in rapporto ai problemi conseguenti all’utilizzazione di quelle esauribili e di quelle rinnovabili; Sviluppare un atteggiamento critico nei confronti della programmazione e pianificazione del territorio anche in relazione ai rischi geologici; Sviluppare la comprensione delle relazioni che intercorrono tra le Scienze della Terra e le altre discipline scientifiche, anche in riferimento alle attività umane. Carolina Messana VIII Ciclo sissis Carolina Messana VIII Ciclo sissis I magmi sono materiali naturali allo stato fuso che possono contenere anche una certa quantità di cristalli. Nella quasi totalità, i fusi sono silicatici e raggiungono temperature massime di circa 1200 ºC; solo alcuni, volumetricamente insignificanti, sono composti in prevalenza da carbonati e raggiungono temperature massime molto inferiori (intorno a 700 °C). Carolina Messana VIII Ciclo sissis Colata di lava basaltica (Kilauea, Hawaii) Il processo magmatico comprende la formazione di tutte le rocce la cui genesi è correlata alla consolidazione di masse fuse definite magmi. Carolina Messana VIII Ciclo sissis Natura dei magmi Nei magmi sono presenti pressoché tutti gli elementi esistenti nella Terra; alcuni di questi rappresentano la cosiddetta componente volatile vale a dire i gas disciolti nella fase fusa. Si distinguono magmi: Basici Intermedi Acidi SiO2 < 52% 52% < SiO2 < 66% SiO2 > 66% Carolina Messana VIII Ciclo sissis La COMPONENTE VOLATILE dei magmi La componente volatile o, più semplicemente, i volatili, come mostrano le emanazioni vulcaniche, sono costituiti, per la massima parte, da H2O, CO2 ,CO, SO2, H2S, H2, S e O Anak Krakatua (foto: Robert e Barbara Decker) cui si aggiungono altri costituenti presenti in quantità minori quali N2, Ar, HCl, HF e B Le abbondanze relative di questi gas sono correlate al tipo di magma; la quantità dei restanti componenti è sempre di gran lunga inferiore a quella dell’H2O e della CO2 presenti in tenori variabili, rispettivamente, dal 30 all’80% e dal 10 al 40% delle moli della fase vapore. Carolina Messana VIII Ciclo sissis Come si sciolgono i volatili Per sciogliere i volatili nei magmi sono necessarie elevate pressioni; se queste diminuiscono, come avviene quando il magma si avvicina alla superficie, i volatili essolvono dal fuso [= si liberano formando una fase separata] generando i boli di vapore tipici di quasi tutti i vulcani attivi. Qualcosa di simile avviene anche quando si stappano le bottiglie di birra. Carolina Messana VIII Ciclo sissis 0,1 GPa (GigaPascal) = 1 kbar = 1000 bar = 10000 m di H2O = 3 km di roccia La solubilità dell’H2O nei fusi silicatici aumenta proporzionalmente alla pressione. Fuso basaltico (B), andesitico (A), albitico (Ab), e di una pegmatite granitica (P) Carolina Messana VIII Ciclo sissis I MAGMI possono CONSOLIDARE CRISTALLIZZARE Trasformarsi in vetri = masse solide amorfe che, sotto il profilo termodinamico, sono ancora liquidi sopraraffreddati Formare cristalli = sostanze che hanno un preciso ordinamento strutturale ed un identico chimismo in ogni loro porzione Carolina Messana VIII Ciclo sissis Cristallo (dal greco: cristallos, propriamente, ghiaccio). Corpo allo stato solido che si sviluppa in forma poliedrica (cioè delimitata da facce piane che si intersecano secondo spigoli e vertici) legata a particolari caratteristiche dell’edificio cristallino. Un cristallo idealmente perfetto è costituito da un reticolo tridimensionale regolare, formato da una successione di "celle elementari" contenenti ciascuna un’identica distribuzione di atomi o ioni. Si chiamano cristalline le sostanze che allo stato solido assumono spontaneamente forma geometrica regolare; le altre sostanze sono dette amorfe. Carolina Messana VIII Ciclo sissis Caratteristica essenziale dello stato cristallino è la disposizione reticolare ordinata, secondo un omogeneo periodico, discontinuo, degli atomi costituenti la sostanza. Tale disposizione si ripete invariata nelle tre dimensioni e ammette quindi che, traslando di un certo periodo secondo tre possibili vettori non complanari, ogni atomo ritrovi il suo uguale in identica posizione. Nei gas, nei liquidi, nei solidi non cristallini abbiamo invece che, o le molecole, o gli atomi, o gli ioni presenti hanno disposizione disordinata e (per i soli fluidi) continuamente mutevole. Possiamo quindi contrapporre al disordine dei fluidi e dei solidi non cristallini l’ordine delle fasi cristalline. La differenza sostanziale tra i solidi cristallini e i fluidi e i solidi non cristallini dall’altra, si concretizza ulteriormente se prendiamo in considerazione il concetto di omogeneità. Carolina Messana VIII Ciclo sissis Quando effettuiamo una qualsiasi misurazione di una proprietà fisica direzionale o vettoriale può accadere che il solido sia anisotropo se la misura è effettivamente diversa al cambiare della direzione; se invece la misura rimane costante per qualsiasi direzione esaminata il solido è detto isotropo per quella proprietà fisica. La definizione di isotropia e anisotropia è direttamente legata alla definizione di stato cristallino, stato amorfo e vetroso. I solidi cristallini mostrano sempre anisotropia per almeno una proprietà fisica direzionale o vettoriale, quelli amorfi o vetrosi sono isotropi per tutte. Carolina Messana VIII Ciclo sissis L'anisotropia è perciò una conseguenza della disposizione ordinata e periodica degli atomi mentre al contrario nei solidi amorfi o vetrosi, in cui non è presente l'ordinamento degli atomi, tutte le direzioni sono statisticamente equivalenti e perciò i valori di una proprietà fisica sono costanti in qualunque direzione vengano misurati. Carolina Messana VIII Ciclo sissis Carolina Messana VIII Ciclo sissis RAFFREDDAMENTO REPENTINO Quando un magma è esposto a temperature relativamente basse (atmosfera terrestre o acqua in superficie) non ha il tempo di adeguare la sua energia per formare cristalli organizzati. Il risultato è la formazione di vetro. Ossidiana Pomice La struttura della pomice e dell’ossidiana è composta essenzialmente di vetro, ad indicare la sua formazione all’interfaccia tra il vulcano e l’aria. Carolina Messana VIII Ciclo sissis La pomice è una roccia magmatica ad elevatissima porosità. Essa si forma principalmente da eruzioni di tipo esplosivo, quindi da magmi acidi, ad elevato contenuto in silice, e la porosità è dovuta alla formazione di bolle di gas in una struttura simile alla schiuma. Il rapido raffreddamento mantiene la struttura vescicolare, mentre la parte solida è costituita da silice amorfa. Carolina Messana VIII Ciclo sissis Uso e industria La pomice in polvere viene usata principalmente per la chiusura dei pori del legno nella preparazione del fondo della lucidatura a tampone per operazioni di restauro ed anche in tutte le operazioni in cui si necessita di un abrasivo naturale. A livello solido viene usata in cosmetica come abrasivo dei duroni e dei calli ai piedi. Curiosità La pietra pomice, data la sua elevata porosità è l'unica pietra a galleggiare nell'acqua. Carolina Messana VIII Ciclo sissis La Pietra Pomice di Lipari Bianca e leggera, la pietra pomice di Lipari ha, da sempre, costituito uno dei suoi punti forti, in passato per il commercio ed oggi come attrattiva turistica. Segno evidente della sua origine vulcanica, insieme alle ossidiane che si trovano numerose nell'isola, la pomice è il frutto di un'attività vulcanica passata, conclusasi diversi anni fa. Vari crateri si ergono lungo il paesaggio, un orizzonte misto a roccia nera, manto verde e monti dalle facciate bianche: un quadro piuttosto suggestivo si presenta agli occhi del turista che non può far altro che ammirare estasiato. Le cave principali di pomice si trovano a Porticello. In questa baia sono presenti molte fabbriche, oggi ormai in disuso, solo una era in funzione ma la Soprintendenza ai Beni Culturali ha deciso di bloccare totalmente l'estrazione di questa pietra.Questa decisione ha segnato una svolta nella vita dell'isola, poiché il commercio e l'estrazione di pietra pomice ha segnato più di due secoli della storia sociale di Lipari. Gli scarti delle lavorazioni delle fabbriche negli anni hanno formato colline di questa polvere finissima bianca che si getta dolcemente sul mare. I bagnanti possono salire su queste colline, cospargersi di polvere, che ha un effetto levigante assicurato, e poi gettarsi fino ad arrivare nelle acque cristalline che circonda questo paradiso immerso nel Mediterraneo. Queste colate anomale, sgorgate dai crateri della parte settentrionale dell'isola, sono oggetto di una discussione che da una parte vede chi aveva fatto di queste cave il proprio sostentamento e dall'altra chi ha lottato per salvaguardare un paradiso forse unico al mondo. Carolina Messana VIII Ciclo sissis Ossidiana - Roccia effusiva; - Basso contenuto siliceo; Assomiglia a vetro nero. Il vetro presenta uno stato di aggregazione delle molecole di tipo liquido (un liquido ad altissima viscosità). Riscaldandolo, la viscosità diminuisce sempre più e, nell'intervallo dagli 800 ai 1100 gradi circa, esso può essere lavorato. Carolina Messana VIII Ciclo sissis