CAMPOBASSO Il Municipio e l’azienda sanitaria hanno inviato una lettera per posticipare ulteriormente il tavolo tecnico SABATO 20 NOVEMBRE 2010 7 A rischio il futuro delle famiglie degli operatori della cooperativa di Isernia che opera Stipendi arretrati, nulla di fatto Rinviato a data da destinarsi lʼincontro in Prefettura per la crisi alla Css A ncora nulla di fatto. L’ennesimo tentativo di conciliazione tra gli operatori sanitari della Css di Isernia, il Comune di Campobasso e l’Asrem davanti al Prefetto Trotta è andato deserto. Il tavolo tecnico che si doveva svolgere nel tardo pomeriggio di giovedì è saltato a causa del fatto che i rappresentanti di palazzo San Giorgio e dell’Asrem hanno fatto giungere una missiva nella sede del palazzo del Governo con la quale si richiedeva una ulteriore posticipazione dell’incontro per meglio studiare le problematiche in questione. La riunione, dunque, è stata posticipata a data da destinarsi. Questione che, però, sono ben chiare nelle menti degli opera- tori sanitari della cooperativa Css che da mesi attendono gli stipendi arretrati. Una vicenda che va avanti dalla fine del 2009 e che ha raggiunto livelli alti d’insopportabilità per le sessanta unità che sono impiegate nei servizi di assistenza domiciliare sia per ciò che concerne l’assistenza agli anziani, sul territorio comunale di Campobasso, sia per quanto riguarda i malati di Alzheimer a livello regionale. Quello che chiedono gli operatori è che si trovi nel giro di pochi giorni una risoluzione definitiva a questa annosa vicissitudine. I problemi e le difficoltà tecnico-amministrative sono ormai note a tutti, anche a coloro che a vario titolo sono coinvolti nella questione stipendi ar- retrati. Il servizio continuerà a esistere fino a quando resisterà l’elevato senso civico e morale degli operatori che nonostante tutto continuano a svolgere il proprio lavoro. “Non si può far decadere in questo modo un servizio sociale talmente utile - fanno sapere dalla Css - e non rispettare in pieno gli accordi intrapresi in base al contratto di appalto dei servizi domiciliari. Noi e le famiglie che assistiamo meritiamo più rispetto perché con questa tensione che si respira nell’aria è difficile sia lavorare sia mantenere alto il livello di professionalità. Noi interagiamo con persone che hanno bisogno e quindi dobbiamo avere la mente libera da qualsiasi tipo di pressione”. SteVen ( ) Le città del Molise - 15 - SABATO 20 NOVEMBRE 2010 Alto Molise Al grido: Non molleremo annunciano di voler scrivere al presidente Napolitano Trecento alunni hanno sfilato lungo le principali strade del paese vestiti di nero in segno di lutto Scuola in strada per l’ospedale I ragazzi dellʼIsiss: «Pretendiamo pari diritti di chi abita in città». Sit-in dinanzi la struttura “N on voglio nascere cipollaro”. “Mangia pane a tradimento”. “Caracciolo cotto e mangiato”. “Siamo popolo non siamo gregge rispettate anche voi la legge”. Sono solo alcuni degli striscioni che da ieri mattina campeggiano sull’inferriata dell’ospedale San Francesco Caracciolo che dà sul corso principale della cittadina. Ad apporli i ragazzi dei quattro istituti superiori (Scientifico, Itis, Ipsia, Ipssar, ndr) che hanno deciso di scendere in strada e manifestare contro i tagli alla struttura sanitaria altomolisana (di fatto già operativi, vedi Ostetricia, ndr). L’iniziativa fa seguito a quella promossa venerdì scorso nell’aula magna dell’Istituto tecnico industriale ‘Leonida Marinelli’, quando ad essere invitati per raccontare la loro verità sono stati i vari primari della struttura. Ieri la protesta è proseguita e ha visto un corteo formato da almeno trecento ragazzi, vestiti di nero, sfilare lungo le principali strade del paese. “Non vogliamo essere trattati come cittadini di serie B – ha tuonato Francesco Di Nucci, rappresentante d’istituto dello Scientifico e promotore della protesta - Non diciamo no al ridimensionamento ma quello che pretendiamo sono servizi sanitari all’altezza del territorio e pari dignità di un connazionale che vive a Milano o Cagliari. D’altronde – ricorda Di Nucci – a stabilirlo è la Costituzione italiana grazie all’articolo 32”. Cori di scherno sono stati lanciati all’indirizzo dei politici regionali durante il sit-in davanti la struttura. “Se muore l’ospedale muore la città e di conseguenza l’alto Molise e i tanti paesi dell’alto Vastese – ha detto una ragazza che frequenta il quarto anno dello Scientifico – Oggi abbiamo deciso di scendere in strada per dire no a questa eutanasia dolce perché vogliamo realizzare il nostro futuro nella terra nella quale siamo nati”. Nei prossimi giorni i ragazzi dell’Isiss si faranno promotori di una lettera che invieranno al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Ma questo è solo l’inizio – ha concluso Di Nucci – nella maniera più assoluta non intendiamo arrenderci e stiamo valutando altre forme di protesta. Ripeto: siamo cittadini italiani e vogliamo essere trattati come tali”. Il tutto accade a pochi giorni dall’incontro pubblico promosso (giovedi’ 25 novembre, ndr) dal gruppo ‘Il Cittadino c’è...’ che all’interno del teatro Italo Argentino vedrà la presenza dei medici che potranno per l’ennesima volta raccontare la loro verità. Intanto il direttore sanitario del presidio, Nicola Iavicoli butta acqua sul fuoco: “Le nostre competenze non mutano. Al Caracciolo si continuerà ad operare regolarmente tutti i giorni. Naturalmente – ha concluso Iavicoli – mi auguro che le promesse fatte dai vertici dell’Asrem in merito alle criticità che tuttora esistono possano essere risolte nel breve tempo possibile”. termoli-basso molise SABATO 20 NOVEMBRE 2010 21 CAMPOMARINO Cammilleri chiede il registro tumori aggiornato Se n’è discusso nell’ultima seduta del Cosib dopo i recenti e numerosi decessi per tumori nell’area SONIA FASULO all’assemblea. Tenere sotto controllo la situazione dei tumori a Campomarino e nelle zone limitrofe: questo l’obiettivo del registro. Nelle ultime settimane si sono spente due ragazze di soli 30 anni termolesi ed un ragazzo di Campomarino di 29 anni. Ed è proprio quest’ultimo caso che ha fatto discutere molto, lasciando perplessi tutti gli abitanti della cittadina costiera. Ma era già da un D opo gli ultimi decessi che hanno visto protagonista il basso Molise il sindaco Gianfranco Cammilleri, primo cittadino di Campomarino ha chiesto al Cosib un registro sempre aggiornato con tutte le percentuali di mortalità per tumori. Secondo fonti legate a imprese funebri il 50 per cento delle morti dell’ultimo anno nel paese costiero è da far risalire a malattie neoplastiche. L’idea lanciata da Cammilleri è stata discussa durante l’ultimo consiglio generale ed è stata condivisa da tutti i sindaci presenti La sede del Cosib Campomarino po’ di tempo che il sindaco Cammilleri e la sua amministrazione stavano osservando i dati rilasciati dalle imprese funebri ed ancor di più dal nosocomio termolese. Ovviamente sotto controllo anche le cittadine limitrofe a Campomarino. Le domande più frequenti sono quelle che riguardano l’aria che viene respirata: è sana? Non c’entrano nulla queste malattie con i fumi rilasciati dalle fabbriche nella zona industriale? E l’acqua è pulita? Tutte domande lecite di una popolazione sconvolta dalle ultime morti. Quella più recente è quella di Michele Caporicci, giovane di Campomarino uccido dal cancro. Proprio dopo questo ultimo caso è necessario chiedere un registro con i decessi per tumori e tutti i malati presenti nella zona che va da Campomarino a tutta la zona. «E’ necessario realizzare il documento nel rispetto del principio della tutela della salute» ( ) Area Frentana - 22 SABATO 20 NOVEMBRE 2010 SANITAʼ Da lunedì al via il servizio territoriale prelievi P artirà il prossimo 22 novembre il “Servizio Territoriale Prelievi” che consentirà alle persone anziane, residenti nei comuni aderenti all’Ambito Sociale di Larino, di effettuare presso gli ambulatori ASReM del proprio comune i prelievi per le analisi del sangue e delle urine. Il servizio si rivolge agli anziani con età non inferiore ai 65 anni e privi di una adeguata rete familiare di sostegno. I prelievi saranno eseguiti dal personale infermieristico del Distretto Sanitario di Larino ed effettuati due volte al mese nei comuni di San Martino in Pensilis e Ururi ed una volta al mese a Bonefro, Casacalenda, Colletorto, Montelongo, Montorio nei Frentani, Morrone del Sannio, Provvidenti, Rotello e San Giuliano di Puglia. L’importante servizio si inserisce nell’ambito degli interventi socio-sanitari di sostegno alle persone anziane messi in campo dall’Ambito Sociale Territoriale di Larino. Maggiori informazioni sono disponibili presso gli uffici di Cittadinanza Sociale. Davit Politica Domenica 21 novembre 2010 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] La questione Sanità in equilibrio precario La valutazione è sui risultati A rialimentare il dibattito l’ìncontro del presidente Iorio con la commissione sul debito GIUSEPPE SALUPPO CAMPOBASSO. Il dato dei 54 milioni di euro di deficit della sanità molisana, ha avuto il merito di denunciare all'opinione pubblica la reale situazione della organizzazione sanitaria regionale. Tutto questo mentre sono scattati i primi provvedimenti del piano di riordino ospedaliero anche se, per i tecnici ministeriali, questi non sono sufficienti. Ancora a Roma il presidente Iorio nel confronto con la Commissione d'inchiesta sui debiti sanitari in attesa di conoscere il responso politico da parte del Consiglio dei ministri. Oggi biso- Il dato E’ mancata la costituzione dell’agenzia per il settore per una nuova fase programmatica gna rimeditare la struttura organizzativa della tutela della salute sia nei presidi ospedalieri che sul territorio. Pensare di costituire in azienda ospedaliera regionale il "Cardarelli" di Campobasso potrebbe rappresentare la solu- zione alla indispensabile integrazione tra il nosocomio e la Cattolica. Potrebbe essere questo il primo e vero tassello di una nuova riforma della organizzazione sanitaria del Molise. E' dal 2000 che la sanità molisana non riesce a conoscere un piano di indirizzo mentre ha assistito ad un degrado organizzativo, uno spreco di risorse, un'incapacità di esercitare un qualunque controllo sull'efficienza e correttezza della spesa. Ma è emersa con altrettanta chiarezza l'inidoneità a sperimentare le vie nuove, suggerite dalla legislazione nazionale, di gestioni di servizi speciali di servizi inter-aziendali di- retti a razionalizzare le risorse, velocizzare i flussi o coinvolgere nella utilizzazione delle nuove strutture e delle nuove, avanzate tecnologie, equipes di alta specializzazione per prestare assistenza ai molisani e contemporaneamente far crescere il processo formativo e di specializzazione delle cospicue e preziose risorse della classe sanitaria regionale. Così, nel tempo, non è nata l'agenzia regionale al posto del farraginoso e burocratico assessorato, al pari dell'osservatorio epidemiologico, del nucleo di valutazione e di altri istituti, pure, previsti dal primo e unico piano regionale della sanità. Un'ordinaria amministrazione, così, ha finito con il fare il resto. Oggi, alla luce di quanto sta avendosi a Roma, bisogna eliminare la lista della spesa e impostare nuove linee direttrici per un diverso cammino del sistema regionale. Anche alla luce dei recenti provvedimenti in termini di federalismo sanitario. La crisi politica in seno al governo nazionale non farà assumere provvedimenti di sorta nell'arco dei prossimi giorni. Anche se tutto questo potrebbe portare ad un aggravamento della situazione in essere. Contestate le dichiarazioni del coordinatore del Pdl sul sistema ospedaliero “Di Giacomo e le colpe del centrodestra” Per il Partito democratico non è possibile nascondere i fatti CAMPOBASSO. “Le responsabilità politiche del centrodestra molisano non possono essere occultate dietro la solita propaganda populista che vede nel centrosinistra l'incarnazione del male assoluto”. Lo sostengono, in una nota, i giovani del Partito democratico che intervengono sulle recenti dichiarazioni espresse dal coordinatore del Pdl, Ulisse Di Giacomo. “Domandiamo: non è forse il centrodestra che governa la Regione da due legislature? Il deficit delle vecchie Asl non è forse cresciuto a dismisura sotto la Presidenza Iorio? I Piani di rientro, sistematicamente respinti dai tavoli tecnici ministeriali, non sono stati elaborati dalla Giunta di centrodestra? Un deficit di 53 milioni di euro (sono i dati del Sen. Di Giacomo) può essere sostenuto da una piccola regione come la nostra, con un basso reddito pro-capite e una bassissima capacità contributiva? E soprattutto, può mai essere accettabile che i cittadini e le aziende molisane debbano pagare più tasse per gli errori dei governanti di Centro-Destra?”. Per questo, sostiene il Pd, non si può cercare di mistificare i fatti scaricando colpe su chi colpe non ha. “Quanto alla favola del centrosinistra nemico della sanità pubblica- prosegue la nota impegnato soltanto a distruggere i piccoli presidi ospedalieri, diciamo che essi sono già stati distrutti dai Piani di rientro presentati dal CentroDestra. Il SS. Rosario di Venafro è ormai un simulacro di Ospedale, ma certo non per volontà del Partito Democratico. In realtà il Pdl molisano aggiungono i giovani del Pd non ha ancora un'idea chiara sul da farsi e senza dubbio non possiede un piano serio per programmare il futuro della sanità molisana. Il presente, però, lo conosciamo benissimo. Limitandoci al- l'ospedale Cardarelli di Campobasso elenchiamo solo alcune criticità che contribuiscono a delineare una condizione di grave sofferenza del più grande ospedale della regione: fatiscenza strutturale e architettonica, obsolescenza tecnologica, carenza di personale minimo necessario a espletare il servizio, carenza di sistemi evoluti di informatizzazione, assenza di progettualità e innovazione”. Infine, si sottolinea la situazione che si è venuta a determinare e che ha una matrice precisa. “Queste sono le condizioni del Servizio sanitario regionale, - chiude il Pd - condizioni reali che la propaganda di partito non potrà mai occultare. Questa è l'eredità che il Pdl consegna al popolo molisano”. Isernia e Provincia 13 Domenica 21 novembre 2010 La Lilt in prima fila contro i tumori L’opuscolo di Maria Ottaviano aiuterà ad affrontare la malattia Mazzuto assicura il sostegno della Provincia alla Lega ISERNIA. Un opuscolo finalizzato alla diffusione di tutta una serie di consigli pratici rivolti a chi è affetto da un tumore. Questo è, in sintesi, il lavoro svolto da Maria Ottaviano, presidente della sezione isernina della Lilt e autrice di “Un aiuto per te, piccola guida per i malati di tumore”, presentato presso la Provincia di Isernia. “Non solo la prevenzione – ha detto Ottaviano -dunque, ma anche l’approfondimento delle conoscenze in ambito oncologico rientrano tra gli obiettivi della Lega”. Tina Fiorenzo, Consigliera di Pari Opportunità della Provincia, ha ricordato che le persone colpite da patologie tumorali hanno molteplici necessità, ad iniziare proprio dalla possibilità di vivere con dignità il tempo della malattia e della terapia”. Per il dottore Enrico Caranci, chirurgo dell’ospedale Veneziale, ancora molto occorre fare sul territorio molisano e, in generale, nel centro sud italiano, per adeguarsi ai livelli di assistenza e cura offerti dal nord e dal resto d’Europa. Il presidente della Provincia, Luigi Mazzuto, ha ribadito la volontà di sostenere le fasce sociali che richiedono maggiore attenzione e quindi di aiutare la Lilt. “A livello regionale esiste una nuova ‘governance’ di tutte le pratiche messe in campo a livello socio-sanitario – ha ricordato l’assessore regionale Angela Fusco Perrella, concludendo l’incontro - Un Patto con il territorio rispetto ad un impegno concreto assunto in sinergia con il mondo dell’associazionismo e con tutti i soggetti attivi nel Terzo Settore. Questo vuol dire che si affrontano i problemi che arrivano dal basso, dalla gente”. Oggi nella struttura di Forlì del Sannio si svolgerà la tredicesima edizione della “Giornata del Medico” FORLÌ DEL SANNIO. Il Centro culturale San Giuseppe Moscati di Forlì del Sannio da venti anni svolge una funzione importante nel territorio della provincia di Isernia grazie alle molteplici attività che ogni anno programma. Tra esse la Giornata del Medico, giunta quest’anno alla tredicesima edizione con il tema: "Medicina e donna". Oggi a Forli del Sannio si confronteranno la dottoressa Cecilia Politi, direttore di Medicina interna dell'ospedale di Isernia che relazionerà sulle nuove frontiere della medicina di genere, la dottoressa Wanda Mazza, dirigente cardiologa dell'ospedale di Isernia che parlerà di cuore e donna. Moderatore sarà il dott. Sergio Tartaglione psichiatra e presidente dell'Ordine provinciale dei medici. L’evento prenderà il via alle ore 10 con la Santa Messa officiata dal parroco di Forlì del Sannio, Don Francesco Fantini. Seguiranno le relazioni e il dibattito per poi, intorno alle 12.30, le conclusioni. "La prima Giornata del Medico si svolse il 21 settembre del 1997 ed erano presenti autorevoli relatori, tra i quali Mons. Prof. Elio Sgreccia, direttore dell'Istituto e del centro di Centro San Giuseppe Moscati Un punto di riferimento Il Centro culturale San Giuseppe Moscati Bioetica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - ha dichiarato Giocondino Rossi, Presidente del Centro Culturale di Forlì del Sannio - Ricordo che Mons. Sgreccia affermò che un Santuario intitolato a San Giuseppe Moscati non poteva avere una collocazione migliore di quella in cui stava sorgendo e che già si affermava come una realtà evidente". Il Centro si propone di attuare molte iniziative. Prima tra tutte quella principale: la promozione del culto di San Giuseppe Moscati, il Medico dei poveri, elevato agli onori della santità da Giovanni Paolo II il 25 ottobre del 1987. Un Santo di cui Giocondino Rossi sottolinea la modernità. "San Giuseppe Moscati è un laico, un uomo che durante la sua esistenza ha saputo attestare con l'opera di medico la presenza di Dio che ognuno di noi dovrebbe avere sempre come amico di viaggio - ha aggiunto il presidente del Centro culturale - Anche per questo, unitamente alla parrocchia San Biagio di Forlì del Sannio, abbiamo voluto sceglierlo". D'altronde storicamente il piccolo comune della provincia di Isernia non ha in San Giuseppe Moscati un riferimento storico legato anche alla tradizione. Tuttavia grazie alle attività del Centro culturale nel tempo ha trovato nel Medico Santo uno straordinario e profondamente sentito riferimento spirituale e morale. Lo stesso riferimento trovato da tanti medici cattolici che nella quotidianità sono chiamati a svolgere l'attività professionale coniugando fede e scienza, mantenendo alto lo spirito di servizio soprattutto nei confronti dei più poveri. E' il tema trattato oggi durante la Giornata del Medico offre lo spunto per guardare con attenzione al contributo fornito dalle tante donne che hanno scelto la professione più affascinante ma anche più difficile e complessa del mondo. In tal senso si coglie la modernità della scelta. Nel ventesimo anno il 24 luglio scorso il Centro culturale di Forlì del Sannio ha avuto la soddisfazione di vedere consegnato al Santuario una reliquia ex corpore di San Giuseppe Moscati, da parte di padre Giuseppe Gambino, responsabile del Gesù Nuovo di Napoli dove riposano le spoglie mortali del Santo. Segno evidente di un riconoscimento importante anche da parte di autorevoli istituzioni religiose extra molisane. Oltre alla costruzione del Santuario, in questi venti anni il Centro culturale ha svolto tante attività. Il bilancio del 2010 è sicuramente positivo. Infatti negli ultimi undici mesi il Centro ha pubblicato il periodico "Verso il Futuro", ha organizzato l'accoglienza della reliquia, ha promosso l'incontro con la delegazione francese della città di Rives mantenendo ancora particolarmente vivo il gemellaggio che ne è scaturito. Inoltre, nel mese di luglio ha organizzato una passeggiata ecologica, la fiaccolata e la Via Crucis. E certo non si può dimenticare la tavola rotonda sul tema la transumanza e cani di protezione dall'Abruzzo, dal Molise alle Alpi. Ed ancora, la gita socio culturale e religiosa a San Giovanni Rotondo nel mese di ottobre e il recente pellegrinaggio alla tomba del Santo, al quale hanno partecipato circa 180 persone. L'anno si concluderà con la tombolata e l'incontro sociale. "Siamo soddisfatti del lavoro che abbiamo svolto - afferma Giocondino Rossi - Peccato, però, che il Santuario, una struttura iniziata negli anni '90, non trova da parte delle istituzioni il giusto riconoscimento per essere completato. Tuttavia noi non ci arrendiamo perché siamo convinti che raggiungeremo l'obiettivo grazie ai nostri soci i quali, insieme a tanti fedeli e ai tanti devoti di San Giuseppe Moscato - conclude Rossi - continuano con grande impegno e serietà a portare avanti un'opera che sicuramente nel tempo rappresenterà, come già rappresenta, un bene per l'umanità". 14 Agnone Alto Molise Domenica 21 novembre 2010 Intanto i cittadini e il Guerriero Sannita esprimono un giudizio positivo sulla manifestazione degli studenti Chiusa pediatria, vanno via i medici Prosegue la smobilitazione dell’ospedale. Visite tre giorni alla settimana con un professionista convenzionato AGNONE. Echi positivi per lo sciopero messo in essere dai ragazzi dell'Isiss di Agnone, proprio perché questa volta la protesta è giunta dagli studenti, da coloro che rappresentano il futuro altomolisano ed abruzzese, visto che nelle scuole agnonesi gran numero dei discenti proviene proprio dalla vicina regione. Atessere elogi soprattutto il movimento de Il Guerriero Sannita. "Il Guerriero Sannita -scrive il presidente regionale Giovanni Muccio- plaude,alla manifestazione degli studenti dell'Isiss di Agnone, che con striscioni, fischietti e fumogeni hanno gridato verso coloro i quali hanno il diritto e dovere di intervenire, non solo, per il diritto alla salute, ma soprattutto per un futuro migliore che non li veda sempre emigrare della loro amata terra. Il Movimento del Guerriero Sannita è orgoglioso di questi giovani e ritiene che sia stata la manifestazione più importante che si sia fatta ad Agnone, perché organizzata dai giovani e questo preoccupa chi di dovere. Bravi ragazzi! -afferma ancora il presidente- e ricordate che il grande scrittore, poeta e drammaturgo irlandese Oscar Wilde disse: " Il malcontento è il primo passo verso il progresso", avete dimostrato con la manifestazione il vostro malcontento per una situazione che ormai è sotto gli occhi di tutti e questo vi fa onore perché ritenete che ci voglia il progresso in una realtà territoriale, che ogni giorno di più si spopola dei suoi figli. Difendete la vostra identità di agnonesi -esorta ancora Muccio- è giusto che non la perdiate, se il reparto di ostetricia e ginecologia dovesse essere trasferito a Isernia, tutte le nuove generazioni future, nei loro atti ufficiali risulteranno essere nati a Isernia perdendo, di fatto, le origini del proprio paese. Ora un invito a tutti voi giovani, riappropriatevi del vostro futuro e incominciate a interessarvi di politica che volente o nolente decide la vostra vita e incominciate ad intervenire il giorno 25 c.m. al confronto pubblico presso il teatro ItaloArgentino dove si discuterà delle problematiche riguardanti la sanità alta molisana, il Guerriero Sannita sarà presente". Ad essere trasferito ad Isernia, per il momento e per puntualità di cronaca è il punto nascita, mentre gli ambulatori ostetrici e ginecologici del Caracciolo ancora sono funzionanti. Ad essere invece chiusa da ieri è la divisione di Pediatria. I due pediatri in forza all'ospedale locale non ci sono più. Italo Marinelli (agnonese e residente fino a qualche giorno fa in città) si è trasferito a Perugia dove espleterà l'attività pediatrica in altro nosocomio. Domenicangelo Consilvio (residente a Castiglione Messer Marino, centro abruzzese a pochi chilometri da Agnone) è stato posto forzatamente in pensione come da delibera regionale, anche se lo stesso professionista aveva espresso volontà di rimanere, come normativa permette, ancora per un paio d'anni nella sua veste di pediatra ospedaliero. Ma a lasciare sbigottiti è che se ora nel Caracciolo la figura del pediatra è assicurata dall'Asrem tramite convenzione con l’atro professionista e per tre giorni la settimana e solo nelle ore mattutine, la fascia dell'utenza inquadrata nell'età pediatrica (zero-quattordici anni) non ha assistenza nel centro cittadino per mancanza di un libero profes- sionista in loco. In parole povere, al di là del presidio ospedaliero, nella cittadina altomolisana non c'è un medico specializzato in pediatria che possa garantire assistenza alla popolazione "infante" nelle ventiquattr'ore. "Questo è un colpo mortale alle nostre zone -afferma Candido Paglione- Si è deciso di certificare che l'Alto Molise non avrà futuro. Negare l'assistenza sanitaria ai bambini è un peccato mortale. Ciò porterà ulteriore spopolamento e costringerà chi abita questi luoghi ad una sorta di pendolarismo al contrario. Ovvero risiedere fuori dai paesi d'appartenenza e viaggiare per andare a lavorare in Alto Molise. Perché ogni buon padre conclude Paglione- deve garantire un'assistenza immediata per la salute dei propri figli e se non La manifestazione degli studenti. A sinistra, Italo Marinelli c'è nelle aree montane deve trovarla altrove. Sono preoccupato, preoccupato davvero". Ora tocca fare scongiuri ed incrociare le dita. Perché se si ha bisogno di cure immediate per un piccolo, soprattutto nelle ore notturne, necessita per forza af- frontare un viaggio se si vuole l'intervento di uno specialista. E ciò, certamente, non rispecchia il dettame costituzionale della garanzia al diritto alla salute. Sempre che gli altomolisani debbano o possano godere di tale diritto. Venafro Domenica 21 novembre 2010 Via Alfieri, 69 (Trav. Via Colonia Giulia) - Galleria Vittoria - 86079 Venafro (IS) - Tel. 0865 904738-902797 - Fax 0865 904759 E-mail: [email protected] Venafro. Attività irrinunciabili Consultorio familiare, la Regione accorcia ma approva il progetto Riduzione da cinque a quattro mesi Il finanziamento resta lo stesso Angela Scungio, direttore del Consultorio familiare VENAFRO. La Regione ha deciso di dare l’ok, anche se riducendo il periodo da cinque a quattro mesi. Il progetto presentato dal Consultorio familiare di Venafro ha quindi ricevuto il benestare anche se è stato decurtato di un mese. Resta lo stesso il finanziamento di 10 mila e 625 euro. Troppo importante il contributo che il Consultorio nato nel 2007 e inaugurato dal vescovo Salvatore Visco offre alla popolazione per non accettare la proposta elaborata. La Regione, però, con il responsabile del Servizio, Michele Colavita, ha pensato di applicare alcune prescrizioni, tra cui: “Le attività che la direttiva regionale sull’affido familiare dei minori demanda alla competenza dell’équipe territoriale multiprofessionale siano svolte in collaborazione con l’istituenda équipe”. Ricordiamo che il Consultorio familiare è un centro multidisciplinare che ha per obiettivi la formazione, lo sviluppo ed il sostegno delle dinamiche relazionali e familiari. Con esso, e per per tutti quei casi che necessitano di consulenze giuridiche/mediche che si presentano presso il centro di ascolto, collabora anche la Caritas. 2 Domenica 21 novembre 2010 Piano di rientro, botta e risposta Di Giacomo-Nagni CAMPOBASSO. “Non comprendiamo come mai, ogni qualvolta l’Italia dei Valori puntualizza sull’operato del governo Iorio, si verifichino delle vere e proprie deflagrazioni da parte di un PdL che si dimostra guerrafondaio e che nel replicare esce fuori dal seminato”. Esordisce così il segretario regionale dell’Idv Molise Pierpaolo Nagni nel rispondere al senatore Ulisse Di Giacomo sul Piano di rientro sanitario. Sulla questione il presidente Iorio è stato ascoltato dalla Commissione presieduta dal dipietrista Leoluca Orlando. “Ricordare i natali di Leoluca Orlando – continua Nagni - pur conoscendo le lotte che egli ha portato avanti nella sua Sicilia, ci pare fuori luogo. Allo stesso modo, sarebbe fuori luogo da parte nostra ricordare a Di Giacomo di essere stato assessore alla sanità, per fare intendere che tutte le colpe siano le sue, ma questo non è nel nostro stile. Noi dell’Italia dei Valori siamo abituati ad attenerci ai fatti e crediamo di non aver sferrato alcun attacco violento nei confronti di Michele Iorio”. Secondo il coordinatore, poi, la Commissione si è attenuta ai fatti e i tecnici del tavolo “hanno ribadito il mancato rispetto delle prescizioni del Piano di rientro”. Critiche sono state espresse anche dalla Federazione Giovani Democratici di Campobasso. ANNO XIII - N. 321 DOMENICA 21 NOVEMBRE 2010 VICO I° ALFERIO n. 2 - TEL. 0865/415513 - FAX 0865/403973 REDAZIONE 86170 ISERNIA Originario di Vastogirardi, lo specialista dirige il Maxillo Facciale dell’Istituto dei tumori di Napoli Medico molisano conquista il Giappone Il dottor Franco Ionna applaudito a un importante convegno scientifico internazionale VASTOGIRARDI. Dal Molise alla conquista del Giappone. È l’ultimo dei tanti successi del dottor Franco Ionna, che da Vastogirardi è arrivato a dirigere la struttura complessa di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Istituto nazionale dei Tumori di Napoli ‘Fondazione Pascale’. Il noto specialista è recentemente intervenuto in qualità di relatore presso un importante convegno medico sui tumori svoltosi nel paese del Sol Levante. L’intervento del dottor Ionna è stato salutato con grandissimo interesse da parte dei numerosi specialisti presenti in sala. Tanto che al termine della lezione magsitrale, incentrata sulla presentazione di una ricerca condotta dallo specialista dell’istituto partenopeo ap- Franco Ionna plicata in un ambito ancora poco studiato come la testa e il collo,ci sono state nume- rose domande. La tecnica di intevrento sul melanoma, brillantemente illustrata, ha destato molta curiosità data la novità dell’argomento. Anche l’ideatore di tale tecnica, uno specialista americano presente al convegno, ha mostrato di aver apprezzato la lezione magistrale, chiedendo allo specialista molisano di inviargli la propria biografia.Durante la pausa dei lavori sono stati numerosi i colleghi, tra cui anche il decano dei chirirghi americani, che hanno voluto complimentarsi con il dottor Franco Ionna per la presentazione fatta poco prima. Un ricnoscimento di grabnde rilievo quello tributato allo specialista molisano, che già da tempo viene riconosciuto tra i massimi esperti del ramo, e spesso è presente con interventi di informazione scientifica sui principali organi di informazione nazionale.