COMUNICATO STAMPA 3 13° Digital Printing Forum 13 – 14 febbraio 2008 L’intero comparto grafico si confronta Alla base dell’evento, l’impegno congiunto delle associazioni partner per favorire l'emancipazione del mercato attraverso aggiornamenti e divulgazione di idee, conoscenze e nuovi modelli di business che hanno vista l’esperienza dei singoli essere condivisa all’interno della tredicesima edizione del Digital Printing Forum, ancora una volta momento di incontro dinamico e vitale per l’intera filiera del comparto grafico. Milano, 14 febbraio 2008 – Il Grand Hotel Villa Torretta di Sesto San Giovanni ha ospitato le due giornate di Forum, il 13 e 14 febbraio. Sono stati registrati 312 partecipanti, di cui 257 provenienti dal mondo di arti grafiche, banche e finanza, editoria e agenzie di comunicazione, 55 da aziende vendor, a cui si sono aggiunti 71 intervenuti nei tre corsi del Campus Formativo e 15 relatori che hanno fatto il punto sul mercato delle arti grafiche con un focus sulle applicazioni TransPromo, sul web-to-print e sui flussi digitali. Tema del convegno, l’integrazione che fa l’eccellenza. E il concetto del digitale viene così allargato: non più solo output di stampa, ma processi, flussi di lavoro e nuove applicazioni web based. L’intero segmento delle arti grafiche viene abbracciato nel suo insieme, sia che parli in digitale sia che comunichi in tradizionale. Una possibilità che si è avverata attraverso il lavoro congiunto delle maggiori associazioni partner - Asso.It, Xplor Italia, Gruppo Stampa Digitale, Assografici e Acimga - che rinnovando il loro impegno, hanno agevolato il trasferimento al mercato di idee e competenze, nate in seno all’esperienza delle singole persone. Tramite una proficua opera di networking, anche questa edizione del Digital Printing Forum (DPF) ha potuto proporre nuovi modelli di business, che trovano nell’attuale offerta tecnologica un valido puntello, ma che per diventare esempi condivisibili si sono avvalsi non solo della ricerca e dell’esperienza degli operatori delle arti grafiche, ma anche delle competenze derivanti dai mercati limitrofi che hanno, o possono avere, interesse a intrecciare relazioni con la filiera. Lo scenario economico è stato l’oggetto predominante dei primi interventi che hanno inaugurato il Forum. Il professore Alessandro Nova dell’Università Bocconi di Milano si è concentrato sulle macrovariabili che condizionano il sistema economico italiano, dando spunti interessanti per una lettura della successiva relazione di Claudio Covini, Direttore Generale di Assografici, che con Enrico Barboglio, Segretario Generale di Asso.It, hanno concluso la sezione dedicata al mercato presentando alcuni dati del comparto delle Arti Grafiche, sia nella stampa tradizionale sia nelle applicazioni digitali. Le aziende godono di buona salute e le prospettive sono più che soddisfacenti tanto che “l’Italia – ha commentato Covini - con il 12% del mercato europeo ha superato la Francia conquistando il terzo posto il Europa, dopo Germania e Gran Bretagna.” Le tecnologie digitali permeano sempre più l’intero comparto: “Il 2008 – ha affermato Barboglio – è l’anno in cui il digitale entra a pieno diritto nel ciclo produttivo di tutte le arti grafiche, permettendo un efficientamento dei processi che migliora la capacità produttiva.” Ed è stato ancora Alessandro Nova a moderare la tavola rotonda che ha visto partecipare personalità importanti e qualificate nel mondo dei vendor e degli stampatori: Manlio Orioli, amministratore delegato Kodak, Francesco Crotti, Country Business Manager HP Indigo, Moreno Tartaglini, Vice President Sales EMEA InfoPrint Solutions Company, Giovanni Battista Colombo, direttore generale Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo e Fausto Ceolini, Direttore Stabilimento Salario Istituto Poligrafico Zecca dello Stato. Al centro del dibattito, le modalità attraverso cui l’industria grafica può essere competitiva nel mercato globale con dei riferimenti precisi al metodo di approccio delle multinazionali fornitrici di sistemi e soluzioni digitali al loro mercato di filiera. Ne è emerso che “Al di là di una situazione congiunturale poco favorevole alle imprese italiane, gli sforzi vanno indirizzati verso il recupero della produttività e la formazione. Puntando all’uso della rete, che sia quella delle tecnologie web, o quella che punta allo studio delle reti d’impresa per rafforzare la competitività”. Frank Leerkotte, segretario generale Cepifine, ospite molto atteso, ha presentato Print Sells, una campagna europea ideata per incoraggiare l’uso della carta quale mezzo insostituibile di comunicazione. “PrintSells è stata creata perché volevamo cambiare l'idea che la gente ha della stampa. La stampa è un mezzo moderno e dinamico, si collega al consumatore in un modo emozionante impossibile per qualsiasi altro media, dando al marchio un impulso fortissimo. Le aziende ne devono esserne consapevoli, ed è questa la forza trainante di PrintSells. Inoltre questa campagna è unica perché, per sostenere la stampa, ha unito e impegnato attivamente associazioni e società appartenenti a settori diversi”. L’avvio della seconda giornata, dedicata alle applicazioni e alle best practice, è avvenuto con la sessione “Comunicazione cartacea e pubblicità: con il TransPromo nasce un nuovo media”. Il documento obbligatorio a carattere finanziario può accogliere nella sua busta messaggi promozionali in linea con i desideri e le inclinazioni d’acquisto dei clienti. È questa la nuova frontiera della comunicazione proposta dal TransPromo, poiché la natura stessa del documento bancario o finanziario richiede l'attenzione del ricevente, il tempo dedicato e la percentuale di lettura sono di molto superiori a una normale comunicazione pubblicitaria, garantendo una redemption più alta. Giovanna Maggioni, Direttore Generale di Upa (Utenti Pubblicitari associati) ha aperto la sessione proponendo il punto di vista delle aziende che investono in pubblicità. In una recente commissione dell’Upa per la Media Innovation, la tradizionale carta è percepita come rispondente alle aspettative di interazione del consumatore, in quanto il messaggio cartaceo si rivolge all’interlocutore attivando meccanismi di relazione attraverso la proposizione di argomenti richiesti e non subiti. “Grazie alla collaborazione fattiva con le associazioni che hanno patrocinato il DPF – dichiara la Maggioni -, è possibile trasferire la conoscenza delle potenzialità di un nuovo media come il Transpromo che, al momento, è davvero poco diffuso presso le agenzie di comunicazione, così come non sono noti i risultati certi delle campagne di DM”. Bill Parker, Direttore Generale di GMC UK, ha illustrato come la propria società abbia supportato Oniya Shapire - una società Israeliana che annovera tra i propri clienti banche, amministrazioni pubbliche, agenzie, assicurazioni ecc. – nella realizzazione di messaggi pubblicitari personalizzati integrati direttamente nelle comunicazioni obbligatorie utilizzando il colore. Un caso di successo italiano è stato presentato da Mauro de Vecchi, amministratore delegato di Intellidoc, che ha portato l’esperienza dello stabilimento piemontese Poligrafico Roggero e Tortia, di cui è consulente, dove è stata recentemente istallata InfoPrint 5000 color DOD inkjet. De Vecchi ha spiegato la complessità di un progetto transpromozionale, che richiede da una parte un’attenzione alla qualità del processo (regole di spedizione, trattamento del dato variabile e attenzione alla qualità del colore), e dall’altra l’implementazione di risorse provenienti da marketing, information technology, amministrazione e direzione generale. Un’attenzione particolare durante il DPF è stata rivolta al web-to-print e ai sistemi di workflow digitale, finalizzati all’ottimizzazione dei flussi di lavoro nella supply chain e nei processi produttivi, e al conseguente aumento di produttività, a prescindere dall’output di stampa. Il web-to-print è molto più di un trasferimento di file: offre una comunicazione bidirezionale con il cliente e si configura come una moltitudine di processi e servizi basati sull’utilizzo del web (per citare i più rappresentativi: accettare richieste di preventivo, fornire valutazioni in automatico, ricevere documenti pronti per la stampa, correggere bozze online, tracciare on-line lo stato del processo, ricevere lavori con modelli o dati variabili, scaricare una mailing list, gestire in remoto un archivio documenti, offrire una campagna marketing integrata). Ralf Schlozer, Director of the On Demand Printing & Publishing Consulting Service Europe di Infotrends, ha illustrato i risultati di una ricerca che ha messo in luce come prospettive e potenzialità dei servizi via web siano un fattore importante per soddisfare le esigenze dei clienti e migliorare il servizio. Un’applicazione estremamente innovativa è stata introdotta da Cosimo Palmisano, Product Manager Printel di Postel, che ha presentato Interposta Evolution, un servizio telematico che consente agli utenti di postalizzare documenti personalizzati come fatture, mailing commerciali, lettere o altre comunicazioni istituzionali direttamente on-line, in modo semplice e automatico e con un notevole risparmio economico e di tempo. Un’altra opportunità è data dagli strumenti tecnologici per gestire il workflow produttivo con soluzioni che rendono possibile non soltanto la visibilità su tutte le fasi produttive, dalla pianificazione sino al "visto si stampi", ma rendono anche disponibili strumenti di controllo delle pubblicazioni, strumenti di impaginazione, repository di dati (foto, testi, tabelle) in formato elettronico sempre disponibili e organizzati, massima portabilità dei contenuti su media diversi, qualità professionale del prodotto finito, flessibilità per soddisfare ogni esigenza e semplicità d'uso. Paolo Agus, Presidente Sinedita, ha presentato una soluzione per la realizzazione di brochure nel settore della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), studiata appositamente per chi ha l’esigenza di gestire enormi database centralizzati da integrare in comunicazioni promozionali localizzate, con una riduzione dei tempi di produzione dal 50 al 70%, perché si basa su soluzioni d’impaginazione automatica. In conclusione quest’anno, ancor più che nelle precedenti edizioni, i temi trattati durante il Forum hanno richiamato l’attenzione di agenzie di comunicazione, editoria, banche, assicurazioni, confermando che il settore delle tecnologie digitali è ormai maturo e pronto a offrire nuove opportunità ai mercati limitrofi. Il DPF si conferma un evento aperto alla discussione e al dialogo, tanto che gli organizzatori danno l’opportunità di continuare a porre domande ai relatori con il servizio ask the expert che continua via web tramite il sito ufficiale dell’evento www.digitalprintingforum.it. Il prossimo appuntamento con le tecnologie digitali si svolgerà a Bari, il 3 e 4 di ottobre, con il Digital Printing & Packaging Forum, dedicato a una riflessione sull’impatto che le novità presentate a Drupa 2008 potranno avere per il mercato delle arti grafiche nel settore della stampa digitale e nella stampa di etichette e packaging. Il prossimo Forum si configura come il primo evento organizzato nel sud Italia congiuntamente dalle associazioni Asso.It, Xplor Italia, Assografici e Acimga, rispondendo così alle richieste delle aziende di essere più vicine al mercato del centro sud. APPROFONDIMENTI Competitività di impresa, il sistema economico italiano Per capire prospettive e sviluppi del mercato delle arti grafiche occorre aver chiaro come si sta sviluppando il sistema economico in cui ci si sta muovendo. Al Digital Printing Forum Alessandro Nova, professore all’Università Bocconi di Milano, ha mostrato come in Italia, pur essendoci numerose conoscenze e competenze a sostenere le aziende, la crescita della domanda interna, la capacità di stare sui mercati internazionali, così come i valori occupazionali (tutti indici di sanità di un sistema economico) sono a livelli preoccupanti. Le ragioni di tale preoccupazione sono misurate su elementi tangibili che vedono il nostro Paese vivere una situazione di svantaggio rispetto a quasi tutti i paesi industrializzati. A partire dal costo delle materie prime e dell’energia: con 13,9 centesimi di euro ogni KW/h abbiamo il primato nella Comunità Europea per le spese energetiche, e le acquistiamo dalla Francia, che vanta una spesa inferiore alla metà, ovvero 5,9 centesimi di euro ogni KW/h. La vendita dei prodotti italiani non sta vivendo un momento felice poiché il tasso di cambio, dopo la svalutazione di dollaro e Jen, non ne favorisce l’esportazione. Il costo del lavoratore italiano risulta alto, anche se direttamente percepisce mediamente soltanto il 57% circa del lordo pagato dall’azienda, e questo influisce negativamente sui consumi, inevitabilmente colpiti da una battuta d’arresto. Queste e altre variabili - quali le imposte, tra le più alte pagare dalle società (33-36%), dalle persone fisiche (aliquote che vanno dal 23 al 43%) a cui si aggiunge l’IVA al 20%, e la bassa crescita della produttività (1,4% annuo del nostro Paese rispetto al 3,7 della Francia e al 6,7 della Germania) - testimoniano una situazione tutt’altro che rosea. Si salvano i tassi di interesse che, grazie all’entrata nella Comunità Europea si sono abbassati passando dal 9,5 % nel 1996 all’attuale 4,2%. “L’unica nota veramente positiva – conclude il professor Nova - è che la situazione può cambiare nel giro di sei mesi correggendo le macrovariabili (ndr.:sopra indicate in bold) a livello politico. Ci sono tuttavia anche altri punti critici alla competitività delle aziende italiane, di cui occorre prendere consapevolezza: dimensione troppo ridotta, governance manageriale spesso accentrata, scarsa internazionalizzazione, debole posizione di potere a confronto con i grandi fornitori e clienti internazionali, ancora eccessiva presenza in settori a elevata intensità di lavoro, ridotta produttività media, svantaggi di “sistema” - fiscalità, burocrazia, inefficienza del sistema, costo dei servizi dovuti alla scarsa concorrenza – e ridotto ricorso alla formazione del lavoro.” Advertising e comunicazione all’insegna del cambiamento Gli investimenti pubblicitari sono reduci da un “anno grigio”, un panorama monotono soprattutto per i media che sono da sempre i più gettonati nella tradizione italiana dell’advertising: stampa, televisione e radio. Le strategie per invertire la tendenza di calma piatta fanno leva, paradossalmente, sulla “vecchia” idea di cambiamento, che in nuce comprende già qualche essenza di novità. Questo il concetto da cui ha preso l’avvio l’intervento di Giovanna Maggioni – Direttore Generale di Upa (Utenti Pubblicitari associati), il ben noto organismo associativo costituito dalle principali aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in pubblicità – specificando che la parola cambiamento è attualmente la più usata nel mondo, politica interna ed estera in primis. E proprio sotto l’egida del termine cambiamento trova spazio il consumatore, cui è riconosciuta la capacità trainante del driver, essendosi trasformato da obiettivo (o target) a referente, colui cioè capace di determinare il rapporto con l’azienda a un piano più personale. E se la crescita a due cifre conferma l’andamento positivo di Internet, il consumatore chiede una relazione interpersonale al di là di questo media. Una sempre maggiore attenzione viene registrata verso la comunicazione più tradizionale, purché sia manifesto un certo grado di evoluzione. A conferma dell’affermazione, Maggioni riassume come l’Upa operi attraverso commissioni che si occupano dei problemi sorti di volta in volta nei singoli campi di attività e in base alle sollecitazioni raccolte, promuovono iniziative per il miglioramento delle condizioni di operatività da parte delle aziende utenti. Una delle commissioni ultime nate era destinata allo studio dei New Media, da cui aveva clonato la denominazione, mutata poi in Media Innovation per chiarire meglio la filosofia e gli interessi della commissione stessa. Infatti anche la tradizionale carta trova spazio negli studi di questo gruppo di lavoro in quanto, al pari di altri strumenti, può rispondere alle aspettative di interazione del consumatore. E la motivazione risiede proprio nelle modalità con cui il messaggio cartaceo si rivolge all’interlocutore, attivando meccanismi di relazione attraverso la proposizione di argomenti richiesti e non subiti. Ed ecco che vengono coinvolti sia i mezzi cartacei di promozione più conosciuti, come il volantino anonimo del supermercato, sia quelli più innovativi legati ad applicazioni e tecnologie non ancora conosciute nelle loro potenzialità, come le comunicazioni Transpromo. Maggioni sottolinea l’importanza di alcuni luoghi come i siti della GDO che diventano occasioni di incontro diretto con i clienti e perciò facilitano la comunicazione e la raccolta dati, che deve avvenire sempre nel rispetto della legge sulla Privacy. Attraverso questi canali privilegiati si possono acquisire informazioni che aiutano a delimitare la comunicazione a livello locale: la targettizzazione ha una grande rilevanza e può aiutare le aziende a comunicare meglio a un pubblico più circoscritto, sia geograficamente sia culturalmente. Esempio pratico ne è la “free press”, il cui successo strepitoso è dovuto proprio al tipo di contatto, diretto e differenziato, che lo contraddistingue dalla stampa nazionale. Nelle aziende si evidenzia dunque la necessità di affidarsi a esperti, puntando sulla loro competenza non solo per la realizzazione e la scelta dei media, ma anche per il contenuto del messaggio, la cosiddetta “parte intellettuale”. Professionisti che vengono formati in vario modo, anche attraverso il Master in Comunicazione d’Azienda Upa – Ca’ Foscari, corso post universitario a tempo pieno che consente ai 30 allievi selezionati di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per una carriera manageriale nel marketing e nella comunicazione: in diciannove anni il Master ha formato più di 600 manager che ora occupano con successo posizioni di prestigio nella Pmi. Una recente indagine indica che il consumatore/utente suddivide il proprio tempo e la propria attenzione tra i vari media, e la reazione emotiva determinata dalla formulazione del messaggio, ma anche dal mezzo usato, diventa oggetto di particolare studio. Se pensiamo che sono 15 mila le aziende che sul nostro territorio si avvalgono di operazioni di comunicazione, diventa un must far percepire quali sono le modalità che danno un valore aggiunto alle azioni di advertising e comunicazione, per dare loro modo di scegliere in modo opportuno tra tutti i mezzi disponibili quello maggiormente adatto ai loro clienti, in grado di sollecitare risposte misurabili. Questo avviene soprattutto nell’ambito dell’utilizzo innovativo dei media (Media Innovation), ed è per questo che nelle conclusioni al suo intervento, Giovanna Maggioni auspica una collaborazione fattiva con le Associazioni che hanno patrocinato il DPF, anche per superare insieme quelle barriere che a volte si creano per l’uso di glossari differenti. Il concetto di Traspromo, dichiara Maggioni, è al momento infatti davvero poco conosciuto presso le agenzie di comunicazione, così come non sono noti i risultati certi delle campagne di DM. A presto ci si auspica, quindi, un incontro che vedrà schierate in campo le competenze di comunicazione e quelle tecnologiche per messaggi manovrati direttamente dal consumatore. Il web-to-print in Italia e in Europa Una stampa di produzione redditizia non è solo questione di hardware, software e la connettività rappresentano componenti critici, addirittura più importanti. Molte società offrono servizi di stampa con lo stesso tipo di macchine offset o digitali, ma una discriminante cruciale è il modo in cui un’azienda comunica con i clienti e l’efficienza con la quale gestisce i processi nell’intera catena del valore. Una delle tecnologie più importanti emerse negli ultimi anni è il web-to-print. Un concetto che fece la sua comparsa durante il boom delle dot-com sul finire degli anni ’90, ma nel successivo declino molte aziende fallirono. Ora sembra che i tempi siano maturi, grazie alla maggior diffusione dell’accesso a internet ad alta velocità, alle migliori prestazioni dei Pc, ai progressi riguardanti il formato dei dati, i programmi di navigazione in rete e i protocolli di scambio dati. Purtroppo, il web-to-print non è una tecnologia definita in modo univoco, ma si configura come una moltitudine di processi e servizi basati sull’utilizzo del web. Canon Europe ha commissionato una ricerca a InfoTrends per far luce sulla penetrazione e l’utilizzo del web-to-print in Europa. Nell’estate del 2007 sono stati intervistati oltre 600 fornitori di servizi di stampa con un identico questionario per i 13 paesi, in modo da assicurare la compatibilità dei risultati tra i diversi contesti geografici. Considerando la sua storia relativamente breve e la recessione avvenuta tra il 2000 e il 2001, il web-to-print si trova ancora nella fase iniziale. In tutto, solo un terzo degli interpellati in Europa ha riferito di avere adottato una soluzione web-to-print, mentre un altro 20% stava considerando di farlo entro i prossimi anni, il che determinerebbe un incremento del 68% delle installazioni nel giro di 5 anni. Il resto degli interpellati (il 50%) non ha purtroppo indicato progetti di impiego di una soluzione web-to-print. I tassi di penetrazione, comunque, presentano parecchie differenze in Europa. L’Italia ha una quota relativamente bassa di aziende che hanno investito nel web-to-print; la cosa non sorprende, visto che in Italia l’economia legata a internet è partita in ritardo e secondo i principali indicatori statistici va ancora a rilento rispetto ad altri paesi europei. In particolare, la domanda privata è indietro rispetto agli altri paesi. Tuttavia, l'Italia sta recuperando rapidamente e i suoi tassi di crescita per l’utilizzo di internet sono tra i più elevati in Europa. La percentuale di imprese che ordinano beni tramite internet è cresciuta del 93% negli ultimi 3 anni e nello stesso periodo la penetrazione della banda larga, attestata al 13%, è cresciuta del 370%. Nel 2006, già il 93% delle aziende aveva accesso a internet. Con l’aumento dell’utilizzo di internet, cresce l’interesse nel web-to-print e il 18% degli interpellati in Italia pianifica un investimento. La maggioranza, con il 62%, non ha però ancora programmi. A quanto pare, i clienti adottano internet più rapidamente di quanto non facciano gli stampatori. Sembra che gli stampatori sottovalutino la diffusione già raggiunta dall'utilizzo di internet. Nei paesi scandinavi sono pochi gli stampatori che non programmano di investire nel web-to-print. Germania, Belgio e Austria, invece, hanno la percentuale più alta di aziende che non prevedono di investire nel web-to-print. Possedere una soluzione web-to-print non è sufficiente: dipende da come viene utilizzata. Abbiamo chiesto agli stampatori che possiedono una soluzione web-to-print quale sia la percentuale di processi di stampa già gestiti dal loro sistema web-to-print. Gli stampatori italiani hanno riferito che il 13% dei lavori è stato trasmesso attraverso sistemi web-to-print, dato leggermente inferiore alla media europea. Solo il 12% di tale volume consisteva in processi di stampa con dati variabili. Tuttavia, gli stampatori italiani dotati di un sistema webto-print o intenzionati a investirvi prevedono che entro il 2010 già il 33% dei processi di stampa sarà trasmesso attraverso il sistema web-to-print, pari a una crescita del 250% rispetto al dato odierno. A quanto pare, una volta previsto l’investimento, le aziende si aspettano che un’alta percentuale di lavori passi attraverso il web-to-print. Il web-to-print ha molti significati per gli utenti. In Italia, come in molti altri paesi, la trasmissione di lavori da svolgere è la connotazione principale, mentre il 22% degli interpellati ha affermato di non essere sicuro di cosa significasse web-to-print. Abbiamo anche chiesto agli utilizzatori attuali o futuri del web-to-print di quali delle sue caratteristiche usufruiscano o prevedano di usufruire. Non sorprende che il 95% degli utenti accetti preventivi on-line per processi di stampa. Sempre il 95% riceve documenti pronti per la stampa tramite internet. Per il 100% degli utenti attuali o futuri pare che la correzione di bozze on-line sia particolarmente gradita, anche più che in altri paesi. Via via che le funzionalità diventano più complesse, come l’accettazione di processi variabili, lo scaricamento di mailing list o la gestione di database, la percentuale di aziende diminuisce notevolmente. A non tutte le aziende serve offrire tutti questi servizi (e vi sono anche altre opportunità), ma ogni stampatore dovrebbe sapere che il web-to-print significa molto più che spedire un lavoro tramite internet o ottenere un preventivo. In realtà, la crescita non sorprende più di tanto, visto che gli stampatori riconoscono i vantaggi del web-to-print. Abbiamo chiesto agli utenti del web-to-print di individuare i vantaggi e molti hanno concordato nell’affermare che i loro sistemi offrono diversi vantaggi fondamentali e aiutano a servire meglio i clienti. I servizi web-to-print sono un fattore importante per soddisfare le esigenze dei clienti e migliorare il servizio. Un sistema può ampliare la base geografica di uno stampatore e aiutare a raggiungere clienti che altrimenti sarebbero troppo lontani. Inoltre, fatto altrettanto importante, il web-to-print garantisce un servizio 24 ore su 24: il sistema è sempre pronto per il cliente, anche quando lo stampatore è occupato o chiuso per un giorno. Oggi chi richiede servizi di stampa si aspetta la possibilità di usufruirne utilizzando tutti gli strumenti disponibili grazie a internet. I fornitori di servizi di stampa interpellati nel sondaggio concordano e prevedono che il volume dei processi di stampa gestiti tramite sistemi web-to-print raddoppierà entro il 2010. Man mano che altre aziende implementeranno tali sistemi, prevediamo che questi diventeranno più complessi e meglio integrati nei vari aspetti della stampa di produzione. Organizzazione: Centrexpo Spa Tel. 02 3191091 Fax 02 341677 4IT Group srl Tel. 02 26 92 70 81 Fax 02 26 95 10 06 --Per informazioni stampa: Maria Grazia Facchinetti [email protected] Isabella Lensi [email protected] La campagna PrintSells Le aziende spendono ingenti somme affinché i consumatori notino il loro marchio in un paesaggio mediale sempre più affollato. Secondo la Nielsen Global AdView, la spesa pubblicitaria è cresciuta del 3,9% nel primo semestre 2007, e molti manager si chiedono come ricavare il massimo dai loro investimenti. La campagna PrintSells spiega perché la stampa è il media perfetto per mettere in luce il marchio di un'azienda e basarvi la comunicazione dei propri prodotti. Lo sforzo di collaborazione alla base della campagna cambierà la percezione della stampa. Le aziende devono rendersi conto di quanto il messaggio stampato possa essere versatile, credibile ed estremamente creativo. Di tutti i media, nessuno riesce meglio della stampa a presentare un marchio e a metterlo nelle mani e nel cuore dei consumatori. PrintSells illustra quale impatto emozionale può avere la stampa. Le brochure e i volantini della campagna sono pieni di dati stupefacenti, illustrazioni e casi di successo aziendale, tutti concentrati sulle quattro aree del direct mail, la pubblicità su riviste, le comunicazioni instore (opuscoli e cataloghi) e le comunicazioni aziendali stampate. L'obiettivo che la campagna intende raggiungere è cambiare la percezione delle persone e aiutarle a capire che la comunicazione a mezzo stampa presenta vantaggi tangibili e quantificabili. I casi di successo aziendale corroborano fatti incontrovertibili, per esempio che la pubblicità in televisione, alla radio, su riviste e con cartelloni ottiene risultati migliori anche del 120% quando è combinata con il direct mail, o che il 65% dei consumatori considera le pubblicità una parte essenziale delle riviste. Alcune grandi marche, come Audi, Omega e American Express, hanno accettato di mettere in vetrina in PrintSells lo studio del loro caso per dimostrare quanto la comunicazione stampata sia stata vantaggiosa per la loro attività. Centrexpo progetta e realizza manifestazioni fieristiche nell'area delle tecnologie per le arti grafiche e il converting dal 1980. Organizza MedPrint, Digigraf, Grafitalia, Converflex e UpakItalia. La conoscenza dei mercati è assicurata dalle Associazioni industriali di cui Centrexpo è emanazione: Acimga, Assografici e Ucima. Collabora attivamente con Argi e nel 1999 ha acquistato una partecipazione azionaria nella società Ipack-Ima Spa. 4IT Group è una società di comunicazione e di servizi alle singole imprese, a gruppi di imprese e associazioni. Si occupa di convegni, ricerche di settore e dati di mercato, organizzazione di eventi particolari ed è specializzata sul comparto ICT e del Digital Document & Printing. Edita la rivista Digital Document magazine E’ l’organizzatore anche di MailForum, BookForum, Inprinting e DocuBusiness. 4IT Group è la segreteria associativa di Asso.It (Associazione Nazionale Fornitori Apparecchiature Information Technology), di Xplor Italia (The Electronic Document Systems Association) e di LonMark Italia.