Pubblicazione periodica trimestrale - Poste Italiane S.p.A Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1, comma 2, DCB Milano N. 1 - Marzo 2008 - Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 107 del 19/02/1996 FONDAZIONE CENTRO CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA A. DE GASPERIS E`^lXi[X:XË>iXe[X G`XqqX Fjg\[Xc\ DX^^`fi\ * )'(-) D`cXef k\c\]fef1 ') -++++'-0 k\c%&]Xo1 ') --('0(*+ I`ZfefjZ`d\ekf Zfe ;%G%>%I% e'(**,* [\c )0%'.%'+ G%@M8 '0,*-/('(,+ WWWDEGASPERISIT FONDAZIONE DEGASPERISIT Anno 13 - N. 1 Marzo 2008 Main sponsor: BANCA POPOLARE DI MILANO con il patrocinio In collaborazione con: Quarant’anni di cammino con l’eccellenza nel cuore Quarant’anni della Fondazione De Gasperis: il cuore di Milano Nel luglio 1962 il prof. Angelo De Gasperis, chirurgo di fama mondiale per gli interventi in ipotermia profonda associata alla circolazione extra corporea, “se ne andò in silenzio, senza far rumore”. Non si curò: non sarebbe guarito e preferì porsi davanti alla morte così come affrontava la vita, considerando questi come due aspetti dello stesso fenomeno. Fu tra i primi in Europa ad affrontare negli anni ’50 a Niguarda, la correzione delle più complesse cardiopatie congenite a cuore esangue. Scrisse Renato Donatelli: “Anche dal letto della clinica nei pochi giorni in cui vi fu costretto prima di morire, non si preoccupò che di arricchire della sua esperienza noi giovani che ci eravamo formati alla sua scuola. Non fu geloso della sua arte, ma ne prodigava a piene mani i segreti. Se da chi lavorava con lui esigeva moltissimo, alle sue pretese corrispondeva un’eccezionale generosità. Dio voglia che la sua memoria si perpetui con la continuazione della sua opera.” Così fu fatto. Fausto Rovelli e Renato Donatelli continuarono il pionierismo dell’illuminato cardiochirurgo, proseguendone gli insegnamenti e lo stile di lavoro: nel 1962 venne istituito a Niguarda il Centro De Gasperis, divisione di Chirurgia Toracica cardiovascolare e divisione di Cardiologia e diagnostica. > continua a pag. 2 FONDAZIONE CENTRO DI CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA ANGELO DE GASPERIS 1 QUARANT’ANNI DELLA FONDAZIONE DE GASPERIS: IL CUORE DI MILANO < continua da pag. 1 I primati del centro si susseguirono: la straordinaria attività chirurgica di Donatelli, primo in Italia a realizzare sostituzioni valvolari con protesi artificiali; grazie a Rovelli, l’istituzione nel 1967 della prima Unità Intensiva Coronarica e del 1° Corso di aggiornamento in cardiologia (oggi alla sua 42° edizione), furono di esempio e di stimolo per l’organizzazione dell’attività cardiologica e cardiochirurgica a livello nazionale. vita al nostro ente che, nel 2004, si è trasformato da Associazione in Fondazione senza soluzione di continuità e che ha mantenuto nel tempo gli stessi importanti obiettivi: sostenere lo sviluppo delle attività del Dipartimento Cardiologico A. De Gasperis, favorire il progresso tecnologico, la formazione e l’aggiornamento professionale, le borse di studio ed i premi di merito per giovani medici ed infermieri, l’essere di aiuto ai pazienti ed informare i cittadini, attraverso attività di prevenzione delle malattie cardiovascolari a diversi livelli. Un ente attivo da 40 anni nella collaborazione e nel rapporto tra pubblico e privato. Illustri Presidenti come il Cav. Lav. Dr. Furio Cicogna, il Prof. Gianluigi Scalfi, il Cav. Lav. Dr. Raffaele Durante, ed ora il Cav. Lav. Dr. Benito Benedini si sono susseguiti mantenendo alto l’onore di una Milano capace di donare ed hanno coinvolto enti, aziende, professionisti di diverse aree, sostenitori ed amici per raggiungere obiettivi socialmente utili e progetti importanti. Ricordando questa impresa e rinnovando l’impegno e lo spirito di quei tempi, la Fondazione Angelo De Gasperis vuole celebrare i suoi 40 anni di sostegno alle attività ed alla storia del “De Gasperis”, centro che negli ultimi 50 anni ha segnato le tappe più importanti della cardiologia e cardiochirurgia moderna. La situazione però era critica: l’aumento delle richieste di ricovero, l’insufficienza delle strutture, le fatali liste di attesa e la previsione di ulteriori aumenti delle richieste, rese necessaria nel 1968 una ristrutturazione logistica e l’acquisizione di nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche. “Un grande progetto per Milano”, ricorda il prof. Rovelli, per favorire il contesto lavorativo, che ponesse cardiologi, cardiochirurghi ed anestesisti nelle condizioni non solo di curare ed intervenire meglio, ma di realizzare un originale modello organizzativo di lavoro, formazione ed aggiornamento professionale: una scuola che generava conoscenza e cultura, curando con metodi appropriati. Il Dottor Gaetano Lazzati, Presidente dell’Ospedale Maggiore, capì il grande valore dell’impresa e si rese disponibile negli investimenti per curare patologie che allora, come oggi, rappresentano la prima causa di morte. Ma servivano fondi ed un ente che potesse raccoglierli, sostenendo l’ambizioso progetto e lo sviluppo del Centro. Il Cav. Lav. Dr. Furio Cicogna, dopo una relazione di Rovelli e Donatelli, durante una riunione conviviale dei Rotary di Milano, si impegnò nel progetto, nella raccolta fondi ed insieme ai due primari, promosse l’“Associazione Amici del Centro Cardiologico De Gasperis”. Era il 28 febbraio 1968. Ideare e costruire un grande dipartimento ospedaliero all’avanguardia, apripista a livello italiano come modello di struttura organizzativa e costituire al tempo stesso l’Associazione, collegamento tra la società civile e le sfide della medicina, divenne realtà in soli 3 anni. L’allora Associazione si prese carico di finanziare le moderne attrezzature tecnologiche e parte del fabbricato, dividendo a metà con l’ospedale l’investimento di 600 milioni di Lire, raccolte grazie alla generosità dei cittadini, dei pazienti e dei mecenati milanesi. Fu la lungimiranza di Fausto Rovelli e Renato Donatelli, di amministratori attenti come Gaetano Lazzati ed imprenditori concreti come Furio Cicogna a dare Al prof. Alessandro Pellegrini ed al premio in sua memoria, ricordando i suoi 30 anni di primariato al De Gasperis, l’eccellenza della cardiochirurgia raggiunta a livello internazionale, la sua grande umanità e l’impegno per le attività della Fondazione De Gasperis, vogliamo dedicare, ad un anno dalla sua scomparsa, l’inaugurazione del progetto “Il cuore di Milano”. Sabrina Sperotto 2 1971: Inaugurazione del nuovo Centro De Gasperis. Il prof. Rovelli illustra le moderne apparecchiature donate dall’“Associazione Amici del De Gasperis”. 1968 - Appunti del prof. Rovelli FONDAZIONE CENTRO DI CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA ANGELO DE GASPERIS Dagli anni ’50 il “De Gasperis” è un centro di eccellenza che ha raggiunto traguardi significativi in tutti gli ambiti della cardiologia e della cardiochirurgia a livello nazionale ed internazionale. farmaco trombolitico che venne così introdotto nel 99% delle unità di cura intensiva: un procedimento, utilizzato tutt’oggi, che migliorò il livello di assistenza in tutto il territorio nazionale, riducendo in modo significativo la mortalità, perché era alla portata di unità cliniche molto semplici; • il primo trapianto cardiaco effettuato nel 1985 dal prof. Alessandro Pellegrini, che contribuì con il lavoro della sua equipe anche allo sviluppo dei sistemi di assistenza ventricolare meccanica (Ventricular Assistance Device), il cuore artificiale, di cui il De Gasperis rappresenta uno dei principali centri a livello nazionale; • lo studio e l’attività di terapie per gli scompensi cardiaci, per le caridomiopatie ed il follow-up dei pazienti trapiantati e portatori di devices; • i primi pacemaker nel 1983, l’evoluzione dell’elettrofisiologia, degli impianti di defibrillatori automatici (ICD) e dei pacemaker per la resincronizzazione cardiaca; • lo sviluppo della diagnostica non invasiva e dell’imaging cardiaco, per il quale il De Gasperis è tutt’ora l’unico centro cardiologico ospedaliero dotato di un reparto di Risonanza Magnetica, realizzato grazie al contributo della Fondazione De Gasperis. FONDAZIONE CENTRO CARDIOLOG E CARDIOCHIRURGIA A. DE GASPE Ricordiamo: • la prima cardiologia e cardiochirurgia pediatrica; • le prime sostituzioni valvolari nel 1963; • il Congresso di Cardiologia, arrivato alla 42° edizione; • la prima Unità di Cura Intensiva Coronarica nel 1967 e l’evoluzione della diagnostica (negli anni ‘70 con l’arteriografia) che portò a riconoscere l’occlusione coronarica ed aprì l’epoca dei bypass aortocoronarici; • l’emodinamica e l’evoluzione delle procedure percutanee che portò, alla fine degli anni ’80, all’utilizzo di stent nelle procedure di angioplastica coronarica; • “il GISSI”, gruppo di lavoro nato informalmente nel 1983 che diventò, attraverso l’Istituto Mario Negri (ricordiamo Gianni Tonioni e Antonio Lotto) un grande trial che avrebbe “cambiato il destino della medicina cardiovascolare”: attraverso l’arruolamento di 12.000 pazienti in tutta Italia si confermò la validità del trattamento dell’infarto acuto attraverso l’infusione di un E`^lXi[X:XË>iX G`XqqX Fjg\[Xc\ DX^^`fi\ * )'(-) D`cX k\c\]fef1 ') -++++'-0 k\c%&]Xo1 ') --('0 I`ZfefjZ`d\ekf Zfe ;%G%>%I% e'(**,* [\c )0%'. Sabrina Sperotto G%@M8 '0,*-/('(,+ WWWDEGASPERISIT FONDAZIONE DEGASPE La Fondazione De Gasperis celebra i suoi quarant’anni di cammino al servizio dell’informazione, dello sviluppo tecnologico, della prevenzione e della divulgazione medico-scientifica sulle malattie cardiovascolari. Il progetto “Il Cuore di Milano” si articola in una serie di iniziative per tutto il 2008 per mettere al centro dell’attenzione le patologie per le quali si muore di più nel mondo. Celebrare 40 anni di dedizione alla cardiologia e cardiochirurgia con un modello di collaborazione pubblico-privato ancora attuale. LA SALUTE IN PIAZZA La Salute in Piazza: 10 e 11 maggio dalle 10 alle 17 CALENDARIO DELLE INIZIATIVE “IL CUORE DI MILANO” 2 aprile Conferenza stampa e lancio La Salute in Piazza: il tuo cuore “in forma” sabato 10 e domenica 11 maggio 2008 dalle 10.00 alle 17.00s0IAZZA$UOMOs-ILANO BANCA POPOLARE DI MILANO 10/11 Maggio “La Salute in Piazza” 10 Maggio 1° Convegno di Cardiorisonanza 29 Maggio Il Cuore Giovane di Milano, gare sportive all’Arena Civica di Milano 7 Giugno “Le Mille Facce del Cuore”, premiazione concorso scuole 15/19 Settembre 42° Congresso Cardiologia 2008 3/ 4 Ottobre 2° Congresso Emodinamica 13 Novembre Incontro con il pubblico “Il Tempo dedicato alla comunicazione è Tempo di cura” In collaborazione con: E’ un’iniziativa: FONDAZIONE CENTRO DI CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA ANGELO DE GASPERIS 13 OBIETTIVO SALUTE: LA COMUNICAZIONE IN SANITÀ Ogni anno più di 20 milioni di cittadini entrano in contatto e si relazionano con le persone che lavorano nel sistema sanitario nazionale. Per tutti ed in particolare per il medico, entrare in sintonia col paziente, mettersi nei suoi panni, adeguare linguaggio e tono alle circostanze e alle persona, è importante perché spinge il paziente a fidarsi e a crederci, rendendo tutto più semplice per entrambi. Il Linguaggio della salute (in libreria da maggio; Sperling & Kupfer) è un libro-inchiesta che illustra il rapporto medico-paziente, analizza i problemi comunicativi e fornisce tecniche e strumenti per comunicare meglio e raggiungere l’obiettivo comune: la salute. Lo scorso ottobre la Regione Lombardia Direzione Sanità e la Palestra della Scrittura hanno svolto un’indagine per identificare i problemi comunicativi che nascono nel rapporto tra paziente ed operatori della salute. Abbastanza è stato il termine che ha accompagnato buona parte delle risposte della gente (es. informazioni abbastanza chiare): una soluzione di mediazione che però rivela un probabile disagio, una non piena soddisfazione. Un segnale di come oggi la comunicazione in Sanità risulti forse inadeguata ai bisogni e alle attese di quei 20 milioni di persone. Diventa allora fondamentale indagare in profondità le ragioni alla base di questo scarto comunicativo: quali pensieri faremmo se un giorno chiedessimo al nostro partner “mi vuoi bene” e ci sentissimo rispondere “abbastanza”? La Fondazione De Gasperis stà collaborando con la “Palestra della Scrittura” e con Alessandro Lucchina e Paolo Carmassi per alcuni progetti relativi alla comunicazione medico-paziente e per la migliore e corretta diffusione delle informazioni in sanità. Laura Rolle Docente di semiotica all’Università Torino e coautrice del Linguaggio della salute L’UNITÀ DI RISONANZA MAGNETICA CARDIACA OTTIENE UNA VALIDAZIONE INTERNAZIONALE Nell’ambito delle attività scientifiche della nuova Unità Operativa di Risonanza Magnetica Cardiaca del Dipartimento Cardiologico e Cardiochirurgico A De Gasperis, sabato e domenica 15-16 febbraio 2008 si sono tenute le procedure di validazione dell’Unità stessa a cura di una faculty internazionale. Il Prof. Rahad Mohiaddin ed il Dott. He Taigang della CMR Unit del Brompton Royal Hospital di Londra, accompagnati dal monitor dell’azienda farmaceutica Novartis, sponsor dello studio, hanno effettuato le valutazioni tecniche del magnete e validato le capacità operative dei 4 operatori locali (Dott. Alberto Roghi, Dott.ssa Patrizia Pedrotti, Dott. Santo Dellegrottaglie, Dott. Stefano Pedretti) su volontari sani e pazienti talassemici. Le misure ottenute su fantoccio, volontari sani e pazienti sono state confrontate con il core lab di Londra ed hanno dato esito positivo, consentendo alla nostra Unità di ottenere il certificato di validazione internazionale. Scopo della validazione è stato quello di consentire alla Unità Operativa di partecipare ad uno studio multicentrico internazionale per la valutazione del sovraccarico di ferro miocardico nei pazienti talassemici. 4 Tale studio viene svolto in collaborazione con il Centro delle anemie congenite del Policlinico di Milano. L’interesse per tale studio è notevole per le implicazioni cliniche nel trattamento della cardiopatia da sovraccarico di ferro, principale causa di morte di questi pazienti. Sabrina Sperotto Nella foto, da sinistra a destra: Santo Dellegrottaglie, He Taigang, Alberto Roghi, Rahad Mohiaddin, Patrizia Pedrotti FONDAZIONE CENTRO DI CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA ANGELO DE GASPERIS TESTIMONIAL L’UOMO CHE VISSE DUE VOLTE “Non mi sono mai piaciuti gli ospedali e fino a 65 anni mi sono vantato di non esserci mai stato”. Vittorio Piazzano, 67 anni, inizia così a raccontare la sua storia, o meglio, il suo “caso da manuale” perché il suo cuore ha ripreso a battere regolarmente grazie alla determinazione e alla professionalità dell’equipe di cardiologi e specialisti del Centro di Cardiologia e di Cardiochirurgia del Dipartimento Cardiologico De Gasperis. Vittorio ha un’aria giovanile e sorridente, miracolato dal destino con una guarigione da manuale per gli stessi cardiologi che l’hanno curato e assistito dopo un arresto cardiaco per cardiopatia dilatativa del ventricolo sinistro. “Improvvisamente ho iniziato a sentirmi stanco, ad avere il fiatone, ma non ho dato troppo peso a questi sintomi”, racconta Vittorio. “Nemmeno i continui solleciti di mia moglie mi hanno convinto a fare un controllo. Poi, improvvisamente, la situazione è degenerata e non riuscivo nemmeno a salire le scale.” Gli viene prescritto un check up urgente presso il più vicino pronto soccorso ma appena entrato in accettazione Vittorio viene colpito da uno shock cardiogeno che quasi lo uccide. La moglie, dopo 3 ore di sala d’aspetto non sa nulla, “Non avrei mai immaginato un simile malore. Siamo stati davvero fortunati: se fosse rimasto a casa sarebbe morto”. Per quanto i medici non diano molte speranze, il 7 aprile 2006 viene trasferito all’Ospedale Niguarda Ca’ Granda. Ma quando Vittorio si risveglia, gli era stato impiantato un dispositivo L-VAD (Left - ventricular - assistance device), un cuore artificiale: un dispositivo che consente di supplire alla funzione del ventricolo sinistro, mediante l’applicazione di una pompa meccanica alimentata e comandata da una centralina esterna, utilizzato come “ponte al trapianto” o come “terapia permanente”. È l’inizio della lenta rinascita che ha regalato a Vittorio una seconda chance. La vita insieme al L-Vad è scomoda, il tubo è fastidioso, le giornate di Vittorio trascorrono fra medicazioni NEWS accurate e check per il controllo della coagulazione. Nei primi giorni di ottobre i medici decidono di provare ad abbassare la frequenza del vad per vedere come avrebbe reagito il cuore e verificare la possibilità di restituire Vittorio alla normalità: ed un giorno, il suo cuore ha iniziato a battere! I risultati delle numerose prove vengono inviati a Berlino dove ha sede la Berlin Heart, produttrice della macchina, perché venga valutata la situazione cardiologica complessiva. Analizzati i risultati delle prove, decidono che è possibile un espianto della macchina e che assisterà all’intervento anche un cardiochirurgo tedesco . Il 24 ottobre 2006, dopo 11 ore di intervento Vittorio voleva solo sapere se il suo cuore batteva. “Il senso di insicurezza provato nel momento in cui hanno staccato la macchina è indescrivibile a parole”, ricorda Vittorio. Il destino fortunato ha voluto che tutto funzionasse. Oggi Vittorio ha una vita normale, una terapia farmacologica, e, gioca intensamente con il suo nipotino Andrea, una grande gioia per tutta la famiglia. La storia di Vittorio Piazzano ci ricorda l’importanza e l’efficienza dei professionisti del nostro sistema sanitario e dell’eccellenza del Dipartimento De Gasperis, dove a detta dei pazienti, tutti si prodigano per dare loro il massimo dell’assistenza, sia per le cure che per l’aspetto di umanità che caratterizza lo stile De Gasperis. “Voglio ringraziare tutti i medici ed infermieri che mi hanno seguito e che tutt’ora mi controllano per la loro grande professionalità: il Dott. Ettore Vitali, il Dott. Claudio Russo, il Dott. Marco Lanfranconi, il Dott. Andrea Garatti, la Dott.ssa Maria Frigerio e tutto lo staff della cardiologia 2 e della cardiochirurgia del De Gasperis. Inoltre la Dottoressa Carolina Monaco, del reparto di rianimazione cardiotoracica di Novara, che ha seguito il mio iter terapeutico con grande professionalità. Tutti hanno saputo farmi arrivare quei segnali di vicinanza umana e di solidarietà che sono fondamentali per superare i momenti più difficili, come l’affetto della mia famiglia.” - Vittorio Piazzano Sabrina Sperotto NOTIZIE IN BREVE OBESI PIÙ LONGEVI, MA DISABILI La salute cardiovascolare degli obesi sta migliorando, e così la loro aspettativa di vita, ma c’è una maggiore disabilità. Questo vale soprattutto per chi ha un indice di massa corporea superiore a 40. Questo è quanto emerso da uno studio condotto dall’Università di Pennsylvania a Filadelfia, su un campione di 10.000 persone over 60. Il grado di disabilità è stato misurato valutando la capacità di fare una camminata di 400 metri, salire 10 gradini senza fermarsi, sollevare un peso di 5 chili, piegarsi, accovacciarsi, inginocchiarsi ed alzare una sedia senza braccioli. Obesità a parte, è un test interessante, eseguibile in casa, per convincere i nostri nonni a fare un po’ di attività fisica tutti i giorni. Patrizia Valentina Arcuri FONDAZIONE CENTRO DI CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA ANGELO DE GASPERIS 5 ALIMENTAZIONE Ogni festa, Pasqua compresa, si trasforma spesso in una “grande abbuffata” e, nonostante il caro prezzi, agnello, colomba e uova di cioccolato hanno rappresentato per la maggior parte degli italiani alimenti tradizionali per festeggiare questa festa importante. Cosa possiamo fare rimediare ai danni degli inevitabili eccessi alimentari? Disintossicare l’organismo ed eliminare subito i chili in più, con un po’ di dieta bilanciata, ad esempio sostituendo i panini e fast food a pranzo con un’insalata leggera, pane e frutta; eliminare dolci e fette di colomba avanzata a merenda; a cena scegliere carne bianca e pesce, sempre accompagnati da verdure a piacere. Come regola generale, saltate gli antipasti, o preferite un bel pinzimonio, per evitare di arrivare alle portate principali già appesantiti. Se desiderate un primo, utilizzate condimenti leggeri come pomodoro al basilico, verdure e olio extravergine d’oliva usato a crudo. Ricordatevi che pasta e riso vanno mangiate molto al dente perché si rallenta l’assorbimento degli zuccheri contenuti che si trasformano in grassi. Anche il metodo di cottura è fondamentale: quello al forno, al vapore o in padella antiaderente permette di cucinare pietanze saporite senza aggiunta di condimento. Un’altra regola importante è quella di assaggiare un po’ di tutto ma con moderazione, prestando particolare attenzione a tutto ciò che contiene un’alta concentrazione di grassi. Inoltre, bere ogni giorno molta acqua, liquidi caldi non zuccherati, aiuterà a disintossicarsi senza aggiungere calorie. Patrizia Valentina Arcuri NATURA E SALUTE PRIMAVERA IN ARRIVO Depurare l’organismo libera il corpo dalle tossine accumulate in seguito ai normali processi metabolici, ma anche in seguito ad abusi alimentari, fumo ed alcol, uso di farmaci inquinamento e stress... Scorie, tossine e radicali liberi, sono la causa del malessere diffuso che caratterizza la primavera con la sua voglia di sole e di vita all’aria aperta, peccato che ci si senta così stanchi. Per le donne, oltretutto, le tossine favoriscono la ritenzione idrica (cellulite!) caratterizzata da senso di pesantezza e gonfiore. La dieta può fare molto per aiutarci nei passaggi stagionali. Frutta, verdura e carboidrati ci aiuteranno ad eliminare le tossine e a combattere l’invecchiamento delle cellule (radicali liberi). In particolare consumare cavolfiori, broccoli, cavolo, verza, rape e ravanelli che contengono moltissima vitamina C, sali minerali ed oligoelementi come il BOMBONIERE SOLIDALI Siamo lieti di comunicarti che da oggi anche TU, con un semplice gesto, puoi unire eventi di grande gioia, quali Battesimi, Cresime, Comunioni, Lauree e Matrimoni ad un atto di grande solidarietà per chi, come la Fondazione Angelo De Gasperis sta veramente a cuore il TUO cuore! Puoi fare la Tua donazione devolvendo la somma destinata alle bomboniere, alla Fondazione Angelo De Gasperis che da ben 40 anni è impegnata nella prevenzione delle patologie cardiovascolari. 6 ferro, e sali minerali. Utilissimi i Carciofi per il fegato e gli asparagi, che stimolano la diuresi. Oltre all’acqua, anche qualche tisana può essere piacevole per unire l’utile al dilettevole. La scelta è ricca, basta farsi consigliare: Tarassaco, Bardana, Gramigna, Ortica, Cardo Mariano, Sambuco, Carciofo, Finocchio e Rosmarino. Sono tutte depurative, aiutano a decongestionare il fegato, e favoriscono l’eliminazione delle scorie, aiutano a risolvere problemi di ritenzione idrica, stitichezza, colesterolo alto. Il risultato è un minor senso di affaticamento e il nostro corpo sarà pronto ad accogliere ad affrontare con energia la primavera. Per chi soffre di allergie stagionali, può essere utile il Ribes nigrum che, agendo come un farmaco cortisonico, esercita un’azione antinfiammatoria adatta per ogni forma allergica: riniti, bronchiti, gastriti, emicranie, orticarie, asma. Patrizia Valentina Arcuri Il Tuo aiuto è molto importante perchè la realizzazione di nuovi progetti e nuovi servizi è possibile solo grazie al Tuo contributo. Il personale della Fondazione sarà a tua completa disposizione per concordare le modalità e le soluzioni personalizzate secondo le tue esigenze. Per informazioni e prenotazioni si prega di contattare i seguenti numeri telefonici: Tel./Fax 02/66109134 Tel. 02/64444069 e-mail: [email protected] FONDAZIONE CENTRO DI CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA ANGELO DE GASPERIS MILA N POSTA O D. Abbiamo in famiglia un caso di patologia cardiaca di valvola aortica bicuspide su un soggetto di venti anni. All’ospedale di Verona, dove attualmente ricoverato, hanno consigliato la sostituzione della valvola per insufficenza. Da informazioni sommarie apprese risulta che oltre la tecnica classica di sostituzione della valvola con una artificiale, sappiamo di una tecnica in uso da qualche anno cosiddetta della riparazione. Volevamo sapere ove possibile qualcosina in più di questa ultima tecnica e se è praticabile presso il centro. V.T. - 3/10/2007 R. Gentile sig.T., la bicuspidia aortica di per sé, non è una vera malattia, ma la definizione di una anormalità costituzionale della valvola che può evolvere verso una patologia, e cioè verso un cattivo funzionamento della valvola stessa. Quindi non tutte le valvole bicuspidi si “ammalano” e soprattutto non lo fanno in maniera univoca. Significa che il meccanismo con cui diventano stenotiche o insufficienti è variabile. Molto frequentemente il motivo per cui si sviluppa una insufficienza è dovuto ad una dilatazione della radice aortica, entro cui è posizionata la valvola. I lembi liberi delle cuspidi si allontanano e l’effetto è di valvola incompetente. Vincendo la naturale ritrosia a lasciare in sede una valvola potenzialmente malata, durante l’intervento in questi casi selezionati, si può lasciare la valvola, perché correggendo la dilatazione della radice aortica, la vavola ritorna ad essere continente. Purtroppo ci sono anche casi in cui la patologia non consente una “valvuloplastica” e quindi è necessario sostituire la valvola. Per dirla in altri termini, la riparabilità della valvola aortica bicuspide dipende da molte variabili e solo dopo un attento esame preoperatorio ed intraoperatorio, è possibile fare un programma. Spero che queste brevi note La soddisfino e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott. Stefano Santoro Responsabile Cardiochirurgia Pediatrica Ospedale Niguarda Ca’ Granda IN FAMIGLIA L’OMS lancia un allarme: l’obesità è una vera epidemia, con notevoli conseguenze sulla salute del cuore. Migliorare le proprie abitudini aiuta anche se il peso non cala. Definita l’epidemia del nostro secolo, l’obesità preoccupa da tempo il mondo scientifico. Nel mondo ci sono 300 milioni di obesi, parecchi anche in Europa: dal 10 al 27% tra gli uomini e dal 10 al 38% tra le donne. Una condizione che coinvolge sempre di più i bambini. Ricordiamo che l’Italia ha il triste primato dei bambini in soprappeso. Prevenzione, informazione, migliorare le abitudini di vita costituiscono le armi per combattere questa epidemia. Oltre all’indice di massa corporea, per valutare i rischi sulla salute è importante stabilire anche la distribuzione del grasso. Generalmente l’obesità si divide in due tipologie: • obesità ginoide (cosce, fianchi e glutei) tipicamente femminile, caratterizzata dall’accumulo di grasso sottocutaneo che conferisce la cosiddetta forma “a pera”; • obesità aneroide (addominale) che colpisce principalmente gli uomini e le donne in menopausa, in cui il grasso si accumula nell’addome e intorno agli organi interni, dando al corpo la caratteristica forma “a mela”. Quest’ultimo tipo di obesità è legato al rischio cardiovascolare, all’insorgenza del diabete di tipo 2 (non insulino dipendente) e all’aumento di ormoni maschili nella donna. La piramide alimentare italiana, a cura dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione, ci insegna come comportarci dal punto di vista nutrizionale, ma ricordiamo che non deve mancare un consumo di acqua di almeno un litro e mezzo al giorno e attività fisica costante: almeno 30 minuti al giorno di camminata senza interruzione. Patrizia Valentina Arcuri DOLCI (1 porzione) CARNI-PESCE UOVA-LEGUMI (1-2 porzioni) CONDIMENTO OLIO-GRASSI (2-3 porzioni) LATTE-YOGURT (2-3 porzioni) PANE-PASTA-RISO BISCOTTI-PATATE (5-6 porzioni) FRUTTA e ORTAGGI (5-6 porzioni) Consumo giornaliero alimenti FONDAZIONE CENTRO DI CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA ANGELO DE GASPERIS 7 PREVENZIONE GIOVANI GIOVANI ALCOLISTI IN AUMENTO È confermato da studi che gli adolescenti che consumano birra, vino e altri alcolici, aumentano il rischio di diventare adulti con dipendenza cronica da alcol, è un fatto neurobiologico. Purtroppo l’alcol usufruisce di un favore del pubblico legato alla cultura italiana del bere. Il problema è che con il tempo i giovani hanno adottato modelli che vedono il consumo di alcolici al di fuori della tavola, per “migliorare” le performance personali. Si beve per sentirsi più sicuri, per facilitare le relazioni interpersonali, per essere accettati dal gruppo. I rischi sono alti e in un editoriale pubblicato di recente su The Lancet vengono sottolineati i principali pericoli e proposte alcune soluzioni per disincentivare il consumo di alcol da parte dei giovani. I genitori, le istituzioni e i produttori sono i diretti responsabili del problema. I giovani, esordisce l’editoriale di Lancet, bevono sempre di più e in diverse realtà sociali: Regno Unito, Danimarca, Australia, Francia e altri paesi europei. Ma il dato più allarmante è che sempre più si parla di abuso di alcol prima dei 13 anni. Il 27% dei 15enni britannici ammette di aver bevuto nell’ultimo mese, 5 drink in fila, mentre nel 1995 una dichiara- zione del genere veniva fatta solo dal 22%. Anche le ragazze bevono parecchio, visto che il 29% dichiara di essersi ubriacata. Le conseguenze sono tristemente note: morte accidentale, autolesionismo e suicidio nei casi più gravi, ma anche comportamenti violenti, sesso non protetto, alcolismo e danni al cuore e al fegato. Il fatto spiacevole è che il consumo di alcol avviene per il 50% in casa e per il restante 50% nei locali, nei pub o in seguito ad acquisto diretto nei supermarket. Che soluzioni adottare? Aumentare i costi degli alcolici, in particolare quelli preferiti dai giovani, restringere gli orari di vendita, creando aree separate per la vendita degli alcolici. E poi ancora ridurre le dosi e aumentare l’età alla quale i minori possono acquistare alcol, con pene severe per chi trasgredisce. Quando queste norme sono state applicate, sottolinea l’editoriale di Lancet, hanno funzionato con una conseguente riduzione degli incidenti stradali. Ma non solo le istituzioni e i produttori devono impegnarsi per ridurre l’abuso di alcol, prima di tutto i genitori hanno il ruolo più importante perché sono responsabili dell’educazione dei figli. Bisogna insegnare come si beve in sicurezza e come l’alcol sia qualcosa da condividere in compagnia e a tavola, con moderazione. Molto spesso la causa è imputabile al rapporto genitorifigli. È dimostrato che dove ci sono cattive relazioni è più facile che i giovanissimi assumano alcol o droghe. Prevenzione è la parola chiave, non sottovalutare il problema è fondamentale. Gli alcolici sono troppo economici, troppo disponibili e troppo tollerati in molti paesi. Bisogna invertire la tendenza e si deve cominciare dalla famiglia. Fonti Calling time on young people’s alcohol consumption. Lancet 2008;371;871 Patrizia Valentina Arcuri Se vuoi partecipare... quote annuali Simpatizzante Ordinario Promotore Benemerito Quota libera da Euro da Euro da Euro da Euro .............. 25,00 50,00 100,00 150,00 La Fondazione A. De Gasperis può ricevere lasciti testamentari. come contribuire: Versamento Postale: C/C postale n° 36580207 Piazza Ospedale Maggiore, 3 - 20162 Milano Assegno Bancario: N.T. intestato alla Fondazione Centro di Cardiologia e Cardiochirurgia Angelo De Gasperis Bonifico Bancario: BANCA INTESA SANPAOLO Fil 4226 - Viale Ca’ Granda, 2 - 20162 Milano Codice IBAN IT85 I030 6909 4566 2501 2027 416 FONDAZIONE CENTRO CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA A. DE GASPERIS E`^lXi[X:XË>iXe[X Marzo 2008 G`XqqX Fjg\[Xc\ DX^^`fi\ * )'(-) D`cXef k\c\]fef1 ') -++++'-0 k\c%&]Xo1 ') --('0(*+ I`ZfefjZ`d\ekf Zfe ;%G%>%I% e'(**,* [\c )0%'.%'+ G%@M8 '0,*-/('(,+ WWWDEGASPERISIT FONDAZIONE DEGASPERISIT Direttore responsabile Patrizia Valentina Arcuri Editore Fondazione Angelo De Gasperis Piazza Ospedale Maggiore 3, 20162 Milano – Niguarda presidente Benito Benedini SEGRETARIO GENERALE Sabrina Sperotto costituita dal 1° dic. ‘85. Riconoscimento giuridico dALLA REGIONE LOMBARDIA CON D.P.G.R. n. 013353 DEL 29/07/2004 EDITING Direct Channel s.r.l. - Milano Progetto Grafico e stampa Tipografia Vigrafica s.r.l. - Monza Tel./Fax: 02 66109134 - 02 64444069 [email protected] - http://www.degasperis.it FONDAZIONE CENTRO DI CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA ANGELO DE GASPERIS 8