CONI Piemonte
Sport e Salute
CERTeT
L’impatto dello sport sui costi della
sanità
12 luglio 2014
Lanfranco Senn, Emilio Colombo
Il valore economico dello sport
CERTeT
L’importanza dello sport per la società europea
trascende la dimensione puramente economica,
per estendersi a quella educativa, culturale e
sanitaria (EC, Helsinky 2009).
2
In Italia lo sport contribuisce direttamente per l’1,6%
alla formazione del PIL: 25,5 mld di euro che
diventano 30 mld se si considerano anche gli effetti
indiretti e indotti (Prometeia, 2012)
Il valore dello sport
Oltre al valore di mercato delle attività sportive, alcuni studi si spingono oltre
nell’individuare altre sfere di impatto dello sport, anche se il beneficio non
sempre è monetizzato (es. Dalziel P., 2011, Nuova Zelanda)
CERTeT
Comprende l’attività
dei volontari quando
svolgono servizi che
sostituiscono un
impiego altrimenti
pagato
3
Costo opportunità
del tempo speso
nello sport per
adulti, volontari,
genitori
Benefici dovuti
all’incremento della
produttività e al
miglioramento della
salute derivanti
dall’attività sportiva
Benefici
individuali quali
socializzazione e
benessere psicofisico
Benefici sociali
quali maggiore
coesione e
integrazione
L’attività sportiva in Italia
Pratica sportiva in Italia (%), Istat 2011
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
CERTeT
in modo
in modo
qualche
continuativo saltuario attività fisica
non indicato
Persone che praticano sport in modo continuativo (%), Istat
25.0
20.0
15.0
10.0
5.0
0.0
4
mai
Nel 2011 in Italia il 21,9% della popolazione
con più di 3 anni dichiara di praticare
uno o più sport con continuità, il 10,2% in modo
saltuario. Le persone che, pur non praticando
un’attività sportiva, dichiarano di svolgere
qualche attività fisica (passeggiare, nuotare,
andare in bicicletta) sono il 27,7%. I sedentari
sono il 39,8%, quota che sale al 44,4% fra le
donne e si attesta al 35,0% fra gli uomini.
Lo sport è un’attività tipicamente giovanile: le
quote più alte di sportivi continuativi si
riscontrano nella fascia d’età fra i 6 e i 17 anni.
La quota di popolazione che si dedica ad attività
sportive è in tendenziale aumento. Rispetto agli
altri Paesi europei, l’Italia è agli ultimi posti per la
percentuale di persone che praticano
regolarmente un’attività sportiva
(Eurobaromemter Sport and Physical Activity,
2010).
L’attività sportiva in Italia e in
Piemonte
Livello 1
100%
90%
Livello 2
Livello 3
Piemonte
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
Livello 1
CERTeT
10%
5
0%
In Piemonte la quota di persone
che praticano sport in maniera
continuativa o saltuaria è maggiore
che nel resto d’Italia e mostra un
trend crescente
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Livello 2
Livello 3
Italia
La spesa sanitaria in Italia
In Italia la spesa sanitaria pubblica complessiva ammonta nel 2010 a circa 115 miliardi di
euro, pari al 7,4% del PIL e a più di 1.900 euro annui per abitante, inferiore a
quella di molti importanti Paesi europei.
Tra le Regioni Italiane, la spesa sanitaria in termini assoluti maggiore spetta alla
Lombardia, mentre la Provincia autonoma di Bolzano, il Molise e la Valle d’Aosta
vedono la spesa pro capite più elevata
6
Valle d'Aosta
Molise
Trento
Bolzano
Basilicata
Umbria
Trentino Alto Adige
Abruzzo
Marche
Friuli Venezia Giulia
Sardegna
Liguria
Calabria
Puglia
Toscana
Emilia Romagna
Piemonte
Veneto
Sicilia
Campania
Lazio
18000
16000
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
Lombardia
CERTeT
Spesa sanitaria pubblica nelle regioni italiane, 2009, mln di euro
Elaborazione CERTeT su dati Istat
CERTeT
La spesa sanitaria: trend
7
Spesa sanitaria pubblica in Italia, prezzi costanti 2010, mln di euro
Elaborazione CERTeT su dati Istat
Come nel complesso dei Paesi OECD,
in Italia si assiste ad un continuo
aumento della spesa sanitaria
pubblica e tale tendenza è confermata
nei prossimi decenni (OECD Economics
Department WP No 477): in mancanza di
sforzi destinati ad affrontare le probabili
cause di aumento della spesa, la spesa
sanitaria pubblica nei Paesi OECD
potrebbe aumentare dal 5,7% del PIL
nel 2005 al 9,6% nel 2050.
Tra le cause dell’aumento della spesa sanitaria, un posto importante è
occupato dall’incremento tendenziale delle malattie croniche, sebbene
l’impatto delle singole malattie vari sensibilmente.
Attività fisica e salute
Disease or injury
Deaths
(millions)
% of
total
deaths
Uno stile di vita sedentario è fra le cause
determinanti di alcune malattie croniche,
alcune delle quali sono tra le prime dieci
cause di morte nei Paesi ad alto reddito:
CERTeT
•
•
•
•
8
WHO, 2008
malattie cardiovascolari,
ictus,
tumore al colon e al seno,
diabete di tipo II
sono malattie riconducibili in larga parte alle abitudini di
vita degli individui e, in particolare, alla vita sedentaria
(WHO 2008, Bull F.C. et al., WHO, 2004)
Uno stile di vita più attivo porterebbe alla prevenzione
di almeno 2 milioni di morti premature e di 20 milioni di
DALYs (Disability Adjusted Life Years) nel mondo
(Fiona C. Bull et al., WHO, 2004)
Attività fisica e spesa sanitaria
CERTeT
La riduzione della spesa sanitaria
conseguente al miglioramento delle
condizioni di salute è considerato uno
dei benefici dell’attività fisica o, più in
generale, di stili di vita salutari (Dalziel,
2011, Sassi et al. 2008).
9
Spesa sanitaria e attività sportiva in Italia (% di individui che praticano
sport), Elaborazioni CERTeT su dati Istat
L’impatto dell’attività fisica sulla spesa sanitaria complessiva è un tema ancora
controverso: gli individui, in presenza di prevenzione efficace, possono infatti
vivere più a lungo convivendo con malattie croniche e possono sopravvivere
abbastanza a lungo da contrarre malattie -non legate ai fattori di rischio- che
altrimenti non avrebbero sperimentato, comportando costi addizionali al
sistema sanitario (Sassi et al., 2009)
Attività sportiva e scelte
individuali
Pratica sportiva e preferenze di consumo
CERTeT
Pratica sportiva e «stili di vita»
10
I «fallimenti di mercato» nell’orientare le scelte di stile di vita
• Esternalità negative
• Carenze informative
• «razionalità limitata»
Le determinanti delle scelte
CERTeT
Le scelte di vita individuali sono il risultato dell’interazione tra caratteristiche individuali e influenze
ambientali.
Scelte non salutari nelle abitudini di vita sono riconducibili a molteplici fattori che, oltre alla
predisposizione soggettiva, influenzano il comportamento degli individui:
•Determinanti comportamentali individuali: occupano una posizione centrale tra le determinanti
della salute, a causa delle loro influenze dirette sulla salute degli individui. Una componente
importante del comportamento individuale è determinata come risposta a stimoli ambientali;
•Educazione: in tutte le sue forme è fortemente correlata alle scelte di vita, allo stato di salute e alla
longevità (anche se il nesso di causalità non è ancora definito (Sassi et al., 2009));
•Determinanti sociali ed economiche: includono una serie di caratteristiche del contesto sociale ed
economico in cui le persone vivono e lavorano (diseguaglianze, gerarchie sociali, ambiente di
lavoro, coesione sociale, norme sociali, ecc.);
•Determinanti dal lato dell’offerta: sono le caratteristiche del mercato in cui vengono scambiati i
beni che hanno effetti sulla salute (es. cibo e tecnologie alimentari);
•Determinanti ambientali: aspetti dell’ambiente fisico in cui gli individui vivono e lavorano
(caratteristiche del costruito, mezzi di trasporto, inquinamento, infrastrutture, ecc.).
Oltre a guardare alle singole determinanti, la letteratura si è occupata delle interazioni tra le stesse,
intuendo la presenza di influenze tra determinanti. In particolare, le scelte riguardo allo stile di vita
sono influenzate da alcune situazioni di contesto con un’intensità che dipende dalle caratteristiche
dell’individuo (Cutler and Glaeser, 2005) e che riguarda il grado di controllo che riescono ad avere
11 sul proprio ambiente.
CERTeT
Interventi correttivi: la
prevenzione
12
Tipologia di Intervento
Grado di invasività
nella scelta
Costo per la P.A
1. Azioni volte a migliorare lo spettro o l’attrattiva delle
opzioni di scelta rispetto a una situazione di libero
mercato
Molto basso,
aumenta il ventaglio
di scelta
Molto elevato
2. 2. Azioni volte a modificare le preferenze senza agire
sui prezzi. Si possono distinguere in azioni finalizzate
a modificare i gusti e le preferenze quando si stanno
formando (interventi educativi in età scolare) e azioni
volte a influenzare preferenze stabilite (informazione o
default options)
Medio-Basso,
occorre tenere
presente che
l’informazione
raramente è neutrale
Medio elevato, dipende dal tipo di intervento
formativo/informativo
3. Azioni dirette ad aumentare il prezzo delle scelte che
portano a effetti sulla salute non desiderabili (tasse,
restrizione nelle vendite)
Medio-alto
Basso (possibilità di nascita di mercato nero
quindi costi per controlli)
4. Divieto/obbligo di effettuare alcune opzioni di scelta
Molto elevato
Molto basso (possibilità di nascita di mercato
nero quindi costi per controlli)
Elaborazioni CERTeT da OECD, 2009
Interventi preventivi: efficacia
CERTeT
Gli interventi più efficaci nel breve periodo sono quelli portati avanti da
settori diversi da quello sanitario: campagne pubblicitarie e etichette
informative sui cibi sono, infatti, interventi relativamente poco costosi e
raggiungono una porzione molto ampia di popolazione.
13
Tuttavia, i sistemi sanitari, focalizzando i propri interventi su gruppi di
persone che presentano situazioni di elevato rischio, sono quelli che
possono avere l’impatto più elevato sull’obesità e le malattie ad essa
associate, sebbene per raggiungere un ampio spettro di popolazione
occorrano molti anni.
Gli interventi indirizzati alle fasce di popolazione più giovane
(regolamentazione della pubblicità riguardante i cibi e interventi nelle
scuole) presentano effetti significativi sulla popolazione, ma tali effetti sono
ritardati nel tempo e il rapporto costo/efficacia è positivo solo nel lungo
periodo.
Il modello d’analisi
CERTeT
Exposure (pratica
sportiva)
14
Riduzione dell’incidenza di
determinate patologie
(funzioni di dose-risposta)
Riduzione di incidenza e
mortalità
a) Riduzione costi sanitari
BENEFICIO
SOCIALE
b) Riduzione costi non
sanitari
c) Riduzione mortalità
Exposure: classificazione per
livelli
I livelli di esposizione sono stati stabiliti a partire dalla definizione
ad ampio raggio, utilizzata dall’Istat, di SOGGETTO ATTIVO:
CERTeT
Livello 1: colui che pratica sport od attività intense con regolarità o
chi ha l’abitudine di salire qualche piano di scale.
15
Livello 2: soggetto non sufficientemente attivo che pratica solo
qualche attività fisica o sportiva in modo saltuario
Livello 3: soggetto non attivo che non pratica in alcun modo né
attività fisica né sportiva
I livelli di exposure: le stime
Popolazione piemontese per livelli di exposure all’attività fisica, sesso e fascia d’età. Dati in migliaia, 2011
Maschi
CERTeT
Classi di età Livello 1
Livello 2
Livello 3
Femmine
Non indicato Livello 1 Livello 2
15-24
99.763
70.858
25.085
3.179
70.069
73.407
33.274
1.416
25-34
97.641
110.847
54.367
7.202
73.311
133.498
59.354
6.443
35-44
90.780
180.064
77.168
13.097
71.137
178.764
93.577
8.767
45-54
76.940
175.696
85.102
4.726
63.088
176.249
95.972
11.308
55-64
73.897
128.785
71.189
17.518
35.395
144.383
110.274
12.743
65-74
31.775
130.000
77.036
7.755
31.341
130.370
99.025
17.746
75+
13.132
69.570
95.764
10.141
5.703
70.983
195.949
30.322
Elaborazione CERTeT dati Istat indagine annuale multiscopo “Aspetti della vita quotidiana – 2011”
16
Livello 3
Non
indicato
Legenda
Exposure 1: soggetto attivo
Exposure 2: soggetto non sufficientemente attivo
Exposure 3: soggetto non attivo
La curva di dose- risposta
CERTeT
La curva di dose-risposta
17
La curva di dose-risposta rappresenta
la stima migliore della relazione tra
l’attività fisica (dose) ed i benefici in
termini di salute (risposta). Più basso il
livello di attività fisica, più elevato sarà
il beneficio associato ad un incremento
nell’attività stessa.
Sebbene l’obesità contribuisca ad
aumentare i rischi di mortalità dovuti
all’inattività fisica, i benefici si
verificano in capo agli individui
indipendentemente dal peso e dalla
massa corporea.
Fonte: Physical Activity and Public Health -- A Recommendation from
the Centers for Disease Control and Prevention and the American
College of Sports Medicine
Nel caso in esame, le funzioni di doserisposta sono espresse in relative risk,
ovvero di scostamento da una certa
probabilità media di contrarre una
patologia derivante dall’inattività fisica.
Le funzioni di dose-risposta: la
scelta delle patologie
Patologie considerate nell’analisi
CERTeT
Outcome
sanitario
Ischaemic
heart disease
Stroke
Cancro al
seno
Cancro al
colon
Diabete II
Cancro alla
prostata
Cancro al
retto
Presenza nel
sistema GBD di
classificazione
degli outcome
Causale
Si
Plausibilità
Biologica
Dati di rischio
Si
Si
Si
Incluso
Si
Si*
Si*
Si
Incluso*
Si
Si
Si
Si
Incluso
Si
Si
Si
Si
Incluso
Si
Si
Si
Si
Incluso
Si
Incerto
Incerto
Limitati
Escluso
Si
Incerto
Incerto
Limitati
Escluso
Mal di schiena
Si
In alcuni casi In alcuni casi
Limitati
Escluso
Osteoporosi
Osteoartrosi
No
No
Limitati
Limitati
Escluso
Escluso
Cadute
No
Limitati
Escluso
Depressione
Si
No
In alcuni casi In alcuni casi
No
No
In Alcuni
No
Casi
No
Incerto
Si
Si
Limitati
No
Escluso
Escluso
Obesità
* solo per ischaemic stroke
Fonte: Bull et al, 2011, Physical Inactivity, WHO
18
Inclusione /
Esclusione
-Infarto
-Ictus
-Cancro al seno
-Cancro al colon
-Diabete tipo II
Le funzioni di dose-risposta:
tipologie di outcome
Gli outcome sono di due tipi e calcolati per patologia e sesso:
 Morti evitate grazie all’ attività fisica
Funzione dose-risposta x % di morti all’anno x individui
esposti
 Numero di individui malati evitati grazie all’attività fisica
CERTeT
Funzione dose-risposta x % di malati all’anno x individui esposti
19
Il numero di malati all’anno è stato calcolato utilizzando l’incidenza ossia il numero di
persone che hanno contratto la malattia in un dato anno / popolazione italiana nello
stesso anno.
CERTeT
Le funzioni di dose-risposta: una
precisazione
20
A livello regionale l’Istat pubblica solo i tassi di mortalità
e di incidenza standardizzati. La standardizzazione
considera le differenze tra regioni nella struttura per età
della popolazione. Poiché la popolazione del Piemonte è
più vecchia della media nazionale ne consegue che i
tassi di mortalità (e le stime qui effettuate) tendono a
sottostimare l’effettiva mortalità e incidenza delle
patologie in Piemonte
Le funzioni di dose-risposta: una
precisazione
Quote per classi di eta'
0.09
0.08
0.07
0.06
0.05
CERTeT
Italia
0.04
0.03
0.02
0.01
0
21
Piemonte
Le funzioni di dose-risposta: le
stime
Funzioni dose-risposta a livello globale per patologia, per livello di exposure, classe di età e sesso, 2011
Le funzioni dose-risposta sono state calcolate attraverso due meta-analisi, con e senza la correzione delle stime per le due
variabili intermedie della pressione sanguigna e del colesterolo. L’aggiustamento permette così di isolare il contributo
dell’attività fisica, rimuovendo l’effetto degli altri fattori.
LILVELLO 1 - ATTIVO
INFARTO
CERTeT
Fascia
d’età
22
CANCRO AL SENO
ICTUS
CANCRO AL COLON
DIABETE TIPO II
MeF
MeF
MeF
MeF
F
F
MeF
MeF
MeF
MeF
SENZA
aggiustamento
CON
aggiustamento
SENZA
aggiustamento
CON
aggiustamento
SENZA
aggiustamento
CON
aggiustamento
SENZA
aggiustamento
CON
aggiustamento
SENZA
aggiustamento
CON
aggiustamento
15–29
0,3197
0,4152
0,2806
0,3464
0,1150
0,2000
0,3007
0,4048
0,2366
0,3103
30–44
0,3197
0,4152
0,2806
0,3464
0,1150
0,2000
0,3007
0,4048
0,2366
0,3103
45–59
0,3197
0,4152
0,2806
0,3464
0,1150
0,2537
0,3007
0,4048
0,2366
0,3103
60–69
0,3197
0,4152
0,2806
0,3464
0,1150
0,2537
0,3007
0,4048
0,2366
0,3103
70–79
0,2537
0,3333
0,2188
0,2754
0,0826
0,2000
0,2366
0,3243
0,1803
0,2424
≥80
0,1736
0,2308
0,1525
0,1935
0,0566
0,1379
0,1736
0,2308
0,1228
0,1667
LIVELLO 2 NON SUFFICIENTEMENTE ATTIVO
INFARTO
MeF
Fascia
d’età
SENZA
aggiustamento
CANCRO AL SENO
ICTUS
MeF
MeF
CON
SENZA
aggiustamento aggiustamento
CANCRO AL COLON
DIABETE TIPO II
MeF
F
F
MeF
MeF
MeF
MeF
CON
aggiustamento
SENZA
aggiustamento
CON
aggiustamento
SENZA
aggiustamento
CON
aggiustamento
SENZA
aggiustamento
CON
aggiustamento
15–29
0,2366
0,3056
-0,0309
0,0909
0,0826
0,1150
0,0991
0,1525
0,1453
0,1935
30–44
0,2366
0,3056
-0,0309
0,0909
0,0826
0,1150
0,0991
0,1525
0,1453
0,1935
45–59
0,2366
0,3056
-0,0309
0,0909
0,0826
0,1150
0,0991
0,1525
0,1453
0,1935
60–69
0,2366
0,3056
-0,0309
0,0909
0,0826
0,1150
0,0991
0,1525
0,1453
0,1935
70–79
0,1803
0,2366
-0,0309
0,0741
0,0654
0,0826
0,0741
0,1150
0,1071
0,1525
≥80
0,1228
0,1667
-0,0309
0,0476
0,0385
0,0566
0,0476
0,0741
0,0741
0,0991
Elaborazioni CERTeT su dati OMS
Stime intermedie di morti e
di malattie evitate all’anno.
Piemonte 2011
Morti evitate
Infarto
CERTeT
M
23
Cancro
seno
Ictus
Cancro colon
Diabete
Tot.
F
M
F
F
M
F
M
F
Liv.1 101
22
50
25
18
39
15
15
6
290
Liv.2
16
13
6
8
14
5
9
4
149
73
Malattie evitate
Infarto
M
Cancro
seno
Ictus
Cancro colon
Diabete
Tot.
F
M
F
F
M
F
M
F
Liv.1 946
181
331
140
99
129
58
67
34
1986
Liv.2 692
132
87
37
45
48
22
42
21
1125
I costi : una prima classificazione
Il problema principale rispetto all’analisi dei costi, associati alle patologie in esame,
è costituito dal fatto che in Italia, ad oggi, non esistono stime ufficiali.
In linea teorica, i costi di una patologia possono essere classificati come segue:
CERTeT
- DIRETTI: costi sostenuti direttamente per il trattamento. In Italia questi costi
sono principalmente a carico dello Stato.
- INDIRETTI: costi relativi alla gestione della vita individuale e familiare legati
all’inabilità a svolgere le mansioni quotidiane a causa della malattia. Includono
solitamente due voci principali: il tempo lavoro/reddito persi a causa della malattia,
ed il costo dei caregivers informali che comprendono anche le giornate lavorative
perse a causa dell’assistenza ad un famigliare malato.
- OUT-OF POCKET: costi diretti sostenuti dal privato cittadino. In Italia tali costi
non sono normalmente assicurati, gravando pertanto nella loro interezza sul
bilancio familiare.
- INTANGIBILI: costi soggettivi dipendenti dal peggioramento della qualità della
vita causato dalla malattia.
24
CERTeT
I costi : problemi ed assunzioni (1)
25
Data la misurazione interpretabile delle ultime due
categorie di costo, la nostra analisi considera
principalmente i costi diretti-sanitari ed indiretti-non
sanitari sostenuti dal sistema sanitario nazionale e dalla
collettività.
Vengono dunque escluse le spese direttamente a carico
dei pazienti, che andrebbero ad aumentare le stime sui
costi delle patologie.
Il valore ottenuto risulta così una stima prudenziale del
costo sostenuto dalla società intera per la cura ed il
trattamento delle patologie in esame.
I costi : problemi ed assunzioni (2)
Nel calcolo delle stime nel contesto italiano, si sono utilizzati alcuni dati con le dovute
assunzioni:
• Il costo unitario è stato calcolato suddividendo il costo totale per il numero di
individui ammalati in quel dato anno (prevalenza), indipendentemente dalla data di
insorgenza della malattia.
• Per l’infarto ischemico si sono utilizzati i costi riferiti alla categoria generale
dell’infarto.
CERTeT
• Per le malattie cardio-ischemiche si sono utilizzati i costi riferiti alla categoria delle
malattie arterio-coronarie
26
• Per il cancro al seno ed al colon, i costi sono caratterizzati da ampia variabilità
dovuta a fattori quali:
- Il livello di progressione del cancro al momento della diagnosi
- Le caratteristiche genetiche del cancro
- L’età della persona
• Per il diabete II il costo unitario è stato calcolato sul numero di nuovi casi all’anno
unitamente per diabete tipo I e II
I costi sanitari e non sanitari: fonti
e stime complessive
COSTI ANNUALI PRO CAPITE PER PATOLOGIA, €, ITALIA
CERTeT
COSTO MEDIO PROCAPITE ITALIANO
27
SANITARI
NON SANITARI
Infarto
43.000
2.403
Ictus
45.000
1.427
Cancro al seno
15.600
5.408
Cancro al colon
22.154
N.A.
Diabete
2.756
5.784
COSTI TOTALI RISPARMIATI ALL’ANNO PER PATOLOGIA, €,
PIEMONTE
COSTO MEDIO PROCAPITE ITALIANO
SANITARI
NON SANITARI
Infarto
83,915,049
4,689,485
Ictus
31,948,094
848,483
Cancro al seno
1,545,360
779,091
Cancro al colon
5,682,493
N.A.
Diabete
453,051
950,816
TOTALE
123,544,047
7,267,875
Le fonti principali utilizzate
definizione dei costi sono:
per
la
Per ischemic heart diseases e ischaemic
stroke: “European cardiovascular disease
statistics 2012”
Per il cancro al seno: “Indagine sui costi del
tumore al seno” della Lega italiana per la
lotta contro i tumori (LILT), 2008
Per il cancro al colon: “I PDTA ospedalieri
per il carcinoma del colon retto”,
Associazione Italiana di oncologia media e
CERGAS Bocconi, 2009
Per il diabete: “Diabetes expenditure burden
of diseases and management in five
European countries” dell’LSE Health, 2008
I costi risparmiati grazie all’attività
fisica: stime (1) migliaia di Euro.
Piemonte
Infarto
M
CERTeT
Costi
Sanitari
28
Costi
non
sanitari
Costi
della
vita
Cancro
seno
Ictus
F
M
F
70,426 13,489 21,189 10,759
3,936
754
596
252
Cancro colon
Diabete
M
Tot.
F
M
F
F
1,545
3,912
1,771
300
154 123,544
779
0
0
629
322
7,268
248,737 54,326 90,485 44,611 36,349 75,936 28,394 34,537 14,849 628,224
I costi risparmiati grazie all’attività
fisica: stime (2)
Secondo uno studio condotto all’interno del progetto HEATCO1 nel 2006, per
l’Italia si stima che il valore della vita statistico, espresso in termini monetari, si
attesti sui 1,43 milioni di €. Tale valore è costituito in parte dalla mancata
produttività ed in parte dal danno morale.
Sulla base del numero di morti evitate grazie all’attività fisica, si è quindi calcolato
il conseguente costo risparmiato
CERTeT
Infarto
M
Costi
della
vita
1HEATCO
Cancro
seno
Ictus
F
M
F
F
Cancro colon
M
F
Diabete
M
F
248,737 54,326 90,485 44,611 36,349 75,936 28,394 34,537 14,849 628,224
(2006). Developing Harmonised European Approaches for Transport Costing and Project Assessment (HEATCO),
Deliverable D5: Proposal for Harmonised Guidelines -. P. B. e. al.). Stuttgart, IER.
29
Tot.
I benefici dell’attività fisica (1)
Piemonte
Benefici dell’attività fisica in termini di costi evitati per tipo di costo e patologia, dati annuali
COSTI SANITARI
COSTI NON
SANITARI
COSTO DELLA
VITA
83,915,049
4,689,485
303,062,852
Ictus
31,948,094
848,483
135,095,338
Cancro al seno
1,545,360
779,091
36,349,450
Cancro al colon
5,682,493
N.A.
104,330,307
453,051
950,816
49,385,888
123,544,047
7,267,875
628,223,834
CERTeT
Infarto
30
Diabete
TOTALE
BENEFICI
759,035,756 €
I benefici dell’attività fisica (2)
Piemonte
I benefici considerati, in termini di costi risparmiati, appartengono a
due categorie principali:
CERTeT
1. costi sanitari e non sanitari evitati che altrimenti ricadrebbero
sul sistema sanitario nazionale e sul sistema pubblico per circa
130,811,922 €.
31
2. costi per le vite risparmiate che ricadrebbero sull’intera
collettività, costituendo così un beneficio sociale pari a
628,223,834 €.
I benefici sociali dell’attività fisica:
maschi vs femmine . Piemonte
CERTeT
Ripartizione dei benefici sociali per sesso, tipo di costo evitato e patologia
32
M
F
costi sanitari
95,826,444
27,717,604
costi non sanitari
5,160,431
2,107,444
costo della vita
449,694,473
178,529,361
Totale
550,681,348
208,354,409
I benefici sociali dell’attività fisica.
Distribuzione tra patologie
Cancro Colon
5%
Cancro seno
1%
Costi sanitari
Diabete
0%
Diabete
8%
Cancro
Colon
17%
Ictus
26%
Cancro seno
6%
CERTeT
Infarto
68%
Ictus
21%
Costi non sanitari
Cancro Colon
0%
Cancro seno
11%
Ictus
12%
33
Costi della vita
Diabete
13%
Infarto
64%
Infarto
48%
I benefici sociali dell’attività fisica
sono solo monetari?
Attività fisica e… life satisfaction
7.6
7.4
7.2
CERTeT
7
6.8
6.6
6.4
Livello 1
Livello 2
Italia
34
Piemonte
Livello 3
CERTeT
BIBLIOGRAFIA (1)
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Associazione Italiana di oncologia media e CERGAS Bocconi, (2009). “I PDTA ospedalieri per il carcinoma del
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CERTeT
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Zhang et al (2012). “The incidence, prevalence and mortality of stroke in France, Germany, Spain, Italy, Uk
and Us: a literature review”. Volume 2012, Stroke Research & Treatment.
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Prof. Senn - piemonte