Ministero delle Comunicazioni NOTE Concettina Ciminiello - Direttore Generale Dir. Gen. gestione Risorse Umane Antonello Cocco - Dirigente della già Div. I della Dir. Gen. Gestione Risorse Umane Maria Letizia Marchetti - Attività Formazione del personale FORMAZIONE... DALLO SPORTELLO STAGE… (FORMATION ... FROM HELP DESK STAGE...) S bstract: make formation means to convey culture and new values to anticipate the cultural trend, manners and competences, to create wisdom...make formation means to excite. On this basis the administration intended to meet the university and to design new growing's opportunities through the formative course of the stage. Introduzione il processo di cambiamento nel reciproco arricchimento. Per gli stagisti lo stage ha rappresentato un'opportunità di apprendimento diretto sicuramente più efficace dell'aula avendo avuto la possibilità di vivere l'ambiente organizzativo di diverse realtà lavorative, al fine di contestualizzarle, di capirne il linguaggio comportamentale, di cogliere il clima interno, di verificare le modalità di lavoro, di conoscere i meccanismi operativi e di individuare i veri fattori di successo per percorrerne i limiti nelle criticità. Per gli operatori istituzionali è stata senz'altro un'opportunità di crescita in cui l'incontro con gli "operatori del sapere" da sempre deputati a scoprire il vero nucleo del reale al di là delle apparenze e degli inganni dell'abitudine, nella ricerca, nella conoscenza e nel progresso, ha stimolato comunque delle emozioni nell'originalità di un'idea nuova o di un diverso significato. Insomma è stato impiantato un vero e proprio laboratorio ispirato al confronto, alla trasparenza, all'innovazione ed alla responsabilità in cui il prodotto finale, anche grazie all'aiuto dei tutors, è stato valutato oltre che sulla base del contenuto anche dell'impegno didattico, motivazionale, organizzativo e del feedback. ommario: fare formazione significa trasmettere cultura e valori nuovi per anticipare orientamenti culturali, comportamenti e competenze, per creare saggezza …fare formazione significa emozionare. In quest'ottica questa amministrazione ha voluto incontrare l'ateneo e progettare una nuova opportunità di crescita nel percorso formativo dello stage. La principale mission che si pone la formazione è quella di condurre la risorsa umana dentro nuove opportunità fornendole i giusti strumenti, evitando così il rischio della solitudine e della sterile abitudine. Alla luce di quanto sopra questa amministrazione ha voluto incontrare l'ateneo, luogo da sempre deputato all'intercettazione dello scibile umano e pertanto vero incubatore di saggezza sottoscrivendo una convenzione con l'Università della Tuscia di Viterbo. È stato così progettato lo stage, formula che ha permesso di agire su progetti specifici mettendo in comunicazione due grandi attori istituzionali impegnati entrambi a creare nuove idee passando dalla conoscenza ai comportamenti e viceversa in un cammino di eccellenza. La nuova opportunità che si è delineata è stata senz'altro quindi un'opportunità di integrazione, di relazione "di e tra" soggetti diversi per la condivisione di valori nuovi, per interiorizzare culture e segreti di organizzazioni di successo, per capire le variabili e le coerenze tra i diversi sottosistemi organizzativi, per apprendere direttamente dagli attori istituzionali le modalità per supportare meglio il proprio ruolo, impegnandosi a sostenere La Comunicazione - numero unico 2004 A 39 NOTE Concettina Ciminiello - Antonello Cocco - Maria Letizia Marchetti I sei laureandi coinvolti nel primo ciclo di stage sono stati accompagnati su due rispettivi e diversi percorsi formativi relativi, il primo allo studio, analisi e redazione di un piano formativo, il secondo all'acquisizione di conoscenze ed esperienze in merito ai contratti di sponsor. È stato inoltre garantito il collegamento dinamico tra il primo ed il secondo percorso formativo nel senso che il secondo diviene una modalità di attuazione del primo. Infatti l'attuale e sempre più cronica scarsezza delle risorse economiche richiede anche per la formazione sempre maggiori sforzi per dare la possibilità alle idee di decollare attraverso la gestione di una sempre più accurata comunicazione della conoscenza nella continua flessibilità delle soluzioni adottate e/o adottande; bisogna insomma, per usare un'espressione oggi molto diffusa, "fare sistema" ossia "trovare sistemi per fare" e perché non ricorrere allo sponsor a fronte di budget sempre più contratti per garantire la realizzazione di idee eccellenti ? I risultati sono stati ottimi e sono rappresentati da due diverse relazioni ampiamente condivise da entrambi i gruppi che di seguito integralmente si riportano. VERSO UN'AMMINISTRAZIONE CHE COMUNICA ticolare la comunicazione deve essere: 1. Tempestiva; 2. Aggiornata; 3. Completa e obiettiva; 4. Deve tenere sempre presenti le esigenze dei destinatari; 5. Ripetitiva; 6. Deve saper utilizzare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie; 7. Veritiera. In particolare la pubblica amministrazione è caratterizzata, in tutte le sue forme di comunicazione, da un linguaggio assai noto: il burocratese. Linguaggio indubbiamente, poco comprensibile, segno distintivo di una vecchia mentalità amministrativa che si disinteressava del cittadino. È quindi abbastanza naturale che le burocrazie usino un codice linguistico che il cittadino non conosce. I requisiti della comunicazione Per qualsiasi tipo di comunicazione è necessario il possesso di quella che viene chiamata "competenza comunicativa", e cioè la capacità di produrre e capire messaggi all'interno di un gruppo sociale. Perché il meccanismo della comunicazione possa attivarsi è però indispensabile un codice la cui conoscenza sia condivisa tra le parti. La capacità di comunicare interessa sempre più tutti gli ambiti della nostra società, soprattutto quello della pubblica amministrazione: un settore particolarmente delicato, dove emerge con forza la difficoltà di dialogo tra Stato e cittadini. A questo proposito è intervenuto il legislatore con la legge 150/2000. Un provvedimento che istituisce gli uffici per le relazioni col pubblico (Urp) ai quali sono stati affidati i compiti di front office (attività di sportello verso i cittadini) e back office (comunicazione interna volta alla risoluzione dei problemi). Questi obbiettivi si possono raggiungere solo attraverso una formazione professionale mirata. La capacità di parlare e quella di ascoltare sono la condizione necessaria perché un'amministrazione possa comunicare efficacemente con i cittadini. Ma anche una comunicazione efficace deve rispondere a dei requisiti e rispettare delle regole. In par- 40 Il ruolo del comunicatore In queste condizioni, la comprensione da parte del comune cittadino dei messaggi dell'amministrazione può avvenire solo attraverso l'intervento di mediatori professionali: i comunicatori pubblici. In particolare hanno il compito, estremamente importante, di "tradurre" i messaggi in una lingua più chiara rendendoli così accessibili. In pratica, questo significa, fare da mediatore tra i settori dell'amministrazione che emanano i provvedimenti e i loro destinatari. Un compito che La Comunicazione - numero unico 2004 (FORMATION ... FROM HELP DESK STAGE...) richiede non solo capacità linguistiche, ma anche una forte sensibilità verso le implicazioni sociali di questo lavoro. La capacità quindi, di identificarsi con gli strati più deboli dei destinatari, quelli meno provvisti di risorse culturali oltre che materiali. È importante sottolineare che chi fa comunicazione non si può limitare a un ruolo, per quanto importante, di traduttore - interprete dei prodotti della cultura del burocratese. Deve cercare, prima di tutto, di inserirsi all'interno dello stesso processo di produzione dei provvedimenti e degli atti dell'amministrazione allo scopo di renderli più semplici e comprensibili. Il lavoro del settore comunicazione deve consistere non solo nella riscrittura a posteriore dei testi, ma anche nello stimolo dato per la semplificazione del linguaggio e della modulistica, nella collaborazione all'elaborazione di provvedimenti positivi per i rapporti con il cittadino, nell'utilizzo della telematica per snellire le comunicazioni. Sono queste attività che favoriscono il passaggio ad un'amministrazione orientata al servizio e più attenta alle esigenze dei cittadini. Questo faticoso, e a volte ingrato, lavoro interno del settore comunicazione contribuisce a cambiare la cultura dell'amministrazione, a far capire che la chiusura verso le esigenze dei cittadini e delle imprese danneggia la stessa amministrazione e tutti coloro che ci lavorano. Fatta questa lunga, ma doverosa, premessa comprendiamo meglio l'importanza del ruolo del comunicatore all'interno di una pubblica amministrazione: una figura professionale che si muove in strutture quali l'Urp, l'ufficio per le relazioni con il pubblico. L'ufficio per le relazioni con il pubblico (Urp) La sua nascita risale al 1993, quando il d.lgs. 29 stabilisce, all'art. 12, l'obbligo per tutte le amministrazioni di dotarsi di questa struttura. I compiti di questi uffici sono in particolare quelli previsti dalle legge 241 del 1990 in materia di "trasparenza" e di partecipazione dei cittadini ai procedimenti. Gli uffici, in base al comma 2 dell'art. 12, devono svolgere "anche mediante l'utilizzo di tecnologie informatiche" i seguenti compiti: - servizio all'utenza per i diritti di partecipazione di cui al capo terzo della legge 7 agosto 1990, n. 241; La Comunicazione - numero unico 2004 NOTE FORMAZIONE.... DALLO SPORTELLO STAGE… - informazioni relative agli atti e allo stato dei procedimenti. Il compito più innovativo e importante è però quello di "ricerca ed analisi finalizzate alla formulazione di proposte alla propria amministrazione sugli aspetti organizzativi e logistici del rapporto con l'utenza". L'ufficio per le relazioni con il pubblico nasce quindi, già dall'inizio, con compiti di studio, ricerca e proposta per il miglioramento del rapporto con il cittadino. Non si tratta solo di ascoltarlo e di cercare di risolvere il suo problema concreto, ma anche di proporre innovazioni che rappresentino una soluzione dei problemi analoghi di cento, mille altri cittadini. In pratica, questa norma comporta la costituzione di una doppia struttura all'interno dell'Urp. Da una lato quella adibita al contatto con il cittadino (il cosiddetto front office), con il compito di raccoglierne le richieste e le proteste. Dall'altro quella che si deve occupare di classificare le richieste e le proteste (il back office) e di vagliarle attivando, quando possibile, dei meccanismi "virtuosi" di prevenzione e correzione. Questo compito è rafforzato dal comma 5 bis, aggiunto successivamente, nel quale è previsto che il responsabile dell'Urp e il personale da lui indicato "possono promuovere iniziative volte, anche con il supporto delle procedure informatiche, al miglioramento dei servizi per il pubblico, alla semplificazione e all'accelerazione delle procedure e all'incremento delle modalità di accesso informale alle informazioni in possesso dell'amministrazione e ai documenti amministrativi." È ovvio che questo modello può funzionare a condizione che l'amministrazione sia realmente interessata a migliorare il suo rapporto con il cittadino, e quindi a rimettere in discussione i suoi assetti e le sue procedure. Se questa disponibilità c'è, l'Urp è un elemento forte di rinnovamento della pubblica amministrazione. Se manca, l'Urp vive solo di frustrazioni e precipita nella banalità di una gestione giorno per giorno. Rinuncia definitivamente al tentativo di migliorare l'amministrazione quando si accorge che glielo impediscono gli ostacoli della normativa e le cattive volontà delle persone. La legge 150/2000 Le disposizioni principali sulla comunicazione pubblica sono contenute nella legge 150/2000, non 41 NOTE Concettina Ciminiello - Antonello Cocco - Maria Letizia Marchetti a caso intitolata "disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni". Questa legge interviene su un tessuto normativo già delineato a conclusione del decennio delle riforme amministrative che era stato aperto con le leggi 241 e 142 del 1990. Alla fine del 2000 lo scenario della comunicazione pubblica è quindi già definito e non mancano, al suo interno, esperienze mature e pratiche virtuose. Ci sono, anche se non dovunque, i soggetti della comunicazione, e cioè gli uffici per le relazioni con il pubblico e gli altri uffici per la comunicazione istituiti in alternativa dagli enti; sono già disponibili gli strumenti più moderni della comunicazione on line e, grazie ad essi, c'è la possibilità di offrire al cittadino applicazioni avanzate di governo elettronico. Campo di applicazione della legge: È divisa in due Capi. - Il primo capo contiene norme che si applicano a tutte le amministrazioni, agli enti pubblici non economici, agli enti locali. - Il secondo capo contiene norme che riguardano le sole amministrazioni dello Stato. Nel primo capo sono contenute le norme più importanti che descrivono gli obbiettivi, le forme e gli strumenti della comunicazione pubblica. Sono inoltre disciplinati i soggetti della comunicazione pubblica e cioè gli uffici che devono svolgere questa attività. Secondo la legge gli obiettivi che deve conseguire la comunicazione sono sei: a) illustrare e favorire la conoscenza delle normative, al fine di facilitarne l'applicazione; b) illustrare le attività delle istituzioni e il loro funzionamento; c) favorire l'accesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza; d) promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale; e) favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati nonché la conoscenza dell'avvio e del percorso dei procedimenti amministrativi; f) promuovere l'immagine delle amministrazio- 42 ni, nonché quella dell'Italia in Europa e nel mondo, conferendo visibilità ad eventi d'importanza locale, regionale, nazionale ed internazionale. Le attività rivolte a realizzare questi obiettivi possono essere di due tipi: - attività di informazione (compito dell'ufficio stampa) rivolta ai mezzi di comunicazione; - attività di comunicazione (compito degli Urp), rivolta ai cittadini. Compiti dell'URP La legge definisce in via generale i compiti dell'Urp impegnando tutte le amministrazioni (naturalmente quelle che lo hanno già istituito) a ridisegnare conseguentemente il funzionigramma di questa struttura. I compiti sono in parte quelli già previsti dalle precedenti disposizioni, in parte nuovi: - attuare i diritti alla trasparenza introdotti dalla legge 241; - agevolare l'utilizzo dei servizi attraverso informazioni sulle norme che li disciplinano e sugli uffici che devono fornirli; - ascoltare i cittadini allo scopo di verificare la qualità dei servizi e il loro gradimento; - promuovere l'adozione di sistemi di interconnessione telematica e coordinare le reti civiche; - garantire la reciproca informazione tra l'ufficio stesso e le altre strutture operanti nell'amministrazione, nonché con gli uffici corrispondenti delle altre amministrazioni. Gli strumenti di attuazione della comunicazione pubblica Le attività di informazione e comunicazione devono essere attuate "con ogni mezzo di trasmissione idoneo ad assicurare la necessaria diffusione di messaggi".Tra questi mezzi la legge indica: - la strumentazione grafica editoriale; le strutture informatiche; le funzioni di sportello; le reti civiche; le iniziative di comunicazione integrata; i sistemi telematici multimediali. La Comunicazione - numero unico 2004 (FORMATION ... FROM HELP DESK STAGE...) Tra le forme attraverso cui può intervenire la comunicazione la legge indica anche l'attività pubblicitaria. Il primo richiamo all'utilizzo della pubblicità da parte delle pubbliche amministrazioni è contenuto nella legge 416 del 1981, che vincola le amministrazioni a destinare ai giornali quotidiani e ai periodici almeno il 70% delle loro spese pubblicitarie. Anche se questa disposizione, che in forme più o meno analoghe verrà ripetuta spesso nella normativa sulla materia, è rivolta a tutelare gli interessi degli editori dei quotidiani e dei periodici, è tuttavia importante perché rappresenta un primo riconoscimento ufficiale della legittimità delle iniziative pubblicitarie delle amministrazioni pubbliche. Da ultimo la materia è stata riordinata dalla legge 150 e dagli altri provvedimenti collegati. In particolare, la legge 150 si preoccupa di ribadire gli obblighi per la RAI TV di trasmettere a titolo gratuito messaggi di pubblico interesse (precisando che questo impegno non deve superare il 2% di ogni ora di programmazione e l'1% dell'orario settimanale di programmazione di ciascuna rete), disciplinando poi in modo minuzioso la loro rilevanza ai fini dei vari indici di affollamento pubblicitario previsti dalle concessioni. Requisiti professionali e formazione Su questa materia il legislatore ha adottato una posizione molto pragmatica. Ha indicato dei requisiti in modo generico (citando tra questi la frequenza di appositi corsi di formazione), affidando, come abbiamo già visto la loro puntualizzazione a un successivo regolamento. Ha però confermato "in sede di prima applicazione della legge, le funzioni di comunicazione (negli Urp e negli altri uffici per la comunicazione) e di informazione (negli uffici stampa) al personale che già le svolte". Questo significa, ad esempio, che il personale occupato negli uffici stampa può continuare a svolgere queste mansioni anche se privo del requisito dell'iscrizione all'albo dei giornalisti. Punti critici della legge 150/2000 Abbiamo appena visto l'importanza della formazione, ma tra i punti della legge che andrebbero rivisti e corretti citiamo proprio questo settore: nella legge è vista come un requisito professionale necessario per dare una qualificazione a coloro La Comunicazione - numero unico 2004 NOTE FORMAZIONE.... DALLO SPORTELLO STAGE… che facevano comunicazione all'entrata in vigore della legge. Nella sostanza la legge perpetua la vecchia concezione che vede la formazione in questa materia come un fatto che riguarda solo alcuni professionisti della comunicazione. Crea uno steccato: da una parte gli operatori della comunicazione, dall'altra i restanti settori dell'organizzazione. Questi ultimi confezionano i provvedimenti, i primi li comunicano. Dal legislatore della legge 150 è ben lontana l'idea che la comunicazione debba essere un fatto diffuso, e che tutti i settori dell'amministrazione debbano avere introiettato in qualche modo i principi della corretta comunicazione - e quindi le condizioni di leggibilità e comprensibilità dei provvedimenti, l'apertura al dialogo e al confronto con il cittadino. Per ottenere questo risultato non basta certo la reciproca informazione, occorre soprattutto formazione; occorre la diffusione all'interno dell'organizzazione di una cultura comunicativa che non deve rimanere patrimonio di pochi. Con la direttiva del 7 febbraio 2002, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 74 del 28 marzo 2002, il Ministro della Funzione Pubblica ha dato indicazioni sull'attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, integrando e completando le disposizioni della legge 150. La direttiva prevede per le amministrazioni quanto segue: istituire un coordinamento tra l'ufficio stampa e l'Urp; approvare entro il 30 novembre il piano annuale di comunicazione1;puntare sugli strumenti interattivi della comunicazione on line (Internet/Intranet) nell' attività di comunicazione; sviluppare modalità interattive di comunicazione interna e interistituzionale; verificare attraverso sondaggi l'attuazione del piano di comunicazione annuale e misurarne l'efficacia; individuare nel proprio bilancio un capitolo dedicato alle spese complessive per la comunicazione e informazione pubblica in percentuale non inferiore al 2% delle risorse generali. 1 - La valutazione, o autovalutazione dell'attività svolta durante l'anno è indispensabile per poter programmare l'attività del periodo successivo. All'inizio di ogni anno è fondamentale individuare quali saranno le attività per i vari trimestri.Viene pertanto elaborato un documento che entro il mese di novembre di ogni anno viene trasmesso al Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio. 43 NOTE Concettina Ciminiello - Antonello Cocco - Maria Letizia Marchetti Piano di formazione per comunicatori pubblici Premessa Alla luce di quanto sopra indicato emerge l'esigenza di attuare un corso di formazione professionale che fornisca le competenze necessarie per comunicatori che operano all'interno dell'Urp. Ma in un'ottica più generale (come specificato a pag 8) riteniamo che il corso di formazione - almeno in parte - debba essere rivolto anche al personale interno dell'amministrazione al fine di migliorare l'attività di back office. Proponiamo pertanto che ogni direzione generale del ministero individui un suo referente per l'Urp, andando a risolvere così i problemi della comunicazione interna. Il corso sarà rivolto anche ai comunicatori degli Ispettorati Territoriali in modo da creare una rete capillare di comunicazione su tutto il territorio nazionale. Prescindendo dalla necessità di una formazione che fornisca conoscenze di informatica e di lingua straniera, proponiamo un unico percorso di 75 ore suddiviso in moduli, alcuni dei quali saranno comuni a tutti i partecipanti, così strutturato: mazione); - pubblicità istituzionale: caratteristiche e peculiarità della pubblicità nella pubblica amministrazione; - la legislazione della comunicazione pubblica. 2) Tecniche di scrittura (20 ore) Il corso sarà suddiviso in due moduli: - analisi delle caratteristiche che contraddistinguono il linguaggio specialistico di tipo pubblico - istituzionale (italiano burocratico); - tecniche utilizzabili per semplificare il linguaggio della pubblica amministrazione. Ogni incontro comprenderà una breve introduzione teorica, un'esercitazione scritta e una fase di correzione immediata degli elaborati. 3) Psicologia sociale (25 ore) Linguaggio e società: comprendere,interpretare e tradurre. Conoscenze e competenze nella gestione della comunicazione interpersonale. 1) Comunicazione pubblica (30 ore) Il corso sarà suddiviso in quattro moduli: - principali aspetti della comunicazione pubblica e possibili utilizzi delle nuove tecnologie. Si mostrerà come la comunicazione pubblica si sviluppi attualmente sempre più secondo i modelli e le tecniche della comunicazione d'impresa; - l'informazione su Internet: destinatari del messaggio, ipertesto, tecnologie, usabilità (la possibilità per l'utente di accedere alle informazioni nel minor tempo possibile e col minor numero di passaggi), accessibilità (l'usabilità garantita anche a persone non vedenti o con qualche altro tipo di meno- 44 Conclusioni Il corso nella sua interezza dovrà essere rivolto all'Urp della sede centrale del Ministero. La formazione dei referenti e dei comunicatori degli Ispettorati Territoriali (citati in premessa) si limiterà al solo insegnamento della materia al punto 1). Al termine del corso sarà effettuata una prova finale (scritta e orale). Riteniamo, inoltre, che possa essere molto utile l'attuazione di attività di feedback (test e questionari rivolti ai discenti) come strumento di valutazione della qualità e dell'efficacia del corso. La Comunicazione - numero unico 2004 (FORMATION ... FROM HELP DESK STAGE...) SPONSORIZZARE PER CAMBIARE Introduzione La pratica delle sponsorizzazioni, ossia l'associazione dell'immagine di un'organizzazione ad un evento o più in generale ad un progetto da questa finanziato, ma realizzato da un'altra organizzazione, offre alle pubbliche amministrazioni attraverso il contributo delle aziende, la possibilità di migliorare la qualità dei servizi e dell'immagine senza gravare sul bilancio. Il fine è di attrarre e rassicurare i potenziali investitori che vogliono legare la propria immagine ad eventi od attività di carattere pubblico, godendo di grande popolarità e prestigio. A differenza della réclame o del tradizionale spot, il messaggio pubblicitario viene comunicato in maniera indiretta, poiché non si risolve nella semplice esaltazione della qualità del prodotto. Ciò non vuol dire che lo stesso messaggio sia meno efficace, ma anzi appare più incisivo perché si lega ad avvenimenti ad alto contenuto di immagine che hanno un riscontro immediato con il pubblico. Le sponsorizzazioni si configurano come il "classico" caso di uno strumento che le amministrazioni fino a tempi recenti hanno preferito trascurare, non trovando nelle disposizioni legislative una chiara previsione che permettesse o favorisse la loro realizzazione. In questo senso, però, la legge ha ormai chiare previsioni in merito. A partire dalla finanziaria del 1998 anche nel nostro Paese esiste una disciplina condivisa anche se l'ambito delle sponsorizzazioni era in parte disciplinato in materia di spettacoli televisivi e radiofonici sin dal 1993 con la cosiddetta Legge Mammì (art. 8 legge n. 223/1993).Tale norma però non prevedeva la disciplina dei rapporti di sponsorizzazione ma ne forniva soltanto la nozione. Fino ad oggi, in effetti, è stata riscontrata una forte difficoltà nel definire civilisticamente tale strumento così che si è arrivati a considerare la sponsorizzazione come negozio atipico (ossia non esiste una precisa tipologia negoziale in merito) a prestazioni corrispettive, solitamente onerose. Se il rapporto consiste nell'attribuzione gratuita da parte dello sponsor della merce da reclamizzare si parla di "sponsorizzazione interna o pura", intendendo così un rapporto che in concreto si configura come un contratto gratuito modale. Anche in tale accezione, comunque, bisogna consi- La Comunicazione - numero unico 2004 NOTE FORMAZIONE.... DALLO SPORTELLO STAGE… derare che esiste sempre l'interesse economico: infatti l'attesa per il "ritorno pubblicitario" non costituisce controprestazione nel senso tradizionale del termine ma include la presenza di interessi economici dei contraenti; nondimeno il mancato o solo parziale pagamento del corrispettivo può essere causa di risoluzione del contratto. Dal contratto di sponsorizzazione nascono diritti e doveri in capo a sponsor (soggetto sponsorizzante) e sponsee (soggetto sponsorizzato); la prestazione consiste infatti, da una parte nel dovere di fare, mentre dall'altra si concretizza in una rinuncia, ossia nel non opporsi alla reclamizzazione della propria immagine. Sorge quindi un'obbligazione che deve essere suscettibile di valutazione economica e deve corrispondere ad un interesse anche non patrimoniale, del creditore (art. 1174 c.c.) Nei contratti, inoltre, vengono generalmente inserite specifiche clausole di esclusiva, gravanti sullo sponsor e sullo sponsee. Per quest'ultimo si prevede l'obbligo di non pubblicizzare prodotti per altri sponsor rientranti in un settore merceologico identico o affine (cosiddetti patti di non concorrenza ai quali si applicano le disposizioni generali dell'art. 2596 c.c.); ciò può riguardare sia il periodo di esecuzione del contratto sia i periodi successivi. Per quanto riguarda gli adempimenti delle parti, le prestazioni dello sponsor sono sempre determinate o comunque determinabili; quelle dello sponsorizzato sono spesso indicate in maniera generica. Proprio per questo, parte della dottrina sostiene che il contratto possa configurare a priori dei rischi: lo sponsorizzato è certo che realizzerà il proprio interesse, mentre la realizzazione degli interessi dello sponsor dipende da una combinazione di fattori (esposti in seguito). Diversamente, si ritiene che il contratto manchi di rischi particolari se vengono applicati i principi di correttezza e buona fede contrattuale (art. 1366 e 1375 c.c.) in base ai quali lo sponsee deve fare quanto è possibile per garantire la realizzazione dell'interesse creditorio dello sponsor. Normativa Nel settore pubblico il punto di partenza per l'utilizzo dei contratti di sponsorizzazione viene visto nell'art. 43 della legge n. 449/97 (Legge finanziaria 1998). 45 NOTE Concettina Ciminiello - Antonello Cocco - Maria Letizia Marchetti La legge ha esteso a tutte le amministrazioni pubbliche la facoltà di stipulare contratti di sponsorizzazione o accordi di collaborazione a quelli assimilabili, individuandone vincoli e finalità. In particolare (art. 43, comma 1) si stabilisce che le attività di sponsorizzazione debbano perseguire: a) lo sviluppo dell'innovazione nell'organizzazione amministrativa; b) la realizzazione di maggiori economie; c) il miglioramento della qualità dei servizi resi all'utenza. Per quanto concerne il punto a) si è osservato che l'innovazione dell'organizzazione ha una ricaduta sulle strutture e sulle articolazioni amministrative, con particolari conseguenze positive per una soddisfazione maggiore degli utenti. I punti b) e c) risultano strettamente collegati dato che l'acquisizione di finanziamenti esterni permette di ridistribuire le risorse e conseguentemente (punto c) si creano miglioramenti concreti nella qualità dei servizi prestati all'utenza. È il secondo comma dell'art. 43 però ad indicare dei vincoli: “Le iniziative di cui al comma 1 devono essere dirette al perseguimento di interessi pubblici, devono escludere forme di conflitto di interesse tra l'attività pubblica e quella privata e devono comportare risparmi di spesa rispetto agli stanziamenti disposti." Rispetto al primo vincolo si sottolinea che il perseguimento degli interessi pubblici rappresenta un obiettivo primario cui deve mirare tutta l'azione amministrativa. Per quanto riguarda i risparmi di spesa si deve innanzitutto considerare che questi esistono soltanto per gli stanziamenti già previsti in bilancio e per i quali si ottiene un risparmio grazie alla sponsorizzazione; ma sul totale dei risparmi conseguiti gravano dei vincoli di destinazione in base ai quali (art. 43, comma 2): - il 5 % è destinato ad incrementare gli stanziamenti diretti alla retribuzione di risultato dei dirigenti appartenenti al centro di responsabilità che ha operato il risparmio; - il 65% rimane nelle disponibilità di bilancio 46 dell'amministrazione e viene versato all'entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnato con decreto ministeriale; - la restante quota, ovvero il 30%, costituisce economia di bilancio. Soltanto con l'emanazione del D. Lgs. n. 267/00 gli enti locali sono stati espressamente legittimati a stipulare contratti di sponsorizzazione. In base a tale decreto è possibile far stipulare alle amministrazioni locali contratti di sponsorizzazione con altri soggetti di natura pubblica o fra le diverse amministrazioni. È da sottolineare la particolare rapidità con cui gli enti locali hanno recepito normativa con appositi regolamenti interni. Ovviamente è da considerare che se il rapporto nasce tra due soggetti pubblici, sarà solo uno dei due a realizzare maggiori economie e risparmi di spesa (infatti l'uno rivestirà il ruolo di sponsor, l'altro di sponsee). Proprio per questa ragione si è ritenuto ammissibile che l'amministrazione possa rivestire il ruolo di sponsor solo laddove ciò non alteri "l'immagine di neutralità" dell'amministrazione. Resistenze e incentivi alla sponsorizzazione dello sponsee e dello sponsor Tra le maggiori resistenze da parte delle pubbliche amministrazioni si possono registrare: - difficoltà giuridiche e contrattuali per la definizione del rapporto di sponsorizzazione; - diffidenze durante la procedura di selezione dei contraenti; - aspetti contabili delle attività sponsorizzate, in particolare trasposizione dei proventi e fatturazione, per la quale è necessaria l'apertura di una partita I.V.A. (non necessaria se la sponsorizzazione è seguita da un'agenzia terza); - difficoltà nel rispetto dei vincoli stabiliti dalla legge in merito alla destinazione dei risparmi di spesa; - difficoltà nel legarsi ad un marchio aziendale per mancanza, da parte dello stesso, dei tradizionali caratteri di universalità, imparzialità, ed equità. Per le imprese invece le difficoltà consistono: La Comunicazione - numero unico 2004 (FORMATION ... FROM HELP DESK STAGE...) - nell'associare la propria immagine ad un soggetto non considerato portatore di valore aggiunto, che comporta un certo grado di incertezza negli investimenti; - nel fissare un prezzo di scambio per l'evento o progetto sponsorizzato. Tra gli incentivi per la pubblica amministrazione registriamo: - una maggiore competitività per le amministrazioni, per il fatto di appoggiare progetti di questo tipo; - risparmi di spesa per la realizzazione di servizi grazie al finanziamento esterno; - valorizzazione della struttura e acquisizione di una nuova "cultura organizzativa". Per le imprese i vantaggi sono: - una rinnovata immagine e notorietà per l'impresa sponsor che si rende portatrice di fini di utilità sociale e destinataria di maggiore fiducia da parte del cittadino-cliente; - attuazione di una comunicazione distintiva; - maggiore sintonia con i propri interlocutori; - segmentazione della comunicazione in diversi target di pubblico; - accesso ai media in modo privilegiato. Fasi del progetto di sponsorizzazione - Individuazione del progetto Sponsorizzabile è qualsiasi attività pianificata che consenta una relazione con il pubblico, assicurando qualità e quantità del contratto oltre che un valore positivo di immagine allo sponsor: "far bene e farlo sapere". Negli enti locali ci sono esempi semplici o più complessi: dalla creazione di una Carta dei servizi, alla gestione del sito internet dell'Ente; dall'organizzazione di eventi culturali, alla promozione turistica ed economica del territorio. - Analisi dei valori potenzialmente contenuti Il progetto è destinato ad un pubblico preciso e selezionato e riguarda un tema a cui sono legati tutta una serie di valori che andranno comunicati e dovranno essere compatibili col soggetto sponsorizzato. - Analisi delle caratteristiche comunicazionali La Comunicazione - numero unico 2004 NOTE FORMAZIONE.... DALLO SPORTELLO STAGE… Il progetto può essere comunicato dall'amministrazione, che ne cura anche la divulgazione, oppure può essere delegato e quindi condiviso con lo sponsor che ne guadagna in ruolo e autorevolezza. Solitamente è comunicabile solo ai diretti destinatari, ma può anche essere divulgato ad un pubblico più ampio. - Analisi del fabbisogno La realizzazione del progetto è consentita o facilitata dal verificarsi di un insieme di componenti di natura economica, tecnica, professionale e organizzativa; alcuni di questi passaggi possono essere meglio superati mutuando contributi e collaborazioni esterne. Potrebbero rendersi necessarie competenze tecnologiche innovative e sofisticate; competenze finanziarie da parte di istituti bancari o assicurativi; competenze comunicative da parte di terzi soggetti al fine di veicolare messaggi e attività. È necessario conoscere perfettamente i costi (diretti o indiretti) dell'iniziativa e preventivare potenziali ricavi, in modo da poter valutare il conto economico dell'evento, rapportarlo con la copertura finanziaria di cui si dispone e capire l'entità che la sponsorizzazione deve avere. - Predisposizione della proposta di sponsorizzazione, ricerca dello sponsor, gestione della sponsorizzazione Si tratta di fasi determinanti per il successo della sponsorizzazione; fondamentale è mettere a punto progetti di buona qualità, accessibili, con caratteristiche di efficace comunicabilità e di efficiente organizzazione. Se l'ente opera bene in questo senso può accadere che lo sponsor attento se ne accorga e si faccia avanti autonomamente; dopotutto l'ente gode per definizione di posizione e ruolo privilegiati nella relazione con i suoi cittadini: target privilegiato dalle imprese. Gli attori della sponsorizzazione Diversi sono gli attori della sponsorizzazione: - lo sponsor, azienda o ente pubblico o privato che contribuisce alla sponsorizzazione con investimenti in denaro, beni e servizi; 47 NOTE Concettina Ciminiello - Antonello Cocco - Maria Letizia Marchetti - l'evento sponsorizzato, che può presentarsi come manifestazione o organizzazione pubblica o privata; - i mass media, fondamentali nel dare visibilità all'evento; - le agenzie di sponsorizzazione e comunicazione, che gestiscono i rapporti tra le parti, curano la comunicazione per gli sponsor o gestiscono il marketing degli sponsee; - altri operatori e professionisti, quali ad esempio gli studi legali (considerando la prevalente natura giuridica della materia) e gli Istituti di ricerca. Uno degli aspetti fondamentali della sponsorizzazione è quello valoriale, che si concretizza in due dimensioni: una quantitativa (basata sulla diffusione in termini numerici dei valori pubblicitari di esposizione, che garantiscono una capillarità del messaggio veicolato) e una qualitativa (basata su quegli elementi che non costituiscono esplicitamente il contratto di sponsorizzazione, ma sono diffusi in maniera implicita: emozioni, colori, associazioni di idee e così via. Proprio a causa del loro carattere non manifesto devono essere considerati con particolare attenzione per il buon esito della campagna). È sulla base di questi ultimi che si orienta la scelta dello sponsor in relazione al target di pubblico da coinvolgere; un punto importante, infatti, è l'aspetto emotivo: comunicare attraverso le emozioni permette di farlo in modo efficace e duraturo. Sponsorizzare un evento permette di associarsi ai valori diffusi dallo stesso con un effetto gradito al pubblico, distinguersi dalla concorrenza grazie a una maggiore visibilità. Si possono inoltre raggiungere fini di utilità sociale e coinvolgere più media contemporaneamente, grazie ad una comunicazione integrata. Tra i settori che possono essere coinvolti dall'evento sponsorizzato troviamo lo sport, lo spettacolo, la cultura, il sociale, l'edutaintment e l'ambiente. Dalla proposta di sponsorizzazione al contratto Il contenuto delle diverse proposte non è mai lo stesso: comprende il come (gli strumenti), il quando (la tempistica), il perché (gli obiettivi), il chi 48 (i target), il cosa (l'offerta in senso stretto) della sponsorizzazione. Gli strumenti comprendono l'identità, cioè i marchi dell'iniziativa progettati con cura e affiancati a potenziali brand commerciali, e i media coinvolti, che devono essere organizzati in fasi temporali predefinite. La tempistica è la capacità di fissare le scadenze per decidere quando gli strumenti di comunicazione dovranno essere operativi e in quest'ottica reperire le risorse necessarie. Gli obiettivi, cioè le finalità cui l'evento tende, sono di tipo politico, in base al contesto del programma politico dell'amministrazione, e di tipo strategico, cioè le aree dell'amministrazione coinvolte. I target possono essere di due tipi: interni ed esterni. I primi coinvolgono i centri di opinione che vivono il funzionamento dell'ente e nel caso in cui manchi quest'appoggio si rischia di far percepire all'esterno un clima non congeniale ai contenuti della campagna d'informazione. Per questa ragione è necessaria una comunicazione interna efficiente. Potrebbe essere inoltre proficuo informare circa il progetto di sponsorizzazione l'intero organico, un altro ampio pubblico che lo sponsor ha interesse a coinvolgere. I target esterni sono quelli potenziali e istituzionali fondamentali per misurare il tono e il tipo di comunicazione e disporre di un'informazione vitale per lo sponsor (le persone coinvolte sono o no potenziali clienti?). L'offerta è di consuetudine divisa in tre parti: 1) l'offerta standard, ovvero i benefici certi che si possono contrattualizzare e che rappresentano la contropartita certa dello sponsor nell'ambito dell'investimento determinato nel contratto di sponsorizzazione. Rappresenta la componente quantitativa dell'offerta ed è composta da voci quali la presenza del marchio sui materiali ufficiali di comunicazione, la partecipazione ai momenti salienti di presentazione dell'evento, la citazione e valorizzazione del ruolo dello sponsor nella comunicazione promo-pubblicitaria e così via. 2) diritti e le opportunità correlati all'evento sponsorizzato, ovvero quello che lo sponsor ha il diritto di fare oltre a quanto previsto nella proposta base. La Comunicazione - numero unico 2004 (FORMATION ... FROM HELP DESK STAGE...) 3) diritti e opportunità offerti dall'amministrazione ma non strettamente correlati al progetto. Questa parte può rappresentare un vero elemento di novità e consiste nel fatto che il soggetto pubblico può essere considerato un vero e proprio "media" di per sé, con opportunità di contatto e relazione con i propri pubblici che vanno al di là del progetto di cui si chiede la sponsorizzazione. La proposta di sponsorizzazione può prevedere la presenza di uno o più sponsor, tra loro di uguale livello o dal ruolo diversificato in funzione dell'investimento richiesto. In questi casi si è in presenza del cosiddetto "pool di sponsor", che le aziende guardano con sempre maggiore diffidenza perché la presenza di più marchi rende sempre più debole l'efficacia della comunicazione di ciascuno di essi in rapporto all'evento. Predisporre un buon progetto e una buona proposta di sponsorizzazione può non bastare: elementi altrettanto importanti al fine del successo del progetto sono l'individuazione dei potenziali sponsor, il relativo contatto, e la trattativa finale. Per altro la commercializzazione delle sponsorizzazione potrebbe non essere gestita direttamente ma delegata ad una agenzia professionista. In Italia esistono pochissime agenzie specializzate in ricerca di sponsorizzazioni, in particolare per gli enti locali; in alternativa, l'amministrazione può cercare chi nel territorio ha particolare esperienza di contatto e vendita con le aziende locali. Occuparsi di sponsorizzazione è più complesso che vendere spazi pubblicitari, ma un'unione tra un ente preparato rispetto al tema e una concessionaria esperta di vendita e detentrice di contratti può avere esito positivo. Una volta raggiunto l'accordo, si passa alla stipulazione del contratto di sponsorizzazione, che ha forme diverse e personalizzate in funzione della tipicità dell'evento trattato. E' comunque da specificare che la sponsorizzazione può avvenire anche senza la presenza di un contratto giuridicamente valido, può essere infatti sufficiente l'accordo informale tra le parti (ad esempio tramite lettera o paradossalmente con una semplice stretta di mano). Firmato il contratto il più sembrerebbe fatto: è invece di cruciale importanza avviare con lo sponsor o con la sua eventuale agenzia di comunicazio- La Comunicazione - numero unico 2004 NOTE FORMAZIONE.... DALLO SPORTELLO STAGE… ne un rapporto di vera partnership facendo attenzione a non trascurare i dettagli: - nominare un team dedicato al progetto; - darsi obiettivi quantitativi e qualitativi, cioè analizzare le esigenze dello sponsor entro i tempi prestabiliti; - dialogare apertamente affrontando i problemi che si presenteranno; l'azienda necessita infatti di flessibilità, creatività e "problem solving". La flessibilità è intesa in questo caso come abilità nel conoscere, comprendere, adattarsi, rispondere alle più disparate situazioni nei limiti dello spirito del contratto e soprattutto delle intese stabilite. Una volta delineati i punti generali della sponsorizzazione possiamo applicare le suddette considerazioni a progetti concreti. Infatti il Ministero delle Comunicazioni ha un potere legato al nome non trascurabile, essendo diffuso capillarmente su tutto il territorio nazionale grazie alle proprie strutture periferiche; inoltre è in contatto con le università di comunicazione, società pubblicitarie, aziende radiofoniche e televisive, il comparto dell'information technology : target molto appetibili per la visibilità dei possibili sponsor. Scheda 1: Fornitura di materiale di cancelleria Possono servire da esempio le iniziative messe in pratica in ambito locale da diversi comuni, come ad esempio il Comune di Pistoia, che ha svolto e svolge tuttora assieme alle altre amministrazioni locali il ruolo di "apripista". In particolare il Comune di Pistoia ha utilizzato il contratto si sponsorizzazione per finanziare tutto il materiale a stampa dell'URP ospitando inserzioni pubblicitarie di volta in volta concordate, al fine di coprire almeno in parte le spese di spedizione, consegna e affissione. Dal progetto sono nate due testate registrate ("Il Comune di Pistoia" e "60 e oltre") che forniscono una comunicazione mirata rispetto a target definiti e danno rilievo anche ad altri enti del territorio. Possono coesistere più sponsor all'interno di ogni singola pubblicazione, cui viene comunque garantita un'esclusività merceologica; saltuariamente gli sponsor offrono gadget sui quali viene 49 NOTE Concettina Ciminiello - Antonello Cocco - Maria Letizia Marchetti apposto il loro logo. Gli sponsor collaboratori vengono successivamente ricontattati dall'URP che diffonde informazioni sulle attività di sponsorizzazione previste per il nuovo anno. L'iniziativa ha riscontrato un buon successo sia presso le istituzioni che presso i cittadini. Per quanto riguarda le imprese, queste hanno beneficiato di un ottimo ritorno di immagine; per quanto riguarda il Comune, anche la qualità è stata salvaguardata per la possibilità di utilizzare le risorse introitate anche al di fuori dell'ufficio responsabile dell'iniziativa sponsorizzata. Analoghe considerazioni possono essere applicate per il Ministero delle Comunicazioni, ad esempio per le forniture di cancelleria, che rappresentano un capitolo importante di spesa, come riscontrato nel Bilancio di Previsione dello Stato per l'anno finanziario 2004 (Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, n. 200 del 29/12/2003). Abbiamo preso in considerazione la direzione "Autorizzazioni e Concessioni" il quale annualmente ha un flusso di corrispondenza cartacea in entrata ed in uscita piuttosto ingente: circa 120.000 pezzi in totale, dei quali 110.000 in uscita verso soggetti terzi non facenti parte della struttura ministeriale.Tale direzione rilascia le concessioni, le licenze, le autorizzazioni in ambito radiofonico, televisivo e postale, identificando con chiarezza il target specifico dell'industria medio grande e dunque di notevole interesse pubblicitario. Si tratta di un destinatario privilegiato proprio perché definibile in anticipo anche nell'ampiezza. Anche altri centri di spesa, con funzioni diverse, hanno un importante capacità pubblicitaria, per questa ragione la sponsorizzazione è estensibile anche a questi ultimi. Ipotizzando l'attuazione di tale progetto, l'eventuale sponsor beneficerebbe del ritorno di immagine derivante dall'apposizione di un logo sul materiale cartaceo utilizzato per la corrispondenza e potrebbe inoltre distribuire dei gadget (calendari, penne, cartelline, agende e così via) che richiamano il nome dell'azienda sponsor, legando così il suo nome a quello prestigioso del Ministero. La pubblica amministrazione conseguirebbe un sostanziale risparmio poiché la fornitura dei materiali potrebbe avvenire ad un prezzo ridotto, o addirittura gratuitamente; in più la somma risparmiata rispetto agli stanziamenti di bilancio potrebbe, secondo le disposizioni della normativa sulle 50 sponsorizzazioni (art. 43, comma 2 della legge n. 449/97), essere reinvestita per il potenziamento del sistema informatico, migliorando la comunicazione interna, riducendo il flusso della corrispondenza cartacea utilizzata all'interno dello stesso Ministero, e aprendo la strada ad un processo di innovazione, agendo sull'ottimizzazione dell'organizzazione interna e delle risorse umane. In questo modo i tre vincoli essenziali per poter stipulare il contratto di sponsorizzazione (risparmi di spesa, innovazione e qualità), che rappresentavano la principale fonte di resistenza per la pubblica amministrazione, sembrerebbero pienamente rispettati. Scheda 2: Sponsorizzazione della Biblioteca del Ministero delle Comunicazioni Dopo aver visitato il complesso abbiamo deciso di presentare un progetto di sponsorizzazione per la biblioteca di questo Ministero. Il progetto potrebbe portare, infatti, numerosi vantaggi per questa amministrazione grazie alla possibilità di raccogliere risorse per valorizzare la struttura bibliotecaria, già dotata di un importante patrimonio per il numero di testi che ospita (circa 110.000) e per le materie che amministra. Queste infatti variano dall'ambito tecnico scientifico a quello giuridico, passando attraverso quelli amministrativo, manageriale, economico, fino a testi specifici in tema di comunicazioni (telefonia, radio, TV, comunicazioni via satellite, standard nazionali e internazionali, legislazione comparata nazionale europea ed internazionale, filatelia). Ciò la rende sicuramente un centro di eccellenza, e un punto forza per promuovere eventuali sponsorizzazioni. Per queste ragioni ha bisogno di essere adeguatamente valorizzata e presentata ai potenziali utenti, dato che finora è sempre stata poco sfruttata nonostante le numerose potenzialità. Dal nostro punto di vista, gli interventi dovrebbero mirare: - a potenziare l'impianto di illuminazione attualmente carente: la scarsa illuminazione rende difficoltosa persino la lettura! - a rinnovare l'arredamento, con postazioni di studio maggiormente ergonomiche che consentano una migliore fruizione dei testi; - all'acquisizione di un programma di catalogazione elettronica per rendere le ricerche più La Comunicazione - numero unico 2004 (FORMATION ... FROM HELP DESK STAGE...) agevoli; - a fornire la biblioteca di postazioni informatiche dotate di collegamento Internet a disposizione degli utenti; - a valorizzare il "Fondo di Filatelia Numismatica" che non ha una opportuna sistemazione logistica ma costituisce comunque un tesoro da conservare, seppur poco conosciuto. Proprio per questo sarebbe ideale ricorrere ad una sponsorizzazione al fine di ottenere le risorse necessarie: numerosi possono essere gli sponsor interessati ad un progetto di questo tipo dato le opportunità latenti che la biblioteca offre. Oltre ad eventi creati ad hoc, la biblioteca infatti organizza annualmente numerosi eventi e conferenze che comportano la distribuzione di brochure, opuscoli informativi e CD rom. Per far comprendere l'impatto di queste manifestazioni basti dire che durante il Forum PA del 2001 sono stati distribuiti ai visitatori ben 8.000 CD rom e altrettanti pieghevoli sulla biblioteca, sull' URP e sulla struttura di questo Ministero in generale. Le conferenze e gli eventi potrebbero attrarre l'attenzione dei media, ad esempio attraverso il canale televisivo o lo streaming audio-video in tempo reale dal portale della biblioteca. Il sito internet infatti rappresenta una vetrina importante: quello del Ministero raggiunge i 55.000 accessi giornalieri da tutto il mondo. Si può immaginare l'interesse per l'apposizione di un banner pubblicitario o semplicemente nell'affiancare il nome o il logo dello sponsor a questo genere di iniziative. La biblioteca poi organizza periodicamente dei convegni per la presentazione dei software di catalogazione ai quali partecipano altre biblioteche pubbliche di Roma, ministeriali e non, e facoltà universitarie. Ovviamente a seconda del tema si possono coinvolgere aziende o enti che operano nei campi più diversi e a loro volta individuano target specifici. Nel progetto di comunicazione potrebbe essere di forte interesse anche la possibilità di usufrui- La Comunicazione - numero unico 2004 NOTE FORMAZIONE.... DALLO SPORTELLO STAGE… re da parte dello sponsor di spazi interni al ministero; ad esempio l'aula magna è utilizzabile per un eventuale lancio dell'iniziativa sponsorizzata. Considerando che, conformemente all'art. 43, comma 2 della legge n. 449/97, l'innovazione, i risparmi di spesa e la qualità coesistono e non sono in contrasto tra di loro, sarebbe un peccato sottovalutare una simile opportunità fonte di benefici per l'amministrazione e le eventuali aziende sponsor. BIBLIOGRAFIA - "Comunicazione pubblica" Dispensa a cura del Prof. Giancarlo Fornari - "Le Sponsorizzazioni - I Cantieri di innovazione " Dispensa a cura del Dipartimento della Funzione Pubblica - "Guida operativa alle sponsorizzazioni nelle amministrazioni pubbliche" Manuale a cura di Paolo TestaDipartimento della Funzione Pubblica Rubbettino 2003 Le due Relazioni sono state realizzate dalle studentesse dell' Università di Viterbo Facoltà di Scienze Politiche-Corso di laurea in Scienze e Tecniche della Comunicazione BIAGGIOLI Noemi, BRUNETTI Margherita, FLORIS MariaElena Rimedia, MARTELLINO Elisa, ONOFRI Flavia, POLITI Valentina. 51 NOTE Concettina Ciminiello - Antonello Cocco - Maria Letizia Marchetti La sede del Ministero delle Comunicazioni all'Eur 52 La Comunicazione - numero unico 2004