Numeri utili AZIENDA I DIPARTIMENTI Tel. 06/41431 Fax 06/4143.3220 Prevenzione V.le B. Bardanzellu, 8 Tel. 06/41434925 Direttore Generale: Dr.ssa Flori Degrassi Direttore Sanitario: Dr Antonio D’Urso Salute Mentale V.le B. Bardanzellu, 8 Tel. 06/41434990 Policlinico Casilino Via Casilina, 1049 Centralino: Tel. 06/231881 Direzione Sanitaria: Tel. 06/23188234 Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06/23188202 Poliambulatori: Tel. 06/23188295 OSPEDALI Direttore Amministrativo: Dott. ssa Paola Longo Sito Internet: www.aslromab.it Ufficio Relazioni con il Pubblico Via Filippo Meda, 35 Tel/Fax 06/41433014 E-mail: urpaslromab.it I DISTRETTI SANITARI Ospedale Sandro Pertini Via Monti Tiburtini, 385 Centralino: Tel. 06/41431 Direzione Sanitaria: Tel. 06/41433517 Poliambulatori: Tel. 06/41433955 Distretto I (V Municipio) Largo De Dominicis, 7 Tel. 06/41435759 Distretto II (VII Municipio) P.zza dei Mirti, 45 Tel. 06/41435855 Distretto III (VIII Municipio) Via di Torre Spaccata, 157 Tel. 06/41435238 Distretto IV (X Municipio) V.le B. Rizzieri, 226 Tel. 06/41434065 Editore: Azienda Usl Roma B V. F. Meda, 35 00157 Roma Tel. 06/41431 Coordinamento editoriale: Michela Maggiani Redazione: Dott. Egidio Sesti Dott.ssa Cristina Sopranzi Progettazione, realizzazione e composizione: Medilife S.p.a. Via Montebello,8 00185 - Roma, Tel. 0647884809 fax 064788401 www.medilifesrl.com www.progettoarchimede.com Progetto grafico e impaginazione: Medigrafic Finito di stampare: DICEMBRE 2008 c/o Azienda Asl Roma B, Via F. Meda, 35 - Roma Foglio ad esclusivo uso interno. www.progettoarchimede.com B Roma Periodico di comunicazione sanitaria divulgativa a cura del Progetto Archimede news Dicembre 2008 La salute della donna REGIONE LAZIO PRIMO PIANO La salute della donna come momento determinante per la salute della generazione futura Istituiti formalmente nel 1975 (legge 405/75), i Consultori Familiari, fortemente voluti e sostenuti dalla partecipazione delle donne, sono stati realizzati su tutto il territorio nazionale anche se con tempi e modalità diversi. Quello che la Legge istitutiva delineava era un servizio a carattere socio-sanitario rivolto alla donna ed alla coppia, pronto ad accogliere su un piano globale, attraverso il lavoro dell’equipe multi-professionale, le esigenze prioritarie espresse, e fornire le risposte necessarie. Alla Legge istitutiva del ‘75 ha fatto seguito, a breve distanza, nel 1978 la Legge 194, che delineò a sua volta, con lungimiranza ed equilibrio, gli interventi necessari a garantire alle donne un reale sostegno ed un accompagnamento nella delicata fase della propria scelta riproduttiva. La Legge istitutiva 405/75 e la Legge 194/78 non smettono tutt’oggi di stupire per la loro attualità rappresentata dalla capacità da parte del legislatore di prefigurare un servizio basato su una metodologia di lavoro integrato che, in quanto multidimensionale, fosse in grado di offrire contenimento a domande varie e multiformi, modello di lavoro tutt’ora insuperato per efficacia e capacità di comprensione ad un livello superiore dei problemi portati dall’utenza. Chi ricorda la nascita dei Consultori Familiari ricorda le emergenze prioritarie di quegli anni, ricorda come fosse centrale allora da parte delle donne acquisire autonomia di giudizio, auto-referenzialità nelle scelte riproduttive, come fosse importante acquisire competenze e capacità di gestire con protagonismo quello che fino ad allora era apparso come “un destino” riproduttivo subito e non coscientemente scelto. Da allora, in questi trent’anni, abbiamo assistito ad una straordinaria trasformazione del contesto sociale, politico, culturale ed economico del Paese, trasformazioni che hanno ridisegnato, senza minimamente scalfirne la significatività, il ruolo dei Consultori Familiari. Se rimane ancora oggi estremamente attuale il modello interdisciplinare alla base delle attività consultoriali, modificati appaiono invece, in conseguenza proprio dei mutamenti citati, gli obiettivi emergenti, le priorità che il Consultorio si trova a dover affrontare: da servizio con una vocazione per la pianificazione familiare il Consultorio di oggi, in una fase a natalità vicina allo zero, si trova chiamato invece a rispondere ad un’altra esigenza, all’esigenza di accompagnare e sostenere le donne e le coppie che, nonostante la precarietà esistenziale, figlia delle minori opportunità di lavoro, del prolungarsi della dipendenza dai genitori, del malessere generato da una società sempre più fra- B 2 Roma news gile o “liquida” per dirla con Zygmunt Bauman, inafferrabile, mutevole affetta dal male della “solitudine tra le moltitudini”, decidono di costituire, pur tra mille incertezze, una nuova famiglia. Oggi i Consultori Familiari sono pertanto fortemente impegnati proprio nella tutela della maternità e nel sostegno della genitorialità, partendo dal presupposto che così facendo non si garantisce solamente la salute della donna o della famiglia, ma si interviene fortemente a sostegno della salute e del benessere della generazione futura. Inoltre, una particolare importanza assume il Consultorio per le donne e le famiglie straniere sempre più numerose sul nostro territorio, che, affluendo con maggiore difficoltà per motivi culturali, sociali ed economici ai servizi specialistici sanitari, trovano invece all’interno del Consultorio spazi a loro dedicati ed un personale formato all’accoglienza, alla interculturalità anche grazie alla collaborazione di mediatori culturali e linguistici. Come queste attività si esplicano nei Consultori: • attraverso la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere scelte riproduttive consapevoli, prevenendo la gravidanza, se indesiderata, proponendo metodi e somministrando mezzi e farmaci adatti a ciascun caso; • mediante una assistenza ostetrico-ginecologica, nel percorso nascita integrato Ospedale–Territorio, mirata a restituire alla donna la consapevolezza delle proprie abilità e competenze, seguendola nella gravidanza, nel parto e nel puerperio, nonchè offrendo attivo sostegno all’avvio ed al mantenimento dell’allattamento materno fino ad almeno il 6° mese di vita del bambino; • attraverso una azione di individuazione precoce, sin dalla gravidanza, delle situazioni bisognose di particolare attenzione, siano esse legate a motivi sociali che legate ad esperienze traumatiche o a rischio depressivo, così da poter offrire attivamente, anche a domicilio, supporto alle funzioni genitoriali nei primi anni di vita dei bambini per la prevenzione del disagio infantile; • attraverso l’operatività necessaria a garantire la possibilità di adottare; • offrendo una tutela della salute della donna anche attraverso interventi di prevenzione strutturata ( vedi Screening dei tumori del collo dell’utero) • offrendo interventi di tutela della salute dei bambini tra 0 e tre anni con interventi di prevenzione collettiva (vaccinazioni dell’obbligo e raccomandate) e servizi pediatrici di base per i bambini non www.aslromab.it CURIOSITÀ Il mito di Agnodice farsi curare da uomini e proprio per questo motivo spesso morivano tra atroci dolori, soprattutto durante i parti. Anche nei confronti di Agnodice le Ateniesi ebbero pudore, finché lei stessa non confessò di essere una donna come loro. Tuttavia, il successo che ebbe in città, dovuto proprio al fatto di essere una donna tra le donne, le suscitò la gelosia di molti colleghi uomini, che la citarono davanti all'Areopago, il tribunale più antico di Atene. Qui fu accusata di approfittarsi delle sue pazienti e di corromperle sessualmente. La donna allora rivelò all'assemblea il suo sesso. Tuttavia, ciò non le bastò per uscire indenne dal tribunale: i suoi avversari, infatti, vollero far valere contro di lei un nuovo capo d'accusa, quello di aver violato la legge vigente che non permetteva, come s'è detto, alla popolazione femminile di accedere alla professione medica. A liberarla intervenne allora la folla delle donne degli uomini eminenti della città, quelle stesse che lei aveva curato. Esse ottennero che la legge fosse abolita. Secondo quel che racconta Igino, che è l'unica fonte per questo racconto, Agnodice, nata ad Atene, dove era proibito dalla legge studiare medicina alle donne o agli schiavi, decise di travestirsi da uomo per poter assistere alle lezioni di un medico chiamato Ierofilo, volendo ad ogni costo diventare ostetrica e ginecologa. Le donne della classicità erano abbastanza riluttanti a In realtà il mestiere dell'ostetricia a quei tempi già esisteva e le donne lo praticavano normalmente, Igino come sempre nelle sue fabulae collegava un evento mitologico alla realtà. Le testimonianze stabiliscono che le donne già nel V secolo a.C. potessero diventare medici a tutti gli effetti e legalmente. NEWS Festa della Salute Il giorno 14 dicembre 2008 alle presso la polisportiva Borghesiana in via Lentini snc, si è tenuta "La festa della Salute", evento organizzato dall’Associazione Donne in rete in collaborazione con la ASL Roma B. La giornata ha avuto lo scopo di presentare il progetto denominato "IL VALORE DELLA SALUTE" interamente realizzato sul territorio di Borghesiana e di Tor Bella Monaca. Il progetto è nato con l’obiettivo di informare il cittadino sull'importanza e sui costi del sistema sanitario nazionale attraverso un opuscolo suddiviso in due parti: la prima servirà ad aiutare i cittadini che vivono nell'VIII municipio a contribuire in maniera corretta a migliorare il sistema sanitario, nella seconda c’è un indirizzario completo di tutte le strutture sanitarie e non che si trovano sul territorio di Tor Bella Monaca e di Borghesiana. Il materiale informativo sarà distribuito fino alla fine di febbraio in tutti i supermercati, cinema, teatri, bar e biblioteche della zona. Hanno partecipato all'evento il Comico Antonio Giuliani, Marina La Rosa, Gigi Garretta. www.aslromab.it B Roma news 7 APPROFONDIMENTI Medicina di genere: cos’è? Solo da pochi anni si sta cercando di fare qualcosa per la costruzione di una "medicina di genere", di una medicina, cioè, che tenga conto delle differenze fisiologiche tra uomini e donne sia nella teoria che nella pratica clinica. All’avanguardia su questo argomento ci sono gli Stati Uniti. La Columbia University di New York dal 2002 ha inserito un insegnamento di genderSpecific Medicine nella facoltà di medicina. Dal 1994 il National Institute of Health (NIH) ha elaborato le regole per l’inclusione del punto di vista di genere nella ricerca come pre-requisito per accedere ai finanziamenti pubblici. Nel 2003 il Karolinska Institut ha inaugurato il centro di studi sulla medicina di genere, in collaborazione con il Nih e le facoltà di Medicina di Berlino e Vienna. La Comunità Europea ha incluso (1998) all’interno dei programmi di ricerca, un invito alle donne a partecipare e a presentare progetti. Oggi vi è un settore della ricerca europea con un focus sulle donne. Recentemente la sede europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato vita ad un ufficio denominato Women’s Health and Gender Mainstreaming con lo scopo di mettere in evidenza il punto di vista di genere in tutte le tematiche della salute. E l’Italia? Nel 1999 l’Italia ha visto la nascita del gruppo di lavoro “Medicina Donna Salute” per l’individuazione di una specifica problematica di genere nel nostro paese. Nel 2003 un’équipe di specialisti ha ricevuto il compito di formulare le linee-guida sulle sperimentazioni cliniche e farmacologiche che tengano conto in modo sistematico della variabile uomo/donna, nonché dell’utilizzo dei farmaci “gender-oriented”, ossia diversamente testati su uomini e donne. “La medicina di genere – sostiene Marina Risi, medico specialista in ostetricia e ginecologia, esperta in medicina integrata e segretaria scientifica Sipnei – non vuole assolutamente essere una medicina per le donne, deve solo consentire, attraverso il riconoscimento delle peculiarità di genere, di intervenire sulle patolo- B 6 Roma news gie nel modo più appropriato e giusto. Per questo – continua - è necessario un approccio interdisciplinare al problema che coinvolga medici, psicologi, sociologi, antropologi…”. E’ sempre maggiore la necessità di considerare il genere come parametro fondamentale negli studi clinici, così da garantire la messa a punto di una salute a misura di donna. Se un farmaco o un presidio medico-chirurgico non è espressamente testato sulle donne, non c’è modo di conoscere quali saranno le reali condizioni di efficacia e di sicurezza su di loro. L’efficacia e la sicurezza di un farmaco si misurano con parametri che sono molto correlati a fattori come: età, sesso, caratteristiche di composizione dei tessuti, che a loro volta sono associati in maniera specifica alle caratteristiche biologiche legate al sesso, come gli ormoni. Fino a pochi anni fa, quando venivano messi a punto nuovi studi clinici relativi all’impiego di nuovi farmaci, venivano coinvolti soggetti di sesso maschile per difficoltà nell’arruolamento e nel mantenimento delle donne negli studi clinici; preoccupazioni riguardo alle interferenze indotte dalle variazioni ormonali tipiche dell’organismo femminile sull’effetto delle sostanze farmacologiche da testare; preoccupazioni circa la possibilità di esporre a rischi di tossicità donne potenzialmente fertili; timore di procurare danni a tessuti fetali. Per questa serie di motivi le donne in età fertile e le donne in gravidanza sono state sistematicamente escluse dalla maggior parte degli studi clinici. Tutto ciò non tiene conto del fatto che in realtà in medicina il vero sesso debole è quello maschile. Fin dalla pancia della mamma gli uomini lottano per sopravvivere: la percentuale di feti maschili abortiti è maggiore. A qualsiasi età gli uomini sono esposti ad una maggiore mortalità. Servono maggiori ricerche interdisciplinari che tengano conto degli aspetti biologici e psico-sociali. Il conflitto ideologico tra natura e cultura non è ancora risolto. www.aslromab.it PRIMO PIANO iscritti al Servizio Sanitario Nazionale e/o Regionale (STP, ENI, nomadi) • attraverso l’ offerta di servizi assistenziali e psicoeducativi rivolti agli adolescenti ed alle loro famiglie La Asl Roma B, tramite il Dipartimento di Tutela Materno Infantile e della genitorialità, ha investito nella creazione di forti legami e di integrazione tra Ospedale e Territorio, consapevole della necessità di offrire percorsi rispettosi della centralità del cittadino e delle sue esigenze nell’ottica della garanzia della continuità assistenziale. Accogliere quindi e guidare l’utente in ogni fase della problematica che sta affrontando, puntando fortemente anche sulla prevenzione e sul suo coinvolgimento nel perseguire attivamente il miglior stato di salute. Il legame, la collaborazione, l’integrazione tra Ospedali e Territorio sono costanti e continui, ed in questa ottica i Consultori Familiari hanno assunto una fisionomia nuova, non più servizi a sè stanti, forse a tratti autoreferenziali, ma servizi fulcro, di orientamento dell’utente che, una volta preso in carico, viene accompagnato dal primo accesso e dagli interventi di primo livello propri dei servizi consultoriali, alle attività specialistiche a maggiore complessità, siano esse territoriali che ospedaliere. A L LE D ON N E IN G R AVIDA N Z A , N EL L A A S L R O MA B S O N O GA R AN T IT E: • visite ginecologiche e consulenze preconcezionali. • controllo e monitoraggio delle gravidanze a basso rischio presso i Consultori Familiari ed accompagnamento al II livello ospedaliero per le gravidanze individuate come a rischio; • servizi di diagnosi prenatale (amniocentesi) • “corsie preferenziali presso i Punti nascita ospedalieri “Sandro Pertini” e “Policlinico Casilino” per le necessità cliniche di maggiore complessità (ecografie, ambulatori per patologie in corso di gravidanza o per gravidanze oltre il termine) • presso I Consultori della ASL Roma B si effettuano, i Corsi di accompagnamento alla nascita il cui obiettivo è aumentare nella donna la percezione delle proprie competenze rispetto al travaglio, al parto ed alla gestione del proprio bambino, sostenendo sin dall’inizio, anche attraverso l’allattamento al seno, l’avvio di positive relazioni madrebambino • ambulatori per il puerperio, affidati alla figura professionale dell’ostetrica, nonché aiuto a domicilio per mamme e coppie che ne possano beneficiare. • il T EL EF ONO S.O.S. MA MM A ( 331 .66 9.4 8.8 9) attivo dal Lunedì ad Venerdì dalle 8,00 alle 20,00 ed il sabato dalle 8,00 alle 14,00 per consentire alle mamme di porre quesiti ed avere una prima risposta ed utili indicazioni sull’allattamento al seno e, più in generale, sulle problematiche connesse alla gestione del neonato. Sia i Punti Nascita dei due Ospedali ASL RMB, sia i Consultori Familiari sono impegnati nei Progetti OMS www.aslromab.it UNICEF per la promozione ed il sostegno dell’allattamento materno come determinante della salute della diade madre-figlio. Gli Ospedali partecipano al Percorso dei 10 Passi per un Ospedale Amico del Bambino mentre i Consultori parallelamente si impegnano nei 7 Passi per una Comunità Amica dei Bambini. I 1 0 PA S S I P E R I L S U C C E S S O D E L L ' A L L AT TA M E N T O A L S E N O P E R U N “ OSP EDALE AMIC O DE I BAM BINI” : 1. Definire un protocollo scritto per l'allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario 2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo 3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell'allattamento al seno 4. Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno già mezz'ora dopo il parto 5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati 6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica 7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre ( rooming-in ), in modo che trascorrano insieme ventiquattr'ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale 8. Incoraggiare l'allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento 9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell'allattamento 10.Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell'allattamento al seno, in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo essere state dimesse dall'ospedale o dalla clinica I 7 PA S S I P E R I L S U C C E S S O D E L L’ A L L A T T A M E N T O A L S E N O P E R U N A “ CO MU N IT À A MI CA DE I BA MBI NI ” 1. Definire un documento di politica aziendale scritto per l’allattamento al seno conosciuto e condiviso da tutto il personale 2. Aggiornare e preparare tutto il personale coinvolto nella cura delle madri e dei bambini affinché possa mettere in atto compiutamente il documento 3. Informare tutte le donne in gravidanza sui vantaggi e sulla conduzione dell’allattamento al seno 4. Sostenere le madri nell’avvio e nel mantenimento dell’allattamento al seno 5. Incoraggiare l’allattamento al seno esclusivo e prolungato con l’introduzione di alimenti complementari al momento opportuno 6. Offrire un ambiente accogliente e di supporto per le famiglie in cui si possa allattare 7. Promuovere la collaborazione tra il personale sanitario, i gruppi che sostengono l’allattamento al seno e la comunità locale B Roma news 3 PRIMO PIANO Spazi ado le s ce nt i In almeno un Consultorio per Distretto è attivo uno Spazio dedicato agli Adolescenti. In questi spazi i ragazzi possono trovare risposte complesse ai problemi di ordine sanitario, psicologico e sociale propri della loro età o aggravati dall’esistenza di disagio personale o da una importante conflittualità intra-familiare. Operatori specificatamente formati concorrono ad offrire risposte multi-professionali garantendo loro uno spazio di ascolto, di sostegno ed interventi sanitari e sociali più strutturati anche in integrazione con le risorse offerte dagli Enti Locali. Nello stesso ambito alcuni Consultori offrono spazi di ascolto e supporto anche ai genitori di ragazzi in età adolescenziale nonché consulenze o compartecipazione a percorsi di approfondimento delle problematiche legate all’adolescenza nelle Scuole del territorio che esplicitino il loro interesse.. B 4 Roma news www.aslromab.it PRIMO PIANO Screeni ng dei t umor i del col l o dell’utero Contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) Tutte le donne tra 25 e 64 anni sono attivamente invitate ad effettuare, con frequenza triennale, un Paptest presso i Consultori Familiari. L’eventuale successivo percorso di approfondimento diagnostico che si rendesse necessario viene garantito sollecitamente presso il Centro di Screening Citologico di II livello dell’Ospedale Sandro Pertini. Il percorso di screening è gratuito. n° VERDE 800.543.900 In forma integrata tutti i Consultori Familiari ed i servizi di Pronto Soccorso degli Ospedali “Sandro Pertini” e Policlinico Casilino, nonché i DH IVG, garantiscono la possibilità di prescrizione della pillola del giorno dopo alle donne che ne facciano richiesta entro 72 ore dal rapporto a rischio, se in idonee condizioni di salute. La pillola del giorno dopo, in base alla Legge 194/78 che autorizza la prescrizione di mezzi contraccettivi come prevenzione dell’aborto volontario, può essere prescritta dal sanitario a partire dai 14 anni di età. T E L E F O N O S . O. S . M A M M A 331. 669. 48. 89 per il sostegno dell’allattamento al seno e per le problematiche attinenti al puerperio Un’ Ostetrica esperta risponde dal Lunedì ad Venerdì dalle 8,00 alle 20,00 il sabato dalle 8,00 alle 14,00 www.aslromab.it B Roma news 5