Notizie AGEOP RICERCA Numero 3 > 2008 - Luglio Agosto Settembre Il Presidente racconta LA NUOVA AGEOP Il filone narrativo DELLA PSICANALISI Progetti di tutoraggio PER I NUOVI VOLONTARI A CURA DI A.G.E.O.P. RICERCA ONLUS ENTE MORALE D.M. 15-02-93 C/C Postale: N. 14704407 A.G.E.O.P. RICERCA ONLUS Pubblicazione trimestrale. Poste italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Filiale di Bologna. Autorizzazione del Tribunale di Bologna N. 5321 del 17-12-1985. In caso di mancato recapito inviare a Ufficio BO CMP per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa. SOMMARIO AGEOP RICERCA NOTIZIE / 3 3 AGEOP IN Il presidente racconta SUZANNE LYNN CAPPELLO 5 AGEOP OUT Lavori in corso SUZANNE LYNN CAPPELLO 7 MEDICO INFORMA XXIV Congresso Nazionale Aieop DOTT.SSA KATHARINA KLEINSCHMIDT 9 PSICOLOGA INFORMA Il filone narrativo della psicanalisi DOTT.SSA DORELLA SCARPONI - DOTT.SSA LOREDANA CAMBRINI 11 VOLONTARIATO Progetti di tutoraggio per i nuovi volontari FRANCESCA TESTONI 13 SCUOLA IN OSPEDALE La Scuola nella Clinica Pediatrica Gozzadini PROF.SSA ADA RUBBINO 16 EVENTI Dal tramonto all’Elba GRAZIANO MARANI & COMPANY 17 RINGRAZIAMENTI In questo numero ringraziamo A CURA DI PAOLA MINGHETTI 19 BACHECA A.A.A. Appuntamenti Annunci Ageop A CURA DI DARIA FORACCHI SASSOLI DE’ BIANCHI A.G.E.O.P. RICERCA NOTIZIE Proprietà: A.G.E.O.P. RICERCA ONLUS Progetto Grafico e Impaginazione Argento e China Direzione Redazione Ematologia ed Oncologia Pediatrica “Lalla Seràgnoli” - Ospedale S.Orsola Malpighi via Massarenti, 11 - 40138 Bologna Tel. 051/399621 - Fax 051/309650 Stampa Tipografia Negri - Bologna Direttore Responsabile Tino Ferrari E-mail [email protected] Segreteria di Redazione Paola Minghetti Informativa Privacy sul sito Sito internet www.ageop.org AGEOP IN Il Presidente racconta Quattro mesi di impegno per impostare la nuova AGEOP Suzanne Cappello, Presidente A.G.E.O.P. RICERCA Sono passati 4 mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo, 4 mesi di lavoro intenso e molto faticoso per tutti, dedicati alla riorganizzazione delle attività di AGEOP. Per chi conosce personalmente l’Associazione tenterò una descrizione di quanto fatto e dei nuovi ruoli che ognuno di noi ha assunto. Come anticipato nell’ultimo numero del Notiziario, abbiamo diviso l’associazione in settori. Daria Foracchi, già Presidente di AGEOP, porterà avanti la sua collaborazione con l’associazione in qualità di Responsabile della Promozione/Raccolta Fondi, sollevando dalle non-infinite spalle di Presidente, Vice Presidente e Consiglio Direttivo le tantissime, importanti e gravose attività della Promozione. Sarà affiancata dalla grande esperienza di Paola Minghetti, assegnata a questo settore. L’Area Promozione si occuperà in modo autonomo dei Volontari assegnati a questo settore con un nuovo reclutamento di volontari che si impegneranno nelle iniziative esterne, nel negozio e nella produzione di bomboniere e articoli per i nostri mercatini. Per notizie dettagliate, vi rimando all’articolo “A.A.A.” di Daria, a pag 19. Sollevati da questa responsabilità, Presidente e Vice Presidente riusciranno a dedicarsi meglio alle esigenze dei bambini e delle famiglie. Molti nuovi progetti sono alle porte: in qualità di Presidente, ho quindi assunto la responsabilità, oltre che dei rapporti istituzionali, del secondo, ma fondamentale settore di intervento AGEOP, l’Area Assistenza/Accoglienza, in cui fervono nuove idee per un sempre maggiore e migliore sostegno alle nostre famiglie. Infine Francesca Testoni, Vice Presidente, è stata incaricata del Settore Volontari, in particolare quelli che lavorano a stretto contatto con i bambini e le famiglie (volontari dell’Ufficio, delle Case Accoglienza, del Day Hospital, del Reparto) e che sono collegati, quindi, all’area Assistenza. Sta realizzando una riorganizzazione di questo grande gruppo di persone relativamente al loro reclutamento, all’appoggio istituzionale e psicologico che necessitano persone che vengono coinvolte nella drammaticità di queste malattie e alla loro formazione continua. Francesca illustra il suo progetto nell’articolo che si trova a pag 11. Relativamente all’Area Assistenza, in ufficio, avremo la preziosa collaborazione di Elisabetta Nicosia e Simona Rubino. Rimangono un punto fermo, fortunatamente, in questo passaggio di ruoli che può sembrare caotico, ma che dovrebbe essere rimedio alla disorganizzazione creatasi, negli ultimi anni, per le 3 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 3 troppe attività e progetti di cui AGEOP si è fatta carico. Rossella Tolomelli continua le sue valenti attività amministrative e contabili che permettono di tenere insieme il tutto in modo chiaro e trasparente. Grazie da parte di tutto il Consiglio a queste nostre collaboratrici! È stato faticoso ridistribuire ruoli e competenze delle impiegate seguendo la divisione delle attività in settori, abituate com’erano a fare un po’ di tutto, sicuramente dobbiamo riconoscere loro un’infinita pazienza. Questo è un meritato passaggio per i nostri medici, perchè toglie tutti i disagi della precarietà e assicura il loro servizio continuativo in clinica, ma non risolve né la carenza di medici (il numero rimane uguale) nè alcuni altri problemi strutturali complessi e molto importanti. Contiamo nel supporto dell’Azienda per affrontare al meglio questi problemi, ma ci rendiamo conto che è indispensabile coinvolgere ulteriormente le istituzioni. E’ nostra intenzione affrontare questi problemi a livello regionale insieme alle due associazioni genitori che operano presso le cliniche di Oncoematologia Pediatrica a Modena e a Parma e, a livello nazionale, attraverso FIAGOP, la Federazione nazionale che rappresenta tutte le associazioni genitori operanti in Italia, perché questi problemi non sono esclusivi della clinica di Bologna. Il diritto all’educazione AGEOP IN L’importanza dei rapporti tra AGEOP e le istituzioni Il diritto all’assistenza La “Lettera dal Presidente” del precedente Notiziario con la quale si sono presentati i programmi del nuovo Consiglio, descrive una situazione in clinica di carenza strutturale cronica che mette continuamente a rischio le qualità delle cure e quindi il benessere dei bambini, salvaguardato, a richiesta dei medici, da costanti interventi dell’Associazione per mezzo di borse di studio, contratti per medici e altro personale, aggiornamento dell’attrezzatura medico-scientifica necessaria ad una moderna assistenza sempre più complessa e sofisticata, oltre a tanti altri interventi piccoli e grandi, necessari a “tappare i buchi” della sanità pubblica nel servizio assistenziale ai pazienti. Considerando che gli interventi per l’assistenza medica ai pazienti non sono previsti nelle finalità statutarie di AGEOP, essendo dovere dello Stato, attraverso il SSN, fornire il livello essenziale di assistenza a tutti i malati, questa situazione è stata portata, dopo tanti anni, a conoscenza del Comitato Consultivo Misto dell’Azienda Ospedaliera S. Orsola/Malpighi, organo di consulenza dell’Azienda per quanto concerne le istanze dell’utenza rappresentata dalle varie Associazioni che operano all’interno dell’ospedale. AGEOP è ben conscia dei problemi di bilancio dell’Azienda che, siamo certi, si adopera sempre, purtroppo con insufficienti mezzi, a dare il migliore servizio possibile alla cittadinanza. Forse anche grazie al nostro intervento, l’Azienda ha sbloccato un concorso per 9 nuovi medici strutturati in Pediatria, di cui 5 in Oncoematologia Pediatrica, riconoscendo anch’essa la grave carenza del nostro reparto. Questo è un primo passo, molto gradito dall’Associazione, che però non risolve il problema, in quanto trasforma i 5 contratti a tempo determinato (contratti una volta finanziati dall’Associazione e, da alcuni anni, dall’Azienda stessa) che già esistono, in dignitosi contratti a tempo indeterminato, mettendo a ruolo dei seri professionisti. 4 Andando in stampa ci arriva la notizia che sono stati fatti importanti tagli al corpo docente della Scuola Media ospedaliera. Questa Scuola è stata una conquista importante di tanti anni fa, sviluppatasi e maturata fino ad offrire un servizio modello ai nostri adolescenti, costretti per lunghi periodi ad abbandonare la propria scuola e gli amici, preoccupati di non poter condurre una vita normale come quella dei loro compagni non ammalati, isolati in una fase della crescita in cui stare insieme ai coetanei è il mezzo più importante per essere felici e per maturare. Da una Scuola Media completa, con insegnanti in tutte le principali materie e collegata all’esterno e alle scuole di appartenenza per via informatica, si è tornati indietro nel tempo, ad una scuola isolata all’interno dell’ospedale, perché è venuto a mancare proprio il collegamento, cioè l’insegnante di informatica. Con i tagli che, come sempre, colpiscono i più fragili, le minoranze, quelli che non hanno una voce, le docenze sono rimaste una sola, per lettere più tre ore di musica. Trasferiti gli insegnanti di matematica e di inglese, i due soggetti curricolari che richiedono più continuità durante la malattia del ragazzo. Trasferiti tutti gli altri che davano ricchezza a questa scuola. Le tre ore di musica, attività molto bella, in questo modo sembrano una beffa. Le battaglie da fare a favore dei nostri bambini e delle loro famiglie sono, purtroppo, tante, noi speriamo di avere buone notizie all’uscita del prossimo numero, perché siamo decisi a far sentire, forte e chiara, la voce dei nostri ragazzi. Tagliare le spese superflue ci trova assolutamente d’accordo, ma i nostri bambini non sono superflui, la loro salute non è un extra, il loro benessere psicologico e sociale non è un lusso. AGEOP OUT Lavori in corso Suzanne Cappello, Presidente A.G.E.O.P. RICERCA La chiusura del bilancio d’esercizio relativo all’anno scorso ha evidenziato una situazione talmente positiva da consentirci di tornare ad investire per il benessere dei nostri bambini e delle nostre famiglie, dopo i molti anni di “austerity” imposti dai gravosi impegni assunti per consentire la conclusione del cantiere del quarto e quinto piano. Dopo gli appartamenti di via Massarenti, Livraghi e Frescobaldi, ristrutturati e riarredati alcuni anni fa, è stata la volta della casa di accoglienza di via Siepelunga, sette minialloggi che costituiscono un’imprescindibile ed impareggiabile risorsa accordataci nel 1998 dalla Fondazione Pini in perfette condizioni, ma talmente usata dalle nostre famiglie da rendere necessaria una operazione di restyling. Inizialmente partiti con l’idea di “rinverdire” solo le cucine, a operazione conclusa ci siamo resi conto che il contrasto fra i nuovi e i vecchi arredi rendeva ancora più evidente la necessità di un intervento globale. Si è deciso, quindi, di utilizzare gli stessi moduli dei tre appartamenti esterni, già ampiamente e con reciproca soddisfazione testati, per creare in ogni alloggio un arredamento personalizzato sui criteri della funzionalità ed estetica. Quindi maggior comfort per tutti e tutto: strutture a ponte per ampliare gli armadi, rendere più intimi i posti letto e ampio lo spazio residuo, cucine più grandi per favorire le lunghe permanenze e mantenere elevati standard sanitari, interventi mirati per ottimizzare anche il più piccolo angolo e poi colori, sempre quelli, blu, verde e arancione variamente combinati, per rendere gli appartamenti allegri e caldi. Particolare attenzione è stata posta all’illuminazione, fornita, ad un prezzo eccezionalmente favorevole, da Artemide e che ha reso tutta l’operazione ancora più prestigiosa. I lavori sono stati eseguiti, a tempo di record, a fine luglio, periodo di scarsa affluenza dei nostri piccoli ospiti. Il riscontro, una volta rientrati, è stato molto positivo, pur con i piccoli disagi che gli aggiustamenti ancora in itinere creeranno. I lavori in via Siepelunga continueranno con la risistemazione del giardino, dove, oltre alle due piattaforme per i nuovi gazebi, verranno incrementate le aree verdi per rendere maggiormente fruibile e piacevole la permanenza delle famiglie all’esterno. Altri lavori previsti in via Siepelunga 5 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 3 AGEOP OUT sono lo sgombero totale del magazzino giochi, che per necessità si trova lì da alcuni anni, con destinazione nuova ludoteca/soggiorno per far stare insieme i bambini e i genitori, supportati dai nostri volontari. Ci si chiederà, a questo punto, dove verranno conservati i giocattoli e tutto il materiale della promozione. E questa è la seconda bellissima notizia. Un Negozio per AGEOP Da luglio, e dopo lunga e difficile trattativa, abbiamo acquistato uno spazio composto da negozio, laboratori, magazzino e garage in via Bentivogli, la strada che fiancheggia la COOP di fronte al padiglione di ginecologia, vicinissimo quindi ad AGEOP, dove trasferire tutta la produzione, vendita e stockaggio merci. Uno spazio di 450 mq. divisi in 80 mq. per la vendita, 150 mq occupati da più ambienti per uffici e laboratori e il restante diviso in magazzino, garage e terrazzo. Gli ambienti sono bellissimi, tutto è nuovo con vetrine, rivestimenti, illuminazione e impianti a norma, per cui l’unico intervento sarà quello di rinfrescare qualche muro, attrezzare con scaffalature e arredare. La destinazione, oltre a quella della vendita e a luogo di incontro del settore Promozione, sarà quella di risolvere il cronico problema di organizzare l’enorme mole di materiale posseduto, creare un punto di visibilità permanente e dare una sede all’importante lavoro delle bomboniere e della creazione di manufatti per i nostri punti vendita. Sarà sede di incontri e di laboratori per le famiglie, per i volontari, per i bambini. Un luogo grande, ma vivo, che immaginiamo pieno di attività, scambi, creatività. I lavori stanno per iniziare e noi contiamo di aprire i battenti fra un mese circa, sicuramente in tempo per inaugurare lì la Raccolta Giochi 2008. Le foto di pag. 14 illustrano lo stato di avanzamento lavori di via Siepelunga. Contiamo, nel prossimo numero, di mostrarvi i lavori ultimati del Negozio. Infine, chi verrà nel nuovo Negozio avrà il piacere di conoscere una nuova collaboratrice di AGEOP, la Sig.ra Monica Simoni, Responsabile per il Negozio e le attività connesse. Il Progetto Autoaiuto Un progetto di incontro e autoaiuto tra i genitori dei bambini ora curati in clinica. Da sempre i nuovi genitori vivono questa esperienza con forte senso di smarrimento ed in grande solitudine. Quando al proprio figlio viene diagnosticato un tumore o una leucemia, succede qualcosa particolare: ci si sente tagliati fuori dalla vita. Sembra che nessuno possa capire veramente quello che si sta vivendo, non i parenti, non gli amici cari, persone che vorrebbero capire e sostenere ma che non possono. C’è invece qualcun’altro molto particolare che capisce, perché sta vivendo la stessa esperienza oppure l’ha vissuta e può avere consigli preziosi da dare. Sono gli altri genitori che si incontrano in clinica e con cui, probabilmente, si ha già avuto qualche scambio di chiacchiere di tanto in tanto. In clinica si respira questa atmosfera di solidarietà tra genitori, ma con tutto quello che c’è da fare, e con i bambini sempre vicini, non vi è molta opportunità di stare insieme tranquillamente e, magari, anche sviluppare un’amicizia. Noi vogliamo offrire dei luoghi, dei momenti 6 tranquilli per favorire i rapporti tra le famiglie. Questo, in parte, avviene nelle case accoglienza e nell’alloggio genitori del reparto, luoghi che permettono, in ritagli di tempo, occasioni di incontro. Ma questi non sono sufficienti a molti genitori e sono irrealizzabili per la maggior parte delle famiglie che vengono in Day Hospital per le terapie e che tornano subito a casa. Un programma di gite e feste: Abbiamo verificato che le famiglie che partecipano nelle nostre occasionali gite e all’annuale viaggio a Eurodisney, gradiscono moltissimo queste occasioni e non soltanto per la bellezza delle destinazioni e il divertimento dei figli. Stare tranquillamente insieme per una giornata, in un’ambiente distensivo e con tempi anch’essi rilassati, permette quei contatti che spezzano la solitudine delle famiglie e quello scambio di esperienze, tra chi ne sente la necessità, che può essere veramente utile. Abbiamo quindi in programma una serie di gite, una ogni due mesi per il prossimo anno, che saranno gratuite per tutte le famiglie che desiderano partecipare. Lo scopo è quello di offrire ai bambini delle esperienze belle e divertenti in una fase della loro vita che scarseggia un po’ di momenti speciali e alle famiglie la possibilità di qualche ora insieme priva di stress, colorata di serenità e con la possibilità, se ciò avviene, di fare nuove e importanti amicizie. I genitori interessati sono pregati di informarsi in ufficio, mentre i nostri sostenitori possono contribuire con donazioni mirate. Il Gruppo “Incontro” Quando sarà operativo, il Negozio AGEOP diventerà un luogo idoneo, vicino al reparto e agli uffici AGEOP , in cui organizzare momenti per le famiglie, insieme, ma fuori dalla clinica. Si pensa a serate mensili e, visto l’orario e la distanza che alcune famiglie dovranno percorrere, sarà offerto un piccolo ristoro, per conoscere gli attuali genitori, portare i nostri problemi e il nostro vissuto, offrire agli altri le soluzioni che abbiamo trovato nel tempo (prima come singoli genitori, poi come associazione) per i molti problemi che abbiamo dovuto affrontare, condividere le nostre vite e rompere la solitudine. Saranno presenti alcuni genitori del Consiglio AGEOP, coordinati dal nostro Consigliere Giusi Mazzola, per organizzare la serata e facilitare gli incontri, ma, soprattutto sarà un gruppo di soli genitori. Questo non esclude che, di tanto in tanto e quando lo desidereremo, potremo invitare i nostri specialisti a parlare e a rispondere alle nostre domande in un ambiente tranquillo. Il gruppo partirà probabilmente da novembre, le famiglie saranno contattate per individuare le persone interessate a questa esperienza, ma potete informarvi già presso i nostri uffici, chiedendo di Simona o Elisabetta e, se volete, lasciando il vostro nome. Il Progetto Tutoraggio per i nuovi volontari Ultimo dei nuovi progetti che in questo momento stiamo realizzando, quest’iniziativa è descritta nell’articolo che segue a cura di Francesca Testoni. Come vedete, la divisione di AGEOP in due Aree, con la divisione del lavoro tra tre Responsabili, ha permesso l’attivazione di molte nuove idee. Altre idee sono ancora nel cassetto e attendono il tempo giusto per la loro realizzazione; man mano che li affronteremo, ve li racconteremo. Vi ringraziamo per il vostro sostegno, perché siete voi che rendete possibile tutto questo. Vi ringraziamo in nome dei nostri bambini, perché al centro di AGEOP, e di tutto quello che fa, ci sono loro. MEDICO INFORMA XXXIV Congresso Nazionale Aieop ...il punto di vista tedesco Dott.ssa Katharina Kleinschmidt “Che bella notizia!” ci siamo dette la mia collega Lea Verlicchi ed io quando abbiamo saputo che l’AGEOP ci avrebbe reso possibile partecipare al XXXIV° congresso nazionale AIEOP. Il congresso, che si svolgeva presso il Garden Resort Calabria ad Acconia di Curinga (Catanzaro), era per entrambe il nostro primo congresso AIEOP. Frequentando il Reparto di Oncologia ed Ematologia Pediatrica “Lalla Seràgnoli”, la partecipazione al congresso ci offriva un’importante occasione di approfondire degli argomenti attuali sulle malattie e sulle future strategie terapeutiche. Vorrei ringraziare a questo punto di tutto cuore l’AGEOP per questa possibilità che mi ha dato. Arrivati al Garden Resort, ci aspettava un impianto alberghiero molto ampio con i palazzi per gli ospiti distribuiti attorno ad una piscina enorme. “L’ambiente perfetto per qualche piccola pausa, rilassandosi un attimo sotto il sole…” , questo pensiero fugace ha avuto ognuno dei partecipanti al momento dell’arrivo, ne sono certa. Unico problema: diluviava. Diluviava domenica, continuava a diluviare lunedì, e diluviava anche martedì. Tranne verso le ore 13.00, quando stavamo per partire, si è presentato un sole splendido, ma questo è solo un piccolo dettaglio che non influenzava molto l’andamento generale meteorologico di questi 3 giorni. Effettivamente non ho visto quantità di pioggia paragonabili da quando sono andata via dalla Germania due anni fa. Ma oltre al tempo mi sentivo molto “a casa” al Garden Resort: la Signora a cui, cercando il nostro palazzo di alloggio, abbiamo chiesto la strada, ci ha risposto con un fortissimo accento inconfondibile “tetesco”, ed anche la sera a cena si sentiva quasi più tedesco ai tavoli che italiano. Ovviamente facevo finta di non capire nulla e rispondevo esclusivamente in italiano… Per fortuna noi–al contrario dei miei connazionali in 7 AGEOPRICERCANOTIZIE/3 MEDICOINFORMA 8 ferie- non dovevamo disperarci per il maltempo di fronte ad un programma davvero ricco, considerando un vasto spettro di aspetti delle malattie ematologiche ed oncologiche. Infatti, come diceva il Prof. F. Bach dell’Università di Bonn (Germania) all’introduzione della sua relazione (perché l’invasione germanica non si fermava neanche davanti ai partecipanti relatori del congresso): “Siamo particolarmente fortunati con il tempo che fa! Se ci fosse bel tempo, ci troveremmo tutti in piscina o al mare – così siamo sicuri che vengono alle conferenze!” Però, anche se il Prof. Bach in questo avrà espresso uno scherzo che probabilmente molti hanno pensato il primo giorno del convegno – un rischio reale di un’assenza dei partecipanti sicuramente non esisteva mai. Il Prof. Bach stesso ha presentato un lavoro molto interessante su uno studio di Fase 2 di un nuovo farmaco nel trattamento di pazienti pediatrici affetti da tumori cerebrali (“High Grade Gliomas (HGG)”: Glioblastoma Multiforme, Astrocitoma Anaplastico ed il Glioma Pontino Intrinsico). Purtroppo, questi tumori, una volta recidivati oppure dimostrandosi refrattari alla terapia primaria, sono caratterizzati da una prognosi infausta. Nello studio presentato dal Prof. Bach, una coorte di pazienti con un’aspettativa di vita inferiore a 4 settimane, sono stati trattati con Nimotuzumab, un farmaco che agisce come anticorpo monoclonale anti-EGFR e che in tale funzione –in parole molto semplificate- dovrebbe aiutare a condurre alla morte delle cellule neoplastiche. Lo scopo di uno studio di Fase 2 nel processo dell’ammissione di un nuovo farmaco per il trattamento terapeutico consiste nella conferma del concetto terapeutico, nel trovare un dosaggio adatto e nell’osservare effetti positivi della terapia. Un fatto senza dubbio molto positivo nell’applicazione del Nimotuzumab è la mancanza di effetti collaterali severi. Il farmaco si dimostrava ben tollarato e sicuro. In più veniva documentato un effetto citotossico sugli HGG recidivati pesantemente pretrattati. La sopravvivenza media dei 46 pazienti risultava di 4,4 mesi. Il nostro gruppo di Bologna naturalmente aspettava con particolare curiosità la relazione del Prof. Andrea Pession che ha presentato un lavoro sulle Sindromi Ipereosinofile (Hypereosinophilic syndromes, HES). Tale sindromi –facendo parte di malattie molto rare- sono definite dalla quantità (>1.5x109/L) e dalla persistenza (più di 6 mesi consecutivi) di presenza di ipereosinofilia. Le cellule eosinofile (EO), facendo parte del sistema immunitario, si trovano solitamente a livelli aumentati nelle patologie di tipo allergico e parassitologico. Per far diagnosi di HES, dette eziologie – essendo molto più frequenti- devono essere escluse come causa di ipereosinifilia. Il Prof. Pession spiegava nella sua presentazione in modo dettagliato e preciso i vari quadri clinici delle HES, i meccanismi molecolari e genetici nello sviluppo della malattia e le alterazioni dell’immunofenotipo caratterizzante le sindromi. Le manifestazioni cliniche in parte si presentano come le reazioni allergiche comuni con ad esempio lesioni cutanee orticaroidi e pruriginose. Per cui il Prof. Pession accentuava la necessità di una diagnostica differenziata e precisa in una sospetta HES. Un’importanza particolare nella sua relazione aveva sicuramente il trattamento terapeutico di cui presentava le varie opzioni farmacologiche, ed anche da parte dei partecipanti veniva apprezzato questo ultimo aspetto della sua presentazione con un particolare interesse. Un ulteriore contributo molto avvincente alla sessione delle malattie rare era il lavoro del gruppo del Prof. Ramenghi dell’Università di Torino sulla malattia autoimmune linfoproliferativa. L’ALPS (un acronimo per autoimmune lymphoproliferative syndrome) presenta come meccanismo patogenetico un difetto sulla strada della cellula verso la sua “morte programmata” (MCP, oppure apoptosi), un meccanismo essenziale nello sviluppo di tumori, di cui una caratteristica è la crescita incontrollata, sottrandosi alle regole di durata di vita delle cellule. All’inizio del processo che conduce all’apoptosi, la cellula riceve un segnale tramite un recettore chiamato Fas. Fisiologicamente con l’attivazione di Fas inizia la trasmissione del segnale che guida alla MCP. Avendo un ruolo determinante nelle funzioni immunitarie, un difetto di Fas porta ad un’eccessiva sopravvivenza linfocitaria con manifestazioni cliniche quali epatosplenomegalia e/o linfadenopatia persistente, e varie manifestazioni autoimmuni come la citopenia. Siccome tali sintomi si apprezzano in numerose malattie del sistema emopoietico o di natura neoplastica, una corretta diagnosi è fondamentale. Il relatore concludeva la sua bellissima presentazione con il consiglio di ricordarci che l’ALPS comunque è una malattia molto rara e che Fas in questo contesto potrebbe anche significare: “Forse Abbiamo Sbagliato diagnosi!” Questa simpatica dichiarazione auto-ironica (nel 2002 il premio Nobel veniva dato per dei lavori sull’argomento dell’apoptosi, e l’entusiasmo successivo su questo campo era immenso) rappresenta in modo perfetto l’atmosfera del XXXIV°congresso AIEOP, un incontro ad alto livello scientifico e con molto spazio per discorsi e scambi di esperienza sullo studio e sul trattamento di malattie ematologiche ed oncologiche in età pediatrica. 100 poster venivano inoltre esposti per presentare numerosi lavori molto interessanti di colleghi, anche giovani – tra cui uno del nostro collega William Morello. Nelle sessioni di comunicazioni orali si potevano ascoltare delle presentazioni eccellenti da giovani ricercatori tra cui alcuni parlavano per la prima volta davanti ad un numero di partecipanti così importanti. La sera del lunedì i partecipanti al congresso si trovavano alla tradizionale cena sociale alla quale si accedeva naturalmente con i piedi bagnati – anche se ascoltando le relazioni ci si poteva dimenticare del tempo che faceva fuori dalla sala di conferenze – continuava a diluviare e diluviare e diluviare ed La dott.ssa Lea Verlicchi e la dott.ssa Katharina Kleinschmidt ogni spostamento fra le varie palazzine attorno alla piscina diventava una piccola avventura… Alla serata però con il menù ricco ed il programma che accompagnava la cena, i piedi si asciugavano in fretta e molti dei partecipanti approfittavano dell’occasione per salutare degli amici storici e per scambiare delle novità (soprattutto quelli che vanno al congresso da tanti anni) o per prendere nuovi contatti con altri colleghi (anche noi giovani). Il giorno successivo si partiva dopo pranzo – col sole più bello che ci sia… Noi sicuramente ci ricorderemo con grande piacere del nostro primo Congresso Nazionale AIEOP italiano – che era anche un pochino tedesco… Ancora una volta: grazie mille all’AGEOP! PSICOLOGA INFORMA Il filone narrativo della psicanalisi Dott.ssa Dorella Scarponi, Dott.ssa Loredana Cambrini Narrazioni e psicanalisi Tratto da “Dentro il colore. Il gioco e la cura in oncologia pediatrica.” Azienda Ospedaliero-Universitaria. Policlinico S. Orsola Malpighi, 2008. La “narrativa” è una prospettiva teorica, ma soprattutto un approccio clinico che trae origine da una posizione ulteriore rispetto alla psicoanalisi. Il paradigma narrativo sostituisce alla visione della psicoanalisi come scienza naturale, una disposizione interpretativa, ossia ermeneutica. La psicoanalisi che fa capo ad una teoria esplicativa deterministico-causale, la meta-psicologia, e che mira a scoprire i contenuti inconsci situati nella mente del paziente, con la narrazione cerca di “risignificare” l’esistenza dell’analizzando attraverso l’attribuzione di nuovi e molteplici significati che offrano alla persona maggiore libertà e responsabilità. Nella bibliografia recente il termine “narrativa” è spesso associato ai nomi di Schafer e Spence, anche se molti autori hanno visto in Sherwood il precursore di questa nuova prospettiva, affrontando il problema della natura e della giustificazione dell’interpretazione alla luce della “questione narrativa”. Sherwood (1969) parla di narrative psicoanalitiche che “organizzano i frammenti di condotta del paziente in una storia completa e coerente in cui i ricordi e i comportamenti riescono a trovare spiegazione in modo significativo e accettabile per il soggetto”. Il contributo di Sherwood stabilisce i due criteri di valutazione di queste narrative: • l’appropriatezza, che comprende la coerenza, la coesione e l’esaustività di una interpretazione e che per Spence (1982) servono a definire ciò che ha chiamato verità narrativa; • l’esattezza, ossia il valore di verità, oggettivamente intesa, dei singoli enunciati e la loro corrispondenza con ciò che realmente viene alla luce nel corso dell’analisi. L’autore intuisce, affermando il criterio di appropriatezza, il valore e l’efficacia terapeutica che una narrazione coerente, significativa ed accessibile al paziente possono apportare al processo analitico. Si allontana dal modello freudiano “archeologico”, secondo cui l’efficacia dell’interpretazione è data dalla possibilità di risalire a dei fatti connotati storicamente, ossia realmente accaduti, e mette in luce altri aspetti fondamentali delle interpretazioni psicoanalitiche, a prescindere dalla cosiddetta verità oggettiva. Fossi (1993) nota che, in realtà, i rapporti tra psicoanalisi e narrativa hanno origini ben più lontane che risalgono alla nascita della dottrina psicanalitica stessa e che sono riscontrabili già nei lavori di Freud. Freud (1892, 1895) scrive “sento ancora io stesso una impressione curiosa per il fatto che le storie cliniche che scrivo si leggono come novelle e che esse sono, per così dire, prive dell’impronta rigorosa della scientificità. Devo consolarmi pensando che di questo risultato si deve evidentemente rendere responsabile più la natura dell’oggetto che le mie preferenze”. Fossi propone una precisazione circa il termine di “narrativa” 9 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 3 PSICOLOGA INFORMA 10 in psicoanalisi, riferendosi alle seguenti proposizioni che peraltro tra loro non si escludono: • una descrizione accurata e completa degli eventi, nel modo in cui la intendeva Freud, cioè una descrizione oggettiva dei fatti; • quelle interpretazioni che ridescrivono la realtà dell’analizzando, utilizzando alcuni concetti prioritari della psicoanalisi (i conflitti inconsci, le esperienze infantili); • le storie costruite con un nuovo linguaggio clinico, il linguaggio dell’azione di Schafer (1976, 1978); • la possibilità di costruire storie molteplici, o perché la verità è irraggiungibile o perché la realtà è così complessa che può essere indagata partendo da più di una prospettiva (Fossi, 1993). Le ultime due definizioni aprono alla possibilità di costruire, nel processo analitico, delle “narrative molteplici” di estrema utilità sul piano terapeutico. Stando al modello narrativo dell’interpretazione la possibilità di dar vita a più versioni degli eventi passati e presenti può costituire un importante strumento per attenuare la rigidità, l’unidirezionalità e il dogmatismo di certe storie di vita che gli analizzandi portano in analisi. L’interpretazione come sede narrativa Spence attribuisce alla verità narrativa pari valore e dignità della verità storica, questo perché per l’Autore ciò che conta ai fini della psicoterapia non è tanto il fatto di trovare nel passato del paziente delle cause oggettive al suo disagio, quanto fornire agli accadimenti della sua vita un significato, una sorta di storia coerente ed il più possibile soddisfacente per il soggetto. Spence infatti afferma che quando l’analista formula un’interpretazione non fa altro che attribuire una sede narrativa ad un evento anomalo della vita del paziente; la sua tesi è che un’interpretazione è efficace proprio perché attribuisce ad un accadimento bizzarro ed insoluto della storia del paziente - a cui egli non riesce a trovare una spiegazione - una sorta di compiutezza linguistica e narrativa che gli offrirà la possibilità di riconsiderare tale accadimento alla luce di una nuova visione degli eventi accaduti. Questa nuova organizzazione di significati permetterà quindi al paziente di collocare l’evento problematico all’interno di un quadro di vita allargato e più chiaro. Questo equivale a dire che ciò che caratterizza in primo luogo un’interpretazione sono i suoi aspetti linguistici e narrativi e che questi possono benissimo avere la precedenza sulla verità storica. L’interpretazione, secondo Spence, non è tanto funzionale al processo terapeutico perché arriva a fornire cause concrete e oggettive al comportamento o sintomo del paziente o perché riesce a fornire una versione reale e attendibile di come sono andati i fatti in un particolare periodo della vita dell’analizzando; piuttosto perché è in grado - attraverso la costruzione graduale di una storia- di rendere ragione e collocare in un certo tempo e in un particolare contesto determinati accadimenti. L’interpretazione offre una sorta di “filo conduttore” alla storia di vita del paziente a cui tra i vari eventi sia compreso anche l’evento sintomatico o comunque problematico. Spence è convinto che il potere del linguaggio è tale per cui il semplice fatto di mettere in parole le cose dona a tali cose un certo tipo di autenticità ed una loro forza; se poi la frase detta si ingrana bene con le altre parti della vita del paziente, con il suo passato e con la sua condizione attuale, quest’ultima acquisisce una sorta di completezza e coerenza che le conferiscono “verità narrativa”. Una volta infatti che l’analista con la sua interpretazione fornisce al paziente una nuova storia, una nuova versione dei fatti mai sentita prima ed entro cui riconsiderare alcuni eventi significativi, quest’ultimo, seppure inizialmente proverà un certo senso di stupore dinanzi al nuovo, successivamente vivrà un sollievo sempre maggiore dato dal fatto di essere riuscito ad individuare dei collegamenti tra gli eventi, e ad aver dato delle spiegazioni a dei fatti sino ad allora inspiegati. Sono proprio le connessioni ed i legami che la nuova interpretazione stabilisce con il resto della vita del paziente, la sua capacità di stabilire un filo conduttore, ad attribuire un valore terapeutico all’interpretazione. L’entusiasmo provato dal paziente per la “scoperta” di un senso e per il fatto di essere passato da una situazione di caos ad una di ordine maggiore, farà passare in secondo piano l’oggettiva esattezza e attinenza al vero dell’interpretazione, perché ciò che più conta per il paziente, ciò che lo farà stare meglio, non è trovare la spiegazione esatta, quanto trovare la spiegazione giusta, la buona storia, quella che sia in grado di integrare l’evento con tutto il resto della vita, fornendone una versione più completa e accettabile. Il filo del racconto di A. Succede che le cose si sparpaglino e l’ordine di sempre subisca un cambiamento...a volte catastrofico. Le immagini sembrano dilatarsi, perdono confini; i colori hanno il sopravvento, colmano il foglio di sensazioni senza nome. La mano corre sul foglio, non ha nemmeno il tempo di trovare parole o forse non lo desidera nemmeno. Come immersi in una grande acqua si potrebbe vedere dove va a finire il caos, dove si interrompe il ghirigoro, cosa accade al blu quando diventa nero, come la notte, la paura e la rabbia. Finalmente una pausa. La paura trova dimora in oggetti consueti. Passa un pensiero che potrebbe correre via veloce o, al contrario, fermarsi in un giallo familiare, che sa di sole, di casa, di famiglia. Ombre accennate si tingono di rosa. Ricompare il nome ai margini del bianco. Anche la sofferenza ha una forma: spada e croce, coraggio e tormento. Colano manciate di colori, come coriandoli dopo la festa. La casa si riposa sopra la pennellata verde. Sembra chiudere un occhio sul trambusto lasciato tutto attorno, oppure dorme, con la bocca aperta, dopo la fatica del giorno. Il blu le incornicia una notte chiara. Il serpente rosa lambisce l’ennesima sfida che l’erba mette a tacere col guizzo del suo verde più scuro. Ecco si parte! Stelline appiccicate al cielo indicano la rotta. Il sole le guarda, soffia sul viaggio. Lo scafo non permette finestre. Forse è un sottomarino silenzioso che ha colto di sorpresa la notte mentre sta per scivolare via. Su e giù, tra le tigri, riprendo in mano il comando. Non riescono a fermarmi, corro veloce. Il recinto le trattiene quello che basta perché io possa pedalare veloce, sentire il celeste del cielo sulla faccia. Scendo volando, evito colpi a tradimento. Il foglio non basta, anche il tempo dovrebbe essere più lungo. Giochiamo ancora! Il re e la sua corona. Il gallo e la sua chioma. Il pennello da pittore. Tornano a riposare le parole. Le forme perdono confidenza con le cose. Piccoli soli si fanno compagnia. Si è aperta una finestra sul cielo, sul mare. VOLONTARIATO Progetto di tutoraggio per i nuovi volontari Francesca Testoni, Vice Presidente A.G.E.O.P. RICERCA, Responsabile Volontari Crediamo fermamente che ogni volontario debba sentirsi parte dell’associazione in cui presta il suo impegno e il suo tempo, conoscerla a fondo, condividerne la mission ed i valori comuni, contribuire attivamente alla sua crescita e ai suoi cambiamenti. Passo fondamentale di questo percorso riteniamo debba essere la formazione del volontario e il riconoscimento da parte dell’associazione della sua esperienza e della sua formazione. A proposito l’articolo 22 della CARTA DEI VALORI DEL VOLONTARIATO cita: “Le organizzazioni di volontariato devono principalmente il loro sviluppo e la qualità del loro intervento alla capacità di coinvolgere e formare nuove presenze, comprese quelle di alto profilo professionale. La formazione accompagna l’intero percorso dei volontari e ne sostiene costantemente l’azione, aiutandoli a maturare le proprie motivazioni, fornendo strumenti per la conoscenza delle cause dell’ingiustizia sociale e dei problemi del territorio, attrezzandoli di competenze specifiche per il lavoro e la valutazione dei risultati”. Abbiamo percepito fortemente l’importanza di investire maggior impegno, risorse e tempo per la formazione dei nuovi volontari in un percorso più graduale e guidato da tutor più consapevoli e preparati. Il progetto che abbiamo elaborato si prefigge vari obiettivi, quello primario è di costruire un percorso d’inserimento “protetto” e ”guidato” dei nuovi volontari nell’associazione e nelle aree specifiche d’intervento per diminuire il rischio di defezioni. Altro obiettivo, non meno importante, è di accrescere la consapevolezza del proprio ruolo nei volontari esperti e di responsabilizzarli in un ruolo formativo e di mentori. Ultimo obiettivo è di creare aggregazioni e sinergie tra le varie aree di volontariato con la formazione di gruppi misti e di renderli autonomi nella formulazione e attuazione di progetti d’assistenza e accoglienza. Abbiamo quindi pensato di focalizzare l’attenzione e l’impegno sulla gradualità, il sostegno e il monitoraggio delle criticità nell’inserimento dei nuovi volontari, anche per coloro la cui destinazione finale sarà il reparto, iniziando il percorso dalle case accoglienza per proseguire poi in day hospital ed arrivare infine in reparto. Questa gradualità mira a rendere meno traumatico l’impatto emotivo del volontario di day hospital e reparto, infatti, nelle tre aree i bambini sono sempre gli stessi, ma vivono momenti di criticità fisica e psicologica ben diversi. Per supportare e seguire i nuovi volontari è necessaria un’opportuna formazione dei volontari “anziani” perché svolgano adeguatamente il loro ruolo di tutor. Abbiamo, 11 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 3 pertanto, incaricato il Dr. Andrea Fini, Psicologo del lavoro, consulente organizzativo, formatore e clinico della formazione, specializzato in gestione dei gruppi e counseling individuale, di studiare un percorso didattico per formare i volontari esperti in tutor/mentori per i neo volontari e uno “sportello d’ascolto” per supportarli nei momenti di difficoltà. Mentore è un personaggio dell’Odissea, re dei Tafi, cui Ulisse affida il piccolo figlio Telemaco prima di partire per la guerra di Troia. Per antonomasia il termine mentore significa oggi nel linguaggio comune: consigliere fidato, guida saggia, precettore. Il Tutor, adeguatamente preparato e supportato nel suo importante ruolo, non sarà solo un formatore, ma diverrà il punto di riferimento, il mentore dei nuovi volontari. Cogliendo precocemente i problemi, le incertezze e i momenti di defaillance dei loro tutorati, daranno modo all’associazione di porre in atto, insieme con loro, soluzioni di aiuto per evitare frustrazioni e abbandoni (es. aiuto psicologico, destinazione ad altro settore ecc). Siamo certi che insieme, potremo crescere e migliorare ulteriormente, riuscendo ad offrire ai bambini e alle loro famiglie un servizio ancora più adeguato e completo, sempre mirato ad alleviare disagi, solitudine e sofferenza. Questo è l’obiettivo comune che ci sprona e ci aiuta ad affrontare sfide ed impegni e a superare insieme le difficoltà. VOLONTARIATO IL BACO DA SETA IN SIEPELUNGA Luisa Lambertini, volontaria “C’era una volta un vecchio contadino che veniva da un paese lontano ….” Volevamo far conoscere il baco da seta ai bambini di Siepelunga ed osservare con loro quel miracolo della natura che è la metamorfosi, e così l’abbiamo fatto attraverso una favola. Eccoci allora lì con dei bachi piccoli piccoli, brulicanti sopra foglie di gelso che mangiavano avidamente, appena nati da uova grandi come una capocchia di spillo. E poi, di giorno in giorno li abbiamo visti crescere velocemente e infine, un giorno...in nostri bachi non c’erano più e al loro posto c’erano invece delle “palline” morbide e soffici. Cos’era successo? Semplice, i bachi, una volta diventati adulti, avevano costruito il loro bozzolo fatto con filo di seta e ci si erano chiusi dentro per uscirne poi, dopo qualche giorno, trasformati in farfalla ! La farfalla avrebbe poi deposto altre uova e così...tutto si sarebbe ripetuto da capo. Il nostro intento era quello di creare nei bambini meraviglia e stupore per quel miracolo della natura che è la metamorfosi del baco da seta. Speriamo di esserci riusciti! 12 SCUOLA IN OSPEDALE La scuola nella Clinica Pediatrica Gozzadini Prof.ssa Ada Rubbino Ho amato sempre il mio lavoro di insegnante ovunque mi sia trovata a svolgerlo. L’esperienza della scuola in ospedale è stata coinvolgente in modo inaspettato nonostante timori e remore del primo impatto. “Nessuno è mai scappato via…Lavorare qui suscita forti emozioni, sicuramente crea legami, spinge a fare di più…” con queste parole il professore Paolucci accolse, nel 1997, i docenti della allora appena nata sezione di scuola media sperimentale da lui fortemente desiderata all’interno del Reparto. Da allora sono passati dieci anni, e questa esperienza che mi ha permesso di crescere dal punto di vista professionale e umano è giunta a conclusione. Ho pensato molto al modo migliore di congedarmi; lasciare una traccia del cammino percorso dalla scuola, un ricordo delle persone che ne hanno permesso la nascita e lo sviluppo mi è sembrata la scelta più utile e razionale poiché, con le mie dimissioni, il corpo docente storico della scuola media è stato rinnovato al completo. Un caro saluto a tutti Ada Rubbino Dieci anni fa, il numero consistente degli adolescenti degenti nel Reparto spinse il professore Guido Paolucci, allora Direttore della Clinica Pediatrica, convinto assertore dell’importanza dell’assistenza globale del paziente malato per una buona qualità della vita, a chiedere al Provveditore agli Studi di Bologna l’istituzione di una sezione di scuola media. La scuola elementare, infatti, esisteva sin dal 1939 anche se non con le caratteristiche odierne. La storia in sintesi • 1939: istituzione della scuola elementare • 1997/98: nascita della scuola media sperimentale “Guido Reni – Gozzadini” nel Reparto di Oncoematologia Pediatrica; insegnamento delle discipline di base (lettere, matematica, inglese) Enti promotori: Provveditorato agli studi di Bologna III Clinica Pediatrica - Reparto di Oncoematologia del S.Orsola. • 1998/99: potenziamento dell’organico con il superamento dell’assetto sperimentale; insegnamento 13 AGEOPRICERCANOTIZIE/3 SCUOLAINOSPEDALE di tutte le discipline. La necessità di provvedere alla valutazione quadrimestrale e annuale o addirittura all’organizzazione di una sessione di esami di licenza media, per le degenze più lunghe, portò a questo sviluppo della scuola. • 1999/2000: istituzione della seconda sezione nei Reparti di Medicina generale, Chirurgia, Endocrinologia, Neurologia (anche in questi Reparti alcune degenze sono, infatti, decisamente lunghe). • 2000: attuazione del Progetto Colibrì • 2001: allestimento dell’Aula Mariele Ventre Con i due progetti finanziati dalla Microsoft-Italia e dalla Fondazione Mariele Ventre si verificò un vero salto di qualità; un sistema di regia collegato ai computer, su postazioni mobili, ed ai televisori distribuiti nelle camere di degenza permise, infatti, la comunicazione tra l’aula scolastica del day hospital e gli ambienti del Reparto per chattare con i ragazzi, svolgere lezioni in diretta, anche a distanza, trasmettere video. 2001: servizio scolastico per gli studenti delle scuole secondarie superiori con un organico fisso di docenti delle discipline di base e docenti delle materie di indirizzo su chiamata, secondo le necessità e le richieste degli alunni. • Primi progetti di istruzione domiciliare per quegli alunni impossibilitati a frequentare la scuola e presenti in ospedale solo saltuariamente. (La C.M. n. 353 /98 e il Protocollo d’Intesa tra Ministero della Sanità, della Pubblica Istruzione e della Solidarietà sociale, settembre 2000, la successiva C. Ministeriale n. 84 Prot. n. 1186 del 22 luglio 2002 e lo stanziamento di fondi per la scuola in ospedale nel 2002/2003 e negli anni successivi, hanno garantito l’attività didattica agli alunni degenti nei maggiori Policlinici regionali ed hanno previsto la possibilità di attuare forme di istruzione domiciliare per “potenziare e qualificare l’offerta di integrazione scolastica degli alunni ricoverati in ospedale o seguiti in regime di day-hospital”). • 2002/03: istituzione di una sezione di scuola materna - Passaggio dalla scuola media G. Reni all’Istituto Comprensivo n°6, con un unico Dirigente per scuola materna, elementare, media. (l’effetto positivo di questa evoluzione annullato dall’avvicendamento continuo dei dirigenti). • Alcuni collegamenti in videocomunicazione tra l’alunno in ospedale e la scuola di appartenenza o una classe di una scuola esterna sono stati interventi di buon livello tecnologico, ma soprattutto di successo per una corretta collaborazione tra le scuole (ospedale/territorio). Una successiva integrazione del progetto Colibrì permise di sostituire le postazioni multimediali mobili, ingombranti e poco maneggevoli, con pc portatili. • 14 Sito WEB con lavori realizzati dagli alunni in Oncoematologia Pediatrica http://ic6bo.scuole. bo.it/scuolainospedale La formazione e i convegni I convegni interni nel 2000, 2001, 2002 SCUOLAINOSPEDALE I successivi passaggi di rilievo sono stati: la pubblicazione di due opuscoli sull’organizzazione del servizio psicologico e scolastico frutto della collaborazione tra i docenti della scuola in ospedale e la dott.ssa Scarponi, medico-psicologo del Reparto; il trasferimento nei nuovi locali del Padiglione 13, al 4° e 5° piano con le due aule dedicate alla scuola, una per il D.H. una per il Reparto. L’integrazione tra il personale docente e gli operatori sanitari e la costituzione del gruppo psico pedagogico guidato dalla dott.ssa Dorella Scarponi è stato sicuramente uno dei punti di forza nell’organizzazione di interventi didattici “su misura” per ogni alunno/ paziente. Un sostegno per le attività didattiche, per la realizzazione di progetti e per l’acquisto di materiali di uso quotidiano e di strumenti vari è arrivato dall’Associazione dei genitori (AGEOP) che ha favorito e finanziato diverse iniziative. 2004-2005: La formazione ministeriale on-line “Quotidiana Poesia” Il 14 febbraio e il 21 novembre 2003, l’ospedale ha aperto le porte all’esterno con due mostre, “Quotidiana poesia”, che ha presentato alcuni lavori prodotti dai ragazzi durante le attività didattiche e i laboratori. Altri progetti come “il giornalino in rete”, “l’istruzione a distanza” con l’invio di spiegazioni, compiti e la costruzione di un archivio di unità didattiche aperto agli alunni impossibilitati a frequentare la scuola, e “l’istruzione a domicilio” hanno avuto come intento quello di offrire una scuola sempre più modellata sulle necessità di ogni ragazzo. La scuola è diventata così, un punto di riferimento importante durante la degenza, integrata con i momenti della cura e con gli spazi di libertà dell’alunno. Proposta come una scelta, offre all’alunno-paziente la possibilità di ritrovare risorse decisionali, autonomia, continuità nella crescita evolutiva e creatività. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno creduto e credono all’importanza della scuola in ospedale, in particolare alla signora Rosetta Paolucci per lo scomparso professor Guido, alla cara amica Dorella che tanto ha fatto per la mia formazione e ai miei mitici collaboratori (Ondina Farina, Giuliano Ortolani, Ezio Bruzzese, Massimiliano Baisi) che hanno contribuito a fare della “Scuola Media Gozzadini” un modello all’avanguardia. Grazie! 15 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 3 Quello che segue è il racconto di un’avventura in barca a vela, in cui sono coinvolti due “ex bambini” di Ageop, un’infermiera e due volontari. L’intento, ambizioso, era quello di portare con noi alcuni bambini del reparto (coi genitori). Purtroppo stavolta non è stato possibile, ma l’esperienza fatta, ha consolidato la nostra convinzione: un’avventura così emozionante, in spazi aperti, infiniti, sarà un esperienza fantastica per i nostri piccoli, e ve lo dice chi bambino in reparto lo è stato... Quindi un grande grazie ad A.G.E.O.P. Che con noi crede in questa avventura... continua... che si chiama VITA! Dal tramonto all’Elba Diario di Strabordo! 16-17-18 maggio 2008 Graziano Marani & Company EVENTI 16 È venerdì 16 maggio 2008 quando i protagonisti di questa avventura si preparano a partire. Chicco, Ciano, Dona, Elena e Lori, amici da sempre (ma senza saperlo), preparano il loro viaggio; innanzitutto una spesa razionale ed equilibrata che va da una sporta di kiwi ad uno spazzolino-vibratore passando per la nutella...chi dice che è troppa, chi dice che è poca...il gruppo è già affiatatissimo (e neanche son partiti!!!) Dovrebbero essere a Scarlino (Grosseto) per le 19.00, e i nostri baldi sono in perfetto orario, perché alle 19 precise... partono da Bologna! Il tempo di fare il pieno di metano e patatine... e via che si vaaaaa... al tramonto. Il viaggio parte liscio ma...verso le 21...all’altezza di Barberino del Mugello un ingorgo pazzesco e una strage, centinaia di fiorentine che attraversano la strada incuranti del pericolo di essere sbranate!!! I nostri eroi sono costretti a fermarsi. Il viaggio riprende a pieno ritmo e pure a pieno stomaco sul fare della sera...che si fa notte... Beh, insomma allo scoccare della mezzanotte i cinque cenerentoli si tolgono le scarpette, salgono sulla banchina e prendono possesso di Blu Mamba! Vengono scaricate quelle due cosine che stavano in macchina. Il Dona fa il letto, e Ciano glielo frega mettendosi nella cuccetta di prua da solo (la più comoda con bagno), un vero signore! A questo punto si apre un buchino nello stomaco e allora perché non ingozzarsi di ciliege sotto la brezza del porto, stravaccati a poppa? Il tempo non promette certo grandi cose ma domani è un altro giorno... Sabato 17 maggio 2008, i nostri prodi si svegliano ad un orario umano, il tempo è una ciofeca, fanno colazione e viene fatto il check-in, quello che avrebbero dovuto fare alle 19 di ieri... si accordano con le altre imbarcazioni del loro gruppo e poi via, verso nuove avventure, alla volta di Porto Ferraio. C’è vento e, quindi, tutto va a gonfie vele...pure troppo... che c’è mare mosso e si balla, ma potrebbe essere peggio... potrebbe piovere...appunto... Ma il nostro team è affiatato ed agguerrito: Chicco il capovaro, comanda la barca e l’equipaggio e la ciurma risponde alla grande, cazza, scazza, andando a randa, ci sono parecchi nodi e loro ci fanno il fiocco! Che emozioni, i ragazzi si sono rimessi in gioco, ma Lori di più e rimette proprio tutto!!! Notare che l’unico gentiluomo che le porta almeno dello scottex è il Dona. Elena se la cava egregiamente, con tanto di guanti e un’invidiabile sicurezza... Chicco sembra che abbia una tarantola addosso, non sta fermo e non tace un attimo, a tratti fa persino paura per l’energia, l’entusiasmo, la passione che ci mette. Sono più o meno le 17.00 quando i nostri prodi vanno all’attracco, danno corda ed arrivano in porto... Ferraio! Salgono sulla terra ferma, pronti a ficcare il naso e soprattutto la bocca tra gli assaggi del mercatino internazionale, dove c’è ogni ben di Dio comprese le bontà delle terre natie... Lo stomaco chiama...e alle 18.00 si pranza in barca, manco fossimo in Spagna... Cena una volta...anzi due...infatti, dopo un riposino e la toletta, i nostri navigati amici salgono alla volta di un ristorantino, assieme ai naviganti delle altre due barche... rimangiano come maiali. A fine serata ritornano verso le loro “casette galleggianti”, Elena e Lori capottano, gli altri si riuniscono sull’altra barca ad ascoltare le minchiate di Ciano e a far filosofia spicciola per chi non ha da cambiare...così si chiude il secondo giorno di chi, all’Elba, sta girando intorno... Domenica 17 maggio 2008, si svegliano tutti miracolosamente presto e vanno a farsi belli ai bagni pubblici. Ora si può far colazione e poi preparar la ripartenza, il tempo sembra esser più clemente (ma in nottata ha piovuto!). E qui viene il bello...In tutti i sensi, perché i nostri eroi si ancorano a Procchio e nel frattempo è uscito un sole stupendo, come questa avventura... Elena, Chicco e Dona ci si tuffano dentro!!! Eppoi se magna... Eccome, ma soprattutto Eqquantoooo!!!! Poi però si riparte, ci si avvia verso il termine di questa avventura... ma la giornata riserva ancora un rientro sotto il sole, accompagnato dall’ascolto via radio dell’ultima giornata di campionato...Ciano riesce a cambiare colore ed umore nell’arco dei 90 minuti, interista com’è, passa dallo sconforto al tripudio! Gli altri, giustamente, ne ridono... Che resta ancora? Il tempo di fare il pieno a Blu Mamba, pulirla, baciarla, ringraziarla per averli cullati, sognanti... Poi i cinque salgono in macchina e ripartono per terminare da dove avevano cominciato, e cioè a tavola...davanti a una fiorentina!!! Speriamo di imbarcarci presto in una nuovo avventura... VELA racconterò volentieri, a presto. In questo numero ringraziamo GRAZIE ANCORA A TUTTI COLORO CHE CON LA LORO GENEROSITA’ CI HANNO PERMESSO DI RENDERE IL NUOVO REPARTO BELLO PER I BAMBINI, COMODO PER I GENITORI, FUNZIONALE PER GLI OPERATORI , ALL’AVANGUARDIA PER LA RICERCA. Le donazioni finalizzate IL NOSTRO GRAZIE PIÙ SINCERO • A Luca Orioli che ha voluto sostenere il “Progetto Barca a vela” con 2.850 e • Al Gruppo Vecchioni di Corporeno (Fe) per aver donato 2.000 e per la Ricerca • A Pieraldo Zanini per il contributo, sempre per la ricerca • A Fabrizio Scutti per la donazione finalizzata all’acquisto di giocattoli Per permettere di regalare un magnifico sogno ad Eurodisney anche nel 2009 ai bimbi ed alle loro famiglie, GRAZIE • Al C.S.I. Commissione Tecnica Calcio dai quali abbiamo ricevuto 1.223 sorrisi per Eurodisney • A Franco Cervelli per il suo contributo alla “Terapia Eurodisney” …. da Matera Le donazioni UN GRAZIE GRANDE • Alla Famiglia Asioli e ai tantissimi che in tanti modi hanno contribuito a raccogliere 1590,10 e in occasione della Festa Mercato a Massalombarda (Ra) alla Festa d’Estate 2008, una serata piena di sogni. L’incasso, a nostro favore, è stato di 1.025 e. Un grazie speciale al signor Michele De Michele. • Al Lions Club Archiginnasio, con un pensiero particolare alla Dottoressa Simonetta Vinelli e al Rotaract Bologna Felsineo , da sempre preziosi sostenitori • Al baby scrittore, il nostro Luca Van der Heide, 15 anni, al suo precoce debutto letterario con un racconto fantasy intitolato “Cuthara” , editore Il Ponte Vecchio ( facciamo un po’ di pubblicità!!), testo che ha raccolto molti apprezzamenti positivi e che ci auguriamo sia il primo di una lunga serie. Grazie per averci donato il ricavato di parte delle vendite e grazie a don Guido Rossi della Parrocchia S.Mauro in Valle di Cesena per la distribuzione. • Alla famiglia Bendini per il contributo di 1076,50 e in occasione di una Messa per Padre Pio • Al Gruppo “Bar della Rotonda”, agli organizzatori, ai partecipanti RINGRAZIAMENTI • A Luca e Marina per aver desiderato che il loro matrimonio contribuisse al sorriso e alla speranza dei nostri bimbi, destinando i regali di nozze alla realizzazione di uno dei sogni più belli dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. Grazie di cuore a parenti ed amici per aver esaudito il loro desiderio. I regali, a oggi, ammontano a 8.335 e!! Le donazioni materiali GRAZIE DI CUORE a • Franco Panini Spa per la costante solidarietà e per la “valanga” di materiale scolastico, meraviglioso, che ci ha donato e che ancora una volta ha reso strafelici i nostri bimbi • F.C. Internazionale , in particolare a Katia Bassi per la realizzazione del sogno di Gioele : la maglia con autografo di Ibrahimovic !!! La nostra riconoscenza anche all’avv. Albicini...nostro “collegamento” Le ricorrenze GRAZIE •… ancora e sempre a Cristiana Zappoli/ Kore Edizioni che ci sostiene gratuitamente sulla nuova rivista DOSSIER MEDICINA • Yuri Santarelli e il gruppo “Liberi dal trend” per l’ Operazione Sorriso 2008 che si è conclusa con la donazione della desiderata Play Station 3 accessoriata da moltissimi giochi • Fastbook per i molto apprezzati gadgets, soprattutto quelli di Geronimo Stilton ! IL SORRISO DI UN BAMBINO È UNA GIOIA PER IL MONDO. UN MONDO DI SORRISI È LA NOSTRA SPERANZA… …Per questo tanti amici, in occasioni liete, pensano che un sorriso di gratitudine possa essere il più bel dono, devolvendo ad A.G.E.O.P. RICERCA il corrispettivo di regali e bomboniere. Le nascite BENVENUTI! Giacomo Atti; Maya Benassi; Enea Bertaccini; Giulia Calzati; Riccardo Camerlingo; Tommaso Cavalieri; Ryan Dimilta; Alice Ferrigno; Giorgia Frabetti; Elena Francesconi; Samuele Giannini; Leonardo Giansante; Laura e Pietro Giorgi; Lorenzo Grillini; Lorenzo Malucelli; Giorgia Manfredi; Leonardo Masini; Francesco Mazzola; Chiara Melloni; Lucia Milandri; Lucia Palma; Arturo Petroncini; Alex Sapori; Maddalena Turchi; Vittoria Vecchietti. I compleanni MOLTI AUGURI A Aldina Castellari da Carla Govoni; Davide Campagnoli dai genitori per i suoi 7 anni; Ivo Bettocchi e a tutti coloro che hanno voluto festeggiare i suoi 60 anni con 1.121,00 e; Luca Ventura che ha compiuto tre anni. Le Cresime e le Comunioni AUGURI GRANDI A Sara Camaggi; Matteo Carrieri; Silvia Cavalli; Noemi Cento; Luca Cinti; Eleonora Giacometti; Federico Piazzi; Stefano Antonio Troilo; Arianna Zanarini. Le lauree CONGRATULAZIONI alla dottoressa Morena Ghiselli I matrimoni EVVIVA GLI SPOSI A.G.E.O.P RICERCA Pierpaolo Bove e Eleonora Pagnotta; Mario Calò Carducci e Michela Mazza; Cristian e Evelina Camporesi; Franco Fiorelli e Maria Concetta Parisi; Franco Fossati e Debora Serenari; Giampaolo Gagliardi e Carla Bernardi; Sergio Olimbo e Longhi Jenny; Marco Pallotti e Valeria Amadesi con il piccolo Riccardo; Daniele Toto e Carlotta Martini; Gianluca e Francesca Turrini; Andrea e Simona Verardi; grazie a tutti coloro che hanno festeggiato il matrimonio di Paolo Della Valle e signora. EVVIVA GLI SPOSI D’ORO Complimenti a Pietro e Rina Barbieri Assortimento vario Le Scuole, i Gruppi Sportivi , le Associazioni, i Centri Sociali, Culturali , i Circoli Aziendali, i Mercatini... RINGRAZIAMO SINCERAMENTE il bar Il Sole e la Luna, da tempo fedeli custodi di un nostro box per offerte, per aver organizzato il simpatico concorso tra i clienti del bar “Indovina il peso dell’urna“: l’ultima che abbiamo ritirato pesava 17 AGEOPRICERCANOTIZIE/3 RINGRAZIAMENTI 18,400 Kg !!!!! (nella foto): con l’occasione ringraziamo tutti coloro che espongono i nostri box; l’Associazione Valgattara Ca’ del Gappa di Monghidoro per il solidale contributo di 500 e; tutte le classi della Scuola Primaria Marconi per il mercatino e per la speciale solidarietà ; i bimbi della Scuola dell’infanzia 18 aprile 45 per la simpatica iniziativa a favore dei nostri piccoli; la Scuola Materna “Felici Insieme” di Ravenna per il dolce pensiero; il Gruppo di Interesse Coop Reno… che si è concretamente interessato anche a noi; gli amici del Gruppo Anziani di Pian di Macina; tutti gli operatori dell’Istituto Comprensivo di Castel Maggiore per la donazione come regalo di pensionamento a Flora Nanni e l’Ufficio Finanza Ragioneria Comune di Bologna per il pensionamento di Angela Bozza; il Team Pasta Granarolo per averci dedicato, con grande impegno, la 7° edizione della gara di triathlon “Ironkid” a S.Giovanni in Persiceto; l’ASP Pippo Bozzani per la tradizionale gara di pesca; Space Style di Simona Corsellini per la dimostrazione di solidarietà; gli organizzatori della suggestiva Festa d’Autunno in Via Olmetola per averci ospitato anche quest’anno, grazie a Cristina e Piera e a Bruno e Ninni. Eccoli, eccoli...I Soliti Ignoti … ancora e sempre i soliti Antonella e Luca; Conficoni L. che ha inviato un grande contributo in ricordo di A.R, mancano gli indirizzi per poter ringraziare Il noto maestro Luigi Girati ha donato la sua professionalità e la sua musica con un’interessantissima lezione sulla storia del corno. Un grazie di cuore. Grazie ai nostri volontari che hanno gestito in autonomia la postazione al Mercatino delle erbe e dell’artigianato a Calderino Record della solidarietà lunedì 15 settembre al Futurshow Station in occasione della partita Virtus-Cska Mosca: 32.984,90 euro per i progetti dedicati ai nostri piccoli! La nostra infinita riconoscenza a Claudio Sabatini è difficile da esprimere con le solite parole! Un grazie di cuore ai nostri volontari per aver presidiato gli ingressi nonostante il freddo! 18 Ancora e sempre grazie all’Associazione Sportiva Dilettantistica EVOLUZIONE VERTICALE di Imola per averci ospitato in occasione della Festa della Montagna (nella foto). L’incasso, per la ricerca, è stato di 246,07 euro. Ringraziamo il Consigliere Trerè per il coordinamento e il tempo che ci ha dedicato. Le squadre di basket femminile Italia- Polonia per la qualificazione agli europei. Grazie di cuore! Nella foto: il nostro Atnant con alcune giocatrici. ERRATA CORRIGE Notiziario n° 2/08, pagina 4 “Assistenza e Ricerca” : i numeri 8.5947,63 e 3.9080,70 hanno il punto nel posto sbagliato, si legga 85.947,63 e 39.080,70 A.A.A. Appuntamenti Annunci A.G.E.O.P. Daria Foracchi Sassoli de’ Bianchi, Responsabile Settore Promozione manifestazioni, regalandoci materiale, segnalandoci idee e opportunità e raccontando incessantemente ai vostri amici chi siamo, cosa facciamo e quanto sia facile darci una mano. In cambio riceverete il sorriso dei nostri straordinari bambini, il sollievo di tanti “stropicciati”, ma indomabili genitori, la gratitudine infinita di tutta A.G.E.O.P. Gli appuntamenti e le proposte da non perdere Lettere di Natale: destinate a studi professionali ed aziende possono sostituire o affiancare la tradizionale strenna natalizia a clienti e collaboratori. Possibilità di personalizzazione. Già disponibili in ufficio. Biglietti di Natale: con soggetti vari, impreziosiscono ogni regalo con il valore aggiunto della solidarietà. Possibilità di personalizzazione. Già disponibili in ufficio. Agende A.G.E.O.P.: in formato 10x15 cm, uno strumento utile per ricordare i propri impegni quotidiani e non dimenticare chi la vita la sta vivendo in maniera differente. Già disponibili in ufficio. Calendario A.G.E.O.P.: realizzato dai piccoli artisti del reparto, allegro, colorato, ideale per trascorrere un anno insieme. Possibilità di personalizzazione. Disponibile da metà ottobre. Calendari dell’avvento: una scelta generosa per rinnovare l’attesa dei magici giorni che precedono il Natale. Disponibili da novembre. #60//"5"-& BACHECA Con questa nuova rubrica vogliamo ricordare a tutti i lettori gli appuntamenti futuri, le iniziative, le proposte, le occasioni, le manifestazioni di AGEOP nel settore della promozione. Lo scopo è quello di coinvolgervi sempre di più nel sostegno e nella diffusione del grande lavoro dell’associazione. Potete farlo in tanti modi: sostenendoci economicamente acquistando i nostri prodotti, donandoci “forza lavoro” nelle tante A.G.E.O.P. RICERCA ONLUS via Massarenti 11 - 40138 Bologna - Codice Fiscale 91025270371 - Tel. 051/399621 - Fax 051/309650 Azienda Ospedaliero Universitaria - Policlinico S. Orsola Malpighi - Oncologia ed Ematologia Pediatrica “Lalla Seràgnoli” - www.ageop.org [email protected] - c.c. postale 14704407 - Aderente alla Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica Mercatino delle Fate: oggetti a tema natalizio, realizzati dalle Fate per regalare sorrisi a tutti: a chi li produce, a chi li dona, a chi li riceve, ai nostri bambini. Appuntamento domenica 30 novembre dalle 15 alle 19,30 in via Bellinzona, presso la parrocchia di San Giuseppe. Chi vuole donare tempo per la vendita o la produzione, può contattare l’ufficio. Raccolta giochi: 20esima edizione. Durante l’anno, in occasione dei numerosi controlli terapeutici, regaliamo un premio ai nostri coraggiosi bambini. Riceviamo in cambio una lacrima che si asciuga, una spensieratezza ritrovata. Chiediamo giocattoli nuovi, perchè i piccoli pazienti sono immunodepressi. Dal 1 dicembre al 7 gennaio: -tutti i giorni nel nuovo negozio di via Bentivogli 9A-B, -in ufficio dal lunedì al venerdì -Toys Center, via Bovi Campeggi -Fantasy Store, via Lame, 22 I giorni 13-20-27 dicembre dalle 10,00 alle 19,00 -Centro Lame, via Marco Polo, 3 Al momento di andare in stampa non abbiamo ancora ricevuto le date di Ikea Si invitano tutti i volontari a comunicare la propria disponibilità per i turni di raccolta, chi desidera partecipare per la prima volta può contattare l’ufficio. Per informazioni: 051/399621 19