La gestione dei rifiuti.
Toscana: una regione europea
Firenze, 14 Gennaio 2008
0
Rifiuti prodotti in Toscana
9,85 milioni di tonnellate l’anno
26%
74%
di cui
2.562.374 t (26% del totale)
di RIFIUTI URBANI *
rifiuti urbani
rifiuti speciali
7.295.665 t (74% del totale)
di RIFIUTI SPECIALI *
*dati catasto rifiuti urbani ARRR e Apat 2006, per gli speciali dati 2005
1
La gestione dei rifiuti in Italia e in Europa
Paese
% in discarica
% incenerimento
% recupero
Francia
37
35
28
Germania
18
24
58
Danimarca
3
55
42
Media UE
44
18
38
Italia
58
12
30
Toscana
57
10
33
Dati di sintesi Fonte EEA – 2007
2
La Toscana 5° per raccolta differenziata
•
Nel 2006 ogni cittadino toscano ha prodotto una media di 703 Kg di rifiuti.
•
Dal 1998 la Toscana è la regione con l’incremento della produzione media
più alta d’Italia.
•
Dal 1998 al 2006 la produzioni di rifiuti è cresciuta del 29% (+3.6% l’anno)
•
Dal 2005 al 2006 è cresciuta del + 1,1%
•
La raccolta differenziata nel 2006 è stata del 33,4%. L’obiettivo al 31
dicembre 07 era il 40%.
•
La Toscana è la quinta regione italiana per la raccolta differenziata
(dati Apat – Rifiuti solidi urbani).
3
La gestione dei rifiuti urbani
RU Totali
2.563.000 t
RD
798.000 t
RU indifferenziati
1.765.000 t
RU indifferenziati
La situazione in sintesi
RD
798.000
A termovalorizzazione
280.000
Perdite di processo e recupero metalli
95.000
FOS (copertura discariche)
100.000
A discarica
1.290.000
Inoltre si deve considerare che circa il 25% di
quanto avviato a termovalorizzazione va in
discarica (70.000 t) come ceneri di fondo e
volatili, così come il processo di recupero di
materiali da raccolta differenziata produce
scarti per circa il 10% (79.800 t). Pertanto al
quantitativo conferito in discarica si debbono
aggiungere circa 150.000 t.
1.765.000 t
Indifferenziati a discarica (37%)
650.000 t
Indifferenziati a termovalorizzazione (8%)
150.000 t
Indifferenziati a selezione e trattamento (MBT)
(55%)
965.000 t
Indifferenziati a selezione e trattamento (MBT)
965.000 t
A discarica
640.000 t
A termovalorizzazione
130.000 t
Perdite di processo e recupero metalli
FOS (copertura discarica)
95.000 t
100.000 t
4
Previsione durata delle discariche
Ogni anno vanno in discarica 2 milioni di tonnellate di rifiuti
650.000 t di RSU indifferenziati inviate immediatamente in discarica
640.000 t inviate in discarica dopo selezione e trattamento
710.000 t di rifiuti speciali (di cui circa 150.000 t. deriva da lavorazione rifiuti urbani)
Volumi residui negli impianti di discarica al 1 gennaio 2007
10.200.000 metri cubi
1 t di rifiuti (compresi i ricoprimenti giornalieri) occupa 1 metro cubo di volume
Conclusione
Durata residua delle discariche: 5 anni
Al 1 gennaio 2012 i volumi disponibili in discarica saranno esauriti
5
La gestione dei rifiuti speciali

Il 45,4% è stato recuperato

Il 20,7% è stato trattato in altro modo

Il 19,7% è stato smaltito in discarica

Il 12,3% è stato stoccato o posto in giacenza

L’1,9% è stato termovalorizzato
Lo smaltimento di questo tipo di rifiuti
è a carico delle aziende che li producono
recuperati 45,4
altro 20,7
discarica 19,7
stoccaggio 12,3
termovalorizzatori 1,9
6
Flussi dei rifiuti speciali
in ingresso/uscita dalla Regione
Esportiamo il 36% di rifiuti speciali (del conciario, del cartario del tessile
e di altre grandi aziende) in più rispetto a quanti invece ne riceviamo.
Dati anno 2004
Rifiuti speciali totali
(t/a)
di cui pericolosi
(t/a)
% pericolosi su
totali
Rifiuti ricevuti in Regione
1.150.329
146.767
12,8
Rifiuti conferiti fuori
Regione
1.565.632
165.330
10,6
7
Gli impianti per la gestione dei rifiuti
54 impianti per smaltire e trattare i rifiuti:
 22 discariche
In cui vengono conferiti rifiuti da cassonetto, i residui del trattamento da raccolta differenziata,
ceneri da incenerimento, la frazione organica stabilizzata (fos) e una quota di rifiuti speciali.
 13 impianti di selezione-trattamento
Meccanico e biologico cui viene avviato il rifiuto da cassonetto per separare la frazione secca
da quella umida e per recuperare metalli. Questi impianti producono anche Cdr (combustibile
da rifiuti).
 11 impianti di compostaggio della frazione organica
In cui vengono trattati i rifiuti organici da raccolta differenziata e trasformati in compost di
qualità per l’agricoltura.
 8 termovalorizzatori
Inceneritori con recupero energia e di calore a cui possono essere avviati i rifiuti da
cassonetto, oppure la sola frazione secca (cdr) da impianti di selezione e trattamento, gli
scarti dei rifiuti di selezione e trattamento e la frazione organica stabilizzata.
8
Investimenti realizzati per gli impianti
dal 1998 al 2004
Ato
Importo totale
Toscana costa
133 mil
44 mil
Toscana centro
57 mil
19 mil
Toscana sud
15 mil
8 mil
Toscana Totale
205 milioni
Finanziamento pubblico
71 milioni
9
L’industria dei rifiuti in Toscana
In Toscana abbiamo:
• 4.000 addetti nel settore
• 50 aziende di gestione dei rifiuti solidi urbani
• 462 milioni di fatturato
Il costo della gestione del ciclo integrato dei rifiuti
(raccolta + trasporto + trattamento + recupero + smaltimento)
è oggi di circa 200 euro a tonnellata.
10
Gerarchia europea delle azioni per lo smaltimento
Le priorità indicate dalla direttiva comunitaria - novembre 2006 - e recepite a
livello nazionale e regionale, prevedono:
1)
riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti,
2)
recupero dei rifiuti mediante riciclo, reimpiego, riutilizzo o ogni altra azione intesa a
ottenere materie prime secondarie, ponendo la raccolta differenziata alla base della
possibilità di recupero di materia dai rifiuti,
3)
recupero energetico, prevalentemente attraverso l’uso di termovalorizzatori per la
produzione di elettricità
4)
conferimento in discarica
Questa soluzione è indicata all’ultimo posto della gerarchia europea.
11
Obiettivi della Toscana: il Prs 2006-2010
1. Ridurre la produzione dei rifiuti urbani del 15% (sui dati 2004)
2. Aumentare la raccolta differenziata fino al 55%
3. Ridurre il conferimento dei rifiuti in discarica fino al 20% di quelli prodotti
4. Acquistare manufatti e beni, da parte della PA, in materiale riciclato
fino ad almeno il 30%
12
Le scelte della Toscana: il Piano regionale di azione
ambientale 2007-2010
1. Prevenire e minimizzare la produzione dei rifiuti
2. Potenziare la raccolta differenziata, il recupero ed il riciclo, incentivare
il riutilizzo di materiale recuperabile
3. Sviluppare il sistema impiantistico (innovazioni impiantistiche
ed interventi sinergici ed integrativi tra i Piani)
Per raggiungere questi obiettivi il PRAA prevede
investimenti per 58,6 milioni di euro da qui al 2010
13
La situazione attuale
I Piani provinciali non sono stati attivati completamente.

La nuova legge regionale 61/07 attribuisce chiaramente agli Ato,
alle Province e alle Aziende di gestione le specifiche competenze
necessarie allo sviluppo del sistema integrato di gestione dei rifiuti.

L’autonomia regionale di smaltimento, con gli attuali ritmi
di conferimento in discarica, è garantita fino a tutto il 2011.
Per garantirsi l’autonomia oltre il 1° gennaio 2012
occorre, da subito, porre in essere le azioni che seguono.
14
Azioni per l’autonomia regionale oltre il 2012
1. Ridurre la produzione dei rifiuti
1.
La Regione invierà una lettera al governo e al ministro dell’ambiente e delle attività produttive
per chiedere l’apertura di un tavolo in cui definire le azioni necessarie per la riduzione dei rifiuti;
2.
concordare un protocollo d’intesa con le reti della grande distribuzione per:
•
eliminare gli imballaggi monouso;
•
sostituire gli shoppers in plastica monouso;
•
vendere detersivi e altri liquidi al dettaglio con erogatori alla spina;
•
recuperare le merci invendute della Grande distribuzione Organizzata
•
impiegare imballaggi riutilizzabili (pallet, cassette) nell’industria e nel commercio;
3.
ridurre la produzione dei rifiuti nelle mense pubbliche;
4.
educare al consumo consapevole;
5.
distribuire composter domestici.
Misure sostenute finanziariamente nell’ambito del PRAA 2007-2010
15
Azioni per l’autonomia regionale oltre il 2012
2. Raddoppiare la raccolta differenziata
1.
raddoppiare la raccolta differenziata della frazione organica da parte dei cittadini e delle
grandi utenze (ristoranti, mense, mercati) anche attraverso specifici accordi
2.
estendere la raccolta differenziata all’intero territorio regionale;
3.
estendere il servizio di raccolta “porta a porta”;
4.
incentivare l’utilizzo del compost di qualità in agricoltura, adottando linee guida per il suo
impiego e sostenendo gli agricoltori che si impegnano ad utilizzarlo;
5.
potenziare la raccolta degli imballaggi (attraverso lo sviluppo di un accordo regionale
con Anci-Conai).
6.
favorire lo sviluppo del mercato del recupero e dell’impiantistica (vetro, carta, plastica,
metalli)
16
Azioni per l’autonomia regionale oltre il 2012
3. Realizzare gli impianti previsti dagli attuali piani.
Nonostante l’aumento della raccolta differenziata, del recupero e la riduzione dei rifiuti si
prevede che resteranno da inviare a recupero energetico (temovalorizzatori)
una quantità di rifiuti pari a
2,4 – 3 mila tonnellate al giorno
(oggi vengono inceneriti 950 t/g)
obiettivo già previsto dagli attuali piani provinciali.
Per potenziare le azioni di recupero
dovranno essere realizzati tutti gli impianti previsti
per il compostaggio la selezione e trattamento
(sono 9, ma con l’accorpamento degli Ato
il loro numero potrebbe diminuire)
17
Azioni per l’autonomia regionale oltre il 2012
4. Gestire il servizio in maniera integrata.
1.
Entro febbraio 2008, predisporre, da parte delle attuali Comunità di Ambito i Piani
straordinari per i primi affidamenti del servizio in ciascuno dei 3 ATO.
2.
Entro maggio 2008 costituire 3 Autorità d’Ambito (come previsto dalla L.R. 61/2007)
3.
Entro marzo 2009, affidare della gestione del servizio integrato da parte degli attuali ATO
secondo quanto previsto dalla L.R. 61/2007.
4.
Entro luglio 2009, approvare una pianificazione unitaria da parte dei tre nuovi ATO
(come previsto dalla legge regionale), per definire le necessità impiantistiche e di
sviluppo del sistema.
Ogni soggetto deve fare la sua parte nei tempi previsti.
18
Toscana: una regione europea
Realizzando questi obiettivi, entro il 2011,
la Toscana si garantisce l’autonomia
di smaltimento dei rifiuti nel rispetto
degli standard europei.
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