Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Corso di Laurea magistrale (ordinamento ex D.M. 270/2004) in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali Università Ca' Foscari di Venezia Tesi di Laurea Takashi Murakami: ARTE IN VENDITA Relatore Ch. Prof. Pieremilio Ferrarese Laureanda Margherita Ciocci Matricola 845154 Anno Accademico 2013/ 2014 1 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci "Being good in business is the most fascinating kind of art. Making money is art and working is art and good business is the best art." Andy Warhol 2 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Indice Introduzione.........................................................................................................pag. 5 Capitolo Primo.....................................................................................................pag. 7 L'Artista 1.1 Il Giappone: breve panoramica dal secondo dopoguerra ad oggi...................................... pag. 8 1.2 Gli Esordi (1962-1999).......................................................................................................pag. 13 1.3 L'Estetica del Superflat.......................................................................................................pag. 19 1.4 Il post Fukushima: da Superflat a "superdeep"...................................................................pag. 29 Capitolo Secondo...............................................................................................pag. 40 L'Imprenditore 2.1 La Factory: Kai Kai Kiki Co Ltd.........................................................................................pag. 41 2.2 Il GEISAI Festival...............................................................................................................pag. 47 2.3 Le gallerie............................................................................................................................pag. 51 2.4 Come fare dell'arte un brand: il merchandising..................................................................pag. 54 2.5 Collaborazioni con il jet-set................................................................................................pag. 62 Capitolo Terzo....................................................................................................pag. 68 Il mondo delle aste 3.1 I numeri: qualche dato sui risultati ottenuti dalle opere di Murakami con le vendite in asta............................................................................................................................................pag. 69 3.2 Murakami e il mercato delle aste: approfondimento sui passaggi in asta delle opere........pag. 77 3.3 Il punto di vista di un esperto Christie's.............................................................................pag. 81 3 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Conclusione.....................................................................................................pag. 85 Bibliografia......................................................................................................pag. 87 Sitografia.........................................................................................................pag. 95 Appendici 1. Listino prezzi GEISAI.......................................................................................................pag. 96 2. Report passaggi in asta di opere di Murakami dal 29-04-2014 al 10-11-2014.................pag. 100 3. Traduzione intervista con Mr. Ed Tang.............................................................................pag. 120 4 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Introduzione Negli ultimi decenni il mondo dell'arte contemporanea ha visto alternarsi, con più o meno fortuna, numerosi protagonisti, divenuti veri e propri trend-setter, star del mondo delle aste, che hanno registrato prezzi di martello vertiginosi, e sono stati contesi tra galleristi, curatori e collezionisti. Tra questi, prevalentemente occidentali, trova un sua collocazione l'artista giapponese Takashi Murakami, il quale, fondendo elementi caratterizzanti della sua cultura nazionale e quanto appreso nel periodo trascorso negli Stati Uniti a contatto con le più significative personalità del sistema dell'arte contemporanea, ha prodotto lavori per più di vent'anni, utilizzando tecniche tra le più disparate e diventando uno degli artisti più prolifici e controversi del panorama internazionale. Lo studio e la ricerca su "Takashi Murakami: Arte in Vendita" sono stati condotti in primis con l'analisi dei lavori e delle pubblicazioni dello stesso artista, il quale, sia dal punto di vista della produzione artistica che da quello degli scritti, è stato estremamente fecondo, partendo dalla stesura di un vero e proprio manifesto della sua personalissima filosofia sull'arte, passando per un trattato sull'imprenditoria rivolto esclusivamente ai suoi colleghi connazionali (si tratta infatti di un saggio esclusivamente in lingua giapponese), per arrivare ad una lunga serie di interviste rilasciate ai più importanti giornali artistici e del web, e ai numerosi cataloghi, sia delle mostre personali che quelle dai lui curate, fino a giungere ai suoi lavori nel campo dell'animazione. Questo ampio insieme di scritti, pubblicazioni e filmati, difficilmente condensabile, offre una considerevole panoramica sul lavoro dell'artista, lasciando emergere chiaramente che l'opera di Takashi Murakami non si limita alla sua produzione artistica, ma include anche fondamentali elementi imprenditoriali, di marketing e di distribuzione stessa. Questi fattori hanno dunque portato alla suddivisione del presente lavoro in tre capitoli principali, nei quali ci si focalizza sugli aspetti più caratterizzanti dell'artista. Nel primo capitolo, dopo una breve panoramica sull'ambiente culturale, ma soprattutto sul fervido sottobosco delle culture giovanili emergenti e dilaganti nel Giappone del dopoguerra, l'analisi si concentra su Takashi Murakami in quanto artista. Ripercorrendo le tappe principali della sua crescita e del suo sviluppo artistico, e sottolineando come questi siano stati profondamente influenzati dalla cultura giapponese che respira ogni giorno, si traccia il percorso finora seguito da Murakami, si analizza come la sua vita e i suoi interessi abbiano preso forma nella produzione artistica, generando opere stranianti, coloratissime,divertenti e talora drammatiche, e si suggerisce come queste possano essere considerate un personale tentativo di risposta ai traumi subiti dal Giappone negli ultimi settanta anni. 5 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Nel secondo capitolo, si guarda a Murakami in veste di imprenditore. Infatti sono numerosi i progetti lavorativi da lui intrapresi con il coraggio e la serietà di un vero manager. Riallacciandosi a Andy Warhol, di cui è stato definito l'erede spirituale, e portando addirittura ad un livello successivo le teorie del padre della Pop Art, l'artista giapponese fonda una sua "Factory": la Kaikai Kiki Co. Ltd. (inizialmente chiamata Hiropon), che dirige e gestisce come una vera e propria fabbrica, i cui dipendenti sono regolarmente stipendiati ed organizzati in una catena di produzione delle opere, interamente supervisionata da Murakami stesso. Molte sono le attività collaterali sponsorizzate dalla Kaikai Kiki, come il GEISAI, un festival dell'arte ,che si svolge in diverse location, offrendo ad aspiranti artisti di mettere in mostra e vendere le proprie opere, e persino una "catena" di gallerie di proprietà dell'artista. Come ogni azienda globalizzata del XXI secolo, e avendo per proprio brand Takashi Murakami stesso, numerose sono state le collaborazioni esterne condotte dall'artista e la sua crew: la più eclatante quella con il marchio di lusso Louis Vuitton, che ha definitivamente consacrato l'artista come eclettico e versatile, nonchè intenzionato ad abbattere ogni confine tra "high culture" and "popular culture". Obiettivo peraltro già esplicito nella creazione di una linea di merchandising, arte per tutti, il Superflat Museum, che prevedeva la diffusione, in versione miniaturizzata, dei più importanti personaggi delle opere di Murakami in vendita su larga scala. Il terzo capitolo intende tracciare una panoramica sulla presenza delle opere dell'artista nel mondo delle aste. Con una serie di grafici si vuole dare un'idea, non solo del volume di affari generato dalle sue opere nel corso dell'ultimo decennio, ma anche, attraverso lo studio dei passaggi in asta dei lavori di Murakami in un semestre del 2014, della prolificità e diffusione delle sue opere ad ogni livello: sia geografico che di valore e di tecnica. A conclusione dello studio è stato possibile offrire il punto di vista di un esperto del settore, il quale ha messo a disposizione le sue conoscenze sia nel campo dell'arte contemporanea che per quanto riguarda l'artista stesso. 6 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Capitolo Primo Takashi Murakami: L'Artista "Non scordare: noi camminiamo sopra l'Inferno guardando i fiori." Issa Kobayashi 7 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 1.1 Il Giappone: breve panoramica dal secondo dopoguerra ad oggi Per meglio comprendere il contesto sociale e culturale nel quale Takashi Murakami (Tokyo, 1962) si è affermato come artista, occorre ripercorrere, anche se di necessità molto sinteticamente, alcune delle trasformazioni antropologiche e sociali che hanno segnato la Terra del Sol Levante nella seconda metà del XX secolo, con la consapevolezza che, malgrado il fenomeno della globalizzazione abbia gettato ponti fra Occidente e Oriente, gli strumenti per la piena comprensione di una mentalità, sia geograficamente che culturalmente, così lontana dalla nostra, siano necessariamente inadeguati. Dopo la doppia tragedia della bomba atomica, il paese, sconfitto ed umiliato in egual misura, reagisce al trauma della demilitarizzazione e della conseguente dipendenza dal vincitore americano 1 rifugiandosi in una sorta di bolla "astorica" in cui le memorie della guerra vengono sepolte sotto ideologie di pace, stabilità sociale e vertiginosa crescita economica, tanto che, nei primi anni Sessanta, il Giappone diventa la terza potenza economica mondiale. Secondo alcuni studiosi della società nipponica2, a farsi carico dei traumi, i sensi di colpa e le contraddizioni insite in questa sorta di grande rimozione collettiva del Giappone, sarebbe stato non l'apparato culturale ufficiale, ma una particolare forma di sub cultura giovanile. Si tratta del mondo degli OTAKU, nei quali Murakami si riconosce pienamente, anche per coincidenza anagrafica. L'origine del fenomeno OTAKU risale infatti proprio agli anni Settanta, che sono quelli dell'adolescenza dell'artista. Il vocabolo OTAKU, intraducibile in italiano, appare più comprensibile facendo riferimento al termine inglese" nerd" (emarginato, perdente). Gli OTAKU sono infatti adolescenti e giovani appassionati di fumetti (MANGA) e cartoni animati (ANIME) che, rifugiandosi nel mondo virtuale dei personaggi delle storie da loro preferite, si isolano dal resto della società. Vale dunque la pena, per una maggiore chiarezza sul fenomeno degli OTAKU, che tanto ha influenzato la produzione artistica di Murakami, fare anche un brevissimo excursus sui due loro principali feticci: ANIME e MANGA.3 1 L'occupazione USA del paese dura sei anni (1945-1951) concludendosi con un Trattato di Pace che restituisce al Giappone la piena sovranità 2 SAWARAGI, "On the Battlefield of Superflat: Subculture and Art in Postwar Japan", in Takashi Murakami (a cura di), Little Boy: The Arts of Japan's Exploding Subculture, pp. 187-205 3 Jurinich G., Takashi Murakami: La rivincita di un nerd, 2009, Damocle Edizioni 8 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci La storia dell'animazione giapponese post bellica e della fiorente industria che ne derivò, vede per convenzione la sua nascita quasi contemporaneamente a quella di Murakami il primo gennaio del 1963, con la messa in onda del primo episodio della serie televisiva "Astro Boy" di Tezuka Osamu, incentrato sulle atrocità della guerra e sulle risorse della robotica. L'industria cinematografica e televisiva degli ANIME si espanderà a fasi alterne nei decenni successivi sino alle performance artistiche internazionali di Hayao Miyazaki, Premio Oscar nel 2001 con il film "La città incantata"4. Gli ANIME e i loro eroi ci introducono inevitabilmente, perché di fatto ne sono una derivazione, al multiforme universo dei MANGA: parola giapponese di significato molto ampio che sta ad indicare i fumetti senza alcuna specificazione di genere.5 Lo sviluppo dei MANGA nel dopoguerra segue un percorso evolutivo piuttosto complesso, che necessiterebbe uno spazio maggiore; in questa sede si farà riferimento solo a ciò che è funzionale alla comprensione dell'opera di Murakami. Negli anni Cinquanta va ricordata l'importante figura di Tezuka Osamu, grande estimatore ed emulo di Walt Disney, che visionava i film del suo mito americano ossessivamente alla ricerca dei particolari più minuti. Nel decennio successivo si assiste invece al passaggio da un pubblico esclusivamente infantile a quello anche adulto, con la proposizione di temi legati all'erotismo. Ma è negli anni Settanta che scoppia il boom dei fumetti in Giappone. Basti un titolo fra tutti: "Berusaiyu No Bara" ovvero "La Rosa di Versailles", fumetto nato per le ragazze, che in Italia verrà importato con il nome di" Lady Oscar." La protagonista, dama di corte nella Francia rivoluzionaria, che si veste e si comporta da maschio, con i suoi atteggiamenti equivoci, suscita amori trasversali che coinvolgono uomini e donne contemporaneamente. Con questo personaggio comincia a delinearsi un aspetto, quello dell'ambiguità sessuale, che esploderà negli anni successivi in Giappone e non solo nei MANGA. Infine gli anni Ottanta vedono nascere un fenomeno nuovo nel panorama del fumetto giapponese: per effetto di un ristagno nelle case editrici, si impongono altri tipi di MANGA, caratterizzati dalla dimensione amatoriale, che acquistano progressivamente sempre maggiore rilevanza e diffusione, rispetto a quelli commerciali. In particolare si distingue il genere per ragazze (apprezzato però 4 Già collaboratore di cartoni animati ben noti in Occidente, come "Lupin" e "Heidi", e fautore dell'innocenza dei bambini in contrasto con la malvagità degli adulti, Miyazaki condivide con Murakami molti spunti di riflessione perchè le sue critiche verso la società contemporanea e verso il cattivo uso della tecnologia, sono celate e addolcite dietro immagini colorate e solo apparentemente infantili, molto simili nella loro freschezza al mondo variopinto dell'artista. Come Murakami possiede una Factory, Miyazaki ha fondato una sua casa di produzione, STUDIO GHIBLI, con animatori super professionisti alle sue dipendenze e una forte strategia di marketing alle spalle. 5 Il significato letterale del termine MANGA: "immagini casuali prive di senso logico", è stato coniato dall'artista K. Okusai (1760-1849), per indicare i suoi schizzi di scenette e/o paesaggi stravaganti 9 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci anche da un pubblico maschile, come sarà approfondito più avanti) che si rifà al particolarissimo stile grazioso ed infantile del grande animatore T. Osamu.6 In quegli stessi anni Ottanta e, ancor più nei successivi Novanta, nei fumetti, come nei giocattoli e nei gadget che ne ripropongono i personaggi, comincia ad emergere la moda del KAWAII (in inglese "cute", in italiano "carino"), che, da parte di molti sociologi7, viene letta come una forma di deviazione da un nuovo e diverso tipo di stress in un sistema, quello giapponese, che non rende felici le persone8. Infatti, nella società giapponese dell'era HEISEI9, le paure e le ansie da esorcizzare non riguardano più il trauma post bellico, quanto, piuttosto, l'enorme pressione di un sistema castrante con uno dei più alti tassi di suicidio al mondo, che prevede una completa conformità rispetto ai modi di pensare e di comportamento dei più10. Va aggiunto inoltre che, agli inizi degli anni Novanta, il miracolo giapponese del boom economico inizia a scemare e ci si avvia verso un progressivo declino, che la morte dell'imperatore Hiroito (1989) sembra emblematicamente simboleggiare. Tuttavia, accanto al declino economico interno, si accompagna, in quegli stessi anni Novanta. un grande fervore dell'industria editoriale e di intrattenimento da parte della nuova generazione nata nel dopoguerra, a cui il critico Sawaragi Noi dà il nome di "subculture generation". Graphic design, videogiochi, musica, moda, letteratura e giornalismo indipendente esplodono in quegli stessi anni modificando anche il mondo degli OTAKU, che continua a ruotare intorno ai suoi feticci, ANIME e MANGA, con sempre maggiore fanatismo, anche per lo sviluppo crescente della tecnologia. Se infatti negli anni Settanta, l'OTAKU, per quanto tendente alla asocialità, era un tipo inoffensivo, per lo più interessato alla fantascienza, quello degli anni Novanta, è visto come un vero e proprio reietto della società, che, alla vita reale, preferisce il suo piccolo mondo immaginario, al quale è appassionato, e da cui spesso è ossessionato. La stanza tipica di un OTAKU è un microcosmo caotico, spesso minuscolo, considerate le dimensioni delle abitazioni giapponesi, pieno di oggetti da collezione tra i più vari come i modellini degli eroi preferiti, piccoli gadget tecnologici e non, videocassette ma anche letture MANGA a sfondo horror, erotico e talvolta pornografico 6 Lo stile di Osamu precorre nel tempo l'avvento del KAWAI, ovvero il "carino", si pensi soltanto che si deve a lui l'invenzione degli occhioni infantili sgranati, tipici di tanti futuri personaggi di MANGA e ANIME, ed ancora oggi apprezzati (cfr. Tim Burton, Big Eyes, 2014). 7 AZUMA, H., Generazione Otaku: uno studio sulla postmodernità, Milano, Jaca Book, 2010 8 VON WOLFEREN, The system that doesn't make people happy, Tokyo, 1994 9 Heisei ( "pace ovunque") è l'era corrente in Giappone. Il periodo Heisei è cominciato l'8 gennaio 1989 con l'ascesa al trono dell'Imperatore Akihito dopo la morte del padre Hirohito, l'Imperatore del periodo Shōwa. 10 Von Wolfern, per confermare la sua tesi, cita molti fenomeni insani caratteristici della società nipponica, come la crescente competizione per entrare nelle scuole, il bullismo, la violenza domestica, le ossessioni sessuali per arrivare sino al suicidio su internet (R. Bultrini, Giappone: ora il suicidio corre su internet. La Repubblica, 27.5. 2003) , ovvero dei macabri rituali di gruppo fra adolescenti in una sorta di "patto della morte". 10 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci (Figura1.1). L'OTAKU è infatti più spesso di sesso maschile, ma è attratto dai MANGA femminili del genere rorikon, (ossia scritto da e per i maschi), che mescolano la moda imperante del KAWAI alle sue nuove ossessioni sessuali. L'eroina femminile, ha tratti riconducibili al mondo dell'infanzia, con grandi occhi sgranati, ma, contemporaneamente, indossa abiti provocanti e succinti che spesso rivisitano in chiave erotica la tipica divisa scolastica. È il "Complesso di Lolita": un ammiccamento continuo tra infanzia e sessualità che ha radici lontane nell'erotismo giapponese. Il caso Miyazaki, subito battezzato dalla stampa "killer OTAKU", segna il culmine di una connotazione sempre più negativa di questo fenomeno da parte dei media giapponesi11. Spaventa infatti la componente conservatrice della società giapponese il fatto che la nuova generazione mostri difficoltà a relazionarsi con persone del sesso opposto e sfoghi la sua frustrazione attraverso una socialità e sessualità malate. La sub cultura giovanile degli OTAKU viene inoltre percepita come alienata e disgregata, perché guidata da un consumismo sfrenato oltre che malamente influenzata dalla tecnologia. Figura (1.1) Camera da letto di un OTAKU 11 Nel 1989 viene catturato un torturatore serial killer di bambine di 26 anni, Tsutomo Miyazaki, che viveva in un monolocale tra cumuli di MANGA e videocassette a contenuto pornografico. 11 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Nonostante, o forse anche per questi aspetti "fetish" propri della Terra del Sol Levante, alla fine del secondo millennio, l'Occidente torna ad innamorarsi del Giappone in una sorta di visione aggiornata della fascinazione storica verso la cultura classica nipponica. Il paese diventa così la meta più alla moda ed esclusiva per il viaggiatore occidentale: viene percepito come una sorta di grande parco divertimenti di cui Tokyo, con i grattacieli di Roppongi Hills e di Shinjoku, e i quartieri di Akhiabara, Shibuya e Harajuko popolati da fanciulle vestite in modo stravagante e provocante che frequentano i karaoke, è il fulcro indiscusso. Negli anni Novanta in Occidente scoppia così la moda del "Cool Japan", propagandata da libri, riviste, guide turistiche e siti web. Ma il Giappone è un paese estremamente complesso, ricco di sfumature e di profonde ambivalenze, così, accanto alla degenerazione del fenomeno OTAKU e alle nuove mode del "Cool Japan", non è possibile non registrare contemporaneamente, in quegli stessi anni Ottanta e Novanta, un'altra tendenza culturale di stampo molto diverso che, permeando la Terra del Sol Levante, rimbalza però anche nel resto del mondo, perché si sovrappone all'immagine tradizionalmente esotica che ne ha l'Occidente. Si tratta dell'"EDO Boom" ossia il recupero del Giappone autentico e non ancora contaminato dalla modernizzazione occidentale, che viene, perciò, ad incarnare la purezza della vera identità nipponica.12 Nel crogiuolo artistico di Takashi Murakami ci sarà posto per tutte queste tendenze contrastanti: quella degli OTAKU e del KAWAII e la moda del "Cool Japan", insieme a quella nostalgica della purezza incontaminata della pittura EDO, dove lo studio analitico della natura nelle sue manifestazioni più leggiadre e bizzarre (fiori, funghi, alberi, monti) trova la sua più rigorosa applicazione artistica e contemporaneamente la sua più esotica poesia. Di più, dallo studio di alcuni pittori cosiddetti " eccentrici" del periodo EDO, scaturirà la teoria del Superflat, che è alla base dell'estetica del'arte di Murakami. 12 Il periodo cosiddetto EDO (1603-1887) dal primitivo nome dell'attuale Tokyo, vede fiorire in questa città, soprattutto nel XVIII secolo, un eccezionale fermento culturale ed artistico. Due nomi ben noti in Occidente bastano fra tutti in ambito pittorico per suscitare la magia EDO: Okusai (1760-1849) per la prodigiosa capacità di osservazione nelle serie dei fiori e delle vedute del Monte Fuji, e il paesaggista Hiroshige (1797-1858) che, come nessun altro, ha saputo rendere il senso dei fenomeni atmosferici, la pioggia in particolare, influenzando gli Impressionisti e Van Gogh. Non solo l'arte figurativa, ma tutto ciò che noi occidentali consideriamo l'essenza propria costitutiva della "giapponesità" nasce nel periodo EDO. È così per il teatro, con la forma del dramma popolare Kabuki, e soprattutto in poesia con l'affermazione degli haiku, componimenti dalla straordinaria ed efficace concentrazione lirica, che hanno il loro più straordinario interprete in Issa Kobayashi (1763-1828). 12 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 1.2 Gli Esordi (1962-1999) Il giovane Takashi (Tokyo 1962) cresce come ogni adolescente giapponese degli anni Settanta stordito dalla televisione che trasmette ANIME e serie televisive sci-fi13 a tutto spiano. Avido lettore di MANGA e abile nel disegno, stimolato da due genitori che consideravano importante la presenza dell'arte, dopo gli studi superiori, decide di iscriversi alla GEIDAI ossia l'Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo. Sceglie il Dipartimento di NIHONGA ovvero quello stile di pittura che intendeva mantenere viva la tradizione giapponese soprattutto riguardo le tecniche e i materiali. Questo duro ma formativo apprendistato pittorico è finalizzato all'aspirazione di diventare "animator" ma, ad un certo punto del percorso, Murakami cambia idea indirizzandosi verso l'arte contemporanea, non senza aver esplorato artisticamente il mondo dei MANGA, i fumetti che tanto hanno influito nella sua formazione adolescenziale14. Va sottolineato che il passaggio dalle tecniche tradizionali del NIHONGA a quelle contemporanee dei MANGA non sarà mai avvertito dall'artista come una frattura, ma costituirà l'amalgama imprescindibile dei suoi futuri lavori. Si pensi a "727" (figura 1.2), la grande opera su tela del 1996 ,che ha preso il nome sia da una casa cosmetica giapponese che da un aereo Boeing di produzione americana. La tecnica è in puro stile NIHONGA, per la ricca patina laccata, ma il soggetto, che emerge dallo sfondo al centro della tela, è una sorta di trasformazione MANGA di Mickey Mouse, reso grottesco e aggressivo per via di smisurati denti da squalo in contraddizione con la bonomia rassicurante del personaggio Disney. Si tratta di una delle prime comparse di MR. DOB15, uno dei feticci di Murakami, che costituisce una sorta di filo rosso all'interno di tutta la sua produzione16. Un'altra particolarità di quest'opera è nella somiglianza dello sfondo con una tela di Andy Warhol del 1978 "Oxidation Painting" (figura 1.3), il cui effetto laccato è stato ottenuto, non certo tradizionalmente come in Giappone, ma applicando dei pigmenti metallici e successivamente versando sopra dell'urina. 13 Scientific Fiction: il suo film preferito in televisione era "Space Battleship Yamato" del 1975 di Matsumoto Leiyi, nel quale una nave spaziale deve difendere la terra da un attacco alieno (cfr. MURAKAMI, Takashi, “Life as a Creator”, in Kaikai Kiki & Museum of Contemporary Art Tokyo (a cura di), Takashi Murakami . summon Monsters? Open the Door? Heal? or Die, Tokyo, Kaikai Kiki Co. Ltd., 2001, pp. 130-147.) 14 Murakami frequenta quattro anni di università, due di specializzazione, tre di dottorato, e due di scrittura, definendo questo periodo "l'Odissea dei miei undici anni da studente al dipartimento di NIHONGA" (cfr. Jurinch Giulia, Takashi Murakami: la rivincita di un nerd, Damocle Editore, 2009.) 15 DOB è la contrazione dell'espressione giapponese "dobojite? dobojite?" che significa "perché? perché?" 16 La prima comparsa di questo character risale al 1993 in un quadro intitolato "Genesis". Su uno sfondo blu Klein laccato in stile NIHONGA emerge una piccola testa che sembra di topo. Negli anni successivi il personaggio compare in un numero sempre maggiore di tele con minime ma significative varianti: con orecchie o senza, con coda o senza coda, minaccioso con denti da squalo o sdentato e così via. Secondo una giovane studiosa di Murakami G.Jurinich, Mr. Dob di"727", reso aggressivo dai denti appuntiti, vera antitesi dell'amichevole topolino di Disney, potrebbe significare l'aggressività giapponese latente rispetto alle innovazioni americane che hanno colonizzato l'intero pianeta, così come le sue continue metamorfosi starebbero a rappresentare la caratteristica propria del consumismo che si rigenera continuamente. Come ha infatti ben dimostrato Zygmunt Baumann, teorico della società liquida, il desiderio di acquisto non si placa mai. 13 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.2). "727", 1996. Figura (1.3). "Oxidation Painting", 1978 Andy Warhol Il mondo dei MANGA e degli ANIME rappresenta dunque per Murakami e per la generazione degli artisti giapponesi cresciuti nell'industria culturale degli anni Settanta, il substrato più congeniale per le loro sperimentazioni. Ma insieme ai fumetti, altri due elementi sono presenti in maniera ripetuta nei suoi primi lavori: il processo di americanizzazione della cultura giapponese e più ancora il trauma post-bellico della bomba atomica che ha tenuto il Giappone in uno stato di perenne infantilismo e adolescenza dal dopoguerra in poi. 14 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci "As its core, my standard of "beauty" is one cultivated by the Japan that has been my home since my birth in 1962. It is a core that is not easily shaken. The materials I have at my disposal are Japanese art history, MANGA, ANIME, otakudom, J-POP culture, post-war history, and imported accounts of contemporary art."17 I lavori più rappresentativi di questi anni, dai quali bene emergono queste suggestioni, sono opere concettuali come "Polyrhythm"18, "Sea Breeze"19 e soprattutto "Randoseru Project" (figura 1.4 ). Quest'ultimo lavoro consiste in un'installazione composta da otto zainetti fatti con pelli di animali esotici e in via di estinzione, appesi in fila su di un muro. Gli zainetti , simili a quelli utilizzati dagli scolari giapponesi, vogliono far riflettere sullo sfruttamento dei capi di lusso20. Va registrato in contrappunto che nel 2003 l'artista avvierà una collaborazione con il marchio Louis Vuitton, fornendo nuovi disegni per la stampa di borse da migliaia di euro, e nel 2008, sempre per Vuitton, creerà un tessuto "Monogramouflage" in cui i classici monogrammi sono riprodotti su uno sfondo militare che viene decontestualizzato per diventare lusso allo stato puro. Figura (1.4) "Randoseru Project", 1991 17 T. Murakami "Life as a Creator" su di un parallelepipedo in fibra di vetro altro più di due metri, si arrampicano dei soldatini americani in plastica prodotti da una ditta di modellini,( 1991) 19 un'installazione in cui l'artista usando luci spot abbaglianti ricrea la luce generata dall'esplosione del fungo atomico, (1992) 20 Infatti, da un lato Murakami rimarca in modo ossimorico il legame tra moda e ambiente militare (perchè gli zainetti scolastici in questione sono copiati da quelli in uso dall'esercito giapponese di fine Ottocento) e dall'altro sottolinea la smania consumistica di possedere borse preziose (le pelli degli zainetti sono infatti fra l'altro di di cobra, elefante, panda, tigre e coccodrillo. Questi animali verranno provocatoriamente onorati, durante la inaugurazione della mostra, attraverso una vera cerimonia shintoista). 18 15 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Dagli anni Novanta in poi l'artista decide di avvicinare la sua arte più direttamente al mondo degli OTAKU, identificandosi con i loro turbamenti, fantasie e in qualche caso anche perversioni. Murakami è il primo ad aver intercettato questa tendenza che vede le tv giapponesi, i videogiochi , e lo stesso mondo della moda e dei gadget adolescenziali, ma anche specifici quartieri di Tokyo, invasi da simil-bambine con occhi giganti, animaletti, mostriciattoli colorati, fantastici mondi abitati da fiori e funghi variopinti. Al panorama degli OTAKU, come già evidenziato nella premessa, si intreccia anche il fenomeno del KAWAII (cute, carino) che viene letto sociologicamente come deviatore di stress in una società tra le più restrittive al mondo. Tuttavia, le creazioni artistiche di Murakami di quegli anni non ottengono visibilità, né tanto meno successo in Giappone, anche perché in questa terra il mercato dell'arte contemporanea è poco sviluppato. Così nel 1994, grazie ad una borsa di studio dell'Asian Cultural Council di Manhattan, Murakami intraprende il primo di una lunga serie di viaggi in America e in particolare a New York, in quella che è stata la culla della Pop Art, per entrare in contatto con l'arte contemporanea mondiale ed anche per scoprire se le sue creazioni potevano integrarsi con il gusto occidentale. "If you are going to match the tastes of the West, [...] some avant-garde spices are indispensable. That's the basics of the basics."21 A New York Murakami entra in contatto diretto con i lavori di Warhol e Haring, conosce molti artisti, tra cui Jeff Koons e Damien Hirst, e viene introdotto al mondo delle gallerie d'arte più in vista. L'incontro con i galleristi newyorkesi E. Perrotin e Hudson di Feature, ma anche Bloom and Poe di Los Angeles, e la rivelazione che l'arte può tradursi in un grosso business, se si riesce ad intercettare i gusti del pubblico, si concretizza al ritorno in Giappone (1996) nella fondazione di una Factory. A questa "fabbrica dell'arte" su modello warholiano viene dato il bizzarro nome di" Hiropon Factory," che si trasformerà poi in" Kaikai Kiki Co. Ltd.". Il progetto che ne è alla base è quello di un'arte di consumo che nasca dalla fusione tra la Pop Art americana con la subcultura degli OTAKU giapponesi. Non si tratta soltanto di una fusione di contenuti, ma di un vero e proprio progetto imprenditoriale, incentrato sui meccanismi di produzione e consumo, a cui Murakami dà il nome di POKU (Pop + OTAKU). Con il doppio intento di rivoluzionare il mercato dell'arte giapponese e ,nel contempo, portando nel mondo occidentale la subcultura OTAKU, l'artista dà così vita, nel 1996, al Figure Project, un 21 cit. Takashi Murakami 16 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci progetto imperniato sulla creazione di quattro grandi sculture che raffigurano alcuni personaggi dai tipici tratti MANGA e ANIME rivisitati in chiave Pop.22 La prima opera del Figure Project è "Miss Ko2"(figura 1.5), una statua in fibra di vetro, alta 1.88 cm, che raffigura un'accattivante ragazza, vestita con la succinta uniforme della catena di ristoranti hawaiano-giapponese Anna Miller's. Il modello, che intende dichiaratamente incarnare le fantasie erotiche tipiche degli OTAKU, è stato affidato allo scultore di figures Bome (1961) che lavora per la Kaiyōdo, la più grande azienda giapponese di settore. Il mondo dell'arte occidentale rimane inizialmente indifferente all'opera ma, nel 2003, la statua batterà ogni record di vendite da Christie's per un'opera d'arte giapponese.23 Con le successive due opere del ciclo "Hiropon": (1997) e "My Lonesome Cowboy" (1998 )(figura 1.6), Murakami si spinge oltre, riproponendo in maniera esagerata e caricaturale, i feticci degli OTAKU. "Hiropon" si presenta come una giovane donna con seno e capezzoli giganteschi dai quali sgorga un getto di latte che va e formare intorno al corpo una corda per saltare. Invece "My Lonesome Cowboy", creato per fare la controparte maschile, raffigura un ragazzo dai tratti manga che, impugnando il proprio fallo, schizza per aria il proprio sperma formando un lazo da cowboy. È chiara qui l'ambivalenza tra la subcultura OTAKU e la concezione degli Stati Uniti da parte dell'artista.24 Anche quest'ultima opera, venduta all'asta da Sotheby's New York, per 13,5 milioni di dollari nel 2008, ha ottenuto una quotazione record. L'ultima scultura in ordine temporale del FIGURE PROJECT è "Second Mission Project Ko2 " (1999), un progetto molto complesso che ha impegnato Murakami e il suo staff per tre anni. Si tratta di tre diverse statue in fibra di vetro che rappresentano la trasformazione di una ragazza cyborg in aeroplano. Il messaggio di quest'ultima opera, rispetto alle precedenti, è più politico che erotico poiché evidenzia non più le fantasie sessuali degli OTAKU, ma le loro ossessioni sulla guerra.25 Dunque in questo caso l'obiettivo dell'arte di Murakami sarebbe quello di dar forma alla distorsione storica del Giappone post bellico per renderla visibile a tutto il mondo. 22 Gli OTAKU collezionano ossessivamente modellini in 3D di questi personaggi, che vengono venduti in grandi quantità e assortimento, nelle bancarelle dei quartieri feticcio di Tokyo, come Akhiabara, soprattutto nella forma Bishojo (belle ragazze) 23 2 Miss Ko è stata venduta a Stefan Edis, un collezionista di Chicago, per 567,500 $ 24 Il titolo dell'opera è una citazione dal titolo del film di Andy Warhol "My Lonesome Cowboys". 25 "le generazioni di OTAKU e degli artisti neopop sono cresciute in un periodo storico, quello post-bellico, in cui la memoria e la paura della guerra sono state sepolte sotto ideologie di pace, crescita economica e stabilità sociale promosse dagli Stati Uniti, Sarebbe questa dunque una delle spiegazioni per cui i mondi fantastici creati da e per gli OTAKU sono intrisi di battaglie, esplosioni ed iper violenza. Cfr SAWARAGI, "On the Battlefield of Superflat: Subculture and Art in Postwar Japan". 17 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.5) "Miss Ko2", 1996 Figura (1.6) "My Lonesome Cowboy", 1998 18 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 1.3 L'Estetica del Superflat (2000-2010) In coincidenza con il nuovo millennio, Murakami si sente maturo per esporre al mondo dell'arte il suo concetto di estetica. Nasce così il manifesto Superflat scritto in duplice lingua per rivolgersi sia al pubblico giapponese che occidentale: "The world of the future might be like Japan is today - Superflat. Society, customs, art, culture: all are extremely two dimensional. Society, customs, art, culture: all are extremely two-dimensional. It is particularly apparent in the arts that this sensibility has been flowing steadily beneath the surface of Japanese history. Today, the sensibility is most present in Japanese games and anime, which have become powerful parts of world culture. One way to imagine super flatness is to think of the moment when, in creating a desktop graphic for your computer, you merge a number of distinct layers into one. Though it is not a terribly clear example, the feeling I get is a sense of reality that is nearly a physical sensation. The reason that I have lined up both the high and the low of Japanese art in this book is to convey this feeling. I would like you, the reader, to experience the moment when the layers of Japanese culture, such as pop, erotic pop, otaku, and H.I.S.-ism, fuse into one "26 Il saggio sulla teoria dell'arte giapponese di Murakami tratteggia la storia dell'arte della Terra del Sol Levante, con particolare riguardo al periodo Edo (1603-1868)27, evidenziando come, anche nel passato pre-occidentalizzato, fosse presente una tendenza bi-dimensionale che lui considera essere il tratto distintivo del Giappone contemporaneo. In particolare, per esemplificare la teoria, Murakami fa ricorso a una serie di quadri dipinti da sei pittori operanti in quel periodo e definiti "eccentrici" per la loro specificità bidimensionale. Tra questi, il dipinto più esplicativo è il bellissimo "Un gruppo di galli" (Figura 1.7): si tratta di un'immagine piatta in cui solo un gallo domestico rivolge il suo sguardo verso di noi richiamando l'attenzione sulla sua diversità rispetto agli altri, che hanno una posizione di profilo.28 26 Murakami T., SUPER FLAT, Madra Publishing Co. Ltd., Tokyo, 2000 pag.5, nel volume, oltre al manifesto riportato per esteso, c'è un altro scritto di Murakami intitolato "A theory of Super Flat Japanese Art" e un saggio del sociologo Hiroki Azuma dal titolo "Super Flat Speculation", oltre a molte illustrazioni di opere sia antiche che moderne, per veicolare la teoria attraverso le immagini. 27 Il periodo Edo termina con l'apertura forzata della società giapponese al mondo occidentale, con l'ingresso delle prime navi americane nei porti giapponesi. 28 Per suffragare questa teoria, Murakami cita il Professor Nobuo Tsuji, suo maestro negli anni universitari e grande specialista della pittura del periodo EDO, il primo ad aver rivalutato gli eccentrici nel libro del 1932 "The Lineages of Eccentrics" 19 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.7) Ito Jakuchu "Un gruppo di Galli" 1761. L'enfasi sulla bi-dimensionalità nell'arte si raggiunge dunque attraverso una composizione degli elementi che mira ad eliminare qualsiasi prospettiva, cancellando ogni interstizio possibile ed obbligando così l'osservatore ad uno sguardo fisso. Questo appare più che mai evidente nel quadro di Murakami "Manji Fuji": sulle sfondo della veduta classica del monte Fuji, si staglia un albero (anche esso rappresentato in modo tradizionale) su un ramo del quale sono appoggiati due piccoli characters in stile MANGA, posti uno sopra l'altro. I personaggi non sono semplicemente applicati sul dipinto, ma stanno all'interno di esso, creando un effetto straniante e piatto insieme. (Figura 1.8) Per Murakami il concetto di bi-dimensionalità del periodo Edo è stato recuperato solo dalle subculture OTAKU dei MANGA e degli ANIME mentre l'arte moderna giapponese (BIJUTSU), a partire dal periodo MEIJI (1868-1912, modernizzazione del paese) ha, di fatto, tradito questa peculiarità imitando e scimmiottando l'Occidente. Murakami si pone dunque come il restauratore della bi-dimensionalità, ribattezzata Superflat, sottolineando inoltre che in un mondo come quello Giapponese, fatto di piani e atmosfere invece che di prospettive e profondità, non ha più senso parlare di arte colta contrapposta ad arte popolare, anzi, distinguere il colto dall'ignorante, l'alto dal basso è una fissazione di stampo tutto occidentale. Questa fusione tra due livelli, normalmente distinti, viene da Murakami utilizzata per promuovere la sua produzione artistica "eccentrica", che non si limita infatti a dipinti e sculture, ma anche ad oggetti commerciali, come giocattoli e borse, in una perfetta strategia di branding all'insegna del 20 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Super flat.29 Se per Murakami l'enfasi sulla bidimensionalità è una caratteristica tipicamente giapponese, non si può fare a meno di sottolineare come la sua analisi coincida singolarmente con le teorie sulla globalizzazione, la mercificazione delle identità e il consumismo portate avanti da Georg Simmel (1858-19189 in poi, fino alle folgoranti intuizioni di Baumann sulla società liquida della post-modernità. Figura (1.8) "Manji Fuji", 2001 29 Wakasa, "Takashi Murakami" (interview), Journal of Contemporary Art 21 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci La teorizzazione del Superflat si traduce in tre grandi mostre collettive itineranti nelle quali Murakami è curatore: la prima, omonima ("Super Flat") e corredata dal manifesto bilingue, è del 2000 e si inaugura a Tokyo alla Parco Gallery di Shibuya, con l'apporto di molti altri artisti giapponesi. Nella seconda, "Coloriage: un nuovo giapponesismo", che debutta a Parigi negli spazi della "Fondazione per l'Arte Contemporanea" nel 2002, Murakami è solo curatore, ma si riserva uno spazio personale con una serie di nuove opere tutte sul tema dei fiori, caro al periodo Edo, che portò in Occidente la moda del giapponesismo , a partire dagli Impressionisti, quando, con la restaurazione Meji, il paese si aprì all'Occidente. Così, oltre alla grande scultura in fibra di vetro e resine "Flower Matango" (letteralmente "mostruosità di fungo floreale" da un fumetto MANGA apocalittico del 1963) scenograficamente esposta dietro le vetrate che si aprono sullo splendido giardino della Fondazione, compare in mostra un quadro fondamentale per l'estetica KAWAII e Super Flat. Si tratta di "KAWAII Vacances d'été" (Figura 1.9), una serie di sei grandi pannelli uniti fra loro, che intende rappresentare il senso di felicità di fronte alle vacanze estive, attraverso la vivacità dei colori e l'allegria di quasi cento fiori sorridenti, che si stagliano su un cielo turchese con nuvole di panna montata; ma, a sopraffare la vista dello spettatore è soprattutto l'effetto di piattezza. Figura (1.9) " KAWAII! Vacances d'été", 2002 22 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci La terza mostra , la più importante, è "Little Boy: the Arts of Japan's Exploding Subculture",del 2005 (Figura 1.10). Figura (1.10) Manifesto della mostra, New York Il titolo di quest'ultima, inaugurata a New York, è già di per sé emblematico: Little Boy è infatti il nome della testata nucleare sganciata su Hiroshima nel 1945 e Murakami lo usa per rappresentare simbolicamente l'immagine del Giappone sconfitto come una nazione adolescente, impotente oltre che dipendente dall'ideologia del fratello maggiore, ovvero gli USA. Little Boy esplora in particolare come le culture popolari giapponesi, in primis ANIME e MANGA, che in Occidente sono concepite come semplici forme di intrattenimento per bambini, nella sua terra siano servite a raccontare, ma anche ad esorcizzare, il trauma della guerra nucleare e il dramma della sconfitta "come se con l'esagerazione della finzione si volesse sopprimere la realtà della storia"30. Nel catalogo della mostra, che contiene quasi millecinquecento oggetti tra disegni, giocattoli vintage, articoli di merchandise, characters etc., troviamo riferimenti a "Time Bokan", una serie animata trasmessa tra il 1975 e il 1983, in cui ogni episodio terminava con la sconfitta di buffi nemici attraverso una esplosione atomica a forma di teschio. L'immagine apocalittica del fungo atomico viene ripresa da Murakami nella serie di quadri dall'omonimo titolo (Figura 1.11) ma, a differenza che nel cartone animato, la minacciosità del fungo/teschio è attenuata dalle pupille, formate ciascuna da una ghirlanda di fiori sorridenti e multicolori, in puro stile KAWAII, gli stessi presenti in tantissime opere dell'artista. 30 Murakami T., Little boy: the Arts of Japan's Exploding Subculture, Yale, 2005, pag. 4 23 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.11) Time Bokan, 2005 Ma la vera svolta, che porta Murakami ad entrare nel sistema del Jet-set internazionale, si ha quando, nel 2003, Marc Jacobs, direttore artistico di Louis Vuitton, lo invita a collaborare alla creazione di una linea di borse, che fondesse il celebre monogramma con il suo lessico figurativo.31 Per Murakami è l'occasione di esplicitare il concetto base della sua arte: Superflat e, nello stesso tempo, di dare risposta all'interrogativo se sia possibile produrre un oggetto commerciale che sia contemporaneamente arte. "Il nostro contratto è molto interessante. Quando ne verranno rivelate le clausole tra duecento anni la gente comprenderà che cosa sia l'arte. (..) È una collaborazione. Non si tratta di un monogramma multicolore, è un concept. Se fosse svelato la gente ne sarebbe impressionata."32 Questo clamoroso successo darà luogo negli anni successivi ad altre scorribande nello star-system: nel 2008 Murakami collabora con Pharrell Williams, uno dei più ricchi e famosi imprenditori e uomini di spettacolo americani. Dal loro incontro nasce un'opera a due mani che è anche un vero omaggio alla produzione di Warhol: "The Simple Things" (2008-2009, Figura 1.12). Si tratta di una scultura complessa, atta a celebrare l'incontro tra commercio, arte e universo del lusso, in un mix spiazzante ma ,indubbiamente,e di grande impatto ideologico e visivo. 31 Marc Jacobs si era imbattuto nei lavori di Murakami solo un anno prima alla Marianne Boesky Gallery di New York, ed era stato folgorato dalla forza delle immagini e del colore. Sotto l'urto della fantasia creatrice dell'artista l'icona LV tradizionale viene svecchiata da nuovi pattern in puro stile MANGA-KAWAII : occhietti di medusa, fiori di pesco e ciliegine invadono il mondo del fashion (insieme alle contraffazioni immediatamente riprodotte dal mercato cinese). 32 Loic Prigent, Marc Jacobs and Louis Vuitton, Arte e Video 2007 24 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.12) The Simple Things 2008-2009 All'interno delle fauci spalancate di un aggressivo Mr. DOB, il più fortunato character di Murakami, sono state poste sette sculture scelte da Pharrell, rappresentanti oggetti di uso quotidiano: il ketchup della Heinz, una lattina di Pepsi, una crema Johnson&Johnson, una sneaker, un muffin, dei preservativi, e un pacchetto di patatine. L'ulteriore particolarità è che i sette oggetti sono stati resi unici come gioielli, da ventiseimila fra diamanti ed altre pietre preziose. Le mostre si succedono alle mostre in tutte le parti del mondo: per la seconda volta a Venezia33, Murakami è presente nel 2003 alla mostra, evento collaterale della Biennale d'arte figurativa, nella sezione: "Pittura da Rauschenberg a Murakami (1964-2003)" al Museo Correr. Ma è la personale dell'artista "©opyright Murakami" nel 2007 ad intercettare ancora una volta l'interesse e la curiosità internazionali.34 Qui infatti l'artista, oltre a presentare la più ampia retrospettiva della sua produzione ormai ventennale, espone nuove creazioni come INOCHI (Figura 1.13) e Oval Buddha, ispirate entrambe alla scultura figurativa nipponica. Si tratta di opere molto distanti tra loro per soggetto e dimensioni, ma unite dalla stessa inquietante attrazione per la mostruosità. Nel robot scolaro dalla testa deforme (stranamente simile a quella del pupazzo di Storaro per ET) come nella scultura Oval, che unisce la tradizione artistica buddista con quella dell'Occidente, ben si percepisce come lo stile KAWAII stia lasciando posto a qualcosa di non ancora ben definito ma certamente 33 Nel 1995 c'è la prima partecipazione alla Biennale di Arte Figurativa; nel 2006 invece Murakami espone nella mostra collettiva a Punta della Dogana per la Collezione di François Pinault "Where are you going". 34 La mostra, presentata al MOCA Museum of Contemporary Art di Los Angeles nel settembre 2007, passerà a New York al Brooklyn Museum of Art, e successivamente in Europa a Francoforte, al Museum Für Moderne Kunst, e infine a Bilbao in Spagna al Guggenheim, nella primavera 2009. 25 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci meno rassicurante. La mostra, inaugurata al MOCA, (come appare già ben visibile dal titolo) intende ribadire la fusione tra arte e brand attraverso l'allestimento interno al museo di una boutique Louis Vuitton, dove vengono esposti e venduti i nuovi modelli creati da Murakami. Viene così definitivamente abbattuto il confine che, da sempre in Occidente, separa l'arte applicata dall'arte alta, ma soprattutto il tabù della sua produzione commerciale. Figura (1.13) Inochi, 2007 Proseguendo su questa strada, nel 2009 per la mostra "Pop Life: Art in a Material World", alla Tate Gallery di Londra (che esamina l'eredità che Warhol ha lasciato ai suoi discepoli) Murakami sperimenta una nuova forma di intrattenimento artistico: cura l'ambientazione, ma soprattutto produce un video musicale dal titolo "Akhiabara Majokko Princess", diretto da McG, regista e produttore statunitense. Nel quartiere di Tokyo, simbolo della cultura OTAKU, la protagonista, Kirsten Dunst (icona pop per avere vestito i panni di Maria Antonietta nel film del 2006 di Sofia Coppola35) è una magica principessa, sensuale e puerile allo stesso tempo, che perlustra le strade di Tokyo vestita da sexy marinaretta, cantando "Turning Japanese," brano simbolo della corrente orientalizzante della musica pop americana degli anni Ottanta (Figura 1.14). 35 Ricordiamo anche l'altro importante film della Coppola "Lost in Translation" ambientato in una Tokyo allucinata, rutilante dei simboli propri delle sub culture giovanili tanto amate da Murakami. 26 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.14) Takashi Murakami e Kirsten Dunst durante le riprese di "Akhiabara Majokko Princess". Nel 2010 Takashi Murakami raggiunge il suo traguardo più ambito dal punto di vista del riconoscimento giapponese (quello internazionale è cominciato sette anni prima attraverso la sua collaborazione con Louis Vuitton) : una personale a Versailles. "Non sono molto conosciuto in Giappone come artista ma più come un acuto commentatore d'arte. Mi vedono spesso in tv o mi sentono alla radio. Ma non sono stato mai molto ben accetto nel mio paese come artista. Ma questa volta la notizia di questa mostra si è diffusa ovunque e molto velocemente. Una delle ragioni di questo eccezionale interesse è dovuta, a mio parer,e alla popolarità de "La Rosa di Versailles".36 "La Rosa di Versailles" è un fumetto giapponese, noto in Italia come "Lady Oscar", che ha spopolato negli anni del secondo dopoguerra, e che si è radicato profondamente nella cultura del paese del Sol Levante tanto che la Reggia francese, che fa da sfondo alle vicende dell'eroina, è 36 P. Dagen, "Toutes mes oeuvres sont faites de trucages" intervista a T.Murakami in Murakami Versailles, Editions Xavier Barral, 2010. 27 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci diventata uno dei feticci della cultura OTAKU. Per gli occidentali, invece, Versailles rappresenta l'apoteosi dell'Assolutismo Monarchico, oltre che l'emblema della Grandeur francese; non deve essere perciò dispiaciuto a Murakami fondere in una ambientazione d'eccezione i suoi risultati internazionali con le aspettative del pubblico a cui tiene di più, quello del suo paese.37 Lo stesso non si potrebbe presumere per critici come Jean Clair e Tomaso Montanari, decisamente contrari all'utilizzo di luoghi di rilevanza storico-artistica, per mostre ed esposizioni. Quindici stanze del palazzo e parte del parco vengono allestite nel segno di una dialettica tra i suoi lavori più celebri e l'arredamento grandioso e ridondante di Versailles: il mondo Superflat di Murakami (funghi dai colori psichedelici, palle di fiori mutanti, animaletti KAWAII, contemporaneamente carini e mostruosi), dialoga con le prospettive di Versailles in modo straniante ma non sgradevole.38 Figura (1.15) Oval Buddha, giardini di Versailles, 2010 Colpisce il suo monumentale Buddha rivestito di foglia d'oro, novello Luigi XIV, a presidiare il grande parco e le fontane (Figura 1.15), ma si rimane più colpiti dal fatto che Murakami non resista all'autocitazione, e ,invece dei soliti avatar come Mr. DOB, questa volta esponga un autoritratto con cane in 3D, ironico ma riconoscibilissimo per gli occhialini tondi, il codino e il pizzetto: "Pom & Me." (Figura 1.16) 37 Va sottolineato a questo punto che l' "Ancien Regime" negli ultimi anni è tornato di gran moda, basti pensare al film di Sofia Coppola, Marie Antoniette, interpretato dalla stessa Kirsten Dunst del video del 2009 "Akhiabara Majocco Princess", e al successo, in tutta Europa, dei macarones, i dolci dai colori pastello a lei molto cari. 38 Secondo Jill Gasparina, critica d'arte, Versailles e l'arte contemporanea possono essere visti come due brand che si incontrano e con due linguaggi differenti mostrano lo stesso valore estetico e si esaltano a vicenda. (Gasparina J., Murakami à la conquete de l'ubiquitè, in Murakami Versailles, Parigi, 2010 pag.157) 28 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.16) "Pom & Me", Murakami Versailles, 2010 "Sono arrivato fino a qua"- sembra arringare l'incongruo pupazzo in pantofole nel Salon de Diane di Versailles, vicino ad una scultura di Luigi XIV di Bernini, e noi non possiamo far altro che complimentarci con lui ed il suo lavoro. 1.4 Il post Fukushima: da Superflat a "super deep" L' 11 marzo 2011 un terremoto ed uno tsunami di proporzioni gigantesche mettono in ginocchio il Giappone. In quei giorni Murakami ed il suo staff della Kaikai Kiki sono freneticamente all'opera per l'apertura del 15° GEISAI festival, che si sarebbe dovuto svolgere di lì a pochi giorni39. È lo stesso artista a decidere di rimandare a data da destinarsi la manifestazione, non appena si rende conto della gravità di ciò che il paese ha subito. La decisione successiva è quella di spostare la manifestazione in rete dandole un titolo:"New Day GEISAI" che contiene una speranza di rinascita. Tutti vengono invitati a caricare in questo spazio immagini artistiche di ogni tipo che, lavorando sul tema della rinascita, esprimano solidarietà verso il Giappone martoriato. Il mondo dell'arte intero si mobilita per questa tragedia: a novembre dello stesso anno, a New York Christie's mette all'asta per beneficenza importanti lavori di Murakami (quattro realizzati direttamente per l'evento) e di altri artisti famosi, tra cui Jeff Koons, ottenendo la cifra di 8,7 milioni 39 come si chiarirà meglio nel secondo capitolo, Murakami affianca alla Kaikai Kiki Co. Ltd. un festival, il GEISAI, per promuovere i nuovi talenti giapponesi. 29 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci di dollari da devolvere per il Giappone (New Day Artist for Japan). Il terremoto, ma soprattutto la conseguente catastrofe della centrale nucleare di Fukushima, che riporta alla mente dei giapponesi gli incubi mai dimenticati di Hiroshima e Nagasaki, modificano radicalmente la prospettiva artistica di Murakami. Ciò appare evidente quando, nel febbraio 2012, si apre a Doha, in Qatar, la più grande retrospettiva dell'artista, nonchè la sua prima mostra in Medio Oriente. Curata dall'italiano Massimiliano Gioni,40 l'esposizione era stata programmata da tempo, con il titolo enfatico di "Murakami Ego" e per realizzarla si era dovuto far costruire uno spazio espositivo apposito ( Al Riwaq Hall) dato che molte delle sessanta opere avrebbero avuto dimensioni gigantesche. Ma l'evento, a dispetto del titolo che rimane di necessità inalterato come pure il suo catalogo, viene inevitabilmente condizionato dalla catastrofe giapponese dell'anno precedente. È Murakami stesso a sottolinearlo nelle interviste correlate alla mostra: "Il vero tema è la religione. Ho sempre visto la religione come qualcosa di falso e ipocrita, ma in un momento come questo fede e favole sono necessarie." Figura (1.17) Welcome to Murakami, 2012 40 L'anno successivo Massimiliano Gioni diventa direttore Artistico della Biennale d'arte figurativa di Venezia intitolata "Il Palazzo Enciclopedico". 30 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci In questo senso l'opera simbolo della mostra non è più il "Welcome to Murakami" (Figura 1.17), gigantesca scultura gonfiabile (6 metri di altezza) con le sembianze dell'artista seduto a gambe incrociate come una sorta di Buddha accogliente41, ma piuttosto il lunghissimo pannello che si snoda su tre pareti della stanza centrale dello spazio espositivo e che ha per titolo "The 500 Arhats" (Figure 1.18a e 1.18b).42 Si tratta di un dipinto di dimensioni gigantesche, il più grande mai realizzato da Murakami e dai suoi collaboratori, che consta di quattro pannelli da 25 metri ciascuno di lunghezza, l'ultimo dei quali non ancora completato. Murakami, con i suoi cinquecento Arhats sceglie dunque di tornare sia alle sue origini di studente di pittura tradizionale giapponese, sia di teorico dello stile del periodo Edo (cfr. Superflat) per interpretare artisticamente la catastrofe del 2011. " The 500 Arhats was conceived after the 3/11 - the Japanese earthquake in 2011. In the old days, when there was a disaster, the monks had paintings made that they used to promote religion among the people who were suffering. I consider the 500 Arhats to be an equivalent of those historical works. It's a consolatory painting.43 Figura (1.18a) The 500 Arhats, 2012 41 Rispetto all'irriverente "Pom & Me", pupazzo caricatura collocato nel Salon de Diane di Versailles, questo ieratico autoritratto suggerisce che dopo il 2011 l'arte di Murakami non possa più essere riconducibile al colorato mondo KAWAI e POKU, ma un invito alla riflessione e alla meditazione sulle sorti tutt'altro che magnifiche e progressive dell'umanità. 42 I cinquecento illuminati monaci della tradizione buddista zen.:il richiamo esplicito è ad un'opera omonima composta da cento rotoli di Kano Katsunobu dipinta a metà del XIX secolo nella città di Edo per confortare gli abitanti dopo un terribile terremoto. 43 Murakami, Murakami - Ego, cit., pag.150. 31 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.18b) The 500 Arhats, 2012 Non si pensi però ad un abbandono dello stile Superflat ed iper colorato proprio dell'artista ma ,paradossalmente, ad una sua esasperazione grottesca e quasi psichedelica. Gli ambienti naturali dove sono collocati gli Arhats (alcuni in piedi, altri seduti in preghiera, altri ancora fluttuanti nello spazio) sono foreste e montagne abitate da un mondo animale esotico e mitologico che accomuna i draghi agli uccelli come le tartarughe alle tigri e i fiori ai funghi, tipici del periodo Edo, in una fantasmagoria di colori e dimensioni diverse. L'approdo consolatorio attraverso il recupero della tradizione e della religione viene confermato da altre opere in esposizione come quella raffigurate il volto di Daruma, ovvero il monaco indiano Bodhidarma, fondatore del buddismo zen giapponese44. Si tratta di due ritratti, anche essi di grandi dimensioni (280 cm x 240 cm), volutamente espressionistici nella resa del volto e soprattutto dei bulbi oculari del vecchio saggio, per sottolineare lo sforzo derivante dalla pratica della meditazione che portò Daruma a tagliarsi le palpebre, per non cedere alla sonnolenza (Figura 1.19). 44 Già presentate alla Gagosian Gallery di New York, le opere hanno per titolo due frasi sulla pratica della meditazione: "I open wide my eyes but see no scenery. I fix my gaze upon my heart", e "That I may time transcend, that a universe my heart may unfold". 32 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (1.19) "That I may time transcend, that a universe my heart may unfold", 2007 Ma la mostra di Doha, trattandosi contemporaneamente di una retrospettiva (settanta opere in esposizione) e della prima esposizione dell'artista in Medio Oriente, non poteva prescindere dalla tecnologia futuristica e dall'immaginario sci-fi che sono stati alla base dell' arte di Murakami. Così, stimolato dalla città ultramoderna, l'artista crea anche una sorta di pop village artificiale, in cui molte sue sculture famose, come l'"Oval Buddha" , vengono collocate su piedestalli illuminati da led coloratissimi che creano un'atmosfera da avveniristico Lunapark. Una sorta di spazio artificiale più simile ad un centro commerciale che ad una mostra d'arte in cui perdersi e ritrovarsi come fruitori e consumatori, perfetta esemplificazione della teoria dei non-luoghi di Marc Augè. 33 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Da Doha in poi, ma più correttamente dalla grande catastrofe del 2011, si apre dunque un grande spartiacque nella produzione artistica di Takashi Murakami, che Francesco Bonami battezza come passaggio dal Superflat al Superdeep45, sottolineando come, all'adolescenza perenne della società giapponese del dopoguerra, traumatizzata dalle catastrofi nucleari, si sia andata sostituendo, dopo il disastro naturale del 2011, una maturità improvvisa e, con essa, il recupero religioso. Gli allestimenti successivi a Murakami Ego approfondiscono infatti sia il tema della morte che quello della distruzione, insistendo in maniera ossessiva sul tema del teschio. Nel 2013, alla galleria Bloom and Poe di Los Angeles, Murakami espone in particolare tre dipinti, in cui si ritrae caricaturalmente insieme ai suoi più fedeli characters (Pom, Mr. Dob e KaiKai&Kiki ,due pupazzetti simbolo, rispettivamente, del bene e del male) sopra una montagna di scheletri colorati. Ma l'opera che desta più angoscia è una gigantesca scultura placcata in oro, alta 5 metri, che raffigura un teschio avvolto dalle fiamme (Figura 1.20). Figura (1.20) Flames of Desire (particolare), 2013 L'attività di Murakami, dopo il disastro del 2011, non conosce sosta neppure in Giappone. L'artista, rendendosi conto che il suo nuovo messaggio artistico viene veicolato meglio in Occidente che non nel suo paese, dove è paradossalmente meno noto che altrove, individua, nella sua 45 Dalla Brochure della mostra "Il ciclo di Arhat" al Palazzo Reale di Milano (24 luglio- 7 settembre 2014 di cui Bonami è stato curatore) 34 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci versatilità, una diversa forma artistica che possa andare diritta al cuore dei giapponesi. Si tratta della realizzazione, per la prima volta in veste di regista, di un lungometraggio animato rivolto principalmente ai bambini: "Jellyfish Eyes" (figura 1.21), che viene presentato al LACMA (Los Angeles County Museum of Art) nell'aprile del 2013.46 La storia prende spunto dalla catastrofe di Fukushima e si inserisce nel filone degli ANIME e dei mostri del dopoguerra, che Murakami ben conosce dalla sua infanzia. I mostri, realizzati in computer grafica, sono decisamente meno spaventosi dei loro progenitori (come Godzilla), perché ricordano i Pokemon della Nintendo; ma l'aspetto importante del film è lo spazio dato alla religione per mostrare ancora una volta come essa si presenti sempre più forte ogni volta che succede qualche disastro. Figura (1.21) Locandina del film "Jellyfish Eyes", 2013 L'anno successivo (2014) Murakami approda a Milano per un'esposizione dal titolo "Il ciclo di Arhat" a Palazzo Reale. La Sala delle Cariatidi che ha ospitato la mostra, gravemente danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, offre un'eccellente cornice ai soggetti dell'artista: gli interventi di restauro infatti hanno lasciato volutamente visibili le cicatrici della guerra, nel tentativo di far convivere presente e passato, in un rapporto simile a quello instaurato tra le opere dell'artista e i tragici eventi che hanno colpito il Giappone nel 1945 e nel 2011. 46 In avanzata elaborazione è il sequel. Murakami ha già praticato il genere animazione in molte occasioni a partire dal 2003, quando realizzò il suo primo spot per Louis Vuitton dal titolo "Superflat Monogram" 35 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Ho visitato questa mostra alla fine di luglio 2014, e questo è stato il mio secondo incontro diretto con l'artista dopo l'esposizione veneziana di Punta della Dogana47, dove Murakami esponeva due sculture del Figure Project. Dall'esaltazione della sub-cultura OTAKU alle immagini degli Arhat, "angeli consolatori" nelle tragedie del mondo, si avverte potentemente il percorso di crescita e di approfondimento che ha portato Murakami ad una dimensione più matura e complessa. Negli autoritratti in mostra, oltre a quelli già descritti del 2013 a Los Angeles, ne è presente uno particolarmente significativo tanto da essere stato utilizzato nella prima pagina dell'opuscolo introduttivo curato da Francesco Bonami. Figura (1.22) Dark Matter & Me, 2014 "Dark Matter & Me" (Figura 1.22) ritrae l'artista sopra un meteorite di teschi fiammeggianti, al centro di una sorta di nebulosa, che ha alle spalle un buco nero pronto ad inghiottirlo. Una metafora 47 "Where are we going?: selections of the Francois Pinault Collection." 36 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci poderosa nella sua semplicità, dell'impotenza umana di fronte all'energia e alle forze incontrollabili dell'universo, che la terra del Sol Levante ha provato direttamente e duramente sul suo stesso suolo. Infine, per l'ottobre del 2015 è in preparazione una personale dell'artista al Mori Art Museum di Tokyo. Si tratterà della prima esibizione su così larga scala in Giappone dell'artista, una imponente retrospettiva che porterà i suoi cinquecento saggi consolatori nella terra madre. L'intento della mostra, che sarà curata da Miki Akiko48 e Nanjo Fumio49, è quello di sensibilizzare anche gli stessi giapponesi al ruolo svolto dall'arte, e non solo dalla religione, nel fronteggiare disordini storici sociali e la stessa caducità della vita umana, avvicinandoli in questo modo all'indagine profonda di Murakami sul potere consolatorio e conoscitivo dell'arte50. A conclusione di questa breve panoramica sull'attività dell'artista, pare opportuno esprimere qualche considerazione: Takashi Murakami nasce sotto il segno della bomba atomica. La sua nascita è infatti connessa con l'attacco americano che colpì Nagasaki nel 1945. La bomba doveva originariamente essere sganciata sulla città di Kokura, dove viveva la madre dell'artista, ma le condizioni meteorologiche nebbiose, all'ultimo ,fecero sì che l'obiettivo cambiasse. Murakami ricorda che, durante tutta la sua infanzia, la madre era solita ripetergli che era stato fortunato: se infatti quel giorno l'atomica avesse colpito Kokura, lui non sarebbe mai nato. 48 Curatrice del Palais de Tokyo di Parigi, tra i suoi più importanti progetti curatoriali figura anche l'esibizione tematica "Trans Culture" alla Biennale di Venezia del 1995 49 Direttore del Mori Art Museum di Tokyo dal 2006, Nanjo occupa varie posizioni all'interno di vari comitati pubblici e privati tra cui la vicepresidenza dell' Association International des Critiques d 'Art (AICA) ed è membro del Comite International des Muses d'Art Moderne et Contemporain (IMAM). 50 Tuttavia alcune dinamiche sociali non lasciano ben presagire che la fama raggiunta da Murakami nel primo decennio del Duemila, possa mantenersi agli stessi livelli. Se ne citano in questa sede due in particolare, di cui la prima meno recente indicativa però di una mutazione di tendenza. A pochi giorni dalla catastrofe giapponese il 18 marzo 2011 si apre a New York (negli stessi spazi della Japan Society che avevano ospitato nel 2005 la mostra di Murakami) un'esposizione dal titolo "Bye Bye Kitty!!! Between Heaven and Hell in Contemporary Japanese Art". La mostra, curata da David Elliott, era ovviamente stata concepita prima del terremoto, ma questo per una macabra coincidenza, ha dato un'eco maggiore ad un'esposizione che, sin dal titolo, intendeva polemizzare contro i fenomeni KAWAII e OTAKU, ritenuti colpevoli di aver monopolizzato l'arte contemporanea giapponese all'estero. Sedici artisti emergenti giapponesi presentano dipinti, foto e installazioni mettendo da parte Hello Kitty, il gattino creato dalla Sanrio nel 1978, che può essere considerato il simbolo dei personaggi KAWAII. Secondo il curatore, il senso dell'esposizione sta nel mostrare un Giappone più adulto e deciso finalmente a non nascondersi dietro fiori colorati o personaggi manga. Seppur mai nominato, Murakami sembra essere evocato come il campione di un'estetica che non soddisfa più la parte più consapevole e adulta dell'arte giapponese. L'altro indicatore di un cambiamento di tendenza è invece recentissimo: si tratta della classifica della nota rivista Art Review sui primi cento potenti dell'arte contemporanea per l'anno 2014. Una graduatoria che, pur non fondandosi su dati oggettivi, riesce tuttavia ad evocare un clima culturale e a suggerire i lineamenti dei prossimi scenari geopolitici dell'arte. Tra questi cento nomi Murakami non figura, mentre sono presenti ,tra gli artisti Koons e il cinese Ai Weiwei, fra i curatori quello di Massimiliano Gioni, nonchè tutti i galleristi più importanti che lo hanno rappresentato (Gagosian, Perrotin, Blum&Poe). 37 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Intorno ai cinquanta anni sperimenta la tragedia del terremoto che stravolge il Giappone e genera un nuovo e più infido pericolo: quello nucleare. Nel grigiore della contemporaneità giapponese e nella società fluida occidentale non individua sbocchi ottimistici per il futuro; malgrado il ricorso, di volta in volta, al mito dell'adolescenza (seppure OTAKU), all'estetica KAWAI e al recupero della tradizione buddista (gli Arhats) il suo mondo Superflat sembra essere, sempre e ossessivamente imperniato sui temi della distruzione e della morte. Murakami individua però una soluzione personale, che definirei una sorta di Religione del Lavoro. Perfezionismo, disciplina, rigore (qualità peraltro tipiche del popolo giapponese) sono finalizzate ad una attività indefessa che lo porta a traguardi sempre più ambiziosi e a guadagni sempre più alti. Realizza cifre da capogiro sperimentando ambiti e tecniche diversissimi tra loro e captando tendenze ancora inespresse, ma vive come un monaco (o un OTAKU, appunto) senza consumare nulla per sé, per continuare ad investire in quella che è la sua sola vera creatura: la Kaikai Kiki Co. C'è in lui un forte desiderio di immortalità (l'oraziano non omnis moriar) che, pragmaticamente, individua nell'esempio di Walt Disney. Vedremo se la strategia del papà di Mr. DOB sarà vincente come lo è stata per il papà di Mickey Mouse. 1962 Nasce a Tokyo nel Giappone traumatizzato del secondo dopoguerra 1994 Sbarca negli Stati Uniti, fondendo il mondo Pop di Warhol con la Sub-cultura OTAKU giapponese (POKU) 1996 Fonda una Factory (Hiropon Factory) dove produce e promuove le sue creazioni 1996/1998 Realizza il primo grande progetto, Figure Project, una serie di quattro grandi sculture MANGA, rivisitate in chiave Pop 2000 Scrive il manifesto artistico Super Flat, ossia la teorizzazione della bi planarità, come elemento costitutivo della sua produzione 2003 Raggiunge la massima notorietà collaborando con Louis Vuitton per svecchiare il celebre monogramma 2005 Cura ed espone nella grande mostra "Little Boy: the Arts of Japan's Exploding Subculture" (New York) 2007 Prima grande retrospettiva al MOCA di Los Angeles "©Murakami" 2008 Collabora con Pharrell per un'opera a due mani che celebra l'incontro tra commercio, 38 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci arte e universo del lusso. "My Lonesome Cowboy", scultura del Figure Project, viene battuta all'asta da Sotheby's per la cifra di 13,5 milioni di dollari La rivista TIME lo definisce il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea 2009 Produce il video musicale "Akhiabara Majokko Princess" con protagonista l'attrice Kirsten Dunst 2010 Raggiunge il suo traguardo più ambito con una mostra personale a Versailles 2011 In seguito al terremoto e la catastrofe nucleare che mette in ginocchio il Giappone, collabora all'organizzazione di un'asta di beneficienza da Christie's, "New Day Artist for Japan" 2012 Retrospettiva "Murakami Ego" a Doha in Qatar, prima mostra in Medio Oriente, dove espone l'enorme pannello "500 Arhat" 2013 Realizza il suo primo film di animazione come regista, "Jellyfish Eyes" 2014 Espone a Milano nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale "Il Ciclo di Arhat" 2015 Si terrà al MORI Art Museum di Tokyo la prima retrospettiva dell'artista nella sua terra natale 39 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Capitolo Secondo Takashi Murakami: L'Imprenditore "In questo mondo anche le farfalle devono guadagnarsi da vivere." Issa Kobayashi 40 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 2.1 La Factory: Kaikai Kiki Co. Ltd. Secondo l'English Dictionary, il termine "Factory"(fabbrica) possiede il triplice significato di:51 - a building or group of buildings with facilities for the manufacture of goods. - any place producing a uniform product, without concern for individuality - (formerly) an establishment for factors and merchants carrying on business in a foreign country. Nel mondo dell'arte odierno il termine Factory si muove oramai di pari passo con la figura dell'artista Pop per eccellenza: Andy Warhol (1928-1987). Warhol concepì e sviluppò intorno alla sua figura uno studio di lavoro per le sue serigrafie e litografie e, allo stesso tempo, luogo di'incontro mondano e festaiolo per artisti, collaboratori, musicisti e divi, nel pieno centro della pulsante isola di Manhattan, nella New York degli Anni Sessanta. La cosiddetta "Silver Factory" (nome dovuto al fatto che le intere pareti dello studio erano rivestite di carta stagnola, allo stesso tempo luccicante e decadente, il cui effetto era potenziato dalla presenza di palloncini, sempre di colore argentato, con cui Warhol decorava il soffitto) era dunque una fucina di lavoro e perdizione, in cui di fatto si producevano opere che, una volta vendute finanziavano il tenore di vita lussuoso e brillante dell'artista e la sua cerchia (Figura 2.1). Figura (2.1) Andy Warhol all'azione nella sua Factory di Manhattan 51 The English Dictionary, www.dictionary.reference.com/browse/factory 41 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Sebbene si producesse incessantemente, la Factory di Andy Warhol si può identificare più come una corte rinascimentale che, come indicato letteralmente dal nome, una fabbrica o un' azienda. Si è dunque creata un'ambivalenza nel reale significato del termine in gergo artistico, termine poi destinato a ritornare e ritrovare la sua vera essenza grazie all'istinto imprenditoriale di Takashi Murakami, che è riuscito a conciliare, dunque a far quadrare l'aspetto della produzione artistica creativa finalizzata al guadagno, con le regole imprenditoriali e gerarchiche tipiche di una vera azienda globalizzata del nuovo millennio. L'artista giapponese, a seguito del forte interesse per l'animazione e per il tipo di organizzazione lavorativa, intesa come spazio di collaborazione e produzione che caratterizza l'attività creativa delle case di produzione di cartoni animati quali la giapponese Ghibli Studio e l'americana Walt Disney, nel 1996 fonda, poco fuori la città di Tokyo, la Hiropon Factory52. La presenza del termine factory all'interno del nome stesso dello studio, stabilisce un legame immediato con Warhol, del quale Murakami non rifugge la paternità, ma, fin dall'inizio è possibile cogliere profonde differenze nell'impostazione del lavoro operato. Nella sua "fabbrica dell'arte" Murakami integra diversi aspetti quali le attività di laboratorio tradizionali, lo studio d'artista, la corporazione e la scuola per i giovani aspiranti artisti. L'attuale visione dell'artista si riallaccia alla citata definizione di factory tratta dall' "English Dictionary": la factory di Murakami è dunque un'azienda in senso stretto, ovvero " un edificio o gruppo di edifici strutturati per la produzione di beni", un qualsiasi luogo che "produca un prodotto uniforme o seriale senza particolare preoccupazione per l'individualità" e addirittura, vista la presenza di una filiale newyorkese, è altresì identificabile con la terza definizione fornita dal dizionario: "un'azienda per mercanti che portano il proprio business in una nazione straniera". Gli esordi della Hiropon Factory (oggi Kaikai Kiki Co. Ltd.) furono tutt'altro che semplici: attorno all'artista si costituì un gruppo eterogeneo di assistenti volontari, i quali oltre ad aiutarlo nell'esecuzione dei suoi dipinti e delle sue sculture, lavoravano anche alla realizzazione di magliette e di un quotidiano gratuito, "Hiropon"53, una sorta di giornale aziendale offerto anche agli esterni. Uno degli assistenti (ora anche lui artista in proprio, rappresentato dalla Kaikai Kiki Co. Ltd., nome odierno della factory di Murakami) conosciuto attualmente con il nomignolo "Mr." ricorda il primo studio come una struttura prefabbricata, contenente non molto, oltre ad una serie di mobili recuperati dalla spazzatura, senza alcun computer né aria condizionata. 52 Hiropon non è un nome scelto a caso, si tratta infatti del nome di una metamfetamina utilizzata da civili e soldati giapponesi durante la seconda guerra mondiale. 53 Scott Rothkopf, Takashi Murakami: Company man. in ©Murakami Moca Los Angeles 42 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci "We really had no money back then, so sometimes we eat convenience store meals that had gotten too old to sell, or even boiled wild horsetails that I picked"54 Nel 1998 Murakami apre un piccolo avamposto a New York, una sorta di pied à terre,necessario per ottenere visibilità nella capitale mondiale del mercato dell'arte contemporanea. Successivamente (2001) incorpora la Hiropon Factory nella Kaikai Kiki Co. Ltd., nome con cui ancora oggi opera l'azienda. Con il passare del tempo Murakami, che continua con la produzione di opere e "merchandise" (distinzione teorizzata con il Superflat e mantenuta nella struttura aziendale), produzione che è e resta in continua evoluzione, dedica sempre più energie e attenzione all'attività collaterale di consulenza artistica (sia nei confronti dei giovani artisti che sponsorizza, che aziende pubblicitarie fra le altre) e a progetti manageriali (ad esempio GEISAI). Nella Kaikai Kiki il processo produttivo e di realizzazione delle opere si basa, attraverso l'utilizzo di modelli digitali, su tecniche di riproduzione in serie. Con all'incirca un centinaio di dipendenti, che da esperti di grafica vettoriale sviluppano al computer gli schizzi a matita di Murakami, nelle tre filiali (due a Tokyo, di cui una dedicata all'animazione, ed una a New York) la compagnia persegue, come dichiarato nel sito ufficiale della Kaikai Kiki, ben diciotto funzioni aziendali tra loro correlate, le quali meritano di essere interamente menzionate come appaiono nella pagina web dedicata alla "Business Description" : 1. Exhibitions in Japan and overseas, event coordination, contemporary art course planning and production 2. Artwork planning, production, sales and imports/exports 3. Book planning, cover and binding design, editing, publishing, sales and imports/exports 4. Art text book planning, production, sales and imports/exports 5. Clothing product planning, design, production, sales and imports/exports 6. Consumer goods planning, design, production, sales and imports/exports 7. Packaging product design, production, sales and imports/exports 8. Advertisement planning and production 9. Internet website planning and production 10. Antique sales 11. Copyrights and translation rights management and trading 54 Mr., "Early Days of the Hiropon Factory" 43 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 12. Artists and celebrities performance, illustration and manuscript management 13. Character planning, development and design sales 14. Film and video planning, production, sales and loans for promoting sales of broadcast programs and character products 15. Art lecturer dispatch and introduction 16. Animation planning, production, sales and imports/exports 17. Animal and plant handling and sales 18. All tasks accompanying all of the above55 Dalla lettura delle funzioni sopra elencate, emerge chiaramente quanto il concetto di "studio dell'artista", a lungo favoleggiato, sia stato superato da un impianto organizzativo ben strutturato in cui ogni passaggio della creazione di un' opera è efficientemente controllato, organizzato e divulgato con piglio manageriale: le funzioni offerte spaziano dall'allestimento di mostre, produzione-vendita-esportazione di opere d'arte, allargandosi poi alla creazione di libri d'arte (cataloghi), pubblicità, per arrivare addirittura ad una sorta di assistenza legale per gli artisti interessati a proteggere con copyright le proprie opere. Il punto .8, ovvero "Advertising: planning and production" ad esempio, si riferisce al lavoro di consulenza nel campo della pubblicità che Takashi Murakami può offrire. Fra tutte si può citare la collaborazione con il miliardario giapponese Minoru Mori, colosso nel settore immobiliare, il quale chiamò Murakami a rimpiazzare una delle più importanti agenzie pubblicitarie giapponesi per il lancio della Roppongi Hills nel pieno centro di Tokyo, giusto qualche mese prima dell'apertura ufficiale nel 2003. L'artista ideò una famigliola di creature sorridenti, come mascotte per il complesso. Diretti e governati da un personaggio,la cui fonte di ispirazione non così velata, era lo stesso Mori nelle vesti di una salamandra di nome Shachō (in giapponese: presidente), i personaggi furono poi realizzati come sculture, in seguito esposte all'entrata di Roppongi Hills e divenute caratteristiche del complesso, oltre che personaggi protagonisti di pubblicità televisive e piccoli souvenir. Esse sono inscindibili dalla figura di Murakami per il design e i tratti tipici dell'artista, che caratterizzano e rendono riconoscibilissime tutte le sue opere, tanto che all'artista è stata accordata la possibilità di inserirle nei suoi stessi dipinti Sostanzialmente in questo caso ci si ritrova davanti ad una forma di doppia pubblicità e valorizzazione: l'artista rende visibile, brillante e attraente il complesso immobiliare che viene messo in luce e al centro dell'attenzione. Ciò, però, avviene attraverso l'utilizzo come mascotte di personaggi dal tratto tipico di Murakami portando notorietà 55 Kaikai Kiki Co. Ltd.,"About KaiKai Kiki: Business Description" http://english.kaikaikiki.co.jp/company/summary/ 44 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci anche all'artista stesso che, ancora una volta, ha "brandizzato" un progetto. Lo stesso fatto che alcuni dei personaggi creati, come Shachō, attualmente si trovino presso la collezione del Superflat Museum, insieme alle miniature di alcune delle sculture più iconiche di Murakami, non è che un'ulteriore prova di quanto sia labile il confine tra la sua arte ed il suo lavoro commerciale. L'incursione nel mondo della pubblicità ha però dei precedenti nel mondo dell'arte, cosa invece difficile da trovare per quanto riguarda le altre funzioni manageriali della Kaikai Kiki. Ad esempio fornisce assistenza nel trasporto e nell'ottenimento delle licenze di esportazione per le opere, non solo di Murakami, ma anche degli altri artisti cresciuti e rappresentati dalla Kaikai Kiki quali Chiho Aoshima, Chinatsu Ban, Akane Koide, Mahomi Kunikata, Mr., Rei Sato and Aya Takano. Questi artisti si stanno sempre più ritagliando un proprio spazio individuale all'interno dell'azienda, per cui lavorano e dalla quale sono promossi. Lo stesso Murakami offre loro un supporto non indifferente nelle direzioni da intraprendere per le loro ricerche artistiche, fornendogli contatti per esibire anche in gallerie all'estero, gallerie dalle quali lo stesso artista è rappresentato, collaborazioni e opportunità di merchandising. La Kaikai Kiki offre anche un supporto amministrativo cruciale, assistendo gli artisti nei contatti con la stampa e per quel che riguarda complicate faccende di tassazione e fatturazione. Gli aspiranti collaboratori sono tenuti ad affrontare un periodo di prova minimo di un mese, alla fine del quale si sottopongono ad un test di iniziazione: devono realizzare un piccolo dipinto di un fungo (tipico soggetto ricorrente nei dipinti di Murakami) che sarà in seguito giudicato dall'artista. Allo stesso tempo gli artisti-impiegati di più alto grado lavorano per sviluppare e perfezionare le sculture tipiche dell'artista e da lui ideate creando una vera e propria catena produttiva (Figura 2.2). Queste operazioni sono tutte supervisionate da Murakami e, una volta ottenuta l'approvazione finale, sono pronte per partire verso nuove frontiere del mercato dell'arte. "I dipinti non sono mai finiti finché lui non dice che sono finiti" afferma Jeef Vreeland, un manager dello studio, "é un dipinto solo quando lui dice che è un dipinto". 45 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (2.2) Artisti/impiegati della Kaikai nell'atto di rifinire un'opera Lo stesso Murakami in un'intervista rilasciata a Philippe Dagen in occasione della mostra a Versailles racconta lo sviluppo di un'opera (Figura 2.3): P.D.:" Quel est le processus de création d'une œuvre?" T.M.:" Je commence par dessiner moi-même un dessin minuscule. Je le fais agrandir. Je le retouche. Je le fais agrandir de nouveau. Je le retouche encore, puis je le remets à un assistante qui le scanne. L'image est désormais dans l'ordinateur. Je la fais imprimer, la retouche de nouveau, et je répète à plusieurs reprise cette opération, en agrandissant l'image, jusqu'à ce qu'elle atteigne le format final de l'ɶvre."56 56 P. Dagen, "Toutes mes oeuvres sont faites de trucages" intervista a T.Murakami in Murakami Versailles, Editions Xavier Barral, 2010. 46 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (2.3) Takashi Murakami impegnato nella realizzazione di due sculture (Kaikai e Kiki) Dalle dichiarazioni dell'artista emerge quanti siano i passaggi della catena produttiva che portano alla realizzazione dell'opera e quanti diversi assistenti siano coinvolti in questo processo, ognuno con un compito ben preciso, il tutto sempre supervisionato e diretto da Murakami. 2.2 Il GEISAI Festival Tra le molteplici funzioni a cui è preposta la Kaikai Kiki, è giusto però approfondire il punto più eclatante e più evidente elencato tra le Business Functions della Kaikai Kiki Co. Ltd., ovvero il primo: l'organizzazione di mostre e fiere. A questo proposito è necessario fare un approfondimento sul GEISAI (Figura 2.4). GEISAI, altresì detto "Festa dell'Arte" è un evento artistico nato nel marzo del 2002, che si tiene due volte l'anno, una in primavera ed una in autunno, tra Tokyo e Taipei ( una volta si è tenuto anche a Miami), ed è una fiera evento sponsorizzata da Takashi Murakami e dalla Kaikai Kiki, allo scopo di fornire ai giovani artisti emergenti la possibilità di mostrare i propri lavori e di misurarsi con un pubblico eterogeneo costituito sia da specialisti del mondo dell'arte, critici, galleristi e pubblicitari, venuti per scovare nuovi talenti, sia da persone qualsiasi, amatori o appassionati d'arte 47 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci in cerca di occasioni, che presenziano all' appuntamento semestrale con la speranza di acquistare a poco prezzo opere di future star del mondo dell'arte. "GEISAI was a logical development of Murakami's earlier assertion that the art market should be made an integral part of contemporary art practice in Japan. It was also an application of the idea of Superflat to the structure of art evaluation and dealing, breaking down the boundaries between professionals and amateurs."57 Figura (2.4) Logo GEISAI A metà tra una competizione artistica ed un mercatino delle pulci, il GEISAI (Figura 2.5) si è evoluto moltissimo dalla prima edizione, strettamente locale, trasformandosi in un evento dal respiro anche internazionale, vista la partecipazione in passato di importanti critici e personalità del mondo dell'arte occidentale, come Tom Eccles del Public Art Fund o François Pinault, presidente della PPR e noto collezionista. Arrivato alla sua ventesima edizione, si è evoluto, e data la grande richiesta di partecipazione, è stato necessario porre delle limitazioni: ad oggi gli aspiranti partecipanti devono essere giovani artisti al di sotto dei ventinove anni, e devono superare una prova di ammissione preliminare, notificata successivamente via mail. Ecco come Murakami sul sito ufficiale dava il benvenuto ai visitatori del GEISAI#1858 e li introduceva alla" mission" dell'evento: GEISAI has now entered its 12th year of existence and its 18th incarnation. This time, all work presented will be by artists of age 29 and under. What is it that we seek from GEISAI and what should we take away from it? I'm sure that each of the exhibitors has their own answer to these questions. As the organizers, we approach each 57 Matsui M., Murakami Matrix, Building an Arena of free Competition: GEISAI as a vehicle of transforming Japanese art Presentation, in ©Murakami, Los Angeles, 2007, pag 98 58 Ad oggi il sito GEISAI è stato aggiornato solamente nella grafica, i contenuti sono rimasti invariati,compresa la home con la lettera dell'artista (firmatosi Chairman) al pubblico. 48 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci incarnation with a new theme and in recent years, that theme has increasingly become focused on the education of the younger exhibitors. 1. Art world etiquette 2. A sense of honor 3. Learning the rules Without the three things above, an artist cannot survive in the art world. I truly believe that this is what defines those who achieve success. Two years ago, I began actively pursuing projects with young artists; but with all of them, I ran into the same problems: selfishness, irresponsibility, and a lack of both guts and ambition. In response, I have begun drilling them on the above three points. If you have yet to achieve adulthood, you might be able to get by for a few years in Japan but abroad, no one will be there to pick you up when you fall, no matter what your potential as an artist. For the jury, I have selected three people who are well suited to offering chances and advice to young people. Takanori Aki, whose Good Smile Company has conquered the figure world of today. New York artist KAWS, who emerged as part of the graffiti scene in the early 2000s and whose work is influenced by Japan's collectible merchandise culture. Koichi Watari, second generation owner of the Watarium Museum, who helped me greatly around the time I made my debut. These are the three jurors we have chosen. All three have a strong sense of duty toward their work and others. We look forward to seeing you at GEISAI#18 Chairman Takashi Murakami59 Dalla lettera dell'artista trapela chiaramente il suo intento "educativo", di mentore per le future generazioni di artisti giapponesi che, come lui intendono conciliare la loro vita artistica e le loro potenzialità creative con il lavoro e la disciplina, per riuscire nel progetto condiviso di "esportare" la cultura giapponese anche all'estero. Da notare è anche il fatto che Murakami si firmi come Chairman, ovvero presidente, direttore, rendendo ancora una volta palese quanto il suo ruolo di artista e maestro sia totalmente fuso con quello di imprenditore, di business man, e quanto questa doppia natura sia ormai diventata unica. 59 Dalla home del sito ufficiale del GEISAI, http://www.geisai.net/g20_en/about/ 49 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (2.5) Spazi espositivi del GEISAI I giovani artisti che intendono partecipare, una volta superata la prova d'ammissione ed essere stati selezionati per esporre i loro lavori, devono confermare la propria partecipazione previo pagamento del loro spazio espositivo, come in tutte le fiere commerciali. Oltre ai metri quadrati disponibili ,sono offerti spazi speciali per chi propone opere digitali, live painting oltre che la mobilia necessaria ed i collegamenti elettrici. L'affitto di ognuna di queste "facilities" ha un costo più o meno alto, a seconda anche delle dimensioni e dello sviluppo tecnologico del "booth". Attraverso la Kaikai Kiki Co. Ltd. e il GEISAI Takashi Murakami riesce a fare ciò che gli piace di più: lavorare a fianco di giovani artisti. 50 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 2.3 Le Gallerie "After a lot of time working in this business; I have come to a realization. Meeting young artists and working together with them, as if in a marriage, is my greatest source of happiness"60 Così si esprime l'artista in un'intervista rilasciata al Berlin Art Journal nel giugno del 2012, in occasione dell'apertura di una filiale berlinese a Kreunzberg (oggi chiusa) della "catena" di gallerie Hidari Zingaro, l'ultima dopo le quattro di Tokyo: Kaikai Zingaro, Hidari Zingaro, Oz Zingaro e Pixiv Zingaro, nel mall paradiso degli OTAKU Nakano Broadway, e di Taipei. Chiamate Hidari Zingaro in tributo all'omonimo sovversivo scultore del periodo Edo, la cui indole ribelle e controcorrente lo rese un vero "punk" della sua epoca, le gallerie, nate nel 2010, sono, ancora una volta, luoghi in cui l' arte nelle più svariate forme, alta o bassa che sia, si incontra in un ambiente gradevole, aperto a tutti, in cui, tutto ciò che ci si trova davanti, è potenzialmente acquistabile. Ovviamente il tutto supervisionato da Murakami e frutto della creatività di giovani artisti. Nell'impianto di queste gallerie, nonostante quelle di Tokyo si trovino dentro un centro commerciale cult nella cultura OTAKU con ben 350 negozi espressamente dedicati a MANGA ed ANIME, è possibile cogliere la recente (post-Fukushima) svolta spirituale e riflessiva dell'artista che, nel tentativo di riappacificarsi e riallacciarsi alle origini, sponsorizza una parte della cultura giapponese tradizionale a lungo dimenticata: quella delle ceramiche e del rito del tè: "My aim is to get ever closer to Sen no Rikyu, the figure who is said to have established the "way of tea" (sado) in Japan. As the very person who has created Japan's wabi-sabi61 aesthetic and as an artist and philosopher, whose art form has not diminished even after a few hundred years, I believe there is much to learn from him"62 L'artista cerca di fatto un punto di contatto con il suo paese natale, dal quale non si è mai pienamente sentito riconosciuto da un punto di vista artistico, avvicinandosi al mondo dell'arte della ceramica. A suo avviso infatti, mentre l'arte contemporanea è considerata dai suoi connazionali 60 Takashi Murakami in un'intervista per il Berlin Art Journal, 29/06/2012 www.berlinartjournal.com/issue/takashimurakamis-hidari-zingaro 61 visione del mondo tipicamente giapponese incentrata sull'accoglimento e accettazione della transitorietà delle cose. Molte arti giapponesi sono considerate un esempio della filosofia wabi-sabi, tra queste vi è la cerimonia del tè. 62 Murakami nell'intervista: Takashi Murakami on Post-bubble values and Japanese Ceramics, 26/09/2013 con Darryl wee per BluinArtInfo. 51 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci come un "money game", il mondo e l'arte della ceramica risultano più familiari, oltre ad avere una funzione nella vita di tutti i giorni, cosa importante per un popolo pragmatico. Le gallerie sono dunque degli spazi espositivi con mostre sempre diverse, in cui espongono giovani artisti contemporanei e dove è possibile trovare un po' di tutto: da antichità, a ceramiche e cancelleria fino, ovviamente , a piccoli oggetti d'arte, selezionati dall'artista. Una volta visitata la galleria, è possibile sedersi a sorseggiare un caffè o una birra artigianale al Bar Zingaro, bar galleria ideato da Murakami in collaborazione con Fuglen, catena di caffè norvegesi ,con molte sedi ad Oslo . Si tratta del primo passo di Murakami in un campo per lui ancora inesplorato: il business del Food&Beverage. L'attività economica dell'artista è sempre più tentacolare (Figura 2.6). Figura (2.6) Insegna del Bar Zingaro, Nagano Broadway La decisione di aprire una filiale delle gallerie Hidari Zingaro a Berlino, capitale tedesca con un sottobosco di giovani artisti brulicante di attività, deriva dall'incontro di Murakami con Anselm Reyle, giovane artista contemporaneo tedesco, anch'egli rappresentato dalla Gagosian Gallery, in occasione di una visita dell'artista giapponese presso lo studio del collega. . Affascinato dall'atmosfera percepita, con l'aiuto di Reyle che lo mette in contatto con architetti, agenzie immobiliari e avvocati, Murakami fa partire l'ennesimo progetto imprenditoriale: la sua prima galleria in Europa. 52 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci "...the atmosphere of the city was just amazing. There was a mood to it that I can't put into words and I decided then and there that I wanted to do something in Berlin. If I was ten years younger, I'm positive I would have built a studio there but now, with my body in the shape that it is (...), I decided to share the air here by building a gallery"63 Ancora una volta il progetto imprenditoriale è quello di sponsorizzare i giovani artisti della Kaikai Kiki, per poi allargare l'invito a esporre agli artisti locali. Aperta nel 2012 e chiusa nel Marzo del 2014, la Hidari Zingaro Gallery di Berlino (Figura 2.7), voleva essere un punto di riferimento per tutti coloro interessati all'intersecarsi di arte, cultura locale e popular media in rapido sviluppo. Figura (2.7) Interno della Hidari Zingaro Gallery di Berlino, 2012 63 Takashi Murakami in un'intervista per il Berlin Art Journal, 29/06/2012 www.berlinartjournal.com/issue/takashimurakamis-hidari-zingaro 53 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 2.4 Come fare dell' arte un brand: il merchandising "He's high art. He's low culture. He's a one-man mass-market machine"64 L'identificazione della Kaikai Kiki Co. Ltd. con una vera e propria fabbrica, azienda produttiva, potrebbe far sorgere dei dubbi riguardo alla conseguente identificazione delle opere di Murakami con prodotti di consumo: è realmente possibile far coincidere un oggetto d'arte con un bene di consumo? Esiste realmente un confine invalicabile tra la fruizione artistica e il consumo vero e proprio? Apparentemente Murakami è riuscito ancora una volta a realizzare un ossimoro. "The Japanese don't really have a difference or hierarchy between high and low."65 Con questa spiegazione l'artista intende rendere noto al mondo che, in quanto giapponese, non è interessato a produrre un'arte che sia o meno "alta", in quanto a suoi occhi non vi è differenza. Per questo non sente la necessità di puntare tutto il suo lavoro solo su opere spettacolari, ma si dedica anche a progetti che sembrano essere in stridente contrasto con il suo status di artista di fama mondiale. Tra questi c'è, senza dubbio, il progetto Takashi Murakami's Superflat Museum. Realizzato in collaborazione con le aziende giapponesi produttrici di giocattoli Kaiyōdō e Takara, si tratta di una serie di shokugan66 (snack toys, giochi delle merendine), figurine e modellini di una grandezza che varia dai 2 centimetri e mezzo ai 10 cm, raffiguranti alcuni dei personaggi tipici e ricorrenti nelle opere di Murakami (come Kaikai e Kiki o Mr. Dob), oltre ad alcune delle sculture parte del Figure Project (Hiropon, Miss Ko2) acquistabili presso i konbini67 in scatole colorate e decorate con il tratto distintivo dell'artista, i jellyfish eyes, contenenti anche due palline di chewing gum di colore rosa e dal sapore fruttato. Distribuite verso la fine del 2003 e gli inizi del 2004 e acquistabili da Lawson e 7-Eleven per la cifra di soli ¥350 ( all'incirca 3 dollari e mezzo), le cinque serie lanciate da Murakami in circa trentamila esemplari ( tutti numerati e accompagnati da un "certificato di autenticità") sono andate sold -out nel giro di poche ore, anche per il fatto che l'identità dello shokugan acquistato rimane segreta fino al momento dell'apertura della scatola, 64 Jeff Howe "The two faces of Takashi Murakami" http://archive.wired.com/wired/archive/11.11/artist_pr.html Ibidem 66 Letteralmente "mangia e gioca" sono i modellini giocattolo che si trovano all'interno delle confezioni di snack per bambini. Attualmente di interesse anche per gli adulti OTAKU per l'alta qualità che li distingue, sono esplosi nel 1999 con il lancio dei "Choco Egg" (sorta di ovetti Kinder Giapponesi prodotti dall'azienda di caramelle Furuta Japan) che all'interno contenevano animaletti e insetti di plastica della Kayōdō 67 konbini è l'abbreviazione di "convenience store", i tipici minimarket di origine americana aperti 24 ore su 24. 65 54 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci incentivando così gli acquirenti a comprarne il maggior numero possibile per non avere "doppioni" e poter avere la serie completa (Figure 2.8 e 2.9) . Figura (2.8) Shokugan, dal progetto Superflat Museum Figura (2.9) Confezione del Superflat Museum Convenience Store Edition 55 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Murakami adotta un meccanismo di distribuzione molto popolare in Giappone, e lo chiama, in modo sottilmente ironico ma perfettamente coerente con le sue intenzioni, museum. Infatti come ogni museo che si rispetti, l'artista offre delle brochure informative,che danno delucidazioni sulla collezione, creando quindi una sorta di museo itinerante e replicabile. Ogni opuscolo, scritto sia in lingua inglese che in lingua giapponese, racconta la storia del character che accompagna, focalizzandosi non solo su chi è il personaggio, ma anche sulla storia della sua genesi artistica. Ad esempio, per quel che riguarda Mr. Dob, troviamo un primo schizzo del 1993, informazioni biografiche sul collaboratore di Murakami che lo ha aiutato nel processo di ideazione del personaggio, immagini degli stickers di Dob, oltre ad altre più generiche informazioni riguardo al progetto di Murakami, terminando addirittura con una lista di letture suggerite qualora si decidesse di approfondire l'argomento. L'artista scommette dunque sul fatto che i piccoli collezionisti non abbiano solo l'interesse di acquistare le caramelle all'interno della confezione, ma siano in realtà anche affamati di arte: gli fornisce dunque gli strumenti per avvicinarsi a questo mondo e per incuriosirsi, ad esempio suggerendo che la versione di Miss Ko2 a dimensione umana è stata venduta all'asta da Christie's a New York nel 2003 per mezzo milione di dollari. Questi paralleli potrebbero, ed anzi vogliono, generare una certa confusione nell'acquirente: quale è dunque il valore di questi oggetti? Perché è possibile acquistare una mini versione di un'opera d'arte ad una cifra irrisoria? Si tratta quindi o meno di arte? Tutti i criteri perché non vi sia differenza tra l'opera venduta da Christie's e la piccola scultura che si può trovare nella scatola del Superflat Museum sono presenti: Murakami stesso infatti assicura lo stesso livello di qualità tecnica e di dettaglio, affidando la realizzazione di entrambe allo stesso produttore, la Kaiyōdō. Con queste operazioni l 'artista cerca di dare lo status di opere d'arte ad oggetti che si trovano gratis all'interno di prodotti di consumo, nel tentativo di avvicinare i suoi conterranei, generalmente sospettosi o indifferenti riguardo all'argomento, al mondo dell'arte contemporanea, creando una nuova generazione di collezionisti: "I hope that the shokugan figures, which customers may purchase at a convenience store, will become a starter kit for an art collection"68 Con queste parole l'artista sembra dunque legittimare i personaggi del Superflat Museum come vere e proprie opere d'arte, anche se, in questo caso ,il vero progetto artistico è concettuale ed è il suo intento di consacrare il prodotto di consumo come arte, affermando così la sua opera. 68 Takashi Murakami in ©Murakami, The company Man by Scott Rothkopf, MOCA, Rizzoli New York, 2007 56 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Questo modo di concepire il suo progetto artistico, lo porta nel 2006 a scrivere un libro:" Geijutsu kigyōron" (Teoria dell' Arte dell'Imprenditoria), solo in lingua giapponese, in cui dimostra un parallelo tra gli artisti e i "business man" fondatori di nuove attività (si potrebbe dire ideatori di start-up) (Figura 2.10). Figura (2.10) Cover del libro Geijutsu Kigyōron, Takashi Murakami 2006 La ragione per cui il libro è pubblicato solamente in lingua giapponese è ben precisa: Murakami intende rivolgersi al suo paese per scuoterlo e aprirgli gli occhi per quanto riguarda il giusto modo di creare arte contemporanea e di sfondare in Occidente come artisti: ovvero sfoderare una buona business strategy. Per provare la sua teoria quale esempio migliore avrebbe potuto evidenziare se non se stesso e la sua storia? Tracciando una breve autobiografia in cui racconta come, dal giovane artista squattrinato che era ,sia diventato una star del mondo dell'arte (proprio in quel periodo, maggio 2006, il suo dipinto "Nirvana" veniva venduto da Sotheby's a New York per la cifra di 1,1 milioni di dollari), Murakami vuole supportare la sua tesi imprenditoriale: è impossibile fare arte e diventare un artista famoso senza essere un imprenditore altrettanto capace. 57 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci "In order to stand up to Western artists, I analyzed the mechanism of Western art. I also polished my skills in creative management, making hypotheses and testing them"69 L'artista sostiene che la vera ragione per cui non sono molti gli artisti giapponesi di successo sia proprio perché, a differenza sua, non abbiano una strategia di business efficace. Molti sono gli aspetti del mondo dell'arte del Giappone che critica, in una sorta di complesso edipico con il paese che gli ha dato i natali e dal quale non si sente sufficientemente compreso e amato, malgrado ne cerchi costantemente l'approvazione. Innanzitutto lamenta il fatto che gli artisti giapponesi non si rendano conto di quanto fare arte sia in realtà un'attività commerciale, accusando chi nega questa identità di intenti, di temere che il suo lavoro artistico non venda. Altre critiche che muove sono riguardo alla scarsa attenzione posta nella vera e propria traduzione letterale dei testi a corredo dei lavori dei suoi colleghi. Dal momento che in Occidente la lettura di un'opera d'arte è anche molto concettuale, e va pertanto contestualizzata, è necessario offrire tutti gli elementi per la comprensione nel modo più chiaro possibile, ed è per questo, spiega, che è costantemente seguito da un team di traduttori che visionano le sue bozze molteplici volte, per essere certi che il messaggio che porta con sè una sua opera sia perfettamente comprensibile nella sua vera essenza. Il libro dunque si struttura come una sorta di manuale per l'artista imprenditore. Nel 2007, quasi a riprova di quanto affermato nel volume pubblicato l'anno precedente, inaugura un'enorme retrospettiva al MOCA di Los Angeles, © Murakami, ma soprattutto inaugura un'ulteriore inedita strategia di business, che si rivelerà molto fortunata: alla fine del percorso espositivo è infatti allestito un negozio, in cui l'artista, di fatto, mette in vendita una grande quantità di gadget, magliette, cartoleria e merchandise, prodotta dalla Kaikai Kiki, oltre ad una vera e propria boutique operativa di Louis Vuitton , dove sono vendute le borse da lui create nella celebre collaborazione con Mark Jacobs, creando così una sorta di Museum Shop totalmente parte integrante della mostra (Figure 2.11 e 2.12) . 69 Takashi Murakami, Geijutsu Kigyo Ron, 2005, Gentosha 58 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (2.11) Lo shop allestito alla mostra © Murakami al MOCA di Los Angeles, 2007 Figura (2.12) La boutique di Louis Vuitton all'interno dell'esibizione ©Murakami al MOCA di Los Angeles 2007 La retrospettiva è stata un vero e proprio successo di marketing: non solo perché il museo non recepì alcun compenso per ospitare la boutique di Louis Vuitton, e il brand del lusso diede quindi un party di lancio della mostra al quale presenziò tutto il jet-set losangelino, con conseguente 59 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci attenzione mediatica, ma anche perché, la presenza delle borse in edizione limitata presso l'esibizione, attirò sia quel pubblico composto da appassionati d'arte e esperti del settore, che avrebbe ad ogni modo visitato l'esibizione, che un'enorme fetta di amanti del lusso che finora non avevano mai più di tanto partecipato al panorama artistico. Murakami in questa occasione rafforza dunque quell'aspetto del suo progetto artistico che divide la critica dell'arte: il "brandizzare" la sua opera, fare della sua creatività un bene di consumo riconoscibile. È così che si concretizza la sua ricerca dell'immortalità? Ad ogni modo i progetti di merchandise si susseguono senza interruzione, ed in ogni parte del mondo vi è un'ondata di piccoli gadget (calamite, peluche, porta chiavi, adesivi e poster) alla portata di chiunque sia alla ricerca di affari nel campo dell'arte o desideri possedere un piccolo oggetto ideato da un grande artista, potendo acquistarlo a prezzi accessibili (seppur a costo di grandi code). Gli oggettini di merchandise sbarcano nei concept store come Colette a Parigi70, e nelle stesse gallerie che rappresentano l'artista come la Gagosian Gallery71, sul cui sito attualmente è possibile "mettere nel carrello" (ovvero acquistare nel negozio online) sticker, poster e cuscini disegnati dall'artista con prezzi che variano da un minimo di 10$ per gli adesivi ad un massimo di 2000 $ per i cuscini a forma di fiore in formato extra large (Figura 2.13). Figura (2.13) Cuscini disegnati da Murakami, merchandise. 70 La Francia è il paese europeo, insieme alla Gran Bretagna, in cui l'artista ha più riconoscimento, in seguito alla collaborazione con Louis Vuitton, l'esibizione di Versailles, oltre ad essere la patria di una delle prime gallerie estere che hanno esibito opere di Murakami, la Galerie Perrotin di Parigi 71 Sede di alcune "Solo Exhibitions" dell'artista nella sede di Roma (2010) e di Londra (2011) 60 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Come ultima arriva la consacrazione da parte di Google: a dimostrazione del fatto che ormai l'artista ha ampiamente superato i confini del mondo dell'arte, diventando un'icona pop riconoscibile da chiunque, Murakami riceve l'incarico di creare il doodle72 del motore di ricerca in occasione del solstizio d'estate (per l'emisfero nord) e d'inverno (per l'emisfero sud) nel giugno del 2011, progetto accolto con entusiasmo, in cui ovviamente sono riconoscibili i due characters, vero marchio di fabbrica di Murakami: KaiKai e Kiki (Figure 2.14a e 2.14b). Le incredibili ramificazioni dell'attività artistica di Takashi Murakami diventano sempre più tentacolari. Figura (2.14a) Doodle per il solstizio d'estate, 21 giugno 2011, Takashi Murakami per Google Figura (2.14b) Doodle per il solstizio d'inverno, 21 giugno 2011, Takashi Murakami per Google 72 il doodle è una versione modificata del logo Google che viene visualizzata sulla home page del sito in occasione di date o ricorrenze particolari. Statici o interattivi, sono anche stati spesso utilizzati per celebrare personaggi importanti e di rilievo per la storia dell'umanità e del progresso. 61 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 2.5 Collaborazioni con il Jet-set Numerose sono le incursioni di Takashi Murakami in campi "adiacenti" a quello dell'arte: dalla moda, al cinema e l'animazione, l'artista ha sperimentato di tutto. Sembrano non esservi più limiti in ciò che è possibile trasformare in arte. È il 2003 quando Murakami riceve da Marc Jacobs, all'epoca direttore creativo di Louis Vuitton oggi stilista in proprio, l'incarico di ripensare il monogramma della maison. "La prima volta che ho visto il lavoro di Takashi, ho sorriso pensando: ʽDa dove viene questa bomba?ʼ è ho pensato che sarebbe stato fantastico se chi aveva inventato questo strabiliante mondo di creature psichedeliche, occhi di medusa, pupazzi stilizzati e fughi magici fosse stato disposto a mettere mano al monogramma icona di Louis Vuitton."73 Dopo una serie di confronti, l'artista propone a Jacobs un serie di tavole, dando così vita ad una fortunata collaborazione che durerà per anni. Le tavole vedevano il monogramma tradizionale stravolto in trentatre colori acidi su fondo nero e bianco. Nell'anno seguente nascono altre due collezioni, Cherry Blossom e Eyes Series (Figura 2.15). La prima è un riferimento esplicito alla patria dell'artista: con petali rosa di ciliegio disseminati sulla tela classica il rimando alla suggestiva e idilliaca primavera giapponese, l'artista vuole ricordare al mondo la sua giapponesità, La serie Eyes riprende invece un motivo spesso ricorrente nelle opere di Murakami: gli occhietti colorati di medusa. La collezione Cherry Blossom comprendeva: Papillon e Retro, Pochette Accessoires, portafoglio Tresor, portamonete, portachiavi , tessili e molti accessori. Nella collezione Eyes invece figuravano un foulard e quattro diversi modelli di borse: Eye DareYou, Eye Love You, Eye Need You e Eye Miss You. Figura (2.15) Le diverse fantasie create da Takashi Murakami per Louis Vuitton 73 Louis Vuitton, Arte, Moda e Architettura, Rizzoli New York, 2009 pag. 291 62 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Il successo mediatico e il riscontro economico furono incredibili: nonostante ci fosse chi gridava allo scandalo, le borse furono tutte vendute registrando un incasso di ben 300 milioni di dollari, rendendola la serie di borse più venduta di sempre e diventando un vero e proprio oggetto cult venerato dalle fashion victims. Oltretutto, per lanciare mediaticamente il progetto, Murakami rispolvera una delle sue passioni giovanili, l'animazione, realizzando, in collaborazione coll'animatore e regista giapponese Hosoda Mamoru (1967), un corto animato, intitolato "Super Flat Monogram" (Figura 2.16) della durata di cinque minuti. Protagonista dello spot una bambina, Aya, che, davanti ad un negozio Louis Vuitton con in vetrina alcune borse, presumibilmente in attesa di amici, è intenta a mandare messaggi con il cellulare. All'improvviso,piccoli personaggi iniziano a prendere vita dai monogrammi colorati in vetrina, e il cellulare sembra magicamente scivolare dalle mani di Aya , cadendo per terra. Avvicinatasi per raccoglierlo, viene preceduta da un fantastico panda-cartoon colorato, che sembra essere l'unica a vedere. Il panda, però, invece di restituirle il telefono, cogliendola di sorpresa, lo inghiotte suscitando la sua rabbia, e, mentre la ragazzina, con i suoi piccoli pugnetti di bambina, lo colpisce sulla pancia stizzita, il panda inghiotte anche lei. La bambina, all'inizio, sembra precipitare in un baratro ma poi si ritrova a fluttuare in un incredibile mondo coloratissimo animato da characters KAWAI, fiorellini e monogrammi di Louis Vuitton coloratissimi. Inizia dunque uno svolazzante viaggio in questa fantastica dimensione, saltellando da un monogramma all'altro e cercando di recuperare il suo telefono. Una volta rimpossessatasi del cellulare, inizia a scattare fotografie di tutti i personaggi che incontra, compreso lo stesso panda che sgranocchia un'incredibile pianta di bambù, e ad inviarle agli amici che sembrano preoccupati per lei. Poco a poco questo meraviglioso mondo sembra svanire e la bambina si ritrova nuovamente nel monocromatico mondo reale, circondata dagli adulti indifferenti, e tutto lascia pensare che si sia trattato di un sogno ad occhi aperti. Ma quando, raggiunta finalmente dai suoi amici, scappa per andare a giocare, aprendo il cellulare,ritrova una foto del panda, scattata nella coloratissima dimensione Louis Vuitton, con una foglia di bambù. Rassicurata, sorride fiduciosa del fatto che si possa essere trattato di fatto reale e raggiunge gli altri bambini correndo. Lo spot manda dunque un messaggio non poi così subliminale a chi lo guarda: acquistare e possedere una delle borse Louis Vuitton della collezione siglata Takashi Murakami, equivale a fare un viaggio nell'immaginario colorato e costellato di piccole creaturine KAWAII dell'artista, e a dare un po' di brio ad una vita altrimenti monotona e vuota. Quale messaggio di marketing migliore per tutti coloro che vedono nella moda un vero e proprio stile di vita?. 63 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Figura (2.16) Immagine tratta dal corto "Superflat Monogram", 2003 Ma Murakami non si limita soltanto a svecchiare il monogramma caratteristico della maison francese, anzi se ne impossessa definitivamente, sfruttando l'occasione del lancio delle borse per creare una serie di opere d'arte in cui, non soltanto ripropone i personaggi del corto come protagonisti, ma crea anche vere e proprie tele in cui compare unicamente il monogramma Louis Vuitton come da lui rivoluzionato. Si vedono dunque in alcune opere i personaggi feticcio dell'artista come Kaikai e Kiki volteggiare su uno sfondo fatto di L e V colorate, e soprattutto, l'opera "Panda" (2003, Figura 2.17), una scultura dell'animale, fantastico protagonista di "Superflat Monogram", adagiato sopra un baule di Louis Vuitton, ricoperto di fiori e sorridente. Figura (2.17), "Panda", 2003 64 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Dato il grande successo di questa prima edizione, Murakami collabora nuovamente, nel 2007, con la maison Louis Vuitton e, in occasione del trasferimento della sua retrospettiva dal MOCA di Los Angeles al Brooklyn Museum of Art di New York, allestisce, all'interno dello stesso museo, uno store temporaneo Louis Vuitton, in cui sono in vendita le borse della nuova edizione limitata. In questa occasione l'artista ha lasciato invariato il monogramma della maison intervenendo invece sul classico fondo marrone delle borse che diventa in questo caso camouflage, in due versioni, una a chiazze marrone/verde militare, l'altra verde/grigio. Ancora una volta la visione condivisa di Marc Jacobs e Murakami si rivela un successo, lasciando tutti con un grande interrogativo: sono dunque state definitivamente abbattute le barriere intellettuali che separavano l'arte dalla moda? L'artista giapponese non dà una risposta, ma con la sua noncuranza verso possibili differenze tra "high" e "low" culture lascia intendere il suo punto di vista, nonchè uno spiccato fiuto per gli affari. Lo stesso fiuto lo porta, sempre nel 2007, a collaborare con un altro personaggio del Jet-set, il rapper, produttore e stilista americano Kanye West (Figura 2.18). Il musicista, infatti, in occasione del tour giapponese, l'anno precedente aveva visitato la Factory di Murakami, rimanendo affascinato dalla sua produzione. Dopo aver pensato di lavorare insieme alla creazione di una collezione di gioielli per tutte le tasche a tema MANGA, Kanye affida al giapponese la supervisione della direzione artistica del suo album "Graduation", così come l'incarico di disegnare tutte le copertine dei singoli di accompagnamento all'album. Come i precedenti, l'album prevedeva delle immagini della vita scolastica, conducendo ad una cerimonia di laurea che si svolge in un'università della città immaginaria Universe City. È lo stesso artista e rendere noto il messaggio che si cela dietro la metafora scolastica: " The cover is based on Kanye's theme of student life. School. It's a place of dreams, of righteousness, a place to have fun. It's also occasionally a place where you experience the rigid dogma of the human race. Kanye's music scrapes sentimentality and aggressiveness together like sandpaper, and he uses his grooves to unleash this tornado that spins with the zeitgeist of the times. I too wanted to be swept up and spun around in that tornado."74 L'intera storia che si sviluppa lungo il booklet, vede come protagonista un orsetto antropomorfizzato con le sembianze di Kanye,nel tentativo di correre a scuola per la cerimonia di 74 Murakami, intervista rilasciata a Simon Vozick-Levinson "Kanye's Work of (CD) Art Takashi Murakami talks about designing the rapper's ''Graduation'' cover", Ottobre 2007. http://www.ew.com/ew/article/0,,20057986,00.html 65 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci laurea. Queste stesse immagini sono poi state animate dallo stesso Murakami realizzando il videoclip del brano "Good Morning". Date le precedenti intuizioni dell'artista, rivelatesi sempre vincenti dal punto di vista della visibilità, non dovrebbe stupire il fatto che l'album, il primo giorno dalla sua uscita, abbia venduto oltre 437.000 copie negli Stati Uniti e abbia debuttato al primo posto della classifica statunitense Billboard 200, vendendo oltre 957.000 copie nella sua prima settimana. Figura (2.18) Kanye West e Takashi Murakami, 2008 In seguito a questa collaborazione, come già era successo per Louis Vuitton, l'artista crea diverse opere, soprattutto sculture, con protagonista l'orsetto alter ego di Kanye, includendo dunque il frutto del lavoro condiviso con il rapper nella sua produzione artistica. Sulla scia di questo contatto con il mondo della musica internazionale, Murakami collabora successivamente nel 2009 anche con il cantante e produttore discografico Pharrell, come già approfondito nel Capitolo Primo, nella creazione dell'opera "Simple Things" (2009). 66 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Hiropon Factory/ KaiKai Kiki Co. Ltd. Fondata a Tokyo nel 1996, nel 2001 cambia nome in Kaikai Kiki Co. Ltd. e, successivamente, nel 2002, inaugura una sede a New York. Oltre a Murakami, rappresenta altri artisti giapponesi cresciuti nella sua orbita, gestendo la produzione e la promozione delle opere d'arte, l'organizzazione di eventi e la distribuzione del merchandise. GEISAI Festival dell'arte giovanile, organizzato e sponsorizzato dalla Kaikiai Kiki, si tiene due volte l'anno, a partire dal 2002, con l'intento di dare supporto agli artisti emergenti e dedicare loro uno spazio per il debutto nel mondo dell'arte Le Gallerie Zingaro Circuito di gallerie di proprietà di Murakami, anche esse sponsorizzate dalla Kaikai Kiki. Questi spazi espositivi, dall'intento simile al GEISAI, promuovono l'attività di giovani artisti promettenti che non hanno frequentato le istituzioni convenzionali dell'arte Il merchadise Attività collaterale di Murakami di diffusione delle proprie opere in formato miniaturizzato e soprattutto a prezzi contenuti, distribuite in modo trasversale dalle mostre ai negozi, fino ad arrivare ai supermercati. Le collaborazioni con Nel 2003, Murakami intraprende la prima di una serie di collaborazioni il mondo della moda e con il mondo della moda, della musica e della pubblicità, quella con il della musica marchio di lusso Louis Vuitton, ridisegnando il classico monogramma della maison. L'enorme visibilità che ne deriva, lo conduce a nuove collaborazioni con personaggi di spicco del jet-set occidentale, quali Kanye West e Pharrel Williams. 67 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Capitolo Terzo Takashi Murakami: Il mondo delle aste "Nirvana di Buddha al di là dei fiori e del denaro." Issa Kobayashi 68 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 3.1 I Numeri: qualche dato sui risultati ottenuti dalle opere di Murakami con le vendite in asta 75 Fino a questo momento il focus è stato sulle attività imprenditoriali dell'artista. Ma come si traducono, in termini di risultato economico e di andamento in sede d'asta, tutte le molteplici e tentacolari attività e i progetti, artistici e non, dell'artista? È necessario a questo punto fare una panoramica dell'evoluzione del mercato di Takashi Murakami negli ultimi anni, per poter comprendere al meglio il suo lavoro e la sua opera, e come vengono accolti dal pubblico. L'artista è passato dall'essere al posto 23501 della classifica degli artisti più quotati nel 2000, agli albori della sua carriera, alla posizione 123 nel 2013 (classifica in quell'anno dominata da Andy Warhol e Pablo Picasso), attestandosi addirittura, nel 2008, al trentasettesimo posto, la posizione più alta in classifica mai raggiunta dall'artista (quell'anno la classifica vedeva al primo posto Pablo Picasso, seguito da Francis Bacon e Damien Hirst). Con un fatturato di 15,561,924.00 $ ed un tasso di crescita del 30% nel 2013, chiunque avesse investito 100 $ nel 2001 in un'opera di Murakami ora ne ricaverebbe in media 977 $ per l'equivalente.76 Si passi adesso all'analisi di qualche grafico77. Lo schema (Grafico 3.1) che segue evidenzia l'evoluzione del mercato dell'artista giapponese dal 2006 fino al gennaio 2014. Salta subito all'occhio quanto l'andamento sia discontinuo nel corso degli anni, alternando picchi e ribassi. Chi nel 2006 aveva investito 100 $ in un'opera di Murakami nel 2006, il gennaio successivo si ritrova con una piccola perdita: quei 100 $ valgono nel gennaio del 2007 circa 85 $. Il mercato sembra però favorire coloro che hanno acquistato le opere di Murakami i due anni seguenti (2008 e 2009) , non a caso si tratta del biennio che segue una serie di momenti significativi nella vita dell'artista: la retrospettiva in quattro paesi lanciata dal MOCA di Los Angeles, ©Murakami, del 2007 gli offre una visibilità come mai l'aveva avuta fino a quel momento, di pari passo con il lancio della seconda limited edition di borse Louis Vuitton, e con la collaborazione con Kanye West. Alla fine del biennio infatti gli 85 $ del 2007 risalgono, superando la quota di investimento iniziale, valendo 159 $, con un surplus di 59 $. Il 2010 vede un nuovo tonfo, raggiungendo la quota più bassa mai registrata nel corso degli otto anni in analisi: 76 $. Ciò 75 Tutti i dati proposti ed analizzati in questo paragrafo provengono dal sito www.artprice.com, sono proprietà intellettuale dei creatori della pagina web e sono stati acquisiti attraverso la sottoscrizione ad un abbonamento annuale che consente l'accessibilità ai dati previa pagamento 76 Dati provenienti dal sito www.artprice.com 77 i grafici sono stati sviluppati sulla base dei dati reperititi su www.artprice.com 69 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci nonostante, negli anni seguenti, i valori riprendono quota, senza mai più riscendere sotto i 100$. (2011: 125 $ - 2012: 152 $ - 2013: 109 $ - 2014: 147 $), Grafico (3.1): EVOLUZIONE DEL MERCATO 01/2006-01/2014 180 160 140 120 100 Colonna1 80 60 40 20 0 gen-06 gen-07 gen-08 gen-09 gen-10 gen-11 gen-12 gen-13 gen-14 Grafico (3.1): Evoluzione del mercato dell'artista dal 2006 al 2014 Il giro d'affari generato dalle opere in asta dell'artista, dal 2006 agli inizi del 2014, ha anche esso avuto un andamento poco costante, che ovviamente segue l'evolversi degli eventi che segnano la carriera degli artisti. Il grafico che segue (Grafico 3.2) evidenzia proprio questo aspetto, ovvero il volume di vendite generate dalle aste in dollari, che raggiunge un picco di 32,040,354 $ nel 2008, anno in cui, non a caso, l'artista ottiene la sua posizione più alta negli anni nella classifica degli artisti più quotati, collocandosi al trentasettesimo posto, e soprattutto anno in cui l'opera parte del Figure Project "My Lonesome Cowboy" viene battuta all'asta da Sotheby's per la cifra di 13,5 milioni di dollari (generando quindi quasi il 50% del volume registrato per quell'anno). L'anno successivo (2009) si registra invece un tonfo a quota 3,107,168 $. Gli anni seguenti invece si stabilizza ad una quota di giro d'affari medio di circa 15,445,500 $, con andamento piuttosto costante, senza particolari picchi o tonfi, a differenza dei primi quattro anni evidenziati, Da notare, 70 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci in ogni caso, è che, nei primi due anni presi in considerazione, il giro di affari parte da poco meno di 2,000,000 $ (per la precisione 1,999,798 $) nel 2006, mostrando già una crescita significativa nel 2007 a quota 7,623,062 $. Segue il grafico dettagliato: Giro di affari generato dalle aste, periodo 2006-2013 Fatturato 2006-2013 32040354 17926616 15878738 15561924 12417878 7623060 3107168 1999798 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Grafico (3.2) Giro di affari generato dalle opere in vendita in asta dal 2006 al 2013 Takashi Murakami è un artista molto versatile, che utilizza le tecniche più diverse nelle sue produzioni. Le sue opere sono multiformi, si passa da sculture in fibra di carbonio, a olii su tela, fino a stampe e litografie. La riproducibilità di alcune tecniche, e l'immane lavoro dietro ad altre ,fanno sì che, non soltanto alcuni tipi di opere siano più diffuse, ma, ovviamente, anche che costino meno rispetto a quelle più rare o uniche e il cui processo produttivo è risultato più dispendioso. I quattro grafici che seguono vogliono mettere in evidenza proprio questo rapporto: da un' analisi delle opere vendute nel corso dei quattordici anni che vanno dal 2000 al 2014, si evince il numero e la percentuale di opere vendute per tipo di tecnica impiegata (Grafico 3.3 e Grafico 3.4), mentre ,studiando gli ultimi due grafici (Grafico 3.5 e Grafico 3.6) si delinea il volume di affari generato 71 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci dalla vendita in asta dei lotti, a seconda della tecnica impiegata per realizzarli, sia in cifre che in percentuale del volume totale. Il primo grafico (Grafico 3.3) illustra le sette tecniche utilizzate dall'artista tra il 2000 e il 2014, attribuendo a ciascuna il numero dei lotti venduti all'asta realizzati con quella tecnica. Vediamo che dell'artista sono state offerte in vendita soprattutto stampe multiple, ben 2353, seguite da 392 sculture, 232 dipinti, 45 disegni, 2 oggetti (con ogni probabilità i cuscini a forma di fiore realizzati dall'artista, di cui si nota il passaggio in asta nel capitolo successivo), 2 arazzi, 1 fotografia e 1 ceramica. Numero di lotti venduti per tipo di tecnica 2000-2014 Numero di lotti venduti 2000-2014 2353 392 232 45 pittura stampa multiplo scultura disegni acquerello 1 ceramica 2 oggetti 2 1 foto arazzo Grafico (3.3) Numero di lotti venduti all'asta per tipo di tecnica utilizzata (2000-2014) Il Grafico 3.4 trasforma in percentuale i numeri forniti dal precedente: dunque vediamo che, nell'arco degli stessi anni, il settantasette per cento dei lotti venduti erano stampe multipli e litografie (il che è perfettamente coerente con la loro natura plurima, in quanto edizioni), le sculture contano il 13% mentre i dipinti l' 8%. Il restante 2% erano le altre quattro tipologie di opere ovvero fotografie, oggetti, arazzi e ceramiche. 72 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Percentuale di lotti venduti per tipo di tecnica utilizzata 2000-2014 scultura 13% altro 2% pittura 8% stampa multiplo 77% Grafico (3.4) Percentuale di lotti venduti per tipo di tecnica utilizzata (2000-2014) Una volta chiarito questo aspetto, è necessario aggiungere un ulteriore elemento, ovvero il volume di affari generato da ogni tipo di tecnica utilizzata per l'opera. Anche in questo caso l'analisi è sia numerica che in percentuale. Si evince dunque dal Grafico 3.5 che il volume di affari generato dalla pittura è di media di 5,549,429 $, dalle sculture 1,379,234 $, dalle stampe e le litografie 237,890 $ e dai disegni di 65,300 $. Volume di affari generato per tipo di tecnica 2000-2014 Volume di affari generato per tipo di tecnica 5549429 1379243 237890 pittura 65300 stampa multiplo scultura disegno Grafico (3.5) Volume di affari generato per tipo di tecnica utilizzata (2000-2014) 73 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Trasformati dunque in percentuale, questi dati mostrano che, del volume totale di affari generato, il 77% deriva da opere dipinte, il 19% da sculture, il 3% da stampe e litografie e l'1% da disegni. Percentuale di volume di affari generato per tipo di tecnica utilizzata 2000-2014 disegno 1% stampa multiplo 3% scultura 19% pittura 77% Grafico (3.6) Percentuale volume di affari generato per tipo di tecnica utilizzata dall'artista (20002014) Da un'analisi dei grafici emerge chiaramente che, sebbene il tipo di opere dell'artista più frequentemente venduto in asta, con un numero di 2353 esemplari venduti, pari ad una percentuale che si attesta a più del 70 %, siano le stampe multiple e le litografie (per ovvie ragioni intrinseche alla natura stessa della tipologia di opera, quali il loro essere multipli, parti di serie ed edizioni numerate, sempre studiate e firmate dall'artista ma ovviamente non uniche), contribuiscono al volume di affari generato dalle aste con una percentuale di solo il 3%. L'esatto contrario avviene per quanto riguarda invece la pittura che, con il suo 7% di volume nella produzione, apporta più di dieci volte in termini di volume economico, avendo fatto guadagnare nel corso degli anni una media di 5,549,429 $. La scultura si colloca in un punto mediano, trattandosi del 12,9% del venduto a fronte di un 19,1% del volume di affari. La diffusione dunque su larga scala in termini di esemplari di stampe multiple, a prezzi decisamente più accessibili, evidenzia come Murakami, pur avendo forte presenza nell'arte cosiddetta "alta", è stato in grado di coniugarla con altre forme più praticabili, addentrandosi capillarmente nel mercato a vari livelli. 74 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci In ultimo, il Grafico 3.7 mette in relazione il numero di opere vendute per fasce di prezzo. Sono individuate undici fasce di prezzo così ripartite: Fascia 1 da 0 a 100 $ Fascia 2 100 - 500 $ Fascia 3 500 - 1000 $ Fascia 4 1000 - 5000 $ Fascia 5 5000 - 10000 $ Fascia 6 10000 - 50000 $ Fascia 7 50000 - 100000 $ Fascia 8 100000 - 500000 $ Fascia 9 500000 - 1 milione $ Fascia 10 1 milione - 5 milioni $ Fascia 11 più di 5 milioni $ In ognuna di queste fasce è attribuito un numero, quello delle opere vendute per quel range di prezzo in asta: Fascia 1 35 opere Fascia 2 210 opere Fascia 3 572 opere Fascia 4 1587 opere Fascia 5 239 opere Fascia 6 189 opere Fascia 7 33 opere Fascia 8 107 opere Fascia 9 3 opere Fascia 10 18 opere Fascia 11 2 opere Il maggior numero di opere vendute in asta si colloca nelle fasce mediane, dalla Fascia 3 alla Fascia 5, ovvero precisamente l'ottanta percento delle opere, il che è coerente con i grafici esaminati prima, considerato che il maggior numero di opere vendute appartiene alla categoria delle stampe e dei multipli e che questa tipologia di opere non incide sul volume di affari in così larga misura, 75 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci lasciando dunque (giustamente) intendere che stampe e multipli non partano da un base d'asta e non raggiungano dei prezzi di aggiudicazione alti. Ripartizione per1mfascia di prezzo 5m $ 2000-2014 100k-500k $ 4%$ 50k-100k 10k-50k $ 1% 6% 1% 0-100$ 500k-1m >5m $$ 0%0% 1% 100-500$ 7% 5k-10k $ 8% 500-1k $ 19% 1k-5k $ 53% Grafico (3.7) Percentuale di opere vendute per fascia di prezzo (2000-2014) Prima di concludere è necessario fare un'analisi della diffusione a livello geografico delle opere dell'artista: quali sono i paesi in cui Murakami raggiunge i volumi d'affari generati dalle vendite in asta più significativi? In questo caso non ci sono tante sorprese, tranne qualche piccola eccezione. Le opere dell'artista sono diffuse soprattutto negli Stati Uniti ed in Giappone (non a caso paesi sedi della KaiKai Kiki Co. Ltd, nonché il primo, con New York, Mecca mondiale dell'arte contemporanea, il secondo terra natale dell'artista) con un volume di affari dovuto alle aste rispettivamente di più di 73 milioni di dollari e di quasi 3 milioni di dollari. In Europa i paesi in cui è maggiormente registrata la presenza di Murakami sono Inghilterra (33 milioni di dollari) e Francia (quasi 3 milioni di dollari). Altri paesi in cui è tracciata la presenza dell'artista sono Cina, Sud Corea, Italia, Germania, Austria, Polonia, Svezia, Spagna, Olanda, Australia, Indonesia, Taiwan, Messico, Venezuela, Sud Africa, Emirati Arabi Uniti. Questo breve panorama introduce il seguente 76 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci capitolo, in cui si analizza la "capillarità", ovvero il grado di presenza delle opere di Murakami nel mondo delle aste. 3.2 Murakami e il mercato delle aste: approfondimento sui passaggi in asta delle opere. Questo paragrafo mira ad analizzare i dati dei passaggi in asta delle opere di Murakami nel corso del semestre che va da fine aprile 2014 a novembre 2014 (dati aggiornati al 10/11/2014, riportati in Appendice).78 La versatilità di media utilizzati dall'artista, nonchè la sua prolificità, si riflette nella varietà delle aste in cui si trovano le sue opere, circa quattrocento infatti sono passate in asta, solo nel corso dell'anno presente (2014),79 in case d'aste sia internazionali e di forte spicco quali possono essere Christie's, Sotheby's, ma anche Bonhams, sia in case d'asta locali, realtà più piccole diffuse in tutto il mondo, quali per esempio Mallet Japan (casa d'aste giapponese di Tokyo), la Swann Auction Gallery di New York, passando per la svedese Stockholms Auktionsverk e la francese Cornette de Saint-Cyr. In vendita anche nelle aste online, come quelle tenute dal sito Artnet.com, l'opera di Murakami è sempre più capillare a livello mondiale. L'artista infatti, spesso criticato per la sua produttività e serialità, è riuscito in realtà a creare una rete diffusa a più livelli, non solo di estimatori, ma anche di acquirenti che possano aggiudicarsi all'asta una delle sue opere. Il piglio economico dell'artista, e la sua già rimarcata noncuranza della differenza tra arte "alta" o "popolare", lo rendono estremamente "democratico" in quanto, di fatto, come emerge dallo studio dei passaggi in asta dei suoi lavori, non vi è una fascia di prezzo che non sia coperta. Di seguito sono riportati i passaggi in asta registrati dal 28 aprile all'1 maggio, come veloce esempio: in questi soli quattro giorni, i passaggi registrati sono ben tredici. 78 dati raccolti al momento della stesura della tesi, aggiornati giornalieralmente, i prezzi di aggiudicazione sono espressi in dollari, tasso di cambio anche esso aggiornato periodicamente. 79 anno in corso al momento della stesura della tesi e dello studio dei passaggi in case d'asta. 77 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci DATA TITOLO CASA D'ASTE STIMA VENDUTO A 28/04/2014 An homage to Monopink 1960 Phillips New York, 5,000 $ - 7,000 $ 8,750 $ D; An Homage to Monogold LOT.269 1,000 $ - 1,500 $ 1,625 $ 6,000 $ - 9,000 $ 8,750 $ 3,000$ - 5,000 $ 4,000 $ 6,000 $ - 9,000$ 7,500 $ 3,000 $ - 5,000 $ 5,000 $ 4,000 $ - 6,000 $ 6,250 $ 1,500 $ - 2,500 $ 3,438 $ 1960 D; An Homage to IKB 1957 D; and An Homage to Yves Klein, Multicolor D 2012 (four lithographs) 28/04/2014 Reversal D.N.A. (lithograph) Phillips New York, LOT.268 28/04/2014 Warhol/Silver; I recall the Phillips New York time when..; Kansei: like the LOT.267 river flow; Kansei:nSkulls; Kansei: Abstraction; and even the digital Realm...(six lithographs) 28/04/2014 I met a Panda Family; Phillips New York DOB&Me: on the Red Mound LOT.266 of the Dead; and Kaikai Kiki & Me: on the Blue Mound of the Dead (three lithographs) 28/04/2014 And then, and then../ Gargle Phillips New York Glop; And then, and LOT.265 the.../Kappa; And then, When That's done...Ichange What Iwas Yesterday...; and then x6 Blue (four lithographs) 28/04/2014 Flower ball Brown; Flower Phillips New York ball (3D9 From the Realm of LOT.264 the Dead (two lithographs) 28/04/2014 Flower Ball (print) Phillips New York LOT.263 29/04/2014 Homage to Francis Bacon Doyle New York (Study of Isabel Rawsthorne) LOT.110 (lithograph) 30/04/2014 Flower Ball (3D) (print) Seoul Auction LOT.37 1,451 $ - 2,903 $ 2,516 $ 30/04/2014 Flower (three prints) Seoul Auction LOT.36 3,387 $ - 6, 775 $ 3,581 $ 01/05/2014 And then and then and then Sotheby's New York 6,000 $ - 8,000 $ 8,125 $ and then and then (Pink) LOT.269 6.000 $ - 8,000 $ 5, 000 $ (+four others, five lithographs 01/05/2014 In Chai (+ three others, four Sotheby's LOT.268 lithographs) 78 Takashi Murakami: Arte in Vendita 01/05/2014 And then and then and then Margherita Ciocci Sotheby's LOT.267 6,000 $ - 8,000 $ 5,000 $ and then and then (Blue) (+ three others; four lithographs) 80 Da una lettura dei dati riguardanti i passaggi in asta di opere dell'artista, finalizzata all'analisi della capillarità in termini di diffusione dell'opera e del progetto culturale di Takashi Murakami, si evincono due fattori significativi ai fini di questo approfondimento. Vi è infatti un doppio livello di estensione del fenomeno: sia da un punto di vista geografico che a livello di valore economico attribuito alle opere. Le creazioni infatti, non solo sono passate in vendita in case d'asta distribuite in tutto il mondo (è stato rilevato addirittura un passaggio in asta nel continente africano, per la precisione nella Repubblica Sudafricana, Stephan Welz & Co.), ma vengono anche offerte in vendita con prezzi che si collocano nelle più svariate fasce di valore, con stime che passano dai 400 $ per le stampe e le litografie, ai 2.000.000 $ per opere realizzate con tecniche più sofisticate (Flowers Have Bloomed, acrylic on canvas laid on board. Sotheby's New York, asta del 14/05/14, lotto numero 61, andato poi invenduto, figura 3.1). Questo grado di saturazione del mercato è dovuto alla varietà di mezzi e stili utilizzati da Murakami, il quale, come precedentemente approfondito, concepisce una serialità nell'arte, in contrasto con l'acclarata idea, diffusa nel mondo della cultura, che ogni opera abbia valore sia culturale che economico solamente quando unica, irriproducibile e a sè stante. Ancora una volta però l'artista sembra riuscire a coniugare due nature apparentemente inconciliabili. Infatti, nonostante l'utilizzo di media che consentono una maggiore diffusione di opere quasi identiche nel contenuto e nei soggetti rappresentati, quali le litografie, ogni pezzo è però firmato, datato e reso unico da un piccolo particolare, quale il colore dello sfondo, diventando così, seppur impercettibilmente, un'opera unica anche esso, acquistabile ad un prezzo più accessibile. Si tratta dunque di un'arte alla portata di tutti, non solo per la "piattezza" di contenuti, i quali rendono comprensibile la lettura dei soggetti rappresentati, ma anche per il costo da affrontare per diventare proprietario di un pezzo d'arte contemporanea. Non sono molti gli artisti di caratura internazionale e star del mercato dell'arte contemporanea di cui si possa dire lo stesso; nelle industrie culturali la difficile reperibilità dei prodotti artistici è considerata un plus valore: tanto più è unico un determinato "oggetto culturale", tanto più alto è il suo valore, dunque si restringe sempre più la cerchia dei possibili futuri proprietari, e di frequente sono proprio le stesse industrie o gli stessi artisti a controllare l'immissione delle opere nel mercato per evitare che vi sia una sovrabbondanza delle stesse in circolazione, fattore che ne comporterebbe 80 Dati raccolti nel corso del periodo che va dal 28.04.2014 al 10.11.2014, segue in appendice la lista completa dei passaggi in asta delle opere dell'artista in questo lasso di tempo 79 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci una diminuzione del valore. In questo caso vediamo l'artista operare esattamente in senso contrario ed andare ancora una volta controcorrente: come proprietario della Kaikai Kiki Co. Ltd. infatti ha un totale controllo sulla circolazione delle sue opere, che invece inietta nel mercato diffusamente, attribuendogli egli stesso il valore, ed è per questo che è possibile trovare un set di tre litografie con una base d'asta di 3000 $. I soggetti più frequentemente proposti sono quelli feticcio dell'artista come Mr. Dob e Pom&Me, sullo sfondo si notano sempre i colori pop e accesi come fucsia, giallo, e blu acceso. Tra i passaggi registrati vi sono anche alcune tele create in seguito alla collaborazione con Louis Vuitton, a tema monogramouflage. Dallo studio dei passaggi in asta di Takashi Murakami è dunque possibile risalire e ripercorrere tutta la sua produzione artistica. Figura (3.1) Flowers Have Bloomed, 1999-2000 LOT.61 Sotheby's New York stima 2,000,000 $ 3,000,000 $81 (andato poi invenduto) 81 www.sotheby's.com Catalogue note: Featuring Takashi Murakami’s most iconic and celebrated character - Mr. DOB - Flowers Have Bloomed stands at a crux of the Japanese artist’s ground-breaking career. Executed in 2000, the present work is concurrent with Superflat, a group show that Murakami organized in the same year 80 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 3.3 Il punto di vista di un esperto Christie's In seguito al analisi del mercato e dei passaggi in asta di Takashi Murakami nel corso dell'anno 2014, si è ritenuto opportuno indagare più a fondo alcuni di questi aspetti in modo più discorsivo. A questo proposito è stato intervistato uno specialista di arte contemporanea, Ed Tang82, attualmente a capo del dipartimento First Open di Christie's New York.83 QUESTION: Could you please provide an insight of what is conceptually Contemporary Art today? ANSWER: "„Contemporary art‟ today encompasses a lot of things – it is global, takes shape in limitless forms and media. Contemporary art could be educational, inspirational, historical, commercial, challenging - it could be a lifestyle for some people while for others it could be a political weapon. It is a powerful means to express our thoughts and beliefs as well as an evergrowing economic sector. In short, Contemporary art is everywhere." Q.: Recently definitions such as “art system” have been coined and there has been much discussion concerning the emerging roles of art dealers and curators in determining the success of an artist. How does Japanese artist Takashi Murakami fit into this system? The artist can in fact enumerate between his acquaintances people such as Larry Gagosian, Emmanuel Perrotin, Massimiliano Gioni and many other stars of the contemporary art world. How much of his success is due to them? A.: The art world has always had different systems within - educational, institutional and commercial. There has been more discussion on the art market recently because of the increasingly high demand for works of art and the incredible prices for certain works of art. Murakami has become a household name around the work through his work – with the help of studio assistants, 82 Ed Tang is Head of Christie’s First Open sales. Mr. Tang grew up in Hong Kong and Tokyo, and holds a B.A. in History of Art and History from University College London. Having previously worked at another international auction house, his main area of interest ranges from Chinese Contemporary art to new developments in the art scenes of America and Europe. Since joining Christie’s in London in 2011, Mr. Tang has co-headed two consecutive October Day Sales and is Head of Thinking Big – an auction of contemporary sculptures and installations sold by the Saatchi Gallery in London. He has also worked with numerous charities to raise money through auction, including Women for Women, Valid Nutrition and he sits on the advisory board of the Chelsea and Westminster Arts for Life Health Charity. Beyond Christie’s, Mr. Tang works very closely with the Tate as an Ambassador of the Young Patrons; he also launched and CoChairs the First Futures group at the White chapel Gallery. With strong links to Asia, Mr. Tang speaks Cantonese, Mandarin and English. 83 L'intervista, riportata in lingua inglese, è tradotta in Appendice. 81 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci curators, cultural magazine editors, art dealers and collectors alike. They have all played a role in his success. Q.: Could you please share what is the valuation process of a piece of art by T.M.? A.: When valuing any work of art, it is important to consider the basics: from rarity, quality, condition, scale, color, subject matter, provenance and the specific moment in the market. For TM, these rules still apply. The most expensive work by him sold at auction had a price of 15million US dollars for a sculpture and the most expensive painting sold at auction was 4.2 million US dollars. These two works capture the very essence of Murakami in great scale and that‟s partly why the prices were pushed. Q.: Which are the factors taken into account in the definition of the range of price in which the provided value of the piece lays according to the specialist of an auction house? A. :Go back to my previous comment about the considerations. Also we refer to the seller‟s expectations and how much they paid for a work of art. Sellers don‟t tend to sell when they risk losing money. Q.: Moreover is there a piece by the artist that was particularly significant to you or that according to you perfectly encloses the Super Flat philosophy developed by the artist? A.:I think for some artists, they might have a specific work or a series that is particularly significant. But I think with TM, he is a multi-media and prolific artist who is harder to pinpoint. From printmaking to large scale installations he is equally true to his vision as an artist and his Super Flat philosophy. Perhaps this explains his success. Q.: What is (if it is possible to delineate it) the prototype of the collector buying an art piece by Takashi Murakami? Are there some features common to the collectors buying an art piece by the artist (such as nationality, country of origin, what kind of collection they have in mind, billionaires, normal people, lovers of Japanese culture or just contemporary art lovers), and which are the characteristics they share, or if they are all different people with different intentions. 82 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci A.: Takashi Murakami is someone who has built a following around the world with his body of work that range from editioned toys to museum quality/scale works. His success did not come over night and it would be safe to say that over the years, there isn‟t necessarily a „type‟ of buyer who own his works. You are right in pointing out that there are billionaires, normal people, lovers of Japanese culture or just contemporary art lovers who like and collect his work, with different intentions. Obviously more recently, since his prices have been high, TM‟s buyer base has been limited to people of means. Q.: Do you think that an acquirer pursues the artistic values and significances encased in the artworks by the artist or is it a mere economic-driven choice for the long term (not to say speculation-driven)? A.: There are buyers with very different aims – from a truly passionate connoisseur to a speculative fund of buyers – the art world has a wide spectrum. Art has become a great investment tool and to some people, there is nothing wrong in trading it for profit. Q.: The artist has frequently blurred the lines between what is considered high and low art, by pursuing both deep intellectual artistic projects (500 Arhats) and more playful and shallow ones (gadget distribution, Louis Vuitton). Do you think that the merchandise projects undertaken by Takashi Murakami like the Super Flat Museum could affect negatively his quotations in the auction market? A.: This really depends on the type of artist. With Takashi Murakami I think visibility is very important to him (to put him stamp everywhere and even on social media). He has become more than an artist, he is a brand. Q.: As in the cultural industries scarceness is one of the most valuable feature of an artistic product, will the abundance of pieces by Takashi Murakami in circulation be counterproductive for the artist in the long term? A.: There is certainly risk in being too productive. Some of the most successful artists are brilliant at managing their image and the supply/demand of their own market. Koons, Hirst, Prince are some of the names I can think of. Takashi Murakami is similar. 83 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Q.: Murakami has frequently mentioned Walt Disney and the Ghibli Studio by Hayao Miyazaki as models and as a great source of inspiration in the creation not only of his art work but especially in the development of his entrepreneurial activities, for example his Factory, the Kaikai Kiki. Has he (or will he) achieved his emulation objective? Will his companies and works turn out to be at the same “level” of the models that inspired him and will they reach the same heights both in terms of quality and success? A.: I think like Koons he has established an interesting model of entrepreneurial activities and art making, along with a very strong business mind. I don‟t think we should be thinking about „levels‟ to define it but rather, to consider its success with what they are doing to change people‟s way of looking at art and art production in the world today. Q.: Above all, do you think that his work will live through him? A.: Murakami is an icon and whether or not it caters to a universal taste, he has produced some important works and has changed the cultural landscape both in and beyond Japan. 84 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Conclusione L'arte di Murakami non nasce, ai suoi esordi, come il frutto di un'illuminazione, nè aderisce perfettamente ad un vissuto personale o ad un'urgenza di ispirazione. Il suo approdo al mondo artistico a cavallo tra XX e XXI secolo è stato piuttosto veicolato da anni di studio metodico e sistematico delle tecniche pittoriche giapponesi tradizionali e dalla fruizione prima, e osservazione analitica poi, della ricca produzione fumettistica e di animazione del Giappone post bellico. Unendo queste due componenti, per certi versi opposte e per altri complementari (ma percepite entrambe in Occidente come caratterizzanti la specificità della Terra del Sol Levante : il cosiddetto giapponismo, sia antico che moderno) con l'irruenza e la dinamicità della Pop Art newyorkese, Murakami ha saputo creare consapevolmente un mix esplosivo che soddisfacesse i gusti moderni del mondo occidentale, sempre fortemente attratto da un paese che era stato in grado, dopo il trauma post-bellico, di riscattarsi prima economicamente, e poi culturalmente, fino al boom del "Cool Japan". La strategia imprenditoriale appresa in America, sul modello di Warhol, si è andata chiarendo ed affermando di pari passo con il crescente successo: la creazione prima, e il grande sviluppo poi, delle attività della sua Factory, non vanno lette solo come ampliamento delle sue potenzialità artistiche, ma piuttosto come la produzione di un'azienda vera e propria che sforna a getto continuo, non solo opere d'arte, ma ogni sorta di oggetto, anche di risibile valore, che sia tuttavia nobilitato dal suo brand, in un'inesausta attività di merchandise. Alla base di questa strategia operativa, che allarga i confini dell'arte sino ai prodotti commerciali e consumistici, Murakami pone una teoria estetica affidata (significativamente nell'anno 2000) ad un manifesto: Superflat. La vera essenza di questa filosofia consiste nell'idea che, nella nuova società liquida della post-modernità ed in coincidenza con un'attitudine tipicamente giapponese, non abbia più senso distinguere fra alto e basso, superficiale e profondo: tutto può avere diritto di cittadinanza nel nuovo mondo dell'arte, dalle grandi sculture in metallo prezioso, alle borse stampate di marca, via, via , sino ai characters miniaturizzati in plastica per le collezioni OTAKU. A rinforzare ulteriormente le fondamenta di questa rivoluzione estetica, Murakami scrive, qualche anno più tardi, un saggio dal titolo significativo: "Teoria dell'imprenditorialità dell'arte", riservato agli artisti giapponesi, perchè si imprimano bene le dinamiche del business. Tuttavia la catastrofe giapponese del 2011 ha aperto uno spartiacque nella produzione e nelle scelte dell'artista, che sembra consapevolmente inclinare verso ambiti e tematiche più profonde, come 85 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci quella religiosa, nel tentativo dichiarato di consolare il Giappone dalle sue nuove paure. L'impressione che deriva da questi ultimi lavori, tesi a recuperare la grande tradizione del Buddismo Zen, integrandola con il resto della produzione che lo ha reso famoso, è quella di un ripensamento e di un ripiegamento profondi. Dall'analisi di dati più recenti, appare evidente una flessione sia delle quotazioni, sia della visibilità dell'artista. Naturalmente è presto per dichiarare che il "sistema dell'arte" (quella realtà complessa che detta le regole del trend, fatta da galleristi, curatori e collezionisti) abbia decretato l'inizio del declino di Murakami, ma è certo che, vuoi per la mancanza di una nuova strategia imprenditoriale rispetto al pubblico internazionale sempre più volubile, vuoi per una precisa conversione ideologica determinata anche dall'età, l'artista ha cambiato direzione e la tragedia del 2011 lo ha risospinto verso una dimensione principalmente nazionale e spirituale e, forse per questo, meno appetibile per i gusti del mercato occidentale. Vari elementi sembrano avvalorare questa tesi: dall'annuncio e la preparazione di una prima grande retrospettiva nel suo paese d'origine (paese dove non si è abituati ad investire cifre astronomiche per acquistare arte) alla scelta di aprire Gallerie personali in diversi quartieri di Tokyo, sino all'ultima mutazione artistica: la creazione, in qualità di regista, di un film di animazione (di cui è già stato annunciato il sequel), nel solco della grande tradizione giapponese. Se così fosse,bisogna augurare a Murakami che il suo legittimo desiderio di successo e di fama si affermi e si consolidi anche nella terra natale. 86 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Bibliografia AZUMA, Hiroki, Super Flat Japanese Postmodernity, 2001, http://ha.shiftweb.net/en/texts/superflat enl.html . AZUMA, Hiroki, Generazione otaku: uno studio sulla postmodernità, Milano, Jaca Book, 2010. 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Listino prezzi GEISAI PRICES GEISAI #20 Price List for Attendants Booth Limited to only ten booths Booth Without Walls fit for Digital Works and Lighting *Booth does not have walls but is equipped with power supply ¥20,000/booth [W2,000mm x D1200mm x H2,400mm] Beginning with GEISAI#20, exhibitors will now be able to purchase booths specially fit for Digital works and lighting. This is intended for those with video works or installations that employ special lighting. ★ Please note that you will be required to bring your own equipment (monitors, lights, etc) and install the equipment at the booth yourself. 。 96 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Limited to only 10 Booths Booth With Walls fit for Digital Works and Lighting *With power supply ¥90,000/booth [W2,000mm x D1200mm x H2,400mm] ★ Beginning with GEISAI#20, exhibitors will now be able to purchase booths specially fit for Digital works and lighting. This is intended for those with video works or installations that employ special lighting. ★ Please note that you will be required to bring your own equipment (monitors, lights, etc) and install the equipment at the booth yourself. Booth without Walls (Multiple booths available) ¥15,000/booth [W2,000mm x D1,200mm x H2,400mm] Each application comes with one (1) Exhibitor's Pass, regardless of the number of booths you order. Simple and free space in which you can create your exhibition from the scratch. *Starting with GEISAI#17, the exhibitors are able to purchase multiple booths. If you want any walls, please select them from the Optional Furniture and Fixtures. 97 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Live Painting Booth with a Wall (Multiple booths available) ¥35,000/booth [W2,000mm x D600mm x H2,400mm] Each application comes with one (1) Exhibitor's Pass, regardless of the number of booths you order. [Conditions] The booth is reserved for those who perform live paintings. Please set up a canvas, etc. on the booth's wall. Although the Live Painting Booths will be judged for the awards as with other booths, please note that the judging takes place between 10:00 and 14:00 on the day of the event, and your work may have to be judged before completion. Please take care not to make a mess. You will be permitted to start painting during the installation period the day before the event. Please only use painting materials that do not disturb the other participants, for example waterbased, odorless materials or pens and markers. Use of oil-based paints, lacquer spray, and volatile paints, among others, are not permitted. The surface of the wall is white wallpaper. You may apply for multiple booths. If you soiled the facility's floor, walls, furniture, or fixtures, you would be charged for the full cost of cleanup and repair. 98 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Booth with a Wall (Back Wall) (Multiple booths available) ¥70,000/booth [W2,000mm x D1200mm x H2,400mm] Each application comes with one (1) Exhibitor's Pass, regardless of the number of booths you order. [Conditions] Single-sided wood panel (with steel base) Finished with white paper Okay to use screws and nails Booth with Walls (3 Walls) (Multiple booths available) ¥90,000/booth [W2,000mm x D1200mm x H2,400mm] Each application comes with one (1) Exhibitor's Pass, regardless of the number of booths you order. [Conditions] Single-sided wood panels (with steel base) Finished with white paper Okay to use screws and nails Optional Furniture and Fixtures Additional Passes Adult: ¥1,500 each Children: ¥500 each Each application comes with one (1) Exhibitor's Pass. 99 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci If you need any additional passes for your exhibiting partners or assistants, please purchase them according to the number of people. Without a pass, you or your assistants may not be allowed to enter the hall during the event or the installation period even if you are an exhibitor. Children's passes are available for children under 6. Desk ¥4,000 each [W1,500mm x D600mm x H700mm] A simple work desk. The actual desk may be different from the image. Limited numbers available for rental. Chair ¥1,250 each A simple chair suitable for use while waiting at your booth The actual desk may be different from the image. Limited numbers available for rental. Outlet Usage ¥10,000 per rented unit (500W) We have outlets available for use with lighting and artworks requiring electricity. 84 ※Up to 5 units per person.84 GEISAI#20, Pricing. http://www.geisai.net/g20_en/offer/ 100 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 2. Report passaggi in asta di opere di Murakami dal 29-04-2014 al 10-11-2014 DATA TITOLO CASA D'ASTE STIMA VENDUTO A 28/04/2014 An homage to Monopink 1960 Phillips New York, 5,000 $ - 7,000 $ 8,750 $ D; An Homage to Monogold LOT.269 1,000 $ - 1,500 $ 1,625 $ 6,000 $ - 9,000 $ 8,750 $ 3,000$ - 5,000 $ 4,000 $ 6,000 $ - 9,000$ 7,500 $ 3,000 $ - 5,000 $ 5,000 $ 4,000 $ - 6,000 $ 6,250 $ 1,500 $ - 2,500 $ 3,438 $ 1960 D; An Homage to IKB 1957 D; and An Homage to Yves Klein, Multicolor D 2012 (four lithographs) 28/04/2014 Reversal D.N.A. (lithograph) Phillips New York, LOT.268 28/04/2014 Warhol/Silver; I recall the Phillips New York time when..; Kansei: like the LOT.267 river flow; Kansei:nSkulls; Kansei: Abstraction; and even the digital Realm...(six lithographs) 28/04/2014 I met a Panda Family; Phillips New York DOB&Me: on the Red Mound LOT.266 of the Dead; and Kaikai Kiki & Me: on the Blue Mound of the Dead (three lithographs) 28/04/2014 And then, and then../ Gargle Phillips New York Glop; And then, and LOT.265 the.../Kappa; And then, When That's done...Ichange What Iwas Yesterday...; and then x6 Blue (four lithographs) 28/04/2014 Flower ball Brown; Flower Phillips New York ball (3D9 From the Realm of LOT.264 the Dead (two lithographs) 28/04/2014 Flower Ball (print) Phillips New York LOT.263 29/04/2014 Homage to Francis Bacon Doyle New York (Study of Isabel Rawsthorne) LOT.110 (lithograph) 30/04/2014 Flower Ball (3D) (print) Seoul Auction LOT.37 1,451 $ - 2,903 $ 2,516 $ 30/04/2014 Flower (three prints) Seoul Auction LOT.36 3,387 $ - 6, 775 $ 3,581 $ 01/05/2014 And then and then and then Sotheby's New York 6,000 $ - 8,000 $ 8,125 $ 101 Takashi Murakami: Arte in Vendita and then and then (Pink) Margherita Ciocci LOT.269 (+four others, five lithographs 01/05/2014 In Chai (+ three others, four Sotheby's LOT.268 6.000 $ - 8,000 $ 5, 000 $ Sotheby's LOT.267 6,000 $ - 8,000 $ 5,000 $ Sotheby's LOT.267 6,000 $ - 8,000 $ 5,000 $ And then x6 (Red) (+ And then Artnet Auctions 2,500 $ - 3,500 $ 4,440 $ x6...(Blue)) (two lithographs) LOT.97433 17/300 (print) Rongbaozhai 1,285 $ - 2,409 $ 1,477 $ 2,455 $ - 3,437 $ 3,535 $ 2,455 $ - 3,437 $ 3,732 $ 1,000 $ - 1,500 $ 2,560 $ 1,000 $ - 1,500 $ 1,875 $ Bought in lithographs) 01/05/2014 And then and then and then and then and then (Blue) (+ three others; four lithographs) 01/05/2014 And then and then and then and then and then (Blue) (+ three others; four lithographs) 02/05/2014 09/05/2014 (Shangai) Auction Co, Ltd LOT.835 10/05/2014 And then, and then, and then, Mainichi Art Auction and then, and then Yellow LOT.722 Universe (set of six prints) 10/05/2014 The (White: the Superflat Mainichi Art Auction Method, Pink and Blue Ears) LOT.721 (set of six prints) 13/05/2014 13/05/2014 Flower Ball Blood (3D) Swann Galleries, New (lithograph) York LOT.334 I Recall the time when my feet Swann Galleries lifted off the ground, ever so LOT.333 slightly-KorinChrysanthemum (lithograph) 14/05/2014 14/05/2014 14/05/2014 15/05/2914 Flowers have bloomed Sotheby's New York 2,000,000 $ - (acrylic on canvas) LOT.61 3,000,000 $ And then, and then and then Bukowskis Stockholm 1,526 $ - 2,289 $ 2,804 $ and then (color offset) LOT.193 Blue Milk (acrylic on linen Christie's New York 40,000 $ - 60,000 $ 56,250 $ mounted on panel) LOT.568 Poke (lithograph) Stockholms 2,280 $ - 3,040 $ 1,976 $ 2,742 $ - 4,114 $ Bought in Withdrawn Auktionsverk LOT.539 15/05/2014 Kansei Platinum (lithograph) Claude Aguttes, France, LOT.314 15/05/2014 15/05/2014 Posi Mushrooms (acrylic on Phillips New York 1,000,000 $ - canvas) LOT.29 1,500,000 $ Means exceeded (oil on Sotheby's New York 300,000 $ - 500,000 canvas) LOT.604 $ 102 Withdrawn Takashi Murakami: Arte in Vendita 15/05/2014 15/05/2014 Panda Geant (sculpture) Margherita Ciocci Sotheby's New York 700,000 $ - 900,000 845,000 $ LOT.426 $ That I may Time Transcend Leslie Hindman 2,000 $ - 3,000 $ 1,375 $ (lithograph) (Chicago) Auctioneers 80,000 $ - 120,000 $ Bought in 2,321 $ - 4,514 $ Not reported 6.449 $ - 10,319 $ Not reported 1,289 $ - 2,579 $ Not reported 2,579 $ - 3.869 $ Not reported 3,224 $ - 5,159 $ Not reported 1,934 $ - 3,224 $ Not reported 2,579 $ - 3,869 $ Not reported 800 $ - 1,200 $ 750 $ 821 $ - 1,095 $ 1,040 $ 547 $ - 684 $ 910 $ 2,739 $ - 4,109 $ Bought in 821 $ - 1,095 $ 3,026 $ LOT.185 16/05/2014 17/05/2014 Superflat Monogram (acrylic Phillips New York on canvas laid on panel) LOT.177 Hypha will cover the world, United Asian little by little. We should be Auctioneers (Hong able to get out hands on that Kong) LOT.94 door to the alien world soon. Wait till we get there! (lithograph) 17/05/2014 17/05/2014 Me and Double DOB (colored United Asian screen-print) Auctioneers LOT.95 Untitled (lithograph) United Asian Auctioneers LOT.97 17/05/2014 Introduced in Time Bokan - United Asian green (+ three others, four Auctioneers LOT.99 lithographs) 17/05/2014 17/05/2014 17/05/2014 Jellyfish eyes (+ four others, United Asian five lithographs) Auctioneers LOT.100 Flowers have bloomed (+ two United Asian others, three lithograph) Auctioneers LOT.101 And then x6 (White: the United Asian Superflat Method, Blue and Auctioneers LOT.102 Yellow Ears) (+three others, four lithographs) 18/05/2014 Poproke Forest (lithograph) Bonhams Los Angeles LOT.7087 20/05/2014 And then ichimatsu pattern Artcurial- Briest- (lithograph) Poulain- F.Tajan (Paris) LOT.178 20/05/2014 Jellyfish eyes 5 (lithographs) Artcurial- BriestPoulain- F.Tajan LOT.177 20/05/2014 Inochi Doll (PVC steel and Artcurial- Briest- cotton doll) Poulain- F.Tajan LOT.171 20/05/2014 Architect of the heart Artcurial- Briest- (lithograph) Poulain- F.Tajan LOT.151 103 Takashi Murakami: Arte in Vendita 20/05/2014 Margherita Ciocci Deux estampes (set of two, Artcurial- Briest- 1,369 $ - 2054 $ 4,273 $ lithographs) Poulain- F.Tajan 7,738 $ - 11,607 $ 15,315 $ 7,738 $ - 11,607 $ 22,570 $ 7,738 $ - 11, 607 $ 13,703 $ 10,317 $ - 18,056 $ 16,927 $ Seoul Auction LOT.25 6,706 $ - 11.607 $ 7,093 $ Heritage Auction 4,800 $ - 6,400 $ 6,563 $ 800 $ - 1,200 $ 938 $ 4,362 $ Bought in 8,653 $ - 11,981 $ 12,780 $ Ravenel LOT.266 3,993 $ - 7,321 $ 3,594 $ Jellyfish eyes x e-ma flower Est-Ouest Auctions 6,449 $ - 10,318 $ 4,261 $ stand happy rainbow (mixed- Co. Ltd. LOT.921 799 $ - 1,279 $ 1,471 $ 799 $ - 1,279 $ 1,287 $ LOT.150 25/05/2015 Open your hands wide...; Christie's Hong Kong Fields of Smiling flowers; if I LOT.747 could reach...; Maiden in the Yellow...; flowers from...; & such cute flowers (six prints) 25/05/2014 Flower Ball (3D) (six prints) Christie's Hong Kong LOT.741 25/05/2014 And then...; And then...; And Christie's Hong Kong then...; And thenK Abstracts..; LOT.740 And hen, And thenK..; And then, and thenK Gargle...; & And then, And thenK...(six lithographs) 25/05/2014 Inochi doll version: Bob, Christie's Hong Kong Yamamoto, David, Zhang, LOT.718 Victor (dolls) 26/05/2014 Kaikai Kiki and me, Me and Mr. DOB, Kaikai Kiki and me (lithograph) 31/05/2014 Untitled (six lithographs) Texas LOT.72295 31/05/2014 Acupuncture painting-opening Heritage Auction wide, squeezing tight Texas LOT.72294 (lithograph) 31/05/2014 Nirvana (color offset) Galerie Bassenge(Germany) LOT.8192 01/06/2014 Project Ko2 (resin sculpture) Ravenel (Taipei) LOT.275 01/06/2014 And then - Black; Ichimatsu Pattern; Blue; Red (four prints) 01/06/2014 media) 03/06/2014 (print) Beijing Council International Auction Co. Ltd. LOT.3119 03/06/2014 (print) Beijing Council 104 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci International Auction Co. Ltd. LOT.3118 03/06/2014 (print) Beijing Council 799 $ - 1,279 $ 919 $ 3,348 $ - 5,023 $ 1,046 $ 3,348 $ - 5,023 $ 2,511 $ 2,511 $ - 3,348 $ 1,046 $ 837 $ - 1,172 $ Bought in 669 $ - 1,004 $ 209 $ 2,438 $ - 3,413 $ 2,438 $ 2,438 $ - 3,413 $ 2,438 $$ 2,665 $ - 5,331 $ 2,752 4 2,665 $ - 5,331 $ Bought in 1,666 $ - 3,332 $ 1,966 $ 3,332 $ - 5,998 3,145 $ 3,998 $ - 5,998 $ 3,145 $ 1,500 $ - 2,500 $ 1,440 $ 1,500 $ - 2,500 $ 1,800 $ International Auction Co. Ltd. LOT.3117 04/06/2014 A collection (four lithographs) Bonhams Knightsbridge LOT.399 04/06/2014 A collection (four lithographs) Bonhams Knightsbridge LOT.398 04/06/2014 A collection (three Bonhams lithographs) Knightsbridge LOT.397 04/06/2014 Dokuro Silver: mamu ca from Bonhams the Sky (two lithographs) Knightsbridge LOT.395 04/06/2014 And then, and then and then Bonhams and then (lithograph) Knightsbridge LOT.394 07/06/2014 07/06/2014 08/06/2014 And then x6 (Vermillion: the Mainichi Art Auction Superflat method) (set of six) LOT.785 And then x6 (Blue: the Mainichi Art Superflat Method) (set of six) AuctioLOT,784 Flower ball brown; Flower Zhong Cheng Auctions ball (3d) magic flute; I recall (Taipei) LOT.182 the time when my feet lifted off the ground, ever so slightlyKorin-chrysanthemum (three lithographs) 08/06/2014 08/06/2014 Red demon and blue demon Zhong Cheng Auctions with 48 arhats (lithograph) LOT.181 Dob & Me: on the red mound Zhong Cheng Auctions of the dead; I met a panda LOT.180 family (set of two lithographs) 08/06/2014 08/06/2014 Hypha will cover the world, Zhong Cheng Auctions little by little (lithograph) LOT.179 DOB 727-727 (lithograph) Zhong Cheng Auctions LOT.178 10 /06/2014 Jellyfish eyes (lithograph) Artnet Auctions LOT.97910 10/06/2014 An homage to IKB, 1957 Artnet Auctions 105 Takashi Murakami: Arte in Vendita 10/06/2014 Margherita Ciocci (lithograph) LOT.97909 An homage to Yves Klein, Sotheby's Hong Kong multicolor B (+ three others, LOT.270 2,580 $ - 5,160 $ 12,094 $ 1,290 $ - 3,870 $ 4.515 $ 1,290 $ - 2,580 $ 3,547 $ 1,623 $ - 2,435 $ 3,420 $ 7,000 $ - 9,000 $ Bought in 3,370 $ - 5,055 $ 3,370 $ 1,685 $ - 2,527 $ 3,159 $ 1,685 $ - 2,527 $ 3,159 $ 2,527 $ - 3,379 $ 1,580 $ 2,527 $ - 3,379 $ 4,213 $ 2,527 $ - 3,379 $ 1,791 $ four lithographs) 10/06/2014 And then, and then and then Sotheby's Hong Kong and then and then (three LOT.269 lithographs) 10/06/2014 11/06/2014 12/06/2014 Jellyfish Eyes (+two others; Sotheby's New York three lithographs) LOT.268 Shimon-Kun (silkscreen on Digard (France) skateboard) LOT.164 Set of three skateboard decks RoGallery.com (silkscreen on skateboard) (online auction) LOT.108 12/06/2014 And then and then and then Phillips London and then and then (Aqua LOT.179 blue); And then and then and then and then and then (Pink); and then, and then, and then, and then, and then (Yellow) (three lithographs) 12/06/2014 12/06/2014 And then x6 ed¸And then x6 Phillips London Blue (two lithographs) LOT.178 Flower ball (Algae Ball); Phillips London Flower Dumpling (two LOT.177 lithographs) 12/06/2014 Jellyfish Eyes-Black 4; Phillips London Jellyfish Eyes-White4; LOT.176 Jellyfish Eyes and Jellyfish Eye; and 2013 (four lithographs) 12/06/2014 Even the digital Realm has Phillips London Flowers to offer!; Flowers for LOT.175 Algernon; and Purple Flowers in Bouquet (three lithographs) 12/06/2014 Red Demon and Blue Demon Phillips London with 48 Arhats; I met a Panda LOT.174 Family; Kaikai Kiki & me; On the blue Mound of the Dead; and DOB & Me: On the red mound of the Dead (four lithographs) 106 Takashi Murakami: Arte in Vendita 12/06/2014 Margherita Ciocci Flower; Flower2; Me and Mr. Phillips London DOB; Field of Smiling LOT.173 3,370 $ - 5,055 $ 4,213 $ 1,685 $ - 2,527 $ 1,685 $ 3,370 $ - 5,055 $ 4,213 $ 5,055 $ - 8,426 $ 5,055 $ 8,426 $ - 11,796 $ 8,426 $ 5,055 $ - 6,740 $ 9,479 $ 6,740 $ - 10,111 $ 16,852 $ Flower; and Such cute Flowers; and Such cute flowers; and 2013 (five lithographs) 12/06/2014 Time Bokan - Pink; Time Phillips London Bokan - Black+Moss Green; LOT.172 Time Bokan- Missing the Eyes-Red; and Acupuncture Painting Opening Wide, Squeezing Tight-Smell of Blood (Squeezing Tight); and 2013 (four lithographs) 12/06/2014 Kansei; Kansei: Like the Phillips London River's Flow; Kansei Korin LOT.171 Red Stream; and Kansai abstraction (four Lithographs) 12/06/2014 An homage to IKB D; An Phillips London homage to Monogold 1960 D; LOT,170 An homage to Monopink 1960 D; An Homage to Yves Klein Multicolor D; an Homage to Monogold 1960 A; An homage to Monopink 1960 A; and An homage to Yves Klein Multicolor A (seven lithographs) 12/06/2014 Flower ball Margaret (3D); Phillips London Flower ball (3D); Flower LOT.169 ball(3D) Kindergarten; Flower ball Blood (3D) V; Flower ball (3D) Cosmos; and Flower ball Brown (3D) (six lithographs) 12/06/2014 Plush Flower ball Phillips London LOT.168 12/06/2014 Jellyfish Eyes (sculpture) Phillips London LOT.167 17/06/2014 Flower Dumpling (lithograph) Seoul Auction LOT.77 1,270 $ - 2,442 $ 1.856 $ 17/06/2014 And then x6 (White: the Seoul Auction LOT.76 1,270$ - 2,931 $ 1,367 $ Superflat Method, Blue and 107 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Yellow Ears) 17/06/2014 Flowers in Heave (lithograph) Seoul Auction LOT.75 1,465 $ - 4,885 $ 1,465 $ 17/06/2014 Field of Smiling Flowers Seoul Auction LOT.74 1,465 $ - 4,885 & 1,563 $ And then x6 (White: the Artnet Auctions 3,000 $ - 4,000 $ 3,000 $ Superflat Method, Blue and LOT.96962 9,640 $ - 16,067 $ Bought in 12,853 $ - 24,100 $ Bought in 19,280 - 28,920 Bought in 3,213 $ - 9,640 $ 6,635 $ 3,213 $ - 9,649 $ 6,635 $ 1,631 $ - 2,174 $ 1,926 $ 815 $ - 1,359 $ 1,050 $ 1,087 $ - 1,359 $ Bought In 951 $ - 1,223 $ 1,575 $ 1,223 $ - 1,631 $ Bought in 815 $ - 1,087 $ Bought in 1,087 $ - 1,631 $ 1,313 $ 1,631 $ - 2,174 $ 2,101 $ (lithograph) 20/06/2014 Yellow Ears) ( + And then, And then and then and then and then. Yellow Universe; 2 lithographs) 22/06/2014 IN THE HAERT'S EYE A Art Emperor UNIVERSE (print) Technology & Culture Co. Ltd (Taipei). LOT.3114 22/06/2014 AND THEN (two prints) Art Emperor Technology & Culture Co. Ltd LOT.3113 22/06/2014 EYE LOVE SUPERFLAT Art Emperor (print) Technology & Culture Co. Ltd LOT.3112 22/06/2014 FLOWER BALL COSMOS Art Emperor (print) Technology & Culture Co. Ltd LOT.3111 22/06/2014 JELLYFISH EYES (print) Art Emperor Technology & Culture Co. Ltd.LOT.3110 23/06/2014 Sans Titre (set of four prints) Cornette de Saint-Cyr (France) LOT.297 23/06/2014 23/06/2014 Playful and Carefree (color Cornette de Saint-Cyr offset) LOT.296 Yo, Hakuis (set of two prints) Cornette de Saint-Cyr LOT.295 23/06/2014 23/06/2014 23/06/2014 23/06/2014 23/01/2014 If only I could do this - Cornette de Saint-Cyr Flowers (set of two prints) LOT.294 Poke! - Champignon (set of Cornette de Saint-Cyr two prints) LOT.293 I have left my love far behind Cornette de Saint-Cyr (color offset) LOT.292 Cube 2 & Cosmos (set of two Cornette de Saint-Cyr prints) LOT.291 And then (set of three prints) Cornette de Saint-Cyr LOT.290 108 Takashi Murakami: Arte in Vendita 23/06/2014 Flowers (set of two prints) Margherita Ciocci Cornette de Saint-Cyr 1,087 $ - 1,631 $ 2,450 $ 2,174 $ - 2,718 $ Bought in 543 $ - 815 $ 664 $ 1,223 $ . 1,631 $ 1,488 $ 815 $ - 1,087 $ 1,050 $ 1,223 $ - 1,631 $ 1,750 $ 3,262 $ - 3,534 $ 4,552 $ 1,631 $ - 2,174 $ 2,450 $ 815 $ - 1,087 $ Bought in 2,718 $ - 4,077 $ 3,501 $ 1,224 $ - 1,361 $ 1,156 $ 884 $ - 952 $ Bought in LOT.289 23/06/2014 23/06/2014 My arms and legs rot off...(set Cornette de Saint-Cyr of four prints) LOT.288 Porn & Me (color offset) Cornette de Saint-Cyr LOT.287 23/06/2014 Sans titre (set of three prints) Cornette de Saint-Cyr LOT.286 23/06/2014 Melting DOB E (color offset) Cornette de Saint-Cyr LOT.285 23/06/2014 23/06/2014 23/06/2014 23/06/2014 23/06/2014 26/06/2014 Time Bokan (set of three Cornette de Saint-Cyr prints) LOT.284 And then, and then, and then... Cornette de Saint-Cyr (set of six prints) LOT.283 Me and Kaikai Kiki (set of two Cornette de Saint-Cyr color offset) LOT.282 Jellyfish (set of two color Cornette de Saint-Cyr offset) LOT.281 My arms and legs rot off Cornette de Saint-Cyr (setoff five color offset) LOT.280 Planet 66 (lithograph) Boisgirard - Antonini (France) LOT.245 26/06/2014 26/06/2014 26/06/2014 And then of Blue ( color Boisgirard - Antonini silkscreen) LOT.244 Witch child a la mode Sala de Subasta Retiro (lithograph) (Spain) LOT.616 BunBu.Kun; Ponchi-Kun; and Artnet Auctions Shimon-Kun (set of three <lot.99315 544 $ 4,000 $ - 6,000$ 3,720 $ 9,860 $ - 19,721 $ 20,708 $ 1,028 $ - 1,371 $ 1,913 $ Mallet Japan LOT.76 1,469 $ - 1,959 $ 1,593 $ Mallet Japan LOT.75 1,469 $ - 1,959 $ 2,390 $ prints) 28/06/2014 Project Ko2 (Special pedestal Shinwa Art Auction Creative 2009) (resin (Japan) LOT.380 Sculpture) 03/07/2014 And then Rainbow Dreweatts & (lithograph) Bloomsbury Auctions London LOT.262 04/07/2014 Jellyfish eyes/ And then x6 Blue/ And then x6 (White: the Superflat Method, Blue and Yellow ears) (set of three lithographs) 04/07/2014 Kaikai Kiki and Me - The Shocking truth 109 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci revealed/Maiden in the Yellow Straw Hat/ Flower Ball Brown (set of three lithograph) 05/07/2014 05/07/2014 10/07/2014 AND THEN Red (color Mainichi Art Auction screen-print) LOT.253 AND THEN Black (color Mainichi Art Auction screen-print) LOT.252 Of Chinese Lions, Peonies, Artnet Auctions Skulls, and Fountains LOT.100624 3,919 $ - 5,879 $ 7,839 $ 3919 $ - 5,879 $ 7,839 $ 1,500 $ - 2,000 $ 1,560 $ 1,500 $ - 2,500 $ Bought in 1,000 $ - 1,500 $ 4,375 $ 1,000 $ - 1,500 $ 3,750 3,000 $ - 5,000 $ 1,375 $ 3,000 $ - 5,000 $ 1,875 $ 2,500 $ - 3,500 $ Bought in 2,000 $ - 3,000 $ Bought in 2,000 $ - 3,000 $ 3,250 $ 3,000 $ - 5,000 $ 3,750 $ 5,000 $ - 7,000 $ 15,000$ 3,000 $ - 5,000 $ 5,625 $ 800 $ - 1,200 $ 813 $ 3,000 $ - 5,000 $ 3,000 $ 5,891 $ - 7,855 $ 7,340 $ (lithograph) 16/07/2014 S.M.P. Ko2 Strikes back (resin Christie's New York figurine multiples with LOT.471 figurine) 16/07/2014 Of Chinese Lions, Peonies, Christie's New York Skulls and Fountains LOT.466 (lithograph) 16/07/2014 As the INterdimensional Christie's New York waves run through me, I can LOT.465 distinguish between the voices of Angel and Devil (lithograph) 16/07/2014 Four prints by the artist Christie's New York LOT.470 16/07/2014 Four Prints by the Artist Christie's New York LOT.469 16/07/2014 Three prints by the artist Christie's New York LOT.468 16/07/2014 Two Prints by the artist Christie's New York LOT.467 16/07/2014 16/07/2014 Kansei Platinum; Kansei Gold Christie's New York (2 lithographs) LOT.464 Two prints by the artist Christie's New York LOT.463 16/07/2014 Four prints by the artist Christie's New York LOT.462 16/07/2014 Three prints by the artist Christie's New York LOT.461 16/07/2014 16/07/2014 Wild, Wild (vinyl multiple in Christie's New York colors) LOT.473 Bakabon (screen-print in red) Christie's New York LOT.472 26/07/2014 Eye Love Superflat (screen- SBI Art Auction 110 Takashi Murakami: Arte in Vendita 26/07/2014 26/07/2014 Margherita Ciocci print) (Japan) LOT.149 Eye love Superflat (blue) SBI Art Auction (screen-print) LOT.148 Manji-Fuji (color laser print) SBI Art Auction 3,436 $ - 4,418 $ 3,952 $ 1,472 $ - 2,454 $ 4,517 $ 4,909 $ - 6,873 $ 16,939 $ 7,855 $ - 11,783 $ 15,809 $ 1,178 $ - 1,767 $ 2,963 $ 1,178 $ - 1,767 $ 1,919 $ 1,178 $ - 1,767 $ 2,484 $ 785 $ - 1,276 $ 903 $ 1,178 $ - 1,767 $ 2,484 $ 1,178 $ - 1,767 $ 2,484 $ 785 $ - 1,276 $ 903 $ 490 $ - 981 $ 677 $ 2,440 $ - 3,416 $ 2,928 $ LOT.147 26/07/2014 Commemorative Item for SBI Art Auction release of Takashi Murakami's LOT.144 film Jellyfish Eyes made in Collaboration with Mikakuto Co.Ltd. (mixed media) 26/07/2014 Flower ball (10 prints) SBI Art Auction LOT.143 26/07/2014 1. Flower Smile 2. If I could SBI Art Auction reach That field of Flowers, I LOT.142 would die happy 3.Poporoke Forest (3 prints) 26/07/2014 1. Maiden in the Yellow Straw SBI Art Auction hat 2. Flowers in Heaven 3. LOT.141 Fields of Smiling flowers (three prints) 26/07/2014 1. And then 3000 Red 2. And SBI Art Auction Then 3000 Blue 3. And then x LOT.140 6 (White: The Superflat method, blue and yellow ears (three prints) 26/07/2014 1.Pom and Me 2. Playful And SBI Art Auction Carefree/ A leisurely LOT.139 Meander/on Puppy Island (two prints) 26/07/2014 And then (set of three prints) SBI Art Auction LOT.138 26/07/2014 1. Jellyfish eyes cream 2. SBI Art Auction Jellyfish eye- Black1, 3. LOT.137 Jellyfish Eyes - Black2 4.jellyfish eyes - White2 5. Jellyfish Eyes - White3 (five prints) 26/07/2014 26/07/2014 1. Majokko ala mode 2. warp, SBI Art Auction 3. ! n cha (three prints) LOT.136 Kansei Korin Gold (print) SBI Art Auction LOT.135 01/08/2014 And then x6 (Vermillion: The Mainichi Art Auction 111 Takashi Murakami: Arte in Vendita 01/08/2014 Margherita Ciocci Superflat Method) (offset) LOT.951 And then, and then, and then, Mainichi Art Auction and then 3 (set of two LOT.950 781 $ - 1,171 $ 1,562 $ 683 $ - 976 $ 488 $ 1,757 $ - 2,245 2,831 $ 781 $ - 1,171 $ Bought in 781 $ - 1,171 $ Bought in 781 $ - 1,171 $ Bought in 1,500 $ - 2,500 $ 2,520 $ 1,500 $ - 2,500 $ 1,800 $ 1,500 $ - 2,500 $ 2,640 $ 7,000 $ - 10,000 $ 7,200 $ 3,000 $ - 5,000 $ 3,720 $ 1,473 $ - 4,910 $ 1,718 $ 785 $ - 2,946 $ 1,347 $ 1,500 $ - 2,500 $ 1,440 $ 931 $ - 1,397 $ Bough in 931$ - 1,397 $ Bought in 931 $ - 1,397 931 $ 4,884 $ - 8,140 $ Bought in lithographs) 01/08/2014 Planet 66(offset) Mainichi Art Auction LOT.949 01/08/2014 727-272 (offset) Mainichi Art Auction LOT.948 01/08/2014 Cube (offset) Mainichi Art Auction LOT.947 01/08/2014 Cosmos (offset) Mainichi Art Auction LOT.946 01/08/2014 Flowers have Bloomed (offset) Mainichi Art Auction LOT.945 07/08/2014 07/08/2014 07/08/2014 11/08/2014 14/08/2014 19/08/2014 19/08/2014 And then x5 (aqua blue) Artnet Auctions (lithograph) LOT.100972 And then x5 Artnet Auctions (Yellow)(lithographs) LOT.100971 And then x5 (Pink) Artnet Auctions (lithographs) LOT.100970 New Day Triptych (set of three Artnet Auctions lithographs) LOT.101062 BunBu-Kun; Ponchi-Kun; and Artnet Auctions Shimon-Kun (set of three) LOT.101206 Open your eyes wide, embrace Seoul Auction Happiness! (lithograph) LOT.104 And then x6 Blue (lithograph) Seoul Auction LOT.103 02/09/2014 Jellyfish Eye (lithograph) Artnet Auctions LOT.102505 13/09/2014 And then x6 (marine blue: the Mainichi Art Auction Superflat method) (+ two LOT.942 others, three offset) 13/09/2014 And then, and then, and then, Mainichi Art Auction and then, and then, Yellow LOT.941 universe (set of three offset) 13/09/2014 And then x6 (blue: the Mainichi Art Auction Superflat Method) (+ two LOT.940 others, set of three offset) 16/09/2014 Acupuncture/Flowers; Sotheby's London Acupuncture/ Flowers LOT.159 (Chekers); Fields of smiling 112 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci flowers; Open your Hands wide, embrace happiness! (four lithographs) 16/09/2014 And then x6, Green Truth (+ Artnet Auctions and then x6 Lemon Pepper, LOT.103809 3,000 $ - 5,000 $ 4,900 $ 4,884 $ - 8,140 $ 10,175 $ 4,884 $ - 8,140 $ 5,698 $ 816 $ - 1,143 $ 3,266 $ 4,093 $ - 5,731 $ 4,912 $ 3,274 $ - 4,093 $ 3,684 $ 4,093 $ - 5,731 $ 6,549 $ two lithographs) 16/09/2014 An homage to Monogold 1960 Sotheby's London B; an homage to Monopink LOT.161 1960 B; and an homage to Yves Klein multicolor B (four lithographs) 16/09/2014 Purple flowers in a Bouquet; Sotheby's London Kansei Korin gold; And then LOT.160 and then and then and then and then (Pink); And then and then and then and then and then (Blue) (four lithographs) 17/09/2014 And then Gold (color screen- Bonhams print) Knightsbridge LOT.295 18/09/2014 Warhol/Silver (lithograph) Christie's South Kensington LOT.179 18/09/2014 18/09/2014 19/09/2014 Pom & Me: On the red mound Christie's South of the dead (lithograph) Kensington LOT.178 An homage to IKB C Christie's South (lithograph) Kensington LOT.177 Monogram Mini Multicolored- Mallet Japan LOT.99 6,424 $ - 9,178 $ 9,065 $ Mallet Japan LOT.98 3,671 $ - 5,507 $ 3,763 $ Mallet Japan LOT.97 3,671 $ - 5,507 $ 3,763 $ White (screen-print on canvas mounted) 19/09/2014 Superflat monogram (screenprint) 19/09/2014 Superflat Monogram (screenprint) 19/09/2014 Nirvana (lithograph) Mallet Japan LOT.95 1,376 $ - 1,835 $ Bought in 19/09/2014 Sphere (screen-print) Mallet Japan LOT.96 5,507 $ - 7,342 $ 5,598 $ 19/09/2014 And then x6 Red/ And then x6 Mallet Japan LOT.94 1,835 $ - 2,753 $ 2,133 $ Blue/ And then x6 (White: the Superflat Method, pink and Blue ears)/ And then x6 (White: The Superflat Method, pink and Blue ears)/ And then, and then, and then, and then, 113 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci and then and then . Yellow universe (set of four lithographs) 19/09/2014 An homage to IKB D/ An Mallet Japan LOT.93 1,835 $ - 2,753 $ 4,266 $ Mallet Japan LOT.92 1,376 $ - 1,835 $ 2,879 $ Mallet Japan LOT.91 1,376 $ - 1,835 $ 1,599 $ Mallet Japan LOT.90 1,376 $ - 1,835 $ 2,453 $ Mallet Japan LOT.89 1,835 $ - 2,753 $ 2,666 $ Mallet Japan LOT.88 1,853 $ - 2,753 $ 3,306 $ Seoul Auction LOT.89 2,881 $ - 5,763 $ 2,881 $ Seoul Auction LOT.88 1,248 $ - 2,881 $ 2,785 $ Seoul Auction LOT.87 1,440 $ - 2,881 $ Bought in Smooth nightmare drawing Christie's New York 30,000 $ - 50,000 $ 22,500 $ (computer printout) LOT.231 homage to Monogold 1960 C/ An Homage to mink pink 1960 c/ An homage to Yves Klein Multicolor C (set of four lithographs) 19/09/2014 I met a Panda Family/ Kaikai Kiki and me: on the blue mound of the dead/ Dob and me: On the Red mound of the Dead(set of three lithographs) 19/09/2014 ! N Cha!/ If I could reach that field of flowers, I would die happy/ Dokuro Yellow (set of three lithographs) 19/09/2014 Flowers Have Bloomed/ Flower ball (algae Ball)/ Flower dumpling (set of three lithographs) 19/09/2014 Cube 2/ Kaikai Kiki and methe shocking truth revealed/ If I could reach that field of flowers I would die happy/ Flower smile (set of four lithographs) 19/09/2014 Vapor trail/ And then rainbow/ Planet 66/ Melting Dob A (set of four lithographs) 23/09/2014 And then, And then, And then And then, And then Blue & Red (set of two lithographs) 23/09/2014 Flowers Blossoming in this world and the land of Nirvana (lithograph) 23/09/2014 Flower ball Blood (3D) V (lithograph) 23/09/2014 114 Takashi Murakami: Arte in Vendita 23/09/2014 23/09/2014 Margherita Ciocci Mr. Wink (plastic and vinyl Wright (USA) 2,000 $ - 3,000 $ 2,750 $ sculpture) LOT.131 Cosmos Wallpaper (screen- Wright LOT.130 60,000 $ - 80,000 $ Bought in Flowers from the village of Artnet Auctions 1,500 $ - 2,500 $ 1,800 $ Ponkotan (lithograph) LOT.101055 Such Cute Flowers Artnet Auctions 1,500 $ - 2,500 $ 1,800 $ (lithograph) LOT.101054 If I could reach that field of Artnet Auctions 1,500 $ - 2,500 $ 2,280 $ flowers, I would die happy LOT.101053 4,575 $ - 7,321 $ 7,504 $ 5,154 $ - 10,309 $ 7,248 $ 5,157 $ - 7,736 $ 16,118 $ 9,027 $ - 11,606 $ 29,015 $ 928 $ - 1,393 $ Not reported 928 $ - 1,393 $ Not reported 743 $ - 1,114 $ Not reported 928 $ - 1,393 $ Not reported 800 $ - 1,200 $ 2,813 $ 2,000 $ - 3,000 $ 2,813 $ 3,989 $ - 5,584 $ Bought in 3,191 $ - 4,786 $ 1,595 $ 7,978 $ - 11,169 $ Bought in 1,914 $ . 2,872 $ Bought in 3.191 $ - 4,786 $ 1,994 $ print) 25/09/2014 25/09/2014 25/09/2014 (lithograph) 27/09/2014 05/10/2014 06/10/2014 Me and Double - DOB Shinwa Art Auction (screen-print) (Japan) LOT.147 Jellyfish Eyes Black (four Christie's Hong Kong lithographs) LOT.74 Flower Dumpling (and eleven Sotheby's Hong Kong other works, twelve LOT.913 lithographs) 07/10 /2014 11/10/2014 Superflat monogram: Panda Sotheby's Hong Kong and His Friends (silkscreen) LOT.92 Posi Mushroom (offset) Manichi Art Auction LOT.873 11/10/2014 11/10/2014 11/10/2014 12/10/2014 And then, and then, and then Mainichi Art Auction (offset) LOT.872 When robbed of four limbs Mainichi Art Auction (offset) LOT.871 Jellyfish Eyes White 5; And Mainichi Art Auction then , x5 (two offset) LOT.870 Platter Los Angeles Modern Auctions LOT.377 12/10/2014 15/10/2014 Mr. Wink/ Cosmos Ball Los Angeles Modern (plastic sculpture) Auctions LOT.376 Four Prints by the artist Christie's South Kensington LOT.160 15/10/2014 Two prints by the artist Christie's South Kensington LOT.159 15/10/2014 Five prints by the artist Christie's South Kensington LOT.158 15/10/2014 Two prints by the artist Christie's South Kensington LOT.157 15/10/2014 Two prints by the artist Christie's South Kensington LOT.156 115 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 16/10/2014 Flower dumpling (print) Fauve Paris LOT.227 1,152 $ - 1,537 $ 1,441 $ 16/10/2014 White (print) Fauve Paris LOT.226 768 $ - 1,024 $ Bought in 16/10/2014 I met a panda Family (print) Fauve Paris LOT.225 896 $ - 1,024 $ 1,120 $ 16/10/2014 Flowerball (ball) Fauve Paris LOT.224 768 $ - 1.024 $ Bought in 18/10/2014 Flower Cushion red and Cannes enchères 510 $ - 765 $ Not reported yellow (stuffed cushion) LOT.222 Mister Winks, Cosmos Ball Bonhams San 2,000 $ - 3,000 $ 3,125 $ (plastic sphere) Francisco LOT.254 And then...blue (lithograph) RoGallery.com 2,500 $ - 3,500 $ Bought in 2,000 $ - 3,000 $ 2,250 $ 10,000 $ - 15,000 $ 16,250 $ 1,386 $ - 2,311 $ 1,382 $ 924 $ - 1,849 $ 1,913 $ 1,664 $ - 2,588 $ 2,339 $ 554 $ - 924 $ 1,063 $ 739 $ - 1,201 $ 1,913 $ 554 $ - 924 $ 2,339 $ 2,311 $ - 3,236 $ 2,339 $ 3,698 $ - 5,547 $ Bought in 9,245 $ - 16,642 $ 10,313 $ 5,085 $ - 6,934 $ 8,506 $ 5,085 $ - 6,934 $ 8,506 $ 21/10/2014 23/10/2014 LOT.197 24/10/2014 727 (lithograph) Christie's New York LOT.237 24/10/2014 Ten prints by the artist Christie's New York LOT.238 25/10/2014 An homage to IKB; An Est-Ouest Auctions homage to Monopink; An Co. Ltd. LOT.488 homage to Monogold (three prints) 25/10/2014 DOB in pure white robe (pink SBI Art Auction Co. and blue); DOB in pure White Ltd. LOT.150 robe (navy, Vermillion) (two prints) 25/10/2014 Jellyfish; Reversed Double SBI Art Auction Co. Helix Mega Power; Black Ltd. LOT.146 Beard (four prints) 25/10/2014 Making a U-turn, the lost SBI Art Auction Co. Child Finds His way home Ltd. LOT.145 (lithograph) 25/10/2014 25/10/2014 Doves and Hawks SBI Art Auction Co. (lithographs) Ltd. LOT.144 Moon (lithograph) SBI Art Auction Co. Ltd. LOT.143 25/10/2014 Flower Blooming (four prints) Est-Ouest Auctions Co. Ltd. LOT.487 25/10/2014 Work (mixed media) SBI Art Auction Co. Ltd, LOT.158 25/10/2014 25/10/2014 25/10/2014 2 Project Ko perfect edition SBI Art Auction Co. (plastic and wood model) Ltd. LOT.157 Homage to Francis Bacon SBI Art Auction Co. (screen-print) Ltd. LOT.156 Homage to Francis Bacon SBI Art Auction Co. (screen-print) Ltd. LOT.155 116 Takashi Murakami: Arte in Vendita 25/10/2014 Margherita Ciocci Dinner Plate from opening SBI Art Auction Co. dinner for ©Murakami Ltd. LOT.154 1,386 $ - 2,311 $ 1,594 $ 1,386 $ - 2,311 $ 3,189 $ 1,849 $ - 2,773 $ 4,040 $ 1,479 $ - 2.034 $ 3,827 $ 2,311$ - 3,236 $ 2,339 $ 1,849 $ - 2,773 $ 2,126 $ 1,386 $ - 2,311 $ 2,126 $ 5,000 $ - 7,000 $ 3,500 $ 3,000 $ - 5,000 $ 4,000 $ 3,000 $ - 5,000 $ 4,000 $ 6,000 $ - 9,000 $ 5,250 $ 3,000 $ - 5,000 $ 5,625 $ 5,000 $ - 7,000 $ 9,375 $ 5,000 $ - 7,000 $ 5,250 $ exhibition 25/10/2014 727-272 (laser print) SBI Art Auction Co. Ltd. LOT.153 25/10/2014 1 And then (Vermillion) 2 And SBI Art Auction Co. then (Marine Blue) +three Ltd. LOT.152 others (five prints) 25/10/2014 1 And then x6 (Blue) 2 And SBI Art Auction Co. then x6 (Vermillion) (+ two Ltd. LOT.151 other, four prints) 25/10/2014 Signed and numbered prints SBI Art Auction Co. Ltd. LOT.149 25/10/2014 Time Bokan SBI Art Auction Co. (black,pink,red,blue,lime, five Ltd. LOT.148 prints) 25/10/2014 Jellyfish Eyes SBI Art Auction Co. (black,black,black,white,white, Ltd LOT.147 five prints) 28/10/2014 Jellyfish Eyes; Jellyfish Eyes Phillips New York Black; Jellyfish Eyes; Pom & LOT.369 Me: on the red mound of the dead; and I met a Panda Family (five lithographs 28/10/2014 Flower ball (3D) Phillips New York Kindergarten; Flower ball LOT.372 Margaret (3D) (lithographs) 28/10/2014 Flower ball (3D) ; Flower ball Phillips New York Cosmos (3D) (two LOT.371 lithographs) 28/10/2014 And then (Blue); And then Phillips New York (White); And then (Yellow LOT.370 Universe); And then (White) 28/10/2014 28/10/2014 727-727 ; 727-727 (two Phillips New York lithographs) LOT.368 An homage to IKB; An Phillips New York homage to Monopink; An LOT.367 homage to Yves Klein Multicolor; an homage to Monogold (four lithographs) 28/10/2014 Flower ball (brown, goldfish Phillips New York color, red, purple flowers in a LOT.366 117 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci bouquet) (four lithographs) 28/10/2014 28/10/2014 Flower ball Sunflower; Phillips New York Flower ball Cosmos LOT.365 Four lithographs by the artist Phillips New York 3,000 $ - 5,000 $ 4,750 $ 4,000 $ - 6,000$ 8,750 $ 6,000 $ - 9,000 $ 18,750 $ 1,381 $ - 2,026 $ Not reported 765 $ - 1,021 $ 1,914 $ 968 $ - 1,291 $ 801 $ 968 $ - 1,291 $ 841 $ 1,276 $ - 1,914 $ 3,509 $ 6,000 $ - 8,000 $ 3,750 $ 6,000 $ - 8,000$ 9,378 $ 6,000 $ - 8,000 $ 8,750 $ 749 $ - 999 $ 1,206 $ 1,376 $ - 2,294 $ Not reported LOT.364 28/10/2014 28/10/2014 Jellyfish eyes (sculpture of Phillips New York plastic and metal) LOT.363 Tokyo Tower (lithograph) Stephan Welz & Co (South Africa) LOT.473 29/10/2014 My lonesome cowboy; Néret-Minet Tessier & Hiropon (offset) Sarrou (France) LOT.31 29/10/2014 Time Bokan - Missing the Dreweatts & eyes- Red (lithograph) Bloomsbury Auctions London LOT.414 29/10/2014 Jellyfish Eyes White Dreweatts & (lithograph) Bloomsbury Auctions London LOT.413 29/10/2014 30/10/2014 30/10/2014 Mr. Wink, Cosmo Ball (plastic Christie's Paris sculpture) LOT.126 Jellyfish eyes Black (four Sotheby's New York lithographs) LOT.342 Flower ball Margaret (3D) Sotheby's New York Flower ball Brown; LOT.341 Flowerball (3D) red cliff, Flower ball blood (3D) (four lithographs) 30/10/2014 An homage to Monogold; an Sotheby's New York homage to IKB; and homage LOT.343 to Yves Klein; An homage to Monopink (four lithographs) 05/11/2014 05/11/2014 I've left my love far behind Cornette de Saint-Cyr (color offset) LOT.231 Such Cute Flowers (print) K-Auction (South Korea) LOT.09 05/11/2014 And then x6 Blue (print) K-Auction LOT.08 825 $ - 2,294 $ Not reported 05/11/2014 Jellyfish (Ensemble de deux) Cornette de Saint-Cyr 749 $ - 999 $ 1,288 $ (two prints) LOT.230 Champignon (color offset) Cornette de Saint-Cyr 562 $ - 624 $ 804 $ 562 $ - 624 $ 965 $ 05/11/2014 LOT.229 05/11/2014 POKE! (color offset) Cornette de Saint-Cyr 118 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci LOT,228 06/11/2014 Of Chinese Lions, Peonies, Artnet Auctions Skulls and Fountains LOT.104649 2,000 $ - 3,000 $ 1,800 $ 800 $ - 1,000 $ Not reported 2,000 $ - 3,000 $ Not reported 4,000 $ - 6,000 $ Not reported 9,700 $ - 13,580 $ Not reported 1,868 $ - 2,490 $ Not reported 2,241 $ - 2,740 $ Not reported (lithograph) 08/11/2014 08/11/2014 08/11/2014 09/11/2014 Flower ball (Kindergarten Heritage Auctions days) (lithograph) New York LOT.70343 Flower Ball; Flower Heritage Auction New Dumpling (two lithographs) York LOT.70342 Jellyfish Eyes 1,2,3,5 (four Heritage Auctions lithographs) New York LOT.70341 Monogram Cherry (screen- Borobudur Fine Art print) Auction Ptd. Ltd LOT,156 10/11/2014 Jellyfish Eye (two lithographs) Artcurial- BriestPoulain- F.Tajan LOT.130 10/11/2014 And then, and then...(two Artcurial- Briest- lithographs) Poulain-F.Tajan LOT.129 119 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci 3. Traduzione intervista con Ed Tang DOMANDA: Potresti definire cosa si intende oggi concettualmente con il termine "Arte Contemporanea"? RISPOSTA: „Arte Contemporanea‟ in questo momento racchiude un sacco di significati- è globale, e prende forma in innumerevoli mezzi ed espressioni. L‟arte contemporanea può essere educativa, ispirante, storica, commerciale, provocatoria- può essere un vero e proprio stile di vita per alcuni, per altri anche un‟arma politica. È un mezzo estremamente potente per esprimere i nostri pensieri e ciò in cui crediamo tanto quanto un settore economico in continua crescita. In breve, l‟arte contemporanea è ovunque. D.: Di recente sono state coniate definizioni come “art system”, ed è in corso un acceso dibattito per quel che riguarda il ruolo sempre crescente di galleristi e curatori nel determinare il successo di un artista. Come si colloca all‟interno di questo “sistema” il giapponese Takashi Murakami? L‟artista può infatti enumerare tra le sue conoscenze personaggi come Larry Gagosian, Emmanuel Perrotin, Massimiliano Gioni e molte altre star del mondo dell‟arte contemporanea. Quanta parte del suo successo è attribuibile a loro? R.: All‟ interno del mondo dell‟arte sono sempre coesistiti diversi sistemi- educativo, istituzionale, commerciale. Recentemente il focus maggiore è stato sul mercato dell‟arte (quindi sull‟aspetto economico-commerciale) a causa della domanda in crescita costante delle opere d‟arte, ma soprattutto a causa degli incredibili prezzi di aggiudicazione raggiunti da alcune di queste opere. Murakami è diventato un artista riconosciuto e familiare nel mondo attraverso il suo lavoro e la sua opera- con l‟aiuto però di assistenti di studio, di curatori, di editori di riviste d‟arte, galleristi anche collezionisti. Tutte queste persone hanno contribuito al suo successo. D.: Quale è e come si articola il processo di valutazione di un‟opera d‟arte di Takashi Murakami? R.: Quando si valuta una qualsiasi opera d‟arte è importante innanzitutto considerare i fattori base: si passa dalla rarità, alle condizioni, la scala, il colore, il soggetto rappresentato, dalla provenienza al momento che il mercato fronteggia. Tutte queste regole sono valide anche per l‟artista giapponese. Le opere di Murakami che hanno raggiunto le cifre di aggiudicazione più alte in asta 120 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci sono una scultura (My Lonesome cowboy) venduta al prezzo di 15 milioni di dollari americani, e, per quel che riguarda i dipinti, un' opera (The Castle of Tin Tin) venduta per 4.2 milioni di dollari americani. Queste due opere catturano in ampia scala la vera essenza di Murakami, ed è questa in parte la ragione per cui i prezzi hanno raggiunto simili vette. D.: Quali sono dunque i fattori presi in considerazione nella definizione della gamma di prezzi entro il quale lo specialista di una casa d‟asta colloca il valore reale dell‟opera? R.: I fattori considerati, oltre a quelli precedentemente menzionati, includono anche un approfondimento e uno studio su colui che vende l‟opera, sulle sue aspettative riguardo alla vendita e su quanto ha investito per l‟acquisto della stessa. Tendenzialmente infatti i venditori sono reticenti a vendere quando c‟è il rischio di incorrere in una perdita. D.: C‟è un‟opera dell‟artista che trovi particolarmente significativa o che meglio racchiuda la filosofia del Superflat come concepita dall‟artista? R.: Credo che per alcuni artisti si possa individuare un lavoro specifico o una serie di lavori particolarmente significativi. Ma credo anche che, per quanto riguarda Takashi Murakami, artista prolifico e multi mediale, sia più difficile individuare un lavoro in particolare. Dalle stampe e le litografie fino ai lavori colossali su larga scala, resta sempre fedele alla sua visione artistica unica e alla sua filosofia del Superflat. Forse è proprio questo il segreto del suo successo. D.: Quale è il prototipo del collezionista che acquista un‟opera d‟arte di Murakami? R.: Takashi Murakami è un artista che si è costruito un seguito a livello mondiale con il suo corpus di lavori che spazia da edizioni di giocattoli a opere da museo per qualità e scala. Il suo successo non è stato raggiunto da un giorno per l‟altro ed è certamente più corretto affermare che, nel corso degli anni, non si è necessariamente delineato un prototipo di acquirente che possegga le sue opere. Vi sono infatti tra i suoi collezionisti, milionari, persone normali, appassionati di cultura giapponese o semplici amanti dell' arte contemporanea a cui piacciono le sue opere, e tutte queste persone le collezionano con intenti diversi. Ovviamente più di recente, dal momento che i prezzi sono piuttosto alti, la base di acquirenti di lavori di Murakami si è limitata a persone con mezzi. 121 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci D.: Credi che un acquirente persegua il valore artistico e i significati racchiusi nelle opere dell‟artista, o le scelte e gli acquisti siano meramente improntati sul valore commerciale (se non sull'intento speculativo)? R.: Esistono acquirenti con scopi totalmente diversi- si passa da conoscitori tenacemente appassionati a compratori e fondi speculativi- il mondo dell‟arte ha uno spettro molto ampio. L‟arte di recente è diventata anche un mezzo di investimento e, per alcune persone, non c‟è niente di sbagliato nel acquistare e rivendere arte per profitto. D.: L‟artista ha spesso assottigliato il confine tra le cosiddette “arte alta” e “arte popolare”, perseguendo allo stesso tempo sia profondi e significativi progetti intellettuali (come ad esempio i 500 Arhats), che progetti più giocosi e superficiali (come la distribuzione di gadget e la collaborazione con Louis Vuitton). Credi che il merchandise condotto da Takashi Murakami, come l‟edizione per konbini Superflat Museum possa influire negativamente le sue quotazioni nel mercato delle aste? R.: Anche in questo caso tutto dipende dal tipo di artista. Per quel che riguarda Murakami, la visibilità è di enorme importanza per lui, da qui il fatto di mettere il proprio stampo su qualunque opera, lavoro e sui Social media. È diventato di più che un semplice artista, è un vero e proprio marchio. D.: Dal momento che nelle industrie culturali la scarsa reperibilità di un prodotto artistico è una delle caratteristiche che più gli apportano valore, non c‟è il rischio che l‟abbondanza di pezzi di Takashi Murakami in circolazione possa essere controproducente per l‟artista nel lungo termine? R.: Si corrono certamente dei rischi nell‟essere troppo produttivi. Alcuni degli artisti di maggiore successo sono eccezionali nel gestire la loro immagine pubblica e il rapporto domanda/offerta delle loro stesse opere. Koons, Hirst, Prince sono alcuni dei nomi che mi vengono in mente. Anche Takashi Murakami è tra questi. D.: Murakami ha spesso menzionato Walt Disney e lo Studio Ghibli di Hayao Miyazaki come modelli e come grandi fonti di ispirazione nella creazione, non solo delle sue opere d‟arte, ma soprattutto nel processo di sviluppo delle sue attività imprenditoriali, come la sua Factory, la Kaikai 122 Takashi Murakami: Arte in Vendita Margherita Ciocci Kiki. È riuscito (o riuscirà) a raggiungere il “livello”, sia in termini di successo che qualitativi, dei suoi modelli ispirativi? R.: Credo che, come Jeff Koons, Takashi Murakami abbia affermato un modello di attività imprenditoriale e di creazione e sviluppo dei suoi lavori in quest'ottica molto interessante, il tutto supportato da una forte mentalità e capacità economica. Non penso che si dovrebbe ragionare in termini di “livello” per definirlo, quanto piuttosto in termini di successo nel riuscire a cambiare nelle persone il loro modo di vedere l‟arte e il mondo delle produzioni artistiche oggi. D.: Per concludere, credi che il suo lavoro e la sua opera gli sopravvivranno? R.: Murakami è un‟icona, e che incontri l'apprezzamento universale o meno, ha prodotto alcuni lavori molto importanti in questi anni ed ha cambiato il paesaggio culturale e il modo di concepire l'arte contemporanea sia in Giappone che nel resto del mondo. 123