Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Corso di Laurea magistrale (ordinamento ex D.M. 270/2004)
in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali
Università Ca' Foscari di Venezia
Tesi di Laurea
Takashi Murakami:
ARTE IN VENDITA
Relatore
Ch. Prof. Pieremilio Ferrarese
Laureanda
Margherita Ciocci
Matricola 845154
Anno Accademico
2013/ 2014
1
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
"Being good in business is the most fascinating kind of art.
Making money is art and working is art and good business is the best art."
Andy Warhol
2
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Indice
Introduzione.........................................................................................................pag. 5
Capitolo Primo.....................................................................................................pag. 7
L'Artista
1.1 Il Giappone: breve panoramica dal secondo dopoguerra ad oggi...................................... pag. 8
1.2 Gli Esordi (1962-1999).......................................................................................................pag. 13
1.3 L'Estetica del Superflat.......................................................................................................pag. 19
1.4 Il post Fukushima: da Superflat a "superdeep"...................................................................pag. 29
Capitolo Secondo...............................................................................................pag. 40
L'Imprenditore
2.1 La Factory: Kai Kai Kiki Co Ltd.........................................................................................pag. 41
2.2 Il GEISAI Festival...............................................................................................................pag. 47
2.3 Le gallerie............................................................................................................................pag. 51
2.4 Come fare dell'arte un brand: il merchandising..................................................................pag. 54
2.5 Collaborazioni con il jet-set................................................................................................pag. 62
Capitolo Terzo....................................................................................................pag. 68
Il mondo delle aste
3.1 I numeri: qualche dato sui risultati ottenuti dalle opere di Murakami con le vendite in
asta............................................................................................................................................pag. 69
3.2 Murakami e il mercato delle aste: approfondimento sui passaggi in asta delle opere........pag. 77
3.3 Il punto di vista di un esperto Christie's.............................................................................pag. 81
3
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Conclusione.....................................................................................................pag. 85
Bibliografia......................................................................................................pag. 87
Sitografia.........................................................................................................pag. 95
Appendici
1. Listino prezzi GEISAI.......................................................................................................pag. 96
2. Report passaggi in asta di opere di Murakami dal 29-04-2014 al 10-11-2014.................pag. 100
3. Traduzione intervista con Mr. Ed Tang.............................................................................pag. 120
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Introduzione
Negli ultimi decenni il mondo dell'arte contemporanea ha visto alternarsi, con più o meno fortuna,
numerosi protagonisti, divenuti veri e propri trend-setter, star del mondo delle aste, che hanno
registrato prezzi di martello vertiginosi, e sono stati contesi tra galleristi, curatori e collezionisti.
Tra questi, prevalentemente occidentali, trova un sua collocazione l'artista giapponese Takashi
Murakami, il quale, fondendo elementi caratterizzanti della sua cultura nazionale e quanto appreso
nel periodo trascorso negli Stati Uniti a contatto con le più significative personalità del sistema
dell'arte contemporanea, ha prodotto lavori per più di vent'anni, utilizzando tecniche tra le più
disparate e diventando uno degli artisti più prolifici e controversi del panorama internazionale.
Lo studio e la ricerca su "Takashi Murakami: Arte in Vendita" sono stati condotti in primis con
l'analisi dei lavori e delle pubblicazioni dello stesso artista, il quale, sia dal punto di vista della
produzione artistica che da quello degli scritti, è stato estremamente fecondo, partendo dalla stesura
di un vero e proprio manifesto della sua personalissima filosofia sull'arte, passando per un trattato
sull'imprenditoria rivolto esclusivamente ai suoi colleghi connazionali (si tratta infatti di un saggio
esclusivamente in lingua giapponese), per arrivare ad una lunga serie di interviste rilasciate ai più
importanti giornali artistici e del web, e ai numerosi cataloghi, sia delle mostre personali che
quelle dai lui curate, fino a giungere ai suoi lavori nel campo dell'animazione. Questo ampio
insieme di scritti, pubblicazioni e filmati, difficilmente condensabile, offre una considerevole
panoramica sul lavoro dell'artista, lasciando emergere chiaramente che l'opera di Takashi Murakami
non si limita alla sua produzione artistica, ma include anche fondamentali elementi imprenditoriali,
di marketing e di distribuzione stessa. Questi fattori hanno dunque portato alla suddivisione del
presente lavoro in tre capitoli principali, nei quali ci si focalizza sugli aspetti più caratterizzanti
dell'artista.
Nel primo capitolo, dopo una breve panoramica sull'ambiente culturale, ma soprattutto sul fervido
sottobosco delle culture giovanili emergenti e dilaganti nel Giappone del dopoguerra, l'analisi si
concentra su Takashi Murakami in quanto artista. Ripercorrendo le tappe principali della sua
crescita e del suo sviluppo artistico, e sottolineando come questi siano stati profondamente
influenzati dalla cultura giapponese che respira ogni giorno, si traccia il percorso finora seguito da
Murakami, si analizza come la sua vita e i suoi interessi abbiano preso forma nella produzione
artistica, generando opere stranianti, coloratissime,divertenti e talora drammatiche, e si suggerisce
come queste possano essere considerate un personale tentativo di risposta ai traumi subiti dal
Giappone negli ultimi settanta anni.
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Nel secondo capitolo, si guarda a Murakami in veste di imprenditore. Infatti sono numerosi i
progetti lavorativi da lui intrapresi con il coraggio e la serietà di un vero manager. Riallacciandosi a
Andy Warhol, di cui è stato definito l'erede spirituale, e portando addirittura ad un livello
successivo le teorie del padre della Pop Art, l'artista giapponese fonda una sua "Factory": la Kaikai
Kiki Co. Ltd. (inizialmente chiamata Hiropon), che dirige e gestisce come una vera e propria
fabbrica, i cui dipendenti sono regolarmente stipendiati ed organizzati in una catena di produzione
delle opere, interamente supervisionata da Murakami stesso. Molte sono le attività collaterali
sponsorizzate dalla Kaikai Kiki, come il GEISAI, un festival dell'arte ,che si svolge in diverse
location, offrendo ad aspiranti artisti di mettere in mostra e vendere le proprie opere, e persino una
"catena" di gallerie di proprietà dell'artista. Come ogni azienda globalizzata del XXI secolo, e
avendo per proprio brand Takashi Murakami stesso, numerose sono state le collaborazioni esterne
condotte dall'artista e la sua crew: la più eclatante quella con il marchio di lusso Louis Vuitton, che
ha definitivamente consacrato l'artista come eclettico e versatile, nonchè intenzionato ad abbattere
ogni confine tra "high culture" and "popular culture". Obiettivo peraltro già esplicito nella creazione
di una linea di merchandising, arte per tutti, il Superflat Museum, che prevedeva la diffusione, in
versione miniaturizzata, dei più importanti personaggi delle opere di Murakami in vendita su larga
scala.
Il terzo capitolo intende tracciare una panoramica sulla presenza delle opere dell'artista nel mondo
delle aste. Con una serie di grafici si vuole dare un'idea, non solo del volume di affari generato dalle
sue opere nel corso dell'ultimo decennio, ma anche, attraverso lo studio dei passaggi in asta dei
lavori di Murakami in un semestre del 2014, della prolificità e diffusione delle sue opere ad ogni
livello: sia geografico che di valore e di tecnica.
A conclusione dello studio è stato possibile offrire il punto di vista di un esperto del settore, il
quale ha messo a disposizione le sue conoscenze sia nel campo dell'arte contemporanea che per
quanto riguarda l'artista stesso.
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Capitolo Primo
Takashi Murakami: L'Artista
"Non scordare:
noi camminiamo sopra l'Inferno
guardando i fiori."
Issa Kobayashi
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
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1.1 Il Giappone: breve panoramica dal secondo dopoguerra ad oggi
Per meglio comprendere il contesto sociale e culturale nel quale Takashi Murakami (Tokyo, 1962)
si è affermato come artista, occorre ripercorrere, anche se di necessità molto sinteticamente, alcune
delle trasformazioni antropologiche e sociali che hanno segnato la Terra del Sol Levante nella
seconda metà del XX secolo, con la consapevolezza che, malgrado il fenomeno della
globalizzazione abbia gettato ponti fra Occidente e Oriente, gli strumenti per la piena comprensione
di una mentalità, sia geograficamente che culturalmente, così lontana dalla nostra, siano
necessariamente inadeguati.
Dopo la doppia tragedia della bomba atomica, il paese, sconfitto ed umiliato in egual misura,
reagisce al trauma della demilitarizzazione e della conseguente dipendenza dal vincitore americano 1
rifugiandosi in una sorta di bolla "astorica" in cui le memorie della guerra vengono sepolte sotto
ideologie di pace, stabilità sociale e vertiginosa crescita economica, tanto che, nei primi anni
Sessanta, il Giappone diventa la terza potenza economica mondiale.
Secondo alcuni studiosi della società nipponica2, a farsi carico dei traumi, i sensi di colpa e le
contraddizioni insite in questa sorta di grande rimozione collettiva del Giappone, sarebbe stato non
l'apparato culturale ufficiale, ma una particolare forma di sub cultura giovanile. Si tratta del mondo
degli OTAKU, nei quali Murakami si riconosce pienamente, anche per coincidenza anagrafica.
L'origine del fenomeno OTAKU risale infatti proprio agli anni Settanta, che sono quelli
dell'adolescenza dell'artista. Il vocabolo OTAKU, intraducibile in italiano, appare più comprensibile
facendo riferimento al termine inglese" nerd" (emarginato, perdente). Gli OTAKU sono infatti
adolescenti e giovani appassionati di fumetti (MANGA) e cartoni animati (ANIME) che,
rifugiandosi nel mondo virtuale dei personaggi delle storie da loro preferite, si isolano dal resto
della società.
Vale dunque la pena, per una maggiore chiarezza sul fenomeno degli OTAKU, che tanto ha
influenzato la produzione artistica di Murakami, fare anche un brevissimo excursus sui due loro
principali feticci: ANIME e MANGA.3
1
L'occupazione USA del paese dura sei anni (1945-1951) concludendosi con un Trattato di Pace che restituisce al
Giappone la piena sovranità
2
SAWARAGI, "On the Battlefield of Superflat: Subculture and Art in Postwar Japan", in Takashi Murakami (a cura di),
Little Boy: The Arts of Japan's Exploding Subculture, pp. 187-205
3
Jurinich G., Takashi Murakami: La rivincita di un nerd, 2009, Damocle Edizioni
8
Takashi Murakami: Arte in Vendita
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La storia dell'animazione giapponese post bellica e della fiorente industria che ne derivò, vede per
convenzione la sua nascita quasi contemporaneamente a quella di Murakami il primo gennaio del
1963, con la messa in onda del primo episodio della serie televisiva "Astro Boy" di Tezuka Osamu,
incentrato sulle atrocità della guerra e sulle risorse della robotica. L'industria cinematografica e
televisiva degli ANIME si espanderà a fasi alterne nei decenni successivi sino alle performance
artistiche internazionali di Hayao Miyazaki, Premio Oscar nel 2001 con il film "La città incantata"4.
Gli ANIME e i loro eroi ci introducono inevitabilmente, perché di fatto ne sono una derivazione, al
multiforme universo dei MANGA: parola giapponese di significato molto ampio che sta ad indicare
i fumetti senza alcuna specificazione di genere.5
Lo sviluppo dei MANGA nel dopoguerra segue un percorso evolutivo piuttosto complesso, che
necessiterebbe uno spazio maggiore; in questa sede si farà riferimento solo a ciò che è funzionale
alla comprensione dell'opera di Murakami.
Negli anni Cinquanta va ricordata l'importante figura di Tezuka Osamu, grande estimatore ed emulo
di Walt Disney, che visionava i film del suo mito americano ossessivamente alla ricerca dei
particolari più minuti. Nel decennio successivo si assiste invece al passaggio da un pubblico
esclusivamente infantile a quello anche adulto, con la proposizione di temi legati all'erotismo. Ma è
negli anni Settanta che scoppia il boom dei fumetti in Giappone. Basti un titolo fra tutti: "Berusaiyu
No Bara" ovvero "La Rosa di Versailles", fumetto nato per le ragazze, che in Italia verrà importato
con il nome di" Lady Oscar." La protagonista, dama di corte nella Francia rivoluzionaria, che si
veste e si comporta da maschio, con i suoi atteggiamenti equivoci, suscita amori trasversali che
coinvolgono uomini e donne contemporaneamente. Con questo personaggio comincia a delinearsi
un aspetto, quello dell'ambiguità sessuale, che esploderà negli anni successivi in Giappone e non
solo nei MANGA.
Infine gli anni Ottanta vedono nascere un fenomeno nuovo nel panorama del fumetto giapponese:
per effetto di un ristagno nelle case editrici, si impongono altri tipi di MANGA, caratterizzati dalla
dimensione amatoriale, che acquistano progressivamente sempre maggiore rilevanza e diffusione,
rispetto a quelli commerciali. In particolare si distingue il genere per ragazze (apprezzato però
4
Già collaboratore di cartoni animati ben noti in Occidente, come "Lupin" e "Heidi", e fautore dell'innocenza dei
bambini in contrasto con la malvagità degli adulti, Miyazaki condivide con Murakami molti spunti di riflessione perchè
le sue critiche verso la società contemporanea e verso il cattivo uso della tecnologia, sono celate e addolcite dietro
immagini colorate e solo apparentemente infantili, molto simili nella loro freschezza al mondo variopinto dell'artista.
Come Murakami possiede una Factory, Miyazaki ha fondato una sua casa di produzione, STUDIO GHIBLI, con
animatori super professionisti alle sue dipendenze e una forte strategia di marketing alle spalle.
5
Il significato letterale del termine MANGA: "immagini casuali prive di senso logico", è stato coniato dall'artista K.
Okusai (1760-1849), per indicare i suoi schizzi di scenette e/o paesaggi stravaganti
9
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
anche da un pubblico maschile, come sarà approfondito più avanti) che si rifà al particolarissimo
stile grazioso ed infantile del grande animatore T. Osamu.6
In quegli stessi anni Ottanta e, ancor più nei successivi Novanta, nei fumetti, come nei giocattoli e
nei gadget che ne ripropongono i personaggi, comincia ad emergere la moda del KAWAII (in
inglese "cute", in italiano "carino"), che, da parte di molti sociologi7, viene letta come una forma di
deviazione da un nuovo e diverso tipo di stress in un sistema, quello giapponese, che non rende
felici le persone8. Infatti, nella società giapponese dell'era HEISEI9, le paure e le ansie da
esorcizzare non riguardano più il trauma post bellico, quanto, piuttosto, l'enorme pressione di un
sistema castrante con uno dei più alti tassi di suicidio al mondo, che prevede una completa
conformità rispetto ai modi di pensare e di comportamento dei più10. Va aggiunto inoltre che, agli
inizi degli anni Novanta, il miracolo giapponese del boom economico inizia a scemare e ci si avvia
verso un progressivo declino, che la morte dell'imperatore Hiroito (1989) sembra
emblematicamente simboleggiare. Tuttavia, accanto al declino economico interno, si accompagna,
in quegli stessi anni Novanta. un grande fervore dell'industria editoriale e di intrattenimento da parte
della nuova generazione nata nel dopoguerra, a cui il critico Sawaragi Noi dà il nome di "subculture generation". Graphic design, videogiochi, musica, moda, letteratura e giornalismo
indipendente esplodono in quegli stessi anni modificando anche il mondo degli OTAKU, che
continua a ruotare intorno ai suoi feticci, ANIME e MANGA, con sempre maggiore fanatismo,
anche per lo sviluppo crescente della tecnologia.
Se infatti negli anni Settanta, l'OTAKU, per quanto tendente alla asocialità, era un tipo inoffensivo,
per lo più interessato alla fantascienza, quello degli anni Novanta, è visto come un vero e proprio
reietto della società, che, alla vita reale, preferisce il suo piccolo mondo immaginario, al quale è
appassionato, e da cui spesso è ossessionato. La stanza tipica di un OTAKU è un microcosmo
caotico, spesso minuscolo, considerate le dimensioni delle abitazioni giapponesi, pieno di oggetti da
collezione tra i più vari come i modellini degli eroi preferiti, piccoli gadget tecnologici e non,
videocassette ma anche letture MANGA a sfondo horror, erotico e talvolta pornografico
6
Lo stile di Osamu precorre nel tempo l'avvento del KAWAI, ovvero il "carino", si pensi soltanto che si deve a lui
l'invenzione degli occhioni infantili sgranati, tipici di tanti futuri personaggi di MANGA e ANIME, ed ancora oggi
apprezzati (cfr. Tim Burton, Big Eyes, 2014).
7
AZUMA, H., Generazione Otaku: uno studio sulla postmodernità, Milano, Jaca Book, 2010
8
VON WOLFEREN, The system that doesn't make people happy, Tokyo, 1994
9
Heisei ( "pace ovunque") è l'era corrente in Giappone. Il periodo Heisei è cominciato l'8 gennaio 1989 con l'ascesa al
trono dell'Imperatore Akihito dopo la morte del padre Hirohito, l'Imperatore del periodo Shōwa.
10
Von Wolfern, per confermare la sua tesi, cita molti fenomeni insani caratteristici della società nipponica, come la
crescente competizione per entrare nelle scuole, il bullismo, la violenza domestica, le ossessioni sessuali per arrivare
sino al suicidio su internet (R. Bultrini, Giappone: ora il suicidio corre su internet. La Repubblica, 27.5. 2003) , ovvero
dei macabri rituali di gruppo fra adolescenti in una sorta di "patto della morte".
10
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
(Figura1.1). L'OTAKU è infatti più spesso di sesso maschile, ma è attratto dai MANGA femminili
del genere rorikon, (ossia scritto da e per i maschi), che mescolano la moda imperante del KAWAI
alle sue nuove ossessioni sessuali. L'eroina femminile, ha tratti riconducibili al mondo dell'infanzia,
con grandi occhi sgranati, ma, contemporaneamente, indossa abiti provocanti e succinti che spesso
rivisitano in chiave erotica la tipica divisa scolastica. È il "Complesso di Lolita": un ammiccamento
continuo tra infanzia e sessualità che ha radici lontane nell'erotismo giapponese.
Il caso Miyazaki, subito battezzato dalla stampa "killer OTAKU", segna il culmine di una
connotazione sempre più negativa di questo fenomeno da parte dei media giapponesi11. Spaventa
infatti la componente conservatrice della società giapponese il fatto che la nuova generazione mostri
difficoltà a relazionarsi con persone del sesso opposto e sfoghi la sua frustrazione attraverso una
socialità e sessualità malate. La sub cultura giovanile degli OTAKU viene inoltre percepita come
alienata e disgregata, perché guidata da un consumismo sfrenato oltre che malamente influenzata
dalla tecnologia.
Figura (1.1) Camera da letto di un OTAKU
11
Nel 1989 viene catturato un torturatore serial killer di bambine di 26 anni, Tsutomo Miyazaki, che viveva in un
monolocale tra cumuli di MANGA e videocassette a contenuto pornografico.
11
Takashi Murakami: Arte in Vendita
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Nonostante, o forse anche per questi aspetti "fetish" propri della Terra del Sol Levante, alla fine del
secondo millennio, l'Occidente torna ad innamorarsi del Giappone in una sorta di visione aggiornata
della fascinazione storica verso la cultura classica nipponica. Il paese diventa così la meta più alla
moda ed esclusiva per il viaggiatore occidentale: viene percepito come una sorta di grande parco
divertimenti di cui Tokyo, con i grattacieli di Roppongi Hills e di Shinjoku, e i quartieri di
Akhiabara, Shibuya e Harajuko popolati da fanciulle vestite in modo stravagante e provocante che
frequentano i karaoke, è il fulcro indiscusso. Negli anni Novanta in Occidente scoppia così la
moda del "Cool Japan", propagandata da libri, riviste, guide turistiche e siti web.
Ma il Giappone è un paese estremamente complesso, ricco di sfumature e di profonde ambivalenze,
così, accanto alla degenerazione del fenomeno OTAKU e alle nuove mode del "Cool Japan", non è
possibile non registrare contemporaneamente, in quegli stessi anni Ottanta e Novanta, un'altra
tendenza culturale di stampo molto diverso che, permeando la Terra del Sol Levante, rimbalza però
anche nel resto del mondo, perché si sovrappone all'immagine tradizionalmente esotica che ne ha
l'Occidente. Si tratta dell'"EDO Boom" ossia il recupero del Giappone autentico e non ancora
contaminato dalla modernizzazione occidentale, che viene, perciò, ad incarnare la purezza della
vera identità nipponica.12
Nel crogiuolo artistico di Takashi Murakami ci sarà posto per tutte queste tendenze contrastanti:
quella degli OTAKU e del KAWAII e la moda del "Cool Japan", insieme a quella nostalgica della
purezza incontaminata della pittura EDO, dove lo studio analitico della natura nelle sue
manifestazioni più leggiadre e bizzarre (fiori, funghi, alberi, monti) trova la sua più rigorosa
applicazione artistica e contemporaneamente la sua più esotica poesia.
Di più, dallo studio di alcuni pittori cosiddetti " eccentrici" del periodo EDO, scaturirà la teoria del
Superflat, che è alla base dell'estetica del'arte di Murakami.
12
Il periodo cosiddetto EDO (1603-1887) dal primitivo nome dell'attuale Tokyo, vede fiorire in questa città,
soprattutto nel XVIII secolo, un eccezionale fermento culturale ed artistico. Due nomi ben noti in Occidente bastano
fra tutti in ambito pittorico per suscitare la magia EDO: Okusai (1760-1849) per la prodigiosa capacità di osservazione
nelle serie dei fiori e delle vedute del Monte Fuji, e il paesaggista Hiroshige (1797-1858) che, come nessun altro, ha
saputo rendere il senso dei fenomeni atmosferici, la pioggia in particolare, influenzando gli Impressionisti e Van Gogh.
Non solo l'arte figurativa, ma tutto ciò che noi occidentali consideriamo l'essenza propria costitutiva della
"giapponesità" nasce nel periodo EDO. È così per il teatro, con la forma del dramma popolare Kabuki, e soprattutto in
poesia con l'affermazione degli haiku, componimenti dalla straordinaria ed efficace concentrazione lirica, che hanno il
loro più straordinario interprete in Issa Kobayashi (1763-1828).
12
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
1.2 Gli Esordi (1962-1999)
Il giovane Takashi (Tokyo 1962) cresce come ogni adolescente giapponese degli anni Settanta
stordito dalla televisione che trasmette ANIME e serie televisive sci-fi13 a tutto spiano. Avido
lettore di MANGA e abile nel disegno, stimolato da due genitori che consideravano importante la
presenza dell'arte, dopo gli studi superiori, decide di iscriversi alla GEIDAI ossia l'Università
Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo. Sceglie il Dipartimento di NIHONGA ovvero quello
stile di pittura che intendeva mantenere viva la tradizione giapponese soprattutto riguardo le
tecniche e i materiali. Questo duro ma formativo apprendistato pittorico è finalizzato all'aspirazione
di diventare "animator" ma, ad un certo punto del percorso, Murakami cambia idea indirizzandosi
verso l'arte contemporanea, non senza aver esplorato artisticamente il mondo dei MANGA, i
fumetti che tanto hanno influito nella sua formazione adolescenziale14. Va sottolineato che il
passaggio dalle tecniche tradizionali del NIHONGA a quelle contemporanee dei MANGA non sarà
mai avvertito dall'artista come una frattura, ma costituirà l'amalgama imprescindibile dei suoi futuri
lavori. Si pensi a "727" (figura 1.2), la grande opera su tela del 1996 ,che ha preso il nome sia da
una casa cosmetica giapponese che da un aereo Boeing di produzione americana. La tecnica è in
puro stile NIHONGA, per la ricca patina laccata, ma il soggetto, che emerge dallo sfondo al centro
della tela, è una sorta di trasformazione MANGA di Mickey Mouse, reso grottesco e aggressivo per
via di smisurati denti da squalo in contraddizione con la bonomia rassicurante del personaggio
Disney. Si tratta di una delle prime comparse di MR. DOB15, uno dei feticci di Murakami, che
costituisce una sorta di filo rosso all'interno di tutta la sua produzione16. Un'altra particolarità di
quest'opera è nella somiglianza dello sfondo con una tela di Andy Warhol del 1978 "Oxidation
Painting" (figura 1.3), il cui effetto laccato è stato ottenuto, non certo tradizionalmente come in
Giappone, ma applicando dei pigmenti metallici e successivamente versando sopra dell'urina.
13
Scientific Fiction: il suo film preferito in televisione era "Space Battleship Yamato" del 1975 di Matsumoto Leiyi, nel
quale una nave spaziale deve difendere la terra da un attacco alieno (cfr. MURAKAMI, Takashi, “Life as a Creator”, in
Kaikai Kiki & Museum of Contemporary Art Tokyo (a cura di), Takashi Murakami . summon Monsters? Open the Door?
Heal? or Die, Tokyo, Kaikai Kiki Co. Ltd., 2001, pp. 130-147.)
14
Murakami frequenta quattro anni di università, due di specializzazione, tre di dottorato, e due di scrittura,
definendo questo periodo "l'Odissea dei miei undici anni da studente al dipartimento di NIHONGA" (cfr. Jurinch Giulia,
Takashi Murakami: la rivincita di un nerd, Damocle Editore, 2009.)
15
DOB è la contrazione dell'espressione giapponese "dobojite? dobojite?" che significa "perché? perché?"
16
La prima comparsa di questo character risale al 1993 in un quadro intitolato "Genesis". Su uno sfondo blu Klein
laccato in stile NIHONGA emerge una piccola testa che sembra di topo. Negli anni successivi il personaggio compare in
un numero sempre maggiore di tele con minime ma significative varianti: con orecchie o senza, con coda o senza
coda, minaccioso con denti da squalo o sdentato e così via. Secondo una giovane studiosa di Murakami G.Jurinich, Mr.
Dob di"727", reso aggressivo dai denti appuntiti, vera antitesi dell'amichevole topolino di Disney, potrebbe significare
l'aggressività giapponese latente rispetto alle innovazioni americane che hanno colonizzato l'intero pianeta, così come
le sue continue metamorfosi starebbero a rappresentare la caratteristica propria del consumismo che si rigenera
continuamente. Come ha infatti ben dimostrato Zygmunt Baumann, teorico della società liquida, il desiderio di
acquisto non si placa mai.
13
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.2). "727", 1996.
Figura (1.3). "Oxidation Painting", 1978 Andy Warhol
Il mondo dei MANGA e degli ANIME rappresenta dunque per Murakami e per la generazione degli
artisti giapponesi cresciuti nell'industria culturale degli anni Settanta, il substrato più congeniale per
le loro sperimentazioni. Ma insieme ai fumetti, altri due elementi sono presenti in maniera ripetuta
nei suoi primi lavori: il processo di americanizzazione della cultura giapponese e più ancora il
trauma post-bellico della bomba atomica che ha tenuto il Giappone in uno stato di perenne
infantilismo e adolescenza dal dopoguerra in poi.
14
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
"As its core, my standard of "beauty" is one cultivated by the Japan that has been my home since
my birth in 1962. It is a core that is not easily shaken. The materials I have at my disposal are
Japanese art history, MANGA, ANIME, otakudom, J-POP culture, post-war history, and imported
accounts of contemporary art."17
I lavori più rappresentativi di questi anni, dai quali bene emergono queste suggestioni, sono opere
concettuali come "Polyrhythm"18, "Sea Breeze"19 e soprattutto "Randoseru Project" (figura 1.4 ).
Quest'ultimo lavoro consiste in un'installazione composta da otto zainetti fatti con pelli di animali
esotici e in via di estinzione, appesi in fila su di un muro. Gli zainetti , simili a quelli utilizzati dagli
scolari giapponesi, vogliono far riflettere sullo sfruttamento dei capi di lusso20. Va registrato in
contrappunto che nel 2003 l'artista avvierà una collaborazione con il marchio Louis Vuitton,
fornendo nuovi disegni per la stampa di borse da migliaia di euro, e nel 2008, sempre per Vuitton,
creerà un tessuto "Monogramouflage" in cui i classici monogrammi sono riprodotti su uno sfondo
militare che viene decontestualizzato per diventare lusso allo stato puro.
Figura (1.4) "Randoseru Project", 1991
17
T. Murakami "Life as a Creator"
su di un parallelepipedo in fibra di vetro altro più di due metri, si arrampicano dei soldatini americani in plastica
prodotti da una ditta di modellini,( 1991)
19
un'installazione in cui l'artista usando luci spot abbaglianti ricrea la luce generata dall'esplosione del fungo atomico,
(1992)
20
Infatti, da un lato Murakami rimarca in modo ossimorico il legame tra moda e ambiente militare (perchè gli zainetti
scolastici in questione sono copiati da quelli in uso dall'esercito giapponese di fine Ottocento) e dall'altro sottolinea la
smania consumistica di possedere borse preziose (le pelli degli zainetti sono infatti fra l'altro di di cobra, elefante,
panda, tigre e coccodrillo. Questi animali verranno provocatoriamente onorati, durante la inaugurazione della mostra,
attraverso una vera cerimonia shintoista).
18
15
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Dagli anni Novanta in poi l'artista decide di avvicinare la sua arte più direttamente al mondo degli
OTAKU, identificandosi con i loro turbamenti, fantasie e in qualche caso anche perversioni.
Murakami è il primo ad aver intercettato questa tendenza che vede le tv giapponesi, i videogiochi , e
lo stesso mondo della moda e dei gadget adolescenziali, ma anche specifici quartieri di Tokyo,
invasi da simil-bambine con occhi giganti, animaletti, mostriciattoli colorati, fantastici mondi abitati
da fiori e funghi variopinti. Al panorama degli OTAKU, come già evidenziato nella premessa, si
intreccia anche il fenomeno del KAWAII (cute, carino) che viene letto sociologicamente come
deviatore di stress in una società tra le più restrittive al mondo. Tuttavia, le creazioni artistiche di
Murakami di quegli anni non ottengono visibilità, né tanto meno successo in Giappone, anche
perché in questa terra il mercato dell'arte contemporanea è poco sviluppato.
Così nel 1994, grazie ad una borsa di studio dell'Asian Cultural Council di Manhattan, Murakami
intraprende il primo di una lunga serie di viaggi in America e in particolare a New York, in quella
che è stata la culla della Pop Art, per entrare in contatto con l'arte contemporanea mondiale ed
anche per scoprire se le sue creazioni potevano integrarsi con il gusto occidentale.
"If you are going to match the tastes of the West, [...] some avant-garde spices are indispensable.
That's the basics of the basics."21
A New York Murakami entra in contatto diretto con i lavori di Warhol e Haring, conosce molti
artisti, tra cui Jeff Koons e Damien Hirst, e viene introdotto al mondo delle gallerie d'arte più in
vista. L'incontro con i galleristi newyorkesi E. Perrotin e Hudson di Feature, ma anche Bloom and
Poe di Los Angeles, e la rivelazione che l'arte può tradursi in un grosso business, se si riesce ad
intercettare i gusti del pubblico, si concretizza al ritorno in Giappone (1996) nella fondazione di una
Factory. A questa "fabbrica dell'arte" su modello warholiano viene dato il bizzarro nome di"
Hiropon Factory," che si trasformerà poi in" Kaikai Kiki Co. Ltd.". Il progetto che ne è alla base è
quello di un'arte di consumo che nasca dalla fusione tra la Pop Art americana con la subcultura
degli OTAKU giapponesi. Non si tratta soltanto di una fusione di contenuti, ma di un vero e proprio
progetto imprenditoriale, incentrato sui meccanismi di produzione e consumo, a cui Murakami dà il
nome di POKU (Pop + OTAKU).
Con il doppio intento di rivoluzionare il mercato dell'arte giapponese e ,nel contempo, portando nel
mondo occidentale la subcultura OTAKU, l'artista dà così vita, nel 1996, al Figure Project, un
21
cit. Takashi Murakami
16
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
progetto imperniato sulla creazione di quattro grandi sculture che raffigurano alcuni personaggi dai
tipici tratti MANGA e ANIME rivisitati in chiave Pop.22
La prima opera del Figure Project è "Miss Ko2"(figura 1.5), una statua in fibra di vetro, alta 1.88
cm, che raffigura un'accattivante ragazza, vestita con la succinta uniforme della catena di ristoranti
hawaiano-giapponese Anna Miller's. Il modello, che intende dichiaratamente incarnare le fantasie
erotiche tipiche degli OTAKU, è stato affidato allo scultore di figures Bome (1961) che lavora per
la Kaiyōdo, la più grande azienda giapponese di settore. Il mondo dell'arte occidentale rimane
inizialmente indifferente all'opera ma, nel 2003, la statua batterà ogni record di vendite da Christie's
per un'opera d'arte giapponese.23 Con le successive due opere del ciclo "Hiropon": (1997) e "My
Lonesome Cowboy" (1998 )(figura 1.6), Murakami si spinge oltre, riproponendo in maniera
esagerata e caricaturale, i feticci degli OTAKU. "Hiropon" si presenta come una giovane donna con
seno e capezzoli giganteschi dai quali sgorga un getto di latte che va e formare intorno al corpo una
corda per saltare. Invece "My Lonesome Cowboy", creato per fare la controparte maschile, raffigura
un ragazzo dai tratti manga che, impugnando il proprio fallo, schizza per aria il proprio sperma
formando un lazo da cowboy. È chiara qui l'ambivalenza tra la subcultura OTAKU e la concezione
degli Stati Uniti da parte dell'artista.24 Anche quest'ultima opera, venduta all'asta da Sotheby's New
York, per 13,5 milioni di dollari nel 2008, ha ottenuto una quotazione record.
L'ultima scultura in ordine temporale del FIGURE PROJECT è "Second Mission Project Ko2 "
(1999), un progetto molto complesso che ha impegnato Murakami e il suo staff per tre anni. Si tratta
di tre diverse statue in fibra di vetro che rappresentano la trasformazione di una ragazza cyborg in
aeroplano. Il messaggio di quest'ultima opera, rispetto alle precedenti, è più politico che erotico
poiché evidenzia non più le fantasie sessuali degli OTAKU, ma le loro ossessioni sulla guerra.25
Dunque in questo caso l'obiettivo dell'arte di Murakami sarebbe quello di dar forma alla distorsione
storica del Giappone post bellico per renderla visibile a tutto il mondo.
22
Gli OTAKU collezionano ossessivamente modellini in 3D di questi personaggi, che vengono venduti in grandi
quantità e assortimento, nelle bancarelle dei quartieri feticcio di Tokyo, come Akhiabara, soprattutto nella forma
Bishojo (belle ragazze)
23
2
Miss Ko è stata venduta a Stefan Edis, un collezionista di Chicago, per 567,500 $
24
Il titolo dell'opera è una citazione dal titolo del film di Andy Warhol "My Lonesome Cowboys".
25
"le generazioni di OTAKU e degli artisti neopop sono cresciute in un periodo storico, quello post-bellico, in cui la
memoria e la paura della guerra sono state sepolte sotto ideologie di pace, crescita economica e stabilità sociale
promosse dagli Stati Uniti, Sarebbe questa dunque una delle spiegazioni per cui i mondi fantastici creati da e per gli
OTAKU sono intrisi di battaglie, esplosioni ed iper violenza. Cfr SAWARAGI, "On the Battlefield of Superflat: Subculture
and Art in Postwar Japan".
17
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.5) "Miss Ko2", 1996
Figura (1.6) "My Lonesome Cowboy", 1998
18
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
1.3 L'Estetica del Superflat (2000-2010)
In coincidenza con il nuovo millennio, Murakami si sente maturo per esporre al mondo dell'arte il
suo concetto di estetica. Nasce così il manifesto Superflat scritto in duplice lingua per rivolgersi sia
al pubblico giapponese che occidentale:
"The world of the future might be like Japan is today - Superflat. Society, customs, art, culture: all
are extremely two dimensional. Society, customs, art, culture: all are extremely two-dimensional. It
is particularly apparent in the arts that this sensibility has been flowing steadily beneath the surface
of Japanese history. Today, the sensibility is most present in Japanese games and anime, which
have become powerful parts of world culture. One way to imagine super flatness is to think of the
moment when, in creating a desktop graphic for your computer, you merge a number of distinct
layers into one. Though it is not a terribly clear example, the feeling I get is a sense of reality that is
nearly a physical sensation. The reason that I have lined up both the high and the low of Japanese
art in this book is to convey this feeling. I would like you, the reader, to experience the moment
when the layers of Japanese culture, such as pop, erotic pop, otaku, and H.I.S.-ism, fuse into one "26
Il saggio sulla teoria dell'arte giapponese di Murakami tratteggia la storia dell'arte della Terra del
Sol Levante, con particolare riguardo al periodo Edo (1603-1868)27, evidenziando come, anche nel
passato pre-occidentalizzato, fosse presente una tendenza bi-dimensionale che lui considera essere il
tratto distintivo del Giappone contemporaneo. In particolare, per esemplificare la teoria, Murakami
fa ricorso a una serie di quadri dipinti da sei pittori operanti in quel periodo e definiti "eccentrici"
per la loro specificità bidimensionale. Tra questi, il dipinto più esplicativo è il bellissimo "Un
gruppo di galli" (Figura 1.7): si tratta di un'immagine piatta in cui solo un gallo domestico rivolge il
suo sguardo verso di noi richiamando l'attenzione sulla sua diversità rispetto agli altri, che hanno
una posizione di profilo.28
26
Murakami T., SUPER FLAT, Madra Publishing Co. Ltd., Tokyo, 2000 pag.5, nel volume, oltre al manifesto riportato per
esteso, c'è un altro scritto di Murakami intitolato "A theory of Super Flat Japanese Art" e un saggio del sociologo Hiroki
Azuma dal titolo "Super Flat Speculation", oltre a molte illustrazioni di opere sia antiche che moderne, per veicolare la
teoria attraverso le immagini.
27
Il periodo Edo termina con l'apertura forzata della società giapponese al mondo occidentale, con l'ingresso delle
prime navi americane nei porti giapponesi.
28
Per suffragare questa teoria, Murakami cita il Professor Nobuo Tsuji, suo maestro negli anni universitari e grande
specialista della pittura del periodo EDO, il primo ad aver rivalutato gli eccentrici nel libro del 1932 "The Lineages of
Eccentrics"
19
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.7) Ito Jakuchu "Un gruppo di Galli" 1761.
L'enfasi sulla bi-dimensionalità nell'arte si raggiunge dunque attraverso una composizione degli
elementi che mira ad eliminare qualsiasi prospettiva, cancellando ogni interstizio possibile ed
obbligando così l'osservatore ad uno sguardo fisso. Questo appare più che mai evidente nel quadro
di Murakami "Manji Fuji": sulle sfondo della veduta classica del monte Fuji, si staglia un albero
(anche esso rappresentato in modo tradizionale) su un ramo del quale sono appoggiati due piccoli
characters in stile MANGA, posti uno sopra l'altro. I personaggi non sono semplicemente applicati
sul dipinto, ma stanno all'interno di esso, creando un effetto straniante e piatto insieme. (Figura 1.8)
Per Murakami il concetto di bi-dimensionalità del periodo Edo è stato recuperato solo dalle subculture OTAKU dei MANGA e degli ANIME mentre l'arte moderna giapponese (BIJUTSU), a
partire dal periodo MEIJI (1868-1912, modernizzazione del paese) ha, di fatto, tradito questa
peculiarità imitando e scimmiottando l'Occidente.
Murakami si pone dunque come il restauratore della bi-dimensionalità, ribattezzata Superflat,
sottolineando inoltre che in un mondo come quello Giapponese, fatto di piani e atmosfere invece
che di prospettive e profondità, non ha più senso parlare di arte colta contrapposta ad arte popolare,
anzi, distinguere il colto dall'ignorante, l'alto dal basso è una fissazione di stampo tutto occidentale.
Questa fusione tra due livelli, normalmente distinti, viene da Murakami utilizzata per promuovere la
sua produzione artistica "eccentrica", che non si limita infatti a dipinti e sculture, ma anche ad
oggetti commerciali, come giocattoli e borse, in una perfetta strategia di branding all'insegna del
20
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Super flat.29 Se per Murakami l'enfasi sulla bidimensionalità è una caratteristica tipicamente
giapponese, non si può fare a meno di sottolineare come la sua analisi coincida singolarmente con le
teorie sulla globalizzazione, la mercificazione delle identità e il consumismo portate avanti da
Georg Simmel (1858-19189 in poi, fino alle folgoranti intuizioni di Baumann sulla società liquida
della post-modernità.
Figura (1.8) "Manji Fuji", 2001
29
Wakasa, "Takashi Murakami" (interview), Journal of Contemporary Art
21
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
La teorizzazione del Superflat si traduce in tre grandi mostre collettive itineranti nelle quali
Murakami è curatore: la prima, omonima ("Super Flat") e corredata dal manifesto bilingue, è del
2000 e si inaugura a Tokyo alla Parco Gallery di Shibuya, con l'apporto di molti altri artisti
giapponesi.
Nella seconda, "Coloriage: un nuovo giapponesismo", che debutta a Parigi negli spazi della
"Fondazione per l'Arte Contemporanea" nel 2002, Murakami è solo curatore, ma si riserva uno
spazio personale con una serie di nuove opere tutte sul tema dei fiori, caro al periodo Edo, che
portò in Occidente la moda del giapponesismo , a partire dagli Impressionisti, quando, con la
restaurazione Meji, il paese si aprì all'Occidente. Così, oltre alla grande scultura in fibra di vetro e
resine "Flower Matango" (letteralmente "mostruosità di fungo floreale" da un fumetto MANGA
apocalittico del 1963) scenograficamente esposta dietro le vetrate che si aprono sullo splendido
giardino della Fondazione, compare in mostra un quadro fondamentale per l'estetica KAWAII e
Super Flat. Si tratta di "KAWAII Vacances d'été" (Figura 1.9), una serie di sei grandi pannelli uniti
fra loro, che intende rappresentare il senso di felicità di fronte alle vacanze estive, attraverso la
vivacità dei colori e l'allegria di quasi cento fiori sorridenti, che si stagliano su un cielo turchese con
nuvole di panna montata; ma, a sopraffare la vista dello spettatore è soprattutto l'effetto di piattezza.
Figura (1.9) " KAWAII! Vacances d'été", 2002
22
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
La terza mostra , la più importante, è "Little Boy: the Arts of Japan's Exploding Subculture",del
2005 (Figura 1.10).
Figura (1.10) Manifesto della mostra, New York
Il titolo di quest'ultima, inaugurata a New York, è già di per sé emblematico: Little Boy è infatti il
nome della testata nucleare sganciata su Hiroshima nel 1945 e Murakami lo usa per rappresentare
simbolicamente l'immagine del Giappone sconfitto come una nazione adolescente, impotente oltre
che dipendente dall'ideologia del fratello maggiore, ovvero gli USA. Little Boy esplora in
particolare come le culture popolari giapponesi, in primis ANIME e MANGA, che in Occidente
sono concepite come semplici forme di intrattenimento per bambini, nella sua terra siano servite a
raccontare, ma anche ad esorcizzare, il trauma della guerra nucleare e il dramma della sconfitta
"come se con l'esagerazione della finzione si volesse sopprimere la realtà della storia"30. Nel
catalogo della mostra, che contiene quasi millecinquecento oggetti tra disegni, giocattoli vintage,
articoli di merchandise, characters etc., troviamo riferimenti a "Time Bokan", una serie animata
trasmessa tra il 1975 e il 1983, in cui ogni episodio terminava con la sconfitta di buffi nemici
attraverso una esplosione atomica a forma di teschio. L'immagine apocalittica del fungo atomico
viene ripresa da Murakami nella serie di quadri dall'omonimo titolo (Figura 1.11) ma, a differenza
che nel cartone animato, la minacciosità del fungo/teschio è attenuata dalle pupille, formate
ciascuna da una ghirlanda di fiori sorridenti e multicolori, in puro stile KAWAII, gli stessi presenti
in tantissime opere dell'artista.
30
Murakami T., Little boy: the Arts of Japan's Exploding Subculture, Yale, 2005, pag. 4
23
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.11) Time Bokan, 2005
Ma la vera svolta, che porta Murakami ad entrare nel sistema del Jet-set internazionale, si ha
quando, nel 2003, Marc Jacobs, direttore artistico di Louis Vuitton, lo invita a collaborare alla
creazione di una linea di borse, che fondesse il celebre monogramma con il suo lessico figurativo.31
Per Murakami è l'occasione di esplicitare il concetto base della sua arte: Superflat e, nello stesso
tempo, di dare risposta all'interrogativo se sia possibile produrre un oggetto commerciale che sia
contemporaneamente arte.
"Il nostro contratto è molto interessante. Quando ne verranno rivelate le clausole tra duecento anni
la gente comprenderà che cosa sia l'arte. (..) È una collaborazione. Non si tratta di un
monogramma multicolore, è un concept. Se fosse svelato la gente ne sarebbe impressionata."32
Questo clamoroso successo darà luogo negli anni successivi ad altre scorribande nello star-system:
nel 2008 Murakami collabora con Pharrell Williams, uno dei più ricchi e famosi imprenditori e
uomini di spettacolo americani. Dal loro incontro nasce un'opera a due mani che è anche un vero
omaggio alla produzione di Warhol: "The Simple Things" (2008-2009, Figura 1.12). Si tratta di una
scultura complessa, atta a celebrare l'incontro tra commercio, arte e universo del lusso, in un mix
spiazzante ma ,indubbiamente,e di grande impatto ideologico e visivo.
31
Marc Jacobs si era imbattuto nei lavori di Murakami solo un anno prima alla Marianne Boesky Gallery di New York,
ed era stato folgorato dalla forza delle immagini e del colore. Sotto l'urto della fantasia creatrice dell'artista l'icona LV
tradizionale viene svecchiata da nuovi pattern in puro stile MANGA-KAWAII : occhietti di medusa, fiori di pesco e
ciliegine invadono il mondo del fashion (insieme alle contraffazioni immediatamente riprodotte dal mercato cinese).
32
Loic Prigent, Marc Jacobs and Louis Vuitton, Arte e Video 2007
24
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.12) The Simple Things 2008-2009
All'interno delle fauci spalancate di un aggressivo Mr. DOB, il più fortunato character di Murakami,
sono state poste sette sculture scelte da Pharrell, rappresentanti oggetti di uso quotidiano: il ketchup
della Heinz, una lattina di Pepsi, una crema Johnson&Johnson, una sneaker, un muffin, dei
preservativi, e un pacchetto di patatine. L'ulteriore particolarità è che i sette oggetti sono stati resi
unici come gioielli, da ventiseimila fra diamanti ed altre pietre preziose.
Le mostre si succedono alle mostre in tutte le parti del mondo: per la seconda volta a Venezia33,
Murakami è presente nel 2003 alla mostra, evento collaterale della Biennale d'arte figurativa, nella
sezione: "Pittura da Rauschenberg a Murakami (1964-2003)" al Museo Correr. Ma è la personale
dell'artista "©opyright Murakami" nel 2007 ad intercettare ancora una volta l'interesse e la curiosità
internazionali.34 Qui infatti l'artista, oltre a presentare la più ampia retrospettiva della sua
produzione ormai ventennale, espone nuove creazioni come INOCHI (Figura 1.13) e Oval Buddha,
ispirate entrambe alla scultura figurativa nipponica. Si tratta di opere molto distanti tra loro per
soggetto e dimensioni, ma unite dalla stessa inquietante attrazione per la mostruosità. Nel robot
scolaro dalla testa deforme (stranamente simile a quella del pupazzo di Storaro per ET) come nella
scultura Oval, che unisce la tradizione artistica buddista con quella dell'Occidente, ben si percepisce
come lo stile KAWAII stia lasciando posto a qualcosa di non ancora ben definito ma certamente
33
Nel 1995 c'è la prima partecipazione alla Biennale di Arte Figurativa; nel 2006 invece Murakami espone nella mostra
collettiva a Punta della Dogana per la Collezione di François Pinault "Where are you going".
34
La mostra, presentata al MOCA Museum of Contemporary Art di Los Angeles nel settembre 2007, passerà a New
York al Brooklyn Museum of Art, e successivamente in Europa a Francoforte, al Museum Für Moderne Kunst, e infine a
Bilbao in Spagna al Guggenheim, nella primavera 2009.
25
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
meno rassicurante. La mostra, inaugurata al MOCA, (come appare già ben visibile dal titolo)
intende ribadire la fusione tra arte e brand attraverso l'allestimento interno al museo di una boutique
Louis Vuitton, dove vengono esposti e venduti i nuovi modelli creati da Murakami. Viene così
definitivamente abbattuto il confine che, da sempre in Occidente, separa l'arte applicata dall'arte
alta, ma soprattutto il tabù della sua produzione commerciale.
Figura (1.13) Inochi, 2007
Proseguendo su questa strada, nel 2009 per la mostra "Pop Life: Art in a Material World", alla Tate
Gallery di Londra (che esamina l'eredità che Warhol ha lasciato ai suoi discepoli) Murakami
sperimenta una nuova forma di intrattenimento artistico: cura l'ambientazione, ma soprattutto
produce un video musicale dal titolo "Akhiabara Majokko Princess", diretto da McG, regista e
produttore statunitense. Nel quartiere di Tokyo, simbolo della cultura OTAKU, la protagonista,
Kirsten Dunst (icona pop per avere vestito i panni di Maria Antonietta nel film del 2006 di Sofia
Coppola35) è una magica principessa, sensuale e puerile allo stesso tempo, che perlustra le strade di
Tokyo vestita da sexy marinaretta, cantando "Turning Japanese," brano simbolo della corrente
orientalizzante della musica pop americana degli anni Ottanta (Figura 1.14).
35
Ricordiamo anche l'altro importante film della Coppola "Lost in Translation" ambientato in una Tokyo allucinata,
rutilante dei simboli propri delle sub culture giovanili tanto amate da Murakami.
26
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.14) Takashi Murakami e Kirsten Dunst durante le riprese di "Akhiabara Majokko
Princess".
Nel 2010 Takashi Murakami raggiunge il suo traguardo più ambito dal punto di vista del
riconoscimento giapponese (quello internazionale è cominciato sette anni prima attraverso la sua
collaborazione con Louis Vuitton) : una personale a Versailles.
"Non sono molto conosciuto in Giappone come artista ma più come un acuto commentatore d'arte.
Mi vedono spesso in tv o mi sentono alla radio. Ma non sono stato mai molto ben accetto nel mio
paese come artista. Ma questa volta la notizia di questa mostra si è diffusa ovunque e molto
velocemente. Una delle ragioni di questo eccezionale interesse è dovuta, a mio parer,e alla
popolarità de "La Rosa di Versailles".36
"La Rosa di Versailles" è un fumetto giapponese, noto in Italia come "Lady Oscar", che ha
spopolato negli anni del secondo dopoguerra, e che si è radicato profondamente nella cultura del
paese del Sol Levante tanto che la Reggia francese, che fa da sfondo alle vicende dell'eroina, è
36
P. Dagen, "Toutes mes oeuvres sont faites de trucages" intervista a T.Murakami in Murakami Versailles, Editions
Xavier Barral, 2010.
27
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
diventata uno dei feticci della cultura OTAKU. Per gli occidentali, invece, Versailles rappresenta
l'apoteosi dell'Assolutismo Monarchico, oltre che l'emblema della Grandeur francese; non deve
essere perciò dispiaciuto a Murakami fondere in una ambientazione d'eccezione i suoi risultati
internazionali con le aspettative del pubblico a cui tiene di più, quello del suo paese.37 Lo stesso non
si potrebbe presumere per critici come Jean Clair e Tomaso Montanari, decisamente contrari
all'utilizzo di luoghi di rilevanza storico-artistica, per mostre ed esposizioni.
Quindici stanze del palazzo e parte del parco vengono allestite nel segno di una dialettica tra i suoi
lavori più celebri e l'arredamento grandioso e ridondante di Versailles: il mondo Superflat di
Murakami (funghi dai colori psichedelici, palle di fiori mutanti, animaletti KAWAII,
contemporaneamente carini e mostruosi), dialoga con le prospettive di Versailles in modo straniante
ma non sgradevole.38
Figura (1.15) Oval Buddha, giardini di Versailles, 2010
Colpisce il suo monumentale Buddha rivestito di foglia d'oro, novello Luigi XIV, a presidiare il
grande parco e le fontane (Figura 1.15), ma si rimane più colpiti dal fatto che Murakami non resista
all'autocitazione, e ,invece dei soliti avatar come Mr. DOB, questa volta esponga un autoritratto con
cane in 3D, ironico ma riconoscibilissimo per gli occhialini tondi, il codino e il pizzetto: "Pom &
Me." (Figura 1.16)
37
Va sottolineato a questo punto che l' "Ancien Regime" negli ultimi anni è tornato di gran moda, basti pensare al film
di Sofia Coppola, Marie Antoniette, interpretato dalla stessa Kirsten Dunst del video del 2009 "Akhiabara Majocco
Princess", e al successo, in tutta Europa, dei macarones, i dolci dai colori pastello a lei molto cari.
38
Secondo Jill Gasparina, critica d'arte, Versailles e l'arte contemporanea possono essere visti come due brand che si
incontrano e con due linguaggi differenti mostrano lo stesso valore estetico e si esaltano a vicenda. (Gasparina J.,
Murakami à la conquete de l'ubiquitè, in Murakami Versailles, Parigi, 2010 pag.157)
28
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.16) "Pom & Me", Murakami Versailles, 2010
"Sono arrivato fino a qua"- sembra arringare l'incongruo pupazzo in pantofole nel Salon de Diane di
Versailles, vicino ad una scultura di Luigi XIV di Bernini, e noi non possiamo far altro che
complimentarci con lui ed il suo lavoro.
1.4 Il post Fukushima: da Superflat a "super deep"
L' 11 marzo 2011 un terremoto ed uno tsunami di proporzioni gigantesche mettono in ginocchio il
Giappone. In quei giorni Murakami ed il suo staff della Kaikai Kiki sono freneticamente all'opera
per l'apertura del 15° GEISAI festival, che si sarebbe dovuto svolgere di lì a pochi giorni39. È lo
stesso artista a decidere di rimandare a data da destinarsi la manifestazione, non appena si rende
conto della gravità di ciò che il paese ha subito. La decisione successiva è quella di spostare la
manifestazione in rete dandole un titolo:"New Day GEISAI" che contiene una speranza di rinascita.
Tutti vengono invitati a caricare in questo spazio immagini artistiche di ogni tipo che, lavorando sul
tema della rinascita, esprimano solidarietà verso il Giappone martoriato.
Il mondo dell'arte intero si mobilita per questa tragedia: a novembre dello stesso anno, a New York
Christie's mette all'asta per beneficenza importanti lavori di Murakami (quattro realizzati
direttamente per l'evento) e di altri artisti famosi, tra cui Jeff Koons, ottenendo la cifra di 8,7 milioni
39
come si chiarirà meglio nel secondo capitolo, Murakami affianca alla Kaikai Kiki Co. Ltd. un festival, il GEISAI, per
promuovere i nuovi talenti giapponesi.
29
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
di dollari da devolvere per il Giappone (New Day Artist for Japan). Il terremoto, ma soprattutto la
conseguente catastrofe della centrale nucleare di Fukushima, che riporta alla mente dei giapponesi
gli incubi mai dimenticati di Hiroshima e Nagasaki, modificano radicalmente la prospettiva artistica
di Murakami. Ciò appare evidente quando, nel febbraio 2012, si apre a Doha, in Qatar, la più grande
retrospettiva dell'artista, nonchè la sua prima mostra in Medio Oriente.
Curata dall'italiano Massimiliano Gioni,40 l'esposizione era stata programmata da tempo, con il
titolo enfatico di "Murakami Ego" e per realizzarla si era dovuto far costruire uno spazio espositivo
apposito ( Al Riwaq Hall) dato che molte delle sessanta opere avrebbero avuto dimensioni
gigantesche. Ma l'evento, a dispetto del titolo che rimane di necessità inalterato come pure il suo
catalogo, viene inevitabilmente condizionato dalla catastrofe giapponese dell'anno precedente. È
Murakami stesso a sottolinearlo nelle interviste correlate alla mostra:
"Il vero tema è la religione. Ho sempre visto la religione come qualcosa di falso e ipocrita, ma in
un momento come questo fede e favole sono necessarie."
Figura (1.17) Welcome to Murakami, 2012
40
L'anno successivo Massimiliano Gioni diventa direttore Artistico della Biennale d'arte figurativa di Venezia intitolata
"Il Palazzo Enciclopedico".
30
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
In questo senso l'opera simbolo della mostra non è più il "Welcome to Murakami" (Figura 1.17),
gigantesca scultura gonfiabile (6 metri di altezza) con le sembianze dell'artista seduto a gambe
incrociate come una sorta di Buddha accogliente41, ma piuttosto il lunghissimo pannello che si
snoda su tre pareti della stanza centrale dello spazio espositivo e che ha per titolo "The 500 Arhats"
(Figure 1.18a e 1.18b).42 Si tratta di un dipinto di dimensioni gigantesche, il più grande mai
realizzato da Murakami e dai suoi collaboratori, che consta di quattro pannelli da 25 metri ciascuno
di lunghezza, l'ultimo dei quali non ancora completato. Murakami, con i suoi cinquecento Arhats
sceglie dunque di tornare sia alle sue origini di studente di pittura tradizionale giapponese, sia di
teorico dello stile del periodo Edo (cfr. Superflat) per interpretare artisticamente la catastrofe del
2011.
" The 500 Arhats was conceived after the 3/11 - the Japanese earthquake in 2011. In the old days,
when there was a disaster, the monks had paintings made that they used to promote religion among
the people who were suffering. I consider the 500 Arhats to be an equivalent of those historical
works. It's a consolatory painting.43
Figura (1.18a) The 500 Arhats, 2012
41
Rispetto all'irriverente "Pom & Me", pupazzo caricatura collocato nel Salon de Diane di Versailles, questo ieratico
autoritratto suggerisce che dopo il 2011 l'arte di Murakami non possa più essere riconducibile al colorato mondo
KAWAI e POKU, ma un invito alla riflessione e alla meditazione sulle sorti tutt'altro che magnifiche e progressive
dell'umanità.
42
I cinquecento illuminati monaci della tradizione buddista zen.:il richiamo esplicito è ad un'opera omonima composta
da cento rotoli di Kano Katsunobu dipinta a metà del XIX secolo nella città di Edo per confortare gli abitanti dopo un
terribile terremoto.
43
Murakami, Murakami - Ego, cit., pag.150.
31
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.18b) The 500 Arhats, 2012
Non si pensi però ad un abbandono dello stile Superflat ed iper colorato proprio dell'artista ma
,paradossalmente, ad una sua esasperazione grottesca e quasi psichedelica. Gli ambienti naturali
dove sono collocati gli Arhats (alcuni in piedi, altri seduti in preghiera, altri ancora fluttuanti nello
spazio) sono foreste e montagne abitate da un mondo animale esotico e mitologico che accomuna i
draghi agli uccelli come le tartarughe alle tigri e i fiori ai funghi, tipici del periodo Edo, in una
fantasmagoria di colori e dimensioni diverse.
L'approdo consolatorio attraverso il recupero della tradizione e della religione viene confermato da
altre opere in esposizione come quella raffigurate il volto di Daruma, ovvero il monaco indiano
Bodhidarma, fondatore del buddismo zen giapponese44. Si tratta di due ritratti, anche essi di grandi
dimensioni (280 cm x 240 cm), volutamente espressionistici nella resa del volto e soprattutto dei
bulbi oculari del vecchio saggio, per sottolineare lo sforzo derivante dalla pratica della meditazione
che portò Daruma a tagliarsi le palpebre, per non cedere alla sonnolenza (Figura 1.19).
44
Già presentate alla Gagosian Gallery di New York, le opere hanno per titolo due frasi sulla pratica della meditazione:
"I open wide my eyes but see no scenery. I fix my gaze upon my heart", e "That I may time transcend, that a universe
my heart may unfold".
32
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (1.19) "That I may time transcend, that a universe my heart may unfold", 2007
Ma la mostra di Doha, trattandosi contemporaneamente di una retrospettiva (settanta opere in
esposizione) e della prima esposizione dell'artista in Medio Oriente, non poteva prescindere dalla
tecnologia futuristica e dall'immaginario sci-fi che sono stati alla base dell' arte di Murakami. Così,
stimolato dalla città ultramoderna, l'artista crea anche una sorta di pop village artificiale, in cui
molte sue sculture famose, come l'"Oval Buddha" , vengono collocate su piedestalli illuminati da
led coloratissimi che creano un'atmosfera da avveniristico Lunapark. Una sorta di spazio artificiale
più simile ad un centro commerciale che ad una mostra d'arte in cui perdersi e ritrovarsi come
fruitori e consumatori, perfetta esemplificazione della teoria dei non-luoghi di Marc Augè.
33
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Da Doha in poi, ma più correttamente dalla grande catastrofe del 2011, si apre dunque un grande
spartiacque nella produzione artistica di Takashi Murakami, che Francesco Bonami battezza come
passaggio dal Superflat al Superdeep45, sottolineando come, all'adolescenza perenne della società
giapponese del dopoguerra, traumatizzata dalle catastrofi nucleari, si sia andata sostituendo, dopo il
disastro naturale del 2011, una maturità improvvisa e, con essa, il recupero religioso. Gli
allestimenti successivi a Murakami Ego approfondiscono infatti sia il tema della morte che quello
della distruzione, insistendo in maniera ossessiva sul tema del teschio.
Nel 2013, alla galleria Bloom and Poe di Los Angeles, Murakami espone in particolare tre dipinti,
in cui si ritrae caricaturalmente insieme ai suoi più fedeli characters (Pom, Mr. Dob e KaiKai&Kiki
,due pupazzetti simbolo, rispettivamente, del bene e del male) sopra una montagna di scheletri
colorati.
Ma l'opera che desta più angoscia è una gigantesca scultura placcata in oro, alta 5 metri, che
raffigura un teschio avvolto dalle fiamme (Figura 1.20).
Figura (1.20) Flames of Desire (particolare), 2013
L'attività di Murakami, dopo il disastro del 2011, non conosce sosta neppure in Giappone.
L'artista, rendendosi conto che il suo nuovo messaggio artistico viene veicolato meglio in Occidente
che non nel suo paese, dove è paradossalmente meno noto che altrove, individua, nella sua
45
Dalla Brochure della mostra "Il ciclo di Arhat" al Palazzo Reale di Milano (24 luglio- 7 settembre 2014 di cui Bonami è
stato curatore)
34
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
versatilità, una diversa forma artistica che possa andare diritta al cuore dei giapponesi. Si tratta della
realizzazione, per la prima volta in veste di regista, di un lungometraggio animato rivolto
principalmente ai bambini: "Jellyfish Eyes" (figura 1.21), che viene presentato al LACMA (Los
Angeles County Museum of Art) nell'aprile del 2013.46 La storia prende spunto dalla catastrofe di
Fukushima e si inserisce nel filone degli ANIME e dei mostri del dopoguerra, che Murakami ben
conosce dalla sua infanzia. I mostri, realizzati in computer grafica, sono decisamente meno
spaventosi dei loro progenitori (come Godzilla), perché ricordano i Pokemon della Nintendo; ma
l'aspetto importante del film è lo spazio dato alla religione per mostrare ancora una volta come essa
si presenti sempre più forte ogni volta che succede qualche disastro.
Figura (1.21) Locandina del film "Jellyfish Eyes", 2013
L'anno successivo (2014) Murakami approda a Milano per un'esposizione dal titolo "Il ciclo di
Arhat" a Palazzo Reale. La Sala delle Cariatidi che ha ospitato la mostra, gravemente danneggiata
dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, offre un'eccellente cornice ai soggetti
dell'artista: gli interventi di restauro infatti hanno lasciato volutamente visibili le cicatrici della
guerra, nel tentativo di far convivere presente e passato, in un rapporto simile a quello instaurato tra
le opere dell'artista e i tragici eventi che hanno colpito il Giappone nel 1945 e nel 2011.
46
In avanzata elaborazione è il sequel. Murakami ha già praticato il genere animazione in molte occasioni a partire dal
2003, quando realizzò il suo primo spot per Louis Vuitton dal titolo "Superflat Monogram"
35
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Ho visitato questa mostra alla fine di luglio 2014, e questo è stato il mio secondo incontro diretto
con l'artista dopo l'esposizione veneziana di Punta della Dogana47, dove Murakami esponeva due
sculture del Figure Project. Dall'esaltazione della sub-cultura OTAKU alle immagini degli Arhat,
"angeli consolatori" nelle tragedie del mondo, si avverte potentemente il percorso di crescita e di
approfondimento che ha portato Murakami ad una dimensione più matura e complessa. Negli
autoritratti in mostra, oltre a quelli già descritti del 2013 a Los Angeles, ne è presente uno
particolarmente significativo tanto da essere stato utilizzato nella prima pagina dell'opuscolo
introduttivo curato da Francesco Bonami.
Figura (1.22) Dark Matter & Me, 2014
"Dark Matter & Me" (Figura 1.22) ritrae l'artista sopra un meteorite di teschi fiammeggianti, al
centro di una sorta di nebulosa, che ha alle spalle un buco nero pronto ad inghiottirlo. Una metafora
47
"Where are we going?: selections of the Francois Pinault Collection."
36
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
poderosa nella sua semplicità, dell'impotenza umana di fronte all'energia e alle forze incontrollabili
dell'universo, che la terra del Sol Levante ha provato direttamente e duramente sul suo stesso suolo.
Infine, per l'ottobre del 2015 è in preparazione una personale dell'artista al Mori Art Museum di
Tokyo. Si tratterà della prima esibizione su così larga scala in Giappone dell'artista, una imponente
retrospettiva che porterà i suoi cinquecento saggi consolatori nella terra madre. L'intento della
mostra, che sarà curata da Miki Akiko48 e Nanjo Fumio49, è quello di sensibilizzare anche gli stessi
giapponesi al ruolo svolto dall'arte, e non solo dalla religione, nel fronteggiare disordini storici
sociali e la stessa caducità della vita umana, avvicinandoli in questo modo all'indagine profonda di
Murakami sul potere consolatorio e conoscitivo dell'arte50.
A conclusione di questa breve panoramica sull'attività dell'artista, pare opportuno esprimere qualche
considerazione: Takashi Murakami nasce sotto il segno della bomba atomica. La sua nascita è
infatti connessa con l'attacco americano che colpì Nagasaki nel 1945. La bomba doveva
originariamente essere sganciata sulla città di Kokura, dove viveva la madre dell'artista, ma le
condizioni meteorologiche nebbiose, all'ultimo ,fecero sì che l'obiettivo cambiasse. Murakami
ricorda che, durante tutta la sua infanzia, la madre era solita ripetergli che era stato fortunato: se
infatti quel giorno l'atomica avesse colpito Kokura, lui non sarebbe mai nato.
48
Curatrice del Palais de Tokyo di Parigi, tra i suoi più importanti progetti curatoriali figura anche l'esibizione tematica
"Trans Culture" alla Biennale di Venezia del 1995
49
Direttore del Mori Art Museum di Tokyo dal 2006, Nanjo occupa varie posizioni all'interno di vari comitati pubblici e
privati tra cui la vicepresidenza dell' Association International des Critiques d 'Art (AICA) ed è membro del Comite
International des Muses d'Art Moderne et Contemporain (IMAM).
50
Tuttavia alcune dinamiche sociali non lasciano ben presagire che la fama raggiunta da Murakami nel primo decennio
del Duemila, possa mantenersi agli stessi livelli. Se ne citano in questa sede due in particolare, di cui la prima meno
recente indicativa però di una mutazione di tendenza. A pochi giorni dalla catastrofe giapponese il 18 marzo 2011 si
apre a New York (negli stessi spazi della Japan Society che avevano ospitato nel 2005 la mostra di Murakami)
un'esposizione dal titolo "Bye Bye Kitty!!! Between Heaven and Hell in Contemporary Japanese Art". La mostra, curata
da David Elliott, era ovviamente stata concepita prima del terremoto, ma questo per una macabra coincidenza, ha
dato un'eco maggiore ad un'esposizione che, sin dal titolo, intendeva polemizzare contro i fenomeni KAWAII e OTAKU,
ritenuti colpevoli di aver monopolizzato l'arte contemporanea giapponese all'estero. Sedici artisti emergenti
giapponesi presentano dipinti, foto e installazioni mettendo da parte Hello Kitty, il gattino creato dalla Sanrio nel
1978, che può essere considerato il simbolo dei personaggi KAWAII. Secondo il curatore, il senso dell'esposizione sta
nel mostrare un Giappone più adulto e deciso finalmente a non nascondersi dietro fiori colorati o personaggi manga.
Seppur mai nominato, Murakami sembra essere evocato come il campione di un'estetica che non soddisfa più la parte
più consapevole e adulta dell'arte giapponese.
L'altro indicatore di un cambiamento di tendenza è invece recentissimo: si tratta della classifica della nota rivista Art
Review sui primi cento potenti dell'arte contemporanea per l'anno 2014. Una graduatoria che, pur non fondandosi su
dati oggettivi, riesce tuttavia ad evocare un clima culturale e a suggerire i lineamenti dei prossimi scenari geopolitici
dell'arte. Tra questi cento nomi Murakami non figura, mentre sono presenti ,tra gli artisti Koons e il cinese Ai Weiwei,
fra i curatori quello di Massimiliano Gioni, nonchè tutti i galleristi più importanti che lo hanno rappresentato
(Gagosian, Perrotin, Blum&Poe).
37
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Intorno ai cinquanta anni sperimenta la tragedia del terremoto che stravolge il Giappone e genera
un nuovo e più infido pericolo: quello nucleare.
Nel grigiore della contemporaneità giapponese e nella società fluida occidentale non individua
sbocchi ottimistici per il futuro; malgrado il ricorso, di volta in volta, al mito dell'adolescenza
(seppure OTAKU), all'estetica KAWAI e al recupero della tradizione buddista (gli Arhats) il suo
mondo Superflat sembra essere, sempre e ossessivamente imperniato sui temi della distruzione e
della morte.
Murakami individua però una soluzione personale, che definirei una sorta di Religione del Lavoro.
Perfezionismo, disciplina, rigore (qualità peraltro tipiche del popolo giapponese) sono finalizzate ad
una attività indefessa che lo porta a traguardi sempre più ambiziosi e a guadagni sempre più alti.
Realizza cifre da capogiro sperimentando ambiti e tecniche diversissimi tra loro e captando
tendenze ancora inespresse, ma vive come un monaco (o un OTAKU, appunto) senza consumare
nulla per sé, per continuare ad investire in quella che è la sua sola vera creatura: la Kaikai Kiki Co.
C'è in lui un forte desiderio di immortalità (l'oraziano non omnis moriar) che, pragmaticamente,
individua nell'esempio di Walt Disney. Vedremo se la strategia del papà di Mr. DOB sarà vincente
come lo è stata per il papà di Mickey Mouse.
1962
Nasce a Tokyo nel Giappone traumatizzato del secondo dopoguerra
1994
Sbarca negli Stati Uniti, fondendo il mondo Pop di Warhol con la Sub-cultura OTAKU
giapponese (POKU)
1996
Fonda una Factory (Hiropon Factory) dove produce e promuove le sue creazioni
1996/1998 Realizza il primo grande progetto, Figure Project, una serie di quattro grandi sculture
MANGA, rivisitate in chiave Pop
2000
Scrive il manifesto artistico Super Flat, ossia la teorizzazione della bi planarità, come
elemento costitutivo della sua produzione
2003
Raggiunge la massima notorietà collaborando con Louis Vuitton per svecchiare il
celebre monogramma
2005
Cura ed espone nella grande mostra "Little Boy: the Arts of Japan's Exploding
Subculture" (New York)
2007
Prima grande retrospettiva al MOCA di Los Angeles "©Murakami"
2008
Collabora con Pharrell per un'opera a due mani che celebra l'incontro tra commercio,
38
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
arte e universo del lusso.
"My Lonesome Cowboy", scultura del Figure Project, viene battuta all'asta da
Sotheby's per la cifra di 13,5 milioni di dollari
La rivista TIME lo definisce il più influente rappresentante della cultura giapponese
contemporanea
2009
Produce il video musicale "Akhiabara Majokko Princess" con protagonista l'attrice
Kirsten Dunst
2010
Raggiunge il suo traguardo più ambito con una mostra personale a Versailles
2011
In seguito al terremoto e la catastrofe nucleare che mette in ginocchio il Giappone,
collabora all'organizzazione di un'asta di beneficienza da Christie's, "New Day Artist
for Japan"
2012
Retrospettiva "Murakami Ego" a Doha in Qatar, prima mostra in Medio Oriente, dove
espone l'enorme pannello "500 Arhat"
2013
Realizza il suo primo film di animazione come regista, "Jellyfish Eyes"
2014
Espone a Milano nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale "Il Ciclo di Arhat"
2015
Si terrà al MORI Art Museum di Tokyo la prima retrospettiva dell'artista nella sua
terra natale
39
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Capitolo Secondo
Takashi Murakami: L'Imprenditore
"In questo mondo
anche le farfalle
devono guadagnarsi da vivere."
Issa Kobayashi
40
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
2.1 La Factory: Kaikai Kiki Co. Ltd.
Secondo l'English Dictionary, il termine "Factory"(fabbrica) possiede il triplice significato di:51
- a building or group of buildings with facilities for the manufacture of goods.
- any place producing a uniform product, without concern for individuality
- (formerly) an establishment for factors and merchants carrying on business in a foreign country.
Nel mondo dell'arte odierno il termine Factory si muove oramai di pari passo con la figura
dell'artista Pop per eccellenza: Andy Warhol (1928-1987).
Warhol concepì e sviluppò intorno alla sua figura uno studio di lavoro per le sue serigrafie e
litografie e, allo stesso tempo, luogo di'incontro mondano e festaiolo per artisti, collaboratori,
musicisti e divi, nel pieno centro della pulsante isola di Manhattan, nella New York degli Anni
Sessanta. La cosiddetta "Silver Factory" (nome dovuto al fatto che le intere pareti dello studio erano
rivestite di carta stagnola, allo stesso tempo luccicante e decadente, il cui effetto era potenziato dalla
presenza di palloncini, sempre di colore argentato, con cui Warhol decorava il soffitto) era dunque
una fucina di lavoro e perdizione, in cui di fatto si producevano opere che, una volta vendute
finanziavano il tenore di vita lussuoso e brillante dell'artista e la sua cerchia (Figura 2.1).
Figura (2.1) Andy Warhol all'azione nella sua Factory di Manhattan
51
The English Dictionary, www.dictionary.reference.com/browse/factory
41
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Sebbene si producesse incessantemente, la Factory di Andy Warhol si può identificare più come
una corte rinascimentale che, come indicato letteralmente dal nome, una fabbrica o un' azienda.
Si è dunque creata un'ambivalenza nel reale significato del termine in gergo artistico, termine poi
destinato a ritornare e ritrovare la sua vera essenza grazie all'istinto imprenditoriale di Takashi
Murakami, che è riuscito a conciliare, dunque a far quadrare l'aspetto della produzione artistica
creativa finalizzata al guadagno, con le regole imprenditoriali e gerarchiche tipiche di una vera
azienda globalizzata del nuovo millennio.
L'artista giapponese, a seguito del forte interesse per l'animazione e per il tipo di organizzazione
lavorativa, intesa come spazio di collaborazione e produzione che caratterizza l'attività creativa
delle case di produzione di cartoni animati quali la giapponese Ghibli Studio e l'americana Walt
Disney, nel 1996 fonda, poco fuori la città di Tokyo, la Hiropon Factory52. La presenza del termine
factory all'interno del nome stesso dello studio, stabilisce un legame immediato con Warhol, del
quale Murakami non rifugge la paternità, ma, fin dall'inizio è possibile cogliere profonde differenze
nell'impostazione del lavoro operato.
Nella sua "fabbrica dell'arte" Murakami integra diversi aspetti quali le attività di laboratorio
tradizionali, lo studio d'artista, la corporazione e la scuola per i giovani aspiranti artisti. L'attuale
visione dell'artista si riallaccia alla citata definizione di factory tratta dall' "English Dictionary": la
factory di Murakami è dunque un'azienda in senso stretto, ovvero " un edificio o gruppo di edifici
strutturati per la produzione di beni", un qualsiasi luogo che "produca un prodotto uniforme o
seriale senza particolare preoccupazione per l'individualità" e addirittura, vista la presenza di una
filiale newyorkese, è altresì identificabile con la terza definizione fornita dal dizionario: "un'azienda
per mercanti che portano il proprio business in una nazione straniera".
Gli esordi della Hiropon Factory (oggi Kaikai Kiki Co. Ltd.) furono tutt'altro che semplici: attorno
all'artista si costituì un gruppo eterogeneo di assistenti volontari, i quali oltre ad aiutarlo
nell'esecuzione dei suoi dipinti e delle sue sculture, lavoravano anche alla realizzazione di magliette
e di un quotidiano gratuito, "Hiropon"53, una sorta di giornale aziendale offerto anche agli esterni.
Uno degli assistenti (ora anche lui artista in proprio, rappresentato dalla Kaikai Kiki Co. Ltd., nome
odierno della factory di Murakami) conosciuto attualmente con il nomignolo "Mr." ricorda il primo
studio come una struttura prefabbricata, contenente non molto, oltre ad una serie di mobili
recuperati dalla spazzatura, senza alcun computer né aria condizionata.
52
Hiropon non è un nome scelto a caso, si tratta infatti del nome di una metamfetamina utilizzata da civili e soldati
giapponesi durante la seconda guerra mondiale.
53
Scott Rothkopf, Takashi Murakami: Company man. in ©Murakami Moca Los Angeles
42
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
"We really had no money back then, so sometimes we
eat convenience store meals that had gotten too old
to sell, or even boiled wild horsetails that I picked"54
Nel 1998 Murakami apre un piccolo avamposto a New York, una sorta di pied à terre,necessario per
ottenere visibilità nella capitale mondiale del mercato dell'arte contemporanea.
Successivamente (2001) incorpora la Hiropon Factory nella Kaikai Kiki Co. Ltd., nome con cui
ancora oggi opera l'azienda. Con il passare del tempo Murakami, che continua con la produzione di
opere e "merchandise" (distinzione teorizzata con il Superflat e mantenuta nella struttura aziendale),
produzione che è e resta in continua evoluzione, dedica sempre più energie e attenzione all'attività
collaterale di consulenza artistica (sia nei confronti dei giovani artisti che sponsorizza, che aziende
pubblicitarie fra le altre) e a progetti manageriali (ad esempio GEISAI). Nella Kaikai Kiki il
processo produttivo e di realizzazione delle opere si basa, attraverso l'utilizzo di modelli digitali, su
tecniche di riproduzione in serie. Con all'incirca un centinaio di dipendenti, che da esperti di
grafica vettoriale sviluppano al computer gli schizzi a matita di Murakami, nelle tre filiali (due a
Tokyo, di cui una dedicata all'animazione, ed una a New York) la compagnia persegue, come
dichiarato nel sito ufficiale della Kaikai Kiki, ben diciotto funzioni aziendali tra loro correlate, le
quali meritano di essere interamente menzionate come appaiono nella pagina web dedicata alla
"Business Description" :
1. Exhibitions in Japan and overseas, event coordination, contemporary art course planning and
production
2. Artwork planning, production, sales and imports/exports
3. Book planning, cover and binding design, editing, publishing, sales and imports/exports
4. Art text book planning, production, sales and imports/exports
5. Clothing product planning, design, production, sales and imports/exports
6. Consumer goods planning, design, production, sales and imports/exports
7. Packaging product design, production, sales and imports/exports
8. Advertisement planning and production
9. Internet website planning and production
10. Antique sales
11. Copyrights and translation rights management and trading
54
Mr., "Early Days of the Hiropon Factory"
43
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
12. Artists and celebrities performance, illustration and manuscript management
13. Character planning, development and design sales
14. Film and video planning, production, sales and loans for promoting sales of broadcast
programs and character products
15. Art lecturer dispatch and introduction
16. Animation planning, production, sales and imports/exports
17. Animal and plant handling and sales
18. All tasks accompanying all of the above55
Dalla lettura delle funzioni sopra elencate, emerge chiaramente quanto il concetto di "studio
dell'artista", a lungo favoleggiato, sia stato superato da un impianto organizzativo ben strutturato
in cui ogni passaggio della creazione di un' opera è efficientemente controllato, organizzato e
divulgato con piglio manageriale: le funzioni offerte spaziano dall'allestimento di mostre,
produzione-vendita-esportazione di opere d'arte, allargandosi poi alla creazione di libri d'arte
(cataloghi), pubblicità, per arrivare addirittura ad una sorta di assistenza legale per gli artisti
interessati a proteggere con copyright le proprie opere.
Il punto .8, ovvero "Advertising: planning and production" ad esempio, si riferisce al lavoro di
consulenza nel campo della pubblicità che Takashi Murakami può offrire. Fra tutte si può citare la
collaborazione con il miliardario giapponese Minoru Mori, colosso nel settore immobiliare, il quale
chiamò Murakami a rimpiazzare una delle più importanti agenzie pubblicitarie giapponesi per il
lancio della Roppongi Hills nel pieno centro di Tokyo, giusto qualche mese prima dell'apertura
ufficiale nel 2003. L'artista ideò una famigliola di creature sorridenti, come mascotte per il
complesso. Diretti e governati da un personaggio,la cui fonte di ispirazione non così velata, era lo
stesso Mori nelle vesti di una salamandra di nome Shachō (in giapponese: presidente), i personaggi
furono poi realizzati come sculture, in seguito esposte all'entrata di Roppongi Hills e divenute
caratteristiche del complesso, oltre che personaggi protagonisti di pubblicità televisive e piccoli
souvenir. Esse sono inscindibili dalla figura di Murakami per il design e i tratti tipici dell'artista, che
caratterizzano e rendono riconoscibilissime tutte le sue opere, tanto che all'artista è stata accordata
la possibilità di inserirle nei suoi stessi dipinti Sostanzialmente in questo caso ci si ritrova davanti
ad una forma di doppia pubblicità e valorizzazione: l'artista rende visibile, brillante e attraente il
complesso immobiliare che viene messo in luce e al centro dell'attenzione. Ciò, però, avviene
attraverso l'utilizzo come mascotte di personaggi dal tratto tipico di Murakami portando notorietà
55
Kaikai Kiki Co. Ltd.,"About KaiKai Kiki: Business Description" http://english.kaikaikiki.co.jp/company/summary/
44
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
anche all'artista stesso che, ancora una volta, ha "brandizzato" un progetto. Lo stesso fatto che
alcuni dei personaggi creati, come Shachō, attualmente si trovino presso la collezione del Superflat
Museum, insieme alle miniature di alcune delle sculture più iconiche di Murakami, non è che
un'ulteriore prova di quanto sia labile il confine tra la sua arte ed il suo lavoro commerciale.
L'incursione nel mondo della pubblicità ha però dei precedenti nel mondo dell'arte, cosa invece
difficile da trovare per quanto riguarda le altre funzioni manageriali della Kaikai Kiki. Ad esempio
fornisce assistenza nel trasporto e nell'ottenimento delle licenze di esportazione per le opere, non
solo di Murakami, ma anche degli altri artisti cresciuti e rappresentati dalla Kaikai Kiki quali Chiho
Aoshima, Chinatsu Ban, Akane Koide, Mahomi Kunikata, Mr., Rei Sato and Aya Takano. Questi
artisti si stanno sempre più ritagliando un proprio spazio individuale all'interno dell'azienda, per cui
lavorano e dalla quale sono promossi. Lo stesso Murakami offre loro un supporto non indifferente
nelle direzioni da intraprendere per le loro ricerche artistiche, fornendogli contatti per esibire anche
in gallerie all'estero, gallerie dalle quali lo stesso artista è rappresentato, collaborazioni e
opportunità di merchandising. La Kaikai Kiki offre anche un supporto amministrativo cruciale,
assistendo gli artisti nei contatti con la stampa e per quel che riguarda complicate faccende di
tassazione e fatturazione. Gli aspiranti collaboratori sono tenuti ad affrontare un periodo di prova
minimo di un mese, alla fine del quale si sottopongono ad un test di iniziazione: devono realizzare
un piccolo dipinto di un fungo (tipico soggetto ricorrente nei dipinti di Murakami) che sarà in
seguito giudicato dall'artista. Allo stesso tempo gli artisti-impiegati di più alto grado lavorano per
sviluppare e perfezionare le sculture tipiche dell'artista e da lui ideate creando una vera e propria
catena produttiva (Figura 2.2). Queste operazioni sono tutte supervisionate da Murakami e, una
volta ottenuta l'approvazione finale, sono pronte per partire verso nuove frontiere del mercato
dell'arte. "I dipinti non sono mai finiti finché lui non dice che sono finiti" afferma Jeef Vreeland, un
manager dello studio, "é un dipinto solo quando lui dice che è un dipinto".
45
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (2.2) Artisti/impiegati della Kaikai nell'atto di rifinire un'opera
Lo stesso Murakami in un'intervista rilasciata a Philippe Dagen in occasione della mostra a
Versailles racconta lo sviluppo di un'opera (Figura 2.3):
P.D.:" Quel est le processus de création d'une œuvre?"
T.M.:" Je commence par dessiner moi-même un dessin minuscule. Je le fais agrandir. Je le
retouche. Je le fais agrandir de nouveau. Je le retouche encore, puis je le remets à un assistante qui
le scanne. L'image est désormais dans l'ordinateur. Je la fais imprimer, la retouche de nouveau, et
je répète à plusieurs reprise cette opération, en agrandissant l'image, jusqu'à ce qu'elle atteigne le
format final de l'ɶvre."56
56
P. Dagen, "Toutes mes oeuvres sont faites de trucages" intervista a T.Murakami in Murakami Versailles, Editions
Xavier Barral, 2010.
46
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (2.3) Takashi Murakami impegnato nella realizzazione di due sculture (Kaikai e Kiki)
Dalle dichiarazioni dell'artista emerge quanti siano i passaggi della catena produttiva che portano
alla realizzazione dell'opera e quanti diversi assistenti siano coinvolti in questo processo, ognuno
con un compito ben preciso, il tutto sempre supervisionato e diretto da Murakami.
2.2 Il GEISAI Festival
Tra le molteplici funzioni a cui è preposta la Kaikai Kiki, è giusto però approfondire il punto più
eclatante e più evidente elencato tra le Business Functions della Kaikai Kiki Co. Ltd., ovvero il
primo: l'organizzazione di mostre e fiere.
A questo proposito è necessario fare un approfondimento sul GEISAI (Figura 2.4).
GEISAI, altresì detto "Festa dell'Arte" è un evento artistico nato nel marzo del 2002, che si tiene
due volte l'anno, una in primavera ed una in autunno, tra Tokyo e Taipei ( una volta si è tenuto
anche a Miami), ed è una fiera evento sponsorizzata da Takashi Murakami e dalla Kaikai Kiki, allo
scopo di fornire ai giovani artisti emergenti la possibilità di mostrare i propri lavori e di misurarsi
con un pubblico eterogeneo costituito sia da specialisti del mondo dell'arte, critici, galleristi e
pubblicitari, venuti per scovare nuovi talenti, sia da persone qualsiasi, amatori o appassionati d'arte
47
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
in cerca di occasioni, che presenziano all' appuntamento semestrale con la speranza di acquistare a
poco prezzo opere di future star del mondo dell'arte.
"GEISAI was a logical development of Murakami's earlier assertion that the art market should be
made an integral part of contemporary art practice in Japan. It was also an application of the idea
of Superflat to the structure of art evaluation and dealing, breaking down the boundaries between
professionals and amateurs."57
Figura (2.4) Logo GEISAI
A metà tra una competizione artistica ed un mercatino delle pulci, il GEISAI (Figura 2.5) si è
evoluto moltissimo dalla prima edizione, strettamente locale, trasformandosi in un evento dal
respiro anche internazionale, vista la partecipazione in passato di importanti critici e personalità del
mondo dell'arte occidentale, come Tom Eccles del Public Art Fund o François Pinault, presidente
della PPR e noto collezionista. Arrivato alla sua ventesima edizione, si è evoluto, e data la grande
richiesta di partecipazione, è stato necessario porre delle limitazioni: ad oggi gli aspiranti
partecipanti devono essere giovani artisti al di sotto dei ventinove anni, e devono superare una
prova di ammissione preliminare, notificata successivamente via mail.
Ecco come Murakami sul sito ufficiale dava il benvenuto ai visitatori del GEISAI#1858 e li
introduceva alla" mission" dell'evento:
GEISAI has now entered its 12th year of existence and its 18th incarnation. This time, all work
presented will be by artists of age 29 and under.
What is it that we seek from GEISAI and what should we take away from it? I'm sure that each of
the exhibitors has their own answer to these questions. As the organizers, we approach each
57
Matsui M., Murakami Matrix, Building an Arena of free Competition: GEISAI as a vehicle of transforming Japanese
art Presentation, in ©Murakami, Los Angeles, 2007, pag 98
58
Ad oggi il sito GEISAI è stato aggiornato solamente nella grafica, i contenuti sono rimasti invariati,compresa la home
con la lettera dell'artista (firmatosi Chairman) al pubblico.
48
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
incarnation with a new theme and in recent years, that theme has increasingly become focused on
the education of the younger exhibitors.
1. Art world etiquette
2. A sense of honor
3. Learning the rules
Without the three things above, an artist cannot survive in the art world. I truly believe that this is
what defines those who achieve success.
Two years ago, I began actively pursuing projects with young artists; but with all of them, I ran into
the same problems: selfishness, irresponsibility, and a lack of both guts and ambition.
In response, I have begun drilling them on the above three points.
If you have yet to achieve adulthood, you might be able to get by for a few years in Japan but
abroad, no one will be there to pick you up when you fall, no matter what your potential as an
artist.
For the jury, I have selected three people who are well suited to offering chances and advice to
young people.
Takanori Aki, whose Good Smile Company has conquered the figure world of today.
New York artist KAWS, who emerged as part of the graffiti scene in the early 2000s and whose
work is influenced by Japan's collectible merchandise culture.
Koichi Watari, second generation owner of the Watarium Museum, who helped me greatly around
the time I made my debut.
These are the three jurors we have chosen.
All three have a strong sense of duty toward their work and others.
We look forward to seeing you at GEISAI#18
Chairman Takashi Murakami59
Dalla lettera dell'artista trapela chiaramente il suo intento "educativo", di mentore per le future
generazioni di artisti giapponesi che, come lui intendono conciliare la loro vita artistica e le loro
potenzialità creative con il lavoro e la disciplina, per riuscire nel progetto condiviso di "esportare" la
cultura giapponese anche all'estero. Da notare è anche il fatto che Murakami si firmi come
Chairman, ovvero presidente, direttore, rendendo ancora una volta palese quanto il suo ruolo di
artista e maestro sia totalmente fuso con quello di imprenditore, di business man, e quanto questa
doppia natura sia ormai diventata unica.
59
Dalla home del sito ufficiale del GEISAI,
http://www.geisai.net/g20_en/about/
49
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (2.5) Spazi espositivi del GEISAI
I giovani artisti che intendono partecipare, una volta superata la prova d'ammissione ed essere stati
selezionati per esporre i loro lavori, devono confermare la propria partecipazione previo pagamento
del loro spazio espositivo, come in tutte le fiere commerciali. Oltre ai metri quadrati disponibili
,sono offerti spazi speciali per chi propone opere digitali, live painting oltre che la mobilia
necessaria ed i collegamenti elettrici. L'affitto di ognuna di queste "facilities" ha un costo più o
meno alto, a seconda anche delle dimensioni e dello sviluppo tecnologico del "booth".
Attraverso la Kaikai Kiki Co. Ltd. e il GEISAI Takashi Murakami riesce a fare ciò che gli piace di
più: lavorare a fianco di giovani artisti.
50
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
2.3 Le Gallerie
"After a lot of time working in this business; I have come to a realization.
Meeting young artists and working together with them, as if in a marriage, is my greatest source of
happiness"60
Così si esprime l'artista in un'intervista rilasciata al Berlin Art Journal nel giugno del 2012, in
occasione dell'apertura di una filiale berlinese a Kreunzberg (oggi chiusa) della "catena" di gallerie
Hidari Zingaro, l'ultima dopo le quattro di Tokyo: Kaikai Zingaro, Hidari Zingaro, Oz Zingaro e
Pixiv Zingaro, nel mall paradiso degli OTAKU Nakano Broadway, e di Taipei. Chiamate Hidari
Zingaro in tributo all'omonimo sovversivo scultore del periodo Edo, la cui indole ribelle e
controcorrente lo rese un vero "punk" della sua epoca, le gallerie, nate nel 2010, sono, ancora una
volta, luoghi in cui l' arte nelle più svariate forme, alta o bassa che sia, si incontra in un ambiente
gradevole, aperto a tutti, in cui, tutto ciò che ci si trova davanti, è potenzialmente acquistabile.
Ovviamente il tutto supervisionato da Murakami e frutto della creatività di giovani artisti.
Nell'impianto di queste gallerie, nonostante quelle di Tokyo si trovino dentro un centro
commerciale cult nella cultura OTAKU con ben 350 negozi espressamente dedicati a MANGA ed
ANIME, è possibile cogliere la recente (post-Fukushima) svolta spirituale e riflessiva dell'artista
che, nel tentativo di riappacificarsi e riallacciarsi alle origini, sponsorizza una parte della cultura
giapponese tradizionale a lungo dimenticata: quella delle ceramiche e del rito del tè:
"My aim is to get ever closer to Sen no Rikyu, the figure who is said to have established the "way of
tea" (sado) in Japan. As the very person who has created Japan's wabi-sabi61 aesthetic and as an
artist and philosopher, whose art form has not diminished even after a few hundred years, I believe
there is much to learn from him"62
L'artista cerca di fatto un punto di contatto con il suo paese natale, dal quale non si è mai
pienamente sentito riconosciuto da un punto di vista artistico, avvicinandosi al mondo dell'arte della
ceramica. A suo avviso infatti, mentre l'arte contemporanea è considerata dai suoi connazionali
60
Takashi Murakami in un'intervista per il Berlin Art Journal, 29/06/2012 www.berlinartjournal.com/issue/takashimurakamis-hidari-zingaro
61
visione del mondo tipicamente giapponese incentrata sull'accoglimento e accettazione della transitorietà delle cose.
Molte arti giapponesi sono considerate un esempio della filosofia wabi-sabi, tra queste vi è la cerimonia del tè.
62
Murakami nell'intervista: Takashi Murakami on Post-bubble values and Japanese Ceramics, 26/09/2013 con Darryl
wee per BluinArtInfo.
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
come un "money game", il mondo e l'arte della ceramica risultano più familiari, oltre ad avere una
funzione nella vita di tutti i giorni, cosa importante per un popolo pragmatico.
Le gallerie sono dunque degli spazi espositivi con mostre sempre diverse, in cui espongono giovani
artisti contemporanei e dove è possibile trovare un po' di tutto: da antichità, a ceramiche e
cancelleria fino, ovviamente , a piccoli oggetti d'arte, selezionati dall'artista. Una volta visitata la
galleria, è possibile sedersi a sorseggiare un caffè o una birra artigianale al Bar Zingaro, bar galleria
ideato da Murakami in collaborazione con Fuglen, catena di caffè norvegesi ,con molte sedi ad Oslo
. Si tratta del primo passo di Murakami in un campo per lui ancora inesplorato: il business del
Food&Beverage. L'attività economica dell'artista è sempre più tentacolare (Figura 2.6).
Figura (2.6) Insegna del Bar Zingaro, Nagano Broadway
La decisione di aprire una filiale delle gallerie Hidari Zingaro a Berlino, capitale tedesca con un
sottobosco di giovani artisti brulicante di attività, deriva dall'incontro di Murakami con Anselm
Reyle, giovane artista contemporaneo tedesco, anch'egli rappresentato dalla Gagosian Gallery, in
occasione di una visita dell'artista giapponese presso lo studio del collega.
. Affascinato dall'atmosfera percepita, con l'aiuto di Reyle che lo mette in contatto con architetti,
agenzie immobiliari e avvocati, Murakami fa partire l'ennesimo progetto imprenditoriale: la sua
prima galleria in Europa.
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
"...the atmosphere of the city was just amazing. There was a mood to it that I can't put into words
and I decided then and there that I wanted to do something in Berlin. If I was ten years younger, I'm
positive I would have built a studio there but now, with my body in the shape that it is (...), I decided
to share the air here by building a gallery"63
Ancora una volta il progetto imprenditoriale è quello di sponsorizzare i giovani artisti della Kaikai
Kiki, per poi allargare l'invito a esporre agli artisti locali. Aperta nel 2012 e chiusa nel Marzo del
2014, la Hidari Zingaro Gallery di Berlino (Figura 2.7), voleva essere un punto di riferimento per
tutti coloro interessati all'intersecarsi di arte, cultura locale e popular media in rapido sviluppo.
Figura (2.7) Interno della Hidari Zingaro Gallery di Berlino, 2012
63
Takashi Murakami in un'intervista per il Berlin Art Journal, 29/06/2012 www.berlinartjournal.com/issue/takashimurakamis-hidari-zingaro
53
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
2.4 Come fare dell' arte un brand: il merchandising
"He's high art. He's low culture. He's a one-man mass-market machine"64
L'identificazione della Kaikai Kiki Co. Ltd. con una vera e propria fabbrica, azienda produttiva,
potrebbe far sorgere dei dubbi riguardo alla conseguente identificazione delle opere di Murakami
con prodotti di consumo: è realmente possibile far coincidere un oggetto d'arte con un bene di
consumo? Esiste realmente un confine invalicabile tra la fruizione artistica e il consumo vero e
proprio? Apparentemente Murakami è riuscito ancora una volta a realizzare un ossimoro.
"The Japanese don't really have a difference or hierarchy between high and low."65
Con questa spiegazione l'artista intende rendere noto al mondo che, in quanto giapponese, non è
interessato a produrre un'arte che sia o meno "alta", in quanto a suoi occhi non vi è differenza. Per
questo non sente la necessità di puntare tutto il suo lavoro solo su opere spettacolari, ma si dedica
anche a progetti che sembrano essere in stridente contrasto con il suo status di artista di fama
mondiale. Tra questi c'è, senza dubbio, il progetto Takashi Murakami's Superflat Museum.
Realizzato in collaborazione con le aziende giapponesi produttrici di giocattoli Kaiyōdō e Takara, si
tratta di una serie di shokugan66 (snack toys, giochi delle merendine), figurine e modellini di una
grandezza che varia dai 2 centimetri e mezzo ai 10 cm, raffiguranti alcuni dei personaggi tipici e
ricorrenti nelle opere di Murakami (come Kaikai e Kiki o Mr. Dob), oltre ad alcune delle sculture
parte del Figure Project (Hiropon, Miss Ko2) acquistabili presso i konbini67 in scatole colorate e
decorate con il tratto distintivo dell'artista, i jellyfish eyes, contenenti anche due palline di chewing
gum di colore rosa e dal sapore fruttato. Distribuite verso la fine del 2003 e gli inizi del 2004 e
acquistabili da Lawson e 7-Eleven per la cifra di soli ¥350 ( all'incirca 3 dollari e mezzo), le cinque
serie lanciate da Murakami in circa trentamila esemplari ( tutti numerati e accompagnati da un
"certificato di autenticità") sono andate sold -out nel giro di poche ore, anche per il fatto che
l'identità dello shokugan acquistato rimane segreta fino al momento dell'apertura della scatola,
64
Jeff Howe "The two faces of Takashi Murakami" http://archive.wired.com/wired/archive/11.11/artist_pr.html
Ibidem
66
Letteralmente "mangia e gioca" sono i modellini giocattolo che si trovano all'interno delle confezioni di snack per
bambini. Attualmente di interesse anche per gli adulti OTAKU per l'alta qualità che li distingue, sono esplosi nel 1999
con il lancio dei "Choco Egg" (sorta di ovetti Kinder Giapponesi prodotti dall'azienda di caramelle Furuta Japan) che
all'interno contenevano animaletti e insetti di plastica della Kayōdō
67
konbini è l'abbreviazione di "convenience store", i tipici minimarket di origine americana aperti 24 ore su 24.
65
54
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
incentivando così gli acquirenti a comprarne il maggior numero possibile per non avere "doppioni"
e poter avere la serie completa (Figure 2.8 e 2.9)
.
Figura (2.8) Shokugan, dal progetto Superflat Museum
Figura (2.9) Confezione del Superflat Museum Convenience Store Edition
55
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Murakami adotta un meccanismo di distribuzione molto popolare in Giappone, e lo chiama, in
modo sottilmente ironico ma perfettamente coerente con le sue intenzioni, museum. Infatti come
ogni museo che si rispetti, l'artista offre delle brochure informative,che danno delucidazioni sulla
collezione, creando quindi una sorta di museo itinerante e replicabile. Ogni opuscolo, scritto sia in
lingua inglese che in lingua giapponese, racconta la storia del character che accompagna,
focalizzandosi non solo su chi è il personaggio, ma anche sulla storia della sua genesi artistica. Ad
esempio, per quel che riguarda Mr. Dob, troviamo un primo schizzo del 1993, informazioni
biografiche sul collaboratore di Murakami che lo ha aiutato nel processo di ideazione del
personaggio, immagini degli stickers di Dob, oltre ad altre più generiche informazioni riguardo al
progetto di Murakami, terminando addirittura con una lista di letture suggerite qualora si decidesse
di approfondire l'argomento. L'artista scommette dunque sul fatto che i piccoli collezionisti non
abbiano solo l'interesse di acquistare le caramelle all'interno della confezione, ma siano in realtà
anche affamati di arte: gli fornisce dunque gli strumenti per avvicinarsi a questo mondo e per
incuriosirsi, ad esempio suggerendo che la versione di Miss Ko2 a dimensione umana è stata
venduta all'asta da Christie's a New York nel 2003 per mezzo milione di dollari. Questi paralleli
potrebbero, ed anzi vogliono, generare una certa confusione nell'acquirente: quale è dunque il
valore di questi oggetti? Perché è possibile acquistare una mini versione di un'opera d'arte ad una
cifra irrisoria? Si tratta quindi o meno di arte?
Tutti i criteri perché non vi sia differenza tra l'opera venduta da Christie's e la piccola scultura che si
può trovare nella scatola del Superflat Museum sono presenti: Murakami stesso infatti assicura lo
stesso livello di qualità tecnica e di dettaglio, affidando la realizzazione di entrambe allo stesso
produttore, la Kaiyōdō. Con queste operazioni l 'artista cerca di dare lo status di opere d'arte ad
oggetti che si trovano gratis all'interno di prodotti di consumo, nel tentativo di avvicinare i suoi
conterranei, generalmente sospettosi o indifferenti riguardo all'argomento, al mondo dell'arte
contemporanea, creando una nuova generazione di collezionisti:
"I hope that the shokugan figures, which customers may purchase at a convenience store, will
become a starter kit for an art collection"68
Con queste parole l'artista sembra dunque legittimare i personaggi del Superflat Museum come vere
e proprie opere d'arte, anche se, in questo caso ,il vero progetto artistico è concettuale ed è il suo
intento di consacrare il prodotto di consumo come arte, affermando così la sua opera.
68
Takashi Murakami in ©Murakami, The company Man by Scott Rothkopf, MOCA, Rizzoli New York, 2007
56
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Questo modo di concepire il suo progetto artistico, lo porta nel 2006 a scrivere un libro:" Geijutsu
kigyōron" (Teoria dell' Arte dell'Imprenditoria), solo in lingua giapponese, in cui dimostra un
parallelo tra gli artisti e i "business man" fondatori di nuove attività (si potrebbe dire ideatori di
start-up) (Figura 2.10).
Figura (2.10) Cover del libro Geijutsu Kigyōron, Takashi Murakami 2006
La ragione per cui il libro è pubblicato solamente in lingua giapponese è ben precisa: Murakami
intende rivolgersi al suo paese per scuoterlo e aprirgli gli occhi per quanto riguarda il giusto modo
di creare arte contemporanea e di sfondare in Occidente come artisti: ovvero sfoderare una buona
business strategy. Per provare la sua teoria quale esempio migliore avrebbe potuto evidenziare se
non se stesso e la sua storia? Tracciando una breve autobiografia in cui racconta come, dal giovane
artista squattrinato che era ,sia diventato una star del mondo dell'arte (proprio in quel periodo,
maggio 2006, il suo dipinto "Nirvana" veniva venduto da Sotheby's a New York per la cifra di 1,1
milioni di dollari), Murakami vuole supportare la sua tesi imprenditoriale: è impossibile fare arte e
diventare un artista famoso senza essere un imprenditore altrettanto capace.
57
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
"In order to stand up to Western artists, I analyzed the mechanism of Western art. I also polished
my skills in creative management, making hypotheses and testing them"69
L'artista sostiene che la vera ragione per cui non sono molti gli artisti giapponesi di successo sia
proprio perché, a differenza sua, non abbiano una strategia di business efficace. Molti sono gli
aspetti del mondo dell'arte del Giappone che critica, in una sorta di complesso edipico con il paese
che gli ha dato i natali e dal quale non si sente sufficientemente compreso e amato, malgrado ne
cerchi costantemente l'approvazione. Innanzitutto lamenta il fatto che gli artisti giapponesi non si
rendano conto di quanto fare arte sia in realtà un'attività commerciale, accusando chi nega questa
identità di intenti, di temere che il suo lavoro artistico non venda. Altre critiche che muove sono
riguardo alla scarsa attenzione posta nella vera e propria traduzione letterale dei testi a corredo dei
lavori dei suoi colleghi. Dal momento che in Occidente la lettura di un'opera d'arte è anche molto
concettuale, e va pertanto contestualizzata, è necessario offrire tutti gli elementi per la
comprensione nel modo più chiaro possibile, ed è per questo, spiega, che è costantemente seguito da
un team di traduttori che visionano le sue bozze molteplici volte, per essere certi che il messaggio
che porta con sè una sua opera sia perfettamente comprensibile nella sua vera essenza. Il libro
dunque si struttura come una sorta di manuale per l'artista imprenditore.
Nel 2007, quasi a riprova di quanto affermato nel volume pubblicato l'anno precedente, inaugura
un'enorme retrospettiva al MOCA di Los Angeles, © Murakami, ma soprattutto inaugura
un'ulteriore inedita strategia di business, che si rivelerà molto fortunata: alla fine del percorso
espositivo è infatti allestito un negozio, in cui l'artista, di fatto, mette in vendita una grande quantità
di gadget, magliette, cartoleria e merchandise, prodotta dalla Kaikai Kiki, oltre ad una vera e
propria boutique operativa di Louis Vuitton , dove sono vendute le borse da lui create nella celebre
collaborazione con Mark Jacobs, creando così una sorta di Museum Shop totalmente parte
integrante della mostra (Figure 2.11 e 2.12) .
69
Takashi Murakami, Geijutsu Kigyo Ron, 2005, Gentosha
58
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (2.11) Lo shop allestito alla mostra © Murakami al MOCA di Los Angeles, 2007
Figura (2.12) La boutique di Louis Vuitton all'interno dell'esibizione ©Murakami al MOCA di Los
Angeles 2007
La retrospettiva è stata un vero e proprio successo di marketing: non solo perché il museo non
recepì alcun compenso per ospitare la boutique di Louis Vuitton, e il brand del lusso diede quindi
un party di lancio della mostra al quale presenziò tutto il jet-set losangelino, con conseguente
59
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
attenzione mediatica, ma anche perché, la presenza delle borse in edizione limitata presso
l'esibizione, attirò sia quel pubblico composto da appassionati d'arte e esperti del settore, che
avrebbe ad ogni modo visitato l'esibizione, che un'enorme fetta di amanti del lusso che finora non
avevano mai più di tanto partecipato al panorama artistico. Murakami in questa occasione rafforza
dunque quell'aspetto del suo progetto artistico che divide la critica dell'arte: il "brandizzare" la sua
opera, fare della sua creatività un bene di consumo riconoscibile. È così che si concretizza la sua
ricerca dell'immortalità?
Ad ogni modo i progetti di merchandise si susseguono senza interruzione, ed in ogni parte del
mondo vi è un'ondata di piccoli gadget (calamite, peluche, porta chiavi, adesivi e poster) alla portata
di chiunque sia alla ricerca di affari nel campo dell'arte o desideri possedere un piccolo oggetto
ideato da un grande artista, potendo acquistarlo a prezzi accessibili (seppur a costo di grandi code).
Gli oggettini di merchandise sbarcano nei concept store come Colette a Parigi70, e nelle stesse
gallerie che rappresentano l'artista come la Gagosian Gallery71, sul cui sito attualmente è possibile
"mettere nel carrello" (ovvero acquistare nel negozio online) sticker, poster e cuscini disegnati
dall'artista con prezzi che variano da un minimo di 10$ per gli adesivi ad un massimo di 2000 $ per
i cuscini a forma di fiore in formato extra large (Figura 2.13).
Figura (2.13) Cuscini disegnati da Murakami, merchandise.
70
La Francia è il paese europeo, insieme alla Gran Bretagna, in cui l'artista ha più riconoscimento, in seguito alla
collaborazione con Louis Vuitton, l'esibizione di Versailles, oltre ad essere la patria di una delle prime gallerie estere
che hanno esibito opere di Murakami, la Galerie Perrotin di Parigi
71
Sede di alcune "Solo Exhibitions" dell'artista nella sede di Roma (2010) e di Londra (2011)
60
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Come ultima arriva la consacrazione da parte di Google: a dimostrazione del fatto che ormai l'artista
ha ampiamente superato i confini del mondo dell'arte, diventando un'icona pop riconoscibile da
chiunque, Murakami riceve l'incarico di creare il doodle72 del motore di ricerca in occasione del
solstizio d'estate (per l'emisfero nord) e d'inverno (per l'emisfero sud) nel giugno del 2011, progetto
accolto con entusiasmo, in cui ovviamente sono riconoscibili i due characters, vero marchio di
fabbrica di Murakami: KaiKai e Kiki (Figure 2.14a e 2.14b).
Le incredibili ramificazioni dell'attività artistica di Takashi Murakami diventano sempre più
tentacolari.
Figura (2.14a) Doodle per il solstizio d'estate, 21 giugno 2011, Takashi Murakami per Google
Figura (2.14b) Doodle per il solstizio d'inverno, 21 giugno 2011, Takashi Murakami per Google
72
il doodle è una versione modificata del logo Google che viene visualizzata sulla home page del sito in occasione di
date o ricorrenze particolari. Statici o interattivi, sono anche stati spesso utilizzati per celebrare personaggi importanti
e di rilievo per la storia dell'umanità e del progresso.
61
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
2.5 Collaborazioni con il Jet-set
Numerose sono le incursioni di Takashi Murakami in campi "adiacenti" a quello dell'arte: dalla
moda, al cinema e l'animazione, l'artista ha sperimentato di tutto. Sembrano non esservi più limiti in
ciò che è possibile trasformare in arte.
È il 2003 quando Murakami riceve da Marc Jacobs, all'epoca direttore creativo di Louis Vuitton
oggi stilista in proprio, l'incarico di ripensare il monogramma della maison.
"La prima volta che ho visto il lavoro di Takashi, ho sorriso pensando: ʽDa dove viene questa
bomba?ʼ è ho pensato che sarebbe stato fantastico se chi aveva inventato questo strabiliante mondo
di creature psichedeliche, occhi di medusa, pupazzi stilizzati e fughi magici fosse stato disposto a
mettere mano al monogramma icona di Louis Vuitton."73
Dopo una serie di confronti, l'artista propone a Jacobs un serie di tavole, dando così vita ad una
fortunata collaborazione che durerà per anni. Le tavole vedevano il monogramma tradizionale
stravolto in trentatre colori acidi su fondo nero e bianco. Nell'anno seguente nascono altre due
collezioni, Cherry Blossom e Eyes Series (Figura 2.15). La prima è un riferimento esplicito alla
patria dell'artista: con petali rosa di ciliegio disseminati sulla tela classica il rimando alla suggestiva
e idilliaca primavera giapponese, l'artista vuole ricordare al mondo la sua giapponesità, La serie
Eyes riprende invece un motivo spesso ricorrente nelle opere di Murakami: gli occhietti colorati di
medusa.
La collezione Cherry Blossom comprendeva: Papillon e Retro, Pochette
Accessoires, portafoglio Tresor, portamonete, portachiavi , tessili e molti accessori. Nella collezione
Eyes invece figuravano un foulard e quattro diversi modelli di borse: Eye DareYou, Eye Love You,
Eye Need You e Eye Miss You.
Figura (2.15) Le diverse fantasie create da Takashi Murakami per Louis Vuitton
73
Louis Vuitton, Arte, Moda e Architettura, Rizzoli New York, 2009 pag. 291
62
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Il successo mediatico e il riscontro economico furono incredibili: nonostante ci fosse chi gridava
allo scandalo, le borse furono tutte vendute registrando un incasso di ben 300 milioni di dollari,
rendendola la serie di borse più venduta di sempre e diventando un vero e proprio oggetto cult
venerato dalle fashion victims.
Oltretutto, per lanciare mediaticamente il progetto, Murakami rispolvera una delle sue passioni
giovanili, l'animazione, realizzando, in collaborazione coll'animatore e regista giapponese Hosoda
Mamoru (1967), un corto animato, intitolato "Super Flat Monogram" (Figura 2.16) della durata di
cinque minuti. Protagonista dello spot una bambina, Aya, che, davanti ad un negozio Louis Vuitton
con in vetrina alcune borse, presumibilmente in attesa di amici, è intenta a mandare messaggi con il
cellulare. All'improvviso,piccoli personaggi iniziano a prendere vita dai monogrammi colorati in
vetrina, e il cellulare sembra magicamente scivolare dalle mani di Aya , cadendo per terra.
Avvicinatasi per raccoglierlo, viene preceduta da un fantastico panda-cartoon colorato, che sembra
essere l'unica a vedere. Il panda, però, invece di restituirle il telefono, cogliendola di sorpresa, lo
inghiotte suscitando la sua rabbia, e, mentre la ragazzina, con i suoi piccoli pugnetti di bambina, lo
colpisce sulla pancia stizzita, il panda inghiotte anche lei. La bambina, all'inizio, sembra precipitare
in un baratro ma poi si ritrova a fluttuare in un incredibile mondo coloratissimo animato da
characters KAWAI, fiorellini e monogrammi di Louis Vuitton coloratissimi. Inizia dunque uno
svolazzante viaggio in questa fantastica dimensione, saltellando da un monogramma all'altro e
cercando di recuperare il suo telefono. Una volta rimpossessatasi del cellulare, inizia a scattare
fotografie di tutti i personaggi che incontra, compreso lo stesso panda che sgranocchia
un'incredibile pianta di bambù, e ad inviarle agli amici che sembrano preoccupati per lei. Poco a
poco questo meraviglioso mondo sembra svanire e la bambina si ritrova nuovamente nel
monocromatico mondo reale, circondata dagli adulti indifferenti, e tutto lascia pensare che si sia
trattato di un sogno ad occhi aperti. Ma quando, raggiunta finalmente dai suoi amici, scappa per
andare a giocare, aprendo il cellulare,ritrova una foto del panda, scattata nella coloratissima
dimensione Louis Vuitton, con una foglia di bambù. Rassicurata, sorride fiduciosa del fatto che si
possa essere trattato di fatto reale e raggiunge gli altri bambini correndo.
Lo spot manda dunque un messaggio non poi così subliminale a chi lo guarda: acquistare e
possedere una delle borse Louis Vuitton della collezione siglata Takashi Murakami, equivale a fare
un viaggio nell'immaginario colorato e costellato di piccole creaturine KAWAII dell'artista, e a dare
un po' di brio ad una vita altrimenti monotona e vuota. Quale messaggio di marketing migliore per
tutti coloro che vedono nella moda un vero e proprio stile di vita?.
63
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Figura (2.16) Immagine tratta dal corto "Superflat Monogram", 2003
Ma Murakami non si limita soltanto a svecchiare il monogramma caratteristico della maison
francese, anzi se ne impossessa definitivamente, sfruttando l'occasione del lancio delle borse per
creare una serie di opere d'arte in cui, non soltanto ripropone i personaggi del corto come
protagonisti, ma crea anche vere e proprie tele in cui compare unicamente il monogramma Louis
Vuitton come da lui rivoluzionato. Si vedono dunque in alcune opere i personaggi feticcio
dell'artista come Kaikai e Kiki volteggiare su uno sfondo fatto di L e V colorate, e soprattutto,
l'opera "Panda" (2003, Figura 2.17), una scultura dell'animale, fantastico protagonista di "Superflat
Monogram", adagiato sopra un baule di Louis Vuitton, ricoperto di fiori e sorridente.
Figura (2.17), "Panda", 2003
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Dato il grande successo di questa prima edizione, Murakami collabora nuovamente, nel 2007, con
la maison Louis Vuitton e, in occasione del trasferimento della sua retrospettiva dal MOCA di Los
Angeles al Brooklyn Museum of Art di New York, allestisce, all'interno dello stesso museo, uno
store temporaneo Louis Vuitton, in cui sono in vendita le borse della nuova edizione limitata. In
questa occasione l'artista ha lasciato invariato il monogramma della maison intervenendo invece sul
classico fondo marrone delle borse che diventa in questo caso camouflage, in due versioni, una a
chiazze marrone/verde militare, l'altra verde/grigio. Ancora una volta la visione condivisa di Marc
Jacobs e Murakami si rivela un successo, lasciando tutti con un grande interrogativo: sono dunque
state definitivamente abbattute le barriere intellettuali che separavano l'arte dalla moda?
L'artista giapponese non dà una risposta, ma con la sua noncuranza verso possibili differenze tra
"high" e "low" culture lascia intendere il suo punto di vista, nonchè uno spiccato fiuto per gli affari.
Lo stesso fiuto lo porta, sempre nel 2007, a collaborare con un altro personaggio del Jet-set, il
rapper, produttore e stilista americano Kanye West (Figura 2.18). Il musicista, infatti, in occasione
del tour giapponese, l'anno precedente aveva visitato la Factory di Murakami, rimanendo
affascinato dalla sua produzione. Dopo aver pensato di lavorare insieme alla creazione di una
collezione di gioielli per tutte le tasche a tema MANGA, Kanye affida al giapponese la supervisione
della direzione artistica del suo album "Graduation", così come l'incarico di disegnare tutte le
copertine dei singoli di accompagnamento all'album. Come i precedenti, l'album prevedeva delle
immagini della vita scolastica, conducendo ad una cerimonia di laurea che si svolge in un'università
della città immaginaria Universe City. È lo stesso artista e rendere noto il messaggio che si cela
dietro la metafora scolastica:
" The cover is based on Kanye's theme of student life. School. It's a place of dreams, of
righteousness, a place to have fun. It's also occasionally a place where you experience the rigid
dogma of the human race. Kanye's music scrapes sentimentality and aggressiveness together like
sandpaper, and he uses his grooves to unleash this tornado that spins with the zeitgeist of the times.
I too wanted to be swept up and spun around in that tornado."74
L'intera storia che si sviluppa lungo il booklet, vede come protagonista un orsetto
antropomorfizzato con le sembianze di Kanye,nel tentativo di correre a scuola per la cerimonia di
74
Murakami, intervista rilasciata a Simon Vozick-Levinson "Kanye's Work of (CD) Art
Takashi Murakami talks about designing the rapper's ''Graduation'' cover", Ottobre 2007.
http://www.ew.com/ew/article/0,,20057986,00.html
65
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
laurea. Queste stesse immagini sono poi state animate dallo stesso Murakami realizzando il videoclip del brano "Good Morning". Date le precedenti intuizioni dell'artista, rivelatesi sempre vincenti
dal punto di vista della visibilità, non dovrebbe stupire il fatto che l'album, il primo giorno dalla sua
uscita, abbia venduto oltre 437.000 copie negli Stati Uniti e abbia debuttato al primo posto della
classifica statunitense Billboard 200, vendendo oltre 957.000 copie nella sua prima settimana.
Figura (2.18) Kanye West e Takashi Murakami, 2008
In seguito a questa collaborazione, come già era successo per Louis Vuitton, l'artista crea diverse
opere, soprattutto sculture, con protagonista l'orsetto alter ego di Kanye, includendo dunque il frutto
del lavoro condiviso con il rapper nella sua produzione artistica.
Sulla scia di questo contatto con il mondo della musica internazionale, Murakami collabora
successivamente nel 2009 anche con il cantante e produttore discografico Pharrell, come già
approfondito nel Capitolo Primo, nella creazione dell'opera "Simple Things" (2009).
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Hiropon Factory/
KaiKai Kiki Co. Ltd.
Fondata a Tokyo nel 1996, nel 2001 cambia nome in Kaikai Kiki Co. Ltd.
e, successivamente, nel 2002, inaugura una sede a New York. Oltre a
Murakami, rappresenta altri artisti giapponesi cresciuti nella sua orbita,
gestendo la produzione e la promozione delle opere d'arte,
l'organizzazione di eventi e la distribuzione del merchandise.
GEISAI
Festival dell'arte giovanile, organizzato e sponsorizzato dalla Kaikiai Kiki,
si tiene due volte l'anno, a partire dal 2002, con l'intento di dare supporto
agli artisti emergenti e dedicare loro uno spazio per il debutto nel mondo
dell'arte
Le Gallerie Zingaro
Circuito di gallerie di proprietà di Murakami, anche esse sponsorizzate
dalla Kaikai Kiki. Questi spazi espositivi, dall'intento simile al GEISAI,
promuovono l'attività di giovani artisti promettenti che non hanno
frequentato le istituzioni convenzionali dell'arte
Il merchadise
Attività collaterale di Murakami di diffusione delle proprie opere in
formato miniaturizzato e soprattutto a prezzi contenuti, distribuite in modo
trasversale dalle mostre ai negozi, fino ad arrivare ai supermercati.
Le collaborazioni con Nel 2003, Murakami intraprende la prima di una serie di collaborazioni
il mondo della moda e con il mondo della moda, della musica e della pubblicità, quella con il
della musica
marchio di lusso Louis Vuitton, ridisegnando il classico monogramma
della maison. L'enorme visibilità che ne deriva, lo conduce a nuove
collaborazioni con personaggi di spicco del jet-set occidentale, quali Kanye
West e Pharrel Williams.
67
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Capitolo Terzo
Takashi Murakami: Il mondo delle aste
"Nirvana di Buddha
al di là dei fiori
e del denaro."
Issa Kobayashi
68
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
3.1 I Numeri: qualche dato sui risultati ottenuti dalle opere di Murakami con le
vendite in asta 75
Fino a questo momento il focus è stato sulle attività imprenditoriali dell'artista. Ma come si
traducono, in termini di risultato economico e di andamento in sede d'asta, tutte le molteplici e
tentacolari attività e i progetti, artistici e non, dell'artista? È necessario a questo punto fare una
panoramica dell'evoluzione del mercato di Takashi Murakami negli ultimi anni, per poter
comprendere al meglio il suo lavoro e la sua opera, e come vengono accolti dal pubblico.
L'artista è passato dall'essere al posto 23501 della classifica degli artisti più quotati nel 2000, agli
albori della sua carriera, alla posizione 123 nel 2013 (classifica in quell'anno dominata da Andy
Warhol e Pablo Picasso), attestandosi addirittura, nel 2008, al trentasettesimo posto, la posizione
più alta in classifica mai raggiunta dall'artista (quell'anno la classifica vedeva al primo posto Pablo
Picasso, seguito da Francis Bacon e Damien Hirst). Con un fatturato di 15,561,924.00 $ ed un tasso
di crescita del 30% nel 2013, chiunque avesse investito 100 $ nel 2001 in un'opera di Murakami ora
ne ricaverebbe in media 977 $ per l'equivalente.76
Si passi adesso all'analisi di qualche grafico77.
Lo schema (Grafico 3.1) che segue evidenzia l'evoluzione del mercato dell'artista giapponese dal
2006 fino al gennaio 2014. Salta subito all'occhio quanto l'andamento sia discontinuo nel corso
degli anni, alternando picchi e ribassi. Chi nel 2006 aveva investito 100 $ in un'opera di Murakami
nel 2006, il gennaio successivo si ritrova con una piccola perdita: quei 100 $ valgono nel gennaio
del 2007 circa 85 $. Il mercato sembra però favorire coloro che hanno acquistato le opere di
Murakami i due anni seguenti (2008 e 2009) , non a caso si tratta del biennio che segue una serie di
momenti significativi nella vita dell'artista: la retrospettiva in quattro paesi lanciata dal MOCA di
Los Angeles, ©Murakami, del 2007 gli offre una visibilità come mai l'aveva avuta fino a quel
momento, di pari passo con il lancio della seconda limited edition di borse Louis Vuitton, e con la
collaborazione con Kanye West. Alla fine del biennio infatti gli 85 $ del 2007 risalgono, superando
la quota di investimento iniziale, valendo 159 $, con un surplus di 59 $. Il 2010 vede un nuovo
tonfo, raggiungendo la quota più bassa mai registrata nel corso degli otto anni in analisi: 76 $. Ciò
75
Tutti i dati proposti ed analizzati in questo paragrafo provengono dal sito www.artprice.com, sono proprietà
intellettuale dei creatori della pagina web e sono stati acquisiti attraverso la sottoscrizione ad un abbonamento
annuale che consente l'accessibilità ai dati previa pagamento
76
Dati provenienti dal sito www.artprice.com
77
i grafici sono stati sviluppati sulla base dei dati reperititi su www.artprice.com
69
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
nonostante, negli anni seguenti, i valori riprendono quota, senza mai più riscendere sotto i 100$.
(2011: 125 $ - 2012: 152 $ - 2013: 109 $ - 2014: 147 $), Grafico (3.1):
EVOLUZIONE DEL MERCATO
01/2006-01/2014
180
160
140
120
100
Colonna1
80
60
40
20
0
gen-06
gen-07
gen-08
gen-09
gen-10
gen-11
gen-12
gen-13
gen-14
Grafico (3.1): Evoluzione del mercato dell'artista dal 2006 al 2014
Il giro d'affari generato dalle opere in asta dell'artista, dal 2006 agli inizi del 2014, ha anche esso
avuto un andamento poco costante, che ovviamente segue l'evolversi degli eventi che segnano la
carriera degli artisti. Il grafico che segue (Grafico 3.2) evidenzia proprio questo aspetto, ovvero il
volume di vendite generate dalle aste in dollari, che raggiunge un picco di 32,040,354 $ nel 2008,
anno in cui, non a caso, l'artista ottiene la sua posizione più alta negli anni nella classifica degli
artisti più quotati, collocandosi al trentasettesimo posto, e soprattutto anno in cui l'opera parte del
Figure Project "My Lonesome Cowboy" viene battuta all'asta da Sotheby's per la cifra di 13,5
milioni di dollari (generando quindi quasi il 50% del volume registrato per quell'anno). L'anno
successivo (2009) si registra invece un tonfo a quota 3,107,168 $. Gli anni seguenti invece si
stabilizza ad una quota di giro d'affari medio di circa 15,445,500 $, con andamento piuttosto
costante, senza particolari picchi o tonfi, a differenza dei primi quattro anni evidenziati, Da notare,
70
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
in ogni caso, è che, nei primi due anni presi in considerazione, il giro di affari parte da poco meno
di 2,000,000 $ (per la precisione 1,999,798 $) nel 2006, mostrando già una crescita significativa nel
2007 a quota 7,623,062 $.
Segue il grafico dettagliato:
Giro di affari generato dalle aste, periodo
2006-2013
Fatturato 2006-2013
32040354
17926616
15878738
15561924
12417878
7623060
3107168
1999798
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Grafico (3.2) Giro di affari generato dalle opere in vendita in asta dal 2006 al 2013
Takashi Murakami è un artista molto versatile, che utilizza le tecniche più diverse nelle sue
produzioni. Le sue opere sono multiformi, si passa da sculture in fibra di carbonio, a olii su tela,
fino a stampe e litografie. La riproducibilità di alcune tecniche, e l'immane lavoro dietro ad altre
,fanno sì che, non soltanto alcuni tipi di opere siano più diffuse, ma, ovviamente, anche che costino
meno rispetto a quelle più rare o uniche e il cui processo produttivo è risultato più dispendioso.
I quattro grafici che seguono vogliono mettere in evidenza proprio questo rapporto: da un' analisi
delle opere vendute nel corso dei quattordici anni che vanno dal 2000 al 2014, si evince il numero e
la percentuale di opere vendute per tipo di tecnica impiegata (Grafico 3.3 e Grafico 3.4), mentre
,studiando gli ultimi due grafici (Grafico 3.5 e Grafico 3.6) si delinea il volume di affari generato
71
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
dalla vendita in asta dei lotti, a seconda della tecnica impiegata per realizzarli, sia in cifre che in
percentuale del volume totale. Il primo grafico (Grafico 3.3) illustra le sette tecniche utilizzate
dall'artista tra il 2000 e il 2014, attribuendo a ciascuna il numero dei lotti venduti all'asta realizzati
con quella tecnica. Vediamo che dell'artista sono state offerte in vendita soprattutto stampe
multiple, ben 2353, seguite da 392 sculture, 232 dipinti, 45 disegni, 2 oggetti (con ogni probabilità i
cuscini a forma di fiore realizzati dall'artista, di cui si nota il passaggio in asta nel capitolo
successivo), 2 arazzi, 1 fotografia e 1 ceramica.
Numero di lotti venduti per tipo di tecnica
2000-2014
Numero di lotti venduti 2000-2014
2353
392
232
45
pittura
stampa
multiplo
scultura
disegni
acquerello
1
ceramica
2
oggetti
2
1
foto
arazzo
Grafico (3.3) Numero di lotti venduti all'asta per tipo di tecnica utilizzata (2000-2014)
Il Grafico 3.4 trasforma in percentuale i numeri forniti dal precedente: dunque vediamo che,
nell'arco degli stessi anni, il settantasette per cento dei lotti venduti erano stampe multipli e
litografie (il che è perfettamente coerente con la loro natura plurima, in quanto edizioni), le sculture
contano il 13% mentre i dipinti l' 8%. Il restante 2% erano le altre quattro tipologie di opere ovvero
fotografie, oggetti, arazzi e ceramiche.
72
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Percentuale di lotti venduti per tipo di tecnica
utilizzata
2000-2014
scultura
13%
altro
2%
pittura
8%
stampa multiplo
77%
Grafico (3.4) Percentuale di lotti venduti per tipo di tecnica utilizzata (2000-2014)
Una volta chiarito questo aspetto, è necessario aggiungere un ulteriore elemento, ovvero il volume
di affari generato da ogni tipo di tecnica utilizzata per l'opera. Anche in questo caso l'analisi è sia
numerica che in percentuale. Si evince dunque dal Grafico 3.5 che il volume di affari generato dalla
pittura è di media di 5,549,429 $, dalle sculture 1,379,234 $, dalle stampe e le litografie 237,890 $ e
dai disegni di 65,300 $.
Volume di affari generato per tipo di tecnica
2000-2014
Volume di affari generato per tipo di tecnica
5549429
1379243
237890
pittura
65300
stampa multiplo
scultura
disegno
Grafico (3.5) Volume di affari generato per tipo di tecnica utilizzata (2000-2014)
73
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Trasformati dunque in percentuale, questi dati mostrano che, del volume totale di affari generato, il
77% deriva da opere dipinte, il 19% da sculture, il 3% da stampe e litografie e l'1% da disegni.
Percentuale di volume di affari generato per tipo
di tecnica utilizzata
2000-2014
disegno
1%
stampa multiplo
3%
scultura
19%
pittura
77%
Grafico (3.6) Percentuale volume di affari generato per tipo di tecnica utilizzata dall'artista (20002014)
Da un'analisi dei grafici emerge chiaramente che, sebbene il tipo di opere dell'artista più
frequentemente venduto in asta, con un numero di 2353 esemplari venduti, pari ad una percentuale
che si attesta a più del 70 %, siano le stampe multiple e le litografie (per ovvie ragioni intrinseche
alla natura stessa della tipologia di opera, quali il loro essere multipli, parti di serie ed edizioni
numerate, sempre studiate e firmate dall'artista ma ovviamente non uniche), contribuiscono al
volume di affari generato dalle aste con una percentuale di solo il 3%. L'esatto contrario avviene per
quanto riguarda invece la pittura che, con il suo 7% di volume nella produzione, apporta più di dieci
volte in termini di volume economico, avendo fatto guadagnare nel corso degli anni una media di
5,549,429 $. La scultura si colloca in un punto mediano, trattandosi del 12,9% del venduto a fronte
di un 19,1% del volume di affari. La diffusione dunque su larga scala in termini di esemplari di
stampe multiple, a prezzi decisamente più accessibili, evidenzia come Murakami, pur avendo forte
presenza nell'arte cosiddetta "alta", è stato in grado di coniugarla con altre forme più praticabili,
addentrandosi capillarmente nel mercato a vari livelli.
74
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
In ultimo, il Grafico 3.7 mette in relazione il numero di opere vendute per fasce di prezzo. Sono
individuate undici fasce di prezzo così ripartite:
Fascia 1
da 0 a 100 $
Fascia 2
100 - 500 $
Fascia 3
500 - 1000 $
Fascia 4
1000 - 5000 $
Fascia 5
5000 - 10000 $
Fascia 6
10000 - 50000 $
Fascia 7
50000 - 100000 $
Fascia 8
100000 - 500000 $
Fascia 9
500000 - 1 milione $
Fascia 10 1 milione - 5 milioni $
Fascia 11 più di 5 milioni $
In ognuna di queste fasce è attribuito un numero, quello delle opere vendute per quel range di
prezzo in asta:
Fascia 1
35 opere
Fascia 2
210 opere
Fascia 3
572 opere
Fascia 4
1587 opere
Fascia 5
239 opere
Fascia 6
189 opere
Fascia 7
33 opere
Fascia 8
107 opere
Fascia 9
3 opere
Fascia 10 18 opere
Fascia 11 2 opere
Il maggior numero di opere vendute in asta si colloca nelle fasce mediane, dalla Fascia 3 alla
Fascia 5, ovvero precisamente l'ottanta percento delle opere, il che è coerente con i grafici esaminati
prima, considerato che il maggior numero di opere vendute appartiene alla categoria delle stampe e
dei multipli e che questa tipologia di opere non incide sul volume di affari in così larga misura,
75
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
lasciando dunque (giustamente) intendere che stampe e multipli non partano da un base d'asta e non
raggiungano dei prezzi di aggiudicazione alti.
Ripartizione per1mfascia di prezzo
5m $
2000-2014
100k-500k $
4%$
50k-100k
10k-50k $
1%
6%
1%
0-100$
500k-1m
>5m $$
0%0% 1%
100-500$
7%
5k-10k $
8%
500-1k $
19%
1k-5k $
53%
Grafico (3.7) Percentuale di opere vendute per fascia di prezzo (2000-2014)
Prima di concludere è necessario fare un'analisi della diffusione a livello geografico delle opere
dell'artista: quali sono i paesi in cui Murakami raggiunge i volumi d'affari generati dalle vendite in
asta più significativi? In questo caso non ci sono tante sorprese, tranne qualche piccola eccezione.
Le opere dell'artista sono diffuse soprattutto negli Stati Uniti ed in Giappone (non a caso paesi sedi
della KaiKai Kiki Co. Ltd, nonché il primo, con New York, Mecca mondiale dell'arte
contemporanea, il secondo terra natale dell'artista) con un volume di affari dovuto alle aste
rispettivamente di più di 73 milioni di dollari e di quasi 3 milioni di dollari. In Europa i paesi in cui
è maggiormente registrata la presenza di Murakami sono Inghilterra (33 milioni di dollari) e Francia
(quasi 3 milioni di dollari). Altri paesi in cui è tracciata la presenza dell'artista sono Cina, Sud
Corea, Italia, Germania, Austria, Polonia, Svezia, Spagna, Olanda, Australia, Indonesia, Taiwan,
Messico, Venezuela, Sud Africa, Emirati Arabi Uniti. Questo breve panorama introduce il seguente
76
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
capitolo, in cui si analizza la "capillarità", ovvero il grado di presenza delle opere di Murakami nel
mondo delle aste.
3.2 Murakami e il mercato delle aste: approfondimento sui passaggi in asta delle
opere.
Questo paragrafo mira ad analizzare i dati dei passaggi in asta delle opere di Murakami nel corso
del semestre che va da fine aprile 2014 a novembre 2014 (dati aggiornati al 10/11/2014, riportati in
Appendice).78
La versatilità di media utilizzati dall'artista, nonchè la sua prolificità, si riflette nella varietà delle
aste in cui si trovano le sue opere, circa quattrocento infatti sono passate in asta, solo nel corso
dell'anno presente (2014),79 in case d'aste sia internazionali e di forte spicco quali possono essere
Christie's, Sotheby's, ma anche Bonhams, sia in case d'asta locali, realtà più piccole diffuse in tutto
il mondo, quali per esempio Mallet Japan (casa d'aste giapponese di Tokyo), la Swann Auction
Gallery di New York, passando per la svedese Stockholms Auktionsverk e la francese Cornette de
Saint-Cyr. In vendita anche nelle aste online, come quelle tenute dal sito Artnet.com, l'opera di
Murakami è sempre più capillare a livello mondiale. L'artista infatti, spesso criticato per la sua
produttività e serialità, è riuscito in realtà a creare una rete diffusa a più livelli, non solo di
estimatori, ma anche di acquirenti che possano aggiudicarsi all'asta una delle sue opere. Il piglio
economico dell'artista, e la sua già rimarcata noncuranza della differenza tra arte "alta" o
"popolare", lo rendono estremamente "democratico" in quanto, di fatto, come emerge dallo studio
dei passaggi in asta dei suoi lavori, non vi è una fascia di prezzo che non sia coperta. Di seguito
sono riportati i passaggi in asta registrati dal 28 aprile all'1 maggio, come veloce esempio: in questi
soli quattro giorni, i passaggi registrati sono ben tredici.
78
dati raccolti al momento della stesura della tesi, aggiornati giornalieralmente, i prezzi di aggiudicazione sono
espressi in dollari, tasso di cambio anche esso aggiornato periodicamente.
79
anno in corso al momento della stesura della tesi e dello studio dei passaggi in case d'asta.
77
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
DATA
TITOLO
CASA D'ASTE
STIMA
VENDUTO A
28/04/2014
An homage to Monopink 1960
Phillips New York,
5,000 $ - 7,000 $
8,750 $
D; An Homage to Monogold
LOT.269
1,000 $ - 1,500 $
1,625 $
6,000 $ - 9,000 $
8,750 $
3,000$ - 5,000 $
4,000 $
6,000 $ - 9,000$
7,500 $
3,000 $ - 5,000 $
5,000 $
4,000 $ - 6,000 $
6,250 $
1,500 $ - 2,500 $
3,438 $
1960 D; An Homage to IKB
1957 D; and An Homage to
Yves Klein, Multicolor D 2012
(four lithographs)
28/04/2014
Reversal D.N.A. (lithograph)
Phillips New York,
LOT.268
28/04/2014
Warhol/Silver; I recall the
Phillips New York
time when..; Kansei: like the
LOT.267
river flow; Kansei:nSkulls;
Kansei: Abstraction; and even
the digital Realm...(six
lithographs)
28/04/2014
I met a Panda Family;
Phillips New York
DOB&Me: on the Red Mound
LOT.266
of the Dead; and Kaikai Kiki
& Me: on the Blue Mound of
the Dead (three lithographs)
28/04/2014
And then, and then../ Gargle
Phillips New York
Glop; And then, and
LOT.265
the.../Kappa; And then, When
That's done...Ichange What
Iwas Yesterday...; and then x6
Blue (four lithographs)
28/04/2014
Flower ball Brown; Flower
Phillips New York
ball (3D9 From the Realm of
LOT.264
the Dead (two lithographs)
28/04/2014
Flower Ball (print)
Phillips New York
LOT.263
29/04/2014
Homage to Francis Bacon
Doyle New York
(Study of Isabel Rawsthorne)
LOT.110
(lithograph)
30/04/2014
Flower Ball (3D) (print)
Seoul Auction LOT.37
1,451 $ - 2,903 $
2,516 $
30/04/2014
Flower (three prints)
Seoul Auction LOT.36
3,387 $ - 6, 775 $
3,581 $
01/05/2014
And then and then and then
Sotheby's New York
6,000 $ - 8,000 $
8,125 $
and then and then (Pink)
LOT.269
6.000 $ - 8,000 $
5, 000 $
(+four others, five lithographs
01/05/2014
In Chai (+ three others, four
Sotheby's LOT.268
lithographs)
78
Takashi Murakami: Arte in Vendita
01/05/2014
And then and then and then
Margherita Ciocci
Sotheby's LOT.267
6,000 $ - 8,000 $
5,000 $
and then and then (Blue) (+
three others; four lithographs)
80
Da una lettura dei dati riguardanti i passaggi in asta di opere dell'artista, finalizzata all'analisi della
capillarità in termini di diffusione dell'opera e del progetto culturale di Takashi Murakami, si
evincono due fattori significativi ai fini di questo approfondimento. Vi è infatti un doppio livello di
estensione del fenomeno: sia da un punto di vista geografico che a livello di valore economico
attribuito alle opere. Le creazioni infatti, non solo sono passate in vendita in case d'asta distribuite
in tutto il mondo (è stato rilevato addirittura un passaggio in asta nel continente africano, per la
precisione nella Repubblica Sudafricana, Stephan Welz & Co.), ma vengono anche offerte in
vendita con prezzi che si collocano nelle più svariate fasce di valore, con stime che passano dai 400
$ per le stampe e le litografie, ai 2.000.000 $ per opere realizzate con tecniche più sofisticate
(Flowers Have Bloomed, acrylic on canvas laid on board. Sotheby's New York, asta del 14/05/14,
lotto numero 61, andato poi invenduto, figura 3.1). Questo grado di saturazione del mercato è
dovuto alla varietà di mezzi e stili utilizzati da Murakami, il quale, come precedentemente
approfondito, concepisce una serialità nell'arte, in contrasto con l'acclarata idea, diffusa nel mondo
della cultura, che ogni opera abbia valore sia culturale che economico solamente quando unica,
irriproducibile e a sè stante. Ancora una volta però l'artista sembra riuscire a coniugare due nature
apparentemente inconciliabili. Infatti, nonostante l'utilizzo di media che consentono una maggiore
diffusione di opere quasi identiche nel contenuto e nei soggetti rappresentati, quali le litografie, ogni
pezzo è però firmato, datato e reso unico da un piccolo particolare, quale il colore dello sfondo,
diventando così, seppur impercettibilmente, un'opera unica anche esso, acquistabile ad un prezzo
più accessibile. Si tratta dunque di un'arte alla portata di tutti, non solo per la "piattezza" di
contenuti, i quali rendono comprensibile la lettura dei soggetti rappresentati, ma anche per il costo
da affrontare per diventare proprietario di un pezzo d'arte contemporanea.
Non sono molti gli artisti di caratura internazionale e star del mercato dell'arte contemporanea di cui
si possa dire lo stesso; nelle industrie culturali la difficile reperibilità dei prodotti artistici è
considerata un plus valore: tanto più è unico un determinato "oggetto culturale", tanto più alto è il
suo valore, dunque si restringe sempre più la cerchia dei possibili futuri proprietari, e di frequente
sono proprio le stesse industrie o gli stessi artisti a controllare l'immissione delle opere nel mercato
per evitare che vi sia una sovrabbondanza delle stesse in circolazione, fattore che ne comporterebbe
80
Dati raccolti nel corso del periodo che va dal 28.04.2014 al 10.11.2014, segue in appendice la lista completa dei
passaggi in asta delle opere dell'artista in questo lasso di tempo
79
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
una diminuzione del valore. In questo caso vediamo l'artista operare esattamente in senso contrario
ed andare ancora una volta controcorrente: come proprietario della Kaikai Kiki Co. Ltd. infatti ha
un totale controllo sulla circolazione delle sue opere, che invece inietta nel mercato diffusamente,
attribuendogli egli stesso il valore, ed è per questo che è possibile trovare un set di tre litografie con
una base d'asta di 3000 $. I soggetti più frequentemente proposti sono quelli feticcio dell'artista
come Mr. Dob e Pom&Me, sullo sfondo si notano sempre i colori pop e accesi come fucsia, giallo,
e blu acceso. Tra i passaggi registrati vi sono anche alcune tele create in seguito alla collaborazione
con Louis Vuitton, a tema monogramouflage.
Dallo studio dei passaggi in asta di Takashi Murakami è dunque possibile risalire e ripercorrere
tutta la sua produzione artistica.
Figura (3.1) Flowers Have Bloomed, 1999-2000 LOT.61 Sotheby's New York stima 2,000,000 $ 3,000,000 $81 (andato poi invenduto)
81
www.sotheby's.com Catalogue note: Featuring Takashi Murakami’s most iconic and celebrated character - Mr. DOB
- Flowers Have Bloomed stands at a crux of the Japanese artist’s ground-breaking career. Executed in 2000, the
present work is concurrent with Superflat, a group show that Murakami organized in the same year
80
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
3.3 Il punto di vista di un esperto Christie's
In seguito al analisi del mercato e dei passaggi in asta di Takashi Murakami nel corso dell'anno
2014, si è ritenuto opportuno indagare più a fondo alcuni di questi aspetti in modo più discorsivo.
A questo proposito è stato intervistato uno specialista di arte contemporanea, Ed Tang82,
attualmente a capo del dipartimento First Open di Christie's New York.83
QUESTION: Could you please provide an insight of what is conceptually Contemporary Art
today?
ANSWER: "„Contemporary art‟ today encompasses a lot of things – it is global, takes shape in
limitless forms and media. Contemporary art could be educational, inspirational, historical,
commercial, challenging - it could be a lifestyle for some people while for others it could be a
political weapon. It is a powerful means to express our thoughts and beliefs as well as an evergrowing economic sector. In short, Contemporary art is everywhere."
Q.: Recently definitions such as “art system” have been coined and there has been much
discussion concerning the emerging roles of art dealers and curators in determining the success
of an artist. How does Japanese artist Takashi Murakami fit into this system? The artist can in
fact enumerate between his acquaintances people such as Larry Gagosian, Emmanuel Perrotin,
Massimiliano Gioni and many other stars of the contemporary art world. How much of his
success is due to them?
A.: The art world has always had different systems within - educational, institutional and
commercial. There has been more discussion on the art market recently because of the increasingly
high demand for works of art and the incredible prices for certain works of art. Murakami has
become a household name around the work through his work – with the help of studio assistants,
82
Ed Tang is Head of Christie’s First Open sales. Mr. Tang grew up in Hong Kong and Tokyo, and holds a B.A. in History
of Art and History from University College London. Having previously worked at another international auction house,
his main area of interest ranges from Chinese Contemporary art to new developments in the art scenes of America
and Europe. Since joining Christie’s in London in 2011, Mr. Tang has co-headed two consecutive October Day Sales
and is Head of Thinking Big – an auction of contemporary sculptures and installations sold by the Saatchi Gallery in
London. He has also worked with numerous charities to raise money through auction, including Women for Women,
Valid Nutrition and he sits on the advisory board of the Chelsea and Westminster Arts for Life Health Charity. Beyond
Christie’s, Mr. Tang works very closely with the Tate as an Ambassador of the Young Patrons; he also launched and CoChairs the First Futures group at the White chapel Gallery. With strong links to Asia, Mr. Tang speaks Cantonese,
Mandarin and English.
83
L'intervista, riportata in lingua inglese, è tradotta in Appendice.
81
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
curators, cultural magazine editors, art dealers and collectors alike. They have all played a role in
his success.
Q.: Could you please share what is the valuation process of a piece of art by T.M.?
A.: When valuing any work of art, it is important to consider the basics: from rarity, quality,
condition, scale, color, subject matter, provenance and the specific moment in the market. For TM,
these rules still apply. The most expensive work by him sold at auction had a price of 15million US
dollars for a sculpture and the most expensive painting sold at auction was 4.2 million US dollars.
These two works capture the very essence of Murakami in great scale and that‟s partly why the
prices were pushed.
Q.: Which are the factors taken into account in the definition of the range of price in which the
provided value of the piece lays according to the specialist of an auction house?
A. :Go back to my previous comment about the considerations. Also we refer to the seller‟s
expectations and how much they paid for a work of art. Sellers don‟t tend to sell when they risk
losing money.
Q.: Moreover is there a piece by the artist that was particularly significant to you or that
according to you perfectly encloses the Super Flat philosophy developed by the artist?
A.:I think for some artists, they might have a specific work or a series that is particularly significant.
But I think with TM, he is a multi-media and prolific artist who is harder to pinpoint. From
printmaking to large scale installations he is equally true to his vision as an artist and his Super Flat
philosophy. Perhaps this explains his success.
Q.: What is (if it is possible to delineate it) the prototype of the collector buying an art piece by
Takashi Murakami? Are there some features common to the collectors buying an art piece by the
artist (such as nationality, country of origin, what kind of collection they have in mind,
billionaires, normal people, lovers of Japanese culture or just contemporary art lovers), and
which are the characteristics they share, or if they are all different people with different
intentions.
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
A.: Takashi Murakami is someone who has built a following around the world with his body of
work that range from editioned toys to museum quality/scale works. His success did not come over
night and it would be safe to say that over the years, there isn‟t necessarily a „type‟ of buyer who
own his works. You are right in pointing out that there are billionaires, normal people, lovers of
Japanese culture or just contemporary art lovers who like and collect his work, with different
intentions. Obviously more recently, since his prices have been high, TM‟s buyer base has been
limited to people of means.
Q.: Do you think that an acquirer pursues the artistic values and significances encased in the
artworks by the artist or is it a mere economic-driven choice for the long term (not to say
speculation-driven)?
A.: There are buyers with very different aims – from a truly passionate connoisseur to a speculative
fund of buyers – the art world has a wide spectrum. Art has become a great investment tool and to
some people, there is nothing wrong in trading it for profit.
Q.: The artist has frequently blurred the lines between what is considered high and low art, by
pursuing both deep intellectual artistic projects (500 Arhats) and more playful and shallow ones
(gadget distribution, Louis Vuitton). Do you think that the merchandise projects undertaken by
Takashi Murakami like the Super Flat Museum could affect negatively his quotations in the
auction market?
A.: This really depends on the type of artist. With Takashi Murakami I think visibility is very
important to him (to put him stamp everywhere and even on social media).
He has become more than an artist, he is a brand.
Q.: As in the cultural industries scarceness is one of the most valuable feature of an artistic
product, will the abundance of pieces by Takashi Murakami in circulation be counterproductive
for the artist in the long term?
A.: There is certainly risk in being too productive. Some of the most successful artists are brilliant
at managing their image and the supply/demand of their own market. Koons, Hirst, Prince are some
of the names I can think of. Takashi Murakami is similar.
83
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Q.: Murakami has frequently mentioned Walt Disney and the Ghibli Studio by Hayao Miyazaki
as models and as a great source of inspiration in the creation not only of his art work but
especially in the development of his entrepreneurial activities, for example his Factory, the
Kaikai Kiki. Has he (or will he) achieved his emulation objective? Will his companies and works
turn out to be at the same “level” of the models that inspired him and will they reach the same
heights both in terms of quality and success?
A.: I think like Koons he has established an interesting model of entrepreneurial activities and art
making, along with a very strong business mind. I don‟t think we should be thinking about „levels‟
to define it but rather, to consider its success with what they are doing to change people‟s way of
looking at art and art production in the world today.
Q.: Above all, do you think that his work will live through him?
A.: Murakami is an icon and whether or not it caters to a universal taste, he has produced some
important works and has changed the cultural landscape both in and beyond Japan.
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Conclusione
L'arte di Murakami non nasce, ai suoi esordi, come il frutto di un'illuminazione, nè aderisce
perfettamente ad un vissuto personale o ad un'urgenza di ispirazione.
Il suo approdo al mondo artistico a cavallo tra XX e XXI secolo è stato piuttosto veicolato da anni
di studio metodico e sistematico delle tecniche pittoriche giapponesi tradizionali e dalla fruizione
prima, e osservazione analitica poi, della ricca produzione fumettistica e di animazione del
Giappone post bellico.
Unendo queste due componenti, per certi versi opposte e per altri complementari (ma percepite
entrambe in Occidente come caratterizzanti la specificità della Terra del Sol Levante : il cosiddetto
giapponismo, sia antico che moderno) con l'irruenza e la dinamicità della Pop Art newyorkese,
Murakami ha saputo creare consapevolmente un mix esplosivo che soddisfacesse i gusti moderni
del mondo occidentale, sempre fortemente attratto da un paese che era stato in grado, dopo il trauma
post-bellico, di riscattarsi prima economicamente, e poi culturalmente, fino al boom del "Cool
Japan".
La strategia imprenditoriale appresa in America, sul modello di Warhol, si è andata chiarendo ed
affermando di pari passo con il crescente successo: la creazione prima, e il grande sviluppo poi,
delle attività della sua Factory, non vanno lette solo come ampliamento delle sue potenzialità
artistiche, ma piuttosto come la produzione di un'azienda vera e propria che sforna a getto continuo,
non solo opere d'arte, ma ogni sorta di oggetto, anche di risibile valore, che sia tuttavia nobilitato
dal suo brand, in un'inesausta attività di merchandise.
Alla base di questa strategia operativa, che allarga i confini dell'arte sino ai prodotti commerciali e
consumistici, Murakami pone una teoria estetica affidata (significativamente nell'anno 2000) ad un
manifesto: Superflat. La vera essenza di questa filosofia consiste nell'idea che, nella nuova società
liquida della post-modernità ed in coincidenza con un'attitudine tipicamente giapponese, non abbia
più senso distinguere fra alto e basso, superficiale e profondo: tutto può avere diritto di cittadinanza
nel nuovo mondo dell'arte, dalle grandi sculture in metallo prezioso, alle borse stampate di marca,
via, via , sino ai characters miniaturizzati in plastica per le collezioni OTAKU.
A rinforzare ulteriormente le fondamenta di questa rivoluzione estetica, Murakami scrive, qualche
anno più tardi, un saggio dal titolo significativo: "Teoria dell'imprenditorialità dell'arte", riservato
agli artisti giapponesi, perchè si imprimano bene le dinamiche del business.
Tuttavia la catastrofe giapponese del 2011 ha aperto uno spartiacque nella produzione e nelle scelte
dell'artista, che sembra consapevolmente inclinare verso ambiti e tematiche più profonde, come
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
quella religiosa, nel tentativo dichiarato di consolare il Giappone dalle sue nuove paure.
L'impressione che deriva da questi ultimi lavori, tesi a recuperare la grande tradizione del Buddismo
Zen, integrandola con il resto della produzione che lo ha reso famoso, è quella di un ripensamento e
di un ripiegamento profondi.
Dall'analisi di dati più recenti, appare evidente una flessione sia delle quotazioni, sia della visibilità
dell'artista. Naturalmente è presto per dichiarare che il "sistema dell'arte" (quella realtà complessa
che detta le regole del trend, fatta da galleristi, curatori e collezionisti) abbia decretato l'inizio del
declino di Murakami, ma è certo che, vuoi per la mancanza di una nuova strategia imprenditoriale
rispetto al pubblico internazionale sempre più volubile, vuoi per una precisa conversione ideologica
determinata anche dall'età, l'artista ha cambiato direzione e la tragedia del 2011 lo ha risospinto
verso una dimensione principalmente nazionale e spirituale e, forse per questo, meno appetibile per
i gusti del mercato occidentale. Vari elementi sembrano avvalorare questa tesi: dall'annuncio e la
preparazione di una prima grande retrospettiva nel suo paese d'origine (paese dove non si è abituati
ad investire cifre astronomiche per acquistare arte) alla scelta di aprire Gallerie personali in diversi
quartieri di Tokyo, sino all'ultima mutazione artistica: la creazione, in qualità di regista, di un film
di animazione (di cui è già stato annunciato il sequel), nel solco della grande tradizione giapponese.
Se così fosse,bisogna augurare a Murakami che il suo legittimo desiderio di successo e di fama si
affermi e si consolidi anche nella terra natale.
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Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
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Margherita Ciocci
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Artprice, www.artprice.com
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MOCA, www.moca.org
MORI Art Museum, www.mori.art.museum/eng
Nippop, www.nippop.com
Sotheby's, www.sothebys.com
Youtube, www.youtube.com
95
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Appendice
1. Listino prezzi GEISAI
PRICES
GEISAI #20
Price List for Attendants
Booth
Limited to only ten booths
Booth Without Walls fit for Digital Works and
Lighting
*Booth does not have walls but is equipped with
power supply
¥20,000/booth
[W2,000mm x D1200mm x H2,400mm]
Beginning with GEISAI#20, exhibitors will now
be able to purchase booths specially fit for Digital
works and lighting. This is intended for those with
video works or installations that employ special
lighting.
★ Please note that you will be required to bring
your own equipment (monitors, lights, etc) and
install the equipment at the booth yourself. 。
96
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Limited to only 10 Booths
Booth With Walls fit for Digital Works and
Lighting
*With power supply
¥90,000/booth
[W2,000mm x D1200mm x H2,400mm]
★ Beginning with GEISAI#20, exhibitors will
now be able to purchase booths specially fit for
Digital works and lighting. This is intended for
those with video works or installations that employ
special lighting.
★ Please note that you will be required to bring
your own equipment (monitors, lights, etc) and
install the equipment at the booth yourself.
Booth without Walls
(Multiple booths available)
¥15,000/booth
[W2,000mm x D1,200mm x H2,400mm]
Each application comes with one (1) Exhibitor's
Pass, regardless of the number of booths you
order.
Simple and free space in which you can create
your exhibition from the scratch.
*Starting with GEISAI#17, the exhibitors are able
to purchase multiple booths.
If you want any walls, please select them from the
Optional Furniture and Fixtures.
97
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Live Painting Booth with a Wall
(Multiple booths available)
¥35,000/booth
[W2,000mm x D600mm x H2,400mm]
Each application comes with one (1) Exhibitor's
Pass, regardless of the number of booths you
order.
[Conditions]

The booth is reserved for those who perform live
paintings.

Please set up a canvas, etc. on the booth's wall.

Although the Live Painting Booths will be judged
for the awards as with other booths, please note
that the judging takes place between 10:00 and
14:00 on the day of the event, and your work may
have to be judged before completion.

Please take care not to make a mess.

You will be permitted to start painting during the
installation period the day before the event.

Please only use painting materials that do not
disturb the other participants, for example waterbased, odorless materials or pens and markers.

Use of oil-based paints, lacquer spray, and volatile
paints, among others, are not permitted.

The surface of the wall is white wallpaper.

You may apply for multiple booths.

If you soiled the facility's floor, walls, furniture, or
fixtures, you would be charged for the full cost of
cleanup and repair.
98
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Booth with a Wall (Back Wall)
(Multiple booths available)
¥70,000/booth
[W2,000mm x D1200mm x H2,400mm]
Each application comes with one (1) Exhibitor's
Pass, regardless of the number of booths you
order.
[Conditions]
Single-sided wood panel (with steel base)

Finished with white paper

Okay to use screws and nails
Booth with Walls (3 Walls)
(Multiple booths available)
¥90,000/booth
[W2,000mm x D1200mm x H2,400mm]
Each application comes with one (1) Exhibitor's
Pass, regardless of the number of booths you
order.
[Conditions]

Single-sided wood panels (with steel base)

Finished with white paper

Okay to use screws and nails
Optional
Furniture and
Fixtures
Additional Passes
Adult: ¥1,500 each
Children: ¥500 each
Each application comes with one (1) Exhibitor's Pass.
99
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
If you need any additional passes for your exhibiting
partners or assistants, please purchase them according
to the number of people.

Without a pass, you or your assistants may not be
allowed to enter the hall during the event or the
installation period even if you are an exhibitor.

Children's passes are available for children under 6.
Desk
¥4,000 each
[W1,500mm x D600mm x H700mm]
A simple work desk. The actual desk may be different
from the image. Limited numbers available for rental.
Chair
¥1,250 each
A simple chair suitable for use while waiting at your
booth

The actual desk may be different from the image.

Limited numbers available for rental.
Outlet Usage
¥10,000 per rented unit (500W)
We have outlets available for use with lighting and
artworks requiring electricity.

84
※Up to 5 units per person.84
GEISAI#20, Pricing. http://www.geisai.net/g20_en/offer/
100
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
2. Report passaggi in asta di opere di Murakami dal 29-04-2014 al 10-11-2014
DATA
TITOLO
CASA D'ASTE
STIMA
VENDUTO A
28/04/2014
An homage to Monopink 1960
Phillips New York,
5,000 $ - 7,000 $
8,750 $
D; An Homage to Monogold
LOT.269
1,000 $ - 1,500 $
1,625 $
6,000 $ - 9,000 $
8,750 $
3,000$ - 5,000 $
4,000 $
6,000 $ - 9,000$
7,500 $
3,000 $ - 5,000 $
5,000 $
4,000 $ - 6,000 $
6,250 $
1,500 $ - 2,500 $
3,438 $
1960 D; An Homage to IKB
1957 D; and An Homage to
Yves Klein, Multicolor D 2012
(four lithographs)
28/04/2014
Reversal D.N.A. (lithograph)
Phillips New York,
LOT.268
28/04/2014
Warhol/Silver; I recall the
Phillips New York
time when..; Kansei: like the
LOT.267
river flow; Kansei:nSkulls;
Kansei: Abstraction; and even
the digital Realm...(six
lithographs)
28/04/2014
I met a Panda Family;
Phillips New York
DOB&Me: on the Red Mound
LOT.266
of the Dead; and Kaikai Kiki
& Me: on the Blue Mound of
the Dead (three lithographs)
28/04/2014
And then, and then../ Gargle
Phillips New York
Glop; And then, and
LOT.265
the.../Kappa; And then, When
That's done...Ichange What
Iwas Yesterday...; and then x6
Blue (four lithographs)
28/04/2014
Flower ball Brown; Flower
Phillips New York
ball (3D9 From the Realm of
LOT.264
the Dead (two lithographs)
28/04/2014
Flower Ball (print)
Phillips New York
LOT.263
29/04/2014
Homage to Francis Bacon
Doyle New York
(Study of Isabel Rawsthorne)
LOT.110
(lithograph)
30/04/2014
Flower Ball (3D) (print)
Seoul Auction LOT.37
1,451 $ - 2,903 $
2,516 $
30/04/2014
Flower (three prints)
Seoul Auction LOT.36
3,387 $ - 6, 775 $
3,581 $
01/05/2014
And then and then and then
Sotheby's New York
6,000 $ - 8,000 $
8,125 $
101
Takashi Murakami: Arte in Vendita
and then and then (Pink)
Margherita Ciocci
LOT.269
(+four others, five lithographs
01/05/2014
In Chai (+ three others, four
Sotheby's LOT.268
6.000 $ - 8,000 $
5, 000 $
Sotheby's LOT.267
6,000 $ - 8,000 $
5,000 $
Sotheby's LOT.267
6,000 $ - 8,000 $
5,000 $
And then x6 (Red) (+ And then
Artnet Auctions
2,500 $ - 3,500 $
4,440 $
x6...(Blue)) (two lithographs)
LOT.97433
17/300 (print)
Rongbaozhai
1,285 $ - 2,409 $
1,477 $
2,455 $ - 3,437 $
3,535 $
2,455 $ - 3,437 $
3,732 $
1,000 $ - 1,500 $
2,560 $
1,000 $ - 1,500 $
1,875 $
Bought in
lithographs)
01/05/2014
And then and then and then
and then and then (Blue) (+
three others; four lithographs)
01/05/2014
And then and then and then
and then and then (Blue) (+
three others; four lithographs)
02/05/2014
09/05/2014
(Shangai) Auction Co,
Ltd LOT.835
10/05/2014
And then, and then, and then,
Mainichi Art Auction
and then, and then Yellow
LOT.722
Universe (set of six prints)
10/05/2014
The (White: the Superflat
Mainichi Art Auction
Method, Pink and Blue Ears)
LOT.721
(set of six prints)
13/05/2014
13/05/2014
Flower Ball Blood (3D)
Swann Galleries, New
(lithograph)
York LOT.334
I Recall the time when my feet
Swann Galleries
lifted off the ground, ever so
LOT.333
slightly-KorinChrysanthemum (lithograph)
14/05/2014
14/05/2014
14/05/2014
15/05/2914
Flowers have bloomed
Sotheby's New York
2,000,000 $ -
(acrylic on canvas)
LOT.61
3,000,000 $
And then, and then and then
Bukowskis Stockholm
1,526 $ - 2,289 $
2,804 $
and then (color offset)
LOT.193
Blue Milk (acrylic on linen
Christie's New York
40,000 $ - 60,000 $
56,250 $
mounted on panel)
LOT.568
Poke (lithograph)
Stockholms
2,280 $ - 3,040 $
1,976 $
2,742 $ - 4,114 $
Bought in
Withdrawn
Auktionsverk
LOT.539
15/05/2014
Kansei Platinum (lithograph)
Claude Aguttes,
France, LOT.314
15/05/2014
15/05/2014
Posi Mushrooms (acrylic on
Phillips New York
1,000,000 $ -
canvas)
LOT.29
1,500,000 $
Means exceeded (oil on
Sotheby's New York
300,000 $ - 500,000
canvas)
LOT.604
$
102
Withdrawn
Takashi Murakami: Arte in Vendita
15/05/2014
15/05/2014
Panda Geant (sculpture)
Margherita Ciocci
Sotheby's New York
700,000 $ - 900,000
845,000 $
LOT.426
$
That I may Time Transcend
Leslie Hindman
2,000 $ - 3,000 $
1,375 $
(lithograph)
(Chicago) Auctioneers
80,000 $ - 120,000 $
Bought in
2,321 $ - 4,514 $
Not reported
6.449 $ - 10,319 $
Not reported
1,289 $ - 2,579 $
Not reported
2,579 $ - 3.869 $
Not reported
3,224 $ - 5,159 $
Not reported
1,934 $ - 3,224 $
Not reported
2,579 $ - 3,869 $
Not reported
800 $ - 1,200 $
750 $
821 $ - 1,095 $
1,040 $
547 $ - 684 $
910 $
2,739 $ - 4,109 $
Bought in
821 $ - 1,095 $
3,026 $
LOT.185
16/05/2014
17/05/2014
Superflat Monogram (acrylic
Phillips New York
on canvas laid on panel)
LOT.177
Hypha will cover the world,
United Asian
little by little. We should be
Auctioneers (Hong
able to get out hands on that
Kong) LOT.94
door to the alien world soon.
Wait till we get there!
(lithograph)
17/05/2014
17/05/2014
Me and Double DOB (colored
United Asian
screen-print)
Auctioneers LOT.95
Untitled (lithograph)
United Asian
Auctioneers LOT.97
17/05/2014
Introduced in Time Bokan -
United Asian
green (+ three others, four
Auctioneers LOT.99
lithographs)
17/05/2014
17/05/2014
17/05/2014
Jellyfish eyes (+ four others,
United Asian
five lithographs)
Auctioneers LOT.100
Flowers have bloomed (+ two
United Asian
others, three lithograph)
Auctioneers LOT.101
And then x6 (White: the
United Asian
Superflat Method, Blue and
Auctioneers LOT.102
Yellow Ears) (+three others,
four lithographs)
18/05/2014
Poproke Forest (lithograph)
Bonhams Los Angeles
LOT.7087
20/05/2014
And then ichimatsu pattern
Artcurial- Briest-
(lithograph)
Poulain- F.Tajan
(Paris) LOT.178
20/05/2014
Jellyfish eyes 5 (lithographs)
Artcurial- BriestPoulain- F.Tajan
LOT.177
20/05/2014
Inochi Doll (PVC steel and
Artcurial- Briest-
cotton doll)
Poulain- F.Tajan
LOT.171
20/05/2014
Architect of the heart
Artcurial- Briest-
(lithograph)
Poulain- F.Tajan
LOT.151
103
Takashi Murakami: Arte in Vendita
20/05/2014
Margherita Ciocci
Deux estampes (set of two,
Artcurial- Briest-
1,369 $ - 2054 $
4,273 $
lithographs)
Poulain- F.Tajan
7,738 $ - 11,607 $
15,315 $
7,738 $ - 11,607 $
22,570 $
7,738 $ - 11, 607 $
13,703 $
10,317 $ - 18,056 $
16,927 $
Seoul Auction LOT.25
6,706 $ - 11.607 $
7,093 $
Heritage Auction
4,800 $ - 6,400 $
6,563 $
800 $ - 1,200 $
938 $
4,362 $
Bought in
8,653 $ - 11,981 $
12,780 $
Ravenel LOT.266
3,993 $ - 7,321 $
3,594 $
Jellyfish eyes x e-ma flower
Est-Ouest Auctions
6,449 $ - 10,318 $
4,261 $
stand happy rainbow (mixed-
Co. Ltd. LOT.921
799 $ - 1,279 $
1,471 $
799 $ - 1,279 $
1,287 $
LOT.150
25/05/2015
Open your hands wide...;
Christie's Hong Kong
Fields of Smiling flowers; if I
LOT.747
could reach...; Maiden in the
Yellow...; flowers from...; &
such cute flowers (six prints)
25/05/2014
Flower Ball (3D) (six prints)
Christie's Hong Kong
LOT.741
25/05/2014
And then...; And then...; And
Christie's Hong Kong
then...; And thenK Abstracts..;
LOT.740
And hen, And thenK..; And
then, and thenK Gargle...; &
And then, And thenK...(six
lithographs)
25/05/2014
Inochi doll version: Bob,
Christie's Hong Kong
Yamamoto, David, Zhang,
LOT.718
Victor (dolls)
26/05/2014
Kaikai Kiki and me, Me and
Mr. DOB, Kaikai Kiki and me
(lithograph)
31/05/2014
Untitled (six lithographs)
Texas LOT.72295
31/05/2014
Acupuncture painting-opening
Heritage Auction
wide, squeezing tight
Texas LOT.72294
(lithograph)
31/05/2014
Nirvana (color offset)
Galerie
Bassenge(Germany)
LOT.8192
01/06/2014
Project Ko2 (resin sculpture)
Ravenel (Taipei)
LOT.275
01/06/2014
And then - Black; Ichimatsu
Pattern; Blue; Red (four
prints)
01/06/2014
media)
03/06/2014
(print)
Beijing Council
International Auction
Co. Ltd. LOT.3119
03/06/2014
(print)
Beijing Council
104
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
International Auction
Co. Ltd. LOT.3118
03/06/2014
(print)
Beijing Council
799 $ - 1,279 $
919 $
3,348 $ - 5,023 $
1,046 $
3,348 $ - 5,023 $
2,511 $
2,511 $ - 3,348 $
1,046 $
837 $ - 1,172 $
Bought in
669 $ - 1,004 $
209 $
2,438 $ - 3,413 $
2,438 $
2,438 $ - 3,413 $
2,438 $$
2,665 $ - 5,331 $
2,752 4
2,665 $ - 5,331 $
Bought in
1,666 $ - 3,332 $
1,966 $
3,332 $ - 5,998
3,145 $
3,998 $ - 5,998 $
3,145 $
1,500 $ - 2,500 $
1,440 $
1,500 $ - 2,500 $
1,800 $
International Auction
Co. Ltd. LOT.3117
04/06/2014
A collection (four lithographs)
Bonhams
Knightsbridge
LOT.399
04/06/2014
A collection (four lithographs)
Bonhams
Knightsbridge
LOT.398
04/06/2014
A collection (three
Bonhams
lithographs)
Knightsbridge
LOT.397
04/06/2014
Dokuro Silver: mamu ca from
Bonhams
the Sky (two lithographs)
Knightsbridge
LOT.395
04/06/2014
And then, and then and then
Bonhams
and then (lithograph)
Knightsbridge
LOT.394
07/06/2014
07/06/2014
08/06/2014
And then x6 (Vermillion: the
Mainichi Art Auction
Superflat method) (set of six)
LOT.785
And then x6 (Blue: the
Mainichi Art
Superflat Method) (set of six)
AuctioLOT,784
Flower ball brown; Flower
Zhong Cheng Auctions
ball (3d) magic flute; I recall
(Taipei) LOT.182
the time when my feet lifted off
the ground, ever so slightlyKorin-chrysanthemum (three
lithographs)
08/06/2014
08/06/2014
Red demon and blue demon
Zhong Cheng Auctions
with 48 arhats (lithograph)
LOT.181
Dob & Me: on the red mound
Zhong Cheng Auctions
of the dead; I met a panda
LOT.180
family (set of two lithographs)
08/06/2014
08/06/2014
Hypha will cover the world,
Zhong Cheng Auctions
little by little (lithograph)
LOT.179
DOB 727-727 (lithograph)
Zhong Cheng Auctions
LOT.178
10 /06/2014
Jellyfish eyes (lithograph)
Artnet Auctions
LOT.97910
10/06/2014
An homage to IKB, 1957
Artnet Auctions
105
Takashi Murakami: Arte in Vendita
10/06/2014
Margherita Ciocci
(lithograph)
LOT.97909
An homage to Yves Klein,
Sotheby's Hong Kong
multicolor B (+ three others,
LOT.270
2,580 $ - 5,160 $
12,094 $
1,290 $ - 3,870 $
4.515 $
1,290 $ - 2,580 $
3,547 $
1,623 $ - 2,435 $
3,420 $
7,000 $ - 9,000 $
Bought in
3,370 $ - 5,055 $
3,370 $
1,685 $ - 2,527 $
3,159 $
1,685 $ - 2,527 $
3,159 $
2,527 $ - 3,379 $
1,580 $
2,527 $ - 3,379 $
4,213 $
2,527 $ - 3,379 $
1,791 $
four lithographs)
10/06/2014
And then, and then and then
Sotheby's Hong Kong
and then and then (three
LOT.269
lithographs)
10/06/2014
11/06/2014
12/06/2014
Jellyfish Eyes (+two others;
Sotheby's New York
three lithographs)
LOT.268
Shimon-Kun (silkscreen on
Digard (France)
skateboard)
LOT.164
Set of three skateboard decks
RoGallery.com
(silkscreen on skateboard)
(online auction)
LOT.108
12/06/2014
And then and then and then
Phillips London
and then and then (Aqua
LOT.179
blue); And then and then and
then and then and then (Pink);
and then, and then, and then,
and then, and then (Yellow)
(three lithographs)
12/06/2014
12/06/2014
And then x6 ed¸And then x6
Phillips London
Blue (two lithographs)
LOT.178
Flower ball (Algae Ball);
Phillips London
Flower Dumpling (two
LOT.177
lithographs)
12/06/2014
Jellyfish Eyes-Black 4;
Phillips London
Jellyfish Eyes-White4;
LOT.176
Jellyfish Eyes and Jellyfish
Eye; and 2013 (four
lithographs)
12/06/2014
Even the digital Realm has
Phillips London
Flowers to offer!; Flowers for
LOT.175
Algernon; and Purple Flowers
in Bouquet (three lithographs)
12/06/2014
Red Demon and Blue Demon
Phillips London
with 48 Arhats; I met a Panda
LOT.174
Family; Kaikai Kiki & me; On
the blue Mound of the Dead;
and DOB & Me: On the red
mound of the Dead (four
lithographs)
106
Takashi Murakami: Arte in Vendita
12/06/2014
Margherita Ciocci
Flower; Flower2; Me and Mr.
Phillips London
DOB; Field of Smiling
LOT.173
3,370 $ - 5,055 $
4,213 $
1,685 $ - 2,527 $
1,685 $
3,370 $ - 5,055 $
4,213 $
5,055 $ - 8,426 $
5,055 $
8,426 $ - 11,796 $
8,426 $
5,055 $ - 6,740 $
9,479 $
6,740 $ - 10,111 $
16,852 $
Flower; and Such cute
Flowers; and Such cute
flowers; and 2013 (five
lithographs)
12/06/2014
Time Bokan - Pink; Time
Phillips London
Bokan - Black+Moss Green;
LOT.172
Time Bokan- Missing the
Eyes-Red; and Acupuncture
Painting Opening Wide,
Squeezing Tight-Smell of
Blood (Squeezing Tight); and
2013 (four lithographs)
12/06/2014
Kansei; Kansei: Like the
Phillips London
River's Flow; Kansei Korin
LOT.171
Red Stream; and Kansai
abstraction (four Lithographs)
12/06/2014
An homage to IKB D; An
Phillips London
homage to Monogold 1960 D;
LOT,170
An homage to Monopink 1960
D; An Homage to Yves Klein
Multicolor D; an Homage to
Monogold 1960 A; An homage
to Monopink 1960 A; and An
homage to Yves Klein
Multicolor A (seven
lithographs)
12/06/2014
Flower ball Margaret (3D);
Phillips London
Flower ball (3D); Flower
LOT.169
ball(3D) Kindergarten;
Flower ball Blood (3D) V;
Flower ball (3D) Cosmos; and
Flower ball Brown (3D) (six
lithographs)
12/06/2014
Plush Flower ball
Phillips London
LOT.168
12/06/2014
Jellyfish Eyes (sculpture)
Phillips London
LOT.167
17/06/2014
Flower Dumpling (lithograph)
Seoul Auction LOT.77
1,270 $ - 2,442 $
1.856 $
17/06/2014
And then x6 (White: the
Seoul Auction LOT.76
1,270$ - 2,931 $
1,367 $
Superflat Method, Blue and
107
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Yellow Ears)
17/06/2014
Flowers in Heave (lithograph)
Seoul Auction LOT.75
1,465 $ - 4,885 $
1,465 $
17/06/2014
Field of Smiling Flowers
Seoul Auction LOT.74
1,465 $ - 4,885 &
1,563 $
And then x6 (White: the
Artnet Auctions
3,000 $ - 4,000 $
3,000 $
Superflat Method, Blue and
LOT.96962
9,640 $ - 16,067 $
Bought in
12,853 $ - 24,100 $
Bought in
19,280 - 28,920
Bought in
3,213 $ - 9,640 $
6,635 $
3,213 $ - 9,649 $
6,635 $
1,631 $ - 2,174 $
1,926 $
815 $ - 1,359 $
1,050 $
1,087 $ - 1,359 $
Bought In
951 $ - 1,223 $
1,575 $
1,223 $ - 1,631 $
Bought in
815 $ - 1,087 $
Bought in
1,087 $ - 1,631 $
1,313 $
1,631 $ - 2,174 $
2,101 $
(lithograph)
20/06/2014
Yellow Ears) ( + And then,
And then and then and then
and then. Yellow Universe; 2
lithographs)
22/06/2014
IN THE HAERT'S EYE A
Art Emperor
UNIVERSE (print)
Technology & Culture
Co. Ltd (Taipei).
LOT.3114
22/06/2014
AND THEN (two prints)
Art Emperor
Technology & Culture
Co. Ltd LOT.3113
22/06/2014
EYE LOVE SUPERFLAT
Art Emperor
(print)
Technology & Culture
Co. Ltd LOT.3112
22/06/2014
FLOWER BALL COSMOS
Art Emperor
(print)
Technology & Culture
Co. Ltd LOT.3111
22/06/2014
JELLYFISH EYES (print)
Art Emperor
Technology & Culture
Co. Ltd.LOT.3110
23/06/2014
Sans Titre (set of four prints)
Cornette de Saint-Cyr
(France) LOT.297
23/06/2014
23/06/2014
Playful and Carefree (color
Cornette de Saint-Cyr
offset)
LOT.296
Yo, Hakuis (set of two prints)
Cornette de Saint-Cyr
LOT.295
23/06/2014
23/06/2014
23/06/2014
23/06/2014
23/01/2014
If only I could do this -
Cornette de Saint-Cyr
Flowers (set of two prints)
LOT.294
Poke! - Champignon (set of
Cornette de Saint-Cyr
two prints)
LOT.293
I have left my love far behind
Cornette de Saint-Cyr
(color offset)
LOT.292
Cube 2 & Cosmos (set of two
Cornette de Saint-Cyr
prints)
LOT.291
And then (set of three prints)
Cornette de Saint-Cyr
LOT.290
108
Takashi Murakami: Arte in Vendita
23/06/2014
Flowers (set of two prints)
Margherita Ciocci
Cornette de Saint-Cyr
1,087 $ - 1,631 $
2,450 $
2,174 $ - 2,718 $
Bought in
543 $ - 815 $
664 $
1,223 $ . 1,631 $
1,488 $
815 $ - 1,087 $
1,050 $
1,223 $ - 1,631 $
1,750 $
3,262 $ - 3,534 $
4,552 $
1,631 $ - 2,174 $
2,450 $
815 $ - 1,087 $
Bought in
2,718 $ - 4,077 $
3,501 $
1,224 $ - 1,361 $
1,156 $
884 $ - 952 $
Bought in
LOT.289
23/06/2014
23/06/2014
My arms and legs rot off...(set
Cornette de Saint-Cyr
of four prints)
LOT.288
Porn & Me (color offset)
Cornette de Saint-Cyr
LOT.287
23/06/2014
Sans titre (set of three prints)
Cornette de Saint-Cyr
LOT.286
23/06/2014
Melting DOB E (color offset)
Cornette de Saint-Cyr
LOT.285
23/06/2014
23/06/2014
23/06/2014
23/06/2014
23/06/2014
26/06/2014
Time Bokan (set of three
Cornette de Saint-Cyr
prints)
LOT.284
And then, and then, and then...
Cornette de Saint-Cyr
(set of six prints)
LOT.283
Me and Kaikai Kiki (set of two
Cornette de Saint-Cyr
color offset)
LOT.282
Jellyfish (set of two color
Cornette de Saint-Cyr
offset)
LOT.281
My arms and legs rot off
Cornette de Saint-Cyr
(setoff five color offset)
LOT.280
Planet 66 (lithograph)
Boisgirard - Antonini
(France) LOT.245
26/06/2014
26/06/2014
26/06/2014
And then of Blue ( color
Boisgirard - Antonini
silkscreen)
LOT.244
Witch child a la mode
Sala de Subasta Retiro
(lithograph)
(Spain) LOT.616
BunBu.Kun; Ponchi-Kun; and
Artnet Auctions
Shimon-Kun (set of three
<lot.99315
544 $
4,000 $ - 6,000$
3,720 $
9,860 $ - 19,721 $
20,708 $
1,028 $ - 1,371 $
1,913 $
Mallet Japan LOT.76
1,469 $ - 1,959 $
1,593 $
Mallet Japan LOT.75
1,469 $ - 1,959 $
2,390 $
prints)
28/06/2014
Project Ko2 (Special pedestal
Shinwa Art Auction
Creative 2009) (resin
(Japan) LOT.380
Sculpture)
03/07/2014
And then Rainbow
Dreweatts &
(lithograph)
Bloomsbury Auctions
London LOT.262
04/07/2014
Jellyfish eyes/ And then x6
Blue/ And then x6 (White: the
Superflat Method, Blue and
Yellow ears) (set of three
lithographs)
04/07/2014
Kaikai Kiki and Me - The
Shocking truth
109
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
revealed/Maiden in the Yellow
Straw Hat/ Flower Ball Brown
(set of three lithograph)
05/07/2014
05/07/2014
10/07/2014
AND THEN Red (color
Mainichi Art Auction
screen-print)
LOT.253
AND THEN Black (color
Mainichi Art Auction
screen-print)
LOT.252
Of Chinese Lions, Peonies,
Artnet Auctions
Skulls, and Fountains
LOT.100624
3,919 $ - 5,879 $
7,839 $
3919 $ - 5,879 $
7,839 $
1,500 $ - 2,000 $
1,560 $
1,500 $ - 2,500 $
Bought in
1,000 $ - 1,500 $
4,375 $
1,000 $ - 1,500 $
3,750
3,000 $ - 5,000 $
1,375 $
3,000 $ - 5,000 $
1,875 $
2,500 $ - 3,500 $
Bought in
2,000 $ - 3,000 $
Bought in
2,000 $ - 3,000 $
3,250 $
3,000 $ - 5,000 $
3,750 $
5,000 $ - 7,000 $
15,000$
3,000 $ - 5,000 $
5,625 $
800 $ - 1,200 $
813 $
3,000 $ - 5,000 $
3,000 $
5,891 $ - 7,855 $
7,340 $
(lithograph)
16/07/2014
S.M.P. Ko2 Strikes back (resin
Christie's New York
figurine multiples with
LOT.471
figurine)
16/07/2014
Of Chinese Lions, Peonies,
Christie's New York
Skulls and Fountains
LOT.466
(lithograph)
16/07/2014
As the INterdimensional
Christie's New York
waves run through me, I can
LOT.465
distinguish between the voices
of Angel and Devil
(lithograph)
16/07/2014
Four prints by the artist
Christie's New York
LOT.470
16/07/2014
Four Prints by the Artist
Christie's New York
LOT.469
16/07/2014
Three prints by the artist
Christie's New York
LOT.468
16/07/2014
Two Prints by the artist
Christie's New York
LOT.467
16/07/2014
16/07/2014
Kansei Platinum; Kansei Gold
Christie's New York
(2 lithographs)
LOT.464
Two prints by the artist
Christie's New York
LOT.463
16/07/2014
Four prints by the artist
Christie's New York
LOT.462
16/07/2014
Three prints by the artist
Christie's New York
LOT.461
16/07/2014
16/07/2014
Wild, Wild (vinyl multiple in
Christie's New York
colors)
LOT.473
Bakabon (screen-print in red)
Christie's New York
LOT.472
26/07/2014
Eye Love Superflat (screen-
SBI Art Auction
110
Takashi Murakami: Arte in Vendita
26/07/2014
26/07/2014
Margherita Ciocci
print)
(Japan) LOT.149
Eye love Superflat (blue)
SBI Art Auction
(screen-print)
LOT.148
Manji-Fuji (color laser print)
SBI Art Auction
3,436 $ - 4,418 $
3,952 $
1,472 $ - 2,454 $
4,517 $
4,909 $ - 6,873 $
16,939 $
7,855 $ - 11,783 $
15,809 $
1,178 $ - 1,767 $
2,963 $
1,178 $ - 1,767 $
1,919 $
1,178 $ - 1,767 $
2,484 $
785 $ - 1,276 $
903 $
1,178 $ - 1,767 $
2,484 $
1,178 $ - 1,767 $
2,484 $
785 $ - 1,276 $
903 $
490 $ - 981 $
677 $
2,440 $ - 3,416 $
2,928 $
LOT.147
26/07/2014
Commemorative Item for
SBI Art Auction
release of Takashi Murakami's
LOT.144
film Jellyfish Eyes made in
Collaboration with Mikakuto
Co.Ltd. (mixed media)
26/07/2014
Flower ball (10 prints)
SBI Art Auction
LOT.143
26/07/2014
1. Flower Smile 2. If I could
SBI Art Auction
reach That field of Flowers, I
LOT.142
would die happy 3.Poporoke
Forest (3 prints)
26/07/2014
1. Maiden in the Yellow Straw
SBI Art Auction
hat 2. Flowers in Heaven 3.
LOT.141
Fields of Smiling flowers
(three prints)
26/07/2014
1. And then 3000 Red 2. And
SBI Art Auction
Then 3000 Blue 3. And then x
LOT.140
6 (White: The Superflat
method, blue and yellow ears
(three prints)
26/07/2014
1.Pom and Me 2. Playful And
SBI Art Auction
Carefree/ A leisurely
LOT.139
Meander/on Puppy Island
(two prints)
26/07/2014
And then (set of three prints)
SBI Art Auction
LOT.138
26/07/2014
1. Jellyfish eyes cream 2.
SBI Art Auction
Jellyfish eye- Black1, 3.
LOT.137
Jellyfish Eyes - Black2
4.jellyfish eyes - White2 5.
Jellyfish Eyes - White3 (five
prints)
26/07/2014
26/07/2014
1. Majokko ala mode 2. warp,
SBI Art Auction
3. ! n cha (three prints)
LOT.136
Kansei Korin Gold (print)
SBI Art Auction
LOT.135
01/08/2014
And then x6 (Vermillion: The
Mainichi Art Auction
111
Takashi Murakami: Arte in Vendita
01/08/2014
Margherita Ciocci
Superflat Method) (offset)
LOT.951
And then, and then, and then,
Mainichi Art Auction
and then 3 (set of two
LOT.950
781 $ - 1,171 $
1,562 $
683 $ - 976 $
488 $
1,757 $ - 2,245
2,831 $
781 $ - 1,171 $
Bought in
781 $ - 1,171 $
Bought in
781 $ - 1,171 $
Bought in
1,500 $ - 2,500 $
2,520 $
1,500 $ - 2,500 $
1,800 $
1,500 $ - 2,500 $
2,640 $
7,000 $ - 10,000 $
7,200 $
3,000 $ - 5,000 $
3,720 $
1,473 $ - 4,910 $
1,718 $
785 $ - 2,946 $
1,347 $
1,500 $ - 2,500 $
1,440 $
931 $ - 1,397 $
Bough in
931$ - 1,397 $
Bought in
931 $ - 1,397
931 $
4,884 $ - 8,140 $
Bought in
lithographs)
01/08/2014
Planet 66(offset)
Mainichi Art Auction
LOT.949
01/08/2014
727-272 (offset)
Mainichi Art Auction
LOT.948
01/08/2014
Cube (offset)
Mainichi Art Auction
LOT.947
01/08/2014
Cosmos (offset)
Mainichi Art Auction
LOT.946
01/08/2014
Flowers have Bloomed (offset)
Mainichi Art Auction
LOT.945
07/08/2014
07/08/2014
07/08/2014
11/08/2014
14/08/2014
19/08/2014
19/08/2014
And then x5 (aqua blue)
Artnet Auctions
(lithograph)
LOT.100972
And then x5
Artnet Auctions
(Yellow)(lithographs)
LOT.100971
And then x5 (Pink)
Artnet Auctions
(lithographs)
LOT.100970
New Day Triptych (set of three
Artnet Auctions
lithographs)
LOT.101062
BunBu-Kun; Ponchi-Kun; and
Artnet Auctions
Shimon-Kun (set of three)
LOT.101206
Open your eyes wide, embrace
Seoul Auction
Happiness! (lithograph)
LOT.104
And then x6 Blue (lithograph)
Seoul Auction
LOT.103
02/09/2014
Jellyfish Eye (lithograph)
Artnet Auctions
LOT.102505
13/09/2014
And then x6 (marine blue: the
Mainichi Art Auction
Superflat method) (+ two
LOT.942
others, three offset)
13/09/2014
And then, and then, and then,
Mainichi Art Auction
and then, and then, Yellow
LOT.941
universe (set of three offset)
13/09/2014
And then x6 (blue: the
Mainichi Art Auction
Superflat Method) (+ two
LOT.940
others, set of three offset)
16/09/2014
Acupuncture/Flowers;
Sotheby's London
Acupuncture/ Flowers
LOT.159
(Chekers); Fields of smiling
112
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
flowers; Open your Hands
wide, embrace happiness!
(four lithographs)
16/09/2014
And then x6, Green Truth (+
Artnet Auctions
and then x6 Lemon Pepper,
LOT.103809
3,000 $ - 5,000 $
4,900 $
4,884 $ - 8,140 $
10,175 $
4,884 $ - 8,140 $
5,698 $
816 $ - 1,143 $
3,266 $
4,093 $ - 5,731 $
4,912 $
3,274 $ - 4,093 $
3,684 $
4,093 $ - 5,731 $
6,549 $
two lithographs)
16/09/2014
An homage to Monogold 1960
Sotheby's London
B; an homage to Monopink
LOT.161
1960 B; and an homage to
Yves Klein multicolor B (four
lithographs)
16/09/2014
Purple flowers in a Bouquet;
Sotheby's London
Kansei Korin gold; And then
LOT.160
and then and then and then
and then (Pink); And then and
then and then and then and
then (Blue) (four lithographs)
17/09/2014
And then Gold (color screen-
Bonhams
print)
Knightsbridge
LOT.295
18/09/2014
Warhol/Silver (lithograph)
Christie's South
Kensington LOT.179
18/09/2014
18/09/2014
19/09/2014
Pom & Me: On the red mound
Christie's South
of the dead (lithograph)
Kensington LOT.178
An homage to IKB C
Christie's South
(lithograph)
Kensington LOT.177
Monogram Mini Multicolored-
Mallet Japan LOT.99
6,424 $ - 9,178 $
9,065 $
Mallet Japan LOT.98
3,671 $ - 5,507 $
3,763 $
Mallet Japan LOT.97
3,671 $ - 5,507 $
3,763 $
White (screen-print on canvas
mounted)
19/09/2014
Superflat monogram (screenprint)
19/09/2014
Superflat Monogram (screenprint)
19/09/2014
Nirvana (lithograph)
Mallet Japan LOT.95
1,376 $ - 1,835 $
Bought in
19/09/2014
Sphere (screen-print)
Mallet Japan LOT.96
5,507 $ - 7,342 $
5,598 $
19/09/2014
And then x6 Red/ And then x6
Mallet Japan LOT.94
1,835 $ - 2,753 $
2,133 $
Blue/ And then x6 (White: the
Superflat Method, pink and
Blue ears)/ And then x6
(White: The Superflat Method,
pink and Blue ears)/ And then,
and then, and then, and then,
113
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
and then and then . Yellow
universe (set of four
lithographs)
19/09/2014
An homage to IKB D/ An
Mallet Japan LOT.93
1,835 $ - 2,753 $
4,266 $
Mallet Japan LOT.92
1,376 $ - 1,835 $
2,879 $
Mallet Japan LOT.91
1,376 $ - 1,835 $
1,599 $
Mallet Japan LOT.90
1,376 $ - 1,835 $
2,453 $
Mallet Japan LOT.89
1,835 $ - 2,753 $
2,666 $
Mallet Japan LOT.88
1,853 $ - 2,753 $
3,306 $
Seoul Auction LOT.89
2,881 $ - 5,763 $
2,881 $
Seoul Auction LOT.88
1,248 $ - 2,881 $
2,785 $
Seoul Auction LOT.87
1,440 $ - 2,881 $
Bought in
Smooth nightmare drawing
Christie's New York
30,000 $ - 50,000 $
22,500 $
(computer printout)
LOT.231
homage to Monogold 1960 C/
An Homage to mink pink 1960
c/ An homage to Yves Klein
Multicolor C (set of four
lithographs)
19/09/2014
I met a Panda Family/ Kaikai
Kiki and me: on the blue
mound of the dead/ Dob and
me: On the Red mound of the
Dead(set of three lithographs)
19/09/2014
! N Cha!/ If I could reach that
field of flowers, I would die
happy/ Dokuro Yellow (set of
three lithographs)
19/09/2014
Flowers Have Bloomed/
Flower ball (algae Ball)/
Flower dumpling (set of three
lithographs)
19/09/2014
Cube 2/ Kaikai Kiki and methe shocking truth revealed/ If
I could reach that field of
flowers I would die happy/
Flower smile (set of four
lithographs)
19/09/2014
Vapor trail/ And then
rainbow/ Planet 66/ Melting
Dob A (set of four
lithographs)
23/09/2014
And then, And then, And then
And then, And then Blue &
Red (set of two lithographs)
23/09/2014
Flowers Blossoming in this
world and the land of Nirvana
(lithograph)
23/09/2014
Flower ball Blood (3D) V
(lithograph)
23/09/2014
114
Takashi Murakami: Arte in Vendita
23/09/2014
23/09/2014
Margherita Ciocci
Mr. Wink (plastic and vinyl
Wright (USA)
2,000 $ - 3,000 $
2,750 $
sculpture)
LOT.131
Cosmos Wallpaper (screen-
Wright LOT.130
60,000 $ - 80,000 $
Bought in
Flowers from the village of
Artnet Auctions
1,500 $ - 2,500 $
1,800 $
Ponkotan (lithograph)
LOT.101055
Such Cute Flowers
Artnet Auctions
1,500 $ - 2,500 $
1,800 $
(lithograph)
LOT.101054
If I could reach that field of
Artnet Auctions
1,500 $ - 2,500 $
2,280 $
flowers, I would die happy
LOT.101053
4,575 $ - 7,321 $
7,504 $
5,154 $ - 10,309 $
7,248 $
5,157 $ - 7,736 $
16,118 $
9,027 $ - 11,606 $
29,015 $
928 $ - 1,393 $
Not reported
928 $ - 1,393 $
Not reported
743 $ - 1,114 $
Not reported
928 $ - 1,393 $
Not reported
800 $ - 1,200 $
2,813 $
2,000 $ - 3,000 $
2,813 $
3,989 $ - 5,584 $
Bought in
3,191 $ - 4,786 $
1,595 $
7,978 $ - 11,169 $
Bought in
1,914 $ . 2,872 $
Bought in
3.191 $ - 4,786 $
1,994 $
print)
25/09/2014
25/09/2014
25/09/2014
(lithograph)
27/09/2014
05/10/2014
06/10/2014
Me and Double - DOB
Shinwa Art Auction
(screen-print)
(Japan) LOT.147
Jellyfish Eyes Black (four
Christie's Hong Kong
lithographs)
LOT.74
Flower Dumpling (and eleven
Sotheby's Hong Kong
other works, twelve
LOT.913
lithographs)
07/10 /2014
11/10/2014
Superflat monogram: Panda
Sotheby's Hong Kong
and His Friends (silkscreen)
LOT.92
Posi Mushroom (offset)
Manichi Art Auction
LOT.873
11/10/2014
11/10/2014
11/10/2014
12/10/2014
And then, and then, and then
Mainichi Art Auction
(offset)
LOT.872
When robbed of four limbs
Mainichi Art Auction
(offset)
LOT.871
Jellyfish Eyes White 5; And
Mainichi Art Auction
then , x5 (two offset)
LOT.870
Platter
Los Angeles Modern
Auctions LOT.377
12/10/2014
15/10/2014
Mr. Wink/ Cosmos Ball
Los Angeles Modern
(plastic sculpture)
Auctions LOT.376
Four Prints by the artist
Christie's South
Kensington LOT.160
15/10/2014
Two prints by the artist
Christie's South
Kensington LOT.159
15/10/2014
Five prints by the artist
Christie's South
Kensington LOT.158
15/10/2014
Two prints by the artist
Christie's South
Kensington LOT.157
15/10/2014
Two prints by the artist
Christie's South
Kensington LOT.156
115
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
16/10/2014
Flower dumpling (print)
Fauve Paris LOT.227
1,152 $ - 1,537 $
1,441 $
16/10/2014
White (print)
Fauve Paris LOT.226
768 $ - 1,024 $
Bought in
16/10/2014
I met a panda Family (print)
Fauve Paris LOT.225
896 $ - 1,024 $
1,120 $
16/10/2014
Flowerball (ball)
Fauve Paris LOT.224
768 $ - 1.024 $
Bought in
18/10/2014
Flower Cushion red and
Cannes enchères
510 $ - 765 $
Not reported
yellow (stuffed cushion)
LOT.222
Mister Winks, Cosmos Ball
Bonhams San
2,000 $ - 3,000 $
3,125 $
(plastic sphere)
Francisco LOT.254
And then...blue (lithograph)
RoGallery.com
2,500 $ - 3,500 $
Bought in
2,000 $ - 3,000 $
2,250 $
10,000 $ - 15,000 $
16,250 $
1,386 $ - 2,311 $
1,382 $
924 $ - 1,849 $
1,913 $
1,664 $ - 2,588 $
2,339 $
554 $ - 924 $
1,063 $
739 $ - 1,201 $
1,913 $
554 $ - 924 $
2,339 $
2,311 $ - 3,236 $
2,339 $
3,698 $ - 5,547 $
Bought in
9,245 $ - 16,642 $
10,313 $
5,085 $ - 6,934 $
8,506 $
5,085 $ - 6,934 $
8,506 $
21/10/2014
23/10/2014
LOT.197
24/10/2014
727 (lithograph)
Christie's New York
LOT.237
24/10/2014
Ten prints by the artist
Christie's New York
LOT.238
25/10/2014
An homage to IKB; An
Est-Ouest Auctions
homage to Monopink; An
Co. Ltd. LOT.488
homage to Monogold (three
prints)
25/10/2014
DOB in pure white robe (pink
SBI Art Auction Co.
and blue); DOB in pure White
Ltd. LOT.150
robe (navy, Vermillion) (two
prints)
25/10/2014
Jellyfish; Reversed Double
SBI Art Auction Co.
Helix Mega Power; Black
Ltd. LOT.146
Beard (four prints)
25/10/2014
Making a U-turn, the lost
SBI Art Auction Co.
Child Finds His way home
Ltd. LOT.145
(lithograph)
25/10/2014
25/10/2014
Doves and Hawks
SBI Art Auction Co.
(lithographs)
Ltd. LOT.144
Moon (lithograph)
SBI Art Auction Co.
Ltd. LOT.143
25/10/2014
Flower Blooming (four prints)
Est-Ouest Auctions
Co. Ltd. LOT.487
25/10/2014
Work (mixed media)
SBI Art Auction Co.
Ltd, LOT.158
25/10/2014
25/10/2014
25/10/2014
2
Project Ko perfect edition
SBI Art Auction Co.
(plastic and wood model)
Ltd. LOT.157
Homage to Francis Bacon
SBI Art Auction Co.
(screen-print)
Ltd. LOT.156
Homage to Francis Bacon
SBI Art Auction Co.
(screen-print)
Ltd. LOT.155
116
Takashi Murakami: Arte in Vendita
25/10/2014
Margherita Ciocci
Dinner Plate from opening
SBI Art Auction Co.
dinner for ©Murakami
Ltd. LOT.154
1,386 $ - 2,311 $
1,594 $
1,386 $ - 2,311 $
3,189 $
1,849 $ - 2,773 $
4,040 $
1,479 $ - 2.034 $
3,827 $
2,311$ - 3,236 $
2,339 $
1,849 $ - 2,773 $
2,126 $
1,386 $ - 2,311 $
2,126 $
5,000 $ - 7,000 $
3,500 $
3,000 $ - 5,000 $
4,000 $
3,000 $ - 5,000 $
4,000 $
6,000 $ - 9,000 $
5,250 $
3,000 $ - 5,000 $
5,625 $
5,000 $ - 7,000 $
9,375 $
5,000 $ - 7,000 $
5,250 $
exhibition
25/10/2014
727-272 (laser print)
SBI Art Auction Co.
Ltd. LOT.153
25/10/2014
1 And then (Vermillion) 2 And
SBI Art Auction Co.
then (Marine Blue) +three
Ltd. LOT.152
others (five prints)
25/10/2014
1 And then x6 (Blue) 2 And
SBI Art Auction Co.
then x6 (Vermillion) (+ two
Ltd. LOT.151
other, four prints)
25/10/2014
Signed and numbered prints
SBI Art Auction Co.
Ltd. LOT.149
25/10/2014
Time Bokan
SBI Art Auction Co.
(black,pink,red,blue,lime, five
Ltd. LOT.148
prints)
25/10/2014
Jellyfish Eyes
SBI Art Auction Co.
(black,black,black,white,white,
Ltd LOT.147
five prints)
28/10/2014
Jellyfish Eyes; Jellyfish Eyes
Phillips New York
Black; Jellyfish Eyes; Pom &
LOT.369
Me: on the red mound of the
dead; and I met a Panda
Family (five lithographs
28/10/2014
Flower ball (3D)
Phillips New York
Kindergarten; Flower ball
LOT.372
Margaret (3D) (lithographs)
28/10/2014
Flower ball (3D) ; Flower ball
Phillips New York
Cosmos (3D) (two
LOT.371
lithographs)
28/10/2014
And then (Blue); And then
Phillips New York
(White); And then (Yellow
LOT.370
Universe); And then (White)
28/10/2014
28/10/2014
727-727 ; 727-727 (two
Phillips New York
lithographs)
LOT.368
An homage to IKB; An
Phillips New York
homage to Monopink; An
LOT.367
homage to Yves Klein
Multicolor; an homage to
Monogold (four lithographs)
28/10/2014
Flower ball (brown, goldfish
Phillips New York
color, red, purple flowers in a
LOT.366
117
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
bouquet) (four lithographs)
28/10/2014
28/10/2014
Flower ball Sunflower;
Phillips New York
Flower ball Cosmos
LOT.365
Four lithographs by the artist
Phillips New York
3,000 $ - 5,000 $
4,750 $
4,000 $ - 6,000$
8,750 $
6,000 $ - 9,000 $
18,750 $
1,381 $ - 2,026 $
Not reported
765 $ - 1,021 $
1,914 $
968 $ - 1,291 $
801 $
968 $ - 1,291 $
841 $
1,276 $ - 1,914 $
3,509 $
6,000 $ - 8,000 $
3,750 $
6,000 $ - 8,000$
9,378 $
6,000 $ - 8,000 $
8,750 $
749 $ - 999 $
1,206 $
1,376 $ - 2,294 $
Not reported
LOT.364
28/10/2014
28/10/2014
Jellyfish eyes (sculpture of
Phillips New York
plastic and metal)
LOT.363
Tokyo Tower (lithograph)
Stephan Welz & Co
(South Africa)
LOT.473
29/10/2014
My lonesome cowboy;
Néret-Minet Tessier &
Hiropon (offset)
Sarrou (France)
LOT.31
29/10/2014
Time Bokan - Missing the
Dreweatts &
eyes- Red (lithograph)
Bloomsbury Auctions
London LOT.414
29/10/2014
Jellyfish Eyes White
Dreweatts &
(lithograph)
Bloomsbury Auctions
London LOT.413
29/10/2014
30/10/2014
30/10/2014
Mr. Wink, Cosmo Ball (plastic
Christie's Paris
sculpture)
LOT.126
Jellyfish eyes Black (four
Sotheby's New York
lithographs)
LOT.342
Flower ball Margaret (3D)
Sotheby's New York
Flower ball Brown;
LOT.341
Flowerball (3D) red cliff,
Flower ball blood (3D) (four
lithographs)
30/10/2014
An homage to Monogold; an
Sotheby's New York
homage to IKB; and homage
LOT.343
to Yves Klein; An homage to
Monopink (four lithographs)
05/11/2014
05/11/2014
I've left my love far behind
Cornette de Saint-Cyr
(color offset)
LOT.231
Such Cute Flowers (print)
K-Auction (South
Korea) LOT.09
05/11/2014
And then x6 Blue (print)
K-Auction LOT.08
825 $ - 2,294 $
Not reported
05/11/2014
Jellyfish (Ensemble de deux)
Cornette de Saint-Cyr
749 $ - 999 $
1,288 $
(two prints)
LOT.230
Champignon (color offset)
Cornette de Saint-Cyr
562 $ - 624 $
804 $
562 $ - 624 $
965 $
05/11/2014
LOT.229
05/11/2014
POKE! (color offset)
Cornette de Saint-Cyr
118
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
LOT,228
06/11/2014
Of Chinese Lions, Peonies,
Artnet Auctions
Skulls and Fountains
LOT.104649
2,000 $ - 3,000 $
1,800 $
800 $ - 1,000 $
Not reported
2,000 $ - 3,000 $
Not reported
4,000 $ - 6,000 $
Not reported
9,700 $ - 13,580 $
Not reported
1,868 $ - 2,490 $
Not reported
2,241 $ - 2,740 $
Not reported
(lithograph)
08/11/2014
08/11/2014
08/11/2014
09/11/2014
Flower ball (Kindergarten
Heritage Auctions
days) (lithograph)
New York LOT.70343
Flower Ball; Flower
Heritage Auction New
Dumpling (two lithographs)
York LOT.70342
Jellyfish Eyes 1,2,3,5 (four
Heritage Auctions
lithographs)
New York LOT.70341
Monogram Cherry (screen-
Borobudur Fine Art
print)
Auction Ptd. Ltd
LOT,156
10/11/2014
Jellyfish Eye (two lithographs)
Artcurial- BriestPoulain- F.Tajan
LOT.130
10/11/2014
And then, and then...(two
Artcurial- Briest-
lithographs)
Poulain-F.Tajan
LOT.129
119
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
3. Traduzione intervista con Ed Tang
DOMANDA: Potresti definire cosa si intende oggi concettualmente con il termine "Arte
Contemporanea"?
RISPOSTA: „Arte Contemporanea‟ in questo momento racchiude un sacco di significati- è globale,
e prende forma in innumerevoli mezzi ed espressioni. L‟arte contemporanea può essere educativa,
ispirante, storica, commerciale, provocatoria- può essere un vero e proprio stile di vita per alcuni,
per altri anche un‟arma politica. È un mezzo estremamente potente per esprimere i nostri pensieri e
ciò in cui crediamo tanto quanto un settore economico in continua crescita. In breve, l‟arte
contemporanea è ovunque.
D.: Di recente sono state coniate definizioni come “art system”, ed è in corso un acceso dibattito per
quel che riguarda il ruolo sempre crescente di galleristi e curatori nel determinare il successo di un
artista. Come si colloca all‟interno di questo “sistema” il giapponese Takashi Murakami? L‟artista
può infatti enumerare tra le sue conoscenze personaggi come Larry Gagosian, Emmanuel Perrotin,
Massimiliano Gioni e molte altre star del mondo dell‟arte contemporanea. Quanta parte del suo
successo è attribuibile a loro?
R.: All‟ interno del mondo dell‟arte sono sempre coesistiti diversi sistemi- educativo, istituzionale,
commerciale. Recentemente il focus maggiore è stato sul mercato dell‟arte (quindi sull‟aspetto
economico-commerciale) a causa della domanda in crescita costante delle opere d‟arte, ma
soprattutto a causa degli incredibili prezzi di aggiudicazione raggiunti da alcune di queste opere.
Murakami è diventato un artista riconosciuto e familiare nel mondo attraverso il suo lavoro e la sua
opera- con l‟aiuto però di assistenti di studio, di curatori, di editori di riviste d‟arte, galleristi anche
collezionisti. Tutte queste persone hanno contribuito al suo successo.
D.: Quale è e come si articola il processo di valutazione di un‟opera d‟arte di Takashi Murakami?
R.: Quando si valuta una qualsiasi opera d‟arte è importante innanzitutto considerare i fattori base:
si passa dalla rarità, alle condizioni, la scala, il colore, il soggetto rappresentato, dalla provenienza
al momento che il mercato fronteggia. Tutte queste regole sono valide anche per l‟artista
giapponese. Le opere di Murakami che hanno raggiunto le cifre di aggiudicazione più alte in asta
120
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
sono una scultura (My Lonesome cowboy) venduta al prezzo di 15 milioni di dollari americani, e,
per quel che riguarda i dipinti, un' opera (The Castle of Tin Tin) venduta per 4.2 milioni di dollari
americani. Queste due opere catturano in ampia scala la vera essenza di Murakami, ed è questa in
parte la ragione per cui i prezzi hanno raggiunto simili vette.
D.: Quali sono dunque i fattori presi in considerazione nella definizione della gamma di prezzi
entro il quale lo specialista di una casa d‟asta colloca il valore reale dell‟opera?
R.: I fattori considerati, oltre a quelli precedentemente menzionati, includono anche un
approfondimento e uno studio su colui che vende l‟opera, sulle sue aspettative riguardo alla vendita
e su quanto ha investito per l‟acquisto della stessa. Tendenzialmente infatti i venditori sono
reticenti a vendere quando c‟è il rischio di incorrere in una perdita.
D.: C‟è un‟opera dell‟artista che trovi particolarmente significativa o che meglio racchiuda la
filosofia del Superflat come concepita dall‟artista?
R.: Credo che per alcuni artisti si possa individuare un lavoro specifico o una serie di lavori
particolarmente significativi. Ma credo anche che, per quanto riguarda Takashi Murakami, artista
prolifico e multi mediale, sia più difficile individuare un lavoro in particolare. Dalle stampe e le
litografie fino ai lavori colossali su larga scala, resta sempre fedele alla sua visione artistica unica e
alla sua filosofia del Superflat. Forse è proprio questo il segreto del suo successo.
D.: Quale è il prototipo del collezionista che acquista un‟opera d‟arte di Murakami?
R.: Takashi Murakami è un artista che si è costruito un seguito a livello mondiale con il suo corpus
di lavori che spazia da edizioni di giocattoli a opere da museo per qualità e scala. Il suo successo
non è stato raggiunto da un giorno per l‟altro ed è certamente più corretto affermare che, nel corso
degli anni, non si è necessariamente delineato un prototipo di acquirente che possegga le sue opere.
Vi sono infatti tra i suoi collezionisti, milionari, persone normali, appassionati di cultura giapponese
o semplici amanti dell' arte contemporanea a cui piacciono le sue opere, e tutte queste persone le
collezionano con intenti diversi. Ovviamente più di recente, dal momento che i prezzi sono piuttosto
alti, la base di acquirenti di lavori di Murakami si è limitata a persone con mezzi.
121
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
D.: Credi che un acquirente persegua il valore artistico e i significati racchiusi nelle opere
dell‟artista, o le scelte e gli acquisti siano meramente improntati sul valore commerciale (se non
sull'intento speculativo)?
R.: Esistono acquirenti con scopi totalmente diversi- si passa da conoscitori tenacemente
appassionati a compratori e fondi speculativi- il mondo dell‟arte ha uno spettro molto ampio. L‟arte
di recente è diventata anche un mezzo di investimento e, per alcune persone, non c‟è niente di
sbagliato nel acquistare e rivendere arte per profitto.
D.: L‟artista ha spesso assottigliato il confine tra le cosiddette “arte alta” e “arte popolare”,
perseguendo allo stesso tempo sia profondi e significativi progetti intellettuali (come ad esempio i
500 Arhats), che progetti più giocosi e superficiali (come la distribuzione di gadget e la
collaborazione con Louis Vuitton). Credi che il merchandise condotto da Takashi Murakami, come
l‟edizione per konbini Superflat Museum possa influire negativamente le sue quotazioni nel
mercato delle aste?
R.: Anche in questo caso tutto dipende dal tipo di artista. Per quel che riguarda Murakami, la
visibilità è di enorme importanza per lui, da qui il fatto di mettere il proprio stampo su qualunque
opera, lavoro e sui Social media. È diventato di più che un semplice artista, è un vero e proprio
marchio.
D.: Dal momento che nelle industrie culturali la scarsa reperibilità di un prodotto artistico è una
delle caratteristiche che più gli apportano valore, non c‟è il rischio che l‟abbondanza di pezzi di
Takashi Murakami in circolazione possa essere controproducente per l‟artista nel lungo termine?
R.: Si corrono certamente dei rischi nell‟essere troppo produttivi. Alcuni degli artisti di maggiore
successo sono eccezionali nel gestire la loro immagine pubblica e il rapporto domanda/offerta delle
loro stesse opere. Koons, Hirst, Prince sono alcuni dei nomi che mi vengono in mente. Anche
Takashi Murakami è tra questi.
D.: Murakami ha spesso menzionato Walt Disney e lo Studio Ghibli di Hayao Miyazaki come
modelli e come grandi fonti di ispirazione nella creazione, non solo delle sue opere d‟arte, ma
soprattutto nel processo di sviluppo delle sue attività imprenditoriali, come la sua Factory, la Kaikai
122
Takashi Murakami: Arte in Vendita
Margherita Ciocci
Kiki. È riuscito (o riuscirà) a raggiungere il “livello”, sia in termini di successo che qualitativi, dei
suoi modelli ispirativi?
R.: Credo che, come Jeff Koons, Takashi Murakami abbia affermato un modello di attività
imprenditoriale e di creazione e sviluppo dei suoi lavori in quest'ottica molto interessante, il tutto
supportato da una forte mentalità e capacità economica. Non penso che si dovrebbe ragionare in
termini di “livello” per definirlo, quanto piuttosto in termini di successo nel riuscire a cambiare
nelle persone il loro modo di vedere l‟arte e il mondo delle produzioni artistiche oggi.
D.: Per concludere, credi che il suo lavoro e la sua opera gli sopravvivranno?
R.: Murakami è un‟icona, e che incontri l'apprezzamento universale o meno, ha prodotto alcuni
lavori molto importanti in questi anni ed ha cambiato il paesaggio culturale e il modo di concepire
l'arte contemporanea sia in Giappone che nel resto del mondo.
123
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