COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
Provincia di Grosseto
Rassegna Stampa
Giovedì 5 agosto 2010
IL TIRRENO
Sulla spiaggia di Punta Ala Maxi
sequestro di merce taroccata
EN.GI.
PUNTA ALA. Operazione congiunta di guardia costiera e guardia
di finanza di Castiglione ieri mattina sulla spiaggia di Punta Ala:
un extracomunitario è stato denunciato per commercio abusivo;
evasore totale, era sprovvisto di qualsiasi tipo di licenza e di
partita Iva. Sequestrata poi a carico di ignoti una quantità di
materiale griffato contraffatto: 21 cinture, 8 orologi, 98 occhiali,
una borsa, 17 portafogli, 18 magliette, 9 costumi, abbandonati
dagli ambulanti in fuga alla vista dei militari intervenuti sul
luogo delle operazioni. L’operazione si è svolta sul litorale di
Punta Ala tra Casetta Civinini e il Torrente Alma. I controlli
hanno riguardato anche le autorizzazioni e il nulla osta degli
ambulanti, gli aspetti fiscali connessi all’emissione delle ricevute
fiscali e non ultimo la vendita di materiale contraffatto, e il
rispetto della regolarità circa l’occupazione dell’arenile da parte
dei concessionari demaniali. A completamento dell’operazione a
terra, al fine di garantire bagni in sicurezza, il battello costiero
GC239 della Guardia Costiera ha provveduto a pattugliare Punta
Ala con particolare attenzione al tratto circostante Poggio del
Barbiere, elevando contravvenzioni attinenti alla nautica da
diporto per mille euro, e provvedendo al sequestro di un natante
risultato.
CASTIGLIONE L’edilizia pubblica terrà
banco in consiglio comunale
IL PRESIDENTE del consiglio Mario D’Onofrio ha convocato
per domani il prossimo consiglio comunale di Castiglione della
Pescaia. La seduta si terrà domani alle 10 in prima convocazione
nella sala consiliare «Gabriella Lorenzoni», in piazza Garibaldi.
Tredici temi all’ordine del giorno. Ancora massimo spazio
all’edilizia pubblica. Si inizia con l’approvazione dei verbali delle
sedute precedenti e alcune comunicazioni di affari generali da
parte del sindaco Monica Faenzi. Il presidente con delega
all’edilizia privata Mario D’Onofrio, risponderà
all’interrogazione consiliare urgente presentata dal consigliere
Michele Leone il 13 maggio 2010. Verrà data risposta anche alla
mozione presentata il 21 giugno 2010 dai consiglieri Bartoletti,
Leone, Signori e Tavarelli, inerente l’individuazione di aree volte
ad accogliere piani Peep. Il lungo intervento dell’assessore
all’edilizia pubblica, Giulio Ciabatti, si rivolgerà all’adozione
della variante al piano di lottizzazione del Santa Maria, all’atto di
indirizzo per le energie rinnovabili.
L’adozione della variante al piano regolatore per la definizione di
area Peep da cedere a cooperative per la formazione di alloggi, in
ambito del piano strutturale della città da consolidare, tramite
accordo di compensazione urbanistica.
CASTIGLIONE INCIDENTE IERI
MATTINA SULLA STRADA
PROVINCIALE DEL «PADULE» Scontro
frontale, tre feriti gravi In ospedale
sono finiti due operai e un dipendente
comunale
TRE PERSONE sono rimaste ferite in maniera grave in un
incidente accaduto poco dopo le 8 di ieri di fronte al Comune
di Castiglione della Pescaia. Tutte e tre sono state ricoverate
all’ospedale «Misericordia».
Secondo una prima ricostruzione, l’auto di servizio condotta da
da Marco Petragli, dipendente comunale, stava uscendo dal
piazzale del municipio per immettersi sulla strada provinciale
del Padule. Dopo esser uscito dal cancello e aver svoltato a
destra verso il paese la sua Fiat Punto è stata urtata
violentemente da un furgone proveniente dal centro abitato sul
quale viaggiavano due operai residenti a Castiglione. Quasi uno
scontro frontale che ha distrutto la parte anteriore della Punto. Il
furgone degli operai, invece, in seguito al violento impatto è
finito nel fosso che costeggia la carreggiata. Uno dei due
occupanti è stato sbalzato fuori, mentre l’altro è rimasto bloccato
dentro.
SONO INTERVENUTI gli agenti della polizia municipale,
coadiuvati dai carabinieri e dai vigili del fuoco chiamati per
estrarre uno dei due operai, rimasto incastrato dentro
l’abitacolo. Sul posto è arrivato anche il comandante della
stazione dei carabinieri, Marco Quattrocchi. Le tre persone,
ferite, sono state trasportate dall’ambulanza della Cri
diCastiglione e di Marina e dalla Misericordia di Buriano al
Pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto per gli accertamenti
medici. I carabinieri di hanno provveduto ai rilievi e a regolare il
traffico sulla provinciale. A causa dell’incidente, infatti, si è
formata una lunga coda in entrambe le direzioni di marcia fino
alle 10 del mattino. Sono ancora da stabilire le responsabilità
dell’incidente.
IL TIRRENO
Tre feriti davanti al Comune Scontro
frontale tra furgone e auto, traffico in
tilt a Castiglione
ENRICO GIOVANNELLI
CASTIGLIONE. Spettacolare incidente stradale ieri mattina
a Castiglione della Pescaia, di fronte al palazzo Comunale sulla
via Castiglionese. Il bilancio è di tre feriti, fortunatamente senza
gravi conseguenze. E di un traffico che ha subito forti
rallentamenti per quasi tutta la mattinata. Erano da poco
passate le otto quando per cause ancora da accertare, un
camioncino con a bordo due residenti, Carlo Andreini
impresario edile di 43 anni molto conosciuto in paese, e
Marcello Mazzarri quarantacinquenne che lavora con lui, è
uscito di strada.
Coinvolta anche un’auto del Comune, una Fiat Punto guidata da
Marco Petragli dipendente comunale di 35 anni, che in quel
momento stava uscendo dal parcheggio del palazzo per una
commissione. Il camioncino con alla guida il Mazzarri e
l’Andreini al posto del passeggero si stava dirigendo in direzione
Grosseto, per raggiungere il luogo di lavoro, quando la Punto
uscita dal parcheggio si è letteralmente scontrata con il mezzo
più pesante, quasi un frontale. La botta è stata violentissima.
Il furgone ha deviato la sua corsa, finendo invece nella fossetta
laterale a destra. La Fiat è come rimbalzata sul guardrail laterale
fermandosi in mezzo alla strada. Marcello Mazzarri che era al
volante del camioncino è rimasto incastrato nel mezzo. Carlo
Andreini è stato sbalzato fuori, dopo aver divelto il parabrezza,
finendo nel campo. Anche Marco Petragli è rimasto dentro
l’auto. Immediati i soccorsi che nel giro di qualche minuto
hanno raggiunto la provinciale. Sul posto sono intervenuti i vigili
urbani, e poi i carabinieri e l’ambulanza della Croce Rossa.
Allertati anche i vigili del fuoco, che hanno dovuto lavorare per
estrarre il Mazzarri dal camioncino. L’incidente ha provocato la
chiusura dellaCastiglionese, rimasta bloccata almeno fino alle
10. Il traffico è stato deviato nella strada laterale della zona
artigianale. Le tre persone rimaste coinvolte nell’incidente sono
state poi accompagnate all’ospedale di Grosseto. Per Marco
Petragli solo qualche escoriazione, guaribili in pochi giorni. Ai
due occupanti del camioncino invece, è stata fatta la tac. Le
condizioni non erano considerate preoccupanti, anche se per
Carlo Andreini l’esame ha rivelato un forte trauma cervicale.
IL TIRRENO
SULLA PASSEGGIATA Investito dal
trenino dei turisti anziano finisce in
ospedale
CASTIGLIONE. Trauma cranico e diverse escoriazioni per
Giorgio Regoli, settantenne pensionato di Castiglione investito
ieri pomeriggio verso le 18, di fronte alla banca Monte dei Paschi
di Siena. A urtare il pensionato il trenino che d’estate porta a
spasso i turisti per le vie del paese, e che proprio a quell’ora
aveva iniziato le sue corse. Ad una prima ricostruzione
dell’accaduto, pare che l’anziano sia sbucato dalla fine degli
archi che caratterizzano la passeggiata del lungo porto: l’autista
del trenino si è accorto solo all’ultimo momento dell’ostacolo, e
seppur andando a bassissima velocità e frenando, non ha potuto
evitare l’impatto.
Sono seguiti attimi di panico, anche perché il pensionato, colpito
con l’anteriore sinistro dal trenino, ha subito perso molto sangue
dalla testa, e da varie ferite sul corpo.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno la stazione
proprio di fronte al luogo dell’incidente, e poi i vigili urbani, e in
pochi attimi anche l’autoambulanza della Croce Rossa, che dista
solo qualche decina di metri dal luogo dell’investimento. Il
Regoli è stato trasportato al pronto soccorso a Grosseto per le
prime cure, con un evidente trauma cranico, anche se l’anziano è
rimasto sempre cosciente. Sul trenino in quel momento c’erano
anche alcuni turisti, che hanno assistito in pratica a tutta la
scena, fornendo poi le testimonianze. Adesso sarà necessario
capire le responsabilità di quello che è successo. E quindi
verificare se sia statao imprudnete il pedone ad attraversare
oppure l’autista del trenino a non accorgersi che l’anziano stava
per attraversare la strada.
E.G.
Asl, guerra sui revisori dei conti
Parte un ricorso contro le nomine della Regione
GROSSETO - E' caos sul collegio sindacale della Asi 9. Intorno al
decreto con cui il presidente del Consiglio regionale, Alberto
Monaci, ha designato come componenti del collegio Gianluca
Ancarani (quota Pdl) e Clemente Fiorilli (area Pd) è ormai
guerra legale. Una guerra della quale, per la verità, non è
investito Ancarani, sulla cui designazione non ha avuto nulla da
ridire il professionista della zona nord della Toscana, che nei
giorni scorsi ha presentato ricorso in via gerarchica alla Regione
per chiedere l'annullamento dei decreto del presidente del
Consiglio regionale firmato il 9 luglio e pubblicato sul Burt (il
bollettino ufficiale della Regione) il 21 seguente.
GROSSETO - E' caos sul collegio sindacale della Asl 9. Come
anticipato dal Corriere pochi giorni fa, intorno al decreto con cui
il presidente del consiglio regionale, Alberto Monaci, ha
designato come componenti del collegio Gianluca Ancarani
(quota Pdl) e Clemente Fiorilli (area Pd) è ormai guerra legale.
Una guerra della quale, per la verità, non è investito Ancarani,
sulla cui designazione non ha avuto nulla da ridire il
professionista della zona nord della Toscana, che nei giorni
scorsi ha presentato ricorso in via gerarchica alla Regione per
chiedere Pannullamento, in via di autotutela, del decreto del
presidente del consiglio regionale firmato il 9 luglio e pubblicato
sul Burt (il bollettino ufficiale della Regione) il 21 seguente.
Il ricorso in via gerarchica è stato sollevato nei riguardi della
designazione di Fiorilli. Il professionista che lo ha presentato
contesta il fatto che l'esponente Pd abbia usufruito di tre
designazioni consecutive nel collegio sindacale della Asl 9 da
parte della Regione Toscana, in contrasto con l'articolo 13 della
legge 5 del 20008, che non consente "la nomina per più di due
mandati consecutivi nello stesso incarico", vietando peraltro
anche, per un periodo di due anni, "la nomina in un incarico
compreso fra quelli disciplinati (dalla medesima legge, ndr)
qualora vi sia stata permanenza in uno stesso incarico per due
mandati consecutivi".
Finora la Regione non ha effettuato comunicazioni ufficiali
rispetto al ricorso gerarchico e questo rende sempre più
probabile che la vicenda approdi direttamente al Tar, dove il
professionista - candidato anch'egli alla possibile designazione potrebbe rivolgersi qualora non trovi soddisfazione, cioè non
veda annullato in via di autotutela il decreto del presidente del
consiglio regionale. Per rivolgersi al Tar avrà tempo fino al 21
settembre.
Nel frattempo la Asl 9, che per dovuta conoscenza ha ricevuto
copia del ricorso gerarchico, non è nelle condizioni di poter
insediare il nuovo collegio (la delibera di nomina spetta al
direttore generale). Pertanto l'attuale collegio va avanti in
regime di prorogatio, che comunque non potrà durare sine die.
L'attuale collegio, infatti, è scaduto il 23 gennaio scorso, seppure
a Firenze - essendo praticamente a fine legislatura - la
designazione era stata rinviata. Come prevede la legge, dopo le
elezioni il nuovo presidente del parlamentino toscano ha avocato
su di sé questo compito nominando Fiorilli e Ancarani (entrambi
già in carica) rilevando "dalla documentazione presentata", che
entrambi i due professionisti "sono in regola con le limitazioni
per l'esercizio degli incarichi". Questo perché Fiorilli ha svolto
un mandato pieno di tre anni (l'attuale) e era subentrato, per un
solo anno, nel precedente collegio. Su questo aspetto si è
scatenata la battaglia legale, che ora potrebbe sfociare davanti al
Tribunale amministrativo regionale. La designazione di Fiorilli e
Ancarani si va ad aggiungere a quella di Alessandro Andrei
(indicato dai sindaci) e ai professionisti indicati dai Ministeri
della Salute e dell'Economia. Per sciogliere i nodi
presumibilmente si dovrà attendere settembre.
Grosseto PAOLUCCI IMPROVVISA
di ALESSANDRO CARLOTTI*
IL COMMENTO
L’INTERVENTO dell’ assessore Massimiliano Paolucci, in
merito alla classificazione del Comune fra i peggiori per un
turismo sostenibile, denota una chiara improvvisazione ed
incapacità nell’ affrontare le problematiche necessarie per lo
sviluppo della Città e del territorio. E’ innegabile che i nostri avi
non ci hanno lasciato una torre pendente, ma ci hanno lasciato
la cinta muraria, che probabilmente l’ assessore non sa essere
una delle poche in Italia e in Europa pressochè intatta, e che
invece di essere abbandonata ai barboni, poi pulita e resa
fruibile solo per il festival dell’ Unità, potrebbe essere la nostra
torre pendente! I nostri antenati li dobbiamo ringraziare anche
perché ci hanno preservato un ambiente bellissimo e sano, che
solo una attenta programmazione può, anzi deve, trasformare in
tante torri pendenti. Le colpe che oggi sembrano orfane in realtà
di padri ne hanno molti, il territorio non è stato governato da
sconosciuti negli anni passati, a Marina, per fare un esempio, i
palazzoni sul mare non sono cresciuti a seguito dei mutamenti
climatici. Tuttavia quello che più stupisce è il finale dell’
intervento in cui si chiede agli imprenditori di fare proposte al
Comune, perchè l’ assessore li ascolterà. Ma non dovrebbe essere
l’ Amministrazione comunale con i suoi atti di indirizzo a
governare il territorio, e su essi l’imprenditore a costruire i
progetti? Come centrodestra stiamo lavorando per sviluppare il
programma. Per me basta un solo punto per la prossima
campagna elettorale: migliorare le classifiche da retrocessione
ottenute da questa Amministrazione.
*Dirigente provinciale Pdl
la Repubblica
Galli: "Non firmo fogli di partito" E né
lui né Cenni sottoscrivono il documento
di solidarietà a Verdini
"Se mi dimostrassero che è colpevole sarei il primo a tirargli le
scarpe in testa"
SIMONA POLI
Solidarietà a Verdini da "tutto il Pdl toscano" ma Giovanni Galli
e Roberto Cenni non firmano il documento. «Non sono iscritto
al partito», spiega il capogruppo in Palazzo Vecchio, «non ho
mai avuto tessere e non intendo cambiare idea adesso. Se
l´inchiesta giudiziaria riguardasse un consigliere comunale sarei
il primo a sentirmi chiamato in causa ma su questioni che non
mi competono non metto bocca. Per me, da persona cristiana,
Verdini è innocente fino al terzo grado di giudizio e merita di
restare al suo posto. Dopo di che se mi dimostrassero che è
colpevole sarei il primo a tirargli le scarpe in testa, perché
avrebbe tradito anche la mia fiducia. ma in questo momento non
è affar mio quello che succede a Roma. Sono stato eletto con una
lista civica e intendo rappresentare i cittadini, il mio ruolo è
quello di lavorare per Firenze. Del resto lo sanno tutti che non
prendo ordini: se mi chiedono di parlare a favore della stazione
Foster li mando a quel paese, non dico cose che non penso e non
firmo fogli di partito». Eppure la defezione di Galli nel Pdl non
passa inosservata. Come quella del sindaco Cenni, che ha
conquistato la guida del Comune di Prato dopo 60 anni di
amministrazione rossa eppure continua a marcare la propria
indipendenza rispetto agli ordini di scuderia del potente
capogruppo in consiglio regionale, pratese per l´appunto,
Alberto Magnolfi. «Il documento di solidarietà a Verdini? Giuro
che non l´ho proprio ricevuto», assicura Cenni. «Del resto non
sono un tesserato e avrebbe avuto poco senso chiedermi di
firmarlo», aggiunge. Le firme raccolte, finora, sono 171, tra eletti
in comuni, province e Regione e quadri dirigenti del Pdl toscano.
Un numero non straordinario, considerando che solo a Firenze
il Pdlconta 300 iscritti. «Il testo è stato elaborato dai
coordinatori provinciali, è una riflessione che rispecchia l´anima
del Pdl toscano», spiega la responsabile Sanità del partito Anna
Maria Celesti, «e sarà discusso da tutti i coordinamenti comunali
perché in una fase così complessa vogliamo aprire un confronto
schietto tra gli iscritti. Non si parla solo di Verdini, ovviamente,
ma della necessità di tenere fede all´impegno preso con gli
elettori che ci hanno votati dando fiducia al progetto di Silvio
Berlusconi». Oltre a Galli e Cenni non hanno firmato i sette
consiglieri comunali dissidenti di Lucca: Dinelli, Baudone,
Andreoni, De Luca, Lotti, Modena e Stefani. In compenso ha
firmato il sindaco Mauro Favilla. Assenti "giustificati" i
parlamentari. «Non ho visto niente, nessuno mi ha chiesto firme
e comunque non mi sento più un eletto in Toscana», taglia corto
il vicepresidente vicario del gruppo Pdl in Senato Gaetano
Quagliariello, un tempo assiduo frequentatore di Lucca come
presidente onorario della Fondazione Magna Carta. Anche a
Bergamini, Tortoli, Bonciani e Baldini pare che la mail non sia
proprio mai stata inviata. Chissà.
il Giornale della Toscana
Pdl: «Rossi critica la sua legge
elettorale»
FIRENZE
Rossi non si nasconda dietro al dito della legge elettorale
regionale da cambiare, ma pensi piuttosto alle proposte che gli
abbiamo avanzato per riformare gli strumenti di
programmazione regionale adeguandoli alle esigenze di un più
moderno governo del territorio». Il capogruppo Pdl in Consiglio
regionale, Alberto Magnolfi, risponde così a Enrico Rossi. Il
governatore, infatti, in un'intervista rilasciata a L'Unità aveva
sostenuto l'ipotesi del segretario Pd Pierluigi Bersani: e cioè
evitare il ricorso alle urne e varare «un governo di transizione»
per «fare la riforma elettorale». Magnolfi , insomma, punta il
dito contro le dichiarazioni del presidente della Toscana, che
parla della possibilità di elezioni politiche nel prossimo autunno
come di un «pericolo per la democrazia» proprio a causa della
legge elettorale in vigore perché non prevede le preferenze. Una
legge criticata dal governatore a livello nazionale che però, in
Toscana, ha avuto l'appoggio di tutto il Pd.
«Ma la legge elettorale nazionale oggi tanto avversata da Rossi ricorda il çapogruppo del Pdl a Palazzo Panciatichi - è modellata
proprio su quella della Toscana. E se Rossi su questo tema non
ha ben presente come si giunse alla sua definizione, allora potrà
essere il suo stesso segretario regionale Manciulli a rinfrescargli
la memoria». «Io ricordo bene che proprio i rappresentanti del
Pd volevano in tutti i modi evitare che si riaprisse una trattativa
sulle preferenze - aggiunge Magnolfi -. Ora Rossi vuole
reintrodurle?
Beh, noi di argomenti tabù non ne abbiamo mai avuti. Basta che
questo argomento non diventi poi la scusa per glissare sulle
proposte che abbiamo rivolto alla giunta per il miglior
funzionamento delle istituzioni regionali».
Ma Rossi insiste: «Lo ripeto ancora. La legge elettorale toscana
non ha funzionato e va cambiata: è giusto rimettere la
preferenza o il collegio uninominale - ha scritto ieri sulla sua
pagina Facebook -. Ma è anche giusto dire - scrive ancora Rossi che a farla fallire è stato lo schieramento che l'ha votata e poi
non ha fatto le primarie. Il Pd le ha fatte e gli elettori hanno
potuto scegliere i candidati: nel centrodestra sono stati nominati
dal Capo. Questa è una differenza da tenere ben presente».
Trasporto pubblico locale, tagli
necessari o penalizzazione?
Bisconti (Sel): "La Maremma paga costi altissimi", De Carolis
Ginanneschi (Pd1): "Stimolo a razionalizzare la spesa"
GROSSETO - I tagli al trasporto pubblico locale derivanti dalla
manovra economica recentemente approvata al centro di due
interventi di segno diametralmente opposto. Per Valentino
Bisconti, consigliere provinciale di SEL e presidente della III
commissione lavori pubblici, trasporti e infrastrutture 'i tagli
avranno ripercussioni ancor più pesanti su un territorio come il
nostro caratterizzato da vastità di territorio e bassa
antropizzazione. E' impensabile, nel momento di difficoltà
economica che il Paese sta attraversando, poter compensare la
perdita con l'aumento sconsiderato del contributo in denaro che,
in nome magari di un'idea di federalismo del tutto sbagliata e
poco solidale, i cittadini sarebbero chiamati a dare sia in termini
di tariffe che di fiscalità locale. Il risultato quindi non potrà che
essere un taglio ai servizi e un abbassamento dei livelli di
qualità".
"Il nostro territorio, più di altri, si troverà a pagare un costo
sociale molto alto - conclude Bisconti -. Oltre al sistema della
mobilità locale, quelli rivolti all'autosufficienza e tutto il sistema
scolastico, con l'impossibilità a breve di poter tenere in piedi
tante piccole realtà scolastiche, che svolgono l'importante
funzione di mantenere vivi molti dei nostri centri abitati". Di
tutt'altra opinione Alessandro De Carolis Ginanneschi,
capogruppo del Pdl in Provincia, per il quale "i tagli alle
Autonomie Locali devono essere di stimolo ad un più corretto
utilizzo delle risorse, dato che in realtà tendono a porre rimedio
a costi immotivatamente dilatati negli anni: in questo senso, i
richiami fatti da Marras e Pianigiani alla Regione, per una
redistribuzione solidaristica delle risorse, sono sicuramente
apprezzabili".
"Tuttavia, vi è ancora di più - conclude De Carolis Ginanneschi -.
Specificamente sul Trasporto pubblico locale, gli aumenti
tariffari e la riduzione del personale paventati da Marras e
Pianigiani sono già contenuti - seppure 'tra le righe' - nel
'business plan' elaborato nel 2009 (quindi ben prima della
manovra di cui si discute) e funzionale alla costituzione di
'Toscana Mobilità': ma, su questi aumenti e su questa riduzione,
pur contestati dal sottoscritto in Consiglio provinciale, sia
Marras sia Pianigiani nulla hanno detto".
Via libera al consorzio Grosseto Lavoro
Il Consiglio provinciale ha approvato
studio di fattibilità, statuto e bilancio
dell'ente che si occuperà di occupazione
GROSSETO - Più vicina la costituzione del Consorzio Grosseto
Lavoro. Il consiglio provinciale, nella seduta di martedì, ha
approvato a maggioranza con l'astensione della minoranza, lo
studio di fattibilità, lo statuto, e il bilancio di previsione 20102012 di questo nuovo organismo promosso da Provincia e
Camera di Commercio per lavorare insieme alla riqualificazione
delle politiche attive del lavoro.
II Consorzio si occuperà della gestione dei servizi specialistici
per l'orientamento affiancando e supportando il Centro per
l'impiego. In particolare, sarà impegnato nello sviluppo della
cultura economica e manageriale attraverso percorsi formativi e
informativi e nella valorizzazione del capitale umano con
iniziative di riqualificazione e aggiornamento professionale.
"Il passaggio in Consiglio - spiega Cinzia Tacconi, assessore alle
Politiche del Lavoro - rappresenta un momento fondamentale
verso la costituzione dei Consorzio Lavoro, contiamo a
settembre di poter essere operativi. Con il nuovo ente vogliamo
cogliere le molteplici opportunità di una continua collaborazione
tra Provincia e Camera di Commercio nel settore del lavoro.
Rispetto alla modalità di gestione diretta dei servizi specialistici,
che fino alla costituzione del Consorzio continueranno ad essere
gestiti dal Centro per l'impiego attraverso professionalità
esterne, il Consorzio consente di recuperare margini di efficienza
ed economicità importanti e consente di mantenere lo stesso
livello di controllo finora esercitato dalla Provincia sulle attività.
In linea coni principi di contenimento della spesa pubblica -
annuncia poi la Tacconi - il consiglio di amministrazione del
nuovo ente sarà composto da 3 membri che svolgeranno
l'incarico a titolo gratuito".
Lo studio di fattibilità e il bilancio di previsione indicano che il
Consorzio raggiungerà l'equilibrio economico e finanziario già a
partire dall'esercizio 2010. I progetti sulle politiche del lavoro
che il Consorzio sarà chiamato a realizzare saranno
prevalentemente finanziate dalla Provincia che nel 2010,
secondo una prima stima, sosterrà le varie attività con 538.320
curo; nel 2011 con 936.450 e nel 2012 con un milione e 197.144
curo. I costi stimati per il funzionamento sono di 49.780 nei
2010, 86.682 nei 2011 e altrettanti nel 2012 coperti da Provincia
e Camera di Commercio. Il capitale consortile è di 40.000 curo
(20.000 per ogni ente associato). Lo statuto stabilisce che
possono entrare a far parte dei Consorzio anche altri Enti
pubblici con sede nel territorio provinciale. La nascita del
Consorzio era stata annunciata da Marras mesi fa in risposta ad
una polemica sollevata dal Pdl.
il Giornale della Toscana
Pdl: «Agricoltura, vanno chiuse le
agenzie regionali»
«Via le agenzie regionali come Arsia e Artea, che anziché
supportare l’agricoltura la soffocano con mille ostacoli, e meno
appesantimenti burocratici: solo così si potrà procedere a un
rilancio serio del settore agricolo in Toscana ». Lo affermano i
due componenti in quota Pdl nellaCommissioneregionale
Agricoltura, Caccia e Pesca Roberto Benedetti, vicepresidente
del Consiglio regionale, e Claudio Marignani, vicepresidente
della stessa Commissione, entrambi pronti ad avviare una vera e
propria campagna permanente per restituire all’agricoltura le
condizionied il contesto necessari a un marcato e sereno
sviluppo. «Iniziamo dalle Agenzie regionali – spiegano Benedetti
e Marignani – perché lo stesso assessore Gianni Salvadori,
ascoltato in commissione nelle scorse settimane, ha affermato
che i tempi di risposta di Artea, l’Agenzia regionale toscana per
le erogazioni in agricoltura, non sono adeguati rispetto alle
esigenze degli imprenditori. Il 21 giugno scorso aveva
annunciato un incontro che avrebbe dovuto produrre soluzioni,
ma ad oggi non si ha notizia di nessun passo avanti. In questa
maniera,unavolta di più, quelle della giunta rimangono mere
affermazioni di intenti vuote di contenuti e risultati». E invece,
incalzano i due esponenti del Pdl, è proprio di risultati che ci
sarebbe un bisogno assoluto: «A dimostrare le pressanti
esigenze di azione e innovazione del mondo agricolo ci sono i
dati, che parlano di un’età anagrafica media degli attuali
occupati del settore pari a oltre 60 anni. È il segno tangibile che,
in un momento in cui il richiamo della terra si fa sentire
diffusamente anche a livello globale, la Toscana è un passo
indietro, privadi appeal per i più giovani e dinamici che magari
vorrebbero diventare imprenditori agricoli ma che si trovano
davantiundedalo insormontabile di norme, vincoli, lacci e
lacciuoli. In questo modo il settore è destinato a spegnersi
progressivamente per consunzione, soffocato da tutte quelle
sovrastrutture come per l’appunto le agenzie regionali create con
lo scopo principale non tanto di sostenere l’agricoltura, quanto
di concentrarvi il sistema di controllo e consolidamento del
consenso tanto caro alla sinistra ». Pastoie politiche, dunque,
prima che burocratiche: «Basti pensare – fa un esempio
Marignani – che ci sono casi in cui le aziende agricole
sonosottoposte aquattro controlli differenti per uno stesso
parametro. È un’assurdità che ingessa ogni potenziale voglia di
dinamismo». Per Benedetti la strada è chiara: «Il fallimento
delle Agenzieregionali come Arsia e Artea è oggi sotto gli occhi di
tutti, giunta compresa. Ma alle parole, ora, debbono seguire i
fatti».
il Giornale della Toscana
Piombino, per le acciaierie la «dead
line» è a settembre
Oggi si decide il futuro delle Lucchini di Piombino. Sul tavolo
della trattativa, il proseguimento dell’attività dell’azienda oppure
lo smantellamento e la perdita, tra dipendenti e indotto, di circa
4mila posti di lavoro. E lo spartiacque per la chiusura sarà il
mese di settembre. Il patron delle acciaierie, il russo Alexej
Mordashov, alla guida della Severstal, la società che ha rilevato
le acciaierie piombinesi, si incontrerà oggi con una delegazione
istituzionale alla quale parteciperà anche il sottosegretario allo
sviluppo economico Stefano Saglia. All’incontro saranno
presenti anche il prefetto, Domenico Mannino, il presidente
della Regione, Enrico Rossi, il presidente della Provincia di
Livorno Giorgio Kutufà e il sindaco di Piombino Gianni Anselmi.
Sarà il giorno della verità, poiché al termine dell’incontro verrà
presentato il piano industriale dello stabilimento siderurgico.
Subito dopo sarà la volta del confronto, da parte del vertice
dell’azienda, con i sindacati, previsto alle 15,30, nella sede
aziendale. Saranno presenti le segreterie di Fim, Fiom e Uilm,
della provincia di Livorno, quelli nazionali e i rappresentanti dei
lavoratori degli stabilimenti del gruppo Lucchini di Torino,
Trieste, Bari e Lecco. Ieri, lo stesso Mordashov, è giunto in Italia
dopo aver avuto una consultazione con il vice primo ministro
russo. Tema del colloquio anche i problemi della Lucchini.
L’esito del colloquio forse lo si potrà conoscere oggi pomeriggio.
Da alcune lettere di intenti tra l’Amministrazione Provinciale di
Livorno, lo stesso Ad delle acciaierie «ha rimarcato il fatto che
può supportare l’impresa, ma non da sola. Mordashov ha
rinnovato l’appello alle banche, con le quali ha un negoziato
aperto, per la rimodulazione del debito», ha spiegato il
presidente della Provincia, Giorgio Kutufà. L’alternativa?
Sull’immediato non sembra essercene una, tranne la proposta da
parte degli amministratori locali di mettere in vendita l’azienda.
Ma non è una novità. Quindi, con la presentazione del piano
industriale potrà emergere la buona volontà dell’Ad russo di far
proseguire gli stabilimenti piombinesi. Poi saranno i sindacati a
cercare una via d’uscita per Mordashov. Per tutte e tre le sigle
dei metalmeccanici, infatti, l’altoforno deve essere
modernizzato. «Urge un piano di reinvestimenti» è stato detto
più volte. Piano, necessario per il mantenimento del ciclo
integrale al quale va aggiunto anche l’ammodernamento della
laminazione dell’acciaio per permettere l’uscita del prodotto
finito. Gianni Anselmi, sindaco di Piombino si augura che «la
soluzione avanzata dall’Ad russo non sia di galleggiamento ». Da
tempo cerchiamo per Piombino una «proposta industriale e non
assistenziale », prosegue. «In questo momento si respira una
grande incertezza». In ogni caso, l’annuncio della ricerca di
acquirenti interessati alla Lucchini non sembra trovare i favori
del mercato della grande industria. «La Severstral si è
disimpegnata in mancanza di compratori e il futuro è incerto»,
ha rimarcato il sindaco. «In questa fase posso solo auspicare aggiunge - che dopo i colloqui, ascolteremo cosa ha da dirci
Mordashov. Anche noi abbiamo qualcosa da chiedere. Non ci
affezioniamo all’interlocutore, dopo che ha detto che se ne vuole
andare». Investire e modernizzare per il sindaco di Piombino.
Tuttavia, questo, suona più come un ragionamento politico e
sembra non tener conto degli avvenimenti delle acciaierie. Il
percorso della Lucchini, in questi ultimi anni, è andato di
salvataggio in salvataggio. Difficile parlare di rilancio e nuovi
investimenti. «L’obiettivo è di modernizzare la siderurgia non di
azzerarla, l’importante è il progetto. Se l’azionista se ne vuole
andare, lo dica. Abbiamo bisogno di partner seri», conclude
Anselmi. Per i sindacati la strada da seguire è quella intrapresa
anni fa per gli stabilimenti Dalmine. In quel progetto, spiegano,
«tutti i soggetti coinvolti hanno partecipato in modo attivo e
concreto per costruire un protocollo d’intesa per favorire la
prospettiva e il futuro dello stabilimento, e quindi, quella
dell’economia di un intero territorio».
la Repubblica
L´AMMISSIONE DI UN ERRORE
ALDO SCHIAVONE
C´è un passaggio che colpisce molto nell´intervista al presidente
Rossi apparsa l´altro giorno su Repubblica: l´esplicita
ammissione di un errore, senza riserve e senza attenuanti. E´ un
modo di condursi assai inconsueto per un politico, ed è tanto più
da apprezzare perché l´errore di cui si parla non è un dettaglio,
un elemento ai margini della scena.Esso tocca un aspetto
fondamentale nel funzionamento della democrazia: la legge
elettorale – il modo cioè attraverso il quale il popolo esercita il
proprio potere di scegliere e di autogovernarsi. Rossi dice che il
sistema vigente, che toglie ai cittadini il diritto di esprimere
preferenze, e blocca le liste sulle decisioni assunte dalle
segreterie dei partiti, è ingiusto e sbagliato. E poiché la legge
elettorale della Toscana ripete su questo punto la norma
nazionale, è sbagliata anch´essa, e va cambiata, ribadisce Rossi,
confermando un impegno già preso in campagna elettorale.
Molto bene. Diamo un esempio, e facciamolo subito.
L´orientamento della Toscana potrebbe essere un´ulteriore
spinta a modificare al più presto anche la legge dello Stato.
E´ stato detto molte volte in questi anni: ma vale la pena di
ripeterlo. Avere una rappresentanza parlamentare – o regionale
– in cui solo il diverso peso delle forze politiche è deciso
direttamente dal voto, ma dove la scelta delle persone cui
deleghiamo la nostra sovranità è attribuita ai vertici dei partiti,
stravolge in modo grave la fisiologia del rapporto fra elettori ed
eletti. E non soltanto. Un simile meccanismo toglie prestigio e
autonomia alle assemblee, che diventano in qualche misura
"nominate" dai partiti, una volta che l´elettorato si sia espresso
circa la dimensione quantitativa dei diversi gruppi. E questo può
avere conseguenze gravi, sul piano del comportamento dei
singoli parlamentari, che si sentono meno scelti dal popolo che
non dai loro segretari di partito. Le conseguenze sono sotto gli
occhi di tutti, e sono anche cronaca di questi giorni.
Questa legge lesiva e pericolosa ha molti padri, come ne ha molti
la trasposizione del suo dispositivo sul piano regionale.
E purtroppo a entrambi i livelli – e sia pure con responsabilità
diverse - la sinistra ha contribuito alla sua approvazione,
facendo crescere la distanza fra cittadini e istituzioni, e
aumentando la percezione diffusa della politica come un mondo
a parte, chiuso e autoreferenziale.
Tanto più per questo sono importanti le parole di Rossi. Quando
la politica critica se stessa – e lo fa in modo così franco e diretto
– vuol dire che abbiamo ancora qualcosa da sperare. Ma ora
l´ammissione dell´errore deve diventare qualcosa di più di una
felice dichiarazione di principio. La riforma della legge elettorale
regionale può trasformarsi in una bandiera della
riappropriazione popolare della politica, in una volontà di
ricostituzione del rapporto fra elettori ed eletti, che la sinistra
deve saper mettere al centro della sua iniziativa – dalla Toscana,
per tutto il Paese.
«Sani fa perdere tempo al Pd
attaccando il segretario uscente»
«LE PAROLE di Sani non fanno che far perdere tempo al
partito nella ricerca di una sintesi delle varie tesi presenti al suo
interno». Se forti erano state le dichiarazioni del deputato Pd,
Luca Sani, che aveva definito il segretario del partito, Marzio
Scheggi, «politicamente non autorevole» altrettanto forte è la
replica di Tiberio Tiberi (nella foto), coordinatore Pd per
l’Amiata grossetana, «franceschiniano» e membro dell’esecutivo
provinciale del partito. «Onestamente — dice Tiberi — non
comprendo il motivo che ha spinto l’onorevole Luca Sani a
ritornare sul tema della delegittimazione del segretario
provinciale. Uno sport di moda negli ultimi mesi e praticato da
alcuni dirigenti del Pdmaremmano: sport che non ha certo
agevolato la ricerca della sintesi nelle nomine dei consigli di
amministrazione delle società controllate». E per Tiberi il
ritornare su questo tema da parte di un autorevole esponente
locale e regionale del Pd non aiuta il segretario, e nemmeno
l’esecutivo, a portare avanti il mandato affidatogli dalla
direzione.
«SE LUCA SANI — prosegue Tiberi — voleva ottenere il risultato
di stoppare la ricerca di una piattaforma unitaria da presentare
al congresso, perché intende comunque proporre una
piattaforma facente riferimento alla propria mozione, poteva
dircelo chiaramente. Si tratta di un intento ampiamente
legittimo. Un chiarimento in questo senso eviterebbe al partito
di perdere tempo alla ricerca di sintesi non praticabili e
consentirebbe all’organizzazione del partito di sfruttare al
meglio, anche in chiave congressuale, i tanti dibattiti presenti
nelle decine di feste del Pd che si svolgono nella nostra provincia
durante l’estate». Tiberi inoltre reputa ingeneroso tornare a
delegittimare, a fine mandato, il segretario e, con esso, il gruppo
dirigente che con lui ha collaborato, anche alla luce dei buoni
risultati elettorali ottenuti dal Pd negli ultimi anni in provincia,
con trend sempre migliori rispetto alla media delle altre
province toscane. «Soprattutto — afferma il coordinatore Pd
dell’Amiata grossetana — se si fa usando argomenti già dibattuti
in più occasioni nel partito e superati, sia dalla comunicazione
del segretario a non ricandidarsi al prossimo congresso apparsa
da tempo sulla stampa e ribadita a più riprese in direzione, sia
dagli esiti delle ultime direzioni provinciali». Comunque Tiberi
ricorda che ora, con i congressi di fine settembre la parola
passerà agli iscritti, mentre gli organismi dirigenti avranno
anche il dovere di proporre agli iscritti piattaforme politicoprogrammatiche e candidature sulle quali aprire il dibattito
congressuale.
«ANCH’IO — conclude l’esponente democratico — sono
convinto che uno dei temi oggi più a cuore dei nostri iscritti ed
elettori rispetto ai congressi sia l’esigenza di affrontarli sulla
base di una piattaforma politica e di candidature, per la
segreteria e per l’assemblea provinciale, ampiamente condivise,
che consentano al partito di affrontare al meglio la difficile fase
che la nostra provincia e l’Italia intera stanno attraversando.
Difficoltà rese ancora più acute dalla manovra finanziaria e dallo
sfaldarsi della maggioranza di centrodestra. A questo con il
segretario e l’esecutivo lavoreremo nei prossimi giorni; a questo,
credo, dovrebbe lavorare tutto il gruppo dirigente del
Pd maremmano».
IL TIRRENO
Attaccare il segretario provinciale non
aiuterà nella ricerca di una piattaforma
unitaria
Ora gli organismi dirigenti devono proporre candidature da
sottoporre al dibattito tra gli iscritti
A 2 mesi dal congresso mi sembra opportuno ricordare il lavoro
svolto dal coordinamento territoriale nella difficile fase della
costruzione del Pd nella provincia. Un partito riconosciuto e
percepito dai cittadini come forza di governo del territorio in
grado di candidarsi credibilmente alle elezioni amministrative
dell’anno prossimo sia per la riconferma delle amministrazioni
che governa insieme ai suoi alleati di centrosinistra, sia per la
riconquista di quei Comuni dove il centrodestra mostra forti
perdite di consenso e scarsa capacità di azione amministrativa.
Un partito che oggi è impegnato nella delicata fase della ricerca
di una piattaforma congressuale per il coordinamento
territoriale ampiamente condivisa, dopo il voto della direzione
provinciale di venerdì scorso che ha dato mandato al segretario
di ricercare nell’esecutivo la sintesi rispetto ai documenti
presentati in direzione.
Rispetto a questo obiettivo, non comprendo il motivo che ha
spinto l’on. Luca Sani a ritornare sul tema della delegittimazione
del segretario provinciale, sport di moda negli ultimi mesi
praticato da alcuni dirigenti del Pd maremmano: sport che non
ha certo agevolato la ricerca della sintesi nelle nomine dei
consigli di amministrazione delle società controllate. Il ritornare
su questo tema da parte di un autorevole esponente locale e
regionale del Pd non aiuta il segretario, e nemmeno l’esecutivo, a
portare avanti il mandato. Se Sani voleva ottenere il risultato di
stoppare la ricerca di una piattaforma unitaria da presentare al
congresso perché intende comunque proporre una piattaforma
facente riferimento alla propria mozione, poteva dircelo
chiaramente. Si tratta di un intento ampiamente legittimo. Un
chiarimento in questo senso eviterebbe al partito di perdere
tempo.
Anche rispetto ai risultati elettorali ottenuti dal Pd negli ultimi
anni in provincia, con trend sempre migliori rispetto alla media
delle altre provincie toscane, mi sembra ingeneroso, a fine
mandato, tornare a delegittimare il segretario e, con esso, il
gruppo dirigente che con lui ha collaborato. Soprattutto se si fa
usando argomenti già dibattuti in più occasioni nel partito e
superati sia dalla comunicazione del segretario a non
ricandidarsi al prossimo congresso apparsa da tempo sulla
stampa e ribadita a più riprese in direzione, sia dagli esiti delle
ultime direzioni provinciali.
Comunque, con i congressi di fine settembre la parola passa agli
iscritti, mentre gli organismi dirigenti hanno anche il dovere di
proporre agli iscritti delle piattaforme politico-programmatiche
e delle candidature sulle quali aprire il confronto e il dibattito
congressuale.
Anch’io sono convinto che uno dei temi oggi più a cuore dei
nostri iscritti ed elettori rispetto ai congressi di fine estate sia
l’esigenza di affrontarli sulla base di una piattaforma politica e di
candidature per la segreteria e per l’assemblea provinciale
ampiamente condivise, che consentano al partito di affrontare al
meglio la difficile fase che la nostra provincia e l’Italia intera
stanno attraversando.
Difficoltà rese ancora più acute dalle scelte compiute dal
governo con la manovra finanziaria e dallo sfaldarsi della sua
maggioranza parlamentare. A questo con il segretario e
l’esecutivo lavoreremo nei prossimi giorni; a questo, credo,
dovrebbe lavorare tutto il gruppo dirigente del Pd provinciale.
Tiberio Tiberi Esecutivo Coordinamento Territoriale Pd di
Grosseto
IL TIRRENO
«Caso Delfino, strani problemi di email» Ubaldi: perché alla Comunità
montana nessuno ha letto la nota della
Asl del 1º giugno?
Pitigliano. Il consigliere chiede adesso ai sindaci di fare
pressioni per prolungare la permanenza dei sette ragazzi
PITIGLIANO. Ma la posta elettronica della Comunità montana
ha subito un blackout? È la richiesta di Alfredo Ubaldi,
capogruppo della lista civica “Ubaldi Sindaco”, alla luce
dell’articolo in cui l’Asl 9 servizi sociali dichiara esplicitamente
che la Comunità montana Colline del Fiora sapeva le cifre
relative al Centro Delfino, in quanto comunicate il 1º giugno per
mail.
«A questo punto mi chiedo se la posta elettronica della
Comunità Montana abbia subito qualche blackout - dice Ubaldi oppure, dato il periodo di ferie, il presidente Ferri non sia stato
messo al corrente della posta elettronica ricevuta, visto che nella
risposta pervenuta al consigliere Del Buono con protocollo n.
5426 del 19 luglio 2010 Ferri scriveva testualmente: “ad oggi si
fa presente che l’Asl 9, per quanto di propria competenza, non
ha provveduto alla comunicazione della nuova programmazione
finanziaria, e quindi non siamo in grado di conoscere con
certezza la spesa che dovranno sostenere i Comuni per garantire
l’apertura del Centro Delfino nei 5 giorni settimanali». «Ora conclude Ubaldi - dato che le risorse finanziarie per l’acquisto
del secondo pulmino sono state individuate nella richiesta sui
bandi Gal-Far Maremma, misura 321, risulta quanto meno
essenziale prolungare la permanenza dei ragazzi - 4 di Sorano e
3 di Pitigliano - il più a lungo possibile anche nei tre pomeriggi
attualmente scoperti. Chiediamo quindi al presidente della
Comunità Montana di migliorare il proprio servizio di posta
elettronica, e di richiamare i sindaci per intervenire a sostegno
del prolungamento». (an.c.)
GAVORRANO PAROLE DI
APPREZZAMENTO DEI
RAPPRESENTANTI GRECO E
TEDESCO Disco verde per il Parco
tecnologico Soddisfatti i commissari
Unesco
E’ COMINCIATA con una sorpresa per il greco Ilias Valiakos , la
permanenza nella Colline Metallifere: al termine della cena di
gala subito dopo l’arrivo a Montebelli ha dovuto spegnere, felice
per l’ attenzione che gli era stata riservata, le candeline sulla
torta servita per festeggiare il suo compleanno. E ieri mattina
altro colpo «basso» dello staff che guida i due commissari sul
percorso del comprensorio metallifero , con il greco inafatti c’è
anche il tedesco Henning Zellmer. Di buon’ora arrivo al castello
di Scarlino per dominare, con lo sguardo, un panorama di
bellezza incredibile e dopo la visita a Terra Rossa, picchiata a
Cala Violina e Henning Zellmer, impressionato da tanta bellezza
ha promesso che porterà la famiglia in vacanza da queste parti.
La mattina intensa di lavori ha portato i commissari, dopo le
visite all’area di Scarlino a Follonica alla ex Ilva ed al Museo
della Ghisa; poi salita alla Finoria accolti dall’ex presidente
Hubert Corsi e dal neo nominato Luca Agresti nonché dal
presidente provinciale Marras, dall’assessore Cinzia e Tacconi e
dai sindaci o loro delegati del comprensorio metallifero, hanno
sottolineato il loro ruolo ed il perché della presenza in
Alta Maremma spendendo parole di elogio su quanto fino a quel
momento visionato e su quanto alla loro attenzione era già stato
sottoposto in forma documentaristica e cartacea. Dalle parole
espresse è sembrato di capire che il disco verde per l’ingresso nel
patrimonio universale dei geoparchi, per il Parco delle Colline
Metallifere, è sulla dirittura d’arrivo. Dopo aver definito una
«..gestione democratica » quella del Parco i commissari hanno
detto : «Considerateci seduti in mezzo a voi e non da questa
parte del tavolo, non siamo solo esaminatori, ma ci possiamo
considerare, visto il lavoro che avete fatto e che state facendo,
come vostri collaboratori». Nell’auditorium de La Finoria sono
intervenuti il sindaco Borghi, il presidente Marras che ha
sottolineato lo spirito di cooperazione esistente fra tutte le realtà
del territorio. Fra gli interventi quello, ormai da ex presidente, di
Hubert Corsi, che ha rivolto gli auguri di buon lavoro a Luca
Agresti. Nel pomeriggio la delegazione è salita a
Monterotondo,Montieri e Roccastrada; in serata a Massa per
Lirica in Piazza e stasera al Teatro delle Rocce per Patty Smith.
Roberto Pieralli
IL TIRRENO
Il posacenere da spiaggia è servito
Sabato e domenica la distribuzione gratuita promossa da
Marevivo in molti arenili maremmani. E a Grosseto ci pensa il
Comune
GROSSETO. Rappresentano il 37 per cento dei rifiuti raccolti nel
Mar Mediterraneo, hanno un alto contenuto di catrame e
nicotina, sostanze velenose, e il loro filtro può impiegare fino a
cinque anni per degradarsi.
Sono i mozziconi di sigaretta, uno dei rifiuti che si incontra più
spesso sulle spiagge italiane. E che, oltre a danneggiare la
bellezza dei nostri lidi, minaccia la qualità dell’ambiente.
Per contrastare l’abitudine di disperdere mozziconi e sollecitare
comportamenti eco-sostenibili, l’associazione Marevivo, in
collaborazione con la Japan Tobacco International, lancia la
seconda edizione della campagna “Ma il mare non vale una
cicca?”, con il patrocinio del ministero dell’ambiente e del corpo
delle capitanerie di porto, il supporto del Sindacato italiano
balneari e promossa da una madrina d’eccezione: Manuela
Arcuri. Su più di 250 spiagge italiane, dal Friuli alla Sicilia
passando anche per la Toscana, sabato e domenica saranno
distribuiti 80mila posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili,
accompagnati da un opuscolo informativo. In provincia di
Grosseto saranno 13 le spiagge e le strutture interessate
dall’iniziativa: l’Ultima spiaggia di Marina di Chiarone, La Strega
di Ansedonia, lo stabilimento balneare Macchiatonda di
Capalbio, il Tramonto ad Albinia, i Due Pini a Porto Santo
Stefano, la spiaggia libera e la zona del Cannone a Talamone e, a
Porto Ercole, gli stabilimenti Mamma Licia, il Tridente, Braccio,
la Zonca, il parcheggio e il campeggio della Feniglia.
I bagnanti della zona di Grosseto, non devono comunque
preoccuparsi: anche se la campagna “Ma il mare non vale una
cicca?” non interesserà per questa estate le spiagge del
capoluogo maremmano, sono comunque in arrivo 2.500
“cenerini da spiaggia”, posacenere portatili, in plastica colorata,
a forma di cono, lavabili e con il logo dell’amministrazione e la
dicitura “Città di Grosseto”. Saranno distribuiti infatti, come ha
annunciato l’assessore comunale al turismo Massimiliano
Paolucci, dal Comune, insieme a cartoline illustrative, nelle
spiagge libere di Marina e Principina in tre fine settimana di
agosto.
C.P.
Coldiretti-Maremma, il primo negozio
ha aperto i battenti in riva alla laguna
Soltanto prodotti locali: tutto nasce e
viene trasformato qui. L’inaugurazione
COLDIRETTI ha aperto il punto vendita nel centro storico di
Orbetello. Ieri il primo giorno, per il primo mini mercato che
l’associazione ha aperto in provincia di Grosseto. I prossimi
passi dovrebbero riguardare proprio il capoluogo e Follonica, ma
al momento quello lagunare è l’unico. Le parole d’ordine sono
due: filiera corta. All’interno dello spazio allestito
dall’associazione di categoria, infatti, solo prodotti locali,
realizzati nella Maremma con materiali maremmani. Nessun
prodotto è stato realizzato in Maremma con materiali
provenienti da altre parti: tutto nasce e viene trasformato qui. Il
taglio di tutti i passaggi intermedi, tra la materia prima e il
prodotto finale, e quindi il rapporto diretto tra azienda e
consumatore, ha anche l’effetto sul prezzo, che è più basso. Si
completa così un passaggio che ha richiesto anni, da quando
l’associazione di categoria ha acquistato dal Comune la piccola
struttura che si trova nel vicolo dietro al Corso, via Antonelli,
dove prima c’erano i bagni pubblici. Qualche ritardo nei lavori,
ma ora finalmente tutto è pronto, con tanto di insegna.
Restaurata e rimessa a nuova, la piccola costruzione è adesso un
piccolo negozio di alimentari gestito direttamente dai
produttori. E così la realtà lagunare si prepara a diventare
capitale maremmana di questa nuova frontiera del consumo. Già
infatti ogni mese l’assessorato all’agricoltura organizza nei
giardini chiusi il mercatino della filiera corta, dove è possibile
anche in questo caso acquistare direttamente dal produttore.
Stessa formula che sta alla base della manifestazione Gustatus,
per la quale il consorzio Welcome Maremma è già al lavoro. Per
il primo punto vendita della Coldiretti in provincia di Grosseto,
l’inaugurazione ufficiale si svolgerà nei prossimi giorni.
L’associazione di categoria ha invitato il sindaco-ministro Altero
Matteoli per tagliare il nastro. Ma sui banconi sono già a
disposizione frutta, carne, verdura e olio.
R.B.
Izzo: "E' finito il tempo in cui non
serviva la promozione"
GROSSETO -A proposito di turismo, dal signor Lorenzo Izzo
riceviamo e pubblichiamo. "L'analisi sulla 'resa' fra domanda e
offerta turistica in ambito alberghiero, svolta dalla presidente
Fontana Antonella (sul Corriere, ndr),è lucida e condivisibile. I
tempi in cui la Maremma non aveva bisogno di divulgare le
proprie attrattive naturali per attirare i turisti sono conclusi.
Allora,e lo ricordo bene avendo vissuto alla direzione dell'Ept e
poi dell'Apt molti di quegli anni di esplosione turistica,non era
facile accogliere tutti coloro che desideravano passare le due
settimane in Maremma".
"A mio parere - conclude Izzo - occorre trovare, oltre a creare
sistema, il modo di rendere la Maremma ancor più 'mitica'
(archeologia, terme, gastronomia) per il target dai 50 anni in su,
più 'divertente' (manifestazioni di musica moderna, eventi legati
alla movida, percorsi di avventura, sentieri ciclabili) dai 20 anni
in su e più vivibile e giocosa per il mondo dei bambini.
Accogliere con stimoli e... incentivi e, soprattutto, con la
massima cortesia e un gran sorriso i nostri ospiti"
Turismo, in luglio più arrivi e presenze
I dati su un campione del 20%
GROSSETO - Mese di luglio positivo per il turismo
in Maremma. Un campione di 361 strutture ricettive, circa il
20010 del totale dice che lo scorso mese si è chiuso con un
aumento di presenze del1'8,43% sullo stesso periodo del 2009 e
+ 14% sugli arrivi.
GROSSETO - (g.d'o.) I numeri sono numeri e dicono di più delle
sensazioni. Dicono ad esempio che il turismo, nonostante spesso
le voci degli operatori raccontino di una situazione difficile,
la Maremma non sta poi tanto male. Anzi, a luglio ha fatto
registrare un'inversione di tendenza rispetto ai primi sei mesi
dell'anno.
La conferma viene dall'elaborazione delle comunicazioni on line
di un campione di 361 strutture ricettive della provincia di
Grosseto. Il target, che rappresenta circa il 20°70 del totale delle
strutture d'accoglienza pari a 18mila posti letto sui 90mila totali,
dice infatti che luglio si è chiuso con un incremento di presenze
pari a +8,43% sullo stesso periodo del 2009, mentre gli arrivi
sono aumentati addirittura del 14%. Da queste percentuali è
fuori quel mercato delle seconde case, che spesso sfugge a calcoli
puntuali, ma che secondo stime prudenziali incidono per circa il
18%. E si conferma quanto emerso in occasione della Giornata
dell'Economia: il turismo è un comparto decisivo per questo
territorio, proiettato come quinta provincia italiana per
incidenza del suo valore aggiunto (8,7%, con una crescita delle
strutture dell'1,8%.
Insomma, un quadro un po' diverso da quello dipinto anche
recentemente dagli operatori turistici, che lamentavano, per
luglio, un calo di presenze. La Provincia e l'Apt guardano ai
primi dati ufficiali con prudente soddisfazione. "Queste
percentuali - dice il presidente Leonardo Marras - anche se
provvisorie e riferite ad un campione rappresentativo della
nostra offerta turistica, ci dà qualche motivo di cauto ottimismo
rispetto al consuntivo di fine estate ed al recupero sulle perdite
registrate nel primo semestre, che però pesa solo per il 28°70 su
arrivi e presenze annuali"
Secondo Marras "il sistema di monitoraggio on line messo a
punto dalla Provincia e dal Centro studi turistici ci consente di
avere in tempo reale un quadro realistico dell'andamento della
stagione e il buon risultato di luglio dovrebbe essere il preludio
ad un agosto piuttosto positivo, in linea con le previsioni fatte da
un campione di operatori turistici intervistati alla fine del mese
scorso (131 operatori, dal 23 al 28 luglio)' *
Il presidente attribuisce parte del merito di questi dati
lusinghieri anche alla campagna di comunicazione messa a
punto dall'Apt (portale e social network, 350mila brochure
allegate a "D" di Repubblica, affissioni a Roma) pur ribadendo
che "rimangono le difficoltà generali di contesto economico, con
la riduzione del periodo medio di permanenza e la contrazione
della capacità di spesa dei turisti". 'Tuttavia - conclude il
presidente della Provincia - abbiamo ragionevoli speranze che la
stagione estiva 2010 possa concludersi con il segno positivo, e
costituire il punto di svolta rispetto ai problemi che si
protraggono dal 2008' Il costo delle vacanze resta, comunque,
una discriminante non da poco nella scelta della località.
Dall'indagine effettuata a fine luglio fra gli operatori, è emerso
che anche nel periodo estivo il prezzo viene ritenuto l'elemento
determinante e che i turisti apprezzano le offerte speciali. Ben il
42% delle strutture contattate ha infatti segnalato una
diminuzione della spesa degli ospiti, in particolar modo fra le
strutture extralberghiere, agriturismo compreso.
Le località balneari, in questo periodo, restano le mete preferite
della provincia di Grosseto, con una buona propensione di scelta
per le strutture alberghiere, soprattutto a media e alta
classificazione. La domanda del periodo estivo è composta per
circa il 75% da clientela italiana e per il restante da stranieri.
Quanto al 1° semestre 2010, i dati a disposizione (gennaio-aprile
completi, maggio-giugno monitoraggio campione) mostrano una
contrazione della domanda. "Nei primi sei mesi dell'anno spiega l'assessore provinciale al turismo, Gianfranco Chelini sono arrivati nel territorio circa 380mila turisti per oltre 1
milione e mezzo di presenze registrate (nel 2009 gli arrivi
furono poco sopra il milione e le presenze raggiunsero quota 5,8
milioni), con un calo rispettivamente del 10,1% e dell'8,6%
sull'anno precedente. In termini assoluti, le variazioni attese
parlano di un calo di circa 43mila turisti in meno e di 143mila
pernottamenti. Su questo risultato negativo hanno influito
soprattutto le pessime condizioni meteo nei week end di maggio
e giugno e il minor numero di ponti festivi rispetto allo scorso
anno. L'incidenza dei primi sei mesi dell'anno sul totale degli
arrivi e delle presenze è di circa un quarto. I mesi di luglio e
agosto, con l'appendice di settembre, saranno come sempre
determinanti per avere un quadro più completo' "Le aspettative
conclude l'assessore - sono di un incremento più marcato degli
arrivi dei nostri connazionali, ma anche della clientela
straniera".
DISCO VERDE APPROVATO A
MAGGIORANZA DA PALAZZO
ALDOBRANDESCHI Bilancio in
pareggio per l’Apt
APPROVATO a maggioranza il conto consuntivo 2009
dell’agenzia di promozione turistica per il territorio grossetano.
Il bilancio indica l’ottima salute dell’Apt maremmana che chiude
in pareggio il bilancio e che ha potuto, nello scorso anno,
impiegare importanti mezzi nella comunicazione e
valorizzazione del territorio. «Purtroppo non potremo contare
su altrettante risorse nel prossimo futuro, — spiega Gianfranco
Chelini, assessore al turismo — dagli incontri che noi
amministratori della Provincia di Grosseto abbiamo avuto in
Regione si calcola una diminuzione tra il 25 e il 35 per cento
delle risorse per la promozione turistica. I tagli regionali, va
ricordato, sono una conseguenza diretta dei tagli imposti dalla
manovra del Governo. Siamo quindi seriamente preoccupati,
poiché un taglio di questa portata non potrà che limitare
profondamente l’agenda dell’Apt nelle azioni del prossimo
anno». La gestione dell’Apt grossetana consiste nell’utilizzazione
di finanziamenti pubblici per attività promozionali istituzionali,
realizzate prevalentemente attraverso progetti finalizzati che
non rivestono carattere commerciale. L’esercizio finanziario
2009 si è caratterizzato per un’attività volta alla continuazione
delle azioni intraprese in precedenza e alla realizzazione di nuovi
interventi gestionali e promozionali grazie alle disponibilità
finanziarie assegnate. «Oggi siamo ad assicurare l’assoluta
tranquillità della situazione economica dell’Agenzia —
commenta Francesco Tapinassi, direttore dell’Apt — e anche a
combattere la voce dilagante che parla di un’abolizione delle
agenzie di promozione turistica. Alla base di questi rumors c’è,
innanzi tutto, una sostanziale ignoranza riguardo alle due grandi
funzioni svolte dalle Apt: la promozione e l’accoglienza. L’Apt è
in Maremma un’istituzione aggregatrice potente, che produce
azioni, tiene insieme e coordina soggetti spesso distanti e pezzi
del territorio che, in passato, non hanno mai dialogato tra di
loro. Solo Apt può fare questo».
Dopo il buio, boom di presenze a luglio
Dati confortanti arrivano dall’indagine
on line della Provincia
DA INTERNET arrivano buone notizie per il turismo
in Maremma. Dall’elaborazione delle comunicazioni online del
campione di 361 strutture ricettive della provincia (20% del
totale per 18 mila posti letto sui 90 mila totali del territorio),
risulta che luglio si è chiuso con un incremento delle presenze
dell’8,43% sullo stesso mese del 2009. In pratica arrivano più
turisti, ma «rimangono» in Maremma per meno tempo.
«QUESTO DATO — commenta il presidente della Provincia
Leonardo Marras — anche se provvisorio e riferito ad un
campione rappresentativo della nostra offerta turistica, ci dà
qualche motivo di cauto ottimismo rispetto al consuntivo di fine
estate, ed al recupero sulle perdite registrate nel primo semestre,
che però pesa solo per il 28%». Il sistema di monitoraggio on
line messo a punto dalla Provincia e dal Centro studi turistici
consente di avere in tempo reale un quadro realistico
dell’andamento della stagione, e il buon risultato di luglio
dovrebbe essere il preludio a un agosto piuttosto positivo, in
linea con le previsioni fatte da un campione di operatori turistici
intervistati alla fine del mese scorso (131 operatori, dal 23 al 28
luglio). «Credo che la campagna di comunicazione messa a
punto dall’Apt come il portale e social network, e 350 mila
brochure allegate a D di Repubblica — prosegue Marras — abbia
contribuito alla promozione della Maremma come destinazione
turistica di qualità. Naturalmente rimangono le difficoltà
generali di contesto economico, con la riduzione del periodo
medio di permanenza e la contrazione della capacità di spesa dei
turisti. Tuttavia abbiamo ragionevoli speranze che la stagione
estiva 2010 possa concludersi con il segno positivo, e costituire il
punto di svolta rispetto ai problemi che si protraggono dal
2008». Dall’indagine effettuata a fine luglio fra gli operatori, è
emerso che anche nel periodo estivo il prezzo viene ritenuto
l’elemento determinante per la scelta della destinazione, e che i
turisti apprezzano le offerte speciali che prevedono sconti o
agevolazioni. Ben il 42% delle strutture contattate ha infatti
segnalato una diminuzione della spesa degli ospiti, in particolar
modo fra le strutture extralberghiere, agriturismo compreso. Le
località balneari, in questo periodo, restano le mete preferite
della provincia di Grosseto, con una buona propensione di scelta
per le strutture alberghiere, soprattutto a media e alta
classificazione. La domanda del periodo estivo è composta per
circa il 75% da clientela italiana e per il restante da stranieri.
IL TIRRENO
Sorpresa: i turisti aumentano I primi
dati campione di luglio segnalano la
crescita
Presenze più 8,5% rispetto al 2009 Gli ospiti spendono meno ma
il segnale è positivo Marras: «Forse siamo alla svolta per il
futuro»
GROSSETO. Sorpresa: il turismo, nell’anno della crisi, forse
in Maremma non è in crisi. Dall’elaborazione delle
comunicazioni online del campione di 361 strutture ricettive
della provincia (20% del totale, 18mila posti letto sui 90mila del
territorio), risulta che il mese di luglio si è chiuso con un
incremento delle presenze.
Più 8,43% sullo stesso mese del 2009, mente gli arrivi sono
aumentati del 14%.
«Questo dato - commenta il presidente della Provincia Leonardo
Marras - ci dà qualche motivo di cauto ottimismo rispetto al
consuntivo di fine estate, e al recupero sulle perdite registrate
nel primo semestre (gennaio-giugno 2010), che però pesa solo
per un quarto su arrivi e presenze annuali. Il sistema di
monitoraggio on line messo a punto dalla Provincia e dal Centro
studi turistici ci consente di avere in tempo reale un quadro
realistico dell’andamento della stagione, e il buon risultato di
luglio dovrebbe essere il preludio a un agosto piuttosto
positivo».
Secondo Marras qualche motivo, dietro questi dati, c’è: «Credo
che la campagna di comunicazione messa a punto dall’Apt portale e social network, 350mila brochure allegate a “D” di
Repubblica, affissioni a Roma - abbia contribuito alla
promozione della Maremma come destinazione turistica di
qualità. Naturalmente rimangono le difficoltà generali di
contesto economico, con la riduzione del periodo medio di
permanenza e la contrazione della capacità di spesa dei turisti.
Tuttavia - concludeMarras - abbiamo ragionevoli speranze che la
stagione estiva 2010 possa concludersi con il segno positivo, e
costituire il punto di svolta rispetto ai problemi che si
protraggono dal 2008».
Dall’indagine effettuata a fine luglio fra gli operatori, è emerso
che anche nel periodo estivo il prezzo viene ritenuto l’elemento
determinante per la scelta della destinazione, e che i turisti
apprezzano le offerte speciali che prevedono sconti o
agevolazioni. Ben il 42% delle strutture contattate ha infatti
segnalato una diminuzione della spesa degli ospiti.
Le località balneari, in questo periodo, restano le mete preferite
in Maremma, con una buona propensione di scelta per le
strutture alberghiere, soprattutto a media e alta classificazione.
La domanda del periodo estivo è composta per circa il 75% da
clientela italiana e per il restante da stranieri.
Quanto al 1º semestre 2010, i dati a disposizione (gennaio-aprile
completi, maggio-giugno monitoraggio campione) mostrano una
contrazione della domanda: «Nei primi sei mesi dell’anno spiega l’assessore provinciale al turismo, Gianfranco Chelini - c’è
stata una forte diminuzione rispetto al 2009. Hanno influito
soprattutto le pessime condizioni meteo nei weekend di maggio
e giugno, e il minor numero di ponti festivi rispetto allo scorso
anno. I mesi di luglio e agosto, con l’appendice di settembre,
saranno come sempre determinanti per avere un quadro più
completo».
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il tirreno - Comune di Castiglione della Pescaia