COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Provincia di Grosseto Rassegna Stampa Giovedì 5 agosto 2010 IL TIRRENO Sulla spiaggia di Punta Ala Maxi sequestro di merce taroccata EN.GI. PUNTA ALA. Operazione congiunta di guardia costiera e guardia di finanza di Castiglione ieri mattina sulla spiaggia di Punta Ala: un extracomunitario è stato denunciato per commercio abusivo; evasore totale, era sprovvisto di qualsiasi tipo di licenza e di partita Iva. Sequestrata poi a carico di ignoti una quantità di materiale griffato contraffatto: 21 cinture, 8 orologi, 98 occhiali, una borsa, 17 portafogli, 18 magliette, 9 costumi, abbandonati dagli ambulanti in fuga alla vista dei militari intervenuti sul luogo delle operazioni. L’operazione si è svolta sul litorale di Punta Ala tra Casetta Civinini e il Torrente Alma. I controlli hanno riguardato anche le autorizzazioni e il nulla osta degli ambulanti, gli aspetti fiscali connessi all’emissione delle ricevute fiscali e non ultimo la vendita di materiale contraffatto, e il rispetto della regolarità circa l’occupazione dell’arenile da parte dei concessionari demaniali. A completamento dell’operazione a terra, al fine di garantire bagni in sicurezza, il battello costiero GC239 della Guardia Costiera ha provveduto a pattugliare Punta Ala con particolare attenzione al tratto circostante Poggio del Barbiere, elevando contravvenzioni attinenti alla nautica da diporto per mille euro, e provvedendo al sequestro di un natante risultato. CASTIGLIONE L’edilizia pubblica terrà banco in consiglio comunale IL PRESIDENTE del consiglio Mario D’Onofrio ha convocato per domani il prossimo consiglio comunale di Castiglione della Pescaia. La seduta si terrà domani alle 10 in prima convocazione nella sala consiliare «Gabriella Lorenzoni», in piazza Garibaldi. Tredici temi all’ordine del giorno. Ancora massimo spazio all’edilizia pubblica. Si inizia con l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti e alcune comunicazioni di affari generali da parte del sindaco Monica Faenzi. Il presidente con delega all’edilizia privata Mario D’Onofrio, risponderà all’interrogazione consiliare urgente presentata dal consigliere Michele Leone il 13 maggio 2010. Verrà data risposta anche alla mozione presentata il 21 giugno 2010 dai consiglieri Bartoletti, Leone, Signori e Tavarelli, inerente l’individuazione di aree volte ad accogliere piani Peep. Il lungo intervento dell’assessore all’edilizia pubblica, Giulio Ciabatti, si rivolgerà all’adozione della variante al piano di lottizzazione del Santa Maria, all’atto di indirizzo per le energie rinnovabili. L’adozione della variante al piano regolatore per la definizione di area Peep da cedere a cooperative per la formazione di alloggi, in ambito del piano strutturale della città da consolidare, tramite accordo di compensazione urbanistica. CASTIGLIONE INCIDENTE IERI MATTINA SULLA STRADA PROVINCIALE DEL «PADULE» Scontro frontale, tre feriti gravi In ospedale sono finiti due operai e un dipendente comunale TRE PERSONE sono rimaste ferite in maniera grave in un incidente accaduto poco dopo le 8 di ieri di fronte al Comune di Castiglione della Pescaia. Tutte e tre sono state ricoverate all’ospedale «Misericordia». Secondo una prima ricostruzione, l’auto di servizio condotta da da Marco Petragli, dipendente comunale, stava uscendo dal piazzale del municipio per immettersi sulla strada provinciale del Padule. Dopo esser uscito dal cancello e aver svoltato a destra verso il paese la sua Fiat Punto è stata urtata violentemente da un furgone proveniente dal centro abitato sul quale viaggiavano due operai residenti a Castiglione. Quasi uno scontro frontale che ha distrutto la parte anteriore della Punto. Il furgone degli operai, invece, in seguito al violento impatto è finito nel fosso che costeggia la carreggiata. Uno dei due occupanti è stato sbalzato fuori, mentre l’altro è rimasto bloccato dentro. SONO INTERVENUTI gli agenti della polizia municipale, coadiuvati dai carabinieri e dai vigili del fuoco chiamati per estrarre uno dei due operai, rimasto incastrato dentro l’abitacolo. Sul posto è arrivato anche il comandante della stazione dei carabinieri, Marco Quattrocchi. Le tre persone, ferite, sono state trasportate dall’ambulanza della Cri diCastiglione e di Marina e dalla Misericordia di Buriano al Pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto per gli accertamenti medici. I carabinieri di hanno provveduto ai rilievi e a regolare il traffico sulla provinciale. A causa dell’incidente, infatti, si è formata una lunga coda in entrambe le direzioni di marcia fino alle 10 del mattino. Sono ancora da stabilire le responsabilità dell’incidente. IL TIRRENO Tre feriti davanti al Comune Scontro frontale tra furgone e auto, traffico in tilt a Castiglione ENRICO GIOVANNELLI CASTIGLIONE. Spettacolare incidente stradale ieri mattina a Castiglione della Pescaia, di fronte al palazzo Comunale sulla via Castiglionese. Il bilancio è di tre feriti, fortunatamente senza gravi conseguenze. E di un traffico che ha subito forti rallentamenti per quasi tutta la mattinata. Erano da poco passate le otto quando per cause ancora da accertare, un camioncino con a bordo due residenti, Carlo Andreini impresario edile di 43 anni molto conosciuto in paese, e Marcello Mazzarri quarantacinquenne che lavora con lui, è uscito di strada. Coinvolta anche un’auto del Comune, una Fiat Punto guidata da Marco Petragli dipendente comunale di 35 anni, che in quel momento stava uscendo dal parcheggio del palazzo per una commissione. Il camioncino con alla guida il Mazzarri e l’Andreini al posto del passeggero si stava dirigendo in direzione Grosseto, per raggiungere il luogo di lavoro, quando la Punto uscita dal parcheggio si è letteralmente scontrata con il mezzo più pesante, quasi un frontale. La botta è stata violentissima. Il furgone ha deviato la sua corsa, finendo invece nella fossetta laterale a destra. La Fiat è come rimbalzata sul guardrail laterale fermandosi in mezzo alla strada. Marcello Mazzarri che era al volante del camioncino è rimasto incastrato nel mezzo. Carlo Andreini è stato sbalzato fuori, dopo aver divelto il parabrezza, finendo nel campo. Anche Marco Petragli è rimasto dentro l’auto. Immediati i soccorsi che nel giro di qualche minuto hanno raggiunto la provinciale. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani, e poi i carabinieri e l’ambulanza della Croce Rossa. Allertati anche i vigili del fuoco, che hanno dovuto lavorare per estrarre il Mazzarri dal camioncino. L’incidente ha provocato la chiusura dellaCastiglionese, rimasta bloccata almeno fino alle 10. Il traffico è stato deviato nella strada laterale della zona artigianale. Le tre persone rimaste coinvolte nell’incidente sono state poi accompagnate all’ospedale di Grosseto. Per Marco Petragli solo qualche escoriazione, guaribili in pochi giorni. Ai due occupanti del camioncino invece, è stata fatta la tac. Le condizioni non erano considerate preoccupanti, anche se per Carlo Andreini l’esame ha rivelato un forte trauma cervicale. IL TIRRENO SULLA PASSEGGIATA Investito dal trenino dei turisti anziano finisce in ospedale CASTIGLIONE. Trauma cranico e diverse escoriazioni per Giorgio Regoli, settantenne pensionato di Castiglione investito ieri pomeriggio verso le 18, di fronte alla banca Monte dei Paschi di Siena. A urtare il pensionato il trenino che d’estate porta a spasso i turisti per le vie del paese, e che proprio a quell’ora aveva iniziato le sue corse. Ad una prima ricostruzione dell’accaduto, pare che l’anziano sia sbucato dalla fine degli archi che caratterizzano la passeggiata del lungo porto: l’autista del trenino si è accorto solo all’ultimo momento dell’ostacolo, e seppur andando a bassissima velocità e frenando, non ha potuto evitare l’impatto. Sono seguiti attimi di panico, anche perché il pensionato, colpito con l’anteriore sinistro dal trenino, ha subito perso molto sangue dalla testa, e da varie ferite sul corpo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno la stazione proprio di fronte al luogo dell’incidente, e poi i vigili urbani, e in pochi attimi anche l’autoambulanza della Croce Rossa, che dista solo qualche decina di metri dal luogo dell’investimento. Il Regoli è stato trasportato al pronto soccorso a Grosseto per le prime cure, con un evidente trauma cranico, anche se l’anziano è rimasto sempre cosciente. Sul trenino in quel momento c’erano anche alcuni turisti, che hanno assistito in pratica a tutta la scena, fornendo poi le testimonianze. Adesso sarà necessario capire le responsabilità di quello che è successo. E quindi verificare se sia statao imprudnete il pedone ad attraversare oppure l’autista del trenino a non accorgersi che l’anziano stava per attraversare la strada. E.G. Asl, guerra sui revisori dei conti Parte un ricorso contro le nomine della Regione GROSSETO - E' caos sul collegio sindacale della Asi 9. Intorno al decreto con cui il presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci, ha designato come componenti del collegio Gianluca Ancarani (quota Pdl) e Clemente Fiorilli (area Pd) è ormai guerra legale. Una guerra della quale, per la verità, non è investito Ancarani, sulla cui designazione non ha avuto nulla da ridire il professionista della zona nord della Toscana, che nei giorni scorsi ha presentato ricorso in via gerarchica alla Regione per chiedere l'annullamento dei decreto del presidente del Consiglio regionale firmato il 9 luglio e pubblicato sul Burt (il bollettino ufficiale della Regione) il 21 seguente. GROSSETO - E' caos sul collegio sindacale della Asl 9. Come anticipato dal Corriere pochi giorni fa, intorno al decreto con cui il presidente del consiglio regionale, Alberto Monaci, ha designato come componenti del collegio Gianluca Ancarani (quota Pdl) e Clemente Fiorilli (area Pd) è ormai guerra legale. Una guerra della quale, per la verità, non è investito Ancarani, sulla cui designazione non ha avuto nulla da ridire il professionista della zona nord della Toscana, che nei giorni scorsi ha presentato ricorso in via gerarchica alla Regione per chiedere Pannullamento, in via di autotutela, del decreto del presidente del consiglio regionale firmato il 9 luglio e pubblicato sul Burt (il bollettino ufficiale della Regione) il 21 seguente. Il ricorso in via gerarchica è stato sollevato nei riguardi della designazione di Fiorilli. Il professionista che lo ha presentato contesta il fatto che l'esponente Pd abbia usufruito di tre designazioni consecutive nel collegio sindacale della Asl 9 da parte della Regione Toscana, in contrasto con l'articolo 13 della legge 5 del 20008, che non consente "la nomina per più di due mandati consecutivi nello stesso incarico", vietando peraltro anche, per un periodo di due anni, "la nomina in un incarico compreso fra quelli disciplinati (dalla medesima legge, ndr) qualora vi sia stata permanenza in uno stesso incarico per due mandati consecutivi". Finora la Regione non ha effettuato comunicazioni ufficiali rispetto al ricorso gerarchico e questo rende sempre più probabile che la vicenda approdi direttamente al Tar, dove il professionista - candidato anch'egli alla possibile designazione potrebbe rivolgersi qualora non trovi soddisfazione, cioè non veda annullato in via di autotutela il decreto del presidente del consiglio regionale. Per rivolgersi al Tar avrà tempo fino al 21 settembre. Nel frattempo la Asl 9, che per dovuta conoscenza ha ricevuto copia del ricorso gerarchico, non è nelle condizioni di poter insediare il nuovo collegio (la delibera di nomina spetta al direttore generale). Pertanto l'attuale collegio va avanti in regime di prorogatio, che comunque non potrà durare sine die. L'attuale collegio, infatti, è scaduto il 23 gennaio scorso, seppure a Firenze - essendo praticamente a fine legislatura - la designazione era stata rinviata. Come prevede la legge, dopo le elezioni il nuovo presidente del parlamentino toscano ha avocato su di sé questo compito nominando Fiorilli e Ancarani (entrambi già in carica) rilevando "dalla documentazione presentata", che entrambi i due professionisti "sono in regola con le limitazioni per l'esercizio degli incarichi". Questo perché Fiorilli ha svolto un mandato pieno di tre anni (l'attuale) e era subentrato, per un solo anno, nel precedente collegio. Su questo aspetto si è scatenata la battaglia legale, che ora potrebbe sfociare davanti al Tribunale amministrativo regionale. La designazione di Fiorilli e Ancarani si va ad aggiungere a quella di Alessandro Andrei (indicato dai sindaci) e ai professionisti indicati dai Ministeri della Salute e dell'Economia. Per sciogliere i nodi presumibilmente si dovrà attendere settembre. Grosseto PAOLUCCI IMPROVVISA di ALESSANDRO CARLOTTI* IL COMMENTO L’INTERVENTO dell’ assessore Massimiliano Paolucci, in merito alla classificazione del Comune fra i peggiori per un turismo sostenibile, denota una chiara improvvisazione ed incapacità nell’ affrontare le problematiche necessarie per lo sviluppo della Città e del territorio. E’ innegabile che i nostri avi non ci hanno lasciato una torre pendente, ma ci hanno lasciato la cinta muraria, che probabilmente l’ assessore non sa essere una delle poche in Italia e in Europa pressochè intatta, e che invece di essere abbandonata ai barboni, poi pulita e resa fruibile solo per il festival dell’ Unità, potrebbe essere la nostra torre pendente! I nostri antenati li dobbiamo ringraziare anche perché ci hanno preservato un ambiente bellissimo e sano, che solo una attenta programmazione può, anzi deve, trasformare in tante torri pendenti. Le colpe che oggi sembrano orfane in realtà di padri ne hanno molti, il territorio non è stato governato da sconosciuti negli anni passati, a Marina, per fare un esempio, i palazzoni sul mare non sono cresciuti a seguito dei mutamenti climatici. Tuttavia quello che più stupisce è il finale dell’ intervento in cui si chiede agli imprenditori di fare proposte al Comune, perchè l’ assessore li ascolterà. Ma non dovrebbe essere l’ Amministrazione comunale con i suoi atti di indirizzo a governare il territorio, e su essi l’imprenditore a costruire i progetti? Come centrodestra stiamo lavorando per sviluppare il programma. Per me basta un solo punto per la prossima campagna elettorale: migliorare le classifiche da retrocessione ottenute da questa Amministrazione. *Dirigente provinciale Pdl la Repubblica Galli: "Non firmo fogli di partito" E né lui né Cenni sottoscrivono il documento di solidarietà a Verdini "Se mi dimostrassero che è colpevole sarei il primo a tirargli le scarpe in testa" SIMONA POLI Solidarietà a Verdini da "tutto il Pdl toscano" ma Giovanni Galli e Roberto Cenni non firmano il documento. «Non sono iscritto al partito», spiega il capogruppo in Palazzo Vecchio, «non ho mai avuto tessere e non intendo cambiare idea adesso. Se l´inchiesta giudiziaria riguardasse un consigliere comunale sarei il primo a sentirmi chiamato in causa ma su questioni che non mi competono non metto bocca. Per me, da persona cristiana, Verdini è innocente fino al terzo grado di giudizio e merita di restare al suo posto. Dopo di che se mi dimostrassero che è colpevole sarei il primo a tirargli le scarpe in testa, perché avrebbe tradito anche la mia fiducia. ma in questo momento non è affar mio quello che succede a Roma. Sono stato eletto con una lista civica e intendo rappresentare i cittadini, il mio ruolo è quello di lavorare per Firenze. Del resto lo sanno tutti che non prendo ordini: se mi chiedono di parlare a favore della stazione Foster li mando a quel paese, non dico cose che non penso e non firmo fogli di partito». Eppure la defezione di Galli nel Pdl non passa inosservata. Come quella del sindaco Cenni, che ha conquistato la guida del Comune di Prato dopo 60 anni di amministrazione rossa eppure continua a marcare la propria indipendenza rispetto agli ordini di scuderia del potente capogruppo in consiglio regionale, pratese per l´appunto, Alberto Magnolfi. «Il documento di solidarietà a Verdini? Giuro che non l´ho proprio ricevuto», assicura Cenni. «Del resto non sono un tesserato e avrebbe avuto poco senso chiedermi di firmarlo», aggiunge. Le firme raccolte, finora, sono 171, tra eletti in comuni, province e Regione e quadri dirigenti del Pdl toscano. Un numero non straordinario, considerando che solo a Firenze il Pdlconta 300 iscritti. «Il testo è stato elaborato dai coordinatori provinciali, è una riflessione che rispecchia l´anima del Pdl toscano», spiega la responsabile Sanità del partito Anna Maria Celesti, «e sarà discusso da tutti i coordinamenti comunali perché in una fase così complessa vogliamo aprire un confronto schietto tra gli iscritti. Non si parla solo di Verdini, ovviamente, ma della necessità di tenere fede all´impegno preso con gli elettori che ci hanno votati dando fiducia al progetto di Silvio Berlusconi». Oltre a Galli e Cenni non hanno firmato i sette consiglieri comunali dissidenti di Lucca: Dinelli, Baudone, Andreoni, De Luca, Lotti, Modena e Stefani. In compenso ha firmato il sindaco Mauro Favilla. Assenti "giustificati" i parlamentari. «Non ho visto niente, nessuno mi ha chiesto firme e comunque non mi sento più un eletto in Toscana», taglia corto il vicepresidente vicario del gruppo Pdl in Senato Gaetano Quagliariello, un tempo assiduo frequentatore di Lucca come presidente onorario della Fondazione Magna Carta. Anche a Bergamini, Tortoli, Bonciani e Baldini pare che la mail non sia proprio mai stata inviata. Chissà. il Giornale della Toscana Pdl: «Rossi critica la sua legge elettorale» FIRENZE Rossi non si nasconda dietro al dito della legge elettorale regionale da cambiare, ma pensi piuttosto alle proposte che gli abbiamo avanzato per riformare gli strumenti di programmazione regionale adeguandoli alle esigenze di un più moderno governo del territorio». Il capogruppo Pdl in Consiglio regionale, Alberto Magnolfi, risponde così a Enrico Rossi. Il governatore, infatti, in un'intervista rilasciata a L'Unità aveva sostenuto l'ipotesi del segretario Pd Pierluigi Bersani: e cioè evitare il ricorso alle urne e varare «un governo di transizione» per «fare la riforma elettorale». Magnolfi , insomma, punta il dito contro le dichiarazioni del presidente della Toscana, che parla della possibilità di elezioni politiche nel prossimo autunno come di un «pericolo per la democrazia» proprio a causa della legge elettorale in vigore perché non prevede le preferenze. Una legge criticata dal governatore a livello nazionale che però, in Toscana, ha avuto l'appoggio di tutto il Pd. «Ma la legge elettorale nazionale oggi tanto avversata da Rossi ricorda il çapogruppo del Pdl a Palazzo Panciatichi - è modellata proprio su quella della Toscana. E se Rossi su questo tema non ha ben presente come si giunse alla sua definizione, allora potrà essere il suo stesso segretario regionale Manciulli a rinfrescargli la memoria». «Io ricordo bene che proprio i rappresentanti del Pd volevano in tutti i modi evitare che si riaprisse una trattativa sulle preferenze - aggiunge Magnolfi -. Ora Rossi vuole reintrodurle? Beh, noi di argomenti tabù non ne abbiamo mai avuti. Basta che questo argomento non diventi poi la scusa per glissare sulle proposte che abbiamo rivolto alla giunta per il miglior funzionamento delle istituzioni regionali». Ma Rossi insiste: «Lo ripeto ancora. La legge elettorale toscana non ha funzionato e va cambiata: è giusto rimettere la preferenza o il collegio uninominale - ha scritto ieri sulla sua pagina Facebook -. Ma è anche giusto dire - scrive ancora Rossi che a farla fallire è stato lo schieramento che l'ha votata e poi non ha fatto le primarie. Il Pd le ha fatte e gli elettori hanno potuto scegliere i candidati: nel centrodestra sono stati nominati dal Capo. Questa è una differenza da tenere ben presente». Trasporto pubblico locale, tagli necessari o penalizzazione? Bisconti (Sel): "La Maremma paga costi altissimi", De Carolis Ginanneschi (Pd1): "Stimolo a razionalizzare la spesa" GROSSETO - I tagli al trasporto pubblico locale derivanti dalla manovra economica recentemente approvata al centro di due interventi di segno diametralmente opposto. Per Valentino Bisconti, consigliere provinciale di SEL e presidente della III commissione lavori pubblici, trasporti e infrastrutture 'i tagli avranno ripercussioni ancor più pesanti su un territorio come il nostro caratterizzato da vastità di territorio e bassa antropizzazione. E' impensabile, nel momento di difficoltà economica che il Paese sta attraversando, poter compensare la perdita con l'aumento sconsiderato del contributo in denaro che, in nome magari di un'idea di federalismo del tutto sbagliata e poco solidale, i cittadini sarebbero chiamati a dare sia in termini di tariffe che di fiscalità locale. Il risultato quindi non potrà che essere un taglio ai servizi e un abbassamento dei livelli di qualità". "Il nostro territorio, più di altri, si troverà a pagare un costo sociale molto alto - conclude Bisconti -. Oltre al sistema della mobilità locale, quelli rivolti all'autosufficienza e tutto il sistema scolastico, con l'impossibilità a breve di poter tenere in piedi tante piccole realtà scolastiche, che svolgono l'importante funzione di mantenere vivi molti dei nostri centri abitati". Di tutt'altra opinione Alessandro De Carolis Ginanneschi, capogruppo del Pdl in Provincia, per il quale "i tagli alle Autonomie Locali devono essere di stimolo ad un più corretto utilizzo delle risorse, dato che in realtà tendono a porre rimedio a costi immotivatamente dilatati negli anni: in questo senso, i richiami fatti da Marras e Pianigiani alla Regione, per una redistribuzione solidaristica delle risorse, sono sicuramente apprezzabili". "Tuttavia, vi è ancora di più - conclude De Carolis Ginanneschi -. Specificamente sul Trasporto pubblico locale, gli aumenti tariffari e la riduzione del personale paventati da Marras e Pianigiani sono già contenuti - seppure 'tra le righe' - nel 'business plan' elaborato nel 2009 (quindi ben prima della manovra di cui si discute) e funzionale alla costituzione di 'Toscana Mobilità': ma, su questi aumenti e su questa riduzione, pur contestati dal sottoscritto in Consiglio provinciale, sia Marras sia Pianigiani nulla hanno detto". Via libera al consorzio Grosseto Lavoro Il Consiglio provinciale ha approvato studio di fattibilità, statuto e bilancio dell'ente che si occuperà di occupazione GROSSETO - Più vicina la costituzione del Consorzio Grosseto Lavoro. Il consiglio provinciale, nella seduta di martedì, ha approvato a maggioranza con l'astensione della minoranza, lo studio di fattibilità, lo statuto, e il bilancio di previsione 20102012 di questo nuovo organismo promosso da Provincia e Camera di Commercio per lavorare insieme alla riqualificazione delle politiche attive del lavoro. II Consorzio si occuperà della gestione dei servizi specialistici per l'orientamento affiancando e supportando il Centro per l'impiego. In particolare, sarà impegnato nello sviluppo della cultura economica e manageriale attraverso percorsi formativi e informativi e nella valorizzazione del capitale umano con iniziative di riqualificazione e aggiornamento professionale. "Il passaggio in Consiglio - spiega Cinzia Tacconi, assessore alle Politiche del Lavoro - rappresenta un momento fondamentale verso la costituzione dei Consorzio Lavoro, contiamo a settembre di poter essere operativi. Con il nuovo ente vogliamo cogliere le molteplici opportunità di una continua collaborazione tra Provincia e Camera di Commercio nel settore del lavoro. Rispetto alla modalità di gestione diretta dei servizi specialistici, che fino alla costituzione del Consorzio continueranno ad essere gestiti dal Centro per l'impiego attraverso professionalità esterne, il Consorzio consente di recuperare margini di efficienza ed economicità importanti e consente di mantenere lo stesso livello di controllo finora esercitato dalla Provincia sulle attività. In linea coni principi di contenimento della spesa pubblica - annuncia poi la Tacconi - il consiglio di amministrazione del nuovo ente sarà composto da 3 membri che svolgeranno l'incarico a titolo gratuito". Lo studio di fattibilità e il bilancio di previsione indicano che il Consorzio raggiungerà l'equilibrio economico e finanziario già a partire dall'esercizio 2010. I progetti sulle politiche del lavoro che il Consorzio sarà chiamato a realizzare saranno prevalentemente finanziate dalla Provincia che nel 2010, secondo una prima stima, sosterrà le varie attività con 538.320 curo; nel 2011 con 936.450 e nel 2012 con un milione e 197.144 curo. I costi stimati per il funzionamento sono di 49.780 nei 2010, 86.682 nei 2011 e altrettanti nel 2012 coperti da Provincia e Camera di Commercio. Il capitale consortile è di 40.000 curo (20.000 per ogni ente associato). Lo statuto stabilisce che possono entrare a far parte dei Consorzio anche altri Enti pubblici con sede nel territorio provinciale. La nascita del Consorzio era stata annunciata da Marras mesi fa in risposta ad una polemica sollevata dal Pdl. il Giornale della Toscana Pdl: «Agricoltura, vanno chiuse le agenzie regionali» «Via le agenzie regionali come Arsia e Artea, che anziché supportare l’agricoltura la soffocano con mille ostacoli, e meno appesantimenti burocratici: solo così si potrà procedere a un rilancio serio del settore agricolo in Toscana ». Lo affermano i due componenti in quota Pdl nellaCommissioneregionale Agricoltura, Caccia e Pesca Roberto Benedetti, vicepresidente del Consiglio regionale, e Claudio Marignani, vicepresidente della stessa Commissione, entrambi pronti ad avviare una vera e propria campagna permanente per restituire all’agricoltura le condizionied il contesto necessari a un marcato e sereno sviluppo. «Iniziamo dalle Agenzie regionali – spiegano Benedetti e Marignani – perché lo stesso assessore Gianni Salvadori, ascoltato in commissione nelle scorse settimane, ha affermato che i tempi di risposta di Artea, l’Agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura, non sono adeguati rispetto alle esigenze degli imprenditori. Il 21 giugno scorso aveva annunciato un incontro che avrebbe dovuto produrre soluzioni, ma ad oggi non si ha notizia di nessun passo avanti. In questa maniera,unavolta di più, quelle della giunta rimangono mere affermazioni di intenti vuote di contenuti e risultati». E invece, incalzano i due esponenti del Pdl, è proprio di risultati che ci sarebbe un bisogno assoluto: «A dimostrare le pressanti esigenze di azione e innovazione del mondo agricolo ci sono i dati, che parlano di un’età anagrafica media degli attuali occupati del settore pari a oltre 60 anni. È il segno tangibile che, in un momento in cui il richiamo della terra si fa sentire diffusamente anche a livello globale, la Toscana è un passo indietro, privadi appeal per i più giovani e dinamici che magari vorrebbero diventare imprenditori agricoli ma che si trovano davantiundedalo insormontabile di norme, vincoli, lacci e lacciuoli. In questo modo il settore è destinato a spegnersi progressivamente per consunzione, soffocato da tutte quelle sovrastrutture come per l’appunto le agenzie regionali create con lo scopo principale non tanto di sostenere l’agricoltura, quanto di concentrarvi il sistema di controllo e consolidamento del consenso tanto caro alla sinistra ». Pastoie politiche, dunque, prima che burocratiche: «Basti pensare – fa un esempio Marignani – che ci sono casi in cui le aziende agricole sonosottoposte aquattro controlli differenti per uno stesso parametro. È un’assurdità che ingessa ogni potenziale voglia di dinamismo». Per Benedetti la strada è chiara: «Il fallimento delle Agenzieregionali come Arsia e Artea è oggi sotto gli occhi di tutti, giunta compresa. Ma alle parole, ora, debbono seguire i fatti». il Giornale della Toscana Piombino, per le acciaierie la «dead line» è a settembre Oggi si decide il futuro delle Lucchini di Piombino. Sul tavolo della trattativa, il proseguimento dell’attività dell’azienda oppure lo smantellamento e la perdita, tra dipendenti e indotto, di circa 4mila posti di lavoro. E lo spartiacque per la chiusura sarà il mese di settembre. Il patron delle acciaierie, il russo Alexej Mordashov, alla guida della Severstal, la società che ha rilevato le acciaierie piombinesi, si incontrerà oggi con una delegazione istituzionale alla quale parteciperà anche il sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia. All’incontro saranno presenti anche il prefetto, Domenico Mannino, il presidente della Regione, Enrico Rossi, il presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà e il sindaco di Piombino Gianni Anselmi. Sarà il giorno della verità, poiché al termine dell’incontro verrà presentato il piano industriale dello stabilimento siderurgico. Subito dopo sarà la volta del confronto, da parte del vertice dell’azienda, con i sindacati, previsto alle 15,30, nella sede aziendale. Saranno presenti le segreterie di Fim, Fiom e Uilm, della provincia di Livorno, quelli nazionali e i rappresentanti dei lavoratori degli stabilimenti del gruppo Lucchini di Torino, Trieste, Bari e Lecco. Ieri, lo stesso Mordashov, è giunto in Italia dopo aver avuto una consultazione con il vice primo ministro russo. Tema del colloquio anche i problemi della Lucchini. L’esito del colloquio forse lo si potrà conoscere oggi pomeriggio. Da alcune lettere di intenti tra l’Amministrazione Provinciale di Livorno, lo stesso Ad delle acciaierie «ha rimarcato il fatto che può supportare l’impresa, ma non da sola. Mordashov ha rinnovato l’appello alle banche, con le quali ha un negoziato aperto, per la rimodulazione del debito», ha spiegato il presidente della Provincia, Giorgio Kutufà. L’alternativa? Sull’immediato non sembra essercene una, tranne la proposta da parte degli amministratori locali di mettere in vendita l’azienda. Ma non è una novità. Quindi, con la presentazione del piano industriale potrà emergere la buona volontà dell’Ad russo di far proseguire gli stabilimenti piombinesi. Poi saranno i sindacati a cercare una via d’uscita per Mordashov. Per tutte e tre le sigle dei metalmeccanici, infatti, l’altoforno deve essere modernizzato. «Urge un piano di reinvestimenti» è stato detto più volte. Piano, necessario per il mantenimento del ciclo integrale al quale va aggiunto anche l’ammodernamento della laminazione dell’acciaio per permettere l’uscita del prodotto finito. Gianni Anselmi, sindaco di Piombino si augura che «la soluzione avanzata dall’Ad russo non sia di galleggiamento ». Da tempo cerchiamo per Piombino una «proposta industriale e non assistenziale », prosegue. «In questo momento si respira una grande incertezza». In ogni caso, l’annuncio della ricerca di acquirenti interessati alla Lucchini non sembra trovare i favori del mercato della grande industria. «La Severstral si è disimpegnata in mancanza di compratori e il futuro è incerto», ha rimarcato il sindaco. «In questa fase posso solo auspicare aggiunge - che dopo i colloqui, ascolteremo cosa ha da dirci Mordashov. Anche noi abbiamo qualcosa da chiedere. Non ci affezioniamo all’interlocutore, dopo che ha detto che se ne vuole andare». Investire e modernizzare per il sindaco di Piombino. Tuttavia, questo, suona più come un ragionamento politico e sembra non tener conto degli avvenimenti delle acciaierie. Il percorso della Lucchini, in questi ultimi anni, è andato di salvataggio in salvataggio. Difficile parlare di rilancio e nuovi investimenti. «L’obiettivo è di modernizzare la siderurgia non di azzerarla, l’importante è il progetto. Se l’azionista se ne vuole andare, lo dica. Abbiamo bisogno di partner seri», conclude Anselmi. Per i sindacati la strada da seguire è quella intrapresa anni fa per gli stabilimenti Dalmine. In quel progetto, spiegano, «tutti i soggetti coinvolti hanno partecipato in modo attivo e concreto per costruire un protocollo d’intesa per favorire la prospettiva e il futuro dello stabilimento, e quindi, quella dell’economia di un intero territorio». la Repubblica L´AMMISSIONE DI UN ERRORE ALDO SCHIAVONE C´è un passaggio che colpisce molto nell´intervista al presidente Rossi apparsa l´altro giorno su Repubblica: l´esplicita ammissione di un errore, senza riserve e senza attenuanti. E´ un modo di condursi assai inconsueto per un politico, ed è tanto più da apprezzare perché l´errore di cui si parla non è un dettaglio, un elemento ai margini della scena.Esso tocca un aspetto fondamentale nel funzionamento della democrazia: la legge elettorale – il modo cioè attraverso il quale il popolo esercita il proprio potere di scegliere e di autogovernarsi. Rossi dice che il sistema vigente, che toglie ai cittadini il diritto di esprimere preferenze, e blocca le liste sulle decisioni assunte dalle segreterie dei partiti, è ingiusto e sbagliato. E poiché la legge elettorale della Toscana ripete su questo punto la norma nazionale, è sbagliata anch´essa, e va cambiata, ribadisce Rossi, confermando un impegno già preso in campagna elettorale. Molto bene. Diamo un esempio, e facciamolo subito. L´orientamento della Toscana potrebbe essere un´ulteriore spinta a modificare al più presto anche la legge dello Stato. E´ stato detto molte volte in questi anni: ma vale la pena di ripeterlo. Avere una rappresentanza parlamentare – o regionale – in cui solo il diverso peso delle forze politiche è deciso direttamente dal voto, ma dove la scelta delle persone cui deleghiamo la nostra sovranità è attribuita ai vertici dei partiti, stravolge in modo grave la fisiologia del rapporto fra elettori ed eletti. E non soltanto. Un simile meccanismo toglie prestigio e autonomia alle assemblee, che diventano in qualche misura "nominate" dai partiti, una volta che l´elettorato si sia espresso circa la dimensione quantitativa dei diversi gruppi. E questo può avere conseguenze gravi, sul piano del comportamento dei singoli parlamentari, che si sentono meno scelti dal popolo che non dai loro segretari di partito. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, e sono anche cronaca di questi giorni. Questa legge lesiva e pericolosa ha molti padri, come ne ha molti la trasposizione del suo dispositivo sul piano regionale. E purtroppo a entrambi i livelli – e sia pure con responsabilità diverse - la sinistra ha contribuito alla sua approvazione, facendo crescere la distanza fra cittadini e istituzioni, e aumentando la percezione diffusa della politica come un mondo a parte, chiuso e autoreferenziale. Tanto più per questo sono importanti le parole di Rossi. Quando la politica critica se stessa – e lo fa in modo così franco e diretto – vuol dire che abbiamo ancora qualcosa da sperare. Ma ora l´ammissione dell´errore deve diventare qualcosa di più di una felice dichiarazione di principio. La riforma della legge elettorale regionale può trasformarsi in una bandiera della riappropriazione popolare della politica, in una volontà di ricostituzione del rapporto fra elettori ed eletti, che la sinistra deve saper mettere al centro della sua iniziativa – dalla Toscana, per tutto il Paese. «Sani fa perdere tempo al Pd attaccando il segretario uscente» «LE PAROLE di Sani non fanno che far perdere tempo al partito nella ricerca di una sintesi delle varie tesi presenti al suo interno». Se forti erano state le dichiarazioni del deputato Pd, Luca Sani, che aveva definito il segretario del partito, Marzio Scheggi, «politicamente non autorevole» altrettanto forte è la replica di Tiberio Tiberi (nella foto), coordinatore Pd per l’Amiata grossetana, «franceschiniano» e membro dell’esecutivo provinciale del partito. «Onestamente — dice Tiberi — non comprendo il motivo che ha spinto l’onorevole Luca Sani a ritornare sul tema della delegittimazione del segretario provinciale. Uno sport di moda negli ultimi mesi e praticato da alcuni dirigenti del Pdmaremmano: sport che non ha certo agevolato la ricerca della sintesi nelle nomine dei consigli di amministrazione delle società controllate». E per Tiberi il ritornare su questo tema da parte di un autorevole esponente locale e regionale del Pd non aiuta il segretario, e nemmeno l’esecutivo, a portare avanti il mandato affidatogli dalla direzione. «SE LUCA SANI — prosegue Tiberi — voleva ottenere il risultato di stoppare la ricerca di una piattaforma unitaria da presentare al congresso, perché intende comunque proporre una piattaforma facente riferimento alla propria mozione, poteva dircelo chiaramente. Si tratta di un intento ampiamente legittimo. Un chiarimento in questo senso eviterebbe al partito di perdere tempo alla ricerca di sintesi non praticabili e consentirebbe all’organizzazione del partito di sfruttare al meglio, anche in chiave congressuale, i tanti dibattiti presenti nelle decine di feste del Pd che si svolgono nella nostra provincia durante l’estate». Tiberi inoltre reputa ingeneroso tornare a delegittimare, a fine mandato, il segretario e, con esso, il gruppo dirigente che con lui ha collaborato, anche alla luce dei buoni risultati elettorali ottenuti dal Pd negli ultimi anni in provincia, con trend sempre migliori rispetto alla media delle altre province toscane. «Soprattutto — afferma il coordinatore Pd dell’Amiata grossetana — se si fa usando argomenti già dibattuti in più occasioni nel partito e superati, sia dalla comunicazione del segretario a non ricandidarsi al prossimo congresso apparsa da tempo sulla stampa e ribadita a più riprese in direzione, sia dagli esiti delle ultime direzioni provinciali». Comunque Tiberi ricorda che ora, con i congressi di fine settembre la parola passerà agli iscritti, mentre gli organismi dirigenti avranno anche il dovere di proporre agli iscritti piattaforme politicoprogrammatiche e candidature sulle quali aprire il dibattito congressuale. «ANCH’IO — conclude l’esponente democratico — sono convinto che uno dei temi oggi più a cuore dei nostri iscritti ed elettori rispetto ai congressi sia l’esigenza di affrontarli sulla base di una piattaforma politica e di candidature, per la segreteria e per l’assemblea provinciale, ampiamente condivise, che consentano al partito di affrontare al meglio la difficile fase che la nostra provincia e l’Italia intera stanno attraversando. Difficoltà rese ancora più acute dalla manovra finanziaria e dallo sfaldarsi della maggioranza di centrodestra. A questo con il segretario e l’esecutivo lavoreremo nei prossimi giorni; a questo, credo, dovrebbe lavorare tutto il gruppo dirigente del Pd maremmano». IL TIRRENO Attaccare il segretario provinciale non aiuterà nella ricerca di una piattaforma unitaria Ora gli organismi dirigenti devono proporre candidature da sottoporre al dibattito tra gli iscritti A 2 mesi dal congresso mi sembra opportuno ricordare il lavoro svolto dal coordinamento territoriale nella difficile fase della costruzione del Pd nella provincia. Un partito riconosciuto e percepito dai cittadini come forza di governo del territorio in grado di candidarsi credibilmente alle elezioni amministrative dell’anno prossimo sia per la riconferma delle amministrazioni che governa insieme ai suoi alleati di centrosinistra, sia per la riconquista di quei Comuni dove il centrodestra mostra forti perdite di consenso e scarsa capacità di azione amministrativa. Un partito che oggi è impegnato nella delicata fase della ricerca di una piattaforma congressuale per il coordinamento territoriale ampiamente condivisa, dopo il voto della direzione provinciale di venerdì scorso che ha dato mandato al segretario di ricercare nell’esecutivo la sintesi rispetto ai documenti presentati in direzione. Rispetto a questo obiettivo, non comprendo il motivo che ha spinto l’on. Luca Sani a ritornare sul tema della delegittimazione del segretario provinciale, sport di moda negli ultimi mesi praticato da alcuni dirigenti del Pd maremmano: sport che non ha certo agevolato la ricerca della sintesi nelle nomine dei consigli di amministrazione delle società controllate. Il ritornare su questo tema da parte di un autorevole esponente locale e regionale del Pd non aiuta il segretario, e nemmeno l’esecutivo, a portare avanti il mandato. Se Sani voleva ottenere il risultato di stoppare la ricerca di una piattaforma unitaria da presentare al congresso perché intende comunque proporre una piattaforma facente riferimento alla propria mozione, poteva dircelo chiaramente. Si tratta di un intento ampiamente legittimo. Un chiarimento in questo senso eviterebbe al partito di perdere tempo. Anche rispetto ai risultati elettorali ottenuti dal Pd negli ultimi anni in provincia, con trend sempre migliori rispetto alla media delle altre provincie toscane, mi sembra ingeneroso, a fine mandato, tornare a delegittimare il segretario e, con esso, il gruppo dirigente che con lui ha collaborato. Soprattutto se si fa usando argomenti già dibattuti in più occasioni nel partito e superati sia dalla comunicazione del segretario a non ricandidarsi al prossimo congresso apparsa da tempo sulla stampa e ribadita a più riprese in direzione, sia dagli esiti delle ultime direzioni provinciali. Comunque, con i congressi di fine settembre la parola passa agli iscritti, mentre gli organismi dirigenti hanno anche il dovere di proporre agli iscritti delle piattaforme politico-programmatiche e delle candidature sulle quali aprire il confronto e il dibattito congressuale. Anch’io sono convinto che uno dei temi oggi più a cuore dei nostri iscritti ed elettori rispetto ai congressi di fine estate sia l’esigenza di affrontarli sulla base di una piattaforma politica e di candidature per la segreteria e per l’assemblea provinciale ampiamente condivise, che consentano al partito di affrontare al meglio la difficile fase che la nostra provincia e l’Italia intera stanno attraversando. Difficoltà rese ancora più acute dalle scelte compiute dal governo con la manovra finanziaria e dallo sfaldarsi della sua maggioranza parlamentare. A questo con il segretario e l’esecutivo lavoreremo nei prossimi giorni; a questo, credo, dovrebbe lavorare tutto il gruppo dirigente del Pd provinciale. Tiberio Tiberi Esecutivo Coordinamento Territoriale Pd di Grosseto IL TIRRENO «Caso Delfino, strani problemi di email» Ubaldi: perché alla Comunità montana nessuno ha letto la nota della Asl del 1º giugno? Pitigliano. Il consigliere chiede adesso ai sindaci di fare pressioni per prolungare la permanenza dei sette ragazzi PITIGLIANO. Ma la posta elettronica della Comunità montana ha subito un blackout? È la richiesta di Alfredo Ubaldi, capogruppo della lista civica “Ubaldi Sindaco”, alla luce dell’articolo in cui l’Asl 9 servizi sociali dichiara esplicitamente che la Comunità montana Colline del Fiora sapeva le cifre relative al Centro Delfino, in quanto comunicate il 1º giugno per mail. «A questo punto mi chiedo se la posta elettronica della Comunità Montana abbia subito qualche blackout - dice Ubaldi oppure, dato il periodo di ferie, il presidente Ferri non sia stato messo al corrente della posta elettronica ricevuta, visto che nella risposta pervenuta al consigliere Del Buono con protocollo n. 5426 del 19 luglio 2010 Ferri scriveva testualmente: “ad oggi si fa presente che l’Asl 9, per quanto di propria competenza, non ha provveduto alla comunicazione della nuova programmazione finanziaria, e quindi non siamo in grado di conoscere con certezza la spesa che dovranno sostenere i Comuni per garantire l’apertura del Centro Delfino nei 5 giorni settimanali». «Ora conclude Ubaldi - dato che le risorse finanziarie per l’acquisto del secondo pulmino sono state individuate nella richiesta sui bandi Gal-Far Maremma, misura 321, risulta quanto meno essenziale prolungare la permanenza dei ragazzi - 4 di Sorano e 3 di Pitigliano - il più a lungo possibile anche nei tre pomeriggi attualmente scoperti. Chiediamo quindi al presidente della Comunità Montana di migliorare il proprio servizio di posta elettronica, e di richiamare i sindaci per intervenire a sostegno del prolungamento». (an.c.) GAVORRANO PAROLE DI APPREZZAMENTO DEI RAPPRESENTANTI GRECO E TEDESCO Disco verde per il Parco tecnologico Soddisfatti i commissari Unesco E’ COMINCIATA con una sorpresa per il greco Ilias Valiakos , la permanenza nella Colline Metallifere: al termine della cena di gala subito dopo l’arrivo a Montebelli ha dovuto spegnere, felice per l’ attenzione che gli era stata riservata, le candeline sulla torta servita per festeggiare il suo compleanno. E ieri mattina altro colpo «basso» dello staff che guida i due commissari sul percorso del comprensorio metallifero , con il greco inafatti c’è anche il tedesco Henning Zellmer. Di buon’ora arrivo al castello di Scarlino per dominare, con lo sguardo, un panorama di bellezza incredibile e dopo la visita a Terra Rossa, picchiata a Cala Violina e Henning Zellmer, impressionato da tanta bellezza ha promesso che porterà la famiglia in vacanza da queste parti. La mattina intensa di lavori ha portato i commissari, dopo le visite all’area di Scarlino a Follonica alla ex Ilva ed al Museo della Ghisa; poi salita alla Finoria accolti dall’ex presidente Hubert Corsi e dal neo nominato Luca Agresti nonché dal presidente provinciale Marras, dall’assessore Cinzia e Tacconi e dai sindaci o loro delegati del comprensorio metallifero, hanno sottolineato il loro ruolo ed il perché della presenza in Alta Maremma spendendo parole di elogio su quanto fino a quel momento visionato e su quanto alla loro attenzione era già stato sottoposto in forma documentaristica e cartacea. Dalle parole espresse è sembrato di capire che il disco verde per l’ingresso nel patrimonio universale dei geoparchi, per il Parco delle Colline Metallifere, è sulla dirittura d’arrivo. Dopo aver definito una «..gestione democratica » quella del Parco i commissari hanno detto : «Considerateci seduti in mezzo a voi e non da questa parte del tavolo, non siamo solo esaminatori, ma ci possiamo considerare, visto il lavoro che avete fatto e che state facendo, come vostri collaboratori». Nell’auditorium de La Finoria sono intervenuti il sindaco Borghi, il presidente Marras che ha sottolineato lo spirito di cooperazione esistente fra tutte le realtà del territorio. Fra gli interventi quello, ormai da ex presidente, di Hubert Corsi, che ha rivolto gli auguri di buon lavoro a Luca Agresti. Nel pomeriggio la delegazione è salita a Monterotondo,Montieri e Roccastrada; in serata a Massa per Lirica in Piazza e stasera al Teatro delle Rocce per Patty Smith. Roberto Pieralli IL TIRRENO Il posacenere da spiaggia è servito Sabato e domenica la distribuzione gratuita promossa da Marevivo in molti arenili maremmani. E a Grosseto ci pensa il Comune GROSSETO. Rappresentano il 37 per cento dei rifiuti raccolti nel Mar Mediterraneo, hanno un alto contenuto di catrame e nicotina, sostanze velenose, e il loro filtro può impiegare fino a cinque anni per degradarsi. Sono i mozziconi di sigaretta, uno dei rifiuti che si incontra più spesso sulle spiagge italiane. E che, oltre a danneggiare la bellezza dei nostri lidi, minaccia la qualità dell’ambiente. Per contrastare l’abitudine di disperdere mozziconi e sollecitare comportamenti eco-sostenibili, l’associazione Marevivo, in collaborazione con la Japan Tobacco International, lancia la seconda edizione della campagna “Ma il mare non vale una cicca?”, con il patrocinio del ministero dell’ambiente e del corpo delle capitanerie di porto, il supporto del Sindacato italiano balneari e promossa da una madrina d’eccezione: Manuela Arcuri. Su più di 250 spiagge italiane, dal Friuli alla Sicilia passando anche per la Toscana, sabato e domenica saranno distribuiti 80mila posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili, accompagnati da un opuscolo informativo. In provincia di Grosseto saranno 13 le spiagge e le strutture interessate dall’iniziativa: l’Ultima spiaggia di Marina di Chiarone, La Strega di Ansedonia, lo stabilimento balneare Macchiatonda di Capalbio, il Tramonto ad Albinia, i Due Pini a Porto Santo Stefano, la spiaggia libera e la zona del Cannone a Talamone e, a Porto Ercole, gli stabilimenti Mamma Licia, il Tridente, Braccio, la Zonca, il parcheggio e il campeggio della Feniglia. I bagnanti della zona di Grosseto, non devono comunque preoccuparsi: anche se la campagna “Ma il mare non vale una cicca?” non interesserà per questa estate le spiagge del capoluogo maremmano, sono comunque in arrivo 2.500 “cenerini da spiaggia”, posacenere portatili, in plastica colorata, a forma di cono, lavabili e con il logo dell’amministrazione e la dicitura “Città di Grosseto”. Saranno distribuiti infatti, come ha annunciato l’assessore comunale al turismo Massimiliano Paolucci, dal Comune, insieme a cartoline illustrative, nelle spiagge libere di Marina e Principina in tre fine settimana di agosto. C.P. Coldiretti-Maremma, il primo negozio ha aperto i battenti in riva alla laguna Soltanto prodotti locali: tutto nasce e viene trasformato qui. L’inaugurazione COLDIRETTI ha aperto il punto vendita nel centro storico di Orbetello. Ieri il primo giorno, per il primo mini mercato che l’associazione ha aperto in provincia di Grosseto. I prossimi passi dovrebbero riguardare proprio il capoluogo e Follonica, ma al momento quello lagunare è l’unico. Le parole d’ordine sono due: filiera corta. All’interno dello spazio allestito dall’associazione di categoria, infatti, solo prodotti locali, realizzati nella Maremma con materiali maremmani. Nessun prodotto è stato realizzato in Maremma con materiali provenienti da altre parti: tutto nasce e viene trasformato qui. Il taglio di tutti i passaggi intermedi, tra la materia prima e il prodotto finale, e quindi il rapporto diretto tra azienda e consumatore, ha anche l’effetto sul prezzo, che è più basso. Si completa così un passaggio che ha richiesto anni, da quando l’associazione di categoria ha acquistato dal Comune la piccola struttura che si trova nel vicolo dietro al Corso, via Antonelli, dove prima c’erano i bagni pubblici. Qualche ritardo nei lavori, ma ora finalmente tutto è pronto, con tanto di insegna. Restaurata e rimessa a nuova, la piccola costruzione è adesso un piccolo negozio di alimentari gestito direttamente dai produttori. E così la realtà lagunare si prepara a diventare capitale maremmana di questa nuova frontiera del consumo. Già infatti ogni mese l’assessorato all’agricoltura organizza nei giardini chiusi il mercatino della filiera corta, dove è possibile anche in questo caso acquistare direttamente dal produttore. Stessa formula che sta alla base della manifestazione Gustatus, per la quale il consorzio Welcome Maremma è già al lavoro. Per il primo punto vendita della Coldiretti in provincia di Grosseto, l’inaugurazione ufficiale si svolgerà nei prossimi giorni. L’associazione di categoria ha invitato il sindaco-ministro Altero Matteoli per tagliare il nastro. Ma sui banconi sono già a disposizione frutta, carne, verdura e olio. R.B. Izzo: "E' finito il tempo in cui non serviva la promozione" GROSSETO -A proposito di turismo, dal signor Lorenzo Izzo riceviamo e pubblichiamo. "L'analisi sulla 'resa' fra domanda e offerta turistica in ambito alberghiero, svolta dalla presidente Fontana Antonella (sul Corriere, ndr),è lucida e condivisibile. I tempi in cui la Maremma non aveva bisogno di divulgare le proprie attrattive naturali per attirare i turisti sono conclusi. Allora,e lo ricordo bene avendo vissuto alla direzione dell'Ept e poi dell'Apt molti di quegli anni di esplosione turistica,non era facile accogliere tutti coloro che desideravano passare le due settimane in Maremma". "A mio parere - conclude Izzo - occorre trovare, oltre a creare sistema, il modo di rendere la Maremma ancor più 'mitica' (archeologia, terme, gastronomia) per il target dai 50 anni in su, più 'divertente' (manifestazioni di musica moderna, eventi legati alla movida, percorsi di avventura, sentieri ciclabili) dai 20 anni in su e più vivibile e giocosa per il mondo dei bambini. Accogliere con stimoli e... incentivi e, soprattutto, con la massima cortesia e un gran sorriso i nostri ospiti" Turismo, in luglio più arrivi e presenze I dati su un campione del 20% GROSSETO - Mese di luglio positivo per il turismo in Maremma. Un campione di 361 strutture ricettive, circa il 20010 del totale dice che lo scorso mese si è chiuso con un aumento di presenze del1'8,43% sullo stesso periodo del 2009 e + 14% sugli arrivi. GROSSETO - (g.d'o.) I numeri sono numeri e dicono di più delle sensazioni. Dicono ad esempio che il turismo, nonostante spesso le voci degli operatori raccontino di una situazione difficile, la Maremma non sta poi tanto male. Anzi, a luglio ha fatto registrare un'inversione di tendenza rispetto ai primi sei mesi dell'anno. La conferma viene dall'elaborazione delle comunicazioni on line di un campione di 361 strutture ricettive della provincia di Grosseto. Il target, che rappresenta circa il 20°70 del totale delle strutture d'accoglienza pari a 18mila posti letto sui 90mila totali, dice infatti che luglio si è chiuso con un incremento di presenze pari a +8,43% sullo stesso periodo del 2009, mentre gli arrivi sono aumentati addirittura del 14%. Da queste percentuali è fuori quel mercato delle seconde case, che spesso sfugge a calcoli puntuali, ma che secondo stime prudenziali incidono per circa il 18%. E si conferma quanto emerso in occasione della Giornata dell'Economia: il turismo è un comparto decisivo per questo territorio, proiettato come quinta provincia italiana per incidenza del suo valore aggiunto (8,7%, con una crescita delle strutture dell'1,8%. Insomma, un quadro un po' diverso da quello dipinto anche recentemente dagli operatori turistici, che lamentavano, per luglio, un calo di presenze. La Provincia e l'Apt guardano ai primi dati ufficiali con prudente soddisfazione. "Queste percentuali - dice il presidente Leonardo Marras - anche se provvisorie e riferite ad un campione rappresentativo della nostra offerta turistica, ci dà qualche motivo di cauto ottimismo rispetto al consuntivo di fine estate ed al recupero sulle perdite registrate nel primo semestre, che però pesa solo per il 28°70 su arrivi e presenze annuali" Secondo Marras "il sistema di monitoraggio on line messo a punto dalla Provincia e dal Centro studi turistici ci consente di avere in tempo reale un quadro realistico dell'andamento della stagione e il buon risultato di luglio dovrebbe essere il preludio ad un agosto piuttosto positivo, in linea con le previsioni fatte da un campione di operatori turistici intervistati alla fine del mese scorso (131 operatori, dal 23 al 28 luglio)' * Il presidente attribuisce parte del merito di questi dati lusinghieri anche alla campagna di comunicazione messa a punto dall'Apt (portale e social network, 350mila brochure allegate a "D" di Repubblica, affissioni a Roma) pur ribadendo che "rimangono le difficoltà generali di contesto economico, con la riduzione del periodo medio di permanenza e la contrazione della capacità di spesa dei turisti". 'Tuttavia - conclude il presidente della Provincia - abbiamo ragionevoli speranze che la stagione estiva 2010 possa concludersi con il segno positivo, e costituire il punto di svolta rispetto ai problemi che si protraggono dal 2008' Il costo delle vacanze resta, comunque, una discriminante non da poco nella scelta della località. Dall'indagine effettuata a fine luglio fra gli operatori, è emerso che anche nel periodo estivo il prezzo viene ritenuto l'elemento determinante e che i turisti apprezzano le offerte speciali. Ben il 42% delle strutture contattate ha infatti segnalato una diminuzione della spesa degli ospiti, in particolar modo fra le strutture extralberghiere, agriturismo compreso. Le località balneari, in questo periodo, restano le mete preferite della provincia di Grosseto, con una buona propensione di scelta per le strutture alberghiere, soprattutto a media e alta classificazione. La domanda del periodo estivo è composta per circa il 75% da clientela italiana e per il restante da stranieri. Quanto al 1° semestre 2010, i dati a disposizione (gennaio-aprile completi, maggio-giugno monitoraggio campione) mostrano una contrazione della domanda. "Nei primi sei mesi dell'anno spiega l'assessore provinciale al turismo, Gianfranco Chelini sono arrivati nel territorio circa 380mila turisti per oltre 1 milione e mezzo di presenze registrate (nel 2009 gli arrivi furono poco sopra il milione e le presenze raggiunsero quota 5,8 milioni), con un calo rispettivamente del 10,1% e dell'8,6% sull'anno precedente. In termini assoluti, le variazioni attese parlano di un calo di circa 43mila turisti in meno e di 143mila pernottamenti. Su questo risultato negativo hanno influito soprattutto le pessime condizioni meteo nei week end di maggio e giugno e il minor numero di ponti festivi rispetto allo scorso anno. L'incidenza dei primi sei mesi dell'anno sul totale degli arrivi e delle presenze è di circa un quarto. I mesi di luglio e agosto, con l'appendice di settembre, saranno come sempre determinanti per avere un quadro più completo' "Le aspettative conclude l'assessore - sono di un incremento più marcato degli arrivi dei nostri connazionali, ma anche della clientela straniera". DISCO VERDE APPROVATO A MAGGIORANZA DA PALAZZO ALDOBRANDESCHI Bilancio in pareggio per l’Apt APPROVATO a maggioranza il conto consuntivo 2009 dell’agenzia di promozione turistica per il territorio grossetano. Il bilancio indica l’ottima salute dell’Apt maremmana che chiude in pareggio il bilancio e che ha potuto, nello scorso anno, impiegare importanti mezzi nella comunicazione e valorizzazione del territorio. «Purtroppo non potremo contare su altrettante risorse nel prossimo futuro, — spiega Gianfranco Chelini, assessore al turismo — dagli incontri che noi amministratori della Provincia di Grosseto abbiamo avuto in Regione si calcola una diminuzione tra il 25 e il 35 per cento delle risorse per la promozione turistica. I tagli regionali, va ricordato, sono una conseguenza diretta dei tagli imposti dalla manovra del Governo. Siamo quindi seriamente preoccupati, poiché un taglio di questa portata non potrà che limitare profondamente l’agenda dell’Apt nelle azioni del prossimo anno». La gestione dell’Apt grossetana consiste nell’utilizzazione di finanziamenti pubblici per attività promozionali istituzionali, realizzate prevalentemente attraverso progetti finalizzati che non rivestono carattere commerciale. L’esercizio finanziario 2009 si è caratterizzato per un’attività volta alla continuazione delle azioni intraprese in precedenza e alla realizzazione di nuovi interventi gestionali e promozionali grazie alle disponibilità finanziarie assegnate. «Oggi siamo ad assicurare l’assoluta tranquillità della situazione economica dell’Agenzia — commenta Francesco Tapinassi, direttore dell’Apt — e anche a combattere la voce dilagante che parla di un’abolizione delle agenzie di promozione turistica. Alla base di questi rumors c’è, innanzi tutto, una sostanziale ignoranza riguardo alle due grandi funzioni svolte dalle Apt: la promozione e l’accoglienza. L’Apt è in Maremma un’istituzione aggregatrice potente, che produce azioni, tiene insieme e coordina soggetti spesso distanti e pezzi del territorio che, in passato, non hanno mai dialogato tra di loro. Solo Apt può fare questo». Dopo il buio, boom di presenze a luglio Dati confortanti arrivano dall’indagine on line della Provincia DA INTERNET arrivano buone notizie per il turismo in Maremma. Dall’elaborazione delle comunicazioni online del campione di 361 strutture ricettive della provincia (20% del totale per 18 mila posti letto sui 90 mila totali del territorio), risulta che luglio si è chiuso con un incremento delle presenze dell’8,43% sullo stesso mese del 2009. In pratica arrivano più turisti, ma «rimangono» in Maremma per meno tempo. «QUESTO DATO — commenta il presidente della Provincia Leonardo Marras — anche se provvisorio e riferito ad un campione rappresentativo della nostra offerta turistica, ci dà qualche motivo di cauto ottimismo rispetto al consuntivo di fine estate, ed al recupero sulle perdite registrate nel primo semestre, che però pesa solo per il 28%». Il sistema di monitoraggio on line messo a punto dalla Provincia e dal Centro studi turistici consente di avere in tempo reale un quadro realistico dell’andamento della stagione, e il buon risultato di luglio dovrebbe essere il preludio a un agosto piuttosto positivo, in linea con le previsioni fatte da un campione di operatori turistici intervistati alla fine del mese scorso (131 operatori, dal 23 al 28 luglio). «Credo che la campagna di comunicazione messa a punto dall’Apt come il portale e social network, e 350 mila brochure allegate a D di Repubblica — prosegue Marras — abbia contribuito alla promozione della Maremma come destinazione turistica di qualità. Naturalmente rimangono le difficoltà generali di contesto economico, con la riduzione del periodo medio di permanenza e la contrazione della capacità di spesa dei turisti. Tuttavia abbiamo ragionevoli speranze che la stagione estiva 2010 possa concludersi con il segno positivo, e costituire il punto di svolta rispetto ai problemi che si protraggono dal 2008». Dall’indagine effettuata a fine luglio fra gli operatori, è emerso che anche nel periodo estivo il prezzo viene ritenuto l’elemento determinante per la scelta della destinazione, e che i turisti apprezzano le offerte speciali che prevedono sconti o agevolazioni. Ben il 42% delle strutture contattate ha infatti segnalato una diminuzione della spesa degli ospiti, in particolar modo fra le strutture extralberghiere, agriturismo compreso. Le località balneari, in questo periodo, restano le mete preferite della provincia di Grosseto, con una buona propensione di scelta per le strutture alberghiere, soprattutto a media e alta classificazione. La domanda del periodo estivo è composta per circa il 75% da clientela italiana e per il restante da stranieri. IL TIRRENO Sorpresa: i turisti aumentano I primi dati campione di luglio segnalano la crescita Presenze più 8,5% rispetto al 2009 Gli ospiti spendono meno ma il segnale è positivo Marras: «Forse siamo alla svolta per il futuro» GROSSETO. Sorpresa: il turismo, nell’anno della crisi, forse in Maremma non è in crisi. Dall’elaborazione delle comunicazioni online del campione di 361 strutture ricettive della provincia (20% del totale, 18mila posti letto sui 90mila del territorio), risulta che il mese di luglio si è chiuso con un incremento delle presenze. Più 8,43% sullo stesso mese del 2009, mente gli arrivi sono aumentati del 14%. «Questo dato - commenta il presidente della Provincia Leonardo Marras - ci dà qualche motivo di cauto ottimismo rispetto al consuntivo di fine estate, e al recupero sulle perdite registrate nel primo semestre (gennaio-giugno 2010), che però pesa solo per un quarto su arrivi e presenze annuali. Il sistema di monitoraggio on line messo a punto dalla Provincia e dal Centro studi turistici ci consente di avere in tempo reale un quadro realistico dell’andamento della stagione, e il buon risultato di luglio dovrebbe essere il preludio a un agosto piuttosto positivo». Secondo Marras qualche motivo, dietro questi dati, c’è: «Credo che la campagna di comunicazione messa a punto dall’Apt portale e social network, 350mila brochure allegate a “D” di Repubblica, affissioni a Roma - abbia contribuito alla promozione della Maremma come destinazione turistica di qualità. Naturalmente rimangono le difficoltà generali di contesto economico, con la riduzione del periodo medio di permanenza e la contrazione della capacità di spesa dei turisti. Tuttavia - concludeMarras - abbiamo ragionevoli speranze che la stagione estiva 2010 possa concludersi con il segno positivo, e costituire il punto di svolta rispetto ai problemi che si protraggono dal 2008». Dall’indagine effettuata a fine luglio fra gli operatori, è emerso che anche nel periodo estivo il prezzo viene ritenuto l’elemento determinante per la scelta della destinazione, e che i turisti apprezzano le offerte speciali che prevedono sconti o agevolazioni. Ben il 42% delle strutture contattate ha infatti segnalato una diminuzione della spesa degli ospiti. Le località balneari, in questo periodo, restano le mete preferite in Maremma, con una buona propensione di scelta per le strutture alberghiere, soprattutto a media e alta classificazione. La domanda del periodo estivo è composta per circa il 75% da clientela italiana e per il restante da stranieri. Quanto al 1º semestre 2010, i dati a disposizione (gennaio-aprile completi, maggio-giugno monitoraggio campione) mostrano una contrazione della domanda: «Nei primi sei mesi dell’anno spiega l’assessore provinciale al turismo, Gianfranco Chelini - c’è stata una forte diminuzione rispetto al 2009. Hanno influito soprattutto le pessime condizioni meteo nei weekend di maggio e giugno, e il minor numero di ponti festivi rispetto allo scorso anno. I mesi di luglio e agosto, con l’appendice di settembre, saranno come sempre determinanti per avere un quadro più completo».