Chisiamoecosafacciamo
in 1 Distr
80. ibu
000 ito
cop
ie
Since
1995
FEBBRAIO 2013 - WWW.CPAONLUS.ORG - [email protected]
CPA Onlus
2
Febbraio 2013
«Siamosolouominich
IL PRESIDENTE ONORARIO
ROBERTO FORMIGONI
«Sono certo del vostro
impegno anche in futuro»
Carissimi, sono molto lieto per lo spazio che mi
concedete nella vostra
presentazione di quello
che siete e fate. Questo
mi offre l’occasione, anzitutto, per ribadire come, in tutti questi anni, il
Governo regionale lombardo abbia sostenuto e
apprezzato ogni vostro
nuovo traguardo: da molto tempo, infatti, siamo
tutti insieme impegnati nel miglioramento costante del nostro Sistema Sanitario e, in particolare, attenti alla prevenzione e alla cura del
tumore.
Siamo consapevoli, infatti, che il cancro è una
sfida possibile e che di cancro si può guarire. Fino
agli anni Cinquanta l’oncologia si faceva con i
bisturi e la radioterapia. In mezzo secolo le
prospettive sono profondamente cambiate, anche se certamente il lavoro non è ancora terminato. Il costante aumento del numero di persone colpite da tumori deve spronare il mondo
sanitario e quello istituzionale a iniziative sempre
più sinergiche per lo sviluppo della ricerca scientifica, il potenziamento dell’innovazione tecnologica, la garanzia della continuità e della qualità
delle cure sul territorio e in particolare a livello
domiciliare.
Fondamentale in questo processo è la presenza
di servizi capaci di governare la rete, in una
visione che sia in grado di coinvolgere anche la
società civile, il mondo del volontariato, del no
profit e di quanti possano supportare il paziente
oltre che nella dimensione terapeutica anche in
quella affettiva e relazionale. E’ per questo che
abbiamo lavorato col massimo sforzo, e vogliamo
continuare a farlo, per creare un sistema di rete
territoriale che sia realmente in grado di incontrare tutti i pazienti e le loro famiglie, cogliendone le esigenze e fornendo risposte in
tempi rapidi.
Queste brevi considerazioni vogliono sottolineare
l’attualità e l’importanza dell’attività di Cancro
Primo Aiuto, che rappresenta un frutto concreto
per il raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi.
Un frutto pieno di speranza per i numerosi pazienti
a cui fornite supporto, e su cui è quotidianamente
concentrato tutto il nostro impegno.
Sono certo, dunque, che anche in futuro sarete in
grado di rilanciare con passione e professionalità
il vostro impegno quotidiano di cura ed assistenza.
.
E’ lo slogan che contraddistingue Cancro Primo Aiuto: «Siamo solo uomini che aiutano altri uomini». A coniarlo è stato
Walter Fontana, un uomo
geniale e generoso, nel
nome del quale questa
associazione è nata e cresciuta.
Walter Fontana era
brianzolo e aveva le caratteristiche migliori della
sua terra, il coraggio dell’industriale illuminato,
istintivo con la visione volta ad ampi orizzonti. Combattente in terra di Russia
con l’autoreparto della divisione sforzesca riuscì
miracolosamente a evitare l’accerchiamento nemico dell’offensiva russa
del 1943. A fine conflitto
diede il suo determinante
contributo per la creazione dell’impresa di famiglia.
Grande imprenditore,
fine politico, uomo di spirito, eletto senatore nel
1988 nel collegio di Monza, fu presidente della Federmeccanica e della Federlombarda. Per ben dodici anni fu presidente
dell’A.I.M.B. (Associazione Industriali Monza e
Brianza) dal 1979 al 1991,
e poi sindaco della sua
città, Briosco, Tra gli altri
suoi titoli figurano anche:
L’Associazione Cancro Primo Aiuto è dedicata a Walter Fontana
(nella foto).
Dedicò tutta la
sua vita all’impresa di famiglia e alla politica. Fu senatore per la Dc,
eletto a Monza
nel 1988, e per
dodici anni
presidente
dell’Associazione Industriali di Monza e Brianza
dal 1979 al
1991
presidente della Commis- rella e i fondatori della
sione Industria del Senato Onlus Cancro Primo Aiuto
oltre che della Camera di hanno preso l’ispirazione
Commercio Italo-Cinese, per realizzare questa associazione
membro delche nel motla Giunta
esecutiva di Nel 2012 hanno avuto to sintetizza
la sua misC o n f i n d urapporti con Cancro sione.
stria, viceLa Onlus
presidente
Primo Aiuto 18 mila
Cancro Pridella Banca
del Monte di pazienti per un totale mo Aiuto non
Milano e pre- di 36 mila prestazioni ha scopo di
lucro e prosidente delpone iniziative nel campo
l’Accademia di Brera.
Sempre vivo è il suo dell’assistenza socio-saricordo, il suo insegna- nitaria a favore degli ammento basato sull’altrui- malati di cancro e dei loro
smo e sulla disponibilità familiari. Sostenuta da olnell’aiutare gli altri. E’ sul- tre 90 sponsor, tra enti
l’esempio di questo uomo pubblici, associazioni imbenefico che la figlia Mi- prenditoriali e soprattutto
t
Il Comitato tecnico-scientifico
Per selezionare i progetti da sostenere,
economicamente e con varie iniziative,
l’Associazione Cancro Primo Aiuto si affida alla valutazione di un Comitato
tecnico-scientifico. il gruppo è presieduto da Dario
Maggioni, direttore di Chirurgia generale presso l’Azienda ospedaliera di Desio
e Vimercate, ha come past
president Massimo Castoldi (direttore sanitario degli
Istituti Clinici Zucchi), e come vicepresidenti Donato
Valenti (responsabile dell’Azienda ospedaliera della Valtellina e
della Valchiavenna per il Dipartimento
di Cure Palliative), Antonio Ardizzoia
(direttore di Oncologia all’Azienda
ospedaliera di Lecco), Paolo Bidoli (primario e direttore dell’Oncologia Medica
al San Gerardo di Monza),
Paola Marenco (responsabile Trapianti di Midollo dell’Ospedale Niguarda di Milano) e Carlo Soatti (direttore di Radioterapia presso
l’Azienda ospedaliera della
Provincia di Lodi).
Fanno, poi, parte del Comitato un’altra cinquantina
di medici che vengono consultati a seconda delle competenze e
del progetto sottoposto alla Onlus.
.
CPA Onlus
3
Febbraio 2013
heaiutanoaltriuomini»
.
aziende private, l’Associazione brianzola estende la sua azione nell’ambito territoriale della Lombardia, in particolare nelle
oltre quaranta strutture
sanitarie in cui si è consolidata una collaborazione, distribuite nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi,
Milano, Monza e Brianza,
Pavia, Sondrio e Varese e
da poco anche con il “Gaslini” di Genova.
Nel corso del 2012 hanno avuto rapporti con l’associazione circa 18 mila
pazienti per un totale di
quasi 36 mila prestazioni,
con un incremento del
20% rispetto all’anno precedente. Sono 31 i collaboratori sostenuti economicamente dalla Onlus
e un centinaio i medici
volontari collegati a Cancro Primo Aiuto.
Il Consiglio di Amministrazione
La Onlus Cancro Primo
Aiuto che ha nel governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, il presidente onorario, è guidata
da un Consiglio di amministrazione in cui siedono i
rappresentanti delle aziende sostenitrici. Amministratore delegato è Flavio
Ferrari, marito di Mirella
Fontana, figlia del senatore
Walter. Presidente Alessio
Barbazza, mentre presidente vicario è Massimo
Manelli. Ci sono poi cinque
vicepresidenti rappresentativi dei territori dove si
opera: Antonio Bartesaghi
(Lecco), Roberto Ciceri
(Monza e Brianza), Andrea
Galbiati (Monza e Brianza),
Gianni Galimberti (Monza
e Brianza), Pierantonio
Agrati (Milano-Lodi) e Pli-
DISTRIBUITI 7 MILIONI DI EURO
Sette milioni di euro. E’ la cifra che dall’atto della
Sua fondazione, quasi vent'anni fa, a tutto il 2012,
la Onlus Cancro Primo Aiuto è riuscita a mettere a
disposizione della sanità lombarda, soprattutto
pubblica ma anche privata accreditata. Questo
grazie a donazioni proprie e collaborazioni con
sponsor privati e aziende, portando avanti iniziative a 360 gradi. Seppur in presenza della crisi,
il bilancio 2012 si è chiuso con oltre un milione di
euro. E il 2013 si prospetta positivo.
AMMINISTRATORE DELEGATO, PRESIDENTE E VICE
I vertici della Onlus Cancro Primo Aiuto: sopra, da sinistra, l’amministratore delegato Flavio Ferrari e il presidente Alessio Barbazza.
A destra, dall’alto, il presidente vicario Massimo Manelli e i cinque
vicepresidenti rappresentativi dei territori su cui l’associazione opera: Antonio Bartesaghi (Lecco), Roberto Ciceri (Monza e Brianza),
Andrea Galbiati (Monza e Brianza), Gianni Galimberti (Monza e Brianza), Pierantonio Agrati (Milano-Lodi) e Plinio Vanini (Sondrio)
nio Vanini (Sondrio).
Gli altri membri del CdA
sono: Fabio Annettoni, Giuseppe Asti, Mario Barzaghi, Francesco Benvenuto,
Luca Bertola, Andrea Bianconi, Mauro Bolis, Fausto
Bormolini, Alessandro Ciceri, Gabriele Cogliati, Umberto Colli, Achille Colombo, Giulio Colombo, Luigi
Colombo, Roberto Colombo, Sergio Colombo, Stefano Cota, Alberto Dossi,
Corrado Fabi, Francesco
Ferri, Cristina Galbusera,
Orlando Giacomelli, Patri-
Da sinistra in
alto, in senso
orario: il past
president Massimo Castoldi
e i vicepresidenti Donato
Valenti, Antonio Ardizzoia,
Paolo Bidoli,
Paola Marenco
e Carlo Soatti.
Nella pagina
precedente il
presidente del
Comitato tecnico-scientifico
di Cancro Primo Aiuto, Dario Maggioni
zia Guglielmana, Luigi
Landra, Luigi Lapsus, Guido Locati, Federico Lundari, Alessandro Maggioni,
Luigi Maggioni, Paolo Mainetti, Roberto Morigi, Oriano Mostacchi, Daniele
Paggiaro, Pietro Palella,
Massimo Panzeri, Laura
Parigi, Aristide Radaelli, Aldo Rainoldi, Fabrizio Rasero, Manuel Riboldi, Paolo
Robustelli, Marco Rocca,
Maurizio Sacchi, Matteo
Salvini, Romeo Sozzi, Anna
Tarabini, Marco Teli, Filippo Testorelli, Marco Veggetti e Franco Vismara. Del
Consiglio fa parte anche il
past president Sergio
Schena.
Il tesoriere è Domenico
Ceppi e il segretario Marco
Ferrari. C’è, infine, il collegio dei revisori presieduto da Oreste De Fabris e
composto dai sindaci Maria Clotilde Fumagalli e Monica Confalonieri.
CPA Onlus
4
Febbraio 2013
INTERVISTA/1 A Dario Maggioni, presidente del Comitato tecnico-scientifico di Cancro Primo Aiuto
«Sta a noi valutare la validità delle proposte»
Sempre maggiori le richieste degli ospedali lombardi, anche nel settore della formazione
Al vertice del Comitato cro Primo Aiuto.
tecnico-scientifico della In cosa consiste l’attività
Onlus Cancro Primo Aiuto d e l C o m i t a t o t e c n ic’è il dottor Dario Maggio- co-scientifico?
ni, 54 anni, direttore del- Cancro Primo Aiuto è orl’Unità operativa di Chirur- mai molto conosciuta nel
gia generale dell’Ospeda- sistema sanitario lombarle di Desio. Proviene da do. Per cui al suo indirizzo
una storia professionale arrivano diverse richieste
e vengono
v e n t i c i npresentati
quennale di
progetti che
collaborazione con il pro- «E’ importante aiutare richiedono,
fessor Rafchi lavora ad alto livello magari, un
sostegno
faele Pugliese, indiscus- in campo oncologico economico. Il
so leader naper migliorare i suoi nostro compito è quello
zionale e instandard di cura»
di vagliare
ternazionale
q u e s t e r inell’ambito
della chirurgia mini-inva- chieste e di indicare quelle
siva. A Desio ha portato la a cui possiamo rispondere
sua esperienza coronata o che hanno priorità su
dall’attribuzione dell’Alta altre».
Specializzazione in Chi- Ci faccia qualche esempio
rurgia Oncologica confe- degli ambiti in cui vi muoritagli nel 2002 dall’Azien- vete
da Ospedaliera Niguarda «Direi che non ci sono
Cà Granda, dove ha svolto limiti. All’Associaziola sua attività per circa ne arrivano richieste di
vent’anni. Dal 2010 il dot- ogni genere, dalla netor Maggioni è appunto di- cessità di un pullmino o
rettore scientifico di Can- di un’auto, per il traspor-
t
to dei malati o degli operatori degli hospice, all’esigenza di arredare un reparto di ospedale: richieste su cui è chiamato a
rispondere direttamente il
Consiglio di Amministrazione di Cancro Primo Aiuto. A volte, però, vengono
presentati progetti più
complessi come quello
portato avanti dall’Ospedale Niguarda di Milano sulla diagnosi precoce
del tumore maligno all’endometrio attraverso tecniche
non inva-
INTERVISTA/2 Al vicepresidente del Comitato, Donato Valenti
cro Primo Aiuto ha sostenuto anche la formazione
degli operatori o attraverso borse di studio o attraverso corsi particolari».
Per concludere, una domanda più personale: il
suo ruolo di direttore
scientifico di Cancro Primo Aiuto che implicazioni
ha nell’attività clinica quotidiana?
«In questi anni ho seguito
diversi progetti oncologici
di assoluta rilevanza
scientifica, cui Cancro Primo Aiuto ha dato un impulso economico e comunicativo. E’ molto importante poter aiutare chi lavora ad alto livello in campo chirurgico oncologico
per migliorare i suoi standard di cura, senza perdere di vista il paziente ed
il suo bisogno: Cancro Primo Aiuto ha questa duplice vocazione».
sive in grado anche di cogliere come la malattia si
sta diffondendo; oppure
quello degli Ospedali Riuniti di Bergamo riguardante il carcinoma ovarico,
che prevede l’utilizzo di
nuove tecniche di intervento. E’ su questi ultimi
interventi che il Comitato è
chiamato a dare un parere».
Siete attenti anche alla
formazione,
«Riteniamo fondamentale la presenza negli
ospedali di medici all’altezza delle situazioni. Per cui, là dove
è stato possibile, Can-
Dario Maggioni, 54 anni, primario di Chirurgia generale dell’Ospedale di Desio, è presidente
del Comitato tecnico-scientifico
di Cancro Primo Aiuto
INIZIATIVE
«Progetti all’avanguardia»
Si è cercato di dare una mano
anche a molte altre associazioni
Basti pensare alla cartella clinica informatizzata. Siamo stati i primi a introdurla nel nostro servizio di cure palliative e questo proprio grazie al contributo economico di Cancro Primo Aiuto. La stiamo utilizzando da
tempo negli Hospice e da
gennaio anche gli operatori
che vanno a domicilio dei
pazienti hanno cominciato
a trasmettere i dati via internet utilizzando i tablet».
Grazie sempre al contributo di Cancro Primo Aiuto,
sono stati attivati molteplici
altri interventi. «Penso, ad
esempio, a quello di un fisioterapista a domicilio e in
Hospice - ha continuato il responsabile
delle Cure Palliative per l’Azienda
ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna - fondamentale soprattutto
per alcuni malati di cancro. E poi alla
possibilità di avere degli ausiliari che
possono dare una mano alle famiglie
soprattutto sotto l’aspetto dell’igiene
quotidiana dei malati».
Nel corso degli ultimi anni, l’incontro con altre
associazioni di volontariato che operano in Lombardia ha dato vita a iniziative comuni. Cancro Primo
Aiuto, là dov’è stato possibile, ha sempre cercato di
dare una mano. Per evidenziare il modo di operare
della Onlus brianzola, ricordiamo, ad esempio alcune delle operazioni portate avanti nel 2012: lo
scorso dicembre, è stato donato un defibrillatore
all’Associazione Brianza per il Cuore; pochi mesi
prima, ai piccoli del Reparto di Cardiochirurgia
pediatrica dell’I.R.C.C.S. Policlinico San Donato,
Cancro Primo Aiuto ha donato trecento copie di
“Sssshhh… Nonna Adri racconta”, una raccolta di
fiabe scritte da Adriana Tofani e illustrate da Maria
Clara Poggi; all’A.M.S. Associazione Malattie del
Sangue sono stati elargiti 15 mila euro per le loro
attività; infine, a inizio 2012, alla Casa di riposo di
Sondrio sono state donate dieci poltrone relax.
Numerose, comunque, le collaborazioni portate
avanti in questi anni con altre associazioni. Ci piace
ricordarne almeno alcune come quelle con il Comitato Maria Letizia Verga di Monza, l’Associazione
Siro Mauro di Sondalo, “Il Mantello” di Mariano
Comense, l’“Associazione Guida Oncologica” di
Monza, “Insieme per l’Oncologia e l’Ematologia Alta
Valtellina” di Sondalo e la Fondazione Veronesi di
Milano.
Un ambito dove le attività di Cancro
Primo Aiuto hanno trovato concreta
realizzazione e si stanno sviluppando
con una serie di iniziative sempre maggiori è sicuramente quello degli hospice. Il punto di riferimento su questa materia
all’interno del Comitato
tecnico-scientifico della
Onlus brianzola è il vicepresidente Donato Valenti
(nella foto), responsabile
delle Cure Palliative per
l’Azienda ospedaliera
della Valtellina e della Valchiavenna. A lui il compito
di presentare le molteplici
attività che nel tempo hanno fatto di Cancro Primo Aiuto un’associazione di riferimento.
«Detto dello straordinario contributo
per la realizzazione degli Hospice in
Valtellina, in particolare di quello di
Morbegno, bisogna anche sottolineare
gli sforzi fatti da Cancro Primo Aiuto per
implementare servizi, anche molto innovativi, in Valtellina - spiega Valenti .
.
CPA Onlus
5
Febbraio 2013
Un cancro ti cambia la vita.
Lo sanno bene quelli a cui
viene diagnosticato, ma
anche i familiari. Su loro,
purtroppo, aleggia lo spettro dell’incurabilità e della
morte. A volte in modo così
opprimente da originare
sindromi clinicamente rilevanti che vanno a intaccare il benessere psicologico della persona e rischiano di avere ricadute
significative anche nel trattamento clinico in corso,
che si manifestano con atteggiamenti di scarsa motivazione e fiducia nella
cura.
Ecco perché Cancro Primo Aiuto, in diversi reparti
di oncologia e hospice, ha
avviato alcuni progetti di
collaborazione per sostenere finanziariamente l’intervento di uno psicologo.
IL SERVIZIO
Il sostegno psicologico
Nei reparti oncologici
Ne è un esempio l’Unità
Operativa di Radioterapia
dell’Azienda Ospedaliera
San Gerardo di Monza,
dove una borsa finanziata
da Cancro Primo Aiuto ha
reso possibile un progetto
di collaborazione tra l’Unità di Psicologia Clinica e
il Dipartimento Oncologico. «I pazienti che si sottopongono a radioterapia,
pur effettuando trattamenti
della durata di pochi minuti, devono affrontare la
quotidianità di una cura
che dura almeno 40 giorni,
che accresce ed amplifica
un senso di stanchezza e
n Nei reparti oncologici e negli Hospice
spossatezza già ampiamente determinato da
eventuali trattamenti chemioterapici precedenti spiega la psicologa Greta
Pagani - E’ importante aiutare i pazienti a gestire l’impatto con l’apparecchiatura e ad affrontare eventuali
reazioni di panico e di ansia. Viene, inoltre, affrontata con i pazienti e i loro
famigliari, la condizione di
disagio determinata dagli
esiti degli interventi chirurgici e medici, che riguardano l’aspetto e l’imma-
gine corporea. Così come i timori
connessi al
rischio che la
malattia si ripresenti e,
talvolta, alla
sua incurabilità».
Un intervento
simile è svolto da Maria
P a o l a C r emonesi, psicologa e psicoterapeuta,
che, grazie al
sostegno di
Cancro Primo Aiuto, lavora presso il
reparto di Radioterapia
oncologica dell’Ospedale
di Sondrio. «Lo psicologo
è a disposizione del paziente per tutta la durata
del trattamento - racconta
Cremonesi - In particolare
fa da tramite tra paziente e
familiari e tra paziente e
medico; spesso il malato
riferisce informazioni che
non osa affrontare col curante anche perché, in
molti casi, il medico non ha
le competenze specifiche
per cogliere il disagio psicologico. Questo vale an-
che per la famiglia: a volte storia della malattia, i sinil malato non esprime le tomi, le paure, le speransue paure, le sue angosce ze, le relazioni familiari, il
ai parenti “per non farli sof- senso della propria esifrire”; assume quasi un stenza, ma anche le picruolo protettivo verso i fa- cole cose quotidiane per
miliari, e questi ultimi non distrarre ogni tanto dall’anparlano liberamente in goscia di “lasciare” la vita
presenza del malato “per e i propri affetti. Gli strupaura di anmenti, in magosciarlo anno allo psicocor di più”. La L’azione degli operatori l o g o , s o n o
funzione mel’ascolto, la
diatrice può di Cancro Primo Aiuto comprensioovviare tale è rivolta agli ammalati, ne e l’accosituazione di
glienza, non
ma in diversi modi
imbarazzo e
soltanto con
rendere l’am- anche ai loro familiari le parole, ma
biente famianche con
liare più sereno nell’affron- una carezza, il contatto
tare la malattia».
delle mani, l’asciugare una
lacrima. Gli obiettivi: conNegli Hospice
tenere l’angoscia, sosteGli psicologi di Cancro Pri- nere le risorse personali,
mo Aiuto sono presenti an- aiutare a riconoscere il vache negli hospice. «Qui il lore del proprio percorso,
ruolo dello psicologo è incoraggiare a cercare armolto diverso rispetto a monia con se stessi e con
quello classico: non si la- gli altri. Dunque il ruolo delvora nel proprio studio con lo psicologo in cure palgiorni e orari stabiliti, ma si liative è vario e complesso,
entra nelle case o nella ma il punto di partenza è
stanza dell’hospice - so- sempre la relazione con la
stiene la psicologa Cate- persona che percorre l’ulrina Magnani - La frequen- timo tratto della vita, l’aza e la durata dei colloqui scolto e l’accoglienza dei
sono determinate dai ritmi suoi bisogni e a questi sodella malattia, dai tempi no finalizzati tutti gli altri
delle terapie. I temi sono la interventi».
Le strutture sanitarie con cui si interagisce
L’Associazione Cancro Primo
Aiuto è ormai operativa su
quasi tutta Lombardia. Sono
oltre una quarantina le strutture ospedaliere con cui si è
collaborato in questi anni, distribuite nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco,
Lodi, Milano, Monza e Brianza
e Sondrio. Ecco l’elenco diviso
per provincia. A Bergamo si
lavora con l’Azienda Ospedaliera Ospedale Riuniti di Bergamo. In provincia di Brescia
con l’Azienda Ospedaliera
Spedali Civili di Brescia e con
l’Ospedale di Esine. In quella
di Como, oltre alle strutture
dell’Azienda Ospedaliera Sant'Anna (gli ospedali Sant’Anna
di Como, di Cantù e di Mariano
Comense), si collabora con
l’Istituto Clinico Villa Aprica e
go con l’Azienda Ospedaliera
Niguarda Ca’ Granda, l’Istituto
Clinico Humanitas, l’Istituto
Nazionale dei Tumori, l’Istituto
Europeo di Oncologia, l’Azienda Ospedaliera Istituto Orto-
l’Ospedale Valduce, entrambi
nel capoluogo, e con l’Hospice di Mariano Comense.
Cancro Primo Aiuto è poi presente in tutte le strutture sanitarie che fanno
capo all’Azienda
Ospedaliera della
Provincia di Lecco
(Ospedale Alessandro Manzoni di
Lecco, Ospedale Leopoldo
Mandic di Merate e Ospedale
di Bellano). Per quanto riguarda l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, la Onlus
brianzola svolge attività sia nel
presidio di Lodi che in quello
di Casalpusterlengo, dov’è
presente anche nell’Hospice.
Lungo è l’elenco delle collaborazioni in provincia di Milano: innanzitutto nel capoluo-
pedico Gaetano Pini, l’Azienda Ospedaliera Ospedale Luigi Sacco; in provincia con il
Policlinico di San Donato e con
gli Istituti Clinici di Perfezionamento (Ospedale Buzzi di
Milano, CTO Centro Tramautologico Ortopedico di Milano,
Ospedale Città di Sesto San
Giovanni, Ospedale Bassini di
Cinisello Balsamo con il suo
Hospice). In provincia di Mon.
t
za e Brianza si dà una mano in
tutti i presidi dell’Azienda
Ospedaliera di Desio e Vimercate (Vimercate, Desio,
Carate, Seregno e Giussano
con il suo Hospice), all’Azienda Ospedaliera San Gerardo
di Monza, al Policlinico di Monza, ai presidi di Monza e di
Carate degli Istituti
Clinici Zucchi e all’Hospice di Santa
Maria delle Grazie a
Monza. Infine in provincia di Sondrio, dove la presenza di Cancro Primo Aiuto è davvero capillare,
praticamente in tutte le strutture dell’Azienda Ospedaliera
Valtellina e Valchiavenna (gli
ospedali di Sondrio, Sondalo,
Morbegno e Chiavenna, gli
Hospice di Sondalo e Morbegno) e alla Fondazione Casa di Riposo Ambrosetti Paravicini di Morbegno.
CPA Onlus
6
Febbraio 2013
A sinistra, inaugurazione del reparto di Oncologia all’Ospedale di Sondrio nel 2009. Sopra, i quadri regalati al reparto di
Radioterapia dell’Ospedale Sant’Anna di Como. A destra, la
benedizione della targa “In memoria di Lina Fontana”, moglie
del Cavaliere del Lavoro Loris Fontana, fratello del senatore
Walter Fontana, posta all’ingresso dell’Hospice Bassini
Negli ospedali e negli hospice
di quasi tutta Lombardia
l’Associazione Cancro Primo Aiuto
ha assicurato la creazione
o la ristrutturazione di camere
o interi reparti di ospedali
e strutture per malati a fine vita
Ecco cosa
Un solo scopo: dare un aiuto
agli ammalati e ai loro familiari
La cura degli ammalati di
cancro è possibile e garantisce risultati migliori se
gli ambienti in cui vengono
ricoverati sono all’altezza.
All’Associazione Cancro
Primo Aiuto ne sono sempre stati convinti e per questo hanno portato avanti
negli anni diversi interventi
di creazione o di riqualificazione di camere o interi
reparti di ospedali e hospice per malati terminali.
Il più significativo è stato
senza dubbio la realizzazione dell’Hospice di Morbegno con la fornitura di
cinque posti letto per ma-
lati terminali e il successivo
ampliamento a sette posti;
un intervento che si è concretizzato tra il 2005 e il
2008.
Sempre in provincia di
Sondrio, Cancro Primo Aiuto ha reso possibile, nel
2008, la ristrutturazione del
reparto di Ematologia dell’Ospedale di Sondalo e
l’ampliamento da cinque a
sette posti, sempre a Sondalo, dell’Hospice per malati terminali. L’anno successivo si è dato vita a un
nuovo reparto di degenza
oncologica all’ospedale di
Sondrio, mentre sono stati
OSPEDALE SAN GERARDO DI MONZA
Mirella Fontana, con l’allora direttore generale Giuseppe Spata all’inaugurazione del reparto di Oncologia, nel 2009
acquistati diversi arredi per
il reparto di Day hospital
dell’Ospedale di Sondalo.
Iniziative di questo genere,
però, sono state portate
avanti anche in diverse altre province. In particolare
a Lecco. Già nel 2003 all’Ospedale Manzoni del
capoluogo furono finanziate due camere sterili con
apposito apparecchio di
disinfezione dell’aria per
pazienti che dovevano sottoporsi al trapianto del midollo; poi, nel 2007, sono
stati ristrutturati il reparto di
Oncologia medica e il reparto di Radioterapia. Ma il
progetto più importante
realizzato al Manzoni di
Lecco è stato la realizzazione nel 2010 di un centro
integrato di endoscopia digestiva/broncoscopia.
Un paio di opere simili hanno interessato anche la
provincia di Monza e Brianza: nel 2009 all’Ospedale
San Gerardo di Monza è
stato ristrutturato il nuovo
reparto di Degenza oncologica, mentre all’Azienda
Ospedaliera di Vimercate Ospedale di Desio è stato
ristrutturato il nuovo reparto di Oncologia medica
OSPEDALE
MANZONI
DI LECCO
Inaugurazione centro integrato di endoscopia digestiva broncoscopia nel
dicembre
2010
con la fornitura di quadri e Ospedale Sant’Anna di
arredamenti vari. L’anno Como, a cui, all’inizio del
successivo, invece, sono 2012, sono stati donati cirstati donati gli arredi per ca sessanta grandi panl’area accoglienza e per il nelli fotografici con opere
salone convegni dell’Ho- del fotografo Alberto Lospice di Giussano ed è sta- catelli per abbellire il reto fornito l’arredo delle sale parto di Radioterapia.
L’ultimo della
visita, degli
serie è l’Hostudi medici e
spice dell’Odelle sale
d’attesa della Interventi agli hospice di spedale Bassini di CiniselDegenza onMorbegno, Monza,
cologica del- Cinisello Balsamo e nei lo Balsamo,
inaugurato lo
l’Ospedale
San Gerardo reparti di oncologia di scorso 10 novembre, a cui
di Monza.
Sondrio e Lecco
Cancro Primo
Altri intervenAiuto ha doti, infine, hanno interessato l’Ospedale nato gli arredamenti e dei
Niguarda di Milano, dove pannelli fotografici che abl’Associazione Cancro Pri- belliscono l’ambiente. Di
mo Aiuto ha provveduto, prossima realizzazione annel 2011, all’adeguamento che la ristrutturazione del
di due camere sterili nel reparto di Senologia delnuovo Reparto Trapianti l’Ospedale Sacco di Miladel midollo, e il nuovo no.
t
CPA Onlus
7
Febbraio 2013
Sopra, una camera dell’Hospice Bassini di Cinisello Balsamo arredato da Cancro
Primo Aiuto. A destra, la consegna di un defribillatore al reparto DH Onco-Ematologico
Internistico dell’Ospedale di Sondalo
a abbiamo fatto
IL SERVIZIO Sono stati acquistati i mezzi e spesso si sono trovati i volontari che portano alle strutture sanitarie
Tanti automezzi per il trasporto dei malati
In questo modo si sono risolti i disagi di chi non ha parenti o abita lontano dagli ospedali
E’ un’ottima cosa avere
strutture ospedaliere all’avanguardia nella cura del
cancro, ma se poi gli ammalati, per i più vari motivi,
non possono recarvisi per
seguire i trattamenti... Nasce da questa esigenza il
“Progetto trasporto” dell’Associazione Cancro Primo Aiuto: consiste nell’acquisto di mezzi di trasporto
e spesso anche nell’organizzazione dei volontari
che portano i malati.
La richiesta era arrivata inizialmente dalla provincia
di Sondrio, dove non sempre i collegamenti pubblici
sono adeguati e le difficoltà per raggiungere le
strutture ospedaliere sono
più sentite visto che molti
abitano in montagna e in
luoghi molto distanti. E per
L’ultimo dei
mezzi acquistati da Cancro Primo
Aiuto: un pullmino Fiat Ducato per trasportare gli
ammalati dell’Alta Valtellina
chi si deve sottoporre a
cicli continui di radioterapia è davvero un problema. Così sono diversi i
mezzi acquistati per questo servizio in quell’area:
l’ultimo, un pullmino Fiat
Ducato consegnato ai volontari lo scorso settembre.
Ma è un’offerta che negli
anni è stata estesa alla Valcamonica ed è stata rivolta
ad altre strutture: ne hanno
bisogno, in particolare, anche gli hospice per l’assistenza domiciliare dei
malati terminali di cancro.
E autovetture sono state
donate all’Hospice degli
Istituti Clinici Zucchi di Carate (Fiat 600 nel 2006 e nel
2010 e una Fiat Panda nel
2012), all’Hospice Santa
Maria delle Grazie di Mon-
LE AUTO
A sinistra, la
consegna, nel
2009, del pullmino per il
trasporto dei
malati dell’Alta Valtellina
all’Ospedale
di Sondrio,
sotto, quella
della Fiat
Panda all’Hospice di Giussano nel
maggio 2012
za (Opel Astra, Fiat 600,
Fiat Punto nel 2007 e Fiat
Panda nel 2013), all’Hospice di Giussano (Fiat 600
nel 2007 e Panda nel
2012), all'Azienda ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento (Fiat Panda
nel 2012), ma anche all’A.G.O., l’Associazione
Guida Oncologica di Monza (Fiat Scudo nel 2010),
alla Cooperativa sociale
Ardesia, all’associazione il
Granello e all’Arca, tutte di
Sondrio (Fiat 600 nel
2008). Di prossima consegna altre due auto per la
Valtellina e una per l’Ospedale Niguarda di Milano.
CPA Onlus
8
Febbraio 2013
Studiarlo, conoscerlo, parlarne. Nella cura del cancro è fondamentale.
Per questo motivo all’Associazione
Cancro Primo Aiuto si è deciso di
sostenere negli anni giornate di studio e conferenze che affrontassero
questo argomento. Già nel 2003,
all’Ospedale di Sondrio, si organizzava una giornata dedicata al “nodulo epatico solitario”, mentre all’Ospedale di Lecco si svolgeva un
convegno di follow-up dei pazienti
oncologici e un incontro di psico-oncologia. E incontri di questo genere
se ne sono svolti diversi: ricordiamo
il convegno “Quanto costa la salute”
a Lecco nel 2007, la giornata di
Le giornate di studio
L’intervento
del dottor
Giovanni
Ciuffo al convegno “Patologia mammaria oggi:
un approccio
comune a
diagnosi e terapia”, svoltosi a Monza
nel 2009
approfondimento “Hot Tropic nel
trattamento del tumore alla mammella” a Sondrio nel 2009, il convegno “Patologia mammaria oggi:
un approccio comune a diagnosi e
terapia”, a Monza sempre nel 2009,
il contributo alla realizzazione di un
convegno sulla prevenzione e la
diagnosi precoce e il trattamento
del carcinoma del cavo orale a
Monza nel 2010 e un seminario sul
tumore colon-rettale in Valtellina nel
2011. Altrettanto importante la realizzazione di un opuscolo dal titolo
“Cosa è la chemioterapia” per i pazienti sottoposti a questa cura e
distribuito nell’Ospedale di Lecco.
.
BORSE DI STUDIO & C Si cerca di supplire in particolare nel campo dell’istruzione dei medici specializzandi
Il sostegno alla formazione degli operatori
Col contributo di Cancro Primo Aiuto in molti ospedali è stata introdotta la figura dello psicologo
Le pur moderne e all’avanguardia strutture
ospedaliere lombarde
non sempre riescono a
sostenere spese che vanno al di là della normale
amministrazione. E spesso, vista la crisi economica, nemmeno a quella.
In particolare per quel
che riguarda la formazione degli operatori e il supporto ai medici specializzandi. Da tempo l’Associazione Cancro Primo
Aiuto viene incontro a
queste necessità fino a
finanziare direttamente il
personale di cui molti
ospedali hanno bisogno.
Ad esempio, già nel 2003,
aveva sponsorizzato la
partecipazione di un paio
di operatori dell’Ospedale di Lecco a un corso di
psico-oncologia e nel
2005 aveva consentito a
un fisico e a un medico
del Manzoni di frequen-
tare uno stage di perfezionamento negli Stati
Uniti, così come, tanto per
fare un ultimo esempio,
aveva contribuito alla partecipazione di un medico
dell’Ospedale San Gerardo di Monza a un congresso di videodermatoscopia.
Numerose anche le Borse
di studio messe a disposizione, spesso di supporto ai medici specializzandi. L’ultima, in ordine di tempo, è quella
consegnata a Paolo Bidoli, primario dell’Oncologia medica dell’Ospedale San Gerardo di Monza: 15 mila euro per consentire a un medico specializzando di continuare
il training presso il nosocomio monzese.
E non ci sono solo esigenze di cura fisica. Così
la onlus monzese si è presa la briga di sostenere in
MONZA
La consegna
dell’assegno
di 15 mila euro a Paolo Bidoli, primario
dell’Oncologia medica
dell’Ospedale
San Gerardo
di Monza per
consentire a
un medico
specializzando di continuare il training presso il
nosocomio
monzese
diversi casi le consulenze
di psicologi per i reparti in
cui vengono curati i malati
di cancro. Come nel caso
del reparto di Ematologia
dell’Ospedale di Sondrio
che può contare sull’aiuto
di una psicologa dal 2009
pagata da Cancro Primo
Aiuto; così al reparto di
Oncologia medica dell’Ospedale Manzoni di Lecco e in quello di Radioterapia dell’Ospedale
San Gerardo di Monza.
Negli Hospice poi, c’è a
volte bisogno di figure anche amministrative: così
Cancro Primo Aiuto ha
dato un contributo annua-
le all’Hospice Istituti Clinici Zucchi di Carate per
una segretaria e per un
medico per le cure palliative e l’assistenza domiciliare (dal 2007) e per
una centralinista addetta
al ricevimento all’Hospice
Santa Maria delle Grazie
di Monza (2007-2008).
Per alluvionati e terremotati
Raccolti oltre cinquecentomila euro
PER I TERREMOTATI DELL’EMILIA ROMAGNA
I promotori dell’iniziativa, il consigliere Matteo Salvini e il vicepresidente di Cancro Primo Aiuto Plinio Vanini
Se l’impegno principale dell’Associazione Cancro Primo Aiuto è quella di aiutare
i malati di tumore, la sensibilità dei soci va
spesso al di là di quello che prevede lo
Statuto. Non per nulla già in diverse
occasioni la onlus monzese è stata protagonista di iniziative a favore di altri
bisogni nati da gravi eventi: per gli alluvionati del Veneto e per i terremotati de
L’Aquila e dell’Emilia Romagna.
Nel primo caso sono stati raccolti materiali per circa 250 mila euro, mentre per
i terremotati la mobilitazione dei soci di
.
Cancro Primo Aiuto ha portato alla raccolta di arredi, materiali da costruzione e
utensili, per un valore di 150 mila euro in
entrambe le occasioni. «Questa disgrazia non ci ha lasciato indifferenti - ha detto
Plinio Vanini, vicepresidente di Cancro
Primo Aiuto che, insieme al consigliere
Matteo Salvini, si è fatto promotore dell’iniziativa per i terremotati dell’Emilia - Il
nostro è un piccolo contributo, ma speriamo possa servire ad alleviare alcuni
dei tanti problemi e preoccupazioni che
queste famiglie hanno affrontato».
CPA Onlus
9
Febbraio 2013
DONAZIONI Dagli ecografi agli apparecchi per misurare la densità ossea fino ai pannelli fotografici per abbellire gli ospedali
Si regala il materiale sanitario
per rendere operativi i reparti
Non solo creazione o ristrutturazione di reparti
ospedalieri. Perché una
volta realizzati, vanno anche fatti funzionare. Da qui
l’impegno concreto e costante dell’Associazione
Cancro Primo Aiuto a dotare le strutture ospedaliere e gli hospice del materiale necessario per essere pienamente operativi
e, in molti casi, fornire qualche servizio in più agli ammalati.
L’elenco degli interventi
realizzati in questi vent’anni è davvero lungo e corposo e tocca tante strutture
sanitarie.
In provincia di Sondrio, ne
citiamo alcuni a mo’ di
esempio, la Onlus monzese ha donato due “ospedale day clinic” complete
di asta flebo già nel 2003 al
nosocomio di Sondalo e altrettante a quello del capoluogo; a quest’ultimo,
La battaglia per vincere
il cancro comporta purtroppo anche delle poco piacevoli conseguenze. Per le donne
che devono seguire
la chemioterapia, la
perdita dei
capelli può
essere un
trauma significativo.
Ecco perché è sì
fondamentale prendersi cura
delle persone dal
punto di vista medico, ma è altrettanto
necessario
migliorarne
la qualità
della vita.
E’ quello
che intende fare la
Onlus Cancro Primo
Aiuto con il “Progetto
parrucche”. Partito diversi anni fa in alcune
l’anno dopo, ha fatto avere collo e spalle e per il poun ecografo portatile e l’ap- sizionamento delle braccia
parecchiatura per la deter- dietro la testa per il reparto
minazione della densità di Radioterapia (2009).
ossea; all’Hospice di Mor- Lo stesso dicasi per le
begno, nel 2008, ha do- strutture ospedaliere della
nato un impianto stereo per provincia di Monza e Brianza: al San Gela musicoterardo di Monrapia.
za, già nel
Altrettanto
numerose le Gli ospedali che hanno 2004, veniva
donazioni alregistrato i maggiori regalata una
workstation
l’Ospedale di
interventi sono stati
grafica 3d
Lecco: si va
da un conte- in particolare quelli di per piani di
nitore criobio- Sondrio, Lecco e Monza trattamento
computerizlogico per il
zati; anche
trasporto delle cellule staminali al re- nel 2011, ad esempio, è
parto di Oncologia medi- stato donato un ecografo
ca, all’attrezzatura per la portatile all’Azienda Ospebrachiterapia prostatica al daliera di Vimercate reparto di Radioterapia Ospedale di Desio.
(2003), da un tv color al Acquisti significativi sono
plasma con videoregistra- stati fatti con il progetto
tore e lettore dvd per il re- Santiago in rosa: con l’eparto di Oncologia medica dizione 2012 sono stati rac(2005), al sistema di im- colti fondi che hanno permobilizazione per testa, messo l’acquisto di due
t
strutture ospedaliere
della Lombardia, nel
corso del 2013 si vorrebbe estendere in tutta
la regione e anche oltre
d i v e n t a ndo uno dei
cavalli di
battaglia
della Onlus
brianzola.
In cosa
consiste,
c o n c r e t amente? In
p a r o l e
semplici,
per le donne che sono costrette a sottoporsi a dei
cicli di chem i o t e r apia, Cancro Primo
Aiuto mette
a disposizione, gratuitamente,
u n a p a rrucca di ottima fattura. Le donne
vengono aiutate e sostenute nella scelta della parrucca da accon-
Gli ecografi donati agli Ospedali Riuniti di Bergamo e al Niguarda
di Milano grazie al progetto Santiago in rosa
ecografi, uno per l’Ospedale Niguarda di Milano e
l’altro per gli Ospedali Riuniti di Bergamo.
E le donazioni di Cancro
Primo Aiuto non si sono li-
mitate alle richieste provenienti da reparti oncologici.
Nel 2011, ad esempio, sono state regalate dieci poltrone relax alla Casa di riposo di Sondrio.
NEL 2013 SI PUNTA A ESTENDERLO IN TUTTA LOMBARDIA
Decolla il “Progetto parrucche”
ciatori che offrono la
propria consulenza
gratuita per la scelta del
modello e del colore, in
maniera da evitare alle
donne questo impegno
che può essere fonte di
ulteriore dolore e disagio. Ad oggi, quest’iniziativa si è concretizzata in diversi ospedali lombardi, dal “Manzoni” di Lecco al “Valduce” di Como, dal nosocomio di Sondalo al
“Sacco” di Milano. E il
successo di quest’operazione sta tutta nei numeri: nel corso del 2012
sono state distribuite oltre 500 parrucche.
Durante il 2013, però, si
vorrebbe portare questo progetto anche al di
fuori degli ospedali in
cui si è operato fino ad
oggi ed estenderlo al di
là dei confini lombardi.
Per questo si sta preparando, sul sito di
.
Cancro Primo Aiuto, te produttore di parrucuno spazio dedicato al che con un distributore
“Progetto parrucche” a livello nazionale per
dove, dopo aver com- portarle nelle case delle
pilato dei moduli che malate che le richiedecertificano la malattia, ranno.
si potrà fare la richiesta. Perché molte donne
vengano a
La parrucconoscenca verrà
za di quepoi recapitata a casa Solo nel 2012 ne sono sta possibid e l l ’ i n t e- state regalate oltre 500. lità, sono in
r e s s a t a Si stanno preparando c o r s o d i
realizzaziog r a t u i t adegli spot per far
ne un paio
mente: a
conoscere
l’iniziativa
di spot pubcarico delanche
blicitari che
l’ammalata
andranno
restano sofuori Lombardia
sia su un
lo le spese
canale teledi spedizione. L’Associazione si permette poi visivo lombardo, sia su
di chiedere un contri- un canale che trasmette
buto, assolutamente a livello nazionale.
volontario e non obbli- Insomma, il cammino
gatorio, per aiutare altre verso la guarigione è
donne ad avere lo stes- spesso lungo e difficile,
ma anche con questa
so “regalo”.
A questo proposito è forma di aiuto si spera
già stato fatto un ac- di renderlo meno duro e
cordo con un importan- faticoso.
t
CPA Onlus
10
Febbraio 2013
AMBROGINO D’ORO 2011 Consegnato dal sindaco Giuliano Pisapia nelle mani dell’amministratore Flavio Ferrari
Prestigioso riconoscimento dal Comune di Milano
La motivazione: «L’Associazione Cancro Primo Aiuto rappresenta un modello di solidarietà e umanità»
«L’Associazione Cancro
Primo Aiuto rappresenta
un modello di solidarietà
e umanità nel panorama
delle associazioni assistenziali di Milano e della
Lombardia. I volontari e i
dipendenti dell’Associazione garantiscono, con
la loro attività quotidiana, cure specialistiche e
conforto ai malati e alle
loro famiglie, assicurando allo stesso tempo un
importante supporto alle
strutture pubbliche nel
campo della consulen- lavoro - ha dichiarato
za, della prevenzione e l’amministratore delegadell’assistento di Cancro
za domiciliaPrimo Aiuto,
re».
Organizzata una Flavio Ferrari E’ con questa
Abbiamo prem o t i v a z i o n e festa per premiare so, come si diche il Comune chi ha contribuito ce, la medadi Milano, il 7
glia che certia raggiungere
dicembre
fica una serie2011, ha conquesto risultato tà peraltro mai
ferito all’Assoin discussiociazione Cancro Primo ne; e questa ci sproni,
Aiuto Onlus il prestigioso tutti insieme, a fare meattestato di civica be- glio e di più».
nemerenza “Ambrogino
d’Oro”.
Per ringraziare e premiare tutti coloro che hanno
contribuito al raggiungimento di questo importante riconoscimento, la
Onlus monzese ha poi
organizzato nel gennaio
successivo un evento
speciale che si è svolto
presso la sede di Confindustria Monza e Brianza a Monza.
«L’Ambrogino d’Oro
rappresenta un meritato
riconoscimento frutto di
tanti anni di impegno e di
t
La premiazione di Massimo Manelli, direttore di Confindustria Monza
e Brianza da parte di Sergio Schena. A destra, l’assemblea dei soci
intervenuti a festeggiare il prestigioso riconoscimento il 16 gennaio
2012 nella sede di Confindustria Monza e Brianza
AMBROGINO D’ORO
Sopra, due immagini del 7 dicembre 2011 quando il riconoscimento è stato consegnato a
Milano. A fianco, la consegna
della targa a Gianna Baserga.
Sotto, da sinistra, la targa consegnata ai premiati alla festa
per il prestigioso riconoscimento svoltasi il 16 gennaio 2012
nella sede di Confindustria
Monza e Brianza: Massimo Panzeri, patron dell’Atala, premiato
dall’allora presidente Sergio
Schena
CPA Onlus
11
Febbraio 2013
Il Premio Walter Fontana per chi
porta avanti progetti di solidarietà
L’evento che più di altri ha
caratterizzato il 2012 è
stato senza dubbio il Premio Walter Fontana. Nell’anno in cui si sono celebrati i vent’anni dalla
morte del senatore brianzolo, l’Associazione Cancro Primo Aiuto, nata anche per ricordarne l’opera, ha voluto premiare un
istituto bancario, il Gruppo
Credito Valtellinese per
l’impegno che, attraverso
la sua Fondazione, riserva
da anni soprattutto al sociale. Un riconoscimento
che ha assunto anche un
significato particolare visto che il senatore Walter
Fontana fu membro del
Consiglio di amministrazione del Creval. Questa
la motivazione del premio:
«Il Gruppo Credito Valtellinese riserva anche attraverso la sua Fondazione,
da molti anni, una particolare attenzione e sensibilità al sociale, segnalandosi come vero esempio di sussidiarietà e filantropia a favore del
prossimo, in condizioni di
estrema fragilità e disagio». Al presidente del
Gruppo bancario Credito
Valtellinese, Giovanni De
Censi, e al suo amministratore delegato, Miro
Fiordi, è stata consegnata
una statua (“I dioscuri”)
dello scultore Carlo Mo,
proveniente dalla collezione degli eredi del senatore
Walter Fontana.
Si tratta di un premio molto
importante che in precedenza è stato assegnato
solo quattro volte: la prima
nel 2001, a Monsignor Angelo Bazzari, presidente
Si tratta di un riconoscimento prestigioso
assegnato solo cinque volte. Nel 2012 è stato
attribuito al Gruppo Bancario Credito
Valtellinese. Prima di loro a Maroni, Bresciani,
Formigoni e monsignor Angelo Bazzari
Dall’alto a sinistra, in senso orario, la premiazione
dell’Edizione 2012 con Roberto Formigoni e Giovanni De Censi; Bernhard Scholz, presidente della
Compagnia delle Opere; la premiazione di Roberto
Maroni, nell’edizione 2010; e quella di Roberto e
Alessandro Ciceri all’edizione 2012
EDIZIONE 2012
La Consegna del Premio Walter Fontana al Gruppo bancario Credito
Valtellinese e un’immagine del pubblico intervenuto alla cerimonia
svoltasi nell’auditorium di Confindustria Monza e Brianza
della Fondazione Don
Gnocchi, per la realizzazione dell’hospice di Monza, la prima struttura dedicata ai malati a fine vita
in Lombardia; la seconda,
nel 2004, al presidente
della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni, che è
anche presidente onorario
di Cancro Primo Aiuto; nel
2008 è stato assegnato alFederico Cimini (direttore
marketing) ritira dall’amministratore
delegato di
Cancro Primo
Aiuto Flavio
Ferrari il premio speciale
assegnato al
Gruppo Iperal
nel 2012, perché grazie al
contributo dei
clienti, è riuscito a donare alla Onlus
monzese 167
mila euro
l’assessore lombardo alla contributo dei clienti, è riuSanità, Luciano Bresciani scito a donare alla Onlus
per il modello di ospeda- monzese quasi 167 mila
lizzazione domiciliare da euro. Riconoscimenti per
lui portato avanti; quindi, lo storico sostegno all’associazione
nel 2010, albrianzola sol’onorevole
Roberto Ma- Nell’ultima edizione è no andati anche a una seroni per l’imstato riservato un
rie di aziende
pegno perPremio speciale al
presenti fin
sonale, oltre
Gruppo
Iperal perché d a l l ’ i n i z i o
che istituzionel 2012, grazie al
della fondanale, messo
in atto in oc- contributo dei clienti, zione della
onlus: Agrati,
casione delè riuscito a donare
Beta Utensili,
l’accoglienalla Onlus monzese C o n f i n d uza e dell’equasi 167 mila euro stria Monza e
mergenza
Brianza, Fleumanitaria
dei profughi che giunge- xform, Fondazione Credito Valtellinese, Fontana
vano sulle nostre coste.
Nell’ultima edizione è sta- Luigi, Funivia al Bernina to riservato un Premio spe- FAB, Manifattura Mario
ciale al Gruppo Iperal per- Colombo & C., Saba e
ché nel 2012, grazie al Transtadio.
t
CPA Onlus
12
Febbraio 2013
Attraverso lo sci, il golf, il ciclismo,
il rally... Cancro Primo Aiuto ha avuto
modo di farsi conoscere in tutto
il Paese e anche all’estero.
E di raccogliere non pochi fondi
per realizzare molteplici iniziative
E’ sicuramente grazie anche allo sport che l’Associazione Cancro Primo
Aiuto può portare avanti
le sue iniziative. Innanzitutto, perché con le manifestazioni sportive vengono anche raccolti i fondi per sostenere i vari
progetti della Onlus monzese; in secondo luogo
perché è sicuramente un
modo per farsi conoscere
anche al di là delle strutture sanitarie lombarde
dove l’Associazione è
presente.
L’evento principale e il
primo che è stato realizzato è il “Memorial Walter Fontana”, giunto ormai alla 19esima edizione. Si tratta di un circuito
di sci alpino che va in
scena nelle stazioni sciistiche di tutto il territorio
valtellinese, da Bormio a
Santa Caterina Valfurva,
da Livigno a Caspoggio.
Ad organizzare la manifestazione sono gli uomini dell’Alpine Ski Club
Alta Valtellina, presieduto
da Tino Pietrogiovanna,
ex atleta della “valanga
azzurra” e già allenatore
di Alberto Tomba.
E’ un evento che negli
anni, di edizione in edizione, ha acquistato notorietà e importanza anche all’interno dei programmi della Federazione italiana dello Sci. Ormai ogni tappa della manifestazione vede la partecipazione di oltre 250
concorrenti a gara provenienti da oltre 20 nazionalità diverse.
Ma il mondo dello
sci è generalmente
molto sensibile alle
iniziative di Cancro
Primo Aiuto. Infatti, sono davvero tante le manifestazioni che devolvono o hanno devoluto i
soldi raccolti alla Onlus
monzese. Di “Insieme per
vincere” diciamo nelle
prossime pagine, ma qui
possiamo almeno ricordare altre importanti ini-
Grazie a
SUGLI SCI
Il mondo dello sci è sempre stato molto sensibile verso le iniziative di Cancro Primo Aiuto. A
sinistra la premiazione di una
delle tappe del “Memorial Walter Fontana”, la prima manifestazione sportiva organizzata
per raccogliere fondi a favore di
Cancro Primo Aiuto: si svolge
sulle nevi della Valtellina e ormai è giunta alla 19esima edizione. A destra, la consegna di
un assegno a Cancro Primo
Aiuto in occasione della discesa
di Coppa del Mondo a Bormio, il
29 dicembre 2010
IL MONDO DELLO SCI La manifestazione sulle nevi valtellinesi è giunta alla 19esima edizione
Il primo fu il Memorial Walter Fontana
Ma poi ci sono il trofeo “I Marcìn vistì de ros”, il trofeo “Prima Neve”...
ziative sciistiche che coniugano sport & solidarietà. A cominciare dal
trofeo “I Marcìn vistì de
ros”, una gara notturna di
slalom gigante sulla pista
Stelvio di Bormio, ormai
diventata la gara di solidarietà più partecipata
dal popolo dello sci, soprattutto dai più piccoli:
erano circa 500 i partecipanti alle ultime edizioni. E ancora il “Trofeo
Prima Neve” al Mottolino
di Livigno, altro evento di
grande richiamo per
grandi e piccini.
Meritano, infine, di essere
ricordati, due importanti
appuntamenti che devono ancora venire e che
vedranno Cancro Primo
Aiuto tra i beneficiari. Innanzitutto le FIS World
Junior Cup di Free Style
che verranno ospitate,
per il secondo anno consecutivo, da Chiesa Valmalenco (So). La manifestazione, in programma
dal 26 al 31 marzo 2013,
prevede 6 specialità: il
Mugols, il Dual Mugols
l’Half Pipe, lo Ski Cross,
Alcune delle locandine che a partire dal
1994 hanno pubblicizzato il “Memorial
Walter Fontana” di Cancro Primo Aiuto
Presentazione della 18esima edizione del “Memorial Walter Fontana”
Slalom Parallelo ed infine
gli Areals.
A Livigno, invece, il Mottolino concluderà la stagione sciistica con una
spettacolare manifestazione, che si svolgerà dal
9 al 13 aprile: “Nine Knights”. L'evento introduce
negli sport invernali una
nuova dimensione teatrale, affidata soprattutto a un
grandioso scenario interamente
scolpito nella neve.
Le strutture classiche
dello snowpark lasciano, infatti, il posto a un
magico castello, al quale
danno l’assalto nove “cavalieri”, armati solo di agilissimi sci a doppie punte, in un mix di revival
medievale e di sci acrobatico.
CPA Onlus
13
Febbraio 2013
allo sport
LA PREMIAZIONE DELLE PROTAGONISTE
Lo scorso 13 ottobre 2012, all’Acquaworld di Concorezzo, sono
state premiate le atlete protagoniste della seconda edizione di
Santiago in rosa conclusasi al santuario di Fatima in Portogallo
“Santiago in rosa”, donne che corrono
per combattere i tumori femminili
Da Roncisvalle a Santiago della situazione notte/giorde Compostela nel 2011 e no, e quattro bikers che
da Santiago al santuario di hanno assicurato assistenFatima l’anno scorso. E si za lungo il percorso. Ma è
sta già lavorando all’edi- un’iniziativa al femminile
anche per la
zione 2013,
finalità: racda Santiago a
cogliere fondi
Lourdes. E’
l’iniziativa più Hanno partecipato 10 che sono anal femminile
atlete: 6 runners che dati all’Azienda ospedadell’Associazione Cancro hanno corso in modalità liera “NiguarPrimo Aiuto: “non stop” e 4 bikers da” di Milano
e all’Azienda
“Santiago in
rosa”. A co- che le hanno assistite ospedaliera
“Ospedali
minciare dalle protagoniste dell'impre- Riuniti” di Bergamo per la
sa, dieci atlete: sei runners ricerca e la cura del carche hanno percorso questi cinoma all’endometrio e
itinerari in modalità “non del carcinoma ovarico.
stop” alternando la corsa Scopo principale del proalla camminata in relazione getto milanese è fornire
alla difficoltà del fondo e un’équipe di specialisti de-
A FATIMA
Le atlete al loro arrivo al
santuario portoghese dopo
aver percorso
gli oltre 650
chilometri
della seconda
edizione di
Santiago in
rosa, da Santiago de Compostela a Fatima
t
dicata alla diagnosi precoce, alla terapia e all’assistenza di pazienti affette
da tumore maligno del corpo uterino (endometrio).
Quest’intento si concretizza attraverso l’implemenIl gruppo
completo dei
partecipanti
alla prima edizione di Santiago in rosa
dopo aver
portato a termine il percorso iniziato
a Roncisvalle,
insieme sul
piazzale del
santuario di
Santiago de
Compostela
tazione del servizio di dia- tiche necessarie alla cura
gnostica oncologica am- della malattia.
bulatoriale. In particolare il Il secondo progetto, reaprogetto va a finanziare lizzato in collaborazione
l’acquisto di strumenti in- con gli Ospedali Riuniti di
novativi e un servizio te- Bergamo, riguarda il carlefonico dedicato esclusi- cinoma ovarico e prevede
vamente alle pazienti con l’utilizzo di nuove tecniche
di intervento:
patologia
attraverso un
dell’endomeapproccio
trio per preRaccolti fondi
multidisciplinotazione diretta delle vi- per la ricerca e la cura nare integrato si contisite ambuladel carcinoma
nuerà nell’atoriali. Si poall’endometrio
nalisi sulla
trà, quindi,
consentire di e del carcinoma ovarico validità dell’applicazioeffettuare in
un numero maggiore di ca- ne di alcuni chemioterapici
si la diagnosi precisa e che si sono dimostrati proprecoce della neoplasia mettenti nel ridurre il rischio
endometriale e attuare tut- di ricaduta, estendendo la
te le procedure terapeu- guarigione nel tempo.
t
CPA Onlus
14
Febbraio 2013
“INSIEME PER VINCERE”
La chiusura della manifestazione nel 2012 con la consegna ai
rappresentanti dell’Associazione Cancro Primo Aiuto dell’assegno dei fondi raccolti. Quest’anno l’iniziativa ha visto la
presenza di oltre mille partecipanti e sono stati raccolti ben
45 mila euro; poco di meno, 32
mila, l’anno precedente. I soldi
vengono poi investiti dalla
Onlus monzese in progetti per i
malati di tumore della Valtellina
“Insieme per vincere”, dove
trionfano sport e solidarietà
Un binomio perfetto, che
unisce sport e solidarietà, è quello che sta alla
base della manifestazione “Insieme per vincere”
che si svolge ormai da
tre anni a Valdidentro, in
provincia di Sondrio. Un
appuntamento imperdibile per chi ama la neve,
ma anche per chi, pur
divertendosi sugli sci,
vuole dare una mano all’Associazione Cancro
Primo Aiuto.
«Tutto è nato alcuni anni
fa - racconta Orlando
Giacomelli, vera e propria “anima” di questa
manifestazione - per ricordare mio fratello Ilario
e l’amico Sergio Fiorelli,
entrambi morti nel 2009.
Ci è sembrato giusto
commemorarli in questo
modo: aiutando a combattere il cancro con i
soldi che riusciamo a
raccogliere in queste
La manifestazione per chi ama lo sci
si svolge da tre anni a Valdidentro.
I soldi raccolti hanno permesso a
Cancro Primo Aiuto di portare avanti
diverse iniziative in Valtellina
due giornate».
Fondi che vanno, appunto, all’Associazione monzese. Nel 2012 la manifestazione ha visto la
presenza di oltre mille
partecipanti e sono stati
raccolti ben 45 mila euro; poco di meno, 32
mila, l’anno precedente...
Questi soldi sono poi investiti sul territorio valtellinese, in iniziative che
riguardano i malati di
quest’area: ad esempio,
sono stati utilizzati per
l’acquisto di un mezzo
per il medico che si reca
LA 24 ORE DI FONDO
La manifestazione “Insieme per
vincere” propone una serie di
gare sugli sci tra cui la “24 ore
di fondo” che richiama centinaia di appassionati e di cui vediamo un’immagine a fianco
IL TROFEO DI GOLF Durante il 2012 si è giocato su quattro campi
Ci si fa conoscere anche sul green
La sensibilità verso i problemi dei malati di
cancro cresce anche sui green. Questo grazie
all’iniziativa dell’Associazione Cancro Primo
Aiuto che da alcuni anni organizza uno specifico trofeo che permette alla Onlus di farsi
conoscere, di far apprezzare le iniziative che
porta avanti e, nello stesso tempo, attraverso i
green fee che versano i partecipanti, di raccogliere un po’ di fondi.
Le tappe di questo torneo (una competizione
stableford per due categorie) non si limitano ai
campi lombardi, ma spaziano in tutta italia. Nel
2012 si sono svolte quattro gare che hanno
visto la partecipazione di oltre 200 giocatori. I
primi appuntamenti sono stati in provincia di
Sondrio: il 25 aprile sui green di Caiolo, al
Valtellina Golf Club, dove erano presenti una
settantina di golfisti, quindi il 24 giugno sul
bellissimo percorso del Bormio Golf Club, tra i
migliori campi di montagna d’Italia, da cui si
gode uno splendido panorama. Ci si è poi
spostati in Brianza, al Golf Club di Carimate,
dove si sono disputati il trofeo una cinquantina
di golfisti. L’ultima tappa, la più lontana, in
Sardegna: domenica 12 agosto il Trofeo Cancro Primo Aiuto si è svolto sulle splendide 9
buche, affacciate direttamente sul mare, del
Golf Club Puntaldia di Olbia.
.
al domicilio dei pazienti,
si è pagato lo stipendio
della psicologa che sostiene i malati e le famiglie all’ospedale di
Sondalo e si è dato un
contributo alla realizzazione di una camera per
ospiti e familiari presso
l’Hospice Siro Mauro
sempre di Sondalo.
La manifestazione, che
ha alla base il divertimento sugli sci con gare
di vario genere, dagli
slalom al fondo, è anche
l’occasione per riflettere
su questa malattia. Lo
scorso anno, ad esempio, nella serata precedente l’inizio delle gare,
è stata organizzata una
tavola rotonda sul tema
“Cancro: conosciamolo...” a cui sono intervenuti medici, primari e
rappresentanti dell’Associazione Cancro Primo Aiuto.
CPA Onlus
15
Febbraio 2013
MOTORI Straordinario risultato per l’auto di Cancro Primo Aiuto all’ultima edizione della manifestazione
Al “Monza Rally Show” abbiamo corso anche noi
Alla guida due testimonial dell’Associazione, il pilota Marco Bonanomi e l’alpinista Marco Confortola
Le vetrine dei motori sono da tempo un palcoscenico per l’Associazione Cancro Primo Aiuto. Il
logo della onlus brianzola è comparso per anni
ai bordi dell’autodromo
monzese durante il
“Monza Rally Show”. Nel
2012, però, è diventato
protagonista. La Onlus
monzese, infatti, ha deciso di far correre un’auto con il proprio logo sulla livrea e di farla guidare
a due dei suoi testimonial, il pilota Marco Bonanomi e l’alpinista Marco Confortola. Con risultati a dir poco strepitosi:
quarti nella classifica generale, secondi nella
classifica assoluta della categoria WRC 2 litri e
primi nel Master Show
finale sempre nella loro
categoria.
Un bilancio straordinario
quello ottenuto dall’equi-
A sinistra, il pilota Marco Bonanomi e l’alpinista Marco Confortola
sorridenti e festanti dopo la premiazione. Sopra, un momento della
gara dell’auto di Cancro Primo Aiuto
paggio della solidarietà
di Cancro Primo Aiuto,
soprattutto se si pensa
che erano alla loro prima
partecipazione alla manifestazione monzese.
Durante le varie “speciali” della tre giorni di rally
si sono sempre piazzati
nelle prime posizioni; e
se non fosse stato per la
penalizzazione di 10 se-
colare percorso davanti
ai box che conclude la
manifestazione: nel testa
a testa finale hanno avuto
la meglio sulla coppia Longhi-Cassol e si
sono aggiudicati il primo
posto della categoria
WRC 2 litri.
Particolarmente soddisfatti i vertici di Cancro
Primo Aiuto che hanno
condi subita nella giornata di sabato per un
ritardo alla partenza di
una prova speciale, sarebbero addirittura finiti
sul podio della classifica
generale.
I portacolori della Onlus
brianzola si sono, però,
rifatti nel Master Show
finale dove non hanno
avuto rivali nello spetta-
L’auto di Cancro Primo Aiuto alla partenza del Rally Monza 2012,
Sopra, il pilota Marco Bonanomi e l’alpinista Marco Confortola
nell’abitacolo dell’auto poco prima di scendere in gara
IL TROFEO
DI GOLF
I giocatori
che hanno
partecipato
alla tappa del
trofeo Cancro
Primo Aiuto
svoltosi il 24
giugno sul
bellissimo
percorso del
Bormio Golf
Club, tra i migliori campi
di montagna
d’Italia
creduto fino in fondo in
questo progetto perché
si tratta senza dubbio di
un avvenimento che consente di avere una grande visibilità, visto che la
manifestazione è stata
trasmessa anche da Rai
Sport e il nostro pilota è
stato intervistato potendo parlare anche di Cancro Primo Aiuto.
Qui hanno gareggiato
tantissimi piloti di primaria importanza nel panorama nazionale, non
solo i più importanti campioni del rallysmo mondiale, ma anche piloti di
Formula Uno e di motociclismo, da Giancarlo
Fisichella a Jean Alesi,
da Valentino Rossi a Loris Capirossi, da Miki Biasion a Sebastien Loeb. E
a fianco dei piloti ci sono
spesso importanti personaggi dello spettacolo.
La onlus è charity partner
alla Monza-Montevecchia
Il connubio sport-salute-solidarietà si concretizza da qualche anno anche in un’altra
iniziativa, la manifestazione podistica “Monza-Montevecchia ecoTrail”, che vede, appunto, come charity partner, l’Associazione
Cancro Primo Aiuto.
Si tratta di una gara podistica riservata a 150
coppie di atleti, che si svolge da Monza a
Montevecchia, nel cuore della Brianza, su
una distanza di circa 32 chilometri lungo i
naturalistici sentieri che attraversano il Parco Reale di Monza, il Parco dell’Alta Valle
del Lambro e il Parco naturale della Valcurone.
LA MONZA-MONTEVECCHIA ECO-TRAIL
Una coppia di concorrenti alla partenza da Monza
.
CPA Onlus
16
Febbraio 2013
Il binomio sport e solidarietà si è concretizzato
con diversi gemellaggi. Dal campionato
2012-2013 sulle maglie di diverse squadre,
anche a livello nazionale, campeggia il logo
dell’Associazione Cancro Primo Aiuto
Rugby Lecco, solidale
anche la palla ovale
Nel campionato di Serie B sulle to. «Lo sport comunica anche
casacche del Rugby Lecco fatica e sacrificio, in particolare
campeggia il logo dell’Asso- il rugby - ha detto Antonio Barciazione Cancro Primo Aiuto. tesaghi, vicepresidente dell’asDa ottobre 2012, la prima squa- sociazione e coordinatore deldra del rugby lecchese sta por- l’area lecchese - gli stessi che
tando in giro per il Paese il spesso il malato incontra e deve
messaggio della Onlus brian- affrontare nel cammino verso la
guarigione. Senza dimenticare
zola.
Il “gemellaggio” sport-solidarie- che questo sport è giustamente
tà è stato voluto da Stefano considerato tra i più corretti,
Gheza, presidente della società con quel rispetto e quella dirugbystica di Lecco: «Da tempo sciplina che non si trovano
eravamo in contatto con alcuni ovunque».
L’iniziativa sta
membri di Cancro
consentendo a
Primo Aiuto e abCancro Primo Aiubiamo voluto concretizzare questa Bartesaghi: «Questo sport to anche di farsi
amicizia - ha spie- è giustamente considerato m a g g i o r m e n t e
conoscere, sogato Gheza - Lo
tra i più corretti,
prattutto in Lomsport a questo licon quel rispetto
bardia, dove è già
vello è vita, pase quella disciplina che
presente in una
sione, voglia di
raggiungere gli non si trovano ovunque» q u a r a n t i n a d i
strutture ospedaobiettivi, lottare
liere.
per qualcosa. Sono gli stessi stati d’animo che «La nostra società - ha convivono gli ammalati di cancro e tinuato Gheza - conta su oltre
che l’associazione vuole aiu- 300 atleti che porteranno il mestare. Il binomio sport-solidarietà saggio di Cancro Primo Aiuto
è, quindi, già uno stato di fatto innanzitutto nelle loro famiglie e
che questa sorta di gemellag- poi sui campi, visto che il logo
dell’associazione è stato messo
gio rende solo più evidente».
Motivazione condivisa anche sulle maglie della prima squadai vertici di Cancro Primo Aiu- dra».
t
I nostr
RUGBY LECCO
La prima squadra alla presentazione del “gemellaggio” con Cancro Primo Aiuto in una
delle piazze principali della città lariana
Il Basket Femminile Biassono
Il logo di Cancro Primo Aiuto è
sbarcato anche sui parquet della
Serie A2 del basket femminile. Da
fine 2012, infatti, il logo dell’Associazione compare sulle casacche del Basket Femminile Biassono.
«La nostra società - ha detto
Emanuele Beretta, vicepresidente del Basket Femminile Biassono
- conta su tante atlete del settore
giovanile che porteranno il messaggio di Cancro Primo Aiuto innanzitutto nelle loro famiglie e poi
sui campi da gioco».
«Siamo contente e onorate di
portare questo logo sulla nostra
maglia - gli ha fatto eco, anche a
nome delle compagne di squadra, Silvia Brioschi - Cercheremo
sicuramente di onorarla e di darle
quella visibilità che merita».
«Abbiamo cercato una squadra
femminile - ha spiegato Massimo
Manelli, presidente vicario della
onlus brianzola - perché il 2013 lo
dedicheremo in particolare alla
cura dei tumori che colpiscono le
donne portando avanti anche il
progetto di distribuire gratuitamente delle parrucche a quelle
che saranno costrette a sottoporsi a chemioterapia e ne faranno richiesta».
EVENTI VARI Partite di beneficenza, concerti, tornei di burraco, manifestazioni natalizie...
Cancro Primo Aiuto è sempre disponibile
Là dove le viene data la
possibilità di portare la
propria esperienza o di
contribuire alla buona
riuscita di manifestazioni a favore degli ammalati, l’Associazione
Cancro Primo Aiuto non
si tira indietro. Sono, infatti, molteplici gli interventi dell’associazione
monzese in iniziative anche non direttamente organizzate.
La sfida tra la nazionale artisti tv e la squadra dei giovani
imprenditori di Monza e Brianza svoltasi nel 2007 al Brianteo
di Monza per raccogliere fondi a favore di Cancro Primo Aiuto
Ricordiamone alcune.
Ad esempio la manifestazione benefica “Dai
un Calcio alla malattia”,
una partita di calcio tra
la nazionale artisti tv e la
squadra dei Giovani Imprenditori di Monza e
Brianza, svoltasi nel
2007 a Biassono (Mb), il
cui ricavato è stato destinato a favore della
Onlus Cancro Primo Aiuto: tra i partecipanti, il
Gabibbo, i “Fichi d’India”, il Baffo, Jimmy
Ghione, Capitan Ventosa e il portiere della Juve
Stefano Tacconi. Oppure l’incontro-esibizione
di tennis, il 3 dicembre
2011, al forum di Assago, tra le italiane Francesca Schiavone e Flavia Pennetta e le sorelle
americane Venus e Serena Williams: parte dell’incasso è stato devo.
CPA Onlus
17
Febbraio 2013
ri gemellaggi
.
Calcio Sondrio, il logo
sulle maglie di 300 giovani
Il logo dell’associazione
Cancro Primo Aiuto fa bella mostra anche sulle maglie del Calcio Sondrio. La
prima squadra di calcio
valtellinese milita nel
Campionato di Eccellenza, ma con lei ci sono
diverse squadre regionali
e provinciali del settore
giovanile, dagli juniores
agli allievi fino ai giova-
nissimi.
Il “gemellaggio” sport-solidarietà è stato spinto, in
particolare, da Oriano
Mostacchi, presidente
della società calcistica di
Sondrio, oltre che membro del Consiglio di amministrazione di Cancro
Primo Aiuto: «Crediamo
che ci siano valori nello
sport che possono aiutare
anche chi è ammalato di
cancro. Inoltre - ha continuato Mostacchi - Siamo
convinti che un messaggio importante come
quello di cui si fanno portavoce i membri di Cancro Primo Aiuto meriti di
essere fatto conoscere: è
quello che cerchiamo di
fare portando il logo dell’Associazione sui campi
CALCIO SONDRIO
La presentazione delle nuove maglie del Calcio Sondrio con il logo
dell’Associazione Cancro primo Aiuto
dei vari campionati di cal- portando avanti anche in
altri sport e in altre aree
cio».
L’iniziativa, infatti, ha con- della Lombardia - ha disentito a Cancro Primo chiarato Plinio Vanini, viAiuto di farsi conoscere cepresidente di Cancro
Primo Aiuto e
ancora di più
coordinatore
nel territorio
dell’area vallombardo
dove è pre- Mostacchi: «Crediamo tellinese - ci
permetterà
sente nelle
che ci siano valori
di comunicastrutture sanitarie delle nello sport che possono re con una
maggiore
province di
aiutare anche chi
utenza e ci
Bergamo,
Brescia, Co- è ammalato di cancro» consentirà di
divulgare a
mo, Lecco,
Lodi, Milano, Monza e più persone chi siamo e
Brianza, Pavia, Sondrio e cosa facciamo. Così chi
avrà bisogno di noi potrà
Varese.
«Senza dubbio questo contattarci e usufruire dei
abbinamento che stiamo nostri servizi».
t
.
MA QUANTE MANIFESTAZIONI!
Sopra, la Gimkana Lariana che si è svolta a Lecco. A destra, l’Albero
di Natale posizionato da Cancro Primo Aiuto per raccogliere fondi in
piazza Garibaldi nel centro di Lecco
luto a favore di Cancro
Primo Aiuto.
Ancora, la Gimkana Lariana, da anni organizzata e promossa dall’Associazione Giretto e
dal Comitato Provinciale
Lecchese della Federazione ciclistica italiana,
che ha permesso all’Associazione brianzola di
acquistare e donare all’Ospedale Manzoni di
Lecco diverse parrucche destinate alle donne ammalate di cancro.
Oppure i concerti benefici organizzati in varie località della Lombardia. O ancora tornei
di vario genere (anche
di burraco) che consentono di raccogliere
fondi per
l’associazione.
L’ultimo, in
ordine di
tempo, è
l’Albero di
Natale di
Cancro Primo Aiuto innalzato lo
s c o r s o d icembre in
piazza Garibaldi, nel centro di Lecco. «Un’iniziativa - co-
me ha spiegato il vicepresidente Antonio
Bartesaghi per farsi conoscere ancora di più e
nello stesso
tempo raccogliere
fondi per
portare
avanti nuovi
progetti».
Sotto l’Albero di Natale,
sono arrivati
il 22 dicembre, Babbo
Natale e, il 6 gennaio, la
Befana.
CPA Onlus
18
Marco Confortola ha portato il logo dell’Associazione Cancro Primo Aiuto
sulle più alte cime del
mondo. Recentemente ha
conquistato il Manaslu
(8.167 mt), il suo settimo
Ottomila. Ce l’ha fatta
senza le dita dei piedi,
amputategli nel 2008, dopo che gli si erano congelate sul K2. Ce l’ha fatta
dopo altri due tentativi di
scalare altrettanti Ottomila, il Lhotse (8.516 mt) nel
2010, quando fu costretto
a rinunciare a quota 7.991
metri per il freddo ai piedi,
e il Dhalaugiri (8.167 mt)
lo scorso aprile. Ce l’ha
fatta dopo che pochi giorni prima, sulle stesse pendici, erano morte undici
persone per una valanga.
Febbraio 2013
t
Più l’Associazione Cancro Primo Aiuto è popolare e
fa conoscere le iniziative che porta avanti, più i
malati di tumore ne trarranno beneficio. Alla onlus
monzese lo sanno bene. E’ per questo che da
sempre si studiano i diversi modi per divulgare le
iniziative dell’associazione. Tra questi c’è anche
quello di coinvolgere personaggi famosi, in
particolare dello sport, perché si facciano portatori
del messaggio di Cancro Primo Aiuto:
«Siamo solo uomini che aiutano altri uomini»
naslu se non ci avessi
creduto fino in fondo».
E magari soffrendo non
poco...
«Tantissimo. La fame, il
freddo... la morte. Non hai
idea di che dolore avessi
ai piedi! Però ho tenuto
duro e questa volta ce l’ho
giungere. E che si arrivi in
cima o meno, comune è
anche il sacrificio e la fatica di ogni giorno, la conquista, passettino per
passettino, metro per metro, di buona salute o di
montagna.
«L’importante è crederci -
Con Marco Confortola
in cima agli Ottomila
E’ anche per questa tenacia che l’alpinista valtellinese è da anni testimonial di Cancro Primo
Aiuto. Perché gli ammalati
di cancro hanno bisogno della stessa perseveranza per
combattere il
male che li ha
colpiti; anche
loro spesso si
trovano di fronte a delusioni, a
fallimenti, a ricadute. Forse
l’esempio di
Confortola può essere
d’aiuto: non si deve mai
mollare perché la vetta - la
guarigione - si può rag-
assicura Confortola - Ed
essere sempre positivi.
Se non sei convinto di
potercela fare, se non sei
persuaso di poter arrivare
in cima o di
guarire è finita
ancor prima di
cominciare. Se
ti trovi in un letto di ospedale
dove ti hanno
detto di avere
un cancro e rinunci a combattere, è evidente che la
morte avrà la
meglio. Anch’io, dopo le
delusioni del Lhotse e del
Dhalaugiri, non sarei mai
arrivato in cima al Ma-
fatta, anche grazie a un
paio di scarponi che mi
hanno costruito per l’occasione. E poi il dolore per
la morte, pochi giorni prima, di undici compagni
per una valanga... Credo
che un ammalato di cancro si trovi nelle stesse
condizioni: ci si deve mettere in testa che per guarire sarà necessario soffrire, tanto, al limite del
possibile. La guarigione,
come una cima, non te la
regala nessuno: te la devi
conquistare».
Tu, però, sei preparato
per queste imprese.
«Anche chi si ammala si
deve allenare. Quando
sei costretto a sottoporti a
I nostri t
IN CIMA AL MANASLU
Marco Confortola con in mano i loghi dei suoi “sponsor” tra cui
l’Associazione Cancro Primo Aiuto
un ciclo di chemioterapia,
magari a un secondo, e
poi anche a un terzo... è
importante non piangersi
addosso ma, chiaramente nel limite del possibile,
comportarsi come sempre, facendo quello a cui
si era abituati. Senza dubbio può aiutare a ritrovare
quella positività di cui dicevo prima».
Alta Valtellina Sky
L’Alta Valtellina Alpine Ski è un’associazione sportiva
dilettantistica, creata nel 2004 per concentrare gli
sforzi economici e le risorse umane e ottimizzare i
risultati che, da sempre, lo sci agonistico ha prodotto
in Alta Valtellina, valorizzando in particolare l’attività
sciistico-agonistica dei giovani.
Fra i primi tesserati allo sci club Alta Valtellina Alpine
Ski, vi sono nomi importanti dello sci e della politica
italiana fra i quali spiccano Deborah Compagnoni,
Pietro Vitalini, Ciro Sertorelli, Roberto Formigoni, che
con il loro tesseramento hanno voluto testimoniare la
vicinanza al progetto e al Consiglio direttivo del
club.
ALTA VALTELLINA ALPINE SKY
Un’immagine sulla neve dei giovani che compongono la squadra
.
Alex Zanardi, l’ex pilota
di Formula 1 che anni fa
ha rischiato di morire e
ha perso entrambe le
gambe in un incidente
automobilistico, oggi ha
vinto due ori e un argento alle recenti Paralimpiadi di Londra nella
specialità handbike. E
paradossalmente ha
detto che il suo incidente è stato uno degli avvenimenti più positivi
della sua vita.
«Dopo l’amputazione delle dita, spesso ho forti
dolori ai miei piedi: mi
sveglio anche di notte.
Ma sai che dico? Me li
tengo. E nella sfortuna di
quanto mi è successo mi
accorgo di quanto ho ancora e posso fare. Insomma, anch’io sono stato vicino alla morte in diverse
occasioni, ma sono ancora vivo e ho un futuro da
costruire. Questo vale per
tutti; e anche i malati di
cancro non devono mai
dimenticarselo».
CPA Onlus
19
Febbraio 2013
I giovani sciatori
Sosio e Nani
QUANTI ATLETI
I testimonial della Onlus
Cancro Primo Aiuto gareggiano in diverse discipline; e con ottimi risultati. A destra, la premiazione del pilota Marco Bonanomi da parte di Antonio Bartesaghi, vicepresidente di Cancro Primo
Aiuto, alla serata organizzata per festeggiare il terzo posto alla 24 Ore di Le
Mans. A sinistra, la compagine dell’Alta Valtellina
Alpine Ski di Bormio
testimonial
Con Marco Bonanomi
sul podio di Le Mans
L’Associazione Cancro Anthony Kumpen e SanPrimo Aiuto è finita sul dström Edward, vincendo
podio della 24 Ore di Le con cinque giri di vanMans e su quello di Zolder taggio davanti alla Porgrazie a Marco Bonano- sche 911 GT3-R e facendo il nuovo
mi. Il pilota
record con
dell’Audi, te860 giri nelle
stimonial
dell’associa- «Ho toccato con mano ventiquattro
zione mon- la serietà di quello che ore di gara.
Bonanomi ha
zese, è infatti
arrivato terzo state facendo e ho dato cominciato a
correre in piinsieme a
la mia disponibilità
sta, sui kart,
Oliver Jarvis
e Mike Roc- a collaborare con voi» a soli 13 anni. Ha garegkenfeller sul
mitico circuito francese giato in diversi campiodella Sarthe e addirittura nati e categorie, fino, apprimo su quello tedesco, punto al podio di Le
al termine di una gara Mans. Nel 2011 è stato
perfetta insieme ai colle- campione italiano GT con
ghi dell’Audi R8 LMS, i l’Audi R8.
piloti Laurens Vanthoor, «Alcuni amici hanno pre-
t
IL PILOTA
Marco Bonanomi, 27 anni,
è uno dei piloti dell’Audi.
Spronato dal
padre, l’artista Bonà, ha
accettato di
diventare testimonial di
Cancro Primo
Aiuto e di
portare il logo
dell’associazione sul suo
casco
sentato l’associazione a
mio padre e lui me ne ha
parlato - racconta Bonanomi - Ho accettato di
incontrare l'amministratore delegato, Flavio Ferrari, ho toccato con mano
la serietà di quello che
stanno facendo e ho dato
subito la mia disponibilità.
E’ sempre bello dar vita a
collaborazioni di questo
genere».
ranti e seconda in Discesa e Supercombinata.
Roberto Nani, invece, ha
debuttato in Coppa Europa in Val Thorens nel
2009 disputando uno
slalom gigante, mentre
ha partecipato alla sua
prima gara in Coppa del
Mondo nel 2011, uno
slalom speciale sul tracciato sloveno di Kranjska
Gora. Sempre nel 2011
ha conquistato il suo primo successo in Coppa
Europa, salendo sul gradino più alto del podio,
nello slalom di Formigal
in Spagna. Lo sciatore di
Livigno vanta anche un
titolo italiano di slalom
vinto agli Assoluti di Roccaraso nel 2012.
Sono sicuramente due
dei talenti emergenti dello sci italiano. Lei è Federica Sosio, classe
1994, la più giovane testimonial dell’Associazione Cancro Primo Aiuto, lui Roberto Nani, nato
24 anni fa a Livigno.
Federica Sosio è cresciuta sulle nevi di Bormio e nonostante la giovane età ha già riempito
la bacheca di titoli e medaglie. Nel suo palmares
si contano numerose vittorie e importanti risultati:
prima ai Campionati italiani di Combinata nel
2008/2009 nella categoria allievi e prima sia in
Slalom che in Supergigante nella stagione
2010/2011 tra gli aspi-
Federica Sosio
Roberto Nani
.
COL LOGO DI CANCRO PRIMO AIUTO HA TRIONFATO AGLI ITALIANI
Il canoista Nicola Ripamonti
partecipa.
Ripamonti vanta già numerose affermazioni alle sue
spalle. Agli ultimi
Campionati italiani di
canoa, svoltisi all’Idroscalo di Milano
nel settembre 2012,
è salito per ben tre
volte sul gradino più
alto del podio. Il giovane canoista lecchese è giunto primo
nel K1 500 metri, nel
K2 e nel K4 1.000
metri.
Nel suo palmares
vanta anche il titolo
di campione europeo under 23 conquistato nel 2010 a Mosca insieme ai
suoi compagni del k4.
Qualcuno l’ha indicato come l’erede
di Antonio Rossi, pluridecorato alle
Olimpiadi e ai Campionati mondiali di
canoa. Lui si schermisce e si augura:
«Vincessi anche solo
la metà di quello che
ha vinto Rossi...».
Lui è Nicola Ripamonti, 22enne di Ballabio (Lc), atleta delle Fiamme Gialle ma
cresciuto alla Canottieri Lecco, entrato
da poco nella squadra dei testimonial
dell’Associazione
Cancro Primo Aiuto: porta il logo della
onlus brianzola sulla sua pagaia e sul
cappellino nelle gare di k2 e k4 a cui
.
CPA Onlus
20
Febbraio 2013
Riusciamo a fare tutto grazie a loro!
BG - BS - MB - SO
TRANSTADIO S.P.A.
unimec
I MARCIN
VISTÍ DE’ ROS’
www.cpaonlus.org
Per sostenerci: Credito Valtellinese - ag. Monza - Iban: IT 13 I 05216 20404 0000 0000 7665
®
Scarica

Onlus Cancro Primo Aiuto