6° CENSIMENTO GENERALE DELL’AGRICOLTURA 2010
Risultati provvisori in Provincia di Milano
dicembre 2011
a cura dell’Ufficio Provinciale di Censimento
istituito presso il Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca
della Provincia di Milano
Il 6° Censimento Generale dell’Agricoltura ha rappresentato un momento fondamentale per
raccogliere informazioni sulle aziende agricole e zootecniche del nostro territorio.
Grazie alla collaborazione degli imprenditori agricoli e di tutti i soggetti che, a vario titolo,
conducono un’attività agricola così come definita dal campo di osservazione del Censimento, si è
potuto raccogliere una grande quantità di informazioni, dai dati di superficie a quelli sugli
allevamenti, dallo sviluppo rurale alla sostenibilità ambientale.
I dati raccolti possono offrire indicazioni su una molteplicità di fenomeni agricoli, cogliendo le
dinamiche dei processi di trasformazione ad un livello di dettaglio non desumibile da altri tipi di
indagine e permettendo di osservare i mutamenti avvenuti nel nostro Paese, a livello regionale e
provinciale. Le informazioni che ne derivano sono fondamentali per l'orientamento delle scelte
economiche, sociali e istituzionali e per gli interventi di programmazione delle politiche agricole
europee, nazionali e regionali.
La Provincia di Milano ha avuto il compito di seguire lo svolgimento di tutte le attività del 6°
Censimento dell’Agricoltura nel proprio territorio, coordinando e monitorando la rilevazione,
fornendo assistenza tecnico-operativa a tutti gli operatori coinvolti e assicurando il buon
andamento di tutte le operazioni.
In questa pubblicazione, si desidera presentare i più importanti risultati provvisori che Istat ha
messo a disposizione per la provincia di Milano, mostrando le principali tendenze e i principali
cambiamenti avvenuti nel nostro territorio nell’ultimo decennio. I dati provvisori sono assai più
numerosi di quelli diffusi come primi risultati in occasione del precedente censimento del 2000,
grazie al particolare modello organizzativo che è stato utilizzato. Per poter disporre di un maggior
livello di dettaglio, si rimanda alla diffusione dei risultati definitivi, che saranno pubblicati da Istat
a partire dal mese di aprile 2012 e che comprenderanno tutti i dati rilevati nel questionario.
Luca Agnelli
Assessore all’Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca
SOMMARIO
• Finalità
• Organizzazione dell’attività
• Pubblicazione dei dati
• I risultati provvisori in Provincia di Milano (dicembre 2011)
- Aziende e superfici
- Allevamenti
- Manodopera e lavoro
Documento a cura dell’Ufficio Provinciale di Censimento
istituito presso il Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca della Provincia di Milano
Finalità
Il 6° Censimento generale dell’agricoltura è stato realizzato con l’obiettivo di delineare un quadro
informativo statistico, aggiornato e dettagliato, sulla struttura del sistema agricolo e zootecnico a
livello nazionale, regionale e locale.
L’obbligo di svolgere una rilevazione censuaria è stato stabilito dalla normativa europea che
prevedeva che gli Stati membri conducessero un’indagine sulla struttura delle aziende agricole nel
2010 sottoforma di censimento e stabiliva norme precise in materia di definizioni e classificazioni,
specificando il campo di osservazione e dettagliando i dati da sottoporre a rilevazione censuaria.
La produzione di statistiche comparabili in tutti gli Stati membri dell’Unione europea sui fenomeni
agricoli, di sviluppo rurale e di sostenibilità ambientale, è del resto necessaria ai fini della
programmazione e della valutazione di tutte le politiche agricole comunitarie.
L’esecuzione dei censimenti rientra tra i compiti istituzionali assegnati all’Istat, il quale, per lo
svolgimento delle rilevazioni, si avvale anche della collaborazione degli uffici di statistica del
Sistema statistico nazionale (Sistan) costituiti presso le Regioni.
Il 6° Censimento generale dell’agricoltura è stato indetto e finanziato dallo Stato ed è stato
disciplinato da un apposito regolamento di esecuzione e da un piano generale di Censimento, in
conformità del quale ogni Regione ha redatto un proprio piano regionale scegliendo tra due
modelli alternativi di organizzazione della rete censuaria territoriale: il modello ad “alta
partecipazione” della Regione o il modello a “partecipazione integrativa”.
Il regolamento ha fissato la data di riferimento delle informazioni censuarie (24 ottobre 2010) e ha
inoltre stabilito le modalità di organizzazione e di esecuzione del Censimento e il suo campo di
osservazione.
Sulla base del Piano generale di Censimento redatto dall’Istat, le Regioni hanno quindi predisposto
le strutture organizzative più adatte alle esigenze censuarie, al fine di rispettare le proprie
specificità e di utilizzare le strutture operative competenti in materia di agricoltura presenti sul
proprio territorio.
Il Censimento del 2010 ha presentato diverse novità. Innanzitutto, Istat ha fatto riferimento a una
“lista” di unità agricole predisposta mediante l’integrazione di fonti amministrative e statistiche,
che ha previsto la rilevazione presso la sede legale del conduttore anziché presso il centro
aziendale come nel passato. Inoltre, per la prima volta, è stata data la possibilità al rispondente di
compilare il questionario direttamente via internet, senza attendere il rilevatore.
Gli elenchi delle aziende da intervistare, i questionari da compilare e il programma di
registrazione sono stati predisposti da Istat. L’indagine è avvenuta nella maggior parte dei casi per
intervista diretta del conduttore dell’azienda agricola da parte del rilevatore, oppure tramite
compilazione diretta via web (il 2,9% delle aziende a livello nazionale).
Organizzazione dell’attività
In Lombardia, le attività censuarie sono state seguite dall’Ufficio Regionale di Censimento
(istituito all’interno della Struttura Statistica ed Osservatori di Éupolis Lombardia - Istituto
superiore per la ricerca, la statistica e la formazione), in collaborazione con la Direzione Generale
Agricoltura di Regione Lombardia, ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle
Foreste), l’Istat - Sede territoriale per la Lombardia - e le Province.
La Regione Lombardia, con Delibera di Giunta Regionale dell’8 luglio 2010, ha approvato il Piano
Regionale di Censimento, nel quale ha adottato uno schema organizzativo “ad alta
partecipazione”, che prevedeva la possibilità di scegliere la composizione della propria rete di
rilevazione e ha attribuito alla Regione un maggiore coinvolgimento nelle operazioni censuarie.
La stessa Regione Lombardia ha quindi affidato alle Province, enti competenti a livello territoriale
in materia di agricoltura e foreste, l’attività di coordinamento e di controllo della rilevazione
censuaria; la Provincia di Milano, con propria Delibera, ha così costituito gli organi provinciali di
Censimento.
L’attività di coordinamento e tutti i compiti previsti dal Piano Regionale di Censimento sono stati
condotti per la Regione Lombardia dall'Ufficio Regionale di Censimento, composto dalla Struttura
Statistica ed Osservatori e dalla Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia, da Éupolis
ed ERSAF.
La Sede territoriale Istat per la Lombardia, grazie ai Responsabili Istat Territoriali, ha sovrainteso
a tutte le attività svolte dagli organi censuari, ha curato in collaborazione con l’Ufficio Regionale
di Censimento le attività di formazione e di predisposizione del materiale didattico per il personale
del censimento e ha fornito l’assistenza tecnica su particolari criticità nella fase di rilevazione in
campo.
Per la Provincia di Milano, le attività censuarie sono state gestite dall’Ufficio Provinciale di
Censimento (UPC), istituito presso il Settore Agricoltura, Parchi Caccia e Pesca della Provincia di
Milano e formato da: un rappresentante del Servizio Statistica della Provincia appartenente al
SISTAN (Sistema Statistico Nazionale), tre rappresentanti del Settore Agricoltura, Parchi, Caccia
e Pesca della Provincia (il Responsabile UPC, il suo sostituto/delegato e un collaboratore
amministrativo), un rappresentante della Regione Lombardia, un rappresentante della Provincia di
Monza e della Brianza e i Coordinatori Intercomunali di Censimento.
Tramite Protocollo di Intesa tra la Provincia di Milano e la Provincia di Monza e della Brianza, si è
convenuto che tutte le attività del Censimento Agricoltura in capo alla Provincia di Monza fossero
gestite integralmente dalla Provincia di Milano. L’UPC ha rappresentato un punto di riferimento
tecnico–operativo sia per i rilevatori che per i coordinatori, nonché un organo di controllo
sull’andamento dell’attività di rilevazione. L’Ufficio Provinciale ha tra l’altro provveduto a
organizzare i corsi di formazione per i rilevatori in collaborazione con l’Ufficio Regionale di
Censimento e con Istat (in particolare, con la Sede regionale Istat).
Oltre agli organi sopra citati, hanno fatto parte della complessa rete censuaria anche una
Commissione Tecnica Regionale, con il compito di garantire la consultazione tecnica tra i vari
organi di censimento e di coordinare le attività di ispezione, e la Commissione Tecnica Provinciale
(una per ogni Provincia che ha costituito l’UPC), con il compito di adottare le azioni ritenute più
idonee per superare eventuali situazioni critiche sorte durante le operazioni di rilevazione nel
proprio territorio.
Il 6° Censimento dell’Agricoltura ha richiesto quindi, a livello regionale, una complessa serie di
operazioni di rilevazione e di controllo dei dati, che ha comportato l’impiego di 515 tra rilevatori e
coordinatori intercomunali e il coordinamento tecnico-organizzativo di Regione Lombardia e delle
Province.
L’attività di rilevazione e di prima verifica dei dati ha impegnato l’Ufficio Provinciale dal mese di
ottobre 2010 fino a giugno 2011, con la pubblicazione dei primi dati provvisori a cura di Istat il 5
luglio 2011. Per le Province di Milano e di Monza, sono stati incaricati in totale 70 Rilevatori e 8
Coordinatori Intercomunali di Censimento, selezionati e contrattualizzati dalla Regione Lombardia
tramite ERSAF attraverso apposito bando di selezione pubblica e assegnati all’UPC di Milano.
Pubblicazione dei dati
ISTAT ha presentato a Roma il 5 luglio 2011 i dati provvisori di livello nazionale e regionale
ufficializzando i risultati dell’intenso lavoro svolto grazie a tutti i soggetti che hanno fatto parte
della rete censuaria e alla fondamentale collaborazione e disponibilità di tutte le aziende agricole
che hanno partecipato alla rilevazione. I dati provvisori pubblicati da Istat sono consultabili
all’indirizzo: http://censimentoagricoltura.istat.it/
La Regione Lombardia appartiene al gruppo delle 16 Regioni che hanno adottato, per lo
svolgimento del censimento, un modello organizzativo ad alta partecipazione con registrazione
diretta dei dati; ciò ha reso possibile la disponibilità, ad un livello di dettaglio anche provinciale, di
informazioni sulla numerosità delle aziende, sulla consistenza della Superficie Agricola Utilizzata
(SAU) e della Superficie Agricola Totale (SAT), sulla quantità dei capi allevati nonché
informazioni sul fattore lavoro. I dati provvisori regionali sono disponibili sui seguenti siti web:
http://www.statistica.regione.lombardia.it/ e http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/
I dati provvisori che sono stati diffusi, anche quelli contenuti in questo opuscolo, riguardano la
variabili principali comprese nel questionario del censimento.
E’ previsto che i risultati definitivi del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura 2010, che
comprenderanno tutte le variabili rilevate, principali e secondarie, saranno diffusi entro il mese di
aprile 2012 al termine del lavoro di elaborazione e di validazione dei dati ad opera di Istat.
I risultati provvisori in Provincia di Milano (dicembre 2011)
Prima di procedere nell’analisi dei dati provvisori di livello provinciale, è importante sottolineare
che tutti i dati censuari al momento disponibili si riferiscono alle aziende agricole rilevate che
hanno indicato il “centro aziendale” come ricadente in comuni della provincia di Milano1. Le
superfici di queste aziende agricole (in termini di Superficie Agricola Utilizzata - SAU - e di
Superficie Agricola Totale - SAT) e i relativi allevamenti sono stati tutti attribuiti al comune dove
è stato individuato il centro aziendale e non ai comuni di effettiva ubicazione delle superfici e
degli allevamenti. I dati non sono quindi “georeferenziati” e potrebbero fare riferimento anche a
province o regioni diverse rispetto a quella in esame. E’ probabile inoltre che i dati definitivi
possano variare rispetto ai dati provvisori a seguito dei processi di elaborazione e validazione
ancora in atto.
Con i primi risultati provvisori è comunque possibile rilevare a livello territoriale alcune tendenze
di carattere generale e i principali mutamenti avvenuti nella nostra provincia nell’ultimo decennio.
I dati provvisori 2010 sono posti a confronto con quelli del Censimento riferito all’anno 2000;
questi ultimi sono stati ricalcolati da Istat rispetto a quelli precedentemente pubblicati in quanto è
stato considerato il nuovo “campo di osservazione” in base alle regole comunitarie vigenti nel
2010 e si è considerata la provincia di Milano senza la nuova provincia di Monza e della Brianza.
Inoltre, occorre far presente che i dati provinciali e regionali riferiti ad alcune variabili possono
presentare delle differenze in alcune tabelle, come nella tabella sulla “distribuzione aziende per
classi di SAU” e in quelle relative alla manodopera. In queste tabelle non sono conteggiati i dati,
non ancora disponibili, relativi ad aziende con conduttore residente in una delle quattro Regioni a
partecipazione integrativa2 o nel Molise.
Per una corretta lettura delle tabelle e dei dati riportati di seguito, si invita a prendere visione della
“nota metodologica” in appendice.
Aziende e superfici
In base ai primi risultati provvisori del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura (tab. 1), le
aziende agricole attive in Provincia di Milano alla data del 24 ottobre 2010 risultano circa 2.370,
con una superficie agricola utilizzata (SAU) di poco superiore a 64.700 ha e una superficie
agricola totale (SAT) di circa 71.700 ha. Rispetto al precedente Censimento riferito all’anno 2000,
si è assistito a una flessione del 30% nel numero delle aziende agricole e a una riduzione dell’8,5%
per la SAU e dell’8% per la SAT. A questo proposito, è bene ricordare che le aziende
1
In base alle definizioni delle “Istruzioni per la rilevazione – 24 ottobre 2010” del 6° Censimento Generale
dell’Agricoltura: “Per centro aziendale si intende il fabbricato, o il complesso dei fabbricati, connesso all’attività
aziendale e situato entro il perimetro dei terreni aziendali. Il centro aziendale, pertanto, può essere localizzato in
corrispondenza dell’abitazione del conduttore o delle abitazioni dell’altra manodopera impiegata nei lavori agricoli
aziendali, oppure in corrispondenza di ricoveri per animali, o di strutture utilizzate per altre produzioni agricole (ad
esempio le serre), di locali per l’immagazzinamento dei prodotti (magazzini, sili da foraggio, fienili, eccetera) o per il
deposito di macchine e attrezzi di uso agricolo. È da evidenziare che nel caso in cui la residenza o sede legale del
conduttore si trovi al di fuori del perimetro dei terreni aziendali, il centro aziendale non coincide con la stessa, ma con
il fabbricato o il complesso di fabbricati connessi all’attività agricola. In assenza di fabbricati, il centro aziendale si
identifica con la porzione più estesa dei terreni aziendali.”
2
Regioni a partecipazione integrativa: Veneto, Toscana, Marche e Puglia.
esclusivamente forestali non sono state censite nel 2010 al contrario di quanto avvenne nel
Censimento 2000; la superficie a boschi presente nel Censimento del 2010 riguarda quindi solo le
aree boschive annesse ad aziende agricole.
Anche in Regione Lombardia si è avuta una riduzione nel numero di aziende agricole e di
superficie aziendale; la riduzione è risultata più contenuta per quanto riguarda il numero delle
aziende (-24,2% rispetto al 2000) e per la SAU (-5,3%) rispetto alla provincia di Milano, mentre è
stata maggiore la riduzione per la superficie agricola totale aziendale (-9,1%).
TABELLA 1 - Aziende in complesso, Superficie Agricola Utilizzata e Superficie
Totale (Censimento Agricoltura 2000 e 2010 – per il 2010: dati provvisori)
Provincia e
Regione
Milano
Lombardia
Milano % su
Lombardia
ITALIA
Aziende
2010
Aziende
2000
Variaz.
%
SAU 2010
(ettari)
SAU 2000
(ettari)
Variaz.
%
SAT 2010
(ettari)
SAT 2000
(ettari)
Variaz.
%
2.371
3.387
-30,0
64.757,98
70.759,76
-8,5
71.707,05
77.972,45
-8,0
54.107
71.350
-24,2
984.870,55
1.039.592,36
-5,3
1.228.274,57
1.350.853,87
-9,1
4,4
4,7
6,6
6,8
5,8
5,8
1.630.420 2.405.453
--
-32,2 12.885.185,90 13.183.406,76
--
-2,3 17.277.022,97 18.775.270,66
--8,0
Fonte: Istat 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
Per effetto della maggiore riduzione del numero di aziende rispetto alla SAU e alla SAT, cresce a
livello provinciale l’estensione media aziendale, che passa per la SAU da 21,05 ha/azienda del
2000 a 27,81 ha/azienda nel 2010, valore decisamente superiore alla media regionale (pari a 18,42
ha/azienda) e a quella nazionale (pari a 7,9 ha/azienda). Anche le dimensioni medie aziendali
come superficie totale aumentano: da 23,12 ha/azienda del 2000 a 30,45 ha/azienda nel 2010, tra i
valori più elevati a livello regionale (tab. 2).
Per quanto riguarda l’utilizzazione della SAU (tab. 2), una prima indicazione seppur provvisoria è
l’aumento di superficie investita a coltivazioni legnose agrarie e la diminuzione delle foraggere
permanenti e dei seminativi rispetto al 2000. In rapporto alla SAU, le colture a seminativo sono
comunque le più rappresentate, con oltre l’86% della superficie investita. All’interno dei
seminativi, si osserva una diminuzione degli investimenti a cereali (-5,9%) che costituiscono
sempre la principale voce dei seminativi provinciali e un aumento delle foraggere avvicendate
(oltre 1900 ettari di aumento). Anche per le ortive si assiste a un aumento delle superfici investite
rispetto al 2000.
Dalla distribuzione delle aziende e della superficie per classi di ampiezza SAU (tab. 3), si
evidenzia rispetto al 2000 una diminuzione in valori assoluti e percentuali sia nel numero delle
aziende che nella SAU condotta per tutte le classi di ampiezza considerate. Questa diminuzione è
maggiore per le aziende con meno di 5 ettari di SAU, mentre è molto più contenuta per le aziende
con più di 50 ettari. Quest’ultima categoria di aziende, pur rappresentando quasi il 18% delle
aziende rilevate nel 2010, conduce oltre il 64% della SAU, con un incremento della sua
rappresentatività rispetto al precedente Censimento di circa 5 punti percentuali. E’ evidente quindi
un fenomeno di accorpamento aziendale che ha determinato dal 2000 in avanti l’uscita delle
aziende di piccole e medie dimensioni a favore di quelle con maggior ampiezza. Lo stesso
fenomeno si evidenzia pure a livello regionale, anche se in Regione si ha una maggior
rappresentatività delle aziende con minore dimensione rispetto alla provincia di Milano.
TABELLA 2 - Utilizzazione della SAU e superfici medie aziendali (anni 2010 e 2000)
Milano 2010 Milano 2000
Aziende
Variazione
% 20102000
Regione
Lombardia
2010
Regione
Lombardia
2000
54.107
71.350
2.371
3.387
-30,0
Superficie Totale (ha)
71.707,05
77.972,45
-8,0
SAU (ha)
64.757,98
70.759,76
- Seminativi
55.845,05
60.388,08
-7,5
40.291,49
42.796,11
10.656,00
di cui: - Cereali
- Foraggere
avvicendate
-24,2
4,4
-9,1
5,8
-5,3
6,6
715.416,43 730.534,98
-2,1
7,8
-5,9
447.942,60 444.489,50
0,8
9,0
8.678,31
22,8
200.859,46 155.796,33
28,9
5,3
488,23
416,83
17,1
17.592,60
12.421,46
41,6
2,8
503,47
426,66
18,0
36.192,89
32.447,79
11,5
1,4
8.382,62
9.907,68
-15,4
232.765,91 275.925,02
-15,6
3,6
30,45
23,12
31,7
22,79
18,99
20,0
133,6
27,81
21,05
32,1
18,42
14,64
25,8
151,0
- ortive
- Legnose Agrarie
- Foraggere
permanenti
Superficie media
(ha/az.)
Variazione Milano in % su
Lombardia
% 20102000
(anno 2010)
SAU media (ha/az.)
1.228.274,5 1.350.853,8
7
7
1.039.592,3
-8,5 984.870,55
6
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
TABELLA 3 - Distribuzione aziende per classi di SAU (Provincia di Milano)
Classi di SAU
(in ettari)
Aziende
2010
Aziende
2000
Variazioni
assolute
Variazione
% aziende
2010/2000
SAU 2010
SAU 2000
Variazioni
assolute
Variazione
% SAU
2010/2000
Meno di 2,00
544
1.171
-627
-53,5
447,93
900,08
-452,15
-50,2
Da 2,00 a 4,99
304
466
-162
-34,8
997,21
1475,64
-478,43
-32,4
Da 5,00 a 19,99
630
738
-108
-14,6
6.939,55
8.074,72
-1.135,17
-14,1
Da 20,00 a 49,99
464
583
-119
-20,4
14.786,55
18.305,42
-3.518,87
-19,2
Oltre 50,00
425
429
-4
-0,9
41.513,98
42.003,90
-489,92
-1,2
2.367
3.387
-1.020
-30,1
64.685,22
70.759,76
-6.074,54
-8,6
Totale
Provincia di Milano
Classi
< 5 ettari
Regione Lombardia
Da 5 a
Da 20 a
Oltre 50,00
19,99 ettari 49,99 ettari
ettari
< 5 ettari
Da 5 a
Da 20 a
Oltre 50,00
19,99 ettari 49,99 ettari
ettari
% Aziende - 2010
35,8
26,6
19,6
18,0
49,8
27,7
13,6
8,9
% Aziende - 2000
48,3
21,8
17,2
12,7
56,0
26,7
11,2
6,2
% SAU - 2010
2,2
10,7
22,9
64,2
4,8
16,1
23,4
55,7
% SAU - 2000
3,4
11,4
25,9
59,4
6,5
19,2
23,8
50,5
Fonte:
Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
N.B.: in tabella non sono conteggiati i dati, non ancora disponibili, relativi ad aziende con conduttore residente in una delle
quattro Regioni a partecipazione integrativa (Veneto, Toscana, Marche e Puglia) o nel Molise.
Allevamenti
E’ opportuno far presente che per il settore zootecnico il confronto con i dati del precedente
censimento è al momento possibile solo per gli allevamenti di bovini, bufalini ed equini. Per le
altre specie allevate, infatti, il confronto tra i dati provvisori del Censimento 2010 e quelli
definitivi del Censimento 2000 sia come numero aziende che come capi allevati è solo indicativo,
in quanto non rientrano nel campo di osservazione dell’ultimo Censimento Generale
dell’Agricoltura i capi di bestiame destinati all’autoconsumo familiare, rilevati invece nel
precedente Censimento del 2000.
Anche per la presenza di allevamenti alla data del 24 ottobre 2010, attività presente in circa 926
aziende, si registra una riduzione in termini numerici rispetto al 2000 (-33,4% - vedi tab. 4).
TABELLA 4 - Aziende con allevamenti: Provincia di Milano e Regione Lombardia
Censimento Agricoltura 2000 e 2010 – per il 2010: dati provvisori
(data di riferimento per il Censimento 2010: 24 ottobre 2010)
Milano
2010
Allevamenti totali numero
Milano
2000
Variazione
% 20102000
Regione
Lombardia
2010
Regione
Lombardia
2000
Variazione
% 20102000
Milano in % su
Lombardia
(anno 2010)
926
1.390
-33,4
21.476
35.403
-39,3
4,3
78.299
95.944
-18,4
1.483.557
1.606.285
-7,6
5,3
Bovini – capi per
allevamento
120
109
9,9
101
82
23,7
Bufalini - numero
capi
872
317
175,1
10.209
4.393
132,4
8,5
Equini - numero capi
2.262
1.828
23,7
30.133
20.408
47,7
7,5
Ovini - numero capi
4.915
5.715
-14,0
105.328
91.223
15,5
4,7
Caprini - numero
capi
3.838
1.041
268,7
57.656
50.633
13,9
6,7
74.031
106.930
-30,8
4.854.797
3.840.094
26,4
1,5
Avicoli - numero capi
271.458
360.225
-24,6
27.174.653
27.279.325
-0,4
1,0
Conigli - numero capi
20.533
18.544
10,7
415.361
610.839
-32,0
4,9
Bovini - numero capi
Suini - numero capi
-
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
Nel comparto dei bovini, l’allevamento più rappresentato in provincia, il numero delle aziende si
riduce del 25,8% rispetto al 2000, con un calo del patrimonio bovino del 18,4%. La dimensione
media degli allevamenti si amplia, passando da 109 capi/azienda a oltre 120 capi/azienda,
fenomeno che si evidenzia in maniera simile anche in Regione, seppur con valori inferiori: da 82
capi nel 2000, si passa infatti a una media di 101 capi per azienda. A livello nazionale, il numero
medio di capi per azienda è decisamente più basso: 46 capi in base ai primi dati provvisori del
2010 (erano 35 nel 2000).
Anche gli allevamenti con vacche da latte si riducono del 29,8% come numero di aziende e del
15,3% come capi di bestiame, con un aumento della dimensione media aziendale (da 75
vacche/azienda a oltre 90 – vedi tab. 5).
TABELLA 5 - Aziende con allevamenti - Milano: numero aziende e numero di capi
(data di riferimento per il Censimento 2010: 24 ottobre 2010)
Allevamenti
2010
Capi censiti
2000
2010
2000
Capi per
allevamento
2010
2000
Variaz. %
allevamenti
2010/2000
Variaz.%
capi
2010/200
Allevamenti totali
926
1.390
-33,4
Bovini
- di cui vacche da
latte
Bufalini
651
877
78.299
95.944
120,27
109,40
-25,8
-18,4
358
510
32.387
38.231
90,47
74,96
-29,8
-15,3
5
4
872
317
174,40
79,25
25,0
175,1
Equini
298
233
2.262
1.828
7,59
7,85
27,9
23,7
Ovini
27
26
4.915
5.715
182,04
219,81
3,8
-14,0
Caprini
47
65
3.838
1.041
81,66
16,02
-27,7
268,7
Suini
86
196
74.031 106.930
860,83
545,56
-56,1
-30,8
Avicoli
99
692 271.458 360.225
2.742,00
520,56
-85,7
-24,6
Conigli
36
315
570,36
58,87
-88,6
10,7
20.533
18.544
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
Rispetto al precedente censimento, si registra un significativo incremento del patrimonio equino
sia come numero di allevamenti (+27,9%) che come consistenza di capi allevati (+23,7%); questo
trend positivo può essere collegato all’incremento dell’attività di agriturismo, che ha fatto
registrare in questi ultimi anni anche in provincia di Milano un notevole aumento del numero
complessivo delle aziende autorizzate (dal 2007 al 2010: + 40,9%)
Per gli allevamenti ovini si registra una diminuzione del numero di capi (-14%) a fronte di un
pressoché identico numero di allevamenti, mentre per i caprini si assiste a un forte incremento del
numero dei capi allevati (più che triplicato) e a una diminuzione nel numero di allevamenti (27,7%), con un conseguente ampliamento delle dimensioni medie aziendali.
Per il settore dei suini si assiste ad una diminuzione del numero delle aziende (-56,1%) e del
numero dei capi allevati (-30,8%) e a un incremento del numero medio di capi per azienda (oltre
860 capi). La stessa tendenza si registra per gli allevamenti avicoli, dove il calo del numero delle
aziende è ancora più elevato (-85,7%) e l’aumento del numero medio di capi per azienda ancora
maggiore (da 520 capi nel 2000 a 2.742 capi nel 2010). La forte diminuzione nel numero di
aziende per gli allevamenti suinicoli e avicoli può essere spiegata dall’esclusione nella rilevazione
censuaria 2010 degli allevamenti per l’autoconsumo, che invece erano stati rilevati nel 2000.
Per il settore cunicolo l’elevata diminuzione del numero di allevamenti (quasi -89%) può essere
facilmente spiegata, anche in questo caso, dall’esclusione nella rilevazione censuaria 2010 degli
allevamenti per l’autoconsumo; si osserva invece un aumento del numero complessivo di capi
allevati (+10,7%) e un forte incremento del numero medio di capi per allevamento, che risulta
quasi decuplicato rispetto al 2000 (da 59 a 570 capi per allevamento).
Valutando i dati degli allevamenti bovini in base alle classi di ampiezza per numero di capi (tab.
6), si osserva che dal 2000 ad oggi si è ridotto il numero degli allevamenti per tutte le classi di
ampiezza ad eccezione degli allevamenti al di sopra dei 500 capi; quest’ultima classe è anche
l’unica che ha visto un incremento nel numero dei capi, numero che si è ridotto nelle altre classi, in
particolar modo in quelle al di sotto dei 100 capi. Questi dati indicano una crisi generalizzata del
settore, che ha portato a una riduzione evidente e più o meno omogenea degli allevamenti,
attenuata solo in parte da un aumento della concentrazione dei capi nelle aziende di più grande
dimensione.
TABELLA 6 – Allevamenti bovini per ampiezza
Da 1 a 9
Da 10 a
19
Da 20 a
49
Da 50 a
99
Allevamenti bovini 2010
148
61
91
98
235
18
651
Capi bovini 2010
563
824
2.910
7.146
50.973
15.883
78.299
Distribuzione % allevamenti
22,7
9,4
14,0
15,1
36,1
2,8
100,0
Distribuzione % capi
0,7
1,1
3,7
9,1
65,1
20,3
100,0
Allevamenti bovini 2000
172
78
135
157
321
14
877
Capi bovini 2000
731
1.096
4.326
11.155
64.755
13.881
95.944
Distribuzione % allevamenti
19,6
8,9
15,4
17,9
36,6
1,6
100,0
0,8
1,1
4,5
11,6
67,5
14,5
100,0
Variazione % allevamenti
2010/2000
-14,0
-21,8
-32,6
-37,6
-26,8
28,6
-25,8
Variazione % capi 2010/2000
-23,0
-24,8
-32,7
-35,9
-21,3
14,4
-18,4
Classe numero di capi
Distribuzione % capi
Da 100
a 499
Oltre
500
Totale
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
GRAFICO 1 – Allevamenti bovini per ampiezza: classi con più di 100 capi
0,7
1,1
3,7
Distribuzione capi in %
> 100 capi: 66.856 capi (85,4%)
65,1
9,1
20,3
14,0
9,4
22,7
> 100 capi: 253 allevamenti (38,9%)
15,1
36,1
2,8
Distribuzione allevamenti in %
Da 1 a 9 capi
Da 10 a 19 capi
Da 20 a 49 capi
Da 50 a 99 capi
Da 100 a 499 capi
Oltre 500 capi
Nel 2000 - Classi con più di 100 capi: 335 allevamenti (38,2%) e 78.636 capi (82%)
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
Nel Grafico 1 è possibile osservare come le classi con più di 100 capi bovini sono rappresentate
complessivamente dal 38,9% degli allevamenti (253 unità), ma detengono circa l’85% dei capi
bovini allevati. Nel Censimento del 2000, l’incidenza percentuale del numero di allevamenti era
simile (38,2%), ma la rappresentatività come numero di capi era leggermente più bassa (82%)
anche se in valore assoluto i capi erano decisamente in numero più elevato (oltre 11.700 capi in
più rispetto al 2010).
Anche per le vacche da latte (tab. 7) la diminuzione del numero di allevamenti e del numero di
capi è generalizzata in tutte le classi di ampiezza, con i valori più evidenti nelle classi mediopiccole (da 1 a 99 capi). Nelle classi oltre i 100 capi, le diminuzioni sono più contenute, con un
lieve incremento nel numero di vacche da latte allevate per la classe da 100 a 499 capi.
TABELLA 7 – Allevamenti di vacche da latte per ampiezza
Da 10 a
19
Da 20 a
49
Da 50 a
99
Da 100 a
499
Oltre
500
Classe numero di capi
Da 1 a 9
Allevamenti vacche da
latte 2010
47
12
69
105
123
2
358
Vacche da latte 2010
134
180
2.363
7.294
20.920
1.496
32.387
Distribuzione %
allevamenti
13,1
3,4
19,3
29,3
34,4
0,6
100,0
Distribuzione % vacche
0,4
0, 6
7,3
22,5
64,6
4,6
100,0
Allevamenti vacche da
latte 2000
53
25
132
167
131
2
510
Vacche da latte 2000
167
345
4.382
11.498
20.229
1.610
38.231
Distribuzione %
allevamenti
10,4
4,9
25,9
32,7
25,7
0,4
100,0
0,4
0,9
11,5
30,1
52,9
4,2
100,0
-11,3
-52,0
-47,7
-37,1
-6,1
0,0
-29,8
-19,8
-47,8
-46,1
-36,6
3,4
-7,1
-15,3
Distribuzione % vacche
Variazione %
allevamenti 2010/2000
Variazione % vacche
2010/2000
Totale
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
Dal Grafico 2 si può osservare, in maniera analoga a quanto riscontrato per i bovini nel loro
complesso, che le classi di ampiezza con più di 100 capi sono il 34,9% degli allevamenti e
detengono più dei due terzi dei capi (69,2%), con un aumento della loro rappresentatività rispetto
al 2000 sia in termini di numero di allevamenti che di numero di capi.
Le classi sotto i 99 capi rappresentano il 65,1% degli allevamenti ma possiedono poco più del 30%
dei capi; dal confronto con i dati del Censimento 2000, si riscontra che la forte diminuzione nel
numero di vacche da latte è avvenuta proprio nelle classi di ampiezza sotto i 99 capi, per le quali
nel corso di 10 anni si è avuta una diminuzione di circa 6.400 capi, pari al 39% della consistenza
censita nel 2000 (in termini numerici, erano complessivamente 16.392 capi).
GRAFICO 2 – Allevamenti di vacche da latte per ampiezza: confronto tra classi con
più di 100 capi e classi con meno di 99 capi
64,6
19,3
3,4
Classi con meno di 99
capi: 9.971 capi (30,8%)
233 allevamenti (65,1%)
13,1
4,6
22,5
Classi con più di 100
capi: 22.416 capi (69,2%)
125 allevamenti (34,9%)
29,3
0,6
7,3
0,4
0,6
Distribuzione capi in %
34,4
Distribuzione allevamenti in %
Da 1 a 9 capi
Da 10 a 19 capi
Da 20 a 49 capi
Da 50 a 99 capi
Da 100 a 499 capi
Oltre 500 capi
Nel 2000: Classi fino a 99 capi: 377 allevamenti (73,9%) e 16.392 capi (42,9%)
Classi con più di 100 capi: 133 allevamenti (26,1%) e 21.839 capi (57,1%)
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
Manodopera e lavoro
Le prime elaborazioni dei dati provvisori relativi alla manodopera aziendale evidenziano rispetto
al 2000 una diminuzione nel numero dei lavoratori aziendali, sia in ambito provinciale che in
ambito regionale (tab. 8). Per una più completa valutazione dei dati, si rimanda comunque alla
pubblicazione dei dati definitivi3.
TABELLA 8 – Caratteristiche della manodopera
Milano
2010
Aziende
SAU (ettari)
2.367
Milano
2000
Variazione Regione
%
Lombardia
2010/2000
2010
Regione Variazione Milano in %
Lombardia
%
su Lombardia
2000
2010/2000 (anno 2010)
3.387
-30,1
53.945
71.350
-24,4
4,4
64.685,22 70.759,76
-8,6
981.240,13
1.039.592,3
6
-5,6
6,6
Lavoratori aziendali
5.988
7.211
-17,0
132.003
153.902
-14,2
4,5
- di cui "familiari"
4.273
5.938
-28,0
97.546
130.234
-25,1
4,4
- di cui "altra manodopera aziendale"
1.715
1.273
34,7
34.457
23.668
45,6
5,0
71,4
82,3
-
73,9
84,6
-
-
1.082.339 1.247.308
-13,2
19.146.199
22.600.027
-15,3
5,7
% di lavoratori familiari sul
totale
Giornate di lavoro
- di cui da "familiari"
802.513
977.188
-17,9
15.029.281
19.240.655
-21,9
5,3
- di cui da "altra manodopera aziendale"
279.826
270.120
3,6
4.116.918
3.359.372
22,6
6,8
74,1
78,3
-
78,5
85,1
-
-
16,73
17,63
-5,1
19,51
21,74
-10,2
85,8
Lavoratori/azienda
2,53
2,13
18,8
2,45
2,16
13,4
103,4
Giornate di lavoro/azienda
457
368
24,2
355
317
12,1
128,8
- di cui manodopera
familiare
188
165
14,1
154
148
4,3
121,9
- di cui "altra manodopera aziendale"
163
212
-23,1
119
142
-15,8
136,6
% di giornate di lavoro dei
familiari sul totale
Giornate di lavoro per
ettaro di SAU
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
Il numero dei lavoratori familiari rimane sempre preponderante rispetto alla “altra manodopera
aziendale”, ma diminuisce di importanza per quasi undici punti percentuali (da 82,3% nel 2000 a
3
Nelle tabelle relative alle manodopera non sono conteggiati i dati, non ancora disponibili, relativi ad aziende con
conduttore residente in una delle quattro Regioni a partecipazione integrativa (Veneto, Toscana, Marche, Puglia) o nel
Molise. Inoltre, in queste tabelle, non viene preso in considerazione il “contoterzismo”, cioè il lavoro effettuato con
persone e mezzi tecnici extra-aziendali forniti da terzi.
71,4% nel 2010) a favore dell’altra tipologia, riferita alla manodopera salariata, che passa quindi
dal 17,7% al 28,6% nella composizione dei lavoratori aziendali e aumenta numericamente di quasi
il 35% rispetto al precedente Censimento. Anche le “giornate di lavoro4” diminuiscono
complessivamente, ma questa diminuzione avviene esclusivamente a carico della manodopera
familiare, mentre le giornate di lavoro dell’altra manodopera aziendale tendono ad aumentare
(+3,6%).
Anche in ambito regionale si evidenziano le stesse tendenze, ma con un più marcato aumento del
numero dei lavoratori facenti parti dell’altra manodopera aziendale e delle relative giornate di
lavoro.
Queste variazioni comportano un aumento delle giornate di lavoro per la manodopera familiare (da
165 giornate/persona a 188 giornate/persona) ed un calo per l’altra manodopera aziendale (da 212
a 163 giornate/persona).
A livello aziendale, considerando l’incremento della dimensione media della superficie, si osserva
parallelamente una diminuzione del numero di giornate lavorate per ettaro di SAU, un incremento
del numero di lavoratori per azienda (da 2,13 a 2,53 lavoratori) e un aumento del numero di
giornate lavorate per azienda (da 368 a 457 giornate).
TABELLA 9 – Titolo di studio del capo azienda
Maschi 2010
Notizie sul
capo azienda
Maschi 2000
In valore
In valore
In %
assoluto
assoluto
Femmine 2010
In valore
assoluto
In %
In %
Femmine 2000
In valore
assoluto
Totale 2010
In valore
assoluto
In %
In %
Totale 2000
In valore
assoluto
In %
Laurea - indirizzo
agrario
65
3,2
54
1,9
6
1,7
6
1,2
71
3,0
60
1,8
Laurea - Altro tipo
128
6,3
96
3,3
36
10,4
21
4,2
164
6,9
117
3,5
Diploma superiore Agrario
174
8,6
175
6,1
8
2,3
15
3,0
182
7,7
190
5,6
Diploma superiore Altro tipo
462 22,9
495
17,2
105
30,3
92
18,2
567
24,0
587
17,3
Diploma di qualifica
- Agrario
27
1,3
n.d.
-
2
0,6
n.d.
-
29
1,2
n.d.
-
Diploma di qualifica
- Altro tipo
Titolo superiore
alla scuola
dell'obbligo
68
3,4
n.d.
-
24
6,9
n.d.
-
92
3,9
n.d.
-
924 45,7
820
28,5
181
52,3
134
26,5
1.105
46,7
954
28,2
1.088 53,8
2.037
70,7
163
47,1
365
72,3
1.251
52,9
2.402
70,9
0,5
25
0,9
2
0,6
6
1,2
11
0,5
31
0,9
2.021 100,0
2.882
100,0
346
100,0
505
100,0
2.367
100,0
3.387
100,0
266 13,2
229
7,9
16
4,6
21
4,2
282
11,9
250
7,4
Scuola
dell'obbligo
Nessun titolo
Totale
Istruzione con
indirizzo agrario
9
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
4
Per “giornate di lavoro” si intendono giornate di lavoro di otto ore.
Per quanto riguarda il “titolo di studio del capo azienda” (tab. 9), si riscontra un significativo
aumento del grado di istruzione. Nel 2000, il 28,2% dei capi azienda aveva un titolo superiore a
quello della scuola dell’obbligo; questo valore passa al 46,7% in base ai risultati provvisori
dell’ultimo censimento, con un’incidenza maggiore per i capi azienda femmine (52,3%) rispetto ai
maschi (45,7%). I capi azienda femmina sono sempre meno rappresentate rispetto ai maschi (346
su 2367 capi azienda totali, pari al 14,6%) e mantengono all’incirca inalterata la stessa incidenza
percentuale che avevano nel 2000 (14,9%).
I capi azienda con titolo ad indirizzo agrario aumentano sia in termini assoluti che percentuali; nel
2010, quasi il 12% ha un titolo di studio attinente all’agricoltura, mentre nel 2000 questo valore si
attestava al 7,4%.
In base alla classe di età (tab. 10), aumenta la percentuale dei capi azienda compresi nella classe da
35 a 49 anni, mentre diminuisce nella classe sopra i 65 anni; per le altre due classi riportate in
tabella, le percentuali variano in maniera limitata. In generale, quindi, il tasso di ricambio
generazionale aumenta di poco tra i due censimenti. Riguardo invece alla percentuale di presenza
femminile tra i capi azienda, si osserva una maggiore rappresentatività delle donne nelle classi con
meno di 49 anni rispetto al 2000.
TABELLA 10 – Capo azienda per classi di età
Categorie / Classi di età
< di 35 anni
Da 35 a 49 anni
Da 50 a 64 anni
> di 65 anni
Totale
Maschi 2010
132
568
735
586
2.021
Maschi 2000
200
693
1.058
931
2.882
Femmine 2010
27
113
120
86
346
Femmine 2000
32
95
196
182
505
Totale 2010
159
681
855
672
2.367
Totale 2000
232
788
1.254
1.113
3.387
% 2010 per classi di età
6,7
28,8
36,1
28,4
100,0
% 2000 per classi di età
6,8
23,3
37,0
32,9
100,0
% Femmine 2010
17,0
16,6
14,0
12,8
14,6
% Femmine 2000
13,8
12,1
15,6
16,4
14,9
Fonte: Elaborazioni UPC su dati Istat - 6° Censimento Generale dell'Agricoltura - DATI PROVVISORI
GRAFICO 3 – Capo azienda per classi di età: confronto anni 2010 – 2000
> di 65
anni:
28,4%
< di 35
anni:
6,7%
Da 35 a
49 anni:
28,8%
Da 50 a
64 anni:
36,1%
Censimento 2010 – Dati Provvisori
> di 65
anni:
32,9%
< di 35
anni:
6,8%
Da 35 a
49 anni:
23,3%
Da 50 a
64 anni:
37,0%
Censimento 2000
APPENDICE: 6° CENSIMENTO GENERALE DELL’AGRICOLTURA 2010
NOTA METODOLOGICA
(tratta dal Comunicato Stampa Istat “6° Censimento generale dell’agricoltura - Risultati
Provvisori” del 5 luglio 2011)
I risultati definitivi del 6^ Censimento generale dell’Agricoltura 2010, a livello nazionale,
regionale, provinciale e comunale, saranno diffusi entro il mese di aprile 2012 al termine del
lavoro di elaborazione di tutte le variabili dei questionari compilati. Si informa, inoltre, che a
corredo dei dati definitivi l’Istat metterà a disposizione anche i risultati di due indagini postcensuarie che stimeranno l’errore di misura sulle principali variabili e di copertura della
rilevazione censuaria.
I dati provvisori pubblicati fanno riferimento al campo di osservazione comunitario previsto dal
Regolamento (CE) n. 1166/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio. Tale campo di
osservazione è in parte differente da quello utilizzato nel 2000. Per le aziende con terreni il
prospetto sottostante mette a confronto le regole di inclusione delle unità nel campo di
osservazione UE del 2010 e del 2000.
Campi di osservazione UE dei Censimenti agricoli 2010 e 2000
Campo di osservazione UE del Censimento 2010
Campo di osservazione UE del Censimento 2000
- Aziende >= alla soglia SAU di inclusione
- Aziende >= 1 ha di SAU
regionale (dalle 20 alle 40 are)
- Aziende con SAU compresa tra 0 e 1 ettaro
N.B.: Per Regione Lombardia: 30 are (0,3 ha)
e valore vendita >= 4 milioni di lire
- Aziende con qualunque superficie ad
- Aziende con SAU = 0 con valore vendita >=
ortofrutta, fiori/piante ornamentali e vite o
4 milioni di lire
almeno un animale destinato alla vendita
Al fine di rendere omogenei i confronti tra i due censimenti nelle tavole diffuse il campo di
osservazione UE del 2000 è stato ricalcolato secondo le regole del 2010.
Per il settore zootecnico il confronto con i dati del precedente censimento è al momento possibile
solo per gli allevamenti di bovini, bufalini ed equini. Per le altre specie allevate, infatti, il
confronto tra dati provvisori del 2010 e quelli definitivi del 2000 non è opportuno in quanto non
rientrano nel campo di osservazione del 6^ Censimento Generale dell’Agricoltura i capi di
bestiame destinati all’autoconsumo familiare.
È importante sottolineare che i dati provvisori pubblicati sono attribuiti alla Regione o Provincia
autonoma nella quale è localizzato il centro aziendale, indipendentemente dalla residenza del
conduttore e dell’Ufficio di Censimento che ha rilevato l’azienda. Sebbene questa regola sia
applicata anche ai dati relativi al lavoro, in essi non sono conteggiati quelli, non ancora disponibili,
relativi ad aziende con conduttore residente in una delle quattro Regioni a partecipazione
integrativa5 o nel Molise (…).
Infine, si ricorda che le aziende esclusivamente forestali non sono state censite nel 2010. Pertanto
la superficie a boschi presente nel Censimento del 2010, in linea con le disposizioni comunitarie,
riguarda esclusivamente le aree boschive annesse ad aziende agricole.
5
Regioni a partecipazione integrativa: Veneto, Toscana, Marche e Puglia.
Provincia di Milano
Settore Agricoltura, parchi, caccia e pesca
Viale Piceno 60 – 20129 Milano
numero verde 800743633
http://temi.provincia.milano.it/agricoltura/
Uffici di zona:
Abbiategrasso, Via XX Settembre 64
Tel. 02 94699257
Fax. 02 94608262
Legnano, Via Dei Mille 12
Tel. 0331 426919/04
Fax. 0331 426901
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6° Censimento Generale dell`Agricoltura 2010