Agri Lodi
GIUGNO 2011
DATI METEO ............................................... 1
TAVOLO
REGIONALE AGRICOLTURA.
BONESCHI
DE UNA REVISIONE DELLA DIRETTIVA NITRATI
GLI
STRUMENTI
DELLA
PER RIVOLTARE IL FIENO
DI
MEMORIA:
....... 1
BASTONE
.............................. 2
NUOVO AI NASTRI DI PARTENZA
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MISURA 111: “FORMAZIONE, INFORMAZIONE
FUSIONE DELLA CONOSCENZA”
E
DIF-
...................... 4
DATI METEO (1-31 MAGGIO)
mm
°C
T min (°C)
T max (°C)
pioggia (mm)
16,0
14,0
12,0
10,0
8,0
6,0
4,0
2,0
Media dei dati rilevati dalle capannine di Lodi, Cavenago
d’Adda e Sant’Angelo Lodigiano (fonte ARPA).
TAVOLO REGIONALE AGRICOLTURA. ASSESSORE
BONESCHI: “NECESSARIA UNA REVISIONE DELLA
DIRETTIVA NITRATI”
“Sì alla deroga sulla direttiva nitrati, ma solo in
attesa di una revisione radicale della legislazione in materia di reflui zootecnici”. Questa la netta
presa di posizione dell’Assessore all’Agricoltura
della Provincia di Lodi, Matteo Boneschi, dopo
Mese
il recente tavolo regionale sull’agricoltura che
ha discusso della questione nitrati e soprattutto
dopo che il Comitato Nitrati della Commissione
UE ha rinviato l’esame della proposta di deroga
avanzata dall’Italia.
Già a maggio Bruxelles avrebbe dovuto votare la
richiesta italiana di permettere anche alle aziende zootecniche in area vulnerabile (in Provincia di
Lodi sono circa un terzo del totale) che rispettano
determinati criteri fissati dall’Unione, uno spandimento di azoto sui campi superiore al limite di
170 chili per ettaro o comunque un quantitativo in
linea con l’esigenza di mantenere l’attività senza
la riduzione del bestiame. L’obiettivo era di arrivare a rendere la deroga operativa entro fine anno.
Lo slittamento della votazione a ottobre ritarderà
la procedura di mesi e metterà in seria difficoltà le
aziende interessate.
L’Assessore Boneschi esprime delusione per il
rinvio, ma intanto rilancia: “In questa fase la deroga è importante, ma non può essere considerata
la soluzione definitiva”, spiega. E’ ormai necessaria una vera e propria revisione della direttiva nitrati, che si accompagni a una verifica dell’impatto che hanno anche altri settori produttivi
sull’inquinamento delle acque superficiali e profonde e a un aggiornamento delle zone vulnerabili, così da ridurne l’estensione”. Anche perché,
sostiene l’Assessore provinciale, bisogna uscire
dalla logica secondo cui a inquinare sarebbero
solo gli agricoltori: “Se da un lato è giusto tutelare
le acque dall’inquinamento, dall’altro però non è
corretto individuare come unica causa di inquinamento l’agricoltura. Vi sono infatti studi – chiarisce Matteo Boneschi - che dimostrano come non
esista una tale correlazione diretta: ci sono aree
con un’alta concentrazione di azoto ma che sono
quasi prive di aziende zootecniche!”.
Come detto, la Provincia di Lodi è fortemente
interessata allo sviluppo che avrà la vicenda nei
prossimi mesi, anche se sul territorio locale “la situazione è ancora in sostanziale equilibrio, e cioè
le aziende sono quasi tutte a norma, mentre per
altre Province, come ad esempio Brescia e Cremona, è già ora molto più drammatica e di fatto
insostenibile”.
www.provincia.lodi.it
Lodi comunque guarda avanti. Al tavolo istituzionale, proprio Boneschi e il collega di Cremona
hanno sostenuto con forza la richiesta, poi accolta, di destinare gli ultimi 15 milioni di euro disponibili nel capitolo degli adeguamenti strutturali del
Programma di sviluppo rurale della Lombardia a
finanziare quelle aziende zootecniche che devono ancora adeguare alla normativa gli impianti
di stoccaggio dei reflui. Una boccata d’ossigeno
in attesa che qualcosa cambi. Ed ecco perché
nell’ultima seduta di Giunta, l’Amministrazione
Foroni ha subito approvato la delibera che fissa i
criteri per la graduatoria di accesso al bando.
Non solo. Lodi è già da tempo in linea anche con
un’altra delle richieste emerse al tavolo istituzionale. Le Province, infatti, sono state chiamate a
mettere le proprie competenze a disposizione
dei Comuni, cui per legge è affidata la procedura di autorizzazione allo spandimento dei reflui.
“Quella di Lodi è già una delle più attive nell’assistenza ai Comuni e ai tecnici interessati” spiega
l’Assessore all’Agricoltura. In particolare, dopo
aver sviluppato apposite ricerche in collaborazione con l’Istituto di Ingegneria Agraria di Milano,
finanziate dalla Regione per studiare nel dettaglio
il fenomeno a livello comunale e aziendale, si è
anche impegnata nel 2010 nell’organizzazione di
appositi incontri formativi su tutto il territorio, realizzati in collaborazione con la Fondazione Tadini
e l’Università degli Studi di Milano”.
Opportunamente imbracciato nella parte superiore, serviva a sollevare e rivoltare il foraggio, sviluppando a tal fine un movimento rotatorio dell’attrezzo, affinché l’erba in appassimento ricadesse,
a destra o a sinistra dell’operatrice, a seconda
della disposizione del campo, lungo la direttrice
di marcia. Questa operazione permetteva una
migliore esposizione al sole dei fili d’erba, che
rimanevano soffici e parzialmente sollevati dal
terreno, tanto che l’essicazione procedeva uniforme e omogenea. Si trattava di un lavoro che
richiedeva soprattutto sveltezza di braccia e che
veniva effettuato “al passo” lungo il campo dalle
operatrici, allineate parallelamente lungo una comune linea d’avanzamento.
Tale operazione doveva essere ripetuta più volte
nel corso della giornata, a distanza di ore, graduandola in base alle condizioni metereologiche
delle giornate e all’andamento della stagione,
per ottenere il migliore risultato.
Questo tipo di attività, già in parte in disuso nel
periodo tra le due guerre mondiali poiché insidiata dall’introduzione della “macchina” voltafieno a
forche con trazione animale, è andata completamente sparendo tra la fine degli anni ‘40 e l’inizio
degli anni ‘50.
GLI STRUMENTI DELLA MEMORIA:
IL BASTONE PER RIVOLTARE IL FIENO
( “BASTON DA VULTA’ EL FEN”)
Nelle operazioni di essiccamento del foraggio
(erbaggi) per ottenere il fieno, determinante era
l’operazione di rivoltamento del prodotto, sparso
sul campo, al fine di ottenere una miglior esposizione dell’erba in appassimento ai raggi solari e,
quindi, per un risultato ottimale di essiccazione.
Tale operazione condotta dalle “rastrelline” o “fienere” (si trattava di donne o ragazze che integravano i bilanci familiari svolgendo alcuni lavori leggeri durante la fienagione) avveniva tramite l’uso
del “Baston da vultà el fen”.
L’attrezzo si sostanziava in una pertica in legno
leggero (generalmente salice) opportunamente
lavorato e reso liscio (utilizzando la “vultada”, un
coccio di vetro dal profilo tagliente con cui venivano levigati bastoni) che presentava un terminale
leggermente appuntito. Normalmente il bastone
misurava circa metri 1,80 di lunghezza.
Donna che rivolta il fieno - Testo e immagine conferiti dall’Arch. Giacomo Bassi.
Agricoltura ed Ambiente Rurale Agricoltura ed Ambiente Rurale Agricoltura ed Ambiente
2
DI NUOVO AI NASTRI DI PARTENZA
IL PROGRAMMA DI DIDATTICA AGROALIMENTARE
“SCUOLE IN CAMPO”
Agricoltura e scuola, un binomio consolidato in
provincia di Lodi, che da oltre un decennio ha un
titolo: “Scuole in campo”.
Si è conclusa a maggio l’ultima edizione di Scuole
in campo, il programma di comunicazione e educazione alimentare che ha messo in relazione, nel
recente anno scolastico, oltre 300 scolaresche
con territorio ed imprese rurali lodigiane.
La macchina organizzativa però non si ferma e,
quindi, il nuovo programma, quello che verrà proposto all’attenzione degli operatori scolastici a settembre, è già in fase di preparazione. Continuerà
a muoversi lungo due direttrici, o meglio, intorno a
due idee forti dimostratesi, negli anni, vincenti. La
prima riguarda i contenuti dell’offerta didattica, la
seconda attiene al ruolo attribuito dal programma
al mondo agricolo.
Per quanto riguarda i contenuti dell’offerta didattica, è giusto precisare che da alcuni anni i progetti proposti, (saranno anche il prossimo anno più
di 20) tendono ad offrire una varietà di temi che
pongono al centro dell’approfondimento il territorio e l’ambiente nella sua accezione più ampia.
Non solo, quindi, l’agricoltura e l’alimentazione
saranno proposte all’attenzione degli alunni lodigiani, ma anche la riqualificazione ambientale, i
comportamenti responsabili “ecocompatibili”, la
fauna selvatica con particolare riferimento a quella acquatica.
Proprio per supportare questo principio di completezza, quest’anno sono state ricondotte al programma Scuole in campo anche le offerte didattiche che sino all’anno scorso erano state veicolate
sotto il titolo di “Percorsi di Fiume” e caratterizzate
da temi quali la pesca e, più in generale, la conoscenza degli ambienti acquatici e fluviali. Cosi il
nuovo programma Scuole in campo offrirà spunti
didattici che riguarderanno tutti gli aspetti più connotativi del Lodigiano agro ambientale: le acque, il
terreno fertile che l’acqua ha contribuito a plasmare, i prodotti che da tale connubio scaturiscono in
abbondanza, la fauna locale.
La seconda idea forte che sottende il programma
riguarda la volontà di rimarcare la centralità del
tema rurale nell’economia dell’offerta didattica.
Ciò è reso possibile dal fatto che anche nel nuovo
programma avrà un ruolo di assoluto protagonismo la rete delle fattorie didattiche.
Saranno presumibilmente una dozzina (pratica-
mente tutte quelle appartenenti alla rete locale) le
fattorie che parteciperanno al programma, nella
prospettiva di raccontare agli alunni lodigiani “attraverso la viva voce dei protagonisti ” quel complesso di tradizioni, tecnologia e innovazione che
fanno dell’agricoltura locale una delle più avanzate e produttive.
Complessivamente il nuovo programma prevede
lo sviluppo di attività per un numero massimo di
310 classi partecipanti. Se completamente realizzato, un simile piano delle attività implicherebbe
un grande sforzo finanziario da parte della Provincia di Lodi che sarebbe chiamata a sostenere
con risorse pubbliche (proprie e acquisite da terzi)
oneri per circa 120.000 euro.
Stante la ristrettezza del bilancio provinciale, la
Provincia di Lodi, per raggiungere l’obiettivo di
partecipazione che si è prefissata, confida di poter contare anche su un significativo contributo
della Fondazione Banca Popolare di Lodi, alla cui
attenzione la Giunta provinciale, con atto deliberativo n. 122 del 31/05/2011 ha formalmente candidato il programma didattico in oggetto.
MISURA 331 SOTTOMISURA A
“FORMAZIONE ED INFORMAZIONE RIVOLTE AGLI OPERATORI
ECONOMICI NEI SETTORI CHE RIENTRANO NELL’ASSE 3”
La misura 331 del PSR “, attivata lo scorso aprile,
sostiene la realizzazione di iniziative di formazione
e di informazione a favore degli operatori economici (imprenditori, collaboratori, consulenti, personale dipendente), su tematiche oggetto dell’asse
3, e cioè relative a tematiche della diversificazione
verso attività non agricole in ambito rurale, quali ad esempio la multifunzionalità dell’azienda
agricola, il turismo rurale, le energie rinnovabili,
l’imprenditoria, i servizi sociali, gli aspetti culturali,
ambientali, naturalistici e territoriali, ecc.
L’agricoltura, anche per far fronte ad una crisi
che ha investito l’intero settore, viene sempre più
frequentemente coinvolta in attività extra agricole come la didattica, attraverso il coinvolgimento
delle scolaresche ai programmi quali scuole in
campo; oppure nel sociale, con percorsi terapeutici, pet therapy o semplicemente attività occupazionali svolte all’aria aperta. È però necessario,
per queste attività, dare una corretta formazione e
informazione agli operatori agricoli sensibili a queste tematiche, al fine di renderli non soltanto ospiti
passivi, ma soggetti attivi.
Ed è proprio questo lo scopo della misura 331:
rafforzare le competenze degli operatori coinvolti
Agricoltura ed Ambiente Rurale Agricoltura ed Ambiente Rurale Agricoltura ed Ambiente
3
nelle attività di diversificazione dell’impresa agricola con iniziative di formazione mirate, con una
particolare attenzione ai giovani e alle donne.
La Scuola Agraria del Parco di Monza che da oltre
vent’anni svolge attività di formazione, ha presentato un progetto attraverso la misura 331, rivolto
agli imprenditori agricoli che desiderano dedicare
parte del proprio tempo e della propria professionalità verso un’attività socialmente utile.
Il progetto, dal titolo ”ortoterapia come attività
nell’azienda agricola multifunzionale”, utilizzando
come tema portante l’orto, vuole formare figure professionali in grado di partecipare a terapie
riabilitative e percorsi terapeutici di persone con
disabilità psichica, in collaborazione agli specialisti delle strutture sociali presenti sul territorio (psichiatri, psicologi, assistenti sociali, ecc).
Il progetto, proposto dalla Scuola Agraria del Parco di Monza e approvato dall’Amministrazione
Provinciale di Lodi, prevede due moduli formativi
che si svilupperanno nel corso del 2011. Ciascun
modulo è composto da lezioni di 30 ore, che si
svolgeranno in parte in aula ed in parte in campo,
affronteranno quali:
– la corretta progettazione, impostazione e gestione di un orto fruibile da disabili;
– vivaismo applicato;
– il verde come completamento della terapia;
– tecniche riabilitative mediante l’orticoltura;
– la disabilità;
– esempi di percorsi riabilitativi soggettivi e di
gruppo attraverso l’utilizzo dell’ortoterapia.
MISURA 111: “FORMAZIONE, INFORMAZIONE E
DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA”
La misura 111 del PSR ha come obiettivo l’aggiornamento professionale degli agricoltori verso
sistemi produttivi compatibili con conservazione
ed il miglioramento del paesaggio, tutela dell’ambiente e del benessere animale; nuove forme di
commercializzazione delle produzioni agricole;
moderne tecniche di gestione aziendale; favorire
il miglioramento qualitativo dei prodotti agricoli,
agevolare i processi di riorganizzazione aziendale
orientati allo sviluppo della multifunzionalità, alla
diversificazione produttiva e alle produzioni “no
food”; ecc.
La misura si articola in due sottomisure:
– sottomisura A “Formazione”
– sottomisura B “Informazione e Diffusione della
conoscenza”.
La sottomisura A ammette corsi di formazione e
aggiornamento in aula e in campo di durata tra 6
ore e 30 ore e un numero di allievi compreso tra
i 10 e i 25. Vi possono accedere Enti di formazione professionale accreditati presso la Regione
Lombardia ai sensi del dgr n. 19867/2004. Agli
interventi formativi realizzati sarà concesso un
contributo, al netto dell’IVA, pari 100% delle spese
ammesse che non potranno superare la cifra di
10.000,00 € per ogni domanda presentata.
La sottomisura B può essere attuata tramite:
– interventi diretti di Regione e Province
– interventi Regionali o Provinciali a domanda.
Sono ammissibili a finanziamento incontri formativi e visite guidate; convegni, seminari divulgativi
anche nell’ambito di fiere; pubblicazioni periodiche e non, opuscoli, schede tecniche, ecc.
Gli interventi Regionali o Provinciali a domanda
possono essere attuati da Enti pubblici che perseguono scopi di sviluppo agricolo, forestale e di
informazione e diffusione di conoscenze rivolte ad
operatori agricoli; istituti universitari ed altri Enti di
ricerca; organizzazioni professionali.
Il contributo concesso, al netto dell’IVA, è pari
all’80% delle spese ammesse che non potranno
superare la cifra di 25.000,00 € per gli interventi di
livello provinciale e di 50.000,00 € per gli interventi
di livello interprovinciale o regionale.
Per tutti gli interventi (sottomisura A e B), le domande per le iniziative da realizzare nell’anno
successivo devono essere presentate, utilizzando
esclusivamente il modello informatizzato (SIARL),
dal giorno successivo alla pubblicazione del bando sino al 15 settembre 2011.
COME RICEVERE AGRILODI MESE
Il Bollettino AgriLodi Mese è prodotto in un
numero limitato di copie, reperibili presso
il Dipartimento Agricoltura ed ambiente rurale.
La divulgazione avviene principalmente a
mezzo posta elettronica.
La pubblicazione, infatti, viene inviata a
tutti coloro che ci segnalano il proprio indirizzo mail.
È possibile consultare AgriLodi Mese anche tramite Internet, scaricandone una copia direttamente dal sito del Dipartimento
Agricoltura ed ambiente rurale della Provincia di Lodi all’indirizzo: http://www.agri-
coltura.provincia.lodi.it
Agricoltura ed Ambiente Rurale Agricoltura ed Ambiente Rurale Agricoltura ed Ambiente
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