N e w s l e t t e r n ° 9 d e l 5 a p r i l e 2 0 1 1!
ELLES IC
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Usa & Isola
Valutazione del rischio
Guida alla Direttiva
Bonifica amianto:
Manuale pratico che illustra le
settore lapidei
Macchine
edifici ad uso civile
procedure per trattare e posare i
Prima fase della redazione del
E’ stata pubblicata la guida in
pubblici e privati
materiali isolanti.
documento di valutazione dei
lingua italiana.
Analisi dell’algoritmo del
Pag. 2
rischi.
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SUVA.
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PRIMO PIANO
LA CAMPAGNA EUROPEA AMBIENTI DI LAVORO
SANI E SICURI 2010-11 PROMUOVERÀ LA
MANUTENZIONE SICURA SENZA INCIDENTI.
La campagna paneuropea Ambienti di lavoro sani e sicuri si concentrerà nel 2010 e nel
2011 sul problema della manutenzione sicura. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare
l'opinione pubblica sull'importanza della manutenzione nei luoghi di lavoro europei e sui rischi
che essa comporta se non viene eseguita correttamente.
La campagna è stata lanciata ufficialmente il 28 aprile 2010, Giornata mondiale della
sicurezza e della salute sul lavoro. Molti dei suoi eventi si concentrano intorno alla Settimana
europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, che si svolge nella settimana numero 43 del
calendario, a ottobre del 2010 e del 2011.
Essi prevedono conferenze e mostre, sessioni di formazione e attività in cui organizzazioni
e imprese sia grandi che piccole lavorano insieme.
Il successo della campagna 'Ambienti di lavoro sani e sicuri' e della sua
Settimana europea è dovuto in gran parte al sostegno della rete di
punti focali dell'Agenzia nei 27 Stati membri dell'UE e nei paesi in
via di adesione e al sostegno dei suoi partner della campagna.
Il contributo di numerose iniziative locali e regionali portate avanti
da sindacati, imprese, ONG e amministrazioni pubbliche svolge
anch'esso un ruolo importante. Tutte queste iniziative mostrano
come la prevenzione degli incidenti sul luogo di lavoro e delle
malattie professionali sia una delle massime priorità in Europa.
Ellesic è diventato partner ufficiale della campagna
europea sulla manutenzione sicura senza incidenti.
Per approfondimenti visitare il sito www.ellesic.it.
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Rischio rumore
A marzo 2011 è stata
pubblicata la revisione
della norma UNI
9432:2008, resasi
necessaria dalla recente
emanazione della nuova
UNI EN ISO 9612,
complementare ad essa.
Entrambe sono finalizzate
a valutare i livelli di
esposizione giornaliera,
settimanale e di picco in
conformità alla legislazione
vigente. La norma si
applica a tutti gli ambienti
di lavoro, ad esclusione di
quelli per cui sono previste
normative specifiche.
Per approfondimenti
visitare il sito www.ellesic.it.
Ellesic • Via San Giuseppe dei nudi, 25 • 80135 Napoli • 081.06.08.130 •
www.ellesic.it • [email protected]
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ELLES IC
Lavori in quota
Lavori in quota: attività lavorativa che
espone il lavoratore al rischio di caduta da
una quota posta ad una altezza superiore a
2 m rispetto ad un piano stabile. In questo
numero vengono
esaminati gli
approfondimenti del
Ministero del Lavoro
attraverso la risposta a
nove quesiti che
interessano tutte le
aziende che utilizzano i
ponteggi.
Per approfondimenti visitare il sito
www.ellesic.it.
Valutazione del rischio
settore lapidei.
Tutte le aziende lapidee devono
effettuare e mantenere aggiornata la
valutazione dei rischi a cui sono esposti i
lavoratori. Le aziende che occupano meno
di 10 dipendenti non sono obbligate a
redigere il documento che la contiene, ma
solo di
autocertificare
l’avvenuta
valutazione. Il
consiglio dello
studio è, in
considerazione
dell’elevato rischio, di redigere il documento
e di aggiornarlo in caso di modifiche della
lavorazione, introduzione di nuovi
macchinari/sostanze, o in occasione di
incidenti, infortuni o semplici anomalie nel
processo produttivo.
Per approfondimenti visitare il sito
www.ellesic.it.
Cento volte al giorno mi capita di pensare che
la mia vita, quella interiore e quella pubblica,
dipende dal lavoro di altre persone, vive e
scomparse e mi dico che devo impegnarmi a
restituire come e quanto ho ricevuto e ancora
ricevo. -Albert Einstein (1879 – 1955 fisico e
filosofo)
Usa & Isola
La Scuola Edile di Bergamo in
collaborazione con ANIT,
Gruppo Giovani ANCE
Bergamo e Como, ha realizzato
un nuovo volumetto pratico su
come trattare e posare i
materiali isolanti presenti in
cantiere. L’obiettivo è quello di
contribuire a promuovere una
cultura del costruire “bene” per
il “bene” di tutti, diffondere e
potenziare l’educazione "alla
qualità" dalla fase progettuale,
alla scelta dei prodotti fino alla fase di realizzazione. Ulteriore
obiettivo, non meno importante, è quello di comunicare che prodotti
all’avanguardia - in termini di efficienza acustica ed energetica presuppongono tempi e modi di realizzazione più impegnativi, costi
diversi, ma anche significativi benefici in termini di salubrità, risparmio
economico, sicurezza e rispetto dell’ambiente.
Per approfondimenti visitare il sito www.ellesic.it.
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In deroga a quanto sopra, le istruzioni per la
manutenzione destinate ad essere usate da un
La direttiva 2006/42/CE è la versione
personale specializzato incaricato dal fabbricante o
rivista della direttiva “macchine”, la cui
dal suo mandatario possono essere fornite in una
prima versione è stata adottata nel 1989. La
nuova direttiva macchine, che si applica dal sola lingua comunitaria compresa da detto personale.
Le istruzioni devono essere elaborate secondo i
29 dicembre 2009, ha un duplice scopo:
principi elencati qui di seguito.”
armonizzare i requisiti di sicurezza e di
Le istruzioni devono essere redatte
tutela della salute applicabili alle macchine
prima che la macchina venga immessa sul
mercato e/o messa in servizio e devono
accompagnare la macchina fino al
momento in cui giunge all’utilizzatore. Gli
importatori o i distributori della macchina
devono pertanto accertarsi che le istruzioni
siano trasmesse all’utilizzatore.
E’ generalmente accettato che tutte le
istruzioni che concernono la sicurezza e la
salute debbano essere fornite in formato
cartaceo, in quanto non si può presumere
che l’utilizzatore abbia accesso ai mezzi per
leggere le istruzioni fornite in formato
elettronico o rese disponibili su un sito
internet. Tuttavia, è spesso utile rendere
disponibili le istruzioni in formato
elettronico e su internet, oltre che in
sulla base di un elevato livello di protezione formato cartaceo, in quanto ciò consente
della salute e della sicurezza, garantendo al
all’utilizzatore di scaricare il formato
contempo la libera circolazione delle
elettronico, eventualmente, e di recuperare
macchine nel mercato dell’UE. La direttiva le istruzioni se la copia cartacea è andata
macchine rivista non introduce modifiche
perduta. Questa pratica consente anche di
radicali rispetto alle versioni precedenti:
aggiornare agevolmente le istruzioni
chiarisce e consolida le prescrizioni della
quando è necessario.
direttiva, allo scopo di migliorarne
Qui di seguito si riporta il contenuto
l’applicazione pratica.
delle istruzioni
In questa prima disamina della guida ci
“1.7.4.1 Principi generali di redazione
interesseremo del libretto d’uso e
a) Le istruzioni devono essere redatte in una o
manutenzione della macchina. La direttiva più lingue ufficiali della Comunità. Il fabbricante o
Macchine riporta:
il suo mandatario si assume la responsabilità di tali
“1.7.4 Istruzioni
istruzioni apponendovi la dicitura “Istruzioni
Ogni macchina deve essere accompagnata da
originali’.
istruzioni per l’uso nella o nelle lingue comunitarie
b) Qualora non esistano ‘Istruzioni originali”
ufficiali dello Stato membro in cui la macchina è
nella o nelle lingue ufficiali del paese di utilizzo
immessa sul mercato e/o messa in servizio.
della macchina, il fabbricante o il suo mandatario o
Le istruzioni che accompagnano la macchina chi immette la macchina nella zona linguistica in
devono essere “Istruzioni originali” o una
questione deve fornire la traduzione nella o nelle
“Traduzione delle istruzioni originali”; in tal caso lingue di tale zona. Tali traduzioni devono recare la
alla traduzione deve essere allegata una copia delle dicitura ‘Traduzione delle istruzioni originali’
istruzioni originali.
Guida alla Direttiva Macchine
c) Il contenuto delle istruzioni non deve
riguardare soltanto l’uso previsto della macchina, ma
deve tener conto anche dell’uso scorretto
ragionevolmente prevedibile.”.
Il fabbricante, quindi, dovrà (lettera c))
tener conto di quanto è noto in merito ai
possibili usi scorretti della macchina, alla
luce dell’esperienza passata con macchine
simili, delle indagini condotte sugli infortuni
e delle conoscenze sul comportamento
umano facilmente prevedibile.
Le macchine si considerano immesse
sul mercato allorché vengono messe a
disposizione per la prima volta nell’UE. La
direttiva macchine si applica pertanto a
tutte le macchine nuove immesse sul
mercato o messe in servizio nell’UE, a
prescindere dal fatto che siano state
fabbricate all’interno o al di fuori dell’UE.
In generale, la direttiva macchine non
si applica all’immissione sul mercato di
macchine usate o di seconda mano. La
messa in servizio e l’utilizzo professionale di
macchine di seconda mano sono disciplinati
dalle normative nazionali sull’uso delle
attrezzature di lavoro di recepimento della
direttiva 2009/104/CE.
Le disposizioni della direttiva
2009/104/CE si applicano alle macchine in
servizio nei posti di lavoro. Durante
l’esistenza della macchina il datore di lavoro
adotta le misure necessarie per assicurare
che la macchina in servizio sia tenuta,
mediante una manutenzione adeguata, ad
un livello tale da soddisfare le disposizioni
applicabili al momento della prima messa a
disposizione nell’impresa o nello
stabilimento, il che non significa che la
macchina debba essere tenuta “come
nuova”, essendo soggetta ad usura. Tuttavia,
occorre effettuare la necessaria
manutenzione per garantire che essa
continui a soddisfare i requisiti applicabili in
materia di sicurezza e di tutela della salute.
Per approfondimenti visitare il sito
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Bonifica da amianto
Il Forum Amianto Svizzera (FACH) ha
pubblicato un documento contenente le
indicazioni riguardanti il grado di urgenza
delle misure di sicurezza da porre in atto in
caso di presenza di amianto negli edifici
pubblici e privati. Se in un edificio è
presente del materiale contenente amianto,
bisogna adottare adeguate misure per
proteggere la salute degli occupanti da
un’eventuale contaminazione.
I criteri di valutazione e le misure
fanno riferimento alla normale destinazione
d’uso di un edificio pubblico o privato.
I materiali contenenti amianto, di per
sé, non rappresentano un pericolo per la
salute. Diventano però pericolosi nel
momento in cui dal materiale si liberano
delle fibre che possono essere inalate.
Il rischio per la salute dipende dal tipo
di materiale, dall’uso del locale e dagli
effetti dell’uso del locale sul materiale
contenente amianto.
Per ogni singolo locale in cui è presente
materiale contenente amianto bisogna
eseguire una valutazione separata. Se in un
locale sono presenti più materiali
contenenti amianto o materiali compositi
(ad es. isolazioni per tubi), bisogna valutare
il materiale con il maggiore potenziale di
rilascio di fibre.
Se i materiali contenenti amianto sono
presenti in aree che collegano diversi locali
tra di loro (ad es. come rivestimenti di
condotte di ventilazione, condotte per il
passaggio di cavi o canali di servizio),
oppure se avviene uno scambio di aria tra i
locali, bisogna tener conto dei possibili
effetti su tutti gli ambienti interessati.
La valutazione avviene in 3 tappe:
1) Valutazione del materiale
In una prima fase si valuta il potenziale
di rilascio delle fibre del materiale
contenente amianto. Bisogna considerare
sia lo stato della superficie, sia il
deterioramento del materiale dovuto a
fattori esterni (correnti d’aria, sbalzi di
temperatura ecc.).
2) Valutazione dell’uso del locale
In una seconda fase si procede a
valutare la destinazione d’uso del locale,
con quale frequenza è frequentato e in che
modo l’amianto è accessibile.
3) Definizione del grado di
urgenza
In questa fase si mettono assieme i
risultati dei primi due punti e da questi si
deduce il grado di urgenza delle misure di
bonifica.
Nel seguito del documento sono
illustrate nel dettaglio le singole fasi.
Per approfondimenti visitare il sito
www.ellesic.it.
Scelta ed uso APVR
Il SUVA ha pubblicato un utile
strumento per tutti coloro che devono
scegliere un respiratore antipolvere. In
concreto, fornisce una risposta alle
domande che solitamente ci si pone al
momento di acquistare e utilizzare una
maschera di protezione delle vie
respiratorie. Molti posti di lavoro nel settore
dell’industria e dell’artigianato sono esposti
alle polveri. Le polveri aerodisperse sono
pericolose per la salute dei lavoratori e
possono essere all’origine di varie malattie
professionali.
Il documento costituisce un opuscolo
per la corretta scelta ed uso dei respiratori
antipolvere. Viene fatta una distinzione tra
semimaschere facciali monouso
(semimaschere filtranti) e semimaschera
facciale (facciali filtranti).
Per approfondimenti visitare il sito
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Notizie Flash
Safety, Quality & Environment Forum
Video
Festival "SiCUREZZA tra la gente" - a
2011 a Roma dal 13 al 17 giugno.
Napo in cantiere
Udine dal 4 al 17 aprile 2011.
E’ disponibile on-line il n° 3 della
Lavorare in sicurezza
SISTRI: ancora problemi con
newsletter “Sicurezza e prevenzione” del
Macchine sicure - Trattori
l'aggiornamento del software per i
Ministero del Lavoro
Bonifica da amianto - Cosa non fare
dispositivi USB
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N° 9 del 5 aprile 2011