Periodico di comunicazione quadrimestrale del Gruppo Iren - Registrazione n. 5254 del 21/04/1999 presso il Tribunale di Torino - Sped. in abbonamento postale D.L. 22/10/1994
N. 3 - Dicembre 2011
Inaugurata la
Centrale Torino Nord
Il Termovalorizzatore
di Piacenza
Il primo Bilancio
di Sostenibilità
La campagna
di Iren Mercato
Periodico di informazione del Gruppo Iren
Pubblicazione quadrimestrale
Anno 1 - n. 3
4
6
Autorizzazione Tribunale
di Torino n. 5254 del 21/04/1999
Spedizione in a.p. - 70
Filiale di Torino spedizione n. 3/2011
Presidente
Roberto Bazzano
Vice Presidente
Luigi Giuseppe Villani
Amministratore Delegato
Roberto Garbati
9
Direttore Responsabile
Fabrizio Gaudio
Coordinamento Grafico
Vito Rotunno
11
14
20
Fotografie
Archivio Iren, Società Acque Potabili, AES Torino
Stampa
Graf Art srl – Venaria (To)
Segreteria di Redazione
Mimma Vinci
Redazione
Comunicazione e Immagine
Iren S.p.A. via Bertola, 48
10122 Torino, tel. 011 4098169
La rivista del Gruppo Iren lascia agli Autori
la responsabilità delle opinioni espresse
negli articoli firmati
Foto di copertina
Bacino idrico del Gorzente
Il primo Bilancio
di Sostenibilità di Iren
AES Torino: dieci anni
al servizio dei Cittadini
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Realizzazione Grafica
Ideal Comunicazione – Torino
Inaugurata la
Centrale Torino Nord
Il termovalorizzatore
di Piacenza
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Progetto
Partners - Torino
Teleriscaldamento:
progetti di ricerca con
il Politecnico di Torino
Il riassetto Edison
Direttore Generale
Andrea Viero
Consiglio di Amministrazione
Roberto Bazzano
Luigi Giuseppe Villani
Roberto Garbati
Andrea Viero
Franco Amato
Paolo Cantarella
Gianfranco Carbonato
Alberto Clò
Marco Elefanti
Ernesto Lavatelli
Ettore Rocchi
Alcide Rosina
Enrico Salza
Scenario e prospettive
Genova Reti Gas:
sicurezza ed efficienza
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Il progetto
Acquapubblica
26
L’energia
che muove le cose
28
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Asset e storia di
Società Acque Potabili
Il Centro Ambiente Mobile
di Reggio Emilia
Dalle idee ai fatti…
Iren, forte di una cultura fatta di concretezza, maturata in decenni di servizio nei
confronti dei Cittadini e dei Clienti, ha deciso sin dalla sua nascita, di percorrere la strada
dei progetti realistici, dei programmi di crescita seri, dei piani di sviluppo mirati.
In un contesto economico e sociale dove sembra prevalere la logica del breve termine
e della finanziarizzazione dell’economia, il nostro Gruppo continua ad investire
nell’industria costruendo impianti rispettosi dell’ambiente e capaci di generare
occupazione e valore.
Uno dei progetti realizzati, fiore all’occhiello del Gruppo Iren è la centrale di cogenerazione
Torino Nord, inaugurata da poche settimane, che consente di incrementare la leadership
nazionale nel settore della cogenerazione abbinata al teleriscaldamento.
Un altro importante tassello è quello legato al riassetto di Edison, e della sua controllata
Edipower, che, dopo mesi di trattative anche difficili, si sta avviando a conclusione
con l’obiettivo di incrementare significativamente la capacità produttiva nel settore
idroelettrico.
A testimonianza della costante interazione con il mondo accademico e nell’ottica del
miglioramento continuo, si sono inoltre avviati progetti di ricerca, fra cui alcuni portati
avanti con il Politecnico di Torino, nel settore della cogenerazione e del teleriscaldamento.
Come evidenziato dal primo Bilancio di Sostenibilità di Gruppo, le performance a
livello sociale ed ambientale migliorano significativamente: nel 2010, la produzione
degli impianti idroelettrici ha permesso un risparmio di 186 mila Tonnellate Equivalenti
Petrolio, mentre quelli di cogenerazione di ben 257 mila Tep, la raccolta differenziata nei
territori serviti ha raggiunto il 56,4%, a fronte di una media nazionale del 31,7%.
Sono in corso di realizzazione due importanti progetti, “PAI” e “OLT”. Si tratta, nel primo
caso, di un impianto di termovalorizzazione in costruzione a Parma che, utilizzando la
combustione dei rifiuti, potrà produrre energia elettrica e calore per teleriscaldamento
contribuendo alla riduzione dei consumi di idrocarburi ed all’autosufficienza energetica
italiana.
Il progetto OLT riguarda la costruzione di un impianto di rigassificazione di gas liquido
al largo delle coste di Livorno. Esso contribuirà a diminuire la dipendenza italiana dai
pochi Paesi produttori di metano, potendo acquisire da diversi territori e trasportarlo via
mare come gas liquido.
Tutti elementi che, messi insieme, servono a delineare in modo efficace cosa
effettivamente sia oggi Iren: una realtà di punta nel panorama energetico del Paese,
presente in tutta la filiera integrata della produzione, distribuzione e commercializzazione
dell’energia elettrica, della distribuzione e vendita del gas e del teleriscaldamento, nel
ciclo idrico integrato, nei servizi ambientali e tecnologici. Ma, soprattutto, una Società
orientata con efficacia all’innovazione, alla crescita industriale ed attenta ai territori ove
da sempre opera.
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Scenario e prospettive
Intervista al Presidente di Iren e Federutility Roberto Bazzano.
La sede
di Piacenza
4
C
ome giudica la situazione dei
servizi idrici ed energetici nel
nostro Paese?
Il pendolarismo normativo degli
ultimi anni ha contribuito a
creare un clima di incertezza
nel quale le aziende incontrano
difficoltà. Tanto nell’acqua
quanto nell’energia, settori che
richiedono programmazione ed
investimenti di lungo periodo,
la mancanza di un quadro
normativo certo – e nel caso
dell’acqua anche regolatorio
– produce una sostanziale
immobilità. Come Federazione
stiamo chiedendo incontri
al Governo per entrare nel
dettaglio dei singoli problemi e
proporre possibili soluzioni.
Quali sono i problemi principali
dell’acqua, ad esempio?
Ci sono investimenti già
programmati che non
graverebbero sul bilancio dello
Stato e che avvierebbero uno
sviluppo sostenibile con circa
47mila occupati all’anno. Le
previsioni minime sono di un
fabbisogno di investimenti di 2
miliardi all’anno per acquedotti,
fognature e soprattutto
depurazione. Le conseguenze
idrogeologiche delle piogge
dimostrano il bisogno di
interventi immediati ed integrati
sul territorio, da adottare
tra Istituzioni, Enti locali ed
operatori.
All’acqua serve con rapidità
l’avvio dell’Agenzia di
regolazione o dell’Autorità,
che fissi regole stabili per tutti
gli operatori e che stabilisca
tariffe in grado di assicurare
la sostenibilità economica
degli interventi necessari.
Continuiamo ad avere le tariffe
più basse d’Europa mentre
andiamo incontro ad emergenze
Il Presidente
Roberto Bazzano,
il rigassificatore
OLT, il PAI di
Parma e l’impianto
Politecnico
di Torino
e pesantissime sanzioni nei
prossimi anni nel settore della
depurazione se non rispettiamo
entro breve i parametri fissati
dalla UE.
E per l’energia?
Per l’energia, oltre ai temi
conosciuti, relativi all’energia
elettrica ed al gas, sono molto
importanti gli investimenti
per l’efficienza ed il risparmio
energetico. Alterniamo politiche
di incentivi a pioggia che hanno
anche prodotto distorsioni –
come nel caso delle energie
rinnovabili – a periodi senza
alcuna programmazione. Con
l’adozione di nuove tecnologie,
dalle reti intelligenti, ai contatori
di ultima generazione, fino alla
mobilità elettrica, saremmo in
grado di attivare effetti virtuosi,
sia per l’occupazione che per
l’efficienza.
In Italia, le nostre aziende
offrono un eccezionale
presidio sul territorio. Un
presidio sistematico e non
casuale, anche nel modificare i
comportamenti dei cittadini.
Il risparmio e l’efficienza,
solo per fare alcuni esempi,
consentono: diminuzione delle
importazioni di fonti primarie
di energia; abbattimento delle
emissioni di CO2; riduzione dei
costi energetici, che, nel caso
delle imprese, si traducono in
un vantaggio competitivo e
sviluppo tecnologico.
Presidente, Iren cresce ancora
malgrado una contingenza
economica non facile…
Sì. Si sta concludendo la
partita Edison che ci ha
impegnati per alcuni mesi.
Stiamo realizzando quanto
previsto nel Piano Industriale.
La centrale Torino Nord è
entrata in servizio, consentendo
anche di incrementare il
teleriscaldamento nel capoluogo
piemontese, il Polo Ambientale
di Parma prevediamo sia
concluso entro l’autunno
2012, mentre il rigassificatore
OLT di Livorno, che ci darà
l’autosufficienza a livello
upstream, sarà pronto a fine
anno.
Gli analisti sono concordi nel
dire che il titolo è sottovalutato
rispetto al suo valore reale…
È vero, perché, anche se
possiamo contare su asset
industriali importanti,
scontiamo, come altre
multiutility uno scenario di
mercato sfavorevole ed un
sistema regolatorio mutevole e,
a volte, penalizzante, come nel
caso della Robin Tax.
Quali sono le prospettive per il
nuovo anno?
L’obiettivo è quello di
consolidare la nostra posizione
nei tradizionali territori di
riferimento, nel ciclo idrico
integrato, nei servizi ambientali
e nella distribuzione del gas.
Vogliamo crescere ancora
nel teleriscaldamento, dove
già siamo leader nazionali, e
nella produzione idroelettrica,
anche a seguito della nascita
della newco con A2A, frutto
della divisione degli impianti ex
Edipower e che potrà contare
sugli impianti di Udine e Mese
da 650 MW complessivi.
Gianluca Spitella
e Fabrizio Gaudio
5
Teleriscaldamento:
progetti di ricerca con
il Politecnico di Torino
I
l teleriscaldamento rappresenta
già oggi una delle eccellenze
del Gruppo Iren: lo testimoniano
non solo gli oltre 72 milioni
di metri cubi serviti, di cui
50 milioni solo a Torino,
Città più teleriscaldata
d’Italia e metropoli fra le più
teleriscaldate d’Europa, ma
anche un piano di sviluppo
che punta, nei prossimi anni,
ad incrementare in modo
significativo la volumetria
allacciata.
Per riaffermare e consolidare
la leadership nazionale
nel settore è necessario
mantenersi competitivi nel
tempo, migliorando la gestione
complessiva del sistema,
testando nuove tecnologie e
ipotizzando soluzioni innovative
che consentano di ottimizzare la
qualità del servizio.
Iren Energia ha quindi attivato
una intensa collaborazione
con il Politecnico e l’Università
di Torino, oltre che con alcuni
specialisti del settore, con
l’obiettivo di incrementare le
competenze scientifiche del
personale, consentendo di
integrare in modo ottimale il
notevole bagaglio di capacità
operative già possedute.
6
In particolare, è stato
avviato, d’intesa con l’ex
Rettore del Politecnico
di Torino e neo Ministro
dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca, Francesco
Profumo, ed il Rettore
dell’Università di Torino,
Ezio Pelizzetti, un Comitato
Innovazione Cogenerazione
e Teleriscaldamento che
costituisce, fra l’altro, il centro
di monitoraggio di alcuni
progetti di ricerca applicata
che, avviati in queste settimane,
si concluderanno nell’estate
del 2012.
Essi sono focalizzati in
particolare sulle innovative
Smart Thermal Grid (STG) e
verranno sviluppati oltre che dal
Politecnico torinese, anche dal
R.I.E. (Istituto per le Ricerche
Industriali ed Energetiche) e
dall’I.C.O.O.R. di Reggio Emilia
(Consorzio Interuniversitario per
la Ottimizzazione e la Ricerca
Operativa).
Le Smart Thermal Grid, o reti di
teleriscaldamento “intelligenti”,
rappresentano la punta
avanzata dell’innovazione nel
campo del teleriscaldamento
e, come avviene per le reti
elettriche (smart grid),
costituiscono l’evoluzione
dei sistemi di trasporto e
distribuzione in città del calore
prodotto attraverso sistemi
come la cogenerazione. Le STG
consentono di massimizzare
l’efficienza energetica e sono un
valido strumento per supportare
anche gli utenti finali ad un
consumo più attento e virtuoso.
Un progetto di ricerca
concentrerà la propria
analisi sulle possibilità di
ulteriore sviluppo in Italia del
teleriscaldamento e, soprattutto,
del teleraffrescamento estivo,
che costituisce un’interessante
opportunità di integrazione con
i sistemi di teleriscaldamento
convenzionali per le potenzialità
che offre, fra l’altro, in termini
di utilizzo di fonti rinnovabili e
incremento della producibilità
termica degli impianti di
cogenerazione.
Un secondo studio riguarderà i
sistemi di accumulo distribuito
e le pompe di calore per la rete
teleriscaldamento di Torino, al
fine di aumentarne l’efficienza
e, conseguentemente, la
volumetria allacciabile. Ciò sarà
possibile anche utilizzando
una speciale simulazione della
L’impianto Politecnico
di Torino, la Centrale
di Moncalieri e la
sede del Politecnico
di Torino
7
rete, appositamente sviluppata.
Il terzo progetto analizzerà
l’attuale sistema di monitoraggio
della rete di distribuzione, al fine
di realizzare sistemi diffusi di
telecontrollo che ne consentano
un check-up continuo.
Il quarto argomento riguarderà
l’analisi e, successivamente,
l’individuazione di particolari
standard di utilizzo del
teleriscaldamento da parte dei
clienti (fasce orarie, ore/giorno,
consumi, etc.), sulla base di una
simulazione dei diversi modelli
di utenza.
Il quinto progetto si occuperà
dell’elaborazione e della
valutazione di metodi innovativi
per la progettazione di nuove
reti nelle città teleriscaldate
da Iren, mentre l’ultimo
argomento di ricerca sarà
inerente al confronto tra
il teleriscaldamento e gli
altri vettori, con particolare
riferimento al risparmio
energetico, ai costi di gestione
ed alla riduzione delle emissioni,
con le conseguenti “esternalità
positive” fra cui i benefici
ambientali.
Una stazione di
pompaggio, un
cantiere di posa rete
teleriscaldamento
e la sala controllo
della Centrale di
Moncalieri
8
Dunque, un’occasione
importante di crescita e di
condivisione del patrimonio di
esperienze e di conoscenze nel
campo del teleriscaldamento,
che consente di abbinare la
visione sistemica e innovativa
del mondo universitario con
il know-how di competenze
specifiche posseduto dai
tecnici e dai “professionals”
del Gruppo, con l’obiettivo
finale di migliorare
ulteriormente la qualità,
e perché no, il prezzo del
servizio offerto ai Cittadini.
Roberto Garbati
Il riassetto Edison
Verso la conclusione della trattativa.
I
l riassetto del Gruppo Edison,
che vede ormai da mesi
impegnato anche il Gruppo Iren,
sta volgendo alle battute finali.
Stiamo portando a compimento
un’operazione che ha una forte
valenza non solo per Iren, ma
per l’intero Paese, così come
dimostra l’attenzione che
nell’ultimo anno gli è stata
dedicata dal Governo e dalla
stampa nazionale. D’altronde si
tratta della più antica società
italiana dell’energia, tra le più
antiche del mondo.
Per comprendere fino in fondo
l’essenza di questa operazione
è necessario rispondere a tre
domande.
Perché il riassetto di Edison?
Negli ultimi anni i soci italiani,
tra cui Iren, hanno maturato
l’esigenza di valorizzare la
propria partecipazione in
Edison, divenuta sempre più
finanziaria ed in un contesto
di crisi economica generale
penalizzante.
Da qui l’avvio del confronto con il
socio francese EDF. Un confronto
che ha avuto risvolti rilevanti
non solo sul piano industriale,
ma anche dal punto di vista
politico tanto da far intervenire
direttamente il Governo Italiano
che, nello scorso marzo, ha di
fatto bloccato le trattative in
corso, proprio nell’imminenza
dello scadere dei patti tra i soci
italiani ed EDF.
Si è quindi raggiunto un accordo
per prorogare i patti parasociali
al 15 settembre 2011 con
l’obiettivo di definire un riassetto
del gruppo energetico di Foro
Bonaparte. Da qui è partito il
percorso che si sta ora avviando
a conclusione.
Qual è la posizione di Iren
all’interno del Gruppo Edison?
La nascita di Iren ha reso ancora
più articolata la nostra posizione
all’interno del Gruppo Edison:
abbiamo infatti ereditato da
Enìa una partecipazione in
Delmi (la cordata di soci italiani
che insieme ad EDF detengono
il controllo di Edison) e da Iride
una partecipazione in Edipower
(società controllata da Edison).
L’essere presenti su questo
doppio fronte è stato un fattore
che ha ancor più determinato
Iren a richiedere con forza che
la partecipazione all’interno
del Gruppo Edison fosse
maggiormente valorizzata sul
piano industriale.
Quali vantaggi abbiamo
conquistato con gli accordi in via
di definizione?
Il quadro che si sta ora
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delineando è stato il frutto di
una trattativa complessa, che
ha visto in campo una pluralità
di attori: i soci italiani (Iren,
A2A, Dolomiti Energia, SEL,
Mediobanca…) e la francese EDF.
Abbiamo acquisito, in
partecipazione con A2A, due
impianti idroelettrici (a Mese ed
Udine) che gestiremo tramite
una società che manterrà
il marchio Edipower e sarà
attiva nel settore delle energie
rinnovabili, rafforzando la nostra
vocazione eco-sostenibile. È un
risultato che consentirà ad Iren
di accrescere la propria capacità
nel settore della generazione
idroelettrica. Gli impianti di Mese
e Udine dispongono infatti di
640 MW di capacità installata,
che consentiranno al nostro
Gruppo di prelevare circa 650
GWh di energia all’anno, con una
crescita di circa il 50% rispetto
alla produzione idroelettrica
attuale.
Edison, con la cessione degli
impianti idroelettrici, vedrà una
specializzazione ed una crescita
significativa della propria
capacità produttiva da impianti a
ciclo combinato con una migliore
prospettiva industriale di cui
beneficeranno anche Iren e gli
altri azionisti di Delmi.
Anche per Delmi è prevista una
valorizzazione industriale grazie
alla possibilità di cedere, fra tre
anni, azioni di Edison in cambio
di impianti eolici fino ad una
potenza installata di 250 MW.
Iren rimarrà tra i soci di Delmi
e potrà uscirne fra tre anni
quando i soci italiani potranno
cedere il 25% delle proprie
azioni ad un prezzo determinato
in funzione dei margini realizzati
da Edison e dell’andamento di un
panel di società che operano nel
settore. Un’opportunità quindi
per valorizzare la nostra quota
in uno scenario di mercato che
si ritiene sarà più favorevole.
Il restante 75% delle azioni
Edison detenute da Delmi, o
quote inferiori conseguenti
10
l’acquisizione degli impianti eolici,
potrà essere ceduta fra tre/cinque
anni a valori di mercato, nel caso
in cui non ci sia un miglioramento
della liquidità del titolo Edison,
vale a dire una crescita, rispetto
allo stato attuale, di titoli Edison
in circolazione sul mercato
borsistico.
Per il Gruppo Iren è una partita
particolarmente impegnativa
che coinvolge non solo il
Comitato Esecutivo, il Consiglio
di Amministrazione e le Società
di Primo Livello interessate
(Iren Energia ed Iren Mercato)
ma anche numerose funzioni di
staff fra cui M&A, Pianificazione
strategica, Amministrazione e
finanza, Affari societari.
Riteniamo che i risultati
ottenuti siano soddisfacenti e
coerenti con quella esigenza di
valorizzazione industriale che
abbiamo fortemente ricercato.
Andrea Viero
La sede
Edison
Nuclei di
Mese e Udine
Inaugurata la
Centrale Torino Nord
Grazie al nuovo impianto sono 500 mila i Torinesi teleriscaldati.
È
Il taglio del
nastro da parte
del sindaco di
Torino, Piero
Fassino
stata inaugurata lo scorso 24
novembre, alla presenza del
Sindaco di Torino, Piero Fassino,
dell’Amministratore Delegato,
Roberto Garbati, del Presidente,
Roberto Bazzano, del
Vicepresidente, Luigi Giuseppe
Villani e del Direttore Generale,
Andrea Viero, la nuova centrale
di cogenerazione Torino Nord.
Alla cerimonia sono intervenuti
l’Assessore all’Ambiente
della Regione Piemonte,
Roberto Ravello, l’Assessore
all’Ambiente della Provincia
di Torino, Roberto Ronco e il
Sindaco di Collegno Silvana
Accossato.
Realizzata con le più avanzate
soluzioni tecnologiche, la
centrale è il nuovo significativo
tassello nel sistema
integrato di cogenerazione e
teleriscaldamento a Torino,
che ha preso avvio negli anni
Ottanta, quando Iren Energia
(la ex AEM Torino) pianificò
il progetto che avrebbe
consentito di teleriscaldare
la gran parte del Capoluogo,
grazie alla presenza di due
poli di cogenerazione posti
a nord, ove sorge la nuova
centrale, ed a sud della Città,
rappresentato dalla centrale di
Moncalieri.
Come ha evidenziato nel suo
intervento l’Amministratore
Delegato di Iren, Roberto
Garbati, esso rappresenta
oggi un insieme ad elevata
affidabilità, che può contare sul
calore prodotto dalle centrali
cogenerative di Moncalieri e
Torino Nord, supportate dagli
impianti di integrazione e riserva
Bit, Mirafiori Nord e Politecnico, e
da quelli, ospitati nelle rispettive
centrali, di Moncalieri e Torino
Nord, garantendo così l’elevata
efficienza e l’ottimale qualità del
servizio.
Un complesso di impianti che
consente oggi a Torino di essere
11
la metropoli più teleriscaldata
d’Italia ed una delle città più
teleriscaldate d’Europa, con una
volumetria servita di 50 milioni
di metri cubi (circa il 50%
della Città), corrispondente
a 500.000 abitanti.
La nuova centrale di
cogenerazione Torino Nord,
come illustrato dai tecnici di Iren
Energia durante la visita seguita
alla tradizionale cerimonia del
taglio del nastro, può contare
sulle più moderne tecnologie,
qual è il ciclo combinato, che
rappresenta attualmente la
soluzione, per la produzione
termoelettrica, più efficiente e
più rispettosa dell’ambiente.
Innovativi sono anche
gli accumulatori di calore di
grande capacità ospitati nella
centrale, che consentono di
ridurre al minimo l’utilizzo delle
caldaie, ed il catalizzatore, il
primo installato in Italia su
impianti di questa potenza, in
grado di ridurre il rilascio di
ossidi di azoto di oltre il 70%.
Torino Nord ha una potenza
di 400 MW elettrici e 220 MW
termici, con una produzione
annua prevista superiore ai
2.000 GWh di energia elettrica,
pari a circa i due terzi del
fabbisogno di elettricità di
Torino, ed è in grado di garantire
il teleriscaldamento ad una
volumetria di 18 milioni di metri
cubi (180.000 abitanti).
La centrale, consentendo di
estendere il teleriscaldamento
L’Amministratore Delegato Roberto
Garbati e due immagini della Centrale
Torino Nord
12
ad una importante area della
Città, permette anche di
raggiungere importanti risultati
sul fronte ambientale, come
ha voluto sottolineare con
soddisfazione il Sindaco di
Torino, Piero Fassino, nel suo
intervento: meno emissioni e,
quindi, una migliore qualità
dell’aria, con benefici concreti
per tutti i Cittadini. Inoltre,
ha evidenziato il Sindaco,
grazie a Torino Nord andrà
definitivamente in “pensione”
la centrale Vallette, che sarà
smantellata, consentendo di
restituire al quartiere l’area
come verde pubblico.
La Città guarda con favore
ad un’ulteriore crescita del
servizio che rafforzi il primato
di Torino nel teleriscaldamento,
grazie al Progetto Torino
Nord-Est, di cui già si è
avviato l’iter autorizzativo,
a testimonianza del valore e
dell’importanza strategica che
il teleriscaldamento ricopre nel
suo programma di sviluppo.
Carmelo Tripodi
La Centrale vista
dalla tangenziale, gli
accumulatori di calore
e l’aerotermo
13
Il termovalorizzatore
di Piacenza
I
l Gruppo Iren è il terzo
operatore nazionale nel
settore ambiente per quantità
di rifiuti gestiti con oltre un
milione di tonnellate trattate
e può vantare una consolidata
esperienza nel settore.
Il sistema integrato dei rifiuti
gestito dal Gruppo comprende
due termovalorizzatori, in grado
di produrre energia elettrica e
calore per il teleriscaldamento
cittadino sfruttando l’energia
termica prodotta dalla
combustione dei rifiuti, due
discariche controllate, undici
impianti di trattamento chimicofisico e ricondizionamento
preliminare, centri di stoccaggio
ed un impianto di selezione.
14
Fra questi, il termovalorizzatore
di Piacenza rappresenta, a
giudizio degli addetti al settore
e del mondo tecnico-scientifico,
una delle realtà più efficienti
e tecnologicamente avanzate
nell’ambito del panorama
italiano.
L’impianto è gestito da
Tecnoborgo S.p.A., una società
mista controllata da Iren
Ambiente S.p.A. con il 51% e
costituita nel 1996 con Veolia
Servizi Ambientali S.p.A., socio
privato presente con il 49%
delle quote societarie, scelto
in seguito ad esperimento di
gara pubblica, con lo scopo
di progettare, realizzare e
successivamente gestire un sito
di termovalorizzazione dei rifiuti
al servizio di tutto il territorio
della provincia di Piacenza.
L’impianto è situato nella
periferia sud di Piacenza,
occupa un’area di circa 25.000
m2 e si sviluppa all’interno di
un complesso di oltre 200.000
m2 in cui sono installati altri
impianti di trattamento
dei rifiuti, quali il centro di
trattamento e stoccaggio dei
rifiuti speciali e l’impianto di
selezione della frazione secca
dei rifiuti urbani, il depuratore
delle acque reflue civili della
città di Piacenza e la sede di
Iren Ambiente S.p.A., oltre alla
sede della Società Operativa
Territoriale che fa capo ad Iren
Emilia.
Il termovalorizzatore di
Tecnoborgo utilizza la
consolidata tecnologia del
forno a griglia ed ha una
capacità di smaltimento annuo
autorizzata pari a 120.000
tonnellate di rifiuti urbani,
rifiuti speciali assimilabili agli
urbani, rifiuti sanitari e fanghi
biologici provenienti dall’attiguo
impianto di depurazione delle
acque reflue.
L’impianto si compone di
due linee in grado di smaltire
7,5 tonnellate l’ora di rifiuti
ciascuna.
L’impianto produce una
quantità di energia elettrica
pari a circa 720 kWh per
tonnellata di rifiuto trattato,
al lordo dell’autoconsumo.
Quindi il termovalorizzatore è
paragonabile ad una centrale di
produzione di energia elettrica
in grado di generare ogni anno
più di 86.000.000 kWh di
elettricità, pari al fabbisogno
di circa un terzo dei consumi
domestici dell’intera città
di Piacenza, sfruttando un
combustibile che, in caso di
assenza dell’impianto, sarebbe
destinato ad essere smaltito in
discarica, trattandosi di rifiuto
da cui le materie riciclabili sono
state già separate, consentendo
un risparmio annuo di circa
15.000 Tep (tonnellate
equivalenti di petrolio).
Il termovalorizzatore di
Tecnoborgo è dotato di tutti i
sistemi più avanzati di controllo
e riduzione delle emissioni,
concepiti in accordo alle linee
guida europee, che, oltre a
renderlo uno degli impianti più
moderni ed efficienti del nostro
Paese, ne fanno una realtà
compatibile con le esigenze di
tutela ambientale inserendolo
con successo, come accade in
numerosi altri Paesi europei,
all’interno del contesto urbano
senza per questo generare
rischi per la salute dei cittadini,
15
come ormai ampiamente
dimostrato da tutti gli studi
scientifici più recenti.
Le emissioni in atmosfera del
termovalorizzatore di Piacenza
sono monitorate 24 ore su 24
tramite analizzatori in continuo
e registrate in modo automatico
su tabelle accessibili in qualsiasi
momento dagli organi di
controllo.
Gli inquinanti che, per la
loro minima presenza, non
possono essere monitorati
in continuo, vengono
periodicamente analizzati
mediante campionamenti
effettuati da laboratori
specializzati, così come
previsto dall’Autorizzazione
Integrata Ambientale concessa
dall’Amministrazione Provinciale
di Piacenza.
Interno
dell’impianto
16
I dati delle misurazioni in
continuo vengono pubblicate
settimanalmente dall’Arpa
di Piacenza sul proprio sito
internet, mentre sul sito di
Tecnoborgo vengono resi
noti quotidianamente, oltre
agli stessi valori di emissione
analizzati al camino, anche
le immissioni al suolo in
corrispondenza delle centraline
di monitoraggio della qualità
dell’aria gestite da ARPA nel
Comune di Piacenza. Questi
valori vengono calcolati
mediante modello matematico
certificato, utilizzando in tempo
reale i dati meteorologici e
le analisi in continuo sulle
emissioni al camino. In questo
modo è possibile confrontare il
reale contributo dell’impianto
rispetto ai contributi totali
di inquinanti prodotti anche
da altre fonti registrati dalle
centraline.
Il sito di Tecnoborgo, oltre ad
aver ottenuto la certificazione
dei sistemi di gestione della
qualità (ISO 9001), dell’ambiente
(ISO 14001), della salute e
sicurezza sul luogo di lavoro
(OHSAS 18001) e dell’etica (SA
8000), è registrato EMAS.
Claudio Mazzari
Il primo Bilancio
di Sostenibilità
di Iren
I
l forte legame coi territori e
il dialogo con gli Stakeholder
sono elementi fondamentali
per la sostenibilità economica,
ambientale e sociale di Iren,
attenta nel proprio agire
quotidiano allo sviluppo
compatibile rispetto alla
salvaguardia dell’ambiente.
È questo l’elemento fondante
del primo Bilancio di
Sostenibilità del Gruppo
Iren, tassello importante
per il percorso di crescita
della Responsabilità Sociale
d’Impresa nella nostra Società.
attenzione in Iren nella prima
edizione del documento,
ricercando l’integrazione fra
le esperienze sviluppate dalle
Società negli anni passati.
Seguendo tale orientamento,
il Bilancio di Sostenibilità è
stato redatto dalla Direzione
Corporate Social Responsibility
coinvolgendo numerosi referenti
aziendali. Tale approccio ha
consentito di estendere a tutto
il Gruppo la certificazione del
Bilancio, conseguendo il livello
La Commissione Europea
definisce la Responsabilità
Sociale d’Impresa (RSI), o
Corporate Social Responsibility
(CSR), come “l’integrazione su
base volontaria da parte delle
imprese, delle preoccupazioni
sociali ed ecologiche nelle
loro interazioni commerciali
e nei loro rapporti con le
parti interessate”, incentrata
nell’adozione delle “best
practice” della sostenibilità nelle
relazioni con gli Stakeholder
(clienti, azionisti, finanziatori,
personale dipendente,
organizzazioni sindacali,
fornitori, istituzioni e comunità
locali).
L’impegno intrapreso dai Gruppi
Iride ed Enìa nei confronti degli
Stakeholder nelle precedenti
edizioni dei rispettivi Bilanci,
è proseguito con altrettanta
17
di applicazione “A+” secondo
i più importanti standard
internazionali di riferimento del
Global Reporting Initiative.
Il documento contiene dati
ed informazioni qualitative
che, per quanto riguarda i
dipendenti, mette in evidenza
i risultati conseguiti a livello
di salvaguardia della salute
e sicurezza sul lavoro, la
valorizzazione, la formazione e
la comunicazione interna.
Riguardo ai rapporti con
i clienti, vengono esposti
i risultati raggiunti nella
qualità del servizio e nella
comunicazione trasparente,
quest’ultima rilevante anche
nei confronti di azionisti e
finanziatori, unitamente alla
corporate governance.
Per quanto concerne gli altri
Stakeholder, vale a dire i
fornitori, le Istituzioni e le
Comunità locali, il rendiconto
evidenzia la sostenibilità della
catena di fornitura, la gestione
socialmente responsabile e
l’attenzione al territorio.
Gli indirizzi strategici descritti
nel Bilancio ed i relativi
investimenti del Gruppo, sono
coerenti con l’impegno costante
per la sostenibilità: espansione
della rete di teleriscaldamento
(Progetto Torino Nord appena
concluso e, in prospettiva,
Progetto Torino Nord Est);
produzione di energia “verde”;
L’impianto
idroelettrico
di Baiso, un
impianto
fotovoltaico e il
lago di Ceresole
18
efficienza ulteriore nel servizio
idrico integrato; miglioramento
nella sicurezza della rete di
distribuzione gas, indipendenza
nell’approvvigionamento
energetico (rigassificatore OLT
di Livorno) e crescita nel settore
ambientale (Polo Ambientale
Integrato di Parma).
Il Bilancio di Sostenibilità,
particolareggiato e denso di
informazioni quantitative,
rappresenta bene il rigoroso
impegno di Iren volto a
promuovere la completezza
e la trasparenza dei dati,
mantenendo e accrescendo
la fiducia degli Stakeholder
mediante un percorso
proattivo di dialogo e
relazione, basato sul
coinvolgimento delle aree
aziendali nello sviluppo di
ulteriori strumenti ed iniziative
tipici della RSI.
Fabrizio Crivellaro
19
AES Torino: dieci anni
al servizio dei Cittadini
S
ono passati 10 anni da quando,
il 27 settembre 2001, AES
Torino ha iniziato ad operare nel
capoluogo piemontese, gestendo
la distribuzione del gas metano e
del calore per teleriscaldamento
in attuazione di un progetto
dell’Amministrazione Comunale
per la gestione integrata dei
servizi pubblici.
AES Torino è una società ancora
giovane ma con una lunga storia
alle spalle perché è nata da due
delle più solide realtà industriali
della Città: AEM Torino, oggi
Iren, e Italgas che hanno
conferito rispettivamente le reti
20
di teleriscaldamento di Torino e
Moncalieri e la rete del gas del
capoluogo.
Dal 2001 AES Torino fornisce
servizi efficienti e di elevata
qualità, valorizzando il proprio
patrimonio di strutture
industriali, di capacità
professionali e di innovazione.
È sufficiente un dato per
comprendere il contributo
di AES Torino allo sviluppo
economico e al benessere delle
comunità nelle quali opera: nel
decennio, gli investimenti sono
stati pari a 500 milioni di euro,
di cui 320 solo per l’estensione
della rete di teleriscaldamento
urbana.
Dal punto di vista operativo, AES
Torino trasporta e distribuisce ogni
anno oltre 650 milioni di metri
cubi di metano, tramite 1.300
chilometri di tubazioni, e gestisce
500.000 contatori installati.
Nel settore teleriscaldamento,
AES Torino distribuisce energia
termica per circa 2.050 Gwh
all’anno e gestisce circa 4.600
sottostazioni di scambio termico
per una volumetria di edifici
allacciati di circa 50 milioni
di metri cubi, pari a 500.000
abitanti. L’estensione della
Uno scambiatore
di calore, tubazioni
teleriscaldamento
e un intervento
su una cabina di
riduzione gas
rete Torino Nord, che porterà
il totale a 450 chilometri di
doppie tubazioni, consentirà di
incrementare la volumetria degli
immobili allacciati in Città a circa
55 milioni di metri cubi per una
popolazione servita di 550.000
persone.
AES Torino occupa circa 300
dipendenti. Accanto a funzioni
centralizzate con compiti di
indirizzo, coordinamento e
supporto operativo, l’Azienda
si compone di due unità
operative, “Distribuzione Gas” e
“Teleriscaldamento”, che, tramite
apposite strutture tecniche, si
occupano di attività di gestione
delle reti e degli impianti di
distribuzione e del presidio del
Pronto Intervento garantito
24 ore su 24 per 365 giorni
all’anno per l’eliminazione di
qualsiasi situazione di anomalia
del sistema distributivo gas e
teleriscaldamento, segnalata
da persone o dai sistemi di
telecontrollo.
Dal 2002 ha ottenuto
il riconoscimento della
“Certificazione Integrata
Qualità, Ambiente, Sicurezza”
ed ha posto alla base del
proprio operare i principi
di responsabilità sociale e
dell’evoluzione sostenibile.
Dieci anni sotto il segno della
grande crescita e dello sviluppo
sono lo stimolo per continuare
a “fare bene” nel prossimo
futuro quando la Società dovrà
affrontare nuove stimolanti sfide,
quali le gare per l’affidamento
del servizio di distribuzione
gas, secondo quanto previsto
dalla riforma il cui iter è vicino
al completamento, e l’ulteriore
estensione della rete del
teleriscaldamento in zone della
Città oggi non ancora servite.
Rocco Luigi Didio
21
G
enova Reti Gas è la società del
Gruppo Iren che distribuisce
il gas metano nella Città di
Genova e in altri 19 Comuni
limitrofi, per un totale di circa
350.000 Clienti finali.
La rete di distribuzione è
costituita da circa 1.800
chilometri di tubazioni di
cui 420 chilometri in media
pressione e la restante in bassa
pressione. L’area servita si
estende per circa 571 kmq ed è
caratterizzata da una corografia
estremamente complessa con
notevoli variazioni altimetriche.
Il gas naturale in arrivo dai
metanodotti di SNAM Rete Gas
transita attraverso sette cabine
di ricezione metano dette di
primo salto (REMI) di proprietà
dell’azienda ed interconnesse
fra di loro.
Le attività di Genova Reti Gas
sono svolte secondo le regole
di separazione funzionale
per le imprese verticalmente
integrate nel settore del gas
naturale, nel rispetto dei
principi di economicità e
redditività e della riservatezza
dei dati aziendali, con la
finalità di promuovere la
concorrenza, l’efficienza ed
adeguati livelli di qualità
nell’erogazione dei servizi,
garantendo la neutralità della
gestione delle infrastrutture
essenziali per lo sviluppo di un
libero mercato energetico, al
fine di impedire discriminazioni
nell’accesso ad informazioni
commercialmente sensibili.
Genova Reti Gas ha in corso
un’importante politica di
Genova Reti Gas:
sicurezza ed efficienza
La Società gestisce 1.800 chilometri di reti in Città.
22
investimenti finalizzata
al rinnovo della rete che
comprende la dismissione delle
tubazioni in ghisa grigia e la
loro sostituzione con condotte
in polietilene, iniziata nel 2004
e che dovrebbe concludersi
entro il 2014, e la realizzazione
della protezione catodica
delle reti in acciaio, in corso
dal 2009, la cui conclusione è
prevista nel 2015.
È in corso anche l’adeguamento
del parco contatori gas,
la cui realizzazione è prevista
nel 2016.
Negli ultimi 10 anni la società ha
rinnovato oltre 307 km di rete
nel complesso. Tale impegno
ha comportato ottimi risultati
sul fronte della sicurezza: basti
pensare che il numero delle
segnalazioni di dispersione
di gas provenienti da terzi è
risultato pari a 1.623 nei primi
9 mesi del 2011, rispetto a 3027
segnalazioni ricevute nello
stesso periodo del 2010.
Sul fronte della sicurezza
Genova Reti Gas ha intrapreso
in questi ultimi anni una
capillare campagna di
comunicazione, prima con
la realizzazione di opuscoli
multilingue e poi con la
campagna di comunicazione
Operazione Gas Sicuro,
realizzata in collaborazione con
i Vigili del Fuoco e la consulta
delle Associazioni
dei Consumatori del Comune di
Genova, che ha visto, oltre alle
affissioni, la realizzazione di uno
“speciale sicurezza” e di un sito
internet dedicato,
www.gassicuro.it
In collaborazione con una radio
locale sono poi state realizzate
13 trasmissioni in cui gli esperti
della società rispondevano agli
ascoltatori fornendo semplici
ma indispensabili consigli
sulla corretta gestione delle
apparecchiature domestiche
a gas.
Uno dei punti di forza di
Genova Reti Gas, tramite la
divisione di Iren Acqua Gas
denominata Saster Pipe, è
rappresentato dall’utilizzo di
tecnologie No-Dig, un termine
utilizzato per identificare le
attività finalizzate alla posa in
opera, alla sostituzione ed alla
manutenzione di servizi a rete
interrati, con il minor ricorso
possibile a scavi a cielo aperto.
Saster Pipe è oggi il principale
operatore nazionale per gli
interventi No-Dig, e, oltre ad
operare anche per le altre
società del Gruppo, fra cui
Mediterranea delle Acque,
Idrotigullio ed AEM Torino
Distribuzione, è attiva anche
all’estero.
Paolo Del Gaudio
Interventi
sulla rete gas
e una cabina
di ricezione
del metano
23
Il progetto
Acquapubblica
L’acqua di acquedotto è buona, controllata, economica ed ecologica.
Uno dei punti
di distribuzione
gratuita
A
cquapubblica è il progetto
promosso dal Gruppo
Iren in area emiliana per
incentivare l’utilizzo, attraverso
l’installazione di punti di
distribuzione gratuita, di acqua
proveniente dagli acquedotti
gestiti da Iren Acqua Gas nelle
varianti naturale, refrigerata e
frizzante.
Ad oggi sono stati installati 48
distributori nei tre territori delle
24
province di Piacenza, Parma e
Reggio Emilia.
Ogni giorno vengono utilizzati
da più di 10.000 famiglie ed
erogano gratuitamente più di
100.000 litri d’acqua.
Significativi sono anche i
benefici ambientali, poiché la
diffusione dei distributori di
Acquapubblica contribuisce
a diminuire la produzione di
rifiuti plastici, consentendo la
riduzione di almeno 66.000
bottiglie in plastica al giorno
che vengono sottratte allo
smaltimento (circa 2.300 kg/
giorno).
Dalla loro entrata in funzione,
i distributori di Acquapubblica
hanno consentito di risparmiare
25,6 milioni di bottiglie, pari a
circa 890 tonnellate di plastica,
1.780 tonnellate di petrolio
e oltre 2.000 tonnellate di
anidride carbonica.
L’acqua dei distributori gratuiti
è anche a “chilometri zero”
perché arriva direttamente al
punto di erogazione, così come
nelle case, attraverso la rete
dell’acquedotto.
È inoltre un’acqua controllata e
di qualità che viene monitorata
sia alla fonte sia lungo la rete
di distribuzione da parte dei
laboratori del Gruppo Iren
con una media di 500 analisi
al giorno sui 109 comuni che
il Gruppo gestisce in area
emiliana.
È inoltre costantemente
analizzata dalle Aziende
Sanitarie Locali che ne
attestano la potabilità.
I cittadini possono conoscere
i dati delle analisi dell’acqua
direttamente dal distributore,
attraverso una tabella che
riporta i parametri qualitativi
dell’acqua erogata o attraverso
il sito www.irenemilia.it
In Italia, si consumano ogni
anno 194 litri pro capite di acqua
in bottiglia: un risultato che ci
pone ai vertici tra i consumatori
nel mondo. Bevendo l’acqua
del rubinetto, invece di quella
imbottigliata, la spesa non
raggiungerebbe un euro l’anno.
L’acqua dei distributori
Acquapubblica è gratuita e
quindi rappresenta un ulteriore
contributo al bilancio delle
famiglie, che possono arrivare
a risparmiare circa 200 euro
all’anno.
I distributori sono attivi tutti i
giorni secondo specifici orari.
L’erogazione è garantita da un
sistema di fotocellule.
Per regolare le forme di utilizzo
è stato stabilito che ogni
cittadino possa prelevare fino
ad un massimo di 6 bottiglie
d’acqua per volta.
Eugenio Bertolini
25
L’energia
che muove le cose
La nuova campagna di Iren Mercato promuove le proposte dual fuel
energia elettrica e gas.
È
on air dal 21 novembre scorso la
nuova campagna di Iren Mercato
dedicata alla promozione delle
offerte dual fuel di energia
elettrica e gas sul mercato
libero, che si concentra in
special modo nelle provincie
di Genova, Parma, Piacenza,
Reggio Emilia, Modena e Torino,
nelle quali si situa il tradizionale
bacino di utenza di Iren Mercato.
Utilizzando immagini calde e
legate ai luoghi del quotidiano,
la campagna si rivolge
in particolare al mercato
domestico e della piccola
impresa ed intende sottolineare
quello che considera il suo asset
più importante: la vicinanza,
fisica e quindi anche emotiva,
ai propri Clienti.
Centro della proposta creativa,
nello spot televisivo, è la
presenza di Iren Mercato nella
quotidianità della vita familiare,
in una casa in cui i cinque colori
del marchio sottolineano il
silenzioso ma fattivo contributo
alla qualità della vita dei servizi
offerti.
Si colorano così le prese
dell’elettricità, i fornelli del gas,
fino a che, con un allargamento
di campo, al crepuscolo, quando
si torna fra le mura domestiche,
è tutta la casa, ravvivandosi con
26
i colori di Iren, ad accoglierci in
maniera confortevole.
Pur non citandoli, è evidente
nella conclusione dello spot
un richiamo implicito a tutti
i servizi gestiti dal Gruppo
Iren: la forza di Iren Mercato è
infatti anche quella di far parte
di un grande Gruppo con una
solida e lunga tradizione di
servizio in diverse città italiane,
simboleggiate dallo skyline
sullo sfondo.
Le affissioni e le inserzioni
stampa riprendono le immagini
dello spot, riproponendole
in maniera coordinata,
privilegiando le due situazioni
più dirette di utilizzo del gas
e dell’elettricità: l’obiettivo
principale della campagna è
infatti quello di posizionare Iren
come fornitore a tutto campo
di energia, accrescendo in
questo senso la consapevolezza
dei Clienti nelle diverse aree.
Anche la scelta dei media
rispecchia principalmente
l’esigenza del contatto il
più capillare possibile con
il mercato retail: oltre alla
stampa locale, si sono
privilegiati essenzialmente le
affissioni, con l’utilizzo di maxi
formati a Torino, Genova e
Parma, la pubblicità dinamica
sui mezzi pubblici ed, appunto,
l’utilizzo di spot su tv e radio
locali.
Paolo Robutti
27
Asset e storia di
Società Acque Potabili
F
28
ondata a Torino il 20 luglio 1852
con la denominazione “Società
anonima per la condotta di
acque potabili in Torino” – oggi
Società Acque Potabili (SAP) - è
una delle prime realtà italiane ad
aver avviato l’iter di quotazione
alla fine del XIX secolo.
domestico, pubblico e industriale.
Oggi SAP è quotata alla Borsa
Italiana e vede come soci
paritetici di controllo Iren Acqua
Gas e Società Metropolitana
Acque Torino, che detengono
rispettivamente il 30,8% del
capitale sociale ciascuna.
Quotata nel 1880 al Listino
Ufficiale della Borsa di
Commercio di Roma e poi
passata nel 1965 alla Borsa Valori
di Milano, Società Acque Potabili
è attiva nella derivazione,
trattamento e distribuzione di
acque potabili ed altre per uso
SAP rappresenta un importante
polo interregionale nel
settore idrico e, operando
sia attraverso la capogruppo
che tramite le due società
controllate al 100%,
Acquedotto di Savona e
Acquedotto Monferrato, è
attiva in particolare nel Nord
Ovest d’Italia. Per sostenere
il proprio sviluppo, l’Azienda,
grazie al suo storico know-how
nella gestione delle acque, può
proporsi sul territorio nazionale
come partner industriale nelle
gare ad evidenza pubblica
che dovessero essere indette
per assegnare la gestione
del servizio, come avvenne
nel 2006 quando SAP si
aggiudicò, quale capofila di un
raggruppamento di imprese, la
gara di affidamento trentennale
del servizio idrico integrato
nella Provincia di Palermo.
lavorando ad un sistema di
monitoraggio volto a garantire
un maggiore controllo delle
dispersioni di rete ed ha avviato
una serie di interventi di
sostituzione delle tubazioni più
datate, oltre a garantire i previsti
interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria.
Sotto il profilo industriale,
complessivamente SAP assicura
la gestione dei servizi idrici
integrati a 814 mila abitanti,
compresi in un bacino di oltre
cento Comuni, distribuendo
annualmente circa 75 milioni di
metri cubi d’acqua.
SAP si è impegnata in questi
anni a portare avanti un piano di
investimenti che nel quinquennio
2006–2010 ha sfiorato i 69
milioni di euro, con una media
annua di circa 13,7 milioni di euro.
Cosciente del proprio ruolo
anche nell’ambito della
salvaguardia delle risorse idriche
locali, Acque Potabili nel corso
degli anni ha saputo sviluppare
un servizio qualitativamente
sempre migliore, assicurando
il raggiungimento di elevati
standard di efficienza.
Per ottenere tale risultato,
numerosi sono stati gli
interventi realizzati, volti al
potenziamento complessivo della
rete gestita ed all’introduzione
di innovative procedure di
gestione informatica, in grado,
in prospettiva, di consentire
un ulteriore miglioramento del
servizio.
Inoltre, Acque Potabili sta
Il Gruppo Acque Potabili al
31/12/2010 ha registrato ricavi
totali pari a 78,3 milioni di euro,
in aumento del 2,4% rispetto
ai 76,4 milioni di euro raggiunti
nell’esercizio precedente.
Il margine operativo lordo
(EBITDA) con una crescita
pari al 30,5% è passato dai
12,3 milioni di euro realizzati
al 31/12/2009 ai 16,1 milioni di
euro registrati al 31/12/2010.
In sensibile aumento anche il
risultato operativo (EBIT) che
da 579 mila euro al 31/12/2009
raggiunge 1,6 milioni di euro al
31/12/2010.
Il Gruppo Acque Potabili ha
chiuso l’esercizio 2010 con un
risultato netto negativo di -1,8
milioni di euro in miglioramento
rispetto ai -8,3 milioni di euro
registrati al 31/12/2009.
Dal punto di vista strategico, SAP
è orientata, nel nuovo anno, da
un canto a valorizzare le proprie
Concessioni, secondo le regole
dettate dalle Autorità d’Ambito
di riferimento, e dall’altro alla
dismissione di alcune Concessioni
non integrate in uno schema
d’ambito o presenti in aree non di
interesse strategico per il futuro.
Luigi Luzzati
29
Il Centro Ambiente
Mobile di Reggio Emilia
Il CAM per far crescere la raccolta differenziata.
S
i chiama Centro Ambiente
Mobile (CAM) ed è la nuova
opportunità che Iren Emilia ha
messo in campo nel territorio
di Reggio Emilia per agevolare
l’impegno dei cittadini nella
raccolta differenziata dei rifiuti.
In pratica si tratta di una
stazione ecologica mobile e
informatizzata, ospitata in
un container, autosufficiente
energeticamente, grazie ad una
30
dotazione di pannelli solari,
che può essere agevolmente
collocata in diverse aree del
territorio.
Lungo 10 metri e largo 5, il
Centro è stato pensato per
raccogliere non solo i principali
materiali recuperabili (vetro,
carta, plastica, metalli), ma
anche, e in piena sicurezza, tutte
quelle tipologie di rifiuti per le
quali non sono previsti servizi
a domicilio o servizi stradali
diffusi: piccoli elettrodomestici,
neon, telefonini, lampadine a
basso consumo energetico,
pile e batterie, olio esausto da
cucina, olio esausto e filtri olio
da motore, medicinali scaduti e
lastre delle radiografie.
Il progetto di Iren Emilia prevede
il suo utilizzo sul territorio
reggiano per raccogliere questi
rifiuti, alcuni dei quali pericolosi,
che non vengono intercettati dai
Centri di Raccolta e avviati al
corretto smaltimento.
Il CAM è già stato impiegato a
supporto del progetto “Modello
Reggio”, il sistema integrato
di raccolta rifiuti che unisce
diverse metodologie (domiciliare
e stradale) attivo nel capoluogo.
Il Centro è stato utilizzato anche
come punto di distribuzione
del materiale informativo e
dei contenitori che non è stato
possibile consegnare a domicilio
in assenza dei cittadini.
Il Centro Ambiente Mobile sarà
anche messo a disposizione
del nuovo Accordo di
Programma, sottoscritto da
Provincia, Iren Emilia, Sabar,
Consorzio Fitosanitario e
Associazioni degli agricoltori,
per incentivare la raccolta dei
rifiuti agricoli pericolosi.
Anche in questo caso sarà
il Centro di Raccolta ad
avvicinarsi ai cittadini per
agevolare il loro impegno.
Ma non solo: il CAM è anche
uno strumento didattico a
supporto del ricco programma
di offerte formative che Iren
Emilia rivolge gratuitamente al
mondo della scuola.
Nel corso dell’anno
scolastico, infatti, il Centro
Ambiente Mobile farà tappa
presso alcune scuole della
provincia per insegnare
ai ragazzi i segreti della
raccolta differenziata, in
particolare di quei rifiuti non
di comune produzione ma
che è necessario selezionare
per avviarli al recupero o al
corretto smaltimento quando
si tratta di rifiuti pericolosi.
Luca Paglia
31
www.gruppoiren.it
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