Periodico di comunicazione quadrimestrale del Gruppo Iren - Registrazione n. 5254 del 21/04/1999 presso il Tribunale di Torino - Sped. in abbonamento postale D.L. 22/10/1994 N. 3 - Dicembre 2011 Inaugurata la Centrale Torino Nord Il Termovalorizzatore di Piacenza Il primo Bilancio di Sostenibilità La campagna di Iren Mercato Periodico di informazione del Gruppo Iren Pubblicazione quadrimestrale Anno 1 - n. 3 4 6 Autorizzazione Tribunale di Torino n. 5254 del 21/04/1999 Spedizione in a.p. - 70 Filiale di Torino spedizione n. 3/2011 Presidente Roberto Bazzano Vice Presidente Luigi Giuseppe Villani Amministratore Delegato Roberto Garbati 9 Direttore Responsabile Fabrizio Gaudio Coordinamento Grafico Vito Rotunno 11 14 20 Fotografie Archivio Iren, Società Acque Potabili, AES Torino Stampa Graf Art srl – Venaria (To) Segreteria di Redazione Mimma Vinci Redazione Comunicazione e Immagine Iren S.p.A. via Bertola, 48 10122 Torino, tel. 011 4098169 La rivista del Gruppo Iren lascia agli Autori la responsabilità delle opinioni espresse negli articoli firmati Foto di copertina Bacino idrico del Gorzente Il primo Bilancio di Sostenibilità di Iren AES Torino: dieci anni al servizio dei Cittadini 22 Realizzazione Grafica Ideal Comunicazione – Torino Inaugurata la Centrale Torino Nord Il termovalorizzatore di Piacenza 17 Progetto Partners - Torino Teleriscaldamento: progetti di ricerca con il Politecnico di Torino Il riassetto Edison Direttore Generale Andrea Viero Consiglio di Amministrazione Roberto Bazzano Luigi Giuseppe Villani Roberto Garbati Andrea Viero Franco Amato Paolo Cantarella Gianfranco Carbonato Alberto Clò Marco Elefanti Ernesto Lavatelli Ettore Rocchi Alcide Rosina Enrico Salza Scenario e prospettive Genova Reti Gas: sicurezza ed efficienza 24 Il progetto Acquapubblica 26 L’energia che muove le cose 28 30 Asset e storia di Società Acque Potabili Il Centro Ambiente Mobile di Reggio Emilia Dalle idee ai fatti… Iren, forte di una cultura fatta di concretezza, maturata in decenni di servizio nei confronti dei Cittadini e dei Clienti, ha deciso sin dalla sua nascita, di percorrere la strada dei progetti realistici, dei programmi di crescita seri, dei piani di sviluppo mirati. In un contesto economico e sociale dove sembra prevalere la logica del breve termine e della finanziarizzazione dell’economia, il nostro Gruppo continua ad investire nell’industria costruendo impianti rispettosi dell’ambiente e capaci di generare occupazione e valore. Uno dei progetti realizzati, fiore all’occhiello del Gruppo Iren è la centrale di cogenerazione Torino Nord, inaugurata da poche settimane, che consente di incrementare la leadership nazionale nel settore della cogenerazione abbinata al teleriscaldamento. Un altro importante tassello è quello legato al riassetto di Edison, e della sua controllata Edipower, che, dopo mesi di trattative anche difficili, si sta avviando a conclusione con l’obiettivo di incrementare significativamente la capacità produttiva nel settore idroelettrico. A testimonianza della costante interazione con il mondo accademico e nell’ottica del miglioramento continuo, si sono inoltre avviati progetti di ricerca, fra cui alcuni portati avanti con il Politecnico di Torino, nel settore della cogenerazione e del teleriscaldamento. Come evidenziato dal primo Bilancio di Sostenibilità di Gruppo, le performance a livello sociale ed ambientale migliorano significativamente: nel 2010, la produzione degli impianti idroelettrici ha permesso un risparmio di 186 mila Tonnellate Equivalenti Petrolio, mentre quelli di cogenerazione di ben 257 mila Tep, la raccolta differenziata nei territori serviti ha raggiunto il 56,4%, a fronte di una media nazionale del 31,7%. Sono in corso di realizzazione due importanti progetti, “PAI” e “OLT”. Si tratta, nel primo caso, di un impianto di termovalorizzazione in costruzione a Parma che, utilizzando la combustione dei rifiuti, potrà produrre energia elettrica e calore per teleriscaldamento contribuendo alla riduzione dei consumi di idrocarburi ed all’autosufficienza energetica italiana. Il progetto OLT riguarda la costruzione di un impianto di rigassificazione di gas liquido al largo delle coste di Livorno. Esso contribuirà a diminuire la dipendenza italiana dai pochi Paesi produttori di metano, potendo acquisire da diversi territori e trasportarlo via mare come gas liquido. Tutti elementi che, messi insieme, servono a delineare in modo efficace cosa effettivamente sia oggi Iren: una realtà di punta nel panorama energetico del Paese, presente in tutta la filiera integrata della produzione, distribuzione e commercializzazione dell’energia elettrica, della distribuzione e vendita del gas e del teleriscaldamento, nel ciclo idrico integrato, nei servizi ambientali e tecnologici. Ma, soprattutto, una Società orientata con efficacia all’innovazione, alla crescita industriale ed attenta ai territori ove da sempre opera. 3 Scenario e prospettive Intervista al Presidente di Iren e Federutility Roberto Bazzano. La sede di Piacenza 4 C ome giudica la situazione dei servizi idrici ed energetici nel nostro Paese? Il pendolarismo normativo degli ultimi anni ha contribuito a creare un clima di incertezza nel quale le aziende incontrano difficoltà. Tanto nell’acqua quanto nell’energia, settori che richiedono programmazione ed investimenti di lungo periodo, la mancanza di un quadro normativo certo – e nel caso dell’acqua anche regolatorio – produce una sostanziale immobilità. Come Federazione stiamo chiedendo incontri al Governo per entrare nel dettaglio dei singoli problemi e proporre possibili soluzioni. Quali sono i problemi principali dell’acqua, ad esempio? Ci sono investimenti già programmati che non graverebbero sul bilancio dello Stato e che avvierebbero uno sviluppo sostenibile con circa 47mila occupati all’anno. Le previsioni minime sono di un fabbisogno di investimenti di 2 miliardi all’anno per acquedotti, fognature e soprattutto depurazione. Le conseguenze idrogeologiche delle piogge dimostrano il bisogno di interventi immediati ed integrati sul territorio, da adottare tra Istituzioni, Enti locali ed operatori. All’acqua serve con rapidità l’avvio dell’Agenzia di regolazione o dell’Autorità, che fissi regole stabili per tutti gli operatori e che stabilisca tariffe in grado di assicurare la sostenibilità economica degli interventi necessari. Continuiamo ad avere le tariffe più basse d’Europa mentre andiamo incontro ad emergenze Il Presidente Roberto Bazzano, il rigassificatore OLT, il PAI di Parma e l’impianto Politecnico di Torino e pesantissime sanzioni nei prossimi anni nel settore della depurazione se non rispettiamo entro breve i parametri fissati dalla UE. E per l’energia? Per l’energia, oltre ai temi conosciuti, relativi all’energia elettrica ed al gas, sono molto importanti gli investimenti per l’efficienza ed il risparmio energetico. Alterniamo politiche di incentivi a pioggia che hanno anche prodotto distorsioni – come nel caso delle energie rinnovabili – a periodi senza alcuna programmazione. Con l’adozione di nuove tecnologie, dalle reti intelligenti, ai contatori di ultima generazione, fino alla mobilità elettrica, saremmo in grado di attivare effetti virtuosi, sia per l’occupazione che per l’efficienza. In Italia, le nostre aziende offrono un eccezionale presidio sul territorio. Un presidio sistematico e non casuale, anche nel modificare i comportamenti dei cittadini. Il risparmio e l’efficienza, solo per fare alcuni esempi, consentono: diminuzione delle importazioni di fonti primarie di energia; abbattimento delle emissioni di CO2; riduzione dei costi energetici, che, nel caso delle imprese, si traducono in un vantaggio competitivo e sviluppo tecnologico. Presidente, Iren cresce ancora malgrado una contingenza economica non facile… Sì. Si sta concludendo la partita Edison che ci ha impegnati per alcuni mesi. Stiamo realizzando quanto previsto nel Piano Industriale. La centrale Torino Nord è entrata in servizio, consentendo anche di incrementare il teleriscaldamento nel capoluogo piemontese, il Polo Ambientale di Parma prevediamo sia concluso entro l’autunno 2012, mentre il rigassificatore OLT di Livorno, che ci darà l’autosufficienza a livello upstream, sarà pronto a fine anno. Gli analisti sono concordi nel dire che il titolo è sottovalutato rispetto al suo valore reale… È vero, perché, anche se possiamo contare su asset industriali importanti, scontiamo, come altre multiutility uno scenario di mercato sfavorevole ed un sistema regolatorio mutevole e, a volte, penalizzante, come nel caso della Robin Tax. Quali sono le prospettive per il nuovo anno? L’obiettivo è quello di consolidare la nostra posizione nei tradizionali territori di riferimento, nel ciclo idrico integrato, nei servizi ambientali e nella distribuzione del gas. Vogliamo crescere ancora nel teleriscaldamento, dove già siamo leader nazionali, e nella produzione idroelettrica, anche a seguito della nascita della newco con A2A, frutto della divisione degli impianti ex Edipower e che potrà contare sugli impianti di Udine e Mese da 650 MW complessivi. Gianluca Spitella e Fabrizio Gaudio 5 Teleriscaldamento: progetti di ricerca con il Politecnico di Torino I l teleriscaldamento rappresenta già oggi una delle eccellenze del Gruppo Iren: lo testimoniano non solo gli oltre 72 milioni di metri cubi serviti, di cui 50 milioni solo a Torino, Città più teleriscaldata d’Italia e metropoli fra le più teleriscaldate d’Europa, ma anche un piano di sviluppo che punta, nei prossimi anni, ad incrementare in modo significativo la volumetria allacciata. Per riaffermare e consolidare la leadership nazionale nel settore è necessario mantenersi competitivi nel tempo, migliorando la gestione complessiva del sistema, testando nuove tecnologie e ipotizzando soluzioni innovative che consentano di ottimizzare la qualità del servizio. Iren Energia ha quindi attivato una intensa collaborazione con il Politecnico e l’Università di Torino, oltre che con alcuni specialisti del settore, con l’obiettivo di incrementare le competenze scientifiche del personale, consentendo di integrare in modo ottimale il notevole bagaglio di capacità operative già possedute. 6 In particolare, è stato avviato, d’intesa con l’ex Rettore del Politecnico di Torino e neo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo, ed il Rettore dell’Università di Torino, Ezio Pelizzetti, un Comitato Innovazione Cogenerazione e Teleriscaldamento che costituisce, fra l’altro, il centro di monitoraggio di alcuni progetti di ricerca applicata che, avviati in queste settimane, si concluderanno nell’estate del 2012. Essi sono focalizzati in particolare sulle innovative Smart Thermal Grid (STG) e verranno sviluppati oltre che dal Politecnico torinese, anche dal R.I.E. (Istituto per le Ricerche Industriali ed Energetiche) e dall’I.C.O.O.R. di Reggio Emilia (Consorzio Interuniversitario per la Ottimizzazione e la Ricerca Operativa). Le Smart Thermal Grid, o reti di teleriscaldamento “intelligenti”, rappresentano la punta avanzata dell’innovazione nel campo del teleriscaldamento e, come avviene per le reti elettriche (smart grid), costituiscono l’evoluzione dei sistemi di trasporto e distribuzione in città del calore prodotto attraverso sistemi come la cogenerazione. Le STG consentono di massimizzare l’efficienza energetica e sono un valido strumento per supportare anche gli utenti finali ad un consumo più attento e virtuoso. Un progetto di ricerca concentrerà la propria analisi sulle possibilità di ulteriore sviluppo in Italia del teleriscaldamento e, soprattutto, del teleraffrescamento estivo, che costituisce un’interessante opportunità di integrazione con i sistemi di teleriscaldamento convenzionali per le potenzialità che offre, fra l’altro, in termini di utilizzo di fonti rinnovabili e incremento della producibilità termica degli impianti di cogenerazione. Un secondo studio riguarderà i sistemi di accumulo distribuito e le pompe di calore per la rete teleriscaldamento di Torino, al fine di aumentarne l’efficienza e, conseguentemente, la volumetria allacciabile. Ciò sarà possibile anche utilizzando una speciale simulazione della L’impianto Politecnico di Torino, la Centrale di Moncalieri e la sede del Politecnico di Torino 7 rete, appositamente sviluppata. Il terzo progetto analizzerà l’attuale sistema di monitoraggio della rete di distribuzione, al fine di realizzare sistemi diffusi di telecontrollo che ne consentano un check-up continuo. Il quarto argomento riguarderà l’analisi e, successivamente, l’individuazione di particolari standard di utilizzo del teleriscaldamento da parte dei clienti (fasce orarie, ore/giorno, consumi, etc.), sulla base di una simulazione dei diversi modelli di utenza. Il quinto progetto si occuperà dell’elaborazione e della valutazione di metodi innovativi per la progettazione di nuove reti nelle città teleriscaldate da Iren, mentre l’ultimo argomento di ricerca sarà inerente al confronto tra il teleriscaldamento e gli altri vettori, con particolare riferimento al risparmio energetico, ai costi di gestione ed alla riduzione delle emissioni, con le conseguenti “esternalità positive” fra cui i benefici ambientali. Una stazione di pompaggio, un cantiere di posa rete teleriscaldamento e la sala controllo della Centrale di Moncalieri 8 Dunque, un’occasione importante di crescita e di condivisione del patrimonio di esperienze e di conoscenze nel campo del teleriscaldamento, che consente di abbinare la visione sistemica e innovativa del mondo universitario con il know-how di competenze specifiche posseduto dai tecnici e dai “professionals” del Gruppo, con l’obiettivo finale di migliorare ulteriormente la qualità, e perché no, il prezzo del servizio offerto ai Cittadini. Roberto Garbati Il riassetto Edison Verso la conclusione della trattativa. I l riassetto del Gruppo Edison, che vede ormai da mesi impegnato anche il Gruppo Iren, sta volgendo alle battute finali. Stiamo portando a compimento un’operazione che ha una forte valenza non solo per Iren, ma per l’intero Paese, così come dimostra l’attenzione che nell’ultimo anno gli è stata dedicata dal Governo e dalla stampa nazionale. D’altronde si tratta della più antica società italiana dell’energia, tra le più antiche del mondo. Per comprendere fino in fondo l’essenza di questa operazione è necessario rispondere a tre domande. Perché il riassetto di Edison? Negli ultimi anni i soci italiani, tra cui Iren, hanno maturato l’esigenza di valorizzare la propria partecipazione in Edison, divenuta sempre più finanziaria ed in un contesto di crisi economica generale penalizzante. Da qui l’avvio del confronto con il socio francese EDF. Un confronto che ha avuto risvolti rilevanti non solo sul piano industriale, ma anche dal punto di vista politico tanto da far intervenire direttamente il Governo Italiano che, nello scorso marzo, ha di fatto bloccato le trattative in corso, proprio nell’imminenza dello scadere dei patti tra i soci italiani ed EDF. Si è quindi raggiunto un accordo per prorogare i patti parasociali al 15 settembre 2011 con l’obiettivo di definire un riassetto del gruppo energetico di Foro Bonaparte. Da qui è partito il percorso che si sta ora avviando a conclusione. Qual è la posizione di Iren all’interno del Gruppo Edison? La nascita di Iren ha reso ancora più articolata la nostra posizione all’interno del Gruppo Edison: abbiamo infatti ereditato da Enìa una partecipazione in Delmi (la cordata di soci italiani che insieme ad EDF detengono il controllo di Edison) e da Iride una partecipazione in Edipower (società controllata da Edison). L’essere presenti su questo doppio fronte è stato un fattore che ha ancor più determinato Iren a richiedere con forza che la partecipazione all’interno del Gruppo Edison fosse maggiormente valorizzata sul piano industriale. Quali vantaggi abbiamo conquistato con gli accordi in via di definizione? Il quadro che si sta ora 9 delineando è stato il frutto di una trattativa complessa, che ha visto in campo una pluralità di attori: i soci italiani (Iren, A2A, Dolomiti Energia, SEL, Mediobanca…) e la francese EDF. Abbiamo acquisito, in partecipazione con A2A, due impianti idroelettrici (a Mese ed Udine) che gestiremo tramite una società che manterrà il marchio Edipower e sarà attiva nel settore delle energie rinnovabili, rafforzando la nostra vocazione eco-sostenibile. È un risultato che consentirà ad Iren di accrescere la propria capacità nel settore della generazione idroelettrica. Gli impianti di Mese e Udine dispongono infatti di 640 MW di capacità installata, che consentiranno al nostro Gruppo di prelevare circa 650 GWh di energia all’anno, con una crescita di circa il 50% rispetto alla produzione idroelettrica attuale. Edison, con la cessione degli impianti idroelettrici, vedrà una specializzazione ed una crescita significativa della propria capacità produttiva da impianti a ciclo combinato con una migliore prospettiva industriale di cui beneficeranno anche Iren e gli altri azionisti di Delmi. Anche per Delmi è prevista una valorizzazione industriale grazie alla possibilità di cedere, fra tre anni, azioni di Edison in cambio di impianti eolici fino ad una potenza installata di 250 MW. Iren rimarrà tra i soci di Delmi e potrà uscirne fra tre anni quando i soci italiani potranno cedere il 25% delle proprie azioni ad un prezzo determinato in funzione dei margini realizzati da Edison e dell’andamento di un panel di società che operano nel settore. Un’opportunità quindi per valorizzare la nostra quota in uno scenario di mercato che si ritiene sarà più favorevole. Il restante 75% delle azioni Edison detenute da Delmi, o quote inferiori conseguenti 10 l’acquisizione degli impianti eolici, potrà essere ceduta fra tre/cinque anni a valori di mercato, nel caso in cui non ci sia un miglioramento della liquidità del titolo Edison, vale a dire una crescita, rispetto allo stato attuale, di titoli Edison in circolazione sul mercato borsistico. Per il Gruppo Iren è una partita particolarmente impegnativa che coinvolge non solo il Comitato Esecutivo, il Consiglio di Amministrazione e le Società di Primo Livello interessate (Iren Energia ed Iren Mercato) ma anche numerose funzioni di staff fra cui M&A, Pianificazione strategica, Amministrazione e finanza, Affari societari. Riteniamo che i risultati ottenuti siano soddisfacenti e coerenti con quella esigenza di valorizzazione industriale che abbiamo fortemente ricercato. Andrea Viero La sede Edison Nuclei di Mese e Udine Inaugurata la Centrale Torino Nord Grazie al nuovo impianto sono 500 mila i Torinesi teleriscaldati. È Il taglio del nastro da parte del sindaco di Torino, Piero Fassino stata inaugurata lo scorso 24 novembre, alla presenza del Sindaco di Torino, Piero Fassino, dell’Amministratore Delegato, Roberto Garbati, del Presidente, Roberto Bazzano, del Vicepresidente, Luigi Giuseppe Villani e del Direttore Generale, Andrea Viero, la nuova centrale di cogenerazione Torino Nord. Alla cerimonia sono intervenuti l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Roberto Ravello, l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Torino, Roberto Ronco e il Sindaco di Collegno Silvana Accossato. Realizzata con le più avanzate soluzioni tecnologiche, la centrale è il nuovo significativo tassello nel sistema integrato di cogenerazione e teleriscaldamento a Torino, che ha preso avvio negli anni Ottanta, quando Iren Energia (la ex AEM Torino) pianificò il progetto che avrebbe consentito di teleriscaldare la gran parte del Capoluogo, grazie alla presenza di due poli di cogenerazione posti a nord, ove sorge la nuova centrale, ed a sud della Città, rappresentato dalla centrale di Moncalieri. Come ha evidenziato nel suo intervento l’Amministratore Delegato di Iren, Roberto Garbati, esso rappresenta oggi un insieme ad elevata affidabilità, che può contare sul calore prodotto dalle centrali cogenerative di Moncalieri e Torino Nord, supportate dagli impianti di integrazione e riserva Bit, Mirafiori Nord e Politecnico, e da quelli, ospitati nelle rispettive centrali, di Moncalieri e Torino Nord, garantendo così l’elevata efficienza e l’ottimale qualità del servizio. Un complesso di impianti che consente oggi a Torino di essere 11 la metropoli più teleriscaldata d’Italia ed una delle città più teleriscaldate d’Europa, con una volumetria servita di 50 milioni di metri cubi (circa il 50% della Città), corrispondente a 500.000 abitanti. La nuova centrale di cogenerazione Torino Nord, come illustrato dai tecnici di Iren Energia durante la visita seguita alla tradizionale cerimonia del taglio del nastro, può contare sulle più moderne tecnologie, qual è il ciclo combinato, che rappresenta attualmente la soluzione, per la produzione termoelettrica, più efficiente e più rispettosa dell’ambiente. Innovativi sono anche gli accumulatori di calore di grande capacità ospitati nella centrale, che consentono di ridurre al minimo l’utilizzo delle caldaie, ed il catalizzatore, il primo installato in Italia su impianti di questa potenza, in grado di ridurre il rilascio di ossidi di azoto di oltre il 70%. Torino Nord ha una potenza di 400 MW elettrici e 220 MW termici, con una produzione annua prevista superiore ai 2.000 GWh di energia elettrica, pari a circa i due terzi del fabbisogno di elettricità di Torino, ed è in grado di garantire il teleriscaldamento ad una volumetria di 18 milioni di metri cubi (180.000 abitanti). La centrale, consentendo di estendere il teleriscaldamento L’Amministratore Delegato Roberto Garbati e due immagini della Centrale Torino Nord 12 ad una importante area della Città, permette anche di raggiungere importanti risultati sul fronte ambientale, come ha voluto sottolineare con soddisfazione il Sindaco di Torino, Piero Fassino, nel suo intervento: meno emissioni e, quindi, una migliore qualità dell’aria, con benefici concreti per tutti i Cittadini. Inoltre, ha evidenziato il Sindaco, grazie a Torino Nord andrà definitivamente in “pensione” la centrale Vallette, che sarà smantellata, consentendo di restituire al quartiere l’area come verde pubblico. La Città guarda con favore ad un’ulteriore crescita del servizio che rafforzi il primato di Torino nel teleriscaldamento, grazie al Progetto Torino Nord-Est, di cui già si è avviato l’iter autorizzativo, a testimonianza del valore e dell’importanza strategica che il teleriscaldamento ricopre nel suo programma di sviluppo. Carmelo Tripodi La Centrale vista dalla tangenziale, gli accumulatori di calore e l’aerotermo 13 Il termovalorizzatore di Piacenza I l Gruppo Iren è il terzo operatore nazionale nel settore ambiente per quantità di rifiuti gestiti con oltre un milione di tonnellate trattate e può vantare una consolidata esperienza nel settore. Il sistema integrato dei rifiuti gestito dal Gruppo comprende due termovalorizzatori, in grado di produrre energia elettrica e calore per il teleriscaldamento cittadino sfruttando l’energia termica prodotta dalla combustione dei rifiuti, due discariche controllate, undici impianti di trattamento chimicofisico e ricondizionamento preliminare, centri di stoccaggio ed un impianto di selezione. 14 Fra questi, il termovalorizzatore di Piacenza rappresenta, a giudizio degli addetti al settore e del mondo tecnico-scientifico, una delle realtà più efficienti e tecnologicamente avanzate nell’ambito del panorama italiano. L’impianto è gestito da Tecnoborgo S.p.A., una società mista controllata da Iren Ambiente S.p.A. con il 51% e costituita nel 1996 con Veolia Servizi Ambientali S.p.A., socio privato presente con il 49% delle quote societarie, scelto in seguito ad esperimento di gara pubblica, con lo scopo di progettare, realizzare e successivamente gestire un sito di termovalorizzazione dei rifiuti al servizio di tutto il territorio della provincia di Piacenza. L’impianto è situato nella periferia sud di Piacenza, occupa un’area di circa 25.000 m2 e si sviluppa all’interno di un complesso di oltre 200.000 m2 in cui sono installati altri impianti di trattamento dei rifiuti, quali il centro di trattamento e stoccaggio dei rifiuti speciali e l’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti urbani, il depuratore delle acque reflue civili della città di Piacenza e la sede di Iren Ambiente S.p.A., oltre alla sede della Società Operativa Territoriale che fa capo ad Iren Emilia. Il termovalorizzatore di Tecnoborgo utilizza la consolidata tecnologia del forno a griglia ed ha una capacità di smaltimento annuo autorizzata pari a 120.000 tonnellate di rifiuti urbani, rifiuti speciali assimilabili agli urbani, rifiuti sanitari e fanghi biologici provenienti dall’attiguo impianto di depurazione delle acque reflue. L’impianto si compone di due linee in grado di smaltire 7,5 tonnellate l’ora di rifiuti ciascuna. L’impianto produce una quantità di energia elettrica pari a circa 720 kWh per tonnellata di rifiuto trattato, al lordo dell’autoconsumo. Quindi il termovalorizzatore è paragonabile ad una centrale di produzione di energia elettrica in grado di generare ogni anno più di 86.000.000 kWh di elettricità, pari al fabbisogno di circa un terzo dei consumi domestici dell’intera città di Piacenza, sfruttando un combustibile che, in caso di assenza dell’impianto, sarebbe destinato ad essere smaltito in discarica, trattandosi di rifiuto da cui le materie riciclabili sono state già separate, consentendo un risparmio annuo di circa 15.000 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio). Il termovalorizzatore di Tecnoborgo è dotato di tutti i sistemi più avanzati di controllo e riduzione delle emissioni, concepiti in accordo alle linee guida europee, che, oltre a renderlo uno degli impianti più moderni ed efficienti del nostro Paese, ne fanno una realtà compatibile con le esigenze di tutela ambientale inserendolo con successo, come accade in numerosi altri Paesi europei, all’interno del contesto urbano senza per questo generare rischi per la salute dei cittadini, 15 come ormai ampiamente dimostrato da tutti gli studi scientifici più recenti. Le emissioni in atmosfera del termovalorizzatore di Piacenza sono monitorate 24 ore su 24 tramite analizzatori in continuo e registrate in modo automatico su tabelle accessibili in qualsiasi momento dagli organi di controllo. Gli inquinanti che, per la loro minima presenza, non possono essere monitorati in continuo, vengono periodicamente analizzati mediante campionamenti effettuati da laboratori specializzati, così come previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa dall’Amministrazione Provinciale di Piacenza. Interno dell’impianto 16 I dati delle misurazioni in continuo vengono pubblicate settimanalmente dall’Arpa di Piacenza sul proprio sito internet, mentre sul sito di Tecnoborgo vengono resi noti quotidianamente, oltre agli stessi valori di emissione analizzati al camino, anche le immissioni al suolo in corrispondenza delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria gestite da ARPA nel Comune di Piacenza. Questi valori vengono calcolati mediante modello matematico certificato, utilizzando in tempo reale i dati meteorologici e le analisi in continuo sulle emissioni al camino. In questo modo è possibile confrontare il reale contributo dell’impianto rispetto ai contributi totali di inquinanti prodotti anche da altre fonti registrati dalle centraline. Il sito di Tecnoborgo, oltre ad aver ottenuto la certificazione dei sistemi di gestione della qualità (ISO 9001), dell’ambiente (ISO 14001), della salute e sicurezza sul luogo di lavoro (OHSAS 18001) e dell’etica (SA 8000), è registrato EMAS. Claudio Mazzari Il primo Bilancio di Sostenibilità di Iren I l forte legame coi territori e il dialogo con gli Stakeholder sono elementi fondamentali per la sostenibilità economica, ambientale e sociale di Iren, attenta nel proprio agire quotidiano allo sviluppo compatibile rispetto alla salvaguardia dell’ambiente. È questo l’elemento fondante del primo Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Iren, tassello importante per il percorso di crescita della Responsabilità Sociale d’Impresa nella nostra Società. attenzione in Iren nella prima edizione del documento, ricercando l’integrazione fra le esperienze sviluppate dalle Società negli anni passati. Seguendo tale orientamento, il Bilancio di Sostenibilità è stato redatto dalla Direzione Corporate Social Responsibility coinvolgendo numerosi referenti aziendali. Tale approccio ha consentito di estendere a tutto il Gruppo la certificazione del Bilancio, conseguendo il livello La Commissione Europea definisce la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), o Corporate Social Responsibility (CSR), come “l’integrazione su base volontaria da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro interazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”, incentrata nell’adozione delle “best practice” della sostenibilità nelle relazioni con gli Stakeholder (clienti, azionisti, finanziatori, personale dipendente, organizzazioni sindacali, fornitori, istituzioni e comunità locali). L’impegno intrapreso dai Gruppi Iride ed Enìa nei confronti degli Stakeholder nelle precedenti edizioni dei rispettivi Bilanci, è proseguito con altrettanta 17 di applicazione “A+” secondo i più importanti standard internazionali di riferimento del Global Reporting Initiative. Il documento contiene dati ed informazioni qualitative che, per quanto riguarda i dipendenti, mette in evidenza i risultati conseguiti a livello di salvaguardia della salute e sicurezza sul lavoro, la valorizzazione, la formazione e la comunicazione interna. Riguardo ai rapporti con i clienti, vengono esposti i risultati raggiunti nella qualità del servizio e nella comunicazione trasparente, quest’ultima rilevante anche nei confronti di azionisti e finanziatori, unitamente alla corporate governance. Per quanto concerne gli altri Stakeholder, vale a dire i fornitori, le Istituzioni e le Comunità locali, il rendiconto evidenzia la sostenibilità della catena di fornitura, la gestione socialmente responsabile e l’attenzione al territorio. Gli indirizzi strategici descritti nel Bilancio ed i relativi investimenti del Gruppo, sono coerenti con l’impegno costante per la sostenibilità: espansione della rete di teleriscaldamento (Progetto Torino Nord appena concluso e, in prospettiva, Progetto Torino Nord Est); produzione di energia “verde”; L’impianto idroelettrico di Baiso, un impianto fotovoltaico e il lago di Ceresole 18 efficienza ulteriore nel servizio idrico integrato; miglioramento nella sicurezza della rete di distribuzione gas, indipendenza nell’approvvigionamento energetico (rigassificatore OLT di Livorno) e crescita nel settore ambientale (Polo Ambientale Integrato di Parma). Il Bilancio di Sostenibilità, particolareggiato e denso di informazioni quantitative, rappresenta bene il rigoroso impegno di Iren volto a promuovere la completezza e la trasparenza dei dati, mantenendo e accrescendo la fiducia degli Stakeholder mediante un percorso proattivo di dialogo e relazione, basato sul coinvolgimento delle aree aziendali nello sviluppo di ulteriori strumenti ed iniziative tipici della RSI. Fabrizio Crivellaro 19 AES Torino: dieci anni al servizio dei Cittadini S ono passati 10 anni da quando, il 27 settembre 2001, AES Torino ha iniziato ad operare nel capoluogo piemontese, gestendo la distribuzione del gas metano e del calore per teleriscaldamento in attuazione di un progetto dell’Amministrazione Comunale per la gestione integrata dei servizi pubblici. AES Torino è una società ancora giovane ma con una lunga storia alle spalle perché è nata da due delle più solide realtà industriali della Città: AEM Torino, oggi Iren, e Italgas che hanno conferito rispettivamente le reti 20 di teleriscaldamento di Torino e Moncalieri e la rete del gas del capoluogo. Dal 2001 AES Torino fornisce servizi efficienti e di elevata qualità, valorizzando il proprio patrimonio di strutture industriali, di capacità professionali e di innovazione. È sufficiente un dato per comprendere il contributo di AES Torino allo sviluppo economico e al benessere delle comunità nelle quali opera: nel decennio, gli investimenti sono stati pari a 500 milioni di euro, di cui 320 solo per l’estensione della rete di teleriscaldamento urbana. Dal punto di vista operativo, AES Torino trasporta e distribuisce ogni anno oltre 650 milioni di metri cubi di metano, tramite 1.300 chilometri di tubazioni, e gestisce 500.000 contatori installati. Nel settore teleriscaldamento, AES Torino distribuisce energia termica per circa 2.050 Gwh all’anno e gestisce circa 4.600 sottostazioni di scambio termico per una volumetria di edifici allacciati di circa 50 milioni di metri cubi, pari a 500.000 abitanti. L’estensione della Uno scambiatore di calore, tubazioni teleriscaldamento e un intervento su una cabina di riduzione gas rete Torino Nord, che porterà il totale a 450 chilometri di doppie tubazioni, consentirà di incrementare la volumetria degli immobili allacciati in Città a circa 55 milioni di metri cubi per una popolazione servita di 550.000 persone. AES Torino occupa circa 300 dipendenti. Accanto a funzioni centralizzate con compiti di indirizzo, coordinamento e supporto operativo, l’Azienda si compone di due unità operative, “Distribuzione Gas” e “Teleriscaldamento”, che, tramite apposite strutture tecniche, si occupano di attività di gestione delle reti e degli impianti di distribuzione e del presidio del Pronto Intervento garantito 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno per l’eliminazione di qualsiasi situazione di anomalia del sistema distributivo gas e teleriscaldamento, segnalata da persone o dai sistemi di telecontrollo. Dal 2002 ha ottenuto il riconoscimento della “Certificazione Integrata Qualità, Ambiente, Sicurezza” ed ha posto alla base del proprio operare i principi di responsabilità sociale e dell’evoluzione sostenibile. Dieci anni sotto il segno della grande crescita e dello sviluppo sono lo stimolo per continuare a “fare bene” nel prossimo futuro quando la Società dovrà affrontare nuove stimolanti sfide, quali le gare per l’affidamento del servizio di distribuzione gas, secondo quanto previsto dalla riforma il cui iter è vicino al completamento, e l’ulteriore estensione della rete del teleriscaldamento in zone della Città oggi non ancora servite. Rocco Luigi Didio 21 G enova Reti Gas è la società del Gruppo Iren che distribuisce il gas metano nella Città di Genova e in altri 19 Comuni limitrofi, per un totale di circa 350.000 Clienti finali. La rete di distribuzione è costituita da circa 1.800 chilometri di tubazioni di cui 420 chilometri in media pressione e la restante in bassa pressione. L’area servita si estende per circa 571 kmq ed è caratterizzata da una corografia estremamente complessa con notevoli variazioni altimetriche. Il gas naturale in arrivo dai metanodotti di SNAM Rete Gas transita attraverso sette cabine di ricezione metano dette di primo salto (REMI) di proprietà dell’azienda ed interconnesse fra di loro. Le attività di Genova Reti Gas sono svolte secondo le regole di separazione funzionale per le imprese verticalmente integrate nel settore del gas naturale, nel rispetto dei principi di economicità e redditività e della riservatezza dei dati aziendali, con la finalità di promuovere la concorrenza, l’efficienza ed adeguati livelli di qualità nell’erogazione dei servizi, garantendo la neutralità della gestione delle infrastrutture essenziali per lo sviluppo di un libero mercato energetico, al fine di impedire discriminazioni nell’accesso ad informazioni commercialmente sensibili. Genova Reti Gas ha in corso un’importante politica di Genova Reti Gas: sicurezza ed efficienza La Società gestisce 1.800 chilometri di reti in Città. 22 investimenti finalizzata al rinnovo della rete che comprende la dismissione delle tubazioni in ghisa grigia e la loro sostituzione con condotte in polietilene, iniziata nel 2004 e che dovrebbe concludersi entro il 2014, e la realizzazione della protezione catodica delle reti in acciaio, in corso dal 2009, la cui conclusione è prevista nel 2015. È in corso anche l’adeguamento del parco contatori gas, la cui realizzazione è prevista nel 2016. Negli ultimi 10 anni la società ha rinnovato oltre 307 km di rete nel complesso. Tale impegno ha comportato ottimi risultati sul fronte della sicurezza: basti pensare che il numero delle segnalazioni di dispersione di gas provenienti da terzi è risultato pari a 1.623 nei primi 9 mesi del 2011, rispetto a 3027 segnalazioni ricevute nello stesso periodo del 2010. Sul fronte della sicurezza Genova Reti Gas ha intrapreso in questi ultimi anni una capillare campagna di comunicazione, prima con la realizzazione di opuscoli multilingue e poi con la campagna di comunicazione Operazione Gas Sicuro, realizzata in collaborazione con i Vigili del Fuoco e la consulta delle Associazioni dei Consumatori del Comune di Genova, che ha visto, oltre alle affissioni, la realizzazione di uno “speciale sicurezza” e di un sito internet dedicato, www.gassicuro.it In collaborazione con una radio locale sono poi state realizzate 13 trasmissioni in cui gli esperti della società rispondevano agli ascoltatori fornendo semplici ma indispensabili consigli sulla corretta gestione delle apparecchiature domestiche a gas. Uno dei punti di forza di Genova Reti Gas, tramite la divisione di Iren Acqua Gas denominata Saster Pipe, è rappresentato dall’utilizzo di tecnologie No-Dig, un termine utilizzato per identificare le attività finalizzate alla posa in opera, alla sostituzione ed alla manutenzione di servizi a rete interrati, con il minor ricorso possibile a scavi a cielo aperto. Saster Pipe è oggi il principale operatore nazionale per gli interventi No-Dig, e, oltre ad operare anche per le altre società del Gruppo, fra cui Mediterranea delle Acque, Idrotigullio ed AEM Torino Distribuzione, è attiva anche all’estero. Paolo Del Gaudio Interventi sulla rete gas e una cabina di ricezione del metano 23 Il progetto Acquapubblica L’acqua di acquedotto è buona, controllata, economica ed ecologica. Uno dei punti di distribuzione gratuita A cquapubblica è il progetto promosso dal Gruppo Iren in area emiliana per incentivare l’utilizzo, attraverso l’installazione di punti di distribuzione gratuita, di acqua proveniente dagli acquedotti gestiti da Iren Acqua Gas nelle varianti naturale, refrigerata e frizzante. Ad oggi sono stati installati 48 distributori nei tre territori delle 24 province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Ogni giorno vengono utilizzati da più di 10.000 famiglie ed erogano gratuitamente più di 100.000 litri d’acqua. Significativi sono anche i benefici ambientali, poiché la diffusione dei distributori di Acquapubblica contribuisce a diminuire la produzione di rifiuti plastici, consentendo la riduzione di almeno 66.000 bottiglie in plastica al giorno che vengono sottratte allo smaltimento (circa 2.300 kg/ giorno). Dalla loro entrata in funzione, i distributori di Acquapubblica hanno consentito di risparmiare 25,6 milioni di bottiglie, pari a circa 890 tonnellate di plastica, 1.780 tonnellate di petrolio e oltre 2.000 tonnellate di anidride carbonica. L’acqua dei distributori gratuiti è anche a “chilometri zero” perché arriva direttamente al punto di erogazione, così come nelle case, attraverso la rete dell’acquedotto. È inoltre un’acqua controllata e di qualità che viene monitorata sia alla fonte sia lungo la rete di distribuzione da parte dei laboratori del Gruppo Iren con una media di 500 analisi al giorno sui 109 comuni che il Gruppo gestisce in area emiliana. È inoltre costantemente analizzata dalle Aziende Sanitarie Locali che ne attestano la potabilità. I cittadini possono conoscere i dati delle analisi dell’acqua direttamente dal distributore, attraverso una tabella che riporta i parametri qualitativi dell’acqua erogata o attraverso il sito www.irenemilia.it In Italia, si consumano ogni anno 194 litri pro capite di acqua in bottiglia: un risultato che ci pone ai vertici tra i consumatori nel mondo. Bevendo l’acqua del rubinetto, invece di quella imbottigliata, la spesa non raggiungerebbe un euro l’anno. L’acqua dei distributori Acquapubblica è gratuita e quindi rappresenta un ulteriore contributo al bilancio delle famiglie, che possono arrivare a risparmiare circa 200 euro all’anno. I distributori sono attivi tutti i giorni secondo specifici orari. L’erogazione è garantita da un sistema di fotocellule. Per regolare le forme di utilizzo è stato stabilito che ogni cittadino possa prelevare fino ad un massimo di 6 bottiglie d’acqua per volta. Eugenio Bertolini 25 L’energia che muove le cose La nuova campagna di Iren Mercato promuove le proposte dual fuel energia elettrica e gas. È on air dal 21 novembre scorso la nuova campagna di Iren Mercato dedicata alla promozione delle offerte dual fuel di energia elettrica e gas sul mercato libero, che si concentra in special modo nelle provincie di Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Torino, nelle quali si situa il tradizionale bacino di utenza di Iren Mercato. Utilizzando immagini calde e legate ai luoghi del quotidiano, la campagna si rivolge in particolare al mercato domestico e della piccola impresa ed intende sottolineare quello che considera il suo asset più importante: la vicinanza, fisica e quindi anche emotiva, ai propri Clienti. Centro della proposta creativa, nello spot televisivo, è la presenza di Iren Mercato nella quotidianità della vita familiare, in una casa in cui i cinque colori del marchio sottolineano il silenzioso ma fattivo contributo alla qualità della vita dei servizi offerti. Si colorano così le prese dell’elettricità, i fornelli del gas, fino a che, con un allargamento di campo, al crepuscolo, quando si torna fra le mura domestiche, è tutta la casa, ravvivandosi con 26 i colori di Iren, ad accoglierci in maniera confortevole. Pur non citandoli, è evidente nella conclusione dello spot un richiamo implicito a tutti i servizi gestiti dal Gruppo Iren: la forza di Iren Mercato è infatti anche quella di far parte di un grande Gruppo con una solida e lunga tradizione di servizio in diverse città italiane, simboleggiate dallo skyline sullo sfondo. Le affissioni e le inserzioni stampa riprendono le immagini dello spot, riproponendole in maniera coordinata, privilegiando le due situazioni più dirette di utilizzo del gas e dell’elettricità: l’obiettivo principale della campagna è infatti quello di posizionare Iren come fornitore a tutto campo di energia, accrescendo in questo senso la consapevolezza dei Clienti nelle diverse aree. Anche la scelta dei media rispecchia principalmente l’esigenza del contatto il più capillare possibile con il mercato retail: oltre alla stampa locale, si sono privilegiati essenzialmente le affissioni, con l’utilizzo di maxi formati a Torino, Genova e Parma, la pubblicità dinamica sui mezzi pubblici ed, appunto, l’utilizzo di spot su tv e radio locali. Paolo Robutti 27 Asset e storia di Società Acque Potabili F 28 ondata a Torino il 20 luglio 1852 con la denominazione “Società anonima per la condotta di acque potabili in Torino” – oggi Società Acque Potabili (SAP) - è una delle prime realtà italiane ad aver avviato l’iter di quotazione alla fine del XIX secolo. domestico, pubblico e industriale. Oggi SAP è quotata alla Borsa Italiana e vede come soci paritetici di controllo Iren Acqua Gas e Società Metropolitana Acque Torino, che detengono rispettivamente il 30,8% del capitale sociale ciascuna. Quotata nel 1880 al Listino Ufficiale della Borsa di Commercio di Roma e poi passata nel 1965 alla Borsa Valori di Milano, Società Acque Potabili è attiva nella derivazione, trattamento e distribuzione di acque potabili ed altre per uso SAP rappresenta un importante polo interregionale nel settore idrico e, operando sia attraverso la capogruppo che tramite le due società controllate al 100%, Acquedotto di Savona e Acquedotto Monferrato, è attiva in particolare nel Nord Ovest d’Italia. Per sostenere il proprio sviluppo, l’Azienda, grazie al suo storico know-how nella gestione delle acque, può proporsi sul territorio nazionale come partner industriale nelle gare ad evidenza pubblica che dovessero essere indette per assegnare la gestione del servizio, come avvenne nel 2006 quando SAP si aggiudicò, quale capofila di un raggruppamento di imprese, la gara di affidamento trentennale del servizio idrico integrato nella Provincia di Palermo. lavorando ad un sistema di monitoraggio volto a garantire un maggiore controllo delle dispersioni di rete ed ha avviato una serie di interventi di sostituzione delle tubazioni più datate, oltre a garantire i previsti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Sotto il profilo industriale, complessivamente SAP assicura la gestione dei servizi idrici integrati a 814 mila abitanti, compresi in un bacino di oltre cento Comuni, distribuendo annualmente circa 75 milioni di metri cubi d’acqua. SAP si è impegnata in questi anni a portare avanti un piano di investimenti che nel quinquennio 2006–2010 ha sfiorato i 69 milioni di euro, con una media annua di circa 13,7 milioni di euro. Cosciente del proprio ruolo anche nell’ambito della salvaguardia delle risorse idriche locali, Acque Potabili nel corso degli anni ha saputo sviluppare un servizio qualitativamente sempre migliore, assicurando il raggiungimento di elevati standard di efficienza. Per ottenere tale risultato, numerosi sono stati gli interventi realizzati, volti al potenziamento complessivo della rete gestita ed all’introduzione di innovative procedure di gestione informatica, in grado, in prospettiva, di consentire un ulteriore miglioramento del servizio. Inoltre, Acque Potabili sta Il Gruppo Acque Potabili al 31/12/2010 ha registrato ricavi totali pari a 78,3 milioni di euro, in aumento del 2,4% rispetto ai 76,4 milioni di euro raggiunti nell’esercizio precedente. Il margine operativo lordo (EBITDA) con una crescita pari al 30,5% è passato dai 12,3 milioni di euro realizzati al 31/12/2009 ai 16,1 milioni di euro registrati al 31/12/2010. In sensibile aumento anche il risultato operativo (EBIT) che da 579 mila euro al 31/12/2009 raggiunge 1,6 milioni di euro al 31/12/2010. Il Gruppo Acque Potabili ha chiuso l’esercizio 2010 con un risultato netto negativo di -1,8 milioni di euro in miglioramento rispetto ai -8,3 milioni di euro registrati al 31/12/2009. Dal punto di vista strategico, SAP è orientata, nel nuovo anno, da un canto a valorizzare le proprie Concessioni, secondo le regole dettate dalle Autorità d’Ambito di riferimento, e dall’altro alla dismissione di alcune Concessioni non integrate in uno schema d’ambito o presenti in aree non di interesse strategico per il futuro. Luigi Luzzati 29 Il Centro Ambiente Mobile di Reggio Emilia Il CAM per far crescere la raccolta differenziata. S i chiama Centro Ambiente Mobile (CAM) ed è la nuova opportunità che Iren Emilia ha messo in campo nel territorio di Reggio Emilia per agevolare l’impegno dei cittadini nella raccolta differenziata dei rifiuti. In pratica si tratta di una stazione ecologica mobile e informatizzata, ospitata in un container, autosufficiente energeticamente, grazie ad una 30 dotazione di pannelli solari, che può essere agevolmente collocata in diverse aree del territorio. Lungo 10 metri e largo 5, il Centro è stato pensato per raccogliere non solo i principali materiali recuperabili (vetro, carta, plastica, metalli), ma anche, e in piena sicurezza, tutte quelle tipologie di rifiuti per le quali non sono previsti servizi a domicilio o servizi stradali diffusi: piccoli elettrodomestici, neon, telefonini, lampadine a basso consumo energetico, pile e batterie, olio esausto da cucina, olio esausto e filtri olio da motore, medicinali scaduti e lastre delle radiografie. Il progetto di Iren Emilia prevede il suo utilizzo sul territorio reggiano per raccogliere questi rifiuti, alcuni dei quali pericolosi, che non vengono intercettati dai Centri di Raccolta e avviati al corretto smaltimento. Il CAM è già stato impiegato a supporto del progetto “Modello Reggio”, il sistema integrato di raccolta rifiuti che unisce diverse metodologie (domiciliare e stradale) attivo nel capoluogo. Il Centro è stato utilizzato anche come punto di distribuzione del materiale informativo e dei contenitori che non è stato possibile consegnare a domicilio in assenza dei cittadini. Il Centro Ambiente Mobile sarà anche messo a disposizione del nuovo Accordo di Programma, sottoscritto da Provincia, Iren Emilia, Sabar, Consorzio Fitosanitario e Associazioni degli agricoltori, per incentivare la raccolta dei rifiuti agricoli pericolosi. Anche in questo caso sarà il Centro di Raccolta ad avvicinarsi ai cittadini per agevolare il loro impegno. Ma non solo: il CAM è anche uno strumento didattico a supporto del ricco programma di offerte formative che Iren Emilia rivolge gratuitamente al mondo della scuola. Nel corso dell’anno scolastico, infatti, il Centro Ambiente Mobile farà tappa presso alcune scuole della provincia per insegnare ai ragazzi i segreti della raccolta differenziata, in particolare di quei rifiuti non di comune produzione ma che è necessario selezionare per avviarli al recupero o al corretto smaltimento quando si tratta di rifiuti pericolosi. Luca Paglia 31 www.gruppoiren.it