INDICE
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti
PARTE I
Il quadro di sintesi .................................................................................................. pag. 2
PARTE II
Il questionario......................................................................................................... pag. 7
I risultati: il quadro di dettaglio ............................................................................. pag. 9
Sezione 1 - Nuova modalità di erogazione del servizio ............................................................. pag. 9
Sezione 2 - Competenze della Provincia ................................................................................... pag. 15
Sezione 3 - Progetto Educativo Individualizzato (PEI) .......................................................... pag. 18
Sezione 4 - Educatori ................................................................................................................... pag. 26
Sezione 5 - Caratteristiche del Servizio ...................................................................................... pag. 29
Sezione 6 - Caratteristiche degli intervistati .............................................................................. pag. 31
Considerazioni sulla validità statistica dei dati .................................................... pag. 33
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
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Il quadro di sintesi
IL QUADRO DI SINTESI
Il Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali della Provincia di Torino, a distanza di circa un
anno dal cambiamento delle modalità di erogazione delle prestazioni, ha avvertito l’esigeza di verificare la
soddisfazione dei propri Clienti rispetto alla riorganizzazione attuata, anche al fine di effettuare eventuali
adeguamenti ai servizi offerti.
A questo scopo si è realizzata una indagine attraverso l’utilizzo di un questionario postale, che consentisse
di rilevare il gradimento dei Clienti rispetto a diverse caratteristiche del servizio ricevuto.
L'indagine ha coinvolto tutte le famiglie che hanno al loro interno soggetti con disabilità sensoriali, e che
utilizzano i servizi offerti dalla Provincia di Torino. Grazie al numero piuttosto ridotto di Clienti (224
persone disabili), è stato possibile coinvolgere l’intera popolazione di riferimento, invece di procedere ad
un campionamento.
Hanno compilato e restituito il questionario 126 persone, di cui 88 sorde, 20 ipovedenti gravi, 4 cieche e
12 pluriminorate: per una visione di sintesi, si veda il grafico seguente.
Grafico 1 – Tipo di disabilità degli intervistati
Non indicato
2%
cieco
3%
pluriminorato
ipovedente grave
16%
10%
sordo
69%
Tutti i soggetti intervistati frequentano scuole di diverso ordine e grado: 5 sono iscritti all'asilo nido, 14
alla scuola materna, 31 a quella elementare, 37 frequentano le scuole medie inferiori, 29 quelle superiori, 3
sono iscritti a corsi di formazione professionale o post-diploma e 3 all'Università. Per un quadro
riassuntivo di tali dati si veda il grafico nella pagina seguente.
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Il quadro di sintesi
Grafico 2 – Scuola frequentata dagli intervistati
Formaz.
prof.le o
postdiploma
2%
Scuola
superiore
24%
Università
2%
Asilo nido
4%
Scuola
materna
11%
Scuola
media
31%
Scuola
elementare
26%
Rispetto ai 224 soggetti coinvolti, sono stati raccolti 126 questionari, che corrispondono a più del 50% del
totale dei questionari inviati: questo risultato può essere considerato positivo, soprattutto se si considera
che è stato utilizzato un questionario postale, caratterizzato anche da una certa lunghezza. Tuttavia, pur in
presenza di una percentuale di ritorno elevata, come quella registrata, si è ritenuto opportuno verificare la
significatività dei risultati dell’indagine attraverso il confronto fra la composizione della popolazione di
riferimento e quella dell’insieme di coloro che hanno risposto al questionario. Tale confronto, il cui
risultato è riportato nella tabella A, è stato effettuato in base al tipo di disabilità ed ha dato un esito
confortante circa la significatività delle risposte ricevute.
Tabella A – Confronto tra la composizione della popolazione reale e quella dell’insieme delle
risposte
Tipo di disabilità
Persona sorda
Persona cieca o ipovedente
Persona pluriminorata
Popolazione reale
(tot=224 persone)
69%
25%
5%
Risposte ricevute
(tot=126 persone)
70%
19%
10%
Le opinioni espresse dai Clienti attraverso i questionari hanno consentito di fare chiarezza sui problemi e
gli aspetti critici dell’attività già noti al Servizio, di mettere in luce le difficoltà ancora poco definite, e di
raccogliere proposte e suggerimenti rispetto ad alcuni aspetti del servizio erogato.
Dal momento che, dalle indicazioni fornite dal Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali, sono
emersi alcuni aspetti “critici” del servizio offerto, il questionario è stato strutturato in diverse sezioni, allo
scopo di approfondire elementi quali l’informazione offerta agli utenti sulle modalità di erogazione del
servizio, i compiti della Provincia in tema di disabilità sensoriale, il Progetto Educativo Individualizzato, e,
in generale, l’intervento realizzato dagli educatori e dal Servizio. Una descrizione più dettagliata delle
caratteristiche del questionario è disponibile nella seconda parte di questo documento (Il questionario).
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Pag. 3
Il quadro di sintesi
Allo scopo di fornire un quadro sintetico dei risultati dell’indagine, presentati in maniera dettagliata nella
seconda parte (I Risultati: il quadro di dettaglio), le informazioni raccolte attraverso i questionari possono
essere ricondotte a tre temi generali:
1. Informazione ai Clienti e comunicazione tra Clienti, operatori e Servizio.
Tra le diverse domande del questionario che hanno fatto emergere la forte mancanza di informazione
ai Clienti, una delle più significative è quella che ha rilevato che il 44% dei Clienti del Servizio (56
persone) non ha ricevuto alcuna informazione sul cambiamento delle modalità di erogazione. Tra le
diverse proposte degli intervistati per cercare di risolvere tale problema, molti hanno indicato la
possibilità di essere informati sui progetti e le attività implementate dal Servizio attraverso
pubblicazioni periodiche inviate direttamente a casa della famiglia, attraverso riunioni o convegni
che consentano alle famiglie di incontrare direttamente i responsabili del Servizio, senza il "filtro" di
altri soggetti istituzionali coinvolti nell'attività di assistenza (Agenzia Educativa, ASL, Scuola, ecc...), o
tramite sportelli e materiali informativi collocati presso i luoghi maggiormente frequentati dai
disabili. La necessità di una maggiore informazione sulle attività del Servizio emerge anche dal fatto
che 30 persone hanno dichiarato di non sapere nulla sulle competenze della Provincia in materia di
disabilità sensoriale. Inoltre, dai risultati emersi nella sezione del questionario relativa al Progetto
Educativo Individualizzato emerge in maniera molto forte la necessità di migliorare l'informazione sui
progetti e le attività del Servizio: solo 23 persone su 126, infatti, affermano di conoscere il documento
elaborato dalla Provincia di Torino. Tale dato suscita qualche perplessità, se si considera che il PEI
dovrebbe essere un piano di intervento "personalizzato" sulla base delle specifiche esigenze di ciascun
soggetto, e dovrebbe quindi essere definito in stretta collaborazione con la famiglia del disabile. In
ogni caso, dai questionari raccolti, emerge in maniera diffusa la necessità, per le famiglie, di essere
maggiormente coinvolte, e di potersi confrontare sia con i referenti del Servizio sia fra di loro.
2. Intervento educativo.
Tra le diverse esigenze emerse nel corso dell’indagine, una delle più importanti è certamente quella
relativa alla necessità di aumentare il numero di ore a disposizione, ritenuto insufficiente dal 58% dei
Clienti (73 persone) che hanno compilato il questionario. In particolare, tale necessità riguarda
soprattutto i soggetti in età prescolare (asilo nido e scuola materna), dal momento che i primi anni di
vita del bambino sono ritenuti i più importanti per il recupero del soggetto disabile; tale esigenza
proviene in maniera altrettanto forte anche da coloro che frequentano l’Università. Un’altra richiesta
emersa attraverso i questionari è quella relativa al miglioramento della qualità del trattamento educativo
offerto dalla Provincia. In particolare si segnala la richiesta di verificare e migliorare la competenza
degli educatori, attraverso corsi di aggiornamento sulle nuove tecniche riabilitative e sugli ausilii. Gli
intervistati sottolineano l'esigenza di poter fare affidamento sulla continuità dell'intervento durante il
corso dell'anno scolastico (evitando assenze, ritardi e sostituzioni), e di poter estendere l’intervento
anche nel periodo estivo e nell’orario extra-scolastico.
In generale si è rilevato un buon grado di soddisfazione (giudizio "molto" o "abbastanza
soddisfacente") rispetto alle tematiche relative alle competenze professionali degli educatori e alla
continuità dell'intervento.
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Comincia da:1 + Allineamento:
A sinistra + Allinea a: 0 cm +
Tabulazione dopo: 0,63 cm +
Rientra di: 0,63 cm
Il quadro di sintesi
3. Sostegno alla famiglia.
Accanto al miglioramento del livello di informazione e della qualità dell'intervento educativo, le
famiglie hanno evidenziato la necessità di essere maggiormente sostenute nella gestione quotidiana del
rapporto con i figli disabili: l’85% di coloro che hanno compilato il questionario (107 persone) ha
infatti segnalato alla Provincia la necessità di intervenire maggiormente nell’attività del sostegno. E’
stato fra l’altro richiesto di poter usufruire di corsi riservati a genitori, insegnanti, educatori ed altri
operatori pubblici, non sempre in grado di capire il "linguaggio" del disabile, allo scopo di facilitare la
comunicazione sia all'interno della famiglia sia nell'ambito scolastico. Molte famiglie, inoltre, hanno
segnalato la necessità di favorire maggiormente l'integrazione del disabile soprattutto all'interno
della scuola tramite interventi diretti del Servizio nelle classi, per spiegare sia i problemi della persona
disabile sia i diversi modi con i quali è possibile comunicare e condividere l'attività didattica e sociale.
Una ulteriore richiesta è quella di creare momenti di incontro e socializzazione tra i disabili anche
al di fuori dei percorsi scolastici, così come è stata messa in evidenza l'esigenza di ricevere aiuto sia in
termini economici (agevolazioni per le spese di trasporto, mensa, attività integrative), sia in termini di
disponibilità (interventi a sostegno dell'attività domestica). In ogni caso, il sostegno alla famiglia è stato
complessvamente valutato in maniera positiva (giudizio "molto" o "abbastanza soddisfacente") da 98
famiglie su 126.
Dalle osservazioni sintetiche presentate nel paragrafo precedente, si evince che uno degli elementi più
“critici” del servizio offerto può essere individuato nella difficoltà di svolgere un’adeguata attività di
informazione e comunicazione sulle attività svolte; allo scopo di fornire un riscontro concreto alle
esigenze emerse dai risultati dell’indagine, si suggerisce al Servizio Progetti e Interventi per Disabili
Sensoriali di realizzare le seguenti inziative:
•
Distribuzione di un documento di presentazione dei risultati e/o organizzazione di un
incontro pubblico.
Il Servizio Progetti ed Interventi per Disabili Sensoriali della Provincia di Torino potrebbe inviare a
tutte le famiglie che utilizzano il servizio di assistenza educativa un documento all’interno del quale
presentare in maniera sintetica e con linguaggio semplice i risultati raccolti attraverso l’indagine.
Inoltre, dal momento che l’indagine è stata presentata ai Clienti come strumento di miglioramento,
sarebbe opportuno portare alla loro attenzione gli “effetti” che tale collaborazione ha generato, anche
presentando le iniziative che si intendono realizzare, in seguito ai risultati ottenuti. Insieme alla
distribuzione del documento di presentazione dei risultati, potrebbero essere organizzati dei momenti
di incontro con i genitori, durante i quali discutere e approfondire i problemi rilevati, i suggerimenti
raccolti e le proposte del Servizio.
•
Sviluppo e promozione di uno Sportello Informativo (Centro Informazione Disabili).
Allo scopo di migliorare la situazione di carenza informativa emersa attraverso i questionari, e
soddisfare così le richieste formulate dai Clienti, sarebbe opportuno mettere a disposizione uno
sportello informativo, accessibile sia attraverso le modalità tradizionali (di persona, telefono o fax) sia
attraverso nuovi canali di comunicazione (posta elettronica e sito Internet). A questo proposito è bene
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Il quadro di sintesi
segnalare che l’Area Solidarietà Sociale della Provincia di Torino dispone già di uno sportello
informativo, denominato CID (Centro Informazione Disabili), finalizzato ad erogare informazioni e
servizi a tutte le persone colpite da disabilità (uditive, visive, motorie e intellettive), sia rispetto alle
proprie attività, progetti ed iniziative, sia rispetto a quelle delle altre istituzioni collegate. Allo scopo di
utilizzare al meglio tale risorsa e fare quindi in modo che il servizio offerto venga effettivamente
utilizzato, sarebbe opportuno realizzare un’attività di promozione dello Sportello, il cui lavoro non
risulta essere noto a coloro che hanno risposto al questionarioIn proposito, potrebbe essere utile
inviare a tutte le famiglie un opuscolo contenente informazioni dettagliate sulle attività svolte dal
CID e sulle modalità con le quali è possibile usufruire di tale servizio, eventualmente anche utilizzando
il materiale promozionale già esistente.
•
Realizzazione di un periodico di informazione e invio di comunicazioni a domicilio.
Ad una costante attività di informazione dovrebbe affiancarsi quella dell’invio, con cadenza periodica,
di una newsletter a casa di tutte le famiglie. Tale pubblicazione potrebbe contenere informazioni
dettagliate sulle attività in corso ed in programma, aggiornamenti sulle proposte di legge,
approfondimenti tematici con interventi di professionisti ed esperti, rubriche dedicate ai lettori e ad
argomenti particolari (le strutture private “a misura” di disabile, ad esempio). Nella stesura della
newsletter potrebbe essere previsto il coinvolgimento attivo dei Clienti, creando un comitato editoriale
misto, formato sia da personale del Servizio che da genitori e soggetti disabili.
Accanto alla distribuzione periodica di una newsletter, il Servizio potrebbe inviare a casa delle famiglie
tutte le comunicazioni di servizio relative alle attività svolte (convocazioni di riunioni, verbali degli
incontri, ecc…), in modo da tenere costantemente aggiornate tutte le famiglie. Le comunicazioni
potrebbero essere trasmesse per via telematica (e-mail) a coloro che fossero nella condizione di
poterle ricevere.
•
Continuità dell’attività di indagine.
Dal momento che la realizzazione di un’indagine “una tantum” non consente di ottenere risultati
apprezzabili per una programmazione a lungo termine delle attività, si suggerisce al Servizio di
realizzare, con cadenza periodica, indagini finalizzate a rilevare e ad approfondire diversi aspetti del
servizio erogato, nella speranza che un sempre maggior numero di famiglie decida di fornire il proprio
contributo al miglioramento delle attività. L’opportunità di replicare l’indagine è legata anche alla
necessità di monitorare costantemente le esigenze dei Clienti del Servizio, allo scopo di programmare le
attività anche in relazione ai bisogni che di volta in volta potranno emergere nel corso delle varie
rilevazioni.
La prima di queste indagini potrebbe essere rivolta proprio a coloro che sono stati esclusi dalla
rilevazione appena conclusa, e cioè ai disabili ospiti di Istituti in veste di convittori.
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Il questionario
PARTE II
IL QUESTIONARIO
Allo scopo di valutare il servizio offerto dalla Provincia di Torino ai soggetti che presentano disabilità
sensoriali, è stato predisposto un questionario postale, finalizzato a valutare e approfondire alcune
caratteristiche del servizio erogato.
Rispetto ad altri strumenti di rilevazione, il questionario postale presenta il vantaggio di offrire una
maggiore garanzia dell’anonimato di coloro che rispondono, può essere compilato dall’intervistato quando
gli fa più comodo, consente di risparmiare tempo e denaro e presenta una formulazione standardizzata;
tra gli svantaggi possono essere menzionati la mancanza di flessibilità e l’elevato rischio di ottenere una
percentuale di risposte non significativa.
Prima di arrivare alla stesura definitiva del questionario, è stato necessario definire l’oggetto dell’indagine, cioè
gli aspetti del servizio che lo strumento di rilevazione avrebbe dovuto approfondire (l’informazione agli
utenti sulle modalità di erogazione del servizio, i compiti della Provincia in tema di disabilità sensoriale, il
Progetto Educativo Individualizzato, e, in generale, l’intervento realizzato dagli educatori e dal Servizio).
Inoltre, allo scopo di verificare l'adeguatezza del questionario predisposto, è stato deciso di realizzare una
somministrazione sperimentale, durante la quale è stato chiesto ad alcune famiglie di compilare il questionario
segnalando dubbi, perplessità, difficoltà incontrate, suggerimenti e aspetti poco indagati.
Il questionario, nella sua versione definiva, è stato quindi spedito alle famiglie, lasciando loro due
settimane di tempo per la compilazione. Trascorsa circa una settimana, è stato effettuato un sollecito
telefonico, nel corso del quale sono state contattate tutte le famiglie, con la richiesta di compilare e restituire
il questionario qualora non lo avessero ancora fatto. Allo scopo di consentire a tutti di procedere in
maniera autonoma alla compilazione, il questionario è stato redatto utilizzando una dimensione del carattere
normale per le persone sorde, ed una "molto grande" per le persone ipovedenti. Per incentivare le persone
a rispondere, è stata fornita, insieme al questionario, anche una busta pre-affrancata e pre-indirizzata, da
utilizzare per la restituzione. Infine, in caso di difficoltà nella compilazione o per qualsiasi chiarimento, è
stata data alle famiglie l’opportunità di rivolgersi ad un servizio di assistenza telefonica.
Per consentire alle famiglie di esprimersi con maggiore libertà, si è scelto di utilizzare un questionario
semistrutturato, nel quale cioè sono comprese diverse domande "aperte", cui è possibile dare risposte non
limitate all'interno di un ristretto campo di scelte. Questo tipo di domanda comporta un lavoro di
decodificazione più impegnativo rispetto a quello richiesto dalle domande "chiuse" (che prevedono,
appunto, un numero “chiuso” di risposte), ma consente di ricavare informazioni più spontanee sulle
esigenze e sui bisogni dei Clienti.
All'interno del questionario sono state inoltre inserite alcune domande condizionate: si tratta di domande
pertinenti solo per alcuni soggetti dell'indagine, e sono precedute da una domanda filtro, che consente di
effettuare la selezione dei soggetti.
Inoltre, allo scopo di fornire una prima, sintetica informazione su alcune caratteristiche del Servizio, ed
evitare fraintendimenti, all’inizio di ciascuna sezione è stata inserita una breve sintesi delle attività del Servizio
rispetto alle quali le famiglie hanno dovuto dare un giudizio o esprimere il loro parere.
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Il questionario
Nella sua versione definitiva, il questionario è suddiviso in sei sezioni, ciascuna delle quali è finalizzata ad
approfondire un particolare aspetto del servizio offerto dalla Provincia di Torino ai disabili sensoriali.
Sezione 1 - Nuova modalità di erogazione del servizio.
Questa sezione, dopo aver illustrato il cambiamento della modalità di erogazione del servizio, si propone
di capire se il Servizio ha informato i propri Clienti di tale cambiamento e se la nuova modalità presenta
dei vantaggi rispetto a quella precedente. Inoltre, per quanto riguarda l'attività d'informazione, si è
richiesto di avanzare proposte per migliorare il modo con il quale il Servizio informa le famiglie sulle
proprie attività.
Sezione 2 - Competenze della Provincia.
Dopo aver presentato una sintesi delle competenze della Provincia in materia di disabilità sensoriale,
questa sezione si propone di capire fino a che punto i Clienti siano a conoscenza dei compiti che spettano
alla Provincia e di quelli che invece le vengono impropriamente attribuiti. Inoltre, il Servizio ha ritenuto
importante utilizzare il questionario per verificare l’eventuale esistenza di proposte per migliorare l’attività
di sostegno alle famiglie.
Sezione 3 - Progetto Educativo Individualizzato (PEI).
Il PEI è un piano di intervento personalizzato che la Provincia definisce, insieme ad altri soggetti, sulla
base delle esigenze di ciascun disabile. Questa sezione presenta diverse difficoltà per la compilazione,
legate soprattutto alla scarsa diffusione dello strumento, e alla possibilità di confusione con il PEI che
viene definito nel settore scolastico. Le domande sono finalizzate a mettere in evidenza l'effettiva
conoscenza dello strumento e del suo contenuto specifico, le modalità di coinvolgimento delle famiglie e
dei soggetti che partecipano alla sua definizione e l'utilità degli incontri con le famiglie. Inoltre, si è
indagata l'adeguatezza delle ore previste dal Servizio.
Sezioni 4 e 5 – Educatori e Servizio Progetti ed Interventi per Disabili Sensoriali.
In queste due sezioni si richiede agli intervistati di valutare l'intervento degli educatori e del Servizio. Per
quanto riguarda la sezione relativa agli educatori, sono state proposte alcune caratteristiche personali e,
per ciascuna di esse, è stato richiesto di indicare in che misura l’educatore ne sia in possesso.
Per quanto riguarda la sezione relativa all’intervento del Servizio, sono state sottoposte al giudizio dei
Clienti alcune finalità che il Servizio si propone di raggiungere: anche in questo caso, per ciascuna di esse è
stato richiesto di indicare in quale misura fossero soddisfacenti.
Sezione 6 – Caratteristiche degli intervistati.
In questa sezione sono state richieste agli intervistati alcune informazioni, relative al tipo di disabilità
sensoriale posseduta, alla scuola frequentata e all'Agenzia Educativa di appartenenza.
Una copia integrale del questionario è disponibile al fondo di questo documento.
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I risultati: il quadro di dettaglio
I RISULTATI: IL QUADRO DI DETTAGLIO
Allo scopo di presentare i risultati in maniera dettagliata, in questa parte del documento saranno
analizzate le risposte ad ogni singola domanda, accompagnate da tabelle e grafici che ne
semplificano la lettura.
Sezione 1: Nuove modalità di erogazione del servizio
La sezione 1 si propone di approfondire le problematiche collegate al cambiamento delle modalità di
erogazione del servizio: grado di informazione dei Clienti sul cambiamento, vantaggi e svantaggi della
nuova modalità rispetto a quella precedente.
La domanda 1 (Il Servizio Disabili Sensoriali della Provincia di Torino Vi ha fatto sapere che, a partire dal 1999, è
cambiato il modo di aiutare le persone sorde o cieche?) è stata formulata appositamente per fornire informazioni
sulle modalità con le quali è stato effettuato il passaggio dalla precedente modalità di erogazione a quella
attuale. Anche se la maggioranza dei Clienti (il 50%) afferma di essere stata informata del cambiamento di
erogazione del servizio, una percentuale piuttosto alta (44%) risulta non aver ricevuto sufficienti
informazioni al riguardo. Si ritiene che questo dato possa confermare l’esigenza di un miglioramento
dell’attività di informazione attualmente svolta dal Servizio.
Tab. 1 - Domanda 1 - Informazione sulla nuova modalità di erogazione del servizio
Risposta
Sì
No
Risposte valide
Non indicato
Non
indicato
6%
n. risposte
62
56
118
No
44%
Sì
50%
8
Tra i motivi che hanno portato ad una modifica delle modalità di erogazione del servizio, vi è stata la
volontà di migliorare la qualità dell’assistenza educativa fornita ai disabili. Le due domande successive
cercano di approfondire la percezione che i Clienti hanno della precedente modalità di erogazione. La
domanda 2 (Prima del 1999, il Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali della Provincia di Torino Vi ha mai
dato un contributo economico?) si propone di verificare se il contributo economico erogato in precedenza è
stato caratterizzato da regolarità. Come emerge dai dati riportati nella tabella 2, il 44% dei Clienti ha
dichiarato di non aver mai ricevuto un contributo economico da parte della Provincia. Tra coloro invece,
che lo hanno ricevuto (complessivamente il 54%), il 37% afferma di aver potuto contare sulla regolarità di
tale beneficio, mentre il 17% lamenta una scarsa puntualità dei pagamenti.
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I risultati: il quadro di dettaglio
Tab. 2 – Domanda 2 – Regolarità del contributo economico
Risposta
Sì, sempre
Sì, ma non sempre
No, mai
Risposte valide
Non indicato
n. risposte
46
22
56
124
2
No, mai
44%
Non
indicato
2%
Sì, sempre
37%
Sì, ma non
sempre
17%
Il numero piuttosto alto di persone che hanno dichiarato di non aver mai ricevuto un contributo
economico dalla Provincia prima del 1999 (56 soggetti, pari al 54% del totale) crea qualche perplessità
sulle modalità con le quali è stato erogato il servizio prima della recente trasformazione. Per completezza,
va segnalato che tra coloro che hanno risposto No, non ho mai ricevuto un contributo economico dalla Provincia di
Torino sono comprese sia le famiglie che ne avrebbero avuto diritto (e che non ne hanno mai usufruito) sia
le famiglie che hanno iniziato ad utilizzare i servizi della Provincia dopo l’avvenuto cambiamento (e che
non hanno quindi mai ricevuto il contributo perché non previsto). E' importante che il Servizio verifichi
se, e in quale misura, queste risposte sono dovute ad un effettivo disservizio.
Un ulteriore problema connesso alla precedente modalità di erogazione del servizio (in vigore fino al
1999) consiste nel fatto che spesso il contributo economico non veniva utilizzato per garantire al disabile
l’assistenza educativa, ma per scopi diversi (spesso dipendenti dalla situazione economica della famiglia).
Al fine di rilevare tale situazione, con la domanda 3 (Il contributo economico che ricevevate dalla Provincia di Torino
veniva usato per...) si è cercato di mettere in luce per quali scopi venisse utilizzato tale denaro. Le risposte
raccolte, presentate nella tabella 3, mettono in evidenza che la maggioranza delle famiglie (73%) ha
affermato di aver utilizzato il contributo per pagare un educatore specializzato, mentre il 16% degli
intervistati sostiene di averli spesi per garantire la presenza di una persona accanto al proprio figlio. Solo il
4% pare aver utilizzato il denaro per provvedere alle necessità di tutta la famiglia.
Non è da escludere la possibilità che le famiglie avessero timore di ammettere, attraverso un questionario
somministrato dall’Ente erogatore, di aver utilizzato i soldi ricevuti per scopi non ufficialmente
riconosciuti. Per un quadro d’insieme si veda la tabella 3.
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I risultati: il quadro di dettaglio
Tab. 3 – Domanda 3 – Utilizzo del contributo
Risposta
n. risposte
…pagare un educatore
…pagare una persona che stesse insieme
alla persona sorda o cieca
51
11
…provvedere alle necessità della famiglia
Altro
3
5
Risposte valide
provvedere alle
necessità della
famiglia 4%
pagare una
persona che
stia accanto al
disabile 16%
altro
7%
pagare un
educatore
73%
68
Nota bene: nell’elaborazione dei dati relativi a questa domanda, sono state considerate valide solo le risposte
di coloro che hanno indicato "Sì, ho sempre ricevuto un contributo economico dalla Provincia di Torino prima
del 1999" o "Sì, ho ricevuto un contributo economico dalla Provincia di Torino prima del 1999, ma non sempre"
alla domanda 2 (totale=68 persone).
Uno degli interrogativi centrali dell’indagine è la rilevazione, oltre che del grado di conoscenza, anche del
livello di gradimento della nuova modalità di erogazione rispetto a quella precedente. La domanda 4
(Pensate che il servizio che ricevete adesso, che prevede l'assistenza educativa, abbia dei vantaggi rispetto al contributo
economico che Vi veniva dato prima?) è stata dunque formulata per raccogliere le opinioni dei Clienti in merito
a vantaggi e svantaggi prodotti dal cambiamento.
Tab. 4 – Domanda 4 – Miglioramento della modalità di erogazione del servizio
Risposta
n. risposte
Sì
47
No
Risposte valide
19
66
Non indicato
6
No
26%
Non
indicato
8%
Sì
66%
Nota bene: nell’elaborazione dei dati relativi a questa domanda, sono state considerate valide solo le risposte
di coloro che hanno indicato "Sì, ho sempre ricevuto un contributo economico dalla Provincia di Torino prima
del 1999" o "Sì, ho ricevuto un contributo economico dalla Provincia di Torino prima del 1999, ma non sempre"
alla domanda 2 (totale=68 persone).
Come è possibile osservare dai dati riportati nella tabella 4, la maggioranza dei Clienti (66%) afferma di
essere soddisfatta della nuova modalità di erogazione del servizio. Il motivo di tale soddisfazione pare
risiedere nella possibilità di poter contare su una maggiore competenza del personale (36%) e nella
possibilità, per la famiglia, di non doversi occupare della ricerca e del pagamento di un educatore (34%).
Paiono inoltre rivestire un certo peso (8%) il fatto di poter trovare nell’Agenzia Educativa un punto di
riferimento in caso di problemi, e la garanzia di una maggiore continuità dell’intervento educativo, grazie
soprattutto alla regolare assunzione degli educatori (a questo proposito si veda la tabella 4a). Tra coloro
che invece preferivano la precedente modalità di erogazione del servizio, la maggior parte (28%) lamenta
la scarsa competenza del personale; il 20% considera invece uno svantaggio il fatto di non poter più
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I risultati: il quadro di dettaglio
scegliere in maniera autonoma l’educatore o l’Agenzia Educativa. Un ulteriore motivo di insoddisfazione
(segnalato dal 16% degli intervistati) è il fatto che la nuova modalità di erogazione prevede un numero di
ore inferiore rispetto a quella precedente (si veda a questo proposito la tabella 4b).
Tab. 4a – Vantaggi
Tabella 4b - Svantaggi
n. risposte
Risposta
Personale più competente
La famiglia ha minori responsabilità
per il pagamento e la ricerca
dell’educatore
18
17
L’Agenzia Educativa garantisce
sull’operato dell’educatore, ed è un
punto di riferimento in caso di
problemi
4
Maggior continuità dell’intervento: la
posizione regolare dell’educatore
riduce la ricerca di altre occupazioni
4
Maggior collaborazione tra i soggetti
istituzionali coinvolti
2
Risposte valide
Non indicato
Collaborazione
tra i soggetti
4%
Continuità
educativa 8%
Garanzia
dell'Agenzia
Educativa 8%
n. risposte
Risposta
Il personale è poco qualificato
Non è più possibile scegliere
direttamente l’educatore
7
5
Sono diminuite le ore d’intervento
4
Di fatto non è cambiato nulla
4
Altro
Risposte valide
5
25
Non indicato
0
45
5
Non
indicato
10%
Competenza
del personale
36%
Meno responsabilità
per la famiglia 34%
Altro
20%
Non è
cambiato
nulla
16%
Meno ore
d’intervento
16%
Personale
poco
qualificato
28%
Non è
possibile
scegliere
l’educatore
20%
Allo scopo di approfondire ulteriormente il livello di conoscenza del Servizio da parte dei Clienti, la
domanda 5 (Chi Vi ha detto che era possibile rivolgersi al Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali?) è stata
proposta per capire quali sono i soggetti che indirizzano le famiglie ai servizi erogati dalla Provincia di
Torino. Nella maggioranza dei casi (46%) è il logopedista, seguono l’assistente sociale (21%), il medico
(15%), l'insegnante (8%), l’Agenzia Educativa (5%), e per il 3% altri professionisti quali lo psicologo, il
neuropsichiatra o il fisioterapista. Tra coloro che non hanno ricevuto alcuna informazione dai soggetti
istituzionalmente preposti a farlo, l’8% ha affermato di essere stato messo al corrente dei servizi
disponibili attraverso il “passa-parola” tra parenti o conoscenti.
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Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
Pag. 12
I risultati: il quadro di dettaglio
Tab. 5 – Domanda 5 – Fonte delle informazioni sul Servizio
n. risposte
Risposta
Logopedista
Assistente sociale
Medico (foniatra, oculista, centri di ipovisione,
ecc...)
Insegnante
Altre persone (passa-parola)
Agenzia Educativa – Educatore
Psicologa – Neuropsichiatra - Fisioterapista
Insegnante di sostegno
Richiesta diretta alla Provincia
Riviste specializzate
Altro
Risposte valide
Non indicato
58
27
19
10
10
6
4
2
2
1
7
146
3
Nota bene: gli intervistati hanno avuto la possibilità di indicare più di una risposta.
Logopedista
Assistente sociale
Medico
Insegnante
Altre persone
Agenzia Educativa
Psicologa – NPI - Fisioterapista
0
20
40
60
80
100
120
La domanda successiva (Avete qualche proposta per migliorare il modo con cui il Servizio Progetti e Interventi per
Disabili Sensoriali della Provincia di Torino informa le famiglie sulle attività che svolge?), mira a capire quali siano, in
tema di informazione, le esigenze e i bisogni dei Clienti del Servizio. Per consentire agli intervistati di
fornire delle proposte motivate, questa domanda è caratterizzata da una struttura "aperta", che consente di
esprimersi con maggiore libertà. La percentuale di coloro che hanno risposto è pari al 61%, e in molti casi
le risposte sono notevolmente articolate.
La maggioranza delle persone che hanno espresso la loro opinione (39%) ha richiesto di poter ricevere del
materiale informativo sul Servizio al proprio domicilio, evitando di doverlo rintracciare da soli, spesso con
notevoli difficoltà. A questo proposito, i Clienti hanno suggerito al Servizio di spedire a casa delle famiglie
una specie di giornalino contenente informazioni dettagliate sulle attività e i progetti del Servizio, le
proposte di legge, e altre notizie utili. Altri hanno invece manifestato il desiderio di poter ricevere le
informazioni anche per via telematica (posta elettronica o sito Internet).
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Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
Pag. 13
I risultati: il quadro di dettaglio
Un'altra proposta, condivisa dal 17% degli intervistati, è quella di organizzare riunioni informative e
convegni tematici nel corso dei quali dare vita ad un rapporto più diretto tra le famiglie e il Servizio, senza
la mediazione degli altri soggetti coinvolti nel recupero della persona disabile (con particolare riferimento
a logopedista e Agenzia Educativa).
Tab. 6 – Domanda 6 – Proposte sull’attività di informazione
n. risposte
Risposta
Invio a domicilio di materiale informativo su progetti e attività del
Servizio
Riunioni e convegni tra famiglia e Servizio, senza il “filtro” di altri
soggetti istituzionali coinvolti
Presenza di sportelli e materiale informativo presso i luoghi più
frequentati dai disabili
Altro (lamentele e complimenti)
Risposte valide
Non indicato
54
23
3
10
90
49
Nota bene: gli intervistati hanno avuto la possibilità di indicare più di una risposta.
Materiale informativo a domicilio
Non indicato
Riunioni e convegni
Altro
Sportelli e materiale informativo
sul territorio
0
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le opinioni dei Clienti.
20
40
60
80
100
120
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I risultati: il quadro di dettaglio
Sezione 2: Competenze della Provincia
La sezione 2 del questionario è finalizzata ad approfondire il tema delle competenze della Provincia di
Torino in materia di disabilità sensoriale, e, in particolare, a verificare il livello di conoscenza di tali
compiti da parte dei Clienti. Inoltre ci si è proposti di raccogliere i suggerimenti dei Clienti per migliorare
l’attività di sostegno alle famiglie.
La prima domanda di questa sezione (Il testo presentato sopra spiega quello che deve fare la Provincia di Torino per
aiutare i disabili sensoriali: prima di leggere questa descrizione, sapevate già che la Provincia di Torino deve fare quello che è
indicato nel testo?) è stata accompagnata da un breve testo nel quale si spiega quali sono le competenze della
Provincia di Torino in tema di disabilità sensoriale. Dalle risposte ottenute, si osserva che la maggioranza
degli intervistati (55%) ritiene di avere una conoscenza parziale delle competenze della Provincia, mentre
il 19% asserisce di conoscerle perfettamente. Il dato relativo a coloro che affermano di non avere nessuna
conoscenza sui compiti della Provincia, pur usufruendo dei servizi offerti (24%), appare critico,
rinforzando la richiesta di ricevere un'informazione più completa sui compiti che la Provincia di Torino è
tenuta a svolgere, e invitando il Servizio a riflettere sulle modalità utilizzate sino ad ora per pubblicizzare
le proprie attività e competenze.
Tab. 7 – Domanda 7 – Conoscenza dei compiti della Provincia
Risposta
Sì, tutto
Sì, ma non tutto
No, non sapevamo nulla
Risposte valide
Non indicato
n. risposte
24
70
30
124
2
No, non
sapevamo
nulla
24%
Non
indicato
2%
Sì, tutto
19%
Sì, ma non
tutto
55%
Allo scopo di approfondire quanto rilevato attraverso la domanda precedente, nella domanda 8 (Oltre alle
attività indicate nel testo all’inizio della pagina, pensate che la Provincia di Torino si occupi anche di…) è stato chiesto
agli intervistati se, oltre alle competenze descritte nel questionario, la Provincia fosse responsabile di altre
attività. Le alternative proposte corrispondono a competenze che non appartengono alla Provincia, ma ad
altre istituzioni: tuttavia, essendo attività complementari, generano spesso "confusione" tra coloro che
usufruiscono del Servizio.
Dalla lettura dei dati risulta che la competenza più spesso erroneamente attribuita alla Provincia (32%) è
quella relativa agli insegnanti di sostegno (che spetta invece al Provveditorato agli Studi); seguono le
competenze realtive al logopedista (18%), allo psicologo (17%), ed alle terapie di riabilitazione come
l’ippoterapia, l’acquaticità, la psicomotricità, la fisioterapia (5%), che appartengono alle AA.SS.LL.
È interessante osservare che delle 23 persone che avevano affermato, nella domanda precedente, di
"sapere tutto" sulle competenze della Provincia, 7 hanno poi indicato in questa domanda compiti che in
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Pag. 15
I risultati: il quadro di dettaglio
realtà non le appartengono: ciò fa supporre che esiste una certa “confusione” anche tra coloro che
ritengono di essere perfettamente informati.
Tab. 8 – Domanda 8 – Altre competenze della Provincia
n. risposte
Risposta
Insegnante di sostegno
Assistenza psicologica
Logopedia
Terapie di riabilitazione (ippoterapia,
acquaticità, psicomotricità, fisioterapia)
Contributo per impianto cocleare
Traduttori per scuole guida
Altro
Risposte valide
Non indicato
40
21
23
6
2
1
4
97
59
Nota bene: gli intervistati hanno avuto la possibilità di indicare più di una risposta.
Insegnante di sostegno
Logopedia
Assistenza psicologica
Riabilitazione
Non indicato
0
20
40
60
80
100
120
Come la domanda 6, anche la domanda 9 (In quale altro modo il Servizio Progetti e Interventi per Disabili
Sensoriali potrebbe dare un sostegno alle famiglie delle persone sorde o cieche? Avete qualche proposta?) è caratterizzata da
una struttura "aperta", che consente agli intervistati di esprimersi liberamente sul tema del "sostegno alle
famiglie". Tra le diverse proposte raccolte, la maggior parte (32%) riguarda la necessità di una verifica
periodica della competenza degli educatori, con eventuale aggiornamento sulle tecniche e sugli ausilii, e
una maggiore garanzia sulla continuità dell'intervento educativo. Molte famiglie (20%) hanno inoltre
richiesto di poter usufruire di corsi (gratuiti o a prezzo ridotto) rivolti a loro, e anche ad insegnanti,
educatori e altri operatori pubblici, allo scopo di approfondire e aggiornare le loro conoscenze su tecniche
e ausilii. Un'ulteriore proposta, sostenuta dal 18% degli intervistati, riguarda l'estensione dell'intervento
educativo anche all'orario extra-scolastico e nel periodo estivo, per evitare di lasciare soli per troppo
tempo i ragazzi disabili che hanno entrambi i genitori che lavorano o che hanno problemi nell'assistere i
figli. Tra le altre proposte, il 15% riguarda il tema dell'integrazione del disabile all'interno dell'ambiente
scolastico: le famiglie, infatti, lamentano un alto livello di emarginazione nelle classi, e richiedono un
maggiore intervento da parte degli insegnanti e dal personale del Servizio per spiegare i problemi del
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Pag. 16
I risultati: il quadro di dettaglio
disabile alle persone che si trovano ad averli accanto, illustrando anche le modalità con le quali è possibile
aiutarli ed entrare in comunicazione con loro.
Tab. 9 – Domanda 9 – Proposte per il sostegno alle famiglie
n. risposte
Risposta
Verifica della competenza degli educatori e della continuità
dell’intervento educativo
Organizzazione di corsi per genitori, insegnanti, educatori, operatori
pubblici
Estensione dell’intervento anche all’orario extra-scolastico e nel
periodo estivo
Supporto per una maggiore integrazione del disabile soprattutto a
scuola
Sostegno economico o in termini di tempo e disponibilità
Aumento delle ore di trattamento
Possibilità, per la famiglia, di scegliere l’Agenzia Educativa e/o
l’orientamento educativo
Fornitura di attrezzature, ausili, strutture, con relativi corsi di
aggiornamento
Facilitare le relazioni tra disabile e Servizio, e altri soggetti
istituzionali coinvolti
Organizzare momenti di incontro e socializzazione tra i disabili e le
loro famiglie
Sostegno psicologico alla famiglia
Altro
Risposte valide
Non indicato
24
15
13
11
11
10
6
5
4
3
2
3
107
47
Nota bene: gli intervistati hanno avuto la possibilità di indicare più di una risposta.
Verifica competenza educatori continuità
intervento
Organizzazione di corsi
Estensione ore di intervento
Integrazione del disabile a scuola
Sostegno economico
0
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20
40
60
80
100
120
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I risultati: il quadro di dettaglio
Sezione 3: Progetto Educativo Individualizzato (PEI)
Questa sezione si pone l’obiettivo di approfondire il tema del Progetto Educativo Individualizzato (PEI),
che consiste in un piano di intervento personalizzato sulla base delle specifiche esigenze di ciascun
soggetto disabile, e la cui definizione rappresenta un momento particolarmente importante all’interno del
servizio di assistenza educativa.
Oltre alla Provincia, anche il Provveditorato agli Studi provvede alla stesura di un documento simile in
collaborazione con l'ASL (Neuropsichiatria Infantile). Dal momento che il Servizio ha riscontrato una
certa difficoltà, da parte delle famiglie, nel distinguere i documenti redatti da queste due istituzioni
(Provincia e Scuola), la domanda 10 (Prima di leggere il testo presentato sopra, avevate mai sentito parlare del Progetto
Educativo Individualizzato (PEI)?) si propone di fare chiarezza su tale "confusione". Per facilitare la
compilazione, la domanda è stata accompagnata da un breve testo nel quale si fornisce una descrizione
sintetica di obiettivi e finalità del PEI. Dalle risposte raccolte risulta che il 56% dei Clienti conosce solo il
PEI della Scuola, il 17% afferma di conoscere entrambi i documenti, e il 2% ritiene di essere informato
solo su quello elaborato dalla Provincia. In sintesi, su 126 intervistati, solo 23 hanno affermato di
conoscere, anche solo in parte, il PEI elaborato dalla Provincia (pari al 19% degli intervistati).
Il dato più critico è quello relativo al fatto che il 20% degli intervistati ha affermato di non conoscere
affatto il PEI, e di non averne mai nemmeno sentito parlare: questa informazione è tanto più sconcertante
in quanto tale documento dovrebbe essere elaborato anche con il contributo della famiglia.
Tab. 10 – Domanda 10 – Conoscenza del PEI
Domanda 10
Risposta
Sì, ma conoscevamo solo quello della
scuola
Sì, ma conoscevamo solo quello della
Provincia
Sì, conoscevamo sia quello della scuola
che della Provincia
Sì, ne avevamo sentito parlare, ma non
sapevamo cosa riguardava
No, non ne avevamo mai sentito parlare
Risposte valide
Non indicato
n. risposte
72
2
21
1
25
121
5
Non lo
conosciamo
affatto
20%
Ne abbiamo
sentito parlare
1%
Sì, sia della
scuola che
della Provincia
17%
Non indicato
4%
Sì, solo
quello della
Provincia
2%
Sì, solo
quello della
scuola
56%
La domanda successiva (La Vostra famiglia è stata coinvolta nella definizione del Progetto Educativo Individualizzato
(PEI) della Provincia di Torino?) è finalizzata a verificare se il coinvolgimento della famiglia, che dovrebbe
rappresentare un passaggio obbligato nel processo di definizione del PEI, è realmente avvenuto. Sono
state considerate valide esclusivamente le risposte di coloro che hanno affermato, nella domanda
precedente, di conoscere, anche solo in parte, tale documento (in totale, 23 persone). Coloro che
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Pag. 18
I risultati: il quadro di dettaglio
affermano di aver partecipato a tutti gli incontri organizzati per la stesura del PEI corrispondono al 52%,
mentre il 26% sostiene di essere stato invitato a tutti gli incontri, ma di aver partecipato solo ad alcuni.
Secondo le indicazioni riportate all’interno del questionario, le domande relative al PEI (domande 11-1213-14), avrebbero dovuto essere compilate solo ed esclusivamente da coloro che avevano risposto, alla
domanda 10, di conoscere almeno in parte tale documento (in totale, 23 persone). A questo proposito è
interessante osservare che delle 98 persone “esonerate” dal rispondere a tale sezione, ben 68
(corrispondenti al 67%) hanno ugualmente risposto alle domande. E’ probabile che questi soggetti, nel
rispondere, abbiano fornito la loro opinione rispetto al documento elaborato dalla Scuola anziché dalla
Provincia.
Tab. 11 – Domanda 11 – Partecipazione delle famiglie agli incontri
Risposta
Sì, abbiamo partecipato a tutti gli incontri
che sono stati organizzati
Siamo stati invitati, ma abbiamo
partecipato solo ad alcuni degli incontri
organizzati
No, il Progetto è stato definito solo da
persone estranee alla nostra famiglia
Risposte valide
Non indicato
n. risposte
12
6
2
20
3
No, il
Progetto è
stato definito
solo da
persone
estranee
9%
Abbiamo
partecipato
solo ad alcuni
incontri
26%
Non indicato
13%
Sì, abbiamo
partecipato a
tutti gli
incontri
52%
Nota bene: nell’elaborazione dei dati relativi a questa domanda, sono state considerate valide
solo le risposte di coloro che hanno indicato "Sì, conosco il PEI, ma solo quello della Provincia" o
"Sì, conosco sia il PEI della scuola che della Provincia" alla domanda 10 (totale=23 persone).
La domanda 12 (Chi ha partecipato alla definizione del Progetto Educativo Individualizzato (PEI) della Provincia di
Torino?) è finalizzata ad approfondire ulteriormente il tema del coinvolgimento della famiglia e delle altre
istituzioni nella stesura del PEI. Anche in questo caso sono state considerate valide esclusivamente le
risposte di coloro che hanno affermato, alla domanda 10 (Prima di leggere il testo presentato sopra, avevate mai
sentito parlare del Progetto Educativo Individualizzato (PEI)?), di conoscere almeno in parte il PEI (in totale, 23
persone). Il 70% delle famiglie (in tutto, 16 famiglie) ha affermato di aver effettivamente preso parte alla
definizione del PEI, il 52% (12 famiglie) ha riconosciuto il coinvolgimento dell’Agenzia Educativa, il 30%
(7 famiglie) quello dei Servizi di riabilitazione, dei Servizi sociali e della Scuola, mentre solo il 22% (5
famiglie) ritiene che il Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali della Provincia di Torino abbia
avuto un ruolo attivo nella stesura del documento. Quest’ultimo dato lascerebbe supporre che, malgrado
la domanda indichi chiaramente che il PEI al quale fare riferimento è quello della Provincia, gli intervistati
abbiano compilato il questionario con riferimento al PEI della Scuola.
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I risultati: il quadro di dettaglio
Tab. 12 – Domanda 12 – Soggetti coinvolti nella definizione del PEI
n. risposte
Risposta
Famiglia
Educatore/Agenzia educativa
Servizi Sociali
Servizi di riabilitazione
Scuola
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali
della Provincia di Torino
Servizi di Neuro Psichiatria Infantile
Consorzi di Comuni/Comunità Montane
Risposte valide
16
12
7
7
7
5
5
4
63
Nota bene: nell’elaborazione dei dati relativi a questa domanda, sono state considerate valide
solo le risposte di coloro che hanno indicato "Sì, conosco il PEI, ma solo quello della Provincia" o
"Sì, conosco sia il PEI della scuola che della Provincia" alla domanda 10 (totale=23 persone).
Si segnala inoltre che gli intervistati hanno avuto la possibilità di scegliere più di una risposta.
Famiglia
Agenzia Educativa
Servizi di riabilitazione
Scuola
Servizi Sociali
Provincia di Torino
Servizi di NPI
Consorzi
0
5
10
15
20
La domanda 13 (Il Progetto Educativo Individualizzato è formato da più parti, che trovate elencate sotto. Quali
di queste parti conoscete?) è finalizzata a rilevare il livello di conoscenza che gli intervistati hanno
rispetto ai contenuti del PEI. Tra le diverse parti che compongono il Progetto Educativo
Individualizzato, quella che risulta maggiormente nota ai Clienti del Servizio è quella relativa agli
obiettivi dell'intervento (78%), alla quale segue quella relativa alle risorse coinvolte nel Progetto
(65%); infine, sono state indicate dal 48% degli intervistati le parti relative a tempi, modalità di
verifica e competenze.
Come per le due domande precedenti, si ricorda che il numero di soggetti ai quali si fa riferimento
per il calcolo delle percentuali è piuttosto basso (23 persone).
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Pag. 20
I risultati: il quadro di dettaglio
Tab. 13 – Domanda 13 – Conoscenza dei contenuti del PEI
n. risposte
Risposta
Obiettivi che ci si propone di raggiungere
Tempi entro i quali raggiungere gli obiettivi prefissati
Risorse coinvolte (Agenzia, educatori)
Modalità di verifica (incontri periodici con le famiglie)
Competenze della Provincia o degli Enti gestori,
dell’Agenzia Educativa, degli Educatori
Risposte valide
Non indicato
18
11
15
11
11
66
2
Nota bene: nell’elaborazione dei dati relativi a questa domanda, sono state considerate valide
solo le risposte di coloro che hanno indicato "Sì, conosco il PEI, ma solo quello della Provincia" o
"Sì, conosco sia il PEI della scuola che della Provincia" alla domanda 10 (totale=23 persone).
Si segnala inoltre che gli intervistati hanno avuto la possibilità di scegliere più di una risposta.
Obiettivi
Risorse
Tempi
Modalità di verifica
Competenze
0
5
10
15
20
Il processo di definizione del PEI prevede ovviamente anche la partecipazione della famiglia, che viene
convocata dal Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali della Provincia di Torino in occasione
di incontri appositamente realizzati. La domanda 14 (Pensate che gli incontri con le famiglie per discutere del
Progetto Educativo Individualizzato della Provincia di Torino siano davvero utili per capire le esigenze della persona sorda o
cieca, e per adeguare il progetto ai suoi cambiamenti?) è finalizzata a rilevare il livello di utilità di tali incontri per la
comprensione delle esigenze della persona disabile. Dalle risposte raccolte, è possibile osservare che la
gran parte degli intervistati (87%) riconosce l’utilità di tali incontri. Tra i motivi per i quali essi
costituiscono un vantaggio, il 25% delle persone ha affermato che rappresentano un importante momento
di confronto e verifica tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti; il 20% degli intervistati sostiene invece
che tali incontri sono importanti in quanto solo la famiglia conosce in maniera approfondita i problemi e
le esigenze del soggetto disabile, e deve quindi essere necessariamente coinvolta; un altro 20% di famiglie
ritiene poi che questi incontri rappresentino un valido strumento per informare i genitori sui risultati
raggiunti e sugli obiettivi stabiliti. Per un quadro d’insieme si veda la tabella 14a.
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
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Pag. 21
I risultati: il quadro di dettaglio
Tab. 14 – Domanda 14 – Utilità degli incontri con le famiglie
No
4%
Non
indicato
9%
n. risposte
Risposta
Sì
No
Risposte valide
Non indicato
20
1
21
2
Sì
87%
Nota bene: nell’elaborazione dei dati relativi a questa domanda, sono state considerate valide
solo le risposte di coloro che hanno indicato "Sì, conosco il PEI, ma solo quello della Provincia" o
"Sì, conosco sia il PEI della scuola che della Provincia" alla domanda 10 (totale=23 persone).
Tab. 14a – Motivazioni (indicate dalle famiglie) dell’utilità degli incontri
n. risposte
Risposta
Costituiscono un importante momento di incontro e verifica
tra i diversi soggetti coinvolti
La famiglia ha una conoscenza più approfondita delle
esigenze e dei problemi del disabile
Servono ad informare ed aggiornare la famiglia sugli
obiettivi raggiunti
Risposte valide
Non indicato
5
4
4
13
7
Nota bene: gli intervistati hanno avuto la possibilità di indicare più di una risposta.
Momento di incontro e verifica
Solo la famiglia conosce bene
i problemi del proprio figlio
Informano la famiglia sugli
obiettivi raggiunti
Non indicato
0
5
10
15
20
Uno degli aspetti più critici del Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali riguarda il numero
delle ore di intervento assegnate a ciascun soggetto. Questo problema deriva dal fatto che la nuova
modalità di erogazione del servizio, a fronte di una migliore assistenza educativa, prevede un numero
inferiore di ore rispetto alla modalità in vigore fino al 1999.
Le domande 15 e 16 sono state formulate proprio allo scopo di approfondire tale questione. Dalla prima
domanda (Quante ore di intervento vengono effettuate dalla persona sorda o cieca insieme all'Educatore fornito dalla
Provincia di Torino?), è possibile ricostruire un quadro preciso sulla distribuzione dei Clienti in base alle ore
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Pag. 22
I risultati: il quadro di dettaglio
di intervento: il 73% degli intervistati riceve un servizio di assistenza educativa compreso tra le 5 e le 10
ore settimanali, mentre il 25% usufruisce di un intervento di massimo 5 ore alla settimana.
Non
indicato
2%
Tab. 15 – Domanda 15 – Numero di ore settimanali d’intervento
0-5 ore
settimanali
25%
n. risposte
Risposta
0-5 ore settimanali
5-10 ore settimanali
Risposte valide
Non indicato
31
92
123
3
5-10 ore
settimanali
73%
La seconda domanda (Pensate che le ore di intervento che vengono effettuate dalla persona sorda o cieca insieme
all'Educatore fornito dalla Provincia di Torino siano sufficienti?) ha consentito di rilevare se i Clienti ritengono
adeguato il numero di ore loro assegnate. La maggioranza degli intervistati (58%) ha affermato che le ore a
disposizione non riescono a soddisfare tutte le esigenze del disabile; il 37% delle famiglie ritiene invece
che il numero di ore di cui usufruiscono sia sufficiente. Il grafico A consente di osservare in che misura si
differenziano nella risposta coloro che hanno un numero maggiore o minore di ore a disposizione. E’
possibile osservare che coloro che hanno a disposizione una quantità di ore più elevata (5-10 ore) sono
più soddisfatti (40%) rispetto a coloro che ricevono una prestazione inferiore alle 5 ore settimanali (34%).
Tab. 16 – Domanda 16 – Adeguatezza delle ore di intervento
Non
indicato
5%
n. risposte
Risposta
Sì
No
Risposte valide
Non indicato
46
73
125
6
Sì
37%
No
58%
Grafico A - Rapporto tra il numero di ore settimanali prevista e loro adeguatezza
120
100
66
80
60
40
34
60
40
Sì (%)
No (%)
20
0
0-5 ore
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5-10 ore
Pag. 23
I risultati: il quadro di dettaglio
Il grafico B permette invece di verificare in che misura la valutazione relativa all’adeguatezza delle ore di
intervento è differente in relazione al tipo di disabilità delle persone che hanno risposto. E' possibile
notare infatti che, mentre le persone cieche o ipovedenti si ripartiscono in maniera pressoché uguale tra
coloro che ritengono adeguate le ore di intervento previste (45%) e coloro che le reputano insufficienti
(55%), le persone sorde insoddisfatte del numero di ore fissato sono decisamente superiori (64%) rispetto
a quelle che lo ritengono sufficiente (36%).
Grafico B - Rapporto tra il tipo di disabilità e adeguatezza delle ore di intervento previste
100
80
60
64
55
45
40
36
Si (%)
No (%)
20
0
Cieco-Ipovedente
Sordo
Non risulta invece significativo il rapporto tra il giudizio sull’adeguatezza delle ore di intervento ed il tipo
di scuola frequentata: questo dato stupisce, in quanto molte famiglie hanno segnalato che la necessità di
un numero maggiore di ore è direttamente proporzionale al progredire del percorso scolastico, dal
momento che l’impegno richiesto per lo svolgimento dei compiti (o il superamento degli esami) diventa
più consistente. Tuttavia, come evidenzia il grafico C, tale esigenza non trova un chiaro riscontro nei
risultati del questionario. Dalle risposte raccolte, infatti, emerge che tutti i genitori di bambini in età
prescolare (asilo nido e scuola materna) segnalano l’esigenza di poter disporre di un intervento più esteso
(i primi anni di vita del bambino sono infatti ritenuti i più importanti per iniziare il percorso di recupero
del soggetto disabile). La stessa richiesta proviene anche dai soggetti disabili che frequentano l’Università.
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Pag. 24
I risultati: il quadro di dettaglio
Grafico C - Rapporto tra il tipo di scuola frequentata e adeguatezza delle ore di intervento previste
120
100
100
100
86
80
60
50 50
58
54
46
Si (%)
No (%)
50 50
42
40
14
20
0
0
0
Nido
Materna Elementari
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Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
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Medie
Superiori
Formaz.
Prof.le
Università
Pag. 25
I risultati: il quadro di dettaglio
Sezione 4: Educatori
Questa sezione si propone di valutare il livello di gradimento dei Clienti rispetto all’intervento fornito
dagli educatori e dall’Agenzia Educativa, che sono i soggetti attraverso i quali la Provincia di Torino offre
il servizio di assistenza educativa.
La domanda 17 (In questa parte del questionario Vi elenchiamo alcune caratteristiche (personali e professionali) degli
educatori. Vi chiediamo di pensare agli educatori con i quali entrate in contatto, e di dirci in che misura possiedono le
caratteristiche presentate), si propone di ricavare informazioni sull’intervento realizzato dagli educatori, e
costituisce quindi un'opportunità di verifica dell’efficacia della nuova modalità di erogazione, allo scopo di
individuare problemi e migliorare l’attuale organizzazione.
Tra le caratteristiche presentate agli intervistati, quelle che hanno ricevuto il maggior numero di
valutazioni positive (giudizio “molto” soddisfacente) sono la capacità di instaurare un rapporto basato sulla
fiducia (62%), la capacità di comprendere i problemi e le esigenze della persona cieca e sorda (54%), la capacità di adattare
le tecniche educative alle esigenze della persona (45%) e la possibilità di lavorare a lungo con lo stesso educatore (43%). Se,
anziché considerare in maniera separata i singoli giudizi, si aggregano le valutazioni in giudizi positivi
(“molto” o “abbastanza” soddisfacente) e giudizi negativi (“poco” o “per nulla” soddisfacente), è
possibile osservare che tutte le caratteristiche sono state valutate positivamente da almeno il 65% degli
intervistati, con un estremo positivo rappresentato dalle caratteristiche capacità di instaurare un rapporto basato
sulla fiducia e capacità di comprendere i problemi e le esigenze della persona cieca e sorda (83%); la caratteristica che ha
ricevuto il minor numero di valutazioni positive è la possibilità di lavorare a lungo con lo stesso educatore (65%).
Se si considerano invece i giudizi negativi “aggregati”, nessuna caratteristica ha superato la percentuale del
26%: quella che ha ricevuto il minor numero di giudizi negativi è la capacità di comprendere i problemi e le
esigenze della persona cieca e sorda (13%), mentre quella che ne ha raccolte di più è la capacità di mediare tra i
diversi contesti (26%).
Tab. 17 – Domanda 17 – Valutazione degli Educatori
V.A.= valore assoluto
%= valore percentuale (tot=126)
Autorità
Capacità di mediare tra i diversi contesti
(scuola, riabilitazione, famiglia)
Capacità di adattare le tecniche educative alle
esigenze della persona
Capacità di instaurare un rapporto basato sulla
fiducia
Capacità di comprendere i problemi e le
esigenze della persona cieca e sorda
Competenza sulle tecniche e gli strumenti
educativi
Possibilità di lavorare a lungo con lo stesso
educatore
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
Molto
V.A.
%
Abbastanza
V.A.
%
Poco
V.A.
%
Per
nulla
V.A.
%
Non
indicato
V.A.
%
25
49
20
39
68
40
54
32
20
25
16
20
6
7
5
6
7
5
6
4
57
45
41
33
20
16
4
3
4
3
78
62
26
21
13
10
5
4
4
3
68
54
36
29
9
7
8
6
5
4
44
35
49
39
20
16
7
6
6
5
54
43
28
22
18
14
12
10
14
11
Pag. 26
I risultati: il quadro di dettaglio
Se si effettua una lettura separata delle valutazioni rispetto al tipo di disabilità degli intervistati, si osserva
una generale tendenza delle persone cieche e ipovedenti ad assegnare a tutte le caratteristiche considerate
valutazioni migliori rispetto ai giudizi espressi dalle persone sorde. Ad esempio, la caratteristica capacità di
instaurare un rapporto basato sulla fiducia è stata giudicata “molto” soddisfacente dal 76% delle persone cieche
o ipovedenti e dal 60% di quelle sorde; allo stesso modo, la caratteristica capacità di adattare le tecniche
educative alle esigenze della persona è stata giudicata “poco o per nulla” soddisfacente dal 3% delle persone
cieche o ipovedenti e dal 24% di quelle sorde. Inoltre, mentre le valutazioni negative (“poco” o “per
nulla” soddisfacente) assegnate dalle persone cieche in due casi scendono fino al 3% (capacità di instaurare
un rapporto basato sulla fiducia e capacità di adattare le tecniche educative alle esigenze della persona), quelle delle
persone sorde scendono al massimo ad una percentuale del 16% (capacità di comprendere i problemi e le esigenze
della persona cieca e sorda). I giudizi positivi (“molto” o “abbastanza” soddisfacente) espressi dai soggetti
ciechi e ipovedenti arrivano fino al 97% (capacità di instaurare un rapporto basato sulla fiducia), mentre quelli dei
sordi hanno un livello massimo pari all’81% (capacità di comprendere i problemi e le esigenze della persona cieca e
sorda).
Dalla lettura dei dati presentati, il Servizio può valutare l’opportunità di differenziare la propria
prestazione in relazione alle esigenze delle diverse tipologie di disabilità: le persone cieche e ipovedenti
hanno messo in evidenza la necessità di disporre di educatori in grado di manifestare “autorevolezza”,
mentre le persone sorde segnalano il bisogno che gli educatori sviluppino maggiormente la capacità di
mediare tra i diversi contesti (scuola, riabilitazione, famiglia) della vita del soggetto disabile.
Grafico D – La valutazione dell’Educatore da parte delle persone cieche e ipovedenti
7
21
Autorità
3
Mediazione
48
24
14
34
48
03
Adattare le tecniche
0 3
Rapporto di fiducia
0
Comprendere i problemi
0
Competenza sulle tecniche
Continuità educativa
0
45
52
21
76
10
34
24
52
28
45
10 14 17
10
20
per nulla (%)
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
48
30
40
poco (%)
50
60
abbastanza (%)
70
80
90
100
molto (%)
Pag. 27
I risultati: il quadro di dettaglio
Grafico E – La valutazione degli educatori da parte delle persone sorde
4
Autorità
15
Mediazione
4
Adattare le tecniche
Rapporto di fiducia
20
5
12
79
8
Comprendere i problemi
Competenza sulle tecniche
Continuità educativa
0
8
10
55
18
21
7
32 37
27
46
20
60
26
55
13
16
42
33
23
20
per nulla (%)
42
30
40
poco (%)
50
60
70
abbastanza (%)
80
90
100
molto (%)
Dal momento che il servizio di assistenza educativa viene offerto dalla Provincia di Torino attraverso le
Agenzie Educative presenti sul territorio, la domanda 18 (Il servizio fornito dalla Provincia di Torino attraverso le
Agenzie Educative è soddisfacente?) è finalizzata ad ottenere una valutazione complessiva del servizio offerto
secondo questa modalità. E’ possibile osservare che il 31% degli intervistati giudica tale servizio “molto”
soddisfacente e il 43% “abbastanza” soddisfacente. Se si aggregano le valutazioni “molto” e “abbastanza”
soddisfacente (positive) e quelle “poco” e “per nulla” soddisfacente (negative), è possibile verificare che i
giudizi positivi corrispondono al 74% del totale, mentre quelli negativi al 20%.
Si rileva quindi un buon livello di soddisfazione per quanto riguarda il servizio di assistenza educativa
offerto dalle diverse Agenzie Educative presenti sul territorio.
Tab. 18 – Domanda 18 – Valutazione dell’Agenzia Educativa
Risposta
Molto
Abbastanza
Poco
Per nulla
Risposte valide
Non indicato
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
n. risposte
39
55
12
12
118
8
Per nulla
10%
Non indicato
6%
Poco
10%
Molto
31%
Abbastanza
43%
Pag. 28
I risultati: il quadro di dettaglio
Sezione 5: Caratteristiche del Servizio
Questa sezione si propone di conoscere in che misura i Clienti del Servizio reputano soddisfacente
l’intervento di assistenza educativa ricevuto dalla Provincia di Torino.
La domanda 19 (In questa parte del questionario Vi elenchiamo alcune caratteristiche degli interventi forniti dal Servizio
Progetti ed Interventi per Disabili Sensoriali dalla Provincia di Torino. Vi chiediamo di dirci in che misura ciascuna
caratteristica presentata è davvero presente nel Servizio che utilizzate) è finalizzata a conoscere la percezione dei
Clienti rispetto al servizio di assistenza educativa ricevuto. A questo scopo sono state presentate agli
intervistati alcune finalità che il Servizio si propone di raggiungere tramite l’intervento erogato. Tra quelle
elencate, hanno ricevuto il maggior numero di valutazioni positive (“molto” soddisfacente) le finalità
relative ad aiuto nella comunicazione (53%), aiuto nello studio (48%) e sostegno alla famiglia (48%). Quelle che
hanno ricevuto il maggior numero di valutazioni negative (“per nulla” soddisfacente) sono rinforzo della
riabilitazione (12%), aiuto nella socializzazione e sostegno alla famiglia (11%). Aggregando le valutazioni positive
(“molto” e “abbastanza” soddisfacente) e quelle negative (“poco” e “per nulla” soddisfacente), si osserva
che tutte le finalità proposte sono state giudicate in maniera positiva da almeno il 62% degli intervistati,
con due estremi positivi rappresentati da aiuto nella comunicazione (82%) e aiuto nello sviluppo dell’autonomia
(79%); le finalità che hanno invece ottenuto il minor numero di valutazioni positive sono rinforzo della
riabilitazione (29%) e aiuto nello studio (27%).
Tab. 19 – Domanda 19 – Valutazione dell’intervento offerto dal Servizio
Domanda 19
V.A.= valore assoluto
%= valore percentuale (tot=126)
L'intervento dell'educatore…
… aiuta la persona sorda o cieca nello studio?
… aiuta la persona sorda o cieca nella
comunicazione?
… aiuta la persona sorda o cieca ad essere
autonoma?
… aiuta la persona sorda o cieca nella
socializzazione?
… rafforza quello che è stato imparato nella
riabilitazione?
… rafforza l’attività svolta con gli insegnanti di
sostegno?
… rappresenta un sostegno per la famiglia?
Molto
V.A.
%
AbbaStanza
V.A.
%
Poco
V.A.
Per
nulla
%
V.A.
Non
indicato
%
V.A.
%
60
67
48
53
26
36
21
29
21
13
17
10
13
6
10
5
6
4
5
3
50
40
49
39
17
13
8
6
2
2
51
40
43
34
16
13
14
11
2
2
36
29
41
33
21
17
15
12
13
10
47
37
37
29
16
13
13
10
13
10
60
48
38
30
11
9
14
11
3
2
Incrociando le risposte ottenute alla domanda 19 con le diverse tipologie di disabilità (Grafici F e G), si
nota una tendenza delle persone cieche e ipovedenti ad assegnare valutazioni migliori, analoga a quella
riscontrata nella sezione del questionario relativa alla valutazione degli Educatori (domanda 17). Ad
esempio, la finalità aiuto nello studio è stata ritenuta “molto” soddisfacente dal 62% delle persone cieche o
ipovedenti e solo dal 45% di quelle sorde. Al contrario, la finalità rinforzo della riabilitazione è stata giudicata
“poco o per nulla” soddisfacente dal 3% delle persone cieche o ipovedenti e da ben il 15% di quelle sorde.
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
Pag. 29
I risultati: il quadro di dettaglio
Se però si aggregano le valutazioni positive (“molto” e “abbastanza” soddisfacente) e quelle negative
(“poco” e “per nulla” soddisfacente) la situazione tende ad uniformarsi: i giudizi negativi salgono fino alla
soglia massima del 35% per le persone cieche o ipovedenti (rinforzo di quanto appreso con gli insegnanti di
sostegno) e fino al 32% per le persone sorde (aiuto nello studio e rinforzo della riabilitazione). I giudizi positivi
espressi dai soggetti ciechi o ipovedenti, arrivano invece fino al 90% (aiuto nello studio e aiuto nella
comunicazione), mentre si fermano all’80% per le persone sorde (aiuto nella comunicazione).
Da queste osservazioni sembra emergere come indicazione per il Servizio Progetti e Interventi per
Disabili Sensoriali della Provincia di Torino la differenziazione del proprio intervento in relazione alla
tipologia di disabilità dei propri Clienti: le persone sorde segnalano carenze per quanto riguarda il
sostegno nello studio e della riabilitazione, mentre le persone cieche e ipovedenti evidenziano problemi
per quanto riguarda l’integrazione tra il servizio di assistenza educativa ricevuto e quello fornito dagli
insegnanti di sostegno.
Grafico F – La valutazione dell’intervento da parte delle persone cieche e ipovedenti
3
3
Aiuto nello studio
0
Aiuto nella comunicazione
28
38
3
17
Aiuto per l'autonomia
10 14
Aiuto nella socializzazione
34
45
24
17
21
14 21
Rinforzo degli ins. di sostegno
0
38
34
10
0
52
52
3
Rinforzo della riabilitazione
Sostegno per la famiglia
62
7
41
28
10
20
30
per nulla (%)
59
40
50
poco (%)
60
70
80
90
100
molto (%)
abbastanza (%)
Grafico G – La valutazione dell’intervento da parte delle persone sorde
11
21
20
Aiuto nello studio
7 11
Aiuto nella comunicazione
8
1112
15
17
Rinforzo della riabilitazione
13
12
14
9
Rinforzo degli ins. di sostegno
Sostegno per la famiglia
0
54
13
Aiuto per l'autonomia
Aiuto nella socializzazione
45
26
10
37
38
38
30
32
27
38
33
20
per nulla (%)
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
41
30
43
40
poco (%)
50
60
abbastanza (%)
70
80
90
100
molto (%)
Pag. 30
I risultati: il quadro di dettaglio
Sezione 6: Caratteristiche degli intervistati
L’indagine ha coinvolto l’intera popolazione dei Clienti del Servizio Progetti ed Interventi per Disabili
Sensoriali, ovvero tutte le persone sorde o cieche in età scolare (di qualsiasi ordine e grado) che
usufruiscono del servizio di assistenza educativa offerto dalla Provincia di Torino. Al momento della
rilevazione le famiglie interessate erano 224, di cui 126 hanno compilato e restituito il questionario.
Considerando il tipo di disabilità posseduta, le 126 persone che hanno preso parte all’indagine risultano
essere così distribuite:
Tab. 20 - Tipo di disabilità degli intervistati
Risposta
n. risposte
Persona sorda
Persona ipovedente grave
Persona cieca
Persona pluriminorata
Risposte valide
Non indicato
88
20
4
12
124
2
Non indicato
2%
cieco
3%
pluriminorato
ipovedente grave
16%
10%
sordo
69%
Il Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali eroga un servizio di assistenza educativa alle
persone iscritte alle scuole di ogni ordine e grado. La ripartizione degli intervistati rispetto alla scuola
frequentata risulta essere la seguente:
Tab. 21 – Scuola frequentata dagli intervistati
Risposta
Asilo nido
Scuola materna
Scuola elementare
Scuola media inferiore
Scuola media superiore
Corsi di formazione professionale o
post-diploma
Università
Risposte valide
Non indicato
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
n. risposte
5
14
31
37
29
3
3
122
Formaz.
prof.le o
postdiploma
2%
Scuola
superiore
24%
Università
2%
Scuola
media
31%
Asilo nido
4%
Scuola
materna
11%
Scuola
elementare
26%
4
Pag. 31
I risultati: il quadro di dettaglio
L’intervento della Provincia di Torino è “mediato” da alcuni soggetti che, in convenzione con il Servizio,
garantiscono l’assistenza educativa. L’utenza è ripartita sulle seguenti Agenzie Educative:
Tab. 22 – Agenzia Educativa di riferimento
Risposta
Istituto per Sordomuti di Pianezza
Enti gestori (Consorzi, CISE, ASL)
Cooperativa APRI
Cooperativa Multicodex
ACLI San Filippo
Unione Italiana Ciechi – IRIFOR
n. risposte
35
13
9
7
5
5
Cooperativa Il Margine
Cooperativa Pollicino
3
2
Cooperativa DIRE
Cooperativa Cronos
2
2
Cooperativa ICS
Cooperativa Peter Pan
1
1
Convitto per sordomuti
Cooperativa Cittattiva
1
1
Cooperativa ELIS
Risposte valide
1
88
Non indicato
38
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
non so/non
indicato
30%
Ist. Sordomuti
Pianezza
28%
altro
11%
UIC – IRIFOR
4%
ACLI
S. Filippo
4%
Enti
Gestori
10%
APRI
7%
Multicodex
6%
Pag. 32
Considerazioni sulla validità statistica dei dati
Considerazioni sulla validità statistica dei dati
L’indagine presentata in questo documento ha coinvolto l’intera popolazione dei Clienti del Servizio
Progetti e Interventi della Provincia di Torino. Tuttavia, non tutti coloro che hanno ricevuto il
questionario (224 persone), lo hanno compilato e restituito; infatti, le valutazioni sulle quali è stato
possibile contare provengono da 126 soggetti. Se si assume che le persone che hanno risposto non hanno
in comune qualche caratteristica particolare (ad esempio, sono le persone più insoddisfatte, o più
soddisfatte), è possibile definire tale parte della popolazione come campione casuale.
Ogni volta che ci si trova a lavorare con dei campioni, piuttosto che con l’intera popolazione, è inevitabile
che si verifichino degli errori nella valutazione. L’eliminazione degli errori, o l’individuazione della loro
causa, non è sempre un’operazione realizzabile: quello che è possibile fare, attraverso gli strumenti della
statistica, è la quantificazione di tale errore.
E’ infatti possibile definire un intervallo di valori (detto intervallo di confidenza o di fiducia) che consente di
estendere all’intera popolazione di riferimento i risultati ottenuti sul campione. L’ampiezza di tale
intervallo è definita a priori, e dipende dal grado di precisione che si desidera adottare: più è ampio
l’intervallo, minore è il livello di precisione. I livelli di confidenza usati con maggiore frequenza sono quelli
che individuano la probabilità del 90%, 95% o 99% che il valore considerato cada all’interno
dell’intervallo calcolato; nel nostro caso è stato utilizzato un livello di fiducia pari al 95%.
Il procedimento di definizione dell’intervallo di fiducia è stato applicato solo alle valutazioni relative agli
aspetti centrali del servizio offerto ai disabili sensoriali, e cioè alle valutazione degli interventi realizzati
dagli educatori (domanda 17), dall’Agenzia educativa (domanda 18), e dal Servizio Progetti e Interventi
per disabili sensoriali (domanda 19).
Per ciascuna domanda considerata è stata creata una tabella, all’interno della quale sono stati indicati i
valori percentuali stimati (cioè rilevati nel corso dell’indagine) e il relativo margine di errore calcolato.
Per leggere correttamente le tabelle, occorre tenere presente che, per poter estendere all’intera
popolazione le valutazioni fatte sul campione, il valore percentuale stimato (colonna %) deve essere
“corretto” con l’adozione (sia in eccesso che in difetto) dell’errore (colonna ±). Bisogna inoltre ricordare
che tale operazione presenta un margine di precisione pari al 95%.
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
Pag. 33
Considerazioni sulla validità statistica dei dati
Tabella A – Intervallo di confidenza delle valutazioni relative alla domanda 17 (In questa parte del
questionario Vi elenchiamo alcune caratteristiche (personali e professionali) degli educatori. Vi
chiediamo di pensare agli educatori con i quali entrate in contatto, e di dirci in che misura possiedono
le caratteristiche presentate).
Molto
%= valore percentuale stimato
± = margine di errore
Autorità
Capacità di mediare tra i diversi contesti
(scuola, riabilitazione, famiglia)
Capacità di adattare le tecniche educative alle
esigenze della persona
Capacità di instaurare un rapporto basato sulla
fiducia
Capacità di comprendere i problemi e le
esigenze della persona cieca e sorda
Competenza sulle tecniche e gli strumenti
educativi
Possibilità di lavorare a lungo con lo stesso
educatore
Abbastanza
%
±
Poco
Per
nulla
%
±
%
±
%
±
20
39
6,98
8,52
54
32
8,70
8,15
16
20
6,40
6,98
5
6
3,81
4,15
45
8,69
33
8,21
16
6,40
3
2,98
62
8,48
21
7,11
10
5,24
4
3,42
54
8,70
29
7,92
7
4,46
6
4,15
35
8,33
39
8,52
16
6,40
6
4,15
43
8,64
22
7,23
14
6,06
10
5,24
Il grafico seguente consente di visualizzare l’intervallo di confidenza calcolato per le valutazioni relative
alla caratteristica Autorità dell’educatore (domanda 17). Come si può vedere, il valore stimato (cioè rilevato
nel corso dell’indagine), cade esattamente al centro dell’intervallo, e si estende sia in senso negativo che
positivo per un’ampiezza pari al margine di errore calcolato.
Grafico A – Intervallo di confidenza delle valutazioni relative alla caratteristica Autorità dell’educatore
(domanda 17)
70
60
50
40
30
20
10
0
Molto
Abbastanza
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
Poco
Per nulla
Pag. 34
Considerazioni sulla validità statistica dei dati
Tabella B – Intervallo di confidenza delle valutazioni relative alla domanda 18 (Il servizio fornito dalla
Provincia di Torino attraverso le Agenzie Educative è soddisfacente?)
%= valore percentuale stimato
± = margine di errore
Risposta
Molto
Abbastanza
Poco
Per nulla
%
±
31
43
10
10
8,08
8,64
5,24
5,24
Tabella C – Intervallo di confidenza delle valutazioni relative alla domanda 19 (In questa parte del
questionario Vi elenchiamo alcune caratteristiche degli interventi forniti dal Servizio Progetti ed
Interventi per Disabili Sensoriali dalla Provincia di Torino. Vi chiediamo di dirci in che misura
ciascuna caratteristica presentata è davvero presente nel Servizio che utilizzate)
%= valore percentuale stimato
e= margine di errore
L'intervento dell'educatore…
… aiuta la persona sorda o cieca nello studio?
… aiuta la persona sorda o cieca nella
comunicazione?
… aiuta la persona sorda o cieca ad essere
autonoma?
… aiuta la persona sorda o cieca nella
socializzazione?
… rafforza quello che è stato imparato nella
riabilitazione?
… rafforza l’attività svolta con gli insegnanti di
sostegno?
… rappresenta un sostegno per la famiglia?
PROVINCIA DI TORINO
Servizio Progetti e Interventi per Disabili Sensoriali:
le opinioni dei Clienti.
Abbastanza
Molto
Per
nulla
Poco
%
±
%
±
%
±
%
±
48
53
8,72
8,71
21
29
7,11
7,92
17
10
6,56
5,24
10
5
5,24
3,81
40
8,55
39
8,52
13
5,87
6
4,15
40
8,55
34
8,27
13
5,87
11
5,46
29
7,92
33
8,21
17
6,56
12
5,67
37
8,43
29
7,92
13
5,87
10
5,24
48
8,72
30
8,00
9
5,00
11
5,46
Pag. 35
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Report - Provincia di Torino