Bollut 062
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Febbraio 2012
Indice:
01. Editoriale
02. Intervista a Roberto Tresoldi
03. Günther Wenz sul dialogo luterano-cattolico sulla Cena del Signore
04. Bibliografia Lutero
05. ASLI: Seminario teologico e convegno teologico
01. Editoriale
Gentili Bolluttori,
siamo alla domenica Invocavit, la prima domenica della Quaresima. Durante questo periodo siamo
invitati a rinunciare a qualcosa di superfluo (non la lettura del Bollut) e di vivere così in modo più
coscienti la nostra fede. Certamente non solo durante il tempo prepasquale, ma tutta la vita
dobbiamo esercitarci, affinché l'egoismo, la pigrizia o il benessere materiale non soffochino il
nostro rapporto vivo con Dio. Il fatto che la Quaresima è un tempo limitato ci dà la possibilità di
esercitarci in modo più intenso e quindi di raccogliere esperienze che poi ci supportano anche dopo
Pasqua. In questo senso auguro a tutti una felice Quaresima piena di rinunce e sofferenze e,
naturalmente, buona lettura!
Vostro Dieter Kampen (DK)
02. Intervista a Roberto Tresoldi
Oggi, domenica 26 febbraio, la Comunità Protestante di Milano ha avuto il piacere di accogliere
otto nuovi membri (vedi foto) che
dopo un percorso di avvicinamento
e approfondimento hanno fatto il
loro ingresso ufficiale nella Chiesa
luterana. Tra questi c'era anche
Roberto Tresoldi con cui sono da
anni in contatto e che quindi ho
pregato di presentarsi ai nostri
lettori. (DK)
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Caro Roberto,
di professione sei interprete e traduttore. Puoi dirci qualcosa sulle tue attività professionali, dove
hai studiato, che lingue parli ecc?
Prima di dedicarmi completamente all’attività di traduttore,
saggista ed insegnante, mi sono occupato a lungo di convegni,
congressi, organizzazione e informazione in alcune grandi
società multinazionali, per poi passare alla traduzione e cura di
opere per alcune case editrici. Da diversi anni unisco all’attività
di redattore e saggista quella di traduttore e interprete. Ho
studiato numerose lingue straniere (orientali e occidentali) e
diverse lingue antiche, ma limito la mia attività di traduzione e
interpretariato a quelle che conosco meglio a livello
professionale: tedesco, francese ed inglese. Ho studiato
all’Università Cattolica di Milano, dove mi sono laureato in
Lettere Moderne (con una tesi sulla lingua biblica di Martin
Lutero), poi a Torino (Lingue Orientali) e a Stoccolma, dove ho
seguito un programma di ricerca come borsista dell’Istituto
Svedese. Ho studiato tedesco sia in Germania (Heidelberg,
Erlangen) sia in Italia (Goethe - Institut).
Nato in ambito cattolico tanti anni fa hai abbracciato la confessione ortodossa. Ora invece il tuo
cammino spirituale ti ha portato verso il protestantesimo. Potresti dirci qualcosa sulle dinamiche e
sui motivi di questo percorso?
Le motivazioni che mi hanno portato a passare dalla Chiesa cattolica romana a quella ortodossa
sono da cercare nella profonda insoddisfazione nata dal confronto tra il cristianesimo delle origini e
quello moderno. Un’esigenza di vita evangelica radicale e le tante deviazioni che vedevo
quotidianamente nella Chiesa romana mi avevano portato a volermi avvicinare quanto più possibile
a quel cristianesimo dei primi tempi.
La proposta ortodossa sembrava incarnare al meglio questa esigenza, perché quella chiesa sosteneva
di essere rimasta fedele al messaggio e alla struttura della Chiesa dei primi secoli. Di questa
convinzione sono rimasto per parecchi anni. Tuttavia, col passare del tempo, mi ero reso conto di
come sia la vita religiosa, sia la visione del mondo delle Chiese ortodosse, così chiuse nella difesa
della verità intesa come ciò che è insegnato e trasmesso dalla sola Chiesa ortodossa, con una
mancata apertura nei confronti delle altre confessioni cristiane, si scontrasse spesso con il
messaggio evangelico e con l’immagine di un Dio di misericordia, che insegna e richiede, invece,
l’apertura e l’accettazione del nostro prossimo. Ero anche colpito dalla nostra incapacità di vivere
sempre e comunque secondo l’insegnamento del Vangelo, nonostante gli strumenti di salvezza
messi disposizione dalla Chiesa, e dalle forti tensioni tra le varie giurisdizioni della Chiesa
ortodossa.
Cominciai a riflettere sulla mia esperienza e visione cristiana, rileggendo e studiando con animo
aperto le Scritture, spostando sempre più l’attenzione verso un rapporto diretto con un Dio di
misericordia, di amore sconfinato per l’essere umano, un Dio che ci soccorre nonostante i nostri
peccati. Il ruolo del clero, il significato delle icone, la venerazione dei santi e della madre di Dio, a
confronto col testo biblico assumevano una nuova dimensione. In pratica, senza accorgermene,
avevo seguito la stessa strada che avrebbe portato Lutero a rimettere molto in discussione…Mi
iscrissi alla Facoltà Valdese di Teologia di Roma per approfondire lo studio della teologia in chiave
protestante. Al termine di questo percorso, il desiderio di entrare in una Chiesa protestante.
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Il fatto di appartenere a una chiesa bilingue sicuramente non è un problema per te come interprete.
Pensi che il bilinguismo dia alla chiesa luterana una marcia in più o pensi che prevalgano gli
effetti negativi.
La domanda è semplice ma non facile è la risposta. Da una parte ritengo che molti italiani,
interessati alla Chiesa Luterana, si tengano a distanza proprio a causa della lingua, che diventa, per
loro, un elemento estraniante, soprattutto se una chiesa non vive una dimensione di vero
bilinguismo. Dall’altra, sono dell’idea che il fatto di usare due (o anche più) lingue possa costituire
un enorme arricchimento, non solo culturale, ma anche e soprattutto umano. L’esigenza di vivere e
pregare insieme a chi parla un’altra lingua obbliga ciascuno di noi ad un lavoro lento e importante
di interazione a più livelli, di continuo scambio. Si prende coscienza del fatto che la comunità
umana si compone di tante lingue e civiltà diverse e che definirsi, in ambito cristiano, tedeschi o
italiani ha poco senso. Di fronte a Dio non esistono tedeschi, italiani, coreani o indonesiani.
Esistono solo esseri umani. Ciò che è importante è che, in ogni caso, si faccia ogni sforzo perché si
attui un vero bilinguismo, e che ogni componente della comunità senta valorizzato il proprio
patrimonio tradizionale e culturale.
In una grande città come Milano c'è una ampia scelta di chiese evangeliche. Cosa ti ha portato a
scegliere la chiesa luterana? Qual è la specificità del luteranesimo che ritieni preziosa?
Penso di potermi definire un figlio della Concordia di Leuenberg: nonostante le mie posizioni
teologiche luterane, non ho vissuto, come altre persone hanno fatto, il periodo di tensioni e sospetto
che per tanto tempo ha separato i vari rami della Riforma. Mantengo quindi un’apertura marcata
verso tutte le chiese evangeliche storiche. Tuttavia, alla fine, una persona decide di rimanere dove
meglio sente di poter vivere la propria dimensione spirituale e umana. E questo è capitato nella
Chiesa Cristiana Protestante di Milano.
Tra le specificità luterane che mi hanno spinto a questa scelta, oltre a motivazioni, come ho detto,
teologiche, vi è anche il forte senso della Chiesa e della comunità che ho trovato, la simpatia e la
disponibilità di tante persone, la spiccata personalità, assai positiva e costruttiva, dei pastori e delle
pastore e la continuità (per esempio liturgica) con l’esperienza della Chiesa del passato, che è stata,
sì, riformata, ma non cancellata e rifondata ex novo.
Hai ancora un messaggio per i nostri lettori?
Due brevi messaggi. Il primo, sulla carità: sarei lieto se ci si aprisse sempre più alla carità e
all’accettazione degli altri (lo straniero, chi vive ai margini della società), vivendo nella sua
radicalità il messaggio evangelico, in particolare il comandamento di Gesù che ci spinge ad amare il
nostro prossimo. Il secondo, sull’ecumenismo: desidererei che ciascuno di noi, pur sottolineando la
propria specificità, si impegnasse maggiormente a favore della collaborazione tra le Chiese cristiane
e anche con chi cristiano non è. Proprio il passaggio al protestantesimo mi ha consentito di
analizzare dall’esterno alcuni aspetti della mia esperienza passata sia nel mondo cattolico, sia in
quello ortodosso, confermando le mie convinzioni ma anche facendomi rivalutare diversi elementi
di queste due confessioni cristiane.
03. Günther Wenz sul dialogo luterano-cattolico sulla Cena del Signore
INTERVISTA
Günther Wenz: piccoli passi su un cammino da percorrere con tenacia e speranza
a cura di Luca Baratto
Roma (NEV), 22 febbraio 2012 – Il dibattito sulla Cena del Signore è uno dei punti caldi del
dialogo ecumenico contemporaneo. A chiusure scontate si alternano delle importanti aperture,
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l'ultima in ordine cronologico quella avanzata qualche settimana fa a un incontro ecumenico a
Treviri (Germania) dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione
dell'unità dei cristiani, il quale ha auspicato la stesura di un documento luterano-cattolico su
chiesa, eucarestia e ministero (vedi NEV 6/2012). Su questa affermazione di Koch e, più in
generale, su questo tema così controverso, abbiamo rivolto alcune domande al professor Günther
Wenz, direttore dell'Istituto di teologia fondamentale ed ecumenica della Ludwig-MaximliansUniversität di Monaco di Baviera (Germania), a Roma con un gruppo ecumenico di studenti. Il
professor Wenz è stato membro della Commissione congiunta di dialogo tra la Federazione
luterana mondiale e il Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, nel cui ambito è stato autore di
una bozza di dichiarazione congiunta sulla dottrina della Cena del Signore.
Da esperto in questioni ecumeniche riguardanti il dialogo teologico sull'eucaristia, come valuta
la proposta del cardinale Koch?
Ho avuto modo di incontrare il cardinale Koch proprio in questi giorni, a Roma, con il mio gruppo
di studenti. La sua proposta va nella direzione di un testo intermedio che fotografi l'attuale stato del
dialogo tra cattolici e luterani su questi tre temi collegati. Non quindi la stesura in tempi brevi di
una dichiarazione congiunta come quella che nel 1999 fu firmata sulla giustificazione per fede che
definiva un consenso differenziato su quella dottrina, ma un documento che fotografi lo “stato
dell'arte” e dia delle indicazioni su come proseguire nel dialogo. Si tratta certamente di un passo in
avanti e quindi giudico positivamente l'apertura nel cardinale Koch. In passato simili proposte erano
state rigettate da parte cattolico-romana che insisteva, per quel che riguarda l'eucaristia,
sull'ostacolo, imprescindibile e ancora oggi insuperato, della diversa comprensione del ministero. Si
tratta, quindi, di un nuovo e ulteriore passo in un percorso il cui approdo finale, tuttavia, non è
ancora in vista.
Lei ha citato la Dichiarazione congiunta sulla giustificazione per fede che aveva come
particolarità il fatto di esprimere un consenso differenziato, cioè la consapevolezza che esiste una
diversa comprensione di quella dottrina ma che questa diversità non è oggetto di scomuniche
reciproche. Può essere l'idea di un consenso differenziato il modello per un accordo
sull'eucaristia?
Certamente, è l'obbiettivo che ci proponiamo. E, in parte, è un obbiettivo già raggiunto. Oggi un
accordo differenziato sulla Cena del Signore che prenda in esame le concezioni luterana della
consustanziazione e quella cattolica della transustanziazione, non solo è possibile ma già esiste. La
questione dirimente non sta infatti nel mettersi d'accordo su quello che cattolici e luterani pensano
avvenga nell'eucaristia (se la presenza reale di Cristo comporti o meno la trasformazione degli
elementi nel suo corpo e nel suo sangue, se l'eucaristia si configuri come un sacrificio o meno), ma
rimane la diversa concezione del ministero. Per la chiesa cattolico-romana solo un sacerdote
ordinato da un vescovo inserito nella successione apostolica garantisce la sacramentalità della Cena
del Signore. E, chiaramente, un pastore evangelico non rientra in questa definizione. Il problema, da
sempre, risiede qui e non riguarda tanto, come ho già sottolineato, la teologia della Cena del
Signore, ma piuttosto la concezione della chiesa. Non a caso, il documento proposto dal cardinale
Koch riguarda i tre temi: l'eucaristia, la chiesa e il ministero.
Esistono nell'attuale dibattito ecumenico dei possibili percorsi per affrontare questo punto
nodale?
Il dissenso in realtà riguarda anche le procedure e le priorità del dialogo. Come luterani vorremmo
che una discussione sul ministero partisse dall'analizzare il rapporto tra il sacerdozio di tutti i
credenti e il sacerdozio ordinato: che differenza c'è, di che natura è questa differenza, quale
relazione esiste tra l'uno e l'altro. Da parte cattolica, almeno fino ad oggi, si insiste a partire dal
concetto di successione apostolica, cioè da quella linea episcopale ininterrotta che parte dagli
apostoli ed arriva fino ad oggi, e che la Riforma avrebbe infranto dividendosi da Roma. E' chiaro
che questo punto di partenza squalificherebbe immediatamente le nostre chiese. Detto questo, anche
in questo ambito l'obbiettivo, da parte luterana, è il raggiungimento di un consenso differenziato,
cioè su una dichiarazione che, pur mantenendo una differenza di posizioni sull'idea di ministero,
non impedisca in alcuni casi specifici - come per esempio quello delle coppie miste in cui un
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coniuge è cattolico e l'altro protestante - la legittimità dell'ospitalità eucaristica, la possibilità cioè di
essere accolti alla mensa dell'altra chiesa. La strada però è molto lunga e bisogna saperla percorrere
con tenacia e speranza.
Fonte: NEV del 22 febbraio 2012, anno XXXIII, numero 8
04. Bibliografia Lutero
In Germania esiste la Luthergesellschaft che ogni anno pubblica una bibliografia completa (o
quasi) di tutti gli scritti nuovi riguardante Lutero e la Riforma. Visto che una cosa analoga finora
in Italia non esiste e visto che abbiamo adesso l'ASLI-Accademia di Studi Luterani in Italia,
dovrebbe adesso proprio l'Accademia assumersi questo compito. Come primo passo ho fatto qui di
seguito una bibliografia delle opere di o su Lutero uscite nel 2011. Per facilitare l'orientamento mi
sono permesso di scrivere un piccolo commento per quanto avevo accesso ai libri. La lista è però
incompleta. Infatti è difficile trovare piccoli saggi in riviste teologiche o filosofiche. Perciò prego
tutti i lettori di comunicarmi il titolo se sono a conoscenza di qualche libro o saggio di o su Lutero
pubblicato nel 2011. In futuro prego poi di comunicare nuove pubblicazioni direttamente all'ASLI,
in modo che sul sito potremo mantenere una bibliografia aggiornata. Naturalmente, affinché possa
essere completa, c'è bisogno della collaborazione di tutti. Ecco intanto la prima traccia:
Bibliografia Lutero 2011
Martin Lutero. Il Cristo predicato. Sermoni domenicali e festivi. Antologia (Letture cristiane del
secondo millennio 47), introduzione e note di Stefano Cavallotto, traduzione di Franca Belki,
Paoline, Milano 2011
Un edizione molto ben curata (anche se nella rappresentazione di Lutero si sarebbe potuto mettere
qualche accento diverso, ma questo non diminuisce la qualità) che offre prediche di Lutero, nonché
“Una breve lezione su che cosa si debba cercare nei Vangeli e ci si debba attendere da essi” con
ampia introduzione e note. Gli indici scritturistico, onomastico e analitico permettono un facile
orientamento.
Stefano Cavalotto è professore all'Università di Roma Tor Vergata. Ha pubblicato vari libri e
saggi su Lutero.
Pietro Ciavarella: Come avere pace con Dio. Martin Lutero sulla giustificazione per fede, BE
Edizioni, Firenze 2011
Un intervista sul libro a Pietro Ciavarella, Prof. alla Facoltà di Teologia Avventista “Villa
Aurora” di Firenze, si trova a:
http://www.podcast.de/episode/5523282/Leggiamo%20insieme:%20%22Come%20avere%20pace
%20con%20Dio%22%20%282%29
Dieter Kampen: Introduzione alla teologia luterana (Piccola collana moderna 136), Claudiana,
Torino 2011
Ben adatto come primo approccio alla tematica, ma offre anche qualche approfondimento
interessante per chi ne conosce già qualcosa.
Dieter Kampen è pastore della Comunità Evangelica Luterana di Trieste (www.bollutnet.org).
Ristampe
Lutero (Mater et magistra) di Léon Cristiani (Brossura - 30 set. 2011)
Ristampa del tutto superflua di un vecchio opuscolo antiluterano.
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Valdo Vinay: La Riforma protestante (Reprints), Paideia 2011
Un classico.
Roland H. Bainton, Lutero e la riforma protestante ( I classici della storia 37), Mondadori, Milano
2011
Un classico.
Ripubblicazioni in formato ebook
Il retaggio della suprema gioia. La grazia trionfante di Dio nella vita di Agostino, Lutero e Calvino
(Biografie) di John Piper, Giovanni Marino e Pawel Gajewski, eBook Kindle 2011
Testi correlati
Filippo Melantone, La Confessione augustana (1530), a cura di Paolo Ricca, Postfazione di Holger
Milkau (Collana Melantone - Opere scelte, 2), Testo originale a fronte, Claudiana, Torino 2011
Indispensabile in ogni biblioteca teologica.
05. ASLI: Seminario teologico e convegno teologico
CELI - ASLI - Seminario teologico 2012
Bozza 2012-02-10
Data: 22-24 giugno 2012
Luogo: Roma, Decanato CELI, Via Aurelia Antica 391
Relatori e Temi:
Prof. Franco Buzzi: Il nome di Dio
Past. Dieter Kampen: Spiritualità luterana
Prof. Paolo Ricca: Lutero spiega se stesso: le Resolutiones del 1518
Past. Alberto Saggese: da definire
Con il prossimo Bollut verrà inviato il modulo d'iscrizione.
ASLI - Convegno teologico 2012
Bozza 2012-02
Tema: Lutero e la mistica
Data: 28-29 settembre 2012
Luogo: Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Sala delle Accademie
Relatori: Prof. Franco Buzzi, Prof. Michele Cassese, Past. Dieter Kampen, Prof. Paolo Ricca,
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Struttura: Sono previsti tre blocchi: Venerdì pomeriggio, Sabato mattina, Sabato pomeriggio con
in ogni blocco due relazioni con discussione e una pausa tra le due.
Temi:
Prof. Franco Buzzi: "La fede di Abramo" con riferimento soprattutto alle lezioni di Lutero sulla
Genesi e ai commentari a Rom. e Gal., con particolare attenzione alla mistica dell fede
Prof. Michele Cassese: Il cuore “centro e fondamento della fede” in Lutero. Influssi e caratteristiche
di theologia cordis in Lutero.
Prof. Sven Grosse: Lutero come mistico e Bonaventura.
Past. Dieter Kampen: Il carattere mistico della fede pura. (Vorrei esaminare come Lutero isola la
fede dai propri sentimenti e dalla ragione e la lega unicamente alla Parola (che sarà anche da
esaminare), creando così un svuotamento di se stesso e un extra nos, cioè uno stato di carattere
mistico.)
Prof. Paolo Ricca: da definire
Se qualcuno ha suggerimenti o vuole contribuire attivamente, è pregato di contattarmi al più presto.
Pernottamento: A proprio carico e organizzazione.
Costi: La partecipazione è gratuita.
Chi vuole partecipare ai pasti deve iscriversi in anticipo e pagare il prezzo del pasto.
Le modalità di iscrizione verranno comunicate a breve.
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