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Conquiste del lavoro 1948-1986
Vicende organizzative
di Enrico
Giacinto
Introduzione di Paolo
Giammarroni
Questo e-book è dedicato alla memoria di Francesco Casula e Maria Irace
© by Biblioteca Centrale Cisl giugno 2005
tutti i diritti riservati
INDICE
Introduzione
Un “organ” sicuro per una “house” inquieta” di Paolo Giammarroni
Premessa
1. Conquiste del lavoro quotidiano
2. Dalla Libera Cgil alla Cisl
3. Tra informazione, propaganda, cultura
4. Conquiste uno e trino
5. Ritorno al passato
6. La svolta del 1958 e l’idea del quotidiano
7. Tante testate, poi il cambio della guardia nella direzione
8. Conquiste ritorna settimanale e si rinnova
9. Toh chi si vede! Il comitato di redazione e gli inserti
10. La redazione milanese e la storia del sindacato
11. I programmi tv e la relazione di Romani
12. Da Momoli a Borgomeo
13. La redazione volante
14. La stagione unitaria e il supplementone di 244 pagine
15. Ausi, Seusi e Conquiste quotidiano
16. Nasce Finlavoro e Conquiste si sposta e si riduce
17. L’Assemblea dei quadri di Napoli
18. Da Storti a Macario a Carniti
19. La dichiarazione di intenti
20. Fanno capolino Edizioni Lavoro e Dibattiti & Letture
21. La campagna abbonamenti 1979
22. Chi conosce Conquiste?
23. L’impronta di Maurizio Polverari
24. Abbonamenti in crescita, ma…
25. L’Assemblea dei quadri del 1980
26. L’indagine sui lettori
27. Primi cambi in redazione
28. Nel segno di Solidarnosc
29. Il primo capo redattore
30. L’ultimo numero unitario e il referendum del 1985
31. Da Carniti e Polverari a Borgomeo
32. Nasce il (quasi) quotidiano
Note
Tabella: Conquiste del Lavoro vicende organizzative
2
INTRODUZIONE
UN “ORGAN” SICURO PER UNA “HOUSE” INQUIETA
di Paolo Giammarroni
1. La prima valutazione storica per un periodico d’organizzazione
potrebbe essere quella a carattere comparativo. Lo strumento adottato,
che fosse settimanale, quindicinale o mensile? Quanto si differenziava o
si allineava ad altre testate simili?
La domanda per ora rimane inevasa. Ad altri approfondimenti il
compito di distinguere spazi di stretta cronaca organizzativa da quelli di
dibattito interno, le riflessioni a tutto campo e le divulgazioni
specialistiche: e così paragonare le tipologie di interventi politico e/o
culturale.
Di sicuro fino alla metà degli anni Sessanta questi fogli finiscono per
somigliarsi innanzitutto per l’ “orrore del vuoto”. Stampare costa. Il
bianco non deve esistere, ogni spazio va occupato dal piombo. La
parola ha la netta affermazione sull’immagine. La foto è soltanto
documentaria, compresa quella per il mezzobusto del leader.
La lezione grafica forte, alla Albe Steiner de “Il Politecnico”, influenza
così anche mondi politicamente estranei come quelli Cisl, pur senza il
sopravvento del rosso e del nero a “fasciare” gli spazi privilegiati.
Colpisce però, da subito, la vocazione pedagogica cislina, rispetto a
quella da “foglio volante” della tradizione rossa. Lì fa premio lo slogan,
il riassunto, qui prevale l’argomentazione e l’esemplificazione. Difficile
provare che le testate “rosse” fossero anche più distribuite, rispetto a
quelle “bianche”, come è facile immaginare.
Di sicuro “Conquiste” doveva farcela da sola. La Cisl poteva contare su
spazi espressivi nulli sulla stampa nazionale e modesti su quella di
partito. Un problema non risolto negli anni della contestazione, anzi
riesploso negli anni Ottanta dopo la fine dell’esperienza unitaria e alla
fine approdato ad un esito felice, alle soglie della gestione D’Antoni.
2. Per quasi 40 anni la Cisl sogna un quotidiano, anzi lo sperimenta
appena può. La recente scoperta storiografica del foglio nato per pochi
giorni già dentro la Lcgil ha un valore immenso, per chi voglia
coglierne il significato profondo.
Nessuna sudditanza ai partiti, sembra dire questa smania a lungo
frenata. L’iscritto deve poter avere un rapporto diretto coi suoi vertici
nazionali, aldilà delle tante difficoltà (economiche e postali in primis)
per riuscirci.
La “dichiarazione” del leader sindacale troverà canali paralleli solo nel
corso degli anni, con la lentissima emancipazione del sindacalismo
3
italiano da fonte di disordine sociale e espressione degli “ultimi” a forza
di promozione della dignità delle persone e dello sviluppo nel paese.
Allora, finalmente, si apriranno i primi spazi “sindacali”, nelle cronache
e poi negli spazi economici dei giornali. Per una lunga fase quelle
parole risuoneranno anche nelle piazze e negli spazi pubblici, poi questa
funzione si esaurirà (se non per appuntamenti rituali o occasioni
particolari). La tv ne prenderà il posto, davanti ad un lavoratore/utente
di servizio pubblico o Mediaset.
L’informazione o diventa quotidiana, a quel punto, o rischia di essere
solo documentazione a posteriori.
3. Con gli occhi di oggi può apparire scontato questo grande fiume di
edizioni, ritocchi di formato, apertura e chiusura di pagine ad hoc,
fascicoli speciali…
Si rifletta invece su un semplice dato: il lavoratore tipo, quello iscritto o
iscrivibile, era largamente semianalfabeta. Per chi scrivevano tutti
questi sindacalisti?
La prima risposta possibile è: per consolidare un nucleo più solido di
militanti, esposti a minacce, isolati, fai-da-te. La stessa base per le
attività diffuse di formazione era la culla di tante pagine stampate.
Un’esigenza ancora lontana dall’essere esaurita.
La seconda risposta è però un’altra: perché sì. Pastore non si sognò di
celarsi dietro l’ignoranza e la semplicità delle masse di cultura cattolica
per non dire, non esprimere, non prendere posizione, non spiegare nel
dettaglio. Anzi, lo stesso 68 – a volerlo ancora posizionare come pietra
miliare – vede le proprie radici nella cultura del “riprendersi la parola”,
del “dare voce”, del “I care” di don Milani. Sapere per crescere,
confrontare per scegliere, affinare il linguaggio per non farsi gestire da
altri.
A quella generazione di sindacalisti va il merito storico di aver usato la
delega nel senso più democratico, per far crescere lavoratori più
consapevoli e capaci di decidere nelle cose che li riguardavano. Senza
vergogne o affidamenti a chi “sapeva parlare e scrivere”.
È un esempio che mi capita di portare oggi a quei dirigenti refrattari
personalmente ai computer e lentissimi a concepire siti Internet
all’altezza dei tempi o a gestire per le grandi potenzialità la posta
elettronica. Anche loro provano a defilarsi, dietro la scarsa
dimestichezza dei lavoratori per questi mezzi. Ma quali lavoratori? Di
quale età? Di quali settori? Forse si vuol solo perdere tempo prezioso.
Solo seminando, invece, sarà possibile raccogliere frutti adeguati.
Nel caso di “Conquiste” poi la stagione più raffinata di orientamento
non ostentato è stata probabilmente quella della guida di Maurizio
Polverari, stagione da lui stesso definita “dell’ascolto”. Furono anni
4
complicati, a cominciare dalla rottura di San Valentino, lo scontro sulla
scala mobile, e – in definitiva – un dover reinventare
organizzativamente una Cisl che all’avventura unitaria aveva dato
pagine anche dolorose della propria storia interna.
Fu un “Conquiste” quello di nuovo di “studio”, se questa parola ha
senso per un settimanale, lontano dai toni nazional-popolari dei fogli
Cgil o dalla supponenza a volte irritante di “Rinascita”.
Forse un house organ meno popolare, ma ancora oggi apprezzabile,
anche per la veste grafica di un creativo doc come Maoloni.
4. Senza togliere nulla a nessuno, in queste pagine non troverete
grandissimi nomi. Alcuni hanno avuto una brillante carriera in Rai,
come Rocchi, altri hanno avuto poi percorsi politici. In generale però la
popolarità delle firme si ferma a chi conosce il mondo Cisl. Perché?
In prima istanza l’house organ, anche quando vissuto come strumento
povero e da non caricare di attese, è comunque un foglio “nostro”. Altri
dispongono di altri spazi per esprimersi, qui lo facciamo noi. È una
linea molto cislina, molto meno frequente in Cgil. Spesso i suoi giornali
“copiano” i magazines, con appalti di rubriche o interviste a “esterni”.
In effetti è una linea di chiusura quella tutta interna cislina. D’altro
canto, questo è servito a far crescere una fucina di risorse
comunicazionali prima inesistente. Il redattore è innanzitutto un
militante, solo dopo un tecnico. E facilmente si trova a dare il proprio
contributo come ufficio stampa, o disegnatore di altre testate sindacali,
o divulgatori di manualistica.
L’apice è nel 1969 con la mitica “redazione volante”, che da dentro un
furgone registra le mobilitazioni, le voci, le rivendicazioni di una
stagione irripetibile.
È una pagina se vogliamo poco conosciuta, ma che a livello di categoria
o territorio ha una sua rilevanza: perché chi sa fare queste cose per
lunghi anni diventa insostituibile.
“Conquiste” rappresenta una sorta di primo laboratorio di queste cose.
Certo colpisce che per decenni nel tamburino siano apparsi come
responsabili i nomi della dirigenza politica e quello di un caporedattore
abbia dovuto attendere i primi anni Ottanta.
5. Un house organ nasce, si sviluppa, muore strettamente legato al
gruppo dirigente che l’ha inserito nella sua strumentazione. “Conquiste”
può essere valutato in molti modi, anche ingenerosi, aldilà del valore
documentale che comunque ha rivestito.
Laddove la dirigenza ha saputo esprimere un’esigenza forte di identità e
confronto sociale, anche questo strumento ha saputo fare la sua parte.
5
Laddove la Cisl si è ritirata nella routine e nella mediazione politica,
anche un foglio di questo tipo ha vissuto fasi di stasi e di scarsa vitalità.
In particolare, nel caso Cisl, il giornale – per tutto l’arco di tempo qui
esaminato – non ha avuto il conforto di un bacino strategico che ne
definisse le potenzialità. Se è vero che il legame diretto col segretario
generale dovrebbe essere la migliore garanzia di massima attenzione da
parte del versante politico, è anche vero che questo legame – non solo
in Cisl – fatica a trovare adeguati spazi per rafforzarsi, dati i mille
impegni del leader.
Solo nella seconda metà degli anni Ottanta anche in Cisl maturerà una
scelta (successivamente revocata) di passare da una funzione “giornale”
parallela a quella “ufficio stampa” a quella di “Dipartimento
informazione”, esercitata per alcuni anni da Luca Borgomeo, che non a
caso fu tra i promotori dell’avventura del quotidiano.
6. Tutta l’avventura descritta in questi 40 anni di “Conquiste” si situa
anche nelle complesse relazioni tra confederazione e categorie, come tra
centro e periferia. È facile notare come nella fase iniziale tutte le
categorie avessero grossi spazi sul giornale confederale, pur disponendo
ciascuna di propria testata (in genere mensile) per rivolgersi ai propri
iscritti. Con l’autunno caldo, sono le aziende a parlare di più,
impadronendosi di “Conquiste” quanto sperimentando fogli
fragilissimi, per lo più ciclostilati, ma dal forte impatto.
Dopo la stagione unitaria, per le categorie inizia un lento declino
informativo. Non ci saranno più le risorse per proseguire coi fogli
periodici nazionali, né molte strutture locali riusciranno a uscire dalla
dimensione adolescenziale del modesto “giornalino”, senza periodicità
e senza qualità.
“Conquiste” quotidiano nascerà lì, dalla necessità di ritrovare una linea
coerente confederale, dentro cui possano abbeverarsi e allo stesso
tempo portare la propria acqua.
Se può rimanere un senso generale di non-compiuto meglio non
attribuirlo al problema risorse o intelligenze, ma piuttosto alla vastità
dei campi di cui riferire e discutere, a cominciare dagli scenari
internazionali. Un foglio per orientarsi, piuttosto che per incensarsi: è il
migliore complimento che si possa fare a questa lunga avventura
collettiva.
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Premessa
Sfogliare 40 mila pagine di Conquiste del lavoro dal 1948 al 1986 è
stata una fatica immane. Ma ne valeva la pena. Perché è stato come
ripercorrere trentott’anni di vita di un’organizzazione che ha dato un
grande contributo alla crescita economica e sociale del nostro Paese.
Conquiste del lavoro ha accompagnato e continua ad accompagnare le
vicende della Cisl. Il giornale è uno degli strumenti più consultati e
citati da studenti, storici e ricercatori che hanno analizzato o intendono
analizzare il percorso compiuto dal sindacato creato da Giulio Pastore.
Questo saggio - che è dedicato alla memoria di Francesco Casula e di
Maria Irace - cerca di ricostruire l’evoluzione di alcuni aspetti di
carattere organizzativo del giornale della Cisl, dalla sua fondazione alla
trasformazione, avvenuta nell’aprile 1986, in quotidiano. Ne ripercorre
alcuni momenti fondamentali come i tentativi di realizzare la vendita
nelle edicole, l’idea - che si concretizza per la prima volta in occasione
del Congresso della Lcgil del 1949 e che riprende a circolare nel gruppo
dirigente dell’Organizzazione fin dalla fine degli anni Cinquanta del
secolo scorso - del quotidiano sindacale, i cambiamenti nella periodicità
e nel formato, l’avvicendarsi di direttori, vice direttori responsabili e
redattori.
Le sorprese di questa ricostruzione sono state numerose.
Difficile sentirsi oggi “originali” a fronte della preveggenza dei padri
fondatori della Cisl. Difficile anche essere trionfalistici di fronte al
ricorrere di problemi terribilmente uguali. Dall’esperienza passata di
Conquiste è possibile trarre numerosi insegnamenti per il presente e,
forse, anche per il futuro.
1. Conquiste del lavoro quotidiano
Il problema della definizione di una strategia della comunicazione è
stato avvertito dalla Cisl ancor prima della sua costituzione.
Le scelte della Libera Cgil si orientano, sul versante interno, verso la
nascita di un giornale, Conquiste del lavoro, come strumento
settimanale di collegamento tra tutte le strutture della nuova
organizzazione (1).
Il primo numero di Conquiste del lavoro, settimanale della Libera
Confederazione generale italiana dei lavoratori, porta la data del 24
dicembre 1948. Una copia costa 15 lire (equivalenti a poco più di 0,23
centesimi del 2004). Il giornale, quattro pagine di formato 42x56
centimetri, è diretto da Giulio Pastore, segretario generale della Lcgil.
Vice direttore responsabile è Giovanni Lume. La sede della testata
(direzione, redazione ed amministrazione) è in via Po 21.
7
Il costo dell’abbonamento annuo per il 1949 è di 700 lire (10,84 euro
del 2004); quello semestrale di 380 lire (5,89 euro).
Dopo poco meno di un anno si registra il primo cambio della guardia
nel settimanale. Renzo Lomazzi subentra come vice direttore
responsabile a Giovanni Lume a partire dal n. 35 dell’11 settembre
1949.
Sul n. 37 del 25 settembre, in un riquadro nella parte bassa della prima
pagina intitolato “Ringraziamento” a firma “Il Direttore”, si legge che
“Per altri impegni professionali, il dott. Giovanni Lume lascia la
gerenza del ‘Bollettino d’Informazioni sindacali della L.C.G.I.L.’ come
pure ‘Conquiste del lavoro’. Al nostro valido collaboratore, che
dall’inizio delle due pubblicazioni ha dato la sua opera giornalistica al
nostro movimento, va oggi il nostro ringraziamento ed augurio per il
suo lavoro”.
Il nuovo vice direttore responsabile sviluppa un’intensa attività
organizzativa, come dimostrano le circolari (conservate nel Fondo
circolari 1949 dell’Archivio storico nazionale della Cisl) inviate alle
strutture della Lcgil ed ai corrispondenti di Conquiste del lavoro.
Con la circolare n. 262 del 21 ottobre 1949, Lomazzi comunica che il
giornale si trasformerà in quotidiano nei giorni del Congresso
confederale e chiede alle strutture di far sapere se e quante copie
possono diffondere in più rispetto a quelle normalmente ricevute.
Chiede anche su quante edicole si può fare affidamento in ciascuna
provincia per una “discreta vendita” del quotidiano. Sarà poi cura del
giornale, una volta ricevuti gli indirizzi delle edicole, provvedere a tutti
gli adempimenti di carattere organizzativo ed amministrativo.
Conquiste del lavoro esce (con la numerazione dal 43 al 46) il 4, 5, 6 e
7 novembre e (forse) anche l’8 novembre, il giorno cioè successivo alla
conclusione del Congresso Confederale. Di quest’ultimo numero (che
dovrebbe portare il 47 come numerazione), che era stato annunciato
nella citata circolare, non si è trovata copia in nessuna raccolta. Nella
Biblioteca Centrale Cisl sul numero 48 dell’annata rilegata si segnala un
appunto a matita in cui si specifica che il n. 47 è esaurito.
2. Dalla Libera Cgil alla Cisl
Nel 1950 il costo dell’abbonamento e della singola copia di Conquiste
resta immutato. È prevista però la possibilità di attivare abbonamenti
anche trimestrali (al prezzo di 170 lire) e mensili (60 lire).
Conquiste realizza, a partire dal numero 48 del 13 novembre 1949,
l’esperimento di una pagina settimanale dedicata interamente ad una
regione: la Toscana. Al criterio di quella che viene definita edizione
regionale, si aggiunge quello delle edizioni di categoria (2). Sul n. 18
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del 7 maggio 1950, il primo numero in cui Conquiste si trasforma da
settimanale della Libera Cgil in settimanale della Cisl, appare una
pagina con la testata “Il Gazzettino degli Alimentaristi, quindicinale
della Federazione unitaria lavoratori prodotti industrie alimentari”.
Seguiranno poi “La pagina del pensionato” e “La Federazione degli
ospedalieri”.
Il numero 18 è di sei pagine e costa 20 lire. La nuova intestazione è
“Conquiste del lavoro settimanale della Confederazione italiana dei
sindacati dei lavoratori”. Solo a partire dal numero 20 del 21 maggio
l’acronimo Cisl viene sciolto senza gli articoli partitivi.
Sullo stesso numero 18 risultano come direttori Giulio Pastore e A.
Claudio Rocchi (3). Questa indicazione viene modificata nel numero
successivo (n. 19 del 14 maggio) in cui a Pastore direttore si affianca
Rocchi in qualità di condirettore.
Dal numero 22 del 4 giugno il giornale passa a sei pagine con un
conseguente adeguamento del suo prezzo: una copia 20 lire,
abbonamento annuo 950, semestrale 480, trimestrale 250.
Il problema della diffusione di Conquiste è molto sentito. Alcune
categorie ed Unioni provinciali tendono a realizzare proprie
pubblicazioni e la Confederazione si preoccupa perché “...se
quest’indirizzo si estendesse, difficile ne risulterebbe la vita di
Conquiste del lavoro” in quanto “...fare pubblicazioni proprie, significa
esaurire in tale direzione i pochi mezzi finanziari di cui dispongono e le
Federazioni e le Unioni provinciali” (4).
I giornali di categoria e delle Unioni provinciali, assieme alla stampa di
organismi estranei alla Cisl distribuita gratuitamente in gran quantità,
sono considerati un ostacolo alla diffusione del settimanale confederale
(5).
Alla data del 31 dicembre 1949 Conquiste aveva una tiratura media di
15.000 copie settimanali. Gli abbonati erano circa 900.
L’amministrazione confederale vantava allora verso le Unioni crediti
per 5 milioni di lire (equivalenti a 77463 euro del 2004).
Nel secondo semestre del 1950 la tiratura del giornale oscillava da un
minimo di 18.000 ad un massimo di 25.000 copie settimanali. Gran
parte delle Unioni continuava a non saldare i debiti per le copie
ricevute.
Nel dicembre 1950 la segreteria della Cisl dedica una lunga riunione al
problema della stampa. Viene proposta l’abolizione dei giornali editi
dalle Federazioni nazionali di categoria e dalle Unioni provinciali. Si
offre in cambio l’allargamento delle edizioni regionali e categoriali di
Conquiste per consentire a ciascuna struttura la possibilità di disporre
settimanalmente e liberamente dell’organo confederale per la trattazione
dei loro rispettivi problemi. La proposta non viene accolta dalle
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categorie. Si decide allora la costituzione di centri provinciali di
diffusione per la stampa confederale. La campagna abbonamenti 1951
offre premi a sorteggio per abbonati, produttori e Unioni. Si affida alle
Unioni la responsabilità della distribuzione del giornale nell’ambito
delle singole province e l’esazione dei pagamenti. Si indicono convegni
stampa in ogni regione. Conquiste esce settimanalmente in dieci
edizioni (nazionale, lombarda, Tre Venezie, Piemonte e Liguria,
Toscana, Emilia e Romagna, Italia centrale, siculo-calabrese, Como,
Verona) per un complesso di 18 pagine per ogni settimana (6). Gli
abbonamenti arrivano a quota 2.445 e la tiratura sale a 30.000 copie
settimanali, collocate quasi per intero a pagamento.
3. Tra informazione, propaganda, cultura
A Conquiste del lavoro la Cisl affianca altre pubblicazioni periodiche e
numerosi opuscoli di propaganda. Ma lo sforzo maggiore è profuso su
Conquiste per il quale, in un primo tempo, si tenta anche la vendita
nelle edicole (7).
Il fallimento dell’iniziativa (che fu riproposta, senza risultati positivi,
anche nella seconda metà degli anni Sessanta, nei primi anni Settanta e
nella seconda metà degli anni Ottanta con la trasformazione di
Conquiste in quadrisettimanale) spinge ad indirizzare la diffusione del
settimanale verso le organizzazioni periferiche della Cisl. Oltre che
sulle Unioni provinciali e comunali si punta sugli attivisti, con
l’obiettivo di far giungere il giornale non più alle sole sedi sindacali, ma
anche e soprattutto nei posti di lavoro dove si ritiene che la vendita
sarebbe più facile.
A significare il rilievo che l’organizzazione assegna al suo organo di
stampa, il direttore di Conquiste, nominato dal Consiglio generale, a
norma dell’articolo 22 del primo Statuto della Cisl, fa parte di diritto
della segreteria confederale. Nell’elenco dei nominativi dei dirigenti
eletti dal primo Congresso confederale della Cisl pubblicato su
Conquiste n. 43 del 18 novembre e n. 44 del 25 novembre 1951 si legge
infatti che “fa parte di diritto della Segreteria Confederale Appio
Claudio Rocchi in quanto eletto dal Consiglio generale a direttore di
‘Conquiste del lavoro’ organo della Cisl”.
Attraverso il Bollettino di informazioni sindacali, a cadenza
quindicinale, la Confederazione offre materiali ed informazioni a tutti i
periodici pubblicati nel nostro Paese.
Il Bollettino di studi e statistiche, prevalentemente destinato all’interno
dell’Organizzazione, è anche rivolto a soddisfare le esigenze di
informare gli ambienti esterni sul modo Cisl di vedere i problemi
economici e sociali e per divulgare le proprie linee di politica sindacale.
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Attraverso un’altra rivista mensile, Sindacalismo, la Confederazione
prova a gettare un ponte tra il mondo sindacale e quello della cultura.
Le altre pubblicazioni periodiche confederali sono rivolte a specifici
settori (Lotte contadine) o destinate alle strutture sindacali (Notiziario
economico) o agli attivisti e dirigenti periferici (Fuoco).
Alla data del 31 agosto 1951 il disavanzo delle singole pubblicazioni
(dal 1° maggio 1950) è il seguente: Conquiste 22.572.232 lire, Lotte
contadine 21.236.689, Bollettino di informazioni sindacali 5.134.064,
Fuoco 21.756.665, Sindacalismo 1.999.894 lire (8). Anche il settore
delle pubblicazioni non periodiche di propaganda (opuscoli, volantini e
così via) segna, sempre al 31 agosto 1951, un disavanzo pari a
11.621.052 lire. Per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno basti
dire che 1.000 lire del 1951 equivalgono a 14,31 euro del 2004.
Il 1952 rappresenta un anno di grandi cambiamenti per il giornale della
Cisl. Appio Claudio Rocchi diventa direttore responsabile, Renzo
Lomazzi resta come semplice vice direttore. Sparisce il nome di Giulio
Pastore.
4. Conquiste uno e trino
La Cisl è consapevole di non poter svolgere la sua opera senza avere a
disposizione un efficiente gruppo di pubblicazioni anche se ciò dovesse
comportare un peso finanziario non indifferente. Ma il dovere di
commisurare gli sforzi ai risultati conseguiti e conseguibili induce
l’Organizzazione ad affermare che si è di fronte a un disavanzo fuori
dalle ordinarie previsioni. Da qui l’invito agli organi confederali a
rivedere tutto il settore tenendo presente, da un lato, le insopprimibili
esigenze della propaganda e, dall’altro, la necessità di non sciupare
inutilmente il denaro.
A partire dal n. 6 del 10 febbraio del 1952, sulla base di una decisione
maturata nel corso di un’apposita riunione del Consiglio generale,
Conquiste del lavoro si trasforma in formato rivista (26x36 centimetri),
stampata a rotocalco. Diventa quindicinale, anche se questa periodicità
non viene indicata né nell’intestazione né nella gerenza. L’intestazione
diventa “Conquiste del lavoro”. Nella gerenza si specifica che
Conquiste del lavoro è “Organo della Confederazione Italiana Sindacati
Lavoratori”.
La riunione del Consiglio generale è preceduta da numerose riunioni ed
assemblee regionali ed interregionali appositamente convocate per
discutere il problema della stampa (9).
In una circolare dell’Ufficio stampa e propaganda del 14 gennaio 1952
(conservata nel cassetto 90, fascicolo 1 dell’Archivio storico nazionale
della Cisl) Giulio Pastore e Appio Claudio Rocchi comunicano a tutte le
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strutture della Confederazione che “in una sua recente riunione la
Segreteria Confederale ha affrontato il problema delle pubblicazioni
confederali addivenendo ad alcune conclusioni e decisioni che si
portano a conoscenza degli organi in indirizzo”. Nella lunga circolare si
precisa che “l’esame è stato condotto alla luce delle esperienze
trascorse, nonché sulla base di numerose segnalazioni pervenute dalla
periferia, da lettori, ecc. concordanti sulla opportunità di unificare le
pubblicazioni della Confederazione ed in pari tempo conferire
all’organo ufficiale gli attributi di una lettura più piacevole e i caratteri
più aderenti ai modificati gusti del pubblico. Pertanto, tenendo conto
anche del problema finanziario, la Segreteria Confederale ha deciso di
unificare le attuali pubblicazioni (Conquiste del lavoro, Lotte Contadine
e Fuoco) in una unica pubblicazione che conserva il nome di ‘Conquiste
del lavoro’ e che dal 1° febbraio 1952 sarà trasformato sia nella
periodicità che nella veste tipografica e nel contenuto. Infatti, Conquiste
del lavoro uscirà, dal febbraio prossimo, quindicinalmente e non più
stampato a rotativa ma a rotocalco, a due colori, a 16 pagine, e tenterà
di realizzare una formula giornalistica che, come si è detto avanti, possa
meglio soddisfare le esigenze ed i gusti dei lettori”.
L’unificazione di tre pubblicazioni in una e la nuova veste tipografica
pongono naturalmente dei problemi. Tra questi assume particolare
rilievo quello relativo alle edizioni regionali che, nella nuova formula
tipografica, diventano tecnicamente impossibili. Si mette quindi fine
alle specifiche edizioni regionali, ma, nello stesso tempo, Conquiste si
impegna a pubblicare con regolarità e nella forma redazionale più viva
possibile tutte le notizie che saranno inviate dalla periferia.
Il nuovo prezzo di abbonamento annuo passa a 600 lire (di cui 100
devolute, a titolo di rimborso spese e di premio, a coloro che
procureranno gli abbonamenti), quello semestrale a 300. Il prezzo di
una copia sale a 30 lire, di cui 5 devolute agli incaricati della vendita.
5. Ritorno al passato
L’attività editoriale della Confederazione è rivolta all’azione formativa
e di documentazione e all’azione di divulgazione e penetrazione
organizzativa. A questa seconda esigenza soprattutto rispondono, tra le
pubblicazioni periodiche, Conquiste e Cisl notizie e, tra la stampa non
periodica, una serie di opuscoli, manifesti murali, volantini...
Cisl notizie, mensile di orientamento e di penetrazione organizzativa,
nasce nel gennaio 1954 con l’obiettivo di porre rimedio alla
insufficiente diffusione di Conquiste che, nelle intenzioni della
segreteria confederale, avrebbe dovuto raggiungere larghe masse di
lavoratori.
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La decisione di dar vita alla nuova pubblicazione viene presa, sulla base
di proposte avanzate dalla segreteria, dal Comitato esecutivo in una
riunione, il 18 novembre 1953, nel corso della quale è esaminato tutto il
problema della stampa.
Cisl notizie avrebbe dovuto raggiungere tutti o quasi tutti gli iscritti alla
Cisl. Proprio per questo il mensile, nella fase di avvio, fu
sperimentalmente collegato al tesseramento ed inviato a 29 province. Il
secondo Congresso confederale avrebbe dovuto pronunciarsi
sull’opportunità dell’estensione obbligatoria a tutte le Unioni
dell’abbinamento della quota per l’abbonamento con la quota del
tesseramento.
Lo stesso Comitato esecutivo del 18 novembre dà mandato alla
segreteria confederale di predisporre per il nuovo anno “la
pubblicazione settimanale di ‘Conquiste del lavoro’, da stamparsi in
rotativa, destinata a rappresentare, nella nuova veste e nella nuova
periodicità, l’organo ufficiale della Confederazione”.
Col nuovo anno Conquiste ritorna al vecchio formato (42x56) di quattro
pagina e presenta, nell’intestazione, la formula “Settimanale della C. I.
S. L.”. L’abbonamento annuale passa a 1.000 lire, quello sostenitore a
2.000. Una copia costa 25 lire.
Con questi nuovi parametri il giornale va avanti per quattro anni, fino a
tutto il 1957.
Nel 1955, in occasione della celebrazione del secondo Congresso
confederale, Conquiste esce per due volte consecutive con numeri a sei
pagine (contro le consuete quattro) e con un’edizione straordinaria (n.
17 del 27 aprile) che si affianca a quelle ordinarie (n. 16 del 23 aprile e
n. 18 del 30 aprile) anch’esse quasi interamente dedicate al Congresso.
6. La svolta del 1958 e l’idea del quotidiano
I primi numeri del 1958 (1-2 del l’11 gennaio e 3-4 del 18 gennaio)
escono con il consueto formato e con le stesse cifre per quanto riguarda
abbonamento annuale e sostenitore e costo della singola copia. Non
compare invece più, dopo oltre otto anni, il nome del vice direttore
Renzo Lomazzi. Appio Claudio Rocchi resta solo al timone come
direttore responsabile.
Col numero 5 dell’1 febbraio Conquiste cambia formato (29x43
centimetri), veste grafica e periodicità. Diventa quindicinale, come
indica la nuova intestazione: ”Conquiste del lavoro quindicinale della
C.I.S.L.”. Il numero delle pagine passa a 12. Il prezzo unitario di
vendita sale a 50 lire. Abbonamento normale e sostenitore restano
invariati.
13
Secondo la segreteria confederale, da periodico preminentemente
informativo, il giornale ha acquistato il carattere di foglio di opinione,
tenendo sempre conto delle funzioni di ordine organizzativo che gli
derivano dall’essere organo della Cisl .
Conquiste del lavoro, sempre ad avviso della segreteria confederale, è
suscettibile di miglioramento:”...La vita di un giornale è un continuo
susseguirsi di tentativi e di ricerche per rendere il foglio sempre più
interessante e aderente alle esigenze dei lettori. Spesso chi è preposto
alla attività redazionale - soprattutto se si tratta dell’organo di
un’organizzazione - raccoglie soltanto critiche, talvolta estremamente
vaghe, e ciò non aiuta il suo lavoro. Per un periodico come Conquiste
del lavoro l’apporto collaborativo di tutti - dirigenti, quadri e iscritti diventa perciò un’esigenza fondamentale. Occorre insistere su questo
aspetto della collaborazione perché è risaputo che la stampa è un mezzo
insostituibile di proselitismo delle nostre idee e delle nostre attività. E
oltre alla collaborazione, vi è l’esigenza della diffusione. A questo
proposito non possiamo dirci soddisfatti. Il numero degli abbonamenti
deve aumentare, una campagna per la diffusione di Conquiste del
lavoro è allo studio...” (10).
L’Organizzazione avverte l’esigenza di raggiungere, con la stampa
sindacale, la grande massa dei lavoratori. Questo obiettivo non è
ritenuto perseguibile attraverso la sola stampa confederale. E, forse per
la prima volta nella sua storia, il gruppo dirigente della Cisl ragiona
attorno all’idea di un quotidiano sindacale. Ma, per quanto questo possa
essere nelle aspirazioni e nelle prospettive di tutti, prende atto che il
momento non è ancora venuto per una iniziativa del genere. Non appare
infatti possibile, nel fornire informazioni ai lavoratori, entrare in
competizione con la grande stampa di informazione e con gli organi di
stampa dei partiti politici.
Da qui la scelta di sostenere le iniziative che le Unioni provinciali e i
sindacati di categoria decidono di assumere per quanto riguarda la
stampa.
Su sollecitazione della segreteria confederale l’Ufficio stampa della
Cisl, a supporto della scelta di potenziare la stampa periferica
dell’Organizzazione, offre il suo sostegno alle Unioni e ai sindacati di
categoria che pubblicano loro periodici. Ad essi viene inviato materiale
appositamente elaborato: articoli riguardanti fatti di portata nazionale,
corsivi polemici, commenti politico-sindacali su particolari
avvenimenti, “pezzi” di orientamento, documentazione dell’attività del
vari settori della Confederazione con i risultati di trattative, lotte,
rivendicazioni.
7. Tante testate, poi il cambio della guardia nella direzione
14
In occasione del terzo Congresso confederale del 19-22 marzo 1959 la
Cisl rende noti i dati relativi al censimento (il primo, probabilmente,
nella storia dell’Organizzazione) di tutti i periodici delle Federazioni e
delle Unioni. Si tratta di 36 testate provinciali o interprovinciali (23 a
cadenza quindicinale e 13 mensile) e 12 di Federazioni e sindacati, tutte
a cadenza mensile (11).
L’assistenza confederale a questi periodici si concretizza anche
attraverso l’invio di un ciclostilato, a cura del Cedos (Centro
documentazione sociale), un’iniziativa promossa dalla segreteria per
divulgare informazioni sindacali dentro e fuori la Cisl, contenente brevi
articoli, note, panoramiche sindacali di settore, informazioni, notiziari.
Si tratta di una vera e propria agenzia di stampa quotidiana che intende
favorire il lavoro dei redattori dei quotidiani incaricati di elaborare i
“pastoni sindacali”. La Confederazione fornisce inoltre sussidi per
l’avviamento di nuove pubblicazioni sia sotto forma di attrezzature
tecniche per la spedizione che di contributi mensili.
Nella seconda metà degli anni Cinquanta si moltiplicano anche le
iniziative per la creazione di una stampa sindacale aziendale. Secondo
stime della Confederazione nella sola provincia di Milano la Cisl conta
più giornali aziendali di quanti non ne abbia la Cgil in tutto il triangolo
industriale del Nord (12).
Nei mesi immediatamente successivi al Congresso del 1959 Conquiste
cambia direttore. Sul numero 12 del 15 giugno, una breve nota in basso
a sinistra della pagina 2 (intitolata “La nuova direzione di ‘Conquiste
del lavoro’”) avverte che: ”Con questo numero l’on. Bruno Storti
assume la direzione di ‘Conquiste del lavoro’ e il dott. Gianfranco Giro
la vice direzione responsabile. Mentre rivolgiamo un cordiale
ringraziamento all’amico Appio Claudio Rocchi, che per vari anni ha
diretto il periodico, esprimiamo un vivo augurio di buon lavoro alla
nuova direzione”.
8. Conquiste ritorna settimanale e si rinnova
Col numero 21 dell’8 novembre 1959 Conquiste del lavoro riprende la
cadenza settimanale. Formato e struttura grafica non cambiano. La
foliazione scende a 8 pagine, anche se alcuni fascicoli arrivano a 12. Il
prezzo di una copia (anche di quelle a 12 pagine) passa a 30 lire.
Abbonamento annuo e sostenitore restano invariati.
Il numero 17-18 dell’1 maggio 1960 (“numero speciale per il decennio
della Cisl”) è di formato leggermente ridotto (27x37 centimetri) rispetto
all’edizione normale. Il giornale, che rievoca le lotte sostenute e le
15
conquiste realizzate dalla Cisl nei suoi primi dieci anni di vita, è di 36
pagine a colori e costa 50 lire.
L’ultimo numero dell’anno (n. 51-52 del 18 dicembre 1960), in una
finestra in fondo alla prima pagina, nel porgere a lettori ed abbonati gli
auguri di buon Natale, avverte che “il prossimo numero di ‘Conquiste
del lavoro’ uscirà il 1° gennaio 1961 completamente rinnovato”.
È quanto si verifica puntualmente. Il n. 1 del 1961 esce con una nuova
veste grafica e nel formato (27x37) sperimentato col numero del 1°
maggio 1960. La foliazione raddoppia: 16 pagine contro le 8 precedenti.
Una copia costa 40 lire contro le 30 precedenti.
Un ulteriore cambiamento si verifica dopo poche settimane. Sul numero
5 del 29 gennaio Giuseppe Momoli prende il posto di Gianfranco Giro
come vice direttore responsabile.
Un’ultima, piccolissima novità connota il numero 18 del 30 aprile e
quelli successivi: dal colophon scompare la voce relativa
all’abbonamento sostenitore. Resta solo quella relativa all’abbonamento
annuo (1.000 lire).
In occasione del IV Congresso nazionale della Cisl, la segreteria
confederale dà conto dell’attività di Conquiste e delle modifiche che
sono state introdotte. Senza fornire cifre evidenzia l’eccezionale
incremento degli abbonamenti grazie anche all’abbinamento, nella
spedizione, con periodici provinciali o di categoria stampati come
supplementi all’organo confederale (13).
9. Toh chi si vede! Il comitato di redazione e gli inserti
Nell’analisi sin qui condotta per ricostruire l’evoluzione di alcuni
aspetti di carattere organizzativo di Conquiste, la voce “redazione” è
apparsa solo per indicarne le sede. Sede che fin dalla fondazione del
giornale è sempre stata ubicata (salvo quanto vedremo in seguito) in via
Po 21. Solo verso la fine degli anni Settanta, e fino alla trasformazione
in quadrisettimanale, Conquiste riporta sulle sue pagine i nominativi dei
componenti la redazione. Per il periodo precedente non è stato possibile
ricostruire l’evoluzione della struttura redazionale. Attraverso alcune
testimonianze abbiamo composto un elenco, certamente non completo,
delle persone che hanno lavorato al giornale come redattori (14).
Solo nel primo numero del 1962 (n. 1-2 del 14 gennaio) compare - nella
seconda pagina di copertina, in una finestra che contiene tra gli altri i
nominativi del direttore (Bruno Storti) e del vice direttore responsabile
(Giuseppe Momoli) - un elenco di quanti hanno collaborato nel 1961,
distinto in tre voci: comitato di redazione (Fabrizia Baduel-Glorioso,
Pietro Maria Merli-Brandini, Cesare Del Piano, Sergio De Marchis,
Nicola De Pamphilis, Angelo Fantoni, Carlo Savoini, Domenico
16
Valcavi, Gianni Scaiola), collaboratori (83 nominativi tra i quali
autorevolissimi dirigenti dell’Organizzazione) e corrispondenti (15
nominativi con l’indicazione delle sedi: Ragusa, Taranto, Perugia,
Firenze, Catania, Alessandria, Milano, Asti, Siracusa, Repubblica di
San Marino, Torino, Reggio Calabria, Milano, Pistoia, Napoli). Va
sottolineato, a proposito delle sedi di corrispondenza, che Asti e
Siracusa risultano coperte da un unico corrispondente (Renato Di
Marco), mentre Pistoia vanta - non è dato sapere se perché presenti
simultaneamente o in periodi diversi - due corrispondenti (Romano Noli
e Ruggero Tagliavini). Solo una persona compare contemporaneamente
nell’elenco dei collaboratori e in quello dei corrispondenti. Si tratta di
Giovanni Lazzeri.
In due numeri del 1962 (n. 26 dell’1 luglio e n. 41 del 14 ottobre) il
giornale presenta le quattro pagine centrali composte in modo da poter
essere staccate e piegate così da costituire un fascicolo di sedici pagine.
Il primo fascicolo contiene il testo della mozione conclusiva del IV
Congresso confederale della Cisl del 10-13 maggio; il secondo un
documento sulla congiuntura sindacale italiana dell’Esecutivo
confederale del 28-29 settembre. L’esperienza delle pagine centrali
staccabili e piegabili in fascicoli proseguirà anche negli anni successivi.
Va precisato a questo proposito che, a differenza di quanto vedremo per
i supplementi che prenderanno vita nel 1964, le pagine centrali sono
conteggiate nella numerazione delle pagine del giornale.
A partire dal n. 46 del 18 novembre 1962 Conquiste dedica l’intera
ultima pagina alla campagna abbonamenti per il 1963. Dal 1° gennaio –
si avverte – il giornale passerà a 24 pagine (otto in più rispetto alla
foliazione del 1962). Sono annunciati più servizi, più corrispondenze e
più rubriche. Non solo. A chi procura abbonamenti sarà riservato un
premio sicuro: da un rasoio elettrico per 30 abbonamenti fino ad una
Fiat 500 per 1.000 abbonamenti. Il premio, si precisa, verrà inviato
subito senza sorteggio. Sono ammessi anche versamenti rateali per chi
riscuote trattenute sindacali mensili. L’abbonamento annuo passerà a
1.500 lire.
La quarta pagina di copertina del n. 49 del 9 dicembre pubblica il
regolamento del concorso con l’elenco completo dei premi. Il numero
successivo (n. 50 del 16 dicembre) contiene nelle pagine centrali un
inserto pubblicitario che riporta, tra l'altro, la sequenza delle testate di
Conquiste dal 1948 a quella del nuovo anno 1963. In quindici anni la
testata è stata modificata otto volte. Sullo stesso numero compare il
nuovo costo dell’abbonamento annuo (1.500 lire). L’ultimo numero
dell’anno (n. 51-52 del 30 dicembre) riproduce in prima pagina la
sequenza storica delle testate.
17
10. La redazione milanese e la storia del sindacato
Il primo numero del 1963 (n. 1-3 del 20 gennaio) è caratterizzato da
alcune novità. Innanzitutto è un numero triplo. Composto di 48 pagine,
costa 50 lire (prezzo che conserverà anche per i due numeri successivi
di 24 pagine, mentre a partire dal n. 6 del 10 febbraio scenderà a 40 lire
per risalire di nuovo a 50 dal numero 23 del 9 giugno). In una nota a
pagina 2 a firma della redazione, intitolata “Il nuovo compito del
giornale”, si legge tra l’altro:”…Conquiste del lavoro muta
sostanzialmente, ancora una volta, il suo aspetto tipografico e adegua il
suo contenuto. Il discorso di Conquiste del lavoro è iniziato sedici anni
or sono. Il giornale ha assolto con onestà i compiti che gli erano propri,
primo tra i quali il mantenere i contatti dell’organizzazione sindacale
con i propri membri. Oggi però la diversa maturità del movimento
impone che questo legame non si limiti più ad essere di informazione
dei membri del sindacato, degli orientamenti della loro organizzazione,
su diversi argomenti. Il giornale è chiamato ad essere mezzo di contatto
a doppio senso, che funzioni cioè anche come propulsore di idee, di
orientamenti, che emergono dal basso. Ed è a questo compito nuovo che
Conquiste del lavoro si accosta con onestà e dignità”.
Sullo stesso numero riappare la voce “abbonamento sostenitore” (voce
che scomparirà solo dopo pochi numeri, precisamente a partire dal n. 10
del 10 marzo). Il costo di tale abbonamento è di lire 10.000.
La novità più importante è rappresentata dall’apparizione, nella gerenza,
della dizione “Redazione milanese Via Tadino, 21 Tel. 220.548”. Di
conseguenza l’espressione “Direzione e redazione” di via Po 21 si
trasforma in “Direzione e redazione romana” fino al n. 25 del 20-26
giugno 1965 quando viene cancellato l’aggettivo “romana” tornando
alla forma precedente.
Sarà necessario attendere cinque anni prima che alla redazione milanese
se ne aggiungano altre, a cominciare da quella di Firenze.
Le novità del 1964 si chiamano supplementi. Il n. 9-10 dell’8 marzo,
oltre alle consuete 24 pagine, contiene un inserto di 16 pagine, formato
18x27 centimetri, interamente dedicato al risparmio contrattuale. Anche
il numero 14-15 del 18 aprile è arricchito di altri due inserti (dedicati,
rispettivamente, alla situazione congiunturale ed allo Statuto dei
lavoratori), sempre formato 18x27, di 16 e 8 pagine. Conquiste del
lavoro definisce questi fascicoli, che sono collocati tra le pagine centrali
con una numerazione ed un formato autonomi, inserti e supplementi
nello stesso tempo, contribuendo a generare una sorta di confusione che
si trascinerà in tutti gli anni successivi.
Con il numero 17-18 del 18-25 aprile 1964, numero speciale di 40
pagine dedicato al Primo Maggio, prende il via la pubblicazione de “La
18
storia del sindacato in Italia”. Le otto pagine centrali del numero sono
piegabili in un fascicolo di sedici pagine che contiene appunto la prima
“puntata” della storia del sindacato.
L’ultima parte della storia verrà pubblicata nelle pagine centrali del n.
33-34 del 15-28 agosto 1965. Tutti gli inserti saranno raccolti dando
vita al volume “La storia del sindacato in Italia”, edizioni Conquiste del
lavoro, di 140 pagine complessive.
11. I programmi tv e la relazione di Romani
Oltre all’attività editoriale periodica, che si trasforma continuamente nel
corso degli anni con la cessazione di vecchie e la nascita di nuove
testate, la Cisl continua la produzione di opuscoli, manifesti, volantini e
di pubblicazioni non periodiche che assumono la dimensione di veri e
propri libri. Si pone pertanto il problema di dare vita ad un’adeguata
struttura editoriale, con le tecniche organizzative connesse.
L’Ufficio stampa e Conquiste sono considerati dalla Confederazione
come i principali servizi relativi alla diffusione e alla volgarizzazione
delle politiche della Cisl (15). Nella relazione della segreteria
confederale al V Congresso nazionale del 22-25 aprile 1965 non manca
il consueto resoconto sull’attività dell’organo confederale. Si dà quindi
conto delle trasformazioni subite da Conquiste a partire dal 1962; del
passaggio dalle 16 pagine alle 32 pagine del 1965; della pubblicazione,
come inserti, degli atti ufficiali della Cisl, di documenti di lavoro e
memorie sindacali, della storia del movimento sindacale italiano; dei
risultati positivi della campagna abbonamenti negli ultimi tre anni (16).
Non si rende noto il numero complessivo degli abbonati. Si fa però
riferimento ai 2.500 abbonamenti della provincia di Alessandria ed ai
500 della categoria dei salariati e braccianti agricoli (Fisba).
Il passaggio dalle 24 pagine del 1964 alle 32 del 1965 si traduce in un
aumento del costo dell’abbonamento annuale che sale, come risulta dal
n. 1-2 del 3-10 gennaio 1965, a 2.000 lire. Sempre a partire dallo stesso
numero Conquiste dedica quattro pagine ai programmi radio televisivi.
Programmi che talvolta non sono pubblicati come si verifica, ad
esempio, per quanto riguarda il numero 7-8 del 14-21 febbraio. Un
numero di 48 pagine uscito con ritardo a causa di un’agitazione dei
poligrafici e contenente il resoconto stenografico della relazione (del
capo dell’Ufficio studi Cisl, prof. Mario Romani) e degli interventi del
convegno del 13-14 gennaio sull’autonomia del sindacato. Le quattro
pagine si ridurranno progressivamente fino ad arrivare, negli ultimi
numeri del 1965 e per i due anni successivi, ad una sola (o a mezza
pagina o a un colonnino) dedicata esclusivamente ai programmi
19
televisivi. Anche questo piccolo spazio, tra alti e bassi, scomparirà
definitivamente con il numero 27 del 27 ottobre 1974.
Il numero 25 del 20-26 giugno 1965 contiene, oltre al ripristino della
dizione “direzione e redazione”di cui si è detto nel paragrafo
precedente, due altre piccole innovazioni nel tamburo. Sono indicati il
costo di una copia (che precedentemente era presente solo nella
copertina) - che rimane fissato in 50 lire - con la specifica “arretrata il
doppio”, e quello dell’abbonamento estero, fissato in lire 4.000.
12. Da Momoli a Borgomeo
La gestione Momoli segna una fase di grande stabilità per il giornale.
Lo stesso Momoli, in una nota intitolata “I venti anni di Conquiste” a
pagina 10 del primo numero (n. 1-2 dell’1-21 gennaio) del 1967
ricostruisce brevemente la storia del periodico sottolineando come
Conquiste intenda “celebrare questo traguardo dei suoi vent’anni con un
impegno concreto: quello di trasformarsi, nel corso del ’67, sino a
divenire non più e non solo il settimanale degli iscritti alla Cisl, ma il
settimanale di tutti i lavoratori italiani”.
I piccoli aggiustamenti che caratterizzano la vita di tutti i giornali di
tutte le epoche, determinano un’imprecisione che dura un mese, cioè
l’arco di produzione di quattro numeri di Conquiste. A partire dal
numero 8 del 28 febbraio-4 marzo 1967 (quando il tamburo subisce un
ritocco grafico) e fino al numero 12 del 28 marzo-1 aprile, mentre in
copertina il costo della copia continua a riportare la dicitura L. 50, nel
tamburo tale cifra sale a 80 lire. Col numero 13 del 2-8 aprile la frattura
viene ricomposta: il costo di una copia, sia in copertina che nel
tamburo, resta immutato a 50 lire.
Verso la fine dell’anno si conclude l’esperienza di Momoli. Dal numero
42 del 29 ottobre-4 novembre Luca Borgomeo subentra in qualità di
vice direttore responsabile. A pagina 7 dello stesso numero, in un
riquadro senza titolo siglato B. S. (Bruno Storti), si informa che
Giuseppe Momoli, dopo sette anni, lascia la responsabilità di Conquiste
per assumere la direzione di una nuova iniziativa editoriale di grande
impegno. Dopo i consueti ringraziamenti, la nota conclude così:”A
succedergli è stato chiamato Luca Borgomeo, finora assistente presso il
Centro Studi Cisl di Firenze. Ad entrambi formuliamo i migliori auguri
di proficuo lavoro”.
Intanto già dal numero precedente (40-41 del 15-28 ottobre 1967) si fa
strada una piccola grande innovazione: a pagina 2, accanto alla gerenza,
appare un breve sommario del giornale. Da allora il sommario diventa
un elemento fisso di Conquiste.
20
Il 1968, oltre ad un aumento del costo di una copia, che passa a 60 lire,
porta con sé il moltiplicarsi delle redazioni periferiche. A partire dal n.
1-2 dell’1-14 gennaio nel colophon compare la voce “Redazione
fiorentina: via Ricasoli 28 - 50122 Firenze – Tel. 294453”. Col numero
29 del 15-21 luglio si aggiunge la “Redazione ligure: via Ponte Calvi 3
– 16126 Genova – Tel. 590541”. Ed infine, a partire dal n. 6-7 del 23
febbraio 1969 si fa strada la “Redazione Emilia-Romagna – via
Castiglione 25 – 40124 Bologna – Tel. – 226140”.
Tutte queste redazioni, assieme a quella milanese, a partire dal numero
12-13 del 29 marzo 1970 saranno denominate, sempre nel colophon,
uffici di corrispondenza: di Milano, Genova, Bologna, Firenze.
13. La redazione volante
In occasione del VI Congresso confederale del 17-20 luglio 1969,
riferendo sull’attività dell’Organizzazione nel quadriennio 1965-1969,
la segreteria confederale dedica il consueto spazio al settimanale della
Cisl. Lo fa, però, mettendo l’accento sugli interventi realizzati
soprattutto negli ultimi due anni e senza fornire dati precisi per quanto
riguarda l’incremento degli abbonamanti.
Dall’ottobre del 1967 Conquiste del lavoro fa cessare tutte le rubriche e
gli argomenti non direttamente collegati agli interessi dei lavoratori in
quanto tali. Dal 1965 al 1969 la diffusione del giornale raddoppia. Gli
abbonamenti (”regolarmente pagati”, si sottolinea) sono in continuo
aumento. Il gettito derivante dalle vendite presso le Unioni e presso
alcune edicole è considerato soddisfacente.
Si avviano e si consolidano quelle che vengono definite edizioni
provinciali e regionali. Si tratta in sostanza di due o quattro pagine,
dedicate ad avvenimenti locali, inserite nelle copie di Conquiste
distribuite in determinate aree territoriali. La maggiore diffusione del
giornale, favorita anche da varie iniziative pubblicitarie (redazione
volante, manifesti, locandine, concorsi a premio e così via), contribuisce
a far aumentare le inserzioni pubblicitarie.
La redazione volante, nata nell’aprile 1969, su segnalazioni delle
strutture sindacali segue dal vivo scioperi, manifestazioni, vertenze,
congressi, convegni, elezioni di commissioni interne, sostenendo ed
affiancando l’azione sindacale. Durante l’azione sindacale un redattore
del settimanale avvicina i lavoratori per intervistarli e per essere in
condizioni di fare sul posto un’edizione speciale di Conquiste a
ciclostile dedicata all’iniziativa in atto. La redazione volante è
costituita, oltre che da uno o più redattori, da un furgone appositamente
allestito con le testate del giornale ingrandite e riportate sulle fiancate,
un palco smontabile per comizi, un impianto di amplificazione collegato
21
a giradischi e registratore, macchine fotografiche, macchine da scrivere,
ciclostile, cinepresa. Dal dicembre 1968 la copertina del giornale viene
stampata a quattro colori. Il successo di Conquiste, ad avviso della
segreteria confederale, consiste nel tentativo, in parte riuscito, di legare
sempre più intimamente impegno sindacale ed attività giornalistica (17).
Il 1970 segna un aumento (da 60 a 70 lire) del costo di una copia del
giornale. L’abbonamento annuale passa da 2.000 a 4.000 lire (estero
8.000).
14. La stagione unitaria e il supplementone di 244 pagine
Il numero 18-19 del 10 maggio 1970, per ricordare in modo originale i
20 anni della Cisl, inserisce nelle pagine centrali, in carta patinata, la
riproduzione di un quadro del pittore Domenico Cantatore che esprime
il significato del lavoro e dell’azione sindacale per il riscatto di tutti i
lavoratori. Lo stesso numero contiene un inserto dedicato all’unità
sindacale. Altri inserti, nello stesso anno, saranno dedicati ad iniziative
e/o riunioni unitarie.
Sul n. 41 dell’11 ottobre 1970 è inserito un manifesto-paginone sulle
riforme della casa e della sanità. Nella parte bassa della pagina a destra
è riportata la scritta: ”Autorizzazione per l’affissione murale n. 5149 del
27 marzo 1956”.
Nel 1971 Conquiste, oltre ad aumentare il costo di una copia (che passa
a 100 lire), cambia veste grafica, con una nuova testata ed un formato
più piccolo (25x32 centimetri). Le pagine di quelli che vengono definiti
inserti (che sono di dimensioni 17x26 centimetri), a differenza di quanto
si era verificato alcune volte nel passato, non fanno più parte come
numerazione delle pagine della rivista. Gli inserti diventano, a tutti gli
effetti, veri e propri supplementi.
Con il n. 17 del 25 aprile, dedicato al Primo Maggio, prende il via la
serie (che si concluderà nel 1983) dell’unione delle tre testate sindacali
(oltre a Conquiste del lavoro, Rassegna sindacale per la Cgil e Il lavoro
italiano per la Uil), cioè dei numeri cosiddetti unitari. Il giornale, di
formato normale (25x32), porta in copertina il prezzo di 200 lire. Pure il
n. 24 del 6 giugno è un numero unitario delle stesse dimensioni,
dedicato alla Conferenza nazionale Cgil Cisl Uil per lo sviluppo del
Mezzogiorno e la piena occupazione del 28-29 maggio ed alla
manifestazione del 30 maggio.
Anche il numero unitario (che per Conquiste porta la numerazione n. 14
del 30 aprile 1972) del 1972 assume il formato del Conquiste ordinario.
I giornali di Cgil e Uil, che hanno dimensioni diverse, prendono il
formato di Conquiste così come (a partire dal 1975 e con la sola
eccezione del 1978) il giornale della Cisl dovrà adeguarsi al formato di
22
Rassegna sindacale. Il numero unitario del 1972 contiene, nelle pagine
centrali, un manifesto Cgil, Cisl, Uil “Appello ai lavoratori per le
elezioni politiche” con il calce la data 6 aprile 1972.
Il numero 24 del 6 agosto ha dentro un inserto unitario interamente
dedicato alla Federazione Cgil Cisl Uil.
Al numero 30 del 22 ottobre è allegato un supplemento di ben 244
pagine (formato 27x26) contenente i documenti e il testo stenografico
dei lavori del Consiglio generale della Cisl che si svolse a Spoleto dal
10 al 14 ottobre 1972.
Particolare rilievo assumono, sul numero 24-25 del 17 giugno 1973, alla
vigilia del VII Congresso confederale, le otto pagine centrali in carta
patinata e a colori, contenenti i dati sugli iscritti alla Cisl nel 1972. Per
la prima volta nella sua storia la Cisl “apre i suoi libri segreti” offrendo
la reale misura della propria forza organizzativa.
15. Ausi, Seusi e Conquiste quotidiano
Nei primi anni Settanta nasce e si sviluppa, accanto a quella
confederale, l’attività di informazione e di stampa svolta in comune con
Cgil e Uil. L’agenzia di stampa Cedos viene sostituita dall’Ausi
(Agenzia unitaria sindacale) il cui primo numero esce in data 8
novembre 1971. Ne sarà direttore responsabile, per poco meno di sei
anni (fino al numero 217 del 27 ottobre 1977) Luca Borgomeo il quale,
tra il 1969 e il 1977, cumulerà la carica di vice direttore responsabile di
Conquiste con quella di capo Ufficio stampa della Cisl confederale.
Diventa unitario anche il servizio di segreteria telefonica che trasmette,
24 ore su 24, le notizie sindacali registrate su nastro.
In occasione del VII Congresso nazionale del 18-21 giugno1973, nel
consueto rendiconto sulle politiche e attività svolte nel quadriennio
precedente, la segreteria confederale offre un quadro dell’azione svolta
dal giornale. L’accento viene messo sulla pubblicazione, in inserti
staccati dal corpo del giornale, di documentazione e resoconti completi
delle riunioni degli organi Cisl ed unitari nonché sui “giornali murali” e
sui manifesti di tipo tradizionale inseriti nel giornale. Si precisa poi che,
abbandonata la formula delle pagine regionali, gli sforzi sono stati
rivolti al potenziamento della diffusione, anche nelle principali edicole
delle città; che escono inserti curati in comune con le riviste di Cgil e
Uil ed edizioni unitarie in occasione della festa del Primo Maggio e
della Conferenza nazionale del Mezzogiorno; che numerose iniziative
editoriali e pubblicitarie sono state assunte dall’Ufficio stampa e da
Conquiste con i corrispondenti servizi di Cgil e Uil. Questa attività
viene promossa prima dalla Stasind e, poi, dalla Seusi (Società editrice
unitaria sindacale) (18).
23
Sempre in occasione del VII Congresso confederale si avvia
l’esperimento di Conquiste del lavoro quotidiano dei lavoratori.
Formato tabloid (29x42 centimetri , il quotidiano - si legge
nell’editoriale del primo numero che porta la data del 19 giugno - oltre
che un’esigenza di razionalizzare, nel senso di renderla più tempestiva e
puntuale, l’informazione dei fatti sindacali, risponde ad una necessità,
chiaramente avvertita dalla grande maggioranza dei lavoratori e dalla
quasi totalità degli iscritti alla Cisl, di poter disporre di una fonte di
informazione non inquinata, che non manipoli la reale sostanza dei
problemi sindacali e più in generale di quelli economici e politici del
nostro Paese.
Secondo l’editorialista “...Al giudizio della Cisl, riunita a Congresso, è
legato lo sviluppo di questo esperimento, di questo sforzo compiuto per
rendere l’attività della stampa Cisl proporzionale alla grande forza
dell’organizzazione, nelle fabbriche, nei campi, negli uffici, nel Paese.
Il nostro sforzo, perciò, non è velleitario, perché sostenuto da una
grande fiducia nella capacità della Cisl di dotarsi di un formidabile
strumento per rendere più efficace la sua azione, e più incisiva la sua
presenza nella società italiana”.
Del quotidiano escono (con il formato tabloid, mentre tutti gli altri
numeri precedenti e successivi all’esperimento del quotidiano sono
editati con le consuete dimensioni) quattro numeri, in data 19, 20, 21 e
30 giugno. Oltre ad otto pagine di attualità contengono da un minimo di
16 ad un massimo di 40 pagine (numerate in numeri romani) che
riportano tutto il dibattito congressuale, dalla relazione di Storti fino
all’esito delle votazioni per il Consiglio generale.
16. Nasce Finlavoro e Conquiste si sposta e si riduce
Il numero 15 del 19 maggio 1974 presenta, nella gerenza, due novità:
compare la voce “Edizione: Finlavoro Spa – Roma – Via M. D’Azeglio
52” e la redazione e direzione risultano ubicate non più a via Po 21,
bensì al numero civico 23 (19).
La prima voce scompare nei numeri successivi.
A partire dal numero 26 del 13 ottobre 1974 il costo di una copia
aumenta del 50%: passa da 100 a 150 lire.
Il numero 28 del 14 novembre 1974 è caratterizzato da qualche piccola
innovazione grafica, soprattutto nella copertina. Nello stesso numero
anche la gerenza mostra qualcosa di nuovo. Ricompare Finlavoro con la
dizione:” Editrice Finlavoro: 00198 Roma – Via Po, 23 – Tel……” e ai
quattro uffici di corrispondenza (Milano, Genova, Bologna e Firenze) se
ne aggiunge un quinto:” 80133 Napoli – Via Medina, 5 – Tel. 325622”.
24
Col numero successivo (n. 29 del 28 novembre 1974) l’abbonamento
annuale aumenta del 100%: passa da 4.000 a 8.000 lire (estero 16.000).
Il 1975 segna quasi un record per quanto riguarda i numeri unitari. Sono
ben cinque (numeri 5, 8, 10, 14 e 31-32) se si esclude un supplemento al
n. 2 del 6 febbraio 1975 che ha tutte le caratteristiche, grafiche e di
contenuto dei numeri citati. Il formato di questi numeri è quello del
giornale della Cgil Rassegna sindacale. Ma anche Conquiste, col
numero 7 del 21 marzo, cambia veste grafica e formato (23x31
centimetri). Anche il costo di una copia varia. Passa a 200 lire (e salirà
ancora, a partire dal numero 23 del 18 ottobre a 250 lire). Spariscono
tutte le rubriche.
Il numero 11 del 9 maggio dedica 20 pagine piene, su un totale
complessivo di 64, ad inserzioni pubblicitarie. Anche il numero 34-35
del 31 dicembre contiene 20 pagine, su 56 complessive, piene di
inserzioni pubblicitarie. 16 pagine piene (su 48 complessive)
caratterizzeranno il numero 48-49 del 5 maggio 1976 contro le 13
(sempre su 48) del numero 69-70 dello stesso anno. Un così alto
numero di pagine contenenti inserzioni pubblicitarie negli anni
successivi caratterizzerà soltanto i numeri unitari.
Il numero 26-28 del 27 novembre 1975, di 84 pagine, costa 500 lire e
contiene il testo della relazione del segretario confederale Manlio
Spandonaro alla terza Assemblea generale dei quadri di Napoli del 2629 novembre 1975. Si tratta di uno dei documenti più completi di
analisi organizzativa della Cisl (20).
17. L’Assemblea dei quadri di Napoli
Nella relazioni di Spandonaro sono presenti alcuni riferimenti al
settimanale della Cisl di cui si chiede il rafforzamento politico ed
organizzativo. Il segretario confederale afferma che “l’obiettivo
principale è quello di fare un giornale che stia dietro i fatti, che fornisca
ai lavoratori ed ai quadri dirigenti gli strumenti di orientamento politico
con la maggiore tempestività possibile, che riporti con completezza la
proposta politica – o come si dice la linea dell’organizzazione – in
maniera esauriente e soprattutto in modo ‘autonomo’, cioè secondo
l’ottica che è propria della Cisl. Soprattutto negli ultimi tempi
‘Conquiste del lavoro’ ha cercato di dare spazio in misura sempre più
ampia al resoconto delle iniziative di lotta e delle attività che si
svolgono alla base, della presenza e della partecipazione al dibattito
delle strutture di fabbrica e di zona; ha seguito con attenzione le
vertenze aziendali e di categoria, ha cercato di riportare le linee
politiche assunte dall’organizzazione nel suo complesso. È una linea
che va consolidata e approfondita affinché ‘Conquiste del lavoro’
25
divenga sempre più strumento efficace di orientamento, superando i
limiti di carattere tecnico e le difficoltà che ancora possono esistere
nell’interpretare la linea politica dell’organizzazione. Si tratta
comunque di un lavoro politico e di uno sforzo organizzativo che il
giornale sta gradualmente compiendo”. Spandonaro conferma
l’interesse della Cisl alla realizzazione di un settimanale unitario e
precisa che le difficoltà esistenti sul piano unitario non possono
arrestare le iniziative della Cisl. “Siamo consapevoli - conclude - che i
nostri strumenti sono in larga misura insufficienti ed è per questo che da
anni abbiamo prospettato l’esigenza di disporre di un mezzo di
diffusione più puntuale ed efficace. Questo non poteva che essere il
quotidiano sindacale”.
La Commissione che approfondisce questi temi sottolinea la necessità
di potenziare il settimanale confederale per renderlo ancor più
strumento aperto al contributo di tutte le strutture della Cisl. Conquiste
del lavoro, secondo la commissione, dovrebbe inoltre assicurare,
attraverso inserti, schede ed opuscoli, la documentazione dell’attività
degli organi (21).
18. Da Storti a Macario a Carniti
Il 1976 si apre con una particolarità: la numerazione di Conquiste
continua quella dell’anno precedente. Il primo numero dell’anno porta
quindi il n. 36 del 15 gennaio 1976. Questo meccanismo proseguirà fino
al n. 87-88 del 13 luglio 1977 quando Conquiste sospenderà, per un
breve periodo, l’uscita. La pubblicazione riprenderà, con un nuovo
formato (28x39 centimetri) e una nuova veste grafica, col numero zero
del 3 ottobre 1977. Il nuovo formato (millimetro più millimetro meno)
accompagnerà Conquiste settimanale fino all’aprile 1986, quando si
trasformerà in un quadrisettimanale.
Dal numero 72 del 20 gennaio 1977 Luigi Macario subentra, come
direttore, a Bruno Storti che è stato nominato presidente del Consiglio
nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).
A partire dallo stesso numero scompare la voce relativa agli uffici di
corrispondenza mentre appare l’indicazione del giorno di chiusura in
tipografia del giornale.
Il numero 76 del 25 febbraio contiene, da pagina 9 a pagina 24, uno
speciale unitario dedicato al sindacato lavoratori polizia.
Il numero 78 del 14 marzo dedica le sue 64 pagine alle tesi dell’VIII
Congresso della Cisl. La tiratura del numero è di oltre 200.000 copie.
Sempre con l’occhio al Congresso, sul numero 79 del 31 marzo è
riportato il testo dello Statuto Cisl e la relazione del segretario
organizzativo, approvata dal Consiglio generale della Cisl nella sessione
26
del 12-14 gennaio 1977, contenente le proposte di modifica da
sottoporre al dibattito congressuale. L’articolo 20 dello Statuto
approvato dal VII Congresso confederale del 1973 prevedeva che il
Comitato esecutivo “nomina il Direttore del periodico ufficiale della
Confederazione Conquiste del lavoro” (22).
Il numero 83 del 25 aprile 1977, un numero unitario in occasione del
Primo Maggio, contiene 20 pagine intere di pubblicità più altre
inserzioni che occupano parzialmente altre pagine.
Il numero 87-88 del 13 luglio è interamente dedicato al Congresso
confederale ed è firmato solo dal direttore Luigi Macario. Di Luca
Borgomeo si trova traccia a pagina 48 dove è riportata la sintesi del suo
intervento in qualità di segretario generale dell’Unione di Roma.
Con il numero zero del 3 ottobre prende il via una nuova serie di
Conquiste: nuova veste grafica e nuovo formato (più grande), come si è
detto sopra, solo bianco e nero, foliazione ridotta a 12 pagine e,
soprattutto, nuovi direttore e vice direttore responsabile: Pierre Carniti e
Roberto Magni. Sparisce, per poi riprendere dal numero 2 del 24 ottobre
con l’aggiunta dell’ora, l’indicazione del giorno di chiusura del giornale
in tipografia.
19. La dichiarazione di intenti
In un editoriale non firmato a pagina 3 (titolo “Dalla critica un impegno
di diffusione”, occhiello “La nuova serie di Conquiste nella politica
editoriale della Cisl”) si legge:” La proposta che questo numero 0 di
‘Conquiste del lavoro’ vuole fare non si limita alle 12 pagine. Queste
vengono appresso alla vecchia testata, da trent’anni sulla breccia, e
stanno a dimostrare solo due cose: la prima è la decisione della
segreteria confederale di far vivere uno strumento settimanale che,
riducendo un pochino le spese e lo spazio, riesca a garantire continuità e
puntualità. La seconda, che speriamo non si manifesti solo in questa
enunciazione, è l’identificazione sempre più precisa fra informazione e
formazione…La scelta che perciò stiamo cercando di proporre è quella
di un settimanale che orienti le strutture orizzontali e verticali sulle
grandi linee maturate nel confronto e nella dialettica quotidiana della
nostra organizzazione”. “Di questo confronto e di questa dialettica –
continua l’editoriale – dell’autonomia dagli schieramenti partitici, del
pluralismo, dell’aspirazione cosciente e profonda all’unità sindacale
Conquiste non può essere solo la fotografia. Lo sforzo dovrà essere
quello di interpretare settimanalmente questa realtà, di recepirla e di
comunicarla, tenendo presenti le necessità politiche ed organizzative
della Confederazione”. Da qui la sottolineature che “questo giornale
non potrà essere ‘obiettivo’, perché è interamente impegnato nel
27
sindacato e definitivamente compromesso con la classe lavoratrice che
l’organizzazione rappresenta”. L’obiettivo più immediato del giornale è
quello di “raccorciare lo spazio fra la Confederazione e le strutture di
categoria e territoriali che vi aderiscono; di essere interprete attento e
sensibile alle sue scelte politiche in campo sindacale ed economico”. Da
qui l’appello alle strutture e ai singoli militanti perché si impegnino a
realizzare “una rete di motivato impegno nella diffusione, nella
promozione e negli abbonamenti del settimanale”. Tutto questo
verificando se il settimanale risponde agli obiettivi che si è posto. Una
verifica da vivere “come organizzazione, criticando sì, ma
diffondendo”. Ma il giornale è solo una parte del lavoro di informazione
e formazione che la Cisl intende realizzare; e da questo lavoro deve
nascere una politica editoriale di cui Conquiste, per le proprie tradizioni
e la propria periodicità, ne è in qualche modo l’espressione più
rappresentativa e quindi il momento più immediato di verifica.
20. Fanno capolino Edizioni Lavoro e Dibattiti & Letture
A partire dal numero 1 del 17 ottobre 1977 la direzione e la redazione
risultano ubicate in via Po 21 (in realtà, come è stato sottolineato nella
nota 19, la redazione, fino alla prima metà degli anni Ottanta è rimasta
nella sede di via Po 23). Scompare la voce Finlavoro (che riapparirà,
come vedremo, nel 1982 per poi riscomparire) come editrice (mentre
rimane come intestataria del conto corrente postale su cui versare le
cifre relative agli abbonamenti) e appare quella di Edizioni Lavoro (23).
In una circolare dell’ufficio organizzativo della Cisl (prot. n. 02980 del
28 ottobre 1977, conservata nel cassetto 322, fascicolo 2 dell’Archivio
storico nazionale della Cisl) il segretario confederale Idolo Marcone
invita tutte le strutture – dai Consigli generali alle segreterie, ai quadri
intermedi, ai Consigli di fabbrica – ad abbonarsi al settimanale,
precisando che il prezzo dell’abbonamento annuo per le strutture della
Cisl è rimasto invariato ed è di lire 6.000 (contro le 8.000
dell’abbonamento ordinario) da versare, come visto sopra, sul conto
corrente postale intestato a Finlavoro Spa.
Il primo numero unitario della nuova serie di Conquiste del lavoro è il
n. 9 del 12 dicembre 1977: 60 pagine di formato ridotto (modello
Rassegna sindacale), dedicato interamente al tema dell’occupazione
giovanile, più di 17 pagine piene di pubblicità.
Con la nuova serie di Conquiste prende il via la pubblicazione di
supplementi (che hanno una propria numerazione) che riportano testi di
relazioni e documenti degli organismi della Cisl e della Federazione
unitaria, nonché di altri momenti di vita dell’organizzazione. Si tratta di
materiali di grande importanza che completano il quadro offerto dalle
28
pubblicazioni, contenenti in genere i documenti ufficiali della Cisl,
editate in occasione dei Congressi confederali (24).
Come è stato sottolineato in un precedente paragrafo, il numero unitario
del Primo Maggio 1978 (n. 18 dell’1 maggio)) assume il formato e
l’impostazione grafica di Conquiste. A questo numero è allegato un
supplemento (32 pagine con inserzioni pubblicitarie che coprono circa il
50% dell’intera foliazione) che per dimensioni e veste grafica si
richiama al giornale della Cgil, Rassegna sindacale.
Con il numero 27 del 3 luglio 1978 prende il via il numero zero di
Dibattiti &Letture, inserto (definito supplemento) culturale curato dal
Centro Studi Cisl di Firenze. Si tratta di quattro pagine poste al centro
del giornale. È in genere impostato su un articolo di fondo, recensioni e
schede di libri e riviste, commenti e resoconti di iniziative, conferenze e
convegni. In quarta pagina indica i nominativi di quanti hanno
collaborato alla realizzazione del supplemento. Uscirà con cadenza
mensile fino a Conquiste numero 13 del 31 marzo 1986, cioè fino alla
fine dell’esperienza del settimanale.
21. La campagna abbonamenti 1979
A partire dal numero 34 del 18 settembre 1978 in prima pagina, accanto
all’anno di edizione e al numero del giornale, appare la dizione “00198
Roma – via Po, 23”. Nel blocchetto della gerenza, in ultima pagina,
l’indirizzo di direzione e redazione resta indicato in via Po 21.
Negli ultimi mesi dell’anno si sviluppa una forte campagna per gli
abbonamenti. Un editoriale in prima pagina del numero 42 del 13
novembre invita ad uno sforzo per rafforzare il settimanale. L’obiettivo
è ”quello di superare i 30 mila abbonati nel prossimo anno. Ciò
significa rinnovare tutti i 20 mila abbonamenti del 1978 e raccoglierne
10 mila nuovi”. L’editoriale offre una serie di informazioni che, a
distanza di tanto tempo, risultano di grande utilità per ricostruire le
vicende organizzative di Conquiste. Si scopre così che “Conquiste
arriva tutti i venerdì ai giornalisti romani e talvolta riesce a fornire
informazioni e orientamenti utili che vengono ripresi dalla stampa
quotidiana. Purtroppo invece non arriva con altrettanta puntualità in
tutte le sedi: la spedizione in abbonamento postale, infatti, non
funziona: le poste non sono organizzate sufficientemente. Occorrerebbe
adeguarsi alla scarsa efficienza di questo servizio, organizzando le
spedizioni in modo diverso e conseguentemente più costoso. Nello
stesso tempo bisognerebbe rafforzare redazione e servizi
amministrativi. Occorrerebbe infine migliorare il legame con gli organi
di informazione territoriali e di categoria e con i settimanali della Cgil e
della Uil. A questo scopo si stanno studiando iniziative editoriali che
29
potranno essere discusse con i dirigenti e i quadri che, nelle diverse
strutture, si occupano di stampa e di informazione. Una riunione a
questo scopo è stata infatti convocata dall’Ufficio organizzativo
confederale e da Conquiste…Fra le questioni da discutere vi è anche il
progetto di portare l’abbonamento annuo da 8 mila lire a 10 mila lire e,
per le strutture, da 6 a 8 mila (per 48 numeri il prezzo unitario
resterebbe a 250 lire)”.
Il 13 dicembre si svolge al Centro studi di Firenze la riunione convocata
(in un primo tempo per il 5 dicembre a Roma) dal segretario
confederale Idolo Marcone. Nella circolare del 14 novembre 1978
(protocollo n. 02184, conservata nell’Archivio storico della Cisl,
cassetto 323, fascicolo 6) indirizzata ai segretari responsabili del settore
stampa di Usr e Usp ed agli addetti stampa delle stesse strutture, il
segretario organizzativo della Cisl precisa che l’incontro “segnerà la
prima tappa di una attività che si propone nel tempo di giungere a
verifiche periodiche in questo settore” e preannuncia “un ulteriore
analogo incontro delle strutture categoriali dell’organizzazione; e infine
una terza riunione di verifica complessiva su questo primo periodo della
nuova formula di Conquiste del lavoro”.
22. Chi conosce Conquiste?
Uno degli effetti più immediati di questa serie di incontri si riscontra sul
numero 6 del 5 febbraio 1979. Dalla gerenza in ultima pagina risulta
che l’abbonamento annuale è passato a 10.000 lire (estero 20.000).
Sul numero 43 del 20 novembre 1978 un articolo in ultima pagina
(intitolato “Chi conosce Conquiste?”) rende noti i risultati di
un’inchiesta fatta al camposcuola Cisl di Rabbi con l’intento di
verificare: la diffusione del giornale fra i quadri di base; come questi
quadri utilizzano il giornale; quali sono le aspettative rispetto al
giornale. Delle 428 persone che hanno risposto restituendo la scheda
che era stata distribuita solo 85 (20%) sono abbonate. Il 19% degli altri
343 quadri cerca di reperire il giornale presso le sedi zonali o categoriali
della Cisl. Il 52,5% non conosce Conquiste o addirittura non ne sospetta
l’esistenza.
All’ultimo numero dell’anno (n. 47-48 del 18-25 dicembre 1978) viene
allegato un supplemento unitario (con inserzioni pubblicitarie che
occupano circa il 40% dell’intero fascicolo) dedicato alla Conferenza
nazionale dei trasporti. Si tratta, come informa l’articolo di apertura del
numero, del “primo di quattro supplementi che saranno curati nel corso
dell’anno dalle testate sindacali della Federazione Cgil Cisl Uil. Un
impegno dunque che tenta di andare oltre i numeri tradizionali di fine
anno e del Primo Maggio, per puntare – in forma ancora sperimentale –
30
ad incrementare l’informazione unitaria su alcuni temi di rilievo, con
maggiore continuità, con l’apporto delle strutture del movimento
sindacale”. Questa l’intenzione. In realtà il 1979 vedrà uscire solo due
numeri unitari: quello del Primo Maggio ed uno, a fine anno, di 16
pagine dedicato alla cooperazione.
Dal numero 13 del 26 marzo 1979 Roberto Magni viene sostituito,
come vicedirettore responsabile, da Maurizio Polverari (25).
In due editoriali a pagina tre il vicedirettore entrante e quello uscente
fanno un bilancio della prima fase (dare una periodicità reale al
settimanale, riportare il bilancio entro limiti ragionevoli, far diventare
Conquiste uno strumento confederale di orientamento per i quadri
intermedi e i dirigenti di Unione e di categoria) e alcune ipotesi di
lavoro per il futuro. “Per molti aspetti - scrive Polverari nella parte
finale del suo articolo intitolato ‘L’ascolto impegnativo’ – questo mi
pare un periodo straordinariamente favorevole, almeno nella nostra
organizzazione, alla ricerca, alla rimessa in discussione di ‘idee chiare e
distinte’, di antiche certezze come delle labili emozioni politiche indotte
da centri di previsione di cultura che non ci appartengono. Questo è un
tempo favorevole all’”ascolto”, a un atteggiamento che considero non
passivo ma positivo, arricchente, impegnativo, umile; fatto cioè di
obbedienza creativa alla forza della verità e alle esigenze dei lavoratori.
È in questa chiave che, con l’intera redazione, ci pare di poter leggere il
compito tipico dell’informazione sindacale e, quindi, di questo giornale
e della sua battaglia politica”.
23. L’impronta di Maurizio Polverari
Sul numero 14 del 2 aprile 1979, per la prima volta nella sua storia, la
redazione di Conquiste del lavoro ha un volto. In ultima pagina, nel
blocchetto della gerenza, dopo il nome del direttore (Pierre Carniti) e
del vicedirettore responsabile (Maurizio Polverari) appare la
composizione della redazione (definita Comitato di redazione). Ne
fanno parte: Carla (il cui vero nome è Giacomina) Cassina, Alberto
Cuevas e Maria Irace. Viene indicato anche il nome della segretaria di
redazione: Ettorina Colombo.
Nei mesi successivi (n. 26 del 25 giugno) si aggiunge alla redazione
Francesco Casula e appare (n. 29 del 16 luglio) la voce “Grafica: Fausta
Orecchio”.
Dalla prima metà del 1979 prendono il via una serie di supplementi
mensili regionali che vengono distribuiti agli abbonati delle rispettive
regioni con Conquiste del lavoro. I supplementi (di quattro pagine
ciascuno) sono lavorati dalla redazione centrale su articoli provenienti
dalle Unioni sindacali regionali. I supplementi riguardano (tra parentesi
31
il mese di uscita del numero zero) Veneto (marzo), Emilia Romagna
(aprile), Piemonte (maggio), Sicilia (luglio) e Toscana (ottobre). Ad essi
si aggiungerà, nel gennaio 1980, quello della Puglia.
Allo scopo di superare gli schematismi che a livello di immagine,
attraverso i mass media, producono sensazioni ed impressioni
profondamente negative, e per migliorare l’organizzazione
dell’informazione interna, la Confederazione riunisce ripetutamente a
Roma i responsabili della stampa e dell’informazione di tutte le
strutture dell’organizzazione (26). Nella riunione del 28 giugno,
promossa dal settore organizzativo, a cui prendono parte Usr, Ust e
Federazioni nazionali di categoria, sono posti all’ordine del giorno i
seguenti temi: attività degli organi di informazione delle strutture della
Cisl; proposte per il loro migliore utilizzo; sistemi di informazione
interna; rapporti delle strutture con gli organi di informazione locali e
nazionali; strumenti di contatto e informazione sulle linee e le scelte
della Cisl ai vari livelli (uffici stampa, informazioni periodiche,
problema della "professionalità" di chi lavora in questo settore).
L’attività a sostegno di Conquiste sembra dare buoni frutti.
In un grafico pubblicato su un volume predisposto per il Congresso
confederale del 1981 sono presentati dei dati relativi all’andamento
degli abbonamenti a Conquiste. Da 9.889 nel 1977 sono passati a
16.003 nel 1978, 21.819 nel 1979, 24.603 nel 1980 e 27.051 nel 1981.
Ad un passo, cioè, sia pure con qualche anno di ritardo, dall’auspicata
quota 30 mila (27).
24. Abbonamenti in crescita, ma…
Ed a quota 30 mila, obiettivo ambizioso ma realistico, tra la fine del
1980 e la prima metà del 1981, contava di arrivare Conquiste lanciando
la campagna abbonamenti per il 1980.
Sul numero 45 del 3 dicembre 1979, in un articolo intitolato “Il tuo
abbonamento per l’80” sono presentati alcuni dati sull’andamento del
giornale che corrispondono a quelli visti prima: 16.007 abbonati a
gennaio 1979, 21.819 alla fine dello stesso anno; tiratura che,
soprattutto nelle ultime settimane, ha superato le 35 mila copie.
Nell’articolo si dà conto delle modifiche cui è stato sottoposto il
giornale: delle nuove rubriche; dei supplementi di documentazione il
cui numero è aumentato (e che comprendono non solo relazioni e
documenti degli organi della Cisl o unitari ma anche sintesi originali
come il supplemento sui dieci anni dalla morte di Giulio Pastore o
quello sugli orientamenti in materia di autoregolamentazione sul diritto
di sciopero); dei ritocchi migliorativi che hanno riguardato l’inserto
culturale del Centro studi di Firenze; della crescita di immagini, foto,
32
disegni, vignette, simboli, grafici illustrativi; degli inserti regionali. Per
il 1980, si precisa, sono allo studio nuovi inserti regionali e a Dibattiti
& letture si affiancherà “un supplemento speciale, bimestrale, sulle
novità librarie della nostra casa editrice, le Edizioni Lavoro” (28).
Gli abbonamenti cresceranno, ma quota 30 mila non sarà raggiunta. Tra
i fattori che hanno determinato il mancato conseguimento dell’obiettivo,
particolare rilievo assume quello relativo ai ritardi nell’arrivo del
giornale. Con una cartolina-questionario allegata al numero 36 dell’1
ottobre 1979 si era chiesto di segnalare il ritardo con cui il giornale
arrivava a destinazione rispetto alla data di copertina. Alla data del 31
ottobre giungono in redazione 1.792 cartoline. Dalla loro analisi (i dati
sono pubblicati a pagina 2 di Conquiste n. 42 del 12 novembre) risulta
che il 43,6% riceve il giornale con un ritardo, imputabile in larga parte
al funzionamento del servizio postale, che va da oltre 5 ad oltre 15
giorni. Un ritardo, cioè, che rende il giornale di modesta o nessuna
utilità.
Gli ultimi numeri del 1979 e il primo del 1980 presentano innovazioni
che caratterizzeranno anche gli anni successivi della gestione Polverari.
Il numero 46 del 10 dicembre contiene, come supplemento, un
calendario del 1980. Il numero 48-49 del 24-31 dicembre presenta, in
quattro pagine, una cronologia degli avvenimenti sindacali dell’anno. Il
numero 1 del 7 gennaio 1980 contiene otto pagine di indice ragionato di
Conquiste. Nella nota esplicativa si precisa che l’indice “è articolato per
materie, per inserti regionali, supplementi, schede e recensioni di
‘dibattiti e letture’, per autori”.
25. L’Assemblea dei quadri del 1980
In preparazione dell’Assemblea dei quadri del 1980 la Confederazione
avvia una serie di ricerche, studi e indagini finalizzati ad una migliore
conoscenza del sindacato. Un’indagine, condotta in collaborazione tra il
settore organizzativo e la redazione di Conquiste del lavoro, riguarda la
stampa e le pubblicazioni della Cisl a tutti i livelli.
Nel corso dell’Assemblea dei quadri viene comunicato che la Cisl edita,
oltre a quelle confederali, 32 testate nazionali di categoria, 15 testate
regionali di Usr e 253 testate provinciali e regionali di categoria (29).
La ricerca censisce 343 testate Cisl che hanno un costo ed una tiratura
assai elevati (30).
Questo tipo di indagine viene ripetuto, dal Dipartimento della politica
organizzativa e finanziaria, anche negli anni successivi. In occasione
dell’Assemblea dei quadri di Sorrento (16-19 maggio 1984) è
presentato un ciclostilato (31) che stima in 23.412.000 copie la tiratura
33
complessiva annua delle pubblicazioni delle strutture verticali e
orizzontali.
All’Assemblea dei quadri del 1980 (Roma, 23-26 gennaio 1980) viene
approfondito, in un’apposita commissione, la terza, il tema
dell’impegno culturale, della formazione ed informazione dei gruppi
dirigenti, dei militanti e dei lavoratori. Il documento conclusivo esprime
apprezzamento per il considerevole sforzo svolto dal settimanale della
Cisl in termini di quantità di informazione, di offerta di
documentazione, di qualità e di contenuto, della forma della loro
presentazione. Chiede tuttavia che il giornale proceda “ancora più
coraggiosamente su questa strada; esso, pur rimanendo strumento di
formazione e di informazione per i quadri medio-alti
dell’organizzazione, dovrà, sia pure gradualmente, accentuare le proprie
caratteristiche di strumento anche per quadri, delegati, militanti e
attivisti di base, sfuggendo al rischio ricorrente di eccessiva ufficialità.
Simile operazione non può che marciare contestualmente ad una
maggiore diffusione del settimanale, per la quale tutti i quadri della Cisl
devono sentirsi impegnati. L’operazione viene anche favorita
dall’avvio, giudicato con favore, di appositi inserti regionali mensili
(attualmente sei) che valorizzano interamente la vita sindacale e le lotte
locali” (32). La commissione non manca di sottolineare che “gli sforzi
di valorizzazione del settimanale confederale rischiano di essere
vanificati se le operazioni di distribuzione del giornale non diverranno
omogeneamente tempestive” (33).
26. L’indagine sui lettori
Oltre all’indagine condotta in collaborazione con il settore
organizzativo, il settimanale della Cisl avvia un’inchiesta tra i propri
lettori invitandoli a compilare e spedire (con affrancatura a carico del
giornale) un questionario contenuto nelle pagine 11 e 12 di Conquiste n.
3 del 21 gennaio 1980. Il questionario sarà riproposto con un foglio
allegato al numero 23 del 9 giugno. I risultati dell’indagine sono
pubblicati sul supplemento n. 90 a Conquiste del lavoro n. 37 del 5
ottobre 1981 intitolato “Il giornale e voi”. Rispondono al questionario
1.126 lettori, pari al 5,13% dei 21.945 abbonati alla data del 9 giugno
1980. Dallo stesso supplemento si evince che nel dicembre 1980 gli
abbonati erano saliti a 24.603 unità e nel settembre 1981 a 28.030.
Intanto Conquiste si rafforza. A partire dal numero 14 del 7 aprile 1980
entra a far parte della redazione Giulio D’Orazio, mentre a partire al
numero 21 del 26 maggio scompare la voce “Grafica: Fausta Orecchio”.
A fine anno (n. 42 del 17 novembre) una copia del giornale costa 300
lire. L’abbonamento annuo passa a 12.000 (estero il doppio).
34
Il numero 42 contiene un supplemento di quattro pagine che lancia la
campagna abbonamenti per il 1981. All’aumento del costo del giornale
fa da contrappeso un programma per il 1981 che prevede: 20 numeri a
12 pagine, 28 numeri a 16 pagine, 25-30 supplementi di
documentazione, gli inserti culturali cui si aggiunge un nuovo mensile
sulla sicurezza sociale, i supplementi regionali.
In un documento di 19 cartelle, intitolato “Conquiste del lavoro,
Materiali statistici 1980” (34), si analizza l’evoluzione degli ultimi anni
di alcuni aspetti del giornale (produzione, strutture delle collaborazioni,
abbonamenti, inserti regionali, distribuzione, propaganda, costi e ricavi,
pubblicità, legge editoria). Ne viene fuori un quadro, non solo statistico,
dell’evoluzione del giornale e dei suoi rapporti con gli uffici
confederali, le strutture territoriali e categoriali. Viene analizzato
l’andamento degli abbonamenti per Ust e per categorie ed offerto un
quadro dei costi e ricavi (relativi, si presume, al 1980). Da questi risulta
un totale di costi di 322.913.274 lire contro ricavi totali pari a
281.864.857 con una perdita di 41.048.417 lire. Nella voce costi non
sono compresi quelli relativi al personale.
Nel 1981 si aggiunge agli inserti (o supplementi) regionali quello
Campania Basilicata che, a differenza degli altri, è composto da otto
pagine a metà formato di Conquiste. Il supplemento, che verrà stampato
in 10.000 copie, è rivolto alle popolazioni colpite dal terremoto. Tale
inserto non verrà riproposto nel 1982 assieme a quelli del Veneto e
dell’Emilia Romagna. Prenderà invece vita, nello stesso anno, l’inserto
Lazio. Nel 1983 si conclude anche l’esperienza degli inserti di Puglia e
Sicilia.
27. Primi cambi in redazione
Il 1981 segna anche una serie di uscite e nuovi ingressi nella redazione.
A partire dal numero 8 del 23 febbraio 1981 Agnese Caiati prende il
posto di Carla (Giacomina) Cassina. Dal numero 25 del 22 giugno
Enrico Giacinto sostituisce Alberto Cuevas. Dal numero 37 del 5
ottobre Giuliana Ledovi sostituisce Agnese Caiati.
Col numero 14 del 6 aprile 1981 prende il via Sicurezza sociale,
l’inserto mensile di quattro pagine a cura dell’Inas, il patronato della
Cisl.
Contrariamente a quanto avvenuto negli anni precedenti, Conquiste non
sospende le pubblicazioni in coincidenza con il periodo feriale di
agosto. Escono due numeri, in data 10 e 31 agosto. Una nota firmata
dalla redazione in prima pagina del numero 30 del 27 luglio informa
che “un intero mese di silenzio del settimanale confederale sarebbe
risultato quanto mai inopportuno nel momento in cui si avvia una
35
importantissima serie di confronti con il governo e il padronato e nel
momento in cui la Cisl si appresta al suo IX Congresso”.
Nell’avviare la campagna abbonamenti per il 1982 Conquiste porta a
conoscenza (n. 36 del 28 settembre 1981) che “questo numero, ad
esempio, verrà inviato a 28.030 abbonati che è un po’ il ‘tetto’ storico
del giornale. L’obiettivo di raggiungere i 30 mila abbonati è stato quindi
sfiorato ma è senz’altro alla nostra portata e può essere ampiamente
superato”. Nello stesso tempo si preannuncia l’aumento
dell’abbonamento (che verrà registrato a partire dal numero 37 del 5
ottobre) che passa dalle 12 alle 14 mila lire per gli abbonamenti ordinari
e da 10 a 12 mila per le strutture. Il prezzo della singola copia rimane
invariato.
L’ultimo numero dell’anno (n. 48-49 del 21-28 dicembre) si presenta
particolarmente ricco: un manifesto (supplemento n. 96) su Solidarnosc
(di cui purtroppo non si è trovata copia nelle varie raccolte di
Conquiste), la consueta cronologia (in quattro pagine) degli
avvenimenti sindacali dell’anno, un supplemento (n. 97) unitario
intitolato “Speciale consultazione. Proposte della Federazione Cgil Cisl
Uil per combattere l’inflazione e la recessione”.
28. Nel segno di Solidarnosc
Nel gennaio 1982 una lunga e dettagliata circolare della segreteria
generale (prot. n. 3795 del 19 gennaio 1982, conservata nel cassetto 34,
fascicolo 1 dell’Archivio storico Cisl) informa tutte le strutture della
Cisl sul modo in cui è stata riorganizzata la centrale confederale. Carniti
comunica, tra l’altro, che l’attività editoriale della Confederazione
dipende dalla segreteria generale e che la responsabilità del settimanale
Conquiste del lavoro è confermata a Maurizio Polverari, membro
(eletto) del Consiglio generale.
Dal numero 1 del 4 gennaio 1982 e fino al numero 18 del 3 maggio
dello stesso anno Conquiste riproduce in prima pagina, a colori, la
testata del settimanale (Tygodnik) di Solidarnosc con la scritta:” Questa
è la testata del settimanale (tygodnik) di Solidarnosc, voce del sindacato
indipendente polacco oggi soffocata. ‘Conquiste del lavoro’ la farà
vivere, in prima pagina, in segno di fratellanza e come simbolo di
libertà”. Sul numero 19 del 10 maggio una finestra in prima pagina
avverte che:” A partire da questo numero di ‘Conquiste’, ‘Tygodnik
Solidarnosc’ non sarà più sulla prima pagina: la redazione ha deciso di
rendere più esplicito il legame con Solidarnosc, pubblicando, a partire
dal prossimo numero, uno speciale supplemento mensile interamente
dedicato ai documenti clandestini che, fin dai primi giorni del colpo di
36
stato, hanno percorso la Polonia sostenendo e indirizzando la resistenza
dei lavoratori” (35).
Il primo supplemento esce infatti allegato al numero 20 del 17 maggio
1982.
Alla manifestazione nazionale di solidarietà con i lavoratori polacchi
del 13 febbraio era stato dedicato un supplemento unitario (supplemento
n. 2 a Conquiste n. 5 dell’1 febbraio).
Nel frattempo il colophon di Conquiste registra le modifiche intervenute
nell’assetto, anche proprietario, del giornale. A partire dal numero 4 del
25 gennaio 1982 appare la voce “Grafico Vincenzo Sicchio”. A partire
dal numero 7 del 15 febbraio la voce “Edizioni Lavoro” viene sostituita
da “Amministrazione: Finlavoro spa” che durerà poco più di nove mesi.
Infatti, a partire dal numero 44 del 29 novembre Finlavoro sarà
sostituita da “Conquiste del lavoro srl” con l’indicazione di un nuovo
numero civico di via Po, il 21 che sostituisce il 23. A partire dal numero
46 del 13 dicembre compare, tra i componenti la redazione, Paolo
Giammarroni.
Tra gli aggiustamenti grafici del 1982 si segnala (Conquiste n. 11 del 15
marzo) la nuova veste dell’inserto bimestrale di Edizioni Lavoro con un
nuovo titolo:” Visto si stampi”.
Il numero 16 del 19 aprile dedica le quattro pagine centrali a “Come
nasce il nostro giornale” illustrando, anche attraverso disegni e
fotografie, come si svolge il lavoro nella redazione di un settimanale
sindacale dalla riunione di redazione alla distribuzione del giornale.
29. Il primo capo redattore
Col numero 21 del 24 maggio 1982 il costo di una copia sale a 400 lire.
L’abbonamento annuale aumenta a partire dal numero 44 del 29
novembre dello stesso anno. Passa a 16 mila lire (26 mila per l’estero).
Salirà ancora, a 17 mila (27 mila per l’estero) a partire dal numero 44
del 28 novembre 1983.
Il numero 32 del 6 settembre 1982 contiene un inserto manifesto su
Solidarnosc di cui non si è trovata copia nelle varie raccolte di
Conquiste del lavoro (36).
Anche nel 1983 il colophon continua a registrare le modifiche
intervenute negli assetti del giornale.
La prima e più importante riguarda la redazione. Nell’elenco, che aveva
sempre seguito l’ordine alfabetico, appare per primo il nome di Maria
Irace con l’indicazione, tra parentesi, della qualifica “capo redattore”. In
questo, come il altri casi, il giornale si limita a registrare variazioni che
risalgono a settimane, se non addirittura a mesi, precedenti (37).
37
Nel corso del 1982 Polverari aveva assunto di fatto il ruolo di capo
ufficio stampa della Cisl. Questo aveva determinato un suo minore
impegno nei confronti di Conquiste che si era tradotto nella decisione di
affidare ad un componente la redazione una funzione vicaria di
coordinamento. Lo stesso Polverari decise di affidare tale compito a
Maria Irace formalizzando successivamente la carica. Carica che sarà
mantenuta fino alla vigilia del X Congresso confederale dell’8-13 luglio
1985. A partire dal numero 25 del 24 giugno di quell’anno, infatti, il
nome di Maria Irace ricomparirà in ordine alfabetico senza la
specificazione di capo redattore, insieme a quelli degli altri componenti
la redazione. Redazione che, nel frattempo aveva visto l’uscita di
Giuliana Ledovi (Conquiste n. 37 del 10 ottobre 1983) e l’ingresso di
Giorgio Tonini al posto di Paolo Giammarroni (cambio registrato su
Conquiste n. 14 dell’8 aprile 1985).
Curiose modifiche interessano, sempre nel 1983, la voce relativa
all’amministrazione che, dal n. 3 del 17 gennaio, si trasforma in
“Amministrazione in gestione” e, a partire dal numero 35 del 26
settembre, diventa “Amministrazione e proprietà”.
Dal numero 9 del 28 febbraio 1983 l’indirizzo indicato nella testata si
trasforma da via Po 23 in via Po 21. Viene così ricondotta ad unità la
frattura che si era determinata a partire dal n. 34 del 18 dicembre 1978.
Il numero 36 del 3 ottobre 1983 si presenta con una nuova impostazione
grafica. Autore del nuovo progetto grafico è Piergiorgio Maoloni. Nel
colophon, prima della voce “grafico Vincenzo Sicchio”, compare quella
“immagini Fausto Bonasera” e la voce “Comitato di redazione” diventa
“Redazione”.
Il numero 45 del 5 dicembre annuncia, in una finestra in prima pagina
(intitolata “100 mila copie dei temi”), che sono state stampate 100 mila
copie delle proposte per il dibattito preparatorio della V Assemblea dei
quadri e che la tiratura è già esaurita.
30. L’ultimo numero unitario e il referendum del 1985
Nell’ultimo numero del 1983, diversamente dagli anni precedenti, non
compare la cronologia degli avvenimenti sindacali dell’anno. Viene
spostata al primo numero del 1984 (n. 1-2 del 2-9 gennaio) occupando
sei pagine, due di più degli anni precedenti. La cronologia del 1984 sarà
invece pubblicata sul primo numero del 1985, occupando ben otto
pagine.
Il numero 8 del 20 febbraio 1984 è dedicato al patto anti-inflazione e
per il lavoro del 14 febbraio (patto di San Valentino). Le pagine centrali
della rivista contengono una locandina sul patto con l’invito ad
38
appenderla, riprodurla e diffonderla sui luoghi di lavoro. Questo
numero avrà una tiratura di 120 mila copie.
Nel 1984, per la prima volta dopo tredici anni, non viene pubblicato il
numero unitario per il Primo Maggio. L’ultimo numero unitario è così
quello n. 18 del 2 maggio 1983. Il numero 17-18 del 23-30 aprile 1984
dedica otto delle sue 24 pagine al tema “Le donne e la Cisl”.
Il numero 20 del 14 maggio ha allegato un questionario sul giornale da
compilare e spedire, mentre un supplemento allo stesso numero è tutto
riservato al tema “Noi e la stampa. Miniguida per i quadri sindacali”.
I risultati dell’indagine saranno pubblicati sul supplemento a Conquiste
del lavoro n. 27 dell’8 luglio 1985 intitolato “Questo giornale e voi. Chi
sono, dove lavorano, come e da quanto tempo leggono, cosa ne fanno,
cosa ne pensano, cosa propongono i lettori di Conquiste del lavoro”.
Nelle prime pagine il supplemento contiene dati sugli abbonati: 23.925
alla data del 14 maggio 1984 contro i 25.051 dell’8 luglio 1985.
A partire dal numero 38 del 15 ottobre 1984 una copia di Conquiste
costa 500 lire e l’abbonamento annuale 20.000 (estero 30 mila).
Nel marzo 1984 si conclude l’esperienza degli ultimi supplementi
regionali (Toscana, Lazio, Piemonte).
A partire dal numero 11 del 18 marzo 1985 Conquiste inserisce nel
giornale una serie di locandine a colori (da appendere, riprodurre,
diffondere) in vista del referendum sulla scala mobile.
Sul numero 13 dell’1 aprile 1985 e sul numero successivo un’intera
pagina viene destinata alla sottoscrizione per sostenere il no della Cisl
al referendum.
A partire dal numero 15 del 15 aprile e fino al numero 26 dell’1 luglio
dello stesso anno Conquiste pubblica (spesso anche in una intera
pagina) i risultati della sottoscrizione.
Il numero 22 del 3 giugno è interamente dedicato alla campagna per il
no al referendum. I due numeri successivi alla vittoria del no.
In una pubblicazione preparata per il Congresso del 1985 si dà conto
dell’attività di Conquiste del lavoro precisando che l’andamento
relativamente statico degli abbonamenti è affiancato dai giudizi molto
positivi che gli stessi abbonati danno del loro settimanale: il 93%
giudica utile, molto utile o indispensabile la lettura di Conquiste per la
propria attività sindacale. Resta invece irrisolto il contrasto tra la
pressoché assoluta regolarità di uscita del settimanale e i tempi postali
di arrivo al domicilio degli abbonati (38).
31. Da Carniti e Polverari a Borgomeo
A partire dal numero 37 del 14 ottobre 1985 Conquiste del lavoro
cambia gerenza. “A Pierre Carniti direttore e a Maurizio Polverari vice
39
direttore responsabile - scrive il segretario generale della Cisl Franco
Marini in prima pagina - succede come direttore responsabile il
segretario confederale Luca Borgomeo”. Dopo i consueti ringraziamenti
Marini conclude così:” A Luca Borgomeo, a Enrico Giacinto – che
assume il ruolo di capo redattore – alla redazione di Conquiste gli
auguri di tutta la Cisl, impegnata in un grande sforzo politico ed
organizzativo per migliorare e rendere più efficace l’intera attività
d’informazione e stampa a tutti i livelli dell’organizzazione”.
Il 14 gennaio 1986 si svolge a Roma il convegno “L’informazione nella
Cisl l’informazione della Cisl” in cui viene lanciata la proposta di
Conquiste quasi quotidiano (39).
A partire dal n. 7 del 17 febbraio 1986 entra nella redazione Luisella
Peluccaccia.
Sul numero 8 del 24 febbraio, in un articolo a pagina 3 siglato G. T.
(Giorgio Tonini) e intitolato “Conquiste ogni giorno” sono riportati i
passi salienti della circolare a firma Franco Marini e Luca Borgonmeo
inviata a tutte le strutture in data 20 febbraio. “Sulla base di quanto è
emerso dal recente convegno nazionale su ‘L’informazione nella Cisl,
l’informazione della Cisl’ - recita la circolare - la segreteria confederale
ha approvato la proposta di ristrutturazione e rilancio di ‘Conquiste del
lavoro’, formulata dal Dipartimento confederale per l’informazione. A
partire dal 29 aprile prossimo ‘Conquiste’ uscirà con lo stesso formato
attuale e con 8 pagine, il martedì, il mercoledì, il giovedì e il venerdì di
ogni settimana”. “Lo scopo di tale operazione – precisa il documento –
è quello di mettere in grado l’organizzazione di disporre quasi ogni
giorno di uno strumento efficace, che fornisca ai dirigenti, ai quadri e
agli attivisti un’informazione puntuale e tempestiva. Va da sé che tale
obiettivo non è pienamente raggiungibile senza il generale e convinto
coinvolgimento di tutta l’organizzazione, con le sue strutture territoriali
e di categoria, non solo sul piano organizzativo, della diffusione, ma
anche su quello, strategico, della stessa produzione dell’informazione”.
La quota dell’abbonamento per il 1986 è previsto in 50 mila lire annue e
30 mila per le strutture Cisl. La nuova tariffa (50 mila lire abbonamento
annuale, 100 mila estero, 30 mila iscritti Cisl) comincerà ad apparire dal
numero 9 del 3 marzo. Sullo stesso numero, in occasione della festa
della donna, è inserita una locandina a colori da affiggere e diffondere.
32. Nasce il (quasi) quotidiano
L’intera ultima pagina del numero 14 del 7 aprile1986 è dedicata al
lancio di Conquiste del lavoro quotidiano della Cisl. Lo slogan è:” ogni
giorno - dove si lavora - dove sta la Cisl”. Con alcune righe che
spiegano il significato dell’operazione (“Un’informazione diretta,
40
puntuale, quotidiana, al servizio dei lavoratori, dei quadri, dei militanti,
delle strutture della Cisl”) e le sue modalità operative (“Cinque volte la
settimana, il martedì, il mercoledì, il giovedì, il venerdì e, per le
strutture, il sabato, direttamente a casa o sul posto di lavoro, un giornale
ricco di informazioni sull’attualità sindacale, economica e sociale e
sulle iniziative della Cisl, sia a livello confederale, sia a livello di
categorie e territori. ‘Conquiste ‘ rende più efficace il tuo lavoro
sindacale e più consapevole il tuo impegno nell’organizzazione”.
Il numero 16 del 21 aprile è l’ultimo numero di Conquiste settimanale.
Nel centro della pagina, sotto la riproduzione della testata del primo
numero (del 24 dicembre 1948) di Conquiste del lavoro, un corsivo, a
firma Luca Borgomeo, intitolato “Continuità di un impegno”.
“Questo è l’ultimo numero del settimanale Conquiste del lavoro –
scrive tra l’altro Borgomeo – Dal 29 aprile, infatti, il giornale della Cisl
si trasforma. Diventa quotidiano, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e,
per le strutture, anche il sabato. Dopo 39 anni. Tanti ne sono trascorsi
dal giorno in cui Giulio Pastore fondò Conquiste del lavoro per dare
voce al nuovo sindacato e accompagnare l’iniziativa politica ed
organizzativa che dette vita nel 1950 alla Cisl. Non si può dire dunque
che il settimanale chiude o cessa le pubblicazioni, anche se ciò è vero
sul piano formale. Il nuovo Conquiste del lavoro quotidiano riporterà in
gerenza: anno I, numero 1, 29 aprile 1986. E proprio per sottolineare la
continuità tra il settimanale e il quotidiano, all’anno I numero 1,
seguirà, in parentesi, anno 39° dalla fondazione. Non nasce un nuovo
giornale, ma l’antico si trasforma”.
L’ultima pagina dello stesso numero riporta, per l’ultima volta, oltre al
nome del direttore responsabile, l’elenco dei componenti la redazione
[Enrico Giacinto (redattore capo), Francesco Casula, Giulio D’Orazio,
Maria Irace, Luisangela Peluccaccia, Giorgio Tonini], della segretaria di
redazione (Ettorina Colombo), del responsabile delle immagini (Fausto
Bonasera) e del grafico (Vincenzo Sicchio). Delle persone, cioè, che
hanno costituito l’ossatura centrale di quella che può essere definita,
senza enfasi, una vera e propria impresa.
Il primo numero di Conquiste del lavoro quotidiano della Cisl, dopo
alcuni numeri zero, esce il 29 aprile. Il primo pezzo di apertura, a firma
Franco Marini, è intitolato anch’esso “Continuità di un impegno”. Un
impegno, quello di Conquiste quotidiano, che si avvia a varcare la
soglia dei vent’anni di vita. Ma questa è un’altra storia…
--------Note
41
(1) Libera Confederazione generale italiana dei lavoratori, Primo anno. Relazione della
segreteria confederale al 1° Congresso nazionale, Roma, 4-7 novembre 1949, Roma, 1949,
pp. 25-26.
(2) Ivi, p. 26.
(3) L’incipit di un colonnino in basso a destra della prima pagina a firma A. Claudio
Rocchi, intitolato “Atto di fede”, recita così:” Non è senza profonda commozione e senza
provare quella emotività, naturalmente offerta all’animo umano quando un grande agognato
evento si compie, che assumo la direzione di questo giornale, che è oggi l’organo della
Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori”.
(4) Libera Confederazione generale italiana dei lavoratori, Primo anno. Relazione della
segreteria confederale al 1° Congresso nazionale, cit., p. 26.
(5) Cisl, 1° Congresso nazionale. Relazione della segreteria confederale, Napoli, 11-14
novembre 1951, Roma, 1951, p. 66.
(6) È praticamente impossibile rintracciare copia di tutte le edizioni. In una delle tre
raccolte del 1951 conservate nella Biblioteca Centrale della Cisl i numeri 11 del 18 marzo e
12 dell’1 aprile riportano, nell’ultima pagina, le “Cronache del Lazio Umbria e Abruzzo”
mentre l’edizione nazionale dedica la stessa pagina alla “Settimana nelle Provincie”.
(7) Cisl, 1° Congresso nazionale. Relazione della segreteria confederale, Napoli, 11-14
novembre 1951, Roma, 1951, p. 66.
(8) Ivi, pp. 71-72.
(9) Cisl, 2° Congresso nazionale. Relazione della segreteria confederale, Roma, 23-27
aprile 1955, Roma, 1955, p. 56.
(10) Cisl, Il sindacato democratico per lo sviluppo della società italiana ed europea.
Relazione della segreteria confederale al 3° Congresso nazionale, Roma - Palazzo dei
congressi - 19/22 marzo 1959, Roma, 1959, p. 115-116.
(11) L’elenco completo è riportato in Cisl, Il sindacato democratico...cit., pp. 123-124. Un
quadro aggiornato della stampa periodica Cisl sia a livello di Federazioni e Sindacati
nazionali che a livello di Unioni sindacali provinciali, è pubblicato nelle varie edizioni
dell’”Annuario Cisl”.
(12) Cisl, Il sindacato democratico...cit., p. 125.
(13) Cisl, L’iniziativa rinnovatrice della Cisl nella società in trasformazione per la
promozione dei lavoratori italiani. Relazione della segreteria confederale al 4° Congresso
nazionale, Roma, 10-13 maggio 1962, Roma, 1962, p. 73.
(14) Secondo testimonianze raccolte presso operatori e dirigenti sindacali che ancora
lavorano o hanno lavorato in Confederazione (Liliana Balboni, Luca Borgomeo, Ivo
Camerini, Giovanni Contena, Renato Di Marco, Nicola Di Napoli, Daniela Oggiano) si
indicano di seguito alcuni nominativi di persone che sono state nella redazione centrale di
Conquiste: Giornelli, Giovannelli, Aldo Torelli, Renato Di Marco, Andrea Villani, Fabio
Massimo Rocchi, Pasquale Nonno, Guido Buldrini, Paolo Paramucchi, Giovanni Contena,
Francesco Guzzardi, Maurizio Beretta, Anna Vinci, Carlo Candida, Pippo Rumbo, Ivo
Camerini.
(15) Cisl, Le politiche e l’attività della Confederazione nel triennio 1962-1965. Relazione
della segreteria confederale al 5° Congresso nazionale, Roma, 22-25 aprile 1965, Roma,
1965, p. 136.
(16) Ivi, p. 137-138.
(17) Cisl, Per una politica sindacale degli anni ’70: Potere contro potere. Atti del VI
Congresso confederale Cisl, Roma, 17-20 luglio 1969, Roma, 1970, p. 568-569.
(18) Cisl, Politiche e attività della Cisl nel quadriennio 1969-1973. Relazione della
segreteria confederale al VII Congresso nazionale, Roma – Palazzo dei Congressi, 18-21
giugno 1973, Roma, 1973, pp. 260-261.
(19) Costituita nell’aprile 1974, la Finlavoro Spa, come risulta da una circolare della
segreteria amministrativa della Cisl (prot. n.14749 del 30 luglio 1974, conservata nel
cassetto 314, fascicolo 2 dell’Archivio storico nazionale della Cisl), si occupava di tutte le
pubblicazioni edite dalla Cisl e di Conquiste del lavoro. Tutte le comunicazioni relative a
tali pubblicazioni dovevano essere inviate, intestate a Finlavoro Spa, in via Po 23. In questa
stessa sede, secondo testimonianze raccolte da operatori confederali dell’epoca (e secondo
42
quanto risulta da circolari confederali di quegli anni nonché dalla memoria dell’autore di
questo saggio), era ubicata, fin dalla fine degli anni Sessanta (quando, di fatto, era tutt’uno
con l’ufficio stampa) e fino alla prima metà degli anni Ottanta, la redazione di Conquiste.
(20) Il testo integrale della relazione è contenuto solo sul citato numero di Conquiste. Nella
raccolta dei documenti ufficiali della Cisl da un Congresso all’altro è stata pubblicata solo
una sintesi della relazione.
(21) Cisl, La Cisl dal ‘73 al ‘77. Raccolta dei documenti ufficiali dal settimo all’ottavo
congresso, Edizioni Finlavoro, Roma, 1977, p. 284.
(22) Come si ricorderà, il primo Statuto della Cisl prevedeva, all’articolo 22, che “Della
segreteria confederale fa parte come membro di diritto il direttore di ‘Conquiste del lavoro’
organo ufficiale della Cisl. Il direttore è nominato dal Consiglio generale”. Lo Statuto
successivo, approvato dal II Congresso del 1955 prevedeva, sempre all’articolo 22, che
“Alle sedute della segreteria presenzia il direttore di ‘Conquiste del lavoro’, organo
ufficiale della Cisl”, mentre l’articolo 20 (diventato 21 all’VIII Congresso) assegnava al
Comitato esecutivo il compito di nominare il direttore del giornale (definito
successivamente periodico) ufficiale della Confederazione. La norma di cui all’articolo 22
fu abolita dal Congresso del 1962 mentre quella dell’articolo 20 rimase sostanzialmente
invariata fino all’XI Congresso del 1989.
(23) In realtà Edizioni Lavoro, secondo quanto riporta il volume La Cisl dal 1977 al 1981.
Raccolta dei documenti ufficiali dall’ottavo al nono congresso, Roma, 1981 pag. 27, fu
fondata nel 1978.
(24) Tra i supplementi del 1978 vale la pena segnalare il n. 5 allegato al n. 8 del 20 febbraio
1978 di Conquiste. Tale supplemento contiene la relazione di Luigi Macario all’Assemblea
nazionale dei Consigli generali e dei delegati di Cgil Cisl Uil del 13 – 14 febbraio 1978 ed i
documenti approvati in quell’occasione. Tale assemblea, più nota come assemblea (o
svolta) dell’Eur, in alcuni libri di autorevoli storici è stata confusa con il Congresso della
Cgil.
(25) In realtà l’ingresso di Maurizio Polverari risale a circa due mesi prima. Da quando,
cioè, prima con la sola sigla (M. P.) e poi per esteso, comincia a firmare i suoi articoli sulla
prima pagina del giornale.
(26) Cisl 1977 1981, Edizioni lavoro, Roma, 1981, p. 165.
(27) Ivi p. 166-167.
(28) Il primo numero del “Notiziario di informazione libraria delle Edizioni Lavoro”, che
porta la data gennaio-febbraio 1980, è inserito nello stesso numero del giornale (n. 45 del 3
dicembre1979).
(29) I lavori della IV assemblea dei quadri Cisl. Supplemento a “Conquiste del lavoro” n. 5
del 4 febbraio 1980, p. 34.
(30) La Stampa “periferica” della Cisl. Un’indagine sulle pubblicazioni categoriali e
territoriali. Supplemento a “Conquiste del lavoro” n. 3 del 21 gennaio 1980.
(31) Cisl Dipartimento politica organizzativa e finanziaria, Indagine sulle pubblicazioni
delle strutture Cisl.
(32) I lavori della IV assemblea dei quadri Cisl, cit., p. 37.
(33) Ibidem.
(34) Il documento, che è attribuibile a Maurizio Polverari , e che presumibilmente è stato
elaborato per la segreteria confederale, è conservato presso l’Archivio storico della Cisl. In
alcune parti il documento richiama un precedente rapporto del 1979. Non è escluso che
siano stati elaborati rapporti anche negli anni successivi. Non se ne è trovata traccia né in
Confederazione né presso l’Archivio storico.
(35) È appena il caso di ricordare che il 13 dicembre 1981 il colpo di stato dei militari
polacchi aveva brutalmente interrotto il processo di rinnovamento sociale e democratico
che aveva avuto inizio con le lotte operaie dell’estate 1980.
(36) Copia del manifesto (la cui riproduzione è contenuta a pagina 147 di 1948 1993,
l’album fotografico prodotto da Edizioni lavoro in occasione del Congresso confederale del
1993) è conservata nella cartella A03 del fondo manifesti dell’Archivio storico della Cisl.
(37) Le ricostruzioni che seguono sono basate sulla memoria dell’autore di questo
contributo, che all’epoca lavorava nella redazione. La memoria è supportata anche da
43
documenti (tra i quali un fittissimo appunto dattiloscritto di cinque pagine, intitolato
“Spunti per una riflessione su Conquiste”, datato 27 ottobre 1982 elaborato dallo stesso
autore) conservati tra le carte personali.
(38) Cisl 1981/1985, Edizioni lavoro, Roma, 1985, p. 117.
(39) Il supplemento a Conquiste del lavoro n. 4 del 27 gennaio 1986 contiene il testo
integrale o la sintesi dei più importanti interventi al convegno a partire dalla relazione di
Giorgio Tonini. Nella relazione sono indicati tutti i passaggi, anche in termini di costi,
dell’operazione. In un documento di quattro cartelle, senza data, intitolato “Progetto per la
trasformazione di ‘Conquiste’ da settimanale in quadrisettimanale” sono approfonditi i
seguenti aspetti: caratteristiche del giornale, contenuti, corpo redazionale, bilancio
preventivo di ‘Conquiste’ quotidiano. Secondo questo bilancio, che fu sottoposto con
l’intero documento alla segreteria confederale, il costo totale annuo dell’operazione sarebbe
stato di 1.070.200.000 lire contro ricavi pari a 1.087.000.000 lire con un avanzo di
16.800.000 lire.
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CONQUISTE DEL LAVORO VICENDE ORGANIZZATIVE
Data*
Sede
Direttore
Vice direttore
Capo redattore
Redattori
Costo copia° Abb. Annuo° Formato°°
24/12/48 via Po 21
Giulio Pastore
Giovanni Lume
15
42X56
31/12/48
700
11/09/49
Renzo Lomazzi
07/05/50
Pastore - Rocchi
14/05/50
Pastore-Rocchi **
04/06/50
20
950
06/01/52
Appio Claudio Rocchi
10/02/52
30
600
26X36
09/01/54
42X56
16/01/54
25
1000
11/01/58
***
01/02/58
50
29X43
15/06/59
Bruno Storti
Gianfranco Giro
08/11/59
30
01/01/61
40
27X37
29/01/61
Giuseppe Momoli
16/12/62
1500
20/01/63
50
10/02/63
40
09/06/63
50
03/01/65
2000
29/10/67
Luca Borgomeo
01/01/68
60
01/01/70
70
4000
10/01/71
100
25X32
19/05/74 via Po 23
13/10/74
150
28/11/74
8000
21/03/75
200
23X31
28/10/75
250
20/01/77
Luigi Macario
13/07/77
***
03/10/77
Pierre Carniti
Roberto Magni
28X39
17/10/77 Via Po 21
05/02/79
10000
26/03/79
Maurizio Polverari
02/04/79
Carla (Giacomina) Cassina
Alberto Cuevas
Maria Irace
25/06/79
Francesco Casula
07/04/80
Giulio D'Orazio
17/11/80
300
12000
23/02/81
Agnese Caiati sostituisce
Giacomina Cassina
22/06/81
Enrico Giacinto sostituisce
Alberto Cuevas
05/10/81
Giuliana Ledovi sostituisce
14000
Agnese Caiati
24/05/82
400
29/11/82
16000
13/12/82
Paolo Giammarroni
03/01/83
Maria Irace
10/10/83
esce Giuliana Ledovi
28/11/83
17000
15/10/84
500
20000
08/04/85
Giorgio Tonini sostituisce
Paolo Giammarroni
24/06/85
****
14/10/85
Luca Borgomeo
***
Enrico Giacinto
17/02/86
Luisangela Peluccaccia
03/03/86
50000
21/04/1986^
Via Po 21
Luca Borgomeo
Enrico Giacinto
Francesco Casula
500
50000
28X39
Giulio D'Orazio
Maria Irace
Luisangela Peluccaccia
Giorgio Tonini
* La data si riferisce al numero di Conquiste in cui sono riportate le notizie indicate
° In lire
° In centimetri
** Appio Claudio Rocchi condirettore
*** Non compare più il nome del vice direttore
**** Non compare più il nome del capo redattore
^Ultimo numero di Conquiste settimanale
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