PICUM Newsletter
Novembre - Dicembre 2010
Ultimata il 7 Dicembre 2010
Questa newsletter contiene informazioni su notizie e sviluppi politici riguardanti i diritti sociali
fondamentali dei migranti privi di documenti in Europa. La newsletter è attualmente disponibile in
formato Word/PDF e scaricabile dal sito internet di PICUM (www.picum.org) nelle seguenti lingue:
inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese. Vi invitiamo a diffondere
ampiamente questa newsletter.
Indice
01 | Morte alla frontiera
02 | Notizie dall’ ONU + Stati Membri dell’UE + Svizzera + Stati Uniti
03 | Sviluppi della politica europea
04 | Cure sanitarie
05 | Lavoro e Condizioni Lavorative
06 | Minori privi di documenti
07 | Donne prive di documenti
08 | Eventi
09 | Pubblicazioni
10 | PICUM Notizie
11 | Varie
| 1 | Morte alla frontiera
Il 16 novembre è stato trovato nelle acque di Bari, Italia, il cadavere di un somalo di 23 anni che aveva in
tasca un ordine di espulsione della Grecia. Si suppone che il migrante sia morto in seguito
all’affondamento di un ’imbarcazione diretta in Italia dai Balcani.
Fonte: Fortress Europe, http://fortresseurope.blogspot.com/2010/11/otranto-sbarcano-27-afghani-recuperato.html .
Il 23 novembre 2010 sono stati trovati i corpi di quattro persone, probabilmente migranti irregolari
iraniani, nel rimorchio di un camion abbandonato nella regione costiera occidentale di Amfilohia in
Grecia, durante un’ispezione della polizia. All’interno del rimorchio, che era stato staccato dal camion,
c’erano container in legno, uno dei quali conteneva i quattro cadaveri. I container erano stati
probabilmente utilizzati per trasportare altri migranti irregolari fuggiti dalla scena del crimine. Il camion,
con targa italiana, si suppone fosse destinato al porto di Patras, nella parte ovest della Grecia, per
imbarcarsi su un traghetto merci diretto in Italia.
Fonte: ANA-MPA, 23 Novembre 2010, http://www.anampa.gr/anaweb/user/showplain?maindoc=9335976&service=142
La Polizia sta indagando sulla morte di un cittadino angolano deceduto nel tragitto dell’espulsione che lo
avrebbe portato da Londra a Luanda, Angola, il 13 ottobre. Il decesso dell’uomo di 46 anni, scortato da
tre guardie, è stato dichiarato al suo arrivo in ospedale a Londra. Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla
ditta privata che si occupava dell’espulsione per il Ministero degli Interni inglese, l’uomo si è sentito male
durante il decollo del volo. Jorge Bustamante, il relatore speciale sui diritti dell’uomo dei migranti ed il
gruppo di lavoro sull’uso dei mercenari si sono dichiarati molto preoccupati da questa notizia. Il relatore
delle Nazioni Unite che lavora per la salvaguardia dei diritti umani in relazione alle questioni di
migrazione, si dice turbato dal trattamento riservato ai migranti, privati di dignità a causa della
criminalizzazione dell’immigrazione irregolare che conduce a queste situazioni. Bustamante ha voluto
inoltre ricordare ai governi, alle aziende private e alla società civile la necessità di relazionarsi ai migranti
in quanto essere umani con dignità e diritti. Il 13 ottobre scorso, Jimmy Mubenga, un cittadino angolano
espulso dal Regno Unito dopo aver perso l’appello con cui richiedeva di poter restare nel paese, è morto
50 minuti dopo essersi imbarcato su un volo della British Airways all’aeroporto di Heathrow. Mubenga
era seduto nella parte posteriore dell’aereo circondato da tre guardie dell’azienda di vigilanza privata
G4S ingaggiati dall’Autorità Britannica per le Frontiere per scortare i migranti espulsi.
Fonte: Fortress Europe, 16 ottobre, http://fortresseurope.blogspot.com/2010/10/police-investigate-as-man-dieswhile.html;
http://www.unog.ch/80256EDD006B9C2E/(httpNewsByYear_en)/68054A2E90069F02C12577C300363CC7?OpenD
ocument; The Guardian http://www.guardian.co.uk/uk/2010/oct/13/police-man-dies-deported-uk-angolan
“Spagna: l’impresario di pompe funebri dei migranti clandestini” è un breve documentario girato da
France 24 il 2 novembre 2010 su un’agenzia di pompe funebri spagnola che si occupa
dell’identificazione e rimpatrio dei corpi dei migranti irregolari deceduti in Spagna per restituirli alle
famiglie in Marocco. L’agenzia ha rimpatriato più di 600 corpi negli ultimi 10 anni. L’anno scorso sono
morti più di 200 migranti irregolari mentre attraversavano lo stretto di Gibilterra, largo solo 14 chilometri. Il
documentario mostra il rimpatrio del corpo di Bouchaïd, un ragazzo marocchino di 21 anni morto
asfissiato dai gas di scarico mentre cercava di attraversare lo stretto sotto un autotreno da Tangeri in
Marocco ad Algeciras in Spagna.
Per vedere il documentario on-line : www.france24.com/fr/20101102-reporters-espagne-croque-mort-clandestinsimmigration-cerceuils-maroc-rapatriement-corps-familles.
| 2 | Notizie dall’ONU + Stati Membri dell’UE + Svizzera + Stati Uniti
B
ONU
Il relatore speciale delle Nazioni Unite contro la tortura, Manfred Nowak, ha avvertito che “le prigioni
greche sono sovraffollate ed i pubblici ufficiali incaricati dell’applicazione della legge sono sopraffatti”
dalla pressione di un flusso costante di centinaia di migranti irregolari che entrano quotidianamente dalla
Turchia. “Questi numeri senza precedenti hanno messo in ginocchio le stazioni di guardie di frontiera, di
polizia ed i centri di detenzione dei migranti” – ha detto Nowak al termine della sua missione esplorativa
in Grecia, avvenuta tra il 10 e il 20 ottobre 2010. “Credo che il Governo abbia la volontà di affrontare
questa sfida. La chiave di volta sarà l’implementazione di nuove politiche e procedure nel pieno
dell’attuale crisi economica”. “In ogni caso, la Grecia non può sopportare da sola il maggior flusso di
migranti irregolari che entrano in Europa. Questo è un problema di cui si deve fare carico l’Europa
intera”.
Fonte:
http://www.unog.ch/80256EDD006B9C2E/(httpNewsByYear_en)/9BB1B7B473C751E2C12577C200535060?OpenD
ocument
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L´Alto Commissario delle Nazioni Unite per I Diritti Umani, Navy Pillay, attuale presidente del Gruppo
Globale per la Migrazione composto da 16 agenzie,ha rappresentato il Segretario Generale al Quarto
Incontro sulla Migrazione e lo Sviluppo, svoltosi a Puerto Vallarta,Messico dal 8 al 11 novembre. Tra i
temi discussi all´Incontro, che ha incluso due giorni di discussione con le ONG, seguiti da due giorni di
discussione tra i governi, sono stati l’immigrazione e lo sviluppo , i diritti umani di tutti i migranti e la
migrazione irregolare. L´Ufficio dell´Alto Commissario per I Diritti Umani(OHCHR) ha assunto la
presidenza del Gruppo Globale per la Migrazione a luglio, prestando una speciale attenzione alla
promozione e protezione dei diritti umani di tutti i migranti, in particolare di quelli che si trovano in una
situazione irregolare. Il 30 settembre 2010, i capi agenzia del Gruppo Globale per la Migrazione, in una
riunione presieduta dall´Alto Commissario Pillay, ha adottato una dichiarazione comune di riferimento per
la protezione dei diritti umani dei migranti in una situazione irregolare.
Source:
http://www.unog.ch/80256EDD006B9C2E/(httpNewsByYear_en)/2516B46194686564C12577D500353A7E?OpenD
ocument
Nel 2010 cade il ventesimo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite per i Lavoratori Migranti.
Il Comitato Direttivo della Campagna Globale per la Ratificazione, un gruppo composto da organizzazioni
delle Nazioni Unite, organizzazioni internazionali e organizzazioni della società civile, ha riassunto 12
buone ragioni per le quali i governi dovrebbero ratificare questo strumento fondamentale internazionale
per
i
diritti
umani.
Si
può
leggere
la
lista
delle
ragioni
all’indirizzo:
http://www.december18.net/sites/default/files/twelve_reasons_to_ratify_the_convention_en.pdf .
E’ stato pubblicato il Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla migrazione
internazionale e lo sviluppo. Il Rapporto passa in rassegna le tendenze nella migrazione internazionale
alla luce degli effetti della crisi finanziaria ed economica, e discute le conseguenze della crisi economica
per i migranti nei paesi di destinazione. Rivede poi gli sforzi che si stanno facendo per mettere in rilievo
gli aspetti positivi della migrazione internazionale nei paesi di origine e per evitarne o ridurne le
conseguenze negative. Il rapporto si concentra sulle azioni del sistema delle Nazioni Unite per
assicurare il rispetto per i diritti umani dei migranti e promuovere un approccio basato sui diritti nella
gestione dell’immigrazione internazionale.
Enar Weekly Update, 5 novembre 2010, http://www.enar-eu.org/Page.asp?docid=25649&langue=EN
Cipro
Il Festival Arcobaleno, organizzato da KISA, socio di PICUM, il 5 novembre a Larnaka,Cipro è stato
attaccato da gruppi di estrema destra che manifestavano lo stesso giorno contro i migranti irregolari.
Quest´anno il Festival voleva sottolineare la necessità di affrontare la crisi economica insieme ai
migranti, che sono le vittime più vulnerabili. Tutti e due gli eventi avevano avuto il permesso ufficiale dalla
polizia di Cipro. Tutte le organizzazioni e gruppi che partecipavano al Festival si sono accordati per non
cadere nella provocazione e hanno chiesto alla polizia, prima e durante l´evento, di tenere ad una giusta
distanza i dimostranti neo-nazisti per evitare conflitti. Ciononostante, la polizia non solo non ha adottato
le misure necessarie per proteggere il Festival, ma ha anche aperto la strada ai dimostranti razzisti per
attraversarlo. Quando i razzisti hanno cominciato a lanciare sedie contro i partecipanti al Festival
Arcobaleno, la polizia non é intervenuta. Questa situazione ha permesso ai dimostranti di estrema destra
di minacciare e assalire i partecipanti al festival. Tredici persone sono state portate all´ospedale. A
qualche distanza dalla sede principale del festival, alcuni musicisti turchi-ciprioti che suonavano al
festival sono stati colpiti con mazze da baseball e uno di loro è stato pugnalato al petto. Nessuno dei
razzisti é stato arrestato, mentre sei partecipanti al Festival Arcobaleno hanno trascorso la notte in
carcere, senza alcuna spiegazione sulle ragioni della loro detenzione o dei crimini commessi. PICUM ed
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ENAR hanno emesso un comunicato stampa chiedendo al governo di Cipro di aprire una inchiesta
indipendente e prendere una forte posizione contro la criminalizzazione dei migranti, soprattutto i
migranti senza documenti e i loro difensori.
Fonte: Cyprus Mail, 6 novembre 2010, http://www.cyprus-mail.com/cyprus/festival-turns-war-zone-migrants-andnationalists-clash/20101106?sms_ss=facebook&at_xt=4cd5a78c197f6012%2C0,
Comunicato-stampa
KISA :
http://www.kisa.org.cy/EN/news/662.html
,
Dichiarazione
congiunta
PICUM
ENAR:
http://www.picum.org/sites/default/files/data/Home%20page/Joint%20Statement%20on%20Cyprus.pdf
Finlandia
“I senza documenti- seminario sulle vite e i diritti dei migranti senza documenti” si é tenuto ad Helsinki il
25 ottobre 2010 per segnare il lancio del libro di foto-giornalismo “Paperittomat” (“ Senza Documenti”)
della giornalista Kaisa Viatanen e della fotografa Katja Tahja.Il seminario ha rappresentato una delle
prime discussioni pubbliche sul tema dei migranti irregolari in Finlandia e vi hanno partecipato PICUM,
Rosengrenska, la Rete Movimento Libero e il Difensore Pubblico per le Minoranze finlandese.
Ulteriori
informazioni
sul
seminario
e
sul
libro
sono
disponibili
all’indirizzo:http://www.globaalikasvatus.fi/tapahtumat/1527
http://www.helsinkitimes.fi/htimes/helsinki/business-hub/12785-illegal-residents-united-in-fear.html
online
e
Francia
A causa della scarsità di posti, i servizi amministrativi di alcune prefetture hanno deciso di escludere
dagli alloggi di emergenza, destinati dal Governo francese ai senzatetto, i migranti la cui richiesta di asilo
è stata bocciata. Nonostante la linea ufficiale del Governo e le dichiarazioni dello stesso Presidente
Sarkozy - che nel 2007 aveva ribadito che non ci sarebbero stati controlli dei documenti per i senzatetto in alcuni servizi delle prefetture del Calvados, dell’Haut-Rhin e dell’Yonne sono circolati documenti non
ufficiali che chiedevano ai responsabili dei rifugi di dare priorità alle persone con i documenti in regola.
Fonte : Libération, 29 novembre 2010,
hebergement-d-urgence
http://www.liberation.fr/societe/01012304988-des-sans-papiers-prives-d-
Secondo l’ASSFAM (Associazione per i servizi sociali e familiari ai migranti), che fornisce assistenza
legale ai detenuti, il 25 novembre 2010 sarebbero state depositate cinque denunce relative all’uso di
violenza contro migranti irregolari da parte degli agenti in servizio nel centro di detenzione amministrativa
di Vincennes, a Parigi. I fatti sarebbero accaduti in seguito a incidenti scoppiati nel centro nelle notti del
19 e del 20 novembre quando erano state rifiutate cure mediche ad alcuni detenuti, sette dei quali sono
riusciti a scappare. Secondo la polizia, durante gli incidenti sarebbero stati feriti due agenti. Il centro di
detenzione di Vincennes era già stato teatro di violenze nel giugno 2008, in seguito alla morte di un
migrante tunisino di 41 anni.
Fonti: Liberation, 25 novembre 2010, http://www.liberation.fr/societe/01012304487-des-sans-papiers-portent-plaintepour-violence-contre-des-policiers AFP, 21 novembre 2010,
http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5hOUWpjxjj885Wx37c3EPsc7cOo6Q?docId=CNG.6bc36e55e
a5d2137b39005e4acab661e.561
L’ONG Cimade ha pubblicato il suo rapporto annuale 2009 sui centri di detenzione in Francia, basato su
dati raccolti nei centri stessi e su interviste con i detenuti. Nonostante un miglioramento nelle condizioni
di detenzione, il rapporto evidenzia un peggioramento, rispetto al 2008, circa i diritti umani dei detenuti
intesi in senso più ampio. Ma quel che è più grave, il rapporto illustra l’evoluzione dei centri di detenzione
negli anni: da soluzione di emergenza, necessaria solo per ospitare migranti sul punto di essere
deportati, si sono trasformati in una vera e propria misura di punizione per migranti irregolari.
Per leggere il rapporto completo: http://www.lacimade.org/publications/43
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Circa 500 migranti lavoratori privi di documenti e 11 organizzazioni in loro sostegno occupano dal 7
ottobre 2010 la « Cité nationale de l'histoire de l'immigration » (Sede nazionale della storia
dell’immigrazione) di Parigi. I lavoratori sono in sciopero da oltre un anno e chiedono che il Ministro
dell’Interno accetti le loro domande di regolarizzazione. E’ stato loro richiesto di produrre la prova del loro
diritto ad essere regolarizzati, e molti volontari stanno preparando la necessaria documentazione per
ciascuno dei 6800 scioperanti. Finalmente all’inizio di novembre 2010, dopo un mese di occupazione,
diverse centinaia di richieste sono state accettate e i primi migranti stanno iniziando a ricevere i
documenti che consentiranno loro di lavorare e stabilirsi in Francia.
Fonte, La Cimade, 9 novembre 2010, http://www.cimade.org/nouvelles/2883-Apr-s-un-an-de-lutte--la-mobilisationdes-travailleurs-sans-papiers-aboutit--enfin--AFP,
18
novembre
2010,
http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5ib4O6k75RmUtx3yMzJ831EhIRM8g?docId=CNG.6b367c793
c6e83f742f8f7a578ba53cc.2a1
Germania
Il 10 ottobre 2010, durante l’incontro annuale della commissione ecumenica federale sull’asilo e la chiesa
(BAG Asyl in der Kirche), è stata adottata la risoluzione „Charter of the new Sanctuary Movement in
Europe“ (Carta del nuovo movimento di protezione in Europa). La risoluzione auspica che si aiutino i
migranti in situazione estremamente precaria e che venga loro garantito un rifugio se la loro vita e la loro
dignità sono messe a repentaglio da rischi di deportazione. Per maggiori informazioni e per leggere il
testo della risoluzione in tedesco e inglese: http://www.kirchenasyl.de/
In risposta a una interrogazione del gruppo parlamentare Die Linke (La sinistra), il governo federale
tedesco ha ammesso che la legge che disciplina le prestazioni sociali per richiedenti asilo, rifugiati e
migranti con permesso di soggiorno temporaneo (Asylbewerberleistungsgesetz), viola la costituzione
tedesca. In una sentenza sui sussidi sociali per i cittadini tedeschi e assimilati, del febbraio 2010, la
Corte Costituzionale Federale ha dichiarato illegale il modo in cui sono calcolati i sussidi sociali a livello
di sussistenza. Secondo la legge che accorda i sussidi ai richiedenti asilo, tali pagamenti costituiscono la
base di calcolo. Il loro livello era stato determinato al momento della promulgazione della legge nel 1993,
ma da allora non è più stato rivisto, risultando perciò attualmente di un terzo inferiore al livello dei sussidi
sociali per i cittadini tedeschi.
Fonte: Süddeutsche Zeitung, 17.11.2010
Per consentire la realizzazione di un rapporto scientifico dell’Istituto di Pedagogia
Costruttiva
dell’Università di Kiel, commissionato dal servizio del diaconato dello Schleswig-Holstein, sono stati
raccolti e analizzati per la prima volta dati affidabili sulla situazione di svariate migliaia di migranti privi di
documenti nella regione dello Schleswig-Holstein. Lo studio “Illegali nello Schleswig-Holstein” dà conto in
dettaglio delle condizioni di vita estremamente precarie dei migranti privi di documenti, e della loro
esclusione dalla partecipazione sociale e politica. Lo studio analizza le aree della salute, del lavoro e
dell’educazione, e la situazione particolare delle donne con bambini. Lo studio può essere richiesto al
Diakonischen Werk (Servizio per il diaconato) dello Schleswig-Holstein.
Per maggiori informazioni, vedere: http://www.diakonie-sh.de/aktuelles/news.127/index.html
Il libro „Geduldet, nicht erwünscht“ (Tollerati, non benvenuti) di Gundrun Hentges e Justyna Staszczak
illustra i risultati di ricerche qualitative condotte all’Università di Fulda: rifugiati che hanno vissuto per anni
con un permesso di soggiorno solo temporaneo raccontano nelle interviste cosa significa vivere in tali
condizioni di insicurezza legale e sociale. Le speranze di un miglioramento della loro situazione grazie
alla legge di regolamentazione del diritto di soggiorno del 2006 si sono rivelate vane. La maggioranza dei
rifugiati non riesce a soddisfare le precondizioni e ad ottenere dunque i requisiti per restare.
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Per maggiori informazioni, vedere: http://www.ibidemverlag.de/product_info.php?info=p1162_geduldet-
-nicht-erwuenscht.html
Grecia
Un progetto sovvenzionato dall’Unione europea per il rimpatrio volontario degli immigrati privi di
documenti dalla Grecia, promosso all’inizio di quest’anno, ha riscontrato più successo di quanto si fosse
previsto, con più di 1300 domande pervenute, mentre il programma prevede soltanto il rimpatrio di 450
migranti al costo di 1300 per persona. Più di 300 immigrati sono già stati rimpatriati, ha detto Daniel
Esdras, direttore della sede greca dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Tuttavia, ci
sono ancora più di 1000 domande in sospeso. “Riceviamo una gran quantità di domande ogni giorno”, ha
annunciato Esdras, secondo il quale più di 15000 migranti potrebbero essere rimpatriati se soltanto si
trovassero i fondi. Per il momento è l’OIM a finanziare il programma, poichè i fondi non sono ancora stati
resi disponibili dal Ministero greco per la protezione dei cittadini. Secondo le fonti del ministero, grazie
all’inaspettato successo del progetto, la Commissione Europea potrebbe aumentare i fondi.
Fonti in inglese: Kathimerini, 14 ottobre 2010,
http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_politics_100002_14/10/2010_120443
Il numero e la frequenza delle aggressioni contro migranti in cerca di asilo politico e privi di documenti ha
raggiunto proporzioni allarmanti. Il 30 ottobre 2010, due membri di un gruppo formato da una dozzina di
iraniani in cerca di asilo politico, che partecipavano ad uno sciopero della fame ad Atene, sono stati
condotti d’urgenza all’ospedale dopo essere stati colpiti da un ordigno esplosivo. Nella stessa notte, in
un’altra zona del centro di Atene, un egiziano di 36 anni è stato aggredito dopo essersi recato alla
moschea. Un gruppo di greci lo ha accoltellato alla schiena e a un braccio. Anzichè trasportarlo
all’ospedale, la polizia lo ha arrestato. Si tratta del quinto migrante in cerca di asilo politico che viene
aggredito con violenza in quello stesso quartiere nel giro di poche settimane.
Migration News Sheet, novembre 2010, p. 10.
Il 25 ottobre 2010, il Ministero della Difesa ha annunciato di aver redatto una lista di vecchie caserme
militari da adibire a strutture di accoglienza per migranti irregolari e persone in cerca di asilo politico. Il
governo intende creare 15 strutture di accoglienza in tutto il paese, con una capacità totale di 1000 posti.
Migration News Sheet, novembre 2010, p. 16.
Il primo ministro greco, George Papandreou, ha incontrato il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan,
durante la conferenza sui cambiamenti climatici nel Mediterraneo, tenutasi ad Atene il 22 ottobre 2010.
La Turchia ha accettato di collaborare in modo più intenso per frenare il flusso dei migranti irregolari
diretti verso l’Unione europea, in cambio dell’assistenza da parte della Grecia nel facilitare le procedure
per ottenere il visto per i cittadini di nazionalità turca.
Migration News Sheet, novembre 2010, p. 27.
Giorgos Kaminis, recentemente eletto sindaco di Atene, ha presentato il suo programma per il comune il
28 marzo 2010. Uno dei punti di questo programma prevede la registrazione di tutti i migranti al prossimo
censimento, che si terrà a marzo 2011, sia di coloro che risiedono in maniera regolare, sia di coloro che
non possiedono un permesso di soggiorno. Ha affermato di voler far uscire queste persone dai
bassifondi e garantire loro un permesso di soggiorno provvisorio.
Migrant News Sheet, novembre 2010, p.28.
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Pro Asyl ha pubblicato uno studio che rivela le atroci condizioni di detenzione per i migranti privi di
documenti a Evros e una serie di violazioni dei diritti umani da parte delle autorità greche alla frontiera tra
la Grecia e la Turchia. L’articolo, in tedesco, può
essere scaricato dal sito web:
http://www.proasyl.de/de/news/detail/news/humanitaere_situation_fuer_schutzsuchende_in_nordgriechis
chen_haftlagern_dramatisch/
La crisi umanitaria nel centro di Atene, che vede un aumento del numero di migranti privi di documenti in
determinate aree, è stata identificata come la causa principale dell’ascesa del “Chryssi Avgi” (Alba d’oro),
il gruppo anti-immigrati di estrema destra che ha ottenuto un posto nel consiglio comunale di Atene dopo
le ultime elezioni, che hanno avuto luogo domenica 7 novembre. Il “Chryssi Avgi” sembra aver sfruttato
l’argomento dell’aumento dell’insicurezza e dei sentimenti xenofobi, derivato dall’assenza di vere e
proprie politiche sull’immigrazione nelle aree con una crescente popolazione di migranti, la maggior parte
dei quali sono privi di documenti e vivono in condizioni poco igieniche, senza alcun sostegno da parte del
comune o del governo.
Fonti in greco: To vima, 9 novembre 2010,
http://www.tovima.gr/default.asp?pid=2&ct=32&artId=365791&dt=09/11/2010
Italia
Il 4 novembre, sei lavoratori immigrati privi di documenti sono saliti su una gru in un cantiere di Brescia,
mentre altri tre hanno occupato una torre a Milano. Si trattava di una protesta contro la regolarizzazione
del 2009, limitata esclusivamente ai lavoratori domestici, e contro lo sfruttamento dei lavoratori privi di
documenti da parte dei datori di lavoro. Le loro proteste erano appoggiate da numerose organizzazioni
della società civile e da singoli cittadini, i quali avevano partecipato alle manifestazioni delle settimane
precedenti. A partire da questa protesta, i sindacati hanno attivato un dialogo con il Ministero dell’Interno
riguardo alla possibilità di rilasciare permessi di soggiorno per le vittime di sfruttamento. Le autorità locali
hanno reagito in modo severo alle manifestazioni; a Brescia un immigrato egiziano privo di documenti
che ha aiutato ad organizzare la protesta è già stato espulso. Allo stesso modo, è stata avviata
un’indagine contro un medico che avrebbe curato uno dei tre immigrati che erano saliti sulla torre e che
lo avrebbe poi lasciato partire senza avvertire la polizia.
Fonti (in italiano): http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/18/news/brescia-9240488/,
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/28/news/milano_questura_denuncia_il_medico_che_ha_curato_l_immigr
ato_della_torre-9609488/?ref=HRER2-1, http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/18/la-sanatoria-truffa/77536/.
Il 5 novembre, il governo italiano ha approvato un nuovo “pacchetto sicurezza”, che prevede l’espulsione
di cittadini dell’Unione europea, incluse prostitute, senza tetto e teppisti da stadio. Grazie a questa
misura, la polizia potrà espellere le passeggiatrici, che al momento sono soltanto soggette a multe salate
da parte delle autorità locali. Secondo il nuovo pacchetto, saranno i comuni ad occuparsi di rinnovare i
permessi di soggiorno e accelerare il processo di rilascio dei nuovi permessi.
Fonti:
http://www.lifeinitaly.com/news/government-approves-new-security-package,
(in
http://www.stranieriinitalia.it/attualita-governo_approvato_un_nuovo_pacchetto_sicurezza_11949.html
Italian)
Polonia
Nel suo sito web, il Forum Polacco sulle Migrazioni, (Polskie Forum Migracyjne – PFM), offre un servizio
d’informazione per i migranti il cui status è irregolare in Polonia (www.forummigracyjne.org/en).
Pensando a questa tipologia di migranti, infatti, il PFM ha pubblicato una serie di FAQs (domande
frequenti). Il sito offre molte informazioni confidenziali ma sottolinea il fatto che il servizio è
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esclusivamente informativo e che le risposte offerte non costituiscono, di per sé, un servizio di
consulenza legale. In ogni caso, le FAQs sono disponibili esclusivamente in lingua polacca.
Fonte: www.forummigracyjne.org/pl/faq_nielegalni.php.
Il 22 novembre 2010, alcuni immigrati privi di documenti hanno organizzato una campagna per la
regolarizzazione di fronte al Sejm, il parlamento polacco, durante la quale hanno presentato alle autorità
polacche una petizione firmata in favore della regolarizzazione degli immigrati irregolari in Polonia. Gli
organizzatori della campagna hanno consegnato la loro petizione contenente 1460 firme dei loro
sostenitori, al Senatore Lukasz Abgarowicz, presidente del Ministero dell’Immigrazione e dei Contatti con
i Comitati Polacchi all’Estero. La petizione è stata accettata, per conto della cancelleria del senato, da
Adam Podgórski, vicedirettore dell’ufficio del portavoce del senato. La petizione, assieme con le sue
raccomandazioni sugli emendamenti da apportare alla legge polacca sulla regolarizzazione, è stata
dunque presentata alla cancelleria del Presidente della Repubblica della Polonia e al Presidente del
Consiglio dei Ministri.
Fonte: Il sito web ufficiale di FROG – Fundacja Rozwoju “Oprócz Granic” / Fondazione per lo sviluppo “Smantellare
le barriere” – www.frog.org.pl .
L’origine del fenomeno dell’immigrazione irregolare in Polonia è stata analizzata in modo approfondito
nel recente rapporto intitolato “Il soggiorno irregolare degli stranieri in Polonia: tentativi di trovare una
soluzione” pubblicato dall’ONG polacca FROG. Il rapporto di FROG contiene una discussione ampia e
accurata sui differenti fattori storici, politici ed amministrativi, che hanno innegabilmente portato al
soggiorno irregolare di alcuni immigrati in Polonia. L’ultima parte del rapporto di FROG si focalizza sulle
conseguenze negative degli ultimi due programmi di regolarizzazione del 2003 e del 2007, ed elenca una
serie di emendamenti consigliati per la legge di regolarizzazione polacca: tra di essi si ricordano un
periodo più lungo per i migranti irregolari per presentare la richiesta di regolarizzazione, l’abrogazione
della necessità di aver soggiornato per un periodo continuativo nel territorio della repubblica polacca, la
revoca della necessità di una richiesta legale per l’occupazione di abitazioni e l’abrogazione di qualsiasi
ulteriore criterio di esclusione per i richiedenti. FROG ricorda inoltre come i seguenti elementi siano di
aiuto per il processo di regolarizzazione: discendenza polacca dei richiedenti nel caso dei possessori
della Carta polacca (“Karta Polaka”), il completamento di una scuola polacca e la continuazione degli
studi superiori in Polonia (specializzazione o dottorato). Citando i dati forniti dal Centro Internazionale per
lo Sviluppo delle Politiche Migratorie (ICMPD), FROG, che richiede un terzo programma di
regolarizzazione in Polonia sulla base di ragioni economiche, demografiche e di protezione dei diritti
umani, evidenzia che tra i 45.000 e 450.000 migranti irregolari presenti sul territorio polacco
soddisferebbero i nuovi criteri per la regolarizzazione.
Il rapporto completo è disponibile (in formato PDF ed in lingua polacca) nel sito web di FROG:
http://frog.org.pl/nieuregulowane_pobyty_cudzoziemcow_w_Polsce.pdf .
L’Istituto per le Politiche Migratorie (The Migration Policy Institute) di Washington, DC ha pubblicato un
rapporto intitolato “L’adesione della Polonia all’UE mette in luce le sfide poste dall’immigrazione in
Polonia” di Krystyna Iglicka. Il rapporto tratta la questione degli schemi migratori da e verso Polonia,
prima e dopo la sua adesione all’UE del 2004. L’ingresso della Polonia nell’Unione, infatti, è visto come
un fattore chiave per le nuove sfide migratorie del paese. In relazione all’immigrazione irregolare l’autrice
sostiene, sulla base di quanto emerso dal precedente rapporto “Contare l’incontabile: migranti privi di
documenti in Polonia” (Counting the Uncountable: Undocumented Migration in Poland, pubblicato
all’interno del progetto Clandestino nel dicembre 2008), che “i cittadini ucraini dominano la popolazione
dei lavoratori migranti non autorizzati”. Inoltre, secondo il rapporto “i Vietnamiti sono l’unico gruppo che i
ricercatori hanno studiato in modo approfondito”.
PICUM Newsletter November – December 2010 | Page 8
Infine il report menziona il fatto che i due programmi di regolarizzazione polacchi del 2003 e del 2007,
che avevano posto criteri impossibili da soddisfare per la maggioranza dei migranti irregolari, hanno
rivelato un approccio restrittivo da parte del governo polacco in relazione alle politiche migratorie. Il
report conclude che le rigide misure adottate dalla Polonia derivano in gran parte dalla sua appartenenza
all’UE in quanto il Patto Europeo sull’Immigrazione ed Asilo ha spinto la Polonia, a partire dal 2008, a
combattere il lavoro irregolare.
Fonte: Krystyna Iglicka e Magdalena Ziołek-Skrzypczak, “L’adesione della Polonia all’UE mette in luce le sfide poste
dall’immigrazione
in
Polonia”
(Settembre
2010),
Migration
Policy
Institute,
www.migrationinformation.org/Profiles/display.cfm?id=800 .
Spagna
Dopo aver esaminato la circolare 1/2010 della Stazione Generale di Polizia per gli Stranieri e i Confini, il
difensore civico spagnolo ha accusato il governo di arrestare gli immigrati senza il sospetto ragionevole
che abbiano commesso un reato. Questa circolare controversa, infatti, consente agli agenti di eseguire
retate massicce di immigrati irregolari. Secondo il difensore civico, queste istruzioni “confuse”, “ambigue”
e “disorganizzate” per la cattura degli immigrati “potrebbero essere interpretate come apri strada per
arresti preventivi senza un sospetto ragionevole”.
Fonte: La Voz de Galicia. 15 ottobre 2010
http://www.lavozdegalicia.es/espana/2010/11/15/0003_8850062.htm
Il sindacato di polizia Unión Federal de Policía (UFP) ha denunciato tre ispettori di zona della Brigata
Provinciale di Madrid per la Sicurezza dei Cittadini per aver sottoposto lo scorso anno i propri subordinati
a “minacce e coercizioni”. In particolare, i tre poliziotti sono stati accusati di aver costretto i propri
subordinati a ricercare ed arrestare immigrati irregolari. A detta del sindacato, i tre sono inoltre stati
premiati con la medaglia al merito della polizia e la loro caccia agli immigrati irregolari in Spagna é tuttora
in corso.
Fonte: El Mundo, 20 ottobre 2010
http://elmundo.orbyt.es/2010/10/19/elmundo_en_orbyt/1287513815.html
Il 2 novembre, un delegato del governo ha riferito che 50 cittadini del Bangladesh, che erano stati
arrestati a Melilla e trasportati al centro di detenzione di Barcellona, saranno presto accolti dai servizi
sociali e dalle ONG della città, in quanto l’ordine di rimpatrio non è stato emesso entro la scadenza
prevista dalla legge. Nel frattempo, le ONG continuano a studiare la situazione umanitaria e a verificare
se vi sono possibilità di regolarizzazione secondo le attuali norme di legge.
Fonte: SUR. 3 novembre 2010
http://www.diariosur.es/prensa/20101103/melilla/bengalies-internados-barcelona-quedan-20101103.html
Regno Unito
La stagione delle conferenze dei partiti politici è terminata in ottobre, e la Rete per i Diritti dei Migranti
(Migrants’ Rights Network - MRN) ha espresso la propria valutazione in merito a cosa aspettarsi dalle
politiche del partito conservatore nel prossimo autunno. All’ MRN è sembrato, in generale, che il tema
dell’immigrazione sia stato toccato tendenzialmente poco in tutte le conferenze del partito. L’MRN,
inoltre, ritiene che i progetti del governo di coalizione per i prossimi mesi includeranno le seguenti
misure: l’introduzione di un tetto all’immigrazione per motivi economici dai paesi al di fuori dell’Unione
Europea, l’introduzione della lingua inglese come requisito necessario per il coniuge straniero, il riesame
delle modalità che consentono l’insediamento e la naturalizzazione nel Regno Unito, la restrizione dei
visti per studenti, la richiesta di maggiori qualifiche ai lavoratori migranti, e l’individuazione di alternative
alla detenzione dei minori nel Regno Unito.
PICUM Newsletter November – December 2010 | Page 9
Fonte: Migrant’s Rights Network, 11 ottobre 2010, http://www.migrantsrights.org.uk/blog/2010/10/which-wayconservative-party-immigration-autumn
Il primo centro di detenzione dell’Irlanda del Nord verrà realizzato nonostante l’opposizione dei residenti
e degli attivisti per i diritti umani. In ottobre è stato tenuto un incontro tra l’Agenzia Britannica per i Confini
(UK Border Agency) e le altre agenzie dei governi locali sull’impatto che tale struttura avrà su Belfast. Gli
ufficiali che si occupano di immigrazione vorrebbero convertire la stazione di polizia di Hope Street in un
centro di detenzione a breve termine capace di ospitare fino a 22 detenuti.
Fonte: Belfast Telegraph, 30 ottobre 2010, http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/local-national/northernireland/northern-irelandrsquos-first-detention-centre-given-the-green-light-14990930.html
USA
Il Dipartimento della sicurezza interna ha annunciato che, nell'anno fiscale 2010, più di 392.000 immigrati
privi di documenti sono stati espulsi dagli Stati Uniti, il numero più alto nella storia del Paese. I funzionari
hanno attribuito questo risultato all'aumento delle azioni esecutive al confine e sul posto di lavoro e ad un
ampliamento del programma del Dipartimento “Secure Communities” (Comunità sicure). Il programma
“Secure Communities”, che utilizza le impronte digitali per identificare gli immigrati privi di documenti
nelle prigioni statali e locali, è passato da 14 giurisdizioni nel 2008 a più di 660 oggi. I funzionari
affermano che il programma sarà esteso a tutte le giurisdizioni legali del Paese entro il 2013. Una
coalizione di gruppi per i diritti degli immigrati ha detto che le cifre sono fuorvianti; infatti, si sostiene, le
statistiche dimostrano che quasi l'80% delle persone tenute in stato di fermo grazie al programma
“Secure Communities” non siano criminali oppure siano stati arrestati per reati di lieve gravità.
Fonte: LA Times, 6 ottobre 2010, http://latimesblogs.latimes.com/lanow/2010/10/record-number-of-deportations-ofillegal-immigrants-in-fiscal-2010-officials-announce.html
Nello stato dell'Arizona, i querelanti nella causa Friendly House, et. al. v. Whiting, et al. hanno riportato
un'importante vittoria legale nella loro sfida costituzionale alla SB 1070, la legge dell'Arizona che
permette di stilare il profilo razziale del detenuto. Tra le altre cose, il tribunale distrettuale americano per
il Distretto dell'Arizona ha rilevato che l'asserzione sostenuta dai querelanti che la discriminazione
razziale è uno dei motivi ispiratori della SB 1070 costituisce una valida contestazione costituzionale della
legge. Questa decisione è il primo importante passo nel contestare la legge.
Fonte: The National Immigration Law Centre (NILC), 8 ottobre 2010, http://www.nilc.org/pubs/newsreleases/nr032.htm
Durante le elezioni di medio termine negli Stati Uniti, il tema dell'immigrazione è stato al centro delle
campagne elettorali in molti stati. In Arizona, un candidato ha condotto una campagna negativa,
spedendo agli elettori un manifestino politico su cui era disegnato un segnale di stop sfregiato da un
proiettile. Su questo opuscolo elettorale era scritto che siccome il candidato di opposizione aveva votato
contro la SB 1070 (la controversa legge sull'immigrazione che è stata oggetto di dura condanna da parte
di organizzazioni per i diritti civili) le città sarebbero diventate più pericolose. Sull'altro lato del
manifestino, la foto di un bambino biondo con gli occhi azzurri era integrata da un testo dove si
affermava che, poiché quel politico non aveva sostenuto l’approvazione della nuova legge
sull'immigrazione, più violenza e una maggior quantità di droghe sarebbero entrate nei quartieri, nelle
scuole e nelle comunità.
Fonte: AlterNet, 13 ottobre 2010,
PICUM Newsletter November – December 2010 | Page 10
http://blogs.alternet.org/speakeasy/2010/10/13/az-gop-opponent-will-let-illegal-immigrants-spray-streets-with-bulletholes/; http://tpmdc.talkingpointsmemo.com/2010/10/az-gop-mailer-dem-is-letting-illegal-immigrants-shoot-up-ourneighborhoods.php
Nello stato del Nuovo Messico, il neo-eletto governatore Repubblicano, Susana Martinez, ha dichiarato
di non volere una legge anti-immigrazione simile a quelle dell'Arizona nel suo stato. Tuttavia, ha
annunciato che cercherà di abrogare una legge statale che permette agli immigrati privi di documenti di
ottenere la patente di guida. Negli stati del Nuovo Messico, Washington e Utah, gli immigrati privi di
documenti possono ottenere la patente perché la legislazione vigente non richiede che vengano forniti
documenti di cittadinanza o di residenza legale.
Fonte: USA Today, 8 novembre 2010, http://content.usatoday.com/communities/onpolitics/post/2010/11/newmexico-susana-martinez-immigration-arizona-law-/1
| 3 | Sviluppi della politica europea
Generale
Secondo un rapporto speciale commissionato dalla BBC World Service, sono i lavoratori immigrati a
soffrire più di chiunque altro le conseguenze della recessione globale. I lavoratori stranieri nei Paesi
sviluppati, infatti, hanno più probabilità di rimanere senza lavoro rispetto alla loro controparte nata nel
luogo, cosicché la differenza di livello di occupazione tra i due gruppi sta aumentando. Allo stesso tempo,
l'immigrazione nei Paesi sviluppati è calata fortemente. Il rapporto mette in evidenzia anche una netta
diminuzione dell'immigrazione irregolare. Il numero di lavoratori stranieri sorpresi a entrare nell'Unione
Europea per mare è sceso di oltre il 40% dal 2008 al 2009.
Fonte: BBC News, 7 ottobre 2010, http://www.bbc.co.uk/news/business-11295139
Per la prima volta dal suo lanciato nel 2004, Frontex, l'agenzia, con sede a Varsavia, responsabile per il
controllo dei confini esterni dell'UE, ha finanziato e organizzato direttamente dei voli charter per espellere
immigrati privi di documenti. Il quotidiano Le Monde riferisce che il 28 settembre, in una operazione
deliberatamente tenuta di basso profilo, 56 immigrati georgiani arrestati in Polonia, Francia, Austria e
Germania sono stati rimpatriati per via aerea da Varsavia alla capitale georgiana Tbilisi. Nel 2011,
Frontex, a cui è stato assegnato un budget di 676 milioni di Euro per il periodo 2008-2013, sta
progettando di organizzare e finanziare tra i 30 e i 40 voli charter per rimpatriare i migranti che sono
entrati irregolarmente in UE.
Fonte: PressEurope,
charter .
http://www.presseurop.eu/en/content/news-brief/352121-frontex-launches-first-expulsion-
Il 2 novembre, Regno Unito e Francia hanno deciso di rafforzare la loro cooperazione per bloccare
l'immigrazione irregolare e affrontare il problema dell'abuso dell'asilo politico. Tra i nuovi provvedimenti,
si prevede di: intraprendere un'analisi di rischio sui porti del nord della Francia che gestiscono traffico
veicolare; rafforzare operazioni coordinate di polizia contro la rete di traffico illegale; aprire negoziati sugli
scambi di dati; aumentare il numero dei voli di rimpatrio. Inoltre, i rappresentati dei due Paesi hanno
dichiarato che lavoreranno direttamente con Paesi terzi per condurre programmi educativi che raccontino
la realtà di trovarsi in uno Stato irregolarmente. Nel mese di luglio 2009, Francia e Regno Unito si erano
già accordate per intraprendere misure specifiche sull'immigrazione, ed era stata creata una Unità di
congiunta di spionaggio (Joint Intelligence Unit), volta a combattere la rete che gestisce l'immigrazione
irregolare.
Fonte: ECRE Weekly Bulletin, 5 novembre 2010.
PICUM Newsletter November – December 2010 | Page 11
Frontex ha pubblicato la sua relazione trimestrale sull’ immigrazione irregolare. Il rapporto offre una
panoramica sulle correnti di migrazione irregolare ai confini esterni dell'UE da aprile a giugno 2010.
L'Agenzia conclude che il numero di attraversamenti illegali sta diminuendo. Secondo Frontex, questo è
dovuto alle minori opportunità di lavoro in Europa e alle politiche più restrittive sulla migrazione e l'asilo
da parte dei Paesi membri. Tra queste, vi sono anche accordi bilaterali con Paesi terzi.
Fonte: ENAR newsletter http://www.enar-eu.org/Page.asp?docid=25439&langue=EN, Frontex
http://www.frontex.europa.eu/situation_at_the_external_border/art17.html
Commissione Europea
Il 4 novembre 2010, una squadra di 175 guardie costiere, provenienti da 26 paesi UE, è stata utilizzata
lungo le frontiere tra Grecia eTurchia nellìambito delle attività della Squadra di intervento rapido alle
frontiere di FRONTEX (Rapid Border Intervention Team - RABIT). Le squadre RABIT sono state istituite
nel 2007 allo scopo di offrire assistenza operativa rapida agli stati membri in situazione di pressione
urgente ed eccezionale nei punti di frontiera dovuta ad un numero ingente di cittadini di paesi terzi che
cercano di entrare in maniera irregolare nel proprio territorio. RABIT è stato utilizzato per la prima volta in
Grecia dopo la sua richiesta di aiuto. Il pattugliamento iniziale dei componenti della squadra di
FRONTEX – la maggior parte di quali stazioneranno nel passaggio tra Nea Vyssa e Orestiada –
dovrebbe consistere in esercitazioni di ricognizione. Ma le pattuglie miste di FRONTEX, insieme alla
polizia di frontiera greca, sono riuscite ad arrestare 115 migranti irregolari in sole poche ore. La
commissaria Cecilia Malmstrom, che si è recata nell’area quello stesso giorno, ha detto che le squadre
UE coordinate da FRONTEX agiranno sotto l’autorità greca per una missione di breve durata. Secondo
la polizia greca, la presenza dell’agenzia di frontiera UE in Grecia ha dimostrato il sostegno dell’Unione
nei confronti del paese che cerca di bloccare l’immigrazione irregolare.
Fonte: http://ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_politics_1_05/11/2010_120951
http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-11618094
L’Unione Europea ha accettato in via precauzionale di destinare 50 milioni di euro ai progetti che
intendano migliorare il trattamento dei rifugiati in Libia, la maggior parte dei quali provengono da zone di
conflitto africane e sono diretti verso l’Europa. L’offerta è stata definita, da molti gruppi che si occupano
di diritti umani, come “vaga in modo preoccupante », dal momento che la Libia non riconosce neppure il
termine “richiedente asilo”. L’assistenza finanziaria di 50 milioni di euro per i prossimi tre anni “non verrà
direttamente consegnata alle autorità delle Libia”, ma finanzierà appalti per progetti che aderiscono alle
norme UE. I fondi, che fanno parte dell’ “agenda di cooperazione” con la nazione del nord Africa, che
include un “dialogo con i rifugiati”, è stata firmata da Cecilia Malmstrom, che si occupa degli affari interni,
e da Stefan Fuele che si occupa delle relazioni con i paesi del confine meridionale, e dai loro omologhi
nella capitale libica.
Fonte: ENAR newsletter http://www.enar-eu.org/Page.asp?docid=25439&langue=EN
EuObserver http://euobserver.com/9/30964/?rk=1
La Commissione Europea ha adottato il suo programma di lavoro per il 2011, che traduce in azioni
concrete i suoi obiettivi. Il Programma di Lavoro riflette la determinazione della Commissione di condurre
l’Europa fuori dalla crisi e verso un futuro di prosperità, sicurezza e giustizia sociale. Le priorità per il
2011 ricadono sotto cinque titoli principali: il sostegno dell’economia del mercato sociale europeo durante
la crisi e oltre; il ripristino della crescita di posti di lavoro; il raggiungimento dell’agenda dei cittadini: diritti,
libertà e giustizia; il potenziamento del ruolo dell’Europa nell’ambito mondiale; e dall’input all’impatto:
ottenere il massimo dalle politiche europee. Sotto la terza priorità, la commissione intende elaborare
proposte legislative per un Programma di Viaggiatori Iscritti e un Sistema di Ingresso/Uscita per i cittadini
di paesi terzi. L’obiettivo è “aiutare ad aprire l’UE al mondo, ma al contempo bloccare l’immigrazione
PICUM Newsletter November – December 2010 | Page 12
illegale e prevenire il crimine organizzato”.
Fonte: Unione Europea,
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/1399&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLa
nguage=en; ENAR newsletter http://www.enar-eu.org/Page.asp?docid=25649&langue=EN
Il 27 ottobre, si è tenuta un’udienza dal membro del parlamento europeo Frantziska Brantner (Verdi,
Germania e Judith Sargentini (Verdi, Paesi Bassi) per verificare gli attuali negoziati UE-Libia per un
accordo quadro, con particolare riferimento alle questioni dei diritti umani. I membri del parlamento
europeo denunciano la mancanza di informazioni offerte al Parlamento Europeo da parte della
Commissione Europea sugli attuali negoziati con la Libia. Secondo l’onorevole Brantner, questa
mancanza di trasparenza è particolarmente preoccupante nel caso dei rifugiati e dei diritti umani.
All’udienza sono intervenuti Human Rights Watch, Amnesty International, ACNUR, la Commissione
Europea e il rappresentante del ministero degli affari esteri belga. Human Rights Watch, Amnesty e
l’ACNUR hanno sollevato dubbi circa le violazioni dei diritti umani in Libia, mentre il rappresentante belga
ha sottolineato che l’immigrazione è solo una piccola parte dei negoziati all’interno di un accordo molto
più ampio. Brantner ha ricordato alla Commissione Europea e al Consiglio che, se viene usata una
procedura legale sbagliata, e il Parlamento Europeo non viene consultato, soprattutto in caso di accordi
di riammissione, il caso potrebbe finire davanti alla Corte di Giustizia Europea.
Fonte: http://www.greens-efa.org/cms/default/dok/357/[email protected]
Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa ha pubblicato il rapporto “Politiche sugli immigrati irregolari”. Immigrati irregolari
affrontano l’insicurezza quotidianamente. Questo ha incoraggiato il Comitato Europeo per l’
Immigrazione del Consiglio d’Europa a verificare le politiche e le pratiche dei paesi membri. L’obiettivo
dell’esercizio era di verificare e valutare le esperienze nazionali in merito alle procedure di
regolarizzazione, e di elaborare delle proposte per affrontare l’immigrazione irregolare e migliorare la
cooperazione tra paesi di origine e paesi ospitanti. Il Volume I e II coprono paesi quali Armenia,
Germania, Grecia, Italia e la Federazione russa. Il volume III e IV includono rapporti preparati per la
seconda serie e coprono paesi quali Francia, Polonia, Portogallo, Spagna e Regno Unito.
Enar Weekly Update, 5 Novembre 2010, http://www.enar-eu.org/Page.asp?docid=25649&langue=EN, maggiori
informazioni su come acquistare la pubblicazione: # HYPERLINK
"http://book.coe.int/EN/ficheouvrage.php?PAGEID=39&lang=EN&theme_catalogue=120264"
http://book.coe.int/EN/ficheouvrage.php?PAGEID=39&lang=EN&theme_catalogue=120264
| 4 | Assistenza Sanitaria
In data 2 novembre l'Assemblea Nazionale Francese ha approvato su votazione nuovi emendamenti che
limitano l'accesso alle cure mediche per le persone socialmente vulnerabili. Tra le altre misure adottate,
a tutti gli immigrati privi di documenti è stato richiesto il pagamento di 30 euro per ottenere l’accesso
all’Assistenza Medica Statale, una copertura sanitaria finora gratuita e riservata agli immigrati irregolari
che percepiscono un reddito inferiore a 634 euro al mese. Numerose associazioni e medici hanno
sottolineato come un accesso limitato alle cure sanitarie ed alla prevenzione possa rappresentare una
minaccia anche per il grande pubblico, con rischi di epidemie, come il diffondersi della tubercolosi.
Fonte :
france
http://www.liberation.fr/societe/01012300224-comment-se-faire-soigner-quand-on-n-a-pas-de-papiers-en-
In Inghilterra, ad una donna incinta detenuta presso il centro per immigrati di Yarl's Wood, alla quale una
levatrice aveva detto di non riuscire a sentire il battito cardiaco del suo bambino, è stata negata per
PICUM Newsletter November – December 2010 | Page 13
quattro giorni la possibilità di effettuare un’ecografia, nonostante le ripetute richieste ed anche un
ordinanza dell'Alta Corte. Theresa Diedericks, 26 anni, una sudafricana che da un anno soffre di ansia e
depressione a causa di un aborto spontaneo, era in preda al panico e credeva che il suo bambino fosse
morto. Nonostante la sua ansia crescente, ella ha affermato che ci è voluta una seconda ordinanza
giudiziaria davanti al personale dell’Agenzia britannica per le Frontiere (UK Border Agency, UKBA), per
consentirle di essere finalmente ricoverata in ospedale per i dovuti controlli.
Fonte: Guardian, 8 October 2010, http://www.guardian.co.uk/uk/2010/oct/08/yarls-wood-pregnant-woman
Il ministro greco per la Salute ha indicato gli immigrati privi di documenti come una potenziale
fonte di deficit per 150 milioni di euro l'anno per gli ospedali greci. Il Ministro ha adottato questa
posizione davanti al Parlamento greco, dopo l’introduzione della questione da parte di un
deputato appartenente al partito popolare ortodosso di estrema destra Rally (Laos), secondo il quale uno
dei principali problemi principali del Sistema Sanitario Nazionale greco sarebbe proprio l’offerta di
assistenza sanitaria agli immigrati privi di documenti. Secondo la legge greca, i richiedenti asilo possono
usufruire gratuitamente delle cure mediche di cui necessitano, tuttavia gli immigrati privi di documenti
hanno realmente accesso all’assistenza sanitaria solo in caso di emergenza.
Fonte (greca): Kathimerini, 15 Ottobre 2010 http://news.kathimerini.gr/4dcgi/_w_articles_ell_2_15/10/2010_418794
Tutti gli operatori sanitari sono invitati a firmare la "Dichiarazione europea degli Operatori Sanitari Per
l'Accesso Non Discriminatorio alle Cure Sanitarie". La deontologia professionale degli operatori sanitari è
messa alla prova ogni qual volta le persone vengono escluse dall’assistenza sanitaria a causa di barriere
amministrative o di leggi restrittive, che ai medici è raccomandato o richiesto di sporgere denuncie
individuali, ed anche ogni qual volta simili pratiche discriminatorie continuano ad essere autorizzate. La
Dichiarazione pretende che i medici siano autorizzati a fornire accesso alle cure mediche a chiunque ne
abbia bisogno, indipendentemente dal proprio status. La Dichiarazione europea è stata lanciata in Grecia
nel maggio 2010 e verrà presto consegnata al Consiglio dei Ministri per la Salute. Le Organizzazioni che
hanno già firmato ed offerto il loro sostegno alla Dichiarazione sono il Comitato Permanente dei Medici
Europei (CPME) e Cittadinanza Attiva.
Fonte: Medical News Today, 25 Ottobre 2010, http://www.medicalnewstoday.com/articles/205689.php e PER
FIRMARE LA PETIZIONE: http://www.huma-network.org/averroes/Petitions/European-Declaration-of-healthprofessionals-Towards-non-discriminatory-access-to-health-care
Nel corso di un’audizione della Commissione di Stato, nello stato americano del Tennessee, su un
programma sanitario finanziato da fondi statali, un deputato statale, il Rappresentante Curry Todd, ha
paragonato gli immigrati privi di documenti a ratti che si vanno via via moltiplicando. Todd ha chiesto
infatti, se il suddetto programma sanitario statale prevedesse la verifica del possesso della cittadinanza
prima di finanziare l'assistenza sanitaria. Gli é stato risposto che il governo federale statunitense non
consente tali controlli per le cure prenatali poiché ogni bambino nato negli Stati Uniti è cittadino
statunitense. A seguito di tale affermazione, il deputato ha quindi formulato la summenzionata
comparazione tra gli immigrati ed i ratti, chiedendo successivamente scusa per l’espressione, ma
ribadendo la necessità di affrontare la questione dei cittadini non statunitensi che beneficiano di sussidi
statali.
Fonte: Associated Press, 10 Novembre 2010, http://www.tennessean.com/article/20101110/NEWS/101110167/TNlawmaker-likens-illegal-immigrants-to-rats-
| 5 | Lavoro e Condizioni Lavorative
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SOLIDAR ha diffuso due nuovi video in cui vengono messi in evidenza diversi aspetti del lavoro precario
in Europa. Nel primo video quattro migranti lavoratori, Manuel, Igor, Judith e Mark raccontare le loro
storie di lavoro precario e il relativo impatto sulle loro vite. Il secondo video espone le raccomandazioni,
tra gli altri, dei partner del progetto, della Commissione europea e dell'OIL in merito a come migliorare le
condizioni di lavoro in giro per l'Europa nei settori in cui il lavoro precario è maggiormente presente. È
possibile guardare il primo video cliccando su http://www.youtube.com/watch?v=SHhUC_c5p8M ed il
secondo video cliccando su http://www.youtube.com/watch?v=SHhUC_c5p8M .
Fonte: Solidar Weekly Round Up, 22 October 2010.
In Irlanda, l’Autorità Nazionale per i diritti sul lavoro (NERA) ha riferito che, sulle 165 ispezioni da loro
effettuate in materia di vendita al dettaglio, vendita di prodotti alimentari ed affini, nei primi nove mesi di
quest'anno, solo il 17% dei datori di lavoro erano conformi ai livelli salariali e di diritto del lavoro previsti
per il settore. Per l’anno prossimo il Nera ha deciso di concentrare la sua attenzione sul lavoro
domestico. Il direttore di NERA ha detto che gruppi per la tutela dei diritti dei migranti hanno
sottolineando che si tratta di un’aera che necessita di particolare attenzione in quanto molti dei lavoratori
sono rimasti ancor più vulnerabili perché vivevano all’interno del loro luogo di lavoro. Il direttore ha inoltre
detto che potrebbe essere utile un’ispezione del datore di lavoro da parte di un terzo indipendente con
eventuali poteri di denuncia.
Fonte: Irish Examiner, 10 November 2010, http://www.irishexaminer.com/ireland/employers-fail-to-comply-withemployment-rights-135984.html
Il progetto di accesso al Mercato del Lavoro per i Rifugiati (Arbeitsmarktzugang für Flüchtlinge) ha
pubblicato un manuale in cui espone la normativa in materia di accesso al mercato del lavoro in
relazione ai diritti di residenza, in riferimento, tra l'altro, alla situazione dei migranti in possesso di un
"eccezionale permesso di restare ". Per ulteriori informazioni, visitare il sito http://azfhannover.de/infomaterial/leitfaden-arbeitserlaubnisrecht/. Per ulteriori informazioni ancor più
approfondite, consultare il sito web del Consiglio dei Rifugiati di Berlino: http://www.fluechtlingsratberlin.de/gesetzgebung.php#Erl
| 6 | Donne prive di documenti
All’inizio di novembre, Intermón Oxfam ha riferito che migliaia di donne provenienti dall’America Latina
sono vittime ogni giorno in Spagna di una tripla discriminazione per il fatto di essere donne, immigrate e
assunte da famiglie spagnole senza un pieno riconoscimento dei loro diritti lavorativi. Il rapporto della
ONG "Donne andine: contesto, politiche e gestione dell’immigrazione" che si concentra sui quattro paesi
andini (Bolivia, Perù, Ecuador e Colombia), afferma che i diritti dei lavoratori migranti interni sono
sistematicamente violati dai datori di lavoro e dalle istituzioni, e che il potere di negoziazione è ridotto
perché la maggior parte di queste donne sono irregolari e hanno paura di essere rimpatriate.
Fonte: El Universo. 4 novembre, 2010
http://www.eluniverso.com/2010/11/04/1/1360/ong-denuncia-triple-discriminacion-sufren-latinoamericanasespana.html
“Ain’t I a Woman” (“Non sono forse una donna?”), una campagna per la protezione dei diritti delle
immigrate senza documenti, è stata appena lanciata dalla rete svedese “Nessuno è illegale”. Attraverso
l’analisi della situazione delle immigrate senza documenti in Svezia, che in molti casi risultano anche
vittime di violenze, la campagna vuole assicurare che per queste donne sia rispettato il diritto ad essere
protette dalla violenza. A causa del mancato riconoscimento dei loro diritti in Svezia, le immigrate senza
documenti sono facili prede per persone al corrente della loro situazione, che usano il potere per
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minacciarle, derubarle, ricattarle, o per molestare o abusare sessualmente di loro. Molte di queste donne
non hanno la possibilità di difendersi da sole e di ricevere aiuto, o di denunciare alla polizia gli autori di
minacce, stupro, abuso o ricatto, le immigrate senza documenti sono consce che sporgere denuncia alla
polizia è per loro un grosso rischio. La campagna sostiene che il fatto che queste donne non hanno un
permesso di soggiorno non le priva dei diritti per i quali le donne hanno combattuto negli ultimi 100 anni.
“Ain’t I A Woman” chiede i seguenti cambiamenti:
• La legislazione sulla sicurezza delle donne deve prevalere sulle leggi sull’immigrazione
cosicché il diritto alla protezione abbia la precedenza sulla minaccia del rimpatrio.
• La legge svedese sull’immigrazione deve essere chiarita per garantire una pratica
giuridica secondo la quale il diritto all’asilo di una donna è una ragione sufficiente per
ottenere un permesso di soggiorno permanente in un processo per l’asilo. Questo
include ad esempio evitare abusi da parte di militari, combattere il matrimonio forzato o
la circoncisione femminile.
• Le immigrate senza documenti che contribuiscono alle indagini criminali dovrebbero
ottenere un permesso temporaneo di soggiorno durante il periodo precendente all’avvio
delle indagini, o durante il procedimento giudiziario.
Maggiori informazioni sulla campagna, disponibili in svedese, inglese e spagnolo al seguente indirizzo:
http://aintiawomankampanjen.wordpress.com/
| 7 | Minori senza documenti
Alla conferenza dei ministri degli interni tedeschi,che si è tenuta a Amburgo il 17 e 18 novembre 2010, è
stato proposto un diritto di soggiorno per minori rifugiati, richiedenti asilo e immigrati con un permesso
temporaneo che siano ben integrati e indipendenti dalla situazione dei genitori. Mentre ora i bambini
sono rimpatriati dal momento in cui i genitori perdono il loro status, i genitori dovrebbero ricevere un
diritto al soggiorno almeno fino al compimento del diciottesimo anno di età dei figli. La maggioranza dei
ministri degli interni hanno appoggiato le proposte del Ministro degli interni della bassa Sassonia, Uwe
Schünemann, e hanno bocciato una proposta di impronta più liberale del ministro federale per la
giustizia, Sabine Leutheuser-Schnarrenberger. La ONG Pro Asyl, insieme ad altre, ha criticato il
regolamento in quanto manifestazione di un comportamento selettivo verso i migranti nell’interesse
nazionale, secondo un criterio di utilità, invece di optare per una soluzione umanitaria.
Per maggiori informazioni vedere:
http://www.proasyl.de/de/news/detail/news/ergebnis_der_innenministerkonferenz_in_hamburg_z
um_thema_bleiberecht/
In Italia, la corte suprema di appello ha emesso una sentenza a favore di una donna nigeriana
concedendole il diritto di soggiorno perché ha tre figli. La Corte ha stabilito che un immigrato irregolare
non può essere espulso dal paese se i suoi figli sono a rischio di conseguenze psicologiche causate da
un distacco. I giudici hanno rilevato che l’ordine di espulsione deve essere applicato con discrezione. In
base alla loro opinione, questo caso presentava circostanze eccezionali, in quanto l’espulsione di questa
donna avrebbe provocato un trauma nei figli.
Fonte: Migration News Sheet, Novembre 2010, p. 10.
Il difensore civico spagnolo ha dichiarato che il registro centrale dei minori non accompagnati non
funziona e che le comunità autonome utilizzano criteri differenti per determinare l’età di un giovane
immigrato. Il difensore ha spiegato che aumentano i test che determinano l’età delle persone con
documenti e un passaporto che indica la minore età, mentre questi test dovrebbero essere utilizzati solo
per i migranti senza documenti la cui età non può essere stabilita con precisione. Il difensore ha
PICUM Newsletter November – December 2010 | Page 16
considerato significativo il numero di pratiche riguardanti minori proveniente dalla regione sub-sahariana
in possesso di un passaporto e che, in base alla comunità autonoma nella quale risiedono, sono trattati o
meno come minori. In aggiunta, ha richiesto un registro per i minori non accompagnati allo scopo di
evitare la “totale insicurezza” di cui soffre questo gruppo.
Fonte: ECODIARIO e ABC. 7 ottobre 2010
http://ecodiario.eleconomista.es/sociedad/noticias/2505762/10/10/La-defensora-del-pueblo-reclama-un-registro-demenores-inmigrantes-no-acompanados.html
http://www.abc.es/agencias/noticia.asp?noticia=544996
Il Ministero britannico per gli affari interni ha rimandato per la seconda volta la causa per la fine della
detenzione di bambini nei centri per l’immigrazione, nonostante la promessa governativa appena dopo le
elezioni di chiudere questa pratica. Un totale di 1,085 bambini sono tenuti in custodia a seguito di questa
misura approvata l’anno scorso, e oltre 100 sono stati messi sotto custodia tra l’aprile e il giugno di
quest’anno. Damian Green, il ministro per l’immigrazione, ha detto durante la conferenza dei
Conservatori in ottobre che la pratica sarebbe stata chiusa per dicembre 2010. Ma secondo i piani del
Ministero per gli affari interni questa scadenza già rimandata due volte è slittata ancora, e ciò vuol dire
che la detenzione dei bambini non finirà prima del prossimo mese di marzo.
Fonte: The Guardian, 8 novembre 2010, http://www.guardian.co.uk/uk/2010/nov/08/end-child-migrant-detentiondelay
OMI Bruxelles ha organizzato una conferenza il 25 ottobre 2010, per presentare I risultati del progetto
“Aumentare la consapevolezza sui diritti dei minori non accompagnati in Europa” che si è svolto tra
marzo 2009 e novembre 2010. Il progetto fornisce informazioni specifiche a minori non accompagnati
che risiedono in centri di accoglienza in Europa, sui loro diritti specifici in quanto minori, e sui rischi
potenziali di migrare per conto loro o sottrarsi alla protezione di questi centri. Questa conferenza è stata
una piattaforma per presentare gli ultimi sviluppi sull’assistenza ai minori non accompagnati nell’UE,
come anche un’occasione per discutere i risultati del rapporto nazionale sui diritti dei minori negli Stati
membri dell’UE. E’ stato pubblicato un manuale di raccomandazioni e buone pratiche..
Fonte: http://www.belgium.iom.int/index.asp?News_ID=522
Il 5 novembre 2010, la Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC) ha affermato
che le nazioni dell’America latina e centrale non dispongono di politiche migratorie per proteggere i diritti
dei bambini immigrati. Secondo un rapporto pubblicato da ECLAC e il Fondo delle Nazioni Unite per
l’Infanzia (UNICEF), circa 6 milioni di persone sono emigrate in un altro paese all’interno della stessa
regione, e in 25 milioni sono andati negli Stati Uniti o in Europa. Uno su cinque di questi immigrati sono
bambini o adolescenti. Gli esperti dell’UNICEF affermano che milioni di minori subiscono severe
limitazioni dei loro diritti umani, e che l’immigrazione ha peggiorato la loro situazione, indipendentemente
dal fatto che siano emigrati con i loro genitori o da soli, oppure che siano stati abbandonati da uno o
entrambi i genitori. ECLAC e UNICEF hanno sollecitato i governi ad astenersi dal detenere bambini e
adolescenti privi di documenti che entrano nei loro paesi.
Fonte: http://www.insidecostarica.com/dailynews/2010/november/07/latinamerica10110701.htm
Secondo il rapporto annuale di Cimade per il 2009, in Francia 319 bambini di immigrati irregolari sono
stati detenuti sotto il pretesto di “accompagnare” i loro genitori. In Francia, i minori non hanno bisogno di
un permesso di soggiorno per restare nel paese, e dovrebbero quindi, teoricamente, essere anche
protetti dalla detenzione. Eppure, in pratica, sotto il tacito pretesto che “non possiamo separare i bambini
dai loro genitori”, alcuni centri di accoglienza accettano la detenzione di bambini insieme ai loro genitori.
Fino al 2004, questo fenomeno era limitato a circa 30 bambini incarcerati, ma a partire dal 2005 sono
state prese alcune misure per alloggiare i bambini nei centri di detenzione, e oggi esistono 12 centri che
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ospitano bambini. Cimade denuncia in numerosi rapporti il fatto che questa pratica sia diventata
istituzionale, senza pertanto avere alcun fondamento giuridico.
Fonte: http://www.liberation.fr/societe/01012294680-plus-de-300-enfants-ont-ete-places-en-centre-de-retention-en2009
Il Centro di Ricerca Economica e Sociale sull’Immigrazione, la Politica e la Società (Economic and Social
Research Council Centre on Migration, Policy and Society, ESRC) ha pubblicato un documento
informativo intitolato “Essere minore e privo di documenti nel Regno Unito”. Il documento completa la
prima fase della casistica del Regno Unito nell’ambito del progetto di ricerca collaborativa sulle vite e le
esperienze degli immigrati minori privi di documenti nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Lo scopo
principale del documento è di esaminare i termini chiave, i concetti e le prove che forniranno un contesto
di riferimento per una valutazione continuativa della situazione degli immigrati minorenni privi di
documenti nel Regno Unito.
Fonte: COMPAS, October 2010,
http://www.compas.ox.ac.uk/fileadmin/files/pdfs/Working_Papers/WP1078%20Nando%20Sigona%20A.pdf
Nello stato della California, immigrazione ed educazione hanno raggiunto un momento cruciale con la
storia di Pedro Ramirez, rappresentante degli studenti nella sua università, il quale era stato forzato a
rivelare la sua condizione di immigrato privo di documenti, dopo che qualcuno aveva contattato
anonimamente il giornale della scuola. Alcuni studenti nella scuola hanno chiesto le sue dimissioni,
mentre altri hanno manifestato in sua difesa. L’amministrazione della scuola ha dichiarato che Pedro non
ha infranto nessuna regola candidandosi come rappresentante degli studenti. Pedro è anche impegnato
nel Dream Network, l’organizzazione degli studenti privi di documenti che lavorano per l’adozione del
DREAM Act, una legge proposta a livello federale, che permetterebbe agli studenti che vivono come
irregolari negli Stati Uniti di ottenere lo status legale se possiedono un diploma di scuola secondaria e
completano due anni di università o di scuola militare. Allo stesso modo, nello stato della Florida, José
Salcedo, presidente dell’associazione governativa studentesca al Miami Dade College, durante
un’elezione studentesca ha annunciato di essere privo di documenti. José è uno studente di diritto
internazionale e ha deciso di rivelare la sua mancanza di status di immigrato per attirare l’attenzione su
quanto sia cruciale la legislazione del DREAM Act per il futuro di centinaia di migliaia di studenti privi di
documenti come lui.
Il Presidente Barack Obama ha comunicato ai membri democratici del Congresso che intende far
approvare il DREAM Act prima della fine dell’anno. In seguito alle ultime elezioni, il nuovo Congresso a
maggioranza repubblicana non si insedierà prima del giugno 2011. Perciò i democratici hanno ancora la
maggioranza al Senato e al Parlamento.
Fonte: The Los Angeles Times, 18 novembre 2010, http://www.latimes.com/news/local/la-me-1118-illegalimmigrant-presiden20101118,0,5635027.story,
Miami
Herald,
18
novembre
2010,
http://www.miamiherald.com/2010/11/17/1931298/at-dream-act-rally-a-surprise.html. Politico, 16 novembre 2010,
http://www.politico.com/news/stories/1110/45243.html
e
Colorlines
17
novembre
2010,
http://colorlines.com/archives/2010/11/white_house_backs_dream_act_for_lame_duck_passage.html
e
AFP,
http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5jU0yxxt-msqsFGSJ3z0iKUE4gPQ?docId=CNG.fff55efe3a0cf7cd78880d52a9d4b7c3.c41
| 8 | Pubblicazioni
Il secondo rapporto annuale di Migreurop tratta il problema della limitazione di movimento, detenzione ed
espulsione degli immigrati alle frontiere dell’UE. Basandosi su una ricerca sul campo, questo rapporto
mostra le conseguenze della lotta contro l’immigrazione irregolare portata avanti da numerosi stati, che
sarebbe responsabile del declino generale nella protezione dei diritti umani. Il rapporto condanna la
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tendenza dell’UE a “delocalizzare” la sua politica in materia di immigrazione, forzando i paesi terzi ad
accettare accordi di riammissione e minacciando di interrompere il sostegno allo sviluppo se non
impediscono ai migranti di entrare nell’UE attraverso i loro confini.
Fonte: http://www.migreurop.org/article1773.html
‘Il nuovo studio dell’OIM, intitolato “Studio sull’Immigrazione e la Crisi Economica: Implicazioni per la
Politica nell’Unione Europea”, fornisce una sintesi e un’analisi delle ultime prove disponibili per valutare
l’impatto della crisi economica globale sugli immigrati e sulla politica dell’Unione Europea in materia di
immigrazione. I risultati presentati nel rapporto sono basati soprattutto su un’inchiesta condotta dagli
uffici dell’OIM nei 27 paesi membri dell’UE e in Croazia, Norvegia e Turchia, sui risultati di studi
commissionati in sette paesi (Repubblica Ceca, Germania, Irlanda, Italia, Polonia, Spagna e Regno
Unito) e ricerche a tavolino.
Fonte: http://publications.iom.int/bookstore/index.php?main_page=product_info&cPath=41_7&products_id=611
In ogni parte del mondo, le organizzazioni governative e intergovernative, quali l’Organizzazione
Internazionale per le Migrazioni, stanno sviluppando nuovi approcci allo scopo di rinnovare le politiche
sull’immigrazione. Ciò include la collaborazione tra governi per regolare i flussi di migrazione; la
comprensione del fatto che la migrazione è un processo naturale - e non un problema - in un mondo che
tende verso la globalizzazione; uno spirito “successivo al controllo” che va al di là delle restrizioni alla
mobilità delle persone e crea politiche proattive; e una promozione di approcci olistici alla migrazione,
che non siano concentrati soltanto sulla sicurezza o sul lavoro, ma anche sullo sviluppo e sui diritti
umani. Il nuovo libro di Martin Geiger e Antoine Pécoud, intitolato “La Politica di Gestione
dell’Immigrazione Internazionale” (“The Politics of International Migration Management”), analizza in
maniera critica i protagonisti, i discorsi e la gestione delle pratiche d’immigrazione, includendo sia
indagini empiriche sulle nuove forme delle politiche d’immigrazione, sia esplorazioni analitiche dei loro
fondamenti politici e ideologici.
Fonte: http://www.palgrave.com/products/title.aspx?PID=405675
L’Istituto per le Relazioni Razziali (Institute of Race relations) ha pubblicato un rapporto intitolato
« Rimpatri Accelerati : studio sui costi umani della politica UE di deportazione nel 2009-2010 »
(“Accelerated removals: a study of the human cost of EU deportations policy 2009-2010”). La ricerca
include un’analisi di 38 decessi legati ad asilo e immigrazione, avvenuti in Europa nell’arco di 18 mesi, e
mostra il costo umano della tendenza dell’UE a diminuire i finanziamenti per l’integrazione dei rifugiati e
accelerare il ritmo dei rimpatri – mettendo quindi a repentaglio le convenzioni internazionali. Il rapporto
può essere scaricato all’indirizzo: http://www.irr.org.uk/2010/october/ha000016.html .
“Assumere il Controllo Locale: Attivismo sulla Politica dell’Immigrazione nelle città e negli Stati degli
USA” (“Taking Local Control, Immigration Policy Activism in U.S. Cities and States”) è un nuovo libro
curato da Monica W. Varsanyi, con contributi di politologi, giuristi, sociologi e geografi, pubblicato in
associazione con il Centro Studi Comparati sull’Immigrazione della Università della California a San
Diego. Il libro esplora le “buone pratiche” adottate dagli Stati Uniti sugli immigrati privi di documenti, quali
il fatto di approvare delle leggi per estendere i servizi sanitari e sociali finanziati a livello locale, offrire
corsi di lingua inglese e migliorare i salari e le condizioni lavorative. Gli autori intendono offrire
opportunità per una riforma globale sull’immigrazione e tracciano una futura agenda di ricerca che
affronterà in maniera più approfondita gli impatti di queste politiche sulle comunità di immigrati.
Per maggiori informazioni e per l’acquisto: http://www.sup.org/book.cgi?id=17750
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| 10 | Notizie PICUM
È stato pubblicato in inglese, francese e spagnolo il rapporto “Le Preoccupazioni Principali di PICUM nel
2010 sui Diritti Fondamentali degli Immigrati privi di Documenti in Europa” (“PICUM’s 2010 Main
Concerns about the Fundamental Rights of Undocumented Migrants in Europe”(. Questo rapporto
raccoglie un anno di notizie sull’immigrazione irregolare a livello europeo, nazionale e locale, allo scopo
di favorire una migliore comprensione dei principali problemi relativi ai diritti umani degli immigrati privi di
documenti e dei molteplici modi in cui la società civile in tutta Europa risponde a questa situazione di
esclusione sociale. È basato su un’analisi degli eventi riportati nella newsletter di PICUM durante il 2009.
Disponibile online a: http://www.picum.org/article/reports .
| 11 | Miscellanea
Nella newsletter di PICUM di agosto-settembre è stato discussa la campagna “Smettete di usare la
parola “I” (“Drop the I-Word campaign”. L’articolo tratta delle migliaia di persone e dei numerosi mezzi di
comunicazione di massa che si sono impegnati a non etichettare gli immigrati come criminali e ad
affermare la loro umanità e dignità. Accenna anche al fatto che si è riscontrato un certo scetticismo,
specialmente da parte di giornalisti progressisti, che hanno evitato di usare termini quali “privo di
documenti” semplicemente perchè ignorano il problema.
Fonte: Colorlines,
in_any_form.html
14
ottobre
2010,
http://colorlines.com/archives/2010/10/why_i_dont_use_the_i-word--
Ringraziamenti speciali a Laila Castaldo, Raffaela Puggioni, Francesco Positano, Maria Diletta, Andrea
Piu, Patrizia Rebulla, Ida Di Pietro, Ornella Bernardi e Chiara Giordano per la traduzione della
newsletter in italiano e a Giuliana Giobbi per la rilettura e revisione finale.
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