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“Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2,
DCB Milano”
Anno IX - n. 2 - febbraio 2005
Reg. Trib. Milano n. 524 del 5/8/96 Editore: Spi-Cgil Milano, Corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano • Per eventuali comunicazioni tel. 02.55025409
Direttore responsabile: Erica Ardenti • Realizzazione: m&c, Milano • Stampa: Il Guado, Corbetta (MI)
In caso di mancato recapito restituire al CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi.
Questi anni
passati con voi
Mi è stato proposto di candidarmi per le elezioni regionali, che si terranno il prossimo 3 e 4 aprile, nella lista Uniti per l’Ulivo, nella circoscrizione di Milano e Provincia. Ho deciso di accettare la proposta. L’ho fatto pensando di poter dare un contributo in Consiglio
Regionale a partire dai temi di carattere sociale, con la convinzione
di portarvi tutta l’esperienza realizzata negli anni di attività sindacale, in particolar modo quella del Sindacato Pensionati della Cgil
di Milano, nel quale sono dal 2001 Segretaria Generale.
L’incontro con voi e con il Sindacato Pensionati della Cgil è stato per
me importante ed ha contribuito alla mia crescita non solo politica
e sindacale, ma anche umana.
Conoscevo già da prima lo Spi-Cgil. Quando ero in Segreteria della
Camera del Lavoro di Milano mi occupavo di politiche sociali ed ho
quindi realizzato molte iniziative assieme allo Spi. Ma conoscere il
Sindacato dei Pensionati dall’interno è un’altra cosa.
Vi ho conosciuto uomini e donne di grande generosità e calore
umano, con una voglia di partecipare, di rendersi utili, inimmaginabile. Essere responsabile di una così grande organizzazione, rappresentarvi, è stata per me ragione di fierezza.
Il rapporto con voi è stato un rapporto diretto e molto franco. Ho
ricevuto suggerimenti, apprezzamenti, richieste di intervenire ora su
questo ora su quell’altro problema, ma ho soprattutto sentito attorno a me un grande calore umano. Questa è del resto la particolarità
e la forza della grande età: la saggezza, la competenza, la voglia del
confronto, e la schiettezza nei rapporti. Non mi sono mai sentita sola
nella mia esperienza di direzione, è questo non è poca cosa. Sono
stata accolta, a volte perfino coccolata nei diversi incontri realizzati
nei quartieri e nei comuni, ma anche spronata ad elaborare, a innovare le politiche e le modalità organizzative, a rivendicare agli enti
ed alle istituzioni locali nuovi e più qualificati servizi.
Instancabili. Sono così molte donne e uomini anziani che ho conosciuto. A volte ti domandi come facciano. Mi vengono in mente le
notti, passate sul pullman per andare a Roma a difendere il diritto
alla pensione, alla assistenza, al lavoro per i giovani. Io dolorante,
stanca per la notte passata insonne, e persone ben più anziane di me
e piene di acciacchi, perfettamente sveglie, ridenti e pronte a mettersi in cammino verso il luogo della manifestazione.
È questa l’immagine che mi rimarrà impressa, l’immagine di un bel
sindacato, insostituibile, fatto di donne e uomini protagonisti nella
società, aperti, solidali, forti nonostante l’età che avanza. Porterò i
problemi degli anziani nel Consiglio Regionale. Lotterò per l’affermazione di più ampi diritti di cittadinanza sociale. È questo l’impegno che prendo con voi.
Continuerò a stare al vostro fianco, con un altro incarico, di carattere istituzionale. Avrò, quindi, ancor più bisogno dei vostri pareri, dei vostri suggerimenti, di sentirvi vicini, per costruire a Milano
e in Lombardia un sistema sanitario e assistenziale migliore, città
più vivibili e sicure, una società nella quale l’anziano non sia considerato un peso ma una risorsa.
È quindi un saluto affettuoso ed un arrivederci a presto quello che
voglio farvi, ed un grande abbraccio.
Ardemia Oriani
Giù le mani
dal bancomat
■ E adesso ci si mette pure il bancomat. In Paese dove s’inciampa ad
ogni piè sospinto in una truffa,
dove la truffa è diventata addirittura uno spettacolo per tirare su gli
ascolti delle trasmissioni Tv, va a
finire che non ci si può fidare più
nemmeno del pratico sportello del
bancomat. Ma come con tutta la
fatica che molti anziani avevano
fatto per adeguarsi ai tempi, per
prendere confidenza con quella tesserina magnetica e il suo numero
segreto, adesso salta fuori che il
rischio di essere rapinati è altissimo.
Non buttiamoci giù. Il bancomat
ci fa risparmiare tempo (lunghe
code in banca per un piccolo prelievo) ci può servire a ricaricare il
telefonino, a controllare velocemente il nostro estratto conto. È
un diritto avere un bancomat che
funzioni e che sia sicuro. Un diritto
che peraltro paghiamo alla nostra
banca tutti gli anni. E allora che
Mai più soli...
■ Troppi anziani, troppo abbandonati. La tragica cronaca racconta di storie di solitudine finite in
tragedia. Lo Spi-Cgil intende reagire. Vi raccontiamo le nostre politiche e le esperienze di un quartiere simbolo: San Siro.
A pagina 2
■ Un tram che riemerge dal passato e diventa una
seccatura. Un passato che invece vogliamo tenerci
bello stretto: quello delle lotte partigiane e operaie.
Le nostre Leghe raccontano che...
A pagina 3
■ Lo Spi di Milano a Bruxelles. Quante emozioni, successi, battaglie. Dal mazzo delle fotografie
della delegazione guidata da Ardemia Oriani,
abbiamo estratto le immagini più belle che rimarranno un ricordo importante.
Alle pagine 4-5
siano gli istituti di credito a darsi
una mossa. Facciano controllare i
loro sportelli. Eliminino marchingegni, microtelecamere, sistemi di
falsificazione varia, che bande
esperte di ladri high-tech, stanno
inserendo negli sportelli. In fondo è
come se un pensionato entrasse in
banca, si rivolgesse al cassiere per
versare denaro o chiedere un’informazione e poi venisse fuori che si
trattava di un’impostore. Di chi è la
responsabilità? A quel minimo di
informatica e tecnologia che abbiamo imparato ad utilizzare non ci
rinunciamo per nessun motivo.
Facciamoci valere e teniamo gli
occhi aperti. Quando digitate il
codice, metteteci una mano sopra.
Sono i gesti più banali che possono
fregare i truffatori.
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A proposito di politiche sociali
Mai più soli
La cronaca cittadina ci propone con sempre maggiore drammatica frequenza, la
realtà di anziane ed anziani trovati morti nella propria abitazione in totale solitudine e abbandono.
Questi fatti rappresentano l’esito più drammatico di una realtà ben più vasta di
anziani e anziane che nella grande città metropolitana vivono soli, con legami
familiari, quando esistono, sempre più deboli, nella maggior parte dei casi in
condizione di povertà economica e di fragilità psicofisica.
A Milano sono circa 115 mila gli anziani che vivono soli, in maggioranza
donne, e questo numero è in continua crescita. Di fronte a questa realtà si impone un forte ripensamento e adeguamento delle politiche sociali e dei servizi a
favore della popolazione anziana.
In primo luogo va affermata la necessità di sconfiggere una politica che a fronte
di problemi crescenti, risponde con la messa a disposizione di risorse economiche
decrescenti. È però necessario cambiare radicalmente anche la rete dei servizi, per
semplificare, passare da servizi che accolgono le richieste di aiuto e i bisogni dei
cittadini ad una struttura che sappia conoscere la realtà in cui opera e che sia in
grado di proporsi direttamente ai cittadini, in particolare i più fragili e soli.
Tutti gli attori delle politiche sociali, Comune, Asl, volontariato, medici di medicina generale debbono saper costruire conoscenze collettive e integrate e costruire
proposte di intervento che sappiano individuare e raggiungere il bisogno di aiuto
là dove si manifesta. Nel merito è necessario pensare a politiche di prevenzione
che favoriscano la socialità e le relazioni fra le persone anziane per contrastare le
paure reali o anche solo percepite e il senso di inutilità che può subentrare nel
momento in cui si lascia il lavoro offrendo opportunità che sappiano valorizzare
il contributo che in termini di esperienza, cultura, abilità personale di cui l’anziano è portatore e che può ancora rappresentare per la vita cittadina. Per coloro
che in ragione delle proprie condizioni critiche sul piano psicofisico sono costretti
al domicilio, oltre al sostegno alle famiglie dove queste esistono, è necessario siano
gli attori sociali a proporsi all’anziano costruendo un rapporto d’aiuto che risponda in modo integrato ai bisogni sociali, sanitari, di relazione di cui l’anziano ha
bisogno. È questa l’ottica con cui le Organizzazione Sindacali dei pensionati
milanesi hanno costruito la piattaforma presentata alla Amministrazione comunale di Milano. A questa nostra sollecitazione, l’Assessore ai servizi sociali ha
risposto con l’elenco delle strutture e dei servizi erogati dal comune. A noi pare
che è davvero giunto il momento di un ripensamento più generale delle politiche
sociali e con questa convinzione siamo impegnati a portare avanti la piattaforma sindacale chiedendo ai cittadini e le cittadine milanesi di sostenerla anche con
la mobilitazione.
Giovanni Perfetti
La solitudine nelle città è il primo nemico da sconfiggere
L’Auser ti tiene compagnia
I repentini mutamenti culturali, la
diversa organizzazione del lavoro
sono tra le principali cause del progressivo incremento della popolazione anziana; solo nella nostra città
gli anziani presenti ormai sono circa
300.000, di cui oltre il 40% è rappresentato da coloro che superano i
75 anni di età. Nei prossimi 20
anni si calcola che questo numero
vada a raddoppiarsi.
La domanda che dobbiamo porci è
se a questi mutamenti demografici
la nostra società è in grado di adeguarsi con la sua struttura sociale e
di intervento. Ovvero, è in grado di
rispondere ai nuovi bisogni emersi?
Appare evidente a tutti che questo
non è avvenuto, anzi. Nonostante
alcune iniziative, sia pure rilevanti,
il nostro sistema sociale appare inadeguato a questa nuova realtà.
Per le ragioni citate, nella nostra
città il nemico da sconfiggere è la
solitudine. Non è facile da curare.
Essa agisce furtivamente, corrode la
volontà, genera un malessere che
spesso porta ad isolarsi, a non giustificare lo “sforzo” di recarsi a fare
la spesa, di mangiare, di parlare con
il vicino di casa. In questo contesto
si inserisce l’AUSER, con le sue
attività e la sua rete di volontari:
corsi universitari della terza età,
l’organizzazione dei gruppi di visitatori all’interno dell’orto botanico,
con l’impegno di allargare le conoscenze e ribadire lo sviluppo didattico presso gli orti botanici, sorveglianza e custodia della Villa Finzi,
l’organizzazione di viaggi, i nonni
amici, presenti fuori dalle scuole
per assistere i bambini in entrata ed
in uscita. All’interno di questo
intenso panorama di attività, si
inserisce un altro filone di azione
dell’AUSER: la distribuzione dei
pasti caldi agli anziani, su commissione comunale. Nel 2004 i nostri
volontari hanno distribuito ben
54.723 pasti caldi, una cifra ragguardevole se si pensa che la consegna avviene quotidianamente e che
ne vede impegnati circa 20. La
nostra consapevolezza sull’importanza di questo servizio sta nel fatto
che non solo forniamo il pasto, ma
siamo uno strumento di monitoraggio quotidiano delle condizioni
di vita e di salute degli anziani a noi
assegnati. Tutti modi per far sentire
gli altri, ma anche noi stessi.
Davvero meno soli. Continuate a
sostenere, partecipando, l’azione
dell’Auser.
Gianni Pucci
Gli anziani sono le prime vittime dell’emarginazione e della solitudine
Fate qualcosa, ma subito
Così sola che nessuno si è accorto
nemmeno della sua morte.
Succede a Milano, nel quartiere
San Siro. Una zona della metropoli lombarda dove gli anziani debbono fare i conti non solo con le
incertezze di tutti i giorni, ma con
un tessuto urbano e sociale che
cambia.
“I rapporti umani, anche solo quelli più semplici come il buon vicinato, si sono disgregati. E gli anziani
ne soffrono di più. Siamo un quartiere di vedove sole. Non possiamo
starcene rintanate in casa con il
rischio che tutti si dimentichino di
noi”. Parla Lucia Guerri, 66 anni,
attivista dello Spi-Cgil che da anni
LEGGI E DIFFONDI
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L
Mensile dello Spi-Cgil Abbonamento 2005
NOIOGGI
PA G .
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si batte nel quartiere San Siro per
renderlo più vivibile e vitale.
“Dobbiamo fare i conti con molti
cambiamenti. Primo fra tutti l’arrivo di tanti extracomunitari, con i
quali, è triste e brutto a dirlo, ma
esiste un po’ di reciproca diffidenza. Dobbiamo superarla. E per
questo stiamo pensando di organizzare un’assemblea anche solo
per fare conoscenza. La solitudine
è una brutta bestia”. E il Comune
cosa ha fatto? “Mai abbastanza. Il
portiere sociale, figura che dovrebbe
tutelare soprattutto i pensionati, è
in realtà assente. Si è ridotto a poco
più di un impiegato menefreghista
rispetto all’amico che doveva essere.
Mancano i luoghi di aggregazione.
La ristrutturazione dei giardinetti di
Viale Mar Ionio, tanto sbandierati
dal vicesindaco De Corato sono
guardati a vista dalle telecamere tale
è il disagio che vi si è riversato”.
Cosa ci vorrebbe in concreto?
“Ricette non ne abbiamo.
Andiamo per tentativi. Ma quello
che ci manca è il tempo. Se le istituzioni intendono fare qualcosa,
che lo facciano subito”.
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Comprendere la realtà e il valore dell’integrazione. Un processo che deve partire dalle istituzioni
Oltre il pregiudizio, contro il razzismo
La Camera del Lavoro di
Milano ha deciso di dedicare
l’anno 2005 ad una “campagna
contro il razzismo” che si svilupperà nel corso dell’anno con
una serie di iniziative (seminari
tematici, incontri di approfondimento sulle diverse culture,
mostre, spettacoli teatrali e
musicali, assemblee nei luoghi
di lavoro, etc.) volte a favorire la
diffusione della conoscenza corretta e occasioni di incontro,
con l’obiettivo di contribuire a
superare le percezioni negative
che ancora prevalgono quando
si parla di immigrazione. È
ormai noto a tutti che l’immigrazione straniera in Italia non
ha più un carattere passeggero
ma rappresenta, al contrario, un
fenomeno strutturale nella
nostra società, nonché un fattore irrinunciabile per lo sviluppo
economico e sociale del nostro
paese. L’esperienza diretta del
Centro Immigrati della Camera
del Lavoro, nato nel lontano
1988, è basata sull’incontro e
l’ascolto di migliaia di cittadini
stranieri. Noi offriamo questo
viaggio nella “diversità”, ai
nostri iscritti, a tutti i lavoratori
e alla città nel suo complesso
per confrontarci e misurarci con
le molteplici realtà dell’immigrazione milanese. Porteremo
come bagaglio la nostra storia
fatta di solidarietà, di lotte per i
diritti e per la giustizia sociale.
Tra le discriminazioni quella di
tipo istituzionale è la più singolare. È difficile pensare di contrastare il razzismo quando
ritroviamo nella normativa
nazionale e regionale palesi atti
di discriminazione. La stessa
Bossi-Fini, una legge che di
fatto alimenta la paura nello
straniero e contraddice la stessa
carta costituzionale (espulsioni,
legalità dei Centri di permanenza temporanei, lo stretto legame
lavoro e permessi previsto dal
Contratto di soggiorno, allungamento dei tempi per Carta
soggiorno). Anche le leggi
regionali in Lombardia su casa e
trasporti per gli invalidi, vedono trattamenti diversi per gli
stranieri. Chi dovrebbe agevolare e favorire l’inserimento sociale
degli immigrati, pensiamo al
Comune di Milano, ha invece un
atteggiamento di ostilità verso lo
straniero e tende a veicolare messaggi di stampo razzista.
La rimozione degli ostacoli culturali che limitano il processo
di integrazione, insieme alla
promozione dei diritti e al
miglioramento delle condizioni
materiali dei lavoratori immigrati sono obiettivi prioritari
per la Cgil.
Centro Immigrati
Cgil Milano
Classe operaia e Resistenza. Un archivio per la memoria
Mai dimenticarli!
Sostituzione “provvisoria”
e servizio dimezzato
A sessant’anni dalla lotta di Liberazione dal nazifascismo una particolare attenzione sarà dedicata
quest’anno all’enorme ruolo che ebbe il mondo del
lavoro nella Resistenza. I grandi scioperi del 1943 e
poi del 1944 furono un segnale decisivo per l’insurrezione, il sabotaggio dell’industria bellica e
delle comunicazioni diedero un colpo fortissimo
all’occupante nazista. Tutto questo costò la deportazione e la morte di migliaia di lavoratori. Dopo
tanti anni tuttavia corriamo il rischio di perdere la
memoria storica del contributo che la classe operaia
diede alla Liberazione dell’Italia. La città di Milano
e la sua provincia, teatro di numerosi eroici episo-
Il tram dà i numeri
La nostra sede Spi-Cgil di Piazzale Segesta è un punto di riferimento storico nel quartiere S. Siro. Per tale motivo diventa spesso il punto di raccolta
delle segnalazioni più varie che i cittadini ci fanno sui disagi del vivere a
Milano.
L’ultima e più pressante segnalazione è stata la seguente: l’ATM nel 2003 ha
eliminato il jumbo - tram n° 24 e lo ha sostituito “provvisoriamente” con il
tram n° 16 per il percorso da Dessie a Monte Velino.
Risultato: le vetture sono più vecchie e più piccole, le corse sono diminuite.
Se lo avessero chiamato n° 8, dice un cittadino, avremmo avuto mezza vettura! Gli studenti delle scuole del quartiere dichiarano: dobbiamo spintonarci alla grande e poi finiamo per viaggiare come sardine. C’è un’unica
macchinetta obliteratrice, per cui chi sale davanti è costretto a percorrere
tutto il tram traballante per poter timbrare. Gli scalini di salita sono più
stretti e più alti, creano quindi notevoli difficoltà di accesso per gli anziani
e per tutti coloro che hanno problemi di deambulazione. Mi rendo conto,
dice uno scattante pensionato, che è un vero azzardo per la mia incolumità.
Quegli scalini sono davvero proibitivi. Per dare gambe (o ruote) alla protesta abbiamo organizzato un “Comitato tram 16” formato da Spi-Cgil, Acli,
Anpi, Comitato quartiere S.Siro, forze politiche del Centro-sinistra e raccolto più di 2000 firme nei punti più frequentati del percorso: Cordusio, De
Angeli, Segesta, Axum. Il Consiglio di zona 7 e il Consiglio Comunale,
interpellati, hanno risposto positivamente sommando le loro istanze alla
quantità di lettere di protesta inviate ai quotidiani, al Sindaco (in veste di
Commissario straordinario al traffico), all’ATM. Ha risposto solo il Dott.
Soresina, presidente dell’ATM, adducendo carattere di “occasionalità”
all’impiego di tram del 1928 ad una vettura e assicurando il ripristino del
jumbo-tram a tre vetture entro il 2005. Dobbiamo crederci? Parrebbe di no
Spi-Cgil Lega San Siro
di, hanno visto negli ultimi decenni trasformarsi
profondamente il tessuto produttivo. Tante fabbriche che furono al centro di quelle lotte hanno chiuso o si sono trasferite, molti lavoratori che furono
protagonisti o testimoni ci hanno lasciato.
Possiamo preservare il ricordo di quelle vicende
attraverso un lavoro di ricerca dei luoghi e di tutto
quello che può ricordare il sacrificio di quei lavoratori. Il contributo che noi dello Spi-Cgil possiamo
dare è notevole. Nelle nostre Leghe , fra i nostri
iscritti possiamo trovare testimoni di quelle vicende o perlomeno compagni che come generazione
furono vicini a questi uomini. Sarebbe importante
fare una mappatura delle lapidi, dei monumenti o
cippi che ricordano i nomi e gli episodi, raccogliere documenti e foto. Spesso queste lapidi erano sui
muri di fabbriche abbattute, alcune sono andate
perse, ma altre possono essere state spostate in altri
luoghi. Altre lapidi sono ancora dove furono deposte. Ritrovarle, sapere dove sono affinché non vadano perse ed eventualmente ricollocarle in un nuovo
posto adeguato, che potremmo definire “luogo
della memoria”, è l’obiettivo che l’Anpi, la
Fondazione Di Vittorio, lo Spi e la Cgil insieme a
Cisl e Uil si sono dati. Invitiamo gli iscritti allo SpiCgil, o comunque tutti gli amici che ci possono
dare una mano a realizzare questa mappatura sulla
resistenza delle fabbriche storiche, di fornire informazioni utili, documenti e foto presso la sede della
lega Spi della propria zona o di telefonarmi direttamente al numero 0226145058.
Maurizio Bellai
Archivio del lavoro
MANDA IN PENSIONE LE VECCHIE ABITUDINI
Tutto quello che vuoi sapere su
PENSIONI, SANITÀ, ASSISTENZA E ALTRO ANCORA
lo trovi sul sito web
del Sindacato Pensionati della Cgil di Milano
http://www.cgil.milano.it/spi
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Una delegazione dei pensionati Cgil di Milano
I pensionati mila
per sostenere i diritti de
La sede del Parlamento Europeo.
In alto: la delegazione dello Spi-Cgil di Milano
all’arrivo a Bruxelles.
A sinistra: una pausa di ristoro.
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lano è stata ricevuta dall’On. Antonio Panzeri
lanesi a Bruxelles
degli anziani in Europa
Abbiamo discusso sulle condizioni
degli anziani e delle anziane in Europa.
Era con noi Ardemia Oriani,
segretaria generale dello Spi-Cgil di Milano.
La segretaria dello Spi-Cgil di Milano,
Ardemia Oriani, con Antonio Panzeri,
parlamentare europeo.
Due momenti dell’incontro della delegazione
dello Spi-Cgil con Antonio Panzeri.
A destra: Valter Guazzoni, segretario organizzativo
dello Spi-Cgil di Milano, Luigi Riffaldi, segretario
della Lega di Rozzano, e Ardemia Oriani,
segretaria generale dello Spi-Cgil di Milano.
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Gentile Pensionata, Pensionato,
nelle prime settimane del 2005 riceverà dall’INPS una busta che conterrà la seguente documentazione:
1) O-BIS/M 2) RED 3) CUD 4) Dichiarazione Detrazioni Fiscali.
Questa scelta fatta dall’INPS Le consentirà, già dal mese di Gennaio, di fare la dichiarazione RED per l’anno 2004
e ai primi di marzo la dichiarazione dei redditi del 2005 relativamente al 2004.
Anche per quest’anno siamo a Sua disposizione per fornire il servizio di compilazione del mod. RED e 730.
DICHIARAZIONE RED
A partire dai primi giorni di gennaio i nostri uffici sono pronti a riceverLa per la compilazione dei mod. RED per l’anno 2004.
Oltre ai nostri uffici potrà rivolgersi alle sedi dello SPI-CGIL e della CGIL stessa, dove potrà prenotarsi anche per la compilazione del 730.
Per garantire un miglior servizio, Le chiediamo di prendere subito un appuntamento.
DICHIARAZIONE 730
Si rivolga ad una delle nostre 34 sedi presenti sul territorio milanese: in pochi minuti personale specializzato le risolverà tutte le preoccupazioni
derivanti dalla compilazione della dichiarazione dei redditi (730).
Inoltre:
- eviterà di fare calcoli complicati, come ad esempio la “No Tax Area”;
- eviterà errori che comportano pesanti sanzioni economiche;
- potrà ricevere il rimborso dovutole direttamente sulla sua pensione;
- potrà pagare quanto dovuto direttamente sulla sua pensione, anche attraverso la rateizzazione;
- sarà assicurato (tramite polizza) contro ogni eventuale errore anche di tipo formale;
Per avere un miglior servizio, Le chiediamo di prendere subito un appuntamento.
COME PRENDERE L’APPUNTAMENTO
È semplice.
Per la dichiarazione RED basta recarsi ad un centro del CSF, oppure presso una sede dello SPI-CGIL o della CGIL
● Per la DICHIARAZIONE 730 telefonare al Numero Verde 840 703 730 dove verrà comunicato giorno, ora e Centro dove recarsi
per fare la dichiarazione 730 e i documenti necessari, oppure rivolgersi alle sedi dello SPI-CGIL e della CGIL.
●
La invitiamo a prendere subito l’appuntamento.
SINDACATO
PENSIONATI
ITALIANI
MILANO
NOIOGGI
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Centro Servizi Fiscali di Milano s.r.l.
Via Cesare Battisti, 21 - 20122 Milano
C.S.F.
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CONVENZIONI
Occorre sollecitare un intervento legislativo che tuteli i diritti del consumatore
Questioni di credito:
gioie e dolori
Dalla Tunisia
alla Loira
■ Ad aprile la voglia di mare sarà già alta. È il
momento giusto per regalarsi una settimana
da sogno (dal 4 all’11 aprile) sulla spiaggia
di sabbia fine del bellissimo hotel Sol el
Mouradi a Port el Kantaoui. L’offerta è
veramente appetitosa soltanto 360 euro.
Nella quota è compreso il viaggio aereo in
Tunisia, la sistemazione in camera doppia, l’animazione e l’assistenza turistica e naturalmente
anche l’assicurazione sanitaria ed il bagaglio.
L’albergo è un 4 stelle della prestigiosa catena
spagnola Sol-Melia. È un piccolo paradiso
attrezzato per tutti gli sport dal tennis al golf siano alle attività acquatiche. Almeno una volta nella vita bisogna visitarli. Ed è
uno dei viaggi più piacevoli da godersi in pullman. Dal 16 al 22
aprile si parte per i Castelli della Loira. Un tour affascinante che
comprende anche Parigi. Tutto a 890 euro. Avrete l’occasione di
vedere capolavori dell’arte rinascimentale francese come il Castello
di Chambord, di Blois e Chenonceau. Dopo 4 giorni piacevolmente trascorsi nella valle della Loira, arriverete a Parigi per visitare la
Tour Eiffel, les Champs Elysèes e molte altri monumenti straordinari. Insomma un tour culturale e romantico. A proposito se avete
un anniversario da festeggiare vi proponiamo una crociera con la
motonave Costa Europa da Barcellona “alla volta del nord” a Dover.
Quote a partire da 1250 euro. Per tutti i particolari ed informazioni dettagliate e molte altre proposte di viaggi che lo Spi-Cgil
e l’Auser organizzano, rivolgetevi negli orari di ufficio alla
Signora Amelia, telefono 0255025407.
■ Negli ultimi venti anni si è sempre più diffuso il fenomeno degli acquisti con pagamento rateale. Si è stimato
che fra il 50 ed il 65 % dei consumatori dispone di un
credito al consumo volto a finanziare l’acquisto di beni
di vario genere: dagli elettrodomestici, ai mobili, all’arredamento a servizi vari quali corsi di lingue.
Il credito al consumo consiste in un finanziamento erogato da un intermediario (banca o finanziaria) con un
contratto di prestito finalizzato all’acquisto di un determinato bene di consumo. Diffusa è in tal caso la pratica
per la quale l’intera somma viene corrisposta dall’ente
finanziatore direttamente al venditore.
Per le finanziarie tale operazione è ritenuta vantaggiosa
per il consumatore in quanto realizza l’unificazione
delle due procedure contrattuali: il finanziamento e la
compravendita; di fatto però comporta un maggior
rischio proprio per il consumatore. Infatti questo significa che l’impegno a rimborsare puntualmente le rate,
assunto dal consumatore nei confronti della finanziaria,deve essere rispettato anche nel caso si verifichino problemi o disguidi tra il consumatore e il venditore o il produttore del bene in questione.
Il rischio di inadempimento o fallimento del venditore
non ricade, invece, sul finanziatore che esclude la propria responsabilità richiamandosi proprio all’esistenza
di due contratti: quello di finanziamento e quello di
compravendita. Senza dilungarci sugli specifici aspetti
normativi appare in tutta evidenza come anche in questo caso si manifesta un conflitto tra interessi che vede il
soggetto debole, il consumatore, gravato da condizioni
vessatorie a vantaggio del finanziatore.
In sintesi si può dire che sul credito al consumo si confrontano due posizioni. Quella dei consumatori che,
investiti in maniera del tutto impropria del rischio di
impresa del fornitore di beni e servizi, hanno la necessità di far valere il collegamento fra i due contratti come
unica tutela rispetto alla mancata consegna del bene o
fornitura del servizio; e quella delle società finanziarie,
che invece hanno interesse a mantenere distinti i due
contratti. Non c’è dubbio che nella legislazione attuale
(vedi l’art. 125 4° comma T.U.B.) la situazione è decisamente squilibrata a favore delle finanziarie. Occorre
quindi promuovere una iniziativa che veda in campo le
Associazioni dei consumatori, la Federconsumatori in
primo luogo, per avanzare proposte, anche legislative,
per superare questo svantaggio a danno dei consumatori.
Su questa strada sarebbe oltremodo utile una Direttiva
europea che solleciti un intervento legislativo del
Parlamento italiano,che riequilibri a favore dei diritti
dei consumatori l’attuale sperequazione,mettendo a
carico del soggetto finanziatore un obbligo sussidiario a
quello del fornitore, quando questo ultimo risulti inadempiente.
Giacinto Brighenti
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NOIOGGI
PA G .
7
spi feb 2005 28-01-2005 17:47 Pagina 8
Le sedi
dello SPI CGIL
Come mitigare l’impatto con la terza età
Prevenire è già curare
■
Un
recente
studio
dell'Istituto Europeo per la
Salute delle Donne illustra che,
in Europa, il trend demografico
evidenzia una popolazione
anziana sempre più in aumento, specialmente tra le donne. Il
numero delle persone sopra i
60 anni salirà dai poco più di
76 milioni del 1995 ai quasi
114 stimati nel 2025. Lo studio
sottolinea giustamente che la
pianificazione dovrà concretizzarsi in azioni atte a minimizzare tali effetti negativi sulle
donne anziane e pone la necessità di promuovere la salute e di
introdurre misure volte ad
educare i cittadini su temi quali
la prevenzione, una dieta
migliore ed i benefici correlati
ad uno stato fisico e mentale
ottimale. In ognuna delle quattro patologie analizzate dallo
studio - malattie coronariche,
cancro, osteoporosi e depressione - la promozione della salute
e la prevenzione giocano un
ruolo determinante nel mitigarne l'impatto.
Le malattie coronariche: tradizionalmente riconosciute come
malattia che colpisce in via primaria gli uomini, la coronaropatia è la principale causa di morte
delle donne europee. Le donne
di mezza età devono considerare
seriamente i rischi di tali malattie ed insistere che anche i medici facciano lo stesso.
Cancro: nell'Unione Europea,
le morti per cancro sono sensibilmente aumentate, in larga
parte a causa del progressivo
invecchiamento della popolazione. Il cancro è responsabile
di un quarto dei decessi ed è
secondo solo alle malattie cardiache come causa di morte
nelle donne anziane (solo a
titolo di esempio, il tumore ai
polmoni, un tempo molto più
diffuso tra gli uomini, occupa
ora il sesto posto tra le più frequenti patologie oncologiche
che colpiscono le donne nel
mondo).
Osteoporosi:
nell'ultimo
decennio, i ricercatori hanno
acquisito molte conoscenze
sulle cause, la prevenzione e la
cura dell'osteoporosi, una
malattia ossea responsabile di
molte delle fratture del femore,
del polso e delle vertebre nelle
donne anziane. Le donne con
oltre 50 anni hanno un rischio
di incorrere in fratture causate
dall'osteoporosi nell'arco della
loro vita pari al 30-40%, percentuale che aumenta di 20
volte per le donne di età com-
presa tra i 60 e i 90 anni.
La depressione: lo stereotipo
convenzionale - la depressione è
parte integrante del processo di
invecchiamento - è difficile da
sradicare. La depressione colpisce circa il doppio delle donne
rispetto agli uomini. Le donne
sono più vulnerabili per diverse
ragioni: malattie fisiche, fattori
psicosociali, sia psicologici che
esterni e, in alcuni casi, una
predisposizione genetica. I
medici devono imparare a riconoscere i sintomi della depressione, discuterne apertamente
con le pazienti e dare loro cure
appropriate.
Lo studio infine raccomanda di
fissare obiettivi raggiungibili e
con scadenze temporali al fine
di ridurre l'incidenza e la gravità delle malattie coronariche,
dei tumori, dell'osteoporosi e
della depressione in ognuno
degli Stati Membri: la malattia e
la disabilità non sono gli inevitabili compagni della terza età.
Fin qui i consigli dell'Unione
Europea che contrastano con i
miseri tentativi del Ministro
Sirchia che, assieme al
Presidente del Consiglio, accortosi che la spesa farmaceutica è
in continuo ed incontrollabile
aumento (per i cittadini ), non
sa fare altro che spedire a casa
delle 20 milioni di famiglie italiane opuscoli (magari ben
fatti) e lettere dal netto contenuto elettorale.
Senza dimenticare l'impegno
delle Giunte Formigoni che,
negli ultimi otto anni si sono
distinte nel tagliare contributi e
servizi
alla
Prevenzione
Sanitaria.
Angelo Bonalumi
CONVENZIONI
IL VINO DEL 2005?
IL SUPER PINOT
NOIOGGI
PA G .
8
Maxi offerta, per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2005, da parte della Cantina
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acquistando due cartoni di questi vini, il
terzo è in omaggio. Quindi, ai prezzi già
estremamente competitivi e convenienti si
aggiunge il vantaggio di un ulteriore sconto
dovuto proprio alla presenza di questo regalo aggiuntivo. Anche per il 2005 lo Spi-Cgil
e l’Auser di Milano hanno confezionato
prodotti molto interessanti. Questa offerta,
da non farsi scappare, è solo la prima di
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Via Costantino Baroni, 5 - 20142
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Piazza Anita Garibaldi, 1 - 20153
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