4 aprile– Mercoledì Santo – L’ora delle tenebre
Signore, abbi pietà di me; guarisci l’anima mia perché ho peccato contro di te (Salmo 41, 5).
• Gesù, quanto fu eccessiva la tua bontà verso il duro discepolo! … Sebbene non mi spieghi l’empietà
del traditore, sono colpito infinitamente di più dalla dolcissima mitezza tua, o Agnello di Dio! Questa
mitezza è data a noi in modello… Ecco qui, o Signore, l’uomo delle confidenze uniche, l’uomo che
sembrava tanto unito a te, tuo consigliere e tuo intimo, l’uomo che assaggiò il tuo pane, l’uomo che
alla santa cena mangiò con te le dolci vivande, levò su di te il colpo dell’iniquità. E nonostante… tu,
mitissimo Agnello…, non dubitasti di darti alla maliziosissima bocca, alla bocca che, nell’ora del
tradimento, ti baciò… Nulla gli negasti per dargli ogni cosa che avesse potuto ammansire la
pertinacia di un cuore cattivo (Il legno della vita 17).
Quanti sono, buon Gesù, quelli che ti percuotono! Ti percuote il Padre tuo, poiché a te non perdonò,
ma ti consegnò vittima per tutti noi. E ti percuotí da te, offrendo alla morte l’anima tua, quella che
nessuno può togliere a te, senza di te. Ti percuote, inoltre, il discepolo che ti tradisce col bacio. Ti
percuote il giudeo con calci e manate; e ti percuotono i gentili con flagelli e con chiodi. Ecco, quante
persone, quante umiliazioni, quanti carnefici!
E quanti, i traditori tuoi! Il Padre celeste ti tradì, per noi tutti; e tu tradisti te stesso, come S. Paolo
gioiosamente cantava: « Mi amò e si tradì da sé, per me ». Quel cambio, è in realtà meraviglioso!
Tradì se stesso il Padrone per il servo, Iddio per l’uomo, il Creatore per la creatura, 1′ Innocente per
il peccatore (La vite mistica 5, 5 ).
(S. Bonaventura, Opuscoli mistici p 100, 278‑9)
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• Benigno Signore mio, come ti potrò ringraziare che sopporti me che ho fatto mille volte peggio di
Giuda? Tu facesti lui tuo discepolo e me hai fatto tua sposa e figliola… O Gesù mio, io ti ho tradito
non una volta come lui, ma mille e infinite volte…
Chi ti ha crocifisso? Io. Chi ti ha battuto alla colonna? Io. Chi ti ha di spine coronato? Io. Chi ti ha
abbeverato di aceto e fiele? Io, Signor mio, sai perché ti dico che ti ho fatto tutte queste cose?
Perché ho veduto… nel tuo lume, che molto più ti afflissero e addolorarono i peccati mortali che io
ho commesso, che non ti afflissero e addolorarono quelli che ti cagionarono tutti quegli strazi.
(B. Camilla da Varano, I dolori mentali di Gesù ó, Op. sp. p 165‑7).
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da “Intimità divina”
Roma 1992
O Giuda, dal momento che vuoi vendere il tuo Dio, almeno fatti dare il
prezzo che vale. Egli è un bene infinito, merita dunque un prezzo
infinito e i trenta denari. Povera anima mia, lascia stare Giuda e volgi il
pensiero a te stessa. Dimmi: a quale prezzo hai venduto tante volte al
demonio la grazia di Dio? (S. Alfonso).
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Preghiere 95 - Sant`Alfonso e dintorni