La rivista upi per i partner della prevenzione 3/2015 SICUREZZA DEGLI EDIFICI Lo Stade de Suisse compie 10 anni – Praticamente senza infortuni sugli spalti EDILIZIA SENZA BARRIERE Comoda e sicura per grandi e piccini NUOVO STUDIO SULL’E-BIKE Risultati sorprendenti iNTrodUZioNe ediToriALe Costruire con perspicacia a vantaggio di tutti In Svizzera l’edilizia è in fermento. Gli appartamenti sono un bene raro, soprattutto in città e nelle agglomerazioni. Le parole d’ordine sono: riconversione e densificazione. Occorre ripensare l’intero sistema, verso tecniche edilizie economiche ed ecologiche. Ma c’è di più: oggi gli spazi abitativi devono anche essere adatti a tutte le generazioni e privi di barriere, consentendo un utilizzo flessibile in base alla peculiare situazione di vita. È interessante come sovente le esigenze di bambini e anziani si equivalgano: l’ometto e la donna in sedia a rotelle apprezzano allo stesso modo che i pulsanti in ascensore siano sufficientemente bassi da essere agevolmente raggiungibili. E sia la giovane mamma con il suo bimbo in carrozzina, sia il signore con il deambulatore gradiscono le soglie prive di dislivello sia all’interno che all’esterno degli edifici. Un’edilizia a misura delle differenti generazioni e priva di barriere consente una vita più agevole a tutti: grandi e piccini, giovani e anziani, con o senza handicap fisici, soli o in comunità. E migliora la sicurezza! STATUS 2015: maggioranza rispetta le regole Ogni anno, in Svizzera si infortuna quasi 1 milione di persone nel tempo libero, più di 2200 muoiono. Sempre all’inizio di agosto, l’upi pubblica i dati dettagliati nello STATUS, la Statistica degli infortuni non professionali e del livello di sicurezza in Svizzera. Come rivela il nome, non si tratta semplicemente di un tabulato dedicato all’incidentalità, bensì di una pubblicazione contenente informazioni sui comportamenti e sugli atteggiamenti. Oltre agli indicatori della sicurezza stradale (p. es. tasso d’uso delle cinture di sicurezza) vengono tematizzati – in modo alternante – dei comportamenti autoriportati per gli ambiti circolazione stradale, sport, casa e tempo libero. Il sondaggio rappresentativo effettuato dall’istituto LINK in marzo 2015 su mandato dell’upi rivela per esempio i seguenti risultati nell’ambito della circolazione stradale: il 68 % degli automobilisti ha risposto di non superare mai o raramente il limite di velocità. Il 96100 % ha affermato di non telefonare raramente o 100 mai con il cellulare mentre 80 100 guidano e l’86 % imposta raramente o 80 100 mai il navigatore. 60 Si tratta di risultati80in parte sorpren60 80 denti. Uwe Ewert, psicologo del traffico 40 60 presso l’upi, 40spiega: «in sondaggi che 60 tematizzano i comportamenti irrego20 40 lari può essere che i risultati siano 20 40 distorti perché la società desidera avere 0 20 mor un determinato tipo di risposta.» 0 20 0 Superare il limite di velocità 100 Mai Telefonare con 0 Usare il navigatore Telefonare il vivavoce mentre mentre si guida cellulare m Superare il limite Telefonare con Usare naviga si guida si ilguida di velocità il vivavoce mentre mentre si guida Superare siil limite Telefonare con guida di velocità Spesso il vivavoce mentre Raramente Saltuariamente Superare il limite si guida Telefonare con di velocità il vivavoce me Mai Raramente Saltuariamente Spesso si guida 80 Mai Raramente Mai Saltuariamente Raramente 60 40 20 0 Superare il limite di velocità Telefonare con il vivavoce mentre si guida Usare il navigatore mentre si guida Telefonare con il cellulare mentre si guida Ursula Marti Mai Raramente Saltuariamente Spesso CoLoPHoN Editore: upi – Ufficio prevenzione infortuni, Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22 Cambiamenti d’indirizzo: [email protected] Redazione: Ursula Marti (wortreich gmbh), Tom Glanzmann (upi), Rolf Moning (upi), Nathalie Wirtner Julmi Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna, [email protected], telefono + 41 31 305 55 66 Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale Correzione: Antonio Cifelli (upi) Foto: pagina 1: KEYSTONE/Gaetan Bally; pagine 11 (motocicletta), 12, 14, 16: upi; pagine 2, 3, 4, 5, 6, 8, 10: Iris Andermatt; pagina 9: Centro svizzero per la costruzione adatta agli andicappati; pagina 15: Polizia Losanna Layout: SRT Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern Tiratura: italiano: 1100, francese: 3000, tedesco 8900 esemplari. Rivista trimestrale. ISSN 2235-8889 (Print) / ISSN 2235-8897 (PDF) © Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione e con indicazione completa della fonte 2 area sicurezza 3 / 2015 Saltuariame dossier SICUREZZA DEGLI EDIFICI Stefan Stauffiger (a sin.) e Tobias Jakob sono unanimi: una progettazione accurata ha permesso di minimizzare i rischi d’infortunio nello Stade de Suisse. 10 anni Stade de Suisse: una costruzione ben riuscita PIANIFICAZIONE SICURA Negli edifici con una forte affluenza di pubblico la sicurezza strutturale è molto importante. Sull’esempio dello «Stade de Suisse», «area sicurezza» illustra gli aspetti essenziali per abbattere i rischi. Lo Stade de Suisse, arena ufficiale dei bernesi dello Young Boys, ha già dieci anni. La struttura è stata costruita nel luogo esatto dove sorgeva il leggendario stadio del Wankdorf. Lo stadio può accogliere fino a 32 000 spettatori. E quando non si gioca a calcio, l’arena è a disposizione anche per concerti ed altri eventi. Attorno alla struttura vi è uno sfruttamento collettivo degli spazi con un grande centro commerciale, negozi, ristoranti, locali ad uso ufficio e per congressi. Sin dall’inizio la sicurezza ha avuto la massima priorità. Coinvolto dall’imprenditore generale già nella fase di costruzione, l’upi ha formulato in un rapporto concrete raccomandazioni di sicurezza. Questa procedura sembra aver dato i suoi frutti, è convinto Stefan Stauffiger del BSC Young Boys. «A noi è noto un unico infortunio verificatosi in questi primi dieci anni, una persona che si è fratturata il coccige cadendo su una scala». È stupefacente che non ci siano più incidenti, se si pensa al numero di appassionati del pallone che affollano le scale dopo ogni partita. «Molti sono eccitati e spesso camminano con gli occhi incollati al cellulare, curiosi di sapere il più rapidamente possibile i risultati delle altre partite». Il consulente per la sicurezza Tobias Jakob, responsabile della sezione upi Casa / Tempo libero / Prodotti, spiega questo trend positivo con la struttura ingegnosa delle entrate e delle uscite dello stadio. Le rampe sono corte, i gradini sono frequentemente intercalati da area sicurezza 3 / 2015 3 dossier SICUREZZA DEGLI EDIFICI ripiani di sosta e assicurati con molti corrimano e parapetti. Inoltre, le estremità delle rampe sono colorate, così da renderle ben visibili, e si è optato per un rivestimento antisdrucciolo, particolarmente importante soprattutto se il tempo è bagnato. Spazio sufficiente Anche all’interno dello stadio, scale progettate per essere sicure, parapetti e griglie di sicurezza supplementari nelle salite che i fan percorrono per entrare nell’arena sono elementi centrali della sicurezza dell’intera struttura. L’esperto dell’upi nota immediatamente la pendenza delle gradinate, molto contenuta per uno stadio. «Più la pendenza è vicina a 30°, più i gradini sono agevoli e sicuri per gli spettatori», spiega Tobias Jakob. Anche i generosi spazi tra le file di seggiolini sono molto pratici, poiché il pubblico può spostarsi tra le file senza che le persone già sedute debbano alzarsi per cedere il passo. Un’occhiata alla zona VIP rivela un’ampia balaustrata di vetro. «Un’altra soluzione ottima», commenta l’esperto, «assolutamente sicura e senza nulla togliere alla visuale sul campo da gioco». A proposito: le ringhiere e i parapetti di vetro stanno avendo molto successo anche nell’edilizia privata. I moderni vetri di sicurezza stratificati non solo offrono sufficiente protezione anche in caso di rottura, ma consentono anche di creare combinazioni architettoniche che appagano l’occhio. Shopping incluso Anche il Wankdorf Center esercita una forte attrazione sul pubblico. Il centro commerciale ospita una grande filiale Coop, altri negozi e ristoranti. La consulenza fornita dall’upi dieci anni fa includeva anche questo settore. Uno 4 area sicurezza 3 / 2015 I corrimano abbondano ed infondono sicurezza. La biglietteria è troppo alta per poter salire sul tetto. sguardo all’area d’ingresso dimostra l’elevato standard di sicurezza, con un’attenzione particolare riservata alle pavimentazioni. Non dimentichiamo che le cadute sono la causa più fre- trasportino acqua all’interno, inumidendo – e rendendo perciò scivolosi – i pavimenti interni. Anche la grande ringhiera delle scale strappa un complimento all’esperto Tobias Jakob: «Il parapetto è sufficientemente alto ed è composto da sbarre che si estendono fino al livello del suolo. In questo modo i bambini possono guardarci attraverso, ma non scalare il parapetto né infilarsi tra le sbarre, con il rischio di cadere di sotto». «Le scale e le ringhiere realizzate in modo sicuro sono fondamentali.» Tobias Jakob quente d’infortunio. Aggetti e differenze di livello sono stati accuratamente evitati, così da escludere ogni possibile fonte di inciampo. Da valutare positivamente anche l’enorme griglia antisporco all’ingresso, la quale impedisce che le suole bagnate Attorno allo stadio Il sopralluogo all’esterno dello stadio mette in evidenza le casse collocate agli angoli della struttura. Essendo costruite presso una scala, sussiste il rischio che i fan possano arrampicarsi sul tetto La scala è pianeggiante, tra le file di seggiolini c’è molto spazio. La scala è pianeggiante, tra le file di seggiolini c’è molto spazio. piatto e cadere dall’altra parte, da un’altezza di oltre due metri. Su suggerimento dell’upi le biglietterie sono state costruite con un’altezza tale da impedire di essere scalate, oppure gli spettatori vengono tenuti lontani mediante misure organizzative, come transennamenti. Infine, un’occhiata allo stadio nel suo complesso: nemmeno gli ampi spazi esterni passano inosservati. Stefan Stauffiger indica la trafficata Papiermühlestrasse sull’ala nord dello stadio. «Fortunatamente, tra le entrate per gli spettatori allo stadio e la strada c’è molto spazio libero. In questo modo gli appassionati di sport e di musica sono adeguatamente protetti anche dal traffico motorizzato». Lo Stade de Suisse: dal profilo della sicurezza, una costruzione riuscita sotto ogni aspetto! I corrimano abbondano ed infondono sicurezza. Ursula Marti Trovate tutte le informazioni necessarie alla realizzazione di scale sicure nell’opuscolo tecnico dell’upi «Scale». La pubblicazione può essere scaricata od ordinata su www.upi.ch (Ordinare > Tutto > articolo n. 2.007). area sicurezza 3 / 2015 5 dossier SICUREZZA DEGLI EDIFICI L’aspetto giuridico EDIFICI PUBBLICI Chi penetra in un edificio pubblico non si preoccupa certo della propria sicurezza. Ma se ci si infortuna, sorge spontanea la domanda: tutte le prescrizioni legali rilevanti sono state rispettate? I requisiti di sicurezza posti ad edifici pubblici (p. es. Stade de Suisse di Berna e relativi negozi e ristoranti), sono elevati. In caso di infortunio la responsabilità incombe al proprietario dell’opera. Si raccomanda una consulenza di sicurezza tempestiva. Rispettare norme e prescrizioni conviene La prevenzione in ambito edilizio è regolata soprattutto da numerose regolamentazioni statali (diritto edilizio) e da norme di costruzione emanate da organi non di diritto pubblico (come le regole riconosciute dell’edilizia o le norme tecniche). Le prescrizioni statali in materia di sicurezza – come l’obbligo di indossare il casco o l’Ordinanza sui lavori di costruzione1 – vanno rispettate soprattutto nella fase di esecuzione dei lavori. Ma anche per la fase di utilizzo esistono norme e prescrizioni che mirano a proteggere da possibili infortuni gli utenti della costruzione e terzi. Per questa fase di utilizzo, tuttavia, di regola il diritto edilizio prescrive solamente 6 area sicurezza 3 / 2015 obiettivi di protezione. Ad esempio, che gli edifici e gli impianti debbano essere gestiti e sottoposti a manutenzione in modo tale da non costituire un pericolo per le persone o le cose2. Le norme edilizie forniscono punti di riferimento sulle misure preventive concrete da attuare per raggiungere il rispettivo obiettivo di protezione. Meglio il progettista conosce l’utilizzo futuro di un oggetto, meglio gli aspetti inerenti alla sicurezza potranno essere considerati e realizzati. Anche le sanzioni possono avere, indirettamente, un effetto preventivo Poiché il sistema sanzionatorio dell’ordinamento giuridico può, indirettamente, anche avere un effetto preven- tivo, sempre che sia noto a tutte le parti coinvolte nel progetto di costruzione, la nozione di responsabilità del proprietario di un’opera riveste un’importanza particolare per la prevenzione degli infortuni non professionali. Secondo l’art. 58 del Codice delle obbligazioni (CO), il proprietario di un edificio o di un’altra opera è tenuto a risarcire i danni cagionati a terzi da vizio di costruzione o da difetto di manutenzione. La responsabilità del proprietario dell’opera è una responsabilità causale, giacché il proprietario dell’opera deve rispondere del danno cagionato dalla sua opera difettosa indipendentemente da una colpa propria. Questo articolo di legge è rilevante non soltanto per i proprietari privati di opere, ma anche per gli enti di diritto pubblico in qualità di proprietari di edifici pubblici. Secondo la giurisprudenza del Tribunale federale, fondamentalmente un’opera è considerata difettosa in senso legale laddove a fronte di un utilizzo conforme allo scopo cui è destinata essa non offre sufficiente sicurezza; come nel caso di sponde o parapetti scarseggianti o di pareti di vetro che non sopportano sollecitazioni. La presenza di difetti viene sempre determinata nella fattispecie. Il proprietario dell’opera può, di principio, partire dal presupposto che l’opera venga utilizzata conformemente allo scopo cui è destinata e che l’utilizzatore usi un minimo di prudenza. Non soltanto la costruzione, ma anche la manutenzione di un edificio può essere difettosa dal profilo giuridico, ovvero quando l’utilizzo e / o lo scorrere del tempo abbiano originato nuove fonti di pericolo che non sono Il proprietario di un edificio risponde verso terzi degli eventuali danni derivanti da un impianto difettoso o da una manutenzione lacunosa. intemperanze da parte di bambini non sorvegliati. Per la sicurezza degli edifici pubblici, la responsabilità del proprietario dell’opera comporta quindi: Analisi tempestive dei rischi per le nuove costruzioni Quando si prevede la nuova costruzione di un edificio, la progettazione deve essere estremamente perspicace. Soprattutto gli edifici con una forte affluenza di pubblico costituiscono progetti di costruzione complessi. In questi casi si raccomanda di eseguire sin dalle prime battute un’accurata analisi dei rischi, coinvolgendo gli specialisti del caso, e di mitigare i rischi più rilevanti sia contrattualmente, sia mediante misure tecniche od organizzative (piano di utilizzo e piano di sicurezza). Nel caso dello Stade de Suisse, l’imprenditore generale ne ha tenuto conto coinvolgendo l’upi già durante la fase di costruzione. Portando avanti la gestione dei rischi anche durante la realizzazione del progetto edilizio, non solo si contribuisce alla prevenzione degli infortuni, ma si evitano anche notevoli costi aggiuntivi. mento di difetti evidenti dovrebbero essere di stimolo a una verifica della sicurezza e all’eventuale adozione di misure di sicurezza. In questo modo il proprietario contribuirà anche a limitare il proprio rischio di responsabilità. Regola del rischio Un altro aspetto importante noto sia al diritto civile che al diritto penale riguarda il dovere di intervento per tutte le parti coinvolte nel progetto di costruzione derivante dalla regola del rischio. Secondo questo principio, chi crea o mantiene un pericolo o deve rappresentarlo in altra forma giuridicamente vincolante è tenuto ad adottare tutti i provvedimenti necessari ad evitare qualsiasi pregiudizio a terzi, in particolare all’integrità fisica. Il principio relativo alla creazione di uno stato di pericolo non solo è un importante punto di riferimento per le parti coinvolte nel progetto di costruzione, ma è anche un ausilio decisionale per avvocati e autorità quando si tratta di valutare concretamente il rispetto delle regole di diligenza. Regula Stöcklin Trovate maggiori informazioni sulla state eliminate o solo in misura insufficiente o inappropriata, nonostante ci si potesse attendere ragionevolmente dal proprietario che riscontrasse e rimuovesse il difetto dell’opera. I requisiti posti alle misure di sicurezza negli edifici pubblici sono generalmente superiori a quelli posti agli edifici ad uso esclusivamente privato. La giurisprudenza fissa requisiti più severi in materia di costruzione e manutenzione degli edifici anche nel caso di utenze sensibili; simili contesti richiedono misure particolari – come può essere il caso delle scuole dell’infanzia e degli edifici scolastici, dove ci si può ragionevolmente aspettare Potenziamento delle costruzioni esistenti? Anche se il diritto edilizio di regola non obbliga esplicitamente ad adeguare le costruzioni esistenti allo stato più recente della sicurezza, con una verifica periodica della sicurezza dei suoi edifici da parte di esperti del ramo il proprietario di opere (dunque anche gli enti di diritto pubblico) contribuisce non soltanto al mantenimento del valore dell’opera, ma anche alla prevenzione degli infortuni. È consigliabile provvedere alla verifica delle misure di sicurezza esistenti negli edifici non solo quando è già previsto un risanamento generale dell’opera. Anche la ridestinazione della costruzione e il riconosci- sicurezza all’interno e all’esterno degli edifici su www.upi.ch (Consulenza > Prevenzione degli infortuni o Diritto > Casa) Ordinanza sulla sicurezza e la protezione della salute dei lavoratori nei lavori di costruzione (RS 832.311.141). 1 Art. 21 cpv. 1 della legge edilizia del Cantone di Berna (Baugesetz) del 9 giugno 1985. 2 area sicurezza 3 / 2015 7 dossier SICUREZZA DEGLI EDIFICI Edilizia ad hoc a vantaggio di tutti Edilizia ad hoc a vantaggio di tutti Felix Bohn lavora presso il Centro svizzero per la costruzione adatta agli andicappati e consiglia architetti, Comuni e imprenditori in materia di pianificazione di edifici a misura delle generazioni e privi di ostacoli. Felix Bohn lavora presso il Centro svizzero per la costruzione adatta agli andicappati in qualità di esperto di costruzioni a misura di anziani. In collaborazione, fra l’altro, con l’upi ha elaborato svariati opuscoli tecnici e direttive di progettazione. Queste pubblicazioni si rivolgono ai parenti di persone anziane, al personale di cura, agli architetti e agli impresari costruttori. Felix Bohn, quali ostacoli devono affrontare le persone anziane in ambito abitativo? Felix Bohn: Sono due gli aspetti che creano le difficoltà maggiori. Il primo è l’accesso all’alloggio. Senza ascensore le persone anziane faticano infatti ad accedere ai piani superiori. L’altro concerne i servizi igienici. Sovente i problemi derivano dallo spazio disponibile. I bagni sono spesso troppo angusti 8 area sicurezza 3 / 2015 per sedie a rotelle e deambulatori. Ma anche gli altri locali abitativi possono celare degli ostacoli. In cucina, ad esempio, il lavandino solitamente non è collocato nello stesso piano dei fornelli. Per scolare la pasta bisogna trasportare la pentola d’acqua bollente da un capo all’altro della cucina. Per una persona anziana o con una mano slogata è una sfida difficile da affrontare senza correre inutili rischi. Quali misure occorre adottare affinché un alloggio sia privo di ostacoli? Negli edifici esistenti l’alloggio può essere ottimizzato già con pochi, semplici accorgimenti. Nelle scale, ad esempio, è sufficiente montare un corrimano su entrambi i lati. I tappeti e altre possibili fonti di inciampo vanno rimossi oppure assicurati. Per vederci bene le persone anziane hanno bisogno di più luce, perciò l’illuminazione deve In una cucina ergonomica i tragitti sono brevi – per un confort e una sicurezza migliori. essere ottimale. Con maniglie in bagno e in altri locali diventa più facile alzarsi. Altre misure andrebbero tenute in considerazione dal costruttore già nella fase di realizzazione. Ad esempio? Ad esempio corridoi sufficientemente ampi, pavimenti antisdrucciolo, soglie piane o l’integrazione di un ascensore. Tutti questi provvedimenti non sono utili soltanto alle generazioni più anziane, ma a tutti noi. Districarsi con un passeggino o una valigia a rotelle in un corridoio stretto, è molto faticoso. Anche le donne in dolce attesa sono felici di potersi aggrappare a un corrimano per salire le scale. E poi, tutti noi invecchieremo un giorno e vorremo muoverci in ambienti privi di ostacoli. Un’edilizia a misura delle diverse generazioni torna a vantaggio di tutti, prima o poi. Lei ha affermato che queste misure «andrebbero» realizzate. Non è sempre il caso? Purtroppo no. Le abitazioni plurifamiliari più grandi sottostanno, dal 2004, alla legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili, ma non le case monofamiliari e le piccole case plurifamiliari. Inoltre, la legge sui disabili regola innanzitutto gli accessi agli alloggi e agli edifici e l’idoneità alle visite. Anche se singole leggi edilizie cantonali sono più lungimiranti, il più delle volte non ci sono prescrizioni globali. Inoltre, spesso il rispetto della legge viene verificato soltanto nella domanda di costruzione, sulla base del progetto. Ma nel progetto molti criteri non sono affatto evidenti. Per esempio, gli esperti non possono vedere se il pavimento sarà antisdrucciolo o l’illuminazione a norma. Quali obiettivi si è prefissato, per il futuro? Tutti gli alloggi dovrebbero essere costruiti in modo tale da soddisfare il più possibile le esigenze generazionali. Non occorrono solamente appartamenti per anziani, come previsto da molti Comuni. Molte persone preferirebbero restare nei loro alloggi e non essere costrette a traslocare per colpa di ostacoli architettonici. Tutte le abitazioni dovrebbero soddisfare alcuni standard minimi per consentire a tutti di invecchiare fra le proprie mura domestiche. È nell’interesse di tutti noi e anche importante per l’economia del Paese. Rispetto al passato la situazione è comunque migliorata. Ma le autorità e gli impresari costruttori dovrebbero essere ulteriormente sensibilizzati su questa tematica particolare. Un’ultima domanda: che cosa sono gli occhiali sulla sua scrivania? Sono occhiali che simulano un handicap visivo. Li consegniamo agli architetti e li invitiamo a scendere le scale o ad azionare l’ascensore indossando questi occhiali particolari. In questo modo si possono rendere conto delle difficoltà che possono incontrare le persone anziane o ipovedenti. Si presta ancora troppa poca attenzione agli handicap visivi e anche uditivi. L’accessibilità in sedia a rotelle è un aspetto molto più ancorato fra la popolazione e le autorità – ma è soltanto una delle possibili limitazioni che occorre considerare in edilizia. Intervista: Andrea Mattmann Informazioni sull’edilizia adatta alle generazioni su www.upi.ch (Per gli specialisti > Prevenzione cadute) Informazioni sul Centro svizzero per la costruzione adatta agli andicappati alla pagina www.construction-adaptee.ch, dove è possibile anche ordinare gratuitamente o scaricare in formato PDF le direttive per la progettazione di edifici d’abitazione adatti agli anziani («Planungsrichtlinien für altersgerechte Wohnbauten», solo in lingua tedesca). Felix Bohn Felix Bohn lavora presso il Centro svizzero per la costruzione adatta agli andicappati in qualità di esperto di costruzioni a misura di anziani. In collaborazione, fra l’altro, con l’upi ha elaborato svariati opuscoli tecnici e direttive di progettazione. Queste pubblicazioni si rivolgono ai parenti di persone anziane, al personale di cura, agli architetti e agli impresari costruttori. area sicurezza 3 / 2015 9 dossier SICUREZZA DEGLI EDIFICI Edilizia sicura – anche all’aperto L’OPINIONE di Tobias Jakob, responsabile della sezione upi Casa / Tempo libero / Prodotti, in merito alla sicurezza strutturale degli impianti collocati nelle adiacenze di edifici. Tobias Jakob nel parco Liebefeld di Köniz: «Anche gli impianti esterni devono essere realizzati in modo sicuro.» L a sicurezza strutturale intesa come prevenzione degli infortuni non si limita unicamente all’edificio. Gli accessi e le strutture adiacenti sono opere edilizie altrettanto importanti che occorre considerare ai fini di un ambiente abitativo sicuro e di un’organizzazione del tempo libero priva di rischi. Molte persone sentono il bisogno di avere accanto a casa dei giochi d’acqua o uno stagno. Una simile valorizzazione dello spazio vitale può nascere da riflessioni di tipo ecologico, pedagogico o puramente estetico. Ciò che generalmente non è manifesto di primo acchito è il fatto che questo tipo di impianto cela anche dei pericoli. Da sempre l’acqua esercita un fascino particolare soprattutto sui bambini piccoli. Ma i bambini non hanno la 10 area sicurezza 3 / 2015 capacità di riconoscere il rischio di annegamento e si avvicinano all’acqua senza particolari precauzioni. Per prima cosa occorre definire il tipo di utilizzo. Si tratta di un elemento decorativo, di un serbatoio naturale o di un impianto balneare? In base alla risposta, l’elemento protettivo più adatto potrebbe essere costituito da una zona di acqua bassa o da una recinzione perimetrale. La documentazione tecnica dell’upi «Acque artificiali e minori» offre numerosi suggerimenti riguardanti la configurazione e le misure di sicurezza che possono essere considerati nella fase di progettazione. La sicurezza è un tema importante anche per quanto attiene ai parchi giochi. Ai sensi della vigente norma SN EN 1176, i bambini devono imparare a riconoscere e a superare i pericoli. Tenendo conto del gioco infantile e del loro sviluppo qualche contusione, ammaccatura ed anche qualche sporadica frattura sono da considerarsi effetti didattici tollerabili. Non sono invece ammesse ferite di una certa gravità invalidanti o letali. Gli attrezzi da gioco non devono celare pericoli nascosti. Occorre prestare particolare attenzione ai punti d’intrappolamento e agli spazi liberi e di caduta, che devono essere sufficientemente estesi e dotati della relativa protezione anticaduta. Per i dettagli è possibile consultare la documentazione tecnica dell’upi «Oasi ricreative». Gli impianti ricreativi godono di crescente popolarità. I moderni piani urbanistici comprendono un’ampia offerta di impianti per il nuoto, il tempo libero e lo sport. Ad integrazione dei classici impianti sportivi e ricreativi è in atto una tendenza verso la costruzione di skate park e bike park. In molti luoghi i pump track integrano già gli skate park. Grazie all’elevata dinamica dei dossi artificiali, il divertimento è assicurato! Ma affinché il divertimento sia sostenibile i proprietari delle opere devono rispettare sia le condizioni quadro edilizie che la manutenzione durante l’intero ciclo di vita delle strutture. Anche in questo caso, diverse documentazioni tecniche dell’upi offrono informazioni e assistenza in materia. • Le documentazioni tecniche dell’upi «Acque artificiali e minori» (articolo n. 2.026) e «Oasi ricreative» (articolo n. 2.025) sono disponibili su www.upi.ch (Ordinare > indicare il numero dell’articolo). TeMPo LiBero AGeNdA Equipaggiamento protettivo per motociclisti L’upi al «Salon RH Suisse» In caso di caduta o di collisione, un equipaggiamento protettivo appropriato aiuta a contenere la gravità delle ferite. L’upi lancia un appello a tutti gli appassionati di motocicletta: assicuratevi che il vostro equipaggiamento soddisfi gli standard di sicurezza più attuali! Dal 30 settembre al 1° ottobre 2015 il Palexpo di Ginevra ospita il «Salon RH Suisse», la fiera per la gestione delle risorse umane, importante punto d’incontro per gli specialisti del settore. L’upi sarà un partner importante in materia di salute e sarà presente nel padiglione 2 presso lo stand F09. Christian Wyssmüller, consulente per la sicurezza nelle aziende in Svizzera romanda e in Ticino, e il suo team presenteranno alcune proposte di prevenzione degli infortuni nel tempo libero. Rammentiamo che sono 500 000 le persone attive a subire ogni anno un infor tunio non professionale. Sulle imprese l’impatto è enorme, in termini sia finanziari che organizzativi. Il 1° ottobre alle ore 10, presso il Forum 3, padiglione 2, si terrà una conferenza sulla prevenzione degli infortuni non professionali al servizio delle imprese. Biglietti gratuiti disponibili all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. www.salon-rh.ch oFFerTA Nuovo SafetyKit «Sci / Snowboard» Lo sci e lo snowboard rientrano fra le attività sportive più praticate in Svizzera. I paesaggi innevati attirano in montagna moltissimi appassionati di sport invernali. Ma ogni anno sono in 52 000 ad infortunarsi sulla neve. Per sensibilizzare il personale ad adottare comporta- menti sicuri nella pratica dello sci e dello snowboard, evitando così assenze, l’upi offre alle imprese un nuovo SafetyKit comprendente una locandina in formato A3 da appendere in azienda, un volantino con molti suggerimenti e una sorpresa per le collaboratrici e i collaboratori (una bandana tubolare multifunzionale), una presentazione per formazioni interne e un videoclip. www.safetykit.upi.ch area sicurezza 3 / 2015 11 PARTNER RICERCA «I risultati dello studio sull’e-bike ci hanno sorpreso» STUDIO E-BIKE Per la prima volta l’upi ha stilato un’analisi della sicurezza delle e-bike. Alcuni risultati sono sorprendenti: gli incidenti senza coinvolgimento di terzi sono molto più frequenti delle collisioni con altri utenti della circolazione. A colloquio con l’autore dello studio, Gianantonio Scaramuzza. Gianantonio Scaramuzza, sono sempre più numerosi gli e-biker che si infortunano gravemente o mortalmente sulle strade svizzere. Tra il 2011 e il 2014 le cifre degli incidenti sono raddoppiate. La bicicletta elettrica è pericolosa? Gianantonio Scaramuzza: A questa domanda non si può semplicemente rispondere con un sì o con un no. In Svizzera dal 2008 assistiamo a un autentico boom delle biciclette elettriche: montando motori e accumulatori sempre migliori, le e-bike sono riuscite a conquistare il mercato. Parallelamente alla crescita delle vendite sono ovviamente aumentati anche gli inci- denti. Secondo le stime, in Svizzera circolano all’incirca 300 000 bici elettriche, tendenza all’aumento. Per questo motivo l’upi vuole essere in prima linea nello studio dei rischi associati all’e-bike. Lo studio sulla sicurezza ora disponibile comprende diversi elementi, fra i quali anche un esperimento. Qual era la sua particolarità? Alcune persone sedute sul bordo della strada dovevano stimare la velocità di veicoli con due ruote collocate una dietro l’altra ovvero bicicletta, e-bike e motocicletta. La velocità, il tipo di veicolo, l’età e il sesso dei condu- centi variavano. Abbiamo simulato una tipica situazione nella circolazione stradale: un’auto ferma ad uno stop o a un «dare precedenza» e il veicolo a due ruote che si avvicina da sinistra. Per quanto ne sappiamo, questo tipo di esperimento non è mai stato fatto ed è perciò unico nel suo genere. Con questo esperimento volevate verificare la tesi secondo la quale la velocità delle biciclette elettriche viene sottovalutata. Ci siete riusciti? Abbiamo constatato che la velocità dei veicoli con due ruote collocate una dietro l’altra che giungono da sinistra Gianantonio Scaramuzza, collaboratore scientifico alla sezione Ricerca, in una scena del video dell’upi «La bicicletta elettrica è più veloce di quanto si pensi». 12 area sicurezza 3 / 2015 viene effettivamente sottovalutata. È altresì emerso che da una posizione rialzata e leggermente arretrata è più difficile stimare la velocità. Ciò lascia supporre che, ad esempio, i conducenti di fuoristrada sottovalutino maggiormente i veicoli a propulsione umana in avvicinamento. Ma il dato che ci ha veramente sorpresi è che la velocità delle biciclette convenzionali e delle e-bike viene sottovalutata allo stesso modo. Il fattore determinante non è tanto il tipo di veicolo, ma la velocità: più la bici o l’e-bike circola rapidamente, più la velocità viene sotto valutata. Oltre all’esperimento, ha analizzato anche i dati sugli incidenti con e-bike rilevati dalla polizia. E pure in questo caso, le sorprese non sono mancate … Infatti! Abbiamo constatato che con le biciclette elettriche di categoria inferiore – ovvero con pedalata assistita fino a 25 km / h – gli incidenti sono più gravi che con le e-bike più veloci. Il motivo essenziale per questa differenza non risiede tanto nel tipo di veicolo, ma piuttosto nella persona del conducente. L’età è, infatti, determinante. Ciò non significa che le persone più anziane siano e-biker peggiori, ma che in caso di incidente subiscono ferite più gravi in virtù della loro maggiore vulnerabilità dovuta all’età. Ha trovato indizi sulle situazioni in cui si verifica il maggior numero di incidenti con e-bike? I conducenti di biciclette elettriche si infortunano gravemente soprattutto in incidenti senza il coinvolgimento di terzi rispetto alle collisioni. Non conosciamo ancora le cause; abbiamo già in programma un’ulteriore analisi di questi incidenti a veicolo isolato. È vero che esistono un paio di situazioni stradali critiche dove le collisioni con e-bike sono più frequenti, ad esempio nelle rotatorie o agli incroci, quando il conducente del veicolo a motore non dà la precedenza alla bicicletta elettrica. Gli e-biker sono consapevoli dei rischi particolari connessi alla guida di una bicicletta elettrica? Lo studio ha dimostrato che gli e-biker sanno che la velocità più sostenuta comporta dei rischi, soprattutto riguardo allo spazio di frenata maggiore e all’errore di valutazione da parte degli altri attori della circolazione. Tuttavia, non sanno che gli incidenti a vei- attenzione ai ciclisti nelle rotatorie e agli incroci. Ovviamente, alla base deve esserci un’infrastruttura con una configurazione appropriata, ad esempio con visibilità sufficienti. E mi rivolgo qui ai progettisti e alle autorità edilizie. Intervista: Camilla Krebs Lo studio «Biciclette elettriche nella circolazione stradale – Analisi di sicurezza» (riassunto in italiano) è disponibile elettronicamente su www.upi.ch (Ordinare > articolo n. 2.258). Trovate il video «La bicicletta elettrica «Nella circolazione stradale la velocità delle e-bike viene sottovalutata.» Gianantonio Scaramuzza è più veloce di quanto si pensi» su www.upi.ch (Consulenza > Prevenzione infortuni > Circolazione stradale). colo isolato sono molto più frequenti delle collisioni. Tuttavia, questi elementi incidono poco sul comportamento alla guida della bici elettrica. Per propria ammissione sappiamo che le donne, le persone anziane e chi imbraccia raramente l’e-bike o ha poca esperienza di guida ha uno stile di guida più difensivo e prudente. Ha dei consigli per rendere la bici elettrica più sicura? Gli e-biker possono contribuire alla loro sicurezza con strumenti molto semplici: indossare il casco e indumenti ben visibili, circolare con le luci accese anche di giorno ed essere prudenti nelle situazioni critiche. A chi non ha esperienza con le bici elettriche o non si trova a proprio agio consiglio di frequentare un corso di guida per e-biker. Ma anche i conducenti di veicoli a motore possono contribuire alla sicurezza facendo particolarmente area sicurezza 3 / 2015 13 partner sport Decidere insieme priorità e attuazione FORUM SPORT In che modo i programmi di prevenzione nello sport possono essere realizzati efficacemente? A questa domanda il Forum Sport dell’upi ha cercato di dare una risposta. Hansjürg Thüler, responsabile della sezione upi Sport, illustra i risultati del dibattito. Come riuscire a sviluppare non solo misure di prevenzione ma viepiù anche soluzioni di realizzazione e accompagnamento? Hansjürg Thüler: Le misure di prevenzione andrebbero discusse fin dalle prime battute con tutti gli attori interessati. Le loro opinioni e proposte in merito all’attuazione vanno assolutamente tenute in considerazione. Per l’upi significa orientarsi ancor più alla pratica. Per noi significa altresì considerare maggiormente la realizzazione e l’accompagnamento delle misure già nella fase di progettazione dei programmi di prevenzione. Com’è possibile con le risorse di personale e finanziarie attualmente disponibili? Analizzando oneri e vantaggi possiamo assegnare alle differenti misure le giuste priorità. La procedura deve essere ponderata e scalare. Può fare un esempio concreto? Nella prevenzione degli annegamenti, vi è tutto un ventaglio di possibili misure efficaci, ma non attuabili. Con la SSS e altre istituzioni direttamente interessate occorre definire delle priorità. Insieme si scelgono le misure realizzabili e da accompagnare fino in fondo. Questi progetti vengono concretizzati, gli altri rimandati a un secondo tempo. zione degli infortuni: ad esempio sotto forma di direzione di progetti, approntamento dei dati, fino alla comunicazione dei contenuti attraverso i più disparati canali dell’upi e dei partner. L’upi come può favorire la collaborazione fra i partner? È importante riconoscere presto le eventuali necessità di lavorare in rete e il potenziale di una collaborazione. Cerchiamo di riunire attorno allo stesso tavolo i partner più importanti per ogni argomento, affinché la procedura sia quanto più armonizzata. Nell’esempio della prevenzione degli annegamenti, in un atelier su ampia scala previsto alla fine di quest’anno valuteremo insieme ai partner la lista delle misure e inquadreremo i rispettivi interessi e gli impegni già assunti. Quando i progetti possono essere affrontati in comune, l’upi può offrire sostegno e assumere il proprio ruolo di centro di coordinamento per la preven- Relatore dall’Australia Il relatore principale, dott. Alex Donaldson, ricercatore presso l’Australian Centre for Research into Injury in Sport and its Prevention (ACRISP), ha spiegato come nonostante la profusione di pubblicazioni riguardanti la ricerca sulla prevenzione degli infortuni nello sport associativo, solo un numero minimo di misure di prevenzione viene anche realizzato. L’esperto ha esortato i professionisti del settore ad abbinare coerentemente i programmi di prevenzione a concetti di attuazione, accompagnandoli e valutandone l’efficacia. È uno dei ruoli che assume l’upi. Intervista: Ursula Marti Hansjürg Thüler (upi), Edith Müller (Suva), Alex Donaldson (ACRISP), Sonja Hasler (moderatrice), Pierre-André Weber (UFSPO), Reto Abächerli (SSS), Werner Augsburger (Swiss Volley). 14 area sicurezza 3 / 2015 partner polizia Distratti dallo smartphone – un video per scuotere le coscienze VIDEO DI PREVENZIONE Gli uni rimangono scioccati, gli altri percepiscono lo humour nero. Lo spot della polizia di Losanna dà una bella smossa. L’upi vi ha partecipato finanziariamente e ha contribuito alla sua diffusione. Con enorme successo, a giudicare dagli oltre 5 milioni di visualizzazioni. «Lo Spot coglie nel segno» Tre domande ad Anne Plessz Glatz, responsabile Comunicazione e Prevenzione presso la polizia di Losanna e, responsabile di progetto dello spot. Perché la polizia di Losanna ha scelto il tema «smartphone nella circolazione stradale»? Avevamo constatato un aumento del numero degli incidenti, addirittura mortali, correlati al «texting while walking». Inoltre le nostre pattuglie osservavano sempre più spesso comportamenti pericolosi da parte dei pedoni. Jonas nel video «Texting while walking». Jonas è un giovane di 24 anni che ama ascoltare musica e chattare con gli amici sul cellulare. Anche quando si muove a piedi per le strade della sua città. Ma basta un batter di ciglio: strisce pedonali, semaforo rosso, un’auto che si avvicina … e se lo porta via! È questa, in sintesi, la trama dello spot della polizia di Losanna lanciato a inizio maggio 2015 in occasione di una conferenza stampa. Da allora il videoclip sta riscuotendo molto successo in Facebook, Twitter e Youtube, sui giornali e in televisione. Oltre 50 media svizzeri ne hanno parlato, e lo spot è stato citato nelle news di Belgio, Germania, Francia e Italia, lo ha diffuso addirittura l’americana NBC. Lo spot riguardante il «texting while walking» è stato visualizzato oltre 5 milioni di volte. L’upi ha sostenuto la polizia losannese nella diffusione e ha finan ziato gli adattamenti tedesco e inglese. In Svizzera si è molto restii a mostrare immagini scioccanti. Anche all’upi, che evita quelle campagne che vogliono unicamente impressionare. Ma approva l’approccio della polizia di Losanna, una miscela di choc non brutale e humour nero. In un sondaggio online dell’upi condotto fra oltre 1700 partecipanti di tutta la Svizzera, il 40 % degli intervistati dice di non essere scioccato dallo spot. Per il 95 % degli intervistati lo spot è gradevole e induce a riflettere. All’incirca 80 persone su 100 si dichiarano motivate a rinunciare in futuro allo smartphone per strada. Tom Glanzmann Il video è disponibile alla pagina Come mai lo spot si è diffuso così rapidamente? Nel gruppo target, il messaggio dello spot e lo humour nero colgono nel segno. Inoltre, abbiamo pianificato il lancio con cura e con largo anticipo. Abbiamo organizzato una conferenza stampa e abbiamo collaborato con molti partner e personaggi celebri. Quali sono stati i vantaggi della collaborazione con l’upi? L’upi ci ha sostenuti finanziariamente e ci ha aiutati nella diffusione attraverso i suoi canali, con i suoi contatti e con idee interessanti. L’upi ha contribuito in misura importante al successo dello spot. www.spot.upi.ch. area sicurezza 3 / 2015 15 1.034.03 – 09.2015 CAMPAGNA In chiaro anche d’autunno Vedere gli altri è bene, ma essere scorti per tempo è la garanzia di dimezzare i rischi di incidente. Con l’incidere dell’autunno le notti si allungano. Molti pedoni e ciclisti incrociano veicoli a motore all’imbrunire e di notte. Se chi si sposta a piedi solitamente intravede l’autoveicolo già da lontano, di notte chi siede al volante riesce a scorgere un pedone soltanto a una distanza di 25 metri. Ma se indossa materiale riflettente o una luce, la visibilità del pedone aumenta a 140 metri. L’automobilista ha così più tempo per reagire. Per sensibilizzare gli utenti della strada, la Attraversare in tutta sicurezza grazie agli accessori riflettenti. 16 area sicurezza 3 / 2015 nuova campagna «See you» invita tutti, indistintamente, a rendersi visibili a 360 gradi. La campagna verrà lanciata ufficialmente il prossimo 12 novembre, in concomitanza con la Giornata della luce 2015. Partecipate sin d’ora al concorso sulla homepage della campagna e ordinate il volantino che offre molti consigli utili e adesivi riflettenti per calzature. Siate previdenti ed equipaggiatevi. «See you» sulle strade! www.seeyou-info.ch Il nuovo manifesto della campagna (n. d’ordinazione 5.319)