������������ �������������������� ������������������������� dermatologia – 1 2 – dermatologia dermatologia guida per gli utenti a cura di Patrizio Sedona con Andrea Bassan Giuliano Bertoldi Massimo Donini Alberto Lacchin Sandro Pasquinucci Erica Picano Malvina Zanchi azienda Ulss 12 veneziana dermatologia – 1 2 – dermatologia presentazione Il fascicolo redatto da Patrizio Sedona, direttore dell’unità operativa di Dermatologia, con la sua équipe che pubblichiamo nella collana aziendale si pone un triplice obiettivo: • presentare le sedi in cui si articola la struttura presso gli ospedali di Mestre e di Venezia e sul territorio, le prestazioni erogate e le apparecchiature medicali in dotazione; • illustrare con semplicità di linguaggio e rigore scientifico alcune fra le più frequenti patologie dermatologiche, con l’indicazione dei comportamenti a rischio che ne possono determinare l’insorgenza e le moderne terapie; • rispondere ad alcune fra le più ricorrenti domande del cittadino sui nevi, sulla fotoprotezione naturale e artificiale e sulle precauzioni da assumere per evitare danni ad adulti e bambini durante l’esposizione. Questo vademecum oltre che disponibile presso l’unità operativa e le strutture distrettuali sarà consultabile da tutti gli interessati anche sul sito web aziendale www.ulss2.ve.it. Antonio Padoan direttore generale azienda Ulss 2 veneziana dermatologia – 3 attività ambulatoriali fototerapia con UVB Per fototerapia si intende l’utilizzo a scopo terapeutico delle radiazioni luminose e soprattutto di quelle ultraviolette, nel trattamento di malattie cutanee. La fototerapia con UVB utilizza una luce ultravioletta con una indicazioni fototerapia con UVB lunghezza d’onda di 280-320 nm. • psoriasi Gli UVB possono essere utilizzati da soli • dermatite atopica • vitiligine o in associazione a farmaci topici. • dermatite seborroica Recentemente la fototerapia è stata • parapsoriasi a piccole chiazze migliorata con l’introduzione di UVB a • dermatite polimorfa solare banda stretta, grazie all’utilizzo di tubi fluorescenti TL-01 che emettono una lunghezza d’onda di 311 nm. L’introduzione di questo nuovo tipo di terapia ha permesso di ridurre il rischio di carcinogenesi rispetto all’UVB a banda larga, proprio grazie alla selezione di un unico fascio di radiazioni, e si è dimostrata più efficace e con minor rischio di provocare eritema nella cura delle patologie cutanee responsive alla fototerapia. trattamento I pazienti ricevono una dose controllata di UVB mentre sono in piedi all’interno di una cabina rivestita di tubi che emettono UVB. Gli occhi vengono protetti con occhiali schermanti. Prima di iniziare si determina la MED (minima dose eritematogena) per evitare sovra/sottodosaggi. • dose per la prima seduta: ⅔ della MED • per le successive: incrementi del 20% • sedute settimanali da 2 a 5 • trattamento continuato fino alla remissione della malattia • sospensione graduale (riduzione del numero delle sedute settimanali) 4 – dermatologia fotochemioterapia Per fotochemiotarapia si intende una particolare forma di fototerapia in cui l’azione delle radiazioni non ionizzanti (soprattutto UV) viene combinata all’assunzione o all’applicazione di sostanze fotosensibilizzanti. (psoraleni + UVA) è la terapia più conosciuta e utilizzata. PUVA indicazioni • psoriasi • vitiligine • dermatite atopica • dermatite allergica da contatto • lichen planus • dermatite polimorfa solare • orticaria solare • alopecia areata • mastocitosi • micosi fungoide • prurigo nodulare • pitiriasi lichenoide Psoraleni sono furocumarine tricicliche presenti in gran numero nelle piante, attualmente prodotte sinteticamente dalle industrie chimiche. Il composto più utilizzato è l’8-metossipsoralene. UVA complesso psoraleni-DNA inibizione addotti con il DNA sintesi DNA e divisione cellulare Questo meccanismo è efficace negli stati iperproliferativi dell’epidermide. La fotochemioterapia risulta efficace anche nei confronti di malattie a carattere non iperproliferativo per l’azione immunosoppressiva. protocollo terapia • assunzione per via orale di 0.6-0.8 mg/kg di 8-metossipsoralene due ore e mezzo prima dell’esposizione alla sorgente irradiativa e non a stomaco vuoto • circa 4 sedute settimanali • dose iniziale è uguale alla MPD (minima dose fototossica) • incrementi di dose ogni due sedute (pari a 0.5 J/cm ) • trattamento continuato fino alla remissione clinica della malattia • sospensione graduale dermatologia – 5 RE -PUVA (retonoidi + psoraleni + UVA) L’efficacia della PUVA può essere potenziata dalla combinazione con altri presidi terapeutici come i retinoidi, riducendo del 50% il dosaggio irradiativo totale. fototerapia con soli UVA Gli UVA sono più maneggevoli degli UVB, che producono facilmente ustioni per modesti iperdosaggi, sono utilizzati con risultati positivi in quadri clinici meno gravi. controindicazioni • insufficienza renale o epatica • grave malattia cardiovascolare • cataratta/retinopatia • gravidanza • età pediatrica • malattie aggravate dalla luce (LES, porfirie) • allergia agli psoraleni misure di prevenzione • occhiali protettivi d’obbligo per paziente e operatore • protezione genitali nei maschi e mammelle nelle donne • controllo distanza paziente-sorgente irradiativa • stare lontani da fonti di luce (computer, televisione ecc.) • accurata anamnesi: non assumere farmaci o applicare sostanze con capacità fotosensibilizzante microfototerapia Costituita da lampade che emettono raggi UVA/UVB indicazioni • psoriasi per fototerapia e fotochemioterepia. • vitiligine Il sistema emette raggi UVA (330-380 nm) per PUVA • alopecia areata terapia o UVB a banda stretta (290-320 nm) per uso • dermatite atopica • dermatite seborroica in fototerapia. Il sistema permette di erogare dosi controllate di luce UV e l’apposito manipolo permette il trattamento selettivo delle lesioni della pelle senza esposizione dei tessuti circostanti sani. 6 – dermatologia tricologia e malattie degli annessi cutanei In tale sede vengono seguite le patologie di capelli e unghie. Il nostro interesse è mirato comunque al trattamento della alopecia aerata. È una patologia caratterizzata da caduta in chiazze dei capelli; le chiazze hanno in genere margini ben definiti e possono essere singole o confluenti fino a dare forme definite come totali o universali. In questa patologia l’aggressione del follicolo pilifero è mediata dal sistema immunitario. La terapia tradizionale si basa sull’impiego di topici steroidi che pur applicati in occlusiva per mesi, danno risposta soddisfacente nel 50% dei casi. È indicata inoltre la fototerapia (PUVA). La immunoterapia topica si basa invece sull’impiego di sostanze sensibilizzanti come l’acido squarico (Sadbe) o il difenciprone che, applicate localmente secondo tabelle di diluizione, sono nel 70% dei casi in grado di promuovere la ripresa di attività del bulbo pilifero. allergologia In questo ambulatorio vengono seguiti i pazienti che presentano problematiche di natura allergica quali: gli eczemi da contatto, gli eczemi atopici, l’orticaria, le allergie a farmaci ecc. Patch test necessari nelle diagnosi dell’eczema da contatto di natura allergica, consistono nella apposizione di una serie di cerotti contenenti le sostanze sospettate di essere responsabili delle patologie da contatto; vengono posizionati generalmente sul dorso e tenuti in sede per 72 ore. È possibile applicare serie di cerotti specifiche per varie categorie professionali (cuochi, parrucchieri, industria calzaturiera ecc.) Prick test utilizzati nella diagnosi delle allergie definite di “tipo immediato” (rinite, congiuntivite, asma a carattere stagionale o perenne) e in campo dermatologico nella definizione diagnostica di quadri complessi quali la dermatite atopica, l’urticaria ecc. prove per orticarie fisiche test per la determinazione di allergia alla penicillina e ai suoi derivati dermatologia – 7 ambulatorio di dermatologia pediatrica A frequenza settimanale, tale ambulatorio viene dedicato alle patologie cutanee dell’età pediatrica e nasce dalla necessità di riservare ai piccoli pazienti spazi e personale medico e paramedico qualificato. ambulatorio di venereologia L’aumento dei flussi migratori e il turismo sessuale, il rilassamento che è seguito al periodo di attenzione proprio dell’epidemia del virus dell’Aids, hanno contribuito a una riaccentuazione di quelle patologie considerate ormai dimenticate (es. sifilide). ambulatorio per le ulcere cutanee Vengono seguiti dal contesto i pazienti portatori di ulcere croniche, generalmente agli arti inferiori, di natura venosa, artrovenosa e le ulcere nei diabetici. A tale ambulatorio è appoggiata un’attività chirurgica, in regime di day-hospital o di ricovero ordinario, per l’apposizione di innesti, e in tempi recenti, l’uso di colture di fibroblasti o cellule epidermiche autologhe (provenienti da coltivazioni di cute dello stesso paziente). 8 – dermatologia ambulatorio dedicato per l’iperidrosi distrettuale Dal 998 le unità operative di Dermatologia e Neurologia dell’ospedale civile di Venezia sono centro di riferimento regionale per il trattamento dell’iperidrosi distrettuale con tossina botulinica. Questa attività è riconosciuta a livello nazionale, attraverso l’organizzazione di corsi di addestramento per tutto il personale medico interessato a tale metodica terapeutica. L’infiltrazione della tossina botulinica, opportunamente diluita, nelle sedi iperidrotiche (sudorazione eccessiva di mani, piedi o ascelle); rende un beneficio al paziente variabile dai quattro ai dodici mesi, senza effetti collaterali. telemedicina e teledermatologia La Dermatologia è entrata nel gruppo delle unità operative operanti in Telemedicina. Le difficoltà legate a un territorio difficile come quello insulare, hanno spinto l’azienda Ulss 2 veneziana ad attivare un servizio che possa collegare i distretti anche più lontani, senza la necessità di dover spostare pazienti, personale medico e paramedico. Sono stati attivati i collegamenti tra la sede centrale dell’unità operativa di Dermatologia all’ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia e i distretti di Burano, Lido e Pellestrina. Tale attività permette quindi di controllare, attraverso il semplice uso di una telecamera, che trasmette in tempo reale le immagini al monitor della sede centrale dell’unità operativa, lesioni cutanee quali ulcere, neoformazioni ecc. permettendo un follow-up a distanza, con una conseguente riduzione della spesa. dermatologia – 9 10 – dermatologia melanoma e nevi dermatologia – 11 impariamo a conoscerli Non tutti gli studiosi sono d’accordo sul ruolo del sole nell’insorgenza del melanoma. Tuttavia sono innegabili alcuni aspetti: l’elevata incidenza del tumore in persone con pelle chiara che si difendono male dalle radiazioni solari e in soggetti congeneticamente affetti da una rara malattia ereditaria che li rende incapaci di riparare i danni provocati dal sole nel DNA delle cellule cutanee; infine la comparsa frequente del melanoma in sedi fotoesposte. Ci sembra pertanto importante conoscere gli effetti delle radiazioni solari sulla nostra pelle e capire come prevenirne i danni. radiazioni solari e cute La luce che noi vediamo è composta da un fascio di onde di diversa lunghezza che possiamo evidenziare con un prisma o con l’arcobaleno che è un prisma naturale; esiste però una parte di onde che noi non vediamo costituite da raggi X, raggi gamma, ultravioletto, infrarosso e radio onde. L’atmosfera assorbe gran parte delle radiazioni solari. Le radiazioni visibili e gli infrarossi determinano sulla cute solo un effetto termico. Le radiazioni ultraviolette (UV) costituiscono invece parte delle radiazioni solari potenzialmente dannose. Sono distinte in tre tipi (A, B, C) in base alla capacità di penetrazione della pelle: • UVA raggiungono lo strato più profondo (derma); • UVB raggiungono lo strato più superficiale (epidermide e strato corneo); • UVC non arrivano, bloccate dalla fascia d’ozono. 12 – dermatologia effetti precoci delle radiazioni solari sulla cute • risposta di tipo infiammatorio, legata principalmente agli UVB: eritema, edema, bruciore (dopo 2-6 ore dall’esposizione e raggiunge un massimo dopo 12-24 ore) • danno cellulare (DNA), che viene prontamente riparato; se questo non si verifica si arriva alla formazione di tumori della pelle • pigmentazione immediata (dura poche ore): è legata alla ossidazione della melanina presente nella pelle, per lo più dovuta agli UVA • produzione di vitamina D • azione antidepressiva effetti tardivi delle radiazioni solari sulla cute • pigmentazione tardiva (abbronzatura): legata a ripetute esposizioni e dovuta a UVA e UVB che stimolano la sintesi di nuova melanina (massima produzione dopo 7-10 giorni di costante esposizione) • aumento dello spessore della pelle • effetti sul sistema immunitario effetti a lunga scadenza La pelle ha “memoria” e si ricorda quindi di tutto il sole che ha preso. Il danno che si accumula negli anni, si manifesta con: • invecchiamento cutaneo: ispessimento, secchezza e riduzione della elasticità cutanea, aumento delle rughe, lentiggini, dilatazione dei capillari • precancerosi: cheratosi attiniche • degenerazione cutanea (fotocarcinogenesi) epiteliomi basocellulari, squamocellulari, melanoma Alla luce dei molteplici effetti dannosi indotti sulla pelle dalle radiazioni ultraviolette, risulta necessario fornire esaurienti informazioni per una adeguata fotoprotezione. dermatologia – 13 fotoprotezione naturale La nostra pelle quando viene esposta al sole reagisce all’azione dei raggi ultravioletti aumentando il suo spessore e intensificando il suo colore. La melanina, proteina prodotta dai melanociti, oltre a contribuire a definire il colore della cute, ha lo scopo di proteggere il nucleo delle cellule dell’epidermide dall’azione lesiva dei raggi ultravioletti. Essa è variamente distribuita nelle diverse zone geografiche in rapporto all’intensità solare. fototipo Il colore della pelle determina la sensibilità e la naturale protezione della cute alla luce: i soggetti con pelle chiara (meno pigmentata) si arrosseranno con una esposizione solare molto inferiore rispetto ai soggetti con pelle scura (più pigmentata). È importante quindi riconoscere il proprio fototipo per poter meglio adeguare i propri fotoprotezione naturale comportamenti durante l’esposizione solare. • ispessimento progressivo dello strato corneo produzione e ossidazione della melanina fototipo (pigmentazione genetica) I capelli rossi, occhi azzurri, pelle chiarissima: si scotta sempre e non si abbronza mai • II capelli biondi, occhi azzurri, pelle chiara: si scotta sempre e si abbronza poco • III capelli e occhi castani, pelle chiara: si scotta moderatamente e si abbronza gradualmente IV capelli e occhi bruni, pelle olivastra: si scotta poco e si abbronza sempre e con rapidità V capelli, occhi e pelle scura: raramente si scotta e si abbronza intensamente e con facilità VI capelli, occhi e pelle nera: non si scotta mai, è sempre intensamente pigmentato L’abbronzatura ha un effetto protettivo, legato alla produzione di pigmento melanico e all’ispessimento cutaneo, molto inferiore a quello della pigmentazione genetica. 14 – dermatologia fotoprotezione artificiale I filtri solari sono nati per difendere la fotoprotezione artificiale pelle dai danni dei raggi UV immediati e • filtri solari fisici cronici (eritema, scottature, invecchiamento • filtri solari chimici • integratori vitaminici precoce, processi degenerativi). Sono prodotti industriali o artigianali contenenti dei composti in grado di “bloccare” le radiazioni eritemigene, permettendo il passaggio di quelle abbronzanti. principali categorie • antisolari chimici (prodotti filtro): agiscono assorbendo un intervallo più o meno esteso di raggi UV nocivi e sono rappresentati principalmente da acido paraminobenzoico (PABA), cinnamati, benzofenoni, acido salicilico • antisolari fisici (prodotti barriera): consistono in formulazioni opache, cosmeticamente poco gradevoli, contenenti sostanze che agiscono riflettendo completamente la radiazione elettromagnetica; ossidi di zinco, di magnesio, di ferro, di titanio, il caolino, il talco e la vaselina; offrono protezioni alte o totali a bassi costi È importante applicare creme protettive tenendo conto dell’indice di protezione (SPF ) espresso numericamente e indicante la capacità di filtrare i raggi. Si tenga presente che fattori da 2 a 5 danno una bassa protezione (blocco del 50% circa degli UV), da 6 a 11 danno una media protezione, da 20 e oltre una altissima protezione (blocco del 95% degli UV). L’organismo può essere aiutato a proteggersi dall’azione nociva delle radiazioni solari e dai radicali liberi anche mediante l’assunzione con la dieta di estratti vegetali e vitamine utili a tale scopo: vitamina E, beta-carotene, vitamina A. Più sicuri per la cute sono i prodotti senza profumi che riducono la probabilità di allergie. Dopo l’esposizione al sole la pelle disidratata, arrossata e irritata, necessita di prodotti cosmetici idratanti e favorenti la normalizzazione cutanea. dermatologia – 15 comportamento corretto nell’esposizione al sole • evitare di esporsi al sole nelle ore più calde: tra le 11 e le 16 i raggi solari sono diretti e il loro potere aggressivo è massimo • utilizzare creme solari adeguate al proprio fototipo con filtri per UVA e UVB; le creme solari vanno applicate 30 minuti prima di esporsi per dare modo al prodotto di distribuirsi sulla cute in assenza di sudore; ripetere l’applicazione ogni 2-3 ore durante l’esposizione, dopo ogni bagno e in caso di sudorazione intensa • maglietta e cappello proteggono dalle radiazioni solari • gli occhi vanno riparati con lenti schermanti UVB e UVA • assunzione di liquidi non alcolici: acqua e succhi di frutta • applicare creme ad alta protezione anche con cielo velato • attenzione alle superfici riflettenti (acqua, sabbia, neve) che aumentano molto il pericolo di scottature • attenzione al vento che può trarre in inganno togliendo la sensazione di caldo sulla pelle • attenzione a esporsi in montagna: l’intensità delle radiazioni aumenta con l’altitudine • evitare l’applicazione sulla pelle di sostanze chimiche fotosensibilizzanti, che possono potenziare l’effetto dei raggi solari: profumi, deodoranti, bergamotto, alcuni farmaci • esporsi al sole in modo graduale e progressivo: evitare le esposizioni concentrate nel tempo e intense • non esporre mai al sole i neonati fino al primo anno di vita ed esporre con molta cautela i bambini, assicurandosi che indossino cappellino e maglietta chiari • attenzione agli anziani con cute fotodanneggiata • attenzione ai nevi: se un nevo cambia colore, forma o dimensioni è suggerito un consulto dermatologico • non esporsi dopo trattamenti con peeling chimici o recenti interventi chirurgici • evitare l’abbronzatura artificiale con lampade UVA, che invecchiano ancor più precocemente la cute 16 – dermatologia sole e bambini Il sole fa sicuramente bene ai bambini che necessitano però di una protezione particolare in quanto rischiano più degli adulti di soffrire di lesioni indotte dall’esposizione alla radiazione solare perché: • i bambini amano molto giocare all’aria aperta; • la pelle di un bambino è più sottile e più sensibile: anche una breve esposizione al sole nelle ore più calde può determinare ustioni gravi; • per i bambini piccoli la dispersione del calore è più difficile per la ridotta superficie corporea e accanto alle temibili scottature è possibile il colpo di calore con un rialzo febbrile anche notevole e una maggiore perdita di liquidi; • numerosi studi hanno dimostrano che una scorretta esposizione e frequenti colpi di sole durante l’infanzia fanno aumentare notevolmente il rischio di melanomi in seguito. che cos’è il nevo? I nevi o nei sono delle “macchie” della cute generalmente di forma rotondeggiante o ovalare e di colorito scuro, dal marrone al bruno. Possono essere piatti o cupoliformi: questi ultimi, pur essendo esteticamente meno accettati e più soggetti a traumatismi accidentali, sono tuttavia i meno pericolosi e generalmente non necessitano di asportazione. I nevi sono dovuti a una proliferazione di melanociti e il loro numero è dovuto a una combinazione di predisposizione genetica ed esposizione solare. Possono insorgere verso la pubertà, aumentando numericamente con l’età adulta (nevi acquisiti), oppure essere presenti alla nascita (nevi congeniti). I nevi congeniti sono più grandi dei nevi acquisiti, tendono più facilmente a rilevarsi e formare dei peli. dermatologia – 17 A differenza della comune credenza che un nevo presente dalla nascita non vada mai incontro a trasformazione maligna, i nevi congeniti devono essere controllati sempre con grande attenzione. Il nevo piatto di forma regolare e di piccole dimensioni è facilmente diagnosticabile: in questo caso va distinto dalla lentiggine o dall’efelide. La lentiggine è dovuta a un elevato numero di melanociti nell’epidermide; può essere singola o presente in numero elevato, è di colorito marrone scuro o nerastro ed è spesso in relazione a eccessiva esposizione solare. L’efelide è una lesione pigmentata, di colore marrone chiaro, dovuta a una maggiore capacità dei melanociti di produrre melanina. Compare nella prima infanzia, di solito al volto, dorso delle mani e braccia, di persone generalmente con capelli rossi o biondi (fototipo I, II). Il nevo cupoliforme verrucoso, di colorito marrone o nerastro, deve essere essere distinto dalla cheratosi seborroica. La cheratosi seborroica è una neoformazione benigna, dovuta a un accumulo di cellule dello strato corneo. Si localizza prevalentemente nelle zone soggette a sfregamento. Quando, invece, ci troviamo di fronte a una lesione grande, asimmetrica, di colore molto scuro, dobbiamo fare una diagnosi differenziale con il melanoma maligno. Infatti la diagnosi precoce serve soprattutto a distinguere il melanoma dai nevi comuni. 18 – dermatologia che cos’è il melanoma? Il melanoma è un tumore maligno della pelle che può insorgere su di un nevo preesistente o manifestarsi improvvisamente come una lesione scura di aspetto atipico. Negli ultimi anni si è registrato un rapido aumento della sua incidenza. Si presenta molto spesso come una macchia scura o una piccola escrescenza di aspetto irregolare e di colore nero, brunastro o variegato che tende rapidamente a crescere. Il melanoma è formato dalle stesse cellule che formano i nevi ma degenerate e atipiche. Il melanoma può inizialmente somigliare a un semplice nevo: è perciò molto importante saper distinguere un nevo banale comune e privo di rischi da un tumore aggressivo come il melanoma. segnali che devono destare allarme della possibile trasformazione di un nevo in melanoma • rapido aumento delle dimensioni (settimane o mesi) • cambiamento di colore • irregolarità dei margini • comparsa di prurito, bruciore, dolore in corrispondenza del nevo • segni di infiammazione o sanguinamento del nevo stesso dermatologia – 19 chi è più a rischio di sviluppare un melanoma? • chi ha riportato numerose scottature solari, soprattutto nell’infanzia o nell’adolescenza • chi si espone al sole in modo intenso e intermittente (“tintarella da weekend”) • i fototipi I e II (si scottano facilmente) • chi ha avuto un familiare consanguineo con melanoma (nel 15% dei casi il melanoma può essere ereditario) • chi presenta molti nevi sulla pelle (più di 50, soprattutto se alcuni di grandi dimensioni e/o irregolari) • chi presenta uno o più nevi congeniti grandi diagnosi precoce autoispezione È importante imparare a conoscere i propri nevi: la posizione, la forma, il colore e le dimensioni. È necessario non trascurare di osservare le aree di difficile osservazione, quali il dorso, aiutandosi con uno specchio o facendosi aiutare da un familiare, e quelle nascoste, quali la pianta dei piedi, gli spazi interdigitali e i solchi retroauricolari. Un’attenta autoispezione periodica consentirà di notare eventuali modificazioni dei nevi e quindi di individuare una lesione a rischio. 20 – dermatologia per rendere più semplice l’autocontrollo dei pazienti è stato suggerito il cosiddetto criterio ABCDE che fornisce dei parametri di riferimento da tenere presenti A come asimmetria: un nevo si presenta simmetrico (rotondo o ovalare), asimmetrico il melanoma B come bordi: sono regolari e uniformi nel nevo, frastagliati e irregolari nel melanoma C come colore: uniformemente distribuito nel nevo (marrone chiaro o scuro), più colori distribuiti in maniera non uniforme nel melanoma (marrone, nero, bianco) D come dimensione: se il diametro del nevo è superiore ai 6 millimetri o se ha avuto una crescita di dimensione negli ultimi mesi è consigliabile un controllo E come evoluzione/elevazione/emorragia: se il nevo ha avuto una modifica dell’aspetto iniziale e/o se in un punto diventa in rilievo e/o se sanguina spontaneamente, la lesione deve essere controllata la presenza di due o più di questi caratteri può far sospettare un melanoma esame clinico È importante sottoporsi al controllo dermatologico in caso di grandi nevi congeniti o di particolari condizioni di rischio almeno una volta entro i 20 anni di età. Successivamente far controllare periodicamente i propri nevi. L’occhio esperto consentirà di individuare le lesioni a rischio e programmare le ulteriori indagini strumentali. dermatologia – 21 esami strumentali dermatoscopio è uno strumento monoculare di piccole dimensioni, che consente di ingrandire le lesioni di 10 volte e di osservare l’architettura profonda delle lesioni stesse stereomicroscopio (microscopio a epiluminescenza) permette un ingrandimento da 6 a 40 volte e di analizzare tridimensionalmente le lesioni videodermatoscopio è costituito da una microtelecamera a colori ad alta risoluzione incorporata nella zona terminale di una sonda capace di ingrandire le immagini da 30 a 80 volte, le immagini digitalizzate vengono archiviate consentendo una successiva comparazione temporale mappatura dei nevi Consiste nel controllo periodico delle lesioni pigmentate che vengono fotografate e inserite in un archivio per immagini digitali (immagine macroscopica e in dermatoscopia), tale metodica viene suggerita ai pazienti che presentino lesioni sospette in sedi critiche o che, per condizioni a rischio (fototipo, numero totale superiore a 00 nevi) abbiano la necessità di controlli seriali. Non rappresenta comunque una metodica di routine e, soprattutto, non consente “l’analisi dell’immagine” e quindi non rende la certezza diagnostica propria solo dell’esame istologico. 22 – dermatologia terapia fotodinamica (PDT) Le lampade a diodi emettitori di luce (LED) sono destinate all’utilizzo nella terapia fotodinamica topica (PDT) in combinazione con un fotosensibilizzante topico (Metvix 160 mg crema: metilaminolevulinate). indicazioni • cheratosi attiniche • morbo di Bowen • • epiteliomi basocellulari epiteliomi spinocellulari Le lampade emettono una luce rossa visibile, priva di calore, a una lunghezza media d’onda di circa 630 nm, che consente la più profonda penetrazione cutanea possibile e rappresenta la lunghezza d’onda ottimale per l’attivazione del fotosensibilizzante topico. Tale metodica consente di trattare le neoplasie cutanee di derivazione epiteliale, non infiltranti, evitando l’approccio strettamente chirurgico e i conseguenti esiti cicatriziali. asportazione chirurgica Eseguito in anestesia locale, l’intervento di asportazione di una lesione cutanea risulta indispensabile qualora si rilevi una lesione sospetta; la metodica chirurgica non sostituisce l’asportazione con altre tecniche (es. laser) che vengono riservate alle sole neoformazioni, già riconosciute all’esame clinico benigne. Ogni lesione asportata verrà verificata all’esame istologico per una diagnosi certa. dermatologia – 23 Unità operativa di Dermatologia Il personale è costituito da medici laureati in medicina e specializzati in dermatologia, coordinati da un direttore (primario) che dirige l’unità operativa, che comprende tutte le attività del reparto, nelle due sedi ospedaliere di Venezia e di Mestre. Gli infermieri professionali, coordinati da un caposala, sono diplomati a seguito di un corso triennale e specializzati nel seguire il paziente con patologie dermatologiche. attività presso le sedi ospedaliere di Venezia e Mestre • visite dermatologiche • ambulatorio allergologico per le patologie allergiche cutanee (eczemi da contatto, eczemi atopici, orticaria ecc.) • sala chirurgica, operante dal lunedì al venerdì • ambulatorio di fototerapia (UVA-UVB per il trattamento con ultravioletti di numerose patologie cutanee, es. psoriasi, vitiligine, alopecia areata, linfomi cutanei ecc.) • ambulatorio di terapia fotodinamica, nuova metodica per il trattamento di neoplasie cutanee della serie epiteliale • ambulatorio dedicato per il trattamento dell’alopecia areata • ambulatorio dermochirurgico e di crioterapia per il trattamento di neoformazioni benigne • ambulatorio per le ulcere cutanee • ambulatorio dedicato per l’iperidrosi distrettuale • ambulatorio dedicato di dermatologia oncologica • ambulatorio multidisciplinare di dermatologia oncologica nel controllo di pazienti operati di melanoma maligno cutaneo e altre neoplasie maligne cutanee • ambulatorio di venerologia • ambulatorio di dermatologia pediatrica Day hospital ospedale Santi Giovanni e Paolo, Venezia a tale struttura sono assegnati due ricoveri quotidiani ai quali afferiscono pazienti che devono subire interventi dermochirurgici e cicli di terapia fotodinamica, in tale sede vengono anche eseguiti trattamenti per l’iperidrosi con tossina botulinica Ambulatorio ospedale al Mare, Lido di Venezia una volta la settimana Attività di degenza 7 posti letto degenza ospedale Santi Giovanni e Paolo, Venezia 2 posti letto degenza ospedale Umberto I, Mestre Distretti sono presenti medici specialisti ������������������������������������������������� ������������������������������ ����������� ����������������������� ��������������������������� ������������������������������������������������������ ������������������������������������������������� ��������������������������������������������������� ����������������������������������������������������� ���������������������������������������������������� �������������������������������������������������� ���������������������������������������������� ������������������������������������������������ ����������������������������� ������������������������������������������������������ ��������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������ ������������������������������� ��������������������������� ������������������� � ������������������� ����������������������������������������������� ����������������������������������������������������� ����������������������������������������������� ��������������������������������������� ������������������������������������������������ q�������������� ������������������������������� 26 – dermatologia ��������������������������������������������