Anno 4 - Numero 11 - Dicembre 2007
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros
Politica
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SPECIALE BILANCIO
tra partecipazione democrazia e legalità
di Alberto Grelli (assessore al Bilancio)
L’incontro si è svolto presso l’aula consigliare del Comune con la partecipazione
dell’Assessore al Bilancio Regionale Luigi Nieri
Bilancio fra partecipazione, democrazia e legalità. Questo il
tema dell’incontro che si è svolto presso l’aula consiliare del
comune di Castel Madama lo scorso 10 dicembre. Una tavola
rotonda proposta dall’amministrazione comunale e organizzata
dall’assessorato al bilancio che ha visto la partecipazione di
Antonio Lavorato, responsabile finanziario del Comune di
Castel Madama, Pier Paolo Fanesi, responsabile del Bilancio
partecipativo del Comune di Grottammare (AP) e Luigi Nieri,
Assessore al Bilancio della Regione Lazio.
L’evento è stato inserito nel ciclo degli incontri pubblici che
l’amministrazione trimestralmente sta organizzando per incontrare i cittadini e per favorire discussioni e confronto sulle proprie attività.
Partecipazione e trasparenza: sono queste le finalità che il
Comune di Castel Madama è intenzionato a perseguire attraverso l’apertura dei luoghi comunali ai cittadini. Ultimamente, è
stata data molta centralità al bilancio e il dibattito sui temi si sta
svolgendo con l’impegno dell’amministrazione nel cercare di
semplificare e rendere comprensibile l’arcano sistema di conti,
residui di cassa, debiti e quanto altro. Una prova? L’opuscolo che
nel maggio scorso è stato distribuito a tutte le famiglie sul bilancio del Comune e le numerose iniziative sui temi economici
finanziari. Nel corso dell’incontro è stato ribadito il ruolo strategico del bilancio per lo sviluppo e per la democrazia di una
collettività e come questo debba essere uno strumento chiaro,
comprensibile e trasparente.Antonio Lavorato nel suo intervento ha evidenziato l’importanza democratica del documento
finanziario, facendo un confronto con le sue passate esperienze
in comuni del Sud Italia. «Aprire una discussione sul bilancio e
portarla fra la gente – prosegue Lavorato - è una conquista
importante per la democrazia. L’azione di trasparenza e legalità
è essenziale ed è una conquista importante, perché non sempre
è facile da praticare si pensi ad esempio ai territori dominati
dalla mafia e da altre organizzazioni criminali». Pier Paolo Fanesi in qualità di responsabile della partecipazione dell’Associazione Rete del Nuovo Municipio e del Comune di Grottammare ha
illustrato l’esperienza partecipativa del Comune del piceno. Un
ente che per primo in Europa ha investito sulla partecipazione e
che si è contraddistinto per l’apertura totale della propria
gestione economica, dando la possibilità ai cittadini attraverso
assemblee popolari auto gestite di decidere come impiegare le
risorse per realizzare strade, piazze e numerosi servizi e migliorare la vita collettiva.
Tutti gli interventi hanno messo in risalto come la Regione
Lazio negli ultimi due anni abbia investito moltissimo sulla partecipazione, erogando contributi ai comuni per effettuare scelte
di gestione economica trasparenti ed aperte. Attualmente la
Regione Lazio è prima in Europa fra le regioni che praticano il
Bilancio partecipato, con ben 113 comuni che si sono dotati di
questo strumento di democrazia e partecipazione. L’intervento
dell’Assessore al Bilancio Regionale Luigi Nieri ha evidenziato
come l’apertura della gestione economica sia fondamentale
facendo riferimenti diretti alla situazione del bilancio regionale
eredita dalla gestione del ex presidente Storace. L’assessore
Regionale ha raccontato come, al suo insediamento al momento
del passaggio delle consegne, l’amministrazione uscente abbia
consegnato un ente senza aver identificato chiaramente il debito
regionale. La sua prima preoccupazione è stata quella di definire il debito sanitario regionale imponendo alle Asl di redigere i
bilanci delle proprie attività, quantificando e definendo con precisione il valore dei debiti. Inoltre, ha rilevato come la cartolarizzazione dei debiti e l’emissione di derivati effettuata dalla
amministrazione Storace, ha portato il debito sanitario nelle
mani di gruppi di potere economico finanziario che realizzavano
attività speculative lucrando profitti dai tassi di interesse altissimi che la Regione Lazio doveva pagare ai possessori del credito
stesso (per maggiori riferimenti sul tema si consiglia di approfondire la vicenda giudiziaria legata a Lady Asl). “Nonostante la
pesante realtà ereditata si deve pensare al futuro per migliorare
le finanze regionale. Miglioramento che penso di ottenere proprio con lo strumento del bilancio partecipato attraverso azioni
di trasparenza, diffusione delle conoscenze e semplificazione
degli stessi documenti del bilancio. A tal riguardo – ha dichiarato Nieri - la Regione Lazio ha realizzato siti internet dove è possibile prelevare e consultare i documenti economici e individuare semplicemente ed in totale autonomia come l’ente regionale
spende i soldi della collettività». Quella dell’Assessore Regionale è stata una presenza importante che gratifica l’attività svolta
dall’amministrazione Salinetti. Infatti, quella del Comune di
Castel Madama è stata individuata come una interessante esperienza di sperimentazione del bilancio partecipato.A dimostrarlo anche i due eventi in cui l’assessore castellano al Bilancio è
stato invitato in Regione a raccontare al governatore regionale
le attività svolte dal Comune di Castel Madama. Insomma, l’esperienza della partecipazione è fondamentale per un futuro
democratico e una gestione delle casse comunali responsabile,
vicina alle esigenze dei cittadini e della collettività.
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Politica
DERIVATI, UNA BOMBA AD OROLOGERIA?
di Ivano Moreschini
In una domenica di ottobre, la trasmissione di Raitre Report, condotta di Milena Gabanelli, fa un
reportage sui derivati, contratti dagli enti locali e
le piccole imprese. Le conclusioni sono tanto
allarmanti, per gli equilibri di bilancio futuri dei
Comuni, che nella legge finanziaria per il 2008
vengono inserite mille cautele, e persino Profumo,
l’amministratore delegato di Banca Intesa, è
costretto ad intervenire per smentire manovre speculative delle banche. Nei giorni successivi
riprende spesso l’argomento la stampa quotidiana:
dal Sole 24 ore emerge che sono circa 900 gli enti
pubblici coinvolti.
Tra questi c’è anche Castel Madama, che ha sottoscritto con Banca Intesa un mega contratto per un
importo complessivo di capitale pari ad Euro
5.082.411,39. Questa cifra base così ampia è composta da tre distinti prestiti che il Comune ha rinegoziato con lo strumento derivato dell’Interest
Rate Swap: un mutuo per Euro 431.362,14 a tasso
fisso, contratto con la Cassa Depositi e Prestiti e
non rinegoziato, con scadenza 31 dicembre 2001;
un mutuo per euro
1.351.049,25, a tasso
fisso con soglia, con
scadenza al 30 giugno
2030, contratto con la
CDP e rinegoziato nel
2003; una emissione
di obbligazioni (Buoni
Obbligazionari Comunali, in breve BOC)
per Euro 3.300.000,00
a tasso variabile, sottoscritti a fermo dalla Banca Intesa con scadenza
31 dicembre 2025. La deliberazione di Consiglio
Comunale che ha autorizzato la sottoscrizione del
contratto di Interest Rate Swap (vedere box per il
significato dell’espressione) è la n. 20 del 17 maggio 2006, nell’immediato ridosso del rinnovo del
Consiglio Comunale. Nella concitazione del
periodo pre-elettorale è forse sfuggito alla maggioranza uscente che, dopo la pubblicazione dei
comizi elettorali, i Consigli in carica devono limi-
“La Piazza”
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros
Vicolo Giustini, n. 10
00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849
Anno 4, n. 11 - Dicembre 2007
Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04
Direttore Responsabile: Rino Sciarretta
Capo Redazione: Carla Santolamazza
Redazione: Alessandra De Santis, Fausta Faccenna,
Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini,
Ramona Pompili, Roberto Bontempi,
Salvatore De Angelis
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero
Valentina Torella, Gualtiero Todini, Marco Moreschini
Ivo Santolamazza, Angelo Moreschini, Enzo Ascani
Alberto Grelli, Mauro Cascini, Fabio Moreschini
Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355
Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis
Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama
Chiuso in redazione il 14/12/2007 - Tiratura 1.500 copie
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com
E-mail: [email protected]
LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ
DALLE ORE 18 ALLE 20
SOMMARIO
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Speciale Bilancio
pag. 3
Derivati, una bomba ad orologeria?
»
4
Il cantiere della Sinistra
»
7
Intervista al sindaco di Tivoli
»
8
Intervista al segretario DS
»
9
Restauro d’Arte
» 11
Iniziative natalizie
» 13
Notizie in breve
» 14
IX Comunità Montana
» 16
In ... Forma
» 19
Vicovaro
» 23
Cinema
» 27
Sambuci
» 28
Tivoli
» 29
Tradizioni popolari
» 31
Il Risorgimento a San Polo dei Cavalieri » 32
Quando produrre birra è un hobby
» 34
Diritti dell’Uomo
» 35
Sport
» 36
Musica
» 38
Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli
Politica
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COSA SONO I DERIVATI
I derivati sono strumenti finanziari il cui valore dipende da attività sottostanti, come tassi, valute, indici di Borsa, ma anche merci. Gli Swap (scambio) sono derivati che prevedono una scommessa con la
banca e possono servire per coprirsi dal caro-tassi. Un’azienda, per esempio, che ha acceso un finanziamento a tasso variabile (mettiamo al 5%) teme che i tassi salgano. La banca gli fa questa proposta:
“il tuo 5% lo pago io, tu pagherai un tasso fisso del 4.5%”. In teoria il cliente ci guadagnerà se i tassi
saranno superiori al 4,5%, e ci perderà se si attesteranno sotto questa soglia. I problemi dei derivati sono
la loro complessità e i costi (impliciti) dei quali il cliente non riesce ad avere evidenza se non quando
la banca inizierà a chiedergli grossi rimborsi.
Fonte: Il Sole 24 ore, 16.10.2007, pag.23
tarsi agli atti urgenti e
improrogabili, tra i quali
difficilmente può rientrare una decisione di questa portata.
In cosa consiste l’operazione? Con la premessa
che si tratta di questioni
complesse, proviamo a
riassumerlo, partendo
dalla definizione che
viene data nella delibera
n. 20/2006. Lì infatti si afferma che “è un contratto di rischio a contenuto speculativo. In sostanza
le parti contraenti scommettono che i tassi presi a
riferimento, fissi o variabili, (in questo caso variabili, ndr) restino convenienti per poter guadagnare
a svantaggio della controparte; se ciò non si avvera si rileva una perdita”. Il problema è che c’è uno
squilibrio evidente tra le parti contraenti per quello che riguarda la conoscenza del problema, come
ha dimostrato la Gabanelli nella sua trasmissione:
le banche sono decisamente più attrezzate per
capire se il gioco le farà guadagnare o perdere.
Tanto è vero che su questo aspetto è intervenuta
una nuova normativa, per definire criteri più precisi per individuare gli “operatori pubblici qualificati” che possono sottoscrivere contratti derivati,
mentre la finanziaria 2007 (art. 1, commi 736739) ha previsto che ogni contratto, prima della
sua sottoscrizione, venga inviato al Ministero dell’Economia, pena l’inefficacia dello stesso.
Ma a quella data il Comune di Castel Madama il
suo contratto lo aveva già firmato. Resta da capire
quali saranno i vantaggi e le perdite per il Comune, sperando che non ci sia uno scenario come
quello descritto dalla Gabanelli per il Comune di
Napoli: cioè che per qualche anno il Comune
incassa cifre decisamente minori di quelle che
dovrà versare da una certa data in poi. Del resto,
anche nel parere
dei revisori dei
conti accompagnato alla deliberazione i profili di rischio
venivano chiaramente evidenziati: il collegio
non si pronuncia
con chiarezza
sulla convenienza dell’operazione, richiamando
l’indubbia complessità del contratto di Swap. Inoltre i revisori scrivono che
“sembra doveroso consigliare la costituzione di
un fondo rischi alimentato da una parte delle risorse risparmiate nel breve periodo mediante il contratto di swap”. Nel dibattito pubblico di Castel
Madama, invece, tale consiglio non sembra essere
stato ascoltato: si discute infatti di destinazioni ad
investimenti di tali fondi, senza pensare a quello
che potrà succedere tra qualche anno.
Per concludere, sempre i revisori accennano al
fatto che la struttura del bilancio attuale, basata
sulla classificazione del Dpr 194/1996 non consentirebbe di creare questo fondo rischi: ed è vero,
perché queste operazioni sono troppo recenti per
essere state previste in una norma del 1996. Però
sarebbe opportuno e trasparente seguire il suggerimento contenuto in un articolo della rivista
Guida agli enti locali, la n. 45 del 17 novembre
2007: creare, sulla base della codifica SIOPE due
voci, una in entrata per gli interessi attivi per il
Comune, ed una in uscita per quelli passivi. E
monitorare costantemente l’evoluzione di tali
voci, sulla base dei flussi di cassa derivanti dal
contratto stipulato.
Politica
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Il cantiere della Sinistra,
dalla Val d’Aniene al Dal Molin
di Angelo Moreschini e Enzo Ascani
L’8 e 9 Dicembre a Roma, insieme a migliaia di persone e a decine di comitati
e associazioni, i leader dei quattro partiti della sinistra hanno avviato
la costruzione del nuovo soggetto unitario, plurale e federale.
A Castel Madama la Sinistra, da Guidonia a Subiaco, si era già incontrata
Il 24 Novembre scorso si è svolto nella sala baronale
del Castello Orsini di Castel Madama un incontro per
l’apertura di un Cantiere della sinistra unita nella
Valle dell’Aniene, promosso da Verdi e Rifondazione
di Castel Madama.
La sala era gremita, vista la partecipazione, oltre ai
rappresentanti regionali, di iscritti e simpatizzanti dei
quattro movimenti provenienti dall’intera Val d’Aniene, da Subiaco a Guidonia.
L’obiettivo è avviare un percorso che porti alla nascita
di un soggetto politico che vada oltre le sigle dei partiti, che includa i movimenti locali, le associazioni
ambientaliste e tutti i cittadini che si riconoscano nella
necessità di una unità a sinistra, fondata sui principi
della partecipazione, della solidarietà e dell’ecologia.
Un processo di unificazione che deve partire dai territori, dalle vertenze locali, dalle esperienze amministrative nei comuni e nelle città, con al centro non la scelta delle leadership, ma la definizione di una base
programmatica, legata alla soluzione delle tante questioni vitali in gioco nel territorio. Ad esempio la difesa del fiume Aniene, minacciato da un ulteriore prelievo della sorgente del Pertuso di 600 lt/sec. da parte
dell’Acea a favore dei nuovi quartieri previsti ai
Castelli. La drammatica situazione del trasporto pubblico nella Valle, penalizzata da politiche che privilegiano l’alta velocità, rispetto al potenziamento ferroviario a favore dei pendolari. Il problema del lavoro,
sempre più concentrato a Roma, e l’esigenza di
costruire un’economia locale fondata sulle qualità del
nostro territorio. Il miglioramento della qualità della
vita delle nostre comunità che passa soprattutto attraverso una migliore qualità dei servizi sociali e culturali e da una maggiore integrazione e solidarietà delle
comunità straniere.
Il dibattito si è sviluppato proprio sulla centralità e sull’urgenza di questi aspetti e sulle connessioni che legano il locale e il globale.
Da tutti gli interventi è emersa la convinzione che oggi
ci sono le condizioni per unire la sinistra in modo da
dare più forza alla sua voce ed ottenere risultati che
marchino una discontinuità più evidente con le politiche del centro destra. Il problema però è che anche
l’attuale governo Prodi e il neo nato Partito Democratico dimostrano troppo spesso di tenere più in considerazione i poteri forti (le grandi lobby economiche) che
non le reali necessità dei cittadini.
Al termine dei lavori si sono costituiti tre tavoli tematici: beni comuni, sviluppo locale e lavoro; territorio e
mobilità; società solidale e partecipazione; ai quali si
sono iscritte decine di persone di paesi diversi, che lavoreranno per due mesi per definire una proposta di programma che verrà presentata in un nuovo incontro a febbraio e sottoposta all’attenzione di cittadini e istituzioni.
Un lavoro questo che si intreccerà con i risultati della
discussione sulla Carta degli intenti, documento
assunto dall’Assemblea generale della sinistra e degli
ecologisti svoltasi l’8 e il 9 Dicembre alla Fiera di
Roma. E’ stato un evento intenso ed emozionante, per
nulla retorico, tanto che il conflitto, anzi i conflitti, lo
hanno attraversato profondamente, dal Comitato No
Dal Molin di Vicenza alle femministe. Nulla era scontato, tantomeno Pietro Ingrao.
In tutti gli interventi susseguitisi domenica sul palco e
nei tavoli tematici del sabato è emersa forte la volontà
di costruire un soggetto unitario, plurale, federale della
sinistra.
L’assemblea ha prodotto un documento organizzativo,
che fissa alcune date e lancia una grande campagna di
ascolto nel Paese: assemblee in tutte le città, costituzione di comitati promotori e utilizzo del web. Una
prima verifica di questo processo partecipativo ci sarà
sabato 23 e domenica 24 febbraio, con assemblee
generali in tutte le città per un pronunciamento popolare sulla costruzione unitaria in corso e sulle campagne
politiche da promuovere.
L’8 e 9 dicembre a Roma è stato solo un debutto. Il
bello comincia adesso ed è nelle nostre mani.
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Politica
Intervista al sindaco di Tivoli Marco Vincenzi
a cura di Ivano Moreschini
La nascita del Partito Democratico ha visto a
Tivoli e nella Valle dell’Aniene una forte mobilitazione dei cittadini per le primarie. A ciò è seguita una fase di riorganizzazione della nuova struttura di partito, che è tutt’ora in corso.
La formazione di diverse liste a sostegno della
candidatura di Veltroni, ed i risultati delle primarie
che ne sono conseguiti, ha modificato decisamente, anche a livello locale, il precedente assetto dei
principali partiti che hanno dato vita al Partito
Democratico: i Democratici di Sinistra e la Margherita. Il temporaneo approdo di questa riorganizzazione è stata l’elezione del Segretario per la
Provincia di Roma, che è risultato essere l’ex Ds
Carlo Lucherini, Vice-presidente del Consiglio
regionale.
Uno dei protagonisti di questa fase politica è il
Sindaco di Tivoli, Marco Vincenzi, promotore di
una lista a sostegno di Veltroni che ha avuto una
forte affermazione.
Gli poniamo qualche domanda per i lettori de “La
Piazza di Castel Madama”
Come giudica il risultato delle primarie per il
Partito Democratico?
Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto. I
democratici di Tivoli e della Valle dell’Aniene
hanno scelto in modo chiaro. La nostra lista ha
ottenuto il 56 per cento in città, un risultato decisamente molto positivo. E anche nel collegio abbiamo avuto un ottimo risultato. È una importante
conferma al consenso che ha in città questa amministrazione comunale. Per noi tutto ciò significa
che abbiamo lavorato bene e che dobbiamo continuare su questa strada, non solo a Tivoli ma anche
nei Comuni della Valle dell’Aniene, partendo da
quelli più vicini a noi come Castel Madama.
Quali sono a suo avviso i prossimi passi organizzativi a livello locale?
Dopo l’elezione del segretario provinciale, nelle
prossime settimane il partito formerà la propria
struttura anche a livello cittadino. Noi continueremo a lavorare come abbiamo fatto finora, con la
massima apertura nei confronti di tutti, con la consapevolezza che non dovranno essere formate correnti nel partito ma si dovrà lavorare in modo unitario per la crescita dei nostri territori.
Quali obiettivi politici principali deve avere
secondo lei la nuova formazione politica?
Per il nostro territorio abbiamo un progetto politico molto chiaro anche all’interno del nuovo partito. Partendo dalla nostra esperienza a Tivoli, che
per molti casi può essere considerata un modello di
riferimento, noi intendiamo creare una nuova classe dirigente, fuori dalle vecchie logiche politiche,
che sia in grado di dare risposte concrete a tutto il
territorio della Valle dell’Aniene, che sia davvero
vicina ai cittadini, che ne sia una diretta espressione. Intendiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto finora non solo a Tivoli, allargando la
nostra esperienza a tutta la Valle dell’Aniene. Uno
degli obiettivi è fare sistema nel nostro territorio,
potenziando il più possibile le nostre risorse per
sviluppare la nostra economia, portando lavoro,
benessere e miglioramento della qualità della vita.
Politica
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Intervista al segretario Fabiani dei DS
a cura di Ivano Moreschini
Dopo le primarie del 14 ottobre, si è aperta una
lunga fase di transizione. Quali sono i prossimi
passi?
Occorre, a mio avviso, scindere due aspetti della
vita politica del Partito Democratico. La pratica
politica quotidiana, che vede collaborare con
reciproca soddisfazione i due gruppi politici di
riferimento, continua nella gestione delle questioni politiche locali e nel progredire del programma amministrativo dell’Unione. L’altro
aspetto, di natura più formale, riguarda gli adempimenti a cui il Partito Democratico darà seguito
con la formazione, in ogni comune d’Italia, dei
circoli territoriali “nome provvisorio in quanto il
definitivo verrà stabilito dallo statuto” e successivamente l’elezione dei delegati per l’Assemblea Provinciale e per i Direttivi di Circolo e di
Unione, nei comuni con più di un circolo territoriale, da parte dei soci fondatori del Partito
Democratico.
Semplicemente, il soggetto politico nato il 14
ottobre, chiama, ad ogni momento decisionale,
importante, i suoi aderenti, per determinare i gruppi dirigenti di ogni livello, con investitura diretta.
Non mi pare che non ci si voglia mettere in gioco,
anche se, l’esasperazione di questa pratica potrebbe, a lungo andare, bloccare la capacità decisionale del Partito, in un’eterno rimando a consultazioni che produrrebbero una deriva plebiscitaristica,
poco funzionale.
Qual è la tua valutazione dell’esito politico
delle primarie?
Il 14 ottobre è la migliore risposta che gli italiani
potessero dare all’antipolitica. La dimostrazione
che quando la proposta politica è seria ed il proponente credibile c’è grande interesse, grande partecipazione. Un processo che ha già prodotto cambiamenti, innescato processi politici in tutti gli
altri partiti, a Sinistra così come a Destra, come in
Italia non si vedeva da tempo. Si sono chiaramente delineati i rapporti di forza e Castel Madama è
rappresentata da due Democratiche all’Assemblea
Nazionale e Regionale del Partito.
È indubbio che si è aperta una fase nuova.
Sono convinto che il Partito Democratico darà un
contributo determinante al cambiamento della
politica, al rinnovamento del Paese, darà voce alle
donne in rapporto paritario, certezza alle speranze
dei giovani e di chiunque vuole partecipare a
determinare il proprio futuro.
Come pensi dovrà essere e cosa dovrà fare
in futuro il Partito Democratico a Castel
Madama?
Ritengo che il Partito Democratico debba essere il
luogo d’incontro delle idee, il posto dove donne e
uomini, democratici e democratiche, possano
serenamente confrontarsi, sprigionare le energie
migliori a servizio del nostro Paese. Ho aderito
nella fase elettorale delle primarie ad una lista che
privilegia le politiche per il territorio e sono oggi,
ancora di più, convinto che questa sia la scelta
giusta. Certo, che territori contigui ed omogenei
debbano avere un proprio progetto di sviluppo e
possano, anzi debbano, esprimere le proprie istanze e i propri rappresentanti negli Enti territoriali
d’area più vasta e, se del caso, anche in Parlamento, in un rapporto sinergico con le altre realtà territoriali e amministrative di cui il territorio stesso
si compone.
A Castel Madama il PD ha compiti importanti.
Anzitutto l’apporto determinante in idee, ed azione politica a sostegno dell’Amministrazione
Comunale e del nostro Sindaco, dove il lavoro
fatto, finora poco visibile, darà a breve i sui frutti.
Dobbiamo mantenere gli impegni che abbiamo
assunto nei confronti dei cittadini per un Paese più
civile, più ordinato ove il confronto non sia scontro e l’avversario non sia il nemico. L’orologio
negli ultimi anni era
stato portato indietro, soprattutto
in
termini di
civiltà, ma
contiamo
di tornare
presto al
passo.
Artigianato e Imprenditoria
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RESTAURO D’ARTE
a cura di Ramona Pompili
Nell’ambito dell’ultima manifestazione “Oli Olive” è stata
presentata in Via del Castello una mostra di oggetti d’arte e di
antiquariato, a cura di Teresa e Piera Ferrazzi, restauratrici di
beni culturali.
Le opere in mostra sono attualmente in visione nel laboratorio di restauro sede della Kòre - Conservazione e Restauro in
via Antonio del Re, 59, a Tivoli, a poca distanza da Piazza
Garibaldi.
Il laboratorio si occupa in modo particolare del restauro di
mobili d’epoca e arredi sacri, dipinti, cornici dorate, sculture policrome, materiali lapidei, ed è coordinato da Teresa
Ferrazzi.
L’attività di laboratorio incentrata sulle opere d’arte mobili
prende le mosse dall’esperienza maturata dalla titolare, dal
1994 ad oggi, al fianco di imprese specializzate nel restauro
artistico e monumentale operanti nell’area romana in particolare al fianco della società Esedra fondata da Piera Ferrazzi
e Adriano Necci.
Dopo una prima stagione caratterizzata da esperienze sul
campo, in ambito romano, con la partecipazione a interventi
di restauro architettonico (il restauro delle fontane di Piazza
del Popolo, dei prospetti del cortile interno di Palazzo Chigi,
del prospetto michelangiolesco di Palazzo Farnese, dei reperArea Sacra di Largo Argentina, della
ti archeologici nell’A
Cloaca Maxima, del lanternino della Chiesa del Gesù, in
Roma) e di restauro pittorico (i dipinti murali dei maestri
manieristi del ’500,Taddeo Zuccari e Giovanni Baglione e del
’700, G. e A. Orazi, nella Chiesa di S.M. dell’Orto),Teresa F.
ha approfondito la conoscenza delle tecniche di restauro dei
materiali lignei e dei dipinti su tela con corsi e stages su tematiche specifiche.
Contemporaneamente collaborava, con la società Esedra, al
restauro di manufatti in legno, marmo e dipinti su tela appartenenti alle collezioni dell’ex Museo Africano (attualmente
ISIAO), della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, e di Palaz-
zo Barberini, sede del
Circolo Ufficiali.
L’approfondimento
delle problematiche
legate al degrado causato da agenti biologici
sulle opere in legno è
approdato alla conoscenza di un nuovo
metodo di disinfesta zione, il sistema anossico, intimamente collegato al restauro del
legno ma indispensabile anche per la conservazione di beni cartacei
e tessili.
Nel campo della con s e r v a z i o n e d e i beni
artistici il sistema viene
utilizzato sia al fine di
eliminare gli attacchi biologici (insetti adulti, larve e uova,
funghi aerobi) sia per conservare all’interno di teche sigillate
materiali organici o polimaterici.
Il sistema applicato per la prima volta nel settore della conservazione dei beni culturali dal Getty Institute of Conservation di Los Angeles è oggi utilizzato dai più importanti istituti che operano nel campo della conservazione.
La Kòre, ha eseguito recentemente interventi di disinfestazione in atmosfera modificata di materiale librario e ligneo
per la Biblioteca Angelica, fondata dai Padri Agostiniani nel
1454 a Roma, occupandosi di testi e manoscritti del Fondo
Antico (sec. XV-XVII).
Il servizio si rivolge sia a privati sia a tutti quegli istituti o enti
che abbiano la necessità di ricorrere a interventi di disinfestazione, anche di dimensioni importanti (archivi cartacei, arredi lignei, tappeti, arazzi).
L’esperienza pluriennale di Piera e Teresa Ferrazzi è
approdata nel 2004 a una nuova realtà imprenditoriale che si propone di far conoscere al grande pubblico
l’arte del restauro e le tecniche artistiche tradizionali
non solo attraverso il recupero di opere di pregio ma
anche attraverso la riproposizione di oggetti in stile
realizzati interamente con procedimenti e tecniche
artigianali antiche.
Potrete infatti trovare, nel loro laboratorio a Tivoli,
maioliche che riproducono tecniche e motivi decorativi della tradizione italiana e spagnola del sec. XIV e
XV, azulejos, socarrat, elfaldon) e cornici, specchiere,
appliques, intagliate e dorate a foglia d’oro o d’argento, oltre a mobili e oggetti d’antiquariato, acquerelli,
stampe e incisioni del secolo scorso con vedute della
campagna romana.
Attualità
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INIZIATIVE NATALIZIE
a cura di Luigi Grelli
Presentato dall’Assessore Pistoia il cartellone delle feste: musica, teatro, presepi e molto altro
Castel Madama si prepara al Natale con un programma ricco di eventi. Le manifestazioni presentate dall’Assessore alla Cultura Armando
Pistoia, autore del cartellone natalizio in sinergia
con le associazioni locali e la parrocchia, saranno
inaugurate il 9 Dicembre alle 17,30 presso la
Chiesa di San Michele Arcangelo con un concerto
di musica sacra della Corale “Giovanni Paolo
II”. Il 12 dicembre, invece, l’intera giornata sarà
dedicata a spettacoli, incontri e riflessioni per
festeggiare l’inizio dell’Anno dei diritti Umani
promosso dall’ONU, che coincide anche con il
60° anniversario della Costituzione Italiana. Presso la Sala Baronale del Castello Orsini alle ore
10,00 l’attrice Giusi Martinelli metterà in scena lo
spettacolo teatrale “Dalla parte di Jonathan”.
Una rassegna di storie di ordinaria diversità: fisica, mentale, ideologica e religiosa. Lo spettacolo
sarà replicato anche alle ore 11,30. Nel pomeriggio (ore 17,30 Sala conferenze) nel corso di un
dibattito dal titolo “Diritto al lavoro” sarà presentato il Centro Orientamento al Lavoro (COL) del
comune di Castel Madama. Subito dopo la proiezione del film “La Rieducazione” del collettivo
Amanda Flor. Una pellicola che accende i riflettori sulla situazione dei giovani precari nelle periferie romane. Alle ore 21,00, sempre al Castello
Orsini, il linguaggio del teatro si fa denuncia con
l’attore e regista Ulderico
Pesce ed il suo spettacolo “Il
triangolo degli schiavi”. Una
rappresentazione dell’artista
lucano che vuole far riflettere
sulla difficile situazione dei
lavoratori clandestini in Italia. Il
20 Dicembre sarà inaugurata al
Castello Orsini la mostra del
Mini Presepi, organizzata in
collaborazione con la Pro Loco.
Dal 21 dicembre fino al 5 Gennaio la Sala Polivalente di Via
Caduti di Nassirya ospiterà lo
spettacolo teatrale “Cose Turche”, una commedia di Samy
Fayad messa in scena dall’Associazione “Quelli che… continuano” (info www.quellichecontinuano.it).
Il giorno di
Santo Stefano
(26 dicembre) e
della Befana
(6 Gennaio)
i vicoli del paese si
animeranno con il
presepe vivente.
Grande attesa per lo
spettacolo
“Cafè Chantant”
del gruppo
I Frastagliati, che il
29 Dicembre alle
ore 18,00 presso la
sala Baronale del
Castello Orsini
daranno vita ad uno
spettacolo tra teatro
e musica.
I trentasei elementi della
“Saxula Brass Band” di
San Gregorio, invece, si
esibiranno in concerto il
30 dicembre alle ore
18,30 nella chiesa di San
Michele Arcangelo. Infine, il 6 Gennaio arriverà
la Befana anche a Castel Madama.
Il Gruppo Folkloristico e la Pro Loco penseranno
a far sorridere i più piccoli.
I festeggiamenti termineranno alle ore 18,00 con
un concerto di musica Gospel al Castello Orsini e
la premiazione del minipresepe più bello. «L’Amministrazione comunale con questo programma
vuole augurare buone feste a tutti i cittadini italiani e stranieri che vivono nel nostro paese. Un augurio - afferma il Sindaco Giuseppe Salinetti - affinché si realizzino le
speranze di chi crede
nella pace e in un
mondo migliore, di chi
è senza diritti, lavoro e
giustizia. Un augurio a
chi ha uno sguardo e
una parola per tutti».
14
Notizie Brevi
NOTIZIE BREVI
SI SPOSTA LA ASL A VILLA ADRIANA
Si comunica alla S.V., che, in ottemperanza alle disposizioni della Direzione ASL RMG, è iniziato il trasferimento di alcuni
Uffici Amminstrativi e Ambulatori Specialistici del Distretto Sanitario di Tivoli presso la sede provvisoria di Villa Adriana,Via
Galli 23; le operazioni continueranno fino al completamento del trasloco di tutte le attrezzature sanitarie e di arredo.
Pertanto, pur nella consapevolezza del disagio a cui l’utenza sarà sottoposta, si rende necessario interrompere per alcuni giorni tutte le prestazioni, che saranno comunicati tempestivamente alla S.V.
Si precisa inoltre che, alla data odierna, la SOS TSMREE (servizio tutela e sostegno minori con handicap) è stata trasferita
recentemente, in via provvisoria, presso l’Associazione Laziale Motulesi, Via Maremmana Inferiore km 0,400, località
Roccabruna, tel. 3356214343.
L’Ufficio autorizzazioni della SOS Medicina di Base sarà trasferito a breve in Piazza Plebiscito 30 a Tivoli (tel. 336506 di prossima attivazione).
Il Servizio per le tossicodipendenze sarà trasferito, dopo ultimazione lavori, a Via Paterno n. 3 Ponte Lucano.
Il Direttore del Distretto Dott. Mario Rapone
DISAGI PER I CITTADINI
Chi si reca alla ASL per accertamenti medici se è diretto a Villa Adriana ed ha la macchina non ci sono grossi problemi, ma
se deve utilizzare i mezzi pubblici il tragitto diventa molto complicato: pulman Castel Madama – Tivoli, poi Tivoli – Villa
Adriana sulla via Tiburtina ed infine ancora pulman dalla via Tiburtina all’interno di Villa Adriana oppure un tragitto a piedi
fino alla ASL. Quando poi si arriva nei locali reperiti per i servizi al pubblico manca un idoneo spazio di accoglienza per le
attese, quindi ai disagi del viaggio si sommano anche quelli della permanenza e ad essere maggiormente danneggiati sono gli
anziani e le persone più disagiate, utenti più frequenti degli ambulatori pubblici. Lo spostamento dalla sede di Piazza Massimo
a Tivoli era necessaria per lavori di manutenzione e ristrutturazione, ma la scelta poteva essere fatta in modo più funzionale
e prevedendo soluzioni che riducessero al minimo i disagi per gli utenti.
GRUPPO DONATORI DI
SANGUE CASTEL MADAMA
CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI
Domenica 6 gennaio 2008, presso la
scuola media ci sarà la 31a donazione
di sangue in collaborazione con un
equipe di medici dell’Ospedale
Bambino Gesù di Roma.
Quale giorno migliore per fare un
dono ad un Bambino!
Pro-Loco: 0774-449500
Comune: 0774-45001
Carabinieri: 0774-447002
Vigili Urbani: 0774-447305
Ospedale Tivoli: 0774-335086
Farmacia: 0774-447001
Vigili del Fuoco: 115
Servizio Guardia Medica: 118
Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938
Protezione Civile: 0774-4500243
Biblioteca Comunale: 0774-4500209
U.S.L. RM/G - Tivoli
Prenotazioni 800986868
Notizie Brevi
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PRESSO IL TEATRO COMUNALE DI CASTEL MADAMA
via Caduti di Nassirya, nei giorni
21, 22, 28, 29 Dicembre 2007 ore 21,00
23 e 30 Dicembre 2007 ore 18,00
4 e 5 Gennaio 2008 ore 21,00
I N G R E S S O L I B E R O (posti esauriti)
SCUOLE CHIUSE: MANCA L’ACQUA
Lunedì 10 dicembre ancora una volta (la
quinta) le scuole hanno rimandato a casa i
bambini ed i loro genitori. Con un cartello
affisso sul cancello avvisava dell’improvvisa interruzione dell’erogazione dell’acqua
da parte dell’ACEA ATO 2, creando disagi
alle famiglie e a tutti i cittadini che ormai da
tempo convivono con questo problema, al
limite della sopportazione.
A questo punto ci chiediamo: ma è davvero
così difficile risolvere il problema?
LAUREA
La nostra redazione si è arricchita di un’altro
dottorato. Ivo Santolamazza si è laureato in
Scienze della Comunicazione, i complimenti e
gli auguri di tutta la redazione.
UN PULMINO
PER ANZIANI E DISABILI
Il Comune di Castel Madama ha predisposto un
progetto per l’acquisto di un pulmino in comodato
d’uso, per garantire la mobilità degli anziani e dei
disabili con l’intervento di sponsor locali. Il tutto in
collaborazione con la “MGG” (Mobilità Gratuita
Garantita), una società specializzata nella fornitura
di mezzi di trasporto per persone con limitate abilità motorie. Un’iniziativa che vorrebbe il coinvolgimento delle aziende del territorio, chiamate ad
acquistare spazi pubblicitari sulle facciate del pulmino, avendo così un ritorno d’immagine e fornendo,
nel contempo, un servizio ai propri concittadini. Il
protocollo d’intesa firmato dal Comune, infatti,
punta a concretizzare la collaborazione tra pubblico
e privato per il sociale. Giovedì 13 Dicembre si è
tenuta nell’Aula Consiliare una conferenza stampa
dal titolo “Mobilità Garantita Gratuita”, durante la
quale è stato presentato il progetto dettagliatamente. Se le aziende locali risponderanno favorevolmente all’invito il veicolo, un Fiat Scudo attrezzato
con elevatore idraulico ed omologato per il trasporto di sedie a rotelle, sarà consegnato nei primi mesi
del 2008 al Comune di Castel Madama con una
cerimonia pubblica.
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Comunità Montana
IX COMUNITÀ MONTANA
a cura di Fausta Faccenna
È TEMPO DI OPERE PUBBLICHE
Gli interventi di tutela e di valorizzazione delle risorse locali al servizio del territorio
La fine dell’anno rappresenta spesso un’occasione
per fare bilanci e per comunicare alla popolazione
gli interventi, nel campo delle opere pubbliche,
che sono stati realizzati e messi in cantiere dall’Ente nel corso di questo anno che volge al termine. Tutte le opere realizzate non concorrono solamente a preservare e valorizzare il patrimonio
edilizio, vegetazionale, e architettonico del territorio comunitario, ma sono anche un modo per
incentivare l’occupazione, per valorizzare le risorse locali, per legare la popolazione al proprio territorio.
Gli interventi hanno riguardato vari settori: dalle
strade rurali ai fontanili, dall’arredo urbano alla
sistemazione di pinete e giardini; tutti sono stati
realizzati o appaltati in tempi molto rapidi.
Essi hanno avuto varie fonti di cofinanziamento,
realizzando una sinergia tra Comunità Montana,
ente molto vicino al territorio di cui ha saputo
interpretare caratteristiche ed esigenze, ed Enti
deputati allo sviluppo e alla crescita delle realtà
locali, come il Gruppo di Azione Locale Aniene
Tiburtino, la Regione Lazio e la Cassa di Depositi
e Prestiti.
LAVORI ULTIMATI
INTERVENTI COFINANZIATI CON IL GAL
ANIENE - TIBURTINO
Restauri esemplari su immobili di interesse storico
• San Vito Romano Restauro delle facciate
del palazzo comunale
• Pisoniano - Recupero di
un contenitore edilizio in
Via dei Torrioni, vicolo
del Montano
• Palombara Sabina Esposizione museografica nei locali del Castello
Savelli
• Castel San Pietro Romano - Completamento dell’intervento di recupero
Castello Savelli
delle mura poligonali
di Palombara Sabina
Riconversione beni pubblici per nuove attività che
generano occupazione
• Poli - Ristrutturazione di un campo sportivo
polivalente
• Ciciliano - Ristrutturazione di un campo sportivo polivalente
• Casape - Ristrutturazione di un edificio da adibire a centro di documentazione della tradizione
contadina e alla vendita dei prodotti tipici
• Sant’Angelo Romano - Ristrutturazione e riqualificazione del giardino comunale tra Piazza
Nardi ed il sottostante parcheggio pubblico e
completamento dell’edificio da adibirsi a ristoro
• Rocca di Cave - Ristrutturazione dell’ex edificio scolastico da destinare ad ostello
• Monteflavio - Realizzazione di un campeggio
camper
Integrazione offerta diversi prodotti locali
• Palombara Sabina - Mostra di prodotti tipici
locali (all’interno del Castello Savelli)
LAVORI ULTIMATI
INTERVENTI FINANZIATI CON MUTUO
DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI
• Capranica Prenestina - Opere di pubblica illuminazione nel Santuario della Madonna delle
Grazie; Sistemazione vasca in loc. Omo morto
• Castel Madama - Strade rurali: Valle Cupa, del
Poggio, Sant’Agostino
• Ciciliano - Sistemazione della strada dell’Acquaone
• Marcellina - San Polo dei Cavalieri - Sistemazione strada rurale Vazzolina-Capuzzillo
• Moricone - Sistemazione strada Colle della
Muratella
• Nerola - Sistemazione strada grotta Valle Lago
signora Giovanna
• Palombara Sabina - Realizzazione dei lavori di
pubblica illuminazione nel centro storico; Sistemazione strada San Basilio - Colle del Moretto
• Sant’Angelo Romano - Sistemazione della
pineta
Comunità Montana
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San Gregorio da Sassola: sistemazione e arredo
urbano in via Umberto I
San Polo dei Cavalieri: sistemazione del fontanile della Longarina
Pisoniano: ristrutturazione, ampliamento e nuovo
allestimento del museo della Canapa. Intervento finanziato con Fondi OB 2
INTERVENTI CON FONDI DIVERSI
Pisoniano
Museo
della
canapa
• Ristrutturazione della Sede della Comunità
Montana: indetta gara di appalto
• Ponte di Stazzano - Strada Monteflavio Fontanili: appaltati i lavori
• Completamento canile intercomunale: in attesa
dei pareri di legge.
• San vito Romano - Arredo urbano
• Sistemazione dei fontanili rurali della IX
Comunità Montana
LAVORI IN CORSO DI ESECUZIONE O APPALTATI
IX COMUNITÀ MONTANA
Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli
tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915
www.comunitamontanativoli.org
Casape: sistemazione giardino Borgia
Montorio Romano: sistemazione centro sociale
Pisoniano: riqualificazione rione Colle
Inizierà tra breve un corso di formazione di "Assaggio dell'olio extravergine di oliva, potatura
delle piante e commercializzazione dell'olio" rivolto alla popolazione dell'area comunitaria. Il
corso, cofinanziato dalla Provincia di Roma - Servizio Agricoltura, riveste particolare importanza
in un territorio che da millenni è vocato alla produzione olivicola per la quale esso è conosciuto ed
apprezzato in campo nazionale ed internazionale per il pregio del prodotto, come dimostra l'acquisizione della storica DOP Sabina e quella più recente Terre Tiburtine all'interno delle quali rientrano la quasi totalità dei nostri paesi.
NEWS
NEWS
NEWS
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Scuola
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Scuola
Vicovaro
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VIII PREMIO ARTE
MARCANTONIO SABELLICO
di Roberto Bontempi
Edizione in tono minore? Certamente meglio di niente!
L’assessorato alla Cultura del Comune di Vicovaro organizza, per l’ottavo anno consecutivo, grazie al contributo della Regione Lazio, il Premio
Arte intitolato all’illustre umanista nato a Vicovaro e morto a Venezia.
Il concorso si articola in due sezioni, la poesia e la
pittura, e ad esso possono prendere parte, gratuitamente, tutti i cittadini, italiani e stranieri, presentando una sola opera da loro realizzata purché
inedita e mai premiata in altri concorsi. Il tema
del concorso è “La rinascita dell’uomo dal Cinquecento ad oggi”. Il termine ultimo per la presentazione delle opere è fissato per il 20 dicembre, ed è probabile che, mentre leggiate queste
pagine, il tempo utile per partecipare sia già scaduto. In tal caso non vi rimane che visitare la
mostra, composta dalle poesie e dai quadri concorrenti, che sarà allestita presso la ex chiesa di
Santa Maria delle Grazie dal 22 dicembre al 6
gennaio e che sarà possibile visitare, tutti i giorni,
dalle ore 16 alle 18.
La giuria del concorso sarà composta da persone
qualificate ed impegnate nel mondo della letteratura e delle arti, i nomi dei componenti saranno
rivelati al momento della premiazione che si terrà,
sempre presso la ex chiesa di Santa Maria delle
Grazie, il 6 gennaio dalle ore 16,30.
I primi tre classificati riceveranno premi in denaro
mentre agli altri concorrenti attestati di merito e di
partecipazione.
A meno di sorprese dell’ultimo
minuto mancheranno, quest’anno, tutte quelle
iniziative culturali che avevano
impreziosito le
precedenti
edizioni del
concorso e mi
sembra già di
sentire le voci di
quei profeti di
sventura affermare il lento ed inesorabile declino
del Premio Arte. In realtà la situazione è molto più
semplice del previsto: la Regione, dopo molte stagioni generose, ha stanziato per questa iniziativa
una cifra decisamente inferiore rispetto al passato.
Cose normali nel trasferimento dei contributi agli
enti locali. Nonostante ciò, credo che lo stesso
vada dato merito principalmente all’Assessore
Coccia, autentico artefice della riscoperta della
figura del Sabellico, e a quanti collaboreranno alla
buona riuscita dell’evento, di aver proseguito in
questa tradizione, ormai quasi decennale, e di aver
creduto e di credere ancora in un rilancio culturale di Vicovaro che passi attraverso la valorizzazione di una personaggio tanto prestigioso. In attesa
di tempi migliori.
24
Vicovaro
GIÙ LE MANI DAI NOSTRI TRENI!
di Roberto Bontempi
Delibera del Consiglio Comunale di Vicovaro
Che quello dei mezzi pubblici sia problema con
cui si trovano costretti a fare i conti centinaia di
abitanti del territorio della Valla dell’Aniene è
un dato di fatto inappellabile e sperimentato
quotidianamente da moltissimi pendolari.
Dopo le numerose battaglie intraprese dalle
amministrazioni locali nei confronti del Cotral,
per cercare di garantire orari certi per gli autobus ed evitare che il viaggio a Roma rappresenti un’odissea piena di incognite, è ora la volta
dei treni. A decorrere dal 9 dicembre, infatti,
Trenitalia ed RFI, che gestiscono la rete ferroviaria italiana, hanno deciso di sopprimere e
posticipare gli orari di alcune corse ritenute strategiche per il nostro territorio in quanto utilizzate da moltissimi cittadini per motivi di studio e
di lavoro.
L’amministrazione comunale ha reagito prontamente alla notizia e l’assessore ai trasporti Maurizio Moltoni ha portato, nel Consiglio Comunale del 28 novembre, una delibera nella quale era
contenuto tutto il disappunto per questa decisione e con la quale il Consiglio chiedeva alla Provincia di Roma e alla Regione Lazio di intervenire presso Trenitalia e RFI per scongiurare le
modifiche previste. Nella delibera veniva fatto
espressamente riferimento alla recente Legge
regionale per la Valle dell’Aniene (che porterà
quattro milioni nel nostro territorio che serviranno a combattere lo spopolamento ed aiutare
uno sviluppo dei servizi) con la quale le decisioni delle società che gestiscono le ferrovie italiane appaiono in assoluto contrasto.
La delibera è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale. Per ora, ci è possibile solamente constatare la vicinanza delle istituzioni ai
bisogni dei cittadini, e non è poco, ma per valutare l’effetto concreto di questa iniziativa bisognerà attendere l’evolversi della situazione.
INAUGURAZIONE NUOVO ORGANO
In una chiesa di San Pietro gremita in ogni ordine di posto, si è
svolto, domenica 25 novembre, il concerto di inaugurazione del
nuovo organo digitale della parrocchia. Protagonisti della serata sono stati la Corale di Santa Caecilia di Vicovaro, diretta da
Roberto Proietti, che è stata accompagnata dal bravo organista
Daniele Rossi abilissimo a dare sfoggio delle grandi varietà di
suoni e registri in possesso del nuovo organo. Un'ora di ottima
musica in cui si è spaziato dai classici di Bach ad alcuni pezzi
contemporanei. Una parte consistente della spesa dell'organo
sarà coperta dalle sottoscrizioni dei cittadini.
Vicovaro
25
Il sogno di Clarissa: dal Vicovaro alla Lazio
di Roberto Bontempi
E che sia solo l’inizio!
A volte i sogni si realizzano. E
quando succede è davvero un
piacere raccontarli.
Questa è la storia di Clarissa
Romanzi di Vicovaro. Nata a
Tivoli il 15 ottobre del 1992,
Clarissa è una ragazza che fin
da piccola mostra una grande,
grandissima passione per il calcio.
Assecondare la sua passione, però, è piuttosto difficile non tanto per il preconcetto ancora diffuso
nell’immaginario collettivo che vede il pallone
come un gioco prettamente maschile, ma soprattutto perché Clarissa vive a Vicovaro e, quasi dieci
anni fa, a Vicovaro non c’era ancora una squadra
femminile e portare la ragazza ad allenarsi a
Roma non era possibile. La soluzione era una
sola: giocare con i maschi. Il presidente, l’allenatore e tutto lo staff dell’AC Vicovaro danno il via
libera all’esperimento e così Clarissa, dai 6 ai 13
anni, si allena con i ragazzini pari età del Vicovaro. Mamma Maria Luisa, che ci ha raccontato la
storia di sua figlia, pone l’accento sull’importanza
di questo momento decisivo: «Dobbiamo ringraziare tantissimo tutta la società Vicovaro e i compagni di squadra che l’hanno accettata volentieri…non era scontato… se adesso mia figlia può
provare a fare sul serio con il calcio un grande
merito va a loro».
Per fortuna sua e di altre ragazze appassionate
come lei, però, dopo qualche anno a Vicovaro
nasce una compagine di calcio a 5 femminile. Per
Clarissa è un’ottima occasione che non si lascia
sfuggire: per un anno, quello passato, gioca la
serie D femminile. Una bella esperienza anche se
lei aspira a ben altri traguardi: tifosa laziale DOC
spera un giorno di vestire la maglia biancoceleste
ma a 15 anni la differenza tra un sogno e un’illusione è davvero sottile e c’è una vita alternativa da
costruirsi giorno per giorno.
Uscita dalla scuola Media Clarissa si iscrive al
biologico-sanitario di Tivoli. Studiare non è proprio la sua passione ma è proprio a scuola che
incontra la persona giusta al momento giusto. Il
suo professore di educazione fisica, infatti, venuto
a sapere della sua passione per il calcio e per la
Lazio, le propone di fare un provino proprio per la
società romana. Clarissa ci prova e viene presa
nelle giovanili. Per lei è proprio un sogno che si
avvera. Adesso due giorni a settimana può allenarsi a Roma indossando la maglia della sua squadra
del cuore e sabato c’è la partita. Ma non è tutto.
Terzino sinistro titolare della compagine Primavera, Clarissa, che adora Cristiano Ronaldo, viene
convocata regolarmente in prima squadra, in testa
nella serie B nazionale, con la quale si allena ogni
venerdì a Fiumicino.
Davvero una bella storia quella di Clarissa e la
cosa ancor più bella è che siamo solo all’inizio e
tante pagine sono ancora da scrivere. Da parte
nostra l’augurio di ogni bene.
A TUTTI I LETTORI VICOVARESI DE “LA PIAZZA” I PIU’ SINCERI AUGURI
DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO! da Roberto
26
Mandela
FESTA DELL’OLIO
E DELL’OLIVO A MANDELA
di Roberto Bontempi
Si è tenuta, come da tradizione, il primo
fine settimana di dicembre, la Festa dell’olio e dell’olivo con la quale la comunità di
Mandela intende far conoscere e valorizzare
questo fantastico prodotto locale. Inserita
all’interno dei festeggiamenti religiosi in
onore di San Nicola di Bari, patrono della
città, la festa è giunta alla sua ventisettesima edizione.
Sono state tante le iniziative che hanno dato
lustro all’appuntamento. Numerose bancarelle hanno accompagnato i visitatori lungo
tutto il percorso che conduce al centro storico dove sono stati allestiti stand gastronomici con prodotti tipici di diverso tipo: dai
dolci, ai salumi per arrivare ai più svariati
formaggi. Hanno esposto le loro opere due
artisti locali ed è stata organizzata una
mostra di pittura intitolata “Mandela antica” allestita dai pittori di via Margutta che
hanno raffigurato gli scorci più suggestivi del
borgo. È stato possibile visitare anche una
mostra fotografica preparata dall’associazione
“Amici di Mandela” che conteneva
documenti fotografici che immortalavano diverse
scene di vita paesana
relative
soprattutto agli
anni ’60. Inoltre
sono state organizzate visite al
frantoio per assistere alla macinazione delle
olive, fatta ancora a freddo con un metodo
tradizionale. Due gruppi folk, infine, uno di
Subiaco ed uno proveniente addirittura da
Molfetta hanno allietato con musica e danze
le due giornate di festa.
Non è mancato, ovviamente, il cibo: il sabato è stata servita, per la prima volta, la
“pulenna tosta” mentre la domenica polenta
“lenta” con spuntature e salsicce per tutti.
«Abbiamo preparato questa ventisettesima
edizione nei minimi particolari — ha affermato Gianni Scarabotti, presidente del
Comitato festeggiamenti — con una buona
campagna pubblicitaria ma il tempo inclemente è stato la causa imprevedibile di
un’affluenza di visitatori un po’ inferiore
alle attese. Nonostante ciò il fatto decisamente positivo è stato il coinvolgimento di
tantissime associazioni presenti a Mandela:
la Protezione civile, l’associazione “Amici di
Mandela”, il Centro anziani, l’associazione
“Arte e cultura abusiva”, l’associazione per
il gemellaggio, oltre ovviamente al Comune
hanno tutti dato il loro importante contributo per una buona riuscita della manifestazione». Come dire, un buon punto di partenza
anche per il futuro.
Cinema
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NELLA VALLE DI ELAH
di Gualtiero Todini
Non è un film di guerra, ma di riflessioni sulla
guerra e sugli americani, che nella guerra irachena
dolorosamente registrano la perdita dell’ innocenza di tanti bravi ragazzi. Un film da tenere d’occhio perché quest’ anno qualche Oscar potrebbe
essere suo (Haggis–regista ha già avuto l’Oscar
per il fortunato Crash-Contatto fisico).
Per i ragazzi che sono stati in Iraq, tornare in
patria dovrebbe essere l’occasione per riprendere
una vita normale, dimenticando le brutture della
guerra, gli orrori, le atrocità, come quella di non
fermarsi alla guida di un blindato di fronte a un
bambino che alza le mani in mezzo alla strada; e
travolgerlo, temendo che sia una trappola messa
su dai guerriglieri. Questa atrocità, su istigazione
probabilmente di un veterano che sa come vanno
le cose laggiù, è commessa da Mike, un “bravo
ragazzo”, un “modello” non solo per i genitori, ma
anche per i suoi commilitoni.
Ma adesso Mike è tornato alla base da cui era partito per la guerra e i genitori ne aspettano il ritorno
da un giorno all’altro. Di lui però si sono perse le
tracce.
Alla ricerca del figlio si muove il padre Hank
(Tommy Lee Jones), che è stato a sua volta un
sergente tutto d’un pezzo, onesto, generoso,
patriottico. Nella su ricerca testarda e meticolosa
si imbatte in una poliziotta, la brava Charlize
Theron, come lui desiderosa di far luce sulla
scomparsa del giovane soldato. Così, i due scopriranno che Mike è stato ucciso: ma in quali
drammatiche circostanze lo rivelerà lo svolgimento della pellicola...
Perché Haggis ha realizzato questo film? Lo dice
lui stesso: “In
una guerra in cui
tutti i giornalisti
sono embedded
(cioè: inquadrati
nell’esercito,
quindi non
liberi), e nessuno
fa il proprio
mestiere di
informare, tocca
a noi artisti porci
delle domande,
dei quesiti scomodi...
Un film sicuramente politico – prosegue il regista
– ma non di parte”. Infatti, Haggis non giudica,
non condanna i comportamenti dei soldati al fronte; i gesti anche mostruosi compiuti là in Irak
sono gesti, i cui autori sono piuttosto delle vittime, anche loro stritolati da ingranaggi che li
sovrastano.
Fra gli oggetti personali di Mike, restituiti ai
familiari, c’è anche una bandiera a stelle e strisce
(la bandiera degli Stati Uniti), una bandiera che
ha fatto tante battaglie e perciò è lisa, sfregiata.
Bene, quella bandiera il padre la fa innalzare alta
su un pennone della sua città. Un gesto che ci fa
capire la salda struttura morale dell’uomo; un
gesto però dall’ indiscutibile sapore retorico. Un
finale così patriottico non è bastato tuttavia a
spingere i cittadini statunitensi nelle sale cinematografiche, per vedere il film: il grosso pubblico
lo ha rifiutato.
A me, invece, “Nella valle di Elah” è sembrato
godibile, sia come film di riflessioni sulle guerre,
tutte le guerre, sia come “thriller”, teso a ricercare
le ragioni – o le “non ragioni” – che hanno determinato il delitto.
Le atrocità, come quella di non fermare il camion
davanti a un bambino che in mezzo alla strada
chiede aiuto; e travolgerlo, perché potrebbe trattarsi di un trappola messa su dai guerriglieri.
Mike è uno di quei bravi ragazzi, un giovane
modello, amato da tutti, genitori e commilitoni,
tornato in patria da una settimana, ma di cui misteriosamente s’è persa ogni traccia. Da qui comincia
il film, per questa ragione il padre, sergente a riposo fiero del suo Mike, si mette in cerca dello
scomparso, fino a scoprire un tremenda verità.
28
Sambuci
Si informa che l’Associazione Culturale Terzo Millennio di Sambuci terrà nei giorni 8 e 9 dicembre a Sambuci, presso la Sala parrocchiale di Sambuci la mostra “Creanatale”, mercatino di manufatti artistici ispirati al Natale.
Lo stesso 9 dicembre alle ore 17.00, in concomitanza al mercatino, la recita dei bambini che aderiscono al progetto “Ritmo,
Comunicazione, Movimento”, che rappresentarenno “La freccia azzurra” liberamente tratta dal racconto di Gianni Rodari.
Domeinica 30 dicembre, infine, alle ore 17.00, il concerto dei bambini “Cantalapace” presso la chiesa di San Pietro in Sambuci.
Tivoli
29
Rocca Pia: prossimamente la riapertura
di Valentina Torella
Finalmente è accaduto!
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e
per il Paesaggio del Lazio insieme al Comune
di Tivoli ha promosso il restauro della Rocca
Pia che ospiterà il museo della medesima
cittadina. È infatti questa una delle più
importanti strutture di ingegneria militare
del Lazio e il progetto della sua “bonifica” è
stato affidato all’architetto Maria Margarita
Segarra Lagunes. Così le numerose stanze,
quasi tutte adibite a celle essendo stata la
Rocca Pia fin agli anni ’60 adattata a carcere, diverranno un deposito di importanti
reperti archeologici della città di Tivoli;
opere e ritrovamenti che ricostruiranno un
lineare percorso cronologico dalla preistoria
a oggi, oltre alla presenza di un plastico che
mostrerà l’evoluzione urbana della città. Ma
le novità non finiscono qui; infatti la Rocca
Pia non diverrà il solito museo storico che
esporrà al suo interno sempre le medesime
opere, ma proporrà un’esposizione rotatoria
tramite uno scambio frequente con altri
musei, grazie a una trattativa fatta con la
Sovrintendenza del Ministero dei Beni Culturali. E dal punto di vista dei miglioramenti
saranno due tra tutti i più eclatanti:
1) la ricostruzione dell’antica entrata
venuta alla luce dopo alcuni scavi;
2) l’allestimento di un ascensore che permetterà anche a chi, per ovvi motivi, sia
impossibilitato, di raggiungere la vetta della
Rocca.
Comunque non sono solo questi i cambiamenti progettati per quest’idea di recupero
e rilancio monumentale della Rocca Pia.
Pertanto il progetto prevede ulteriori punti
fondamentali:
1) per quanto riguarda la parte esterna
una nuova cancellata in ferro segnerà l’entrata al recinto e tutta l’aria antistante la
Rocca sarà interessata da una netta riorganizzazione ambientale;
2) verrà istituita una biglietteria per l’ingresso alla Rocca e numerosi punti di videosorveglianza;
3) sarà attuato un vero e proprio restauro
conservativo comprendente il rifacimento
degli intonaci degradati, la tinteggiatura e
la riqualificazione dei cornicioni. Inoltre
sarà prevista anche la demolizione dei vecchi servizi igienici posti in un piccolo fabbricato adiacente la Rocca Pia e costruiti quando quest’ultima era adibita a uso carcerario;
4) la rivalutazione della straordinaria
veduta panoramica a 360 gradi;
5) le innovazioni pur essendo numerose e
frutto di un’epoca moderna, non dovranno
per nessuna ragione far perdere alla Rocca
Pia il suo aspetto storico e antico;
6) l’allestimento museale della Rocca Pia
dovrà essere fatto in modo da poter essere
rimosso e potenziato a seconda dei casi
senza deturpare l’ambiente. Così anche
Tivoli avrà il suo museo!
Tradizioni popolari
31
Tradizioni popolari a Castel Madama - Proverbi
selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini
Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini
Candu ju miccu
parla, ju cranne ha
già parlatu.
Se cinquanta, sessanta anni fa eri un
ragazzino intraprendente e con la
voglia di parlare,
trovavi sempre
qualche adulto che
ti “metteva a
posto”: “Tu ha da
parlane cannu piscianu le caine. Ecché non lo sa che
sta scrittu sopra ju muru che ju più miccu se ratta ‘n
curu?” E giù offese becere di questo tipo. Non c’era
molto rispetto per i più piccoli una volta; anzi bisognava stare attenti a non sgarrare troppo spesso, altrimenti erano pedate o cinghiate; il padre, se non aveva
più la “patria potestas”, era però ancora un padrepadrone e guai a disobbedirgli. Bastava un suo sguardo a farti rigare dritto. Ma le tradizioni, con il tempo,
cambiano e oggi spesso sono i piccoli a dettar legge, a
comandare. E quanti poveri nonni non sanno dove
sbattere la testa, per appagare quei piccoli tiranni.
Candu ha da cambià Peppe co’ Peppe, me tengo
Peppe meju.
Viviamo nell’era dei cambiamenti. Il progresso si
identifica con l’innovazione. L’obsolescenza rende
superati e inservibili prodotti e processi di lavoro di
appena un decennio fa. Il fenomeno è evidentissimo
nell’informatica. I dischetti, i dolci e cari floppy, sembrano oggetti antidiluviani, roba di tanto tempo fa. Le
cose non stavano così, per esempio, negli anni quaranta: si susseguivano sempre le stesse “stagioni” dei
giochi: per noi maschietti l’aquilone (la stella), il picchio (ju piccuru), ju circhiu, la carozza... Si stava
molto attenti a conservare gelosamente usi e costumi;
e ciò spesso non aiutava il progresso; si era restìi al
cambiamento, per paura di andare a star peggio. O,
tutt’al più, di cambiare Peppe co’ Peppe. E cucì spissu ce tenèmmo Peppe nostru.
Resci e pija cunzij; po’ va a càseta e ffa’ comme te
pare.
Chiedere consigli non costa niente, ma nemmeno
darne. E così succede che si sprecano le richieste; e le
risposte.Anche nell’organizzazione mafiosa il padrino
si avvale dei “consigliori”, ma poi il padrino è sempre
il padrino e l’ultima decisione è sempre la sua. Mi
sembra – ma l’accostamento non vi sembri irriverente (i latini avrebbero detto: “absit iniuria verbis) – che
così si comporti il Cavaliere, leader di Forza Italia:
ascolta, ascolta, ma poi fa sempre come gli pare e
sostiene che con questo comportamento non ne ha
mai sbagliata una. È vero che nel 2006 ha perso le elezioni, ma non certo per colpa sua: colpa degli alleati,
degli elettori. E dei brogli. Ma, parlando seriamente,
prendere consigli è una buona cosa, però nelle decisioni non bisogna farsi condizionare dai consiglieri.
Così, almeno, dicevano i nostri avi...
Da ‘na parte j’asinu
(l’asino carico) ha da
penne.
C’è poco da fare. È
inutile che tu cerchi di
equilibrare il carico,
ché tantu da ‘na parte
ha da pènne. Questo lo
avevano già scoperto i
nostri bisnonni: chissà
quante volte sono stati
lì a correggere, a spostare ora un po’ di qua, ora un po’ di là.Tutto inutile.
Meglio accettare l’idea che la perfezione è irraggiungibile. Non so se vi è capitato: il calendario che avete
appeso al muro pende da una parte; vi avvicinate e –
delicatamente – date un tocchettino da una parte per
raddrizzarlo; sembra che ora stia bene; ma se ripassate più tardi, il calendario, imperterrito, è tornato a
pendere da una parte. Dovete rinunciare; pazientemente. La perfezione non è di questo mondo. Pija ju
falegname: nu j dèmmo a ffà la carozza; mbeh, i ruzzichi ‘nn’erano mai pricisi e, cannu la carozza ruzzichéa, i ruzzichi balleanu sempre ‘n po’;‘n ce stea remmediu. Ma pperò, sebbenanche la carozza ballicchiea,
puru camminea.‘Mmece, senza ruzzichi...A proposito a Sammichele del ’46 (’47?) a Castello si riformò la
banda, che facendo il giro del paese, suonava un motivetto allegro, che Vittorio Todini, Adelmo Santolamazza e gli altri buontemponi di quella combriccola
di studentelli canticchiavano così: Carolina, Carolina,
senza ruzzichi non si cammina...
32
Cultura
Il Risorgimento a San Polo dei Cavalieri
di Ivano Moreschini e Amedeo Ciotti
Proseguiamo con la pubblicazione di alcuni stralci del libro di Amedeo Ciotti: “Sulle tracce di Garibaldi. Studi sul
Risorgimento in Val d’Aniene”. Questa volta vediamo alcuni episodi della eterna lotta tra contadini, allevatori e barone per lo
sfruttamento delle terre: in questo caso la famiglia nobiliare è quella dei principi Borghese.
Il secondo stralcio accenna alla diretta partecipazione di alcuni cittadini di San Polo al Risorgimento.
La parte conclusiva riguarda invece alcune ipotesi sul nome della cittadina, in particolare sul richiamo ai Cavalieri.
Alla fine del 1700 San Polo dei Cavalieri era
ancora un feudo dei principi Borghese che possedevano 2.951 rubbia (1 rubbio=mq. 18484,38)
dell’intero territorio che ne comprendeva 3.736.
In rapporto alla vastità del territorio, nel comprensorio secondo soltanto a Tivoli, sorprende il limitato possesso di rubbia di proprietà comune, solo
288, inoltre i Borghese non ebbero mai buoni rapporti con i santopolesi perché curavano poco il
feudo. Questa, a grandi linee, la situazione, quando fu proclamata la Repubblica romana, il 15 febbraio 1798. […]
Nell’età della Restaurazione emersero i contrasti
socio-economici ed anche a San Polo si formò il
classico triangolo barone – comunità – privati
che, a partire dalla metà del ’700 nel centro-sud
d’Italia, innescò un gran numero di liti finite
davanti ai tribunali. I giudici napoletani, in linea
di massima, nelle loro sentenze favorirono i privati, cioè i borghesi, quelli romani della Congregazione del buon Governo e successivamente
della Presidenza di Roma e Comarca presero una
diversa linea, non sempre chiara, che invece di
dirimere rapidamente le controversie, le fece
durare decine di anni, quelle di San Polo si conclusero addirittura dopo l’unità e, proprio per ciò,
la vicenda della Repubblica romana si collocò
proprio nel loro bel mezzo.
A seguito del motu proprio di Pio VII, la Casa
Borghese aveva rinunciato alla baronia ma non
alla sua proprietà sul fertile e vasto territorio di
San Polo sul quale i comunisti godevano ancora
un diritto privativo ed esclusivo che consentiva
loro di coltivare ovunque e comunque volessero,
però con l’obbligo di dare la sesta parte di tutti i
frutti al barone.
Molti coltivatori avevano occupato le terre, vi
avevano piantato vigne ed alberi da frutta e le avevano recintate con siepi, facendone un uso privato
rifiutandosi anche di pagare il terratico.
Nel 1859, con il palese intento di impedire agli
usurpatori, in numero sempre crescente, di avvalersi dell’usu capioni, la pubblica amministrazione ed il barone iniziarono una vertenza legale,
quest’ultimo intendeva ricondurre le terre usurpate alla sua intera proprietà, infatti, circa sei anni
Cultura
33
dopo, nonostante l’opposizione del consiglio, volle affrancare
Monte Gennaro dalle
servitù (usi civici), così
anche gli antichi contrasti con gli allevatori
riemersero in maniera
forte.
La vicenda si concluse
dopo l’Unità con un
giudizio che attribuì il
possesso di Monte
Gennaro ai santopolesi. In ricordo di quella
sentenza, alla piazza
dove fu costruita la
pubblica fontana fu
dato il nome di Piazza
della Vittoria. […]
Dopo la caduta della
Repubblica romana del
1848-1849, per la reazionaria restaurazione, come
tutti gli uomini che si erano esposti, anche i fratelli
Meucci e Massimino Trusiani furono costretti a
prendere la via dell’esilio e ripararono nel Regno di
Sardegna, i Meucci non rividero più la patria, solo
Trusiani ebbe la fortuna di tornare dopo l’Unità.
È attraverso quegli eventi che si formò la tradizione dell’eroica partecipazione al Risorgimento di
San Polo dei Cavalieri. Massimino Trusiani, studente, si arruolò nel Battaglione Universitario,
nel 1848 combatté a Cornuda, Treviso, Vicenza,
Venezia; nel 1849 contro i francesi a Roma. Dopo
la caduta della Repubblica, ricercato dalla polizia
si nascose a San Polo e riuscì ad evitare l’arresto
con la complicità, si può dire, dell’intero paese.
Nel 1859 prese servizio nell’esercito sardo, con il
grado di sottotenente, nel 1860 lasciò l’esercito
regolare ed entrò nella Divisione Cosez con la
quale prese parte ai fatti d’arme di Milazzo. Terminata la campagna garibaldina rientrò nell’esercito regolare con il grado di capitano, la sua ultima
campagna fu quella del 1866.
L’Ingegner Cesare Leonardi, contemporaneo dei
fatti del ’49 che commemorò nel 1904, a proposito della latitanza di Trusiani, ricordò che a San
Polo in quel periodò non era facile metter le mani
su chi non volesse esser preso. […] Con la complicità, si può dire, dell’intero paese, sfuggi alle
mani dei gendarmi pontifici. Questo passaggio del
suo racconto consente di capire bene quali erano i
sentimenti politici ed il conseguente comportamento della gran parte dei santopolesi nell’età
della reazionaria seconda restaurazione. Fu così
possibile che i patrioti di San Polo poterono svolgere la funzione di sicuro canale di collegamento
tra la sottoprefettura di Rieti e Tivoli e quindi
Roma, nell’ambito dell’organizzazione del Comitato nazionale romano. I patrioti ricercati dalla
polizia, se riuscivano a raggiungere il paese, trovavano guide sicure che, attraverso i monti, li conducevano ad attraversare il confine. […]
Veramente il principale interesse dei due autori
(A.A. Meucci e A. Felici, ndr) era quello di chiarire l’origine del nome del paese e soprattutto dell’aggiunta dei Cavalieri. Angelo Antonio Meucci
sostenne che l’aggiuntivo derivava da Mario
Orsini, signore di San Polo, che, avendo ereditato i beni della madre Giovanna Dei Cavalieri
[…], aggiunse al suo gentilizio il cognome della
madre. Per primo fece giustizia di tutte le leggende, smentendo che l’aggiunta dei Cavalieri derivasse da fantastici passaggi di cavalieri francesi o
dei Templari. Antonio Felici, sebbene con diversa
motivazione, scrisse che l’aggiunta venne fuori
per distinguere il suo paese da San Polo in Sabina, e accetta in sostanza la tesi del Meucci. Anche
il recente studio della Cooperativa “Liber” (San
Polo De’ Cavalieri: Ricostruire un Frammento
Di Storia, pubblicazione a cura del Comune di
San Polo Dei Cavalieri, agosto 2004) propende
per la stessa tesi: si tratta di uno studio scientifico
che presenta decisive precisazioni e novità sull’argomento.
34
La birra
“QUANDO PRODURRE BIRRA
È UN HOBBY”
di Marco Moreschini
Qualche numero fa parlammo delle birre e in special modo
accennammo a talune esperienze di produzione artigianale
locale delle stesse, colposamente omettendo una nascente
realtà castellana, che abbiamo avuto modo di apprezzare
durante OLIOLIVE con uno stand in cui si potevano degustare birre di produzione propria e acquistare gadget vari.
Si tratta della Birra SPAAD, prodotta da alcuni ragazzi di
Castel Madama, in piccola quantità, ma già da qualche
anno, durante il quale gli stessi hanno acquisito notevole
esperienza nelle tecniche di produzione. Abbiamo parlato
con gli ideatori dell’iniziativa, chiedendo loro di rendere
partecipi i lettori de La Piazza di questa avventura.
mette di raggiungere le temperature richieste dalle birre a
bassa fermentazione. Quelle che in gergo vengono chiamate “cotte” si svolgono nel corso di serate infrasettimanali o nel weekend e coinvolgono noi e i nostri amici in un
connubio di produzione e consumo. Inizialmente abbiamo
utilizzato il classico kit “fai da te” acquistato in ferramenta,
che ci ha permesso di apprendere i primi rudimenti dell’arte del mastro birraio. Poi, col passare del tempo, lo
studio, la rete Internet, sempre ricca di informazioni utili,
e l’acquisto di strumenti sempre più specializzati ci hanno
aiutato a perfezionare la nostra attività migliorando la qualità e aumentando la quantità del prodotto.
Ragazzi, come è nata l’idea di produrre birra, cosa vi ha
spinto? Raccontateci un po’ le origini di questa esperienza.
Tutto iniziò nell’estate del 2004 da un’idea buttata lì da
uno dei componenti del gruppo SPAAD; un giorno si chiese e ci disse: “…ma dato che qui semo tutti intenditori e
soprattutto grossi bevitori di birra, perché non provare a
evita’ sti passaggi inutili produttore-venditore-consumatore che fanno Sali’ il prezzo del nostro alcolico preferito?
Famo de tre UNO, e diventiamo noi i Produttori, i “Venditori” e soprattutto i Consumatori…”. La proposta venne
naturalmente accolta con entusiasmo dagli altri e nacque
così la birra SPAAD, dalle iniziali dei nomi dei cinque
intrepidi ragazzi alle prese con i primi kit “fai da te” di birra
artigianale. Col tempo poi si sono aggiunte nuove “forze”,
sono cambiati gli strumenti di produzione, è migliorata la
qualità della birra prodotta, e poi, dall’oggi al domani, ci
siamo ritrovati dentro feste e manifestazioni piene di gente
entusiasta di bere birra con noi… Perché la birra e non il
vino? Il vino a Castello lo fanno tutti!!!
A quali birre, modelli di birra vi ispirate? Volete variare la
vostra produzione?
Attualmente la nostra produzione prevede tre tipi di birra
ispirati rispettivamente ad una Weiss tedesca, una Red Ale
Scozzese ed una Stout Irlandese.Tra i nostri progetti futuri c’è la produzione di una birra chiara a bassa fermentazione ispirata alle classiche Lager Tedesche, per intenderci
quella che sui banchi dell’OktoberFest scorre a fiumi.
Producete birra ad alta o bassa fermentazione? E per i macchinari e il malto? Di cosa disponete e dove vi siete stabiliti? Parlateci un po’ del “vostro” processo di produzione…
Tutti gli stili di birra che produciamo sono ad alta fermentazione poiché il locale che utilizziamo per la produzione
(…che altro non è che la cantina di due di noi!) non per-
Resterà solo un’esperienza hobbistica o c’è qualcuno fra
voi che vuole professionalmente intraprendere il fascino
dell’arte del mastro birraio?
La birra SPAAD nasce dalla voglia di stare insieme,
un‘occasione di svago davanti ad un boccale di birra che ha
origine dalla profonda passione che noi tutti abbiamo verso
questa nobile bevanda. La partecipazione a manifestazioni
locali e l’organizzazione di feste tra amici, col tempo ci
hanno fatto prendere coscienza della buona riuscita del
nostro prodotto scaturito da forte impegno e grande passione. L’apprezzamento ed i complimenti delle tante persone (di tutte le età!!) che sempre più numerose si avvicinano al mondo della birra artigianale ci incoraggiano a
mantenere vivo il nostro hobby che per ora rimane tale.
Per chiudere … uno slogan a effetto sulla vostra birra indirizzato ai lettori …
SPAAD - La birra de Casteju:
Autoprodotta-AutoimbottigliataAutobevuta. … il più delle volte
però la bevono gli altri …
Il gruppo SPAAD (Alessandro,
Alessandra, Andrea, Daniele,
Enrico, Luca, Marco, Massimo,
Pino, Roberta, Silvia, Stefano)
ringrazia tutti gli accaniti fans che
hanno sostenuto e incoraggiato la
nostra avventura.
Società
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Diritti dell’Uomo:
un impegno preso non ancora mantenuto
di Mauro Cascini (Presidente del Consiglio Comunale)
Il 12 dicembre 2007 è stata la giornata scelta dal Comune di Castel Madama per l’inaugurazione dell’Anno
2008, dedicato dall’Onu a ricordarci che quanto dichiato 60 anni fa, non è stato ancora attuato. Impegni non
mantenuti? Volontà perverse? Incapacità dei popoli a
riscattare i propri diritti naturali? Posso star qui a pensare, a studiare, ma non riesco a dare una risposta. Ritornando agli ideali della gioventù che, per la verità, non
mi hanno mai abbandonato, posso tentare di dare una
chiave di lettura. La necessità del potere capitalista, e
non solo, di mantenere i popoli in una sorta di schiavitù
perenne, per poter determinare senza fastidi i loro
destini, per trarre il massimo profitto.
In chiave “moderna” potremmo parlare di multinazionali
economico-politiche, che fanno i loro affari senza attenzione ai Diritti delle popolazioni. Il problema resta.
Noi non ci sentiamo oggi schiavi, almeno nel senso più
stretto del termine, anche se altri lo sono e non ne sono
sempre consapevoli. Abbiamo, almeno, una fortuna in
più.
Sfruttiamo questa nostra realtà per lottare affinché gli
altri, raggiungano veramente la libertà, che è anche la
nostra. Ci siamo domandati lo scorso anno, dopo il
pugno allo stomaco ricevuto dalla narrazione di Giuseppe Cederna ne “La Febbre”, se quella serata traumatica,
che ci mise di fronte a realtà conosciute, ma non sempre
accolte come stimolo per il nostro impegno sociale ed
umano, fosse servita a qualcosa, a migliorare il nostro
impegno, a darci da fare per “gli ultimi”.
Certamente ognuno di noi ha sentito il bisogno nell’anno trascorso, di fare qualcosa in più, se in tanti ci siamo
ritrovati il 12 dicembre a riflettere, partecipando alla
Giornata che l’Amministrazione comunale ha dedicato
ai Diritti dell’Uomo.Tante potrebbero essere le piccole
cose che ognuno ha da raccontare. Ma basta l’impegno
del singolo, delle Amministrazioni, delle tante Associazioni per la Pace e i diritti negati? Occorre un approccio
nuovo di lotta vera, di impegno, di condanna dei Governi e i potenti non adempienti?
“Personalmente credo che anche ogni piccola iniziativa, anche la più intima e privata, può contribuire a diffondere la cultura dell’integrazione e della tolleranza,
quella cultura che per prima contribuisce a salvaguardare i diritti di ogni uomo.
In primo luogo l’educazione e l’insegnamento di tali
sentimenti deve partire dal nucleo familiare e, siccome,
purtroppo, ciò non accade è molto utile cercare di sensibilizzare i bambini ed i ragazzi e, con essi, si spera
anche le nostre comunità.” (Ricci Daniela, adesione alla
manifestazione).
Per questo, bene ha fatto l’Amministrazione Comunale
a parlare ai ragazzi attraverso Giusi Martinelli, per raccontare tutte le diversità non rispettate come è nel
Diritto dell’Uomo. Bene regalare un libro che parla di
principi troppo spesso dimenticati. La giornata di mobilitazione, ci chiede attenzione, con il dibattito voluto
dall’Assessore Grelli, su uno dei diritti sanciti e dimenticati: il diritto al lavoro, per i giovani di oggi, e le cui
storie sono state raccontate dal film La Rieducazione.
Storie di precari a cui non facciamo più quasi caso, e per
le quali troppi non si “strappano più le vesti”.
È, infine, Ulderico Pesce a calarci nella drammatica
realtà, con la quale dobbiamo e dovremo nel futuro fare
i conti. L’immigrazione, non una peste da subire, ma
un’opportunità da vivere per riscattare forse il mondo
ricco per i danni che ha prodotto, per aver ancora oggi
depredato una parte della Terra attraverso la conquista
politica ed economica, attraverso le guerre, attraverso la
negazione del diritto dei popoli alla Libertà da ogni tipo
di oppressione.
Come lo scorso anno ripetiamo che “i nodi da sciogliere
sono ancora tanti”, è per questo che restiamo convinti
che solo ”Una lotta vera, agli sprechi, alle ingiustizie,
alla guerra, all’uso sconsiderato dei fondi per l’intervento nei paesi del Sud” possa dar compimento alla
Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e alla nostra Costituzione. Proviamo in questo 2008 a ritrovarci per dire:
“abbiamo raggiunto dei buoni risultati”. Iniziamo a fare
la sintesi sulla “verità”. Bastano le cifre statistiche sui
bambini che muoiono nelle guerre o per fame, per
affermare che questa è la “verità”.Allora possiamo chiedere “giustizia” con forza, e alzando la voce. Se così non
Sport
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CAMMINO DIFFICOLTOSO
PER L’ASD CASTEL MADAMA CALCIO
di Ivo Santolamazza
Partenza complicata per la Prima Categoria.
Numerose sconfitte si insinuano nel corso del
campionato dei ragazzi castellani militanti nel
girone E. Dopo le prime due dignitose sconfitte,
contro il Gerano per 1-2 e contro il Delle Vittorie per 1-0, la rosa del Castel Madama
vede un susseguirsi di insuccessi che
gravano più alla classifica che al
morale. Infatti gli atleti non mollano
mai e continuano il loro percorso
con grinta e voglia di farcela.
Mese di ottobre da dimenticare.
Risultati pesanti, l’1-3 imposto dal
Tirreno, il 4-1 dall’Aces Casal Barriera e l’1-7 dall’Albula. Dopo quast’ultima partita subentra il nuovo allenatore Fabrizio Volpe che prende il posto
del mister Pasquale Di Girolamo. Continua
però la serie negativa del Castel Madama che
perde con Polisportiva Marcellina per 2-1, con
Atletico Tivoli per 0-2 e con Cerreto Laziale per
1-0. Finalmente arriva la vittoria a discapito del
Saxa Flaminia Labaro, 1-0 in casa il 25 novembre.
Purtroppo il 2 dicembre, fuori casa, l’Affile
rifila un 3-1 ai rossoblu.
Il gruppo guidato da Volpe persiste, il
morale è ancora alto e questo si nota
dagli allenamenti dove c’è una
media di venti giocatori a disposizione per ogni partita. La squadra
castellana si prepara ora per affrontare le prossime gare prima della
pausa natalizia, quella del 9 dicembre alle 14.30 in casa contro Vigor
Per conti, quella del 16 dicembre alle
14.30 fuori casa contro Villanova Calcio
e quella del 23 dicembre alle 14.30 in casa
contro Montecelio.
CALCIO-CURIOSITÀ
di Ivo Santolamazza
Qualcuno si è mai chiesto perché nel calcio si gioca in 11?
Vi sono due possibili spiegazioni. La prima è che questo
numero sia stato adottato in omaggio ai rappresentanti
degli 11 college che si trovavano a Londra il 26 ottobre
1863, occasione in cui vennero definite le regole del calcio moderno, molto simili a quelle in uso ancora oggi. La
seconda versione, accettata dalla Fifa (la federazione
internazionale del calcio), è che con l’11 si volessero
ricordare i componenti della squadra del Trinity College
di Cambridge, in Inghilterra, la prima istituzione a pubblicare le regole base per questo gioco, nel 1848.
In ogni caso il numero di giocatori è stato fissato a 11 nel
1870 circa. Allora il modulo più diffuso era 2-0-9, cioè
due difensori e nove attaccanti. Una decina di anni dopo
venne formalizzata la figura del portiere. Prima di quell’epoca il numero di giocatori non era fisso e poteva
superare i 15.
E i nomi delle squadre? Qual è la loro origine? La grande maggioranza dei nomi delle squadre di calcio si rifà ai
luoghi d’origine (città o quartiere) delle squadre stesse.
All’estero vige la stessa regola,
anche se le variazioni sul tema
sembrano più frequenti.
Ad esempio l’Inter, cioè Internazionale, fu fondata il 9 marzo
1908 a Milano da membri “dissidenti” dell’allora Milan Cricket & Football Club (oggi A.C.
Milan). Il nome del club deriva
dalla volontà dei soci fondatori di accettare giocatori non
solo italiani (come il Milan), ma anche stranieri.
La Sampdoria è il risultato dell’unione (nel 1946) di due
squadre genovesi: la Sampierdarenese Calcio e l’Andrea
Doria. Il nome della prima traeva origine dall’omonimo
quartiere di Genova; quello della seconda invece celebrava l’ammiraglio Andrea Doria che ottenne l’indipendenza della Repubblica di Genova.
Sport
Per l’Atalanta, i cinque giovani soci fondatori della squadra bergamasca (nel 1907), appassionati di studi classici,
decisero il nome ricorrendo alla mitologia. La scelta
cadde su “Atalanta”: la bellissima e velocissima ninfa
greca, allevata da un’orsa, che divenne esperta cacciatrice e imbattibile nella corsa, tanto da diventare simbolo
della velocità. Il nome voleva essere di auspicio per successi rapidi e gloriosi.
Per l’Ajax (Olanda) il nome trae origine da quello del
guerriero greco Aiace, celebrato nell’Iliade di Omero.
Secondo nelle armi solo ad Achille, Aiace finì per soccombere nel duello di eloquenza intrecciato con Ulisse
per raccogliere l’eredità delle armi di Achille. La sconfitta gli fu fatale: da lì a poco si uccise gettandosi sulla
propria spada. L’Ajax era la squadra del ghetto di
Amsterdam e, ai tempi della Seconda guerra mondiale,
quasi tutti i suoi giocatori furono deportati nel campo di
concentramento di Auschwitz.
Bayer Leverkusen (Germania) è la multinazionale chimico-farmaceutica Bayer, produttrice della celebre aspirina, la “madrina” del club tedesco. La squadra nacque
nel 1904 proprio come dopolavoro per i dipendenti dell’azienda di Leverkusen.
Curiosa anche la storia del Borussia Dortmund (Germania). Nel 1909 un gruppo di giovani cattolici della
parrocchia “Trinità” di Dortmund fondò un club calcistico. Obiettivo: ribellarsi al cappellano Hubert
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Dewald, da sempre contrario a tale pratica sportiva.
Anche il nome fu scelto in segno di sfida: Borussia era,
infatti, l’insegna di una fabbrica di birra, con annessa
birreria, frequentata dai giocatori dopo gli allenamenti.
Il club brasiliano Botafogo è originario dell’omonima
località nei pressi di Rio de Janeiro, chiamata così in
onore dell’ammiraglio portoghese Joao Pereira de Souza
Botafogo, il primo europeo a insediarsi nell’area già nel
XVI secolo. Il nome vuol dire anche “buttafuoco”: così
era soprannominata la galea dell’ammiraglio, per il suo
eccezionale armamento (200 pezzi d’artiglieria).
Parte il campionato di Pallavolo Femminile
di Ivo Santolamazza
Le ragazze del Gruppo Sportivo Castel Madama
dal 18 novembre affrontano il campionato di
Seconda Divisione. La prima partita, del girone E,
le vede scontrarsi in casa con l’ASD Praeneste
Volley. Riescono a conquistare subito i tre punti
della vittoria con il punteggio di 3 set a 1.
Lasciano il primo set per 21-25 ma
agguantano i successivi tre set con i
parziali di 25-12, 25-15, 25-19.
Domenica 25 novembre le amarantoblu perdono fuori casa contro GS
Spes Mentana 3-1. Mollano al primo
set con il punteggio di 25-16, poi sottraggono alle avversarie il secondo set
con un 20-25 cedendo però al terzo e al
quarto set con i parziali di 25-11 e 25-23.
Dopo aver vinto lo scorso campionato le giovani
castellane si cimentano in quello di quest’anno
che è molto più impegnativo ed essendo salite di
categoria si trovano a battersi con squadre molto
valide, retrocesse anche dalla Prima Divisione con
innesti di giocatrici di serie D. Un esempio è l’Astrolabio 2000, squadra che il 2 dicembre ha battuto nettamente il GS Castel Madama con un
secco 0-3. Parziali veloci di 11-25, 14-25, 1525.
Ma siamo solo all’inizio. Il gruppo del
mister Simone Ricci è carico per ripartire al meglio nelle prossime gare. Le
pallavoliste incontreranno fuori casa,
sabato 8 dicembre, l’ASD Pro Castelnuovo. Domenica 16 dicembre alle
ore 17 in casa, nella palestra della
scuola media Cavour in via Pio La
Torre, ospiteranno l’ASD PGS Borgo
Don Bosco. Dopo le vacanze natalizie disputeranno due incontri fuori casa contro www.sangiustinosport.it e ASD Nuovo Salario per poi battersi in casa, domenica 20 gennaio alle ore 17, con
la Pol. Pop. Roma 6.
38
Musica
DEEP PURPLE: MADE IN JAPAN
di Fabio Moreschini
Questo mese la rubrica musicale si tinge di un viola scurissimo, inconfondibile: ci sono i Deep Purple con il
loro disco live più bello: Made in Japan (1972).
Non bisogna lasciarsi ingannare dai 35 anni di vita dell’album (contenente due cd), che nonostante il tempo
passato è forse uno dei cd live più belli e più rappresentativi dell’hard rock degli anni 70. Registrato dalla formazione anglosassone durante una tournèe in Giappone, ha la qualità, rarissima in un cd live, di restituire
intatta l’atmosfera del concerto, in alcuni moment sembra davvero di essere di fronte al palco.
La tracklist contiene in tutto 10 pezzi (7 cd1/ 3 cd2),
che ora andremo ad analizzare più dettagliatamente.
– Highway Star: bè cosa dire, da bravo pezzo di apertura il brano riassume lo spirito dell’album e forse
della band, a metà tra Hard rock e Metal, con contaminazioni neoclassiche quà e la, organo e chitarra che
si alternano strepitando su un basso e una batteria
incalzanti. Il vocalist, Ian Gillan, canta con una grinta a
dir poco felina.
– Child in time: come un onda la canzone alterna parti
più calme (nella parte iniziale del brano oserei dire
orientaleggianti) a parti tiratissime, quasi cattive.
Degni di nota i vocalizzi (ma chiamarli così sarebbe
riduttivo) del cantante, i cambi di tempo e di atmosfera.
Molto bello anche l’assolo di chitarra, Blackmore (il
chitarrista) sfoggia tutta la sua abilità, e fa parlare in sua
vece lo strumento.
– Smoke on the water: il riff più famoso della storia del
rock e il ritmo incalzante parlano da soli, quindi non
aggiungo altro.
– The mule (drum solo): la canzone viene accennata,
diciamo il primo minuto e mezzo. I sei minuti che
seguono, prima che la canzone reinizi, sono la celebrazione di un grandissimo batterista, Ian Paice. Un pezzo
imperdibile per ogni batterista degno di tale nome.
Carina l’interazione con il pubblico.
– Strange kind of woman: a mio parere il pezzo più
d’effetto dell’album: Gillan e Blackmore eccezionali,
soprattutto quando a metà del brano si sfidano, cantando/suonando quello che suona/canta l’altro, quasi
a farsi il verso a vicenda. A fine brano il cantante esegue alcuni vocalizzi a dir poco inumani, ascoltare per
credere.
– Lazy:
introduzione
psichedelica
dell’organo
di Lord, che
vale almeno
metà pezzo.
Più tardi
entrano in
sua vece
chitarra e
basso, per un
pezzo molto
movimentato con addirittura alcuni leggeri richiami
folk. Stupenda la variazione al minuto 8:45, da rimanere a bocca aperta!
– Space Truckin’: brano ciclopico di venti minuti, che
alterna parti sature ad altre quasi minimaliste, molto
bello il ritornello, bellissime le parti strumentali, in
particolare quella dell’organo. A metà brano ci si sente
davvero in viaggio per lo spazio, e più tardi ancora la
sensazione è quella di essere atterrati su qualche strano
pianeta. Un lavoro eccezionale. Alla fine del brano il
pubblico è quasi stordito, tant’è che ci mette qualche
secondo per realizzare di essere atterrato definitivamente, e quindi per appalaudire.
– Black Night: anche live questo brano fa sempre la sua
porca figura, peccato per la stanchezza che sembra
cominciare a farsi sentire.
– Speed King: una vampata adrenalinica non indifferente, che sembra aver investito anche il gruppo, che si
ridesta. Alcuni passaggi lasciano col fiato sospeso, la
tachicardia è dietro l’angolo.
– Lucille: lunga intro di organo e chitarra, ad introdurre quella che inizialmente sembra essere una ballad, e
che invece si scopre essere una cover più pompata di un
brano dei “The everly brothers”. Divertente, perchè
ripropone in chiave molto rock un pezzo molto pop.
Album eccezionale, che ha dalla sua lo spirito forte dell’hard rock britannico degli inizi e una grinta notevole.
Peccato per la qualità della registrazione, che comunqe
non lascia mai a desiderare.
Un must per gli amanti del genere e per chi ci si voglia
avvicinare. VOTO 9
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Dicembre - La Piazza