Giugno 2015
IL FARO
Numero 294
IL FARO - ANNO XXVIII - Numero 294 - Giugno 2015 - POSTE ITALIANE S.p.A - Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Lecco
Foto: Zalaffi Stefano
Bollettino informativo della
Parrocchia dei Santi Vito e Modesto
Civate
“Trionfo di san Vito, san Modesto e santa Crescenzia” (affresco sulla volta della Chiesa Parrocchiale)
"I Santi... sono come noi, sono persone
che prima di raggiungere la gloria del
cielo hanno vissuto una vita normale,
con gioie e dolori, fatiche e speranze.
Ma cosa ha cambiato la loro vita?
Quando hanno conosciuto l’amore di
Dio, lo hanno seguito con tutto il cuore...
Essere santi non è un privilegio di pochi...
La santità è una vocazione per tutti.
Tutti perciò siamo chiamati a camminare
sulla via della santità, e questa via ha un
nome, un volto: il volto di Gesù Cristo."
Papa Francesco, 2013
A pagina 5
Amici di San Pietro, 40 anni con...
A pagina 10
Più forte dell’odio, un inno alla vita
Calendario Giugno
Il Faro
Lunedì 1
Martedì 2
Mercoledì 3
Giovedì 4
Giugno 2015
ore 6.30 e 8.30 S. Messa // adorazione eucaristica dalle 15-18 e 20.30-22.00
ore 8.30 S. Messa // ore 19.00 incontro animatori Oratorio Estivo
ore 8.30 S.Messa // ore 15.30 CATECHESI casalinghe e pensionati
ore 8.30 S.Messa // ore 16.00 PREGHIERA ragazzi della catechesi // ore 20.30 santa Messa INIZIO
40 ORE EUCARISTICHE fino alle 23.00 Compieta e riposizione
Venerdì 5
ore 8.30 S.Messa e ADORAZIONE // ore 15.00 Ora Media e riflessione // ore 16.00 PREGHIERA
ragazzi della catechesi // ore 20.30 santa Messa 40ORE EUCARISTICHE e Adorazione fino alle
23.00 Compieta e riposizione
Sabato 6
ore 8.30 S.Messa e Adorazione // ore 15.00 ora Media e riflessione // ore 18.00 Riposizione e
S.Messa prefestiva
Domenica 7
(Prima domenica del Mese raccolta Fondo Famiglia) sante Messe orario festivo 8.00/10.00/20.00
Adorazione dopo le Messe del Mattino // ore 16.00 VESPERI SOLENNI // ore 20.00 Messa e
Processione Eucaristica.
Lunedì 8
Martedì 9
ore 8.30 S. Messa
ore 8.30 S.Messa // inizio ORATORIO ESTIVO
Mercoledì 10 ore 8.30 S.Messa // ore 21.00 incontro genitori per CAMPEGGIO
Giovedì 11 ore 8.30 S.Messa
Venerdì 12 ore 8.30 S.Messa // FESTA DI SAN VITO: Tavolata in Piazza (vedi programma inserto)
Sabato 13 ore 18.00 santa Messa prefestiva // FESTA DI SAN VITO
Domenica 14 sante Messe festive 8.00/10.00/18.00 a Fatima // FESTA DI SAN VITO: ore 10.00 Messa con le
Associazioni e ore 16.00 Palio con le squadre dell’oratorio estivo // ore 15.00 BATTESIMI
Lunedì 15 ore 8.30 santa Messa // FESTA DI SAN VITO: ore 20.00 Cena delle Associazioni
Martedì 16 ore 8.30 S.Messa
Mercoledì 17 ore 8.30 S.Messa
Giovedì 18 ore 8.30 S.Messa
Venerdì 19 ore 8.30 S.Messa // ore 19.00 GRUPPO FAMIGLIE
Sabato 20 ore 18.00 santa Messa prefestiva
Domenica 21 sante messe festive 8.00/10.00/18.00 Fatima
Lunedì 22 ore 8.30 santa Messa
Martedì 23 ore 8.30 S.Messa // MEETING DEGLI ORATORI del Decanato di Lecco
Mercoledì 24 ore 8.30 S.Messa // ore 21.00 incontro in salone per Giovani del Decanato di Lecco sui temi
dell’EXPO
Giovedì 25 ore 8.30 santa Messa
Venerdì 26 ore 8.30 S.Messa // ore 21.00 CONSIGLIO PASTORALE
Sabato 27 ore 18.00 santa Messa prefestiva // GIR DI SANT
Domenica 28 FESTA DI SAN PIETRO: sante Messe festive 8.00/10.00/18.00 a Fatima // ore 10.30 a San Pietro al
Monte (inizio festa 40anni Associazione Amici di san Pietro – vedi inserto)
Lunedì 29 ore 8.30 santa Messa // festa dei santi Pietro e Paolo ore 12.00 S.Messa a san Pietro al monte
Martedì 30 ore 8.30 santa Messa
Editore Parrocchia SS.Vito e Modesto - P.zza della Chiesa,7 - 23862 Civate (Lc)
Direttore responsabile Dr. Filippo BURASCHI
Tipografia Tipolitografica Mauri s.n.c. - Via delle Industrie, 3 - 23862 Civate (Lc)
Registrazione Tribunale di Lecco n. 9/88 del 5/7/1988
Il Faro
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Nutrire il pianeta, energia per la vita
L’
evento straordinario dell’Expo porta in primo piano, all’attenzione di tutti, il tema del cibo e la sua importanza per il futuro dell’umanità. Ma l’uomo non si sazia del solo cibo materiale, quello «che non dura». Fatto a immagine e somiglianza del suo Creatore, egli porta in sé un anelito all’assoluto, alla verità, alla bellezza, alla comunione,
alla felicità e all’eternità, che eccede la fame del corpo e che solo il Pane disceso dal cielo è in grado di colmare.
Di che vive allora l’uomo? La risposta di Gesù è la sua Eucaristia, il dono totale di sé: «Prendete, mangiate: questo
è il mio corpo» (Mt 26, 26). Il pane che l’uomo desidera è Dio stesso che si offre in dono. Solo così egli può essere definitivamente saziato. I cristiani, partecipando ogni domenica all’Eucaristia, sono introdotti nella logica del dono come
legge di vita. L’esistenza umana acquista allora una forma eucaristica, il culto umanamente conveniente (Rm 12, 1).
Il pane eucaristico è sempre un pane spezzato, frazionato per essere distribuito, ripartito per essere condiviso. In
tal modo esso rinvia al mistero di una vita, quella di Gesù, fatta tutto dono, tutto servizio e sacrificio di amore. In
ogni messa questo Pane disceso dal Cielo è reso disponibile per saziare la fame di molti che, nutriti del Corpo di
Cristo, si impegnano a condividere con tutti, specialmente i più poveri, tutto ciò che sono, tutto ciò che hanno. Alla
radice delle forme sempre nuove della carità che nel corso dei secoli sono fiorite nel campo della Chiesa non è difficile riconoscere la forza del Cibo condiviso al banchetto eucaristico. Solo se si viene saziati da questo cibo si
diventa capaci di saziare la fame di vita di ogni fratello che si incontra. (dal libro “Cosa nutre l’uomo?” Card. Scola)
Anche nel percorso dei centri di ascolto di quest’anno ci siamo “scontrati” con le due logiche di vita sul tema del
cibo e del nutrire: quella di Gesù e quella dei discepoli. È utile confrontare la reazione dei discepoli, di fronte alla
gente stanca e affamata, con quella di Gesù… I discepoli pensano che sia meglio congedarla, perché possa andare a procurarsi il cibo. Gesù invece dice: «Date loro voi stessi da mangiare». Due reazioni diverse, che riflettono due
logiche opposte: i discepoli ragionano secondo il mondo, per cui ciascuno deve pensare a se stesso… Gesù ragiona secondo la logica di Dio, che è quella della condivisione. Quante volte noi ci voltiamo da un’altra parte pur di non
vedere i fratelli bisognosi! E questo guardare da un’altra parte è un modo educato per dire... «arrangiatevi da soli».
Non è questo lo stile di Gesù! Se avesse congedato le folle, tante persone sarebbero rimaste senza mangiare.
Invece quei pochi pani e pesci, condivisi e benedetti da Dio, bastarono per tutti. E attenzione! Non è una magia, è
un «segno»: un segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il «nostro pane
quotidiano», se noi sappiamo condividerlo come fratelli.
Come l’atto fisico del mangiare chiede una frequente e regolare ripetizione così la partecipazione al rito eucaristico richiede l’assiduità e la fedeltà della domenica. La famigliarità alla mensa della Parola e del Pane di vita plasma
a poco a poco la mente e il cuore, i gesti e le parole del credente in Cristo, educandolo a un’esistenza sempre più
eucaristica. In tal modo il discepolo si assimila al Maestro, impara a guardare con gli occhi di Gesù, impara a pensare come Gesù, impara ad amare con il cuore di Gesù e impara a compiere le opere di Gesù, e anzi «ne compirà di più grandi» di quelle (Cfr. Gv 14, 12).
Nella festa si fa, almeno in embrione, l’esperienza che la risposta al nostro desiderio più profondo, quello di essere amati per sempre, per poter, a nostra volta, amare per sempre, non è illusorio. È la ragione per cui la Chiesa
domanda la fedeltà alla Messa domenicale… «Non possiamo vivere senza tutto ciò che caratterizza il giorno del
Signore» dicevano i nostri fratelli cristiani dei primi secoli, arrivando ad affermarlo con il sacrificio della vita. Perché
allora i cristiani non dovrebbero proporre con forza anche a tutti i loro «fratelli uomini», in pieno rispetto della libertà di ciascuno, lo stile di vita di Colui che ha vissuto pienamente l’esperienza dell’umano? (dal libro “Cosa nutre l’uomo?” Card. Scola)
Vogliamo essere anche noi “affamati ed assetati” di vita piena!! Lo siamo e lo gridiamo con tutto il nostro essere…
purtroppo però lo gridiamo solo portando alla luce i nostri “bisogni”: di affetto, di riconoscenza, di successo, di piacere, di consolazione, di “chi pensa per sé”…
Si sente che quella della COMUNIONE è una fatica grande, grandissima della nostra comunità! Eppure in questo
periodo abbiamo portato i nostri ragazzi a prepararsi per la Cresima, per la Comunione, abbiamo esposto Gesù per
le sante Quarant’ore di adorazione… ma purtroppo queste sono solo “feste” che allietano alcune ore dei nostri giorni: quando diventeranno SFIDE EDUCATIVE? Quando diventeranno impegni di vita perché quello che celebriamo
ed invochiamo come dono di Grazia da Dio ABITI in modo convinto in noi?
Prego perché questi mesi di apertura dell’Expo a Milano e del nostro oratorio estivo per i ragazzi non sia solo una
cosa tra le tante che passa ma ci provochi davvero a chiederci: cosa nutre la nostra vita? Di cosa ho veramente
fame e sete? Cosa sto dando da mangiare alle persone che mi stanno a cuore?
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Il Faro
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VERBALE DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
(Seduta del 15 Maggio 2015)
Relativamente alla nomina dei Moderatori, Don Gianni
richiede autocandidature da parte dei presenti; nessuno si offre, pertanto propone due nominativi: Giuseppe
Colombo e Roberta Beretta: Roberta accetta,
Giuseppe, preventivamente informato, ha dato il suo
consenso. Il consiglio esprime parere favorevole all’unanimità.
Anche per la nomina del Segretario il Parroco chiede
in prima istanza la disponibilità ai presenti, in seguito
vengono proposti i nomi di Vincenza Valsecchi e
Matteo Sozzi. Entrambi esprimono alcune difficoltà
sulla possibilità di assolvere ai compiti richiesti dal
ruolo, si propone una forma di collaborazione e viene
pertanto nominata Segretario Vincenza Valsecchi.
Matteo Sozzi collaborerà con il Segretario per la stesura dei verbali.
A seguito delle nomine, si costituiscono le commissioni di lavoro. Sono previste 5 commissioni:
Commissione Liturgica - Caritas - Catechesi Famiglia - Cultura.
Si procede con la lettura del Bilancio da parte di
Marino Castelnuovo che illustra le modalità con cui
sono state accorpate le diverse voci e focalizza l’attenzione sui raggruppamenti che in modo significativo
hanno influito sulla determinazione del rendiconto economico (es. contributi progetto Luci Nascoste, uscite
per lo stesso progetto, spese di manutenzione ordinaria e straordinaria e gestione dell’oratorio).
In fase conclusiva, partendo da quanto emerso con la
lettura del Bilancio, Don Gianni illustra i punti che
andranno considerati nelle discussioni del CPP relativamente a spese previste per azioni di riqualifica
(Chiesa, Casa del Pellegrino, Chiesa della Santa) e
per le attività della Parrocchia. Si conclude con una
preghiera, alle ore 23.00 è sciolta la seduta.
Dopo la preghiera iniziale si avviano i lavori con la lettura di un estratto del Direttorio per i Consigli parrocchiali e di comunità pastorale della Diocesi di
Milano. In particolare si condivide la lettura della sezione relativa ai compiti e alle modalità di lavoro del CPP,
l’attività e il rapporto con le commissioni di lavoro, la
descrizione e i ruoli degli organismi operativi
(Presidente, Moderatori, Segretario) e la descrizione
delle attività svolte dal Consiglio per gli Affari
Economici Parrocchiale (CAEP).
Dopo la lettura Don Gianni invita i consiglieri ad un
momento di riflessione sul documento per condividere
dubbi e intuizioni. Emergono due domande:
Quale rapporto tra CPP e Consiglio Pastorale
Decanale?
Negli ultimi anni l’attività del Consiglio Decanale ci ha
visti molto poco coinvolti a causa del fatto che, in previsione di realizzare una comunità pastorale tra Civate,
Valmadrera e Malgrate, è stato scelto solo una persona a rappresentare le tre parrocchie. Ora con la
sospensione del progetto della Comunità Pastorale e
con la nomina del nuovo consiglio pastorale decanale
avremo un diverso coinvolgimento.
Come i membri del CPP possono rappresentare la
comunità? I consiglieri hanno il compito di vivere la
comunità ponendosi come interlocutori attivi tra il consiglio e i parrocchiani, all’interno degli ambienti da ciascuno frequentati, in modo da raccogliere richieste,
bisogni, opinioni e allo stesso tempo, informare i parrocchiani delle linee adottate dal consiglio nella gestione dell’attività pastorale. Si procede con la votazione
per il consiglio degli affari economici. Si conferma la
presenza di Albini Enrico, Carlini Marco, Castelnuovo
Marino; il Parroco chiede l’adesione a due nuove persone che accettano l’incarico: Barbara Civillini e
Claudia Scola. Il consiglio approva all’unanimità.
Matrimonio e famiglia garanzia di futuro. La sfida del “gender”
Anche a Lecco il 14 maggio si è tenuto un incontro promosso da molte associazioni del territorio con l’obiettivo
non solo di informare scrupolosamente l’opinione pubblica circa quanto sta accadendo in Italia e nel mondo, ma
di offrire un giudizio chiaro soprattutto per chi opera in campo educativo con la presenza dell’avvocato Gianfranco
Amato nonché presidente nazionale dei “Giuristi per la vita”.
In pratica la teoria del “gender” è la pretesa contronatura di sopprimere nella cultura e quindi nell’educazione la
differenza sessuale tra maschio e femmina, per ridurre la sessualità a pura istintualità….tutto è parere, opinione…, fino al punto che ciascuno ha il diritto di contestare persino la propria natura…sentendosi maschio o femmina a seconda delle circostanze…così da ridurre la verità a ciò che io percepisco, non a un dato oggettivo.
Questa dottrina sta entrando e permeando la nostra cultura come un “sottomarino” che raggiunge silenziosamente e in modo inosservato la normativa, la giustizia, i mass-media e la scuola.
Tanti gli esempi che si potrebbero citare…tra disegni di legge, libri per bambini e assenza di un dibattito vero…un
viaggio tra le teorie che portano alla “rimozione della differenza”….dal disegno di legge Scalfarotto o Cirinnà fino
al caso degli opuscoli dell’UNAR (indirizzati alle scuole primarie), un progetto secondo il quale i ragazzi dovrebbero crescere con l’idea che non esiste la famiglia, ma “le famiglie”, negando il valore della differenza quale cifra
di grandezza dell’essere umano e occasione di incontro e di rispetto; minando il significato del matrimonio e l’identità della famiglia quale comunità naturale in cui la differenza sessuale è la condizione di possibilità per la procreazione.
Un invito è rivolto soprattutto ai genitori, quello di essere presenti nella scuola dei figli, chiedendo il “consenso
informato” rispetto ad alcuni argomenti da trattare con i ragazzi. Occorre sostenere il diritto dei genitori all’educa4
Il Faro
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zione dei figli , luogo per eccellenza dove il Creatore viene a “lavorare” la sua creatura, per scoprire che la differenza biologicamente scritta dentro ogni creatura sin dalla nascita, è cosa buona, perché è in questa differenza
che l’essere umano è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. L’identità sessuale di ogni individuo non è
frutto della cultura o della volontà personale, ma è l’origine costitutiva del nostro essere. Proprio in famiglia si scoprono le differenze come un tesoro destinato al compimento dell’amore e della gioia. Questa “sfida” ci interroga
anche come comunità cristiana, popolo di credenti…La nostra fede non può tacere o non aver nulla da dire a
questa cultura che serpeggia, ma ciascuno è chiamato per come e dove vive, al dovere di informarsi e fondare
sul Vangelo di Gesù pensieri, giudizi, criteri e scelte e avere il coraggio di vivere secondo Verità senza compromessi…..per non finire come scriveva Manzoni “Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto per paura del senso
comune.”
Amici di san Pietro: Quarant'anni con...
L'orgoglio di essere custodi di un monumento di grande importanza
La gioia di faticare insieme per renderlo più accessibile e più bello
La passione per la storia e l'arte ritrovata in ogni pennellata e in ogni colpo di scalpello
Lo stupore di scoprire tracce del nostro passato
La fede interrogata e manifestata nell'arte
L'attenzione all'ambiente naturale, cornice e spettacolo
Il piacere di accogliere e incontrare persone
L'affetto verso don Vincenzo, che sentiamo presente in ogni angolo, nel monastero al monte e nel monastero a
valle
La speranza di consegnare alle generazioni future non solo la struttura intatta ma anche la sua dimensione spirituale e culturale.
L'Associazione Amici di san Pietro, fortemente voluta
da don Vincenzo Gatti, ha visto consolidarsi in questi
suoi 40 anni di vita la consapevolezza di aver assunto un impegno grande, faticoso a volte, ma di enormi
soddisfazioni.
La presenza in costante aumento di visitatori (18.000
nello scorso anno), scolaresche, oratori, parrocchie,
studiosi da ogni parte del mondo, ci gratifica e ci
sprona a continuare nel nostro compito.
Dal 28 Giugno al 4 Luglio è stato preparato un ricco
calendario di manifestazioni per celebrare la ricorrenza e portare a conoscenza di tutti l'impegno degli Amici
di san Pietro: mostre fotografiche, proiezioni, concerti.
E la tradizionale salita a san Pietro per la festività dei
santi Pietro e Paolo sarà accompagnata quest'anno
dalla Via Melodiosa: i passi dei pellegrini saranno
sostenuti e rallegrati da musiche e canti che suonatori e
cantanti offriranno distribuiti in un buon numero di postazioni. Un evento da non perdere.
Da non perdere anche la visita alla cripta altomedievale, ambiente posto sotto l'area del presbiterio indagato
già nel 1880 e oggetto di studi da parte di archeologi e
storici dell'arte: il restauro è stato completato proprio in
questi giorni, e sarà aperto e finalmente accessibile al
pubblico dal 28 Giugno.
Per il quarantesimo anniversario di fondazione sarà inoltre presentato il volume “San Pietro al monte: quarant’anni d’amicizia nei suoi occhi”, nel quale Carlo
Castagna raccoglie il diario che don Vincenzo ha scritto
nei suoi anni di appassionante lavoro dedicato a san Pietro. Con questo libro, scrive l'autore, “ a lui diciamo
grazie, perchè ci ha condotti per mano in un impegno grandioso, dandoci per primo l'esempio ogni volta, sostenendoci ad ogni passo. Ora sappiamo che ciò che abbiamo realizzato con lui è la continuazione di quel filo
rosso che, sino ad oggi, ha segnato con san Pietro la nostra storia millenaria di cultura e di fede a Civate.”
Amici di san Pietro
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Il Faro
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I L FA R E T T O
dell’Oratorio
IL SACRAMENTO DELLA CRESIMA: trasportati dallo Spirito!
Gianluca. Padre Antonio ci ha consegnato un foglietto
dove era riportato il brano del vangelo “Il povero ricco”.
Poi ci ha provocato con delle domande portandoci a
riflettere. Finito l’incontro ci siamo riuniti per il pranzo in
un angolo del giardino dove i ragazzi hanno giocato al
pallone, altri si sono rilassati all’ombra (genitori). Nel
primo pomeriggio dividendoci a gruppetti abbiamo preparato la celebrazione della Messa. Finita la messa,
Padre Gianluca ha colto l’occasione per ricordarci del
campeggio, di quanto sia bello e importante che i nostri
ragazzi facciano questa esperienza. Credo e penso che
ciascuno di noi genitori abbia riportato a casa qualcosa
di bello da custodire. Grazie
Un genitore
Nel cammino verso il sacramento della Cresima abbiamo vissuto momenti particolari con i ragazzi/e, coi genitori, con i padrini e le madrine. Ecco le loro riflessioni.
La giornata di ritiro trascorsa a Caravate nell’accogliente residenza dei Padri Passionisti ha offerto a tutti i partecipanti l’opportunità di concentrare la loro attenzione
sul senso di ciò che sta per accadere nella nostra comunità parrocchiale con la somministrazione del sacramento della Cresima. E’ stato un richiamo forte per tutti: per i
cresimandi, che si preparano a diventare cristiani maturi, per i genitori, che condividono questa decisione insieme con i figli e per i padrini, che si assumono un preciso
impegno nei confronti dei ragazzi. Un’esperienza importante.
Tra gli spunti di riflessione del gruppo degli adulti quello
che le strategie educative non siano il frutto di un’iniziativa isolata, ma il risultato di una concertazione tra una
comunità di educatori. In questo modo un ragazzo si
sente confortato nel condividere con i compagni la
medesima esperienza.
Giacomo Valsecchi - padrino
“Questo sacramento è un dono che ci permette d’immergersi nel disegno di Dio, per condividere la sua volontà,
concretizzata in suo Figlio Gesù. Lasciarsi portare dallo
Spirito significa, quindi diventare testimoni, per raccontare Dio, per crescere attraverso la Parola, la Preghiera e
la condivisione”. Questi sono alcuni spunti che ci ha
offerto l’omelia di Mons. Franco Buzzi, che ha conferito il
sigillo dello Spirito Santo ai ragazzi di prima media della
nostra parrocchia
A loro, che hanno vissuto con intensità questo momento, auguro di essere testimoni dell’amore di Dio con
coraggio e senza
paura, anche davanti
alle difficoltà che
incontreranno nel loro
cammino di adolescenti, e poi di adulti.
Al termine della celebrazione anch’io ho
ricevuto un dono particolare. Guardandolo
mi chiedevo cosa
volessero dire tutte
quelle piantine molto
pungenti. E’ bastato
leggere il biglietto che
diceva: “queste pianticelle assomigliano un pò ai nostri ragazzi, ognuno di loro
ha le sue spine e se non sai come prenderli ti pungono
(infatti, mi sono punta), ma quando meno te lo aspetti
sanno dare dei magnifici fiori. “
Grazie con tutto il cuore a tre ragazze: Ilaria, Arianna,
Alessandra, che hanno condiviso con me un pezzo di
questo cammino, che mi ricordano che i doni dello
Spirito sono molteplici, sorprendenti e unici.
La catechista Genni
In questo ritiro abbiamo riflettuto sul Sacramento della
Santa Cresima, che ci porterà ad essere più responsabili e consapevoli delle nostre scelte, il dono che ci ha
dunque colpito di più è quello del “Consiglio” che ci permetterà di capire la via giusta. Questa giornata di gioco
e allegria si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica.
Chiara e Francesca
Domenica 10 maggio, noi genitori coi ragazzi di I media
ci siamo recati a Caravate per una giornata di ritiro. Ad
attenerci c’era Padre Gianluca. Dopo i saluti ci siamo
divisi, noi genitori con Padre Antonio, i ragazzi con Padre
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Il Faro
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PRIMA SANTA COMUNIONE
Quando si aspetta un amico importante, l’attesa è un
tempo prezioso per preparare il cuore all’incontro con
lui e quando poi tutti si riuniscono attorno alla sua
mensa è sempre una grande festa: il momento in cui
grandi e piccoli vivono in comunione la gioia della sua
presenza. Il 31 maggio, giorno della prima comunione,
tutta la comunità si è raccolta per accompagnare con
la preghiera i fanciulli che per la prima volta hanno
ricevuto Gesù presente nel Pane e nel Vino consacrati. E’ stata una celebrazione molto sentita sia dai genitori che dai bambini a cui don Gianni ha voluto lasciare parole da custodire. Abbiamo bisogno di nutrirci nel
lungo percorso della nostra esistenza, come i ciclisti
nelle tappe che devono affrontare. La nostra gara
dura vita, come potremmo fare senza il cibo che Gesù
ci offre? Dobbiamo ricordarci di nutrire lo spirito e di
variare la nostra dieta cibandoci del Suo corpo, della
Sua parola, della pace con i fratelli. La comunione non
va vissuta nella dimensione dell’Io ma nella fraternità
del “Noi”, dove gli adulti sono chiamati, soprattutto
nelle piccole cose, ad essere esempio del vivere cristiano.
E’ stato bello vedere i bambini raccolti sull’altare e
capaci di vivere insieme e intensamente questo
momento importante nel quale hanno ricevuto Gesù e
la missione di portarLo agli anziani della nostra comunità.
Un ringraziamento speciale a don Gianni, don
Eusebio, a tutti i ministri dell’eucarestia e alle famiglie
degli amici di quarta ai quali rivolgiamo ancora queste
parole: “Gesù ti guiderà per tutta la vita, conserva
sempre nel tuo cuore il suo grande amore”.
Che un piccolo gesto di carità e di preghiera possa
giungere fino al Caritas Baby Hospital di Betlemme
(l’unico ospedale medico-pediatrico della Cisgiordania
e di Gaza) al quale saranno destinate le offerte delle
famiglie.
I catechisti di quarta elem.
INSIEME AD ASSISI
Esperienza davvero emozionante. Mi sono commossa durante l’incontro con suor Sara che raccontava la sua vita. Abbiamo visitato i luoghi di S.
Francesco con tanto entusiasmo ma soprattutto e
stato bello essere tutti insieme
Giorgia
E’ stato anche molto divertente, un’esperienza
istruttiva ed unica!
Amanda
Il segno che porto nel cuore e che mi accompagna
ogni giorno é il Tau. Un simbolo chiamato anche
croce di San Francesco che ho accolto con emozione. Questo dono del don e delle catechiste voglio
portarlo con convinzione e come impegno di un
cammino di vita cristiana che possa anche diffondere la speranza e la gioia che è in me.
Mattia
Questo è un momento di relax dei ragazzi di quinta
che hanno trascorso un intenso, ma fantastico, percorso ad Assisi, sulle orme di San Francesco. Ecco,
in breve le loro sensazioni …
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Il Faro
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Notizie dalla Casa del Cieco
USCITA AL RISTORANTE “ELLERA” DI PUSIANO
Che meraviglia andare a mangiare al ristorante!!!
Lunedì 11 maggio le animatrici hanno organizzato un’uscita presso il ristorante “Ellera” di Pusiano,
proprio in riva al lago. Per il trasporto abbiamo
chiesto la collaborazione del pulmino dell’Anteas
guidato dall’autista Guido che, durante il tragitto,
ha voluto raccontarci la sua dedizione per il volontariato e per la sua famiglia.
La giornata calda e soleggiata ci ha permesso di
pranzare sul terrazzo del ristorante e ammirare il
bellissimo lago di Pusiano, la vegetazione che lo
circonda e gli animali che vi abitano (pesci, anatre, cigni…).
Entusiasti per il panorama mozzafiato, gli ospiti hanno scelto di
ordinare la pietanza tipica del
luogo: risotto al pesce persico, un
piatto unico che ha soddisfatto il
nostro palato e che gli anziani
hanno apprezzato perché non è
solito mangiarlo in casa di riposo.
L’uscita è coincisa con il compleanno di un ospite a noi molto cara, Colombo Piermaria
e l’abbiamo festeggiata con una fetta di torta alle mele.
Dopo il caffè abbiamo fatto una bella passeggiata all’esterno del ristorante per “gustarci” nuovamente il panorama e scattare qualche foto in compagnia.
Le animatrici Vanessa, Virginia e Annael
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Il Faro
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VILLA SACRO CUORE
INFORMA.....
IO, PICCOLA ITALIANA (seconda parte) a cura di Carla Valsecchi
“Dalla collina di Scola, si poteva percepire il rumore dei bombardamenti a Milano e vedere il fumo prodotto dalla fiamme.
Poi anche qui a Scarenna abbiamo subito un attacco: un aereo ha sganciato una bomba con l’intendo di colpire la pompa
di benzina, ma prendendo invece una fabbrica e causando morti e feriti. Il giorno dopo sono riusciti a colpire l’obiettivo e
per alcuni giorni si è fatto tutto buio per il fumo causato; nel momento in cui è scoppiata la bomba ricordo che tremavano
i vetri della scuola e le lampadine appese al soffitto. Mi ricordo che dove abitavo io, vicino alla chiesa di S. Rocco nella Fraz.
Scola viveva una famiglia di ebrei: avevo appena 13 anni e andavo a fare la bambinaia ai loro figli piccoli, in questo modo
contribuivo al sostentamento della mia famiglia, era poco ma facevo la mia parte. Il padre era sordo-muto, aveva studiato
molto e si è salvato grazie all’aver sposato una ragazza cristiana e al fatto che sua sorella si è sposata con un fascista. Mio
marito mi ha raccontato di essere partito per la guerra a 19 anni, reclutato in Emilia a Cervia. Nel ’43 quando c’è stato
l’armistizio, è riuscito a scappare, grazie ad una famiglia romagnola che gli ha regalato dei vestiti in modo da poter lasciare la divisa e non essere scoperto. Abbiamo saputo che la guerra era finita dalla radio che ascoltavamo dai vicini Milanesi.
Il dopo guerra è stato un periodo molto difficile: tutto distrutto, c’era poco lavoro, si lavorava solo alcuni giorni la settimana.
Io non ho mai sofferto la fame, avevamo poco ma ci bastava per sopravvivere e di questo devo ringraziare i miei genitori”.
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Lunedì 15 giugno: GITA in Parrocchia per la festività di SS. Vito e Modesto.
Lunedì 23 giugno ore 16.00: MUSICA con FRANCESCO e la sua fisarmonica.
Per il mese di GIUGNO facciamo gli auguri di COMPLEANNO a Luigi Sozzi lunedì 1, ad
Alessandro Mauri martedì 2, a Virginia Canali mercoledì 10 e ad Isola Valsecchi martedì 23.
Ringraziamo ancora i
nostri amici “Ezio e
compagni” per la loro
disponibilità e simpatia. La musica e la
compagnia che con
continuità portano in
struttura allietano i
nostri
pomeriggi.
Grazie!
RICETTA DEL MESE: PIZZA MARGHERITA
Ingredienti: 500 gr di farina 00; 250 ml di acqua; una bustina di lievito secco; 1
cucchiaio di olio; sale e un pizzico di zucchero, salsa, mozzarella e origano.
Procedimento: disporre la farina a fontana, aggiungere il lievito, lo zucchero, l’acqua
a poco a poco, l’olio e il sale (aggiunto per ultimo aiuta a non far tornare indietro l’impasto quando si stende), formare un panetto e farlo lievitare per almeno tre ore.
Stendere l’impasto su una teglia oliata, aggiungere salsa, mozzarella, origano e infornare a 200
gradi fino a cottura desiderata. Buon appetito!!!
RIUNIONE VOLONTARI: lunedì 11 maggio il gruppo volontarie si è incontrato in RSA con le animatrici per
confrontarsi rispetto al servizio prestato agli ospiti. Le riunioni vengono convocate due volte l’anno e sono occasione per rinforzare la propria motivazione al servizio e trovare nuovi strumenti e modalità per relazionarsi con
gli anziani; inoltre sono momenti per rafforzare il gruppo e creare l’alleanza necessaria per favorire il benessere
degli ospiti. Chiunque fosse interessato a prestare servizio può contattare le animatrici in struttura: 0341-550351
oppure [email protected].
In particolare cerchiamo un volontario disponibile il giovedì mattina dalle ore 10.00 alle 11.15 circa per aiutarci
durante l’attività del “Caffè al bar” che altrimenti diventa sempre più difficile organizzare a scapito degli ospiti.
Attendiamo la vostra disponibilità!
Le animatrici Cristina e Antonella
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Il Faro
Giugno 2015
GEMMA CAPRA, VEDOVA DEL COMMISSARIO CALABRESI, INCANTA IL PALLADIUM
“Più forte dell’odio, un inno alla vita”
Luigi Calabresi nasce a Roma nel 1937, e dopo aver conseguito la laurea in legge, entra nella polizia di stato.
Viene inviato nel 1966 a Milano dove si occupa dell’ufficio politico, e dal 1968 si occupa di eversione.
Partecipa all’indagine di piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre del 1969.
Luigi Calabresi diviene bersaglio di una campagna di stampa che lo marchiava come l’assassino dell’anarchico
Pinelli. Fu riconosciuta la sua estraneità, dopo la sua morte, avvenuta davanti al portone di casa il 17 maggio
1972, un agguato in pieno giorno.
Lascia la moglie Gemma di 25 anni e due figli in tenera età, e un terzo in arrivo.
In queste poche righe è riassunta l’intensa vita professionale del giovane commissario, tralasciando ciò che
riguarda l’iter giudiziario, i colpevoli, i processi ecc., … al lettore la volontà di una
personale ricerca.
Gemma Capra, su invito delle Acli è intervenuta a Lecco per parlare, attraverso il
suo intenso vissuto, della dinamica del perdono, maturato nella sua famiglia.
Esordisce rievocando, anche attraverso
l’ausilio di un video, la mattina del 17 maggio 1972.
La gravità della notizia le verrà confermata
dal suo parroco, don Sandro, che si reca
da lei appena saputo dell’omicidio.
Attimi vissuti come incubi, ha un bimbo nel
grembo da custodire, e quel bimbo sarà la
sua forza.
Il necrologio, postato sul Corriere della
Sera, le è suggerito dalla mamma a cui era molto legata e che le ha trasmesso una fede molto profonda “Padre
perdona loro perché non sanno quello che fanno” (lc, 23,34).
Gemma al momento storce il naso, ma lascia fare alla famiglia, lei è troppo provata dal dolore.
Col passare del tempo la citazione evangelica diventa per Gemma la chiave di lettura per coltivare e far crescere il perdono nella sua famiglia.
Non è stato facile dire che il loro papà è stato ucciso e vincere quelle situazioni subdole o di falso pietismo, così
come non è stato facile affrontare le dinamiche del processo, trovarsi a faccia faccia con i colpevoli, non è stato
facile ricominciare.
Neppure incontrarsi con la vedova di Giuseppe Pinelli è stato facile, ma l’incontro è terminato con un sincero
abbraccio che ha trasmesso a Gemma una profondità di pace soprattutto quando la vedova di Pinelli sussurra
a Gemma:. “sa da quanto tempo desideravo questo abbraccio”.
Non è stato facile continuare ad essere famiglia, ma è grazie proprio all’essere famiglia, che il perdono non è
stato e non è un’utopia, ma è la forza che rende nuovo e vivo ogni nuovo giorno.
Personalmente ho avuto, con immenso piacere, la possibilità di parlare con la signora Gemma:. Ho un ricordo
vivo di quanto accaduto, lei non volle indossare il vestito a lutto come suggerito dal ”galateo istituzionale” preferì indossare un abito azzurro, era il colore che piaceva suo marito” mi ha abbracciato dicendomi “è proprio così”.
Elisa
Morti nel Signore
Anagrafe parrocchiale
11)
12)
13)
14)
Segno dell’amore di Cristo per la chiesa
1) Arianna Sporchia e Alessio Gherbi
10
Colombo Luigi di anni 88
Pierina Brusadelli ved. Dell’Oro di anni 84
Roberto Valsecchi di anni 57
Berta Ferretti in Bresciani di anni 85
Il Faro
Giugno 2015
LE ANATRE DI HOLDEN SANNO DOVE ANDARE
di Emilia Garuti
edizioni Giunti
«Il dolore è troppo grande per regnare in piccoli cuori.» Kahlil Gibran
Una allergia diffusa verso l'ipocrisia degli adulti, a partire da quegli immaturi dei suoi genitori, l'orrore puro per gli
happy end e le soluzioni preconfezionate. Questa è Will, per la precisione Willelmina, l'eroina irriverente e sognatrice
di questo libro, che, come un lupo ferito, ha decisamente smarrito il branco. Nell'arco di un settembre nero che chiude l'ultima estate da liceale, mentre i suoi coetanei si fanno elettrizzare dalle mille luci della vita universitaria, Will si aggira senza meta
come un'aliena su un pianeta sconosciuto. Unico scudo: l'ironia. E la musica, certo. E improvvisamente Matteo, il ragazzo strano e ''poco collaborativo'' della sala d'attesa, che la rincorre per mezza città nel tentativo di riportarla indietro. Che cosa vuol dire davvero
essere giovani? E quanto costa l'autenticità? A chi si è fermato e non sa dove andare, a chi si sente fuori sincrono, fragile, confuso e
sbagliato. A chi è giovane adesso e a chi non lo è più, ma ha buona memoria. Tutti, almeno in una fase della vita, abbiamo potuto
dire: io sono Will……. !
LAMPADUZA
di Davide Camarrone
edizioni Sellerio
«I migranti potrebbero sbarcare a Pantelleria, più vicina all’Africa, o in Calabria, o nel Canale di Otranto. E invece
scelgono Lampaduza. Perché mai? La risposta è che Lampaduza è un confine deciso dal libero arbitrio politico e
sociale ed ha assunto un significato simbolico e un ruolo concreto. A Lampaduza hanno messo in scena la frontiera: lo spettacolo della migrazione. Ma è dai confini, così come dalle prigioni, che si giudica uno Stato».
Il 3 ottobre 2013 davanti alle coste dell’isola è accaduto il più grave incidente della migrazione per numero di vittime. Questo libro
comincia un anno prima, quando l’autore, giornalista Rai, si recò sull’isola per lavoro; ed è un racconto, un diario e un reportage,
scritto con i piedi piantati in quella terra senza un albero e lo sguardo volto al resto del Mediterraneo, all’Italia e all’Europa. L’autore
lascia salire alla memoria, col ritmo lento e mesto di un relitto che emerge, spunti diversi: il Mediterraneo, mare di naufragi segreti e
guerre navali nascoste, di volti e di figure, narrato assieme alla grande migrazione, alle vite quotidiane di migranti, al succedersi di sindaci e traversie di politicanti, a piccoli miti e storie lontane. E tutto è unificato da un senso di insufficienza e di smarrimento che suona
come un’ammissione di colpa a carico di tutti, degli indifferenti e degli assolti: «quando cammino per strada, so che quelli che vedo
– volti neri o nerissimi, di una parte o di un’altra dell’Africa – sono in realtà dei sopravvissuti; so che, ovunque andranno, si porteranno dietro immagini di morte».
HIMALAYA, infanzia di un capo
Film
Un villaggio di carovanieri sugli altipiani himalayani si trova improvvisamente senza il suo giovane capo, morto durante il ritorno da una spedizione. Nasce un conflitto tra suo padre, Tinlè vecchio capo villaggio, sconvolto dal dolore
per la perdita del figlio e Karma, un giovane che vuole vedere riconosciuta la sua capacità di prendere il comando. Quando giunge il momento della ciclica migrazione a valle il villaggio si spacca in un conflitto generazionale tra
i vecchi che seguono Tinlè, strettamente legati alle tradizioni, alla fede, alle credenze religiose, e i giovani, che guidati da Karma, cercano la loro strada contando solo sulle loro forze. Le due carovane si mettono in viaggio separatamente, e dopo
grandi difficolta incontrate durante il percorso, si ritroveranno in cima alla montagna più alta. Il film centra la sua narrativa sulla simbologia dei valori dell'etica, della fede e sulla necessità dell'uomo di intraprendere il proprio viaggio, e la condizione del partire per
arrivare a compiere il proprio destino. Ognuno a suo modo affronta la salita della vita percorrendo fino in fondo le proprie convinzioni, necessarie affinchè, arrivati in cima, il processo alchemico abbia operato le giuste trasformazioni e sarà di nuovo possibile l'armonia individuale e di tutta la comunità. Il tutto incastonato tra i maestosi paesaggi delle montagne dell'Himalaya, che regalano una
stupenda fotografia al film e che stanno a ricordare che in qualsiasi punto ci si trovi, c'è sempre un posto più alto dove andare.
PICCOLO BUDDHA
per ricordare
Film
Il terremoto in Nepal ha lasciato solo macerie dei templi ricavati nella roccia himalayana, e dei luoghi sacri in cui il
film è stato girato, Kathmandhu Bhaktapur, Patan, Pashupatinat …. Il territorio nepalese è stato sottoposto all'impermanenza nella sua più drastica risolutezza: sottoponendo ancora una volta a una prova impervia la serena capacità di resistenza della popolazione e dei monaci tibetani in esilio.
Luigia Valsecchi
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Programma sante
QUARANT’ORE
GIOVEDI’ 4 GIUGNO
ore 16.00 preghiera e adorazione dei ragazzi
ore 18.30 Vesperi solenni e riposizione
ore 20.30 santa Messa con meditazione (don
Venanzio Viganò) esposizione eucaristica
dopo l’adorazione e adorazione fino alle
23.00 compieta e riposizione
VENERDI’ 5 GIUGNO
ore 8.30 santa Messa (feriale) ed esposizione
ore 15.00 ora media
ore 16.00 preghiera e adorazione dei ragazzi
ore 18.30 Vesperi solenni e riposizione
ore 20.30 santa Messa con meditazione
esposizione eucaristica dopo l’adorazione e
adorazione fino alle 23.00 compieta e riposizione
SABATO 6 GIUGNO
ore 8.30 santa Messa (feriale) ed esposizione
ore 15.00 ora media
ore 17.30 Vesperi solenni e riposizione
ore 18.00 santa Messa prefestiva
DOMENICA 8 GIUGNO
sante Messe festive nel mattino
ore 16.00 Vesperi solenni
ORE 20.00 SANTA MESSA DEL CORPUS
DOMINI, PROCESSIONE E BENEDIZIONE
EUCARISTICA (piazza Antichi Padri; via
Cherubino Villa; via dott. Coppola; via Sauro;
piazza Torricella; chiesa di San Calocero)
Le volontarie della pulizia della chiesa,
cui va riconoscenza e gratitudine da
parte di tutta la comunità,
cercano nuove forze per la pulizia.
Vi aspettano ogni mercoledì
dalle 13,30 in poi
Per l’emergenza terremoto Nepal la
nostra comunità ha donato 2000 euro
RACCOLTA CARITAS INDUMENTI USATI
CIBO, AMBIENTE E STILI DI VITA
Il giorno 23 maggio ci siamo trovati nella piazzetta del comune per fare la raccolta indumenti
organizzata dalla Caritas. Questa proposta era
rivolta ai ragazzi di 2a, 3a media e agli adolescenti. È stato molto divertente passare tra le
vie del paese sui cassoni degli autocarri per
raccogliere i sacchi. È stato interessante anche
andare al deposito a Lecco dove ho potuto
vedere molto volontari che offrono il loro tempo
e le loro forze a favore delle iniziative Caritas.
C’erano altre parrocchie che arrivavano a scaricare i loro sacchi con i furgoni o addirittura con
le macchine. Credo che questo evento straordinario sia molto importante perchè saranno
finanziati progetti iniziative che sostengono il
diritto e l'accesso al cibo. In questo modo, insieme è possibile aiutare molte persone che si trovano in difficoltà. Sono stato contento di aver
partecipato a questa esperienza poiché mi ha
fatto capire che anche divertendosi si può fare
qualcosa per gli altri.
Marco V. – 3° media
ORATORIO … 3, 2, 1, via!
Quest’anno il tema centrale dell’oratorio estivo è «nutrimento per la vita» a partire dal gesto quotidiano del mangiare, in
sintonia con quello della grande esposizione di Milano, l’EXPO.
Lo slogan “Tuttiatavola” è un invito, uno stile e un obiettivo.
Quest’anno le settimane dell’oratorio saranno otto, infatti
l’oratorio inizierà il 9 giugno e finirà il 31 luglio. Saranno due
mesi lunghi ed intensi dove voi ragazzi/e sarete gli invitati
speciali di questa grande tavola che è l'oratorio e protagonisti del vostro tempo estivo.
Spero che anche quest’anno tanti ragazzi possano partecipare con entusiasmo e che
ognuno possa contribuire così a rendere il nostro oratorio più bello, aperto e … per questo vi auguro buon divertimento a tutti!
Anna
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