WWF Svizzera Piazza Stazione 35, cp 6500 Bellinzona 091/8206000 Dossier WWF Offerte: CP 80-470-3 Le Alpi Dati essenziali Formazione Un po’ meno di 200 milioni di anni fa il sud dell’Europa era sommerso da un oceano, la Tetide, nel quale le placche continentali andavano alla deriva come lastroni di terra. La collisione tra la zolla continentale africana e quella europea ha fatto sì che il fondo oceanico della Tetide si innalzasse andando a formare un sistema montuoso, le odierne Alpi. Anche oggi i continenti continuano a muoversi l’uno verso l’altro, e un giorno il Mediterraneo finirà per scomparire. Perciò le Alpi continuano a crescere; ogni anno la loro altezza aumenta di circa 1 mm. Col tempo il costante processo di disgregazione e di ablazione (erosione) provocato dagli agenti atmosferici ha dato origine a molteplici forme e strutture. La formazione delle Alpi inizia 100 milioni di anni fa e a tutt’oggi non è ancora conclusa. Le Alpi sono dunque montagne relativamente giovani. Sono il sistema montuoso più grande e più elevato d’Europa, e si estendono con un arco attraverso il territorio di otto paesi: Francia, Principato di Monaco, Italia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e Slovenia. Coprono una superficie di 1.100 km di lunghezza per 200 km di larghezza. L’altezza massima è data dai 4807 metri s.l.m. del Monte Bianco. Tetide sedimenti Zolla africana Zolla europea Geografia Ghiacciai Anche i ghiacciai rientrano tra le molteplici forme assunte dal paesaggio alpino. Sotto la pressione del loro peso, scivolano a valle lungo i versanti a una velocità compresa tra 20 e 200 metri l’anno. In quest’azione di scorrimento triturano rocce, trascinano con sé detriti e si lasciano dietro ampie vallate. La diversa velocità con cui i ghiacciai si muovono al centro e ai margini è all’origine della formazione dei caratteristici crepacci, molto pericolosi per gli escursionisti. Alpi, clima, vegetazione Clima Nelle Alpi il clima è molto diverso da quello di pianura. Ogni 100 m di altitudine la temperatura media si abbassa di 0,6° C. Le estati sono brevi, gli inverni molto lunghi. I raggi ultravioletti (UV) sono assai più potenti, perciò è importante munirsi di una buona protezione solare. Man mano che si sale l’aria è sempre più rarefatta e più povera di ossigeno. Respirare diventa sempre più difficile. Le precipitazioni atmosferiche nelle Alpi sono fino a tre volte più abbondanti che in pianura. Ciononostante, nel complesso l’umidità dell’aria è minore. Per evitare la disidratazione bisogna bere molto di più. Quasi ogni giorno soffia un lieve o forte vento. Le Alpi esercitano un grande influsso sul nostro clima: proteggono le regioni meridionali dall’aria fredda che proviene dal nord. Per questo il sud ha un clima mediterraneo con temperature più elevate e maggiori precipitazioni, mentre il nord ha un clima più aspro con estati brevi e fresche e inverni lunghi e rigidi. A partire da 2200 m non è raro il fenomeno del permafrost. In queste aree al di sotto della superficie il suolo rimane congelato tutto l’anno, anche d’estate disgelano solo i centimetri più superficiali. Di frequente vi si formano aree paludose o torbiere, perché l’acqua non riesce a filtrare nel suolo. La presenza del permafrost può essere molto utile, in quanto stabilizza i pendii scoscesi proteggendoli da frane e smottamenti. Problemi Natura: gli habitat naturali sono sempre più rari e la varietà di specie della flora (le piante) e della fauna (gli animali) va scomparendo. Le acque vengono utilizzate per la produzione di energia elettrica e sottoposte a interventi di regimazione. I corsi d’acqua vengono rettificati e costretti in argini artificiali, così che aumenta il pericolo di inondazioni. Cultura: l’agricoltura delle regioni montane perde sempre più di importanza. Per via delle più difficili condizioni produttive, i coltivatori di montagna non riescono più a competere con le grandi aziende della pianura. Una buona parte della popolazione alpina è così costretta a lasciare la propria terra. Trasporti: il trasporto di merci e persone ha un forte impatto sull’universo montano e le conseguenze sono la sottrazione di spazio, l’inquinamento acustico e atmosferico. Le Alpi diventano così sempre meno attraenti come luogo dove vivere e abitare. Turismo: con la costruzione di impianti di risalita come ski-lift e funivie e la riconversione delle vecchie case contadine in appartamenti di villeggiatura il paesaggio perde il suo aspetto tradizionale e la sua identità, e la varietà culturale e naturale delle Alpi finisce per scomparire. Gli sport alla moda praticati in habitat un tempo indisturbati portano alla riduzione delle specie animali e vegetali. Al mattino una passeggiata tra i vigneti, a mezzogiorno una sosta al limitare del bosco a piluccare mirtilli, e nel pomeriggio salire sempre più in alto attraversando prati spogli e ghiaioni, su su fino ai nevai della vetta: nelle Alpi bastano poche ore di cammino per assistere a queste forti variazioni di vegetazione determinate dal clima. Ciò è possibile solo perché si ha a che fare con grandi dislivelli. In pianura per trovare le stesse variazioni nella vegetazione bisognerebbe andare dal Mediterraneo alla Scandinavia del Nord: una distanza di più di 3.000 km! Le Alpi e il WWF Per la loro straordinaria varietà di specie, il WWF ha inserito le Alpi nell’elenco delle 238 eco-regioni da proteggere distribuite in tutto il mondo. Tuttavia la varietà di paesi, lingue, popolazioni e interessi diversi nello spazio alpino rende questa protezione un’impresa difficile. Il WWF è pertanto impegnato a livello nazionale e internazionale: per la conservazione della varietà delle specie vegetali e animali e del loro habitat; per un’utilizzazione sostenibile (compatibile con l’ambiente a lungo termine) delle Alpi per il traffico di transito, la mobilità nel tempo libero, lo sfruttamento idroelettrico e il turismo; per iniziative capaci di fronteggiare la sfida del futuro nel campo dell’agricoltura montana, dell’economia forestale, dell’ecoturismo e nei settori dell’energia e dei trasporti. L’importanza della regione alpina Per le piante Per gli animali Per gli uomini Nel territorio alpino crescono circa 5.000 specie diverse di fanerogame (piante superiori caratterizzate dalla presenza del fiore), 350 delle quali endemiche, piante cioè presenti solo nelle Alpi. Molte piante sono specificamente adatte alle condizioni dell’ecosistema alpino: molte sono piuttosto piccole, in modo da non essere troppo esposte al vento e alle intemperie, altre si servono delle foglie per immagazzinare l’acqua, oppure sono ricoperte da una fitta peluria che le protegge dal freddo, dal vento, dai raggi del sole e dal disseccamento. Nelle Alpi vivono più o meno 30.000 specie di animali. Molti di essi vi hanno trovato un habitat dove poter vivere indisturbati. Tipici abitanti delle Alpi sono l’aquila reale, il gipeto, il gracchio alpino, la pernice bianca, il fagiano di monte, il tritone alpino, la salamandra nera, il camoscio, lo stambecco, la marmotta, la lepre variabile e i grandi predatori come lupi, linci e orsi. I dodici parchi nazionali dell’arco alpino danno un importante contributo alla conservazione della natura originaria e di uno spazio vitale incontaminato per piante e animali. Le Alpi sono un luogo di svago: escursioni, mountain-bike, arrampicate, sci e snowboard attirano sulle montagne molti turisti. Per il trasporto delle merci rappresentano un importante collegamento tra città e paesi. Le Alpi sono la più importante riserva di acqua potabile d’Europa. Inoltre l’acqua delle Alpi serve a produrre energia elettrica. L’energia idraulica dell’acqua che scorre verso il basso viene trasformata in energia elettrica: l’acqua viene raccolta in un bacino artificiale e convogliata alle turbine della centrale elettrica attraverso una condotta. L’energia dell’acqua fa girare le turbine e il generatore produce l’energia elettrica. Cultura La succulenta erba degli alpeggi costituisce un pascolo importante per gli animali da allevamento. In primavera, una volta che la neve si è sciolta, mucche, pecore e capre vengono condotte ai pascoli alpini, dove possono rifocillarsi a sazietà. Malgari e pastori accudiscono il bestiame e producono formaggio. In autunno gli animali vengono riportati a valle, nei loro ricoveri invernali. L’isolamento delle Alpi e le loro incalcolabili ricchezze naturali hanno sempre messo le ali alla fantasia degli uomini, e hanno portato alla nascita di moltissime leggende, miti, creature immaginarie e superstizioni. Materiali del WWF WWF opuscolo «Berge». Gratis. WWF (2002). Rivista Panda Club 2/02: Marmotte. Fr. 3.-, n. d’ordine. WWF (2002). Rivista Panda Club 3/02: Mächtig kalt: Gletscher. Fr. 3.-, n. d’ordine. WWF (2002). WWF Rivista Panda Club 3/02: Belle Alpi. WWF (1986). Dossier Lince, lupo e orso bruno. Libri Ottenheimer, L. (1999). In den Bergen. Saarbrücken, Fleurus Verlag GmbH. Wüthrich, F. (2001). Lebenswelt Alpen. Aarau, Verlag Sauerländer. Moroli, M., Fornari, G. (2001). Spurensuche in den Alpen. München, C. Bertelsmann Jugendbuch Verlag. Internet www.kids-for-the-alps.net www.kindernet.at/alpen www.alpen-aktiv.de www.berge2002.ch Il WWF si impegna per uno sviluppo sostenibile della Terra e rende possibile a uomini e donne di prestare il loro contributo in tal senso. Questo dossier è stato realizzato grazie al contributo finanziario del Quale partner attivo all’interno della rete mondiale del WWF, il WWF Svizzera intende conservare la varietà di esseri viventi e di ecosistemi promuovere l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali arginare l’inquinamento e lo spreco di materie prime WWF Svizzera Giovani e ambiente Hohlstrasse 110 8010 Zurigo Telefono 01 297 21 21 Fax 01 297 21 00 E-mail: [email protected] www.wwf.ch Agosto 2002