PrideGuide Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996 IL MENSILE GAY ITALIANO Copia gratuita (€ 2,5 in edicola e libreria) n. 86 agosto 2006 inchiesta Pacs o matrimoni? personaggi valentina “OK” Catania fascisti all’attacco CRONACA RUBRICHE ANNUNCI GUIDAGAY APPUNTAMENTI SALUTE LETTERE WILL YOUNG 2 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 3 86 85 37 31 9 50 PrideGuide Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996 66 PrideGuide Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996 Agosto Luglio2006 2006 IL MENSILE ITALIANO IL MENSILE GAY GAY ITALIANO Copia gratuita (€ 2,5 in edicola e libreria) *VWPHNYH[\P[HÁPULKPJVSHLSPIYLYPH n. 86 agosto 2006 US\NSPV inchiesta INCHIESTA Pacs O SESSO PER matrimOni? LAVORARE personaggi valentina RUSSIA “OK” MOSCA DIcatania BOTTE fascisti SOCIETÀ all’attaccO RODEI GAY GEMELLIWILL YOUNG CRONACA RUBRICHE ANNUNCI GUIDAGAY APPUNTAMENTI SALUTE LETTERE CRONACA RUBRICHE ANNUNCI GUIDAGAY APPUNTAMENTI SALUTE LETTERE PRIDE LUGLIO 2006 Tutti i mesi una selezione di articoli di “Pride” è online su http://www.clubclassic.net/pride/ ATTUALITÀ E CULTURA ATTUALITà E CULTURA 6 Torinopride 2006 6 Andrea Pini Pacs o matrimoni? 11 Renato Sabbadini Mosca di botte 9 Francesco Belais Da gayIntervista: a pedofili Will Young 14 Enrico Oliari COMMENTI COMMENTI 54 Lettere al direttore 46 Lettere al direttore 69 Gianni Geraci Fuori dalle catacombe! 50 G.B. Brambilla Lo squisitissimo Barbette Brambilla Nostra signora dei parrucchini 62 GiovanBattista RUBRICHE RUBRICHE Urciuoli Internet 54 Carmine Cronaca Italia Urciuoli Internet Giulio M. Corbelli Diritti, ma solo regionali 66 Carmine 1317 Gnerre Libri 56 Francesco Gnerre Libri 68 Francesco Gianni Rossi Barilli Guerra per Bindi 1623 Cronaca Italia Patanè Cinema 58 Vincenzo Patanè Cinema 70 Vincenzo 25 Cronaca estero 23 Paolo Belmonte 2006: fascisti all’attacco 72 Francesco Belais 60 Francesco Belais Pride chart Pride chart 31 Valerio Bartolucci Brokeback cowboys Basili Fumetti 62 Massimo Basili Fumetti 74 Massimo 25 Gianni Rossi Nun te reggae cchiù 35 Roberto Schinardi Estate gay in Tv Càngioli Musica 64 Roberto 76 Roberto Cangioli Musica 2637 Cronaca estero Alla ricerca di un dio amico 78 Annunci Stefano Bolognini 66 Annunci Matteo BandiniTra Proposte 3341 Paolo Hutter omo-indecenti e islamofobia METROPOLI METROPOLI 81 Appuntamenti 68 Appuntamenti 44 Gian Pietro Leonardi Ragazzi arcobaleno 37 Carmine Urciuoli Intervista a Valentina Ok 91 Fino all’alba - Boy Tube 77 Giorno e notte - TheBlock Summer 47 Francesco Belais Intervista a Luca Bianchini e notte - Mr- gay Italiaai2006 93 Giorno 41 Matteo Bandini Un etero a Sodoma Guida locali d’Italia 81 DoveCosa 50 Francesco Belais Gemelli diversi 97 DoveCosa - Guida ai locali d’Italia cognome indirizzo cap Desidero ricevere “Pride” in busta anonima: in abbonamento semestrale a 40 Euro in abbonamento annuale a 60 Euro 4 Se volete ricevere “Pride” a casa vostra potete sottoscrivere un abbonamento annuale al costo di 50 Euro o un abbonamento semestrale al costo di 30 Euro. 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Carmine Urciuoli Fotografia: Fotografia: Valerio Bartolucci, GiovanBattista GiovanBattista Brambilla, PaoloEnrico Hutter, Brambilla, Matteo Colombo, Oliari, Renato Sabbadini. Maria Gigliola Toniollo, Carmine Urciuoli. Disegni: Massimo Basili. Pride, società cooperativa, via A. Da Recanate 2, 20124 Milanoo Tel. 02 87384843 Fax 02 87384844 Apertura lun-ven ore 15-20, o su appuntamento email: [email protected] Abbonamento: annuale 50 euro, semestrale 30 euro, in francobolli abbonamenti 2006 nome 1 Copertina di Fabio Sanvito Segreteria di redazione: Tel. 02 87384843 Fax 02 87384844 email: [email protected] Pubblicità PRIDE: Tel. 02 87384843 Fax 02 87384844 email: [email protected] Frank Semenzi 335 6133417 Pubblicità - Roma Stefano Bolognini 3477934646 [email protected] Stampato dal Centro Arti Grafiche di Fino Mornasco (Co) © Riproduzione vietata, tutti i diritti letterari e artistici sono riservati all’associazione culturale Pride. 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Abbiamo provato a chiedere ai gruppi gay italiani se abbia ancora senso insistere sui tanto bistrattati Pacs, o se non sarebbe meglio fare come in Spagna, puntando all’allargamento dei matrimoni. Scoprendo che il movimento gay italiano, da Aosta a Catania, col cuore sceglie il matrimonio, ma con la ragion politica si accontenta di un percorso attraverso i Pacs... fino al matrimonio... Foto di GiovanBattista Brambilla Dopo dieci anni di manifestazioni e di richieste per il riconoscimento legale delle coppie, in Italia siamo ancora al momento zero. Vedremo se l’Unione, la nuova maggioranza politica, approverà ciò che alla fine ha scritto nel programma, e cioè “un riconoscimento dei diritti dei singoli all’interno della coppia”. Formula quanto mai ambigua e che corrisponde ad un contenuto povero simbolicamente e nei diritti. Ma lasciamo da parte il topolino che forse verrà partorito dal nostro centrosinistra. Il movimento gay chiedeva altro: chiedeva il riconoscimento pubblico dei legami di coppia, le unioni civili. Chiamate anche Pacs (patto di solidarietà civile), come in Francia. La doccia fredda è stata la cancellazione dei Pacs dal programma dell’Unione (per inserire al loro posto il topolino), a causa delle pressioni omofobe della chiesa, raccolte al volo dal solerte filovaticanista Rutelli. Il movimento gay s’è trovato spiazzato, dato che aveva puntato tutto sui Pacs e li considerava ormai accettati dai partiti. I Pacs erano considerati da tutti i gruppi una mediazione accettabile, un primo passo di buon valore simbolico e culturale: i gay e le lesbiche finalmente con un primo, chiaro riconoscimento di diritti. Saltati i Pacs sono saltati gli equilibri interni e oggi nei gruppi gay sta avvenendo una piccola rivoluzione, come non accadeva da anni, che punta a nuovi obbiettivi e proposte ed esprime una forte esigenza di avanzamento. 6 Pride agosto 2006 Abbiamo fatto un viaggio fra 60 diverse realtà politicoaggregative del mondo gay ponendo due semplici domande: 1) a livello personale (e col cuore) sei a favore dell’obbiettivo politico dei Pacs o a quello dei matrimoni civili, estesi anche a gay e lesbiche? 2) che posizione ha l’associazione che tu rappresenti rispetto al riconoscimento legale delle coppie omosessuali? Pacs, matrimoni o altro? Il dato più importante che emerge dalla prima domanda è che la metà degli intervistati mette il matrimonio al primo posto, motivando la scelta con la necessità di un’assoluta parità con gli etero nel campo dei diritti. Un altro gruppo punta su entrambi gli istituti giuridici: doppia scelta uguale maggiore libertà per tutti. A credere solo nei Pacs, sia per motivi di affinità personale, sia per motivi culturali, sia di opportunità politica, resta il 30% degli intervistati. Quindi qualcosa di profondamente innovativo è accaduto nelle coscienze di molte persone impegnate in politica o nell’associazionismo. Il seme lanciato da Zapatero in Spagna comincia a germogliare anche in Italia e davvero molti si chiedono perché mai dovremmo accontentarci di qualcosa di meno della parità, come ben sintetizza fra gli altri Flavio Romani dell’Arcigay di Ferrara: ”Oggi la strada spagnola è aperta anche per noi, e le posizioni vanno ripensate dopo le varie sberle ricevute. Forse non paga più essere ragionevoli. Pari diritti e pari opportunità per tutti, e basta distinguo!”. “Quello che ha una coppia etero lo voglio anch’io”, aggiunge Carmine Urcioli del Coordinamento Arcigay sud Italia. E dal neonato circolo Arcigay di Messina, Salvatore Maiorana sottolinea un aspetto interessante: “Che ci sarà di male a parlare di matrimonio? Forse anche noi stessi abbiamo paura a chiedere l’uguaglianza piena?”. Anche Christian Poccia di GayLib Lazio sceglie i matrimoni: “Perché dovremmo accettare di essere discriminati? Perché agli etero i matrimoni e ai gay solo i Pacs?”. A mantenere posizioni strettamente filo-Pacs è ad esempio Federico Cerminara, Arcigay di Cosenza, che racconta di una realtà territoriale ancora chiusa e difficile, nella quale mancano quasi del alla spinta culturale europea, e in modo più evidente e repentino dopo la delusione politica provocata dall’Unione. Andrea Benedino di GayLeft riassume bene la situazione: ”Non so se mi sposerei ma politicamente scelgo i matrimoni, perché voglio la piena parità dei diritti. Naturalmente so che in Italia il matrimonio subito è irrealizzabile e che il primo passo necessario restano i Pacs. Ma alla fine ci saranno tutti e due, quello è l’esito! Il problema non è se, ma solo quando ci saranno”. Rossana Praitano del circolo Mario Mieli di Roma ha avuto il merito, subito dopo le elezioni d’aprile, di scrivere: “Il Pacs è morto e non ha senso provare a rianimarlo...”, sostenendo invece la proposta del matrimonio civile aperto agli omosessuali. Da questa inchiesta emerge invece che il Pacs non è morto, ma, in linea con la Praitano, il matrimonio gay e lesbico è più vivo che mai! In numerose interviste appare la preoccupazione per le reazioni della pubblica opinione riguardo ai matrimoni. Ad esempio Walter Pergolis, Arcigay Reggio Emilia, sintetizza: ”Sui matrimoni c’è molto da lavorare, potrebbero essere una grossa botta per l’opinione pubblica, anche tra i gay! Noi qui stiamo ancora al problema della visibilità, soprattutto nel mondo del lavoro”. Anche Enzo Cucco dell’associazione Sandro Penna di Torino, pur riconoscendo la validità dell’estensione matrimoniale alle coppie omo, non nasconde le difficoltà del percorso, dato che “i matrimoni fanno parte di una tradizione che non prevede le coppie gay”. Eppure le generazioni più giovani non sembrano avere tutti questi dubbi: Alberto del Kob (Collettivo omosessuale Bicocca) di Milano senza mezze misure dice: ”Noi giovani vogliamo il matrimonio”. E Paolo Patanè del circolo Arcigay di Catania aggiunge: ”Nelle generazioni più giovani si rafforza l’orientamento e la rivendicazione del matrimonio, come posizione avanzata. È una tendenza in atto”. D’altra parte è proprio una madre siciliana, Francesca Marceca dell’Agedo di Palermo, che ci spiega che nel matrimonio, accanto all’aspetto politico della parità di diritti per tutti, c’è anche un importante aspetto simbolico, quello della festa: “La festa del matrimonio è la bellezza del saluto per un figlio che se ne va perché ha trovato l’amore! È un momento altamente significativo e lo deve essere anche per i figli omosessuali”. Foto di G.B.Brambilla tutto le coppie e l’idea del matrimonio appare prematura. Per motivi di tipo ideale anche Gigi Malaroda del crcolo Maurice di Torino si dichiara contro il matrimonio “perché non è un obbiettivo nostro, rappresenta un’omologazione culturale e sociale”. E una posizione simile prende anche Gianni Zardini del Pink di Verona: i Pacs sono una forma più originale ed autonoma, mentre il matrimonio è uno scimmiottamento e non ci appartiene. Con la seconda domanda le cose cambiano un po’, perché un gruppo che si muove politicamente deve fare i conti con le mediazioni, ma anche in questo caso è accaduta un’altra piccola rivoluzione: non solo le coscienze di molti gay si sono risvegliate, ma cambiano anche gli obbiettivi strategici. Infatti più della metà delle associazioni si esprime per un percorso a tappe in cui al primo posto restano i Pacs, obbiettivo di breve periodo, ma i matrimoni sono vissuti come il vero obbiettivo di parità. Se a queste si aggiungono le associazioni che puntano seccamente al matrimonio, e quelle che vorrebbero sia i Pacs che i matrimoni in parallelo e senza sconti, arriviamo al 78% del campione. In pratica oltre i tre quarti dell’associazionismo gay vede il matrimonio come obbiettivo ineludibile, distinguendo solo su tempi e modi. Contemporaneamente quasi la stessa percentuale è a favore anche dei Pacs, con poche associazioni che vedono i due istituti come contrapposti. Mi sembra un cambiamento notevole per la rapidità e la diffusione con cui si sta manifestando, avvenuto in parte sottotraccia grazie Il gruppo più numeroso del campione è rappresentato da realtà territoriali Arcigay, 37 su 60. Se analizziamo i risultati delle due domande in questo sotto-campione non emergono differenze notevoli rispetto a quello che abbiamo descritto finora. Anche qui alla domanda “uno” la maggioranza risponde: matrimoni; e alla domanda “due” la grande maggioranza è a favore del percorso: Pacs subito e dopo i matrimoni, grosso modo in linea con Arcigay nazionale. Ma la novità sta anche qui nel fatto che la maggioranza delle persone intervistate vede i matrimoni come un punto di arrivo necessario, perché, come dice Zeno Menegazzi dell’Arcigay di Verona, “siamo stufi di essere cittadini di serie B”. Campione per l’intervista: 37 realtà territoriali Arcigay (da Aosta a Catania) 2 realtà territoriali di Gayleft (gay nel partito Democratici di sinistra) 4 realtà territoriali di GayLib (gay liberali, associazione di centrodestra) 3 realtà territoriali di Agedo (ass.genitori di omosessuali) Circolo Mario Mieli, Roma Di’ gay project, Roma Nuova proposta, Roma Gruppo pesce, Roma Azione gay e lesbica, Firenze Antagonismo gay, Bologna circolo Pink, Verona Kob (collettivo omosessuale Bicocca), Milano Associazione Philadelphia, Torino Informagay, Torino Circolo Davide e Gionata, Torino Circolo Maurice, Torino Associazione Sandro Penna, Torino Associazione articolo 3, Palermo Pride agosto 2006 7 8 Pride agosto 2006 Happiness is being gay! Francesco Belais – [email protected] Intervista esclusiva a Will Young, la nuova rivelazione del pop internazionale. Gay dichiarato, in Inghilterra il suo album ha venduto oltre un milione e mezzo di copie. È venuto in Italia a presentare Keep on, terzo album della sua carriera, che nel Regno unito ha sbancato le hit parade, superando il milione e mezzo di copie vendute. In barba a chi pensa che il dichiararsi gay sia un deterrente per il successo, Will Young non si è mai nascosto, anzi: in “Happiness”, una delle sue ultime canzoni, scrive: “Happiness is being gay”. All’indomani dello show-case, dove dà mostra di un talento sorprendente, mi dà appuntamento all’hotel Hilton di Milano per quest’intervista. Ore 11:15, Will arriva con un leggero ritardo, jeans, un paio di sandali, t-shirt ed occhiali da sole, sta sorseggiando una Coca cola, ha l’aspetto di uno che ha dormito poche ore. Ciao Will, buongiorno, che hai fatto ieri sera? Mi sono ubriacato per bene! Dopo lo show-case siamo andati in un ristorante al parco Lambro, il posto era bellissimo, ma pieno di zanzare! Dopo siamo andati al Just Cavalli, niente zanzare, ma in compenso moltissimi gin tonic! Qualcuno ti ha riconosciuto? In realtà nessuno... dopo un paio di drink divento irriconoscibile! Parliamo di questo tuo terzo album: mi sembri molto maturato ed i risultati parlano da soli… È difficile crescere senza sbagliare, tutto sommato credo di esserci riuscito. Ho sempre amato la musica, però mi rendo conto del fatto che, rispetto a cinque anni fa, ho molto più da dire. Agli inizi, nei miei primi dischi non c’era la mia vera musica, quello che veramente volevo dire, come in questo. E cosa volevi dire? In questo disco avevo le idee molto più chiare. In particolare volevo parlare dell’identità che ognuno ha nella vita, e della difficoltà di essere veri e sinceri con se stessi. Quando uno arriva al successo spesso è condizionato da quello che le radio ed i giornali vogliono che faccia, ci sono un sacco di condizionamenti. Io invece ho cercato di parlare della mia evoluzione e di trasferire questo sentimento di sincerità nelle mie canzoni. Spesso nella società si perde energia e tempo per perdere peso o per acquistare un auto più bella o un vestito: questo non è un comportamento sano, anche di questo ho voluto parlare… ecco perché sarò il nuovo presidente del mondo!!! (ride). Comprerò un sacco di emittenti televisive e dirò ogni tanto qualche cazzata! Visto che parli di essere veri, il fatto di essere gay dichiarato è stato un ostacolo per la tua carriera? Io mi sono dichiarato perché non potevo fare altrimenti, mi sarebbe riuscito troppo difficile mentire su questo punto. Mi piace l’idea di non essere come gli altri, mi piacciono le diversità. Sarei stato infelice se non l’avessi fatto: questa è una cosa che fa parte di me, non ne faccio una bandiera e non la stigmatizzo in particolare. Cosa pensi invece del fatto che, per paura di perdere il pubblico femminile, molti artisti non dichiarano la propria omosessualità? Ognuno della sua vita privata può fare e raccontare ciò che vuole, se non vuole parlarne va bene. Io non ho fatto calcoli e non è stata questione di business, per me è stato più semplice fare così. Pride agosto 2006 9 Da ragazzino sognavi di fare la popstar o, che ne so, il pompiere?! Il pompiere? Ah ah, sì, forse per l’uniforme! Ho sempre avuto la passione per la musica, ma da bambino era un po’ repressa, la voglia di cantare si è manifestata verso i vent’anni, sorprendendo tutta la mia famiglia. Adesso sono molto felice di fare ciò che mi è sempre piaciuto. Qual è stata la musica che ti ha accompagnato da quando eri bambino? Su tutti i Beatles, soprattutto perché da bambino ascoltavo la musica che sentivano i miei genitori, e poi Joni Mitchell, Stevie Wonder, i Rolling stones e poi i primi dischi di Michael Jackson. contratto discografico e non c’è mai stato spazio per la sperimentazione. Vorrei andare negli States, vivere un po’ là e vedere cose nuove. La mia casa discografica non sarà molto contenta, ma farò passare almeno un paio d’anni prima di fare un altro disco. Non so come facciano persone come Beyonce - bravissime, per carità – a continuare a sfornare album, ma secondo me c’è bisogno anche di vivere e di ricaricarsi per fare un album nuovo. Come sei nella vita privata, con quali aggettivi ti definiresti? Un cuoco terribile, molto disordinato, molto leale con gli amici e con la gente in generale, rittura è stata possibile prima l’adozione che il matrimonio omosessuale. Se uno vuole bene ai bambini è giusto che possa adottarne. Will, hai ancora una vita privata in Inghilterra? Per esempio, vai ancora in discoteca, se sì, quali sono i tuoi locali preferiti? Esco più adesso di prima, sono un po’ più assediato quando vado nei locali gay, ma non frequento solo quelli. Mi piace girare e vedere anche altri posti: in quest’ultimo periodo frequento molto le serate indie, sebbene siano molto distanti dal mio mondo musicale. Adoro anche le serate house, ma quando la musica è un po’ più soul e non troppo pesante. Ti piace l’Italia, verrai qui a fare dei concerti nel prossimo futuro? Sono stato in tour tre anni fa sull’onda delsuccesso di una canzone. Per il secondo album non mi sono dedicato all’estero, ho pensato all’Inghilterra ed alla mia vita privata, comprandomi una casa. Adesso torno e devo ricominciare, spero di poter fare concerti. In passato succedeva che si facevano i concerti per vendere i dischi, adesso invece prima devi vendere i dischi e poi ti fanno cantare dal vivo, quindi vedremo. Hai esordito con una cover di “Light my fire”: i Doors non li ascoltavi? No, la cover è stata un caso ed è ispirata più che altro alla versione di José Feliciano che non all’originale, cantato da Jim Morrison. Tre anni fa, durante un concerto qui in Italia, in platea c’erano alcuni ragazzi con un cartello che diceva: “Fuck you – Jim” (Fottiti! Firmato Jim Morrison, ndr). Inizialmente non capivo con chi ce l’avevano, mi ha fatto comunque piacere vedere che c’è una reazione appassionata nei confronti della musica, anche se non la mia. Forse anch’io avrei la stessa reazione nei confronti di qualcuno che facesse una cover di una canzone che io adoro in originale. Il tuo show case di ieri aveva un’atmosfera jazz, ed anche il tuo abbigliamento è molto anni ’30: come mai? Il jazz riesce molto più nelle performance dal vivo che non nei dischi, soprattutto perché non venderebbe molto… ed io ho il mutuo da pagare! (ride) Ho sempre avuto la passione per gli anni ‘30, sia dal punto di vista musicale, così ricco, sia da quello del look. Era il periodo in cui il jazz stava passando da genere da ballo a genere nobile, com’è diventato. Nel tuo album convivono il funky-soul e le tipiche ballate pop: sono questi i generi in cui ti esprimi meglio e con i quali continuerai nel futuro? È vero, nel disco convivono queste due anime, così come dentro di me, talvolta sono anche in conflitto tra di loro. Non so se continuerò ad esprimermi così anche in futuro, mi piacerebbe poter sperimentare altre frontiere musicali, come non ho mai fatto. Ho cominciato subito con un 10 Pride agosto 2006 molto appassionato ed allegro, ottimista e positivo. Hai esordito in Tv vincendo la trasmissione Pop idol (l’equivalente inglese di Amici, ndr). Come sei arrivato a fare il provino per parteciparvi e cosa facevi prima? Facevo l’università, mi ero appena laureato in scienze politiche e mi ero iscritto ad una scuola di teatro. Lì ho saputo delle audizioni per Pop idol, mi sono iscritto e mi hanno preso. Sei un artista completo, canti, balli ed hai anche avuto un ruolo in un film, Lady Henderson presenta, ambientato, tra l’altro, negli anni ’30. Vuoi parlarmi di quest’esperienza? È stata un’esperienza fantastica che rasenta la premonizione, è una cosa che mi sentivo che prima o poi avrei fatto nella vita. Mi è piaciuta tantissimo, se un giorno farò un altro film non sarà così eccitante, ambientato nell’epoca che adoro, come ho detto prima. Recentemente in Inghilterra le unioni gay sono diventate legali. Cosa pensi di questa risoluzione del governo britannico e, se hai un compagno, regolarizzerai la tua relazione? Credo che sia una grande cosa, se pensi poi che in Olanda c’è da una vita, è bello che adesso ci sia anche in Inghilterra. In passato non avevo mai pensato al fatto di potermi sposare, adesso invece ogni tanto ci penso, se trovassi la persona giusta lo farei perché è bella l’idea di mostrare a tutti gli amici, pubblicamente, la persona che ami e con la quale hai deciso di condividere la vita… magari poi litigheremmo sul vestito da indossare!!! (ride) Ti piacerebbe anche adottare bambini? Non ci vedo niente di male, in Inghilterra addi- Il manager lo chiama, deve correre a Mtv per un’altra intervista, il tempo a nostra disposizione finisce qua. Mi tende la mano e mi fissa con quegli occhi chiari e sinceri. “Sei così giovane, hai venduto milioni di dischi pur restando una persona semplice e diretta” – penso io – “Speriamo che il successo non ti cambi”. Ciao Will, grazie, a presto! Grazie a te, a presto! Pride agosto 2006 11 12 Pride agosto 2006 Diritti, ma solo regionali Giulio Maria Corbelli - [email protected] La Puglia approva la legge sui servizi sociali che apre anche ai “nuclei solidaristici” comprese le unioni omosessuali. E la corte costituzionale sancisce la sostanziale legittimità della legge toscana contro le discriminazioni contestata da Berlusconi. Ma ribadisce: su alcuni temi deve intervenire lo stato. Governo Prodi, se ci “pacsi”, batti un colpo. Le due ultime conquiste in tema di diritti gay vengono dalle regioni e chiamano in causa le competenze (e le inadempienze) dello stato: la prima è la recente approvazione in Puglia della legge sui servizi sociali che apre alle unioni omosessuali; la seconda viene dalla Toscana: la corte costituzionale ha decretato la sostanziale ammissibilità della legge di questa regione contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, voluta dalla giunta Martini. Con la legge approvata lo scorso 30 giugno, la Puglia è una delle prime regioni a riconoscere anche alle coppie di fatto i servizi riservati finora alle famiglie fondate sul matrimonio. Un cambiamento sostanziale, che ha ricevuto anche l’apprezzamento di Rosy Bindi, ministra per la famiglia, che conferma che la legge pugliese potrebbe essere usata come apripista per una nuova legislazione nazionale: «Una norma quadro sui servizi esiste, ma sarà tenuta in conto la disciplina sul rapporto tra la famiglia e gli altri nuclei così come formulata dalla Puglia e da altre regioni». Perché il miracoloso risultato che il governatore della Puglia Nichi Vendola è riuscito a realizzare sta proprio nel compromesso con cui ha eliminato la discriminazione verso le unioni di fatto senza equipararle alla famiglia tradizionale. Un equilibrio sottile, usato per smantellare l’opposizione durissima da parte del centrodestra che, paventando “derive zapateriste”, aveva deciso di fare ostruzionismo alla legge presentando più di 6.500 emendamenti. Ma Vendola, cattolico e attivista gay, invece di procedere a colpi di maggioranza, ha preferito mettere a frutto le sue doti di mediatore: ha lasciato la centralità alla famiglia fondata sul matrimonio, alla quale viene riservato il 10% dei finanziamenti ma, in articoli a parte, ha reso disponibili anche alle unioni di fatto tutti i servizi regionali. La mossa ha fatto sgretolare il muro dell’ostruzionismo del centrodestra, che ha ritirato gli emendamenti ma non ha modificato il proprio voto contrario. Il motivo lo spiega il capogruppo di Forza Italia Rocco Palese: «Quando si parla di nuclei solidaristici ci sono anche gli omosessuali». E questo (per loro) è decisamente troppo. Il voto contrario dell’opposizione non impedisce alla diessina Elena Gentile, assessore regionale alle politiche sociali che ha fortemente voluto la legge, di sciogliersi in un pianto liberatorio quando, in “sole” cinque ore, il Consiglio approva tutti i 70 articoli del nuovo welfare pugliese. “Oltre il matrimonio non c’è il deserto e oltre la famiglia di diritto non ci sono solo singole persone”, spiega l’assessore. “Ci sono persone che vivono in nuclei familiari di caratteristiche diverse ma ugualmente in grado di assumere progetti di vita”. Così anche questi nuclei non fondati sul matrimonio potranno accedere a servizi come i bandi per le case popolari, gli aiuti ai disabili, i centri antiviolenza, la mediazione familiare, le strutture per il reinserimento dei detenuti e per la salute mentale, ma anche ai servizi per la prima infanzia come asili nido, centri ludici, centri di aggregazione per ragazzi. Almeno è lecito sperare che il governo Prodi non si scagli contro la legge pugliese, come fece quello di Berlusconi con la legge contro le discriminazioni approvata dalla regione Toscana nel novembre 2004: secondo l’ex presidente del consiglio la normativa era illegittima e la rinviò alla corte costituzionale, che lo scorso 4 luglio ha depositato la sentenza in cui respinge le ipotesi d’incostituzionalità dell’intera legge e di tre articoli, mentre dichiara illegittimi gli articoli 7 e 16. Il primo regolava la designazione della persona che può prendere decisioni in caso di malattia grave e invalidante, aprendo la possibilità d’indicare non solo un familiare ma anche compagni e conviventi. Per la corte la norma rientra nell’istituto della rappresentanza, materia dell’ordinamento civile di esclusiva competenza dello stato. Per lo stesso motivo è stato giudicato illegittimo l’articolo 16, nel quale si prevedevano multe fino a 3098 euro per gli esercenti di pubblici esercizi che avessero rifiutato la loro prestazione a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere del cliente. Anche se le norme che la sentenza annulla sono tra le più importanti contenute nella legge, i rappresentanti della regione e quelli del movimento gay hanno comunque giudicato in maniera positiva l’intervento della corte costituzionale: “Il giudizio sulla sentenza è positivo anche se nel complesso appare un po’ balneare, affrettata. Ora la Toscana può programmare politiche concrete a sostegno dei gay”, commenta Antonio Rotelli, responsabile legislativo di Arcigay, mentre l’assessore toscano alle riforme, Agostino Fragai, auspica “che il parlamento intervenga presto sulle materie che la consulta ha giudicato non di competenza regionale”. Cortese sollecito al governo, che viene ribadito anche da Franco Grillini e Sergio Lo Giudice. A quando una risposta? Nichi Vendola Agostino Fragai Pride agosto 2006 13 14 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 15 cronaca italia Dire “frocio” è reato Roma: decine di migliaia, come sempre, i partecipanti al pride glbt di Roma che si è svolto il 24 giugno. Lo slogan scelto per il corteo di quest’anno è stato “di tutto di più”, con riferimento a un folto pacchetto di rivendicazioni per il prossimo futuro: Pacs, matrimonio, legge antidisciminatoria e riconoscimento della genitorialità omosessuale. Bologna: a rischio di sgombero da parte del comune il Cassero di Porta Santo Stefano, sede del collettivo Antagonismo gay. Sul caso è intervenuta la deputata del Prc Titti De Simone, secondo la quale “Antagonismo gay ha svolto un’attività molto importante sotto il profilo dei diritti civili, riconosciuta a livello nazionale”. Lo sgombero è perciò inaccettabile. “Credo che il comune”, ha aggiunto De Simone, “debba incontrare i rappresentanti di Antagonismo Insultare qualcun altro dandogli del “frocio” è un comportamento sanzionabile. Lo ha stabilito nelle scorse settimane una sentenza dei giudici della quinta sezione della corte di cassazione, tirando le orecchie al giudice di pace di Teramo che aveva invece assolto un quarantenne abruzzese, denunciato nel maggio 2005 per aver rivolto a un conoscente l’epiteto di cui sopra. Il termine “frocio”, aveva concluso il giudice di pace, non si può considerare lesivo dell’onore altrui. Di tutt’altro avviso la cassazione, secondo cui è al contrario il giudice di pace che ha “edulcorato e svalutato la portata lesiva della frase pronunciata dall’imputato”, giungendo a una decisione contraria “alla logica ed alla sensibilità sociale che ravvisa nel termine ‘frocio’ un chiaro intento di derisione e scherno, espresso in forma graffiante”. La parola passa quindi nuovamente al giudice di pace di Teramo, che dovrà riprendere in esame il caso tenendo conto dei rilievi formulati dalla cassazione. gay per trovare una soluzione condivisa che garantisca loro il mantenimento di quella Giudici pro pacs? sede”. Roma: si è svolta l’11 luglio scorso una cerimonia pubblica per ricordare Paolo Seganti, attore omosessuale assassinato in modo particolarmente efferato lo scorso anno nella capitale. L’iniziativa è stata promossa dall’assessore Mariella Gramaglia in collaborazione con il IV municipio e con Arcigay. Hanno aderito tutte le associazioni glbt romane. Roma: un sondaggio effettuato dal mensile di divulgazione scientifica “Focus” tra i suoi lettori promuove i Pacs a pieni voti. Il 91% del campione di 500 persone preso in considerazione ritiene infatti che i Pacs siano un giusto modo di estendere alle coppie di fatti i diritti di quelle sposate. E l’82,6% pensa pure che sarebbe il caso di consentire i Pacs alle coppie omosessuali. Molto inferiore invece l’apertura verso la possibilità per gay e lesbiche di adottare bambini, anche se con una maggiore disponibilità nei confronti delle lesbiche. Il 65,76% degli intervistati ritiene comunque che l’adozione debba rimanere riservata alle coppie eterosessuali. 16 Pride agosto 2006 L’attivismo della corte di cassazione nel ridisegnare i confini del diritto in tema di famiglia e sessualità non conosce soste, quest’estate. O forse è più corretto dire che su questi argomenti i nervi della cultura italiana sono talmente scoperti che basta un nulla per provocare rumorosi sussulti. Non c’è infatti granché nella sentenza 15760 della cassazione depositata il 13 luglio scorso. Solo un riferimento incidentale all’esistenza di famiglie di fatto e a un movimento sociale che si batte per ottenere i Pacs all’interno di un ragionamento che parla d’altro. Tanto è però bastato per consentire ai giornali di titolare che i giudici della cassazione “dicono sì ai Pacs”. E a commentatori di varia ispirazione per imbastire teorie pro o contro il riconoscimento giuridico dei diritti delle famiglie di fatto. La sentenza che tanta attenzione ha meritato riguarda il caso di un ragazzo minorenne investito e ucciso da un’acquasocooter nel 1989, mentre si trovava in vacanza al mare con la famiglia. I genitori (per inciso regolarmente sposati) e il fratello della vittima avevano chiesto un risarcimento per i danni morali subiti, e la questione si è trascinata per anni lungo i vari gradi di giudizio. Al termine del percorso è intervenuta appunto la cassazione per riconoscere la piena legittimità delle richieste. Nel fare ciò i giudici anche scritto, tra le altre cose, che “l’attuale movimento per la estensione della tutela civile ai Pacs (patti civili di solidarietà ovvero stabili convivenze di fatto) conduce appunto alla estensione della solidarietà umana a situazioni di vita in comune, e dunque prima o poi anche i “nuovi parenti” vittime di rimbalzo lamenteranno la perdita del proprio caro”. Niente di più, se non la semplice ammissione del fatto che i legami familiari possono esistere anche al di fuori del certificato di matrimonio. Per chi vuole il riconoscimento dei Pacs non c’è dubbio, tuttavia, che questa frase sia una importante testimonianza del cambiamento della mentalità e della giurisprudenza in Italia, mentre per chi non lo vuole i giudici della cassazione si sono messi indebitamente a fare politica. In prima fila nel fustigare i magistrati il quotidiano della conferenza episcopale “Avvenire”, che in un acidissimo editoriale ha attaccato una magistratura “che mostra propensione a far politica, sociologia e quasi propaganda modernizzatrice dei costumi”. I giudici dovrebbero, secondo “Avvenire”, limitarsi ad applicare la legge anziché mettersi a benedire i Pacs con una sentenza “tanto più capziosa in quanto la famiglia interessata era di tipo banalmente tradizionale”. I Pacs, prosegue il quotidiano cattolico, “non esistono nell’ordinamento giuridico italiano” ed è perciò “strabiliante” legare un giudizio di legittimità a “un istituto che nel nostro diritto non c’è”. “La legge non si occupa di interpretare le domande sorgenti dalla società, come la politica, né di regolamentarle come il parlamento”. Pride agosto 2006 17 cronaca italia Bindi alla ciance Cosa farà la neoministro per la famiglia Rosy Bindi a favore delle coppie di fatto? Chi lo capisce è un genio, almeno leggendo le 22 pagine del programma del suo ministero presentato nelle scorse settimane. “Le convivenze di fatto, caratterizzate dai requisiti della stabilità minima e della volontarietà”, scrive Bindi nel programma, “sono certamente formazioni sociali indirettamente richiamate dall’articolo 2 della costituzione e pertanto le prerogative e le facoltà delle persone che ne fanno parte devono avere un riconoscimento giuridico. Quindi l’ordinamento italiano troverà forme idonee ad assicurare alle persone che ne fanno parte il godimento dei diritti di cittadinanza sociale, senza in alcun modo ledere i diritti riconosciuti alla famiglia dall’articolo 29 della costituzione”. Non un minimo accenno, come si vede, alla sostanza pratica del contendere e ai diritti reali che l’attuale governo e la sua maggioranza parlamentare intende concedere alle famiglie di fatto. La complicata formulazione scelta dal ministro Bindi appare piuttosto motivata dalla preoccupazione di non urtare la suscettibilità di nessuno nello scontro di civiltà in corso sull’argomento tra laici e cattolici. Il che fa ritenere che quella che ci aspetta sarà un’altra legislatura di aria fritta. Rosy Bindi pare comunque avere le idee chiare almeno su ciò che non bisogna fare. In un’intervista a “Panorama” ha infatti dichiarato che “bisogna esser certi che tutto questo gra parlare di adozioni ai single non diventi l’ariete per consentire l’adozione alle coppie omosessuali”. Fortuna che in materia di unioni civili il ministero della famiglia condivide le competenze con quello delle pari opportunità, alla guida del quale si torva la laica Barbara Pollastrini. Anche lei, però, dopo essere stata al centro di polemiche in occasione del pride nazionale di Torino, non si sbilancia più di tanto. In un’audizione alla commissione affari costituzionali del senato, all’inizio di luglio, si è limitata a dire che le convivenze, etero e omo, “devono essere regolamentate”, e che “c’è un’opinione pubblica che chiede un saggio, umano e ragionevole riconoscimento delle coppie di fatto”. Per trovare un illustre esponente della maggioranza che parla un po’ più chiaro bisogna arrivare gino a Enrico Boselli della Rosa nel pugno. “Sono favorevole ai matrimoni gay”, ha dichiarato in una recente intervista, “ma non è un argomento all’ordine del giorno”. In Italia dobbiamo piuttosto pensare ai Pacs: “Dobbiamo fare in modo che un milione e mezzo di persone abbiano diritti di serie A, come le coppie sposate. È una battaglia di civiltà. Su questo tema l’Italia è isolata all’interno dell’Europa: nonostante le resistenze, soprattutto da parte delle gerarchie cattoliche, è un’anomalia destinata a cadere”. Il problema è solo riuscire a immaginare quando. L’Aquila polemica Chi si mettesse di questi tempi in viaggio verso i confini della realtà non potrebbe fare a meno di imbattersi, prima o poi, nell’arcivescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari, che sicuramente vive da quelle parti. E da lì lancia proclami che più che il paradiso potrebbero fargli meritare una visita specialistica. Monsignor Molinari se l’è presa infatti del tutto a freddo contro la presenza in città di alcuni illustri rappresentanti della comunità glbt, a margine di una gustosa guerra di provincia intorno alla traslazione delle spoglie della Beata Antonia (vissuta nel XV secolo) da un monastero in città a uno fuori porta. I fedeli aquilani erano contrarissimi allo spostamento e si sono mobilitati per impedirlo, facendo molto arrabbiare l’arcivescovo e spingendolo a rispondere con accese invettive. “Si invitano i cristiani aquilani”, ha dichiarato Molinari, “ad insorgere contro il presunto sopruso della traslazione della Beata Antonia, preannunciando altrimenti conseguenze negative per la stessa religione. Eppure in questi giorni all’Aquila, al festival dell’Unità, sono stati invitati Vladimir Luxuria e Franco Grillini dell’Arcigay. Ebbene, non c’è nessun cristiano aquilano che s’indigna per tutto questo”. Sarà sfuggito all’arcivescovo che Luxuria e Grillini sono entrambi, al momento, CIG - proposta 2 13-07-2006 18:05 Pagina 1 DESIGN CARLO TRENTIN - PHOTO © ISTOCK INTERNATIONAL INC. 2006. ALL RIGHTS RESERVED • ascolto • sostegno • informazioni Telefono amico gay 02 5412 22 27 Linea gay: Lunedì, martedì, giovedì e venerdì, dalle 20.00 alle 23.00 Linea trans: Mercoledì, dalle 21.00 alle 23.00 C.I.G. Centro d’Iniziativa Gay Arcigay Milano Onlus www.arcigaymilano.org [email protected] 18 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 19 cronaca italia parlamentari in carica, prima che membri della famigerata lobby omosessuale? Certamente no, perché la sua indignazione si basa su una lucida analisi politica. “Alla sinistra”, sostiene Molinari, “non stanno più a cuore gli operai e i contadini, ma solo un opaco mondo borghese, impastato di individualismo e di edonismo. Anche nella nostra città, disgraziatamente, i problemi che angosciano chi è senza lavoro sono passati in secondo piano. Al primo posto ci sono le battaglie di Luxuria e Grillini. Potrei aggiungere che a via Roma esiste un’associazione per lo sbattezzo, sponsorizzata da alcune frange della sinistra”. “Forse il vescovo”, ha commentato Franco Grillini, “non si è ancora reso conto di vivere in uno stato laico e democratico dove ogni cittadino, quindi anche il sottoscritto, ha il pieno diritto di esprimere le proprie proposte e le proprie idee senza ostacoli”. Forse non si è nemmeno reso conto di vivere nel XXI secolo. E qui ci potrebbe pure essere zampino della Beata Antonia, alla quale magari non è piaciuto essere sfrattata dalla tomba dopo cinque secoli. “Se lo fossi, lo direi” Se nel nostro simpatico paese il coming out è ancora uno sport pochissimo praticato, è molto diffuso in compenso il negare a spada tratta (e soprattutto in pubblico di essere omosessuali). “Se lo fossi, lo direi” è ormai diventata la formula di rito, che ricorda un po’il “sono sereno” pronunciato dai veri vip quando finiscono nei guai con la giustizia. Il mese scorso è toccato farlo al direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, da anni considerato gay dalla voce popolare. I pettegolezzi di corridoio hanno assunto un’inattesa forma ufficiale quando un’allusione all’omosessualità di Del Noce e del conduttore televisivo Massimo Giletti è finita nel calderone delle intercettazioni telefoniche disposte dal pm di Potenza John Woodcok nell’ambito dell’inchiesta ribattezzata dai giornali “vallettopoli”, alla base della quale si trova l’inaudita ipotesi criminosa che per far carriera alla Rai bisogna essere carine (o carini) con chi comanda. La conversazione che tirava in ballo il direttore di Raiuno si era svolta tra la conduttrice televisiva Paola Saluzzi e Salvatore Sottile, ex portavoce di Gianfraco Fini coinvolto nello scandalo Rai. “Giletti”, diceva Saluzzi a Sottile, “si sta fottendo “Uno mattina”. Del Noce prima di andarsene vuole lasciargliela. La lascia alla sua fidanzata”. La fidanzata di Del Noce sarebbe insomma stata nientemeno che Massimo Giletti, il che, dopo la pubblicazione del brano sui giornali, ha convinto il direttore di Raiuno a smentire in un’intervista al settimanale femminile “Anna”. Il teorema di Del Noce è semplice: nel maligno mondo dello spettacolo, “se sei una donna con un po’ di potere, la dai (o l’hai data). Se sei un uomo, invece, sei gay”. Lui comunque nega tutto, o quasi: “Non sono omosessuale, né credo che lo sia Massimo Giletti. Però proprio non capisco come sia possibile considerarlo un’offesa. Se lo fossi, lo direi. Come ha fatto Alessandro Cecchi Paone, e ha fatto bene. Uno può scegliere di esibire o meno la sua vita privata, anch’io in passato uscivo con ragazze, mi facevo fotografare. Adesso no. Punto. Ma trovo squallido cercare di attaccarmi con la storia dell’omosessualità. Come se fosse un insulto”. Ma se non si pensa che lo sia, vien da dire, perché scaldarsi tanto? Un “terzo incomodo” gay al premio Strega di quest’anno. Lo scrittore napoletano Massimiliano Palmese (nella foto) si è infatti classificato terzo al prestigioso premio letterario, dietro Sandro Veronesi e Rossana Rossanda, con il suo romanzo d’esordio L’amante proibita. Palmese, che tra le cui molteplici attività figura anche la gestione dell’ufficio stampa di Mucassassina, storica one night in discoteca gestita dal circolo Mario Mieli di Roma, è stato a detta di molti la vera rivelazione di questa edizione del premio Strega. 20 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 21 22 Pride agosto 2006 2006 fascisti all’attacco Paolo Belmonte Il 28 giugno hanno interrotto il pride di Catania con una contromanifestazione. Ora minacciano di invadere la Versilia gay friendly per arginare le nefaste influenze del Mardi gras di Torre del Lago. I fascisti sono vivi e vegeti e ce l’hanno proprio con i gay. Chi ha partecipato al pride catanese di quest’anno, lo scorso 28 giugno, ha avuto una brutta sorpresa. Poco dopo la partenza, infatti, il corteo è stato bloccato da una contromanifestazione promossa da Forza nuova al grido di “Guai ai gay”. Alcune decine di militanti neofascisti si sono messi letteralmente di traverso con slogan e striscioni inequivocabili, come “No al gay pride” o “Le malattie si curano, non si manifestano”. Il tutto sotto gli occhi della polizia, che per circa un’ora ha gestito la situazione senza intervenire per i disperdere i guastafeste, malgrado il fatto che la contromanifestazione, a differenza del pride, non avesse alcuna autorizzazione legale. Gli organizzatori della manifestazione glbt, vista la situazione, avevano chiesto immediatamente agli agenti presenti di agire perché la marcia potesse proseguire secondo il percorso stabilito, ma hanno poi raccontato di essersi sentiti rispondere che avrebbero fatto meglio a sciogliere il pride (“Tanto le televisioni ci sono, avete già fatto la vostra bella figura”). Solo dopo il rifiuto di smobilitare hanno ottenuto che con calma la polizia facesse ciò che doveva, consentendo al corteo di riprendere e di concludersi regolarmente. Alla presenza di giornali e televisioni i responsabili forzanovisti hanno spiegato che anche in Italia è arrivato il vento dell’est e che da oggi in poi queste carnevalate avranno vita difficile. Ricordiamo che in alcuni paesi dell’est europeo i gay pride sono stati proibiti dalle autorità o impediti da folle inferocite”. Riguardo all’accaduto c’è stata l’unanime condanna dei gruppi glbt italiani e sono state presentate interrogazioni parlamentari per sapere cosa intenda fare il governo contro il ripetersi di analoghe situazioni. Il circolo Open mind ha inoltre lanciato l’idea di una manifestazione nazionale antifascista da tenersi a Catania il 16 settembre prossimo. Quanto successo a Catania è grave e non costituisce purtroppo un caso isolato. I gruppi della destra più estrema (Forza nuova in particolare) hanno ormai da tempo individuato il movimento glbt e le sue iniziative come bersaglio privilegiato, e usano questa contrapposizione come facile metodo per fare notizia. Pochi giorni dopo l’episodio di Catania, per fare un altro esempio, militanti di estrema destra hanno attaccato l’ufficio dell’anagrafe del comune di Tivoli, vicino a Roma, spargendo letame per terra per protestare contro l’annunciata intenzione di istituire un registro cittadino delle coppie di fatto. E sono continue, in varie parti d’Italia, le minacce e le intimidazioni di vario tipo all’indirizzo delle associazioni e della comunità glbt. Tra le ultime iniziative c’è anche un appello lanciato dalla sezione lucchese di Forza nuova che invita “tutti i camerati italiani a passare qualche giorno di vacanza nella bellissima Versilia, con i figli, la propria famiglia o con le fidanzate” tra il 6 e il 20 agosto. L’obiettivo politico della vacanza in Versilia, come spiega l’appello stesso, è quello di difendere la famiglia tradizionale arginando gli “indecenti festeggiamenti denominati Friendly Versilia, Mardi gras o gay pride che si voglia dire”. L’iniziativa di Forza nuova, spiega ancora l’appello, “si concluderà con una fiaccolata in difesa dei valori tradizionali”. “L’atteggiamento della polizia”, ha commentato il circolo Open mind di Catania, organizzatore del pride, “è stato inqualificabile: hanno permesso ai forzanovisti di ‘manifestare’ non autorizzati, di esternare i loro deliri alle televisioni e ai cittadini increduli intorno a loro, per più di un’ora, e successivamente li hanno non dispersi bensì accompagnati, facendoli quindi sfilare ben protetti”. E Forza nuova, in un comunicato, a modo suo ringrazia: “A Catania 100 forzanovisti hanno bloccato il gay pride cittadino nella centralissima via Etnea. Il corteo dei pervertiti è stato bloccato per circa due ore e non ha potuto muoversi nonostante l’imponente schieramento di polizia. Il logo della manifestazione antifascista indetta per il 16 settembre Foto di Gigliola Toniollo Pride agosto 2006 23 24 Pride agosto 2006 Nun te reggae cchiù Gianni Rossi Barilli Quanto è alta la soglia dell’omofobia in Italia? E cosa c’entra con la musica reggae, con il pacifico popolo alternativo che la apprezza e con gli organizzatori di concerti di sinistra? Una polemica estiva ci aiuta a scoprirlo. Il suo nome è Buju Banton ed è uno degli artisti reggae più noti e apprezzati del momento a livello internazionale. Pare quindi buono e giusto che nella sua tournée europea di questa estate passi a suonare anche in alcune delle principali città italiane. C’è solo un problema: Buju Banton e il suo reggae arrabbiato hanno qualche conto in sospeso con i gay. Per esempio una canzone, “Boom, bye bye” del 1992, in cui Banton invita ad ammazzare i froci senza pietà e a dargli fuoco come fossero dei vecchi copertoni. Pare quindi altrettanto normale che le associazioni glbt si mobilitino un po’ per ottenere una pubblica discussione sul tema, com’era già accaduto in altri paesi europei e anche in Italia in occasione del passaggio di altri esponenti del reggae omofobico giamaicano. Così, nelle scorse settimane, è partita una polemica estiva che ha confermato che è sempre meglio muoversi e parlare piuttosto che stare zitti per signorilità. Buju Banton aveva in programma tre concerti italiani a Milano, Roma e Mira (Venezia) e in tutti e tre i casi, a rendere più imbarazzante la faccenda, era stato invitato da organizzatori del circuito alternativo e nell’ambito di manifestazioni promosse con il contributo di amministrazioni pubbliche di centrosinistra. C’è da aggiungere che Banton, in Giamaica, è stato processato per violenze compiute in gruppo contro alcuni omosessuali e assolto per insufficienza di prove con una sentenza considerata più che discutibile da diverse associazioni per la difesa dei diritti umani. A difesa del musicista, gli uffici stampa degli organizzatori dei tre concerti precisavano invece che: 1) Banton aveva ritirato da tempo dal repertorio la canzone “Boom, bye bye”, 2) al processo per aggressione era stato assolto ed era perciò fino a prova contraria innocente, 3) aveva già pubblicamente espresso un’“abiura” dei suoi testi omofobici. Banton però, in un’intervista rilasciata a “Repubblica” lo stesso giorno del suo concerto milanese, dichiarava: “Se ci sono dei gay a cui non piaccio, che non vengano. Sono loro che scelgono di venire ad ascoltarmi, non io che li obbligo”. Non molto conciliante e men che meno pentito. Alcuni gay comunque al concerto ci sono andati lo stesso a fare un volantinaggio, incassando un buon risultato di attenzione per la loro protesta. Le tre esibizioni di Banton si sono svolte tutte regolarmente, malgrado le proteste dei gruppi glbt, di Amnesty e di alcuni centri sociali che hanno invitato a boicottare i concerti. A Venezia è finita persino a tarallucci e vino, con il ritiro di un altolà al musicista giamaicano emesso dall’assessore provinciale Rita Zanutel e la promessa di “farsi portavoce dei diritti civili” fatta da Banton al presidente di Arcigay Veneto Alessandro Zan. Quali somme tiriamo da questa storia? Innanzitutto che in Italia la soglia d’allarme per l’omofobia rimane altissima. Molto più alta di quelle accettabili per il razzismo o l’intolleranza religiosa. Immaginiamo per un momento il clamore che avrebbe potuto suscitare il tour italiano di un musicista che in alcuni dei suoi testi incita allo sterminio etnico. E confrontiamolo con il fatto che Banton, pur contestato e ambiguo nel suo ripudio dell’omofobia, non è stato più di tanto considerato uno scandalo. Constatiamo però pure che finalmente c’è anche da noi qualcuno che si alza e dice no all’omofobia riuscendo a farsi sentire. E che finalmente gay, lesbiche e trans non sono più del tutto soli nelle loro battaglie. Sullo sfondo di questa vicenda rimane in ogni caso un interrogativo: com’è che il pacifico reggae di una volta si è trasformato in un’epopea della violenza nel ghetto e che parecchi estimatori di questi ipnotici ritmi (soprattutto) non sembrano essersene manco accorti? Sarà qualche sostanza psichedelica, oppure la totale incomprensibilità dei testi, scritti in un’inglese supergergale e pronunciati peggio? O forse tutte e due le cose? Alcuni versi della canzone incriminata Boom bye bye (Jet star, 1992) Boom bye bye inna batty bwoy head rude bwoy no promote no nasty man dem haffi dead send fi di matic an di uzi instead shoot them no come if we shot them guy come near we then his skin must peel burn him up bad like an old tyre wheel Traduzione Boom, addio Boom addio in testa al frocio i duri non promuovono i froci. Devono morire. Mandali a morire sotto il fuoco della pistola automatica o dell uzi (una pistola a baionetta ndr) invece. Sparagli, e non venire ad aiutarli se gli spariamo addosso. Se un uomo ci prova con noi allora la sua pelle deve bruciare (con l’acido). Brucialo di brutto come un vecchio copertone. Pride agosto 2006 25 cronaca estero Gerusalemme: in forse fino all’ultimo lo svolgimento del Worldpride in programma dal 6 al 12 agosto. Causa del più che probabile rinvio sarà quest’anno la guerra con il Libano scatenata da Israele con l’intento di chiudere i conti con gli hezbollah sciiti. L’ipotesi di cancellare il Worldpride trova l’incondizionato favore di molti leader religiosi che avevano invitato i fedeli alla resistenza contro la minaccia omosessuale. Nel quartiere ultraortodosso di Gerusalemme avevano perfino fatto la loro comparsa, nelle scorse settimane, manifesti che promettevano una taglia pari a 20.000 euro a “chiunque provochi la morte di una di queste persone giunte da Sodoma e Gomorra”. Lisbona: è entrata in vigore il mese scorso la nuova legge sulla fecondazione assistita approvata in maggio dal parlamento portoghese. Il testo, sull’esempio di quello approvato in Italia, vieta l’accesso alle tecniche di riproduzione assistita alle coppie omosessuali e ai single, permettendolo invece a tutte le coppie eterosessuali sposate o conviventi da almeno due anni. Taipei: uno studente universitario taiwanese di 22 anni ha disconosciuto i propri genitori e fatto causa a un ospedale psichiatrico dopo essere stato sottoposto a un trattamento forzato per “diventare eterosessuale”. In una conferenza stampa il giovane ha affermato di essere stato ricoverato contro la sua volontà e trattenuto a forza in un reparto psichiatrico per 56 giorni. Per ottenere il loro scopo, i genitori non hanno esitato a versare un potente sonnifero nel caffè del figlio. Naturalmente “per il suo bene”. Melbourne: un cittadino australiano è finito sotto processo con l’accusa di aver tentato per 46 volte, negli ultimi cinque anni, di infettare intenzionalmente con il virus Hiv i suoi partner sessuali. La denuncia era partita da cinque uomini, due dei quali attualmente sieropositivi, ma grazie alla pubblicità che il caso ha avuto, altri undici hanno successivamente deciso di sporgere denuncia. Glasgow: dieci pompieri in servizio nella più popolosa città della Scozia sono finiti sotto inchiesta per aver rifiutato di obbedire all’ordine del loro capitano di prendere parte al pride glbt cittadino per distribuire materiale informativo sulla sicurezza antincendio. Il gesto di insubordinazione sarebbe stato giustificato sulla base di “principi morali”. La vicenda ha comunque scatenato qualche polemica politica, cavalcata ovviamente dagli omofobi scesi in campo, sul diritto di rifiutare di fare proprio dovere in un’occasione come il pride. 26 Pride agosto 2006 Benedetta famiglia Strombazzatissimo dai media, il viaggio papale in Spagna dell’8 e 9 luglio scorsi è stato un’occasione monotematica per ribadire il sempre più isterico no del Vaticano ai matrimoni omosessuali. Benedetto XVI è volato a Valencia, nella tana del “lupo” Zapatero, a chiudere il quinto congresso mondiale delle famiglie. E qui ha ripetuto per l’ennesima volta che il matrimonio eterosessuale, fondato sull’unione “indissolubile” tra un uomo e una donna, “è un’istituzione insostituibile secondo i piani di Dio”. È ciò che serve per assicurare un futuro all’umanità, mentre i matrimoni gay sono espressione dell’individualismo laicista che pretende di organizzare la società secondo “desideri soggettivi e mutevoli” sprovvisti di valore oggettivo. Il papa ha voluto andare a dire personalmente queste cose proprio in Spagna, paese cattolico che ha aperto le porte alle nozze omosessuali, per dimostrare che la chiesa non si arrende e continuerà a battersi con tutte le sue energie per conservare il monopolio della famiglia tradizionale. L’ha fatto però, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, senza pronunciare scomuniche e senza concedere troppe soddisfazioni all’oltranzismo cattolico che avrebbe gradito una chiamata alle armi non metaforica da parte del papa. La vera e liberatoria forzatura l’ha compiuta invece il primo ministro Zapatero, annunciando e mantenendo il proposito di non partecipare alla messa celebrata da Benedetto XVI alla presenza della famiglia reale spagnola. Nemmeno Fidel Castro aveva osato tanto, ha commentato il Vaticano cercando di drammatizzare a proprio favore la situazione. Malgrado ciò, il papa ha ricevuto cortesemente Zapatero e la sua vice, Maria Teresa Fernandez de la Vega, dicendosi convinto che anche con il governo di Madrid ci sarà la possibilità di collaborare. Gli interessi e i privilegi della chiesa in Spagna, d’altra parte, sono consistenti, e per salvaguardarli qualche disponibilità alla trattativa ci vuole. La trasferta spagnola non ha comunque sminuito l’importanza del fronte italiano nella guerra dei valori familiari. Andando e tornando da Valencia, papa Ratzinger ha trovato il modo di indirizzare appelli in difesa della famiglia cattolica al presidente della repubblica Napolitano e al popolo italiano, che come riconosce l’ufficio stampa del Vaticano si è sempre distinto in materia di fedeltà alle tradizioni. Se a Madrid tocca negoziare, a Roma non ce n’è bisogno. Regine si nasce Al diavolo l’eredità, la vita sfarzosa e il titolo di maharaja: il principe Manvendra Singh Gohil, rampollo quarantenne di una dinastia un tempo regnante nel Gujarat (India nordoccidentale), ha scelto la libertà, annunciando al mondo di essere gay e di aver trovato una nuova famiglia nella comunità omosessuale. Sul suo capo si sono perciò puntualmente abbattute le ire del parentado bacchettone, che lo ha ripudiato con altrettanto clamore. La mamma ha addirittura emesso un comunicato per fare sapere che nessuno dovrà d’ora in poi più riferirsi a lei come madre del principe. D’altro canto, come ha raccontato Manvendra ai giornalisti, i rapporti erano ormai compromessi. La famiglia, dopo aver tentato di curare la sua omosessualità e averlo costretto a un matrimonio di facciata, l’aveva relegato in un’ala appartata del palazzo avito, dalla quale il principe è fuggito con gioia per dedicarsi al volontariato anti Aids per conto del governo del Gujarat. “Sentivo che non era più giusto vivere nella bugia e nella solitudine”, ha spiegato. “Tutto quello che voglio fare ora è assicurare che si parli dell’argomento, che la gente cominci a parlare di omosessualità e soprattutto che ci venga riconosciuto una sorta di status”. Un coming out così regale è certamente un buon punto di partenza. Pride agosto 2006 27 cronaca estero Sani per il Pentagono Il dipartimento della difesa degli Stati uniti si è alla fine arreso, almeno formalmente, alle richieste dell’American psichiatric association (Apa) e ha depennato l’omosessualità dall’elenco dei disturbi mentali redatto nel 1996 e aggiornato nel 2003. La decisione è maturata dopo un piccolo scandalo scoppiato in seguito alla pubblicazione di questo elenco, da cui si poteva facilmente dedurre che l’orientamento dei medici militari in materia di omosessualità era opposto a quello considerato accettabile dalla psichiatria civile. Un adeguamento alla realtà era dunque indifferibile, ma questo non cambierà, è stato precisato, la politica del Pentagono riguardo all’espulsione dalle forze armate dei militari gay e lesbiche che si dichiarano. La linea del “non chiedere non dire”, che consente agli omosessuali di entrare nell’esercito a patto di non raccontare in giro le proprie tendenze sessuali, resiste per ora al mutamento delle prospettive diagnostiche. Resta da vedere però quali giustificazioni razionali si possano a questo punto addurre per motivare la discriminazione nei confronti di gay e lesbiche manifesti. Se non possono più dire che non li vogliono perché sono malati, potranno magari affermare che sono antipatici. Aprendo così finalmente la strada all’inclusione del Pentagono nell’elenco dei disturbi mentali. Si fa sempre più serrata, nel frattempo, la battaglia sui matrimoni omosessuali in corso negli Stati uniti. E il movimento per i diritti di gay e lesbiche è costretto ad incassare una serie di brucianti sconfitte. Come il recente no della corte suprema dello stato di New York ad autorizzare le nozze tra persone dello stesso sesso per via giudiziaria, o il sì di quella del Massachusetts (unico stato Usa che riconosce agli omosessuali il diritto al matrimonio tout court) a un referendum contro i matrimoni gay. Unica consolazione è che anche la camera dei rappresentanti, dopo il senato, ha bocciato l’emendamento alla costituzione federale proposto dal presidente Bush per limitare agli eterosessuali l’uso dell’istituto matrimoniale. L’emendamento ha ottenuto 236 sì contro 187 no e non ha quindi raggiunto per 47 voti la richiesta maggioranza dei due terzi. I repubblicani sperano comunque di poter spendere questo risultato nella campagna per le elezioni di medio termine di novembre, cercando di ribaltare i sondaggi che danno per vincenti i democratici. La stragrande maggioranza degli americani, sostengono, è contraria ai matrimoni omosessuali e premierà lo sforzo di metterli fuori legge fatto dal partito repubblicano. I più gay d’Inghilterra Rivoluzione al vertice della classifica dei 101 gay e lesbiche più influenti d’Inghilterra pubblicata il mese scorso da “The Independent on sunday”. Il primo posto, che in passato spettava di diritto a sir Elton John, è andato quest’anno all’attore Ian McKellen, che nessuno è più in grado di fermare dopo la popolarità raggiunta grazie al ruolo del mago Gandalf nella versione cinematografica del Signore degli anelli. McKellen ha comunque dalla sua anche un impegno decisamente più militante a sostegno dei diritti glbt, che si esprime al meglio nel 28 Pride agosto 2006 MARTEDÌ: 2 INGRESSI AL PREZZO DI 1 GIOVEDÌ: HAPPY SAUNA - INGRESSO € 10 OGNI SECONDO SABATO DEL MESE DOMENICA DALLE 03.00 ALLE 10.00 INGRESSO € 8 Pride agosto 2006 29 cronaca estero graffiante umorismo delle sue celebri battute. Al terzo posto ex aequo è finita invece la coppia costituita da Gary Fisch e Henry Badenhorst, fondatori del sito internet Gaydar, che hanno relegato al quinto posto il peraltro potentissimo Peter Mandelson, ex braccio destro di Tony Blair e attuale commissario Ue per il commercio. Per trovare il primo stilista bisogna poi scendere al settimo posto con John Galliano, mentre la prima lesbica della classifica si inserisce al quattordicesimo posto: è Dawn Airey, managing director di Sky networks. Fuori dalla top ten si piazza anche il cantante George Michael, al venticinquesimo posto. Giro di vite di Mugabe L’omosessualità era già un reato nello Zimbabwe, ma il presidente Robert Mugabe riteneva che la legge non affrontasse adeguatamente il problema perché si limitava a punire i rapporti sessuali in senso stretto. Ha quindi posto all’attenzione del parlamento, che con ubbidienza ha ratificato la volontà presidenziale a metà luglio, norme più restrittive nei confronti della “devianza sessuale”. La nuova legge stabilisce che il reato di sodomia si applica a qualunque “atto riguardante il contatto tra due maschi che sarebbe giudicato indecente da una persona ragionevole”. Vengono dunque messi al bando, a discrezione delle “persone ragionevoli” anche baci, abbracci, strette di mano troppo cameratesche e via dicendo. Mugabe, a 82 anni, corona così la sua lunga carriera di populista omofobo, che specie negli ultimi anni ha utilizzato l’odio contro i gay a sostegno del proprio potere. Nelle sue dichiarazioni pubbliche, l’omosessualità è “una malattia dei bianchi” che va combattuta dai veri africani. L’omofobia del presidente dello Zimbabwe è stata più volte in passato oggetto di campagne da parte dei gruppi glbt, in particolare del britannico Outrage e del suo fondatore Peter Tatchell. Quest’ultimo aveva chiesto l’arresto di Mugabe in occasione di una sua visita in Gran Bretagna, ma la magistratura ha dichiarato l’impossibilità di procedere per via dell’immunità diplomatica. Rivoluzione trans a Cuba Dovrebbe essere approvata entro dicembre a Cuba una nuova legge, all’avanguardia in America Latina, che riconosce alle persone transessuali il diritto di cambiare sesso e assicura la possibilità di farlo chirurgicamente a spese dello stato. Tra i principali sostenitori della riforma c’è Mariela Castro, sessuologa nipote di Fidel. “Negli anni sessanta”, ha dichiarato Mariela Castro, “gli omosessuali venivano inviati nei campi di lavoro forzato e sono stati, in seguito, discriminati in molti modi a causa della loro supposta ‘devianza ideologica’. Nel 1989 la sodomia è stata depenalizzata e oggi è tempo di andare più lontano”. Gay, lesbiche e transessuali vivono tutt’oggi a Cuba in una sorta di libertà vigilata ai margini della legalità. Sono stati tuttavia sempre più numerosi negli ultimi anni i segnali distensivi da parte del regime, che ha capito che un certo grado di tolleranza può giovare all’immagine internazionale. 30 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 31 SAUNA: lunedì e da mercoledì a domenica dalle 15.00 alle 24.00 Speciale lunedì: fino alle 21.00 10 euro anziché 13 euro, dopo le 21 5 euro BAR:da mercoledì a domenica dalle 21.00 alle 3.00 Ingresso 5 euro con consumazione inclusa Salita Salvatore Viale 15/r - GENOVA tel. 010.588489 - chiuso martedì 32 Pride agosto 2006 Tra omo e islamofobia Testo e foto di Paolo Hutter (ha collaborato Daniele Salaris) L’Europride di Londra ha visto quest’anno il coming out pubblico dei gay e delle lesbiche mussulmane e la partecipazione, insolita per l’Italia, della polizia glbt. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con entrambe queste realtà. Il carro dei gay mussulmani all’Europride Opuscoli e gadget distribuiti massicciamente a gay e lesbiche per indurli a denunciare con fiducia alla polizia le violenze e gli atti omofobici. Nella marcia avanti dei diritti e della presenza lgbt innescata in Gran Bretagna la Metropolitan police di Londra vuole avere il suo ruolo. Me ne sono reso conto di persona, e con un po’ di stupore, partecipando al party di benvenuto per gli ospiti stranieri e per gli organizzatori dell’Europride che si è tenuto a Londra il primo luglio. Pensavo che l’appuntamento per il ricevimento (all’Empress state building, sede della polizia londinese), fosse un po’ formale e un po’ casuale. E invece siamo stati accolti con calore quasi euforico dagli ufficiali e dalle ufficiali che volevano dimostrare non solo la “correttezza politica” ma anche l’impegno attivo della polizia contro l’omofobia. Subito sorrisi da parte della ispettrice nera Dee Caryl del Diversity directorate, strizzate d’occhio e pacche sulle spalle dall’ufficiale Carl Wonfor che distribuisce adesivi e opuscoletti sul tema “Report any hate crime”. (“Denuncia qualsiasi crimine d’odio”: il termine include violenze e ingiurie di tipo razziale e familiare, ma in questo caso omofobe.) C’è anche un micropupazzetto con i colori arcobaleno del pride e la scritta “Lavoriamo insieme per una Londra più sicura, denuncia ogni crimine d’odio alla polizia”. In quel contesto - al trentesimo piano con vista panoramica - la dominante era gay e lesbica, al punto che il colonnello in camicia bianca e cravatta nera che ha fatto il discorso di benvenuto si è sentito in dovere di specificare la sua eterosessualità, ma scherzando e quasi scusandosi. Apertamente gay è invece Stephen Warwick, ispettore del Diversity directorate, una specie di sezione politico-sociale della polizia articolata in sei aree di lavoro: età, disabilità, genere, fede o religione, razza e mondo lgbt. I rapporti con il mondo lgbt passano anche per consulenti civici di ogni genere. Mascotte della serata sono ad esempio due ragazzini del gruppo teenager gay, che fanno parte della consulta lgbt della Metropolitan police. Il tema è sempre aiutare la gente ad avere fiducia nel denunciare gli atti omofobi, che non mancano anche nella grande metropoli. Con l’ispettore Stephen Warwick comincio ad affrontare il tema delle minoranze etniche, che poi tanto minoranze non sono, dato che a Londra i residenti sono per circa un terzo “non-bianchi”. “Siamo una città veramente multietnica, anche nell’ambiente gay e per fortuna ci stiamo abituando. Se penso alle mie relazioni, per esempio, l’ultimo è stato un brasiliano, il penultimo un mezzo pakistano...”. Gli chiedo se l’omofobia è forte nelle comunità etniche, e qui la risposta si fa più ufficiale: “Non è facile capirlo per un agente di polizia. Abbiamo pochi dati, statistiche generiche. Ma proprio il fatto che neri, caraibici, mediorientali o pakistani siano così restii a rispondere alle inchieste, e che così raramente denuncino qualcosa, ci fa pensare che lì ci siano problemi ancora grossi”. A questo punto mi immagino che passando a chiedergli dei gay in ambienti islamici il quadro dell’ispettore gay si faccia ancora Pride agosto 2006 33 che cattolico o cristiano”. “Ci sono omofobi in tutti i paesi, le comunità, le religioni”. Alla diffidenza politica che ho suscitato si somma la scarsa voglia di esporre a un giornalista le vicende personali: non hanno voglia di raccontarmi episodi di vita nelle minoranze di Londra. L’autore dell’articolo con due agenti del Diversity directorate più negativo, e invece... “Sì, ne conosco, e so di parecchi che sono tranquillamente conosciuti come tali e accettati nei loro ambienti. Naturalmente ce ne sono anche di velati e nascosti. Ma non è facile dire in che proporzione. La fede e gli ambienti islamici sono molto più inclusivi e tolleranti di quel che comunemente si pensi. E ve lo dice un agente di polizia che ha dovuto occuparsi anche di lotta al terrorismo, e che si è trovato vicino alle bombe del 7 luglio dell’anno scorso. Ma che c’entra? Pochissimi terroristi, oltretutto di nazionalità britannica, non devono influenzare il nostro giudizio sulle comunità e le religioni”. Ed è proprio al ricevimento della polizia che ho il primo contatto diretto con alcuni giovani di Imaan (Fede), il gruppo emergente lgbt islamico che si definisce “gruppo di supporto sociale” per lesbiche, gay, etc musulmani. Videoregistriamo qualche battuta con tre di loro. “Quasi tutti abbiamo fatto il coming out in famiglia e viviamo abbastanza bene” dice Qurra tra la kefia e gli occhiali, “ma quasi nessuno di noi vuole essere completamente riconoscibile sui media per non mettere in difficoltà le nostre famiglie con altri parenti o con i vicini. Mi puoi riprendere perché è per l’Italia, non per Londra”. Il gruppo Imaan è nato da mailing list in internet, adesso fa incontri pubblici o feste almeno una volta al mese e partecipa al pride. Nel primo terzetto che incontro c’è il 23enne Yussuf, palestinese-libanese, in attesa che gli riconoscano lo status di rifugiato. L’appuntamento chiave è comunque col loro leader, Hannaan, alla conferenza di Amnesty international: “Prides contro il pregiudizio.” Il contesto è quello di un incontro europeo che ha come priorità l’appoggio ai paesi dell’est che devono affrontare l’omofobia militante organizzata. Si riunisce anche il workshop multietnico “Diversità”. Faccio conoscenza con Khi Rafa e le altre lesbiche nere di Bluk (Black lesbians Uk) che hanno la presidenza di turno del comitato per le minoranze nel pride. Scelgo di parlare contemporaneamente con loro, con Dennis Fernandez (dello Sri Lanka) e con Hannaan. L’idea si rivela poco brillante, perché trasforma l’intervista in un incontro politico, nel quale tutti ci tengono molto a difendere le loro comunità da possibili pregiudizi “bianchi”. “Le nostre difficoltà sono innanzitutto col razzismo, poi col sessismo e infine con l’omofobia”, dice la leader lesbica nera. E Hannaan definisce il suo gruppo come quello che, da semplice strumento di aiuto per persone che si sentivano isolate, è diventato un’associazione che sostiene la sfida contro la islamofobia nel mondo lgbt e la omofobia nelle comunità islamiche. Quando ipotizzo che il peggior nemico di gay e lesbiche nel mondo è il fondamentalismo islamico, tutti i miei interlocutori si ribellano. “è un pregiudizio”. “Ci sono stati attentati mortali a Londra contro locali gay da parte di estremisti cristiani omofobi.” “Non c’è più fondamentalismo islamico 34 Pride agosto 2006 Ma all’Europride, sia pure con molti occhiali neri, una ventina di giovani lesbiche e gay musulmani si sottopongono all’attenzione generale sul primo carro della loro storia. L’anno scorso erano stati solo a piedi con lo striscione. Dal carro esce musica rai, dance araba. Sono salite con Imaan anche alcune ragazze di Safra project. Sono tra i 20 e i 35 anni, cittadini inglesi figli di immigrati. Ma c’è anche Ali Hilli, iracheno richiedente asilo, 33enne, superintervistato anche dalla Bbc. “Sono venuto a Londra poco prima dell’invasione perché la situazione economica dell’Irak era insopportabile. Ma adesso è diventato pericolosissimo essere gay, si stava molto meglio sotto Saddam. Non eravamo perseguitati in quanto gay, adesso sì perché l’invasione ha dato pretesto e slancio alle correnti filo-iraniane. E davvero si rischia la vita”. Ali Hilli alla fine della parata raccoglie freneticamente firme sotto una petizione rivolta al governo iracheno per proteggere lesbiche e omosessuali, e si complimenta per la decisione delle truppe italiane di ritirarsi. “Non sono i soldati occidentali a proteggerci, però ci vuole una pressione internazionale perché la situazione è spaventosa”. Anche se un risultato viene vantato proprio dai gruppi dei gay islamici: almeno dal sito web dell’Ayatollah Sistani è stata tolta la “fatwa” che incitava a uccidere gli omosessuali. Di Londra Ali Hilli lamenta solo il fatto che almeno per ora non gli riconoscono l’asilo politico. Ma non è difficile vivere apertamente da gay negli ambienti mediorientali di Londra. “Certo la mia famiglia la vede un po’ diversamente, ma sono sfumature culturali e generazionali, come dappertutto. E poi pensa, il mio ragazzo è ebreo”. Il chiodo fisso di Ali Hilli è il suo Irak, ha persino telefonato più volte a un portavoce dell’Ayatollah Sistani per convincerlo che il Corano non impone di perseguitare i gay. Con gli Ayatollah filoiraniani sarà impossibile intendersi, ma i giovani di Imaan sono ottimisti sulla possibilità di ottenere qualcosa dal British muslim council, con il quale colloqui informali sono aperti da mesi. A fine parata si ristabiliscono i contatti con Hannaan, il leader di Imaan, anche al fine di un possibile (ma molto cauto) servizio fotografico. “Sono attento a non dare pretesti alla islamofobia mascherata da supporto ai diritti gay, perché condividiamo alcune questioni fondamentali, come la causa palestinese. Poi è chiaro che noi difendiamo la nostra vita, diritti, fierezza di essere gay e lesbiche. Ci occupiamo molto di aiutare i richiedenti asilo per sfuggire a persecuzioni “omofobe”. Avete uno stile di vita diverso da quello dei gay occidentali?, gli chiedo. “Siamo molto diversificati, non c’è una linea su questo. Ci sono quelli che frequentano i locali e quelli che fanno vita più ritirata”. A novembre a Londra ci sarà il secondo congresso, ma prima di allora ci sarà il primo matrimonio tra due ragazzi del gruppo musulmano. Con rito civile, naturalmente. Un saggio sull’omosessualità nel Medio oriente Pride agosto 2006 35 36 Pride agosto 2006 Intervista a Valentina Ok Carmine Urciuoli - [email protected] Valentina è una cantante assolutamente anomala: notissima a Napoli, dove ha un seguito di fan affezionati, è poco nota nel resto d’Italia. Anche al pubblico gay, nonostante abbia cantato la sua condizione di transessuale in brani assolutamente espliciti come “Ragazzo gay” o “Me siento femmena”. Vulcanica, inclassificabile, unica nel suo genere, meriterebbe di essere conosciuta meglio. L’abbiamo intervistata. Quando nasce, artisticamente, Valentina ? Ho iniziato nel 1995 in teatro, con Gli angeli del sud. Subito dopo ho inciso il primo disco di cui fa parte la canzone “Ok”, scritta da Enzo D’Agostino, che ebbe molto successo, soprattutto tra i bambini. E ho fatto molta televisione. Dopo “Ok”, Rosalia Porcaro mi chiese di portare in giro un personaggio basato su di me. Natasha... Sì il personaggio ispirato a me... che ha avuto più successo di me... Chi mi ama però lo sa chi sono io. Con la Porcaro andai a fare una puntata dell’Ottavo nano, chiamata da Serena Dandini che volle presentare almeno una volta l’originale di Natasha, considerando che le canzoni che Rosalia cantava erano le mie. Rosalia ora continua a cantare le mie canzoni a Zelig: da otto anni sempre le stesse... A differenza di Valentina, che appare rinnovata nel look, e meno ragazza di dieci anni fa. Questo me lo stanno dicendo molti che non mi vedevano da tempo. Forse è la maturità. Uno poi cresce anche artisticamente. Io mi sono rinnovata. Prima c’era l’entusiasmo della prima volta. Ora invece sono più con i piedi per terra. Nell’ultimo single, la versione inglese di “Ok”, cambio molto look... ma non voglio svelare, perché deve essere una sorpresa per chi non ha visto ancora il video. Come giudichi il mondo dello spettacolo? Molto molto duro. Ma io sono riuscita in alcune cose. Sono stata la prima trans ad “uscire” pubblicamente come tale a Napoli, ho spazzato via i pregiudizi: non mi sono mai vergognata della gente napoletana, e loro non si sono vergognati di me. E sono stata la prima a puntare l’attenzione sui cantanti napoletani, come D’Alessio o Ricci. Ho aiutato molti che hanno fatto successo, mentre io sono ancora qui. Credi che questo ritardo dipenda dal fatto che sei una persona transessuale? Io non credo. Altrimenti Platinette non starebbe a Buona domenica e la Luxuria non starebbe facendo film. Io sono “uscita” prima di loro. Loro hanno avuto la capacità di cogliere le occasioni e vivere anche in contesti più favorevoli. Io stimo Platinette poiché ha creato un personaggio intelligente, si è travestito ed ha fatto in modo che si parlasse di lui, ha messo la parrucca per divertire, per tutta la gente che se la può mettere solo a carnevale o quando va a battere. A parte gli scherzi, io credo che le etichette che ti tagliano le gambe nel mondo dello spettacolo possono essere anche altre. Quali? A me mi hanno etichettata come la “cantante napoletana neomelodica”, la cantante delle feste di piazza e dei matrimoni, quando io di matrimoni non ne ho mai fatti in vita mia. Niente contro chi li fa, ma io mi esprimo in altri posti, a teatro e specialmente nelle discoteche. A proposito di discoteche, a Napoli sei stata madrina di serate esclusive, come l’Anima mia... Sì, ti ricordi... Là lanciai Gianni Fiorellino, che è andato a Music farm. A te piacerebbe andare a Music farm? Sì moltissimo, ma non mi sono mai presentata ai provini, credo che sia tutto già organizzato. Io quando ho potuto ho aiutato, gli altri non sempre si ricordano dei favori. E questa è una caratteristica che credo comune a tutti i gay, no? Di dare tutto agli altri, di leggere il mondo in base ai sentimenti e di tramutare le proprie sofferenze in aiuto. I primi soldi che guadagnai con “Ok” li spesi in giocattoli per i bambini bisognosi. Io poi sono molto credente e cattolica. Pride agosto 2006 37 Come fai a vivere da cattolica, con un papa così ostile verso di noi? Io credo in Dio, la chiesa è un’altra cosa. Rispetto tutti, ognuno può pensare a suo modo, non sono razzista in niente. Io ad esempio, pure essendo trans, non condivido il matrimonio gay e l’adozione dei bambini. Un mio punto di vista. Quindi ritieni siano migliori i Pacs? Sì, per proteggere le cose che due hanno comprato insieme. Ma il matrimonio lo vedo pesante... serve a due etero per fare una famiglia con i figli. Il gay è uno spirito libero, non riesco proprio a immaginare un gay chiuso in casa a fare i servizi e a crescere un bambino. è una cosa pesante per gli etero, figurati per i gay. Ma questa è un’opinione mia personale, una scelta per me. Gli altri io penso che devono fare quello che vogliono. Scusami se sono indiscreto, pensi di completare la transizione o ti consideri transgender, come Vladimir Luxuria? A Luxuria non lo vedo proprio come una trans. Per me è un gay, un gay effeminato. Non lo vedo per niente donna. Io non ho pensato di fare l’operazione, essere donna è un fatto dell’anima. Il problema è che bisogna accettarsi per quello che si è. Tu resterai sempre una trans, non è che ti vai a fare un’operazione, una trasformazione, e dopo sei donna per il tuo ambiente, per chi ti conosce o per il mondo intero. Resti trans. Hai avuto il coraggio di pubblicare un album con le foto da ragazzo, e da donna. Quando è stato il momento in cui hai sentito di essere donna? Quella era la copertina del disco “Il ritmo della tua città – ieri e oggi”. Io ho sentito di essere donna sempre. E non l’ho mai nascosto, dall’età di tredici anni. E per una trans è più difficile perché non ci si può proprio nascondere. Immagino sia stata dura. Per me no. Mi ritengo fortunata perché ho avuto dei genitori splendidi. Sono ultima figlia, con quattro fratelli e quattro sorelle che mi hanno accettata e amata. Nella famiglia ho trovato l’appoggio e il sostegno. Io so che non è così sempre. Ci sono persone che vengono cacciate e se la passano male. A me per fortuna questo non è successo. Ti sei mai innamorata? Sì a vent’anni. A trent’anni non ti innamori più facilmente. Io ho avuto due storie, di tre e cinque anni. Che sono finite, come nella vita finisce ogni cosa. La felicità è fatta di momenti e per questo ogni giorno è un dono di Dio. Come dice una tua canzone, “un cuore di vent’anni sperava, rideva, soltanto col cielo e col mare voleva parlare...”. La musica delle tue canzoni è disimpegnata e ascoltandole in discoteca uno quasi non si accorge che le parole, ad esempio quelle di “Ragazzo gay”, sono fortissime. Sì le parole sono forti. “Ragazzo gay” dice “ti faranno piangere e bere le tue lacrime, tutti quanti contro di te, dovrai combattere con la solitudine, contro il pregiudizio che c’è” ...scusa ma recitarla... però c’è un messaggio di speranza, “non arrenderti mai, forza ce la farai, dentro di te c’è l’amore, di chi ha creato ogni cosa, cerca di non perderti, l’amore è la tua bussola”. è la nostra vita, no? Come nascono le tue canzoni? Parecchie sono autobiografiche, come “Me sento femmena”, o quelle dell’album Strana, con Mastelloni. 38 Pride agosto 2006 “Ragazzo gay” l’ha scritta Percopo, io gli ho raccontato la mia storia e gli ho detto che volevo cantare una canzone per i gay. Invece per il mio ultimo singolo “Ok in english”, l’autore è D’Agostino, gli arrangiamenti di Luca Sepe. Ora esco con una mia produzione, non ho voluto affidare il mio lavoro ad una casa discografica di Napoli, limitata al mercato partenopeo. Ho bisogno di una distribuzione che mi apra le porte al mondo, voglio che il mio disco sia venduto fuori. Per ora partiamo con il single, poi se c’è una casa discografica faccio l’album, altrimenti farò dance, che mi piace. “Ok” e “Ragazzo gay”, sono canzoni dance. è bella, la canzone napoletana, ma ora voglio fare altro. Non rinneghi le tue radici, dici solo che Napoli non ti offre niente. A Napoli io ho un pubblico affezionato, a cui sono affezionata, ma questa città non dà possibilità. Per il mio personaggio non ci sono sbocchi. Dopo tanta gavetta vorrei essere riconosciuta come artista. Non mi piace essere invitata solo per fare l’ospite. Io sono io, non è che mi trasformo, e se come trans sono una persona normale allora voglio essere apprezzata come cantante. Poi ci vogliono le amicizie, e io non sono stata sempre ricambiata da chi ho aiutato. Come mai “Ragazzo gay”, che ha già qualche anno, è così poco conosciuta tra i gay? Questo non lo so. Io a Gay.tv glieli mandai i video, un messaggio positivo per tutti i gay, ma loro non mi hanno mai trasmesso. Poi dicono di essere una televisione a favore della comunità gay... Fabio Canino è stato l’unico gay che lavora nel mondo dello spettacolo che mi ha chiamata, a Cronache marziane. Ma Fabio, di cui amo l’umiltà, è una persona rara nel mondo dello spettacolo. Spero che almeno il nuovo single di “Ok” in inglese lo mandino. Tu dici che le aziende gay dovrebbero essere più vicine alle esigenze dei gay? Io credo che ci sia calcolo sui gay da parte di alcune emittenti gay. Qualcuno si mette la cravatta e crede di poter fare il bello e il cattivo tempo, ma se manca la solidarietà tra noi c’è il rischio che sia tutto un bluff. Per una trans è difficile lavorare, anche come commessa. Io lavoro perché ho le palle, perché faccio la cantante, un mestiere privilegiato ed ho un pubblico che mi ama. Senza aiuto, una trans sta mmiezo a via (fa la strada), un gay che lavora in fabbrica se dice che è gay come ha fatto un amico mio o jettano a via e fore (lo cacciano via). Un ragazzo gay non lo dice mai nella comitiva perché ha paura che lo isolino e che lo sfottano. E se poi sono i gay i primi ad avere pregiudizi, allora diventa un problema. Hai fan solo napoletani? Mi vogliono molto bene anche i gay da fuori Napoli. Moltissimi bambini, che non sanno come dire ai loro genitori che sono trans, mi scrivono, o vogliono parlare con me. Io ho risposto a molti di loro. Molti bambini che ho aiutato sono diventati certi pezzi di femmine. Esprimi un desiderio. Vorrei cantare “Ragazzo gay” a piazza del Plebiscito, per la mia città, per i miei compagni gay e lesbiche, per tutti i trans di Napoli. Diteglielo voi a Rosa Russo Jervolino che mi deve chiamare. Voglio portare un messaggio di serenità a tutti, e dire “abbiate speranza che le cose cambieranno presto”, e che è tutto ok ! Il nuovissimo sito di Valentina, con il calendario dei concerti è al link: http://www.valentinaok.com Pride agosto 2006 39 40 Pride agosto 2006 Un etero a Sodoma Matteo Bandini - [email protected] Un nostro collaboratore fa coming out: è etero! E utilizza tecniche come l’osservazione non partecipante (altrimenti che etero sarebbe?) per spiarci. Gli abbiamo chiesto di vuotare il sacco. Disegno di Massimo Basili 9000 battute per spiegare perché da etero frequento e ammiro molti gay e scrivo su due testate gay (“Pride” e Gay.it). Ci provo. Con tre premesse. Le differenze che descrivo nell’articolo sono polarizzate, ma ben più sfumate nella realtà. Il contesto al quale mi riferisco è quello retrò italico. Le considerazioni valgono per me, assai meno per la categoria sessuale alla quale appartengo. Quindi se non volete inciampare in un picchiatore omofobo, non pizzicate il sedere al primo etero che trovate. Frequentando realtà gay, mi capita del resto, spesso, un corteggiamento. In tutte le sue varianti: dall’invito a cena alla più sbrigativa mano morta. A differenza del rapper Fabri Fibra (al centro di polemiche per la sua fastidiosa omofobia) non mi sento però violentato se qualcuno “ci prova”. È legittimo proporsi. E anche rifiutare. Ad essere molesta è caso mai l’insistenza, non il primo tentativo. È un gioco a cui mi sottraggo subito, evitando reazioni troppo maschili (“Cazzo guardi, frocio?”, montante destro, gancio sinistro, tappeto), o troppo femminili, come gogne pubbliche e processi in tribunale. Nella mia descrizione del mio rapporto con il mondo gay parto dal sesso, l’aspetto che più colpisce gli etero (tutti quanti). I gay, quando mirano al sesso, fanno più centri, nonostante i bersagli siano meno numerosi. Come mai? Forse perché in amore devono affrontare i rituali, le incompatibilità e i problemi di un solo sesso: il loro. Nelle coppie eterosessuali si trovano a mediare due sessualità opposte. Un rebus a tratti stimolante, a tratti deprimente: l’eccitazione di lui è grossolana per lei, la malizia di lei è noiosa per lui. Senza contare i cicli mestruali: gli umori alterni della coppia molto spesso vengono da lì. A volte ci si sente in trappola, oppressi dalla claustrofobia dell’incomprensibilità reciproca. E per reazione si vorrebbe semplificare il caos. “Fossi gay! Altro che litigare in continuazione. Scoperei da mattina a sera!”. Viene da dirlo... quasi ignorando che i gay a cui si guarda con un po’ di invidia sono quelli delle grandi città. Di certo non quelli, ancor più imprigionati di noi, dell’ultimo paesino montano. Può sembrare semplicistico considerare i gay come felici macchine da sesso. E questa opinione è diffusa: soprattutto in chi li conosce poco. Di certo però, almeno nella sessualità, maschi omo e maschi etero sono molto più vicini fra loro, e molto più distanti dalle donne, di quanto si pensi. Gli uomini sono in generale assai più diretti ed espliciti delle donne. Fateci caso: il rapporto fra coppie aperte e chiuse è assai più elevato fra i gay che non fra gli etero. Non perché questi ultimi siano pudichi, ma per l’inappellabile no delle loro compagne. Non è però soltanto il sesso a farmi riflettere. Ho frequentato buona parte delle discoteche gay del nord Italia (per conoscere le fag hag!) ma le mie amicizie sono soprattutto legate a chi non frequenta locali. Persone con relazioni fisse ormai da anni. Anche in questo caso, la bilancia del confronto pende dalla parte dei gay. Le coppie etero sono, ahimé, troppo spesso inerziali e asessuate. Pride agosto 2006 41 Molti etero giovani (è triste dirlo) si fidanzano solo per avere la certezza del “pane” quotidiano. E una volta adulti e sposati, non divorziano per non affrontare parcelle di avvocati e separazioni di beni e pargoletti. Continuando a litigare o comportandosi da estranei. almeno nella sessualità, maschi omo e maschi etero sono molto più vicini fra loro, e molto più distanti dalle donne, di quanto si pensi. Gli uomini sono in generale assai più diretti ed espliciti delle donne. Fra uomo e uomo (o fra donna e donna) dal mio punto di osservazione la situazione mi appare diversa: prima di infilarsi giubbotto antiproiettile ed elmetto da guerra contro il partner, bisogna farlo contro la società. Almeno in Italia. E coalizzarsi contro gli occhi indiscreti e le malelingue è un ottimo collante... quando ovviamente si sono già raggiunte una certa consapevolezza e una propria autarchia dai commenti esterni. L’omosessualità non velata ha una forza in grado di andare contro tutto e tutti. Se due gay stanno insieme lo fanno a dispetto delle famiglie che li vorrebbero mulinobiancamente felici con moglie, figli, cane e station wagon. Lo fanno contro una, nessuna, centomila chiese che li vorrebbero prosecutori coatti del “mistero della vita”. Lo fanno perché ci credono. Inerzia e convenienza sono minoritarie, rispetto agli etero. Qui le storie durano forse meno, ma dal mio punto di osservazione appaiono forse più intense, perché prive di vincoli sociali o patrimoniali: se non si è più innamorati ci si lascia. Senza notti dei lunghi coltelli (gli omo ammazzati sono quasi sempre vittime di etero). I gay, poi, possono sempre consolarsi nei cruising bar. Una socialità sconosciuta agli etero. Il sesso fine a se stesso non lo si trova così facilmente! E le passeggiatrici, vuoi per questioni economiche, vuoi per autostima, evocano un certo squallore. Ai gay, anche solo per sentito dire, vengono appiccicate come bollini “creatività” e “sensibilità”. Sono stereotipi che talvolta hanno del vero. Sulla prima caratteristica, penso che la presenza di un parapetto sociale permetta di valorizzare meglio le soluzioni intelligenti. Sulla seconda caratteristica, ho conosciuto gay sottilmente più perfidi degli etero, ma in ognuno di essi ho visto un percorso di vita travagliato. Un nervo scoperto da toccare per placare la loro acidità. E per costruire un rapporto umanamente più forte. Ma soprattutto ho avuto a che fare con un’infinità di omosessuali gentili, sensibili ed empatici. Ne ho avuto una dimostrazione lo scorso anno, durante due vacanze. In entrambi i casi ero l’intruso, con un solo amico, in due gruppi già formati. La prima compagnia era unicamente etero, la seconda solo gay. Il messaggio dei primi era chiaro: ci bastiamo da noi. Ognuno parlava dei fatti suoi, senza guardare se gli altri lo seguissero. Nessuno si preoccupava di scambiare due parole con me. L’altro gruppo mi ha fatto apprezzare il gusto dello stare insieme, la condivisione di chiacchiere e risate. Sarà stato per il fascino dell’esotico (reciproco), ma di ogni persona ho scorto lo sguardo continuo nella mia direzione, per controllare che mi trovassi bene, che da “diverso” non fossi isolato, per darmi ragguagli utili a capire le conversazioni (“robe frocissime”, dicevano). Giorni splendidi, con persone nuove, in un contesto quasi estremo: non erano gay qualunque, ma militanti incalliti! Virgoletto “diverso” perché tante volte mi sono trovato a litigare con gli “uguali” sul significato di quella parola. Visto che anch’io, per motivi non sessuali, ma personali, mi sento un pizzico “diverso” dall’umanità. E sono felice di esserlo. Ho troncato con chi si faceva forza della sua appartenenza al gruppo dei più per considerare come depravati gli altri, magari brandendo come una clava parole come “normale”, “naturale” e “contro natura”. Sull’uguaglianza e sul rispetto non transigo. 42 Pride agosto 2006 La scorsa estate le mie “zie” gay mi presero in giro sostenendo che mi ero giocato una ragazza appena conosciuta raccontandole della mia insolita vacanza assieme a loro. “Cosa te ne fregava di raccontare che eri in vacanza assieme a dei gay? Era l’avventura di una sera e così te la sei persa”. Ma perché avrei dovuto mentire? Parlo spesso della questione gay con estranei per capire se è il caso o meno di frequentarli. Non si tratta di essere appassionati di calcio o di musica rock. Qui c’è di mezzo un argomento serio come la discriminazione delle minoranze. È un filtro efficace per depennare gli omofobi e per restringere notevolmente il campo nel quale trovare una compagna. Non potrei condividere la mia intimità con una donna che non ha rispetto per ideali di parità e di giustizia e, più concretamente, per i miei amici. Mi sono fatto quasi “ambasciatore” di Sodoma. Non c’è familiare, amico o conoscente con cui non ne abbia discusso. Lo posso fare con una credibilità forse maggiore degli stessi gay. La mia sessualità risente certo del loro influsso, nella ricerca di una donna forte con cui vivere un rapporto simmetrico e non complementare, ma è altrettanto chiaramente etero. Come persona terza, non coinvolta, vengo percepito neutrale e disinteressato. Partecipo al gay pride per poi spiegare che quello che ho visto coi miei occhi è ben diverso dai servizi chiassosi e capziosi dei tiggì. Spiego concetti purtroppo per nulla scontati per i più. Rifiuto per i gay l’etichetta generica di massa informe di persone tutte uguali fra loro, per proporre quella di microcosmo (micro per numeri, non per tenore) variegato. Dove un militante e una fashion victim potrebbero non avere nulla in comune, se non il preferire gli uomini alle donne. Mi piace distribuire i miei articoli per poi ricevere la telefonata della nonna (84 anni), “specializzata” nella rassegna stampa su Cecchi Paone e Grillini. Un passo avanti non soltanto per me (in ogni caso, la discriminazione di un gay mi colpisce di sbieco), ma nella qualità della vita di tutti. La nonnina sprint con le sue amiche ha una bella parlantina! Pride agosto 2006 43 44 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 45 lettere al direttore Scrivete a , via A. da Recanate 2, 20124 Milano, email: [email protected], specificando se volete che siano pubblicati o no il vostro nome e l’indirizzo email. Per lasciare spazio a tutti, siate brevi. In caso contrario, taglieremo la lettera. La redazione Un grazie dall’Agedo Vorremmo utilizzare un piccolo spazio della rivista per ringraziare il vostro editore Frank Semenzi, che con un suo contributo economico personale ci ha permesso di sfilare, nonostante l’età, comodamente seduti su un carro per distribuire i nostri volantini, che sono andati a ruba, e per ricevere milioni di applausi, che non mancano mai per noi genitori dell’Agedo. Questa nostra presenza fa parte del coming out delle famiglie, necessario, indispensabile esempio per i nostri figli o figlie omosessuali: siamo milioni, ma solo pochi di noi appaiono, per molte ragioni, non ultima quella che la maggior parte non sa nulla! Dobbiamo aiutarci a vicenda, genitori e figli, e diventare una grossa fetta della popolazione che possa parlare, dire la sua, soprattutto incidere sulle scelte politiche, sociali, religiose. Ecco il commento che ci ha scritto in una mail un ragazzo gay rispetto alla nostra presenza: “Ho visto che c’era il camion, come negli ultimi anni, e genitori agguerriti (purtroppo numericamente inferiori a quanti presenti negli ultimi pride) in bella mostra sopra il mezzo, a distribuire volantini e a salutare i torinesi. Flavia (spero di non sbagliare il nome) con la sua maglietta con la scritta “Etero o gay son sempre figli miei” ha fatto incetta di foto (e non è stato un caso isolato). Il volantino, con lo stesso titolo, è andato a ruba già prima di partire tanto che è stato necessario centellinarne la distribuzione (avete mai visto qualcuno che viene a chiedere di avere il volantino? Ebbene, sabato è successo molte e molte volte). Quanti bei sorrisi, e quanti applausi avete raccolto durante la manifestazione! Ormai è una costante, ma questa volta ho raccolto in tutti quegli applausi una sensazione molto vicina a quella provata al pride di Roma 2000 e al pride di Bari: a) ci sono stati molti applausi ad inizio manifestazione da parte di gay e lesbiche, e questo la dice lunga a mio avviso su cosa significhi per un/una omosessuale poter vedere genitori visibili (definizione singolare ma non mi riesce di trovare una definizione migliore). b) ci sono stati molti, ma molti, applausi lungo tutto il percorso da parte di tutti i torinesi (tanti) che hanno seguito la manifestazione, a volte addirittura ostacolando/ rallentando la marcia della manifestazione da quanti erano. Anche questi applausi mi dicono qualcosa, mi sembrano un riconoscimento importante, non scontato, al vostro essere lì, al vostro essere ancora una volta visibili tra tanti gay e lesbiche. Ho fatto un po’ avanti e indietro durante la manifestazione e tutte le volte che sono tornato in prossimità del camion Agedo sentivo applausi, e siete anche riusciti/e a trascinare le persone intorno al camion nel coretto “Etero o gay son sempre figli miei”... Prima di voi e dopo di voi musica, quando arrivava il vostro camion applausi ... Lascio a voi le conclusioni sull’importanza di essere stati presenti come associazione, come genitori. Non so voi, ma io alla fine mi sono detto con soddisfazione: “Che bel pride!” e sono così carico che non vedo l’ora di riesserci l’anno prossimo, con gli stessi risultati, con gli 46 Pride agosto 2006 l’azione... tutta la notte pop muzik, sex & art ti aspettiamo Tutte le notti dalle 22,00 all’alba ... Dj Bar - Drink special Cruisin’ floor + video Friendly atmosphere Porno Nights Il Sabato notte .. ... più lungo di bologna the strongest saturday night in town Il Mercoledì notte .. ... Porno e Provocazione Chiuso per ferie dal 30/7 al 30/08 Partner boys: www.allmalestudio.com Aria condizionata info lines: 051.243998 - 335.8047929 - 339.4578166 Bar’t club - Via Polese, 47/A - BOLOGNA Siamo in centro a Bologna vicinissimo alla stazione ferroviaria www.bartclub.net [email protected] Avviso ed ingresso ai locali, riservato agli associati Unoclub Card lettere al direttore INVIA UN SMS AL 48482 ! y t i n u m m o c S SM trova l'Amore o l'Amicizia semplicemente con un SMS!! Per LUI che cerca un LUI: Invia un SMS con LUI al 48482 Per LEI che cerca una LEI: Invia un SMS con LEI al 48482 AD ESEMPIO: scrivi LUI invia al ricevi 48482 TORO-MI: SONO MARCO FISICATO E SPORTIVO, CERCO... RIMORCHIA anche tu con il tuo cellulare.. Comandi: CER cerca il partner che fa per te CHAT chatta con chi ti piace STOP chiudi la conversazione LIST richiedi tutti i comandi INFO, COSTI E ISTRUZIONI DEI SERVIZI - XDUE Servizio fornito da GSMBOX Spa in collaborazione con Tim, Vodafone e Wind e riservato ai clienti TIM, Vodafone e Wind. Per eventuali problemi di fruizione del servizio contatta direttamente il numero: 0521-533156 (tutti i giorni dalle 09 alle 13, dalle 14 alle 18). Servizio riservato ai maggiorenni. Per usufruire dei servizi di telefonia mobile WIND è necessario un cellulare Dual Band. Costo IVA Incl per ogni SMS ricevuto: TIM e Wind 0,50 euro, Vodafone 0,52 euro. Costo IVA Incl per ogni SMS inviato: TIM 0,10 euro, Vodafone da proprio piano telefonico, WIND 12,40 cent di euro. Frequenza: TIM minimo 2 SMS a settimana, Vodafone e WIND minimo 3 SMS/settimana Per uscire dalla Community invia al 48482 un SMS con scritto END. stessi genitori (anzi di più) e con tutti/e coloro che non ci sono stati/e per problemi di salute e che mi (ci) sono mancati/e. A questa lettera noi genitori di Agedo rispondiamo che questi applausi sono gratificanti: è bello sapere che la nostra passione, il nostro lavoro, la nostra presenza non svaniscono nel nulla ma che, silenziosamente, sfiorano tutti i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Grazie ancora a chi ci appoggia, anche a nome dei genitori che non hanno potuto aderire al pride con la propria presenza per svariate ragioni (periodo di scrutini, di esami, costi troppo elevati per chi abita al sud, figli piccoli da accudire, anziani da accudire, problemi di salute). Facciamo parte di più fasce d’età che non si possono permettere troppe libertà. Ma il lavoro a tavolino, nelle scuole, nel sociale c’è, e diventa sempre più accolto dalle istituzioni. Grazie infine ai lettori di “Pride” che ci hanno aiutato concretamente versando il “cinque per mille” alla nostra associazione. I bisogni sono molti e i contributi ci sono sempre molto utili. I genitori di Agedo. [email protected] Gay attenti alle truffe Mi è capitato recentemente di andare a Desenzano, al canneto, luogo di ritrovo gay, e una volta preso il sole e aver contattato alcuni amici son ripartito per il rientro a casa. Al parcheggio però ho trovato la sorpresa: mi hanno tolto le targhe dell’autovettura privata, per cui ho dovuto fare denuncia di furto e nella caserma dei carabinieri c’era un ragazzo che pure lui aveva subito una truffa, solo che lui non era sceso al lago ma era salito nel boschetto soprastante la strada. Questo ragazzo, passeggiando nel bosco ha intravisto un ragazzetto cortese, simpatico, di modi gentili, intraprendente, che si lasciava avvicinare e toccare. Il ragazzo (che era un’esca), vestito solamente di un paio di slip bianchi, era pilotato da due adulti (sembra slavi) e doveva attirare le persone verso di sé dando l’idea di poter combinare qualcosa. Il malcapitato attratto si spogliava in una zona e l’eventuale rapporto sessuale veniva consumato a pochi passi; un fischio al giovane gli faceva capire che i pilotatori avevano saccheggiato gli indumenti del malcapitato e che lo poteva scaricare nel tentativo di proseguire la giornata a truffe e ruberie. Con questi due fatti, seppur denunciati, gradirei mettere in guardia nuovi malcapitati, che credono di giungere in una località gaya anche per “combinare”, e invece si trovano beffati e con rogne da sbrigare fra denunce e rifacimento documenti, oltre a ciò che è stato rubato. Peccato, dato che il mondo gay è sempre più ampio, vi sono locali che danno un buon esito, ma nient’altro: dagli annunci poco veritieri (ve ne sono parecchi con foto false) c’è ben poco da sperare, e spiagge o ritrovi gay ve ne sono ben pochi, vedi sul lago di Garda dove c’è un bel posto a Torri del Benaco e uno a Tempesta, solo che se gli altri anni vi era un minimo di parcheggio, da quest’anno oltre che aver chiuso i parcheggi con guard-rail se si tenta anche il parcheggio col motorino vi si trova la multa: non siamo clienti graditi!!!! [email protected] Scegliere di essere una vittima Milano: una ragazza lesbica va a ballare. Sceglie una serata etero di un locale friendly, che da un anno ospita regolari one night per donne. Un uomo tenta di attaccare bottone. Inizia ad insultarla: “Lesbica di merda”. Intervengono i buttafuori. La portano all’esterno della discoteca. Cominciano a picchiarla, sotto gli occhi divertiti dell’uomo. Pugni e calci al petto. Pride agosto 2006 47 lettere al direttore La nostra vittima, che chiameremo D., non avverte i carabinieri. Non ci pensa. Va in ospedale e la dichiarano guaribile in 5 giorni. Le chiedono chi l’abbia picchiata, la invitano a sporgere denuncia. I segni sono evidenti: si tratta di un’aggressione. D. tentenna. Passano i giorni e poi decide. è troppo gravoso: “portare avanti” una denuncia sembra rievocare le fatiche di Sisifo. E aggiunge: “Tanto si mettono d’accordo”. Dichiarare la propria omosessualità avrebbe reso il pestaggio meno perseguibile? Ovviamente no. Se fosse stata una ragazza etero avrebbe subito denunciato. Non c’è dubbio. Ma è possibile sentirsi lesbica a seconda dei luoghi e delle circostanze? Denunciare è un atto di rispetto verso se stessi e di responsabilità verso la comunità glbt. L’azione legale avrebbe alimentato (come nel caso del cuoco del Mamamia a Torre del Lago) un confronto più ampio. La conseguente copertura mediatica avrebbe potuto sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei “nuovi diritti”. è sacrosanto lottare per una normativa antidiscriminazione che contempli l’orientamento sessuale. La Toscana ci ha fornito un esempio mirabile. Bisogna però ricordare che siamo già tutelati dalla legge di fronte ad episodi simili. Non possiamo e non dobbiamo lasciare impuniti i nostri aggressori. In questo modo legittimiamo i comportamenti omofobi. E scegliamo di essere vittime. Cinzia Palumbo dello Yag (associazione gay università Iulm) www.yagmilano.com Complimenti, ma... Oltre ai complimenti per la rivista (nonostante veda che manca il calendario del mese delle serate a tema nei vari locali), sono andato recentemente agli indirizzi di locali dell’Emilia Romagna trovandomi in zona per ferie, e avendoli contattati più volte telefonicamente ho trovato pochissima cortesia e più volte, una volta risposto, subito dopo riagganciano, senza dare informazioni sul locale e sulla serata in questione. Che questa lettera serva a insegnare un po’ di educazione a questi titolari di locali pubblicizzati dal bel “Pride”. Inoltre ringrazio della maleducazione anche i tanti ragazzi che si iscrivono sui servizi di chat. Lasciano schede sulle proprie intenzioni e desideri, e una volta contattati non si fanno più sentire: fate a meno di prendere in giro la gente che magari col tempo vi trovate buggerati pure voi. Se cercate il figo, bello, pieno di soldi, che vi regala casa ecc.svegliatevi, che i sogni son terminati. Io avendo casa davo disponibilità, sia per svago che per altro, inoltre dare il numero di telefono mi sembrava cortese per un rapido contatto. Pazienza, tornerò nei locali veneti dove la caccia è più fruttuosa, e dove se la tirano meno. Un lettore - [email protected] Discriminazioni Ciao a tutti, mi chiamo Christian; è la prima volta che scrivo. Volevo dire a tutti che per chi abita in un paese come il mio la sua omosessualità è molto nascosta, è molto difficile vivere serenamente la propria omosessualita e incontrare gente come me. Io voglio fare questo appello: basta con le discriminazioni nei paesini di provincia, basta col fatto che chi abita in città è molto più fortunato di noi che purtroppo abitiamo in un paesino schifoso e perduto, e chiedo a chi abita in un paesino come me di contattarmi tramite mail senza problemi. Io spero che un giorno o l’altro cambierà tutto. Ciao a tutti. Christian - [email protected] 48 Pride agosto 2006 Il pride di Torino Sabato 17 ho partecipato alla manifestazione del gay pride di Torino, è stata bellissima e con numerose persone. La città ha mostrato il meglio di sé, si è vestita a festa anche per noi, non solo per le olimpiadi, e ci ha accolto a braccia aperte. I torinesi hanno partecipato alla festa e sono scesi per le strade e per le piazze accogliendoci con rispetto. Non è stata una carnevalata, come molti detrattori politici sia di destra che di sinistra sostengono, ma una festa gioiosa per uguali diritti e per i patti civili di solidarietà, che già in molti paesi europei sono legge. Il nostro paese è molto provinciale, a volte sembra essere una colonia del Vaticano e non si muove foglia che il papa non voglia, con numerosi uomini politici, dalla morale dubbia, pronti ad obbedire al cardinal Ruini. Vorrei ricordare che, spesso, chi parla di difesa della famiglia non è che ne abbia molto diritto: basta vedere Berlusconi, Bossi, Casini che sono tutti e tre sposati, divorziati e rispettivamente con nuove compagne, come dire: da che pulpito viene la predica. Vorrei vivere in un paese normale, dove la laicità è alla base dello stato a garanzia e tutela dei diritti delle minoranze. A tutti gli effetti esistono già coppie glbt, spesso con figli, in quelle che oggi vengono chiamate “famiglie allargate” fondate, anch’esse, sul rispetto e sugli affetti. Mi chiedo, visto la forte funzione sociale di questi nuclei familiari, perché lo stato italiano non debba prevedere una forma di tutela. I nostri politici si appellano ai valori morali, religiosi e tradizionali del nostro paese, condannando la sessualità altrui come “non etica”. Usano la loro falsa morale sessuale per nascondere la loro mancanza di morale nel governo del paese. La dimostrazione è visibile in questi giorni con gli scandali del calcio, della sanità, di Campione d’Italia. Le volgarità telefoniche di Vittorio Emanuele di Savoia e del sindaco di Campione ne sono un esempio. Questi sono i difensori dei valori cristiani. C’è bisogno di svoltare, di rinnovare questo nostro paese, piccolo, troppo piccolo, con visuali ristrette. Altro che “deriva zapaterista”, ce ne vorrebbero cento, mille, diecimila di presidenti del consiglio come Zapatero. Il nostro paese è alla deriva etica e morale, questi anni di berlusconismo hanno portato ad un individualismo che ha danneggiato tutti noi. Ognuno pensa per sé e ci vorrà uno sforzo grandioso affinché rinasca uno spirito collettivo. Beppe - [email protected] Ora che i comunisti ci governano Ho letto l’articolo sulla vostra rivista sul tentativo di fare una sfilata di gay pride a Mosca. Mi stupisce che consideriate sconcertante questo episodio, considerando che in epoca comunista invece di ricevere un pugno in faccia si sarebbe finiti direttamente in carcere. In fondo in un certo senso è un passo avanti considerando che in molti paesi comunisti si rischiava il carcere se non la morte per l’omosessualità. Pensate che dopo 70 anni di comunismo si possano superare questi condizionamenti così di colpo? Speriamo che i nostri cari partiti dell’estrema sinistra non ci riportino pian piano a quei livelli di cultura repressiva, ora che sono al governo. Sergio Mutinelli - [email protected] Pride agosto 2006 49 memoranda Barbette nella sua vera identita di Vander Clyde nel 1930 Lo squisitissimo Barbette Giovanbattista Brambilla - [email protected] 50 Pride agosto 2006 The exquisite Barbette, così lo definiva la sua fama che lo precedeva ovunque andasse: dal successo dei teatri londinesi, al suo approdo trionfale all’Alhambra di Parigi nel 1923. Ma fu solo al Casinò de Paris che questa artista diventò tra le più grandi attrazioni che storia del music-hall rammenti. All’apertura del sipario si scorgeva entrare una ragazza bionda e graziosa, vestita leggera con sole piume. Camminando su una fune, al di sopra della testa degli spettatori, raggiungeva una piattaforma dove s’esibiva in spericolati quanto difficilissimi numeri “mortali” al trapezio e agli anelli. Con una leggerezza ed una eleganza volante straordinarie. Togliendosi di volta in volta parti del costume, restando quasi nuda. Poi, discesa al suolo, s’avvicinava fino al proscenio per sorridere al pubblico plaudente. Allora, veloce, la ragazza si toglieva la parrucca e si capiva che la bella acrobata altri non era che un uomo. Gli intellettuali si precipitarono a vedere il travestito che faceva impazzire il tout Paris. Tra i primi il geniale Jean Cocteau (18891963), che in una lettera ebbe a scrivere: Né Stravinskij, né Auric, né i poeti, né i pittori, né me compreso… non s’è mai vista simile classe ed arte scenica dai tempi del divino Nijinski! Anni dopo, nel 1926, dopo aver per lungo tempo soggiaciuto allo charme di Barbette, gli dedicò un importante articolo sulla “Nouvelle Revue Française” in cui dichiarava: “è un giovane americano di 24 anni, un po’ gobbo e di andatura barcollante. Da una caduta gli resta una brutta cicatrice che fa retrocedere il suo labbro su una dentatura disordinata. (…) Poi si trucca, sale sul trapezio e diventa indimenticabile nella luce magica del teatro, dove ciò che è Vero e Naturale non ha più valore. (…) Quando si traveste da donna, non sembra una donna, è La Donna”. Lo strano equilibrista “pennuto” era in realtà un giovane americano di nome Vander Clyde, nato a Round Rocks, in Texas, nel 1904. Sua madre, semplice sarta, ebbe la malaugurata idea di portarlo, da bambino, al circo e poi se lo ritrovò, a casa, a fare il funambolo sui fili di ferro per stendere il bucato. Quando un acrobata gli chiese se voleva imparare il mestiere lo seguì immediatamente. Capitò poi che rispose ad un annuncio sul giornale di una delle sorelle Alfaretta, “regine aeree di fama mondiale”, che cercavano una partner al trapezio come rimpiazzo della defunta sorella. Non ci fu nessun problema nel vestirlo da donna, iniziando una carriera col nome ambiguo di Barbette (allusivo, perché derivato da un tipo di grosso cannone). Nella tradizione dei female impersonator, molto di moda nei vaudeville dell’epoca, fu poi spedito dal celebre agente William Morris in Europa, dove fece raffinata sensazione. Anche Drieu De La Rochelle ne scrisse e, dopo averlo visto, pure Paul Valéry si domandò se non ci fosse un mito greco intitolato “Ercole trasformato in rondinella”. Impazzì per lui pure l’eterissimo fotografo Man Ray (1890-1976) che gli scattò innumerevoli, quanto ambigue, immagini restate celeberrime e poi lo volle come protagonista per il suo film sperimentale “Emak Bàkia”(1926). I reporters si lanciavano all’inseguimento di Barbette per tutta Parigi. Uno di questi lo intervistò nella sua camera d’hotel, con lui che lo ricevette nudo, sul letto, col viso ricoperto d’una spessa maschera di bellezza al fango nero. Tre libri figuravano sul suo comodino: L’Ulisse di Joyce, L’inversione sessuale di Havelock Ellis e L’onanismo: solitario e a due di un autore non ben precisato. Tutte le sere, per anni, fuori dal suo camerino al Casino de Paris, poi al Mulin Rouge o al Cirque Medrano s’assiepavano ricchi americani entusiasti e le più celebri principesse francesi (tra tutte l’eccentrica Murat). Non si parlava che dell’enigmatico Barbette, dalla potenza fisica prodigiosa ma con la grazia di un uccellino esotico. Jean Cocteau s’ispirò al suo look per trasformare memoranda Baarbette nel 1926 Barbette nel 1923 la Morte in giovane donna, nel suo ballettotragedia d’avanguardia Orphée (1926), usando un attore travestito con raffinato abito Chanel ma con guanti di gomma per lavare i piatti! Cocteau non si staccava dal camerino di Barbette, installandosi lì dentro già dalle otto di sera e saltando la cena, dopo un veloce sandwich e un uovo sodo in un caffè di rue Clichy. Non voleva perdersi un solo istante della sua misteriosa compagnia. Estasiato, cercava di carpirne il segreto androgino, guardando la graduale e sublime trasformazione del trapezista che andava ben oltre l’artificio di trucco e parrucca. Alla fine dello spettacolo lo metteva dentro un taxi e lo portava al bistrò Boeuf sur le Toit a fare tardi tra amici pittori e musicisti, come Derain e Eric Satie. Una sera il talentuoso scrittore Raymond Radiguet (1903-1923), giovane amante di Cocteau, gli chiese: “Ma cosa pensi, mentre rischi la vita in scena?”. E Barbette subito rispose: ”Penso alle mie piume!”. Cocteau sbatté le mani all’aria intuendone qualcosa di estremamente poetico e disse: ”Raymond amore! Che meraviglia! Pensa alle sue piume: è un angelo!”. Ma Barbette subito aggiunse: ”Ma no, ti prego! è solo che il mio costume di piume di struzzo è fragile. Ne metto fuori uso due o tre al giorno, soprattutto quando sono sul trapezio. Allora, ogni volta, mi dico: ancora 100 franchi di danno!”. Ciò non scoraggiò certo Cocteau, che lo introdusse anche nei salotti della più alta nobiltà francese, dedita all’arte moderna e alle anticonformiste novità. Nel 1930 usò l’angelico Barbette, nel ruolo di una donna, nel suo primo e scandaloso film Le sang d’un poète (1930), vestendolo Chanel e con a fianco i visconti De Noailles e la principessa Natalie Paley. Dopo la première ci fu un tale scandalo (i Noailles furono cacciati dall’esclusivo Stork Club e ricevettero una scomunica religiosa) che si dovettero rigirare le scene con comparse al posto dei veri nobili. Le cronache narrano che Cocteau se lo portò pure in una “casa chiusa” a Marsiglia, in compagnia dell’eccentrico scrittore gay Maurice Rostand (1891-1968). Il terzetto assisté alla proiezione di un film pornografico. S’ignora di che tipo, sembrerebbe però fosse qualcosa con delle donne, dato che una volta riaccese le luci si scoprì che Rostand stava russando pesantemente sulla sedia... Erano gli euforici, cosiddetti, anni folli, in cui Barbette incantava persino la rivista “Vogue”, che incaricò il suo migliore fotografo George Hoyningen-Huene (1900-1968) di ritrarlo come una vera star. S’esibì pure a Berlino, Varsavia e Madrid. Alfred Hitchcock s’ispirò a Barbette per il personaggio dell’ambiguo assassino trapezista en travesti per il suo film Murder! (1930). Infine, nel 1938, dopo una caduta quasi mortale durante un’esibizione a New York, Barbette dovette abbandonare per sempre il trapezio. Si era già alle porte del conflitto mondiale, gli anni folli e spensierati erano finiti da un bel po’, Barbette aveva vissuto fino in fondo la sua epoca e così divenne insegnante nella scuola acrobatica del famoso circo Ringling a Sarasota, in Florida. Fu lì che andò a trovarlo nel 1942 il fotografo Horst P. Horst (1906-1999), sorpreso di vedere che gli amici del bel mondo parigino non l’avevano certo dimenticato. In quella stessa giornata Barbette ricevette infatti la visita della stilista Schiapparelli e della principessa di Faucigny-Lucinge. Nel 1966, sempre elegante e raffinato come nei suoi giorni migliori, appassionato di letteratura e filosofia, lo ritrovò per una intervista anche lo scrittore Francis Steegmuller, biografo di Jean Cocteau. Barbette nel 1930 al Circo Medrano Tornato nel nativo Texas, lì lasciò per sempre il suolo terrestre nel 1973. Pride agosto 2006 51 52 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 53 La galassia web del Cassero Cos’è il Cassero? Sospeso in un eterno presente di volti e rivolte dell’ultimo ventennio caldo del movimento glbt, ogni pagina del sito è una allegoria di liberazione, luminosa e leggera. L’anima del portale del Cassero (http://www. cassero.it), è Samuele Cavadini, da cinque anni il webmaster. Il lavoro redazionale è svolto da un gruppo nel quale è Maurizio Cecconi, membro del direttivo dell’associazione che, come Mizz Pravda, si è definito “a queer invader across the visuals arts” (ha un sito-laboratorio Il Cassero è un’associazione, con sede a Bologna, che ha la particolarità di essere enorme. Molti ci lavorano, altri fanno volontariato, altri svolgono tirocinio formativo. Il Cassero è un immaginario di battaglie per la libertà, per la lotta contro le discriminazioni che colpiscono le persone glbt, con la capacità di contaminare il linguaggio della politica, rompendone lo schema del discorso, facendo deflagrare il bigottismo della sinistra dalla radici cattoliche e comuniste. Sulle capacità diverse e la ricchezza delle idee nel tempo è stata costruita l’intelligenza collettiva del Cassero. Questo fenomeno è tanto forte che non si può non rimanere colpiti dall’importanza che le persone che abitano il Cassero danno alla necessità di trasmettere un sapere di generazione in generazione, di non disperdere le conoscenze raccolte nel tempo. Manca una chat o comunque uno strumento interattivo: come mai? al link (http://www.puta.it). A Cecconi abbiamo rivolto alcune domande per conoscere meglio ciò che è dietro il portale, universo digitale che comprende anche i siti degli eventi (http://www.genderbender.it, http://www.theitalianmissalternative.com, http://www. blowingbubbles.it), o dedicati alle serate, come popUP (http://www.popup1984.com), o di persone che qui svolgono attività artistica, da Simona Cazzari (http:// www.wilbi.it) al laboratorio DryNet (http://www.dryart.net), o politica, come Sergio Lo Giudice, presidente di Arcigay (http://www.sergiologiudice.it), e infine comprende i blog curati da alcuni dei protagonisti della vita del Cassero (http://acidoxn.splinder.com, http://lysandracoridon.splinder.com, http://www.lataviatovarich.splinder.com, http://clubdellamoda.splinder. com, http://tuttipazzipermatty.splinder.com). I siti del Cassero (e tra essi http://www.arcigay.it) sono ospitati su un server dal nome TranSister (sorella trans). è un residuo del passato in cui il web era statico e non si era studiata l’importanza dell’interazione. Col tempo la quantità di informazioni è diventata ingestibile (il Cassero è aperto venti ore al giorno e durante una sola giornata si svolgono innumerevoli attività), per questo un grande cambiamento fu il content manager system, che permette a più persone di lavorare ai contenuti in maniera autonoma. Ultimamente abbiamo sperimentato un blog per promuovere Homobeat (http://homobeat.cassero. it) e pensiamo d’estendere questo strumento alla comunicazione politica, finora troppo monolitica: “Da uno a molti”. Come credi che le comunicazioni elettroniche abbiano cambiato la nostra comunità? Sono convinto dell’importanza delle relazioni telematiche: ci vedo quella forma di democrazia orizzontale e policentrica che l’uomo non ha saputo ancora darsi nelle società off-line. Ed hanno cambiato la vita relazionale delle persone omosessuali. Non credo che ne abbiano modificato i paradigmi ma sicuramente hanno ampliato le possibilità d’incontro sessuale, affettivo e intellettuale dentro e fuori la comunità glbt. La maggiore effervescenza, i trasporti di corpi e teste, sono sicuramente un bene che darà i suoi frutti e produrrà generazioni di uomini e di donne più libere, più autonome, più indipendenti. erosstrip Partiamo dal tuo alias, chi è Mizz Pravda e chi è Maurizio Cecconi? Mizz Pravda è il mio nome d’arte, coniato sullo stile della Maison du Casserau. Pravda, il nome del quotidiano dell’Urss, significa “verità”, anche se di verità nella Pravda staliniana ce n’era ben poca. Mizz significa “signorina”, ma scritto alla maniera della comunità afro-americana. Dunque: Signorina Verità. Maurizio Cecconi è un frocio nato a Bologna nel ‘75, del segno dell’Acquario, che non sa pensare la propria vita senza un impegno politico e culturale per migliorare i tempi in cui viviamo. 54 Pride agosto 2006 Molto popolare sul web tra gli amanti del genere twink (i ragazzi hanno un’età tra i 18 e i 22 anni), il bellissimo modello ceco Roma (o Romeo) ha ora un sito con ampie sezioni gratuite (e un blog). http://sweetromeo.com Pride agosto 2006 55 Valerio Bartolucci, Se ancora c’è domani, peQuod, Valerio Bartolucci se ancora c’è domani Ancona 2006, pp. 153, euro 14. In Italia la letteratura gay non ha avuto né ha ancora molta fortuna. Si contano sulle dita di una mano i libri programmaticamente gay, scritti cioè con l’intenzione di rappresentare il nuovo punto di vista maturato con il passaggio dall’immagine dell’omosessuale vittima predestinata, che può chiedere tutt’al più pietà e commiserazione, al gay che afferma la propria identità e che pretende gli stessi diritti degli altri. Gli scrittori gay, per motivi complessi di storia e di tradizione culturale, hanno da noi paura di “ghettizzarsi” e in genere non scrivono libri gay, almeno non programmaticamente gay. Valerio Bartolucci, forse perché vive negli Stati uniti da dieci anni e ha praticato la cultura anglosassone più di quella italiana, è una felice eccezione. Gli undici racconti di questo libro, con diverse modalità narrative (alcuni di ampio respiro, altri di poche pagine, come la bella lettera all’amico Mario dal forte sapore autobiografico) sono infatti undici storie gay che prospettano percorsi nuovi, perché nuovo è il punto di vista della narrazione. Così nel primo racconto si narra una storia di sesso tra un ragazzo di sedici anni, con un debole per gli uomini maturi, e un anziano prete di campagna. Ci si potrebbe aspettare una storia di corruzione con le solite elucubrazioni psicologiche e strascichi di vario genere, e invece niente di tutto questo. Qui il “corruttore”, tenace e determinato, è il ragazzo, ed è lui che a distanza di anni rievoca con gratitudine la figura di quel prete che lo ha aiutato a crescere senza trasmettergli le paure e i sensi di colpa che accompagnano di solito le prime esperienze sessuali. In un altro racconto una ragazza lesbica ritorna nei luoghi della sua infanzia e presenta alla nonna la sua compagna, ma non sa come e dove trovare le parole per raccontarle della sua vita, come affrontare il grande problema della “mentalità” paesana, ma spesso, ci fa capire il narratore, i problemi sono più nelle paure che abbiamo interiorizzato che nella realtà esterna. La nonna ha capito tutto e, regalando alla nipote i preziosi ricami preparati per il suo matrimonio, le dice parole nuove, dettate dall’amore e dalla fiducia, parole che ogni gay e ogni lesbica vorrebbe sentirsi dire dalle persone che ama, e non importa se la simpatica vecchietta non osa pronunciare il termine che non esiste nel suo vocabolario: “Io ti conosco e penso che se una persona buona, brava e intelligente come te lo è, allora non ci deve essere niente di male. Perché so che tu non faresti mai niente di sbagliato”. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta un uomo scopre di essere sieropositivo e nel crollo psicologico che segue si fa strada con insistenza l’idea del suicidio. Poi, quando tutto è predisposto, arriva qualcuno a fargli capire che una malattia è una malattia e non un castigo divino, che siamo noi che la carichiamo di altri significati e che “se ancora c’è domani”, la vita può riservare ancora inaspettate sorprese. Anche nei racconti più leggeri dove sembra prevalere il divertimento e il puro gusto del racconto, c’è sempre lo stravolgimento del comune orizzonte d’attesa del lettore. Così la messa per il funerale di un amico prematuramente scomparso, in una chiesa divisa a metà con la rigorosa separazione tra familiari nelle prime file e decine di amici gay tenuti a debita distanza per salvaguardare il buon nome del caro estinto, diventa un happening gay surreale e dissacrante come in un fumetto di Ralf Koenig. In un altro racconto due amici “etero” che hanno organizzato mirabolanti notti d’amore con le loro ragazze, una volta soli nella camera d’albergo scoprono con sorpresa, ma senza traumi, la bellezza dell’amore tra maschi. E fanno sesso tra di loro senza prendere nemmeno in considerazione l’idea di 56 Pride agosto 2006 peQuod essere gay, secondo una tradizione mediterranea e italiana molto diffusa nei decenni passati, e già tema letterario di un bel racconto di Piero Santi, Due di loro, che forse molti lettori ricordano. A volte può sembrare che prevalga l’intento didascalico e programmatico (come quando si narra dei due gay qualunquisti che scoprono, forse un po’ troppo improvvisamente, il valore e il senso del gay pride), ma le storie narrate hanno tutte il sapore della vita vera ed è molto bella l’ambientazione di alcuni racconti nella provincia italiana degli anni cinquanta e sessanta con le sue Topolino, le sue balere, le sue canzoni e i nascenti miti radiofonici e televisivi, quando si poteva anche essere gay, ma bisognava trovare il modo di camuffarsi e di adeguarsi all’ipocrisia dominante. pequod edizioni vicolo del solitario 11 60121 ancona telefono 071 2072377 fax 071 2081342 Segnalazioni Massimiliano Martinez, Ho scritto Ti amo sullo specchio, Pendragon, Bologna 2006, pp. 100, euro 11. Testi poetici di grande intensità che esprimono un rimbaldiano deragliamento dei sensi e delle parole o, come scrive in una nota Roberto Roversi, un bisogno bruciante di rivalsa, “urlo di vittoria o alto grido di dubbio e spavento”. Paolo Pedote, Come in un film di Almodòvar, Coniglio editore, Roma 2006, pp. 63, euro 5. Un breve romanzo, leggero e drammatico insieme, come un film di Almodòvar, sulla trasformazione di un ragazzo pieno di problemi in una splendida donna. Aldo Busi, Bisogna avere i coglioni per prenderlo nel culo, Mondadori, Milano 2006, pp. 307, euro 17,50. Da Pieve di Lombardia a New York, a Capri, a Mykonos, a Napoli, a Firenze, a Montréal, fino al promontorio di Sant’Elena e a Johannesburg... Un libro autobiografico di viaggi, di scopate e di dissertazioni sui mali dell’Italia. James Howe, Joe e basta, Playground, Roma 2006, pp. 158, euro 10. Un nuovo romanzo della collana “High School”: la normalità gay di un ragazzino di 12 anni in una storia affascinante e divertente con un protagonista che avvince il lettore fin dalla prima pagina. Mary Nicotra, TransAzioni, Il dito e la luna, Milano 2006, pp. 243, euro 16. Una messa in discussione delle categorie di sesso e genere attraverso una ricerca psicosociale in Italia su un aspetto della realtà transgender e transessuale poco studiato e sottostimato, il passaggio FtM (da femmina a maschio). All’analisi puntuale del fenomeno si affiancano diciotto testimonianze dirette di soggetti che lo vivono in prima persona. SAUNA GOTHIC 1996/2006 1996/2006 -- 10 10 ANNI ANNI NUOVO: IDROMASSAGGIO, GLORY HOLES SAUNA FINLANDESE, BAGNO TURCO, VASCA RINFRESCANTE, SOLARIUM INTENSIVO, LABYRINTH, COMPARTO SCHIUMA, DARKROOMS, CABINE RELAX, SLING. SHOP, INTERNET CORNER, ANGOLI LETTURA, VIDEO, CABLE TV, CINEMA, BAR, SNACKS. Via Tesserete 7 entrata Vicolo Vecchio 1 CH - 6900 Massagno a 500 M dalla stazione FFS di Lugano +41 91 967 50 51 aperto 7/7 dalle 15:00 www.gothicsauna.com Pride agosto 2006 57 Ultimamente, dopo i trionfi di Brokeback mountain, si è discusso molto sull’omosessualità nei film western, che generalmente è nascosta e si deve perciò leggere fra le righe. Capita dunque al momento giusto il Dvd (Rarovideo, 19,90) del più straordinario e dissacrante western della storia del cinema: Lonesome cowboys, uno dei più importanti film di Andy Warhol. Avvertenza per chi non conosce bene Warhol: astenersi se si amano le storie narrativamente lineari e coerenti, perché qui la sceneggiatura è servita solo come canovaccio di base ed è stata poi modificata con improvvisazioni. Parimenti non è pane per i denti di chi ama il cinema levigato, perché il film è in linea col cinema dell’artista newyorchese, volutamente raffazzonato e grezzo. Un minimo di storia comunque c’è. In un posto sperduto nel deserto arrivano la prostituta Ramona (Viva) con la sua balia maschile (Taylor Mead). Subito i due vengono accerchiati dalla banda che spadroneggia nella zona, capeggiata da Mickey (Louis Waldon) e dai suoi cinque fratelli (o almeno così amano definirsi…), tra cui Erik (Eric Emerson) e Joe (Joe Dallesandro). All’interno del gruppo c’è comunque maretta per la gelosia nei confronti di un giovane, Julian (Tom Hompertz), raccolto per strada qualche giorno prima da Mickey, che ha perso la testa per lui e se lo porta a letto. A far da bilancia c’è lo sceriffo (Frankie Francine), che però non vuole entrare in merito dicendo che ha cose più importanti a cui pensare, come i furti del bestiame. In un primo momento la gang caccia fuori i due dalla città, ma poi si dirige al ranch di Ramona, la quale viene violentata da tutti. Il finale è scoppiettante: Ramona seduce Julian, la balia s’innamora di Joe, mentre Erik e Tom si separano dal gruppo e decidono di andarsene in California. Il tutto mentre lo sceriffo si traveste da donna in attesa di qualche improbabile cliente. Il film, prodotto da Paul Morrissey, è il primo girato da Warhol fuori dalla celebre Factory. Le riprese iniziarono nel 1968 in Arizona, in un set di proprietà nientepopodimeno che di John Wayne. Venne definito dal regista George Cukor “la morte del western” e certo non aveva tutti i torti. Questo è un western che rifiuta, e talvolta rovescia, i cliché del cinema commerciale, con accenni fortemente parodistici. Qui non ci sono cowboy fieri e indomiti che conquistano una natura selvaggia o zittiscono per sempre indiani ribelli. Al contrario la natura è desolata e sta per i fatti suoi, senza nessun collegamento con i protagonisti; i cowboy sono accidiosi perditempo, emarginati che sognano di mollare una volta per tutte i cavalli e darsi al surf. Un po’ drogati e un po’ figli dei fiori, vivono in una comune dove tutti oziano in attesa di cosa non si sa. Il Sessantotto non significava però soltanto pacifismo ma anche libertà sessuale. Anche etero: nella storia brilla infatti l’episodio tra Ramona e Julian (i cui nomi si rifanno a Romeo e Giulietta, perché Morrissey aveva inizialmente pensato ad una trasposizione western dell’opera shakespeariana), mentre lo stupro di massa di Ramona si spiega col rapporto di desiderio e repulsione che hanno i cowboy nei suoi confronti. Per il resto però domina l’omosessualità. Questa volta è esplicita e dice finalmente a chiare lettere ciò di cui tutti siamo fermamente convinti: che i cowboy devono per forza avere scopato fra di loro mentre erano nei pascoli lontano dalle loro donne. Questi cowboy sono maledettamente narcisisti, perché sono infatuati di se stessi e quindi dei propri simili. Qui i fratelli dormono assieme, nudi sotto le coperte, e giocano schizzandosi la birra addosso e poi fanno la lotta pungendosi fra i cactus. E parlano in continuazione di acconciature di capelli, di colpi di sole e di bigodini, di pantaloni attillati, di giubbotti di classe, accarezzandosi i capelli o le pistole con gesti evidentemente masturbatori. Gesti ripetuti ossessivamente che, prendendo il posto delle sparatorie o degli inseguimenti a cavallo, servono ad affermare un’identità, anche sessuale. Il sesso in Lonesome cowboys gioca sulle potenzialità più che mostrarci dei fatti, ma ciò nonostante è estremamente stuzzicante e divertente. Merito di tanti bei ragazzi (fra cui un meraviglioso Joe Dallesandro al suo esordio assoluto), ma anche di scene indimenticabili dal gusto camp, come quella dello sceriffo che si traveste sotto gli occhi benevoli di Mickey, il quale dice che per lui può fare quello che vuole. Perché la libertà sessuale è il simbolo in sé della libertà dell’uomo. Motto non di poca importanza, a pensarci bene. (http://www. rarovideo.com) Per il momento non si hanno notizie dell’uscita sugli schermi (o magari anche in Dvd), ma non si può non sperarlo fortemente. Parlo del delizioso, colorato The blossoming of Maximo Oliveros del filippino Auraeus Solito, che ha vinto sia il Teddy a Berlino sia l’ultimo ToGay. Protagonista è il dodicenne Maxi (Nathan Lopez), la cui omosessualità è accettata pacificamente da tutti nel poverissimo quartiere di Manila dove vive. D’altra parte Maxi è bravissimo nel gestire la vita della sua famiglia, padre e tre fratelli. Un giorno incontra Victor (Jr Valentin), un incorruttibile poliziotto che combatte la malavita nella zona, colpendo così anche la famiglia del ragazzo. Il film esalta lo splendido, profondo rapporto d’amore che lega Maxi a Victor e che dà vita a momenti molto lirici. L’argomento delicatissimo è trattato con tatto ed eleganza e con uno stile che ricrea con naturalezza un ambiente nel quale la povertà non limita la voglia di vivere e sa essere ben più benevola di altre realtà nei confronti di chi è gay. (http://maximooliveros.tripod.com) 58 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 59 Non so se sia il caldo o la demenza senile a farmi diventare sempre più polemico… Mi domando come mai i nostri gay pride hanno sempre un qualcosa di provinciale rispetto a quelli dei nostri amici europei. Forse perché siamo la provincia dell’Europa? Forse perché Spagna, Inghilterra, Olanda e così via hanno molti meno diritti da rivendicare rispetto a noi e quella che celebrano è piuttosto una festa? Visto che in questa rubrica si parla di discoteche e di ballo, vorrei sottolineare che alla fine delle nostre parate, che si tratti di Roma, Milano o Torino, mai c’è una pubblica festa in una piazza a chiosare l’evento. I carri sfilano festosi per poi finire di fronte ad un palco a sentire due comizi e vedere le esibizioni di qualche meteora reduce dagli ’80 che soltanto noi, forse, ci ricordiamo. Eppure quanti artisti di maggior livello sono vicini alla nostra causa e si presterebbero ad allietare un gay pride. Perché non tentare almeno di invitarli? E aggiungo, perché non continuare la festa, non dico fino a notte fonda, invece di disperdere le energie spedendo i manifestanti nelle numerose discoteche che, guarda caso, ospitano tutte il party ufficiale? Basta polemiche, vogliamoci bene! Buone vacanze… ci vediamo a settembre. Puntualmente vostro! dj del mese Dj Cicci South central feat. Nova Casper Diamonds (Net’s work int.) Diamonds are forever... l’amore passa ma i diamanti restano, così come i brani classici, anche se in veste house. Provare per credere. Milk & Sugar feat. Nicole Tyler Anni: 37 Città: Catania Segno zodiacale: Leone Vero nome: Francesco. è il resident dj del Pegaso di Catania. Kobbe & Austin Leeds ft. Tracee West Come hai fatto ad imparare? Mi sono accorto che la mia musica piaceva, e così ho cercato di affinare la tecnica. Se non avessi fatto il dj che altro lavoro avresti fatto? Non mi viene in mente un’alternativa, questa è la mia vita! Fai anche un lavoro di giorno? No. Qual è il tuo genere musicale? Fino a poco tempo fa era prevalentemente commerciale, latino e anche trash, ma ora sto provando con l’house music e mi sta cominciando a piacere. Com’è la situazione locali gay in Sicilia? Ne esistono tre, il Pegaso che è la più grande organizzazione del meridione, l’Exit di Palermo, e infine c’è un’altra organizzazione sempre a Catania che gestisce i venerdì con ottimi risultati. Come vive un gay in Sicilia? Grazie al fatto che sono nati questi locali, le condizioni sono decisamente migliorate. Inoltre quest’anno, grazie all’impulso del gruppo Pegaso, stanno nascendo in tutte le province comitati Arcigay. E come sono i ragazzi gay siciliani? Belli e accattivanti… provare per credere! Pride agosto 2006 Something different to say (Nocturnal groove) Duo australiano trasferitosi a Londra che sta producendo un sacco di ottimi dischi per l’etichetta degli Shapeshifters. Has your man got soul (Rise) Questo duo tedesco riesce sempre a sfornare cose buone. Consiglio la versione Darkroom remix di Jamie Lewis. Come hai cominciato a fare il dj? Collaborando con il Pegaso ho assunto la responsabilità del settore musica, e ho voluto mettere mano personalmente alla consolle. 60 Etherfox Qual è la cosa che più ti fa piacere quando stai suonando? Vedere la gente che si diverte con la mia musica. La cosa più divertente che ti è capitata durante una serata? Una sera una trans è inciampata sui suoi tacchi ed è rotolata in pista, ho riso così tanto che mi è finito il disco! Sei single? Al momento ho un compagno al quale tengo molto. Sesso o amore? Anche sesso senza amore, ma se c’è l’amore è il massimo. In discoteca si trovano solo avventure o si può trovare anche l’amore? Può capitare di tutto. Hai mai tradito? Certo! Sei stato tradito? Certo! Il tuo maggior pregio? L’onestà. Il tuo maggior difetto? Come dicono a Roma “so’ dde coccio”! Un grande desiderio per questa estate? Lo realizzerò a settembre, una bella vacanza col mio boy. Vuoi dire qualcosa ai lettori di “Pride”? Venite in Sicilia... e venite a sentire la mia musica! Possessed (Confidence) Produzione belga, di house elettronica, un treno da piacevolmente “posseduti”. G.C. meets Dariush Good love (Ocean trax) Bel cantato, prodotto in Italia, dal titolo augurale per le calienti notti estive. Sonique Tonight (Azuli) Il ritorno della mitica Sonique, la traccia è uscita in molte versioni, la mia preferita è quella di Kurd Maverick, ma anche Haji & Emanuel non è male. Francesco Farfa Changing shapes (Glitter) Nuova produzione del dj farfalla, uno degli italiani più apprezzati anche all’estero. Kelly Pitiuso Rock train (Q:Point) Produzione italiana con lo zampino di Tommy Vee, dj italiano consacrato dalla partecipazione al Grande fratello. Deux Xpand (Urbana) David Penn e Toni Bass sulla scia del successo di “Sun rising up” della scorsa estate con una bella traccia nuova di zecca. Lorenzo Navarro I follow me (Moss music) Traccia prodotta in Spagna, un po’ ipnotica… lasciatevi incantare. Pride agosto 2006 61 Undici settembre 2001: grazie al potere di condizionare ogni macchinario presente sulla terra (da qui il doppio senso sul nome della serie), Mitchell Hundred salva migliaia di vite umane, impedendo la distruzione di una delle Twin towers. Qualche mese dopo, in seguito ad una concitata campagna elettorale, Hundred viene eletto sindaco di New York, dichiarando di rinunciare a quel potere. L’assunto è semplice quanto geniale: prendere gli standard del fumetto di supereroi e sottoporli a robuste iniezioni di realtà politica contemporanea. Il risultato è appassionante: l’appena trentenne scrittore americano Brian K. Vaughan, autore del celebrato Y- L’ultimo Uomo (vedi “Pride” del dicembre 2005) è riuscito a confezionare una serie davvero originale, portando all’estremo il lavoro di alcuni brillanti predecessori (Moore, Ellis, Millar, Morrison…) e aprendo orizzonti interessanti al genere di fumetto più stereotipato che esista. La riuscita di questo Ex-Machina è data dalla verosimiglianza dello scenario e dei personaggi, davvero ben studiati, e dai dialoghi gustosi e accattivanti. Prevale quel tono da commedia da “stanza dei bottoni” del sottogenere dedicato alla vita dei presidenti americani (mi vengono in mente il film Il presidente – Una storia d’amore o il telefilm West wing), mentre le sequenze più strettamente avventurose o fantascientifiche sono comunque credibili e coerenti col resto del racconto. Non vedremo mai il nostro Macchina affrontare improbabili supercattivi, quanto piuttosto confrontarsi col terrorismo internazionale e, in questo secondo volume, con misteriose iscrizioni che causano morti a catena nella metropolitana della grande mela. L’ostacolo più grande che il bizzarro neosindaco deve affrontare in Exmachina – Il marchio viene però dalla politica: Todd Wylie, pompiere distintosi a Ground zero, decide di sposare Bill, direttore politico dei Repubblicani, chiedendo al sindaco di celebrare le nozze! Nonostante i matrimoni gay siano ancora illegali nello stato di New York, il sindaco Hundred combatte con determinazione la sua battaglia per i diritti civili, in barba all’ostilità della stampa e dell’opinione pubblica e incappando in una serie di fastidiosi equivoci sulla sua vita privata… Buono il disegno del minuzioso Tony Harris, dal tratto fotografico iperrealista a volte un po’ freddo e ridondante. Eccellente la colorazione digitale di Jd Mettler. Una serie da seguire! Torniamo a parlare di Apartments (vedi “Pride” del settembre 2005): l’autore di quel libro, Otto Gabos, ha commissionato a nove disegnatori, diversissimi tra loro, nove storie inedite, raccolte nel volume Apartments - Gente comune. Ogni storia breve, di 6-8 pagine, è dedicata ai mostruosi occupanti di uno degli appartamenti di un palazzo qualsiasi, in una città dei nostri tempi scampata alla catastrofe nucleare ma ormai isolata dal resto del mondo, nella quale gli abitanti hanno subito orrende mutazioni. L’intenzione di Gabos è di dare vita a una serie regolare, tenendo per sé la supervisione e la cura dei testi (e delle copertine) ed affidando a disegnatori sempre diversi la parte grafica. Stavolta non siamo di fronte a pallide imitazioni dell’originale, al contrario! La sola stesura delle sceneggiature ha permesso all’autore di realizzare nove piccoli gioielli di scrittura intimista, ora surreale, ora malinconica, ora dolente, spesso divertente. I suoi raccapriccianti quanto umanissimi personaggi emergono prepotenti, aiutati da talentuosi artisti dal tratto spesso assai superiore a quello che lo stesso Gabos sfoggiava nel volume precedente, che trovo caotico e poco leggibile. Due le storie a tema omosessuale: in una il parrucchiere gay Daniel rimedia un passatempo pericoloso per dimenticare l’amato Derek, dal quale si era separato alla fine del libro precedente; nell’altra due ragazze lesbiche in attesa di un bambino vanno a visitare la casa lasciata libera dopo il suicidio del suo occupante, deciso però a non lasciare campo libero alle due sconosciute… Eccellenti i due disegnatori delle storie, rispettivamente Alessandro Vitti ed Eleonora Antonioni; ottimi anche i lavori di Luca Poli e dell’emergentissimo Luca Genovese. 62 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 63 F o n da m e n ta l m e n t e... Pet shop boys musica musica Roberto Cangioli [email protected] 64 Pride agosto 2006 Chi ha detto che le canzoni politicamente impegnate sono appannaggio dei gruppi rock? I Pet shop boys hanno smentito questa tesi, dimostrando come anche con il pop si possa lasciare traccia di una certa coscienza civile, con messaggi di non poca valenza. Lo ribadiscono nel loro ultimo album, Fundamental, uscito da poco. Prodotto niente meno che da Trevor Horn (uno dei più famosi pop producers inglesi, nonché fautore della celeberrima “Video killed the radio stars”), il nuovo album si è posto subito all’attenzione del mainstream come uno dei migliori lavori del duo formato da Neil Tennant e Chris Lowe e certamente, dal punto di vista dei testi, come quello più impegnato. Ad anticipare il disco è stato il singolo “I’m with stupid” di cui Neil spiega: “È una canzone d’amore che parla di come il mondo intero non riesca a capire perché tu frequenti qualcuno… ma è soprattutto una satira sulla relazione tra Blair e Bush dal punto di vista di Blair”. Punto cruciale del testo è quello in cui si afferma: “è stupido, veramente stupido, o <la sua> è una forma diversa d’intelligenza?” Questo è un album che si discosta dal precedente Release, targato 2004, forse un esperimento acustico troppo lontano dal Psb sound cui eravamo abituati. Ci sono alcune canzoni, come “The Sodom and Gomorrah show” che rispolverano un suono epico da dancefloor alla “Frankie goes to Hollywood” (il rimando a “Relax”, prodotto proprio da Trevor Horn, è palese), con tanto di riferimenti alla paura per i “diversi” in genere. Negli anni passati i Pet shop boys hanno appoggiato il governo di Blair, sin dal momento della sua elezione a ministro. Quando questi ha iniziato ad accostarsi e ad adattarsi alla politica di Bush e alla visione degli statunitensi (propensi ad aver paura per qualsiasi cosa che sia diverso dalla loro mentalità) si sono distaccati, fino a divenire fieri oppositori nel caso dell’introduzione della Identity card, una sorta di carta d’identità elettronica su cui sono riportati i parametri biometrici della persona, con tanto di registrazione presso un database centralizzato. La canzone “Integral” pone così l’accento sulla schedatura delle Il videoclip rende ancora più ironica questa metafora grazie alla partecipazione di Matt Lucas e David Walliams, attori comici teatrali molto famosi sul suolo inglese, interpreti della commedia Little Britain, che imitando i Pet shop boys durante le riprese di vecchi videoclip, producono un’ulteriore parodia sulla loro relazione professionale. L’idea sui testi dell’album è stata quella di ispirarsi ad eventi contemporanei e di collocarli all’interno delle canzoni, facendole sembrare in realtà, per l’ascoltatore poco attento, canzoni d’amore o che comunque trattino rapporti interpersonali. persone e su come il mondo stia tentando di manipolare le idee per formare un’umanità, appunto, “integra”. “Per molte persone”, affermano i Pet shop boys, “la sessualità è netta, ma per altre non lo è. A parte il fatto che non è detto che se tu sei omosessuale devi per forza essere un ammiratore di Judy Garland, di contro, stiamo assistendo ad un fenomeno culturale che tende all’oppressione delle libere coscienze”. Il titolo dell’album prende origine dall’infinito dibattito sul fondamentalismo (per inciso è dedicato ai due teenager iraniani impiccati mesi fa a causa della loro omosessualità), termine in auge in questi anni, ma si sposa anche con il fatto che il duo voleva produrre un lavoro “fondamentalmente” sullo stile Pet shop boys e quindi con canzoni dal sapore disco pop infarcite d’elettronica d’avanguardia, con l’esperienza maturata durante la loro più che ventennale carriera. Il tutto è reso ancora più apprezzabile dalla produzione di Trevor Horn. I Pet shop boys hanno festeggiato l’inizio del nuovo anno con un bel remix di “Sorry”, il secondo singolo tratto dall’ultimo album di Madonna Confessions on a dancefloor, aggiungendo al brano alcune parti vocali di Neil Tennant. La cantante ha reso omaggio al gruppo durante la consegna dei Brit awards, ringraziandoli per l’influenza che i due hanno avuto su di lei. Difatti quando Neil e Chris hanno iniziato la loro carriera, nei primi anni ’80, hanno avuto modo di lavorare con Bobby Orlando, produttore del suo ultimo album. “È come se si tratti di una sorta di cross-over”, ha affermato Neil, “la chiusura di un cerchio perfetto”… Non sarà certo “fondamentale”, ma con i tempi che corrono questo album è già un buon punto di partenza contro i fondamentalismi religiosi e le intolleranze. Pride agosto 2006 65 annunci INCONTRI SENZA IMPEGNO 00100, Roma Tel. 392 0350818 Bello svizzero biondo, occhi azzurri, 25enne, 185x70, fisico definito, cerca amici 18-25enni belli e simpatici a Rm e Mi. 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Un bacio. 20052, Monza Tel. 340 6642257 48enne, 173x70, brizzolato, capelli corti pizzetto, maschile, veramente interessante, A/ p, cerco amico 40enne, fisico asciutto, carino, A/p, coi cui costruire una bella storia. Zone Mi, bg, Lc. Ast. Effeminati, soprappeso, perditempo. 20061, Carugate (Mi) Tel. 328 4368864 Boy 32 anni, 178x73, castano, passivo, cerca per relazione boy maschile zone Mi e provincia. Per contatto telefonare. Solo seri, no Sms. 20100, Milano Tel. 339 7604566 Nord Milano, cerco ragazzo giovane max 33enne per bella e seria relazione. Preferisco snelli-simpatici, non dive. Sono interessante e con cervello. Chiamare ore serali. 20123, Milano F.P. Cordusio, C.I. AM5002424 Carino, serio, non effeminato, cerca ragazzo pari requisiti, serio, maschile e non effeminato, amante della vita di coppia per relazione fedele e duratura. 24031, Bergamo Tel. 347 6113669 Ragazzo di 30 anni cerca uomo dai 45 ai 59 anni con baffi e pancia. 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Non mi interessa la tua nazionalità, ma solo la tua onestà e serietà. 50053, Empoli (Fi) C.P. 173 45enne, longilineo, snello, fisico piacevole, giovanile, cerca amico 35-50enne, prestante e dotato, simpatico, prevalentemente attivo, anche straniero, per incontri erotici ed eventuale relazione. Graditi telefono ed ospitalità. Contatto immediato. 52100, Arezzo F.P. Centrale, P.I. AK6291464 Cerco un amico per amicizia duratura con persona matura. Sono una persona socievole ed insospettabile, semplice. 54037, Massa F.P. Marina di Massa, C.I. AG9846131 La forza della tradizione e la generosità del progresso, fair play, un pizzico di vigore, di fantasia. ed i buoni sentimenti, che fanno rapporto e società. “Ossimori” e piedi per terra. Direzione. Lealtà. Cinquantenne piacente cerca Sir, grizzly, per guardare l’orizzonte nella stessa direzione. (No snob, no effeminati) 98612, Yalta (Crimea, Ucraina) Valek, P.O. Box 115, Moskovskaya st. 37 A good looking, honest, intelligent, manly Russian boy, 26 annunci VACANZE 80469, Monaco di Baviera Web: www.gaytouristoffice. com Per viaggi a monaco di Baviera visita il link. Troverai tutte le informazioni che ti servono per organizzare una vera vacanza gay-oriented: hotel, B&B, sightseeing e molto altro. In vista di un convegno organizzato da vari enti tra cui l’associazione Famiglie Arcobaleno, che si terrà a novembre a Milano, un’equipe di studiose sta cercando genitori omosessuali (sia gay che lesbiche) disposti ad incontrarci per un’intervista in cui verranno poste domande sui rapporti con l’”ambiente esterno” alla famiglia. Per informazioni: 02 50318845 (Daniela Danna, in caso lasciare messaggio in segreteria), o daniela. [email protected] incontri senza impegno una relazione duratura condivisione appartamento donne per donne lavoro 2 altro Mittente scelto (indicare uno solo dei tre): Mittente per l’uso del FERMOPOSTA Città 3 Codice postale Fermoposta* Documento d’identità: C.I. Patente Altro num. Vendesi licenza di ristorante in via Sammartini. Tel. 335 6133417. *se esiste un unico ufficio postale nel Comune non occorre indicarlo Mittente per l’uso del telefono CELLULARE Città Codice postale Numero di telefono* Coppia di Padova cerca altra coppia per organizzare ferie/viaggio in auto assieme. No sesso. E-mail* Città Tel. 335 6133417 Leo, vende o lascia in gestione discoteca. * Codice postale @ allegare copia del documento d’identità Rimborso spese accluso (in francobolli di piccolo taglio): • Modulo scelto • Eventuale supplemento per cellulare o e-mail: Totale 20140, Milano Tel. 340 7061308 37enne serio, con esperienza, esegue pulizie di appartamenti, uffici e condomini con orari flessibili. Preventivi gratuiti. vacanze *deve corrispondere a quello sulla fotocopia allegare copia del documento d’identità Mittente per l’uso dell’ E-MAIL 00100, Roma Tel. 349 2553098 24 anni, commesso, bella presenza, cerco qualsiasi impiego ovunque. Con alloggio se è possibile. Ciao. 1 Fai una croce nella casella per indicare in quale rubrica desideri essere inserito 35141, Padova E-mail: [email protected] LAVORO CEDOLA PER GLI ANNUNCI SU PRIDE - VALIDA 2 MESI Compilare, ritagliare a spedire a: Nicolao 20123 2Milano Pride, via via San Antonio Da 10 Recanate - 20124 Milano 3,00 Euro Gli annunci di massaggiatori, accompagnatori, escort, non sono accettati. Annunci di tale genere che perverranno ancora in redazione, saranno cestinati d’ufficio e la somma versata in francobolli restituita dietro richiesta del mittente. 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Per farlo si indica come mittente il proprio numero di documento d’identità (per esempio: Fermo Posta, Carta d’identità 1234567) e l’ufficio postale scelto (per esempio 20100 Milano Cordusio). La persona che si presenterà con il documento “Carta d’identità 1234567” all’ufficio postale indicato potrà ritirare la corrispondenza tenuta “ferma in posta” per lei, appunto. Si raccomanda di andare a controllare almeno una volta alla settimana: la posta non ritirata da voi viene distrutta dopo 15 giorni. I minorenni non possono utilizzare questo servizio. Chi risponde ad un annuncio con Fermo posta deve affrancare con 0,57 Euro. Con bollo di posta prioritaria 0,62 Euro + 0,15 Euro. • In alternativa è possibile indicare un numero di cellulare; in tal caso occorre aggiungere una fotocopia leggibile del contratto di attivazione e di un documento d’identità corrispondente al nome dell’intestatario del contratto, oppure più semplicemente, se si tratta di un “ricaricabile”, della scheda telefonica corrispondente al numero indicato. La redazione provvederà a telefonarvi sul numero che avete indicato per verificare che non si tratti di uno “scherzo” di cattivo gusto; per questo occorre aggiungere 6,00 Euro per coprire le spese da noi sostenute. Le richieste pervenute senza fotocopia non saranno pubblicate. Non si accettano annunci di telefonia fissa. • Chi desidera indicare come mittente un indirizzo e-mail vedrà pubblicato l’annuncio solo dopo che la redazione ne avrà verificato per e-mail la correttezza. Anche in questo caso è necessario un rimborso di 6,00 Euro • Le fotocopie di documenti verranno utilizzate solo per gli obblighi legali di verifica impostici dalle leggi italiane, e non comunicati a nessuno, né utilizzati al di fuori di tale scopo. Trascorso il tempo imposto dalla legge verranno distrutte. Le richieste giunte senza pagamento verranno cestinate senza avviso. • In conformità con quanto previsto dalla legge 675/96 sulla tutela dei dati personali il nostro indirizzario non verrà ceduto, affittato o prestato a terzi, ma sempre gestito in proprio da “Pride”. • Pride si riserva il diritto di modificare il testo degli annunci che fanno riferimento alla prostituzione, sono diretti a minorenni, o sono comunque contrari alle leggi italiane. Pride Luglio 2006 67 TURCHIA BODRUM ALTERNATIVE HOLIDAYS Alternative Holidays propone, dal 24 settembre al primo ottobre il villaggio di Bodrum, sulla costa turca, con la propria spiaggia e un bar privato sul lungomare. Tutti i pasti sono inclusi nel prezzo, insieme alle bevande e agli snack. Le attività a disposizione dei clienti saranno nuoto nella piscine, palestra, vela, canoa, surf, tennis, football, tiro con l’arco e volley. La sera, party con Dj da tutto il globo: Wayne G e Stewart Who? Dall’Anthem, Steve Pitron dal Crash e DJ Scotty T dal Roxy a New York. Dave Cross sarà presente per lo schiuma party, Dj da Brasile, Spagna e Olanda arriveranno per il White Party e lo staff del Nightingale club di Birmingham proseguirà la festa. Il ballo in maschera avrà come tema, ovviamente, le mille e una notte. Info: www.alternative-holidays.com, 020 89027177 SVIZZERA LUGANO GOTHIC Sorprese per chi visiterà Gothic, a meno di un’ora da Milano. In occasione del suo decimo compleanno, Gothic sauna ha rinnovato la zona sauna con l’aggiunta di una spaziosa vasca idromassaggio. Grazie ai filtri imposti dalla legge svizzera l’acqua sarà limpida e certificata. Nuovi spazi sono stati messi a disposizione della clientela anche nella zona dark. Altre sorprese seguiranno per il giubileo. Servizio Guesthouse (vedi sito internet). Aperta tutti i giorni dalle 15 a mezzanotte. Gothic è a vicolo Vecchio 3, Massagno, a 500m dalla stazione Ffss di Lugano. Info: www.gothicsauna.com, +41 919675051. ITALIA ORSIAZONZO Il programma di Orsiazonzo per l’estate prevede molti eventi. Venerdì 11 agosto al Classic club di Rimini Gelato party, in collaborazione con la gelateria Calipsho di Lido di Classe. Musica commerciale con J.Claude DJ, go go bear & chaser, piscina a disposizione, riso freddo a notte inoltrata e per finire gelato per tutti. Sabato 12 club Papessa (Pd): proseguono le feste con lo staff del Block. Nel nuovo locale sarà riservata una zona Bear con bar, musica commerciale, go go bear, centinaia di panini per tutti e a notte fonda anguria. Inoltre per tutti gli orsi e i cacciatori in omaggio gadget firmati TheBlock. Come arrivare al locale: da Pd ovest, tangenziale direzione Bologna, uscita 8, seguire per 68 Pride agosto 2006 Monselice, all’altezza dell’hotel Master girare a sinistra per 500 metri; da Bologna uscita Pd sud, tangenziale direzione Trento, uscita 8, seguire per Monselice, all’altezza dell’hotel Master girare a sinistra per 500 metri. Ingresso con tessera Asi. Lista al 347 4639986. Venerdì 18, sempre al Classic club Carnevale a Ferragosto: musica commerciale con J.Claude Dj, go go bear & chaser, piscina a disposizione, spuntino notturno con piadina romagnola, a tarda notte cocomero per tutti e in omaggio gadget estivi. Ingresso intero euro 15 con consumazione, ridotto 10 euro con consumazione (lista on line, via cellulare o consegnando i biglietti riduzione). Liste 347 4639986. Venerdì 25, Classic club, Orsosexparty, in collaborazione con il sex shop Cactus di Lido di Classe. Musica commerciale con J.Claude DJ, go go bear & chaser, piscina a disposizione e maccheronata per tutti. Durante la serata verranno distribuiti gadget offerti dal sex shop Cactus. Per tutte le feste al Classic: ingresso intero euro 15 con consumazione, ridotto 10 euro con consumazione (lista on line, via cellulare o consegnando i biglietti riduzione). Liste 3474639986. Info: www.orsiazonzo.it OMO-DISABILITÀ Prende il via la ricerca Omo-disabilità. Quale il rapporto tra omosessualità e disabilità?, coordinato da Arcigay. L’indagine vuole mettere in luce l’esistenza delle persone glb che abbiano anche una disabilità ed evidenziare sia le problematiche sia le risorse di questa minoranza. Chi sono e come vivono le persone gay, lesbiche e bisessuali con disabilità? Le associazioni GLB e quelle che si occupano di disabilità sono preparate ad accogliere persone Glb con disabilità? Quali le difficoltà nella propria vita affettiva e sessuale? L’équipe cerca almeno una decina di persone gay, lesbiche e bisessuali con disabilità disposte a raccontarsi, in tutto il territorio nazionale. Si garantisce il rispetto della privacy (verranno resi noti solo il nome proprio o il nick, l’età e la regione di domicilio). I risultati della ricerca serviranno a produrre materiali di documentazione e divulgazione, al fine di sensibilizzare sia il mondo delle associazioni Glb sia quello delle associazioni che si occupano di disabilità. Alcuni risultati verranno inoltre presentati al convegno annuale delle Scuole di psicoterapia sistemico-relazionale del circuito del centro bolognese di terapia della famiglia, previsto per fine ottobre 2006. Le persone Glb con disabilità disposte a farsi intervistare possono contattare il 348 5167091 (ore pasti, oppure lasciare un messaggio in segreteria) o scrivere a [email protected] La raccolta delle storie di vita si concluderà a fine ottobre 2006. Info: Raffaele Lelleri, responsabile nazionale salute di Arcigay, tel. 338 9978301, [email protected] LOMBARDIA MILANO METRÒ La sauna Metrò Centrale è aperta tutta agosto, tutti i giorni dalle 12, come sempre oasi nel caldo infernale della città d’estate. Pride agosto 2006 69 La sauna Metrò Cimiano invece aprirà solo venerdì sabato e domenica dalle 14 il poi. Venerdì e sabato in collaborazione con il Flexo si potranno utilizzare anche gli spazi del cruising e alla chiusura della sauna entrare gratuitamente al Flexo. BLEND Anche questa estate Blend avrà la Cesira, Moira dj, Nacky e tutto lo staff dell’Ondanomala. Giovedì centinaia di ragazzi si trovano in spiaggia e sul palco escono scintillanti drag queen. Dopo lo spettacolo di cabaret si balla commerciale, house e trash. Ogni giovedì per tutto agosto (ad esclusione di giovedì 17) l’Ondanomala propone Blend nella classica formula: Happy hour a 5 euro fino alle 21, Buffet fino alle 22, dalle 22:30 alle 23:30 spettacolo di drag queen e cabaret condotto dalla Cesira, dalle 23:30 fino alle 2 Moira dj in Consolle. Ingresso libero, la prima consumazione è obbligatoria a 10 euro e tutte le altre a 5. Blend è c/o Ondanomala Milano, Via Lampugnano 109. Info e prenotazione tavoli (gratuiti e consigliati) 393 3360025, www. ondablend.it FLEXO Flexo club è aperto tutta l’estate con cocktail bar, giardino estivo, corridoi che si diramano tra dark, camerini, cinema, glory hole, sling. il tutto in un ambiente climatizzato. Per gli amanti dei Naked parties appuntamento fisso il martedì e il giovedì con la possibilità di tuffarsi nella piscina idromassaggio e delle docce rinfrescanti. Il Flexo è aperto dal martedì alla domenica dalle 21, apertura prefestiva lunedì 14 e martedì 15 Ferragosto tutti nudi al Naked party. DEPOT VARESE ZSA ZSA In agosto lo Zsa Zsa sarà chiuso. Riaprirà venerdì primo settembre. VENETO VERONA Agosto 2006 allo Skylight: ritorna la festa di Ferragosto in costume da bagno in piscina lunedì 14 agosto. Una notte piena di musica, spettacoli, cocktail, anguria point, pizza e incontri. Le serate del sabato offrono i seguenti Dj ospiti: sabato 5 Nacha World, sabato 12 Severino ritorna dal Crash di Londra, lunedì 14: party di Ferragosto, sabato 19: Dj Electrobabe E Ania-J, sabato 26: Dj Angelino. Tutte le notti alle 3 la palestra dei ragazzi poco vestiti e doccia boys. Pizzeria all’aperto. Lo Skylight è a San Bonifacio (Verona), in via Fontanelle 28. Autostrada A4, uscita Soave/San Bonifacio. Tutti i sabati apertura alle 24. Info: www.skylightdisco. com, [email protected], 338 2390848, 347 4200010. AUDACI VISIONARI Sabato 2 settembre al maneggio di Castelnuovo del Garda gli Audaci Visionari regalano un party inedito: Il profumo del mosto selvatico. Grazie alla nuova area giardino dance e alla zona lounge, ci sarà scelta tra ballare tutta la notte o rilassarsi respirando l’aria campestre. Per evitare le code, è possibile acquistare il biglietto in prevendita e prenotare il tavolo. Info 338 9892253, [email protected] Il Depot rimane aperto tutto il mese di agosto e propone tre appuntamenti naked extra: venerdì 4,11 e 18, dalle 22 alle 6. Proseguono anche i naked canonici del mercoledì e della domenica. Foot & sneakers party l’ultimo venerdì del mese dalle 22 alle 6. Per info www.depotmilano.com PADOVA ESTA-THERMAS CLUB MILANO THEBLOCK Continua l’estate alla Thermas, fra i suoi spazi climatizzati per momenti di relax, benessere, divertimento e ogni giorno happy hour. Dopo le 20 ingresso a 10 euro. Gli under 26 pagano solo e sempre 10 euro. Ogni giovedì e venerdì la chiusura è alle 2, tutti gli altri giorni la sauna è aperta da mezzogiorno a mezzanotte. Abbonamenti: 5 ingressi a 60 euro, 10 a 115 euro, 20 a 200, abbonamento mensile a 160 euro. Thermas club, via Bezzecca 9. Tel. 02 5450355. Verifica le date della chiusura estiva su: www.thermasclub.com Continua la situazione estiva TheBlock presso il club Papessa: un parco immerso nel verde con piscina, 2 piste all’aperto, 3 bar e area dark ben attrezzata. In caso di maltempo le serate si svolgono all’interno della villa. Il mese di agosto sarà ricco di feste a tema, spettacoli e giochi acquatici. Da ricordare l’appuntamento in collaborazione con orsiazonzo.com per il 12 agosto con bear zone. The Block summer è in via Mameli 11, Maserà Padova. Info 333 9060434, www.block.it OFFICINA Il ristorante Brodo di giuggiole, come tutti gli anni apre il giardino esterno ma la novità è un’altra. Da quest’estate Brodo di giuggiole, via Col leoni 10, Dalmine (Bg) diventa anche pizzeria. Info: 035566581. Officina propone ogni settimana un doppio appuntamento per gli amanti delle serate naked: tutti i giovedì naked&underwear, ogni sabato naked con ingresso esclusivamente nudi. Continuano per tutta l’estate i venerdì notte orgia con speciali boys animatori. Ogni domenica spettacoli hard e show. Info: www.clubofficina. com, 338 8721747. Officina è in via Volta 1/7 Limena (Pd). BERGAMO 70 Pride agosto 2006 Pride agosto 2006 71 FLEXO Ancora attesa per la nuova location, sempre aperta la sede storica. Flexo è aperto dal martedì alla domenica dalle 22. Aperture straordinarie lunedì 14 e martedì 15 (Ferragosto). Naked parties, nel livello dedicato, sabato 12 e sabato 24. METRÒ Nella terrazza del Metrò o nel nuovo giardino con idromassaggio sarà possibile prendere liberamente il sole nudi. La sauna è aperta tutti i giorni dalle 14. Per finire la serata, ingresso gratuito al Flexo Padova. VENEZIA HOBBY ONE Dal 18 agosto la sauna Hobby One di Godega (Tv) riaprirà dopo l’intervallo estivo durante il quale è stata oggetto di vari cambiamenti, ristrutturazioni architettoniche e migliorie tecniche al fine di rendere sempre più piacevole la permanenza al proprio interno. Ancora per un mese, circa fino al 23 settembre, resterà in vigore l’orario estivo: nei giorni feriali l’apertura sarà dalle 20 all’una e nei festivi dalle 18 all’una. Dal 24 settembre in poi aprirà alle 16 i feriali e alle 15 i festivi, ferma restando l’ora di chiusura. TIME TO MOVE La discoteca Time to move di Godega di sant’Urbano (Tv), rimarrà chiusa il periodo estivo per rifarsi il look e riaprirà a settembre. LIGURIA PORTO DE MAR BANANANAS @XMOON DISCO-BEACH Ad agosto il Porto de Mar va in ferie. Serata di chiusura ufficiale venerdì 4 con un “Double fresh dance party”. PDM riaprirà a fine agosto completamente rinnovato. Domenica 6 è l’ultima serata di apertura prima della chiusura estiva, ed è l’appuntamento“o sopra o sotto o niente”, serata per mettersi tutti a “nudo” come ognuno preferisce: ognuno deciderà cosa tenere, maglietta, pantaloni o proprio niente. Chi si spoglia integralmente avrà un drink omaggio. PDM Porto de Mar - Via delle Macchine 41 - Marghera Info: www.portodemar.com, 346 2113085 METRÒ La sauna Metrò di Venezia è completamente climatizzata, per dimenticare il caldo torrido dell’estate. Chi entra in sauna il pomeriggio, riceverà un ingresso gratuito per la serata al Flexo di Padova. Prosegue con successo il sabato notte Beach&Bitch di Bananas. Il locale che ospita l’ormai collaudata serata (X-moon disco) è situato a Genova Quarto su una delle più belle spiagge del capoluogo, raggiungibile comodamente anche con i mezzi pubblici e con la ferrovia. Nel villaggio turistico di Bananas troveranno spazio la voce di Lady Sukkia e l’animazione dei Cool-Made Boys capitanati da Onirika. Tutto condito dalla spumeggiante consolle di EssiJ e dal sound “houseggiante” di Andrea Mocce Dj. La serata sarà sviluppata in due momenti: dinner dalle 21:30 alle 23:30 su prenotazione (25 euro vini esclusi), after dinner dalle 23:30 fino a notte inoltrata (10 euro in lista con drink). Bananas è in via V Maggio 28 (lungomare Genova Quarto). Uscita autostrada consigliata Genova Nervi. Info: www.banananas.it, prenotazioni tavoli & cene: Michael 338 7923425, Santy 334 1974008 e Ricky 338 3471611. Woman privé: Paola 334 7128375. ATTITUDE_MOUSSE@XMOON GIORNATE DI CINEMA OMOSESSUALE Tornano al Lido di Venezia, nel contesto mostra internazionale d’arte cinematografica, le Giornate di cinema omosessuale organizzate da CinemArte con Gay.Tv, comune e provincia di Venezia. Il 5, 6 e 7 settembre verranno proiettati alcuni titoli del panorama glbt mondiale, tutti inediti in Europa. Tra i titoli in anteprima: Colma: The Musical di Richard Wong (www.colmafilm. com), The Line of Beauty di Saul Dibb (www.bbc.co.uk/drama/ lineofbeauty), Rag Tag di Adaora Nwandu, primo film a tematica omosessuale coprodotto con capitali nigeriani. Inoltre, una selezione dei più bei cortometraggi prodotti in Australia negli ultimi due anni. Proiezioni alle 21 presso il cinema Astra in via Corfù 12, al Lido di Venezia. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per informazioni: Associazione CinemArte 335 407079, [email protected], www.cinemarte.org TREVISO 72 Pride agosto 2006 Con l’estate 2006 arriva una one night di Ferragosto dal profumo internazionale di Cool-made crew. Format rivolto sempre ad un pubblico glbt & friends, nato con la voglia di unire alcuni dei principali staff italiani ed europei, con la colonna sonora house dei resident Djs Andrea Mocce, Essij, Paolo Driver e Dende Nuhar con la partecipazione di Phil Romano (Push, Roma), Kikko (Classic, Rimini), Daniel dB (Jungle-mad, Losanna) e da Crash London and Loveball Antoine909. La voce della notte sarà quella di Lady Sukkia. L’allestimento e le performance saranno ancora una volta di Onirika e del gruppo creativo di Cool-Made con i meravigliosi Bitch boys & girls. Mousse sarà un grande schiuma party: partenza alle 22 di lunedì 14 fino all’ alba del 15. Le informazioni relative alla One Night potrete trovarle su www. attitudeclub.it o chiamando Santy 334 1974008, e Ricky 338 3471611. Attitude Mousse è all’X-moon disco di via V maggio 28 (lungomare Genova Quarto). Uscita autostrada consigliata Genova Nervi. Booking & hotel curate da Lampare Viaggi (Dario 347 4214811), www.lampareviaggi.com Pride agosto 2006 73 EMILIA ROMAGNA BOLOGNA CAPANNINA Capannina è in via di san Vittore 29/2 all’angolo con via di Barbino. Il 5 e il 26 agosto offre due serate con nomi della scena commerciale e house italiana, come Jacqueline More o Frog_ette, gogo boys a bordo piscina e spettacoli. Info: www.gaybologna. com, Mauro 335 6666933, Laura: 335 345018, Michele 339 6278524. RIMINI FUERA Fuera presenta, per agosto, il seguente programma: martedì continuano i nuovi show delle drag Marcy & Janina. Mercoledì concerti live pop, rock,r&b, giovedì feste in maschera a tema. Questo mese saranno Fuera cartoon, carnival e Christmas. Continuano gli appuntamenti del venerdì con dj Capoz e la sua musica a 360 gradi. Sabato pre-disco Crazy Fuera. DISCO LEX Tutte le domeniche festa al Disco Lex sulla spiaggia di Cattolica. Apertura dalle 19 con buffet e musica commerciale. Ingresso libero. Info e prenotazione tavoli: 333 8107650. TOSCANA VERSILIA - TORRE DEL LAGO PRISCILLA Priscilla caffè il 15 agosto offrirà la serata hawaiiana, con party dopo le 22. Il 26 agosto avrà il piacere di ospitare il concorso Miss trans Italia. Sarà presente Platinette. Priscilla caffè è a Marina di Torre del Lago, viale Europa. Le iscrizioni al concorso di Miss trans debbono essere effetuate entro il 20. Priscilla è l’unico tabaccaio di Marina di Torre del Lago. Info: 0584 341804, [email protected], www.priscillacaffe.it TORNEO INTERNAZIONALE DI PALLAVOLO MAMAMIA Ritorna per il secondo anno il torneo internazionale di pallavolo Mamamia. L’edizione 2006, organizzata come di consueto dal Gate Volley Milano, può contare sulla partecipazione di 12 squadre di pallavolo provenienti da tutta Europa che, insieme ad altrettante 74 Pride agosto 2006 squadre italiane, dall’8 al 10 settembre si contenderanno il trofeo Mamamia 2006. Per partecipare scaricare il modulo di iscrizione dal sito www.gatevolley.it Quota di partecipazione 50 euro (60 dopo il 31 luglio). FRIENDLY VERSILIA Le principali iniziative di Friendly Versilia per agosto sono le seguenti. 9-13: Citroen mardì gras 2006 (ingresso gratuito); 25-26 Miss trans, al Priscilla caffè con Regina. Info: Friendly Versilia, Torre del Lago (Lu), 199443686, 393 0333999, http://www.friendlyversilia.it VERSILIA FREEDOM ROOMS & BEDS Il Freedom Rooms & Beds da questo mese diventa per “ pochi “ ma non per tutti. Per saperne di più, contattare Bruno 380 3141196. Freedom è in via Fabio Filzi 53, 55049 Viareggio, q.re ex campo d’aviazione, Lucca. Tel e fax 0584 387084, cel 333 2578805, 380 3141196, www.freedombandb.com, info@ freedombandb.com FIRENZE FABRIK Fabrik rimarrà aperto tutto agosto, tutte le sere, dalle 21:30, con giardino estivo e aria condizionata. Il Naked party della domenica pomeriggio è invece sospeso e riprenderà domenica 27 agosto (dalle 16 alle 21). Ogni giovedì Blackout party, serata solo a lume di candela. Per maggiori informazioni: www.fabrikfirenze.it oppure 349 8906645. Only for men. Ingresso riservato ai soli soci Arcigay/Unocard LAZIO ROMA HIV INFO PASS Giovedì 13 luglio si è inaugurata presso la cappella Orsini (via di Grottapinta, 21) Hiv Info pass, dal divieto alla conoscenza. Fino al primo dicembre, è una maratona tra arte, letteratura e cinema, per far parlare di Hiv. Info: 06 6877965, 06 6896277, www.hiv-infopass.org, [email protected] COCK’S Oltre 500 mq, aperto 7 giorni su 7 dalle 22 in poi, decine di ambientazioni (“blowjob tunnel”, labirinto di un cantiere edile con “punti di contatto multisensoriali”, cinema con maxi schermo, grotta dark room, sala sado-maso, squarci di una tenda militare...): Pride agosto 2006 75 il cruising più grande d’Italia è Cock’s, in via Galeazzo Alessi 163, all’inizio della Casilina. Serate speciali il venerdì con alternative underwear e la domenica fog party. Cock’s è aperto tutto agosto. Lunedì due ingressi al prezzo di uno, martedì chi ha meno di 25 anni paga la metà. Per tutti l’ingresso dalle 22 alle 23 è dimezzato. Info: 393 6963229, 347 5701535, www.thecocks.it poi andare in direzione Aprilia. Si esce per Pratica di mare e poi dritto fino alla rotatoria a destra per Torvajanica e, sulla litoranea, a destra verso Ostia. Con i mezzi pubblici: da Roma centro metro per Piramide, alla stazione metro prendere il “trenino” per Ostia e scendere all’ultima fermata. Subito fuori dalla stazione prendere l’autobus 7, che percorre la litoranea, e scendere due fermate dopo l’ottavo cancello. Dirigersi verso le 4 bandiere arcobaleno. Info: www.settimocielo.it MYBAR My bar (in via di san Giovanni in Laterano 12) è il punto di incontro, tutte le sere, della comunità gay romana con vista sul Colosseo. My bar è lieto di ricordare ai lettori la cortesia del suo staff. CAMPANIA NAPOLI FREQUENCY SUERTE Frequency, il cruising bar (via Enea 34, metro Furio Camillo), ricorda che sarà aperto tutto agosto, tranne i martedì, dalle 22. Il lunedì e mercoledì only drink night. Tra le serate a tema: giovedì Extremenakedparty, il venerdì Black out e la domenica Naked vs. underwear. Info: www.thefrequency.it, 340 6939719. GAY VILLAGE Gay village, tutti i giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 21:30 disco night e special events. Giovedì e domenica ingresso a 6 euro. Venerdì, sabato e lunedì 14 agosto 12 euro, consumazione inclusa. Gay Village è al parco delle Cascate, al laghetto dell’Eur (via Cristoforo Colombo, angolo viale Africa). SKYLYNE Skyline club annuncia per l’autunno l’inaugurazione di una nuovissima location. Ad agosto il gay cruising bar sarà comunque aperto. Skyline è su due piani e dispone di video room, dark room, labyrinth ed accessi ad internet gratuiti. È in via degli Aurunci 26\28 (zona san Lorenzo). Serate a tema: martedì uniform, military e leather, mercoledì under 25, giovedì relax night e venerdì torso night. Info: 06 4440817, http://www.skylineclub.it/ Il gruppo Suerte ricorda gli appuntamenti settimanali che animano le notti gay napoletane: si inizia il venerdì con il music discoclub. Il locale si trova a Mergellina (Napoli), accanto all’ostello della gioventù. Ha 2 piani con dancefloor, dark privé e ampio giardino all’aperto. L’altro appuntamento del gruppo Suerte è ogni domenica al Sudterranea club con la serata “il rivolto”: il locale offre 2 dancefloor con musica che spazia dall’house-commerciale al revival alla latino-americana alle tarantelle napoletane e 2 sale con bar (di cui una per fumatori). Il locale si trova a vico Primo Quercia, nei pressi di piazza Dante. Info: 349 6748557, 338 7999165, [email protected] BLU ANGELS La sauna Blu angels rimarrà aperta per tutto il periodo estivo, tutti i giorni dalle 14 alle 22. Durante agosto effettuerà apertura anche notturna ogni sabato dalle 22 alle 6. Blu angels è l’unica sauna del sud a 3 piani che offre: sauna finlandese, bagno turco, idrodocce, piscina idromassaggio, dark room, labirinto, stanzette relax, ampio bar, sala massaggi, sala fumatori con video xxx e sala lettura. L’ambiente è climatizzato e altamente curato per la pulizia e l’igiene. Novità sono previste per settembre. Blu angels si trova al centro direzionale Isola A/7, a 500 metri dalla stazione centrale di Napoli. Info: 081 5625298. RED MOON IL DIAVOLO DENTRO Il Diavolo Dentro, il crusing della capitale, sarà chiuso tutto agosto. Le attività riprenderanno il primo settembre. Info: www.ildiavolodentro.com il Red moon disco cruising club sarà chiuso per tutto agosto per lavori di ampliamento del locale. Riaprirà ai primi di settembre con una struttura completamente rinnovata, con tanti nuovi spazi e tante piacevoli attrazioni. Nel frattempo la sauna Blu angels effettuerà l’apertura notturna ogni sabato dalle 22 fino al mattino. Info: 081 5625298. DEPOT SETTIMO CIELO Ad agosto la comunità gay romana va al mare al Settimo cielo, lo stabilimento balneare friendly di Ostia. Riconoscibile grazie a 4 bandieroni arcobaleno (colori di cui è dipinto anche lo stabilimento) offre una spiaggia con docce, campo di pallavolo, possibilità di affittare economici lettini e ombrelloni, bar, ristorante, sole, mare e uomini (o donne) intenti a rilassarsi in un’atmosfera amichevole e libera. Per raggiunge il Settimo cielo in auto: dal raccordo uscita Pontina, 76 Pride agosto 2006 Il Depot chiuderà per ferie dal 16 agosto al 5 settembre. Fino ad allora prosegue il Naked party del mercoledì e l’evento novità dell’estate per la domenica: un after beach party. Dalle 22 sarà possibile accedere al locale in costume da bagno, in mutande o completamente nudi. Info www.depotnapoli.com giorno e notte TheBlock Summer Un grandioso successo per la nuova situazione estiva del TheBlock di Padova presso il club Papessa: un parco immerso nel verde con piscina, due piste all’aperto, tre bar e area dark ben attrezzata. In caso di maltempo le serate si svolgono all’interno della villa. Il mese di agosto sarà ricco di feste a tema, spettacoli e, per i più accaldati, giochi acquatici. TheBlock summer è in via Mameli 11, Maserà (Pd). Per maggiori informazioni: 333 9060434, www.block.it Pride agosto 2006 77 DVD DVD 8812 DVD 8753 8797 DVD 8810 DVD 8758 DVD 8860 DVD 8868 DVD DVD 8865 8877 DVD 8883 DVD 8879 78 SKH - AGOSTO.indd Pride agosto 20061 DVD 8886 DVD 8840 DVD 8857 DVD 8847 DVD DVD 8852 8842 MILANO VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI | SPEDIZIONE CON |CORRIERE ESPRESSO IN 24/48 ORE Via Antonio da Recanate 7 (MM staz. Centrale) 20124 tel. 02-67391224 fax 02-67847756 Buono d’ordine per corrispondenza ............................................................................................... Aperto dal lunedì al sabato (orario continuato) nome da inviare a: SKH h. 9,30 - 19,30 Via Antonio da Recanate 7 ............................................................................................... cognome 20124 - Milano ROMA Via S.Gallicano 13 (Trastevere) ............................................................................................... DVD ............ DVD ............ DVD ............ tel. 06-58335692 fax 06-58390427 via e numero Chiuso il lunedì, DVD ............ DVD ............ DVD ............ ............................................................................................... aperto dal martedì al sabato. h. 10,00 - 20,00 città DVD ............ DVD ............ DVD ............ VERONA ............................................................................................... cap Via Giolfino 12 (zona P.ta Vescovo) DVD ............ DVD ............ DVD ............ tel. 045-8486888 fax 045-8403289 ............................................................................................... PAGO ALLEGANDO ASSEGNO Chiuso il mercoledì e il giovedì, provincia aperto venerdi, sabato, domenica, lunedì, martedi, PAGHERÒ CONTRASSEGNO AL CORRIERE ............................................................................................... h.12,00 - 22,00 telefono (obbligatorio per avvertire della spedizione) SPEDIZIONE RISERVATA CON IMBALLO ANONIMO SPESE SPEDIZIONE 11,00 Euro NON INVIARE FRANCOBOLLI 14-07-2006 15:37:39 Pride agosto 2006 79 80 Pride agosto 2006 dove cosa ALESSANDRIA Associazioni Gruppo di Azione Gay c/o Il Gabbiano Via Galilei 38 T. 0131 232120 ANCONA Associazioni AGEDO Associazione Genitori di Omosessuali T. 071 65318, lun e mart, 9:30 - 13 Acigay Arcilesbica Caleido Corso Mazzini 64 T. 071 203045 F. 071 203050 www.gay.it/arcigay/ ancona GayLib T. 347 4758758 Le Brigante c/o Casa della donna Via Cialdini 23 T. 071 204680, ogni 2° e 4° merc AOSTA Associazioni Acigay Arcilesbica 28 Giugno c/ o Ravet Michel Viale IV Novembre (San Vincent) T. 329 6034973, 0165 32034, giov, 21:30 - 23:30 www. gay.it/arcigay/aosta AREZZO Hotel Agriturismo Savorgnano Loc. Savorgnano 5 Subbiano T. e F. 0575 422010 www. agriturismosavorgnano.com, info@ agriturismosavorgnano.com ASCOLI PICENO Turismo Alternative Holidays Man Around Italia - Viaggi e vacanze gay Largo La Spezia 6 (San Benedetto del Tronto) T. 800688606 www. alternativeholidays.it ASTI Locali e Disco Il Boschetto Bar Viale Partigiani 34 T. 0141 352471, 347 5811687 BARI Associazioni Arcigay G. Forti Ufficio Nuovi Diritti CGIL CAAF CGIL ARDO Bari Arcigay Donne Via Gian Domenico Petroni 33 T. 080 5542139, T. e F. 080 5522036 www. arcigaybari.it, [email protected], [email protected] Associazione Donne Lesbiche c.p. 421 Trani Desiderandae Gruppo Lesbico Separatista c/o G.E.P. Via Abate Gimma 88 T. 333 715518 Locali e Disco El Merendero Disco SS 100 uscita Adelfia Rutiliano 347/3160103 - one night sab. Just After Style Café Via Pasteur 57/a 348/2942248 One Night Lounge merc. 21.30 North Wind Disco Pub Via Giannone 18 (zona Campus) 347/3160103 One Night Mart. Dr.Push Up c/o Gilda Art Privé viale Einaudi 60 - Dom 21:30-02, 340/3523807 Radio Pride to be… Ven 17-18 su controradio 97,300 MHz Saune Millenium Bath Via Adriatico 13 080/5342530 BARLETTA Osteria dei Briganti Via Tiraboschi 10 (Trescore B.) 035/4258664 Chiuso Mar e Sab a mezzogiorno Saune The City Sauna via Clementina 8 035/240418 14-02 chiuso Mart Sex Shop Center Fantasy Via Manzù 3/d (Curno) 035/614111 www. centerfantasy.it Altro Comotti gomme V.Giovanni XXIII 1, 24052, Azzano S.Paolo T.035/532110, F.035/532014, [email protected]. Sconti per lettori di “Pride”. BOLOGNA Locali e Disco Associazioni Sound of Silence - Via Caracciolo Arcigay Nazionale Via Don 13 Minzoni 18 051/6493055 www. BELLUNO arcigay.it [email protected] Associazioni Arcigay “Il Cassero” Via Don Centro Amicizia e Libertà (Loc. Minzoni 18 - C.P. 691 051/6494416 COI - Zoldo Alto) 0437/789309 www.cassero.it cassero@cassero. www.centroamicizia.org it Arcilesbica Via Don Minzoni BERGAMO 18 Tel e Fax 051/6492684 www. Associazioni arcilesbica.it AGEDO Associazione Genitori di Cgil - Sportello per i diritti Via Omosessuali 035/361674 giov. Boldrini 8 051/253138 mart 15-18 14-20 CODS - Coord. Omosessuali DS Aiuara Gruppo Volley Gay e via dlla Beverara 6 368/7120627 Lesbico 347/3411621 giov. 21-23 [email protected] [email protected] LILA Lega Italiana Lotta AIDS Via Triangolo Rosa - gruppo lesbico Agucchi 290/a 051/6347644-646 b.go S.Caterina 90 335/6067158 www.lilabologna.it [email protected] M.I.T. Movimento Identità Locali e Disco Transessuale Via Polese 15 Divina Fashion Bar b.go S. 051/271666 www.mit.bo.it lun-gio Caterina 1 035/218421 19-2 Chiuso 10-18 ven 10-14 Dom - www.bardivina.it Visibilia Associazione Lesbica Get Up Club via Bianzana 46 Separatista Casella Postale 035/344460 mar-giov Cruising ven- Agenzia 2 40123 Bologna dom Disco - dalle 22 - Chiuso Lun 0516494276 www.visibilia.org Mamo’s Bar Via Baschenis 13/a [email protected] 035/270014 - dalle 17 chiuso Lun Gruppi Sportivi www.mamos.it Gruppo Pesce - Gruppo Sportivo Ristoranti Gaylesbico lun giov 19.30-20.20 Brodo di Giuggiole Via Colleoni c/o Piscina Vandelli 338/5965683 10 (Dalmine) 035/566581 Chiuso www.gruppopesce.org Lun sera Sab mezzogiorno Enoteca Boschini Via Pignolo 50 Hotel Il Gattopardo ristorante e pizzeria Hotel Roma - P.za V. Veneto 4 Via Ronchetti 9 (Nembro) Chiuso (Porretta Terme) 0534/21535 Fax Lun 0534/21692 La Gatta al Lardo Osteria Pizzeria Via Giovanni XXIII 42 (Verdello) Locali e Disco Trattoria Anita Via al Luio 60 Bart Via Polese 47/a 051/243998 035/521830 (Alzano Lombardo) [email protected] Chiuso Lun e Mart a pranzo Capannina, via S.Vittore 29/2, 051/581115 F.051/3370283, info@ capannina.info Easy Sunday dom 20.30 c/o Capital Town Via D. Minzoni 5/c 335/6666933 Ganesh - Via Polese 47/c 051/5877771 19-3 Melograno gay pub, v.Saragozza 32/a, tutti i giorni, 329/4011698, 338/5227619 Movida Club - Via S.Felice 6b - 051/232507 17-06 Red Club - Via del Tipografo 2 sabato 051/531512, www. discoredclub.com Radio Radio Gays Radio Città del Capo (circuito Popolare Network) 96.3 Mhz mart 22-23 Ristoranti Pizzeria Ristorante Speedy Via Saragozza 65 Chiuso Lun Trattoria Papa Re p.zza dell’Unità 6 - 051356120 Chiuso Dom Saune Black Sauna Via del Tipografo 2, 14-02 ven-sab 24ore no stop T. 051/6011241 Cosmos Sauna Via Boldrini 22 051/255890 Dom-Gio 12-01.30 Ven-Sab 12-03 Steam Via Ferrarese 22/i 051/363953 dalle 14 steamsauna@ hotmail.com Altro About Gay portale gay www. aboutgay.com All Male Studio Produzione Film Hard PO Box 3157 Bologna 349/4303135 casting@aboutgay. com Caractère Composizioni floreali e addobbi via dei Mille 7-2/d Leshom Appartamenti in affitto www.leshom.it Sergio Perini Studio fotografico 347/5551881 [email protected] BOLZANO Associazioni Arcigay Centaurus Via Galilei 4/a 0471/976342 www.centaurus. org GayLib gay e lesbiche liberaldemocratici 335/6622440 [email protected] www.gaylib.it Hotel Hotel Garden via J.Skasa 68 (Ortisei) 0471/796021 Garni Hotel Sonnenheim - 39037 - Maranza 90 (Rio di Pusteria) Tel e Fax 0472/520157 www. sonnenheim.net Locali e Disco Samba Café p.za Domenicani 28 0471/978593 BRESCIA Associazioni AGEDO Associazione Genitori di Omosessuali 348/8239534 me-ve 14-18 Arcigay “Orlando” Via V.Paitone 42 030/4 8901 www.arcigaybrescia.it Pianeta Viola c/o ARCI via Villa Gloria 10/a 030/2410604 gio 21 Hotel Touring Hotel Via Grigolli 10 (Desenzano) 030/9120346 www. hoteltouring-gardalake.it CASERTA Locali e Disco Antico Borgo (dalla giò) bar gay/ lesbico via Borgo Trento 38 Art Club c/o Centro comm. Garda 1 via Mantova 1/a (Desenzano) 030/9991004 mer-ven (donne) sab 23-5 www.artclubdisco.com La Stria bottiglieria con cucina via Poli 26 (Montichiari) 030/9657175 http://utenti.lycos.it/lastria Out Limits - Via U. Foscolo 2 (Paderno F.C.) 030/657536 335/6089210 ven (donne e non solo) e sab 22.30-05 www. outlimits.it Nudo 1969 - Disco Bar Via Mapella 7 (Lonato - 200 mt. Art Club) 030/9121042 www.nudo1969.it Re Desiderio Pub vicolo Lungo 11 www.redesiderio.com Scarabeo - vicolo Duomo 13 (Desenzano) 030/9140085 Trap - Via Castagna 55 328/4523880 ven-dom www. trapmad.it Valliesteeedigei, ogni sabato. La dolce vita (v.Triumplina 223) h.23 347/1509452, 347/2563585, www. vallisteeedigei.it Ristoranti Al Cantuccio via Matteotti 46 (Rezzato) 030/2793110 chiuso lun e mar sera Cantina santa Giustina wine bar salita S.Giustina 6 (Salò) 0365/520320 19-02 chiuso lun www.cantinasantagiustina.com [email protected] Saune Splash Club via Faustinella (Desenzano) 030/9142299 www. splashclub.it Shop/Altro Eros Veneziani Lo Sfizio via Badetto 58/e (Ceto) 0364/434345 Misspupazzi Ag. Arte e Spettacolo, eventi Via Mengoli 24 051/5884553 Lucas Kazan Production Via del Molin 45/f (Desenzano) 333/2017811 produzioni cinematografiche Leshom Appartamenti in affitto www.leshom.it BRINDISI Associazioni Collettivo Attika via Cappuccini 8 tel e fax 0831/563051 attika95@ virgilio.it Hotel B&B Lune Saracene SP 28 Ostuni - Francavilla Km 13 (S. M. Salentino) 0831/966294 www. lunesaracene.it CAGLIARI Associazioni Kaleidos Ass. di cultura omosessuale via G. Leopardi 3 349/2639791 arco.kaleidos@ tiscalinet.it Locali e Disco Go Fish via G.B. Venturi 12/4 333/2342055 070/45453169 one night giov e sab www.go-fish.it Rainbow Café Via Rossini 16 ang. Via Verdi 347/6078384 GRAN CANARIA Pasion Tropical c/o Las Adelfas 6, Playa del Ingles, San Augustin - 0034/928770131, www.pasiontropical.com Associazioni Coming Out Circolo di Iniziativa e Cultura Gay, via Battisti 69, cap. 81100 349/0915305 - 347/8157060 www.comingoutcaserta.it info@ comingoutcaserta.it Coordinamento Campano Trans FTM 33/3583697,coordinamentoftm@ comingoutcaserta.it CATANIA Associazioni AGEDO Associazione Genitori di Omosessuali 347/0921708 0957/153586 lun - ven 16.30 18.30 [email protected] Arcigay, v. 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Guido Mazzucco Gay Counseling via Mongardo 8 347/5806458 guido.mazzucco@ libero.it Hammam an Nissan solo donne via N.Rosa 4 - 011/201727 Libreria Luxemburg via C.Battisti 7 [email protected] Leshom Appartamenti in affitto www.leshom.it Onda gay, mart su Radio Centro 95 TORRE DEL LAGO Associazioni Friendly Versilia vedi Arcigay Pride Pisa www.gay.it/ friendlyversilia Infoturismo 0584/427242 Hotel B&B Boheme via Puccini 209/h - 348/4154748 B&B Caffeletti via Pardini 34/c - 347/1964685 B&B Fate e Folletti via Garibaldi 33 - 339/5894702 Freedom R&B via Fabio Filzi 53 (Viareggio) 333/2578805 www. freedombandb.com B&B Las Dunas via Alfano 20/b 3489173963 Le Villi viale Puccini 178 339/8735856 B&B Libano via Tabarro 23 335/5955290 Locali e Disco Bocachica v.le Europa 1 0584/350976 Frau Disco v.le Europa 0584/342282 Adagio viale Europa 9 12-notte T.392/9232446, www.adagiolounge.com Mama Mia viale Europa 5 - 389/6262642 www.mamamia.tv Priscilla - Bar tabacchi v.le Europa - 0584/341804 Ristoranti La baracchina v.le Europa 0584/350553 TRAPANI Hotel B&B Sant’Andrea via Linciasella ottana 6 (Contrada Sant’Andrea - Valderice) 348/0645177 - 349/6119494 TRENTO Associazioni Circolo Arcigay Trentino 8 Stiramisù Café American bar predisco via Orlanda 130/a (Campalto) 333/5366807 Radio nu.di sabato 13.30 su Radio Base - Popolare Network (Pd, Ve, Tv) www.radiobase.net Ristoranti Al Salice via Salezzo 10 (Ceggia) 0421/323143 chiuso mer e sab a mezzogiorno TREVISO Centrale restaurant lounge Associazioni Bar - ristorante - disco - party AGEDO Associazione Genitori di S.Marco, Piscina Frezzeria 1659/b Omosessuali - 041/2960664 0438/24969 lun-ven 20.30-22 www.centrale-lounge.com Pasolini - Coord. 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