BRASILE
Aggiornamento dicembre 2007
INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA
- REGIME DELLE IMPORTAZIONI
- REGOLAMENTAZIONE VALUTARIA E MODALITA' DI PAGAMENTO
- REGIME DOGANALE
- DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
- COME ENTRARE NEL MERCATO E COME VENDERE
Accordi di agenzia
Come acquista la pubblica amministrazione
Protezione del consumatore
Standards di prodotto, norme, obblighi del produttore
Marchi, etichette e packaging
Marketing di prodotto e pubblicità
-
INVESTIMENTI ESTERI
PROPRIETA’ INTELLETTUALE
TRASPORTI
Magazzini doganali.
Foreign Trade Zones
-
CONSIGLI UTILI PER GLI OPERATORI
-
INDIRIZZI UTILI PER GLI OPERATORI
AVVERTENZA. Le notizie riportate nelle pagine seguenti sono state raccolte da varie pubblicazioni tra le
quali quelle di Dun & Bradstreet Inc. 2007, Coface 2007 e Department of Commerce e sono state
aggiornate alla data indicata. Si declina tuttavia, come d'uso, ogni responsabilità in merito ad esse e si
consiglia di verificare di volta in volta le indicazioni fornite.
PRODOTTO INTERNO LORDO
(2006): 1.616 trilioni di dollari.
POPOLAZIONE (2006): 188 milioni
di abitanti (200,5 milioni nel 2015);
• Popolazione in età di lavoro (15-65
anni):
106
milioni;
di
cui
popolazione attiva: 75 milioni (78%
nell’industria e nei servizi)
• Prodotto Interno Lordo nominale
pro-capite: 8.600 dollari.
• Stima
delle
famiglie
che
dispongono di un potere di
acquisto superiore a:
- 30 mila dollari all’anno:
3.420.000 (9% delle famiglie);
- 15 mila dollari all’anno:
15.990.000
(42%
delle
famiglie);
inferiore a 5 mila dollari all’anno:
10.700.000 (28% delle famiglie).
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
(stime Coface)
• A breve termine: rischio moderato
• A medio termine: rischio elevato.
GOVERNO: Repubblica federale.
PESI E MISURE: Sistema metrico.
PRINCIPALI CITTA’: Brasilia, Sao
IMPORTAZIONI fob (2006): 95,8
miliardi di dollari.
• Provenienza: Stati Uniti; Argentina
Cina, Giappone, Germania, Italia.
ESPORTAZIONI fob (2006): 138
miliardi di dollari
- Destinazione:
Stati
Uniti,
Argentina, Germania, Paesi
Bassi e Giappone.
BILANCIA
COMMERCIALE.
Surplus di 42,2 miliardi di dollari.
MONETA: real. La tabella che segue
indica l’andamento del real nei
confronti del dollaro USA calcolato
sulla prima settimana di maggio di ogni
anno.
2005
2006
2007
Real vs. 2,54130 2.07320 2.033 50
dollaro
USA
Paulo, Rio de Janerio, Belo Horizonte,
Salvador, Fortaleza, Curitiba, Nova
Iguacu, Porto Alegre, Recife.
AVVERTENZA. Le notizie riportate nelle
pagine seguenti sono state raccolte da varie
pubblicazioni tra le quali quelle di Dun &
Bradrstreet Inc. 2007, Coface 2007 e
Department of Commerce e sono state
aggiornate alla data indicata. Si declina tuttavia,
come d'uso, ogni responsabilità in merito ad esse
e si consiglia di verificare di volta in volta le
indicazioni fornite.
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INFORMAZIONI
DI
CARATTERE
GENERALE
SITUAZIONE ECONOMICA (Fonte Dun & Bradstreet)
SULLA
Con una agricoltura, un’industria e un settore dei servizi ampi e ben sviluppati,
l'economia brasiliana supera ampiamente tutte le altre dell'America del sud. È in
continua espansione la sua presenza nei mercati mondiali. Tra il 2001 e il 2003 i salari
reali sono diminuiti e l'economia è cresciuta al ritmo del 2,2%, mentre l’economia ha
assorbito una serie di shocks interni ed internazionali. Il Brasile ha assorbito questi
shocks senza crolli dal punto di vista finanziario. Ciò ha dimostrato la solidità
dell'economia brasiliana e la bontà del programma adottato dal precedente presidente
Cardoso e successivamente rafforzato dall'attuale presidente Lula da Silva. Nel 2004, il
Brasile ha avuto una crescita assai robusta che ha consentito di aumentare l'occupazione
e i salari reali.
I tre pilastri del programma economico attuale sono la fluttuazione del cambio, un
regime economico basato sul target di inflazione ed una politica fiscale restrittiva. Tutto
ciò è stato rafforzato da una serie di interventi del Fondo monetario internazionale.
La moneta brasiliana si è deprezzata duramente sia nel 2001 che nel 2002, il che ha
contribuito ad un drammatico aggiustamento della bilancia dei pagamenti di parte
corrente. Tra il 2003 e il 2006, il Brasile ha raggiunto un surplus commerciale record per
il paese. Anche la bilancia dei pagamenti è entrata in surplus. I progressi di produttività,
particolarmente elevati in agricoltura, hanno contribuito ad un aumento delle
esportazioni.
La politica economica è buona, restano però alcune vulnerabilità. L'indebitamento
interno è salito drasticamente tra il 1994 il 2003, ponendo sotto pressione la finanza
pubblica. Ha poi cominciato a scendere in percentuale del Pil all'inizio del 2003. Il
Brasile ha migliorato nettamente la situazione debitoria a partire dal 2006. Il Presidente
Lula ha confermato l'impegno del governo a mantenere il surplus attuale della bilancia
commerciale. Dopo la conferma del suo secondo mandato, il Presidente ha annunciato
un ulteriore programma di riforme economiche mirante a ridurre la pressione fiscale e
aumentare gli investimenti pubblici. Resta però la sfida di mantenere un sufficiente
ritmo di sviluppo, generare ulteriore occupazione e ridurre il debito dello Stato.
PUNTI FORTI
• Il Brasile dispone di risorse naturali
abbondanti e la sua economia è abbastanza
diversificata.
• La politica della spesa pubblica e la politica
monetaria sono prudenti e pragmatiche.
• Il potenziale del mercato interno continua
ad attirare gli investimenti stranieri.
• Il paese trae vantaggio dal sostegno della
comunità finanziaria internazionale.
Fonte: Coface, 2006
PUNTI DEBOLI
• Il debito pubblico è pesante; i tassi di interesse
sono troppo alti e le scadenze troppo vicine.
• Il peso del debito verso l’estero è forte; è
insostenibile nel lungo periodo.
• Il fabbisogno di finanziamento esterno è troppo
alto rispetto alle entrate in valuta.
• Il margine di manovra del Presidente è stretto tra
la spiegazione di cambiare (come promesso agli
elettori) e la necessità di trovare un compromesso
con gli altri partners della coalizione di governo e
soprattutto tenendo conto dei vincoli economici.
REGIME DELLE IMPORTAZIONI
Importazioni temporanee e campionari. (Fonte Ice). La temporanea importazione,
secondo la quale sono temporaneamente sospese le imposte che gravano sui prodotti
importati che rimangono in Brasile per un periodo di tempo prestabilito, è possibile nei
seguenti casi:
beni destinati ad esposizioni artistiche, culturali, esposizioni e fiere commerciali
autorizzate dal Ministero dell’Industria e Commercio, campioni finalizzati a modelli
industriali, riparazioni o restauri;
recipienti, involucri ed imballaggi;
apparecchi per test e controlli;
campionari di rappresentanti commerciali;
etichette, cartellini, placche e bolli indicativi e simili, importati dalla ditta
produttrice/venditrice per applicazioni sulle merci destinate all’esportazione;
beni importati, successivamente industrializzati in Brasile e poi esportati (Draw
Back).
L’importazione temporanea - Art. 304 del Regolamento Doganale - richiede un
deposito cauzionale equivalente al valore dell’eventuale dazio e dell’IPI.
Il termine di permanenza dei beni nel Paese, fissato nel momento dello sdoganamento, è
di 90-120 gg. Tale termine inizia nella data dello sdoganamento ed è prorogabile, dietro
apposita domanda, per ulteriori 90 giorni.
L’importazione secondo il regime del Draw Back dispensa il deposito cauzionale
(www.portaltributario.com.br/guia/drawback.html).
Restrizioni alle importazioni. Per disposizione di legge e/o di accordi internazionali
sottoscritti dal Brasile sono attualmente proibite le importazioni dei seguenti tipi di
prodotti:
detergenti non biodegradabili;
zipeprol, sali e medicine che lo contengano;
anabolizzanti;
rifiuti, eccetto quelli permessi dall’IBAMA (Istituto Brasileiro do Meio Ambiente);
Licenze di importazione. Gli importatori possono richiedere le licenze di importazione
attraverso il sistema di registrazione computerizzata del SECEX, il SISCOMEX.
Tramite questo sistema diversi stadi del processo di importazione possono essere
direttamente registrati dagli importatori, dalle banche, dai brokers; le licenze di
importazione vengono trasmesse via modem all’importatore. Naturalmente le merci che
richiedono delle speciali approvazioni da parte delle agenzie governative non sono
incluse nel SISCOMEX.
Il 18 dicembre 1997 il DICEX ha emesso una lista di prodotti che ora richiede la
preventiva approvazione prima dell’importazione in Brasile. In base alla nuova
procedura ogni importazione deve essere visionata dal Ministero dal quale il prodotto è
regolato. Si stima che le licenze possono essere emesse nel giro di cinque giorni. La
licenza di importazione deve essere approvata prima della spedizione dal paese di
origine.
Alcuni prodotti richiedono l’approvazione del Ministero delle Scienze e della
Tecnologia.
I macchinari usati, le attrezzature, gli strumenti e loro parti possono essere importate
soltanto con una speciale autorizzazione del Foreign Trade Secretariat e dell’Industrial
Policy Secretariat. L’approvazione viene concessa soltanto se l’attrezzatura non può
essere rimpiazzata da attrezzatura fatta localmente che abbia le stesse funzioni
dell’attrezzatura usata da importare.
Una nuova lista di merci sottoposte a licenze di importazione è stata pubblicata
nell’ottobre del 1998. I principali prodotti inseriti nella lista sono alimentari, bevande,
farmaceutici, cosmetici, prodotti agricoli (inclusi sementi e fertilizzanti).
Le merci importate nelle libere zone di Manaus e Tabatinga sono soggette a quote
annuali.
REGOLAMENTAZIONE
PAGAMENTO
VALUTARIA
E
MODALITA'
DI
Le modalità di pagamento delle importazioni non sono diverse da quelle in uso nella
prassi internazionale, ma la regolamentazione può cambiare nel tempo specialmente per
quanto riguarda le transazioni in valuta.
I mezzi di pagamento più utilizzati dagli operatori brasiliani sono i seguenti:
− rimessa diretta: tale sistema è consigliabile solo quando si è certi della serietà
commerciale del compratore e viene usato soprattutto per importi non elevati;
− contro documenti: presenta il rischio che il compratore (per qualsiasi ragione) rinunci
a ritirare la merce;
− con apertura di credito irrevocabile: è la più sicura, ma talora impedita dall’autorità
valutaria o dalle esigenze dell’importatore. La relativa richiesta può inoltre
inopportunamente dimostrare una sfiducia giustificata solo trattando con clienti
sconosciuti, principalmente in assenza di concorrenza.
E’ consigliabile richiedere, quando possibile, il pagamento con L/C irrevocabile e
confermata. I termini usuali di pagamento sono 120-150 giorni. I ritardi nei trasferimenti
interni di moneta sono mediamente compresi tra 2 e 3 mesi. Anche le transazioni
valutarie con l’estero richiedono in genere da 2 a 3 mesi. Le riserve valutarie
attualmente coprono 5,5 mesi.
Assegni bancari: la frode sugli assegni bancari si sta sviluppando rapidamente in Brasile
in questi ultimi anni. Il problema principale è l’emissione di assegni scoperti il cui
numero era rimasto stabile fino al 1997.
Depositi in garanzia. Le Banche Commerciali normalmente richiedono un deposito in
garanzia per proteggersi nei contratti con richiesta di valuta; l’ammontare del deposito
varia a seconda della situazione di credito del cliente ; quando il contratto è concluso il
deposito in garanzia può essere utilizzato per pagare la valuta.
Non vi sono difficoltà di trasferimento o di rimpatrio dei capitali per quanto riguarda gli
investimenti esteri in Brasile.
REGIME DOGANALE
Sdoganamento e documenti di importazione. La documentazione prevista per lo
sdoganamento include:
la dichiarazione d’importazione. In genere, è ottenuta telematicamente attraverso il
SISCOMEX – Sistema Informatizzato di Commercio Estero. Per quei prodotti la cui
licenza di importazione è obbligatoria, la dichiarazione di importazione deve essere
richiesta presso la SECEX – Segreteria di Commercio Estero. Solo i cosiddetti
“despachantes aduaneiros”, intermediari abilitati a realizzare le operazioni di
sdoganamento, hanno il permesso di accedere al Siscomex, così come di
rappresentare l’importatore presso la Secex. (www.sdaergs.com.br);
un documento che formalizzi la quotazione della merce che si vuole importare
(fatture proforma, lettere, fax, telex, telegrammi, ordini d’acquisto o contratti);
il mezzo di trasporto utilizzato per il trasporto internazionale della merce;
la forma di pagamento prevista.
L’importazione di alcuni tipi di prodotti come armamenti, munizioni, sangue, cosmetici,
farmaci, prodotti alimentari e apparecchiature medicali richiede l’autorizzazione di altri
organi governativi, oltre al SECEX .
L’importatore, attraverso il suo “despachante aduaneiro” di fiducia, nel comunicare alle
autorità brasiliane l’importazione che sta per realizzare, deve essere in grado di fornire
le seguenti informazioni:
descrizione della merce;
voce doganale;
costo CIF;
valore del trasporto, nel caso sia prepaid;
quantità;
peso unitario;
tipo di confezionamento o imballaggio;
identificazione dell’esportatore;
identificazione del fabbricante;
Paese di origine;
Paese di transito;
forma di pagamento.
Qualsiasi differenza tra quanto contenuto nella dichiarazione d’importazione e la merce
effettivamente importata comporta l'applicazione di multe, a carico dell’importatore, che
variano dal 20% al 100 % del valore della merce.
Dopo l’imbarco, l’esportatore rimetterà, in base alle modalità di pagamento prestabilite,
i documenti che permetteranno di sdoganare i prodotti acquistati.
Eventuali rettifiche delle informazioni inserite nella licenza d’importazione,
l’alterazione dei calcoli e l’indicazione di multe e aumenti, potranno essere riportate
nella dichiarazione complementare d’importazione.
È possibile effettuare la vendita con riserva di proprietà (Reserva de Domínio).
Quest’ultima è opponibile ai terzi, ma la transazione deve essere registrata.
Classificazione doganale delle merci. Secondo i decreti n. 71 del 11/10/88 e n. 97.409
del 23/12/88, in vigore dal 01/01/89, ed il decreto n. 2.092 del 10/12/96, in vigore dal
01/01/97, la classificazione delle merci nella nomenclatura brasiliana (NCM) si effettua
in conformità al Sistema Armonizzato di Bruxelles.
I codici doganali definiti nella NCM sono composti da 8 numeri, i cui primi 6 sono
spesso identici a quelli comunitari.
Trattamenti preferenziali. Il Trattato di Assunción, costitutivo del MERCOSUD e in
vigore dal 1° gennaio 1995, prevede per i Paesi firmatari (Brasile, Uruguay, Paraguay ed
Argentina; Cile, Venezuela e Bolivia al momento sono solo associati) l’abolizione delle
barriere tariffarie e non tariffarie sui flussi di merci e dei fattori di produzione, la
fissazione di un’unica tariffa verso l’estero e l’armonizzazione di alcuni aspetti della
politica economica degli stessi firmatari.
Tra i Paesi aderenti al Trattato è già operativa la libera circolazione delle merci prodotte
all’interno degli stessi, ad eccezione di una lista di 100 prodotti per i quali ogni paese
aderente può adottare maggiori restrizioni/tariffe protettive (decisione n. 5/97 del
Consiglio del Mercato Comune) e di quelle prodotte nella Zona Franca di Manaus (v. di
seguito).
Per quanto riguarda l’ingresso di prodotti da Paesi terzi, invece, l’Accordo ha previsto
l’introduzione di una Tariffa Esterna.
Countertrade. Le pratiche di countertrade non sono molto diffuse, anche a seguito
dello scarso entusiasmo dimostrato verso tali operazioni dalle politiche di commercio
estero promosse dall’avvio del Piano Real. Comunque nonostante gli scarsi incentivi
esistenti, pratiche e operazioni di countertrade vengono sottoposte, sporadicamente,
all’approvazione degli organi federali preposti.
Dazi doganali. La media dei dazi doganali si aggira intorno al 10%. Alcuni settori sono
ancora però protetti da dazi doganali assai più alti. Il Brasile sembra disposto a rispettare
gli accordi presi all’interno del WTO e tutte le misure protezionistiche di ordine
tariffario dovrebbero essere dunque escluse. E’ allo studio anche un’ulteriore
rivoluzione dei dazi all’interno del Mercosul. La riduzione del deficit commerciale ha
reso meno sistematico il ricorso a misure protezionistiche non tariffarie. Non sono però
del tutto scomparse. Resta il peso di procedure amministrative complesse, il sistema di
licenze di importazione e il sistema di controlli dei valori in dogana.
Tutta la politica doganale brasiliana è condizionata dall’Accordo di libero scambio
MERCOSUR.
I dazi di importazioni variano dal 5% al 35%, ma esistono molte eccezioni. I dazi medi
applicati nel 2001 erano del 12,8%. I dazi Mercosur CET sono stati ridotti di mezzo
punto percentuale nel gennaio 2001. Il rimanente 2,5% dovrebbe essere ridotto entro i
prossimi due anni.
Dal 1° gennaio 1998 i dazi all’importazione dei beni di investimento e delle attrezzature
di telecomunicazioni sono stati ridotti dal 20% al 5%. Questa riduzione riguarda circa
500 beni di investimento e 300 prodotti di telecomunicazioni ed è stata fatta per
incoraggiare gli investimenti industriali.
Dal 1 gennaio 2001 i dazi su alcuni beni di investimento sono stati ridotti. Quelli su 414
tipi di macchinari ed attrezzature che non hanno equivalenti nella produzione locale
sono stati ridotti dal 18% al 4%, mentre i dazi sui macchinari e sulle attrezzature che
hanno un equivalente locale sono state ridotte al 14%.
Nel gennaio 1998 il Governo ha aumentato i dazi su vari prodotti chimici, inclusi i
fertilizzanti; i dazi sull’acido solforico e fosforico, sul solfato di ammonio sono stati
incrementati dal 4% al 7% in un periodo di tre anni e i dazi sull’alcol etilico e i fosfati
sono stati anch’essi incrementati.
Nel dicembre del 1998 i paesi Mercosur hanno concordemente deciso di applicare un
dazio del 35% sulle autovetture prodotte al di fuori del Mercosur stesso a partire dalla
fine del 1999. Lo stesso accordo ha eliminato i dazi sugli scambi di autovetture e parti
componenti tra i paesi membri del Mercosur. I costruttori che hanno impianti all’interno
del Mercosur possono importare autovetture ad un dazio preferenziale del 17,5% nel
caso in cui la domanda locale sia superiore all’offerta.
Il Governo brasiliano in modo discontinuo stabilisce delle esenzioni per l’importazione
di macchinario per la plastica.
L’Autorità doganale è: Coordenador-Geral do Sistema de Controle Aduaneiro,
Secretaria de Receita Federal, Ministerio da Fazenda, Esplanada dos Ministerios, Bloco
P, 40 Andar, Sala 402, CEP 70048.900 Brasilia DF, Brazil; tel.: (0055 61) 4123403/4/5/7; Fax: (0055 61) 412-1537, internet: www.fazenda.gov.br
Per ottenere informazioni sulla classificazione basata su una completa descrizione del
prodotto, è necessario rivolgersi all’agente in Brasile oppure a dei brokers. Tuttavia
l’autorità in materia sono le dogane brasiliane.
Tasse
Le principali tasse interne sono le seguenti:
• l’imposta sui prodotti industriali (IPI-Imposto sobre produtos industrializatos): si
tratta di un’imposta federale che colpisce una vasta gamma di prodotti manufatti sia
importati che nazionali. Essa viene prelevata al momento della vendita dal produttore
nel caso di prodotti nazionali e al momento dello sdoganamento nel caso di
importazioni. L’aliquota varia da prodotto a prodotto dallo 0% al 20%. È calcolata
sul valore cif più i dazi. In generale a bassi dazi corrisponde una bassa aliquota IPI e
viceversa; l’IPI è stata temporaneamente eliminata per l’importazione di molti
prodotti di investimento e industriali e prodotti destinati all’industria.
• l’imposta sulla circolazione delle merci (I.C.M.-Imposto Sobre Circulacao de
Mercador): si tratta di un’imposta sul valore aggiunto prelevata dai singoli Stati che
si applica sia ai prodotti nazionali che alle merci importate. Nel caso delle
importazioni, l’imposta è calcolata sulla base del valore CIF + dazio + IPI. L’aliquota
varia a seconda degli Stati con un tasso corrente predominante del 18% (17% in
alcuni stati); per verificare il tasso conviene informarsi caso per caso presso il
Secretaria da Fazenda di ciascuno Stato. L’imposta I.C.M. viene pagata su ogni
trasferimento di merci, ma colpisce solo il valore aggiunto. Sono esenti da questa
imposta alcuni settori come le costruzioni, i servizi, i prodotti minerari, l’energia
elettrica, i combustibili liquidi e gassosi, le attrezzature e i macchinari prodotti
internamente. Sono in genere esenti le esportazioni.
• Oltre a queste tasse esistono le seguenti:
− Merchant Marine Renewal Tax: 25% del nolo sulle importazioni via mare, pagata
dall’importatore.
− Brokerage Fee: 2,2% del valore cif;
− Warehouse Tax: 0,65% del dazio di importazione;
− Fee for Handling Charges che va da 20 dollari a 100 dollari a seconda del valore
dei prodotti;
− Administration Commission di 50 dollari;
− Additional Port Taxes che comprende due importi complessivi del 3% del valore
cif;
−
• multe e spese: come già ricordato il Brasile impone una quantità di multe per delle
violazioni doganali o di cambio o di regolamentazione consolare. Queste multe sono
severe, particolarmente nel caso di frode e quando è provata la complicità
dell’impresa di esportazione.
Quando è richiesta la licenza di importazione e le merci sono importate senza questo
documento la multa può andare dal 20 al 100% del valore cif delle merci; quando si
dimentica una fattura commerciale la multa è uguale al dazio doganale; se non è
disponibile per la presentazione alla dogana la fattura commerciale originale,
l’importatore può sottoscrivere una garanzia di responsabilità che la impegna alla
presentazione entro 120 giorni e in caso di inosservanza la multa è di nuovo uguale al
dazio doganale.
Per quanto riguarda le sovrafatturazioni o altri valori non corretti di importazione la
multa è del 100% dell’eccesso o dell’ammontare in meno indicato. Se il valore
dichiarato dall’importatore è giudicato falso vi è una multa di almeno il 50% della
differenza tra il dazio dichiarato e quello verificato e così via.
Vengono qui di seguito date alcune indicazioni sulle modalità pratiche di
sdoganamento in Brasile.
La durata media di uno sdoganamento è di circa 5 giorni lavorativi, pur non essendovi
dei termini precisi. Si possono in effetti citare numerosi esempi dove le formalità sono
state molto più lunghe del previsto, in genere allorché vi sono degli errori nei documenti
richiesti.
Esistono delle procedure accelerate di sdoganamento chiamate “simplificado”.
Relativamente rare esse sono riservate a certe categorie di prodotti (deperibili,
importazioni di petrolio della società pubblica Petrobas) sotto riserva che l’importatore
presenti da parte sua delle referenze molto serie.
La maggior parte degli sdoganamenti si effettua nel punto di entrata delle merci.
All’interno del paese esistono degli “estacoes aduaneiras” cioè dei magazzini generali
gestiti da imprese che hanno ottenuto una licenza dal Ministero delle Finanze ; essi
restano però poco numerosi : uno a Rio de Janeiro, sei a San Paolo, tre nello Espirito
Santo, uno a Belo Horizonte.
Lo stazionamento delle merci in attesa di dogana viene fatto in locali chiusi e coperti
negli aeroporti e nei porti marittimi: occorre purtroppo fare attenzione ai furti.
I container debbono essere depositati sotto dogana a disposizione delle autorità
doganali.
Per quanto riguarda le visite doganali i verificatori fiscali del Tesoro Nazionale
(Auditores Fiscais do Tesouro Nacional) hanno la possibilità di lavorare per sondaggi,
ciò che viene fatto nella maggior parte dei casi. L’agente responsabile del controllo può
cionondimeno decidere liberamente di procedere ad una verifica sistematica.
Esistono dei magazzini sotto dogana che possono accettare le merci per la durata
massima di un anno. I diritti e le tasse doganali sono pagabili soltanto in contanti e
prima dello sdoganamento stesso., Esistono nel paese circa 1.000 uffici doganali che
fanno capo a nove giurisdizioni fiscali. Circa 1.5000 sono gli spedizionieri brasiliani. Il
costo medio di sdoganamento in percentuale va calcolato nell’ordine del 2% sul prezzo
FOB o CIF.
La tariffa doganale può essere acquistata presso la società EIDCOES ADUANCIRAS,
Rua do Acre 92/10, 20081 Rio de Janeiro.
DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
Fattura commerciale. Deve essere redatta in portoghese o in inglese e presentata in nº
5 copie alle autorità doganali al momento dello sdoganamento.
Fattura consolare. Il pagamento di servizi realizzati in Brasile da aziende estere
prevede la presentazione all’INPI - Istituto Nazionale della Proprietà Industriale – della
relativa fattura proforma, in originale e in copia dovutamente vidimati da un Consolato
Brasiliano nel Paese di origine dell’azienda prestatrice del servizio. Dopo le verifiche
del caso, l’INPI restituirà l’originale della fattura al richiedente unitamente
all’autorizzazione per l’effettuazione del contratto di cambio relativo al pagamento del
servizio.
Certificazioni attestanti l'origine. Tutti i prodotti di origine animale (latticini, salumi
ed ittici), cosmetici e farmaceutici ed agroalimentari devono essere accompagnati dal
certificato di origine. Lo stesso certificato viene richiesto anche per i prodotti
provenienti dai paesi membri del MERCOSUR ai fini delle esenzioni previste.
Normative/Procedure speciali
Normativa per l’importazione in Brasile di generi alimentari
La legislazione brasiliana prevede due procedure che regolano l’importazione di
prodotti alimentari nel territorio nazionale in relazione al gruppo di appartenenza.
Nello specifico, l’esportazione di prodotti quali vino e suoi derivati, latticini,
prodotti di origine animale e ittici, prevede adempimenti particolari da parte del
produttore estero e dell’importatore nazionale. Nel caso l’azienda estera debba
partecipare ad un evento internazionale o una degustazione, potrà introdurre
campioni dei suddetti prodotti, senza l’obbligo di registro, previa anticipata richiesta
di permesso al Ministero dell’Agricoltura brasiliano.
L’introduzione nel territorio brasiliano di prodotti degli altri gruppi alimentari,
richiede semplicemente il rispetto della procedura che regola l’etichettatura nonché
la sua registrazione al Ministero dell’Agricoltura brasiliano (MAPA).
Latticini, prodotti ittici e di origine animale. Per commercializzare, latticini, ittici e
prodotti di origine animale, è necessario che l’azienda produttrice/esportatrice,
(normalmente registrata presso il Ministero della Sanità - Direzione generale Servizi
Veterinari - Divisione III), ottenga un’autorizzazione speciale da parte del Ministero
dell’Agricoltura brasiliano, che viene concessa previa visita nella azienda in Italia di
un ispettore sanitario brasiliano (adempimento non previsto per aziende vinicole). In
virtù dell’ispezione sanitaria, la procedura per la registrazione sarà più lunga dei
circa 3 mesi previsti per il vino e gli altri prodotti alimentari.
La domanda di autorizzazione va presentata al Ministero dell’Agricoltura brasiliano
- DIPOA - (Dipart. Ispettivo di Produzione di Origine Animale) - Esplanada dos
Ministérios BL D - 70043-900 - Brasília - DF - Tel 0055.61.32182684 / 32182339
/ 32182276 - Fax 0055.61.32269850, tramite l’Ambasciata d’Italia a Brasília (att.ne
dell’addetto Commerciale):
AMBASCIATA D’ITALIA
SES Av. das Na"ões Lote 30
70420-000 - Brasília - DF - BRASILE
Tel (0055.61) 3442.9900 – 3444.9922 Fax (0055.61) 443.8772
e-mail: [email protected]
Affinché si attivi la procedura, l’azienda dovrà produrre i seguenti documenti:
1.
certificato Ufficiale attestante l’esistenza dell’azienda e dell’attività
vinicola nel paese di origine (certificato di iscrizione della ditta emesso
dalla Camera di Commercio)
2.
certificato Ufficiale attestante le condizioni igieniche degli stabilimenti
(certificato di autorizzazione sanitaria emesso dalla U.S.L.)
3.
certificato di attribuzione del bollo CE rilasciato dalla regione
La registrazione verrà finalizzata quando l’importatore protocolli l’etichetta del
prodotto, presso lo stesso Ministero dell’Agricoltura brasiliano, al momento della
prima importazione.
L’etichettatura è regolata dai seguenti atti legislativi dell’ANVISA (Agência de
Vigilância Sanitária, ovvero Agenzia di Controllo Sanitario):
•
•
•
Portaria nº 42 del 14/01/98
Resolu"ão-RDC nº 40 del 21/03/01
Resolu"ão-RDC nº 39 del 21/03/01
Il primo è in effetti un regolamento tecnico che si applica a tutti i prodotti alimentari
commercializzati e confezionati pronti al consumo. L’articolato è composto da nove
capitoli che spiegano in modo circostanziato l’etichetta, dove va apposta, i caratteri
delle informazioni obbligatorie, la lista degli ingredienti, la lingua e tutte le altre
indicazioni da apporre previste dal regolamento in questione.
Il secondo trae origine dalla necessità di mantenere costantemente aggiornate le
azioni di controllo sanitario dei prodotti alimentari al fine di tutelare, al meglio, la
salute dei cittadini. La sfera di applicazione non include le acque minerali, altre
acque e bevande alcoliche che sono, invece, regolamentate con D.M. emanati ad
hoc.
La nº 39 ha come obiettivo di informare il consumatore sulla composizione
dell’alimento, fornendo informazioni sul valore calorico, sulle quantità di
carboidrati, proteine, grassi totali, grassi saturi, colesterolo, fibre alimentari, calcio,
ferro, sodio e la percentuale che queste quantità rappresentano in relazione ad una
dieta di 2.500 calorie.
Quest’ultima, che in sostanza integra la nº 42, definisce “l’etichetta nutrizionale”: ...
sono tutte quelle descrizioni dirette ad informare il consumatore sulle proprietà
nutrizionali di un alimento.
Essa comprende due descrizioni:
1.
dichiarazione del valore energetico;
2.
informazioni complementari sui componenti nutrizionali.
La dichiarazione sui componenti nutrizionali è la lista dei componenti
nutrizionali di un alimento, mentre le informazioni complementari comprendono
tutte le notizie che illustrano le proprietà nutrizionali che un prodotto possiede (se le
possiede) in relazione al suo valore calorico ed al contenuto in carboidrati, in
proteine, in grassi e fibre alimentari, in vitamine e minerali.
Inoltre, viene spiegato in che cosa devono essere espressi i componenti nutrizionali,
come vengono calcolati e come vanno apposti nell’etichetta. Così pure l’eventuale
informazione complementare.
Valor calorico
Carboidratos
Proteina
Gorduras totais
Gorduras Saturadas
Colesterol
Fibra Alimentar
Calcio
Ferro
Sodio
Acidez
Modello di etichetta
2 (Kcal)
0,1%
0 (g)
0%
0,4 (g)
0,1%
0 (g)
0%
0 (g)
0%
0 (mg)
0%
0 (g)
0%
0 (mg)
0%
0 (mg)
0%
2,0 (mg)%
0%
6%
-
L’etichetta dei prodotti in generale deve essere in lingua portoghese. Tuttavia può
anche essere in lingua di origine ma con tradotta retro-etichetta aggiuntiva in
portoghese e deve riportare le seguenti informazioni:
Denominazione del prodotto;
Lista degli ingredienti;
Ragione sociale e indirizzo dell’importatore
Istruzioni di utilizzo
Contenuto liquido;
Origine del prodotto:nome, indirizzo del fabbricante, produttore e
imbottigliatore (per liquidi), paese di origine e città identificando ragione
sociale e registro presso l’autorità responsabile. Per identificare l’origine
dovranno essere utilizzate le seguenti espressioni: “fabbricato a…”;
“prodotto…”; “industria…”.
Identificazione del lotto;
Validità: giorno, mese, anno e “da consumare preferibilmente prima di…”
Vino, derivati dell’uva e del vino. Per esportare vino, derivati dell’uva e del vino
nel territorio brasiliano, è necessario che l’azienda vinicola si accrediti presso il
Ministero dell’Agricoltura locale (Ministério da Agricultura, Pecuária e
Abastecimento, MAPA).
La richiesta di registrazione dell’azienda e dei prodotti presso il Ministero deve
essere presentata da una persona locale di fiducia , (può essere l’importatore stesso),
oppure da figure professionali locali autorizzate (despachante) e deve essere
corredata dai seguenti documenti:
A)
B)
C)
D)
E)
F)
certificato Ufficiale attestante l’esistenza dell’azienda e dell’attività vinicola
nel paese di origine (certificato di iscrizione della ditta emesso dalla Camera di
Commercio).
certificato Ufficiale attestante le condizioni igieniche degli stabilimenti
(certificato di autorizzazione sanitaria emesso dalla U.S.L.).
l’atto di procura, in carta intestata della ditta in originale, timbrata, firmata e
in lingua portoghese, con il quale il produttore dà ad una persona di fiducia in
Brasile la facoltà di compiere gli atti necessari per la registrazione dell’azienda
al Ministero dell’Agricoltura.
elenco dei vini prodotti, con le relative schede tecniche contenenti le seguenti:
Marchio e nome, Varietà delle uve utilizzate, Tenore alcolico, Tenore di
zucchero totale, Ingredienti e additivi impiegati (nome e codice).
descrizione del processo di produzione del vino e tipo d’ imballaggio.
l’etichetta originale, che, nel caso sia scritta in lingua diversa dal portoghese,
dovrà essere integrata da una contro-etichetta redatta in lingua portoghese che
contenga le seguenti informazioni:
nome e indirizzo completo del produttore, imbottigliatore e
importatore.
numero di accreditamento dell’azienda vinicola presso il Ministero
dell’Agricoltura.
denominazione e classificazione del vino quanto alla classe, colore e
concentrazione di zucchero.
ingredienti o composizione e gli additivi, con le funzioni descrittive per
esteso ed i rispettivi codici indicativi.
termine di scadenza indicato dal produttore.
avvertenze relative all’uso delle bevande alcoliche.
tenore alcolico, grado di concentrazione oppure acidità.
paese di origine.
volume netto secondo il sistema metrico.
identificazione del lotto o della raccolta.
L’importatore potrà importare solo i vini, derivati dell’uva e del vino di produttori
già registrati presso il Ministero dell’Agricoltura brasiliano e solo quei prodotti
annoverati nell’elenco del punto 5, il quale dovrà essere aggiornato nel caso di
modifiche.
L’importatore dovrà richiedere la Licenza d’Importazione (L.I.) relativa al
prodotto specifico.
Per lo sdoganamento il produttore dovrà inviare altresì:
G) certificato di origine della merce, rilasciato dalla autorità competente del
paese di origine.
H) certificato di analisi, il quale dovrà contenere obbligatoriamente i seguenti
parametri analitici:
alcol etilico in %, v/v, a 20°C.
acidità totale in meq/l (milliequivalenti per litro).
acidità volatile in meq/l.
rapporto peso alcol/estratto secco ridotto.
cloruro totale, nel cloruro di sodio, in g/l.
ceneri in g/l.
alcol metilico, in g/l e
zuccheri totali in g/l di glucosio.
Detto certificato dovrà essere spedito da un laboratorio riconosciuto presso il paese
di origine della merce e contenente:
identificazione dell’azienda vinicola (ragione sociale).
identificazione del laboratorio che ha effettuato le analisi.
data di rilascio del certificato.
determinazioni analitiche per la realizzazione di transazioni
commerciali, prescritte dall’Ufficio Internazionale della Vigna e del
Vino.
altri eventuali parametri richiesti dalle autorità locali competenti, come
per esempio parametri che attestino la qualità del prodotto.
dichiarazione attestante che il prodotto rispetta la normativa ufficiale
del paese di origine.
I)
Comunicazione dei dati identificativi dell’importatore, il quale è
responsabile della merce in Brasile e si occupa della registrazione presso il
Ministero, nonché la sua dichiarazione o del suo rappresentante, attestante la
veridicità delle informazioni del punto 4.
La registrazione ha validità 10 anni e il rinnovo dovrà essere sollecitato
dall’interessato. Inoltre il documento potrà essere revocato in qualsiasi momento in
caso di inosservanza delle disposizioni legali.
Altri gruppi alimentari non specificamente individuati. Per esportare in Brasile
altri prodotti alimentari, (esclusi i gruppi già menzionati), la legislazione brasiliana
prevede che l’importatore registri l’etichetta presso il MAPA e che la stessa rispetti
la regolamentazione prevista dall’ANVISA (Agencia de Vigilancia Sanitaria).
Normativa che regola l’importazione in Brasile di prodotti cosmetici
Per esportare cosmetici in Brasile è necessario che il produttore, (normalmente
registrato presso il Ministero della Sanità - Direzione generale Servizi Veterinari Divisione III), registri l’azienda e il prodotto presso la Agência Nacional de
Vigilância Sanitaria (ANVISA) del Governo Federale brasiliano.
La richiesta di registrazione dell’azienda e dei prodotti presso l’ANVISA deve
essere presentata da una persona di fiducia locale, (il quale può essere l’importatore
stesso), ovvero da figure professionali locali autorizzate (despachante, ossia
doganalista) e deve essere corredata dai seguenti documenti:
A)
Dati tecnici del prodotto:
Formula centesimale completa, con tutti i suoi componenti specificati nella
denominazione chimica e nella quantità, espressa attraverso il sistema
metrico decimale, nel rispetto dei limiti, restrizioni e divieti stabiliti dalla
legge (lista dei conservanti permessi, dei coloranti permessi ecc)
B)
Citare la funzione di ognuno dei componenti della formula.
Dichiarazione che tutti i componenti Conservanti, Coloranti e filtri Solari
sono conformi a quelli contemplati dal Resolu"ão nº 79, de 28 de agosto de
2000 dell’ANVISA.
Tutti i componenti della formula dovranno avere i requisiti di qualità
minimi stabiliti dal Codice Ufficiale Farmacuetico del Paese. Nel caso alcuni
componenti non siano contemplati nel regolamento di cui sopra, sarà
necessario accompagnare il prodotto con una analisi dettagliata dei
componenti, loro composizione chimica e un’informativa circa la modalità
d’uso e efficacia del prodotto.
Le analisi dovranno essere tradotte in lingua portoghese.
C) Dati complementari del prodotto:
Modalità d’uso;
Finalità del prodotto.
Restrizioni d’uso.
D) Analisi fisico-chimica completa e microbiologica.
E)
L’esportatore dovrà produrre un documento che consti di tutti i componenti
l’imballaggio del prodotto (foglio di istruzioni e etichetta), in due copie
(originale e copia), menzionando le finalità, restrizioni e modalità d’uso del
prodotto, nonché le avvertenze di ordine generale e specifica. I componenti
l’imballaggio dovranno rispettare i requisiti previsti dalla norma che regola
l’etichettatura. Infine tutto il documento dovrà essere tradotto in lingua
portoghese.
Riportiamo un esempio di etichettatura che rispetta la rispettiva norma vigente:
Oggetto
Imballaggio
Nome del prodotto e gruppo/tipo al
quale appartiene, nel caso non sia
implicito nel nome.
Primario e Secondario
Marca
Primaria e Secondario
Numero di Registro
Secondario
Lotto o Partita
F)
Primario
Data di scadenza (Mese e Anno)
Secondario
Contenuto
Secondario
Paese di Origine
Secondario
Fabbricante/Importatore
Secondario
Domicilio del
Fabbricante/Importatore
Secondario
Modalità d’Uso (quando sia il caso )
Primario o Secondario
Avvertenze /Restrizioni d’uso
(quando sia il caso )
Primario e Secondario
Avvertenze specifiche del prodotto
Primario e Secondario
Composizione/Ingredienti
Secondario
Inscrizione alla Camera di
Commercio
Secondario
Finalità del prodotto, quando non sia
implicita nel prodotto
Secondario
Dati generali dell’impresa:
Indirizzo completo, incluso il codice postale.
N.° di telefono, fax, e-mail e nome del responsabile relazioni esterne.
Nome del procuratore e rispettiva procura, quando necessaria.
G)
L’esportatore dovrà provvedere inoltre alla traduzione in portoghese
dell’etichetta incorporata al prodotto, nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla
norma relativa all’etichettatura, degli atti pertinenti la Legislazione Sanitaria e
del Codice di Difesa al Consumatore.
H)
L’originale o copia autenticata del Certificato di Libera Vendita o il
documento che provi la libera commercializzazione del prodotto nel paese di
origine, emesso dalla Autorità Sanitaria o dall’ organo competente e vidimato
dal consolato brasiliano a Roma.
I)
Copia autenticata della formula quali-quantitativa del prodotto, emessa dal
fabbricante, vidimata dal Consolato.
J)
Dichiarazione, firmata dal responsabile tecnico e legale, che i componenti della
formula rispettano la legislazione brasiliana. Dovrà essere tradotta in portoghese.
K)
Comunicazione dei dati identificativi dell’importatore, il quale è responsabile
della merce in Brasile e si occupa della registrazione presso il Ministero della
Salute, nonché la sua dichiarazione o del suo rappresentante, attestante la
veridicità delle informazioni pervenute dall’esportatore.
Tale complessità procedurale mira a proteggere le aziende locali e quelle straniere
ormai stabilmente insediate nel paese, come ad esempio le aziende francesi qui
operanti con propri impianti produttivi. Il Brasile, in questo settore, è il terzo
mercato mondiale dopo gli USA e il Giappone, e quindi, per le aziende italiane il
potenziale di mercato è estremamente alto e giustificherebbe un investimento
produttivo nel Paese che ovvierebbe altresì al problema delle barriere non tariffarie
di cui sopra e di quelle tariffarie. Sui prodotti cosmetici importati gravano, infatti,
dazi “a cascata” e altre imposte che si aggirano in media al 40% del valore CIF
della merce.
Normativa che regola l’importazione in Brasile di farmaci, sangue, derivati
di sangue e apparecchiature medicali. Farmaci, sangue e derivati e
apparecchiature medicali sono soggetti ad analoghe procedure valide per i prodotti
cosmetici.
Documenti per il trasporto. Polizza di carico o lettera di vettura in nº 5 copie. Ogni
copia deve essere datata dal trasportatore e deve essere allegata alle copie della fattura
commerciale; deve inoltre specificare il valore del trasporto in numeri e lettere.
La normativa è in continua evoluzione: indicazioni aggiornate della stessa così come di
nominativi di professionisti specializzati in materia (i cosiddetti despachantes,
doganieri) potrà essere richiesta a [email protected].
COME ENTRARE NEL MERCATO E COME VENDERE
Accordi di agenzia/rappresentanza
I principi generali e gli istituti che disciplinano i contratti di agenzia e di rappresentanza
commerciale in Brasile non presentano grandi divergenze rispetto a quelli italiani,
ricalcando in generale quelli del diritto commerciale europeo.
Il contratto di agenzia è stato introdotto dal codice civile in vigore dal 2002 (NCC),
mentre il contratto di rappresentanza commerciale è disciplinato esclusivamente dalla
legge n. 4.886 del 9 dicembre 1965 modificata dalla legge n. 8.420 del 8 maggio del
1992.
È importante osservare la differenza tra i contratti sopra indicati, in base alla quale il
rappresentante commerciale realizza affari in nome e per conto della società straniera,
mentre l’agente è dotato, in linea di principio, soltanto di poteri per promuovere gli
affari di una società terza, senza poteri per impegnare la stessa, realizzando pertanto
soltanto un’attività preparatoria ed agevolatrice.
In relazione all'agenzia, l’esclusiva è prevista dalla legge, salvo patto contrario. Essa
comporta l’obbligo del proponente di non nominare più di un’agente nella stessa zona e
di corrispondere le commissioni per tutti gli affari direttamente o indirettamente
conclusi dall’agente nella zona affidatagli. Allo stesso tempo, all’agente è fatto divieto
di vendere prodotti dello stesso genere e quindi, eventualmente non uguali.
Nei contratti di rappresentanza commerciale, invece, è necessario che le parti indichino
espressamente l'attribuzione o meno dell'esclusiva al rappresentante.
Nell'ipotesi di risoluzione del contratto di rappresentanza commerciale, qualora la stessa
avvenga senza giusta causa è previsto un risarcimento del danno al rappresentante, non
inferiore a 1/12 del totale delle commissioni ricevute durante il periodo di esecuzione
dell’incarico.
Il tribunale competente a dirimere le eventuali controversie in merito è esclusivamente
quello brasiliano.
All’agente spettano le provvigioni, anche nei casi in cui l’affare non sia stato portato a
termine a causa del proponente.
Il contratto di agenzia a termine indeterminato può essere risolto mediante disdetta
scritta da inviarsi alla controparte, con preavviso di 90 giorni, mentre la legge sulla
rappresentanza commerciale prevede un termine minimo di 30 giorni. Al termine del
contratto, all’agente spettano comunque, tutte le provvigioni per gli affari conclusi e per
quelli pendenti, oltre a quelli eventualmente non portati a termine per causa del
proponente.
É vietato inserire nel contratto la clausola del credere.
In entrambi i casi conviene porre in essere le opportune cautele per evitare che il
rapporto possa essere caratterizzato come lavoro subordinato, con le conseguenze
previste dalla legislazione locale.
Franchising. L’attività di franchising è regolata dalla legge nº 8.955 del 15 dicembre
1994 (http://www.planalto.gov.br/CCIVIL/leis/L8955.htm). E’ definita come la
collaborazione tra due soggetti indipendenti attraverso la quale il franchisor affida al
franchisee il suo know-how e i segni distintivi per la distribuzione esclusiva o semiesclusiva dei propri prodotti o servizi, mediante il pagamento di una entry fee e/o di
royalties.
Tale normativa obbliga il concedente a fornire ai potenziali concessionari informazioni
esaurienti relativamente al suo profilo, l’eventuale esclusività su un determinato
territorio, e le condizioni relative alla formazione, il trasferimento di know-how, il
valore finanziario del contratto, le clausole di non-concorrenza e il profilo dell’affiliato
ideale.
Gli obblighi del concessionario devono essere esplicitamente definiti. Le suddette
informazioni devono pervenire al potenziale concessionario con un anticipo di almeno
dieci giorni dalla data dell’accordo o pre-accordo di franchising. In caso contrario, il
concessionario può richiedere l’annullamento dell’accordo ed il rimborso di quanto già
versato al concedente (royalties, spese varie, eventuali danni o perdite, ecc).
Il contratto deve essere sottoscritto dinnanzi a due testimoni e sarà valido
indipendentemente della relativa registrazione
Come compra la pubblica amministrazione
La politica del governo brasiliano è di apertura alla concorrenza internazionale. Le
norme si applicano agli acquisti da parte del governo federale, municipalità,
organizzazioni pubbliche e agenzie dello Stato. Nella maggior parte dei casi la
preferenza va automaticamente a chi offre i prezzi più bassi. Possono partecipare
imprese straniere sia direttamente sia attraverso consorzi. Tutte le gare riguardanti opere
finanziate da organizzazioni internazionali sono aperte a “international bidding”. Fanno
eccezione soltanto i settori delle telecomunicazioni e delle attrezzature dataprocessing
(informatica), allorché esistano imprese brasiliane operanti nei settori specifici.
• Esistono anche norme che danno vantaggi fiscali alle imprese straniere che
realizzano localmente un certo valore aggiunto (local content). Ai partecipanti alle gare
che rispettano alcuni vincoli fissati per trattamenti preferenziali (imprese con capitale
brasiliano, tecnologia brasiliana o prodotti che superino un dato livello di valore
aggiunto locale) sono assegnati fino a 12 punti percentuali in più rispetto agli altri
partecipanti.
E’ da tempo in corso di approvazione un emendamento alla costituzione che dovrebbe
eliminare ogni differenza di trattamento tra imprese brasiliane e imprese straniere.
Tuttavia, al momento attuale, le imprese che hanno attività di produzione in Brasile
hanno posizioni di vantaggio nelle gare indette da organizzazioni pubbliche,
indipendentemente dalla fonte del capitale.
Le imprese straniere hanno in genere maggiore successo nel vendere al settore pubblico
se sono associate a imprese locali. Un’impresa straniera può avere la maggioranza del
capitale in un’impresa brasiliana e prevalenza di brasiliani negli organi decisori per
essere considerata brasiliana. Un’impresa pubblica brasiliana può subappaltare ad
un’impresa straniera se non è disponibile un’impresa locale. Un’impresa straniera può
partecipare a gare per la fornitura di servizi tecnici ad organizzazioni pubbliche soltanto
quando non esiste nel settore un’impresa brasiliana qualificata.
Protezione del consumatore
Nel marzo 1991 è entrata in vigore una legge destinata alla protezione del consumatore
che impone a produttori, dettaglianti e distributori l’osservanza di norme che non
portino il consumatore in errore nel valutare all’acquisto il prodotto. In tale quadro è
proibito vendere merci di scarto, prodotti che non rechino una dettagliata informazione
sui componenti e sulla data di fabbricazione e sugli effetti collaterali. La normativa
prevede anche una dettagliata applicazione di multe ai trasgressori.
A partire dal gennaio 2002 il Brasile impone avvertimenti sui rischi sulla salute, sui
contenitori di prodotti in tabacco. Questa norma fa seguito al divieto di pubblicità sui
prodotti in tabacco emanato nel 2001.
Standards di prodotto, norme,obblighi del produttore.
Il Brasile ha approvato un progetto di standardizzazione e di controllo della qualità che è
considerato vitale sia dal Governo che dall’industria. Il programma di standardizzazione
è amministrato dal Conselho de Metrologia (Conmetro), Normalizaçao e Qualidade
Industrial insieme con l’Instituto Nacional de Metrologia, Normalizaçao e Qualidade
Industrial. Conmetro, l’agenzia di controllo, comprende i rappresentanti di 15 ministeri
e del Dipartimento delle Forze Armate, la Confederacao de Industrial e Comercio,
agenzie specializzate e rappresentanti dei consumatori.
Per ottenere informazioni sugli standard occorre rivolgersi a: INMETRO, Istituto
Nacional de Metrologia e Normalizaçao e Qualidade Industrial, Rua Santa
Alexandrina, 416, Rio Comprido, 20261-232, Rio de Janeiro, RJ, tel. (55-21) 5021009, fax (5521) 502-6542, internet: http://www.inmetro.gov.br.
• I prodotti farmaceutici e cosmetici sono sottoposti a controllo sanitario in Brasile.
Così la loro importazione deve essere oggetto di una registrazione preventiva. I
dettagli delle formalità che devono essere seguite dall’importatore brasiliano in vista
di questa registrazione, i prodotti interessati e i documenti da fornire sono riportati
nella Guida delle importazioni dei prodotti farmaceutici e cosmetici realizzata
dall’Ufficio Espansione Economica di Rio de Janeiro. Sono disponibili presso l’Ice.
• Il Ministero della Sanità brasiliana ha comunicato agli stabilimenti italiani interessati
ad esportare prodotti della pesca in Brasile, che per ottenere l’abilitazione
all’operazione da parte delle autorità locali, essi sono tenuti a comunicare i singoli
prodotti che intendono esportare.
• Vini e derivati dell’uva. Come prima indicato è stata emanata una nuova
regolamentazione che prevede la registrazione dell’origine dei vini e degli altri
derivati dall’uva. La procedura richiede la compilazione di un questionario e in
generale una ricognizione ufficiale nel paese di origine dell’installazione degli
impianti da parte di un incaricato brasiliano.
Etichette e packaging
• Etichettatura dei prodotti alimentari di origine animale. Le autorità brasiliane
hanno modificato con la circolare n. 125/98/DCI/DIVOA le condizioni di
accettabilità riguardanti l’etichettatura dei prodotti alimentari di origine animale. Si
sottolinea che è obbligatorio attenersi alle norme per poter introdurre questi prodotti
sul mercato brasiliano e le nuove condizioni si applicano sia ai nuovi prodotti che a
quelli che hanno ottenuto in passato l’omologazione dell’etichettatura.
Marketing di prodotto e pubblicità
L’industria brasiliana della comunicazione è molto sviluppata e si articola su tutte le
piattaforme di comunicazione esistenti. Raggruppa circa 31.000 aziende, che danno
lavoro ad oltre 355.000 persone, fatturando annualmente più di R$ 33 mld (circa € 12
mld). Di tale fatturato, il 50% proviene dal comparto della pubblicità, il 16% da quello
della promozione delle vendite ed il 7,5% dagli eventi promozionali. Per quanto
concerne la pubblicità, trattasi di un settore che conta su 4.000 agenzie in tutto il paese
(il 60% ubicate negli stati del Sudest), che generano 30.000 posti di lavoro. Nonostante
risenta delle oscillazioni dell’economia brasiliana, cresce annualmente ad un tasso
medio del 9%.
Tale sviluppo è direttamente riconducibile al continuo processo di apertura del mercato
che sviluppa una differenziazione della domanda e una maggiore aggressività del
marketing di prodotto. Infatti, le più importanti agenzie di pubblicità brasiliane
(www.abap.com.br) sono associate a grandi gruppi internazionali e quindi, operano su
scala mondiale.
In analogia a quanto avviene in altri paesi, lo strumento di veicolazione delle campagne
pubblicitarie più utilizzato in Brasile è la televisione, che rappresenta il 60% del
fatturato del settore. I quotidiani (18%) e le riviste (10%) sono altri importanti mezzi.
La rete televisiva in chiaro conta su 9 canali (TV Educativa, SBT, Globo, Record, Rede
TV, CNT, Gazeta, MTV e Bandeirantes).
La TV via cavo, diretta ad un pubblico più selezionato, ha circa 3,5 milioni di abbonati.
I quotidiani (www.anj.org.br) sono circa 3.000, con una tiratura annuale di 7 mln. di
copie. Fra le più importanti testate figurano: “Folha de São Paulo” (tiratura giornaliera
di 336.000 copie), “O Estado de São Paulo” (tiratura giornaliera di circa 250.000), “O
Globo” (tiratura giornaliera di 292.744), “Valor Econômico” (tiratura giornaliera media
di 55.000) “Gazeta Mercantil” (tiratura giornaliera media di 100.000).
Le riviste tecniche (www.anatec.org.br) ammontano a 1.676 e si dedicano a 63 settori
diversi.
L’utilizzo della rete internet è in forte crescita: si stima che entro la fine del 2007 gli
abbonati saranno oltre 37 mln (nel 2000 erano meno di 10 mln.). La pubblicità raccolta
annualmente attraverso questo mezzo raggiunge la cifra di R$ 350 mln (circa €140 mln).
Anche in Brasile le fiere commerciali (www.ubrafe.com.br) rappresentano uno dei
mezzi più qualificanti di promozione e tra i sistemi più adeguati per portare a
conoscenza della maggior parte delle persone interessate la propria attività.
Pubblicità ingannevole. La legislazione brasiliana per la tutela dei consumatori
definisce ingannevole non solo la pubblicità che garantisce falsamente qualità o
prestazioni che in seguito non corrispondono alle aspettative create, ma anche le
omissioni sufficienti ad indurre in errore il consumatore in termini di qualità, quantità,
caratteristiche, origine, prezzo, o qualunque altro dato sul prodotto o servizio.
È altresì vietata la pubblicità che inciti alla discriminazione, che approfitti dell’ingenuità
dei bambini, che crei timore o superstizione, che contravvenga ai valori della tutela
dell’ambiente o che possa comportare reazioni tali da causare danni alla salute o
sicurezza delle persone.
INVESTIMENTI ESTERI
Non esistono particolari vincoli e difficoltà. La legislazione federale e quella dei singoli
stati della Repubblica Federativa spesso mettono in atto politiche di attrazione di
capitali esteri tramite agevolazioni fiscali, snellimenti burocratici e canali di
finanziamento che già in passato hanno attratto diversi investitori stranieri, tra cui molte
aziende italiane (vedi ad esempio gli insediamenti italiani operati soprattutto negli stati
di San Paolo, Minas Gerais, Ceará, Bahia e Espírito Santo).
La stessa legislazione in materia di rilascio visti per gli investitori stranieri in Brasile è
stata recentemente modificata con l’introduzione della risoluzione nº 60 del 6 ottobre
del 2004, secondo la quale è sufficiente un investimento iniziale di 50.000 USD, per la
costituzione di una nuova azienda o la capitalizzazione di una già esistente. E' stata
altresì aperta la possibilità anche ad investimenti inferiori a tale somma, per tutti gli
stranieri che presentino progetti per la creazione di posti di lavoro di perlomeno 10 unità
per 5 anni.
PROPRIETA’ INTELLETTUALE
La proprietà industriale in Brasile è regolata dalla legge nº 9.279/96 che ha sostituito la
precedente normativa nº 5.772/71. Prevede la tutela di brevetti (relativi ad invenzioni,
disegni e modelli industriali), marchi (nomi, parole, segni distintivi ecc.) ed altri diritti
di proprietà industriale.
Brevetti. Il Codice della Proprietà Industriale (CPI) assicura all’autore di un’invenzione,
di un modello o disegno industriale il diritto di ottenere un brevetto, che gli garantisca la
proprietà e l’uso esclusivo. Secondo quanto stabilito dalla legge, il CPI assicura
all’autore di qualsiasi nazionalità, il diritto di brevettare la propria invenzione, purché
alla data della richiesta del deposito abbia le caratteristiche di novità, di essere un'
attività inventiva ed di avere applicazione industriale. Il brevetto dovrà contenere la
nazionalità, professione e domicilio dell’inventore e del proprietario dell’invenzione
(eventuale concessionario), il titolo e la natura del privilegio e la sua durata.
La durata del brevetto è di 20 anni a partire dalla data del deposito (15 anni nel caso di
modelli e 50 anni nel caso di software). I tempi per l’approvazione definitiva variano da
1 a 4 anni.
Secondo quanto disposto dalla citata legge, l’invenzione del dipendente è di proprietà
all’azienda e si considera appartenente all’azienda anche l’invenzione registrata entro un
anno dall'eventuale cessazione del rapporto di lavoro con l’azienda.
La legge sulla proprietà industriale obbliga ciascun titolare di brevetto a registrare il
contratto di licenza presso l’INPI – Istituto per la Tutela della Proprietà Industriale
(www.inpi.gov.br) – ai fini della possibilità di far valere il diritto di privativa nei
confronti dei terzi. Inoltre, tale obbligo è di fondamentale importanza nel caso s’intenda
ottenere il pagamento ed il trasferimento del canone periodico (royalty) all’estero, in
quanto l’iscrizione all’INPI costituisce documento indispensabile per l’operazione.
In genere, il canone periodico che può essere detratto dai costi dell’impresa ai fini
fiscali, varia dall’1% al 5% dell’importo netto delle vendite, in base alla categoria di
prodotto oggetto del contratto di licenza. Secondo la legislazione, tale percentuale non
può essere superiore al 5%.
Qualora il brevetto non sia sfruttato per un periodo di 3 anni, qualunque impresa
concorrente ha la possibilità di chiederne la licenza forzosa, sostituendosi al
licenziatario oppure al possessore iniziale.
Marchi. Il deposito di un marchio in Brasile ha validità di 10 anni dalla registrazione,
ma può decadere prima della scadenza per mancato uso o perché il titolare ha interrotto
l’uso per un periodo superiore a 5 anni successivi. Possono essere depositati anche i
marchi esteri, di proprietà di qualsiasi persona fisica o giuridica, senza l’obbligo di
nazionalità, domicilio o residenza brasiliani. Tuttavia, le persone non residenti in Brasile
potranno presentare la richiesta di deposito solo attraverso un rappresentante
(normalmente un ufficio legale specializzato) residente e domiciliato in Brasile, con
poteri per ricevere citazioni.
Secondo il Trattato di Parigi, di cui il Brasile è firmatario, chiunque depositi una
domanda di brevetto ha diritto per il periodo di un anno dalla data del primo deposito, a
depositare in qualsiasi momento, analoghe domande di brevetto in altri paesi della
Convenzione. Inoltre, secondo l’art. 6 è garantita la proprietà in Brasile di un marchio
non registrato di una società straniera, nel caso detta società possa provare il
riconoscimento internazionale del suo marchio. A tal fine, dietro apposita richiesta, i
marchi illegalmente richiesti in Brasile potranno essere annullati, con la condizione che
sia richiesta la registrazione per tale marchio presso ufficio competente del Governo
brasiliano (INPI).
Ai fini fiscali, le royalties pagate per la licenza di un marchio possono essere detratte dai
costi aziendali fino all’1% del fatturato netto.
I nomi geografici usati per indicare un prodotto determinato, diventati nel frattempo di
uso comune (per esempio, Champagne), non potranno godere della tutela.
Durante il processo di analisi della richiesta del marchio o brevetto, nell’ipotesi di
comprovata contraffazione, il titolare del deposito avrà capacità di azioni contro
eventuali contraffattori, sia nel campo civile che penale. Il periodo di validità del
brevetto è variabile tra quindici e venti anni dalla data della richiesta.
Trasferimento di Tecnologia. L’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI),
attraverso l’Ato Normativo 135 del 15/4/97, ha stabilito i concetti basilari e le norme per
la firma dei contratti di trasferimento di tecnologia per favorire l’acquisto di conoscenze
e competitività adeguata allo sviluppo industriale del Paese.
La normativa locale prevede oneri burocratici da rispettare ed elevate limitazioni. Di
fatto, non è possibile stipulare un contratto del genere con durata superiore a 5 anni e
l’eventuale proroga può essere ottenuta solo nei casi in cui si riesca giustificare che il
tempo concesso non è stato sufficiente per l’apprendimento della tecnologia.
I canoni periodici possono essere detratti dai costi aziendali fino al 1-5% sul fatturato
netto, secondo la categoria di prodotto oggetto della licenza.
I contratti di assistenza tecnica e consulenze in materia tecnica, altamente specializzata,
possono essere sottoscritti da un’impresa brasiliana, e in seguito trascritti presso l’INPI
al fine del trasferimento dei pagamenti all’estero.
Contratti per l’Utilizzo della Proprietà Industriale. L’Istituto Nazionale della
Proprietà Industriale riconosce 4 tipi possibili di contratti:
contratti per lo sfruttamento dei brevetti;
contratti di licenza per l’utilizzo di marchi;
contratti che regolano le condizioni attraverso le quali verrà effettuato il
trasferimento di tecnologia;
contratti di prestazione di assistenza tecnica.
I contratti che regolano i trasferimenti di tecnologia devono specificare chiaramente gli
obiettivi ed i diritti di proprietà coinvolti nell’accordo, nonché il modo in cui verrà fatto
il trasferimento della relativa tecnologia.
Già gli accordi che prevedono l’utilizzo di un marchio o brevetto devono specificare se
la concessione verrà fatta in esclusiva nonché il termine di scadenza dell’accordo che
non potrà mai essere superiore alla validità del brevetto in Brasile. Infine, gli accordi di
prestazione di servizi devono specificare il numero di addetti necessari, la forma di
pagamento e gli eventuali programmi di addestramento.
Come già accennato nei paragrafi precedenti, è essenziale avere l’autorizzazione
dell’INPI (Istituto Nazionale Proprietà Industriale) per avviare tali accordi in Brasile.
Tale esigenza viene dalla necessità che il relativo accordo sia registrato presso un
organo ufficiale in maniera tale da permettere all’azienda brasiliana di giustificare
l’invio della royalty e di inserire tale trasferimento nelle spese di gestione.
La remunerazione potrà essere un ammontare fisso oppure in base al fatturato o ai
profitti netti.
La richiesta di registrazione dei suddetti accordi devono pervenire all’INPI, su scheda
propria, assieme ad una copia del contratto. Di solito, l’autorizzazione viene rilasciata
entro 30 giorni dalla richiesta.
DISTRIBUZIONE COMMERCIALE
Data la vasta dimensione del territorio brasiliano e la conseguente ampia diversità
economica e culturale, la scelta del canale distributivo dipenderà da una serie di fattori
cha vanno dalle caratteristiche del prodotto al profilo e ubicazione del consumatore. Il
mixing di tali fattori può suggerire l’adozione dei seguenti approcci:
·
vendita diretta all’utente;
·
vendita ad un distributore;
·
vendita tramite un agente;
·
vendita tramite trading company;
·
vendita tramite buyers residenti in Europa.
La vendita diretta all’utente prevede l’accesso al mercato attraverso il contatto
diretto con la clientela potenziale. È più comune nel caso di beni industriali o
strumentali che necessitano dell’assistenza fornita dal produttore e nel caso di prodotti
di consumo di elevato valore aggiunto e bassi volumi di vendita. Presuppone ingenti
costi di gestione, ma rende possibile esercitare un livello più elevato di controllo
dell’immagine del prodotto e della qualità dei servizi pre e post vendita, caratteristiche a
volte più importanti del prodotto stesso.
Negli ultimi anni, diverse aziende italiane hanno optato per questo metodo, come quelle
di fabbricazione di macchine e di gioiellieria. Per quanto concerne quest’ultimo gruppo,
è rilevante sottolineare che il Brasile è tra i pochi Paesi del mondo ad avere negozi di
Bulgari, Tiffany, Cartier e Mont Blanc, gestiti dalle proprie case-madri.
Nei casi in cui il produttore non abbia risorse umane e finanziarie per affrontare la
vendita diretta, può essere conveniente la cessione di licenze di produzione ad un
costruttore in Brasile. Tale licenza può riguardare la produzione del bene, l’utilizzo di
brevetti e marchi, in cambio del pagamento di royalty (canone a periodo determinato) o
di lump sum (somma prestabilita).
Nell’ipotesi di concessione esclusiva del marchio/know-how e commercializzazione dei
relativi prodotti, si può ricorrere ad accordi di franchising, piuttosto diffusi in Brasile sin
dall’inizio degli anni ‘90. La joint venture è, altresì, una forma di accesso al mercato a
costi minori che offre una soluzione al problema del tasso di cambio e dei dazi elevati.
Tuttavia, deve essere analizzata con molta attenzione, disciplinando contrattualmente gli
apporti finanziari, tecnici e commerciali di ciascun partner.
L’accesso al mercato attraverso un distributore è tra le modalità commerciali più
utilizzate in Brasile: in base ad essa il distributore acquista il prodotto, mantiene una
scorta, stabilisce il prezzo di vendita e rivende i prodotti ai propri clienti, sia all’ingrosso
che al dettaglio. Spesso lavora in esclusiva di zona e con prodotti di diversi produttori,
purché non direttamente concorrenti fra di loro. Nel settore dei prodotti alimentari, per
esempio, è una figura molto diffusa, importando prodotti e rivendendoli tanto nei
piccoli supermercati quanto nelle grandi catene. Un sistema distributivo siffatto ha nei
bassi costi di gestione il suo punto di forza e nel basso livello di controllo di mercato il
principale fattore di debolezza.
L’utilizzo dell’agente prevede che lo stesso sviluppi il mercato per conto del produttore,
contattando i potenziali clienti e controllando i relativi fabbisogni. Inoltre, può essere
compito dell’agente gestire eventuali magazzini (presso le zone doganali o di proprietà
del produttore), così come i servizi di assistenza tecnica e la promozione. È frequente
che la mansione di agente venga sviluppata da produttori alla ricerca di prodotti che
completino la propria gamma di offerta.
Tale modalità commerciale dà al produttore un maggior grado di controllo sul mercato,
grazie al maggior contatto con i clienti.
La maggior parte dei distributori/agenti ha la sede principale nei principali centri
industriali del Paese, come San Paolo e Rio de Janeiro, ma possiede una rete di venditori
negli altri Stati, in modo da poter coprire tutto il Paese o comunque zone più estese.
Le trading company invece sono prevalentemente impegnate nell’importazione (ma
anche esportazione) di prodotti dell’agricoltura e di materie prime.
La vendita tramite buyers residenti in Europa è una soluzione nel caso in cui si voglia
accedere al mercato attraverso, per esempio, le grandi catene di supermercati come
Carrefour e Macro, che lavorano con prodotti importati, ma di solito realizzano gli
acquisti attraverso gli appositi uffici in Europa.
Per quanto concerne la struttura di vendita al dettaglio realizzata in Brasile, una
caratteristica interessante è la presenza degli shopping-center, su modello tipicamente
americano, distribuiti su diversi piani con una pluralità di negozi, cinema, ristoranti,
caffè, parcheggi, ecc, che esercitano un’attrazione consumistica molto marcata, generata
anche dalla varietà dei punti vendita rappresentati. Uno degli elementi significativi di
differenziazione di tale struttura distributiva è costituito dalla centralizzazione degli
sforzi promozionali e pubblicitari, effettuati per conto e a favore di tutti i negozi del
center. Oggi il Brasile ha 346 shopping center, per circa 7,4 milioni di metri quadri di
spazio espositivo all’interno dei quali trovano posto oltre 54.000 negozi che fatturano
intorno ai 25 miliardi USD. Queste strutture rappresentano oltre il 18% del commercio
al dettaglio brasiliano e sono presenti prevalentemente nei grandi centri industriali della
regione Sudest, quali lo Stato di San Paolo e lo Stato di Rio de Janeiro, che insieme,
ospitano il 46% del numero totale di shopping centers. Tuttavia il fenomeno è in
crescita anche negli altri Stati: Distretto Federale (Brasilia), Bahia (Salvador), Minas
Gerais (Belo Horizonte), Paraná (Curitiba), ecc.
TRASPORTI
Magazzini doganali. L’importatore può sdoganare la merce direttamente oppure
affidarla a “despachante”. Sono organizzazioni che forniscono un’ampia gamma di
servizi per esperire le procedure doganali. I customs warehouses sono spesso considerati
più rapidi e meno costosi dei punti di sdoganamento presso gli aeroporti e i porti. Le
merci importate devono essere accompagnate da una fattura pro-forma espressa in
dollari. Le merci dovrebbero essere consegnate ad un’impresa locale che può essere una
subsidiary per l’impresa straniera, un agente o un distributore locale, oppure anche una
banca.
Porti e zone franche. L’unica zona franca del Paese è quella di Manaus (ZFM), creata
attraverso la legge n. 3.173 del 6 giugno 1957 e ratificata con il decreto-legge n. 288 del
28 febbraio 1967. La sua amministrazione è coordinata da una agenzia di sviluppo
regionale, la SUFRAMA.
La ZFM è un’area di libero commercio ed è stata creata allo scopo di favorire lo
sviluppo di una regione penalizzata dalle grandi distanze nei confronti principali centri
commerciali. La sua vigenza è prevista fino al 2013.
Una società che desideri installarsi nella ZFM dovrà presentare apposita domanda alla
SUFRAMA, la quale, in caso di parere favorevole, richiederà il progetto industriale
completo.
Le esenzioni fiscali e doganali concesse alle aziende appartenenti al ZFM comprendono:
il dazio d’importazione per i prodotti destinati al consumo dentro la ZFM oppure
la riduzione dello stesso, quando si tratti dell’importazione di materie prime
destinate all’industrializzazione nella ZFM per successiva distribuzione ad altri
Stati;
l’IPI sui prodotti importati da aziende ubicate nella ZFM e destinati al consumo
nel mercato brasiliano;
l’IR - imposta sui redditi - per un periodo di 10 anni;
l’ICMS sui prodotti oriundi da altri stati brasiliani e destinati al consumo nella
ZFM;
l’ISS - imposta sui servizi.
Inoltre, le società che ottengono l’approvazione dei propri progetti dalla SUFRAMA,
ricevono gratuitamente i terreni per la loro installazione, nonché tutte le infrastrutture
necessarie.
Attualmente, la ZFM ha più di 500 aziende industriali, 6.000 commerciali ed un
distretto agricolo e della pastorizia che occupa un’area di 589.334 ettari, per un totale di
140.000 posti di lavoro.
Per informazioni complete sulla Zona Franca di Manaus si prega di voler contattare
l’ufficio ICE di San Paolo: [email protected].
CONSIGLI UTILI ALL'ESPORTATORE
• Il Brasile è un paese complicato per gli europei poiché è influenzato dalla mentalità
dei suoi principali immigrati (portoghesi, italiani, tedeschi, polacchi, ecc.) e dalla
cultura nord-americana. A questo si aggiunge una burocrazia piuttosto pesante.
In Brasile tutto finisce per aggiustarsi se si ha creatività e improvvisazione.
• Il portoghese è la lingua parlata commerciale. Le principali imprese e le trading
companies possono corrispondere anche in inglese e spagnolo.
Se non si dispone di documentazione e opuscoli in portoghese occorre utilizzare la
lingua inglese.
• Il sistema legale è basato sul diritto romano e vi sono due sistemi di Corti (federali e
statali).
• Contratto di rappresentanza: è regolato dagli articoli dal 27 al 39 della legge n. 4866
del 9 dicembre 1965.
• Uno degli ostacoli da superare è la lunghezza delle trattative. I nostri operatori hanno
riscontrato una dilatazione all’infinito dei tempi per concludere gli affari.
• Con le nuove misure di liberalizzazione del commercio estero, è prevedibile che la
struttura operativa relativamente rigida basata su acquisti diretti delle imprese,
subisca delle modifiche anche notevoli, reintroducendo la figura dell’importatore e
dando maggior rilievo a quella dell’agente/rappresentante. In tale ottica, appare
pertanto molto importante, quando non sia possibile una politica di esportazione e di
vendita diretta, la ricerca di un qualificato rappresentante che dovrà orientarsi sulla
piazza di San Paolo o, in certi casi, su quella di Rio de Janeiro.
Di fatto già la maggior parte degli esportatori statunitensi opera tramite agenti o
distributori e, dato il carattere regionale del mercato brasiliano utilizza se il tipo di
prodotto lo richiede un rappresentante per ogni regione.
Solamente per pochi prodotti destinati a lavorazioni concentrate in determinate aree
geografiche (esempio: impianti enologici nello Stato di Rio Grande do Sul ) può
apparire opportuno concedere distinte rappresentanze esclusive locali.
Va in ogni caso rilevato che, in funzione della frequente necessità della citata politica
di vendite dirette, l’iniziativa dell’operatore estero interessato al mercato deve essere
particolarmente impegnata includendo prolungate visite al mercato stesso, atte a
consentire il mantenimento di contatti capillari.
• La nostra comunità italiana di affari in Brasile fa capo alle tre Camere di Commercio
italiane in Brasile a San Paolo, Rio de Janeiro e Porto Alegre.
• Pubblicità: i mezzi di diffusione più utilizzati in Brasile sono i quotidiani, la
televisione, la radio e le riviste (generali e specializzate).
La pubblicità su riviste e giornali è considerata efficace perché molte società ed uffici
sono abbonati ai quotidiani. Quotidiani più importanti : Estado de Sao Paulo, Folha
de Sao Paulo, O Globo, Jornal do Brasil.
Quotidiano economico finanziario: Gazeta Mercantil.
Quotidiani in lingua italiana: La settimana del Fanfulla, Il Corriere.
Riviste generali: Veja, Visao, Manchete.
Riviste specializzate di carattere economico: Conjuntura Economica, Suma
Economica, Exame Vida Industrial.
• Un altro importante strumento di marketing è la partecipazione alle fiere commerciali
in Brasile. Ad esempio, San Paolo ospita circa 300 fiere all’anno.
• Una lista computerizzata di imprese segmentate per linea di attività e dimensione è
ottenibile dalla Dun & Bradstreet Information Services, 3 Sylvan Way, Parsippany,
NJ 07054 (Tel. (201) 605 6000), USA.
Indirizzi utili per gli operatori
• Ambasciata d’Italia, Av. das Nações, Lote 30 - Setor Embaixada Sul; 70420-900
Brasilia, (DF); Tel.: (061) 4430044, Fax : (061) 4438772; e-mail:
[email protected]; home page: http://www.embitalia.org.br;
• Ice San Paolo, Av. Paulista, 1842, CJ 27 Ed. Cetenco Plaza Torre Norte, 01310-200
Sao Paulo, Sp;
Tel. (011) 2855633 ; fax (011) 2831468
E-mail: [email protected]
Consolato Generale d’Italia – Curitiba; R. Mal. Deodoro, 630 - 21º Andar; 80010912 Curitiba (PR); Tel. (041) 222.6066 - Fax. (041) 225.7991; e-mail:
[email protected]
• Consolato Generale d’Italia – Porto Alegre; Praça Marechal Deodoro, 134; 90010300 Porto Alegre (RS); Tel. (051) 228.2055 - Fax. (051) 228.2440; e-mail:
[email protected]
• Consolato d’Italia – Recife; Av. Eng Domingos Ferreira, 2222; 51010-030 Recife
(PE);
Tel.
(081)
466.4200
Fax.
(081)
466.4320;
e-mail:
[email protected]
• Consolato Generale d’Italia - Rio de Janeiro; Av. Presidente Antonio Carlos, 40 7º Andar; 20020-100 Rio de Janeiro (RJ); Tel. (021) 282.1315 - Fax. (021) 262.6348;
e-mail: [email protected]
• Consolato General d’Italia - San Paolo; Av. Higienópolis, 436; 01238-000 São
Paulo (SP); Tel. (011) 826.9022 - Fax. (011) 825.6443; e-mail:
[email protected]
• Camera di Commercio Italo-Brasiliana: 01085-900 São Paulo - Avenida Sao Luis
50 - 3° andar - Conjuntos 32D - (Ind. telegr.: Cameritalia, Sao Paulo) - Tel. (11) 259
7238-259 7723; Fax: (11) 259 3983; Telex 38979 CMCA;
E-mail:[email protected]
• Camera di Commercio italo-brasiliana di Rio de Janeiro, 20020 Rio de Janeiro Avenida Presidente Antonio Carlos, 40 - 6° andar - Tel. (21) 240 3368, 262 9141
(Ind. telegr.: Italcamera, Rio de Janeiro); fax: (21) 240 3896;
E-mail:[email protected]
• Camera di Commercio italiana per il Rio Grande do Sul, 90440-001 Porto Alegre
- Rua Coronel Bordini 1003- Conjuntos -02 - Tel. (51) 333 3737; fax (51) 333 3975
E-mail:[email protected]
In Italia
• Ambasciata e Ufficio Commerciale del Brasile: 00186 Roma - P.zza Navona, 14,
Tel. (06)683981 - Telefax (06)6867858
• Consolati Generali:
20122 Milano, Corso Europa, 12, 5° piano, Tel. (02) 780851, fax (02) 76015628
00186 Roma, Via S. Maria dell'Anima, 32, Tel. (06) 6889661, fax (06) 68802883
• Camera di Commercio Italo-Brasiliana: 20136 Milano, Viale Toscana, 9, Tel. (02)
58314443; fax (02) 58314859
Settore Promozione Commerciale: 20122 Milano, Corso Europa, 12 4° piano; Tel.
(02) 784361 - 784635;fax (02)76015621
Uffici governativi brasiliani
• Ministry of Communication, Esplanada dos Ministérios Bloco R, CEP 70040-900
Brasilia DF; tel. (55 61) 225 93811/9723; Faz: 855 61) 226 3980/9737
• Ministry of Finance, Esplanada dos Ministérios Bloco P, CEP 70048-900 Brasilia
DF; tel. (55 61) 321 3995, 314 4805; fax: (55 61) 225 4735, 415 5959
• Ministry of Health, Esplanada dos Ministérios Bloco G, 5° andar, CEP 70058-900
Brasilia DF; tel. (55 61) 223 7340, 224 5269; fax: (55 61) 224 8747
• Ministry of Industry Trade and Tourism, Esplanada dos Ministérios Bloco J, CEP
70056-900 Brasilia DF; tel. (55 61) 325 2033/2164; Fax: (55 61) 325 2194
• Ministry of Transportation, Esplanada dos Ministérios Bloco R, CEP 70044-900
Brasilia df; TEL. (55 61) 224 0185/0995
Uffici commerciali/Agricoltura
• Belem (CA and FCS Branch), Travessa Padre Eustiquio, 1309, Belem Para, Brazil,
66023-710; Tel. (55 91) 223 0800 ; fax : (55 91) 223 0413).
• Belo Horizonte (USIS and FCS Branch),Av. Alvares Cabra, 1600.4, Andar, Belo
Horizonte, MG 30170-001, Tel. (55 31) 2023250 ; fax : (55 31) 2923174 ; USIS
Fax : (55 31) 3353054 ; COM Fax : (55 31) 3353054
• Fortaleza (CA), Rua Nogueira Acioli, 891, 60110-140, Tel. (55 85) 2521359 ; fax :
(55 85) 2531539
• Manaus (CA), Rua Recife 1010, Adrianopolis, CEP 69057-001, Manaus Amazonas,
Brazil (tel. (55 92) 234 4546 ; fax : (55 92) 234 456
• Salvador da Baahia (CA), Av. Antonio Carlos Magalhaes, S/N, Ed. Cidadella Center
1, Sala 410, 40275-440 Salvador, Bahia, Brazil, Tel. (55 71) 358 9166/9195 ; fax :
(55 71) 3510717
Fonti di informazioni di affari
• Dun & Bradstreet do Brasil Ltda, Av. Bernandino de Campos, 98 2° andar Paraiso, CEP 04004-040, São Paulo, SP; Tel. (55 11) 888 6800; fax: /55 11) 888
6802; E-mail: [email protected].
• Associaçao Comercial do Rio de Janeiro, Rj, Rua da Candelaria, 9 11 12 Andares
20091-020, Tel. (55 21) 291 1229; Fax: (55 21 253 6236)
• Associaçao de Comércio Exterior do Brasil (AEB), Av. General Justo, 335 4
Andard, Centro, CEP: 20021-130 Rio de Janeiro, RJ, Tel. (55 21) 240 5048; Fax: (55
21) 240 5463;
• Brazil Chamber of Commerce, Avenida General Justo, 307 8 Andar, CEP: 20021130, Rio de Janeiro, Tel. (55 21) 240 7070; Fax: (55 21) 240 6920;
• Confederaçao Nacional da Agricoltura, SBN Quadra 1 Bloco F, 2 E 3 Andar, Ed.
Palacio da Agricultura, CEP: 70040-908; Brasilia, DF, Tel. (55 61) 2253150/2996/3190; Fax: (55 61) 225 2420;
• Federação das Indústrias de Brasilia S.A., SIA Trecho 03 lote 225 2 Andar,
71200-030, Brasilia, DF (Tel. (55 61) 234 3933; Fax: (55 61) 233 0688;
• Sector de Intercâmbio com o Exterior e Investimentos, Confederação Nacional
da Indûstria, Av. Nilo Peçanha, 50, 32 Andar, 20044-900, Rio de Janeiro, RJ (Tel.
(55 21) 534 8000; Fax: (55 21) 262 1495;
• Promosalons, Rue Araquan 63, 01306 Sao Paulo
Tel. (55 11) 259 0138
• Banco Nacional do Desenvolvimiento Economico e Social (BNDES)
Av. Chile 100, 20090 Rio de Janeiro
Tel. (55 21) 277 7517 ; Telex : 30447
• Comissao de Politica Aduaneira (CPA)
Av. Pres. Antonio Carlos 375, 20020 Rio de Janeiro
Tel. (55 21) 2973939 ; Telex : 21068
• Banco Central do Brasil
SBS ED Sede do Banco Central, 70074 Brasilia-DF, Tel. (55 61) 214 1414 ;
Telex: 209
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