Sviluppo Locale e Capitale Sociale È cresciuto l’interesse per il ruolo del contesto istituzionale nello sviluppo economico CAPITALE SOCIALE “rete di relazioni che lega soggetti individuali e collettivi e che può alimentare la cooperazione e la fiducia, e la produzione di economie esterne, ma può anche ostacolare tali esiti favorevoli per lo sviluppo locale” Trigilia 2001 • Sviluppo locale: sviluppo autonomo, capace di autosostenersi in un’economia di mercato aperto. • Il concetto di capitale sociale comincia ad essere associato ai problemi dello sviluppo con Foundations of social theory, Coleman 1990 • Già Weber (Le sette protestanti e lo spirito del capitalismo, 1906) sottolineava come reti di relazioni sociali personali di natura extra economica fossero utili per far circolare informazioni e fiducia provocando conseguenze economiche per lo sviluppo poiché erano in grado di favorire gli scambi • Weber, e molti altri che di recente hanno utilizzato il concetto di capitale sociale, evidenzia soprattutto le possibili conseguenze positive delle reti di relazioni sociali per le attività economiche • Granovetter [1985], Coleman [1990], Portes [1998] sottolineano come l’impatto dei reticoli sociali sulle attività economiche possa anche essere diverso. • le informazioni e la fiducia che circolano attraverso i rapporti personali possono limitare l’opportunismo e facilitare la cooperazione economica • Le reti possono anche essere uno strumento che aggira la concorrenza, riducendo l’efficienza attraverso forme di collusione, più o meno legale, tra i soggetti • In quali casi il capitale sociale ha conseguenze positive per lo sviluppo? • Quali variabili influenzano questo esito? “…non è possibile definire a priori gli effetti del capitale sociale sullo sviluppo economico. Solo un’analisi sociale molto dettagliata e storicamente orientata può aiutare a chiarire come variabili di tipo culturale, politico ed economico, interagendo tra loro, non solo favoriscono o ostacolano il capitale sociale, ma condizionano le conseguenze che il suo impiego può avere per lo sviluppo locale.” Se il capitale sociale è considerato come insieme delle relazioni sociali di cui un soggetto individuale (un imprenditore, un lavoratore) o collettivo (privato o pubblico) dispone in un determinato momento… a livello aggregato, si potrà dire che un determinato contesto territoriale risulta più o meno ricco di capitale sociale a seconda che i soggetti individuali o collettivi che vi risiedono siano coinvolti in reti di relazioni più o meno diffuse [Coleman 1990] Coleman = reti sociali come base del capitale sociale Vs Putnam, Fukuyama = disponibilità di cooperazione e fiducia radicata in una certa cultura condivisa Perché il capitale sociale è diventato più importante Fordismo: • separazione tra economia e società; • importanza ridotta di fattori come l’imprenditorialità personale e il contesto istituzionale locale; • poco interesse per il ruolo del capitale sociale nello sviluppo locale; • Impresa autonoma rispetto ai condizionamenti ambientali. • Quindi i fattori non economici che influenzano lo sviluppo sono: a) Capacità organizzativa dell’impresa (livello micro) b) Politiche dello stato, sia di regolazione e stabilizzazione della domanda, che di incentivazione verso l’esterno per le aree meno sviluppate (livello macro) Post-fordismo: • Flessibilità Vs Stabilità • Ristrutturazione sistemi produttivi • Maggiore apertura alle collaborazioni esterne • Distretti e imprese-rete che traggono vantaggio dalla cooperazione con i lavoratori e con altre imprese. • Processi di cooperazione per ottenere flessibilità e qualità: a) Aumentano i costi di transazione potenziale b) Aumenta quindi il valore del capitale sociale nei processi produttivi e nell’innovazione Ma il capitale sociale non è una condizione sufficiente dello sviluppo locale! • Per lo sviluppo locale sono importanti il capitale finanziario, il capitale umano (conoscenze), il capitale fisico (infrastrutture). • Il capitale sociale può influire positivamente: a) sulla valorizzazione, sulla crescita e sull’aggiornamento del capitale umano b) sulla cooperazione tra soggetti locali, influenzando capitale fisico e finanziario. Il capitale sociale permette di valorizzare le conoscenze tacite e il capitale umano come vantaggio competitivo legato alla specializzazione produttiva • Globalizzazione: a) indebolisce alcune aree che non riescono a tenere il passo con l’innovazione; b) ne favorisce altre che valorizzano il proprio capitale sociale per attrarre imprese esterne e per sfruttare le maggiori opportunità in termini di mercato e di esportazioni Gli attori locali sono in grado di incidere sullo sviluppo di un territorio sfruttando il capitale sociale per sviluppare un insieme di conoscenze e specializzazioni. Quali condizioni influenzano consentono l’uso di capitale sociale favorevole allo sviluppo locale? • Capitale sociale come bene collettivo (Coleman): i suoi vantaggi non sono appropriabili solo individualmente ma vanno a tutti coloro che partecipano alla rete. • Per questo i singoli attori hanno un minor incentivo a contribuire alla sua produzione • “la maggior parte delle forme di capitale sociale sono create o distrutte come sottoprodotto di altre attività” Coleman [1990] • Per lo sviluppo locale è soprattutto determinante la dotazione di capitale sociale a livello aggregato in un determinato territorio • La disponibilità complessiva di relazioni sociali diffuse tra i soggetti individuali (imprese, lavoratori) e collettivi (associazioni degli interessi, istituzioni pubbliche) può condizionare i percorsi di sviluppo. Spiegazione culturalista (Putnam, Fukuyama) • Capitale sociale come una particolare cultura che favorisce la cooperazione • Capitale sociale radicato nella storia precedente del territorio (path-dependent) In questa prospettiva si trascura il ruolo della politica Questo porta a due rischi: a) Scivolare in una spiegazione culturalista generica dello sviluppo locale Il capitale sociale è visto come una dotazione culturale che si riproduce attraverso i processi di socializzazione (famiglia, scuola, lavoro) Es. Il mezzogiorno paga per non aver avuto l’esperienza dei Comuni (Putnam) Svalutazione dei fattori politici nello sviluppo; non si tiene conto dei complessi processi di interdipendenza tra condizioni socioculturali e politiche ed esiti economici (Bagnasco 1994; Tarrow 1996; Mutti 1998) b) Impossibilità di distinguere a quali condizioni il capitale sociale possa avere un impatto favorevole e a quali invece il suo impatto generi clientelismo, corruzione o economia criminale nell’economia locale (impatto favorevole per i detentori del capitale ma negativo per lo sviluppo) La distinzione è più agevole se si considera il capitale sociale non come generica disponibilità a cooperare, ma come rete di relazioni sociali aperte a esiti diversi dal punto di vista economico • Particolarismo nelle reti: – le risorse possono essere utilizzate dagli attori per perseguire i loro interessi; – i soggetti coinvolti possono sfruttare informazioni e fiducia circolanti nelle reti per aumentare il loro potere rispetto ai soggetti esterni; – reti come barriere all’ingresso di altri soggetti (economie etniche) • Non bisogna interrogarsi sulle origini del capitale sociale ma sulle sue condizioni di impiego favorevoli allo sviluppo. • Bisogna chiedersi non solo se esistono reti di relazioni sociali legate a strutture familiari, etniche, religiose ereditate dalla storia precedente, ma in che modo la politica ne favorisca o meno la trasformazione in risorse positive per lo sviluppo locale • Capitale sociale utile allo sviluppo locale se c’è politica capace di modernizzarsi, di funzionare secondo una logica più universalistica che bilancia e orienta il particolarismo insito nelle reti [Trigilia 2001] • Capitale sociale utile in prospettiva dinamica: l’identità culturale può deperire o regredire a forme di capitale sociale nocive per lo sviluppo se la politica non fornisce le condizioni appropriate; anche dove mancano identità culturali che favoriscono la cooperazione, la politica può favorire lo sviluppo di nuove reti tra attori collettivi che a loro volta influiscono sulla formazione di relazioni tra attori individuali. • Oltre alla politica, la seconda condizione per la valorizzazione delle reti sociali per lo sviluppo locale è rappresentata dal mercato • La pressione della concorrenza di mercato limita il particolarismo: 1. Tende a sanzionare i comportamenti poco efficienti 2. Manda segnali che sollecitano ad aggiornare e ridefinire il capitale sociale • Il rapporto tra capitale sociale e sviluppo locale è complesso e mutevole nel tempo. Cruciale è il ruolo della politica nel mediare il rapporto tra reti e mercato Es. Non è la carenza di reti ad aver ostacolato lo sviluppo del Sud, ma una politica scarsamente modernizzata e emancipata dalla società civile che ha favorito l’impiego delle reti al suo interno come strumento di appropriazione particolaristica di risorse pubbliche, piuttosto che nella sfera del mercato