Per Informazioni e Prenotazioni: 0341 1695111 Egregio cittadino, Gentile cittadina, La Clinica San Martino è ormai una solida realtà del territorio. Una Clinica moderna, dinamica ed in costante espansione. Non passa giorno che nuovi esperti medici, accuratamente selezionati dalla nostra Direzione Sanitaria, vengano a prestare la loro opera ampliando così ulteriormente le opportunità di prevenzione, monitoraggio e terapia, anche grazie all’ausilio di tecnologie all’avanguardia. Al momento sono già operativi i seguenti reparti: Chirurgia Maxillofacciale Chirurgia Generale Cardiologia Dermatologia Otorinolaringoiatria Ostetricia-Ginecologia Fisioterapia Osteopatia-Fisioterapia Medicina e Chirurgia Estetica Centro Prelievi Odontoiatria Diagnostica per Immagini Oculistica Urologia Senologia Ortopedia Medicina Interna Endocrinologia-Diabetologia Medicina del Sonno Nutrizionista In questo opuscolo troverà delle interviste ad alcuni nostri specialisti. Per informazioni e prenotazioni non esiti a contattarci alla nostra linea telefonica dedicata: 0341.16.95.111 (Lun-Ven 7.30-18.30, Sabato 7.30-11.00), [email protected] La Direzione Clinica San Martino Malgrate oppure scrivendo a: Chirurgia Facciale - Implantologia Odontoiatria Per Informazioni e Prenotazioni 0341 1695111 [email protected] Poliambulatori Specialistici Centro Prelievi Radiologia – Prossima Apertura Medicina Estetica Radiofrequenza per Viso e Corpo La Radiofrequenza è una tecnologia altamente innovativa che, grazie alla sua grande versatilità, trova riscontro in diversi campi di applicazione: da quello medico a quello estetico. Può essere quindi considerata una valida alternativa a trattamenti chirurgici più invasivi che possono essere fonte di stress per il paziente. Viene utilizzata per la prevenzione dell’invecchiamento e del rilassamento cutaneo di viso e corpo ed offre un azione mirata diretta su: RADIOFREQUENZA Il trattamento che leviga la pelle, rassoda i tessuti e garantisce risultati duraturi 1) RUGHE SUPERFICIALI E PROFONDE DEL VISO 2) SOLCO NASO GENIENO EVIDENTE 3) PTOSI DEL BRACCIO, DELL’ADDOME, DELL’INTERO COSCIA 4) RILASSAMENTO DEI TESSUTI DEL VISO E DEL COLLO 5) CONTORNI DEL VISO POCO DEFINITI 6) CELLULITE EDEMATOSA E FIBROSA Il trattamento garantisce sempre il rispetto dell’epidermide nella sua integrità, aspetto che permette di poter lavorare in assoluta sicurezza. GLI EFFETTI A livello del derma, il calore prodotto, provoca la contrazione istantanea delle fibre di collagene di sostegno presenti nella pelle, che si traduce in un effetto di ricompattazione e distensione (effetto biolifting), già riscontrabile al termine della seduta. Questo meccanismo raggiunge il picco massimo attorno al 20° giorno di trattamento e genera un aumento della luminosità, del turgore e della densità dermica. PRIMA: assottigliamen to e perita di tono della cute DURANTE: riscaldamento degli strati profondi della cute con effetto tensore DOPO: miglioramento di tono e grana della pelle Esami istologici hanno dimostrato anche una stimolazione delle ghiandole sebacee con riduzione delle loro dimensioni , la normalizzazione della loro attività di secrezione contribuendo al miglioramento della qualità del tessuto e della texture cutanea anche in casi di pelli molto impure come, ad esempio, quelle acneiche. Il percorso di trattamento si sviluppa su un ciclo di 15 sedute, intervallate da un periodo di 30gg per garantire la massima efficacia. I risultati persistono per un periodo di 12/24 mesi. Il trattamento non risulta né invasivo né doloroso ed è indicato anche per il rimodellamento corporeo CARDIOLOGIA Tecniche Non Invasive per un Cuore Sano La valutazione si basa sulla ecocardiografia: così si visualizzano le strutture cardiovascolari Le cardiopatie costituiscono la principale causa di malattia e di morte negli uomini e nelle donne dei paesi industrializzati. La prevenzione, la diagnosi precoce, il trattamento efficace e individualizzato e la formulazione della prognosi sono essenziali per allungare e migliorare la qualità della vita nei soggetti con cardiopatia sospetta o accertata. «Nella nostra clinica - spiega Massimo Pozzoli, cardiologo stiamo sviluppando un programma che sia capace di attraversare i confini delle varie tecnologie e delle varie subspecialità. Crediamo che la collaborazione dei professionisti e l’integrazione di differenti tecniche diagnostiche sia essenziale per raggiungere l’obiettivo di fornire un servizio veramente “incentrato-sul paziente”. Uno dei caposaldi della valutazione cardiologica non-invasiva è l’ecocardiografia. Questa tecnica, utilizzando ultrasuoni, è capace di visualizzare le strutture cardiovascolari e le velocità dei flussi ematici al loro interno, con piani tomografici multipli. In questo modo è possibile quantificare le dimensioni e il funzionamento delle camere cardiache e delle valvole in tempo reale e senza esporre il paziente a radiazioni ionizzanti. Inoltre, questa tecnica è versatile e può essere utilizzata sia a riposo che in combinazione con uno stress fisico o farmacologico per indagare la riserva funzionale, l’ischemia e la vitalità del muscolo cardiaco. Con la stessa metodica è possibile valutare le arterie periferiche. Le più complesse tecniche di immagine come la risonanza magnetica cardiovascolare o tomografia computerizzata sono state di recente introdotte nell’armamentario cardiologico. Oltre a integrare le informazioni ottenute con l’ecocardiografia, possono essere utilizzate per una più accurata caratterizzazione dei tessuti cardiaci e una visualizzazione non-invasiva dell’albero coronarico, dell’aorta e dei vasi periferici. Il clinico, in questo modo, è facilitato nell’assumere le decisioni appropriate per prevenire, diagnosticare, curare e prevedere il decorso della maggior parte delle patologie cardiache. Le metodiche noninvasive sono destinate a espandersi e giocheranno un ruolo importante nel programma di cardiologiadella nostra clinica». CONTATTI Dr. Massimo Pozzoli Medico Chirurgo Specialista in Cardiologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 695111 www.clinicasmartino.it [email protected] OSTETRICIA - GINECOLOGIA Nuove Frontiere/ DNA e Biologia Molecolare Mappatura del DNA e biologia Molecolare, quali riscontri si trovano in campo ginecologico nell’ambito della prevenzione del tumore del collo dell’utero, una patologia sempre più frequente tra le donne? Mappatura del DNA e Biologia Molecolare per migliorare cure e attenzione alle pazienti Il tumore del collo dell’utero – spiega il Dottor Gregorio Del Boca - è la seconda causa di morte per tumore nelle donne giovani e l’eziologia della malattia è legata al virus dell’HVP, una famiglia di 100 virus di cui 13-15 sono identificati ad alto rischio. Lo stato dell’arte ad ora prevede il pap test il cui apporto nella prevenzione ai tumori è stato fondamentale nel corso degli ultimi trent’anni e non a caso non sono mancate campagne a tema. Tuttavia il test è gravato da una possibile incidenza di falsi negativi, mentre con la metodica del DNA è possibile individuare Virus ad alto rischio eseguendo esami più sensibili e maggiormente predittivi. Per quanto prenatale? riguarda la Si tratta tuttavia di esami invasivi che presentano un rischio dell’1% di perdere il frutto del concepimento. Nell’ambito dello screening da qualche anno è inoltre attuata la translucenza nucale che è un esame ecografico che mette in correlazione lo spessore della cute sulla nuca al rischio che il nascituro presenti la sindrome di Down. Recentemente infine grazie ad un semplice prelievo di sangue è possibile ricavare delle cellule fetali e con questa metodica è possibile diagnosticare alcune malattie con elevate percentuali di successo, ad esempio la sindrome di Down è riscontrabile con un’accuratezza del 99%. Naturalmente se l’esame è positivo deve essere confermato con l’Amniocentesi, ma in questo modo è possibile evitare un numero significativo di esami invasivi. PRINCIPALI CAMPI DI INTERVENTO diagnosi Nella diagnosi prenatale è possibile verificare se il nascituro presenta una patologia nei cromosomi. La patologia più frequente è la Trisomia 21 – Sindrome di Down - che è riscontrabile con Amniocentesi e Villocentesi che sono due esami invasivi che, in estrema sintesi, a seguito dell’estrazione del liquido amniotico o di villi coriali consentono di effettuare la mappa cromosomica. Visita Ginecologica Ecografia Ginecologica Transvaginale Ecotomografia Ostetrica Pap Test CONTATTI Dr. Gregorio Del Boca Medico Chirurgo Specialista in Ostetrica-Ginecologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] OSTETRICIA - GINECOLOGIA Ostetricia – Ginecologia/ La prevenzione è Donna Riservare uno spazio annuale per effettuare controlli specialistici è diventata una realtà indiscussa nell'ambito ginecologico Il concetto di prevenzione per la tutela della salute è ormai un’esperienza acquisita per la maggior parte delle donne. Riservare quindi uno spazio annuale per effettuare controlli specialistici è diventata una realtà indiscussa nell'ambito ginecologico. Il Dott. Valerio Mariani, Specialista in Ostetricia e Ginecologia, consiglia di effettuare annualmente: “La visita ginecologica dove è possibile, dopo una accurata anamnesi familiare e personale, consente di individuare le possibili problematiche inerenti le varie fasce di età e, con un esame clinico dell’apparato genitale, trovare la corretta terapia preventiva e/o curativa. L’ecografia ginecologica transvaginale è l’ indispensabile completamento della visita. L’ecografia infatti non sostituisce la visita, ma fornisce dettagli e particolari fondamentali per una corretta valutazione dell’apparato genitale femminile. Il PAP TEST inoltre è un esame semplice ed indolore da eseguire, ma fondamentale per lo screening dei tumori della cervice uterina. Utilizzando una piccola spatola ed un normale tamponcino si prelevano alcune cellule dal collo dell’utero e dal canale cervicale. Analizzate le cellule al microscopio si è in grado di individuare le possibili lesioni causate da infezione da papilloma virus (HPV). Il pap test va ripetuto ogni 2/3 anni ( dai 20 ai 65 anni). Recentemente viene anche consigliata l’esecuzione ogni 5 anni di un HPV-PAP TEST.” L’OSTETRICIA - prosegue il Dott. Mariani - con la gravidanza necessita ovviamente un discorso a parte. I controlli clinici e laboratoristici devono essere periodici. Le ecografie suddivise secondo le differenti epoche gestazionali ( tra la 12 e 14 settimana per la translucenza nucale- Tra la 19 e 21 settimana per la Morfologia fetale – tra la 30 e 32 settimana per la crescita fetale etc.). In ostetricia tutti i controlli clinici e strumentali devono sempre mirare al benessere materno- fetale, non esistono quindi regole valide per tutti.” PRINCIPALI CAMPI DI INTERVENTO Visita Ginecologica Ecografia Ginecologica Transvaginale Ecotomografia Ostetrica Pap Test CONTATTI Dr. Valerio Mariani Medico Chirurgo Specialista in Ostetrica-Ginecologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 695111 www.clinicasmartino.it [email protected] DERMATOLOGIA I Tumori della Pelle: consigli per la prevenzione I tumori della pelle, alcuni consigli per la prevenzione dal dottor Carlo Bornacina-Dermatologo. “Un melanoma escisso e trattato nelle sue prime fasi è una malattia assolutamente curabile” “È molto importante sottoporsi a visite di screening anche perché i tumori della pelle sono il classico esempio dell’importanza della prevenzione. Un melanoma escisso e trattato nelle sue prime fasi è una malattia assolutamente curabile, seguono poi dei controlli e degli esami strumentali poco complessi. Maggiori problemi invece ne derivano se passa troppo tempo prima che venga effettuata una corretta diagnosi. La maggior incidenza da Melanoma si riscontra nell’età adulta , da 30 a 60 anni, ma è meglio che tutti si sottopongano a controlli periodici specie in presenza di fattori di rischio. La visita è semplice e poco invasiva e lo specialista si avvale di uno strumento importante, il dermastoscopio, che permette di vedere con una luce particolare le lesioni pigmentarie.” Come si interviene nel caso di un tumore della pelle? Ci sono soggetti maggiormente predisposti? “Quando si riscontra il sospetto di un tumore della pelle è importante disporre di un esame istologico e quindi in primo luogo la terapia è chirurgica, anche se per alcune patologie non mancano terapie topiche. In linea di massima è bene sottoporsi a visite periodiche sia per chi ha già avuto un tumore della pelle sia per chi presenta determinati fattori di rischio, quali la familiarità o un alto numero di precancerosi o di nei. Le abitudini di vita inoltre hanno sicuramente contributo ad aumentare l’incidenza dei tumori della pelle e sia l’esposizione al sole sia l’utilizzo di lampade ne hanno aumentato la diffusione. Si consiglia di proteggere la propria pelle dal sole con creme solari o anche dei fotoprotettori che si possono prendere per bocca; buona norma è anche quella di esporsi al sole in determinati orari evitando quelli più caldi. Oltre ai controlli periodici infine è fondamentale imparare a osservare attentamente il proprio corpo percependo così dei segnali che potrebbero condurre ad una tempestiva diagnosi. Per quanto riguarda i nei rimane valida “la regola dell’alfabeto”: A come asimmetria: il neo deve balzare all’occhio quando ha una forma strana; B come Bordi, devono insospettire i bordi frastagliati; C come Colore, con attenzione per un colore nero o per la presenza di più colori all’interno dello stesso neo; D, le Dimensioni se sopra i 6 mm. E, evoluzione in modo di intercettare cambiamenti di uno stesso neo oppure la comparsa di una nuova lesione CONTATTI Dr. Carlo Bornacina Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] OCULISTICA Glaucoma: Il Danno Silenzioso Si pensa che il 50% dei malati di glaucoma non sia al corrente di avere la malattia “Fra le patologie oculari, certamente il glaucoma occupa le prime posizioni per quel che riguarda la sintomatologia – Illustra il Dottor Tommaso Putignano, oculista - nella forma più frequente , quasi assente, e il danno irreversibile che procura al nervo ottico. E’ una patologia molto grave che se non diagnosticata in tempo può provocare seri danni alla vista e, in alcuni casi, ipovisione e cecità. Negli stadi più avanzati si ha una visione cosiddetta “tubulare” poiché viene persa la visione periferica del campo visivo. La forma più frequente di glaucoma detto primario a angolo aperto ha un andamento lento, silenzioso, ma inesorabile e viene riscontrata in occasione di una visita oculistica al controllo della pressione oculare (tono). I meccanismi attraverso i quali si sviluppa un glaucoma sono ancora in parte sconosciuti, ma sono stati individuati fattori di rischio che si associano alla malattia, tra i quali, in particolare ricordiamo la pressione oculare elevata, l’età, la familiarità, la miopia e i fattori sistemici. La pressione oculare è il primo fra i fattori di rischio; non esiste un valore “normale” di pressione in quanto varia a seconda dei singoli individui e il medico oculista valuta tale valore interpretandolo con altri parametri. La frequenza della malattia nella popolazione aumenta sensibilmente con l’età, è quindi fortemente consigliata per tutti una visita oculistica dopo i 40 anni; in particolare le persone con familiarità di primo grado (rischio di malattia fino a 10 volte maggiore) e altri fattori di rischio devono sottoporsi a controllo specialistico prima di tale età. Si pensa che il 50% dei malati di glaucoma non sia al corrente di avere la malattia. Pazienti affetti da malattie croniche sistemiche come diabete e ipertensione arteriosa hanno più possibilità di sviluppare la malattia. Per la diagnosi ci si avvale dell’osservazione della papilla ottica (testa del n. ottico), dello studio del campo visivo, della pachimetria (studio dello spessore corneale), dell’ OCT e del HRT per lo studio del n. ottico e per l’analisi quantitativa dei fasci del nervo. Un altro esame importante è la gonioscopia che permette di valutare una zona dell’occhio chiamata angolo irido-corneale. La terapia si basa sulla somministrazione quotidiana di colliri specifici e su eventuali trattamenti chirurgici qualora la terapia medica non fosse più sufficiente. Le aree del campo visivo perse a causa dei danni provocati al n. ottico non possono essere recuperate da alcun trattamento; la terapia ha esclusivamente funzione conservativa o preventiva. CONTATTI Dr. Tommaso Putignano Medico Chirurgo Specialista in Oculistica Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] UROLOGIA Prostata, controlli <<obbligatori>> dopo i 45 anni La visita dall’urologo è consigliata una volta l’anno per prevenire patologie oncologiche e funzionali C’è un’età nella vita di un uomo in cui prendersi cura di sè e sottoporsi a visite accurate diventa “obbligatorio”. «Dai 45 anni in poi - spiega Salvatore Scuzzarella, specialista in Urologia, Chirurgia generale e Sessuologia clinica - è utile eseguire l’esame del Psa, l’ecografia all’addome e ai testicoli oltre che l’esame della prostata transrettale e l’uroflussometria. Tranne l’esame del sangue per il Psa, tutte le altre indagini diagnostiche possono essere eseguite in un’unica visita. In questo modo si ha un quadro completo delle condizioni di salute del paziente, sia che quest’ultimo abbia manifestato sintomi specifici, sia che non ve ne siano affatto. La sintomatologia più frequente annovera difficoltà nella minzione, bisogno di urinare molte volte durante il giorno e anche la notte, calo della libido, difficoltà ad espletare il rapporto sessuale e problemi nella sfera della riproduzione. La visita dall’urologo andrebbe fissata una volta l’anno. I controlli permettono di cogliere per tempo l’insorgenza di patologie oncologiche o funzionali, che, se scoperte precocemente, possono essere guarite facilmente grazie alle nuove tecniche chirurgiche laparoscopiche eseguite con i robot. In questo modo è possibile intervenire sul tumore alla prostata, renale e della vescica. Solo quest’ultimo, ad ogni modo, ha una vera sintomatologia (sanguinamento nelle urine) mentre le altre due neoplasie sono prive di sintomi, per questo è ancora più importante sottoporsi a controlli periodici. Inoltre, non è sempre necessario intervenire chirurgicamente. In alcuni casi, le patologie possono richiedere solo un’attenta osservazione, oppure può bastare la terapia medica (ormonale) o alternativa (brachiterapia o radioterapia). Normalmente, per la prostata si tende a non operare dopo gli 80 anni, mentre più il paziente è giovane, più l’intervento è indicato. Imperativa, invece, indipendentemente dall’età, l’operazione per asportare il tumore al rene». Ma l’urologo può intervenire anche in caso di infertilità. «Se la gravidanza non arriva nell’arco di due anni dall’inizio dei tentativi - precisa lo specialista - si può valutare la fertilità dell’uomo grazie allo spermiogramma (esame del seme). Se questo risulta alterato, si passa a un secondo livello con ecografia dell’apparato uro-genitale e dopplerscrotale». CONTATTI Dott. Salvatore Scuzzarella Specialista in Urologia, Chirurgia Generale, Sessuologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] ENDOCRINOLOGIA Osteoporosi e Tiroide “sorvegliati speciali”: ci pensa l’Endocrinologo Le disfunzioni del sistema endocrino svolgono un ruolo primario nella genesi di molte condizioni patologiche L'endocrinologia è la branca della medicina che si occupa delle ghiandole a secrezione interna e del loro prodotto: gli ormoni. Tramite gli ormoni, l’organismo mantiene il proprio equilibrio, regolando la crescita, lo sviluppo, il metabolismo e l’attività riproduttiva. “Le disfunzioni del sistema endocrino svolgono un ruolo primario nella genesi di molte condizioni patologiche – spiega Alessandro Rossini, endocrinologo – tra queste il diabete, i distiroidismi, l’obesità, le dislipidemie, l’osteoporosi, l’infertilità, i disturbi dell’accrescimento e dello sviluppo sessuale. La nostra attenzione si focalizza in particolar modo nella cura delle malattie della tiroide, che sono molto diffuse nella popolazione italiana, specialmente nel sesso femminile. Nelle forme più lievi esse causano disturbi poco specifici (stanchezza, variazioni del peso corporeo, alterazioni del tono dell’umore) che possono passare inosservati anche per molto tempo e condurre a ritardi diagnostici. L’intervento dello specialista è quindi necessario per porre una diagnosi corretta e per consigliare il trattamento più adatto in ciascuna situazione. Un altro settore di interesse endocrinologico è rappresentato dalle alterazioni del metabolismo osseo, fra cui spicca l’osteoporosi. L’osteoporosi rappresenta attualmente una malattia di rilevanza sociale; si stima che in Italia colpisca circa 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini, cifre destinate ad aumentare in futuro a causa dell’allungamento della vita media. Essendo asintomatica nelle fasi iniziali, l’osteoporosi può sfuggire alla diagnosi per molto tempo e divenire evidente solo tardivamente, dopo la comparsa di fratture a carico delle vertebre o del femore. Da qui l’importanza dello screening e degli interventi di prevenzione primaria e secondaria; nell’ambulatorio specialistico presso la Clinica abbiamo la possibilità di fornire a ciascun paziente un inquadramento e un piano di cura appropriato e personalizzato. PRINCIPALI CAMPI DI INTERVENTO patologia tiroidea (possibile integrazione con ecografia) osteoporosi e malattie del metabolismo osseo disordini del ciclo mestruale diabete e alterazioni del metabolismo lipidico patologia ipofisaria e surrenalica CONTATTI Dr. Alessandro Rossini Medico Chirurgo Specialista in Endocrinologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 695111 www.clinicasmartino.it [email protected] NUTRIZIONISTA – Piani dietetici personalizzati Focus/ Alimentazione in alta quota e in Ambiente estremo CONTATTI Dott.ssa Polvara Donatella Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 695111 www.clinicasm artino.it info@clinicasm artino.it *articolo da montagnatv.it Ambienti nuovi e luoghi incontaminati hanno sempre affascinato l’uomo.. Come alimentarsi per ottenere maggiori prestazioni dal nostro corpo oltre i 3000 metri? Quando freddo, vento e fatica si fanno sentire, quali alimenti sarebbe meglio preferire per mantenere le performances ad alto livello, in caso di trekking ad alta quota? In fondo basta solo introdurre la miscela giusta per ottenere il massimo dei giri. “Nei paesi nordici è molto diffuso il consumo di alcool e l’uso di cibi grassi - sottolinea la Dott.ssa Donatella Polvara Biologa Nutrizionista Entrambe sono sostanze molto caloriche, i grassi richiedono molto più tempo dei carboidrati per essere digeriti e necessitano di maggiori quantità di ossigeno per essere trasformati in energia. Richiamano sangue allo stomaco e lo sottraggono ai muscoli. Sarebbe meglio evitarli in caso di intensa attività fisica a bassa temperatura od in alta quota. Messner quando conquistò il Polo Nord adottò una dieta molto ricca di grassi: il 40% della dieta era composto da cibi con alto contenuto lipidico. L’alto contenuto calorico di tali cibi 9Kcal/gr consente di fornire all’organismo le calorie giuste per far fronte al dispendio energetico durante la termoregolazione corporea a bassa temperatura. Ad alta quota, quando la pressione di Ossigeno si riduce notevolmente, soprattutto sopra i 4000 metri, risulta più difficoltoso per l’organismo trasformare in energia tali alimenti per questo sarebbe eccessivo consumarne in abbondanti quantità. L’alcool causa una vasodilatazione periferica, sottrae sangue agli organi interni e lo porta in superficie. Causa una ipoperfusione interna, ci da una sensazione di caldo di breve durata ma non è in grado di aumentare la temperatura corporea in modo ottimale. Non è il miglior metodo per scaldarsi a bassa temperatura! Le richieste energetiche dell’alpinista, oltre i 4000 metri sono molto elevate, dovute oltre che allo sforzo fisico anche agli adattamenti richiesti al corpo in tali condizioni estreme: termoregolazione, battito cardiaco, respirazione, produzione di globuli rossi. L’alpinista durante l’attacco alla cima può richiedere anche 5000/6000 calorie al giorno. Difficile mantenere tale apporto calorico in quanto ad una certa altezza subentra un rallentamento delle attività gastro-intenstinali che spesso comporta inappetenza. Inoltre si deve far fronte anche a problemi pratici legati a stanchezza, temperatura e difficoltà nella preparazione dei cibi. La lontananza da casa può inoltre influire sulle abitudini alimentari e sull’alimentazione. E’ stato stimato che al rientro delle imprese in alta quota il corpo subisca un calo fisiologico del peso come per gli astronauti dopo le missioni nello spazio. Prodotti sotto forma di gel, barrette liofilizzati, pasti completi con i principi nutrizionali adeguati alle esigenze energetiche, ricchi in trigliceridi a catena media, fruttosio, isomaltulosio, maltodestrine e vitamina C, tutti utili da consumare nei trasferimenti in alta quota. Durante la sosta al campo base indispensabile è il reintegro con pasta, patate, riso e legumi. Carne e uova non possono mancare importante fonte proteica. La carne di Yak per esempio consente un buon apporto di vitamina B e Ferro utili per la formazione dei globuli rossi e il trasporto di emoglobina, indispensabili per imprese alpinistiche di alto livello. Il reintegro dei liquidi è fondamentale soprattutto ad una certa altezza. L’alpinista dovrebbe bere acqua con un buon contenuto di Sali RF>1000 in quanto acque con basso Residuo Fisso o acque iposodiche dissetano ma aumentano la diuresi facilitando la disidratazione. Per imprese alpinistiche di alto livello sarebbe accurato attenersi ad una corretta alimentazione in funzione al proprio metabolismo basale e al proprio dispendio energetico sotto sforzo; utile per mantenere le performances il supporto di esperti nel settore che garantiscano un apporto calorico mirato. Il prossimo appuntamento con la nutrizionista sarà ad Alma do Pico (Azzorre) dove nel mese di settembre la Dott.ssa Donatella Polvara, per gli amanti del trekking e delle immersioni, dedicherà un’intera settimana al tema “Alimentazione e performances”(www.almadopico.com). DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - ECOGRAFIA “Ecografia, Esame di base per Cura e Prevenzione” Dott. Andrea Raspanti “L’ecografia è un sistema di indagine diagnostica medica che non utilizza radiazioni ionizzanti ” La Diagnostica per Immagini comprende l’insieme delle tecniche attraverso cui è possibile osservare parti del corpo umano, valutandone aspetti non visibili a occhio nudo e quindi non osservabili direttamente. Con il progredire della tecnologia dei macchinari impiegati ha raggiunto livelli di precisione tali da renderla indispensabile per la prevenzione e la cura di moltissime patologie. Tra le immagini che si possono acquisire una posizione di primo piano è occupata dalle Ecografie. Con l'ecografia è possibile studiare gran parte degli apparati e dei tessuti corporei tranne alcuni come le ossa e gli organi che contengono aria o gas (stomaco, intestino) per via di una riflessione totale. “L'ecografia o ecotomografia – introduce il dottor Andrea Raspanti, medico chirurgo, ecografista e epatologo - è un sistema di indagine diagnostica medica che non utilizza radiazioni ionizzanti, ma ultrasuoni e si basa sul principio dell'emissione di eco e della trasmissione delle onde ultrasonore. Tale metodica viene considerata come esame di base o di filtro rispetto a tecniche più complesse come TAC e risonanza magnetica. L'ecografia è una procedura operatoredipendente, poiché vengono richieste particolari doti di manualità e spirito di osservazione, oltre a cultura dell'immagine ed esperienza clinica. POSSIBILITÀ DIAGNOSTICHE Gli ultrasuoni utilizzati sono onde generate da un cristallo piezoceramico inserito in una sonda mantenuta a diretto contatto con la pelle del paziente con l'interposizione di un apposito gel (che elimina l'aria tra sonda e cute del paziente, permettendo agli ultrasuoni di penetrare nel segmento anatomico esaminato); la stessa sonda è in grado di raccogliere il segnale di ritorno, che viene opportunamente elaborato da un computer e presentato su un monitor come immagine. Con la funzione color doppler è possibile studiare i liquidi corporei in movimento come vasi sanguigni (vene, arterie e cuore). Presso la Clinica San Martino vengono eseguiti diversi studi ecografici a sostegno e integrazione dell’attività degli specialisti. Tra questi: -ECOGRAFIA INTERNISTICA -ECOGRAFIA TIROIDEA -ECOGRAFIA CARDIOLOGICA -ECOGRAFIA UROLOGICA -DIAGNOSTICA MAMMOGRAFICA -ECOGRAFIA ADDOMINALE - ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE -ECOGRAFIA ADDOME INFERIORE -DIAGNOSTICA PER IMMAGINI TESTA-COLLO - ECOGRAFIA MUSCOLO-TENDINEA -ECOGRAFIA CUTANEA - ECOGRAFIA SOTTOCUTANEA - ECOGRAFIA ARTI SUPERIORI -ECOGRAFIA ARTI INFERIORI CONTATTI Dott. Andrea Raspanti, Medico Chirurgo, epatologo, ecografista Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - RADIOLOGIA PROSSIMA APERTURA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA POSSIBILITA’ DIAGNOSTICHE Studio Dentale Encefalo con/senza Mezzo Contrasto Capo-Collo con/senza Mezzo Contrasto Studio Vascolare Vasi Intracranici Studio Vascolare Vasi Carotidei Studio del Torace in alta risoluzione Studio Vascolare del Torace e Cardiologico Studio Addominale superiore con/senza contrasto Tomografia Computerizzata – Siemens Definition AS+ Studio Addominale inferiore con/senza contrasto Studio Vascolare Addominale Tomografia Computerizzata (TC): Siemens Definition AS+ a scansione volumetrica di 128 strati con rotazione in grado di acquisire 180 cm in solo 10 secondi. Tecnologia che permette acquisizione d’immagini ad altissima risoluzione, ma con dosaggi di radiazioni estremamente bassi. Studio Fegato Trifasico Studio ‘Total Body’ con/senza contrasto Studio Vascolare dei Vasi Periferici Studio del Cuore Studio Osteo-articolare Bacino e Colonna Studio Osteo-articolare Arti Superiori e Inferiori MAMMOGRAFIA DIGITALE DIRETTA RADIOLOGIA MAXILLO FACCIALE - ODONTOIATRICA – Gendex TC Come Beam – Ortopantomografia teleradiografia POSSIBILITA’ DIAGNOSTICHE DIAGNOSTICA ECOGRAFICA IN FUNZIONE ECOGRAFIA INTERNISTICA ECOGRAFIA CARDIOLOGICA ECOGRAFIA UROLOGICA DIAGNOSTICA MAMMOGRAFICA ECOGRAFIA ADDOME DIAGNOSTICA PER IMMAGINI TESTA-COLLO ECOGRAFIA MUSCOLO-TENDINEA Quando un’Immagine può salvare la Vita DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - RADIOLOGIA PROSSIMA APERTURA RISONANZA MAGNETICA POSSIBILITA’ DIAGNOSTICHE Encefalo con/senza Mezzo Contrasto Articolazione temporo-mandibolare Capo-collo con/senza Mezzo Contrasto Studio Vascolare vasi intracranici Studio Vascolare vasi carotidei Studio Mediastino con/senza Mezzo Contrasto Studio Vascolare Addominale di vari distretti Studio Addominale Superiore Con/Senza contrasto Risonanza Magnetica – Siemens Magnetom Essenza Studio Fegato Trifasico con Contrasto Studio Dotti Biliari La Clinica è dotata di Risonanza Magnetica da 1,5 Tesla, apparecchiatura ultra soft di soli 145cm con magnete molto leggero dotata di 25 elementi integrati di bobina con esclusiva Tecnologia Tim (Total Imaging Matrix) per esami rapidi e di altissima qualità. Tale apparecchiatura, estremamente confortevole, si presta anche a pazienti ansiosi o claustrofobici. Studio Addominale Inferiore Pelvi maschile e femminile Studio Prostatico con/senza Mezzo Contrasto Studio Vascolare dei vasi periferici Studio Colonna in toto- distretti per patologia midollare Studi Osteo-articolare Colonna Vertebrale e Bacino Studio Osteo-articolare arti superiori e inferiori Studio Mammella con/senza Contrasto Studio protesi mammarie con/senza Contrasto SISTEMA RADIOLOGICO TELECOMANDATO – “Radiografie convenzionali” PROSSIMA APERTURA Sistema radiologico telecomandato – Luminos RF Classic Quando un’Immagine può salvare la Vita SENOLOGIA Tumore al Seno, Mammografia Fondamentale L’esame è consigliato con cadenza annuale tra i 40-50 anni, poi ogni 12-18 mesi Il tumore più diffuso tra le donne è quello al seno. Frequente sì, ma identificabile precocemente, grazie all’esame mammografico. «La mammografia - spiega Giuseppe Di Giulio, senologo - è un esame radiologico delle mammelle che consente di valutare la mammella nella sua completezza. Si esegue utilizzando appositi apparecchi, attualmente prevalentemente digitali, che consentono un netto risparmio della dose di irradiazione. Deve essere correttamente eseguita da personale tecnico dedicato e specializzato. Ha una elevata sensibilità per la diagnosi precoce dei tumori della mammella. Può essere eseguita anche in donne con protesi. Nelle mammelle dense deve essere sempre integrato da ecografia». Perché è così importante per una donna sottoporsi a tale esame? «La mammografia - risponde lo specialista – è l’esame proponibile per la diagnosi precoce dei tumori della mammella e la diagnosi precoce, assieme alla adeguata terapia, aumenta la sopravvivenza nelle donne che si ammalano di tumore della mammella. L’incidenza dei tumori della mammella è attualmente dell’8-10% nella popolazione femminile: significa che 810 donne su 100 sono destinate ad ammalarsi di tumore della mammella nella loro vita e quindi la diagnosi precoce diventa molto importante per la programmazione chirurgica e terapeutica». A che età una donna deve sottoporsi alla prima mammografia e con che frequenza va ripetuta? «Le donne attorno ai 40 anni devono sottoporsi a una prima mammografia per la prevenzione secondaria dei tumori - illustra Di Giulio - È consigliata mammografia con cadenza annuale tra i 40 e i 50 anni, poi ogni 12-18 mesi». Cosa mette in evidenza? «La mammografia, con l’integrazione dell’ecografia quando occorre, può evidenziare opacità o distorsioni irregolari anche di piccolissime dimensioni che possono essere la prima spia di una lesione tumorale in fase iniziale - conclude lo specialista - Talora il tumore può rendersi evidente solo con microcalcificazioni più o meno irregolari». Sta al radiologo esperto di imaging senologico individuare correttamente la lesione e molto spesso occorre procedere a biopsia in regime ambulatoriale, per prelevare materiale da far analizzare all’anatomo-patologo per la diagnosi di certezza. CONTATTI Dr. Giuseppe Di Giulio Specialista in Radiologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 695111 www.clinicasmartino.it [email protected] CHIRURGIA ESTETICA Sentirsi Bene- Medicina e Chirurgica Estetica Dott. Stefano Cattabeni CHIRURGIA DEL VISO -CHIRURGIA DEL CORPO -MEDICINA ESTETICA Quando si parla di chirurgia esteticaIntroduce il Dottor Stefano Cattabeni ci si riferisce non solo ad interventi chirurgici di ringiovanimento o di abbellimento, ma anche a trattamenti di medicina estetica rivolti alla cura della pelle, sottoposta a modifiche indotte dal passare degli anni e da fattori esterni che determinano la comparsa degli inestetismi a tutti noti (rughe, macchie, ridotta elasticità). Nell'ambito della chirurgia e in quello della medicina le nostre primarie attenzioni sono il rispetto e la ricerca dell'armonia con proposte equilibrate, mai eccessive, e la sicurezza di ogni atto medico per i suoi effetti sia nel presente che nel futuro. CHIRURGIA DEL VISO Nell'ambito delle proposte chirurgiche per gli inestetismi del viso riconosciamo due gruppi di interventi: quelli di abbellimento, rivolti soprattutto ai più giovani, e quelli di ringiovanimento. Il nostro contributo per superare il disagio psico-fisico generato dalle cosiddette orecchie a sventola o da un naso pronunciato e disarmonico è rivolto generalmente ai giovani grazie agli interventi di otoplastica (consentito anche ai minorenni) e di rinoplastica (dopo il raggiungimento della maturità scheletrica). CHIRURGIA DEL CORPO Molte sono le opportunità di rimodellamento corporeo attraverso interventi che possono essere eseguiti in anestesia locale con chirurgia giornaliera o in anestesia generale con ricovero notturno. Per quanto riguarda le mammelle ci occupiamo sia dell'aumento di volume (mastoplastica additiva), con protesi in silicone di ultima generazione, che della loro riduzione o rimodellamento (mastoplastica riduttiva e mastopessi), talvolta integrando il risultato con innesti sottocutanei di grasso (lipostruttura). A livello addominale le possibilità di intervento comprendono la più semplice e delicata microliposuzione , la correzione delle cicatrice da parto cesareo e l'eliminazione di eccessi cutanei più o meno abbondanti fino alla vera e propria addominoplastica. Infine per armonizzare in modo stabile il profilo corporeo ci si avvale delle raffinate tecniche di microliposuzione e liposcultura che in casi specifici possono essere integrate con innovative metodiche di tonificazione della pelle. MEDICINA ESTETICA E' noto che l'invecchiamento cutaneo è dovuto in parte al patrimonio genetico, nei confronti del quale non è possibile intervenire, ma anche allo stile di vita e a fattori esterni, migliorando i quali anche la pelle ne trarrebbe beneficio. I principali cambiamenti che si osservano quando la pelle invecchia sono senza dubbio la comparsa di rughe e di macchie, il suo assottigliamento e la perdita di elasticità. Questi quindi sono i primi e più semplici ambiti di intervento della medicina estetica: dopo un'opportuna valutazione dermatologica, che escluda la presenza sospette neoplasie cutanee, le macchie possono essere efficacemente rimosse con metodiche esfolianti (peeling o laser); le rughe, che appaiono come solchi più o meno profondi, vengono riempite con gel di acido ialuronico (una sostanza già presente nella pelle, biocompatibile e che lentamente si riassorbe nell'arco di alcuni mesi, senza i rischi delle sostanze permanenti) oppure, quelle causate dalla contrazione dei muscoli mimici (zampe di gallina, rughe della fronte e della glabella tra le sopracciglia), possono essere migliorate con moderate dosi di botulino. CHIRURGIA GENERALE Clinicasanmartno Focus/ Ernia: Sintomi, cenni storici, cure e rimedi del male dei giorni nostri Clinica San martino “L’ernia – Introduce il Dottor Mario Benedetti, affermato chirurgo - è la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene. E’ una patologia con un elevata incidenza di cui ne soffre circa il 45% della popolazione. L’ernia è avvertita dal paziente come una sensazione di tensione o peso in determinate condizioni quali, ad esempio, stare in piedi prolungatamente o fare sforzi particolari. Nella prima fase la malattia può accompagnarsi a fitte dolorose che cessano al rientrare dell’ernia nella cavità addominale e clinicamente sono distinte: punta d’ernia, corrispondente all’impegno iniziale dell’ernia nell’ orifizio interno; ernia interstiziale: quando il sacco e quindi l’ernia hanno interessato il canale inguinale e ernia inguino-scrotale. CENNI STORICI E NUOVE FRONTIERE Nel papiro di Ebers, circa 3500 anni fa, si cita la patologia erniaria. In epoca romana Celso e Galeno parlano di cedimenti della parete addominale e Paolo di Egina, grande chirurgo di scuola greca del VII sec. d.C., è stato il primo a distinguere le ernie inguinali da quelle scrotaIi. Nel Medioevo tra i grandi cultori di questa patologia Guy de Chauliac, Abulcasis e, della Scuola Medica Salernitana, Rogerio Frugardi e Rolando de Capelluti. Questi chirurghi si limitavano all’asportazione dell’ernie e ne conseguiva una recidiva abituale che accresceva le perplessità sull’opportunità e validità dell’intervento. Non vi furono successivamente grandi progressi nel trattamento chirurgico tanto che alla fine dell’Ottocento William Stewart Halsted affermava che la chirurgia dell’ernia dei suoi tempi non fosse assolutamente cambiata dall’epoca degli imperatori romani. Le grandi scoperte dell’anestesia (Horace Wells e William Green Morton) e dell’asepsi (Ignaz Philipp Semmelweis e Joseph Lister) resero finalmente possibili e sicuri gli interventi. Alla fine del XIX secolo, contemporaneamente ed autonomamente, Halsted negli Stati Uniti e Edoardo Bassini in Italia propongono un metodo di chirurgia radicale dell’ernia caratterizzato dalla ricostruzione della parete posteriore del canale inguinale. Intervento non solo più di erniotomia ma soprattutto di ernioplastica. Con questa tecnica, recepita rapidamente, si riduce il tasso di recidiva al 10-15%. Le altre tecniche messe a punto successivamente da Mc Vay, Postemski, Madden, Shouldice, rappresentano varianti ed evoluzioni della tecnica di Bassini. La svolta avviene 100 anni dopo, negli anni ’80 con l’impiego di protesi di propilene da parte di I.L. Lichtenstein e di E. Trabucco. Il "Metodo Trabucco" consiste nel trattare chirurgicamente l'ernia ponendo nella regione interessata una protesi di rete in Polipropilene -Plug + Mesh- posizionata in regione inguinale in anestesia locale. Tale rete provoca un'utile reazione dell'organismo che irrobustisce stabilmente la parete addominale. Il trattamento è improntato a minimizzare il trauma chirurgico e ridurre i tempi di degenza, con il paziente che effettua gli esami di routine preoperatori in regime ambulatoriale ed esegue in autonomia, mediante crema, la depilazione della regione interessata. Viene ricoverato lo stesso giorno dell'intervento, non esegue digiuno preoperatorio né clisteri evacuativi, né sospende eventuali terapie in corso, tranne i farmaci che interferiscono con la coagulazione. L’operazione dura di norma 30 - 50 minuti e durante l'intervento si può colloquiare con l'equipe, ascoltare musica o riposare. Il paziente si alza dal letto operatorio da solo e viene dimesso di solito il giorno stesso dell'intervento. Mediante tale tecnica, che non altera l'anatomia del canale inguinale, il dolore postoperatorio è minimo, i tempi di degenza sono estremamente brevi per cui è rapida la ripresa delle attività usuali. L'anestesia locale, grazie al paziente sveglio e collaborante, consente un accurato controllo della riparazione e riduce il rischio operatorio praticamente a zero. Per tale ragione può essere applicata in tutti quei casi in cui per patologie concomitanti (cardiopatie, malattie respiratorie, discopatie, ipertrofia prostatica, neuropatie, ecc.) l'anestesia generale o spinale è controindicata. La percentuale di recidive con tale metodica è inferiore al 1% contro al 8% delle metodiche tradizionali (Plastica Bassini, Metodo Shouldice, ecc.), pur correttamente applicate. ATTIVITÀ SPECIALISTICA Visite specialistiche Chirurgiche Malattie dell’Apparato Digerente Patologie della Parete Addominale Patologie Mammarie e annessi cutanei Cisti e fistole pilonidali Patologie dell’Ano e del Perineo Patologie delle Unghie (onomicosi, onicocriptosi, onicogrifosi) ORTOPEDIA FOCUS/ Infiltrazioni Articolari e Chirurgia della Mano La mano, come affermano molti autori è lo strumento della mente e ci permette di interagire con il mondo esterno. La sua correlazione con il cervello è molto stretta e il suo ruolo è fondamentale nella comunicazione sia attraverso i gesti che attraverso il linguaggio scritto. Spesso tuttavia le patologie alla mano influenzano la qualità della vita. La mano permette di esprimere emozioni e lesioni comportano a perdite di equilibrio “La mano ci permette di esprimere le nostre emozioni – spiega la Dott.ssa Roberta Nolli, Medico Chirurgo Ortopedico - ecco perché quando si verifica una sua lesione o una disfunzione questa si tramuta in un’importante perdita di equilibrio. Le patologie delle mani sono frequenti sia nei lavoratori, negli sportivi ed anche negli anziani dove è possibile riscontrare patologie legate alla degenerazione cartilaginea come l ‘artrosi o l’osteoporosi. Diventa fondamentale ripristinare in tempi brevi la funzionalità perduta e in modo sinergico possono essere utilizzate sia terapie farmacologiche allopatiche che omeopatiche o fitoterapiche, sia applicazioni di terapie fisiche con apparecchiature innovative, ma di comprovata efficacia. Tra le soluzioni la medicina rigenerativa e infiltrativa che negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante e consentono di ripristinare il tessuto alterato in modo fisiologico e anatomico. Laddove tuttavia il danno sia grave diventa assolutamente necessario un approccio chirurgico. La chirurgia della mano dovrà sempre essere eseguita solo da professionisti con notevole esperienza nonché grande conoscenza anatomica e biomeccanica dell’arto e delle tecniche chirurgiche più innovative. Il recupero funzionale inoltre va sempre completato dal lavoro di fisioterapisti specializzati.” Non solo chirurgia della mano, quando rivolgersi a un ortopedico? “Essenzialmente per due problemi fondamentali: quando si accusa dolore a un distretto osteoarticolare o a seguito di un trauma violento e importante. Si protende ad una visione completa e sistemica del paziente e non unicamente alla sede del dolore né alla singola articolazione o al muscolo interessato e quindi si valuta l’insieme delle cause che hanno portato alla dolenza nel distretto corporeo: ad esempio se questo sia determinato dall’usura, da una postura alterata o da un sovraccarico articolare. Nel caso di eventi traumatici si cerca invece di risalire all’origine e all’entità del danno ed è quindi possibile completare la diagnosi attraverso i mezzi diagnostici.” CONTATTI Dott.ssa Roberta Nolli Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia-Traumatologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] ORTOPEDIA Artroscopia e tecniche mini invasive per dolori articolari In artroscopia è possibile risolvere alcuni casi di lussazione abituale della spalla Dietro ai piccoli gesti quotidiani un complesso sistema di movimenti che interessa muscoli, tendini e legamenti. Le articolazioni della spalla e del gomito – introduce il Dottor Stefano Cattaneo, Specialista in Ortopedia - permettono alle nostre mani di raggiungere oggetti in tutte le direzioni dello spazio, in alto, in basso e accanto a noi. Movimenti così ampi sono permessi da una strutture anatomiche particolari: la spalla è simile ad una sfera sospesa nello spazio e unita al nostro corpo mediante legamenti e tendini; il gomito ci consente di afferrare oggetti lontani e di avvicinarli a noi, o di traslarli e ruotarli in una moltitudine di diverse posizioni. Spesso tuttavia si avvertono dolori alla articolazioni, cosa si può fare e quali sono le tecniche che assicurano un maggior beneficio. Le patologie che colpiscono, per usura o per un trauma, queste strutture anatomiche sono la causa più comune di dolore e disturbi della funzione della spalla e del gomito. Oggi, molte patologie dell’arto superiore sono curate in modo mini-invasivo e in artroscopia. E’ possibile inserire una telecamera dentro la spalla o il gomito attraverso una incisione di 3-4 millimetri, studiare le strutture articolari danneggiate in modo estremamente dettagliato e, attraverso altre tre, quattro incisioni delle stesse dimensioni, riparare la lesione. In particolare, in artroscopia è possibile risolvere alcuni casi di lussazione abituale della spalla; la rottura dei tendini della cuffia dei rotatori si ripara con tecnica artroscopica, senza bisogno di grandi incisioni. L’impianto di protesi della spalla (anatomica o inversa) e il trattamento di alcuni casi complessi di lussazione abituale della spalla, richiedono un trattamento a cielo aperto che si avvale di tecniche mini invasive e con risparmio dei tessuti. L’artroscopia del gomito permette di curare l’epicondilite (gomito del tennista), di asportare corpi mobili articolari, rimuovere piccoli osteofiti (prominenze di osso in eccesso che limitano il movimento e producono dolore) e pliche sinoviali. La riabilitazione e la ripresa dell’attività sportiva e quotidiana sono discusse in modo personalizzato con ciascun paziente CONTATTI Dott. Cattaneo Stefano Specialista in Otorinolaringoiatria Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA L’anca si opera con il "BIKINI" Dott. Claudio Bonizzoni specialista in Ortopedia Traumatologia CLINICA SAN MARTINO 0341 1695111 Fomi, La chirurgia protesica dell’anca è ormai effettuata con tecniche consolidate da anni ed è in grado di assicurare risultati funzionali eccellenti a un numero sempre maggiore di Pazienti, grazie anche all’incessante evoluzione degli impianti e delle tecniche chirurgiche che ha contraddistinto l’ultimo ventennio. È assodato che la corretta indicazione chirurgica ed il corretto posizionamento dell’impianto costituiscano la premessa indispensabile per la durata negli anni della protesi ma la chirurgia a cosiddetto risparmio e conservazione tessutale, intesa anche come risparmio dei tessuti muscolari, ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più preminente. Lo scopo è chiaro: minimizzare il trauma chirurgico sui tessuti per accelerare la riabilitazione. Il minor trauma a carico dei tessuti assume un’ulteriore ed importante valenza oggigiorno dato che le indicazioni chirurgiche si estendono a Pazienti sempre più giovani che probabilmente saranno sottoposti ad una ulteriore procedura chirurgica. La via chirurgica mini-invasiva anteriore diventa quindi di grande attualità. L’accesso anteriore diretto può essere utilizzato in buona parte dei Pazienti. Le indicazioni sono quelle classiche per cui un Paziente viene sottoposto ad intervento di protesi d’anca: coxartrosi primaria, necrosi della testa femorale e coxartrosi post-traumatica. I vantaggi della via anteriore sono sostanzialmente: • Minore perdita di sangue • Modesto dolore post-operatorio • Mobilizzazione precoce del paziente • Ridotto rischio di trombosi venosa profonda • Ridotta incidenza di infezioni • Ridotta incidenza di lussazioni • Possibile Incisione estetica La riduzione del dolore e la conseguente mobilizzazione attiva dell’arto nell’immediato post-operatorio sono eclatanti. I Pazienti possono camminare con carico parziale progressivo, fino a totale, già nei primi giorni post-operatori; la riabilitazione è maggiormente facilitata ed il periodo di ospedalizzazione spesso è notevolmente. Noi utilizziamo, insieme a pochi altri Centri Protesici nazionali, la via anteriore mininvasiva con incisione estetica bikini ormai da tre anni. Presso l'Ortopedia di Sondalo effettuiamo circa 110 interventi di protesi totale d'anca all'anno in elezione ( oltre alle protesi impiantate su frattura di femore). Usiamo la via anteriore bikini nel 30% circa dei casi. Non è infatti indicata in tutti i pazienti, anche se prevediamo di utilizzarla almeno nella metà dei casi operati nel corso del 2014. Cosa vuol dire incisione bikini? L'incisione anteriore è solitamente longitudinale, ma ciò porta spesso a cicatrici poco estetiche. Oltre ai vantaggi funzionali la tecnica "Bikini" offre un vantaggio estetico; l'incisione di circa 10 cm viene praticata sulla piega inguinale lungo le linee di Langer con un risultato estetico migliore. La cicatrice e' praticamente invisibile anche con indosso solamente la biancheria intima. Tecnica interessante che stiamo appunto praticando da tre anni con estrema soddisfazione. Riteniamo infatti che ,soprattutto nelle giovani donne, oltre ovviamente all'ottenimento del risultato funzionale, anche il risultato estetico sia un aspetto curativo che non si può trascurare. OSTEOPATIA Muscoli, tendini e legamenti, con l’osteopatia massaggi personalizzati per tutte le età Trattamenti specifici inoltre anche per Un approccio naturale che riduce le recidive e previene problemi futuri L'Osteopatia è la disciplina della salute che enfatizza la capacità recuperativa, innata nel corpo, di guarirsi da sé senza medicinali o interventi chirurgici. La “La nostra Arte – spiega Martina Ricci Petitoni - consiste nella capacità di trovare le disfunzioni vertebrali di cui soffre il paziente e nell' effettuare il trattamento osteopatico appropriato per correggerle.” “Occorrono anni di studi, pratica e osservazione – prosegue Luca Mariconda - per acquisire tali capacità e ancora più formazione e pratica per acquisire la maestria necessaria per sistemarle.” Un approccio olistico quindi che senza l’utilizzo di farmaci punta direttamente alla causa e non unicamente alla cessazione del sintomo, ma a chi è rivolto? “Il nostro è un approccio naturale che riduce le recidive e aiuta a prevenire possibili problemi futuri in praticamente tutte le fasi dello sviluppo. In età pediatrica ad esempio il trattamento per il mal di schiena con la correzione precoce di alcune scoliosi, e ancora il mal di testa, inoltre molti bambini traggono beneficio dalla osteopatia per altre affezioni comuni, quali otiti, asma e le coliche del neonato. Per gli adulti invece l’osteopatia è la risposta, tra le varie, per dolori cervicali, lombalgia, sciatica, ma anche nevralgia e più in generale quando si riscontrano dolori articolari. donne in gravidanza, con tecniche particolarmente dolci e non invasive; per gli sportivi, per il riequilibrio del sistema muscolo-scheletrico e la prevenzione di traumi; per gli anziani l’obiettivo è l’eliminazione di dolori acuti e cronici e l’aumento della flessibilità.” Durante la prima visita il terapeuta effettua una valutazione in cui si evidenziano i disturbi attuali e pregressi del paziente, le abitudini posturali ed eventuali esami diagnostici o referti clinici. Successivamente il paziente viene sottoposto ad un’indagine posturale e biomeccanica attraverso semplici movimenti. Infine l’osteopata, per mezzo della palpazione e della manipolazione, una volta identificati i punti di debolezza nel corpo, procede al trattamento nella zona interessata. PRINCIPALI CAMPI DI INTERVENTO: Mal di Schiena Lombosciatalgia Dolori Articolari Vertigini Dolore Cervicale Problematiche Posturali Scoliosi CONTATTI Dott.ssa Martina Ricci Petitoni Dr. Luca Mariconda Osteopati Professionisti Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 695111 www.clinicasmartino.it [email protected] FISIOTERAPIA - OSTEOPATIA Traumi, Distorsioni ed altro, un pronto aiuto con Osteopatia e Fisioterapia Un approccio naturale che riduce le recidive e previene problemi futuri L’osteopatia, una disciplina terapeutica che si va affermando, ne facciamo il punto con il Dottor Guido Rolle – Osteopata e Fisioterapista. “L’osteopatia è nata nel 1874 negli Stati Uniti, grazie al Dottor Andrew Taylor Still. Negli anni ’40 viene riconosciuta oltreoceano, mentre nel dopoguerra inizia ad essere studiata e praticata anche in Inghilterra e Francia, dove viene riconosciuta e regolamentata rispettivamente nel 1993 e nel 2004. In Italia è in via di progressiva diffusione a partire dagli anni ’80 e si pone come una terapia manuale olistica e complementare rispetto alla medicina tradizionale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce all’Osteopatia il ruolo di partecipazione al mantenimento della salute. Quali i cardini I cardini della filosofia e della pratica osteopatica? Stimolare l’innata tendenza all’autoguarigione dell’uomo. Tutti i tessuti e gli organi sono in collegamento tra loro, nella struttura e nella funzione. La conoscenza dell’Anatomia e della Fisiologia, unite ad una manualità percettiva, rispettosa e profonda, inoltre consentono all’Osteopata di favorire il riequilibrio e la guarigione dell’organismo. Pertanto il trattamento osteopatico non è minimamente invasivo, non richiede somministrazione di farmaci o altre sostanze. Si basa esclusivamente sulla pressione, mobilizzazione, manipolazione o sollecitazione manuale ed esterna del corpo. Produce un miglioramento della funzionalità del sistema muscolo-scheletrico, del sistema cardiocircolatorio, del sistema nervoso e degli organi interni. Quando l’osteopata e il Fisioterapista possono aiutare? - - dolore lombare, cervicale lombosciatalgia patologie o disturbi articolari distorsioni colpo di frusta, recupero esiti traumatici scoliosi disturbi masticatori mal di testa disturbi di circolazione ematica o linfatica affezioni respiratorie croniche o ricorrenti disturbi funzionali a carico degli organi interni aderenze cicatriziali neonato, lattante, bambino: anomalie di forma, postura o motricità, coliche, irrequietezza, affezioni respiratorie ricorrenti gravidanza e puerperio: mobilità del bacino per il parto, disturbi circolatori o di sensibilità cutanea, dolore CONTATTI Dr. Guido Rolle Medico Chirurgo Fisioterapista,Osteopata Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] OTORINOLARINGOIATRIA Apnee del sonno, l’esame si fa a casa La patologia si manifesta con il ripetersi di episodio di arresto della respirazione per più di 10 secondi Smettere di respirare di notte. È la sindrome delle apnee del sonno di tipo ostruttivo. «Si tratta di un disturbo della respirazione - spiega Alessandro Garbellini, otorinolaringoiatra caratterizzato dal ripetersi di episodi di arresto della respirazione per un tempo superiore a 10 secondi e dalla conseguente discesa dei valori di ossigeno disciolto nel sangue. A soffrirne sono soprattutto gli individui di sesso maschile, over 45 e obesi». Ma come ci si accorge di soffrire di questa patologia? «I sintomi che devono far sospettare la presenza di un’eventuale sindrome delle apnee del sonno - risponde lo specialista - sono la presenza di forte russamento, il riscontro da parte del partner di pause respiratorie durante il sonno, presenza di improvvisi risvegli nella notte, la tendenza alla salivazione sul cuscino e sonnolenza eccessiva durante il giorno. L’importanza della diagnosi precoce di questa malattia è data dal fatto che questa determina una netta riduzione della qualità della vita in quanto può determinare deficit di concentrazione, di memoria, impotenza, tendenza ad avere colpi di sonno e depressione. Inoltre è stato dimostrato che i pazienti affetti da questa malattia rischiano di sviluppare un’ipertensione arteriosa resistente alla comune terapia, malattie cardiache (aritmie, infarti acuti del miocardio, scompenso cardiaco destro) e ictus cerebrali». Come avviene la diagnosi e come si interviene per porre rimedio alla patologia? «Questa si basa sull’esecuzione di un esame chiamato polisonnografia, che oggigiorno può essere eseguito comodamente nella maggior parte dei casi nel proprio letto - illustra Garbellini - Si porta a casa uno strumento a cui sono collegati dei sensori che, posti sulla pelle, permettono di registrare alcuni dati importanti come il numero di apnee, la percentuale di tempo in cui l’individuo ha russato, la saturazione di ossigeno del sangue. Il trattamento dipende dalla gravità della patologia, che è chiarita dalla polisonnografia. Esistono un trattamento medico (CP AP, ortesi di avanzamento mandibolare, calo ponderale) e uno chirurgico, che hanno lo scopo di risolvere le condizioni anatomiche che favoriscono la chiusura delle vie aeree (deviazione del setto, ipertrofia dei turbinati, ipertrofia del palato molle, ipertrofia della base linguale, alterata posizione delle ossa mascellari e mandibolari). Specialista di riferimento per la valutazione del paziente e per la programmazione del trattamento chirurgico è l’otorinolaringoiatra e in casi selezionati il chirurgo maxillo-facciale». CONTATTI Dott. Alessandro Garbellini Specialista in Otorinolaringoiatria E Patologia Cervico-Facciale Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] OTORINOLARINGOIATRIA Naso chiuso? E’ Tutta Colpa dei Polipi L’intervento avviene in endoscopia, in anestesia generale. La tecnica è miniinvasiva e garantisce degenze brevi. Il naso chiuso. Non sempre solo un fastidio stagionale, ma per molti una vera e propria patologia dovuta alla presenza di polipi nella sede nasale. «La causa della poliposi - spiega Alberto Dragonetti, otorinolaringoiatra - non è ancora stata trovata. In genere è associata alla forma asmatica da rinite allergica, anche se, nella gran parte dei casi, non si trovano positività ai test allergologici. Sembra, insomma, vi sia una certa iperreattività dovuta a disordini immunitari, ma i polipi possono venire a chiunque, allergici o non». Quali sono i sintomi più comuni? «L’ostruzione nasale - risponde lo specialista - e in seconda battuta, con l’andare del tempo, la perdita di olfatto. Spesso la poliposi si associa a problemi polmonari, come l’asma. Per questo chi soffre di problemi asmatici è bene che si sottoponga a una visita specialistica, per escludere di avere problemi nasali. Da qui la diagnosi, che oggi avviene con endoscopia nasale, esame diagnostico eseguito durante la visita, con una piccola fibra ottica di 3 millimetri introdotta delicatamente nelle fosse nasali, previamente anestetizzate con spray o garzine impregnate di anestetico vasocostrittore. La telecamera montata permette di visualizzare le cavità nasali e vedere se sono presenti polipi o altre anomalie del setto. La presenza di polipi viene poi accertata con una Tac senza mezzo di contrasto del massiccio facciale. L’alta tecnologia odierna fa sì che la dose di radiazioni sia minima». Segue a questo punto la terapia. «Questa oggi è combinata: alla fase medica con la somministrazione di antibiotici, cortisone e spray nasali, si associa, nei casi più gravi, il trattamento chirurgico, a cui segue l’uso del solo spray. Questo perché, non essendoci una causa vera e propria della patologia, possiamo solo agire sui sintomi. L’intervento avviene in endoscopia, in anestesia generale. La tecnica è miniinvasiva e garantisce perciò degenze più brevi e minor dolore, evitando l’inserimento dei tamponi nelle narici. L’importante è che l’intervento sia eseguito da mani esperte. La complicanza più importante è l’emorragia, che viene però ben controllata. Esiste la possibilità di recidiva, ridotta proprio grazie alla combinazione medica e chirurgica: solo il 10% dei pazienti necessita di un successivo intervento». CONTATTI Dott. Alberto Dragonetti Specialista in Otorinolaringoiatria Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] ODONTOIATRIA Terapie ENDODONTICHE che si occupano del trattamento dei canali radicolari cosi da evitare (o curare) infiammazioni dei tessuti vascolonervosi, granulomi ed ascessi tramite asportazione del tessuto ormai necrotico, detersioni, modellazioni e sigillature dei canali Terapie CONSERVATIVE volte alla cura e conservazione degli elementi dentari andando a ripristinare l’integrità anatomo-funzionale avvalendosi anche di metodologie moderne altamente estetiche: otturazioni in composito eseguite con materiale di colore pressoché identico a quello del dente intarsi e faccette in ceramica ORTODONZIA che ha l’obiettivo di correggere le anomalie muscolari, scheletriche e dentali favorendo, nel caso di pazienti in fase di sviluppo, una crescita armonica delle basi ossee facciali mentre, nel caso di pazienti adulti, una corretta occlusione cosi da prevenire traumi parodontali e problemi all’articolazione temporo-mandibolare. PROTESI FISSA e PROTESI MOBILE necessarie per il ripristino di elementi dentari mancanti o compromessi sia da un punto di vista estetico che funzionale. Nella nostra clinica vengono eseguite protesi di qualsiasi tipo, realizzate sia con tecniche tradizionali che moderne, a seconda della necessità e casistica. GNATOLOGIA che si occupa dei problemi dell’articolazione temporo-mandibolare e di quelli posturali della mandibola. In collaborazione con l’ortodontista e tramite l’utilizzo di strumenti quali bite, placche, lo specialista in gnatologia si pone l’obiettivo di risolvere o attenuare le problematiche quali mal di testa e del collo frequenti, dolori e tensioni muscolari, stati affaticamento muscolare. IGIENE E TRATTAMENTI COSMETICI DIAGNOSTICA E RADIOLOGIA Terapie PARODONTICHE che consistono nella cura e trattamento dei tessuti del parodonto, ovvero il sostegno del dente (gengiva, legamento parodontale, il cemento radicolare e l’osso alveolare) GLI SPECIALISTI Dr. Giuseppe Bertani Dr. Federico Cantarelli Dr. Andrea Spanò IMPLANTOLOGIA Dentiere addio, ora c’è l’implantologia La nuova tecnica permette di sostituire i denti naturali mancanti. Rapido il recupero del paziente Con l’implantologia dentale il sorriso torna come nuovo. Il dottor Giorgio Pedretti, specialista in chirurgia d’urgenza e pronto soccorso che si occupa da più di 20 anni di implantologia, chirurgia maxillofacciale, spiega che l’implantologia è una metodica che permette di sostituire i denti mancanti naturali. Mediante l’utilizzo degli impianti dentali si inseriscono chirurgicamente elementi metallici in titanio nell’osso mandibolare o mascellare per permettere poi la connessione di protesi fisse che restituiscano la funzione masticatoria. I materiali dentali utilizzati sono diversi, titanio con materiale acrilico, titanio con resina composita o ceramiche metal-free. Quando si può ricorrere all’implantologia? «Quando si è in presenza di perdita di uno o più denti naturali - risponde il medico - Nel caso di edentulia parziale, si evita così di procedere con tecniche convenzionali che prevedono la limatura dei denti sani per posizionare i cosiddetti ponti. In questo modo si crea però un danno biologico e il dente ridotto non ha più lunghe prospettive come un dente intonso. Queste tecniche del passato si sono rivelate insomma poco durature. Nel caso invece di edentulia totale, l’implantologia serve a dire addio alle vecchie protesi. Gli impianti possono variare da un minimo di quattro nell’arcata inferiore a un massimo di sei in quella superiore. Nel caso di gravi atrofie dei mascellari si possono evitare ricostruzioni ossee gravate da ulteriori interventi di prelievo ed innesto, questo è possibile mediante l’utilizzo di impianti zigomatici, innovativa ma ben collaudata tecnica chirurgica che permette di ridare al paziente una dentatura fissa e completa in pochi giorni. Chi può affrontare l’intervento? «Tutti i pazienti con pochissime esclusioni chi presenta gravi disturbi metabolici con ripercussioni sulle ossa, le persone in trattamento oncologico, i cardiopatici gravi o i diabetici scompensati. Per chi gode di buona salute non ci sono controindicazioni e l’implantologia è indicata a partire dal termine della crescita scheletrica, quindi dopo i 16 anni per le donne e dopo i 18 per gli uomini». In cosa consiste l’operazione? «L’intervento è semplice e avviene in anestesia locale anche se tutti i pazienti sono costantemente monitorati da un medico anestesista che valuta i parametri vitali, respiratori e cardiaci. Il paziente recupera in breve tempo (massimo 10 giorni) la funzionalità masticatoria e i denti sembrano a tutti gli effetti naturali. Infine la Clinica San Martino offre prestazioni, anche le più complesse, con costi alla portata di tutti. CONTATTI Dott. Giorgio Pedretti Specialista Chirurgia Maxillo-Facciale, Orale, Paradontale e Implantologia Clinica San Martino – Malgrate Tel. 0341 1695111 www.clinicasmartino.it [email protected] IMPLANTOLOGIA PRIMA DOPO 10 gg dentizione mascellare completamente compromessa Restauro funzionale ed estetico definitivo La mancanza degli elementi dentali parziale o totale (nota anche come edentulia) comporta importanti disagi sia estetici che funzionali ed è anche causa di seri pericoli per la salute del paziente che ne è affetto. Fin dall’antichità si è cercato di porre rimedio al problema, tanto che i primi reperti di restauro dentale risalgono addirittura al periodo neolitico. Le tecniche attuali di implantologia, hanno permesso di ottenere brillanti risultati tanto da farla riconoscere come una delle branche della medicina che maggiormente consente di ottenere una perfetta risoluzione funzionale e allo stesso tempo estetica del difetto anatomico. L’implantologia moderna deriva dagli insegnamenti di due importanti scuole di pensiero, quella italiana che vanta i primi veri risultati clinici e ha dato il via alla moderna implantologia , ed ha pure permesso di ottenere riabilitazioni rapide (carico immediato), quella Svedese più recente ma che ha permesso di conoscere i principi biologici dell’osteointegrazione. TRATTAMENTI IMPLANTARI ECONOMICAMENTE ALLA PORTATA DI TUTTI E CON GARANZIA A VITA L’ implantologia si avvale di piccole protesi metalliche metalliche in titanio puro, denominate impianti, che vengono inserite nelle ossa mascellari e mandibolari sostituendo così le radici dei denti persi o mancanti le quali servono ad ancorarvi i nuovi denti. Il Titanio puro permette l’osteointegrazione ed è un metallo assolutamente biocompatibile che non può causare reazioni da corpo estraneo, quindi non può essere causa di RIGETTO. La guarigione biologica dell’osso sulla sua superficie è un processo di guarigione noto appunto come OSTEOINTEGRAZIONE. Il binomio Titanio - Osteointegrazione permette una riabilitazione masticatoria duratura ed assolutamente paragonabile alla dentatura naturale. PRIMA DOPO Posizionamento impianto e pilastro canino dx superiore Corona su impianto a 24 ore dall’intervento