petto agli studi posteriori (così numerosi e imprescindibili, da quelli
del Luzio a quelli stranieri, alcuni recentissimi) è un abbozzo ;
per alcuni rispetti, appare insufficiente anche in ordine alle ricerche fatte sino al 1905. Ma, nell'insieme, rimane opera non logorata, specialmente per i documenti, indubbiamente fra le
più cospicue del Dito. Il quale intuì con sicurezza il grande apporto delle società segrete alla formazione del programma nazionale, — momento storicamente necessario dell'ulteriore svolgimento della lotta politica, — e, potremmo dire, anticipò una veduta
oggi prevalente nella storiografia, proponendosi di considerare,
più che i singoli rappresentanti delle società segrete, le società
stesse. Di questo egli, giustamente, se ne faceva un merito. Quanto
allo spirito che l'anima, naturalmente bisogna fare molte riserve.
Anche sulla Campagna murattiana il Dito scrisse un opuscolo
che figura non indegnamente nella ricca letteratura sull'argomento: senza fantasticherie, con sguardo sicuro esamina i suoi
documenti e ne trae le conseguenze. Che se le lacune spiegano
certi suoi giudizi, che oggi non si possono più accettare, la crudezza
delle sue considerazioni ambientali sulla Calabria rimane prova
della indipendenza di giudizio dello storico che penetra nel suo
soggetto con la sicurezza infessibile del cerusico nelle carni sanguinolenti dell'infermo. Segno che il Dito amava la Calabria
di un amore veramente forte.
Nei saggi minori e particolari di questo gruppo, si trovano
materiali utilissimi, onestamente studiati, e talora considerazioni nuove. Il libro In Calabria interessò molti studiosi, compreso il Croce, allora quasi interamente rivolto agli studi della
storia del Mezzogiorno . F r a le cose migliori di questa raccolta,
1
(1) Nell'esemplare di q u e s t o v o l u m e t e n u t o dallo stesso a u t o r e
e g e n t i l m e n t e favoritomi dalla V e d o v a — a cui r e n d o v i v e grazie
p e r le cortesie u s a t e m i nel favorire le m i e ricerche — , con a l t r e lettere, è r i l e g a t a quella del Croce, che p o r t a l a d a t a di N a p o l i 11 luglio 1899. I n q u e s t a —- che p u ò i n t e r e s s a r e a n c h e gli studiosi del
Croce p e r il suo o r i e n t a m e n t o d'allora —-, si legge fra l'altro q u e s t o
giudizio : « Ella h a d a t o u n ' a n a l i s i storica e sociale della Calabria,
f a t t a con crudele m a m e r i t o r i a o b i e t t i v i t à , e insegna t a n t e cose che
le solite storie n o n i n s e g n a n o . H a s a p u t o esporre poi le s u e ricerche
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petto agli studi posteriori (così numerosi e imprescindibili, da quelli