EDIZIONE ON-LINE Marzo 2015 Direzione: Via V. Monti, 36 - 20123 Milano -Tel. 02 48519720 - Faxon-line 02 48025928 “Veci e Bocia” -1 http://www.milano.ana.it - E-mail: [email protected] PERIODICO DELLA SEZIONE DI MILANO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Complemento dell’edizione su carta Anno 63 - Numero 1 - Marzo 2015 Questa versione del notiziario della Sezione integra i contenuti di quella stampata, che rimane sempre e comunque quella ufficiale Nelle trincee della Grande Guerra a cura di Alberto Losi - prima parte C Da “La Vuss degli Alpini” del Gruppo di Cesano Maderno ome premessa, proviamo a raccontare una giornata “media” in trincea: ovvero come la maggior parte dei soldati visse durante la propria permanenza in prima linea. Alle prime luci dell’alba cessavano i lavori, che si svolgevano solo di notte, e i soldati cercavano un posto per riposare. Durante il giorno tutte le attività della trincea si riducevano al minimo, quando non erano del tutto paralizzate, e i soldati avevano poco altro da fare che guardarsi intorno restando immobili ed aspettare. “È necessario soprattutto che il nemico non veda e non senta, non possa farsi alcuna idea di quanti siamo, di dove siamo, né delle nostre abitudini. Egli stesso agisce così: noi non vediamo la sua trincea di faccia e sembra che nulla vi avvenga mai; che i difensori siano tutti morti o partiti.” Il soldato passava gran parte delle sue giornate aspettando: aspettava che arrivasse il rancio o la corvè, aspettava il cambio, aspettava la licenza; l’ufficiale aspettava la promozione. Se si sentiva un cannone sparare, si aspettava di vedere dove sarebbe caduto il colpo. Si aspettava la posta, unico legame, tenue eppure fondamentale con la casa ed il mondo degli affetti. Delle tante attese, però, ce n’era una più straziante d’ogni altra: quella del prossimo attacco. Come dire l’attesa della morte. Di una morte, se non certa, perlomeno assai probabile. Altrimenti di un dolore atroce o di una mutilazione. I soldati sapevano che cosa succedeva durante le offensive. Anche chi non aveva ancora partecipato a un assalto aveva notato le teorie di feriti dopo gli attacchi e i corpi dei caduti insepolti nella terra di nessuno. Il calcolo era presto fatto: la prossima volta… toccherà a me! L’attesa e l’angoscia erano pessime compagne nella grama giornata del soldato, ma i loro effetti erano ingigantiti dal panorama ristretto, povero e squallido, che offriva la trincea. La visibilità delle feritoie o dei fori praticati nei muriccioli delle ridottine e degli appostamenti è tale da rendere ancora più monotona la vita in trincea. Le cannonate hanno distrutto ogni parvenza di vegetazione; tra la propria trincea e quella nemica non vi è che un tratto di terreno sconvolto, più o meno ampio, di là e di qua i reticolati, paletti contorti, qualche straccio che il vento agita goffamente. Il soldato in trincea pensa poco poiché vede assai poco; vede sempre le stesse cose. La sua vita mentale è assai ridotta e niente la alimenta. Un’altra tortura nella giornata del soldato in trincea era l’immobilità o comunque l’obbligo a movimenti estremamente cauti e ridotti. Era inoltre costante la minaccia dei “cecchini”, vale a dire dei tiratori scelti del nemico che non sbagliavano quasi mai un colpo. Erano armati di fucili di precisione dotati di cannocchiale, in attesa di un movimento rivelatore di un bersaglio umano. Erano diventati familiari per i nostri soldati, tanto che li riconoscevano dal luogo da cui tiravano e li consideravano nemici di rango superiore. Potevano verificarsi anche inconvenienti incredibili, causati dalla complessità labirintica delle trincee e anche dalla vicinanza di quelle nemiche. Non era raro il caso che i nostri cucinieri sbagliassero trincea e si ritrovassero in quella austriaca. Occorre precisare che i nostri nemici si comportavano bene nella circostanza, da veri “gentiluomini”, mangiando di gusto il nostro vitto, ringraziando i nostri cucinieri e poi rimandandoli indietro, da dove erano venuti. Nelle trincee con il rancio portato poco prima dell’alba giungeva anche il caffè, che risultava l’ultimo conforto della notte e il primo del giorno: da allora forse ha preso piede l’uso del caffè come elemento base della prima colazione. In un mondo sottosopra, dove nulla era come in tempo di pace, mangiare era tanto più importante se si considera che la gran parte dei soldati proveniva dalla fascia di popolazione per la quale mettere insieme il pranzo con la cena rappresentava sempre un problema concreto e quotidiano. Ecco un aspetto che per una volta andava a vantaggio del soldato. In divisa, infatti, si mangiava di più e meglio che a casa. La profonda percezione di essere al di fuori della realtà normale, di essere da un’altra parte rispetto alla vita che avevano sempre conosciuto, fu uno degli aspetti psicologici più incisivi per i soldati al fronte. È pensabile che la trincea nella mente dei suoi abitanti si configurasse come uno Stato a sé, avulso dall’Italia, in cui ogni cosa era diffe- rente dall’abituale proprio come succede in un Paese straniero: diverse le leggi, il cibo, i costumi, i divertimenti, le angosce. In una parola… tutto! Nella storia dell’uomo la guerra ha sempre posseduto una sua attrattiva, terrificante, ma indiscutibile. Dall’esistenza e persistenza di codesto fascino è prova la sterminata letteratura di eroi, gesti valorosi, intrepido coraggio, spirito di sacrificio disinteressato, che fa da spina dorsale alla cultura occidentale. Ma sono tutte cose che per esistere hanno bisogno di un “nemico”. Non avrebbero avuto né fama, né epica gli Achei senza i Troiani, Alessandro Magno senza i Persiani, Giulio Cesare senza i Galli e via dicendo. La guerra, comunque la si veda, è scontro tra (segue a pag.2) INDICE Pag. 1 Nelle trincee della Grande Guerra Pag. 2 Sintesi riunioni di Raggruppamento Pag. 3 Sintesi dei verbali del CDS Attività nazionali e sezionali Pag. 4 SIA- Uscita al Magnodeno SIA - Uscita in Val d’Aosta Pag. 5 SIA - Esercitazione sulla neve PC - Assemblea dei volontari Testi su Centenario Grande Guerra Pag. 6 Calendario Alpini Motociclisti Dal “Tirano” a Ponte Selva Pag. 7 MI-CRESCENZAGO - Ricordo di L. Bocus Paderno D. - “Calderina d’oro” per Aldo Barberi Pag. 8 LIMBIATE - Ricordo di Angelo Mazzetto LODI - San Bassiano LODI - Premio UNUCI a Ernesto Livraghi Pag. 9 LODI - Al 73° di Don Secondo Pollo LODI - Furto di cimeli MAGENTA - La Città per il Centenario SESTO S.GIOVANNI - Criterium Brianza Pag. 10 Calendario attività dei Gruppi Pag. 11 Calendario attività dei Cori VIMERCATE - A Costantino Ronco Pag. 12 “Vecchio Scarpone” Marzo 2015 VITA SEZIONALE “Veci e Bocia” on-line - 2 Sintesi dei verbali delle Riunioni di Raggruppamento Nelle trincee della Grande Guerra ’ordine del giorno delle riunioni prevedeva una parte comune con temi presentati dai Consiglieri sezionali e una parte locale con argomenti sui quali i Gruppi potevano discutere presentando le proprie posizioni. I vertici della Sezione e la Redazione di “Veci e Bocia” erano presenti o rappresentati a tutte le riunioni. Ed ecco la consueta sintesi dei verbali che, nelle versioni complete, sono disponibili presso la Segreteria sezionale. schieramenti. La Grande Guerra invece fu un’eccezione: presentava tutte le caratteristiche dei conflitti più duri (i morti, i feriti, le sofferenze, il gelo, la fame, la sete, ecc.) ma le mancavano l’adrenalina dello scontro, la furia travolgente della battaglia, l’apoteosi della vittoria o la disperazione della sconfitta. Il nemico non si vedeva e le cosiddette battaglie, che si vincessero o si perdessero, non cambiavano quasi nulla! Purtroppo le perdite di soldati durante gli assalti, erano quasi sempre maggiori per noi, rispetto a quelle del nemico, meglio organizzato ed equipaggiato. Addio alla bella guerra! Con le fanterie s’infransero sui reticolati austriaci anche i sogni di guerra eroica di ufficiali e intellettuali entusiasti, romantici. Erano partiti sognando un’altra guerra: bivacchi pieni di canzoni in mezzo ai campi o in piena montagna, marce forzate sotto la canicola, pattuglie temerarie, scontri turbinosi di masse in campo aperto, inebriante franchezza del combattimento, slancio e balenio di spade e grida di dolore e urla eroiche di conquista dello spazio. Un altro destino li aspettava al varco: una guerra incolore, squallida e umiliante, una lotta sorda, clandestina e taciturna, una sofferenza opaca e desolante, una morte oscura, lenta e disperata. Per i volontari la delusione fu cocente, ma ben più profonda fu la disillusione dei militari di professione che avevano atteso la guerra come la realizzazione di una vita di addestramento: vale a dire l’occasione in cui dimostrare il proprio valore. La campagna del 1915, povera di grandi avvenimenti, diventava eroica solo quando gli ufficiali muovevano in testa ai loro reparti, a sciabola sguainata, come nelle vecchie cariche garibaldine, e le truppe inebriate di entusiasmo e di slancio si frangevano contro le difese isolate del nemico. Il valore del Reggimento “Sassari” di sardi fu fatalmente infranto non dal valore del nemico, nascosto dietro ripari invulnerabili, ma dalla forza dei reticolati quasi intatti! Infatti, nei primi assalti i soldati caddero come grano maturo sotto la falce e con loro moltissimi ufficiali. La prassi di quel tempo voleva che i comandanti guidassero l’assalto dando l’esempio, in testa ai loro uomini, con la sciabola sguainata. Però un ufficiale con la propria divisa e la sciabola in mano diventava un bersaglio troppo facile per il nemico che concentrava su di lui il fuoco dei suoi tiratori scelti. Se i soldati bene o male si possono sostituire facilmente (questo è il cinismo della guerra) gli ufficiali no! E per di più nel nostro esercito erano sin dall’inizio pochi, molto meno di quanti servissero. Dopo le prime penose esperienze, il Comando supremo tentò di correre ai ripari: aveva reso obbligatorio l’uso delle spade brunite, che almeno non risplendessero al sole; poi le vietò a chi andava in prima linea. Si rinunciò anche alle uniformi differenziate, alla sciarpa azzurra, simbolo di comando e ad ogni altro elemento che permettesse la facile individuazione di un comandante. Rimasero solo i gradi sui risvolti delle maniche. Inoltre, vista la ecatombe di moltissimi ufficiali, essi non dovevano più andare alla testa delle truppe e nemmeno di fianco, ma dietro, con la pistola in mano, non più a trascinare gli uomini con l’esempio, ma a spingerli con la minaccia. L Riunioni del 17 novembre 2014 Si sono svolte presso la sede sezionale e presso i Gruppi di Limbiate, Limito-Pioltello-Segrate, San Giuliano Milanese e San Vittore Olona. Parte Comune Candidati alla carica di Consigliere sezionale all’Assemblea del 1° marzo 2015: è stato fatto il punto sulle candidature comunicando i nomi pervenuti. Alcuni Gruppi hanno sollecitato una maggior presenza dei Consiglieri delegati presso i Gruppi. Tesseramento 2015: sono stati consegnati ai Gruppi gli elenchi dei Soci e i bollini per i rinnovi 2015. Incarichi per la Santa Messa in Duomo del 14 dicembre 2014: sono stati illustrati gli incarichi ai Gruppi per la cerimonia e lo sfilamento, ricordando di attenersi all’aggiornamento del “Cerimoniale ANA” in corso di distribuzione. Sacrario militare di Piazza Sant’Ambrogio - Guardia d’Onore: finora è stato eseguito un buon servizio con la presenza di 75 / 80 Alpini che riferiscono di visitatori italiani e stranieri soddisfatti. È stato fatto un aggiornamento sulla copertura dei turni con inviti ai Gruppi che non hanno ancora aderito a questa iniziativa per un maggior coinvolgimento e un’equa ripartizione dell’impegno. È stata segnalata la mancanza delle guide informative sul luogo che dovrebbero essere redatte in più lingue e fornite dal Comune di Milano. Calendario sezionale 2015: sono stati chiesti eventuali aggiornamenti al calendario distribuito ai Gruppi. È stata posta evidenza sulla sovrapposizione tra un anniversario di Gruppo e la Festa sezionale di primavera. Assemblee di Gruppo: è stato distribuito il programma delle assemblee, sollecitando i Gruppi a comunicare le date mancanti. Prenotazione pacchi solidarietà (modulo allegato): è stata illustrata l’iniziativa e presentato il contenuto degli stessi, invitando a far pervenire al più presto le prenotazioni per evitare problemi di approvvigionamento. Adunata nazionale 2015 all’Aquila (sistemazioni e proposte): alcuni Gruppi hanno attivato iniziative per la partecipazione e si sono organizzati con diverse modalità. Nelle riunioni cì sono stati scambi informazioni tra i Gruppi sui posti disponibili. Parte Locale Programma prossime manifestazioni e/o iniziative di Gruppo: i Gruppi hanno presentato le loro prossime attività. Viene presentata la proposta sulla candidatura della Sezione per l’adunata nazionale del 2019 a Milano. Il Gruppo di Vimercate ha presentato il DVD con materiale documentale sulla Grande Guerra disponibile presso il Gruppo. In alcune riunioni è stato fatto il punto sul progetto “19151918 - I Caduti Alpini”. I Gruppi sono stati invitati a trasmettere le informazioni per la compilazione del “Libro Verde 2014”. Sono state infine concordate date e sedi per le prossime riunioni decentrate del mese di gennaio 2015. Riunioni del 19 gennaio 2015 Si sono svolte presso la sede sezionale e presso i Gruppi di Abbiategrasso, Cinisello Balsamo, Giussano e Rho. Parte Comune Adunata 2015 all’Aquila - aggiornamenti: è stato riscontrato del disagio per alcuni problemi che si sono evidenziati per l’organizzazione e per la prenotazione degli alloggiamenti comuni. Portale web “ Iniziative Culturali e di Solidarietà” della Sezione: questo portale web avrà lo scopo di far conoscere le iniziative dei Gruppi e potrà essere alimentato con informazioni per condividere documenti, conoscenze ed esperienze. Archivio storico digitale: il progetto prevede la raccolta e messa a di- (segue da pag. 1) sposizione di documenti in forma digitale inerenti la Grande Guerra. Comitato per le Feste sezionali (primavera, autunno, Ponte Selva): è stato confermato che la Festa di Primavera sarà in Largo Marinai d’Italia e che sono stati confermati i comitati organizzatori. Per la Festa d’autunno si sta valutando una diversa sede in zona Lorenteggio. Assemblea sezionale del 1 marzo 2015: è stato fatto un aggiornamento sulle candidature e sulle modalità di elezione del secondo Consigliere per il 2° Raggruppamento. È stata comunicata la notizia che all’assemblea sarà consegnato il Gagliardetto al nuovo Gruppo di Pessano con Bornago. Riconoscimenti ai Soci nati nel 1935 (ottantenni): sono stati consegnati ai Gruppi i diplomi per i Soci. Parte Locale I Gruppi hanno presentato le loro prossime attività e hanno concordato le sedi dei prossimi incontri. Marzo 2015 VITA SEZIONALE SINTESI DEI VERBALI DEL CDS 1 dicembre 2014 Intervento del Presidente: il Presidente Boffi aggiorna il CDS sulla riunione dei Presidenti di Sezione del 16 novembre, riportando il tema dell’aggiornamento dell’articolo 20 dello Statuto dell’ANA. S. Messa di Natale del 14 dicembre 2014: vengono verificati i dettagli organizzativi dell’evento. Assemblea sezionale del 1 marzo 2015 e candidature Consiglieri: è stata verificata la situazione degli incarichi elettivi da rinnovare. Pacchi della solidarietà: il Consigliere Piva aggiorna il CDS sullo stato delle prenotazioni dai Gruppi. Comunicazioni dei Consiglieri addetti ai Gruppi: si è discusso della coincidenza della Festa sezionale di primavera con un anniversario di Gruppo e delle prenotazioni per l’adunata a L’Aquila tramite il Comitato Organizzatore (COA). Il Consigliere Gianazza aggiorna sulla situazione del portale ICS, a breve disponibile nel sito sezionale. Calendario sezionale 2015: non sono stati evidenziati commenti al calendario reso disponibile nel sito sezionale. 12 gennaio 2015 Intervento del Presidente: il Presidente Boffi riporta i pareri favorevoli riscontrati nelle assemblee di Gruppo sulla proposta dell’adunata nazionale a Milano nel 2019. Ringrazia per l’ottima riuscita della S. Messa in Duomo e riferisce della circolare del Ministero della Difesa sull’uso di vestiario ed equipaggiamenti militari. Su invito del Presidente, il Consigliere Tonicello riporta il ritrovamento di un importante archivio fotografico sulla Grande Guerra. Bozza bilancio sezionale al 31 dicembre 2014: il Tesoriere sezionale Gorgoglione aggiorna sul rendiconto finanziario che è positivo e che potrà essere presentato per approvazione nella riunione di febbraio. Nuovo Gruppo: il Presidente Boffi annuncia la richiesta di costituzione di un Gruppo a Pessano con Bornago e il CDS approva all’unanimità. Assemblea Sezionale 2015 e candidature: il Presidente Boffi presenta le proposte per la gestione dell’assemblea (presidente e segretario) e le candidature a delegati sezionali per l’assemblea nazionale dell’ANA. Il CDS approva. Comitato Feste e definizione sedi per il 2015: il Vice presidente Donelli aggiorna sulle verifiche per la sede della Festa che, per l’edizione primaverile, è confermata in Largo Formentano. Il CDS approva la composizione del Comitato Feste. Portale Web “Iniziative culturali e di solidarietà e Archivio Storico digitale”: il Consigliere Gianazza aggiorna sul rilascio del portale e sull’invio delle credenziali di accesso e invita a far avere commenti e suggerimenti. Comunicazioni dei Consiglieri addetti ai Gruppi: i Consiglieri riportano l’attività di alcuni Gruppi. Prossime manifestazioni: vengono decise le rappresentanze della Sezione ad alcuni eventi dell’ANA e alle assemblee di Gruppo. 2 febbraio 2015 Intervento del Presidente: il Presidente Boffi ringrazia per la collaborazione nell’anno sociale che sta per chiudersi, riporta i pareri positivi riscontrati nelle assemblee di Gruppo sulla proposta dell’adunata nazionale a Milano nel 2019 e informa che nell’assemblea sezionale del 1 marzo verrà consegnato il Gagliardetto al nuovo Gruppo di Pessano con Bornago. Approvazione bilancio al 31 dicembre 2014 e preventivo 2015: il Segretario Dellupi illustra il rendiconto definitivo consegnato ai Consiglieri, il Vice presidente Donelli spiega alcuni dettagli relativi all’Unità di PC e il Presidente Boffi chiede l’approvazione del bilancio che il CDS approva all’unanimità. Assemblea sezionale del 1 marzo 2015: il Presidente Boffi presenta la scheda per il rinnovo delle cariche elettive e illustra le modalità di votazione. Per il secondo Raggruppamento c’è un solo candidato che sarà affiancato nel CDS dal primo dei non eletti. Adunata 2015 a L’Aquila, eventuali novità: il Vice presidente Donelli aggiorna sui contatti avuti con il COA sulle prenotazioni per gli attendamenti. Il Presidente Boffi e il Segretario Dellupi informano che il motto scelto è: “Alpini: il ricordo, la ricostruzione, il dovere” e invitano a proporre i testi per lo striscione sezionale. Anniversari fondazione Gruppi nel 2015 e fondazione nuovo Gruppo: il 23 e 24 maggio ci sarà la festa per il 40° del Gruppo di Vimercate “Veci e Bocia” on-line - 3 Calendario attività nazionali e sezionali 9 lun.: 16 lun.: 22 dom.: 21 sab.: Marzo Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale Sedi decentrate - Riunione Capi Gruppo Pian del Frais di Chiomonte - 49°Camp. Sci Slalom Milano - UNIRR S. Messa in S. Ambrogio Aprile 13 lun.: Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale 20 lun.: Milano Sede - Riunione Capi Gruppo 2 sab.: 4 lun.: 11 lun.: 15-16-17: 23-24: 29-30-31: 30-31 31 dom.: Maggio Torino - Beatificazione Fratel Luigi Bordino Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale Sedi decentrate - Riunioni Capi Gruppo L’Aquila - 88a Adunata nazionale Vimercate - 40° di Fondazione Lainate - 40° di Fondazione Milano - Festa Alpina di Primavera Milano - Assemblea dei delegati Giugno 7 dom.: 8 lun.: 13-14 : 15 lun.: 21 dom .: 28 dom.: Ponte Selva - 50° Raduno sezionale Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale Conegliano - Raduno 3° RGPT Milano sede - Riunione Capi Gruppo Bedonia - 39° Camp.to Corsa in montagna a staffetta Rifugio Contrin (Trento) - Pellegrinaggio 6 lun.: 12 dom.: 13 lun.: 26 dom.: Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale Asiago - Pellegrinaggio Ortigara Sedi decentrate - Riunioni Capi Gruppo Adamello (Trento) - 52° Pellegrinaggio Luglio e dal 29 al 31 maggio quella per il 40° del Gruppo di Lainate. L’inaugurazione del Gruppo di Pessano con Bornago sarà nel 2016. Viene ricordato che gli anniversari riconosciuti come eventi sezionali sono per il 10°, il 25°, il 50°, il 75° e il centenario di fondazione di un Gruppo. Comunicazione dei Consiglieri addetti ai Gruppi: i Consiglieri presentano le attività di alcuni Gruppi. Il Consigliere Pisoni ricorda che nel 2016 ci sarà il centenario della scomparsa di Giuseppe Perrucchetti che potrebbe coinvolgere anche il Gruppo di Cuorgnè. Il Consigliere Boccellini aggiorna sull’andamento della causa di beatificazione di Teresio Olivelli e il Consigliere Tonicello evidenzia la necessità di avere opuscoli plurilingue per il servizio di Guardia d’Onore al Sacrario di Milano. Prossime manifestazioni: la sola in programma (22 febbraio) è la commemorazione di Seleny Jar a Isola del Gran Sasso e viene stabilita la rappresentanza sezionale. 9 marzo 2015 Comunicazione dei risultati delle elezioni: il Presidente dell’Assemblea sezionale Silverio Vecchio comunica l’esito dello scrutinio delle votazioni (pubblicato su “Veci e Bocia”). Saluto ai Consiglieri uscenti e insediamento nuovi Consiglieri: il Presidente Boffi ringrazia i Consiglieri uscenti per il lavoro svolto invitandoli a rimanere attivi collaboratori della Sezione, e augura buon lavoro ai neo eletti. Incarichi sezionali: il CDS approva la proposta del Presidente Boffi in merito agli incarichi annuali e alle attribuzioni dei gruppi ai Consiglieri (pubblicato su “Veci e Bocia”). Adunata nazionale a L’Aquila: con Silverio Vecchio (Segretario nazionale ANA) sono stati discussi alcuni aspetti e criticità dell’adunata. Festa sezionale di Primavera: il Segretario sezionale Celotta aggiorno sullo stato dell’organizzazione e dei permessi; la palazzina Liberty non sarà disponibile per il concerto del Coro ANA Magenta e si dovrà trovare un altro spazio nelle vicinanze. Prossime manifestazioni nazionali e sezionali: il Presidente Boffi presenta le proposte ricevute per il testo dello striscione sezionale, vengono definite le presenze alle prossime riunioni decentrate dei Capigruppo e i prossimi eventi ai quali la Sezione è stata invitata. Il Vice presidente Donelli chiede di verificare l’interesse dei Gruppi per un campo sezionale per l’adunata 2016 ad Asti. Marzo 2015 VITA SEZIONALE SQUADRA INTERVENTO ALPINO La SIA al Magnodeno da “Penna Nera” del Gruppo di San Vittore Olona uesto novembre 2014 sarà ricordato come uno dei più piovosi e, purtroppo, le catastrofi che hanno colpito diverse Regioni italiane a cominciare dalla Liguria saranno un monito perenne alla stupidità e ingordigia umana che ha sacrificato al profitto la sicurezza di molte aree che porteranno per sempre i segni della furia della natura, che a tutto ciò ha aggiunto una violenza e una quantità di precipitazioni fuori da ogni regola. In questo scenario, domenica 9 novembre una decina di temerari della SIA, non ancora allertati per gli interventi di PC, hanno tenuto fede al programma addestrativo che prevedeva per quel giorno l’ascensione al bivacco degli Alpini posto sul Monte Magnodeno, la montagna posta esattamente tra il lago di Lecco e il Resegone, tanto da confondersi con le cime frastagliate di quest’ultimo se la si guarda dall’abitato di Lecco. Il ritrovo era fissato alla fine dell’abitato di Erve, paesino situato a 595 mt. a monte del capoluogo lariano e, naturalmente, il sottoscritto ha sbagliato posto aspettando invano gli altri in un altro punto prima di accorgersi dell’errore e raggiungere precipitosamente il posteggio giusto dove, dopo i saluti di rito e la gioia di ritrovare gli amici di sempre, inforcava gli scarponi e, zaino in spalla, si univa alla comitiva in partenza. Sin da subito abbiamo avuto conferma che sarebbe stata una giornata molto umida (per usare un eufemismo). Infatti dopo solo una decina di minuti il cielo ha iniziato a scaricarci addosso una ininterrotta e insistente pioggia che ci ha tenuto compagnia per quasi tutta la giornata al punto che nemmeno le mantelle e protezioni varie hanno potuto evitare di farci ritrovare completamente… a mollo. Ma tant’è che, fedeli alla consegna, abbiamo rispettato il programma seppur tra moccoli e imprecazioni dirette soprattutto a chi apriva la fila e spronava gli altri a proseguire, a volte nascondendo i cartelli che indicavano in maniera spietata il tempo mancante al raggiungere la mèta. A onor del vero, chi smoccolava proprio tutti i torti non li aveva, infatti in almeno 4 o 5 occasioni ci siamo ritrovati a dover guadare il torrente Galaveso che si intersecava spesso al sentiero costringendoci ad arditi passaggi dove qualcuno si è pure trovato con l’acqua che saliva… da sotto come se non bastasse quella che cadeva dall’alto. Siamo comunque arrivati, sempre sotto l’acqua, al bivio posto a ridosso alla capanna Alpinisti Monzesi a mt. 1.173, dove avremmo dovuto fare una sosta per rifocillarci ma, bagnati per bagnati, decidevamo di proseguire a sinistra sul sentiero che si dirigeva verso le pendici meridionali del Resegone da dove avremmo poi proseguito verso il Magnodeno. Nella tarda mattinata, quando oramai il morale della truppa iniziava a calare e il malumore serpeggiava negli animi degli oramai inzuppati escursionisti, l’ultimo strappo coadiuvato da una catena fissa posta per sicurezza nella salita, ci faceva “emergere” letteralmente tra le nuvole sul piazzale antistante il tanto agognato bivacco a 1.241 mt. che per nostra fortuna, e vista la giornata non poteva essere altrimenti, era deserto e quindi a nostra completa disposizione. Entrati, mentre il buon Giovanni cercava inutilmente di recuperare un po’ di legna per accendere il camino e poter togliere un po’ di umidità ai vestiti, si dava l’assalto alle provviste portate da casa e ci gustavamo il semplice e impagabile piacere di essere al coperto mentre fuori si scatenava l’inferno (a proposito non dovrebbe essere un posto caldo, asciutto e ad alta temperatura?). Anche in questa occasione abbiamo comunque goduto della bella Q “Veci e Bocia” edizione on-line Editore: Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Milano Presidente Luigi Boffi Direttore Responsabile: Gianni Papa Redazione: Daniela Barindelli, Sandro Bighellini, Dario Bignami, Pierluigi Rodeghiero, Davide Tonicello Aut. Trib. di Milano 14-1-55 nº 3602 del Registro “Veci e Bocia” on-line - 4 compagnia e tra una battuta e l’altra, è arrivato il momento di decidere la strada del ritorno e, scartato il sentiero “PRA DEI RATT” al grido di “Se deve essere avventura, che avventura sia!”, io e Giovanni che avevamo già fatto lo scorso anno quell’escursione (con un tempo decisamente più bello) convincevamo tutti gli altri a seguirci su un sentiero che ci era stato allora segnalato da due giovani bracconieri alquanto brilli, sentiero che in cambio di un dimezzamento del tempo richiesto per il rientro al paese, offriva l’emozione di una discesa mozzafiato tra roccoli e casotti di appostamento su tracce appena visibili e con una pendenza che portava il piede di chi scendeva all’altezza della testa di chi lo precedeva. Comunque alla fine e in anticipo, visto il sentiero, sulla tabella di marcia abbiamo raggiunto le auto e dopo un breve saluto siamo discesi a valle ancora un po’ umidi ma felici della giornata trascorsa senza incidenti e in buona compagnia e con la soddisfazione di aver portato a termine quanto ci eravamo prefissati. Anche perché, come ha fatto notare il caposquadra, qualche tempo fa, se il tempo era inclemente, il programma veniva cambiato per adattarlo alle nostre esigenze mentre, come squadra di Protezione Civile, abbiamo il dovere di prepararci a operare anche in situazioni di disagio perché il tempo non aspetta certo i nostri comodi. Un arrivederci a tutti ed appuntamento a domenica 21 dicembre al Rifugio Piazza su Monte S. Martino dove, oltre a farci gli auguri, stenderemo il programma per il prossimo anno. Franco Maggioni L’uscita della SIA in Val d’Aosta da “Penna Nera” del Gruppo di San Vittore Olona Sosta a Champorcher omenica 22 febbraio la Squadra si è recata in valle D’Aosta e precisamente nella valle di Champorcher per effettuare una salita al Dondena. La giornata, iniziata veramente male con una pioggia incessante fino all’uscita dell’autostrada, e con neve una volta arrivati a Champorcher, ci ha comunque regalato - dopo circa un’ora di salita- la bella sorpresa di una giornata splendida con un sole a volte troppo invadente e un panorama unico. Salivamo infatti nel bosco tra muri di neve fresca, e l’unico neo è stato quello di dover cambiare l’itinerario originale in quanto il sentiero del Re, che avremmo dovuto percorrere, era troppo pericoloso per via dell’accumulo di neve fresca e il pericolo di valanghe. Optavamo quindi per la salita a bordo pista che ci portava comunque in quota, dove finalmente potevamo attraversare la valle e riportarci sul versante originario in condizioni di sicurezza, anche se a quel punto la salita si è fatta davvero dura, specie per il sottoscritto, tanto da farci decidere (erano già le 12,30) di interrompere la salita e di fermarci presso una baita per consumare il rancio al sacco. Terminato il frugale pasto, ci si rimetteva in cammino dividendoci in due squadre tra ciaspolatori e chi, dotato di sci, ha affrontato la discesa a valle in modo più spedito. Purtroppo, malgrado le raccomandazioni, abbiamo visto alcune persone che risalivano il più facile - ma molto più pericoloso – sentiero, incuranti della neve che veniva continuamente scaricata lungo il pendio. Erano dei veri sconsiderati che facevano troppo affidamento sulla buona sorte… finché dura! Rientrati al paese e riposta l’attrezzatura, facevamo ritorno con l’arrivederci alla prossima uscita. Franco Maggioni D Marzo 2015 VITA SEZIONALE L’esercitazione SIA in ambiente innevato “Veci e Bocia” on-line - 5 PROTEZIONE CIVILE L’annuale assemblea dei Volontari da “Penna Nera” del Gruppo di San Vittore Olona da “Penna Nera” del Gruppo di San Vittore Olona abato 6 dicembre, presso la sede logistica della Protezione Civile sezionale a Cesano Maderno (comunemente detta 3P), si è tenuta l’annuale assemblea dei volontari per fare il punto degli interventi effettuati nel corso dell’anno 2014 e dei programmi futuri. Era presente, in quanto responsabile in primis, il Presidente sezionale Boffi che affiancava il coordinatore Giuseppe Donelli che ha aperto la riunione annunciando una non-relazione morale in quanto si è trattato soprattutto di una relazione su quanto compiuto durante gli ultimi 12 mesi con particolare riferimento agli interventi relativi alle alluvioni dello scorso novembre. È stata evidenziata l’importanza, che deve essere comunque migliorata, delle comunicazioni tra il coordinatore e i volontari accentuata purtroppo da una carenza, a volte determinante ai fini dell’intervento, da parte degli operatori telefonici e da quanti non ritengono di dover rispondere anche in maniera negativa alla chiamata. È stato presentato il programma del 2015 relativo alle esercitazioni e ai corsi di perfezionamento e specializzazione, ritenuti oggi indispensabili per poter far parte di una struttura che punta a ridurre al minimo le possibilità di rischio per i volontari e per le persone da soccorrere. Di “carne al fuoco” ce n’è tanta, e l’augurio è quello che gli impegni non vengano a sovrapporsi a quelli già programmati nei Gruppi e in Sezione. Comunque il tipo di preparazione che abbiamo in programma è considerato indispensabile dal Dipartimento di PC in quanto nulla può oramai essere lasciato al caso e, se è pur tanto commovente vedere in televisione i ragazzi che si gettano a capofitto ad aiutare, è altrettanto vero che cercare di vuotare un garage con un secchio o ramazzare fango senza poterlo poi trasportare per mancanza di mezzi, risulta un dispendio inutile di forze, mentre anche a livello assicurativo è indispensabile avere autorizzazioni specifiche per ogni mezzo utilizzato. La riunione è stata proficua ed animata, a volte anche troppo, ma tutto ciò sta ad indicare l’attaccamento dei partecipanti alle sorti della nostra squadra allargata. Terminata la riunione, sotto il grande e confortevole tendone pneumatico della Colonna Mobile regionale, montato per l’occasione all’interno del magazzino, abbiamo partecipato alla S. Messa alla quale ha partecipato anche una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Cesano Maderno come padroni di casa, con un finale corale cantato da tutti i presenti. E come ogni bella storia alpina, tutti i salmi finirono in gloria con una trasformazione velocissima della chiesa campale in… mensa “stellata” nella quale abbiamo potuto gustare una cena sapientemente preparata dai nostri impareggiabili cuochi. E così, tra una battuta e l’altra, un canto e un brindisi, arrivò l’ora del rientro con un appuntamento alla S. Messa in Duomo, ma questa è un’altra storia. Franco Maggioni S Vento forte e freddo... ma il gran panorama ripaga della fatica omenica 25 gennaio i componenti della Squadra hanno effettuato l’uscita mensile che prevedeva una esercitazione di progressione in ambiente innevato con partenza dall’Alpe Devero in Val Formazza. Il clima di gioia derivante dall’affiatamento tra noi ci ha accompagnato durante il viaggio, iniziato all’alba regalandoci un bellissimo panorama del Lago Maggiore visto dall’Alto Vergante; in un paio d’ore siamo arrivati sul posto accolti da un violentissimo e freddo vento che ci ha tenuto, nostro malgrado, compagnia per tutta la giornata. Purtroppo l’ascensione alla Corona dei Troggi, mèta originariamente in programma, è stata accantonata in quanto il bollettino delle valanghe prevedeva un grado di pericolosità di 4 su 5, ed è stato quindi deciso di salire in vetta al Monte Cazzola su un percorso che non prevedeva pericoli, su un terreno che presentava un grado di sicurezza accettabile. La salita nella zona del bosco è stata abbastanza “tranquilla”, protetti come eravamo dagli alberi dove il vento faticava a entrare mentre, passati i 2.000 mt. e terminata la vegetazione che ci proteggeva ci siamo trovati in balìa di un vento fortissimo che a volte impediva persino di camminare e costringeva a girare la schiena alle raffiche prima di proseguire. Il sottoscritto poi era alla sua prima uscita con la novella attrezzatura di scialpinismo, e confesso di avere avuto momenti di evidente affanno, ma tant’è che alla fine siamo giunti in vetta al Cazzola - a quota 2.300 mt. - e sempre a causa del forte vento abbiamo avuto solo il tempo di una foto scattata a caso, prima di togliere le pelli agli sci e iniziare la discesa senza poterci nemmeno gustare il panorama che era comunque mozzafiato, con il cielo chiaramente terso dalle raffiche di vento. Alla base del Cazzola ci siamo ricompattati con il gruppo prima di dividerci tra ciaspolatori - che sarebbero scesi dal sentiero di salita - e quelli (noi) con gli sci che hanno usufruito della pista per raggiungere nuovamente e velocemente l’Alpe Devero dove, nel primo pomeriggio ci siamo tutti ricongiunti. Il ritorno, dopo una doverosa sosta per lo “spirito” allo scopo di riscaldarci l’animo, è stato meno “esuberante” dell’andata, forse per via della stanchezza, anche se lo spirito goliardico ha permeato l’intera giornata sino alle battute finali con un arrivederci alla prossima uscita con destinazione Valle di Champorcher e cima Dondena. Franco Maggioni D CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA Pubblicazione di testi e foto edete qui sopra l’intestazione della nuova rubrica sotto la quale raccoglieremo a partire dal prossimo numero i testi dedicati al Centenario della Grande Guerra che perverranno alla Redazione di “Veci e Bocia”. Pubblicheremo tale materiale qui nella versione on-line per riservare alla cronaca l’esiguo spazio disponibile nelle sole 12 pagine che ci sono concesse su carta. Accompagneremo la rubrica con il logo che vedete a fianco e che compare nella homepage del sito nazionale dell’ANA. V Marzo 2015 VITA SEZIONALE “Veci e Bocia” on-line - 6 ALPINI MOTOCICLISTI Programma 2015 Domenica 14 giugno 4° Motoraduno delle Valli Biellesi L’Associazione Alpini Motociclisti con la Sezione ANA di Biella e l’Ufficio del Turismo Biellese organizzano il 4° Raduno Motociclistico Biellese per sabato 13 e domenica 14 giugno 2015. Domenica 5 luglio 11° “Colline In Moto” a Robella d’Asti (AT) Come ogni anno, gli Alpini Motociclisti saranno presenti in gran numero all’11° Motoraduno Colline in Moto, organizzato dal ns. Socio Consigliere Aldo Bergoglio, Alpino dell’Anno della Sezione di Torino! Domenica 12 luglio 3° Motoraduno delle Valli Bergamasche con Fiera Alpina Gli Alpini Motociclisti appoggiano il progetto che vedrà coinvolti diversi aspetti dell’alpinità sul territorio Bergamasco: l’idea è di creare un’area culturale da abbinare alla “solita” sagra alpina, un’area in cui Protezione Civile, Storia (museo) e Associativismo si combinino per creare un momento di promozione di chi era l’Alpino, di cosa è oggi e di quello che si prospetta domani. Per questo parteciperemo a questa 1a edizione della Fiera Alpina coincidente col 3° Motoraduno bergamasco. Si cercano volontari per presidiare il nostro gazebo, messo a disposizione dall’Organizzazione. Referente: il ns. Socio e Consigliere Mauro Guazzato - Tel. 3351794290 – Email: [email protected] Dal 2 al 12 agosto Tour delle spiagge dello Sbarco in Normandia (Francia) Il programma è da definire. Domenica 6 settembre 2° Motoraduno della Sezione ANA di Torino Quadrarula a Brusasco Dal 1 al 5 ottobre Mototour in Sardegna in occasione del Raduno Sezionale Gli Alpini Motociclisti organizzano una trasferta in Sardegna in occasione del Raduno della Sezione Sardegna a Tempio Pausania! Sarà una splendida occasione per percorrere dei fantastici luoghi e incontrare finalmente il ns. Consigliere Paolo Zuddas! Secondo le richieste valuteremo offerte e località e seguirà programma dettagliato. Referente per l’evento: Francesco Tajana - Tel. 340 824 5015 Email: [email protected] 50° RADUNO A PONTE SELVA Dal “Tirano”sullo Stelvio a Ponte Selva posizione a tutti i costi e la risposta di don Antonietti che duramente esprimeva il coraggio di tutto il reparto fino al massimo dei sacrifici. Per questa risposta, si vedrà commutata in medaglia d’argento una proposta di medaglia d’oro per aver riorganizzato i difensori e riconquistata la vetta del Vrsic. Don Antonietti è dunque presente concretamente nella guerra, dove accorre fedele, come dirà, “alla sacra bandiera della Patria”. Parteciperà, forse, col suo nuovo battaglione “Spluga”, all’olocausto dell’Ortigara. Senz’altro con lo spirito addolorato. Nel gennaio del 1918 lo troviamo nel battaglione “Moncenisio”, pronto a una battaglia sul Grappa, ma per questioni tattiche l’azione è sospesa. Dopo vari trasferimenti tattici, da Punta Lagoscuro, scenderà, col suo battaglione verso Malè, e, a conclusione della guerra, a Trento poi a Bolzano. Tornato alla vita normale di sacerdote, il suo carattere forte non ha dubbi sui valori che devono permeare la vita del paese, e sostenere il valore dei sacrifici compiuti. Ricorda che non bastano le parole e memore dell’impegno che si era assunto durante la guerra, comincerà, dal 1925, a raccogliere i figli orfani dei Caduti, realizzando alla fine quella grande opera a Ponte Selva, quale prova tangibile del suo valore umano. Con pochi mezzi e una forte volontà riuscirà a completare la Fondazione Casa dell’Orfano di Ponte Selva. Un’opera dove passeranno migliaia di orfani e che in seguito avrà i più alti riconoscimenti del Paese. Nel 1955 sarà il promotore dell’Associazione Nazionale dei Cappellani Militari. Nel 1959 Papa Giovanni XXIII lo nominerà Cappellano d’Onore di sua Santità. Vorrei ricordare un passo della sua lettera del 1966, nella quale ricordava il suo Natale sul Monte Nero: “…è stato, per i miei Alpini del Btg. “Stelvio”, uno dei più sacrificati, dei più duri, ma in fondo dei più consolanti.- …Mai come in quello ci sentimmo vicini al bambino Gesù e meritevoli che Egli fosse disceso dal cielo per ognuno di noi…..” Vorrei concludere ricordando che assieme alla sua intensa amicizia con la montagna e Accademico del CAI, unito al capitano degli Alpini Gennaro Sora e ad altri nomi dell’alpinismo bergamasco compose le parole della famosa Preghiera dell’Alpino. L’ANA di Milano lo ricorda con tutti i Gruppi ogni anno con una particolare Festa a Ponte Selva. Achille Pellegata Q uesti sono gli appuntamenti del 2015 dell’Ass. Alpini Motociclisti come definiti ad inizio marzo. Potete trovare gli aggiornamenti nel sito www.alpinimotociclisti.it Il nostro sodalizio conta attualmente 296 soci, di cui nel 2014 altri 12 non iscritti all’ANA, portando così a quota 38 i nuovi iscritti all’Associazione Nazionale Alpini, di cui 14 Alpini. Sabato 16 - domenica 17 maggio Adunata nazionale a L’Aquila con assemblea annuale dell’Associazione Come ogni anno, i Soci e i simpatizzanti dell’Associazione Alpini Motociclisti si trovano per la loro Assemblea Annuale durante il Raduno Nazionale degli Alpini che quest’anno sarà a L’Aquila. Saremo ospiti del Gruppo Alpini “G. Vaccarelli” - L’Aquila 2 presso il Parco Baden Powell, Via Amiternum, L’Aquila. Ci sarà un pranzo sociale (costo circa Euro 12,00) cui seguirà l’assemblea. Prenotare il pranzo, direttamente a “aquiladegliabruzzi. [email protected]” o al referente per l’evento in loco: Giuliano - Cell. 3495051706. La convocazione con l’Ordine del Giorno sarà spedita ai Soci in tempo utile. Martedì 2 giugno 6° Raduno Motociclistico nell’Oltrepò Pavese Gli Alpini Motociclisti organizzano l’evento con pranzo facoltativo alla Baita del Gruppo Alpini di Stradella. Ritrovo al Caffè Centro in Piazza V. Emanuele II a S. Maria della Versa, dalle 9.30 con colazione offerta ai partecipanti dall’Associazione Alpini Motociclisti. Prenotazione obbligatoria al pranzo (€ 20,00)al Socio Fabio Provenzano- Tel. 3929738097 - Email: [email protected]. Domenica 7 giugno 1° Motoraduno Prealpi Lecchesi a Mandello del Lario (CO) con visita al Museo Guzzi Ritrovo presso la sede del Gruppo Alpini di Mandello alle ore 9.30; per la visita al museo Guzzi è gradita la prenotazione. Da “La Baita di Bresso” del Gruppo di Bresso Non si dirà mai abbastanza, senza retorica, per ricordare quei terribili anni della Grande Guerra. Quello che segue è un breve tracciato di Don Antonietti, un prete che ha fatto della sua vita un dono per la sofferenza dei figli dei caduti sui vari fronti, che ha fondato una casa per accoglierli e che la Sezione ANA di Milano ricorda da anni a Ponte Selva. È sullo Stelvio che nel 1914 viene dislocato il Tirano. Ed è al Tirano, 46a Compagnia, che arriva il 26 luglio del ’15, don Giovanni Antonietti, “Soldato di Dio e della Patria”, come fu definito da Luciano Viazzi nella presentazione del libro “Il Cappellano degli Alpini”. Don Giovanni nasce in Val Seriana nel 1895; orfano del padre, cresce modestamente con la madre e gli zii, dove d’estate lo vediamo condurre il bestiame all’alpe e d’inverno aiuta la famiglia nei piccoli lavoretti e raccogliere legna. Com’era tradizione a quei tempi, molte famiglie povere affidavano al seminario i loro piccoli per un minimo di cultura: così fu per Giovanni che prese seriamente questa strada fino a essere ordinato sacerdote nel 1914. L’anno successivo è chiamato alle armi e assegnato all’ospedale di Milano, ma il suo animo attivo e intraprendente vuole condividere realmente i disagi dei suoi confratelli e fa domanda per essere assegnato in zona di operazioni. La sua richiesta è accolta ed eccolo al Tirano come cappellano. La sua presenza è subito ben accolta dagli Alpini, per la sua disponibilità a confortare la sofferenza degli uomini, a curare i feriti, a coinvolgere tutti i presenti nella parola di Dio durante le S. Messe. Nel 1916 è presente nel battaglione “Monte Stelvio”, che tiene il cocuzzolo del Vrsic ed è subito azione di guerra violenta da parte degli imperiali che colgono di sorpresa la postazione che rischia di cedere ma il tenente don Antonietti, col capitano De Giorgis riorganizzano i difensori e con una lotta corpo a corpo che costa molti caduti e feriti, la posizione è ancora in mano agli italiani. Su questi avvenimenti, nelle pieghe della storia, si ricorderà un ordine imperioso di un generale di tenere quella VITA NEI GRUPPI Marzo 2015 PADERNO DUGNANO La “Calderina d’oro” alla memoria di Aldo Barberi MILANO CRESCENZAGO Luciano Bocus è “andato avanti” E ra nato a Dardago di Budoia (PN) nel 1936 ed espletò il servizio militare nel 1958-’59; dopo il CAR a Bassano del Grappa, fu inviato a Udine presso la Compagnia del genio pionieri della Brigata “Julia”, chiamata in gergo affettuoso “Pio-Pio”, allora comandata dal capitano Vittorio Bernard. Luciano, con la moglie Franca e i figli Massimo e Andrea, presenziò alla cerimonia costitutiva del Gruppo di MI-Crescenzago nel 1971 e non tardò a iscriversi al Gruppo divenendone Consigliere. Nel 1974 il Presidente Antonio Rezia incaricò l’allora Capogruppo Giovanni Frattini di costituire un “Nucleo Tamburi”, per far sì che gli Alpini della Sezione lontani della fanfara potessero mantenere nelle sfilate un passo più cadenzato e marziale. Frattini si rivolse al più giovane dei consiglieri, il dinamico e solerte Luciano Bocus, che accettò il compito di buon grado. Luciano era un lavoratore infaticabile e come falegname dimostrava l’abilità di un collaudato esperto. Nel 1976 aderì ai cantieri di lavoro dell’ANA per soccorrere i fradis furlans, colpiti dal terremoto; fu a Majano (UD) dove, da provetto artigiano, si adoperò per dar una mano a chi ne aveva bisogno. L’ampio locale al pianterreno del vetusto stabile di via Padova n° 345, concessoci in comodato gratuito nel 1994 dal socio Angelo De Lorenzi, reso agibile e confortevole con i lavori effettuati da soci muratori, piastrellisti, elettricisti, è divenuto la nostra “baita”, inaugurata il 15 settembre 1996. Luciano, coadiuvato dal figlio Andrea, bocia, realizzò invece i lavori di arredamento, curò gli infissi e altre strutture lignee, e la dotò di una cassettina conformata a “mo’ di baita”, fessurata sul tetto per inserire le libere offerte “pro sede” degli associati. Lunedì 26 gennaio, sette alpini crescenzaghesi (Alzetta, Balbo, Baraldi, Chiarot, Frattini, Scloza, Zanoni) e due soci aggregati (Bastianello, Roman), hanno raggiunto la casa natale di Luciano a Dardago ove, dal Centro di Riferimento Oncologico [CRO] di Aviano era stata trasferita la cara salma, per formulare le doverose condoglianze ai familiari e partecipare alle esequie funebri. Il cortile antistante la casa dove noi di Crescenzago siamo stati ospitati e rifocillati il mattino del 10 maggio dell’anno scorso, vigilia dell’Adunata di Pordenone, era gremito di penne nere, con i Gagliardetti di Aviano, Budoia, Vallenoncello, MICrescenzago e Vimercate (Gruppo al quale è iscritto Andrea). Erano presenti anche il mitico ex sergente maggiore della “Pio-Pio” e Cavaliere ufficiale Bruno Sancandi di Udine, con le proprie medaglie al petto, e il commilitone caporalmaggiore Giovanni Adami, residente a Zugliano di Pozzuolo del Friuli, a un miglio di distanza dal TempioOssario degli Alpini di Cargnacco. Il corteo funebre, accompagnato anche da parecchi cittadini, ha raggiunto la chiesa parrocchiale della Pieve di Santa Maria Maggiore, dove il pievano don Maurizio Busetti e il Consigliere della Sezione ANA di Pordenone Mario Povoledo (rappresentante del Presidente Giovanni Gasparet, impossibilitato a parteciparvi), hanno elogiato la generosa collaborazione prestata dall’Estinto, nell’ordine, alla Parrocchia e agli Alpini del Gruppo di Budoia. Al termine dell’Eucaristia, lo scrivente ha letto la “Preghiera dell’Alpino” e Giovanni Frattini ha ricordato l’impegno e i sacrifici profusi da Luciano per la famiglia, per il Gruppo di Crescenzago e il Nucleo Tamburi e per il prossimo bisognoso di aiuto. Il corteo ha quindi raggiunto il vicino luogo dell’ultima dimora, il camposanto. Prima della tumulazione della salma, Mario Povoledo nel fare l’appello a voce alta ha pronunciato: “Alpino Luciano Bocus”, al che noi, con rammarico, abbiamo risposto: “Presente!” Ciao, Luciano, hai raggiunto il paradiso di Cantore ed ora ti rivolgiamo un commosso: “Mandi, fradi alpin!” Il Gruppo di Crescenzago, per onorare la memoria di Luciano, anziché offrire una corona floreale per dar maggior sfarzo al funerale, ha preferito devolvere la relativa somma all’Hospice [per malati terminali] “Via di Natale” di Aviano. Roberto Scloza “Veci e Bocia” on-line - 7 Da “L’Eco della Montagna” del Gruppo di Paderno Dugnano S i è svolta giovedì 11 dicembre la cerimonia per l’assegnazione del premio “Calderina d’Oro 2014”. Istituita nel 1979 dall’allora Amministrazione Comunale, è un riconoscimento per i cittadini che hanno degnamente operato nella nostra città nello svolgimento delle attività professionali, politiche e sociali. La Calderina d’Oro è per Paderno Dugnano, il Comune più grande di tutto l’hinterland milanese, ciò che l’“Ambrogino d’Oro” è per Milano! Un premio che magari non riesce a raggiungere le tante e spesso sconosciute persone meritevoli della città, ma che rimane comunque un rilevante simbolo di apprezzamento per delle tante persone che nel silenzio del loro operato, si prodigano per rendere sempre migliore la città di Paderno Dugnano. Quest’anno tra i premiati c’era anche Aldo Barberi. Non è senza un certo orgoglio che dico questo, così come non posso nascondere la commozione che mia madre ed io abbiamo avuto nell’accogliere la notizia. Non ce l’aspettavamo. Una sorpresa che ci ha scaldato il cuore. L’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco dr. Marco Alparone, ha raccolto e dato forma a quel bel sentimento di affetto e stima che già intravidi negl’occhi lucidi delle tante persone che incontrai durante le sue esequie, il 25 settembre di quest’anno. Molti di quei volti, li ho ritrovati durante la cerimonia di premiazione e molti li incontro quotidianamente per le vie di Paderno, ricevendo da tutti parole di profonda vicinanza. Alla manifestazione era presente una nutrita delegazione del Gruppo Alpini di Paderno Dugnano, che solo due anni fa sotto la guida di Aldo aveva ricevuto il medesimo premio, per l’impegno silenzioso e generoso che il Gruppo dedica alla cittadinanza. Mia madre, nonostante i calorosi applausi e l’allegra presenza del nipotino Giorgio, invitata sul palco a ritirare il premio, non ha trovato parole adeguate ad esprimere il grande senso di riconoscenza verso tutti i presenti in sala; così come ora anch’io trovo le sue stesse difficoltà nel cercare di trovare parole ancora “troppo gelate per sciogliersi al sole”, nonostante sia comodamente seduto alla mia scrivania. Credo che insieme a papà Aldo siano state premiate anche tutte quelle persone che durante questi anni lo hanno affiancato, lo hanno aiutato e anche spronato a continuare nella sua opera di servizio, soprattutto quando ultimamente le cose hanno preso una piega poco confortante, per via dell’incedere della grave malattia. Mio padre già in vita riceveva quotidianamente un premio: il sostegno e la fraterna amicizia di tutti quegli amici e conoscenti che nel corso di tanti anni, hanno avuto occasione di incontrarlo ed imparare ad apprezzarlo. Il Sindaco, con il quale aveva intessuto un rapporto di profondo rispetto e di schietta amicizia, rivolgendosi al pubblico ha delineato efficacemente alcuni tratti distintivi di papà. La mia famiglia ed io desideriamo ringraziarlo perché attraverso le sue commosse e sincere parole, abbiamo riconosciuto chi un marito, chi un padre, chi una persona sempre fedele a se stessa, alla sua cultura, ai suoi ideali, alla sua educazione, alle sue esperienze vissute con intensità, con spirito critico, con coraggio e speranza. Credo che consegnare un premio come la Calderina d’Oro arricchisca sia chi lo consegna sia chi lo riceve. Ai primi offre l’occasione di fare un bilancio sulle persone di cui ci si è circondati fino a d’ora, scoprendo che c’è ancora del buono in questo mondo, e ai secondi offre uno stimolo ed un incoraggiamento in più per proseguire lungo sentieri ben segnalati e sicuri, ma non per questo meno insidiosi. Anche se il premio lo ha ricevuto Aldo, lasciando a me come a tanti altri un’eredità morale molto pesante ma anche molto entusiasmante, desidero ringraziare ancora una volta a nome della mia famiglia, l’Amministrazione Comunale, il Sindaco Marco Alparone e tutta la comunità di Paderno Dugnano, qui dalle pagine de “L’Eco della Montagna” perché forte ed antico è il legame che, per complesse ragioni, legava lui e me alla famiglia Alpina. Carlo Barberi VITA NEI GRUPPI Marzo 2015 LIMBIATE Ricordo di Angelo Mazzetto E ra nato a Candiana, in provincia di Padova, il 23 agosto 1933 e si era trasferito per motivi di lavoro a Limbiate dove, nel 1958 fu uno dei fondatori del “Gruppo Alpini” e del quale è stato socio sino al giorno del suo decesso, avvenuto improvvisamente il 5 febbraio scorso. Per molti Alpini e Amici del gruppo, Angelo era una persona di cui avevano solamente sentito parlare dai soci più anziani (di vita associativa s’intende). Circa una quindicina di anni or sono, infatti, si era trasferito a Este, località di origine della sua seconda moglie, e lì aveva da buon alpino stretto profondi legami con il locale Gruppo, partecipando attivamente alla vita associativa e senza peraltro mai interrompere il legame col Gruppo di Limbiate che aveva contribuito a far nascere, crescere e prosperare e di cui è stato apprezzato Capogruppo per ben dodici anni dal 1984 al 1995. Angelo, del 4° Reggimento Alpini “Aosta”, compagnia paracadutisti, andava fiero del suo passato trascorso nella naja alpina , e con gli alpini ha sempre partecipato a tutte le più importanti manifestazioni associative, adunate nazionali in testa. Nel 1976 perse la sua prima moglie, la madre delle sue due figlie; successivamente si è risposato e con la seconda consorte ha trascorso tutto il resto della sua esistenza, sino alla scomparsa di lei, avvenuta in un tragico incidente domestico pochi mesi or sono nella loro abitazione di Este, evento che probabilmente ha contribuito a minare il suo stato di salute. Cause di forza maggiore, tra le quali l’età e le condizioni di salute non più ottimali, avevano determinato la scelta di ritornare a Limbiate per stabilirsi a casa della figlia. Nella vita è stato muratore e carpentiere di professione, instancabile lavoratore, e lo ricordiamo nel suo impegno durante la splendida avventura della costruzione della nostra sede, dallo smontaggio del prefabbricato in Friuli sino al suo ricollocamento a Limbiate; era sempre in prima linea nel fare i lavori. Appassionato di canto, come tenore primo ha fatto parte del Coro ANA di Milano e in seguito di quello del CAI di Bovisio Masciago, sino a quando, per problemi alle corde vocali, ha dovuto sottoporsi a quell’intervento chirurgico che lo ha privato della voce e della possibilità di cantare. La nascita del Coro ANA Limbiate lo ha visto tra i protagonisti e, anche se non poteva più esibirsi, non faceva mai mancare il suo contributo con innato spirito critico costruttivo, dotato, come era, di un buon orecchio musicale che sapeva cogliere ogni sfumatura nei brani che ascoltava con attenzione, dando alla fine i suoi apprezzati suggerimenti. Possiamo senz’altro asserire che la sua vita sia stata più movimentata del normale, avendo affrontato, per motivi di lavoro insieme alla moglie Luisa, anche un lungo trasferimento in Venezuela. Spero con queste poche righe di aver dato una sommaria descrizione, soprattutto alle ultime generazioni di Alpini che non lo hanno conosciuto di persona, sul personaggio Angelo Mazzetto, grande Alpino e grande amico, con cui dal momento della mia iscrizione all’Associazione nel 1967, ho stretto un ininterrotto e profondo legame di amicizia, collaborazione e reciproco rispetto. Lo abbiamo salutato, per l’ultima volta, il giorno del suo funerale, lunedì 9 febbraio, con i canti del nostro Coro che lui amava, la presenza dei Vessilli delle Sezioni di Milano e Padova, di diversi Gagliardetti dei Gruppi a noi vicini e di quello di Este, accompagnato da numerosi Alpini. Il Presidente sezionale alla fine ne ha tracciato un breve profilo storico prima di salutarlo con la preghiera dell’Alpino. Giampiero Bravin, figlio del Capogruppo in carica prima di Angelo, ha con queste poche sintetiche parole detto tutto di Angelo: “E’ un altro pezzo della nostra storia che se ne va”. Sandro Bighellini D “Veci e Bocia” on-line - 8 LODI San Bassiano 2015 a trent’anni la celebrazione della festa di San Bassiano, patrono della città la cui data di ricorrenza è il 19 gennaio, è una tradizione che allieta il pomeriggio dei cittadini lodigiani, che ne gradiscono il gusto ed i sapori. Sto parlando della distribuzione del vin brûlé e della tradizionale raspadüra (il tipico ricciolo di formaggio che nasce raspando la forma di grana con un’apposita lama) alla cittadinanza lodigiana. Da trent’anni tantissima gente, prima o dopo una visita al nostro santo patrono o alle bancarelle, passa sotto i portici di Piazza Broletto per un assaggio, fermandosi a chiacchierare mentre gusta con piacere un bicchiere di caldo succo d’uva. San Bassiano è per noi alpini lodigiani una tradizione che ci permette di avere visibilità ed essere vicini ai nostri concittadini; un motivo d’orgoglio con cui vogliamo dire ai cittadini di Lodi “ci siamo ancora”. San Bassiano è una tradizione che continuerà anche nei prossimi anni nei quali saremo vicini alla gente. Anche per quest’anno abbiamo ricevuto dei complimenti e abbiamo avuto il nostro piccolo quarto d’ora di visibilità (in realtà un po’ di più...); siamo stati contenti di aver allietato il pomeriggio dei lodigiani, ma questo ci deve essere di sprone per capire che la manifestazione di San Bassiano dev’essere il trampolino di lancio per l’unità e la coesione del Gruppo in tutte le attività ed iniziative annuali. Dario Bignami Distribuzione del vin brûlé e della tradizionale raspadüra C Ernesto Livraghi premiato per 50 anni d’iscrizione all’UNUCI on una semplice cerimonia tenutasi nella sede provinciale dell'U.N.U.C.I. (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) a Lodi nella mattinata di sabato 20 dicembre, il socio del Gruppo ANA di Lodi Ernesto Livraghi è stato premiato con un diploma ed una spilla che attestano i 50 anni di onorata militanza all'interno dell'associazione. La cerimonia ha visto la presenza di numerosi appartenenti all'associazione e la premiazione è stata effettuata da parte del presidente Mario d'Aniello che ha ringraziato Livraghi per il costante apporto dato all'U.N.U.C.I. provinciale nel corso di mezzo secolo. A congratularsi con Ernesto Livraghi è poi giunto in tarda mattinata anche il nostro vice capogruppo Antonio Boselli, anch'esso socio della stessa associazione. Dario Bignami Marzo 2015 VITA NEI GRUPPI LODI Al 73° della morte di Don Secondo Pollo Il Vessillo di Milano alla S.Messa celebrata a Caresanablot l più bel biglietto da visita per questa giornata così importante per la Sezione di Vercelli è stata sicuramente la bella giornata di cielo terso che lasciava vedere le montagne, a cui noi alpini siamo legati, dalle cime imbiancate. Così per il sesto anno consecutivo io e l’amico Luca Geronutti nel giorno di Santo Stefano siamo andati a Vercelli per rendere onore don Secondo Pollo, il primo beato nella storia delle penne nere, e per passare una giornata coi nostri amici piemontesi. Il programma è stato quello di sempre con un amico della locale Sezione che è venuto a prenderci in stazione per andare a Caresanablot, paese natale del beato, dove (dopo aver salutato gli amici alpini che lì conosciamo) sono stati eseguiti i due alzabandiera in piazza Don Pollo prima e successivamente anche al suo monumento, e la celebrazione della S. Messa a conclusione della mattinata. Il pranzo in compagnia degli amici del Gruppo di Porta Torino è stato come ogni anno un piacevole diversivo alla parte ufficiale e formale; quindi nel tardo pomeriggio si è celebrata nel duomo la seconda S. Messa della giornata nel ricordo del sacerdote vercellese officiata per la prima volta dal neo arcivescovo della diocesi bicciolana S.E. Mons. Marco Arnolfo. Per Piero Medri, Flavio Negro e Maurizio Mattiuzzo, rispettivamente presidente, vice presidente e cerimoniere della Sezione di Vercelli è sempre un piacere riceverci in quest’occasione e ci hanno già invitato anche per il prossimo dicembre. Dario Bignami I N “Veci e Bocia” on-line - 9 MAGENTA La Città per il Centenario el passato, alcuni studiosi compresero nel concetto di Risorgimento anche il completamento dell’Unità nazionale, cioè la conquista di Venezia nella Terza Guerra d’Indipendenza (1866) e di Roma nel 1870, estendendo talvolta tale periodo fino alla Prima Guerra Mondiale che veniva considerata come la “Quarta Guerra d’Indipendenza” per liberare Trento, Trieste e le altre terre irredente. Con queste premesse Magenta ed i Magentini, testimoni del primo ed importante passo verso l’Unità d’Italia, la liberazione di Milano e della Lombardia durante la Seconda Guerra d’Indipendenza, si trovano idealmente legati al primo conflitto mondiale. Non più come “spettatori”, ma come “attori”. La conferma del filo che unisce i due fatti storici e del pensiero della “Quarta Guerra d’Indipendenza” lo troviamo proprio a Magenta, a Casa Giacobbe, dove la cappa del caminetto nella sala al piano terra venne decorata con quello che si può definire “l’albero genealogico del Risorgimento d’Italia”. Partendo dal basso si riconoscono Mazzini, Cavour e Garibaldi con cartigli, avvolti ai rami di alberi, che si sviluppano verso l’alto sui quali sono i nomi degli eventi storici delle varie epopee; passando di nome in nome, si arriva fino a Trento, Trieste e Vittorio Veneto. Ecco spiegato il titolo del progetto “Da Casa Giacobbe a Vittorio Veneto” che la Pro Loco Magenta ha elaborato e presenta, coordinando la partecipazione di PIXEL-Archivio delle Immagini del Magentino, dell’Università del Magentino, delle locali sezioni delle ass. Alpini e Bersaglieri, del Gruppo Storico Borgo Ponte Nuovo, dell’ass. Ragazzi di Magenta, di collezionisti privati e di altre realtà. Lo scopo è quello di riuscire a raccogliere quanto è ancora reperibile relativo alla partecipazione dei Magentini al conflitto: il materiale sarà acquisito in digitale o, in caso di oggetti e cimeli, fotografati e restituiti ai proprietari. Successivamente, verranno organizzate mostre fotografiche, incontri divulgativi, collocazione on-line e realizzate pubblicazioni. Una particolare attenzione sarà rivolta ai monumenti presenti in Città, che celebrano e ricordano la Vittoria nel conflitto ed i Magentini caduti nel conflitto, alla loro storia, al loro decoro ed al loro stato di manutenzione. Per informazioni o contatti per documenti e foto ci si può rivolgere, nelle ore di apertura alla Segreteria Pro Loco (lun-ven 16,00- 18,00 e sab 10,00-12,00) oppure tramite e-mail a [email protected] SESTO SAN GIOVANNI Criterium della Brianza Ignobile furto alla “Combattenti e Reduci” di Sant’Angelo Lodigiano A metà febbraio un ignobile gesto è stato perpetrato nella sede dell’associazione “Combattenti e Reduci” di Sant’Angelo Lodigiano: qualche vigliacco ha depredato il museo storico situato nei locali dell’associazione. Questo museo che era curato con amore, passione e tanta dedizione dalla signora Giovanna Cordoni, figlia del cav. Domenico già presidente dell’associazione, già da anni prima della scomparsa del padre, conteneva cimeli importanti come quadri, fotografie e documenti storici raccolti in tanti anni, anche con la collaborazione dei presidenti le cui “Combattenti e Reduci” chiudevano. Lei - pur di non disperdere tutto il patrimonio storico, culturale e memoriale - lo raccoglieva, catalogava ed esponeva in questo museo che per il territorio lodigiano era un piccolo gioiello. Per restare nel nostro mondo di penne nere uno dei cimeli purtroppo rubati è stata la divisa dell’alpino Antonio Vittorio Cortese, nativo di Sant’Angelo Lodigiano, che partecipò alla Prima Guerra Mondiale sul Corno di Cavento e sull’Adamello. La divisa fu donata dalla figlia al museo pochi anni fa. Dato il valore storico dei reperti, l’ipotesi più plausibile è che questo sia stato un furto su commissione fatto per qualche privato collezionista di cimeli. Dario Bignami C on la terza e ultima prova del 22 febbraio a Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo, si è concluso il 29° Criterium della Brianza di sci nordico. Il trofeo è stato vinto ancora dai giovani del Gruppo Sportivo Alpini di Sesto San Giovanni. Nella foto la coppa viene esibita con orgoglio dal capogruppo Luigi Ponti. Marzo 2015 Calendario attività dei Gruppi Da questo numero estendiamo la rubrica anche ai concerti dei nostri Cori che ci verranno segnalati (li trovate anche nel sito sezionale). Ed ecco il calendario delle attività che ci sono state segnalate per i prossimi mesi; non evidenziamo gli eventi a livello nazionale, sezionale o quelli interni dei Gruppi come le riunioni dei Consigli. Per informazioni su località e orari precisi, potete prendere contatto con il Capogruppo interessato. GRUPPO ARESE 9 apr.: “Alpini in guerra e in pace” ad Arese 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 16-24 mag.: mostra “La Grande Guerra” 13 set.: “Stracada con gli Alpini” ad Arese 4 ott.: 15° di fondazione del Gruppo 1 o 8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate GRUPPO BOLLATE 18-19 apr.: partecipazione alla commedia “L’Alpino e il Carabiniere” di Angelo Albani per centenario Grande Guerra 23 mag.: “Asparagiata” presso oratorio 16-21 giu.: “Festa Alpina” a Novate GRUPPO BRESSO 11-12 apr.: collaborazione a cooperativa di lavoro per diversamente abili per la “Festa dei Fiori” 14 giu.: collaborazione a “Festa dell’estate” presso Centro “Girola” della “Fondazione Don Gnocchi” GRUPPO BUSTO GAROLFO 28 mar.: Colletta Alimentare straordinaria GRUPPO CASSANO D’ADDA 22 mar.: commemorazione “5 Martiri” 4 apr.: servizio per Veglia Pasquale 12 apr.: manifestazione “paciADA” 19 apr.: riunione ABAT (Btg. “Tirano”) a Carvico 21 apr.: imbandieramento paese 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 26 apr.: “paciADA” bis (da confermare) 27 apr.: sbandieramento paese dal 23 mag. al 2 giu.: Mostra su Centenario della Grande Guerra dal 7 al 14 giu.: Festa di Sant’Antonio 6 set.: grigliata ranch Biffi 25 set.: “Puliamo il mondo” 15 ott.: 143° Truppe Alpine 24-25 ott.: castagnata alpina 29 ott.: deposizione fiori ai cimiteri 30 ott.: imbandieramento paese 31 ott.: S. Messa per i Soci “andati avanti” 3 nov.: castagnata alla scuola “Q. di Vona” 8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate 9 nov.: sbandieramento paese 21 nov.: commemorazione Virgo Fidelis 13 dic.: castagnata di Santa Lucia 31 dic.: Capodanno in sede 17 gen. 2016: Falò di Sant’Antonio 24 gen. 2016: assemblea e pranzo sociale 30 gen. 2016: “Arance della salute” per AIRC GRUPPO CAVENAGO DI BRIANZA 10 mag.: lavori al Lazzaretto 14 giu.: lavori al Lazzaretto 6 set.: Festa Alpini nel giardino di Villa Stucchi VITA NEI GRUPPI 4 ott.: collaborazione alla Festa del Paese 18 ott.: lavori al Lazzaretto 1 nov.: castagnata presso Cimitero di Cavenago 8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate GRUPPO CORSICO Apr.: pulizia e restauro monumento ai Caduti della Grande Guerra in Piazza del Ponte 19 apr.: mostra di quadri tematica “La Grande Guerra tra parole e musica” 25 apr.: IX edizione “Esercizi di democrazia – La Costituzione vista dagli studenti”, premiazione e commemorazione 70° anniversario Liberazione Apr. 2016: 50° di fondazione del Gruppo GRUPPO GIUSSANO 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 26 apr.: pellegrinaggio Mariano a piedi 20-21 giu.: gita in Valgrosina GRUPPO LEGNANO 14-15 mar.: Cinghiale 6 apr.: Pasquetta in baita 11-12 apr.: Compleanno della Terra 11-12 lug.: Festa del pesce 22 ago.: Festa di mezza estate 5 set.: Festa della birra 12-13 set.: Festa dell’uva 20 dic.: scambio degli auguri in sede GRUPPO LAINATE 29-30-31 mag. 2015: 40° di fondazione del Gruppo GRUPPO LIMBIATE 11 apr.: “Cena Tirolese” in sede 25 apr.: Limbiate e Varedo - cerimonie 70° anniversario liberazione 13 giu.: “Grigliata d’estate” in sede GRUPPO LIMITO-PIOLTELLO-SEGRATE 21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano per UNIRR 22 mar.-12 apr.: collaborazione a mostra “Grande Guerra. Tutti Eroi” presso Centro “Verdi” a Segrate 12 apr.: collaborazione a “Con-dividere per moltiplicare”, manifestazione EXPO a cura dei decanati 25-26 apr.: cerimonie 70° anniversario liberazione a Pioltello e a Segrate 26 apr.: collaborazione a festa patronale di S. Giorgio a Limito di Pioltello 29-31 mag.: collaborazione a festa Cascina Commenda a Rovagnasco di Segrate. GRUPPO MAGENTA 20 apr.: collaborazione a “La Grande Guerra: un popolo in trincea” 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 7 giu.: collaborazione per anniversario della battaglia risorgimentale 8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate GRUPPO MELZO 21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano per UNIRR con il Coro ANA Melzo 28-29 mar.: collaborazione alla 396a Fiera delle Palme a Melzo 18 apr.: corteo con deposizione reliquia del Beato Don Carlo Gnocchi alla chiesa Beato Frassati 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 19 lug.: annuale manifestazione con il Gruppo gemellato di Agnosine 20 set.: S. Messa con Coro ANA Melzo e “Veci e Bocia” on-line - 10 processione della Madonna del Rosario di Cavaione 10 ott.: raduno 62a Comp. del Btg. “Bassano” con Coro ANA Melzo, sfilata e S. Messa per il Beato Don Gnocchi (www.insemaperlabaracca.it) Ott.: castagnata alpina a Melzo Nov.: commemorazione defunti Nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate Nov.: S. Messa per gli Alpini defunti con il Coro ANA Melzo 15 nov.: dono del pranzo agli ospiti della Coop. “ Sociale Insieme” in sede 21-22 nov.: 5a “Polentata Alpina” in sede 18 dic.: benedizione natalizia della sede e scambio di auguri 24 dic.: vin brûlé e panettone dopo S. Messa di mezzanotte GRUPPO MILANO CENTRO 17 giu.: congresso “Mangiar si deve” sull’alimentazione nella Grande Guerra - Sala Radetsky di Palazzo Cusani a Milano GRUPPO MISSAGLIA 21 mar.: “A cena col soldato”: in sede cena con letture dalla Grande Guerra con il Coro “Brianza” GRUPPO PADERNO DUGNANO 21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano per UNIRR 4 apr.: scambio auguri pasquali in sede 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 2 mag.: Torino - beatificazione Fratel Luigi Bordino 23-24 mag.: “Notte Bianca alpina” GRUPPO PESSANO CON BORNAGO 21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano per UNIRR 22 mar.: presso Parrocchia San Carlo a Gorgonzola 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 20-21 giu.: Prima Festa Alpina del Gruppo (data da confermare) 4 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate 15 dic.: scambio degli auguri GRUPPO SAN VITTORE OLONA 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 8 mag.: disnarello in sede 2 giu.: Festa della Repubblica 14 giu.: Festa alpina in sede 10 lug.: disnarello in sede 11 set.: disnarello in sede 9 ott.: disnarello in sede 1 nov.: visita ai cimiteri 4 nov.: commemorazione con le scuole 8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate 12 nov.: commemorazione strage Nassiriya 4 dic.: assemblea ordinaria del Gruppo 6 dic.: festa del tesseramento 18 dic.: benedizione natalizia della sede e scambio di auguri 24 dic.: vin brûlé e cioccolata in piazza GRUPPO SESTO SAN GIOVANNI 15 nov.: 11a Alpincup al Parco Nord Milano GRUPPO VIMERCATE 25 apr.: 70° anniversario Liberazione 23-24 mag.: 40° di fondazione del Gruppo Giu.: stand a “Vimercate vino” Set.: stand a “Settembrando” VITA NEI GRUPPI Marzo 2015 CORO ANA MILANO 21 mar.: Maccagno (VA) - Concerto presso Auditorium comunale 24 mag.: Cadorago (CO) - Concerto presso Auditorium comunale 26 set.: Milano - Festa sezionale d’autunno 13 dic.: Milano - S. Messa in Duomo a Milano CORO ANA ABBIATEGRASSO 21 mar.: Vittuone - Chiesa parrocchiale con tema Prima guerra mondiale 18 apr.: Corsico - Teatro Verdi con tema Prima guerra mondiale in collaborazione CAI 15 mag.: Fossa - Chiesa parrocchiale con Coro “Alte Cime” in occasione Adunata 16 mag.: L’Aquila - Chiesa di S. Mario con Coro “Soreghina” e Coro “Monte Sillara” 24 mag.: Cusago - Concerto in piazza con tema Prima guerra mondiale 2 giu.: Abbiategrasso - Piazza Castello in occasione Festa Repubblica 7 giu.: Partecipazione al raduno sezionale a Ponte Selva CORO ANA LIMBIATE 21 mar.: Mozzanica (BG) - rassegna corale con i Cori “ALPA” di Caravaggio e “Genzianella” di Pergine Valsugana (TN) 22 mar.: Limbiate - Chiesa S. Giorgio, S. Messa suffragio 9 apr.: Arese - convegno su Grande Guerra 18-19 apr.: Bollate - commedia “L’alpino e il carabiniere” 24 mag.: Arese - concerto per il centenario della Grande Guerra 30 mag.: Milano - Festa sezionale di primavera (partecipazione annullata!) VIMERCATE A Costantino Ronco, detto “l’Alpino” (l’uomo della Croce del Dosegù) Il gruppo “Giovane montagna” di Ornago a opera finita (Costantino Ronco è il primo a sinistra) e ne sei partito in silenzio, a 66 anni e senza segni di preavviso, sulla poltrona, guardando un filmato sulla montagna per essere coerente con quel tuo carattere schivo e quei modi a volte un po’ scontrosi, da “orso solitario” che però, per chi ti conosceva bene, erano la barriera di difesa dietro cui mascheravi la tua timidezza e la tua ritrosia ad apparire e che si scioglievano interamente solo quando facevi i nodi, quelli delle corde per le ascensioni. L’Alpino, così ti chiamava quel prete, Don Giuseppe, che ha segnato in modo indelebile la nostra adolescenza e giovinezza, e lo diceva a ben vedere perché già a diciassette o diciotto anni ti eri procurato, non so come e dove, un cappello da alpino e appena eravamo in campeggio (sempre oltre i 2000 m) lo sfoggiavi con grande orgoglio. Poi, non so bene come e perché, non hai fatto neanche il servizio militare, ma sei riuscito a coinvolgerci e a trascinarci a quell’amore per la montagna che, con un gruppo di altri amici appena ventenni, ci ha portato a costituire il gruppo “la Giovane Montagna” ad Ornago e, poco dopo, giusto quaranta anni fa, a portare a termine il tuo sogno: mettere una croce sui 3550 m. del Dosegù. Non è stata un’impresa facile pensare, disegnare e realizzare una croce smontabile, approvvigionare sabbia e cemento per il piccolo basamento, una statuetta della Madonna da inserire all’interno della croce tridimensionale e una targa commemorativa, ma anche superare le difficoltà burocratiche per ottenere l’autorizzazione dall’Amministrazione Comunale e dall’ente Parco. Il tutto doveva poi essere concentrato nei quindici giorni del campeggio estivo del gruppo (ai tempi questo era il massimo di tempo T “Veci e Bocia” on-line - 11 CORO ANA MAGENTA 19 apr.: Arconate - Concerto per Gruppo ANA Arconate 23 mag.: Cortiglione (AT) - Concerto del Centenario 30 mag.: Milano - Festa sezionale di primavera 5 lug.: Varallo Sesia - Festa alpina 16 ott.: Cuggiono (MI) - Concerto per AIDO CORO ANA MELZO 21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano per UNIRR 20 set.: S. Messa processione della Madonna del Rosario di Cavaione 10 ott.: Raduno 62a Comp. del Btg. “Bassano”: sfilata e S. Messa per il Beato Don Gnocchi Nov.: S. Messa per gli Alpini defunti a Melzo e di costi che era consentito al nostro gruppo di una ventina di ragazzotti) posto di base a Santa Caterina Valfurva. 20 kg. di sabbia o di cemento sono un piccolo cubo di 20x20x25 cm e tanto pesavano anche i pezzi della croce e con piccole colonne li abbiamo portati sulla vetta, la prima volta con sabbia e cemento, la seconda coi pezzi della croce. Tu ed altri, più forti ed allenati, siete saliti due volte più di noi per preparare basamento e ammorsare i tiranti ma alla fine l’opera è stata portata a termine. Non mi ricordo se ai tempi eravamo coscienti o consapevoli che nella prima guerra mondiale, proprio lì, dove era appollaiato un baraccamento austroungarico di vedetta che controllava tutta la valle del ghiacciaio dei Forni e la Vedretta del Dosegù, si sono combattuti alcuni degli scontri più epici della guerra in quota che ha visto protagonisti gli alpini, e che lì hanno trovato morte e sepoltura nei ghiacci il Capitano Berni e molti altri Alpini e Austriaci che lì ancora riposano, vegliati ora anche dalla tua croce. Ma il fatto è che ora, in uno di luoghi simbolo della guerra in alta quota, c’è il tuo sogno, la “tua” croce, … la “nostra” croce, e così, a mio avviso, ti sei guadagnato nel modo migliore possibile quell’appellativo di “Alpino” che ti era stato dato. Proprio quest’anno ricorre il 40° di quell’impresa ma Tu non potrai controllare di persona il libro di vetta. Dopo la ricostituzione del Gruppo Alpini di Vimercate, ho tentato inutilmente di averti con noi almeno come “amico”, e ho avuto il grande piacere di vederti alla nostra cena sociale del 2014, trascinato dal tuo amico di sempre del CAI Luigi “Riccio” e dopo questa cena, francamente, ero ormai quasi sicuro di riuscire a tirarti dentro, ma tu sei partito prima, come tuo solito.Ora non mi resta che la speranza, quasi la certezza, che il Signore delle Cime, che tante volte hai invocato e cantato, ci riporti e ci faccia reincontrare ancora una volta sulle Sue, … sulle “nostre” montagne. A presto “orso solitario”. I tuoi amici Alpini del Gruppo ANA di Vimercate e il tuo amico, quasi “lupo solitario” Flavio Tresoldi La Croce del Dosegù RIFLESSIONI Marzo 2015 Vecchio Scarpone “Veci e Bocia” on-line - 12 VEGIU SCARPUN Da “Rifugio Alpino” del Gruppo di Legnano n una delle tante trasmissioni televi- gnate, in cori improvvisati di allegre Girandu i canai un po’ a lum da nas, sive che vanno di moda oggi, dove brigate, cavallo di battaglia dei canti il revival è di rigore, mi è capitato, dell’osteria e che anch’io allora cantapar vedè un guai cos da bum in televisiun, per caso, di ascoltare la canzonetta vo ripetendo il testo senza pensare mima son truà, sensa savel, inscì par cas, “Vecchio Scarpone”. Il commento del nimamente al suo significato. a scultà a cansun “VEGIU SCARPUN”. presentatore che, mentre per le altre Era allora per me un mettere in fila, Leva in vun da chi prugrama ca van ades, canzoni in programma fu ampio di ar- sostenuto da una musica orecchiabile ca ga fan da nom i “evergreen”, gomentazioni, per questa fu molto con- e ben ritmata, una lunga sequenza di tenuto e soprattutto privo di qualsiasi nomi: scarponi, gioventù, marcia, stelroba che al di d’incò la va da spes, accenno alla sua essenza di carattere le alpine, nevi eterne, pioggia, fango, parchè la meti insema l’ascultu cul bursin. Alpino e questo, lo confesso, mi è un sole; ora invece non vi è volta che nel A dì ul vera, da principi, ma la son un po’ ciapà, sentirla o nel cantarla mi prende una poco dispiaciuto. par via dul presentatur un po’ fru fru, un po’ banal, I bocia che la conoscono (immagino leggera commozione. parchè da tuti i altar cansun la fa’ un gran parlà, “Vecchio Scarpone”… non mi ricordo che siano pochissimi) l’avranno forse sentita suonare da allegre fanfare in mai il nome dei due compositori, ma e da questa, pocu o nien, mancu l’esensial. qualche nostro raduno, mentre i più, certamente l’autore del testo avrà porI bocia ca la cugnusan, pensu, a saran nò tanti, ne sono certo, non conoscono né mo- tato Cappello e Penna, tanto realistica fursì l’han sentì sunà in una guai sfilada, tivo, né parole; per noi veci, invece, e precisa è l’immagine che ne deriva par num veci, al cuntrari, l’è una cansun da santi, oltre alla musica piacevole da cantare e si specchia fedelmente nella nostra quanti volti l’om cantà e quant’altar l’om sifulada. ed al cui passo si marcia con scioltez- tradizione. I tratti della storia personale za, evoca ricordi di una gioventù bella del paroliere si innestano nella sintesi La ta fà tegnì ul pas propi all’alpina, e spensierata, che torna alla mente me- dell’epopea degli Alpini, proprio come la ta porta drisu den a nostra tradisiun, scolandosi alla nostalgia di tante cose anche quella di ciascuno di noi che, chi l’ha scrita certu al se metù da rima, vecio o bocia che sia, trova il proprio care, passate ed irripetibili. al duea ves par forsa un alpino, v’un da num. Erano tempi quelli in cui interi grup- piccolo scorcio di naja. pi famigliari si riunivano per costruirsi Sembra quasi una di quelle vecchie “Vegiu Scarpun”, v’un di prim suces da la cansun a l’italiana, reciprocamente la villetta, compariva- cartoline allegoriche che spesso si troquei ca vegnivan fora d’ul festival da S. Remo, no le prime scavatrici, la ghiacciaia la- vavano allo spaccio e nei tabaccai vicipiena da brio cunt’un’aria tuta paesana, sciava il posto ai primi frigoriferi che ni alla caserma, retoriche senza dubbio, la sa sentiva sempar a la radio, su a balurda e parfin in trenu. si chiamavano “frigider”, l’automobile ma a noi tanto care che, appena arrivati Caval da bataglia di canti d’usteria, era ancora un sogno, non esisteva il (o meglio… giunti) al Reggimento, ti la sa cantava in ogni scampagnada, problema dei parcheggi e la bicicletta precipitavi a spedire alla mamma, alla la si lasciava al deposito ritirando la morosa, a parenti ed amici per manila metea ados tanta, tanta alegria, “medaglia”, i paltò smessi non si butta- festare a tutti il tuo orgoglio di essere par fin bona par fa ’na qual serenada. vano ma, rivoltati, venivano riconverti- Alpino: le fiacche e le vesciche ai piedi, Una cansun ca la par quasi una cartulina, ti in “giacchettoni”, non c’erano ancora gli scherzi dei nonni, gli ufficiali buoni da quei ca sa truava una volta in di tabachè, i tubi innocenti e le case venivano su ed i najoni, il campo, le esercitazioni che te scrivevi a cà, a la mama, a i amis e a la sgarzulina, con i pali di legno, non esistevano i e tutto il resto sarebbero arrivati poi in weekend ma c’erano il sabato inglese, seguito, come da copione, a coprire la parchè finalmenti te sevi alpino e tuti, tuti la duean savè! la TV la si andava a vedere al bar, in naja di montagna. Po’ tutu ul “bel da a naja”: fadighi, viscighi ai pè, casa c’era ancora la stufa economica, le “Vecchio scarpone”… (mi ricordo) schersi di noni, uficiai bum e naiun, discoteche si chiamavano sale da bal- nelle camerate gli scarponi sempre zaini, scarpinadi sui munti e par sentè, lo, c’erano ancora i cinema all’aperto ben allineati ai piedi delle brande, lucidi, neri. Non ho mai capito perché ti al saria rivà dopu, puntual, precis, tanmè da cupiun. e Legnano non era ancora una città di banche ed agenzie immobiliari, c’era- davano gli scarponi marroni ed il luciIn camerada i scarpuni duevan ves lì dananzi a branda, no tanti stabilimenti ed all’inizio ed al do nero! C’era anche uno scatolino di in urdin, neti, negar, lustar e ben in evidensa, termine del lavoro suonavano le sirene grasso che mai nessuno usava. tuti alineà, gira da a stesa banda, e le Chiese avevano ancora la forza di Chissà che fine avranno fatto i miei? sempar prunti par ogni eveniensa. trasmettere la gioia del messaggio divi- Di certo li portai ancora per qualche anno dopo il congedo sulle nostre belle no attraverso il suono delle campane! Cun l’elmetti e ul fisil eran i fer dul mestè, “Vecchio scarpone”, uno dei primi montagne lombarde: le Grigne, il Reseputostu in mudandi, ma mai sensa da lur, successi della “canzone all’Italiana”, gone, la Presolana, il Disgrazia, l’Adaad ogni alarmi a dueum ves prunti e saltà in pè, portato al trionfo dal cantante Gino La- mello, poi… le suole incurvate, la pelle e a pè intera, certu sarian stà di gran dulur! tilla che, con Nilla Pizzi, Carla Boni e dell’interno secca e lacera hanno deciEcu, una roba ca go sempar avù chi chinscì, Achille Togliani fu uno dei primi big so il loro accantonamento, i vari “San del Festival di Sanremo. Un motivo Martino” hanno poi fatto il resto… a l’eva ul culur di scarpuni, che, per testo quanto per musica, si ta- Vecchio scarpone… dei tempi della mia pensa e ripensa a l’ho mai capì, glia un suo posto tutto particolare nel naja negli Alpini: marce interminabili parchè i a vurean negar e i ti a davan maruni. vasto repertorio delle canzoni di allora, per sentieri e mulattiere, corso roccia Ma, chissà che fin can fa’ i me da la naja, che andavano da quelle classiche come sulle montagne più belle del mondo, “Grazie dei fior” a quelle struggenti ricordo di amici lontani, odore di muli, dopu ul cungè i ho purtà anmò sul Rosa, i Grignun, ul Resegun, come “Vola colomba”, per proseguire peso di zaini, cantate e allegre bevute…. po’, cunta stira verta e i tai in da la tumaia, con quelle scanzonate ed allegre come Vecchio scarpone… “un saltin par el da certi ’i ho metù in dun guai cantun “Papaveri e papere”, “Casetta in Cana- Vecio!” Ma pensu che anca par mi al podaria ves, da” e per finire poi con quelle goliardi- “Vecchio Scarpone cum’è ca la dis sta cansun dul cor, ………… che come “Aveva un bavero”. se ul destin un guai dì, un guai dì anmò al vures, “Vecchio scarpone”, una canzone che Forse sapresti prese moltissimo, che la gente adottò Se volesse il destino i me scarpuni pudarian: “Camminare ancor”! subito nel vasto repertorio popolare Camminare ancor” Carmine Galli cantandola nelle feste, nelle scampaCarmine Galli I