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Marzo 2015
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“Veci
e Bocia”
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PERIODICO DELLA SEZIONE DI MILANO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Complemento dell’edizione su carta
Anno 63 - Numero 1 - Marzo 2015
Questa versione del notiziario della Sezione integra i contenuti di
quella stampata, che rimane sempre e comunque quella ufficiale
Nelle trincee della Grande Guerra
a cura di Alberto Losi - prima parte
C
Da “La Vuss degli Alpini” del Gruppo di Cesano Maderno
ome premessa, proviamo a raccontare
una giornata “media” in trincea: ovvero
come la maggior parte dei soldati visse durante la propria permanenza in prima linea.
Alle prime luci dell’alba cessavano i lavori,
che si svolgevano solo di notte, e i soldati
cercavano un posto per riposare.
Durante il giorno tutte le attività della trincea
si riducevano al minimo, quando non erano
del tutto paralizzate, e i soldati avevano poco
altro da fare che guardarsi intorno restando
immobili ed aspettare.
“È necessario soprattutto che il nemico non
veda e non senta, non possa farsi alcuna idea
di quanti siamo, di dove siamo, né delle nostre abitudini. Egli stesso agisce così: noi non
vediamo la sua trincea di faccia e sembra che
nulla vi avvenga mai; che i difensori siano
tutti morti o partiti.”
Il soldato passava gran parte delle sue giornate aspettando: aspettava che arrivasse il
rancio o la corvè, aspettava il cambio, aspettava la licenza; l’ufficiale aspettava la promozione. Se si sentiva un cannone sparare,
si aspettava di vedere dove sarebbe caduto
il colpo. Si aspettava la posta, unico legame,
tenue eppure fondamentale con la casa ed il
mondo degli affetti.
Delle tante attese, però, ce n’era una più straziante d’ogni altra: quella del prossimo attacco. Come dire l’attesa della morte.
Di una morte, se non certa, perlomeno assai
probabile. Altrimenti di un dolore atroce o di
una mutilazione.
I soldati sapevano che cosa succedeva durante
le offensive. Anche chi non aveva ancora partecipato a un assalto aveva notato le teorie di
feriti dopo gli attacchi e i corpi dei caduti insepolti nella terra di nessuno. Il calcolo era presto fatto: la prossima volta… toccherà a me!
L’attesa e l’angoscia erano pessime compagne nella grama giornata del soldato, ma
i loro effetti erano ingigantiti dal panorama
ristretto, povero e squallido, che offriva la
trincea.
La visibilità delle feritoie o dei fori praticati
nei muriccioli delle ridottine e degli appostamenti è tale da rendere ancora più monotona
la vita in trincea.
Le cannonate hanno distrutto ogni parvenza
di vegetazione; tra la propria trincea e quella nemica non vi è che un tratto di terreno
sconvolto, più o meno ampio, di là e di qua
i reticolati, paletti contorti, qualche straccio
che il vento agita goffamente.
Il soldato in trincea pensa poco poiché vede
assai poco; vede sempre le stesse cose.
La sua vita mentale è assai ridotta e niente la
alimenta. Un’altra tortura nella giornata del
soldato in trincea era l’immobilità o comunque l’obbligo a movimenti estremamente
cauti e ridotti.
Era inoltre costante la minaccia dei “cecchini”, vale a dire dei tiratori scelti del nemico
che non sbagliavano quasi mai un colpo.
Erano armati di fucili di precisione dotati
di cannocchiale, in attesa di un movimento
rivelatore di un bersaglio umano. Erano diventati familiari per i nostri soldati, tanto che
li riconoscevano dal luogo da cui tiravano e
li consideravano nemici di rango superiore.
Potevano verificarsi anche inconvenienti incredibili, causati dalla complessità labirintica
delle trincee e anche dalla vicinanza di quelle
nemiche. Non era raro il caso che i nostri cucinieri sbagliassero trincea e si ritrovassero
in quella austriaca.
Occorre precisare che i nostri nemici si comportavano bene nella circostanza, da veri
“gentiluomini”, mangiando di gusto il nostro
vitto, ringraziando i nostri cucinieri e poi rimandandoli indietro, da dove erano venuti.
Nelle trincee con il rancio portato poco prima
dell’alba giungeva anche il caffè, che risultava l’ultimo conforto della notte e il primo del
giorno: da allora forse ha preso piede l’uso
del caffè come elemento base della prima colazione.
In un mondo sottosopra, dove nulla era come
in tempo di pace, mangiare era tanto più importante se si considera che la gran parte dei
soldati proveniva dalla fascia di popolazione
per la quale mettere insieme il pranzo con
la cena rappresentava sempre un problema
concreto e quotidiano. Ecco un aspetto che
per una volta andava a vantaggio del soldato.
In divisa, infatti, si mangiava di più e meglio
che a casa.
La profonda percezione di essere al di fuori della realtà normale, di essere da un’altra
parte rispetto alla vita che avevano sempre
conosciuto, fu uno degli aspetti psicologici
più incisivi per i soldati al fronte. È pensabile che la trincea nella mente dei suoi abitanti si configurasse come uno Stato a sé,
avulso dall’Italia, in cui ogni cosa era diffe-
rente dall’abituale proprio come succede in
un Paese straniero: diverse le leggi, il cibo,
i costumi, i divertimenti, le angosce. In una
parola… tutto!
Nella storia dell’uomo la guerra ha sempre
posseduto una sua attrattiva, terrificante, ma
indiscutibile. Dall’esistenza e persistenza di
codesto fascino è prova la sterminata letteratura di eroi, gesti valorosi, intrepido coraggio, spirito di sacrificio disinteressato, che
fa da spina dorsale alla cultura occidentale.
Ma sono tutte cose che per esistere hanno bisogno di un “nemico”. Non avrebbero avuto
né fama, né epica gli Achei senza i Troiani,
Alessandro Magno senza i Persiani, Giulio
Cesare senza i Galli e via dicendo.
La guerra, comunque la si veda, è scontro tra
(segue a pag.2)
INDICE
Pag. 1
Nelle trincee della Grande Guerra
Pag. 2
Sintesi riunioni di Raggruppamento
Pag. 3
Sintesi dei verbali del CDS
Attività nazionali e sezionali
Pag. 4
SIA- Uscita al Magnodeno
SIA - Uscita in Val d’Aosta
Pag. 5
SIA - Esercitazione sulla neve
PC - Assemblea dei volontari
Testi su Centenario Grande Guerra
Pag. 6
Calendario Alpini Motociclisti
Dal “Tirano” a Ponte Selva
Pag. 7
MI-CRESCENZAGO - Ricordo di L. Bocus
Paderno D. - “Calderina d’oro”
per Aldo Barberi
Pag. 8
LIMBIATE - Ricordo di Angelo Mazzetto
LODI - San Bassiano
LODI - Premio UNUCI a Ernesto Livraghi
Pag. 9
LODI - Al 73° di Don Secondo Pollo
LODI - Furto di cimeli
MAGENTA - La Città per il Centenario
SESTO S.GIOVANNI - Criterium Brianza
Pag. 10
Calendario attività dei Gruppi
Pag. 11
Calendario attività dei Cori
VIMERCATE - A Costantino Ronco
Pag. 12
“Vecchio Scarpone”
Marzo 2015
VITA SEZIONALE
“Veci e Bocia” on-line - 2
Sintesi dei verbali delle Riunioni
di Raggruppamento
Nelle trincee della Grande Guerra
’ordine del giorno delle riunioni prevedeva una parte comune
con temi presentati dai Consiglieri sezionali e una parte locale
con argomenti sui quali i Gruppi potevano discutere presentando le
proprie posizioni. I vertici della Sezione e la Redazione di “Veci e
Bocia” erano presenti o rappresentati a tutte le riunioni. Ed ecco la
consueta sintesi dei verbali che, nelle versioni complete, sono disponibili presso la Segreteria sezionale.
schieramenti. La Grande Guerra invece fu un’eccezione: presentava
tutte le caratteristiche dei conflitti più duri (i morti, i feriti, le sofferenze, il gelo, la fame, la sete, ecc.) ma le mancavano l’adrenalina
dello scontro, la furia travolgente della battaglia, l’apoteosi della
vittoria o la disperazione della sconfitta. Il nemico non si vedeva e
le cosiddette battaglie, che si vincessero o si perdessero, non cambiavano quasi nulla!
Purtroppo le perdite di soldati durante gli assalti, erano quasi sempre maggiori per noi, rispetto a quelle del nemico, meglio organizzato ed equipaggiato. Addio alla bella guerra!
Con le fanterie s’infransero sui reticolati austriaci anche i sogni di
guerra eroica di ufficiali e intellettuali entusiasti, romantici. Erano
partiti sognando un’altra guerra: bivacchi pieni di canzoni in mezzo
ai campi o in piena montagna, marce forzate sotto la canicola, pattuglie temerarie, scontri turbinosi di masse in campo aperto, inebriante franchezza del combattimento, slancio e balenio di spade e grida
di dolore e urla eroiche di conquista dello spazio.
Un altro destino li aspettava al varco: una guerra incolore, squallida
e umiliante, una lotta sorda, clandestina e taciturna, una sofferenza
opaca e desolante, una morte oscura, lenta e disperata.
Per i volontari la delusione fu cocente, ma ben più profonda fu la
disillusione dei militari di professione che avevano atteso la guerra
come la realizzazione di una vita di addestramento: vale a dire l’occasione in cui dimostrare il proprio valore.
La campagna del 1915, povera di grandi avvenimenti, diventava
eroica solo quando gli ufficiali muovevano in testa ai loro reparti,
a sciabola sguainata, come nelle vecchie cariche garibaldine, e le
truppe inebriate di entusiasmo e di slancio si frangevano contro le
difese isolate del nemico.
Il valore del Reggimento “Sassari” di sardi fu fatalmente infranto non
dal valore del nemico, nascosto dietro ripari invulnerabili, ma dalla
forza dei reticolati quasi intatti! Infatti, nei primi assalti i soldati caddero come grano maturo sotto la falce e con loro moltissimi ufficiali.
La prassi di quel tempo voleva che i comandanti guidassero l’assalto
dando l’esempio, in testa ai loro uomini, con la sciabola sguainata.
Però un ufficiale con la propria divisa e la sciabola in mano diventava un bersaglio troppo facile per il nemico che concentrava su di lui
il fuoco dei suoi tiratori scelti. Se i soldati bene o male si possono
sostituire facilmente (questo è il cinismo della guerra) gli ufficiali
no! E per di più nel nostro esercito erano sin dall’inizio pochi, molto
meno di quanti servissero.
Dopo le prime penose esperienze, il Comando supremo tentò di correre ai ripari: aveva reso obbligatorio l’uso delle spade brunite, che
almeno non risplendessero al sole; poi le vietò a chi andava in prima
linea. Si rinunciò anche alle uniformi differenziate, alla sciarpa azzurra, simbolo di comando e ad ogni altro elemento che permettesse
la facile individuazione di un comandante. Rimasero solo i gradi sui
risvolti delle maniche. Inoltre, vista la ecatombe di moltissimi ufficiali, essi non dovevano più andare alla testa delle truppe e nemmeno di fianco, ma dietro, con la pistola in mano, non più a trascinare
gli uomini con l’esempio, ma a spingerli con la minaccia.
L
Riunioni del 17 novembre 2014
Si sono svolte presso la sede sezionale e presso i Gruppi di Limbiate,
Limito-Pioltello-Segrate, San Giuliano Milanese e San Vittore Olona.
Parte Comune
Candidati alla carica di Consigliere sezionale all’Assemblea del
1° marzo 2015: è stato fatto il punto sulle candidature comunicando
i nomi pervenuti. Alcuni Gruppi hanno sollecitato una maggior presenza dei Consiglieri delegati presso i Gruppi.
Tesseramento 2015: sono stati consegnati ai Gruppi gli elenchi dei
Soci e i bollini per i rinnovi 2015.
Incarichi per la Santa Messa in Duomo del 14 dicembre 2014:
sono stati illustrati gli incarichi ai Gruppi per la cerimonia e lo sfilamento, ricordando di attenersi all’aggiornamento del “Cerimoniale
ANA” in corso di distribuzione.
Sacrario militare di Piazza Sant’Ambrogio - Guardia d’Onore:
finora è stato eseguito un buon servizio con la presenza di 75 / 80 Alpini che riferiscono di visitatori italiani e stranieri soddisfatti. È stato
fatto un aggiornamento sulla copertura dei turni con inviti ai Gruppi che non hanno ancora aderito a questa iniziativa per un maggior
coinvolgimento e un’equa ripartizione dell’impegno. È stata segnalata la mancanza delle guide informative sul luogo che dovrebbero
essere redatte in più lingue e fornite dal Comune di Milano.
Calendario sezionale 2015: sono stati chiesti eventuali aggiornamenti al calendario distribuito ai Gruppi. È stata posta evidenza sulla
sovrapposizione tra un anniversario di Gruppo e la Festa sezionale
di primavera.
Assemblee di Gruppo: è stato distribuito il programma delle assemblee, sollecitando i Gruppi a comunicare le date mancanti.
Prenotazione pacchi solidarietà (modulo allegato): è stata illustrata l’iniziativa e presentato il contenuto degli stessi, invitando a
far pervenire al più presto le prenotazioni per evitare problemi di
approvvigionamento.
Adunata nazionale 2015 all’Aquila (sistemazioni e proposte): alcuni Gruppi hanno attivato iniziative per la partecipazione e si sono
organizzati con diverse modalità. Nelle riunioni cì sono stati scambi
informazioni tra i Gruppi sui posti disponibili.
Parte Locale
Programma prossime manifestazioni e/o iniziative di Gruppo: i
Gruppi hanno presentato le loro prossime attività. Viene presentata
la proposta sulla candidatura della Sezione per l’adunata nazionale
del 2019 a Milano. Il Gruppo di Vimercate ha presentato il DVD
con materiale documentale sulla Grande Guerra disponibile presso il
Gruppo. In alcune riunioni è stato fatto il punto sul progetto “19151918 - I Caduti Alpini”. I Gruppi sono stati invitati a trasmettere le
informazioni per la compilazione del “Libro Verde 2014”. Sono state
infine concordate date e sedi per le prossime riunioni decentrate del
mese di gennaio 2015.
Riunioni del 19 gennaio 2015
Si sono svolte presso la sede sezionale e presso i Gruppi di Abbiategrasso, Cinisello Balsamo, Giussano e Rho.
Parte Comune
Adunata 2015 all’Aquila - aggiornamenti: è stato riscontrato del
disagio per alcuni problemi che si sono evidenziati per l’organizzazione e per la prenotazione degli alloggiamenti comuni.
Portale web “ Iniziative Culturali e di Solidarietà” della Sezione:
questo portale web avrà lo scopo di far conoscere le iniziative dei
Gruppi e potrà essere alimentato con informazioni per condividere
documenti, conoscenze ed esperienze.
Archivio storico digitale: il progetto prevede la raccolta e messa a di-
(segue da pag. 1)
sposizione di documenti in forma digitale inerenti la Grande Guerra.
Comitato per le Feste sezionali (primavera, autunno, Ponte Selva): è stato confermato che la Festa di Primavera sarà in Largo Marinai d’Italia e che sono stati confermati i comitati organizzatori.
Per la Festa d’autunno si sta valutando una diversa sede in zona
Lorenteggio.
Assemblea sezionale del 1 marzo 2015: è stato fatto un aggiornamento sulle candidature e sulle modalità di elezione del secondo
Consigliere per il 2° Raggruppamento. È stata comunicata la notizia
che all’assemblea sarà consegnato il Gagliardetto al nuovo Gruppo
di Pessano con Bornago.
Riconoscimenti ai Soci nati nel 1935 (ottantenni): sono stati consegnati ai Gruppi i diplomi per i Soci.
Parte Locale
I Gruppi hanno presentato le loro prossime attività e hanno concordato le sedi dei prossimi incontri.
Marzo 2015
VITA SEZIONALE
SINTESI DEI VERBALI DEL CDS
1 dicembre 2014
Intervento del Presidente: il Presidente Boffi aggiorna il CDS sulla
riunione dei Presidenti di Sezione del 16 novembre, riportando il
tema dell’aggiornamento dell’articolo 20 dello Statuto dell’ANA.
S. Messa di Natale del 14 dicembre 2014: vengono verificati i dettagli organizzativi dell’evento.
Assemblea sezionale del 1 marzo 2015 e candidature Consiglieri:
è stata verificata la situazione degli incarichi elettivi da rinnovare.
Pacchi della solidarietà: il Consigliere Piva aggiorna il CDS sullo
stato delle prenotazioni dai Gruppi.
Comunicazioni dei Consiglieri addetti ai Gruppi: si è discusso
della coincidenza della Festa sezionale di primavera con un anniversario di Gruppo e delle prenotazioni per l’adunata a L’Aquila tramite
il Comitato Organizzatore (COA).
Il Consigliere Gianazza aggiorna sulla situazione del portale ICS, a
breve disponibile nel sito sezionale.
Calendario sezionale 2015: non sono stati evidenziati commenti al
calendario reso disponibile nel sito sezionale.
12 gennaio 2015
Intervento del Presidente: il Presidente Boffi riporta i pareri favorevoli riscontrati nelle assemblee di Gruppo sulla proposta dell’adunata nazionale a Milano nel 2019. Ringrazia per l’ottima riuscita
della S. Messa in Duomo e riferisce della circolare del Ministero della Difesa sull’uso di vestiario ed equipaggiamenti militari. Su invito
del Presidente, il Consigliere Tonicello riporta il ritrovamento di un
importante archivio fotografico sulla Grande Guerra.
Bozza bilancio sezionale al 31 dicembre 2014: il Tesoriere sezionale
Gorgoglione aggiorna sul rendiconto finanziario che è positivo e che
potrà essere presentato per approvazione nella riunione di febbraio.
Nuovo Gruppo: il Presidente Boffi annuncia la richiesta di costituzione
di un Gruppo a Pessano con Bornago e il CDS approva all’unanimità.
Assemblea Sezionale 2015 e candidature: il Presidente Boffi presenta le proposte per la gestione dell’assemblea (presidente e segretario) e le candidature a delegati sezionali per l’assemblea nazionale
dell’ANA. Il CDS approva.
Comitato Feste e definizione sedi per il 2015: il Vice presidente Donelli aggiorna sulle verifiche per la sede della Festa che, per
l’edizione primaverile, è confermata in Largo Formentano. Il CDS
approva la composizione del Comitato Feste.
Portale Web “Iniziative culturali e di solidarietà e Archivio Storico digitale”: il Consigliere Gianazza aggiorna sul rilascio del
portale e sull’invio delle credenziali di accesso e invita a far avere
commenti e suggerimenti.
Comunicazioni dei Consiglieri addetti ai Gruppi: i Consiglieri
riportano l’attività di alcuni Gruppi.
Prossime manifestazioni: vengono decise le rappresentanze della
Sezione ad alcuni eventi dell’ANA e alle assemblee di Gruppo.
2 febbraio 2015
Intervento del Presidente: il Presidente Boffi ringrazia per la collaborazione nell’anno sociale che sta per chiudersi, riporta i pareri
positivi riscontrati nelle assemblee di Gruppo sulla proposta dell’adunata nazionale a Milano nel 2019 e informa che nell’assemblea
sezionale del 1 marzo verrà consegnato il Gagliardetto al nuovo
Gruppo di Pessano con Bornago.
Approvazione bilancio al 31 dicembre 2014 e preventivo 2015:
il Segretario Dellupi illustra il rendiconto definitivo consegnato ai
Consiglieri, il Vice presidente Donelli spiega alcuni dettagli relativi
all’Unità di PC e il Presidente Boffi chiede l’approvazione del bilancio che il CDS approva all’unanimità.
Assemblea sezionale del 1 marzo 2015: il Presidente Boffi presenta
la scheda per il rinnovo delle cariche elettive e illustra le modalità
di votazione. Per il secondo Raggruppamento c’è un solo candidato
che sarà affiancato nel CDS dal primo dei non eletti.
Adunata 2015 a L’Aquila, eventuali novità: il Vice presidente Donelli aggiorna sui contatti avuti con il COA sulle prenotazioni per gli
attendamenti. Il Presidente Boffi e il Segretario Dellupi informano
che il motto scelto è: “Alpini: il ricordo, la ricostruzione, il dovere”
e invitano a proporre i testi per lo striscione sezionale.
Anniversari fondazione Gruppi nel 2015 e fondazione nuovo Gruppo: il 23 e 24 maggio ci sarà la festa per il 40° del Gruppo di Vimercate
“Veci e Bocia” on-line - 3
Calendario attività
nazionali e sezionali
9 lun.:
16 lun.:
22 dom.:
21 sab.:
Marzo
Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale
Sedi decentrate - Riunione Capi Gruppo
Pian del Frais di Chiomonte - 49°Camp. Sci Slalom
Milano - UNIRR S. Messa in S. Ambrogio
Aprile
13 lun.: Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale
20 lun.: Milano Sede - Riunione Capi Gruppo
2 sab.:
4 lun.:
11 lun.:
15-16-17:
23-24:
29-30-31:
30-31
31 dom.:
Maggio
Torino - Beatificazione Fratel Luigi Bordino
Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale
Sedi decentrate - Riunioni Capi Gruppo
L’Aquila - 88a Adunata nazionale
Vimercate - 40° di Fondazione
Lainate - 40° di Fondazione
Milano - Festa Alpina di Primavera
Milano - Assemblea dei delegati
Giugno
7 dom.:
8 lun.:
13-14 :
15 lun.:
21 dom .:
28 dom.:
Ponte Selva - 50° Raduno sezionale
Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale
Conegliano - Raduno 3° RGPT
Milano sede - Riunione Capi Gruppo
Bedonia - 39° Camp.to Corsa in montagna a staffetta
Rifugio Contrin (Trento) - Pellegrinaggio
6 lun.:
12 dom.:
13 lun.:
26 dom.:
Milano sede - Consiglio Direttivo Sezionale
Asiago - Pellegrinaggio Ortigara
Sedi decentrate - Riunioni Capi Gruppo
Adamello (Trento) - 52° Pellegrinaggio
Luglio
e dal 29 al 31 maggio quella per il 40° del Gruppo di Lainate. L’inaugurazione del Gruppo di Pessano con Bornago sarà nel 2016. Viene ricordato che gli anniversari riconosciuti come eventi sezionali sono per
il 10°, il 25°, il 50°, il 75° e il centenario di fondazione di un Gruppo.
Comunicazione dei Consiglieri addetti ai Gruppi: i Consiglieri
presentano le attività di alcuni Gruppi. Il Consigliere Pisoni ricorda che nel 2016 ci sarà il centenario della scomparsa di Giuseppe
Perrucchetti che potrebbe coinvolgere anche il Gruppo di Cuorgnè.
Il Consigliere Boccellini aggiorna sull’andamento della causa di beatificazione di Teresio Olivelli e il Consigliere Tonicello evidenzia
la necessità di avere opuscoli plurilingue per il servizio di Guardia
d’Onore al Sacrario di Milano.
Prossime manifestazioni: la sola in programma (22 febbraio) è la
commemorazione di Seleny Jar a Isola del Gran Sasso e viene stabilita la rappresentanza sezionale.
9 marzo 2015
Comunicazione dei risultati delle elezioni: il Presidente dell’Assemblea sezionale Silverio Vecchio comunica l’esito dello scrutinio
delle votazioni (pubblicato su “Veci e Bocia”).
Saluto ai Consiglieri uscenti e insediamento nuovi Consiglieri: il
Presidente Boffi ringrazia i Consiglieri uscenti per il lavoro svolto
invitandoli a rimanere attivi collaboratori della Sezione, e augura
buon lavoro ai neo eletti.
Incarichi sezionali: il CDS approva la proposta del Presidente Boffi in merito agli incarichi annuali e alle attribuzioni dei gruppi ai
Consiglieri (pubblicato su “Veci e Bocia”).
Adunata nazionale a L’Aquila: con Silverio Vecchio (Segretario nazionale ANA) sono stati discussi alcuni aspetti e criticità dell’adunata.
Festa sezionale di Primavera: il Segretario sezionale Celotta aggiorno sullo stato dell’organizzazione e dei permessi; la palazzina
Liberty non sarà disponibile per il concerto del Coro ANA Magenta
e si dovrà trovare un altro spazio nelle vicinanze.
Prossime manifestazioni nazionali e sezionali: il Presidente Boffi
presenta le proposte ricevute per il testo dello striscione sezionale,
vengono definite le presenze alle prossime riunioni decentrate dei
Capigruppo e i prossimi eventi ai quali la Sezione è stata invitata.
Il Vice presidente Donelli chiede di verificare l’interesse dei Gruppi
per un campo sezionale per l’adunata 2016 ad Asti.
Marzo 2015
VITA SEZIONALE
SQUADRA INTERVENTO ALPINO
La SIA al Magnodeno
da “Penna Nera” del Gruppo di San Vittore Olona
uesto novembre 2014 sarà ricordato come uno dei più piovosi e, purtroppo, le catastrofi che hanno colpito diverse Regioni
italiane a cominciare dalla Liguria saranno un monito perenne alla
stupidità e ingordigia umana che ha sacrificato al profitto la sicurezza di molte aree che porteranno per sempre i segni della furia della
natura, che a tutto ciò ha aggiunto una violenza e una quantità di
precipitazioni fuori da ogni regola.
In questo scenario, domenica 9 novembre una decina di temerari
della SIA, non ancora allertati per gli interventi di PC, hanno tenuto
fede al programma addestrativo che prevedeva per quel giorno l’ascensione al bivacco degli Alpini posto sul Monte Magnodeno, la
montagna posta esattamente tra il lago di Lecco e il Resegone, tanto
da confondersi con le cime frastagliate di quest’ultimo se la si guarda
dall’abitato di Lecco.
Il ritrovo era fissato alla fine dell’abitato di Erve, paesino situato a
595 mt. a monte del capoluogo lariano e, naturalmente, il sottoscritto
ha sbagliato posto aspettando invano gli altri in un altro punto prima
di accorgersi dell’errore e raggiungere precipitosamente il posteggio
giusto dove, dopo i saluti di rito e la gioia di ritrovare gli amici di
sempre, inforcava gli scarponi e, zaino in spalla, si univa alla comitiva in partenza.
Sin da subito abbiamo avuto conferma che sarebbe stata una giornata
molto umida (per usare un eufemismo). Infatti dopo solo una decina
di minuti il cielo ha iniziato a scaricarci addosso una ininterrotta
e insistente pioggia che ci ha tenuto compagnia per quasi tutta la
giornata al punto che nemmeno le mantelle e protezioni varie hanno
potuto evitare di farci ritrovare completamente… a mollo.
Ma tant’è che, fedeli alla consegna, abbiamo rispettato il programma
seppur tra moccoli e imprecazioni dirette soprattutto a chi apriva la
fila e spronava gli altri a proseguire, a volte nascondendo i cartelli
che indicavano in maniera spietata il tempo mancante al raggiungere
la mèta.
A onor del vero, chi smoccolava proprio tutti i torti non li aveva,
infatti in almeno 4 o 5 occasioni ci siamo ritrovati a dover guadare il
torrente Galaveso che si intersecava spesso al sentiero costringendoci ad arditi passaggi dove qualcuno si è pure trovato con l’acqua che
saliva… da sotto come se non bastasse quella che cadeva dall’alto.
Siamo comunque arrivati, sempre sotto l’acqua, al bivio posto a ridosso alla capanna Alpinisti Monzesi a mt. 1.173, dove avremmo
dovuto fare una sosta per rifocillarci ma, bagnati per bagnati, decidevamo di proseguire a sinistra sul sentiero che si dirigeva verso le
pendici meridionali del Resegone da dove avremmo poi proseguito
verso il Magnodeno.
Nella tarda mattinata, quando oramai il morale della truppa iniziava
a calare e il malumore serpeggiava negli animi degli oramai inzuppati escursionisti, l’ultimo strappo coadiuvato da una catena fissa posta
per sicurezza nella salita, ci faceva “emergere” letteralmente tra le
nuvole sul piazzale antistante il tanto agognato bivacco a 1.241 mt.
che per nostra fortuna, e vista la giornata non poteva essere altrimenti, era deserto e quindi a nostra completa disposizione.
Entrati, mentre il buon Giovanni cercava inutilmente di recuperare
un po’ di legna per accendere il camino e poter togliere un po’ di
umidità ai vestiti, si dava l’assalto alle provviste portate da casa e
ci gustavamo il semplice e impagabile piacere di essere al coperto
mentre fuori si scatenava l’inferno (a proposito non dovrebbe essere
un posto caldo, asciutto e ad alta temperatura?).
Anche in questa occasione abbiamo comunque goduto della bella
Q
“Veci e Bocia” edizione on-line
Editore: Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Milano
Presidente Luigi Boffi
Direttore Responsabile: Gianni Papa
Redazione: Daniela Barindelli, Sandro Bighellini,
Dario Bignami, Pierluigi Rodeghiero, Davide Tonicello
Aut. Trib. di Milano 14-1-55 nº 3602 del Registro
“Veci e Bocia” on-line - 4
compagnia e tra una battuta e l’altra, è arrivato il momento di decidere la strada del ritorno e, scartato il sentiero “PRA DEI RATT”
al grido di “Se deve essere avventura, che avventura sia!”, io e Giovanni che avevamo già fatto lo scorso anno quell’escursione (con un
tempo decisamente più bello) convincevamo tutti gli altri a seguirci
su un sentiero che ci era stato allora segnalato da due giovani bracconieri alquanto brilli, sentiero che in cambio di un dimezzamento
del tempo richiesto per il rientro al paese, offriva l’emozione di una
discesa mozzafiato tra roccoli e casotti di appostamento su tracce appena visibili e con una pendenza che portava il piede di chi scendeva
all’altezza della testa di chi lo precedeva.
Comunque alla fine e in anticipo, visto il sentiero, sulla tabella di
marcia abbiamo raggiunto le auto e dopo un breve saluto siamo discesi a valle ancora un po’ umidi ma felici della giornata trascorsa
senza incidenti e in buona compagnia e con la soddisfazione di aver
portato a termine quanto ci eravamo prefissati. Anche perché, come
ha fatto notare il caposquadra, qualche tempo fa, se il tempo era
inclemente, il programma veniva cambiato per adattarlo alle nostre
esigenze mentre, come squadra di Protezione Civile, abbiamo il dovere di prepararci a operare anche in situazioni di disagio perché il
tempo non aspetta certo i nostri comodi.
Un arrivederci a tutti ed appuntamento a domenica 21 dicembre al
Rifugio Piazza su Monte S. Martino dove, oltre a farci gli auguri,
stenderemo il programma per il prossimo anno.
Franco Maggioni
L’uscita della SIA in Val d’Aosta
da “Penna Nera” del Gruppo di San Vittore Olona
Sosta a Champorcher
omenica 22 febbraio la Squadra si è recata in valle D’Aosta e
precisamente nella valle di Champorcher per effettuare una salita al Dondena. La giornata, iniziata veramente male con una pioggia
incessante fino all’uscita dell’autostrada, e con neve una volta arrivati a Champorcher, ci ha comunque regalato - dopo circa un’ora di
salita- la bella sorpresa di una giornata splendida con un sole a volte
troppo invadente e un panorama unico.
Salivamo infatti nel bosco tra muri di neve fresca, e l’unico neo è
stato quello di dover cambiare l’itinerario originale in quanto il sentiero del Re, che avremmo dovuto percorrere, era troppo pericoloso
per via dell’accumulo di neve fresca e il pericolo di valanghe.
Optavamo quindi per la salita a bordo pista che ci portava comunque
in quota, dove finalmente potevamo attraversare la valle e riportarci
sul versante originario in condizioni di sicurezza, anche se a quel
punto la salita si è fatta davvero dura, specie per il sottoscritto, tanto
da farci decidere (erano già le 12,30) di interrompere la salita e di
fermarci presso una baita per consumare il rancio al sacco.
Terminato il frugale pasto, ci si rimetteva in cammino dividendoci
in due squadre tra ciaspolatori e chi, dotato di sci, ha affrontato la
discesa a valle in modo più spedito.
Purtroppo, malgrado le raccomandazioni, abbiamo visto alcune persone che risalivano il più facile - ma molto più pericoloso – sentiero, incuranti della neve che veniva continuamente scaricata lungo il
pendio. Erano dei veri sconsiderati che facevano troppo affidamento
sulla buona sorte… finché dura!
Rientrati al paese e riposta l’attrezzatura, facevamo ritorno con l’arrivederci alla prossima uscita.
Franco Maggioni
D
Marzo 2015
VITA SEZIONALE
L’esercitazione SIA in ambiente innevato
“Veci e Bocia” on-line - 5
PROTEZIONE CIVILE
L’annuale assemblea dei Volontari
da “Penna Nera” del Gruppo di San Vittore Olona
da “Penna Nera” del Gruppo di San Vittore Olona
abato 6 dicembre, presso la sede logistica della Protezione
Civile sezionale a Cesano Maderno (comunemente detta 3P),
si è tenuta l’annuale assemblea dei volontari per fare il punto
degli interventi effettuati nel corso dell’anno 2014 e dei programmi futuri.
Era presente, in quanto responsabile in primis, il Presidente sezionale Boffi che affiancava il coordinatore Giuseppe Donelli che
ha aperto la riunione annunciando una non-relazione morale in
quanto si è trattato soprattutto di una relazione su quanto compiuto durante gli ultimi 12 mesi con particolare riferimento agli
interventi relativi alle alluvioni dello scorso novembre.
È stata evidenziata l’importanza, che deve essere comunque migliorata, delle comunicazioni tra il coordinatore e i volontari accentuata purtroppo da una carenza, a volte determinante ai fini
dell’intervento, da parte degli operatori telefonici e da quanti
non ritengono di dover rispondere anche in maniera negativa alla
chiamata.
È stato presentato il programma del 2015 relativo alle esercitazioni e ai corsi di perfezionamento e specializzazione, ritenuti
oggi indispensabili per poter far parte di una struttura che punta a
ridurre al minimo le possibilità di rischio per i volontari e per le
persone da soccorrere.
Di “carne al fuoco” ce n’è tanta, e l’augurio è quello che gli impegni non vengano a sovrapporsi a quelli già programmati nei
Gruppi e in Sezione.
Comunque il tipo di preparazione che abbiamo in programma
è considerato indispensabile dal Dipartimento di PC in quanto
nulla può oramai essere lasciato al caso e, se è pur tanto commovente vedere in televisione i ragazzi che si gettano a capofitto ad
aiutare, è altrettanto vero che cercare di vuotare un garage con
un secchio o ramazzare fango senza poterlo poi trasportare per
mancanza di mezzi, risulta un dispendio inutile di forze, mentre
anche a livello assicurativo è indispensabile avere autorizzazioni
specifiche per ogni mezzo utilizzato.
La riunione è stata proficua ed animata, a volte anche troppo, ma
tutto ciò sta ad indicare l’attaccamento dei partecipanti alle sorti
della nostra squadra allargata.
Terminata la riunione, sotto il grande e confortevole tendone
pneumatico della Colonna Mobile regionale, montato per l’occasione all’interno del magazzino, abbiamo partecipato alla S. Messa alla quale ha partecipato anche una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Cesano Maderno come padroni di casa,
con un finale corale cantato da tutti i presenti.
E come ogni bella storia alpina, tutti i salmi finirono in gloria con
una trasformazione velocissima della chiesa campale in… mensa
“stellata” nella quale abbiamo potuto gustare una cena sapientemente preparata dai nostri impareggiabili cuochi.
E così, tra una battuta e l’altra, un canto e un brindisi, arrivò l’ora
del rientro con un appuntamento alla S. Messa in Duomo, ma
questa è un’altra storia.
Franco Maggioni
S
Vento forte e freddo... ma il gran panorama ripaga della fatica
omenica 25 gennaio i componenti della Squadra hanno effettuato l’uscita mensile che prevedeva una esercitazione di progressione in ambiente innevato con partenza dall’Alpe Devero in
Val Formazza. Il clima di gioia derivante dall’affiatamento tra noi ci
ha accompagnato durante il viaggio, iniziato all’alba regalandoci un
bellissimo panorama del Lago Maggiore visto dall’Alto Vergante;
in un paio d’ore siamo arrivati sul posto accolti da un violentissimo e freddo vento che ci ha tenuto, nostro malgrado, compagnia
per tutta la giornata. Purtroppo l’ascensione alla Corona dei Troggi,
mèta originariamente in programma, è stata accantonata in quanto il
bollettino delle valanghe prevedeva un grado di pericolosità di 4 su
5, ed è stato quindi deciso di salire in vetta al Monte Cazzola su un
percorso che non prevedeva pericoli, su un terreno che presentava
un grado di sicurezza accettabile.
La salita nella zona del bosco è stata abbastanza “tranquilla”, protetti
come eravamo dagli alberi dove il vento faticava a entrare mentre,
passati i 2.000 mt. e terminata la vegetazione che ci proteggeva ci
siamo trovati in balìa di un vento fortissimo che a volte impediva
persino di camminare e costringeva a girare la schiena alle raffiche
prima di proseguire. Il sottoscritto poi era alla sua prima uscita con
la novella attrezzatura di scialpinismo, e confesso di avere avuto
momenti di evidente affanno, ma tant’è che alla fine siamo giunti
in vetta al Cazzola - a quota 2.300 mt. - e sempre a causa del forte
vento abbiamo avuto solo il tempo di una foto scattata a caso, prima
di togliere le pelli agli sci e iniziare la discesa senza poterci nemmeno gustare il panorama che era comunque mozzafiato, con il cielo
chiaramente terso dalle raffiche di vento.
Alla base del Cazzola ci siamo ricompattati con il gruppo prima di
dividerci tra ciaspolatori - che sarebbero scesi dal sentiero di salita
- e quelli (noi) con gli sci che hanno usufruito della pista per raggiungere nuovamente e velocemente l’Alpe Devero dove, nel primo
pomeriggio ci siamo tutti ricongiunti. Il ritorno, dopo una doverosa
sosta per lo “spirito” allo scopo di riscaldarci l’animo, è stato meno
“esuberante” dell’andata, forse per via della stanchezza, anche se
lo spirito goliardico ha permeato l’intera giornata sino alle battute
finali con un arrivederci alla prossima uscita con destinazione Valle
di Champorcher e cima Dondena.
Franco Maggioni
D
CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA
Pubblicazione di testi e foto
edete qui sopra l’intestazione della nuova rubrica sotto la quale
raccoglieremo a partire dal prossimo numero i testi dedicati al
Centenario della Grande Guerra che perverranno alla Redazione
di “Veci e Bocia”.
Pubblicheremo tale materiale qui nella versione on-line per
riservare alla cronaca l’esiguo spazio disponibile nelle sole 12
pagine che ci sono concesse su carta.
Accompagneremo la rubrica con il logo che vedete a fianco e che
compare nella homepage del sito nazionale dell’ANA.
V
Marzo 2015
VITA SEZIONALE
“Veci e Bocia” on-line - 6
ALPINI MOTOCICLISTI
Programma 2015
Domenica 14 giugno
4° Motoraduno delle Valli Biellesi
L’Associazione Alpini Motociclisti con la Sezione ANA di Biella e
l’Ufficio del Turismo Biellese organizzano il 4° Raduno Motociclistico Biellese per sabato 13 e domenica 14 giugno 2015.
Domenica 5 luglio
11° “Colline In Moto” a Robella d’Asti (AT)
Come ogni anno, gli Alpini Motociclisti saranno presenti in gran numero all’11° Motoraduno Colline in Moto, organizzato dal ns. Socio
Consigliere Aldo Bergoglio, Alpino dell’Anno della Sezione di Torino!
Domenica 12 luglio
3° Motoraduno delle Valli Bergamasche con Fiera Alpina
Gli Alpini Motociclisti appoggiano il progetto che vedrà coinvolti diversi aspetti dell’alpinità sul territorio Bergamasco: l’idea è di creare
un’area culturale da abbinare alla “solita” sagra alpina, un’area in cui
Protezione Civile, Storia (museo) e Associativismo si combinino per
creare un momento di promozione di chi era l’Alpino, di cosa è oggi
e di quello che si prospetta domani. Per questo parteciperemo a questa
1a edizione della Fiera Alpina coincidente col 3° Motoraduno bergamasco. Si cercano volontari per presidiare il nostro gazebo, messo a
disposizione dall’Organizzazione. Referente: il ns. Socio e Consigliere
Mauro Guazzato - Tel. 3351794290 – Email: [email protected]
Dal 2 al 12 agosto
Tour delle spiagge dello Sbarco in Normandia (Francia)
Il programma è da definire.
Domenica 6 settembre
2° Motoraduno della Sezione ANA di Torino Quadrarula a Brusasco
Dal 1 al 5 ottobre
Mototour in Sardegna in occasione del Raduno Sezionale
Gli Alpini Motociclisti organizzano una trasferta in Sardegna in occasione del Raduno della Sezione Sardegna a Tempio Pausania! Sarà
una splendida occasione per percorrere dei fantastici luoghi e incontrare finalmente il ns. Consigliere Paolo Zuddas! Secondo le richieste
valuteremo offerte e località e seguirà programma dettagliato.
Referente per l’evento: Francesco Tajana - Tel. 340 824 5015 Email: [email protected]
50° RADUNO A PONTE SELVA
Dal “Tirano”sullo Stelvio a Ponte Selva
posizione a tutti i costi e la risposta di don Antonietti che duramente
esprimeva il coraggio di tutto il reparto fino al massimo dei sacrifici.
Per questa risposta, si vedrà commutata in medaglia d’argento una proposta di medaglia d’oro per aver riorganizzato i difensori e riconquistata
la vetta del Vrsic.
Don Antonietti è dunque presente concretamente nella guerra, dove accorre fedele, come dirà, “alla sacra bandiera della Patria”. Parteciperà,
forse, col suo nuovo battaglione “Spluga”, all’olocausto dell’Ortigara.
Senz’altro con lo spirito addolorato. Nel gennaio del 1918 lo troviamo
nel battaglione “Moncenisio”, pronto a una battaglia sul Grappa, ma per
questioni tattiche l’azione è sospesa. Dopo vari trasferimenti tattici, da
Punta Lagoscuro, scenderà, col suo battaglione verso Malè, e, a conclusione della guerra, a Trento poi a Bolzano.
Tornato alla vita normale di sacerdote, il suo carattere forte non ha dubbi
sui valori che devono permeare la vita del paese, e sostenere il valore dei sacrifici compiuti. Ricorda che non bastano le parole e memore
dell’impegno che si era assunto durante la guerra, comincerà, dal 1925,
a raccogliere i figli orfani dei Caduti, realizzando alla fine quella grande
opera a Ponte Selva, quale prova tangibile del suo valore umano. Con
pochi mezzi e una forte volontà riuscirà a completare la Fondazione
Casa dell’Orfano di Ponte Selva. Un’opera dove passeranno migliaia di
orfani e che in seguito avrà i più alti riconoscimenti del Paese.
Nel 1955 sarà il promotore dell’Associazione Nazionale dei Cappellani
Militari. Nel 1959 Papa Giovanni XXIII lo nominerà Cappellano d’Onore di sua Santità. Vorrei ricordare un passo della sua lettera del 1966,
nella quale ricordava il suo Natale sul Monte Nero: “…è stato, per i
miei Alpini del Btg. “Stelvio”, uno dei più sacrificati, dei più duri, ma
in fondo dei più consolanti.- …Mai come in quello ci sentimmo vicini al
bambino Gesù e meritevoli che Egli fosse disceso dal cielo per ognuno
di noi…..” Vorrei concludere ricordando che assieme alla sua intensa
amicizia con la montagna e Accademico del CAI, unito al capitano degli
Alpini Gennaro Sora e ad altri nomi dell’alpinismo bergamasco compose le parole della famosa Preghiera dell’Alpino.
L’ANA di Milano lo ricorda con tutti i Gruppi ogni anno con una particolare Festa a Ponte Selva.
Achille Pellegata
Q
uesti sono gli appuntamenti del 2015 dell’Ass. Alpini Motociclisti come definiti ad inizio marzo. Potete trovare gli aggiornamenti nel sito www.alpinimotociclisti.it
Il nostro sodalizio conta attualmente 296 soci, di cui nel 2014 altri 12
non iscritti all’ANA, portando così a quota 38 i nuovi iscritti all’Associazione Nazionale Alpini, di cui 14 Alpini.
Sabato 16 - domenica 17 maggio
Adunata nazionale a L’Aquila con assemblea annuale dell’Associazione
Come ogni anno, i Soci e i simpatizzanti dell’Associazione Alpini
Motociclisti si trovano per la loro Assemblea Annuale durante il Raduno Nazionale degli Alpini che quest’anno sarà a L’Aquila.
Saremo ospiti del Gruppo Alpini “G. Vaccarelli” - L’Aquila 2 presso
il Parco Baden Powell, Via Amiternum, L’Aquila.
Ci sarà un pranzo sociale (costo circa Euro 12,00) cui seguirà l’assemblea. Prenotare il pranzo, direttamente a “aquiladegliabruzzi.
[email protected]” o al referente per l’evento in loco: Giuliano - Cell.
3495051706. La convocazione con l’Ordine del Giorno sarà spedita
ai Soci in tempo utile.
Martedì 2 giugno
6° Raduno Motociclistico nell’Oltrepò Pavese
Gli Alpini Motociclisti organizzano l’evento con pranzo facoltativo
alla Baita del Gruppo Alpini di Stradella. Ritrovo al Caffè Centro in
Piazza V. Emanuele II a S. Maria della Versa, dalle 9.30 con colazione offerta ai partecipanti dall’Associazione Alpini Motociclisti.
Prenotazione obbligatoria al pranzo (€ 20,00)al Socio Fabio Provenzano- Tel. 3929738097 - Email: [email protected].
Domenica 7 giugno
1° Motoraduno Prealpi Lecchesi a Mandello del Lario (CO) con
visita al Museo Guzzi
Ritrovo presso la sede del Gruppo Alpini di Mandello alle ore 9.30;
per la visita al museo Guzzi è gradita la prenotazione.
Da “La Baita di Bresso” del Gruppo di Bresso
Non si dirà mai abbastanza, senza retorica, per ricordare quei terribili
anni della Grande Guerra. Quello che segue è un breve tracciato di
Don Antonietti, un prete che ha fatto della sua vita un dono per la sofferenza dei figli dei caduti sui vari fronti, che ha fondato una casa per accoglierli e che la Sezione ANA di Milano ricorda da anni a Ponte Selva.
È
sullo Stelvio che nel 1914 viene dislocato il Tirano. Ed è al Tirano, 46a Compagnia, che arriva il 26 luglio del ’15, don Giovanni
Antonietti, “Soldato di Dio e della Patria”, come fu definito da Luciano
Viazzi nella presentazione del libro “Il Cappellano degli Alpini”.
Don Giovanni nasce in Val Seriana nel 1895; orfano del padre, cresce
modestamente con la madre e gli zii, dove d’estate lo vediamo condurre
il bestiame all’alpe e d’inverno aiuta la famiglia nei piccoli lavoretti e
raccogliere legna. Com’era tradizione a quei tempi, molte famiglie povere affidavano al seminario i loro piccoli per un minimo di cultura: così
fu per Giovanni che prese seriamente questa strada fino a essere ordinato
sacerdote nel 1914.
L’anno successivo è chiamato alle armi e assegnato all’ospedale di Milano, ma il suo animo attivo e intraprendente vuole condividere realmente i disagi dei suoi confratelli e fa domanda per essere assegnato in
zona di operazioni. La sua richiesta è accolta ed eccolo al Tirano come
cappellano. La sua presenza è subito ben accolta dagli Alpini, per la sua
disponibilità a confortare la sofferenza degli uomini, a curare i feriti, a
coinvolgere tutti i presenti nella parola di Dio durante le S. Messe. Nel
1916 è presente nel battaglione “Monte Stelvio”, che tiene il cocuzzolo
del Vrsic ed è subito azione di guerra violenta da parte degli imperiali
che colgono di sorpresa la postazione che rischia di cedere ma il tenente
don Antonietti, col capitano De Giorgis riorganizzano i difensori e con
una lotta corpo a corpo che costa molti caduti e feriti, la posizione è
ancora in mano agli italiani. Su questi avvenimenti, nelle pieghe della
storia, si ricorderà un ordine imperioso di un generale di tenere quella
VITA NEI GRUPPI
Marzo 2015
PADERNO DUGNANO
La “Calderina d’oro” alla memoria
di Aldo Barberi
MILANO CRESCENZAGO
Luciano Bocus è “andato avanti”
E
ra nato a Dardago di Budoia (PN)
nel 1936 ed espletò il servizio
militare nel 1958-’59; dopo il CAR
a Bassano del Grappa, fu inviato a
Udine presso la Compagnia del genio
pionieri della Brigata “Julia”, chiamata in gergo affettuoso “Pio-Pio”,
allora comandata dal capitano Vittorio Bernard.
Luciano, con la moglie Franca e i figli Massimo e Andrea, presenziò alla
cerimonia costitutiva del Gruppo di
MI-Crescenzago nel 1971 e non tardò a iscriversi al Gruppo divenendone
Consigliere.
Nel 1974 il Presidente Antonio Rezia incaricò l’allora Capogruppo
Giovanni Frattini di costituire un “Nucleo Tamburi”, per far sì che gli
Alpini della Sezione lontani della fanfara potessero mantenere nelle
sfilate un passo più cadenzato e marziale. Frattini si rivolse al più giovane dei consiglieri, il dinamico e solerte Luciano Bocus, che accettò
il compito di buon grado.
Luciano era un lavoratore infaticabile e come falegname dimostrava
l’abilità di un collaudato esperto. Nel 1976 aderì ai cantieri di lavoro
dell’ANA per soccorrere i fradis furlans, colpiti dal terremoto; fu a
Majano (UD) dove, da provetto artigiano, si adoperò per dar una mano
a chi ne aveva bisogno. L’ampio locale al pianterreno del vetusto stabile di via Padova n° 345, concessoci in comodato gratuito nel 1994
dal socio Angelo De Lorenzi, reso agibile e confortevole con i lavori
effettuati da soci muratori, piastrellisti, elettricisti, è divenuto la nostra
“baita”, inaugurata il 15 settembre 1996.
Luciano, coadiuvato dal figlio Andrea, bocia, realizzò invece i lavori
di arredamento, curò gli infissi e altre strutture lignee, e la dotò di una
cassettina conformata a “mo’ di baita”, fessurata sul tetto per inserire
le libere offerte “pro sede” degli associati.
Lunedì 26 gennaio, sette alpini crescenzaghesi (Alzetta, Balbo, Baraldi, Chiarot, Frattini, Scloza, Zanoni) e due soci aggregati (Bastianello,
Roman), hanno raggiunto la casa natale di Luciano a Dardago ove, dal
Centro di Riferimento Oncologico [CRO] di Aviano era stata trasferita
la cara salma, per formulare le doverose condoglianze ai familiari e
partecipare alle esequie funebri. Il cortile antistante la casa dove noi di
Crescenzago siamo stati ospitati e rifocillati il mattino del 10 maggio
dell’anno scorso, vigilia dell’Adunata di Pordenone, era gremito di
penne nere, con i Gagliardetti di Aviano, Budoia, Vallenoncello, MICrescenzago e Vimercate (Gruppo al quale è iscritto Andrea). Erano
presenti anche il mitico ex sergente maggiore della “Pio-Pio” e Cavaliere ufficiale Bruno Sancandi di Udine, con le proprie medaglie al
petto, e il commilitone caporalmaggiore Giovanni Adami, residente a
Zugliano di Pozzuolo del Friuli, a un miglio di distanza dal TempioOssario degli Alpini di Cargnacco. Il corteo funebre, accompagnato
anche da parecchi cittadini, ha raggiunto la chiesa parrocchiale della
Pieve di Santa Maria Maggiore, dove il pievano don Maurizio Busetti e il Consigliere della Sezione ANA di Pordenone Mario Povoledo (rappresentante del Presidente Giovanni Gasparet, impossibilitato
a parteciparvi), hanno elogiato la generosa collaborazione prestata
dall’Estinto, nell’ordine, alla Parrocchia e agli Alpini del Gruppo di
Budoia. Al termine dell’Eucaristia, lo scrivente ha letto la “Preghiera
dell’Alpino” e Giovanni Frattini ha ricordato l’impegno e i sacrifici
profusi da Luciano per la famiglia, per il Gruppo di Crescenzago e il
Nucleo Tamburi e per il prossimo bisognoso di aiuto.
Il corteo ha quindi raggiunto il vicino luogo dell’ultima dimora, il
camposanto. Prima della tumulazione della salma, Mario Povoledo
nel fare l’appello a voce alta ha pronunciato: “Alpino Luciano Bocus”,
al che noi, con rammarico, abbiamo risposto: “Presente!”
Ciao, Luciano, hai raggiunto il paradiso di Cantore ed ora ti rivolgiamo un commosso: “Mandi, fradi alpin!”
Il Gruppo di Crescenzago, per onorare la memoria di Luciano, anziché
offrire una corona floreale per dar maggior sfarzo al funerale, ha preferito devolvere la relativa somma all’Hospice [per malati terminali]
“Via di Natale” di Aviano.
Roberto Scloza
“Veci e Bocia” on-line - 7
Da “L’Eco della Montagna” del Gruppo di Paderno Dugnano
S
i è svolta giovedì 11 dicembre la cerimonia per l’assegnazione
del premio “Calderina d’Oro 2014”. Istituita nel 1979 dall’allora
Amministrazione Comunale, è un riconoscimento per i cittadini che
hanno degnamente operato nella nostra città nello svolgimento delle
attività professionali, politiche e sociali. La Calderina d’Oro è per
Paderno Dugnano, il Comune più grande di tutto l’hinterland milanese, ciò che l’“Ambrogino d’Oro” è per Milano!
Un premio che magari non riesce a raggiungere le tante e spesso sconosciute persone meritevoli della città, ma che rimane comunque un
rilevante simbolo di apprezzamento per delle tante persone che nel
silenzio del loro operato, si prodigano per rendere sempre migliore
la città di Paderno Dugnano.
Quest’anno tra i premiati c’era anche Aldo Barberi. Non è senza un
certo orgoglio che dico questo, così come non posso nascondere la
commozione che mia madre ed io abbiamo avuto nell’accogliere la
notizia. Non ce l’aspettavamo.
Una sorpresa che ci ha scaldato il cuore. L’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco dr. Marco Alparone, ha raccolto e
dato forma a quel bel sentimento di affetto e stima che già intravidi
negl’occhi lucidi delle tante persone che incontrai durante le sue esequie, il 25 settembre di quest’anno.
Molti di quei volti, li ho ritrovati durante la cerimonia di premiazione e molti li incontro quotidianamente per le vie di Paderno, ricevendo da tutti parole di profonda vicinanza. Alla manifestazione
era presente una nutrita delegazione del Gruppo Alpini di Paderno
Dugnano, che solo due anni fa sotto la guida di Aldo aveva ricevuto il medesimo premio, per l’impegno silenzioso e generoso che il
Gruppo dedica alla cittadinanza.
Mia madre, nonostante i calorosi applausi e l’allegra presenza del
nipotino Giorgio, invitata sul palco a ritirare il premio, non ha trovato parole adeguate ad esprimere il grande senso di riconoscenza
verso tutti i presenti in sala; così come ora anch’io trovo le sue stesse difficoltà nel cercare di trovare parole ancora “troppo gelate per
sciogliersi al sole”, nonostante sia comodamente seduto alla mia
scrivania.
Credo che insieme a papà Aldo siano state premiate anche tutte
quelle persone che durante questi anni lo hanno affiancato, lo hanno
aiutato e anche spronato a continuare nella sua opera di servizio,
soprattutto quando ultimamente le cose hanno preso una piega poco
confortante, per via dell’incedere della grave malattia.
Mio padre già in vita riceveva quotidianamente un premio: il sostegno e la fraterna amicizia di tutti quegli amici e conoscenti che nel
corso di tanti anni, hanno avuto occasione di incontrarlo ed imparare
ad apprezzarlo. Il Sindaco, con il quale aveva intessuto un rapporto
di profondo rispetto e di schietta amicizia, rivolgendosi al pubblico
ha delineato efficacemente alcuni tratti distintivi di papà.
La mia famiglia ed io desideriamo ringraziarlo perché attraverso le
sue commosse e sincere parole, abbiamo riconosciuto chi un marito,
chi un padre, chi una persona sempre fedele a se stessa, alla sua cultura, ai suoi ideali, alla sua educazione, alle sue esperienze vissute
con intensità, con spirito critico, con coraggio e speranza.
Credo che consegnare un premio come la Calderina d’Oro arricchisca sia chi lo consegna sia chi lo riceve.
Ai primi offre l’occasione di fare un bilancio sulle persone di cui ci
si è circondati fino a d’ora, scoprendo che c’è ancora del buono in
questo mondo, e ai secondi offre uno stimolo ed un incoraggiamento
in più per proseguire lungo sentieri ben segnalati e sicuri, ma non per
questo meno insidiosi.
Anche se il premio lo ha ricevuto Aldo, lasciando a me come a tanti
altri un’eredità morale molto pesante ma anche molto entusiasmante, desidero ringraziare ancora una volta a nome della mia famiglia,
l’Amministrazione Comunale, il Sindaco Marco Alparone e tutta
la comunità di Paderno Dugnano, qui dalle pagine de “L’Eco della
Montagna” perché forte ed antico è il legame che, per complesse
ragioni, legava lui e me alla famiglia Alpina.
Carlo Barberi
VITA NEI GRUPPI
Marzo 2015
LIMBIATE
Ricordo di Angelo Mazzetto
E
ra nato a Candiana, in provincia
di Padova, il 23 agosto 1933 e
si era trasferito per motivi di lavoro
a Limbiate dove, nel 1958 fu uno
dei fondatori del “Gruppo Alpini” e
del quale è stato socio sino al giorno del suo decesso, avvenuto improvvisamente il 5 febbraio scorso.
Per molti Alpini e Amici del gruppo,
Angelo era una persona di cui avevano solamente sentito parlare dai
soci più anziani (di vita associativa
s’intende). Circa una quindicina di
anni or sono, infatti, si era trasferito
a Este, località di origine della sua
seconda moglie, e lì aveva da buon
alpino stretto profondi legami con il locale Gruppo, partecipando
attivamente alla vita associativa e senza peraltro mai interrompere il
legame col Gruppo di Limbiate che aveva contribuito a far nascere,
crescere e prosperare e di cui è stato apprezzato Capogruppo per ben
dodici anni dal 1984 al 1995.
Angelo, del 4° Reggimento Alpini “Aosta”, compagnia paracadutisti, andava fiero del suo passato trascorso nella naja alpina , e con gli
alpini ha sempre partecipato a tutte le più importanti manifestazioni
associative, adunate nazionali in testa.
Nel 1976 perse la sua prima moglie, la madre delle sue due figlie;
successivamente si è risposato e con la seconda consorte ha trascorso
tutto il resto della sua esistenza, sino alla scomparsa di lei, avvenuta
in un tragico incidente domestico pochi mesi or sono nella loro abitazione di Este, evento che probabilmente ha contribuito a minare
il suo stato di salute. Cause di forza maggiore, tra le quali l’età e le
condizioni di salute non più ottimali, avevano determinato la scelta
di ritornare a Limbiate per stabilirsi a casa della figlia.
Nella vita è stato muratore e carpentiere di professione, instancabile lavoratore, e lo ricordiamo nel suo impegno durante la splendida
avventura della costruzione della nostra sede, dallo smontaggio del
prefabbricato in Friuli sino al suo ricollocamento a Limbiate; era
sempre in prima linea nel fare i lavori.
Appassionato di canto, come tenore primo ha fatto parte del Coro
ANA di Milano e in seguito di quello del CAI di Bovisio Masciago,
sino a quando, per problemi alle corde vocali, ha dovuto sottoporsi a
quell’intervento chirurgico che lo ha privato della voce e della possibilità di cantare.
La nascita del Coro ANA Limbiate lo ha visto tra i protagonisti e,
anche se non poteva più esibirsi, non faceva mai mancare il suo contributo con innato spirito critico costruttivo, dotato, come era, di un
buon orecchio musicale che sapeva cogliere ogni sfumatura nei brani
che ascoltava con attenzione, dando alla fine i suoi apprezzati suggerimenti.
Possiamo senz’altro asserire che la sua vita sia stata più movimentata del normale, avendo affrontato, per motivi di lavoro insieme alla
moglie Luisa, anche un lungo trasferimento in Venezuela.
Spero con queste poche righe di aver dato una sommaria descrizione,
soprattutto alle ultime generazioni di Alpini che non lo hanno conosciuto di persona, sul personaggio Angelo Mazzetto, grande Alpino
e grande amico, con cui dal momento della mia iscrizione all’Associazione nel 1967, ho stretto un ininterrotto e profondo legame di
amicizia, collaborazione e reciproco rispetto.
Lo abbiamo salutato, per l’ultima volta, il giorno del suo funerale,
lunedì 9 febbraio, con i canti del nostro Coro che lui amava, la presenza dei Vessilli delle Sezioni di Milano e Padova, di diversi Gagliardetti dei Gruppi a noi vicini e di quello di Este, accompagnato
da numerosi Alpini. Il Presidente sezionale alla fine ne ha tracciato
un breve profilo storico prima di salutarlo con la preghiera dell’Alpino.
Giampiero Bravin, figlio del Capogruppo in carica prima di Angelo,
ha con queste poche sintetiche parole detto tutto di Angelo: “E’ un
altro pezzo della nostra storia che se ne va”.
Sandro Bighellini
D
“Veci e Bocia” on-line - 8
LODI
San Bassiano 2015
a trent’anni la celebrazione della festa di San Bassiano, patrono della città la cui data di ricorrenza è il 19 gennaio, è una
tradizione che allieta il pomeriggio dei cittadini lodigiani, che ne
gradiscono il gusto ed i sapori. Sto parlando della distribuzione
del vin brûlé e della tradizionale raspadüra (il tipico ricciolo di
formaggio che nasce raspando la forma di grana con un’apposita
lama) alla cittadinanza lodigiana.
Da trent’anni tantissima gente, prima o dopo una visita al nostro
santo patrono o alle bancarelle, passa sotto i portici di Piazza Broletto per un assaggio, fermandosi a chiacchierare mentre gusta con
piacere un bicchiere di caldo succo d’uva.
San Bassiano è per noi alpini lodigiani una tradizione che ci permette di avere visibilità ed essere vicini ai nostri concittadini; un
motivo d’orgoglio con cui vogliamo dire ai cittadini di Lodi “ci
siamo ancora”. San Bassiano è una tradizione che continuerà anche
nei prossimi anni nei quali saremo vicini alla gente.
Anche per quest’anno abbiamo ricevuto dei complimenti e abbiamo avuto il nostro piccolo quarto d’ora di visibilità (in realtà un
po’ di più...); siamo stati contenti di aver allietato il pomeriggio
dei lodigiani, ma questo ci deve essere di sprone per capire che la
manifestazione di San Bassiano dev’essere il trampolino di lancio
per l’unità e la coesione del Gruppo in tutte le attività ed iniziative
annuali.
Dario Bignami
Distribuzione del vin brûlé e della tradizionale raspadüra
C
Ernesto Livraghi premiato per
50 anni d’iscrizione all’UNUCI
on una semplice cerimonia tenutasi nella sede
provinciale dell'U.N.U.C.I.
(Unione Nazionale Ufficiali
in Congedo d’Italia) a Lodi
nella mattinata di sabato 20
dicembre, il socio del Gruppo ANA di Lodi Ernesto Livraghi è stato premiato con
un diploma ed una spilla che
attestano i 50 anni di onorata
militanza all'interno dell'associazione.
La cerimonia ha visto la presenza di numerosi appartenenti all'associazione e la
premiazione è stata effettuata
da parte del presidente Mario
d'Aniello che ha ringraziato Livraghi per il costante apporto dato
all'U.N.U.C.I. provinciale nel corso di mezzo secolo.
A congratularsi con Ernesto Livraghi è poi giunto in tarda mattinata anche il nostro vice capogruppo Antonio Boselli, anch'esso socio
della stessa associazione.
Dario Bignami
Marzo 2015
VITA NEI GRUPPI
LODI
Al 73° della morte di Don Secondo Pollo
Il Vessillo di Milano alla S.Messa celebrata a Caresanablot
l più bel biglietto da visita per questa giornata così importante
per la Sezione di Vercelli è stata sicuramente la bella giornata di
cielo terso che lasciava vedere le montagne, a cui noi alpini siamo
legati, dalle cime imbiancate. Così per il sesto anno consecutivo io
e l’amico Luca Geronutti nel giorno di Santo Stefano siamo andati a Vercelli per rendere onore don Secondo Pollo, il primo beato
nella storia delle penne nere, e per passare una giornata coi nostri
amici piemontesi. Il programma è stato quello di sempre con un
amico della locale Sezione che è venuto a prenderci in stazione
per andare a Caresanablot, paese natale del beato, dove (dopo aver
salutato gli amici alpini che lì conosciamo) sono stati eseguiti i due
alzabandiera in piazza Don Pollo prima e successivamente anche
al suo monumento, e la celebrazione della S. Messa a conclusione
della mattinata.
Il pranzo in compagnia degli amici del Gruppo di Porta Torino è
stato come ogni anno un piacevole diversivo alla parte ufficiale e
formale; quindi nel tardo pomeriggio si è celebrata nel duomo la
seconda S. Messa della giornata nel ricordo del sacerdote vercellese officiata per la prima volta dal neo arcivescovo della diocesi
bicciolana S.E. Mons. Marco Arnolfo.
Per Piero Medri, Flavio Negro e Maurizio Mattiuzzo, rispettivamente presidente, vice presidente e cerimoniere della Sezione di Vercelli
è sempre un piacere riceverci in quest’occasione e ci hanno già invitato anche per il prossimo dicembre.
Dario Bignami
I
N
“Veci e Bocia” on-line - 9
MAGENTA
La Città per il Centenario
el passato, alcuni studiosi compresero nel concetto di Risorgimento anche il completamento dell’Unità nazionale, cioè la
conquista di Venezia nella Terza Guerra d’Indipendenza (1866) e
di Roma nel 1870, estendendo talvolta tale periodo fino alla Prima
Guerra Mondiale che veniva considerata come la “Quarta Guerra
d’Indipendenza” per liberare Trento, Trieste e le altre terre irredente.
Con queste premesse Magenta ed i Magentini, testimoni del primo
ed importante passo verso l’Unità d’Italia, la liberazione di Milano
e della Lombardia durante la Seconda Guerra d’Indipendenza, si trovano idealmente legati al primo conflitto mondiale. Non più come
“spettatori”, ma come “attori”.
La conferma del filo che unisce i due fatti storici e del pensiero della
“Quarta Guerra d’Indipendenza” lo troviamo proprio a Magenta, a
Casa Giacobbe, dove la cappa del caminetto nella sala al piano terra
venne decorata con quello che si può definire “l’albero genealogico
del Risorgimento d’Italia”.
Partendo dal basso si riconoscono Mazzini, Cavour e Garibaldi con
cartigli, avvolti ai rami di alberi, che si sviluppano verso l’alto sui
quali sono i nomi degli eventi storici delle varie epopee; passando
di nome in nome, si arriva fino a Trento, Trieste e Vittorio Veneto.
Ecco spiegato il titolo del progetto “Da Casa Giacobbe a Vittorio Veneto” che la Pro Loco Magenta ha elaborato e presenta, coordinando
la partecipazione di PIXEL-Archivio delle Immagini del Magentino,
dell’Università del Magentino, delle locali sezioni delle ass. Alpini e
Bersaglieri, del Gruppo Storico Borgo Ponte Nuovo, dell’ass. Ragazzi di Magenta, di collezionisti privati e di altre realtà.
Lo scopo è quello di riuscire a raccogliere quanto è ancora reperibile relativo alla partecipazione dei Magentini al conflitto: il materiale
sarà acquisito in digitale o, in caso di oggetti e cimeli, fotografati e restituiti ai proprietari. Successivamente, verranno organizzate mostre
fotografiche, incontri divulgativi, collocazione on-line e realizzate
pubblicazioni. Una particolare attenzione sarà rivolta ai monumenti
presenti in Città, che celebrano e ricordano la Vittoria nel conflitto ed
i Magentini caduti nel conflitto, alla loro storia, al loro decoro ed al
loro stato di manutenzione.
Per informazioni o contatti per documenti e foto ci si può rivolgere,
nelle ore di apertura alla Segreteria Pro Loco (lun-ven 16,00- 18,00 e
sab 10,00-12,00) oppure tramite e-mail a [email protected]
SESTO SAN GIOVANNI
Criterium della Brianza
Ignobile furto alla “Combattenti e Reduci”
di Sant’Angelo Lodigiano
A
metà febbraio un ignobile gesto è stato perpetrato nella sede
dell’associazione “Combattenti e Reduci” di Sant’Angelo
Lodigiano: qualche vigliacco ha depredato il museo storico situato nei locali dell’associazione.
Questo museo che era curato con amore, passione e tanta dedizione dalla signora Giovanna Cordoni, figlia del cav. Domenico già presidente dell’associazione, già da anni prima della
scomparsa del padre, conteneva cimeli importanti come quadri,
fotografie e documenti storici raccolti in tanti anni, anche con
la collaborazione dei presidenti le cui “Combattenti e Reduci”
chiudevano.
Lei - pur di non disperdere tutto il patrimonio storico, culturale
e memoriale - lo raccoglieva, catalogava ed esponeva in questo
museo che per il territorio lodigiano era un piccolo gioiello.
Per restare nel nostro mondo di penne nere uno dei cimeli purtroppo rubati è stata la divisa dell’alpino Antonio Vittorio Cortese, nativo di Sant’Angelo Lodigiano, che partecipò alla Prima
Guerra Mondiale sul Corno di Cavento e sull’Adamello.
La divisa fu donata dalla figlia al museo pochi anni fa.
Dato il valore storico dei reperti, l’ipotesi più plausibile è che
questo sia stato un furto su commissione fatto per qualche privato
collezionista di cimeli.
Dario Bignami
C
on la terza e ultima prova del 22 febbraio a Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo, si è concluso il 29° Criterium della Brianza di sci nordico. Il trofeo è stato vinto ancora dai giovani del Gruppo Sportivo Alpini di Sesto San Giovanni. Nella foto la coppa viene
esibita con orgoglio dal capogruppo Luigi Ponti.
Marzo 2015
Calendario
attività dei Gruppi
Da questo numero estendiamo la rubrica anche ai concerti dei nostri Cori che ci verranno
segnalati (li trovate anche nel sito sezionale).
Ed ecco il calendario delle attività che ci sono
state segnalate per i prossimi mesi; non evidenziamo gli eventi a livello nazionale, sezionale o quelli interni dei Gruppi come le
riunioni dei Consigli. Per informazioni su località e orari precisi, potete prendere contatto
con il Capogruppo interessato.
GRUPPO ARESE
9 apr.: “Alpini in guerra e in pace” ad Arese
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
16-24 mag.: mostra “La Grande Guerra”
13 set.: “Stracada con gli Alpini” ad Arese
4 ott.: 15° di fondazione del Gruppo
1 o 8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e
delle Forze Armate
GRUPPO BOLLATE
18-19 apr.: partecipazione alla commedia
“L’Alpino e il Carabiniere” di Angelo Albani
per centenario Grande Guerra
23 mag.: “Asparagiata” presso oratorio
16-21 giu.: “Festa Alpina” a Novate
GRUPPO BRESSO
11-12 apr.: collaborazione a cooperativa di
lavoro per diversamente abili per la “Festa
dei Fiori”
14 giu.: collaborazione a “Festa dell’estate”
presso Centro “Girola” della “Fondazione
Don Gnocchi”
GRUPPO BUSTO GAROLFO
28 mar.: Colletta Alimentare straordinaria
GRUPPO CASSANO D’ADDA
22 mar.: commemorazione “5 Martiri”
4 apr.: servizio per Veglia Pasquale
12 apr.: manifestazione “paciADA”
19 apr.: riunione ABAT (Btg. “Tirano”) a
Carvico
21 apr.: imbandieramento paese
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
26 apr.: “paciADA” bis (da confermare)
27 apr.: sbandieramento paese
dal 23 mag. al 2 giu.: Mostra su Centenario
della Grande Guerra
dal 7 al 14 giu.: Festa di Sant’Antonio
6 set.: grigliata ranch Biffi
25 set.: “Puliamo il mondo”
15 ott.: 143° Truppe Alpine
24-25 ott.: castagnata alpina
29 ott.: deposizione fiori ai cimiteri
30 ott.: imbandieramento paese
31 ott.: S. Messa per i Soci “andati avanti”
3 nov.: castagnata alla scuola “Q. di Vona”
8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle
Forze Armate
9 nov.: sbandieramento paese
21 nov.: commemorazione Virgo Fidelis
13 dic.: castagnata di Santa Lucia
31 dic.: Capodanno in sede
17 gen. 2016: Falò di Sant’Antonio
24 gen. 2016: assemblea e pranzo sociale
30 gen. 2016: “Arance della salute” per AIRC
GRUPPO CAVENAGO DI BRIANZA
10 mag.: lavori al Lazzaretto
14 giu.: lavori al Lazzaretto
6 set.: Festa Alpini nel giardino di Villa Stucchi
VITA NEI GRUPPI
4 ott.: collaborazione alla Festa del Paese
18 ott.: lavori al Lazzaretto
1 nov.: castagnata presso Cimitero di Cavenago
8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle
Forze Armate
GRUPPO CORSICO
Apr.: pulizia e restauro monumento ai Caduti
della Grande Guerra in Piazza del Ponte
19 apr.: mostra di quadri tematica “La Grande Guerra tra parole e musica”
25 apr.: IX edizione “Esercizi di democrazia
– La Costituzione vista dagli studenti”, premiazione e commemorazione 70° anniversario Liberazione
Apr. 2016: 50° di fondazione del Gruppo
GRUPPO GIUSSANO
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
26 apr.: pellegrinaggio Mariano a piedi
20-21 giu.: gita in Valgrosina
GRUPPO LEGNANO
14-15 mar.: Cinghiale
6 apr.: Pasquetta in baita
11-12 apr.: Compleanno della Terra
11-12 lug.: Festa del pesce
22 ago.: Festa di mezza estate
5 set.: Festa della birra
12-13 set.: Festa dell’uva
20 dic.: scambio degli auguri in sede
GRUPPO LAINATE
29-30-31 mag. 2015: 40° di fondazione del
Gruppo
GRUPPO LIMBIATE
11 apr.: “Cena Tirolese” in sede
25 apr.: Limbiate e Varedo - cerimonie 70°
anniversario liberazione
13 giu.: “Grigliata d’estate” in sede
GRUPPO LIMITO-PIOLTELLO-SEGRATE
21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano
per UNIRR
22 mar.-12 apr.: collaborazione a mostra
“Grande Guerra. Tutti Eroi” presso Centro
“Verdi” a Segrate
12 apr.: collaborazione a “Con-dividere per
moltiplicare”, manifestazione EXPO a cura
dei decanati
25-26 apr.: cerimonie 70° anniversario liberazione a Pioltello e a Segrate
26 apr.: collaborazione a festa patronale di S.
Giorgio a Limito di Pioltello
29-31 mag.: collaborazione a festa Cascina
Commenda a Rovagnasco di Segrate.
GRUPPO MAGENTA
20 apr.: collaborazione a “La Grande Guerra:
un popolo in trincea”
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
7 giu.: collaborazione per anniversario della
battaglia risorgimentale
8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle
Forze Armate
GRUPPO MELZO
21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano
per UNIRR con il Coro ANA Melzo
28-29 mar.: collaborazione alla 396a Fiera
delle Palme a Melzo
18 apr.: corteo con deposizione reliquia del
Beato Don Carlo Gnocchi alla chiesa Beato
Frassati
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
19 lug.: annuale manifestazione con il Gruppo gemellato di Agnosine
20 set.: S. Messa con Coro ANA Melzo e
“Veci e Bocia” on-line - 10
processione della Madonna del Rosario di
Cavaione
10 ott.: raduno 62a Comp. del Btg. “Bassano”
con Coro ANA Melzo, sfilata e S. Messa per
il Beato Don Gnocchi (www.insemaperlabaracca.it)
Ott.: castagnata alpina a Melzo
Nov.: commemorazione defunti
Nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle
Forze Armate
Nov.: S. Messa per gli Alpini defunti con il
Coro ANA Melzo
15 nov.: dono del pranzo agli ospiti della
Coop. “ Sociale Insieme” in sede
21-22 nov.: 5a “Polentata Alpina” in sede
18 dic.: benedizione natalizia della sede e
scambio di auguri
24 dic.: vin brûlé e panettone dopo S. Messa
di mezzanotte
GRUPPO MILANO CENTRO
17 giu.: congresso “Mangiar si deve” sull’alimentazione nella Grande Guerra - Sala Radetsky di Palazzo Cusani a Milano
GRUPPO MISSAGLIA
21 mar.: “A cena col soldato”: in sede cena
con letture dalla Grande Guerra con il Coro
“Brianza”
GRUPPO PADERNO DUGNANO
21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano
per UNIRR
4 apr.: scambio auguri pasquali in sede
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
2 mag.: Torino - beatificazione Fratel Luigi
Bordino
23-24 mag.: “Notte Bianca alpina”
GRUPPO PESSANO CON BORNAGO
21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano
per UNIRR
22 mar.: presso Parrocchia San Carlo a Gorgonzola
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
20-21 giu.: Prima Festa Alpina del Gruppo
(data da confermare)
4 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle
Forze Armate
15 dic.: scambio degli auguri
GRUPPO SAN VITTORE OLONA
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
8 mag.: disnarello in sede
2 giu.: Festa della Repubblica
14 giu.: Festa alpina in sede
10 lug.: disnarello in sede
11 set.: disnarello in sede
9 ott.: disnarello in sede
1 nov.: visita ai cimiteri
4 nov.: commemorazione con le scuole
8 nov.: Giornata dell’Unità nazionale e delle
Forze Armate
12 nov.: commemorazione strage Nassiriya
4 dic.: assemblea ordinaria del Gruppo
6 dic.: festa del tesseramento
18 dic.: benedizione natalizia della sede e
scambio di auguri
24 dic.: vin brûlé e cioccolata in piazza
GRUPPO SESTO SAN GIOVANNI
15 nov.: 11a Alpincup al Parco Nord Milano
GRUPPO VIMERCATE
25 apr.: 70° anniversario Liberazione
23-24 mag.: 40° di fondazione del Gruppo
Giu.: stand a “Vimercate vino”
Set.: stand a “Settembrando”
VITA NEI GRUPPI
Marzo 2015
CORO ANA MILANO
21 mar.: Maccagno (VA) - Concerto presso
Auditorium comunale
24 mag.: Cadorago (CO) - Concerto presso
Auditorium comunale
26 set.: Milano - Festa sezionale d’autunno
13 dic.: Milano - S. Messa in Duomo a Milano
CORO ANA ABBIATEGRASSO
21 mar.: Vittuone - Chiesa parrocchiale con
tema Prima guerra mondiale
18 apr.: Corsico - Teatro Verdi con tema Prima guerra mondiale in collaborazione CAI
15 mag.: Fossa - Chiesa parrocchiale con
Coro “Alte Cime” in occasione Adunata
16 mag.: L’Aquila - Chiesa di S. Mario con
Coro “Soreghina” e Coro “Monte Sillara”
24 mag.: Cusago - Concerto in piazza con
tema Prima guerra mondiale
2 giu.: Abbiategrasso - Piazza Castello in occasione Festa Repubblica
7 giu.: Partecipazione al raduno sezionale a
Ponte Selva
CORO ANA LIMBIATE
21 mar.: Mozzanica (BG) - rassegna corale
con i Cori “ALPA” di Caravaggio e “Genzianella” di Pergine Valsugana (TN)
22 mar.: Limbiate - Chiesa S. Giorgio, S.
Messa suffragio
9 apr.: Arese - convegno su Grande Guerra
18-19 apr.: Bollate - commedia “L’alpino e il
carabiniere”
24 mag.: Arese - concerto per il centenario
della Grande Guerra
30 mag.: Milano - Festa sezionale di primavera (partecipazione annullata!)
VIMERCATE
A Costantino Ronco, detto “l’Alpino”
(l’uomo della Croce del Dosegù)
Il gruppo “Giovane montagna” di Ornago a opera finita
(Costantino Ronco è il primo a sinistra)
e ne sei partito in silenzio, a 66 anni e senza segni di preavviso, sulla poltrona, guardando un filmato sulla montagna per
essere coerente con quel tuo carattere schivo e quei modi a volte
un po’ scontrosi, da “orso solitario” che però, per chi ti conosceva
bene, erano la barriera di difesa dietro cui mascheravi la tua timidezza e la tua ritrosia ad apparire e che si scioglievano interamente solo quando facevi i nodi, quelli delle corde per le ascensioni.
L’Alpino, così ti chiamava quel prete, Don Giuseppe, che ha segnato in modo indelebile la nostra adolescenza e giovinezza, e lo
diceva a ben vedere perché già a diciassette o diciotto anni ti eri
procurato, non so come e dove, un cappello da alpino e appena
eravamo in campeggio (sempre oltre i 2000 m) lo sfoggiavi con
grande orgoglio.
Poi, non so bene come e perché, non hai fatto neanche il servizio
militare, ma sei riuscito a coinvolgerci e a trascinarci a quell’amore per la montagna che, con un gruppo di altri amici appena
ventenni, ci ha portato a costituire il gruppo “la Giovane Montagna” ad Ornago e, poco dopo, giusto quaranta anni fa, a portare a
termine il tuo sogno: mettere una croce sui 3550 m. del Dosegù.
Non è stata un’impresa facile pensare, disegnare e realizzare una
croce smontabile, approvvigionare sabbia e cemento per il piccolo basamento, una statuetta della Madonna da inserire all’interno
della croce tridimensionale e una targa commemorativa, ma anche superare le difficoltà burocratiche per ottenere l’autorizzazione dall’Amministrazione Comunale e dall’ente Parco.
Il tutto doveva poi essere concentrato nei quindici giorni del campeggio estivo del gruppo (ai tempi questo era il massimo di tempo
T
“Veci e Bocia” on-line - 11
CORO ANA MAGENTA
19 apr.: Arconate - Concerto per Gruppo
ANA Arconate
23 mag.: Cortiglione (AT) - Concerto del
Centenario
30 mag.: Milano - Festa sezionale di primavera
5 lug.: Varallo Sesia - Festa alpina
16 ott.: Cuggiono (MI) - Concerto per AIDO
CORO ANA MELZO
21 mar.: S. Messa in S. Ambrogio a Milano
per UNIRR
20 set.: S. Messa processione della Madonna
del Rosario di Cavaione
10 ott.: Raduno 62a Comp. del Btg. “Bassano”: sfilata e S. Messa per il Beato Don
Gnocchi
Nov.: S. Messa per gli Alpini defunti a Melzo
e di costi che era consentito al nostro gruppo di una ventina di
ragazzotti) posto di base a Santa Caterina Valfurva.
20 kg. di sabbia o di cemento sono un piccolo cubo di 20x20x25
cm e tanto pesavano anche i pezzi della croce e con piccole colonne li abbiamo portati sulla vetta, la prima volta con sabbia e
cemento, la seconda coi pezzi della croce.
Tu ed altri, più forti ed allenati, siete saliti due volte più di noi per
preparare basamento e ammorsare i tiranti ma alla fine l’opera è
stata portata a termine.
Non mi ricordo se ai tempi eravamo coscienti o consapevoli che
nella prima guerra mondiale, proprio lì, dove era appollaiato un
baraccamento austroungarico di vedetta che controllava tutta la
valle del ghiacciaio dei Forni e la Vedretta del Dosegù, si sono
combattuti alcuni degli scontri più epici della guerra in quota
che ha visto protagonisti gli alpini, e che lì hanno trovato morte e sepoltura nei ghiacci il Capitano Berni e molti altri Alpini
e Austriaci che lì ancora riposano, vegliati ora anche dalla tua
croce.
Ma il fatto è che ora, in uno di luoghi simbolo della guerra in
alta quota, c’è il tuo sogno, la “tua” croce, … la “nostra” croce, e
così, a mio avviso, ti sei guadagnato nel modo migliore possibile
quell’appellativo di “Alpino” che ti era stato dato.
Proprio quest’anno ricorre il 40° di quell’impresa ma Tu non potrai controllare di persona il libro di vetta.
Dopo la ricostituzione del Gruppo Alpini di Vimercate, ho tentato
inutilmente di averti con noi almeno come “amico”, e ho avuto il grande piacere di vederti alla nostra cena sociale del 2014,
trascinato dal tuo amico di sempre del CAI
Luigi “Riccio” e dopo
questa cena, francamente, ero ormai quasi sicuro di riuscire a
tirarti dentro, ma tu sei
partito prima, come
tuo solito.Ora non mi
resta che la speranza,
quasi la certezza, che
il Signore delle Cime,
che tante volte hai invocato e cantato, ci
riporti e ci faccia reincontrare ancora una
volta sulle Sue, … sulle “nostre” montagne.
A presto “orso solitario”.
I tuoi amici Alpini del
Gruppo ANA di Vimercate e il tuo amico, quasi
“lupo solitario”
Flavio Tresoldi
La Croce del Dosegù
RIFLESSIONI
Marzo 2015
Vecchio Scarpone
“Veci e Bocia” on-line - 12
VEGIU SCARPUN
Da “Rifugio Alpino” del Gruppo di Legnano
n una delle tante trasmissioni televi- gnate, in cori improvvisati di allegre
Girandu i canai un po’ a lum da nas,
sive che vanno di moda oggi, dove brigate, cavallo di battaglia dei canti
il revival è di rigore, mi è capitato, dell’osteria e che anch’io allora cantapar vedè un guai cos da bum in televisiun,
per caso, di ascoltare la canzonetta vo ripetendo il testo senza pensare mima son truà, sensa savel, inscì par cas,
“Vecchio Scarpone”. Il commento del nimamente al suo significato.
a scultà a cansun “VEGIU SCARPUN”.
presentatore che, mentre per le altre Era allora per me un mettere in fila,
Leva in vun da chi prugrama ca van ades,
canzoni in programma fu ampio di ar- sostenuto da una musica orecchiabile
ca ga fan da nom i “evergreen”,
gomentazioni, per questa fu molto con- e ben ritmata, una lunga sequenza di
tenuto e soprattutto privo di qualsiasi nomi: scarponi, gioventù, marcia, stelroba che al di d’incò la va da spes,
accenno alla sua essenza di carattere le alpine, nevi eterne, pioggia, fango,
parchè la meti insema l’ascultu cul bursin.
Alpino e questo, lo confesso, mi è un sole; ora invece non vi è volta che nel
A dì ul vera, da principi, ma la son un po’ ciapà,
sentirla o nel cantarla mi prende una
poco dispiaciuto.
par
via dul presentatur un po’ fru fru, un po’ banal,
I bocia che la conoscono (immagino leggera commozione.
parchè
da tuti i altar cansun la fa’ un gran parlà,
“Vecchio
Scarpone”…
non
mi
ricordo
che siano pochissimi) l’avranno forse
sentita suonare da allegre fanfare in mai il nome dei due compositori, ma
e da questa, pocu o nien, mancu l’esensial.
qualche nostro raduno, mentre i più, certamente l’autore del testo avrà porI bocia ca la cugnusan, pensu, a saran nò tanti,
ne sono certo, non conoscono né mo- tato Cappello e Penna, tanto realistica
fursì l’han sentì sunà in una guai sfilada,
tivo, né parole; per noi veci, invece, e precisa è l’immagine che ne deriva
par
num
veci, al cuntrari, l’è una cansun da santi,
oltre alla musica piacevole da cantare e si specchia fedelmente nella nostra
quanti
volti
l’om cantà e quant’altar l’om sifulada.
ed al cui passo si marcia con scioltez- tradizione. I tratti della storia personale
za, evoca ricordi di una gioventù bella del paroliere si innestano nella sintesi
La ta fà tegnì ul pas propi all’alpina,
e spensierata, che torna alla mente me- dell’epopea degli Alpini, proprio come
la ta porta drisu den a nostra tradisiun,
scolandosi alla nostalgia di tante cose anche quella di ciascuno di noi che,
chi l’ha scrita certu al se metù da rima,
vecio o bocia che sia, trova il proprio
care, passate ed irripetibili.
al
duea
ves par forsa un alpino, v’un da num.
Erano tempi quelli in cui interi grup- piccolo scorcio di naja.
pi famigliari si riunivano per costruirsi Sembra quasi una di quelle vecchie “Vegiu Scarpun”, v’un di prim suces da la cansun a l’italiana,
reciprocamente la villetta, compariva- cartoline allegoriche che spesso si troquei ca vegnivan fora d’ul festival da S. Remo,
no le prime scavatrici, la ghiacciaia la- vavano allo spaccio e nei tabaccai vicipiena da brio cunt’un’aria tuta paesana,
sciava il posto ai primi frigoriferi che ni alla caserma, retoriche senza dubbio,
la
sa
sentiva
sempar a la radio, su a balurda e parfin in trenu.
si chiamavano “frigider”, l’automobile ma a noi tanto care che, appena arrivati
Caval da bataglia di canti d’usteria,
era ancora un sogno, non esisteva il (o meglio… giunti) al Reggimento, ti
la sa cantava in ogni scampagnada,
problema dei parcheggi e la bicicletta precipitavi a spedire alla mamma, alla
la si lasciava al deposito ritirando la morosa, a parenti ed amici per manila metea ados tanta, tanta alegria,
“medaglia”, i paltò smessi non si butta- festare a tutti il tuo orgoglio di essere
par fin bona par fa ’na qual serenada.
vano ma, rivoltati, venivano riconverti- Alpino: le fiacche e le vesciche ai piedi,
Una cansun ca la par quasi una cartulina,
ti in “giacchettoni”, non c’erano ancora gli scherzi dei nonni, gli ufficiali buoni
da
quei ca sa truava una volta in di tabachè,
i tubi innocenti e le case venivano su ed i najoni, il campo, le esercitazioni
che te scrivevi a cà, a la mama, a i amis e a la sgarzulina,
con i pali di legno, non esistevano i e tutto il resto sarebbero arrivati poi in
weekend ma c’erano il sabato inglese, seguito, come da copione, a coprire la
parchè finalmenti te sevi alpino e tuti, tuti la duean savè!
la TV la si andava a vedere al bar, in naja di montagna.
Po’ tutu ul “bel da a naja”: fadighi, viscighi ai pè,
casa c’era ancora la stufa economica, le “Vecchio scarpone”… (mi ricordo)
schersi di noni, uficiai bum e naiun,
discoteche si chiamavano sale da bal- nelle camerate gli scarponi sempre
zaini,
scarpinadi sui munti e par sentè,
lo, c’erano ancora i cinema all’aperto ben allineati ai piedi delle brande, lucidi,
neri.
Non
ho
mai
capito
perché
ti
al
saria
rivà
dopu,
puntual, precis, tanmè da cupiun.
e Legnano non era ancora una città di
banche ed agenzie immobiliari, c’era- davano gli scarponi marroni ed il luciIn camerada i scarpuni duevan ves lì dananzi a branda,
no tanti stabilimenti ed all’inizio ed al do nero! C’era anche uno scatolino di
in urdin, neti, negar, lustar e ben in evidensa,
termine del lavoro suonavano le sirene grasso che mai nessuno usava.
tuti alineà, gira da a stesa banda,
e le Chiese avevano ancora la forza di Chissà che fine avranno fatto i miei?
sempar
prunti par ogni eveniensa.
trasmettere la gioia del messaggio divi- Di certo li portai ancora per qualche
anno dopo il congedo sulle nostre belle
no attraverso il suono delle campane!
Cun l’elmetti e ul fisil eran i fer dul mestè,
“Vecchio scarpone”, uno dei primi montagne lombarde: le Grigne, il Reseputostu in mudandi, ma mai sensa da lur,
successi della “canzone all’Italiana”, gone, la Presolana, il Disgrazia, l’Adaad ogni alarmi a dueum ves prunti e saltà in pè,
portato al trionfo dal cantante Gino La- mello, poi… le suole incurvate, la pelle
e a pè intera, certu sarian stà di gran dulur!
tilla che, con Nilla Pizzi, Carla Boni e dell’interno secca e lacera hanno deciEcu, una roba ca go sempar avù chi chinscì,
Achille Togliani fu uno dei primi big so il loro accantonamento, i vari “San
del Festival di Sanremo. Un motivo Martino” hanno poi fatto il resto…
a l’eva ul culur di scarpuni,
che, per testo quanto per musica, si ta- Vecchio scarpone… dei tempi della mia
pensa e ripensa a l’ho mai capì,
glia un suo posto tutto particolare nel naja negli Alpini: marce interminabili
parchè i a vurean negar e i ti a davan maruni.
vasto repertorio delle canzoni di allora, per sentieri e mulattiere, corso roccia
Ma, chissà che fin can fa’ i me da la naja,
che andavano da quelle classiche come sulle montagne più belle del mondo,
“Grazie dei fior” a quelle struggenti ricordo di amici lontani, odore di muli, dopu ul cungè i ho purtà anmò sul Rosa, i Grignun, ul Resegun,
come “Vola colomba”, per proseguire peso di zaini, cantate e allegre bevute….
po’, cunta stira verta e i tai in da la tumaia,
con quelle scanzonate ed allegre come Vecchio scarpone… “un saltin par el
da certi ’i ho metù in dun guai cantun
“Papaveri e papere”, “Casetta in Cana- Vecio!”
Ma pensu che anca par mi al podaria ves,
da” e per finire poi con quelle goliardi- “Vecchio Scarpone
cum’è ca la dis sta cansun dul cor,
…………
che come “Aveva un bavero”.
se
ul
destin
un guai dì, un guai dì anmò al vures,
“Vecchio scarpone”, una canzone che Forse sapresti
prese moltissimo, che la gente adottò Se volesse il destino
i me scarpuni pudarian: “Camminare ancor”!
subito nel vasto repertorio popolare Camminare ancor”
Carmine Galli
cantandola nelle feste, nelle scampaCarmine Galli
I
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Marzo 2015, versione on-line - 12 pagine - Sezione di Milano