se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
Anno XXXIX - GIUGNO 2012 - Una copia
2,50
6/2012
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Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
Gabriella Ruta/Eclettica Cultura dell’Arte
Mensile di cultura, informazione e attualità
FOTORUDY
da sinistra: Giusy Caroppo, Silvia Godelli, Nichi Vendola
6/2012
9
9
11
Pasquale Cascella, insignito della
“Paul Harris Fellow” dal Rotary
Club di Barletta
Incontri
Pasquale Cascella lo speaker del Quirinale
di Renato Russo
Condominio di via Mascagni 1 la memoria
risorgimentale sui luoghi della vita quotidiana
di Michele Borraccino
13
Economia
Preoccupante sì ma non tragica la nostra
situazione economica secondo il generale
Nanula
14
15
La Scuola che f@rete
di Pompeo Camero
16
Federazione Centri Studi
Moro-Dell’Andro
Una targa per ricordare il luogo della pri-
Puglia Imperiale
L’Agenzia Puglia Imperiale Turismo diventa la vera “scoperta” dell’intera Puglia
di Lucia De Mari
1629
La targa ricordo in onore di Moro
per ricordare la drammatica prigionia
19
gione di Aldo Moro
di Paola Russo
Cultura
A Barletta rinasce la “Alighieri”
di Giuseppe Lagrasta
GOS
Più apprendi più lavori: un’opportunità per
i giovani
35
17
22
27
18
Ricordo
Don Franco Damato il prete dei giovani
di Vittorio Palumbieri
Francesco Paolillo, fondatore della “Dante Alighieri” nel 1904
di Renato Russo
28
Attentato a Brindisi
Sarei potuta essere io
di Elena Campese
19
Presentazione
Intramoenia Extra Art /Watershed da Bruxelles il via al progetto
29
Storia locale
La città della Disfida e i suoi orologi
di Michele Grimaldi
38
Per non dimenticare
La mostra “Barletta…nella memoria” ricordando Concettina e Gaetano Spera
20
Vita amministrativa
Raccolta differenziata un dovere sociale e
un obbligo morale
di Cosimo Damiano Bruno
31
Informatica
www.pugliasos.it Un aiuto per l’Open
Source
di Grazia, Lina Isernia
39
Dal mondo della chiesa
Lettera dell’Arcivescovo alle famiglie in
occasione del VII Incontro Mondiale
di X Giovan Battista Pichierri
33
Scuola
Corso di Scrittura Creativa attivato dalla
scuola “S. Baldacchini”: C’era una volta.
Raccontiamo… scrivendo
di Francesca Ditrizio
11
21
Serata in onore della bandiera e
dell’inno nazionale al Condominio
di via Mascagni
Musica
Tre i finalisti di scena al Curci per il 15°
Concorso Pianistico Internazionale “Premio Mauro Paolo Monopoli”
37
Un progetto in rete: Intramoenia
Extra Art / Watershed presentato
a Bruxelles
Libri
L’importanza dell’opera di Maria Antonietta
Binetti come autrice ma anche come promotrice di cultura
di Renato Russo
Scuola
Inaugurata alla Scuola Media “Renato
Moro” la Biblioteca intitolata a Maria Grasso Tarantino
“Amara terra mia”
di Chiara Ivana Cuccorese
35
Presentata l’opera di Maria Antonietta Binetti Il Mistero della Mezzaluna
41
Scuola
Settimana nazionale della musica a scuola
di Carmine Cristallo
43
44
Scrivi… e ti lascio il testimone
di Raffaella Delpiano
46
Poesia
L’Ottovolante poetico di Emanuele Dicuonzo
di Domenico Fratianni
47
Tradizioni
C’era una volta il fornaio
di Michele Vitobello
Brevi di sport
Calcio a 5 giovanile, Volo libero e volo a
motore, Atletica, Basket, Tiro con l’arco,
Canottaggio, Motociclismo
RUBRICHE
6
Lettere al direttore
Saluti dalla Russia
41
7
8
La scuola “San Domenico Savio” di
Barletta si distingue ancora nel territorio della Bat
Quelle campane a due ore di notte
Domenico Papa, il dispensiere degli animali
40 poeti del Novecento
La sfida fra i vini
Ricordo del dott. Spiridione Filograsso
Proposte per la pagina del Nord Barese
Nella foto il n. 16 è Filippo Bufo
23
36
In città
Notizie in breve
48
Vernacolo
A soluzion. Cialdedd e p’n tust
di Sabino Piazzolla
49
Vivicittà
Libri del mese
• La presenza di Dio nella vita di Ruggiero Peschechera
• Il calcio fa bene
a cura di libreria Liverini
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4 IL FIERAMOSCA
GIUGNo
2012
GIUGNo
2012
IL FIERAMOSCA
5
Lettere al direttore
Lettere al direttore
Domenico Papa,
il dispensiere degli animali
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Saluti dalla Russia
n° 6 - giugno 2012
anno XXXIX
Direttore responsabile
Renato Russo
Spedizione
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di Trani n. 140 del 1-3-1975
Stampa in proprio
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6 IL FIERAMOSCA
Carissimo direttore,
cari Fratelli e Sorelle in Cristo,
vi saluto con tutto l’affetto che provo verso la vostra casa
Editrice Rotas, che conosco da tanti anni grazie ai libri utilissimi che raggiungono delle volte persino la Russia grazie
ai sacerdoti e ai religiosi italiani. Vi ringrazio di cuore per
tutto ciò che fate e che farete ancora con l’aiuto del Signore.
Sappiate che i vostri nomi sono nei cuori e nelle preghiere di
tante persone che grazie a voi e ai vostri libri trovano il nostro
Salvatore Gesù. Sono uno di loro anche se vivo in Russia.
Grazie di cuore!
Ora in due parole mi presento ed esprimo lo scopo principale di questa mia lettera. Sono Don Alexey Yandushev, ho 39
anni e sono il prete cattolico russo di San Pietroburgo oramai
da 5 anni. Adesso faccio il mio servizio pastorale generalmente nell’ambito di educazione teologica presso il seminario locale (Teologia morale e Spiritualità), ma mi dedico anche alla
collaborazione con Radio Maria - Russia (Redazione Sanpietroburghese), con la Rivista cattolica “Tradizione Viva” (Mosca), col Centro Cattolico della Famiglia e con diverse parrocchie della mia città in qualità di predicatore dei ritiri spirituali
parrocchiali. Visto quel mare di lavoro non so esiste un altro
prete più felice di me!
Comunque col vostro permesso ora esprimo la mia richiesta di cuore che ha la base nelle necessità puramente pastorali:
ho tanto bisogno di libri pubblicati dalla vostra Casa Editrice
che sarebbero utilissimi per il mio servizio sopradescritto nei
diversi ambienti ove mi manda il Signore. Qui non potrei mai
trovarli. Non ho neanche la possibilità di ordinarli. So che non
ho il diritto di chiedere l’aiuto da voi che fate il vostro servizio
con tanti sacrifici nel mondo di oggi! Perciò vi lascio studiare
la mia richiesta con calma ed anche le vostre possibilità per
capire se potete darmi una mano mandandomi questi libri o
no. Vi sarò grato in ogni caso!
Don Alexey Yandushev
Quelle campane
a due ore di notte
Caro direttore,
nel rileggere il tuo libro Barletta
e l’Unità d’Italia, a pag. 55, mi sono
soffermato sull’ultimo periodo (alla
data 1859). Parlando delle mura, in
procinto di essere abbattute, tu scrivi: “La porta
si chiudeva
a due ore di
notte (due
ore
dopo
l’Ave Maria)
e si riapriva
alle prime
luci dell’alba. Durante le ore di
chiusura si
consentiva
l’accesso al
castello soltanto al Corriere delle
Regie Poste
o a personascolastico
lità ben note Anno
1932/33,
il
piccolo
e distinte”.
Elio
è
alla
sinistra
Nel legdel maestro
gere queste
note, mi ha come preso un momento di commossa nostalgia. Ricordo
bene quella campana, l’Ave Maria
e “doi iar de nott”, due ore dopo.
Ho rivisto e ricordato la mia mamma che al suono di quelle campane
ci faceva fare il segno della croce e recitare non ricordo più quale
breve preghiera. Suonano ancora
quelle campane? E giacché siamo
in tema di campane, mi sovviene
un altro ricordo. È l’ultimo giorno
di Carnevale, a mezzanotte inizia
la Quaresima. Ai miei tempi, allo
scoccare della mezzanotte le campane annunciavano l’evento suonando quella che veniva chiamata
la “SCOMUNICA”. Chi seguitava
a ballare rischiava appunto di essere
scomunicato.
Egregio direttore,
mi consenta di raccontarle la storia di
una persona umile e generosa. Generosa
specialmente con gli animali ai quali rivolge
le sue quotidiane attenzioni portando loro
del cibo. Domenico Papa, un tempo, tanto
tempo fa, faceva il sarto. Era un sarto bravo,
a quanto se ne sa, rifinito, e caratterialmente
cordiale.
Secondo di tre figli (il primo falegname,
lui sarto, il terzo operaio presso la fabbrica
di cucine “Salvarani” di Parma), il padre era
un lavorante mugnaio sotto i De Martino.
Ha lavorato sin da bambino: prima come
apprendista presso sarti e poi in proprio fino
al 1983 (per diciotto anni il laboratorio era in
Via F. d’Aragona nr. 64), anno in cui a causa
dello sfratto per l’erigenda costruzione di un
fabbricato per civile abitazione, fu costretto
a lasciare il laboratorio con tutta l’attrezzatura. Pertanto a causa delle precarie condizioni economiche, si è ritrovato a dormire
presso la Pensione Prezioso in Piazza Plebiscito e a consumare i pasti presso la Casa di
Una di queste domeniche mattine, ospiti di Domenico Damato, titolare del bar
“Ginevra”, su via Ettore Fieramosca,
Michele Cantatore e Renato Russo, reduci dalla Santa Messa in Cattedrale.
2012
Messina per il servizio militare e a Torino,
per un anno, per imparare il taglio dei capi
di sartoria.
A suo dire, la sua vita è stata troppo
sacrificata e le condizioni finanziarie poco
favorevoli non gli permisero di fidanzarsi.
Poi, preso da altri fatti della vita, come il
lavoro, era rimasto solo!
Un tempo sarto, oggi un benefattore degli animali abbandonati, così ogni mattina
il nostro Domenico timbra il suo cartellino
e gira per la città, col suo sacchetto da vivandiere per cani, gatti, colombi, … Il nostro modesto, umile, oscuro eroe ha ritrovato la sua ragione di vita in questa azione
benemerita.
Poi, quando rientra dalla sua impegnata giornata, va in chiesa a pregare, chino,
curvo sul banco, in un silenzioso colloquio
con nostro Signore…
40 poeti del Novecento
Caro direttore,
ho letto sulla stampa - e ho apprezzato - della sua scrittura di un libro di
poesie sui maggiori poeti del Novecento.
Ma lei non scrive solo libri di storia? Mi
fa piacere peraltro che l’abbiano premiato… Ma perché e per chi lo ha scritto?
Domenico Filannino
Ringrazio per
questa attestazione e per le motivazioni che hanno
spinto i giudici
del premio ad assegnarmi questo
riconoscimento,
perché hanno bene
interpretato il motivo che mi ha indotto a scrivere
questo testo sui poeti del ‘900. Di solito
un poeta scrive per se stesso; io invece
non mi ritengo un poeta ma ho scritto
questi 40 componimenti pensando ai ragazzi delle nostre scuole, per cercare di
coinvolgerli emotivamente. Debbo inoltre esprimere il più vivo apprezzamento
per l’organizzazione di questo PREMIO
LETTERARIO PROVINCIA DI BARI. Di
solito i premi hanno un ché di freddo, di
standardizzato, di scarsamente comunicativo… Questo premio invece ha qualcosa di vivo, di dinamico, di coinvolgente, di cui dobbiamo essere grati al suo
speaker e coordinatore Nicola De Matteo
che ha saputo fin dall’inizio coinvolgere
i ragazzi, i docenti e gli autori attraverso più incontri, sia quelli preliminari, in
ciascuna scuola, che presso la biblioteca
De Gemmis e, da ultimo, nell’aula consiliare della Provincia.
Teresa Porcelluzzi
La sfida fra i vini
Caro direttore,
ci siamo incontrati nello stand della
Rotas al Salone del Libro di Torino dove
ci siamo fatti questa foto e le dissi che ci
saremmo rivisti a settembre a Barletta, in
occasione dell’annuale sfida fra vini francesi e vini italiani (…).
Jean François Bianchetto
Nice, France
Elio Messinese, Barcis
GIUGNo
riposo di Viale Marconi (Cappuccini). Tale
situazione è andata avanti per dieci anni
a partire dal 1983. L’ulteriore aggravarsi
della situazione economica l’ha costretto
a domiciliarsi in modo permanente presso
la summenzionata Casa di riposo, dove si
può dire che pernotti solamente, dato che
per la maggior parte della giornata è fuori
coi suoi bustoni di viveri che distribuisce
ai suoi animali coi quali spesso condivide
il pranzo: esce alle 7 del mattino e rientra
verso le 17 e nel periodo estivo anche al
tramontar del sole.
I due momenti più importanti e degni di
particolare ricordo per lui sono l’andata a
GIUGNo
2012
IL FIERAMOSCA
7
Incontri
Lettere al direttore
Ricordo del dott.
Spiridione Filograsso
Caro direttore,
le scrivo
per ricordare
a lei e ai nostri lettori del
Fieramosca il
dott. Spiridione Filograsso,
già segretario
del nostro Comune, di cui il 4 giugno ricorre il terzo
anniversario della scomparsa e che amici
e familiari hanno voluto ricordare con una
messa in suffragio celebrata nella chiesa di
S. Maria degli Angeli.
Per l’occasione voglio rievocare un avvenimento dimenticato dai più, la relazione che egli scrisse e lesse - come presidente dell’Azione Cattolica - il 19 marzo del
1954 in Cattedrale, davanti a S. E. mons.
Reginaldo Addazi, avente come tema Apologia del Sacerdozio Cattolico.
La relazione, letta al termine di una
messa solenne, era l’epilogo di una giornata di festeggiamenti per quattro sacerdoti
barlettani, esempio di apostolato e zelo sacerdotale, i quali erano stati chiamati dal
Santo Padre Pio XII, in riconoscimento dei
loro meriti, a far parte della sua famiglia
pontificia e ai quali quel giorno memorabile, vennero consegnate le insegne pontificie.
Il titolo di Prelato domestico a mons.
Salvatore Santeramo (arciprete di S. Maria) e il titolo di Cameriere segreto ai monsignori: Francesco Stellatelli (preside della
prima Scuola Media della città, la futura
“G. De Nittis”), mons. Ruggero Dicuonzo
(parroco del Santo Sepolcro nonché teologo della cattedrale) e mons. Sabino Maria
Cassatella (prevosto di S. Giacomo).
Nella sua relazione, il dott. Filograsso
volle vedere, nei quattro sacerdoti della
chiesa barlettana, altrettanti campioni della nostra fede religiosa.
Franco Convertini
Mi associo al ricordo per il dott. Filograsso che fu persona amabile, mite,
comprensivo, eppure molto esigente nella
esplicazione del suo mandato amministrativo. Ci duole solo che non ci abbia voluto
lasciare dei suoi scritti. Solo dopo molte
insistenze ci scrisse un pezzo sulla festa
della Madonna, di una straordinazia qualità descrittiva.
8 IL FIERAMOSCA
Ospite del Rotary Club di Barletta che lo ha insignito della “Paul Harris Fellow”
Proposte per la pagina del Nord Barese
Egregio Direttore,
mi preme sottoporre alla Sua attenzione l’anomalia rappresentata
dalla mancanza, nell’inserto della Sua testata denominato Nord
Barese, di una pagina dedicata alla VI Provincia pugliese.
L’orientamento scelto induce sempre più spesso, la pur
inappuntabile redazione barlettana, a
pubblicare nostri comunicati stampa
relativi
all’attività
istituzionale
dell’Ente, nella cosiddetta pagina degli interventi, lasciando
passare irritualmente per opinione ciò che risponde invece
ai canoni della “notizia”.
Pur gratificati per l’attenzione comunque riservataci, ci
piacerebbe che il giornale più letto sul territorio della BAT,
risponda agli stessi canoni previsti per le altre province.
L’occasione è favorevole per formularLe in ultimo
l’invito a considerare altresì l’opportunità di imporre una
nuova denominazione all’inserto medesimo, di guisa da Pompeo Camero
riconoscere identità autonoma dalla Città di Bari al territorio
della nostra Provincia, magari coinvolgendo in questa scelta i lettori dei Comuni di
Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, Minervino Murge,
San Ferdinando di Puglia, Spinazzola, Trani e Trinitapoli.
Con i sensi della mia rinnovata stima, gradisca i saluti più cordiali.
prof. Pompeo Camero
Assessore della Provincia BAT
Caro assessore, ci siamo tante volte posti il problema di un ampliamento del nostro
giornale in chiave territorialmente estesa alla nuova Provincia, dalla quale riceviamo
numerosi comunicati. Un discorso a parte sono i “suoi” comunicati, sempre molto
interessanti, pratici, concreti, chiari. Il fatto è che occorrerebbero numerose altre
pagine, per soddisfare le molte note che da voi ci pervengono giornalmente. Per
questo le chiediamo di farsene interprete presso la presidenza, per studiare insieme
una forma collaborativa più incisiva ed organica.
Nella foto il n. 16
è Filippo Bufo
Caro direttore,
nella foto di pag. 30 del
Fieramosca di aprile, il ragazzo
marcato col numero 16 (contrassegnato da un punto interrogativo perché non identificato) è mio padre, nonché tuo
grande amico, Filippo Bufo. Il
numero 26, poi, secondo me,
non è Francesco, ma Antonio
Dicuonzo. Mi piacerebbe sapere, così, per pura curiosità,
chi vi ha dato la foto?
Giuseppe Bufo
1
4
3
2
13
11
12
15
14
17
16
28
27
26
18
Pasquale cascella lo speaker del Quirinale
di Renato Russo
C
ontravvenendo ad una lunga consuetudine che
lo ha visto per anni mimetizzato dietro le quinte
del proscenio, Pasquale Cascella, giornalista barlettano,
responsabile dell’Ufficio per la stampa e la comunicazione
del Quirinale, classe 1952, (la moglie Marilena Gioia, medico di origine milanese, e due figli Michele e Marina) in
questi giorni, è stato ospite del Rotary Club di Barletta durante una serata conviviale nel corso della quale si è fatto
intervistare da Rino Daloiso, direttore della redazione de
“La Gazzetta del Mezzogiorno”. A presentarlo, ad un folto
e qualificato pubblico, il dott. Alessandro Attolico, socio del
club nonché dirigente e capo ufficio staff del sindaco di Barletta. Tema della serata: Pasquale Cascella, una vita dedicata al
giornalismo. I più lontani ricordi, la frequentazione all’Istituto Tecnico Commerciale, i primi articoli per il bollettino
scolastico “Periscopio”, una poesia sulla occupazione della
Cecoslovacchia. Le prime cronache per il giornale locale
di partito “La voce dell’Ofanto” (poi “La voce della Valle
dell’Ofanto”, firmati da Roma mentre a Barletta - via Nazareth 4 e poi 23 - collaboravano Cosimo Damiano Rociola
e Mariella Dambra), qualche corrispondenza, da Barletta,
per la sede barese dell’”Unità”, chiamato poi a Roma a
metà degli anni Settanta nella sede nazionale dell’”Unità”.
Qui realizzerà un servizio impegnativo, ricordato da Rino
Daloiso nella sua prima domanda, sulla efferata uccisione
dell’agente Giuseppe Marchisella, e qualche giorno dopo,
la tragica morte della sua compagna Chiara Calabrese, servizio che segnò l’esordio di un giovanissimo Cascella su
uno scenario giornalistico nazionale. Inizialmente si occupò delle cronache del Meridione e di quelle sindacali, avendo così l’opportunità di approfondire - col segretario generale della CGIL Luciano Lama - problematiche del lavoro
(specialmente di quelle del mondo agricolo) che gli erano
Il presidente Mauro Lopizzo consegna il diploma a Pasquale Cascella
30
29
(Fotorudy)
31
Grazie della segnalazione.
Ricordo Filippo con affetto e
nostalgia. Sarebbe stato un
peccato lasciare quel punto interrogativo. A darci la foto è stato Vincenzo Amodio, nella foto segnato al numero 4,
riconoscibilissimo anche oggi, a distanza di 66 anni!
GIUGNo
Brigantino due. Da sinistra: Pasquale Cascella, il sindaco Nicola
Maffei, il presidente Mauro Lopizzo e Sandro Attolico (Fotorudy)
2012
Barletta - Via Andria S.S. 170 (Polo Logistico) - t. 0883 332 676
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GIUGNo
2012
state a cuore già a Barletta. Dai braccianti passò poi a occuparsi di edili, chimici, metalmeccanici, insomma del mondo
del lavoro in generale.
Nell’84 entrò a far parte dell’ufficio del redattore capo e
dall’anno dopo corrispondente da Palazzo Chigi e soprattutto dal Quirinale, durante il settennato di Francesco Cossiga (1985-1992).
Parte di qui la seconda più impegnativa fase della vicenda giornalistica del nostro cronista, quella che lo esporrà
sotto i riflettori della comunicazione parlamentare che conta, Montecitorio, palazzo Chigi, il Quirinale.
IL FIERAMOSCA
9
Incontri
Incontri
Daloiso ha posto all’ospite una serie di domande per delinearne così, attraverso le sue risposte, un profilo giornalistico, ma anche umano. Cascella, senza negarsi alle risposte, ha saputo però mantenersi in un cono di luce discreto e
ombrato, raccontando di sè lo stretto necessario.
Dopo gli anni passati come quirinalista, nel settennato
di Francesco Cossiga (1985-92), Cascella diventò portavoce
del Presidente della Camera dei Deputati Giorgio Napolitano nel biennio 1992-1994. A chi, ancora oggi gli chiede il
perché di quella scelta, Cascella confessa di attribuire la designazione, sì alla circostanza di essere un giornalista schivo e discreto, ma probabilmente anche per la sua appartenenza all’ala riformista del partito comunista; quella nota
come l’ala migliorista fondata da Giorgio Amendola e della
quale facevano parte Gerardo Chiaromonte, Emanuele Macaluso, Luciano Lama. Pochi anni dopo, nel primo governo
Prodi (1996-98) fu nuovamente chiamato come portavoce
da Giorgio Napolitano ministro dell’Interno (nel ‘98 fu riconosciuta alla città di Barletta la prima Medaglia d’Oro,
quella al Merito Civile).
Quindi chiamato a Palazzo Chigi da Massimo D’Alema
(1998-2000), non per amicizia o per affinità ideologica, riconosce lui stesso, ma probabilmente perché il leader Maximo
aveva bisogno di un portavoce sì culturalmente di sinistra,
ma con un pedigree che lo legittimasse ad assumere il ruolo di collaudato speaker del suo governo. E chi meglio del
discreto addetto stampa dell’ex Presidente della Camera
Napolitano, poteva fare al caso suo?
Finalmente, nel 2006, richiamato ancora da Giorgio Napolitano, questa volta sul colle più prestigioso di Roma, al
Quirinale, nel delicato ruolo di direttore dell’ufficio stampa
e comunicazione, che nel passato era già stato di qualificati e noti esponenti del mondo giornalistico e diplomatico,
come Arrigo Levi per Carlo Azeglio Ciampi, Ludovico Ortona per Francesco Cossiga, Tanino Scelba per Oscar Luigi
Scalfaro, Antonio Ghirelli per Sandro Pertini.
Talvolta, lo intravedevamo fra i personaggi dell’entourage presidenziale quando il Capo dello Stato si presentava
alla stampa per le rituali dichiarazioni sull’andamento o
sull’esito di una trattativa per la formazione di un governo, come nel gennaio del 2008 quando, fra stucchi dorati e
arazzi intessuti, accompagnava il Presidente agli incontri
rituali con le delegazioni dei partiti.
Occupato in un oscuro, quanto laborioso lavoro di tessitura fraseologica, dietro le quinte di una cortina diplomatica
nella quale le parole sono soppesate col bilancino dell’orefice, Cascella ha però anche trovato il tempo, in questi anni,
Due momenti dell’incontro col Club Rotary di Barletta
10 IL FIERAMOSCA
di essere l’autore o il coautore di interessanti libri come Cari
compagni, Prodi, Fausto Vigevani un socialista scomodo.
Di episodi curiosi, di quelli che arricchiscono l’anedottica di un personaggio all’ombra dei colli romani del potere, per comprensibili ragioni di riserbo, Cascella ne ha
raccontato solo uno, e per giunta solo perché sollecitato da
Daloiso che ne era al corrente, cioè il regalo di un orologio
fatto dal Presidente Francesco Cossiga al nostro cronista a
proposito dell’impegno mancato del Presidente di cessare
le sue “picconate”.
Forse ce li svelerà in seguito, quando sarà terminata la
sua collaborazione col Presidente, fra meno di un anno, ma
siamo sicuri che, se proprio dovesse dare alle stampe un
libro di ricordi, lo farebbe con il riserbo che ne ha caratterizzato la sua discreta collaborazione in tutti questi anni,
tanto da meritargli, due anni fa (nel 2010), un premio giornalistico, il Premio come miglior addetto stampa dell’anno,
a Trento, per la obiettività, chiarezza e sobrietà con la quale
ha interpretato il suo ruolo al Quirinale. Recita testualmente la motivazione: Pur nella trasparenza delle sue idee politiche
e delle sue tradizioni culturali, Cascella è riuscito a preservare
valori come l’obiettività e l’imparzialità nelle informazioni, applicando con scrupolo e onestà intellettuale i principi della deontologia giornalistica.
E sul delicato rapporto fra l’attività giornalistica e l’appartenenza ad un’ala politica? Spesso - risponde Cascella
- si crea una sorta di contrasto fra le due sfere, ma se si evitano le radicalizzazioni, non c’è antinomia: si può infatti
rendere una buona informazione, senza per questo rinunciare ad avere delle proprie idee politiche. Tuttalpiù, quando per un ruolo, come il mio, si è particolarmente esposti,
si eviteranno… le sovraesposizioni!
Il vice governatore del Club, prof. Titta De Tommasi, facendosi interprete di un diffuso clima di simpatia creatosi
attorno all’ospite nel corso della serata, ha voluto sottolineare il grande interesse suscitato dalla testimonianza discreta
e pur interessante raccontata da un osservatore privilegiato
dal colle più alto di Roma, addentro alla segrete cose, eppure semplice e disponibile, persona gentilissima ma anche
dotata di una forte determinazione.
A conclusione della serata, il presidente Mauro Lopizzo,
a nome del Club, ha consegnato al dott. Pasquale Cascella
la “Paul Harris Fellow”, la massima onorificenza rotariana
che il club di Barletta ha voluto assegnargli per la sua lunga
militanza giornalistica e il ruolo esercitato ai più alti livelli
istituzionali nel corso degli ultimi vent’anni.
(Fotorudy)
GIUGNo
2012
condominio di via mascagni 1
la memoria risorgimentale sui luoghi della vita quotidiana
di Michele Borraccino
C
on la visita di Pasquale Cascella, capo ufficio stampa del
Quirinale, si sono conclusi i festeggiamenti nel condominio di via Mascagni 1, per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Il terzo e
conclusivo incontro, aveva come tema: Serata in onore della bandiera, dell’inno nazionale e della Costituzione. Tutto cominciò il 16
marzo dell’anno scorso, quando, come amministratore del palazzo,
organizzai una serata per celebrare l’Unità d’Italia, fra un tripudio di
bandiere, gagliardetti, palloncini e volantini; presenti, oltre al sottoscritto, il sindaco Nicola Maffei, l’assessore regionale Maria Campese e Renato Russo che raccontò la vita di Barletta in quel lontano
periodo della nostra storia, contestualizzandola con gli avvenimenti
unitari nazionali.
La ricostruzione piacque ai numerosi ascoltatori, tanto che ne
nacque una pubblicazione, Barletta e l’unità d’Italia, fatti e protagonisti 1815-1870. Il libro fu diffuso a Barletta - specialmente nelle
nostre scuole - e fuori, donato anche al Capo dello Stato che mostrò
di gradirlo.
L’iniziativa comunale fu gradita dal Presidente Napolitano che,
per il tramite del suo capo ufficio stampa, ci fece pervenire una
bandiera che noi abbiamo esposto nel nostro museo risorgimentale. Perché ho dimenticato di dire che, in un ambiente del pianoterra, abbiamo allestito un vero e proprio museo condominiale dove
abbiamo raccolto numerosi cimeli della nostra unità risorgimentale, spesso in copia, naturalmente, come tutta la documentazione
che siamo riusciti a raccogliere.
Nel corso della cerimonia che ha concluso l’anno dei festeggiamenti unitari, oltre al sottoscritto, hanno preso la parola il sindaco
Maffei, il dott. Pasquale Cascella, il dott. Renato Russo e il dott.
Carmine Cristallo.
Il sindaco ha ricordato le tappe salienti delle nostre iniziative
cittadine, in particolare la
pubblicazione monografica sul restauro della statua
di Massimo d’Azeglio,
sull’omonima piazza: non
bisogna infatti dimenticare che proprio il romanzo
sulla Disfida di Barletta,
con le sue cento edizioni,
rappresentò il contributo
unitario più grande, se pure
indiretto, alla causa unitaria
italiana.
Pasquale Cascella, nel
suo intervento, ha ricordato
la sua partecipazione a questo evento popolare, al quale il Presidente Napolitano
ha voluto far dono della
bandiera nazionale. CascelGIUGNo
2012
Pasquale Cascella taglia il nastro d’accesso al condominio
(Foto Pa-
squale Diroma)
Al tavolo dei relatori, Michele Borraccino presenta la serata
(Foto Pa-
squale Diroma)
la ha ricordato Barletta, che lasciò tanti anni fa, i suoi esordi come
giornalista locale, i suoi amici di un tempo, i suoi esordi romani,
e da ultimo il tragico crollo di via Roma. Ha tenuto a sottolineare
come, a distanza di 38 anni, quando da Barletta si trasferì a Roma,
questa è stata la prima volta che ha avuto un contatto diretto coi
Barlettani, sia pure attraverso una folta rappresentanza condominiale, oppure un Club cittadino.
Anche Renato Russo ha ricordato come l’ispirazione per scrivere il suo libro gli è venuta direttamente dalle “donne” del condominio di via Mascagni, quando - la sera del primo incontro - mostrarono apprezzamento per la ricostruzione di quei lontani fatti.
Esse - ha precisato Russo - hanno in questo modo finito col rappresentare idealmente tutte le donne di Barletta, ed ecco come un
condominio è stato, pur nella limitatezza delle sue risorse, un punto
di riferimento per la ricostruzione di un nobile periodo della nostra storia, quella risorgimentale. E quanto al tricolore che si coprì
di gloria sul campo di battaglia, per la verità storica, va ricordato
IL FIERAMOSCA
11
Economia
Incontri
La
ba
nd
ie
ra
di
B
ez
ze
c
ca
che fu cucita dalle orfanelle del Monte di Pietà. Il
fervore popolare di manifestazioni come queste - ha concluso Russo - ci restituiscono la
speranza che gli antichi valori di patria
non sono stati del tutto dimenticati.
Carmine Cristallo, direttore del
IV Circolo S. Domenico Savio”, ha
quindi presentato il coro della sua
scuola, diretto dalla insegnante Teresa Nesta, recente vincitore in un
concorso nazionale di canto. Il coro
ha quindi eseguito l’Inno di Mameli e
canti della nostra tradizione patriottica. Poi
alcuni alunni del VI Circolo “Girondi”, guidati dall’insegnante Grazia Mennuni, hanno recitato alcuni testi sulla Costituzione.
Quindi gli ospiti hanno visitato il piccolo museo risorgimentale del Condominio, dove sono raccolte numerose attestazioni della nostra partecipazione al
processo unitario risorgimentale.
Al termine della manifestazione, come ricordo di quest’anno celebrativo, il
condominio di via Mascagni ha donato agli ospiti la riproduzione della bandiera di Bezzecca, il tricolore cucito e ricamato dalle orfanelle del Monte di Pietà
nell’estate del 1866 e consegnato dal sindaco del tempo, Niccolò Parrilli, al
colonello Menotti Garibaldi. Crivellata di proiettili durante quella battaglia, la
gloriosa bandiera ci sarebbe stata restituita, dallo stesso Menotti, qualche mese
dopo con espressioni di apprezzamento per il valore dei nostri combattenti che
su quel campo si erano distinti.
Sul retro del quadro donato al nostro grande amico, abbiamo scritto questa
dedica: A Pasquale Cascella per il suo lavoro altamente delicato e qualificato
eseguito con riguardosa solerzia e discreta collaborazione all’ombra del Quirinale, e per l’impegno da tanti anni profuso con pari discrezione - ma non
minore efficacia - per la sua e nostra Barletta.
Il piccolo coro della S. Domenico Savio. Di spalle la docente Teresa Nesta
(Foto
Pasquale Diroma)
La docente Grazia Mennuni legge la motivazione del dono della bandiera a Pasquale Cascella (Foto Pasquale Diroma)
12 IL FIERAMOSCA
Confcommercio sede di Barletta
Servizio di Mediazione
Civile e Commerciale
È
stata istituita nella sede della CONFCOMMERCIO di Barletta, in via
Ospedale dei Pellegrini, n. 48, la prima Camera di mediazione civile e commerciale, della
Provincia di Barletta Andria Trani, convenzionata con la Tota Consulting - Organismo
di Mediazione accreditato dal Ministero della
Giustizia al n. 210 del Registro degli Enti abilitati a gestire tentativi di mediazione nonché
parimenti iscritta al n. 53 del Registro tenuto
presso il Ministero della Giustizia per la formazione dei Mediatori.
Il Segretario della Confcommercio Barletta, Francesco Filannino sottolinea: “L’accordo
costituisce un significativo passo in avanti
verso la sempre migliore conoscenza ed apprezzamento da parte degli imprenditori,
professionisti, consumatori, quindi di tutti i
nostri principali interlocutori, delle procedure
di risoluzione alternativa delle controversie
c.d. A.D.R. (Alternative Dispute Resolution).
In particolare - continua Filannino - l’iniziativa si rivolge a quel pubblico specialmente
interessato alla rapida e certa soluzione delle
controversie che sono le imprese commerciali del territorio, già strette da mille difficoltà
in questi momenti di crisi economica. E poi aggiunge - grazie a questo nuovo strumento
le imprese e i lavoratori nonché i loro consulenti potranno, da subito, rivolgersi presso la
suddetta sede per ricevere informazioni sul
nuovo istituto e, soprattutto, per depositare la
domanda di avvio della procedura. “
Dal 1° aprile 2012 è in vigore, anche, la
nuova procedura obbligatoria per la risoluzione delle controversie di valore fino a 20mila euro, relative ad atti dell’Agenzia delle Entrate. L’istituto della mediazione tributaria è
stato introdotto dall’articolo 39, comma 9, del
Dl 98/2011 che ha inserito nel D.lgs. 546/1992
l’articolo 17-bis, intitolato “Il reclamo e la mediazione”.
Per maggiori informazioni sul nuovo servizio di mediazione civile ed iscrizioni, ai
corsi abilitanti per Mediatore Civile, nonché
indicazioni e assistenza circa la mediazione
tributaria ci si può rivolgere all’Ufficio Confcommercio di Barletta.
GIUGNo
2012
Preoccupante sì ma non tragica
la nostra situazione economica secondo il generale Nanula*
S
econdo il Documento di Economia e Finanza (DEF)
relativo all’anno 2011, corretto dalla Nota di aggiornamento del settembre, che teneva conto delle due precedenti manovre del luglio, la previsione di fine anno era la
seguente: PIL (prodotto interno lordo): 1.582 Mld; debito
sovrano: 1.900 mld, pari al 120% del Pil; spese: 800 mld (di
cui 48 in conto capitale), pari al 50% del Pil; entrate: 738 mld,
pari al 46% del Pil; indebitamento da finanziare (disavanzo
primario): 62 mld, pari al 3,9% del Pil.
A ben guardare, la suddetta situazione non autorizzava
affatto ad affermare che l’Italia si trovasse “sull’orlo di un
baratro”. Bastino alcune considerazioni. Il citato disavanzo
primario di 62 miliardi, comprende però ben 48 miliardi investiti in conto capitale, cioè in beni durevoli (strade, ospedali, scuole, ferrovie, caserme, ecc.) destinati a riverberare
sul futuro le proprie fecondità, per cui il vero disavanzo a
costi correnti rappresenta meno dell’1% del Pil, di gran lunga inferiore al limite previsto dal Trattato di Maastricht, che
è del 3%; ed allora, qual è il problema?
La seconda considerazione da fare è che la pressione fiscale era già al 46%, cioè al più alto livello in ambito europeo. Il sistema tributario, nelle sue varie componenti di
imposte dirette e indirette, aveva già spremuto (è la parola
esatta) al massimo l’economia italiana, per cui non è (non
era) proprio il caso di pensare a nuove tasse. Non all’IMU,
una tassa iniqua, scientificamente irrazionale e socialmente
destabilizzante, perché costituisce un doppio d’imposta sulla medesima materia già tassata. Non si può tassare dapprima il reddito e poi anche il patrimonio, perché si tasserebbe
una seconda volta la stessa sostanza: il patrimonio infatti è
semplicemente il reddito non consumato, il reddito risparmiato, il reddito accantonato, già tassato nella fase della sua
produzione. La pretesa di tassare sia il reddito che il patrimonio farebbe inorridire Luigi Einaudi.
Aumentare esageratamente la tassazione?
Quando il rimedio è peggiore del male
E neanche è (era) il caso di pensare ad aumentare l’Iva
al 23%, un limite irragionevolmente eccessivo. Nel secondo dopoguerra l’imposta sui consumi era rappresentata
dall’Ige (imposta generale sull’entrata), che era un’imposta
cosiddetta “a cascata”, perché si applicava ad ogni compravendita di materie, merci e prodotti, e poiché i passaggi dal
produttore al consumatore, attraverso il grossista e il dettagliante, erano normalmente tre, con l’aliquota del 3% ad
ogni passaggio, i beni arrivavano sul mercato gravati da un
carico impositivo cumulato del 9% circa. Quando nel 1972
l’Ige fu sostituita con l’Iva, il legislatore ne approfittò, increGIUGNo
2012
mentando leggermente il carico tributario al consumo, perché portò l’aliquota dell’Iva al
12%, la quale è poi stata successivamente, con vari pretesti,
ritoccata fino ad arrivare al 20%. Che poi adesso con gli ulteriori incrementi debba arrivare al 23%, sembra effettivamente un’esagerazione.
Di questo passo, la pressione fiscale, dal citato 46%, risultante dai conti pubblici alla fine del 2011, prima che la
situazione fosse in mano al nuovo Governo dei Tecnici, a
quanto si ritiene debba arrivare? Fra l’altro, non ci si rende
conto che nei confronti dell’attività imprenditoriale l’incidenza dell’Iva viene a cumularsi con quella dei tributi diretti, per cui contribuisce ad aumentare di molto l’incentivo
all’evasione. In pratica, attualmente, se una società commerciale vende una merce e non registra il relativo ricavo, su
quell’importo evade contemporaneamente l’Ires del 27,5%,
l’Irap del 3,9% e l’Iva del 23%, per un totale del 54,4%, il che
è sicuramente molto stimolante.
Se l’importo del ricavo non registrato sia ad esempio di
10mila euro, la società risparmia (evade) 5mila e 440 euro:
ritengo che di questo incentivo qualcuno dovrebbe darsi carico. È questa la ragione principale per la quale omettendo
programmaticamente la registrazione dei ricavi e registrando invece integralmente i costi, il 37% delle imprese, secondo le ultime elaborazioni del Ministero, chiudono il bilancio
in perdita cioè non pagano niente. Dalla suddetta situazione dei conti pubblici alla fine del 2011 emerge naturalmente
in tutta la sua gravità anche l’enorme debito sovrano, il cui
importo rappresenta il 120% del Pil, esattamente il doppio
del limite previsto dal Trattato di Maastricht, che è del 60%.
Ma anche questo problema non dev’essere demonizzato,
innanzitutto perché anche molti altri Stati hanno sforato il
detto limite del 60% (la Germania ha un debito che si aggira
intorno al 90% del Pil, mentre quello degli Stati Uniti arriva
Pasquale Diroma
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IL FIERAMOSCA
13
Puglia Imperiale
Economia
addirittura al 150%) e poi perché la soluzione
è dietro l’angolo.
La vera disfunzione è l’evasione fiscale
Giustamente ha precisato il Presidente
Monti che l’attuale debito sovrano non è colpa
dell’Europa, perché deriva da una disfunzione interna al sistema Italia: benissimo, e quale
sarebbe questa disfunzione? L’hanno capita
ormai tutti: è l’evasione fiscale, unanimemente valutata dalle varie istituzioni (Istat, Banca
d’Italia, Agenzia delle Entrate, ecc.), intorno ai
120 miliardi di euro, annualmente sottratti alle
casse dello Stato. Ma c’è di più: il presidente
della Corte dei Conti, Gianpaolino, ha affermato “che le stime più accreditate ipotizzano
un livello dell’evasione fiscale dell’ordine del
10-12% del prodotto interno lordo”, il che significa che in Italia si evadono dai 160 ai 190
miliardi.
Colpa degli evasori che hanno tesaurizzato in proprio i 120 o i 160 miliardi di evasione l’anno, sottraendoli alle casse dell’erario e
costringendo lo Stato a contrarre debiti, emettendo Buoni del Tesoro, per coprire il conseguente disavanzo. Se al suddetto quadro dei
conti pubblici italiani si aggiungesse la contabilizzazione delle somme evase, la situazione
sarebbe pienamente soddisfacente, concludendosi tranquillamente con un surplus di una
cinquantina di miliardi annui, da destinare
all’ammortamento del debito. Non solo, ma ricordando che il fisco ha normalmente 5 anni di
tempo per recuperare l’evasione la prospettiva
operativa potrebbe esser quella di recuperare
un giacimento complessivo che va dai 600 agli
800 miliardi di evasione, stratificatosi nel corso
degli ultimi 5 anni, al ritmo di 120-160 miliardi
l’anno. Per questa via si potrebbe dare concretamente una bella sfrondata al debito sovrano
ed attuare il principio di equità, facendo finalmente pagare gli evasori e non tartassare sempre i soliti noti.
La Scuola che f@rete
Il turismo culturale come settore determinante per lo sviluppo economico del Paese
L’Agenzia Puglia Imperiale Turismo
diventa la vera “scoperta” dell’intera Puglia
di Pompeo Camero
G
ià ad ottobre del
2011
attivammo
un indirizzo di posta
elettronica dedicato agli
studenti residenti nella sesta
provincia pugliese, attraverso
il quale hanno fatto pervenire
osservazioni
e
consigli
finalizzati
a
connotare,
nel nostro territorio, una
scuola a misura di discente. Avremmo voluto un maggior numero di opinioni
e suggerimenti, che ci avrebbero aiutato nelle nostre valutazioni in materia di
politiche scolastiche.
Questa è stata una scelta che ha inteso andare oltre le semplici enunciazioni
di principio sul tema della cittadinanza attiva, in quanto il programma sotteso
investe gli studenti della BAT del compito di veri stakeholders della pubblica
istituzione, introducendo nel panorama politico i canoni base per un bilancio
sociale.
L’interlocuzione con l’istituzione Provincia renderà nel tempo i nostri ragazzi
subito consapevoli delle risorse sia correnti che di investimento a disposizione e
delle difficoltà organizzative e gestionali ordinariamente sofferte, spingendoli a
fare con noi l’orientamento mirato alle giovani leve, tenendo conto dei dati che
intanto sta sfornando l’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro.
La nostra Provincia intanto ha approvato anche una policy degli accessi per
l’indirizzo di posta elettronica [email protected].
È stata così avviata un’azione dell’obiettivo strategico denominato “Una strada
dalla scuola al mondo” ed il fine è proprio quello di creare entro fine mandato,
una rete di tutte le scuole di ogni ordine e grado della Provincia, rendendo le
nostre agenzie formative maggiormente condivise e partecipate.
In questi giorni è stato attivato anche il portale “lascuolachef@rete”
all’indirizzo www.lascuolachefarete.com progetto per la costruzione della rete
organizzativa governata tra le Scuole della BAT.
Sul piano mediatico la scuola che f@rete si pone il fine di rimettere l’istruzione
scolastica al centro degli interessi della società civile, considerando la cultura
una risorsa ed il sapere una vera e propria materia prima. Per questo, conto di
* Generale, già comandante in seconda
tirar su al più presto anche un blog.
della Guardia di Finanza, docente alla Scuola
L’obiettivo prioritario rimane per noi quello della progettazione della Rete e
di perfezionamento per le forze di polizia - Roma
della realizzazione di una nuova struttura organizzativa tra le Scuole
della Provincia, flessibile ed aperta ma allo stesso tempo governata
secondo principi visibili e condivisi dalla comunità scolastica.
Non escludo che l’upgrade del sistema tuttora under costruction,
possa approdare alla realizzazione di un campus virtuale,
attraverso il quale si possa persino interagire con poli universitari
convenzionati pubblici, Statali e non statali.
Vorrei che attraverso queste iniziative i nostri ragazzi, dopo il
Amministrazioni Condominiali e Conteggi AQP
conseguimento del titolo di studio, non siano abbandonati a se stessi;
intendo per questo insistere attraverso la nuova rete sul “tutoraggio
in uscita”, affinché le Scuole e le altre Agenzie Formative possano
verificare se e quando loro neodiplomati e neolaureati intercettino
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posti di lavoro e se l’occupazione sia confacente al profilo
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curriculare posseduto.
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Alla fiera Art&Tourism di Firenze
di Lucia De Mari
T
ra il Gargano e il Salento cosa c’è? Gli operatori del settore ed i buyers internazionali chiedono sempre più di
conoscere novità sull’amata Puglia, e rimangono positivamente
colpiti quando “scoprono” lo straordinario patrimonio e l’enorme
potenziale turistico dell’area degli 11 Comuni di Puglia Imperiale: con la presenza ad Art&Tourism, la prima fiera internazionale
del turismo culturale che si è svolta a Firenze nei giorni scorsi,
lo stand dell’Agenzia Puglia Imperiale Turismo ha avuto un importante ruolo essendo l’unico esempio del settore per l’intera regione, richiamando numeroso pubblico e decine di contatti con
operatori privati.
Il turismo culturale si conferma dunque un settore determinante per lo sviluppo economico del nostro Paese, per la crescita dei
flussi turistici in entrata ma anche per l’incremento del traffico turistico dall’Italia verso destinazioni internazionali: Art&Tourism
ha chiuso la prima edizione con oltre 5.000 appuntamenti tra domanda internazionale e offerta e sold out in tutti i principali convegni e seminari formativi. Più di 4.500 gli operatori professionali
presenti in fiera e oltre 200 al giorno i buyer provenienti da oltre
40 Paesi del mondo per acquistare il prodotto turistico culturale
italiano e internazionale. L’Agenzia Puglia Imperiale Turismo è
stata l’eccellenza della Puglia in questo importante appuntamento,
ed ha visto alternarsi al suo stand oltre 100 tra operatori professionali e buyers provenienti da diversi Paesi.
Dunque centrato l’obiettivo di dimostrare che cultura e turismo possono dialogare, collaborare e crescere: “Abbiamo creduto
fin dall’inizio nella partecipazione a questo evento - spiega il presidente dell’Agenzia Puglia Imperiale Turismo, Michele Marco-
Giovanni Borraccino
14 IL FIERAMOSCA
GIUGNo
2012
GIUGNo
2012
vecchio - e siamo davvero soddisfatti dei risultati.
Dopo la nostra partecipazione alla Bit di Milano
e all’Itb di Berlino, l’occasione di Art& Tourism
chiude una triade di appuntamenti che, in vista
dell’estate,
contribuirà
ad alimentare l’interesse
nei confronti del nostro
patrimonio culturale e turistico. Con Art&Tourism
abbiamo reso visibile ad
un’ampia platea il lavoro sinergico e strategico
fra i Comuni sul binomio
turismo e cultura, per ripensare insieme le politiche della cultura e del
turismo come occasione
di business e di crescita
culturale”.
L’Agenzia Puglia Imperiale Turismo ha proposto a pubblico ed operatori anche il calendario
di attività per i prossimi
mesi, fra musei e rievocazioni storiche, fra incontri culturali e spettacoli teatrali, distribuiti
negli 11 comuni che fanno parte dell’Agenzia stessa. Nel corso
della tre giorni fiorentina “la promozione del territorio di Puglia
Imperiale, delle sue eccellenze artistiche e storiche, coniugate con
una serie di eventi già calendarizzati dai Comuni e presentati con
un elegante brochure - spiega il direttore dott. Alessandro Buongiorno - ha catalizzato l’interesse di chi conosceva la Puglia solo in
alcuni tradizionali aspetti e luoghi. C’è grande voglia di conoscere
quest’area, ed eventi come questi sono strategici per comunicare
la nostra offerta ad una platea molto vasta. Abbiamo registrato più
di 100 visitatori professionali e oltre 70 presenze qualificate negli
appuntamenti bilaterali programmati”.
IL FIERAMOSCA
15
Federazione Centri Studi Moro-Dell’Andro
Cultura
A Barletta rinasce la “Alighieri”
Una targa per ricordare il luogo
della prigione di Aldo Moro
di Giuseppe Lagrasta*
L
di Paola Russo
U
na delegazione di amici dell’on. Aldo Moro in rappresentanza della Federazione Centri Studi Moro-Dell’Andro,
accompagnati dal presidente ing. Luigi Ferlicchia, si è recata in
via Montalcini 8, a Roma, per ricordare il luogo dove lo statista
pugliese fu segregato nel corso dei 55 giorni dalla sua prigionia e
per apporre una targa ricordo. A illustrare le motivazioni del nobile gesto, il giudice Ferdinando Imposimato, autore di un librodenuncia sul tragico rapimento.
Il giudice Imposimato nel ricordare quel terribile periodo,
ha voluto sottolineare come tre e non due fossero i luoghi della
tremenda vicenda: via Fani, dove avvenne il rapimento dell’on.
Moro e la morte dei cinque uomini di scorta; via Caetani, dove fu
trovato il corpo senza vita dell’illustre statista, e via Montalcini
dove Aldo Moro trascorse i giorni della prigionia.
Una incredibile drammatica circostanza, ricordata dal giudice
Imposimato, anche nel suo libro, è che alcuni inquilini del palazzo
denunciarono alle competenti autorità il più che fondato sospetto,
che quello fosse il luogo della prigionia, senza che la denuncia
attivasse un blitz tempestivo.
Oggi, a distanza di 34 anni, quegli stessi inquilini hanno dato
il loro consenso all’apposizione della Targa sulla facciata del condominio.
Inoltre in questi stessi giorni è iniziato l’iter per il processo di
canonizzazione dello statista pugliese.
Sulle drammatiche giornate di prigionia di Aldo Moro e sull’intera
vicenda del suo rapimento e della sua barbara uccisione, la penetrante pubblicazione di Ferdinando Imposimato, giudice dell’inchiesta:
Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro. Il giudice dell’inchiesta
racconta, Chiarelettere editori - Milano 2008
Roma 8 maggio 2012, apposizione della lapide in via Montalcini, 8.
Al megafono il giudice Ferdinando Imposimato
EN ISO 9001 (2008)
IQ-0703-16
Azienda iscritta
all’UNAE Puglia n. 266
impianti & costruzioni industriali
16 IL FIERAMOSCA
SOA 8612/04/00
OS30 - classifica VI
OG10 - classifica V
OG1 - classifica III
OG11 - classifica III
• IMPIANTI ELETTRICI
• CIVILI ED INDUSTRIALI
• CABLAGGI
• STRUTTURATI
• CABINE MT/BT
• PUBBLICA
• ILLUMINAZIONE
• RILEVAZIONE FUMI
• TELEFONICI
• TRASMISSIONE DATI
a rinascita di una associazione è sempre un momento significativo e che attribuisce grosse responsabilità ai suoi
promotori, soprattutto se si tratta di una associazione storica e di
prestigio, in Italia e nel mondo, come la Dante Alighieri. Altri
prima di me hanno già parlato dei precedenti di vita di questa
associazione nella nostra città alla quale ci proponiamo di offrire
momenti di scambio culturale e di confronto sui temi della lingua
e della cultura italiana.
Entrare in rete in un sistema di associazioni impegnate nella diffusione della lingua e della cultura italiana rappresenta per
noi un grande onore e una grande occasione di arricchimento. Ci
proponiamo di incrementare il numero dei soci e di ampliare la
proposta progettuale finalizzata a consolidare aspetti della cultura
italiana che molto spesso sono disattesi e non opportunamente approfonditi.
La Dante Alighieri consente di riavviare, insieme alle altre associazioni territoriali, delle progettualità sistemiche spesso disperse in mille rivoli e dissolvenze e siamo convinti che con il supporto
del Comitato Centrale della Dante sapremo coniugare l’impegno
progettuale con la passione culturale che ci ha sempre contraddistinto come persone e come studiosi della nostra società.
Certo, la cifra esistenziale contenuta nella ricerca continua
delle radici non deve essere sopita e la Dante Alighieri con le sue
attività favorisce l’incontro tra culture. È necessario alimentare
tra gli stranieri l’amore per la conoscenza della civiltà italiana;
la dimensione sinergica che permette l’integrazione delle culture
consente di costruire un reticolo ad alta densità emotiva; si rafforza, quindi, la passione e il sogno di guardare in avanti considerando che, sia in una prospettiva progettuale sia come spinta energica
verso l’innovazione culturale sul territorio, la Dante Alighieri, per
ciò che ha realizzato e per quanto sta realizzando, ci consente di
intraprendere un percorso umano e associativo fatto di “empatia
culturale”, di “condivisione progettuale”, di “partenariato organizzativo”, tutti elementi fondanti finalizzati a rimuovere qualsiasi difficoltà per il conseguimento di obiettivi importanti e fondamentali. In questa dimensione così strutturata saranno favoriti gli
• DIFFUSIONE SONORA
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GIUGNo
2012
GIUGNo
2012
Dante e il suo Poema (Domenico di Michelino)
elementi costitutivi della “mission” della “Dante Alighieri”.
Infatti, sul piano strettamente didattico la Società Dante Alighieri opera, in base a una convenzione con il Ministero degli
Affari esteri e con il plauso scientifico dell’Università “La Sapienza” di Roma, per la certificazione dell’italiano di qualità con
un proprio certificato PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante
Alighieri), riconosciuto anche dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca, che attesta la competenza in italiano come lingua
straniera. Il PLIDA è un insieme di opportunità a disposizione di
chi apprende, insegna, promuove l’italiano.
Restando in ambito didattico, oggi l’esigenza di conoscere la
lingua è avvertita in modo particolare soprattutto dagli immigrati
e da coloro che si apprestano a venire nel nostro Paese. In questo contesto l’impegno della Società Dante Alighieri, affiancata
da altre importanti Istituzioni con esperienza specifica in questo
settore - la Caritas su tutte - sta progettando iniziative che consentano agli stranieri un migliore e più agevole inserimento nella
società e nel mondo professionale italiano.
La società Dante Alighieri, inoltre, in collaborazione con Paesaggio Culturale Italiano-I Parchi Letterari®, propone una rassegna di incontri letterari, enogastronomici, artistici. Le figure
umane e artistiche degli Autori dei Parchi Letterari sono presentate con una prospettiva a tutto tondo nel corso di incontri che
prevedono una breve conferenza, una degustazione di prodotti
tipici (offerti dai territori di volta in volta coinvolti) e l’inaugurazione di esposizioni fotografiche e artistiche relative agli ambienti “dell’ispirazione letteraria”. Grazie a un accordo con le Teche
Rai, nel corso degli eventi sono visibili diversi filmati di repertorio relativi ai temi trattati. Le comunità locali saranno coinvolte
secondo l’ottica di responsabilità culturale e ambientale caratteristica dell’approccio de I Parchi. Parlare di Parchi, per noi, della
BT diventa un momento importante perché gli studenti del Liceo
IL FIERAMOSCA
17
Presentazione
Cultura
Classico e delle Scienze Umane “A. Casardi” hanno fatto richiesta di avvio delle attività di un parco
artistico-letterario dedicato a Giuseppe De Nittis.
E questo ci onora perché i nostri giovani, attraverso la Dante possono incontrare altri giovani e fare
esperienza di confronto e di esperienze culturali, di
studio, di ricerca professionali sempre alimentati
dall’ottica di responsabilità culturale e ambientale
tipica dell’approccio organizzativo de I Parchi.
Si tratta quindi di una rinascita, ovvero di una
“seconda nascita” e quando si parla di questo costrutto i pensieri inseguono altre immagini, altre
metafore; ma la seconda nascita a Barletta, per la
Dante rappresenta una “nuova sfida” da affrontare
con serenità ma anche con convinzione, inseguendo, tra tradizione e innovazione, il filo rosso che ha
sempre contraddistinto la nostra terra: operare come
uomini mediterranei capaci di avere uno sguardo sul
mondo ricco di curiosità, di ricerca, di scoperta, uno
sguardo capace di scoprire l’altro e di rispettarlo nella sua umanità e nell’essere soprattutto “persona”,
declinando, tra magia degli orizzonti vasti che azzurrano la nostra mente e danno vita al nostro sguardo, l’alfabeto sintonico denso di ironia e di sapienza
estetica, etica ed artistica. Ha fatto discutere quanto
ha deciso il Politecnico di Milano di abolire l’italiano nel biennio finale. E a tal proposito il segretario
generale della Dante Alighieri Alessandro Masi mette in guardia da un atteggiamento riduzionista nei
confronti dell’italiano che, ancora oggi, è la quarta
lingua di cultura più studiata al mondo. Mentre nelle
università americane si impara l’italiano, dice Masi,
“noi qui rincorriamo il mito di una ‘lingua franca’
che funzioni in tutto il mondo. Un impoverimento
pericoloso e un sintomo di provincialismo” (Corriere della Sera, Sette del 26 aprile 2012).
E vogliamo consolidare le nostre riflessioni con
quanto è sottolineato dal Presidente della Dante
l’ambasciatore Bruno Bottai che afferma “Nel corso
della storia l’idea di bellezza ha subito mutamenti
sostanziali e le organizzazioni sociali che si sono
sedimentate nel tempo hanno variamente espresso
tale idea nella qualità della loro produzione culturale
e artistica. Dall’antica Grecia al Rinascimento, dal
Medioevo all’era moderna l’uomo ha concepito un
diverso pensiero e assunto una differente conoscenza del bello, naturale o artistico. (…).
Favorire una riflessione sull’attuale significato del termine bellezza, oggi utile a comprendere i
fenomeni culturali che determinano le dinamiche
della contemporaneità. Non solo: sono fermamente
convinto che la nostra maniera di intendere il bello
delineerà i tratti della società futura, che dal nostro
giudizio di gusto scaturirà l’eredità culturale che trasferiremo alle future generazioni”.
Occorre quindi rinforzare la cultura della lingua
e dei linguaggi per consentire ai giovani di approdare ad un futuro migliore. E questo sarà uno dei
prossimi e prioritari obiettivi per il Comitato Dante
di Barletta e il suo Direttivo.
INTRAMOENIA EXTRA ART / WATERSHED
Francesco Paolillo, fondatore
della “Dante Alighieri” nel 1904
DA BRUXELLES IL VIA AL PROGETTO
N
el numero scorso abbiamo ricordato una grande giornata,
organizzata da Francesco Paolillo come
presidente della “Dante Alighieri”, consumata il 9 aprile del 1905. In occasione
della muratura, sulla casa natale di De
Nittis di una lapide marmorea, fu ricordata la sua figura nel corso di una serata
al Teatro Curci, nel corso della quale il
letterato Vittorio Spinazzola celebrò il
grande artista. Ce n’è giunta la cronaca
da un dettagliato articolo di Francesco
Saverio Vista indirizzato al grande tipografo-editore Valdemaro Vecchi che la
pubblicò nelle prime pagine della Rassegna Pugliese del 4 agosto.
Francesco Paolillo, figura di
Una seconda iniziativa fu intrapresa grande educatore
nel 1912 ad opera delle signore della
Croce Rossa di Barletta le quali organizzarono una serata di beneficenza
presso la Sala Roma, a beneficio dei ragazzi orfani o abbandonati della
Scuola Arti e Mestieri istituita dall’Asilo di mendicità del Convento dei
Cappuccini. Per l’occasione esse invitarono il prof. Michele Gervasio, direttore del Museo Archeologico di Bari, a tenere una conferenza su Eraclio; gli inviti erano stati gentilmente omaggiati dalla tipografia Dellisanti.
Dell’attività della Dante Alighieri, nei suoi dieci anni di vita (19041913), fu stampato un opuscolo nell’agosto 1914, segnalato peraltro da
Ruggiero Mascolo nel suo Barletta nei libri, però smarrito, per cui cogliamo l’occasione per fare un appello a chi ne avesse copia per consentircene la ristampa, a beneficio della cultura cittadina.
Della figura del Paolillo ci ha lasciato una dignitosa biografia lo scrittore Michele Viterbo (Peucezio) il quale la scrisse nel 1922, per la collana “uomini illustri barlettani” nel Bollettino dell’Università Popolare
di Barletta, quell’Università dal Paolillo fortemente voluta in vita, e che
avrebbe visto finalmente la luce dieci anni dopo. E il Peucezio, a distanza
di un decennio, ne rammentava la vita, e a proposito della Dante Alighieri (quella sì realizzata dal nostro) la ricordava a pag. 12.
Non esito ad affermare che forse nessun Comitato locale della Dante
in Puglia lavorò più attivamente e proficuamente e raccolse intorno a
sè così vivi consensi, come quello di Barletta, presieduto da Francesco
Paolillo. Ma nell’ultimo discorso della sezione della Dante, tenuto nel
maggio 1913, egli già volgeva lo sguardo della mente ad una Università Popolare vera e propria, quasi pensando che dalla Sezione della
“Dante” l’Università dovesse prima o dopo sbocciare, per il maggior
progresso di Barletta. La Sezione della Dante, dunque, era un primo
passo; ma l’Università Popolare frequentata dagli intellettuali della Città e dal popolo, con corsi di storia nazionale e regionale, di sociologia,
di educazione morale e civile, di igiene, era la meta che egli sperava di
raggiungere, che avrebbe certo raggiunto se il male non ne avesse affievolite le forze, se poi la morte non lo avesse colto [il 20 settembre 1913].
di Ileana Inglese
U
n progetto di rete, risultato vincente e primo assoluto in
graduatoria tra tutti i progetti di cooperazione selezionati
dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Cultura
per l’anno 2012: INTRAMOENIA EXTRA ART / WATERSHED
è stato presentato in conferenza stampa a Bruxelles, il 23 maggio
presso l’ufficio della Regione Puglia (Rue du Trône 62).
Con la conferenza stampa si è dato il via ufficiale al progetto
prodotto e coordinato dall’Associazione pugliese Eclettica_
Cultura dell’Arte, sostenuto dalla Regione Puglia - Assessorato al
Mediterraneo Cultura e Turismo e cofinanziato dalla Commissione
Europea nell’ambito del Programma Cultura 2012. A fare gli onori
di casa, il Presidente Vendola e l’Assessore Godelli.
Sono intervenuti Nichi Vendola, Presidente della Regione
Puglia; Silvia Godelli, Assessore regionale al Mediterraneo,
Cultura e Turismo, Giusy Caroppo, art director di Eclettica_Cultura
dell’Arte, insieme ai referenti dei Paesi partner, Maurice NIO
membro di Stichting Highbrow e Giacomo Garziano dello Studio
NIO architecten, Barbara de Coninck e Sophie Vanden Broeck, per
Troubleyn/Jan Fabre.
Punto di arrivo della collaudata iniziativa INTRAMOENIA
EXTRA ART, che in sei edizioni ha coinvolto le location più
suggestive di tutte le province pugliesi, il progetto, prodotto e
coordinato dall’Associazione pugliese Eclettica_Cultura dell’Arte
e ideato dalla storica dell’arte e curatrice Giusy Caroppo, assume
ora una dimensione europea e si avvale, in questa nuova forma, del
contributo del project manager Aldo Torre.
INTRAMOENIA EXTRA ART / WATERSHED è realizzato
con il sostegno del “Programma Cultura” dell’Unione Europea ed
è promosso dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo
Cultura e Turismo, partner fisso anche delle passate edizioni,
in collaborazione con la Provincia di Barletta Andria Trani e il
Comune di Barletta.
Incardinato sul delicato tema dell’acqua, con i suoi multiformi
significati concettuali e simbolici, il progetto coinvolge Italia,
Olanda, Belgio, Svezia, paesi dell’Unione Europea caratterizzati
Renato Russo
GIUGNo
2012
Il presidente Nichi Vendola, nella foto con Silvia Godelli e Giusy Caroppo, sfoglia compiaciuto uno dei cinque volumi (gli altri quattro
sono nel cofanetto ch’egli regge in mano) che raccolgono in altrettanti testi (editi dalla Rotas di Barletta) le esperienze artistiche del
progetto Intramoenia extrart realizzate, a cura della Eclettica_Cultura dell’Arte, nell’ambito territoriale pugliese
dalla presenza di bacini d’acqua, che faranno network per una
proficua osmosi tra artisti del Nord e “alter-ego” del Sud.
La partnership si sviluppa su vari filoni artistici, secondo il
criterio dell’interdisciplinarietà: teatro-danza, arti visive, architettura
e ambiente; previsti anche dibattiti virtuali, residenze d’artista, spazi
riqualificati, attrattività paesaggistica e monumentale. Una differente
dimensione culturale, geografica e sociale, fusa nella metafora fluida
di Watershed e nel modello vincente di “museo temporaneo diffuso”
di Intramoenia Extra Art.
Watershed si inaugura il 20 giugno 2012 alle ore 19,00 presso
il castello di Barletta con il progetto speciale DARK MATTER di
Maurice Nio dello Studio Nio architecten.
* Presidente Comitato Dante Alighieri - Barletta
18 IL FIERAMOSCA
Un momento della conferenza stampa. Da sinistra Silvia Godelli, Nichi Vendola, Giusy Caroppo, Barbara de Coninck.
GIUGNo
2012
IL FIERAMOSCA
19
Vita amministrativa
Dal mondo della chiesa
Lettera dell’arcivescovo alle famiglie
Raccolta differenziata
un dovere sociale e un obbligo morale
In occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si è tenuto a Milano agli inizi del mese.
La nostra diocesi è stata rappresentata da una delegazione.
Col suo 23%, Barletta seconda solo alla città
di Bisceglie. Necessaria l’informazione presso i cittadini
di Giovan Battista Pichierri*
C
di Cosimo Damiano Bruno*
P
patologie legate alle elevate percentuali di polarlare oggi di raccolta differenziata non
veri sottili e di metalli pesanti diffusi presenti
è solo un dovere sociale ma diventa una
nell’aria.
responsabilità imprescindibile per chi ricopre
Diventa quindi necessario ed imprescindiruoli di rappresentanza politica. Si è tutti d’acbile ricorrere ad una politica di raccolta diffecordo sul considerare i rifiuti uno spreco di risorrenziata sistematica e saggiamente organizzata
se, materiali ed energetiche, ma la loro gestione
similmente a quanto accade per virtuosi comuni
necessita di una cultura della complessità che
del Meridione come il Comune di Salerno, che
coinvolga i molteplici attori, dall’Amministraha adottato un sistema di raccolta porta a porta
zione alle scuole, dalle imprese al commercio,
che consente a stabili con più di 7/8 utenze l’imfino ai cittadini comuni.
piego di bidoni carrellati ceduti in comodato
Tra gli argomenti in discussione nella seduta
d’uso gratuito per la raccolta ed il conferimento
del Consiglio Comunale del 26 marzo scorso vi
dei rifiuti o come i comuni pugliesi di Monteera l’ordine del giorno richiesto, ai sensi dell’art
parano, in provincia di Taranto, che nel 2009 ha
42 del regolamento comunale, dal gruppo del
raggiunto la media del 55,2% di differenziata
partito Socialista riguardante la chiusura del cicon la semplice raccolta porta a porta dei rifiuti
clo dei rifiuti nell’ambito ATO-BAT che, al ter- L’avv. Cosimo Damiano Bruno
o di Anzano di Puglia (Foggia) che è passato dal
mine della discussione, ha evidenziato la voglia
di potenziare la raccolta differenziata porta a porta completando 17,2 di gennaio 2010 al 59,7% di settembre 2010. Comune Virtuoperò il ciclo solo con l’impianto di Compostaggio dell’umido e non so: una parola che deve diventare per noi una regola, un obbligo
attraverso Biostabilizzatori. È emersa inoltre a chiare lettere la ne- morale e sociale in cui le pratiche di sostenibilità ambientale siano
cessità di condividere il piano presentato in Regione, al fine ottene- all’ordine del giorno e la tutela del territorio un fatto quotidiano.
Laddove c’è una politica mirata e responsabile si raggiungono
re i finanziamenti previsti.
Per evitare ciò che avviene diffusamente nel Mezzogiorno risultati sorprendenti.
Barletta necessita di una politica adeguata. La raccolta differend’Italia, ovvero la politica delle emergenze, “del correre ai ripari
in tutta fretta” si rende necessaria l’informazione di tutti i cittadini ziata deve diventare per noi un movimento culturale che coinvolga
sulle problematiche ambientali. Ad oggi Barletta con il 22,861% specialmente le giovani generazioni, riproponendo per esempio in
ha una percentuale di raccolta differenziata apprezzabile all’inter- modo sistematico i progetti sperimentali già avviati nelle scuole, con
no della nostra provincia, essendo secondi solo a Bisceglie con il visite guidate all’Eco-Centro della Barsa al fine di piantare nei più
25,637%. Siamo però ben lontani dagli obiettivi fissati dall’art. 205 piccoli il seme di una coscienza ambientale che darà nel futuro i suoi
D.lgs. n. 152/2006, che prevedeva almeno la percentuale del 45% frutti; nello stesso tempo sarebbe opportuno consegnare a tutte le
entro il 31 dicembre 2008 e di almeno il 65% entro il 31 dicembre scuole di ogni ordine e grado contenitori per la raccolta differenziata
2012. Non raggiungere questo obiettivo significherà un aumento ed avviare collaborazioni con i Consorzi che si occupano di riciclo
dei costi per tutti i cittadini. Il D. Lgs. 22/1997 - cosiddetto Decreto (Comieco per la carta e cartone, e Conai per il riciclo degli imballagRonchi - ha previsto infatti per tutti i Comuni il passaggio dalla gi). La campagna di sensibilizzazione deve coinvolgere tutti.
Al pari di quanto avviene in altri capoluoghi di provincia, Barletvecchia “tassa rifiuti solidi urbani” (TARSU) alla nuova “tariffa rifiuti” (TIA), che si compone di una parte fissa, rappresentata dai ta dunque dovrà attivare un modello gestionale che esalti la priorità
costi del servizio, e di una parte variabile, ricomprendente i costi del principio del recupero delle frazioni valorizzabili (carta, cartodi gestione, direttamente legati alla quantità di rifiuti prodotti, al ne, plastica, vetro, metalli, legno), favorendo la nascita di un nuovo
loro asporto e smaltimento, in dipendenza delle caratteristiche del comparto produttivo come quello del riciclo, perseguendo così conservizio prescelto. Il mancato raggiungimento delle percentuali di temporaneamente finalità ambientali e socio-occupazionali.
Barletta deve aspirare a conseguire il primato della differenziata
differenziata comporterà l’applicazione della massima aliquota per
il conferimento in discarica, ovvero 22,59 euro a tonnellata (mentre nell’auspicio che in un prossimo futuro possa parlarsi della nostra
per le amministrazioni al 65% di differenziata si applica l’aliquota città quale “capitale della differenziata”. Quale consigliere comupiù bassa di 2,90 euro). Va anche sottolineato che lo smaltimen- nale avverto quanto mai doveroso il mio massimo impegno in tale
to in discarica influenza negativamente la nostra qualità della vita, direzione».
in quanto l’incenerimento dei rifiuti comporta un incremento delle
* consigliere comunale del Partito Democratico - Barletta
20 IL FIERAMOSCA
GIUGNo
2012
arissime
famiglie
della Santa Chiesa
di Trani-BarlettaBisceglie,
entro
nelle
vostre case augurandovi pace e
bene nel nome del
Signore Gesù e di
Maria Sua Madre
e di Giuseppe Suo
papà putativo.
È giunto il VII incontro mondiale delle famiglie che si è
celebrato a Milano dal 30 maggio al 3 giugno scorsi, a cui
ha partecipato il S. Padre Benedetto XVI negli appuntamenti
conclusivi di sabato e domenica.
Vi esorto a unirvi in comunione di preghiera con tutte le
famiglie del mondo, rinnovando il vostro sì all’unione sponsale
e al servizio della Vita.
Datevi all’interno della vostra vita domestica, ogni giorno,
un momento di preghiera familiare: può essere l’ora dei pasti o
un altro tempo più adatto.
Il Santo Padre, in questa circostanza straordinaria, ha pensato
a tutte le famiglie, non solo a quelle che hanno potuto partecipare
a Milano, concedendo il dono dell’indulgenza plenaria alle solite
condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e
preghiera secondo le sue intenzioni), ai fedeli che, con l’animo
distaccato da qualsiasi peccato, si sono uniti spiritualmente ai
fedeli presenti a Milano, recitando il Padre nostro, il Credo,
l’Ave Maria per invocare dalla Divina misericordia le finalità
dell’incontro: conciliare al meglio le esigenze della famiglia
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GIUGNo
2012
Famiglia, integrazione, giovani,
dialogo con Santino Spinelli
«Famiglia. Integrazione. Giovani. Dialogo».
Questi i «punti cardinali» dell’incontro che
si è tenuto a conclusione della celebrazione,
all’interno della Basilica Santa Maria Maggiore
nella città di Barletta. Ospite d’onore della serata
il musicista e professore universitario Santino
Spinelli che oltre a dialogare sulle tematiche
della serata offrirà una speciale performance
musicale con la «recita in musica» della preghiera
del Padre Nostro in lingua Romanì.
Il maestro Spinelli ha effettuato il medesimo
spettacolo a Milano innanzi a Papa Benedetto XVI
nell’ambito della settimana organizzata a favore
della Famiglia a Milano. Insomma, nella città di
Barletta, una anteprima di tutto rispetto.
con quelle del lavoro e dei giorni di festa, in special modo della
Domenica, Pasqua settimanale, Giorno del Signore e giorno
dell’uomo, giorno della famiglia e della comunità (Decreto della
Penitenzeria Apostolica del 17.05.2012).
La nostra Chiesa diocesana si sta preparando a vivere il 1°
Sinodo, a cominciare dal 19 ottobre p.v., sino al suo compimento.
Ciascuna famiglia cristiana, come Chiesa domestica, è chiamata
a vivere camminando insieme nell’unità, nella comunione,
nell’impegno quotidiano del lavoro che trova nella festa la gioia
del rendimento di grazie alla SS. Trinità nella partecipazione
domenicale alla Messa e delle relazioni più intense di affetto
all’interno della famiglia e all’esterno con i parenti e amici.
Il Sinodo diocesano è un camminare insieme da parte di tutte
le famiglie che formano la grande famiglia della Chiesa, che
ha il suo fondamento e il suo culmine nel mistero pasquale di
Gesù Cristo e vive in Lui, con Lui, per Lui nella realtà vasta
della società del nostro tempo, simile alla “luce”, al “sale”, al
“fermento”. Soggetto del Sinodo diocesano è tutta la Chiesa, a
partire da ciascuna famiglia che ne è la sua cellula.
Il Raduno di Milano è per la nostra Chiesa un’occasione
forte e propizia che la apre decisamente all’evento del Sinodo
diocesano.
Siate cellule vive della Chiesa diocesana e universale
vivendo nella grazia di Dio!
Con questo auspicio vi saluto affettuosamente e vi benedico.
* Arcivescovo Trani, Barletta, Bisceglie
IL FIERAMOSCA
21
In città
Le nostre iniziative
Notizie in breve
don franco todisco da 25 anni sacerdote
Il 6 giugno 2012 Don Franco Todisco ha festeggiato il 25°
anniversario dell’ordinazione presbiterale. Per l’occasione, a
Barletta, nella Parrocchia S. Andrea, ha avuto luogo una solenne
concelebrazione presieduta da S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri.
Sono intervenuti, oltre a Don Franco, i confratelli sacerdoti.
Don Franco Todisco è nato a Barletta il 4 marzo 1959 ed è stato
ordinato presbitero il 6 giugno 1987. Nel corso dei suoi 25 anni
di sacerdozio, Don Franco ha ricoperto numerosi incarichi, tra
i quali Parroco al Cuore Immacolato di Maria e a S. Maria degli
Angeli; è stato docente di Religione al Ragioneria e assistente dei
Giovani di Azione Cattolica. Attualmente è Cappellano del Presidio
Ospedaliero di Barletta.
F
ormazione significa nuove conoscenze, nuove competenze,
capacità di essere concorrenziali, innovativi e competitivi
in un mercato del lavoro sempre più complesso.
Il progetto
“Più apprendi, più lavori” realizzato dal GOS e dall’Assessorato
ai Servizi Sociali è stato “un’occasione, un tempo e un luogo”
per esplorare le capacità creative e valutare le potenzialità professionali di molti giovani diplomati attraverso workshop orientativi
e micro-azioni formative tecnico-pratiche. All’interno delle aule
del Laboratorio Urbano sono state realizzate, nel mese di maggio,
numerose azioni di supporto ai giovani in avvicinamento al mercato del lavoro attraverso colloqui orientativi e percorsi di acquisizione di competenze.
Il progetto ha visto la partecipazione di oltre 90 giovani inoccupati impegnati in attività di orientamento e formazione nel settore turistico (Mini club e teatro ludico, danze di gruppo, giocoleria), nel settore dei beni culturali (attività di restauro e doratura)
e dell’I.T.C. (realizzazione di videoclip ed attività tecnico-professionali nel campo del management delle energie rinnovabili).
I workshop formativi, ognuno della durata di 40 ore, si sono
conclusi con la presentazione dei lavori finali all’interno di due
serate di animazione, arte, cultura e divertimento in cui i ragazzi
hanno intrattenuto il pubblico intervenuto all’evento.
Gli allievi del corso di Giocoleria hanno accolto i più piccoli
con mascotte e palloncini nell’atrio del GOS per poi incantarli
in uno spettacolo di abilità e magia guidati dal giovane ma già
affermato “saltimbanco” e docente Simone Tuosto, in arte Mone
Monè. Durante la serata sono stati presentati i videoclip realizzati nel corso di Montaggio Video curato da Raffaele Fiorella e
consegnati gli attestati del laboratorio di “Tecniche di Doratura”
tenuto dal prof. Roberto Piccinni che ha allestito, per l’occasione,
la mostra dei manufatti restaurati presso il laboratorio di attività manipolative del Laboratorio. I giovani animatori teatrali, ben
presentato in Cattedrale
il comitato feste patronali
L’arcivescovo monsignor Giovan Battista Pichierri ha nominato, con
un apposito decreto, il Comitato diocesano per le Feste Patronali di
Barletta per il biennio 2012/2014. Presidente: Tommaso Peschechera;
primo vice presidente: Giuseppe Lattanzio; secondo vice presidente:
Luigi Bruno; primo tesoriere: Ettore Russo; secondo tesoriere: Angelo
Lamacchia; primo segretario: Michele Papavero; secondo segretario:
Giuseppe Antonio Dibari. Consiglieri: Giuseppe Dimiccoli, Donato
Scarlatino, Donato Caputo, Antonia Lattanzio, Franco Fucci, Gaetana Caputo, Antonio Pio Di Cosmo, Giuseppe Gissi, Angelo Barbaro,
Rosa Caporusso, Sabina Rana, Mariella Termine, Antonio Riglietti,
Anna Tanzi, Giuseppe Nanula, Daniele Devincenzo, Gina Civita. Assistente spirituale: can. sac. Ruggiero Mastrodomenico.
coordinati dalle docenti Marianna Salvemini e Valentina Losappio, hanno realizzato un laboratorio di animazione ludico creativa
aperto ai tanti bambini intervenuti.
In un mercato del lavoro sempre più complesso e in una società
in continuo cambiamento, il GOS intende offrire a tutti gli iscritti
una risposta formativa efficace e adeguata ai tempi, dedicata a chi
desidera acquisire conoscenze e competenze utili per gestire le
sfide della nostra epoca, a chi intende arricchire un percorso formativo già avviato, a chi vuole prepararsi ad affrontare le nuove
professioni con strumenti moderni e innovativi.
Nel mese di giugno avranno inizio nuove azioni formative.
Una nuova edizione del corso di Soundscape per aspiranti DJ, laboratori settimanali di inglese, informatica teatro e arte per ragazzi
dai 7 ai 14 anni, uno “spericolato” corso di skateboard ed uno di
scultura.
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22 IL FIERAMOSCA
GIUGNo
2012
Mons. Leuzzi
in visita a Trani
Mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma, titolare di
Cittanova, ha concelebrato, con S. E.
Mons. Giovan Battista Pichierri, una
messa solenne nella cattedrale di Trani.
Al rito erano presenti, con una grande
partecipazione di fedeli, numerose autorità civili e militari, nonché il Capitolo Cattedrale di Trani e una delegazione di Trani-Bisceglie dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
di Gerusalemme. Per l’occasione c’è stata la consegna della cartolina
commemorativa della cattedrale di Trani con l’annullo filatelico.
(Fotorudy)
Ricordando le
vittime del crollo
Ricordate le vittime del crollo
di via Roma nel corso di una
cerimonia alla quale ha presenziato l’assessore regionale
Maria Campese. Per l’occasione sono stati pubblicamente
encomiati tutti coloro (privati e associazioni) che hanno dato il loro
sostegno morale e materiale: il comando provinciale dei Vigili del
Fuoco, i migliori componimenti poetici selezionati nel concorso a
tema sul tragico evento, i soccorritori in genere che hanno prestato il
loro aiuto durante le drammatiche fasi nei momenti del dopo crollo
nel tentativo di salvare delle vite.
4° convegno bat sulla medicina dello sport
Organizzato per il 18 maggio, a Barletta, il 4° Convegno Bat di Medicina dello Sport, sul tema “Salute, sport e sana alimentazione. Dal
bambino in attività all’atleta di élite”. Il convegno si è svolto nella Sala Rossa del Castello col concorso del Comune di Barletta, il
CONI, l’Istituto di Medicina dello Sport, l’Università degli Studi di
Bari e le Terme di Margherita di Savoia.
Corsi di tennistavolo
Corsi di avviamento al tennistavolo per ragazzi e ragazze dai 7 ai 15
anni saranno tenuti da tecnici federali della FITET. Per saperne di
più, telefonare ai numeri 333.9922638, oppure al 346.1717641.
Mostra di lavori alla “Modugno”
In mostra alla Scuola Elementare V circolo “Giovanni Modugno” di
Barletta, diretta dalla prof.ssa Eleonora Juliano, i laboratori progettuali svolti nel corso dell’anno scolastico 2011-2012. Tra le attività
realizzate, da segnalare in particolare l’utilizzo della lavagna LIM.
Successo scacchi alla Fraggianni
Consuntivo di un anno di successi a livello locale, provinciale, nazionale dei giovanissimi scacchisti della Scuola Elementare “Niccolò Fraggianni”, ottimamente assistiti nelle loro performances dal
docente tecnico Paolo Pericle De Fazio e dalla referente del progetto
ins. Marisa Paolillo.
La festa del 2 giugno a Barletta
Celebrata con grande sobrietà la festività del 2 giugno, nella Sala
Rossa del Castello, in linea con l’indirizzo tracciato quest’anno dal
Capo delle Stato, Giorgio Napolitano. Lo ha sottolineato il prefetto
Sessa aprendo la serie degli interventi che hanno visto al microfono
anche il presidente della Provincia BAT Francesco Ventola, Antonio Cannito vice sindaco di Barletta, Maria Campese assessore della
Regione Puglia.
L’incontro è stata l’occasione per la consegna delle Onorificenze
dell’Ordine al merito della Repubblica e concesse ai cittadini italiani
(militari e civili) deportati e internati nei lager nazisti.
GIUGNo
2012
IL FIERAMOSCA
23
24 IL FIERAMOSCA
GIUGNO
2012
GIUGNo
2012
IL FIERAMOSCA
25
Ricordo
PEDICO
DON FRANCO DAMATO
il prete dei giovani
di Vittorio Palumbieri
V
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Barletta
ent’anni fa, il 25 maggio del 1992, concludeva la sua vita
terrena Mons. Franco Damato, per tutti don Franco, il prete dei giovani, l’artefice del restauro della chiesa di San Domenico,
l’autore di interessanti studi sulla storia e la devozione religiosa
barlettana.
Nato il 6 gennaio del 1923, frequentò l’Almo Collegio Capranica in Roma e, dopo l’ordinazione sacerdotale, conseguì presso
l’Università Gregoriana il dottorato in Sacra Teologia e in Diritto
Canonico. Rientrato a Barletta nel 1952, fu assegnato alla basilica
del Santo Sepolcro ed incaricato della cura della gioventù cattolica
parrocchiale.
L’anno successivo venne nominato insegnante di religione nel
liceo classico “A. Casardi”, ottenendo immediato consenso tra i
giovani per la sua preparazione ma, soprattutto, per la capacità di
affrontare gli argomenti oggetto dell’insegnamento con linguaggio
lieve, senza per questo essere superficiale, e con riferimenti alla cultura laica del proprio tempo.
Nel 1954, con felice intuizione, fondò il Movimento Cattolico
Studentesco per diffondere la dottrina cattolica tra quei giovani che,
per pregiudizi o avversione innata, non frequentavano la vita parrocchiale.
Immediato fu il successo, tanto che l’Arcivescovo Mons. Reginaldo Addazi gli affidò la chiesa di San Domenico, accolto con
viva condivisione dal rettore Can. Giuseppe Spera, quale sede per
le attività religiose e culturali.
Le celebrazioni domenicali della Santa Messa registravano il
crescente afflusso di giovani di tutte le scuole superiori, ma anche
di universitari e giovani laureati, per cui gli fu affidata anche la cura
della F.U.C.I. (l’Associazione degli universitari cattolici) intestata
al Beato Contardo Ferrini, il docente universitario convinto sostenitore della istituzione di
una Università cattolica
realizzata poi da Padre
Agostino Gemelli nel
1921. In una specie di
“continuità didattica” gli
venne conferito anche
l’incarico di Assistente
del Movimento Laureati
Cattolici.
Da questi rapidi
cenni ben si comprende
come don Franco è stato
Maestro e guida spirituale di una generazione di
barlettani. Il suo diuturno
impegno, che comprendeva anche la responLa chiesa di S. Domenico (Fotorudy)
GIUGNo
2012
sabilità dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali, si interruppe
traumaticamente nel novembre 1963 quando un terribile incidente
automobilistico lo costrinse ad abbandonare progressivamente la
sua intensa attività.
Ma molti, che vissero quella entusiasmante esperienza, ben ricordano la sua capacità di coinvolgere il mondo giovanile nelle iniziative di testimonianza cristiana. Gli annuali raduni per la “visita
ai sepolcri” il giovedì e venerdì santo vedevano la partecipazione
di giovani che mai si sarebbero sognati, per loro ammissione, di
aprire il corteo degli oranti portando la Croce o di inginocchiarsi
in chiesa.
Non mancavano i “ritiri spirituali” che per ben due volte si svolsero a San Giovanni Rotondo, conclusi con la visita privata a Padre
Pio, con il quale don Franco aveva un intimo rapporto spirituale.
Le condizioni statiche e decorative della storica chiesa di San
Domenico, compromesse dal tempo e dalla incuria degli uomini, lo
portarono a dare avvio, con ogni urgenza, al progetto di risanamento
e cosolidamento statico per riportare al suo antico splendore un monumento, che per il ruolo svolto nel passato nel campo civile e religioso meritava ogni e prioritaria attenzione. Fu una battaglia lunga
e difficile, vinta con grande determinazione, ma che ha restituito al
culto ed alla città una testimonianza significativa per la storia di Barletta, riportando alla luce l’antica chiesa di Santa Maria Maddalena.
Fu anche Delegato Arcivescovile per Canne, alla cui rinascita,
cristiana e civile, dedicò grandi energie fisiche ed intellettuali, relizzando per un verso le prime strutture dell’edificando santuario di San
Ruggero, e per altro verso dando alle stampe la interessante pubblicazione “CANNE, dal 1001 sino ad oggi” (1968), frutto di una acuta
indagine dei documenti più antichi e delle fonti più genuine.
Ebbe molto a cuore il culto della Vergine Assunta in onore della
quale scrisse un saggio critico-storico (1966) definito dall’Arcivescovo Addazi “un prezioso dono che l’autore fa alla sua città, ma
anche a quanti si interessano di storia religiosa, mariana e liturgica”.
Scrisse anche una biografia di S. Ruggero (1970) ed una monografia
sull’arcivescovado metropolitano di Nazareth e Barletta (1986).
Ma tra le sue pubblicazioni quella che, forse, è più cara ai giovani di quel tempo è il libro su San Domenico (1981), nel quale
ripercorre l’itinerario della storia del monumento, delle vicende del
restauro e della intensa attività al servizio della gioventù studentesca cittadina.
Per tutti questi meriti, a cura di alcuni suoi discepoli “mai dimentichi dell’insegnamento ricevuto” fu affissa, sulla parete della
navata destra della “sua” chiesa, una lapide per perpetuarne il ricordo. Ora quella lapide non è più al suo posto, e non si capisce perché.
In fondo quella lastra di marmo raccontava, in breve, un pezzo di
storia della nostra città attraverso l’impegno, il carisma, la cultura di
un prete, Maestro e guida spirituale di una intera generazione.
IL FIERAMOSCA
27
Attentato a Brindisi
Storia locale
Scuola Media Statale “S. Baldacchini”
Sarei potuta essere io
Una novità immersa nella natura
U
n nuovo modo di fare agricoltura policolturale e multifunzionale.
Questo è l’azienda agricola laltragricoltura, recentemente
nata a Barletta in Viale del Santuario, contrada Madonna dello
Sterpeto. Un connubio tra viticoltura, floricoltura, orticoltura ed
olivicoltura che si sviluppano in estrema simbiosi con la vendita diretta di frutta ed ortaggi genuini, di fiori e piante oltre che di
vino ed olio di straordinaria qualità. In azienda è possibile seguire anche diversi percorsi didattici
per le scolaresche dell’infanzia e
della scuola primaria, tutti legati
ai diversi cicli produttivi aziendali: “A scuola dal Contadino”.
In questa rubrica Francesco
e Sabino Piazzolla, contitolari
dell’azienda, da oggi si occuperanno di informazione di enogastronomia, cura e manutenzione
di fiori e piante, di arte floreale.
Nel mese di giugno l’orto
aziendale ha in produzione, tra
gli altri, pomodori, cetrioli e cipolle. Questi, con un ottimo olio
di oliva ed origano fresco, sono ingredienti essenziali per un
piatto tanto semplice quanto straordinariamente buono che è
fortemente legato a quelle che sono le più antiche tradizioni
barlettane: “A CIALDEDD”.
Detta Cialda Pugliese o, alla Barese Cialledda, è un piatto
più comunemente detto Acqua-Sale che ha un procedimento di
preparazione velocissimo:
Mettete l’acqua fresca in un piatto. Pulite e affettate il cetriolo, i pomodori e la cipolla e aggiungeteli all’acqua. Salate
e insaporite il tutto con l’olio extra vergine d’oliva a piacere.
Lasciate mescolare i sapori per qualche minuto. Gustate il tutto
intingendo pezzi di pane casereccio o biscottato. Un po’ di origano rende il suo sapore più tipicamente mediterraneo.
Occasione importante per degustare questo piatto è la Sagra
“Cialdedd, p’n tust” e Vernacolo Barlettano (la poesia a p. 48)
che si terrà i prossimi sabato 23 e domenica 24 giugno 2012
con la sua seconda edizione nella nostra azienda nei pressi del
Santuario della Madonna dello Sterpeto. Occasione unica per
divertirsi con il più antico dialetto, uno spettacolo di arte floreale a tema e tanta, ma tanta natura.
Contrada Madonna dello Sterpeto, via del Santuario - 76121 Barletta Bt
tel. 328.95.26.484 - 327.8135468
- SS 16 bis Bari/Foggia uscita Barletta
Zona Industriale/Madonna dello Sterpeto
- SS 16 Barletta/Trani km 2,500 direzione Santuario M.nna dello Sterpeto
28 IL FIERAMOSCA
S
iamo a Brindisi, è il 19 maggio 2012 alle ore 07:50,
una mattina come tante, ma che avrebbe inscenato
un incubo terribile. Vicino ad una scuola, scoppia un ordigno: muore una ragazza, la sua amica rimane gravemente ferita e altre ragazze riportano ferite più o meno gravi.
Non si sa chi sia stato, c’è chi ipotizza sia stata la mafia,
chi pensa sia un attentato terroristico e chi suggerisce sia
il gesto di un folle. Sta di fatto che una ragazza di soli 16
anni è morta! Perché prendersela con un angelo innocente? Perché spezzare le ali ad una ragazza che amava la
vita? A lei è stata tolta la possibilità di potersi godere la
vita, come una normale adolescente… lei che stava imparando ad amare, lei che avrebbe voluto vedere alcuni suoi
sogni realizzarsi… lei che con la sua solarità riusciva a trasmettere un sorriso a chi le era accanto. Guardando la sua
foto in televisione, attraverso i telegiornali, riesco
a cogliere nel suo sguardo,
quella naturalezza e spontaneità di una ragazza, che
stava diventando grande
e che stava costruendo il
suo futuro, chissà con quali aspettative e quali sogni.
Penso al dolore che tormenta i suoi genitori e la
sua migliore amica che l’ha
vista morire davanti a sé.
Io, come tutta Italia, mi chiedo perché prendersela
con un tale splendore, con una ragazza che sarei potuta
essere io, e che non ha fatto niente di male, ma che ha
pagato con questa crudele morte! Del resto aveva solo
16 anni, cosa avrebbe potuto fare di male per meritare
ciò…? Eppure, tutti i suoi sogni, tutte le sue speranze,
le sue aspettative e i traguardi che avrebbe voluto raggiungere… si sono sgretolati, quel maledetto 19 maggio!
Era una ragazza, per la sua mamma ancora una bambina, per il suo papà la sua piccola, per la sua amica una
persona speciale, e per il suo fidanzatino il suo amore…
non aveva colpe, problemi, né responsabilità, lei amava
la vita… e questa le è stata tolta! Ed io? Noi? Noi giovani,
siamo il futuro, e dobbiamo far sì che cose del genere non
accadano più. La vita è amore, e lei lo sapeva… amava
la vita! Oh dolce Melissa, da quaggiù, da questa terra
crudele che non dà spazio all’amore, ti prometto in nome
di tutti i giovani, come te e come me, che faremo di tutto
per evitare tragedie di innocenti, inutili!
Basta con questa inutile violenza, qui sulla Terra giace
solo odio, bisogna dare spazio all’amore e bisogna amare
la vita, proprio come hai fatto tu!
Elena Campese
Classe 3a E Scuola Media Statale “S. Baldacchini”
GIUGNo
2012
La Città della Disfida e i suoi orologi
di Michele Grimaldi
I
l 19 aprile scorso nella chiesa di San Giacomo Maggiore
si è tenuto l’interessantissimo incontro pubblico “Barletta,
il Tempo e la Storia: San Giacomo, la Chiesa, gli Orologi. Una
conferenza (a più voci) fra restauri e attualità”, con proiezione
di documentazioni tecnico-scientifiche e filmati. La manifestazione è stata promossa ed organizzata, col patrocinio del Comune di
Barletta, dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, dalla
Prepositura Curata di San Giacomo Maggiore e dall’Associazione
Verità e Giustizia Onlus.
Questo argomento a qualcuno potrebbe sembrare, nell’affollamento di urgenze più o meno pressanti, un problema marginale in
un momento storico non certamente facile né tanto meno sgombro
da nubi minacciose ma, per chi cura una rubrica di storia locale,
la notizia non può passare sotto silenzio vuoi per deformazione
professionale (noblesse oblige!) ma soprattutto per una particolare
attenzione verso tutto quello che è il nostro passato.
Non si può negare, trattando questo argomento, che ripercorrere la storia degli orologi presenti nella nostra Città è come effettuare un “ripasso” della nostra stessa storia, visto che da quando
gli orologi cessarono di essere ad esclusivo appannaggio della religione intesa come chiese e monasteri e divennero segno distintivo delle Università (Città n.d.r.), gli avvenimenti di una comunità
sono andati a pari passo con la vita dei segnatempo.
Sul più famoso orologio cittadino si è discusso e scritto tanto
(vedi pubblicazione del 1994 “L’ingranaggio del tempo” di Nino
Vinella), mentre poco si sa degli altri che comunque sono stati e
sono parte della storia architettonica della nostra Città.
Vogliamo, comunque, ritornare a parlare (solo un pochino!)
dell’orologio di S. Giacomo per agganciarci all’attualità e per far
questo “ripeschiamo” tra gli atti dell’archivio storico del Comune,
conservati presso la Sezione di Archivio di Stato di Barletta, la
delibera n. 530 del 23 settembre 1944 (appena un anno dopo i noti
e tragici fatti!!!) con la quale il Consiglio Comunale “…visti i noti
avvenimenti bellici, svoltisi in questa città il 12 settembre 1943,
che hanno danneggiato la torre del pubblico orologio sita al corso
Vittorio Emanuele e considerato che la cittadinanza ha reclamato
l’esecuzione di tali lavori essendo assolutamente indispensabile il
funzionamento del pubblico orologio (!!!), questa Amministrazione ha dovuto aderire a tale richiesta sia per soddisfare il legittimo
desiderio dei cittadini e sia per ragioni di sicurezza e di viabilità,
delibera di liquidare e pagare alle ditte Binetti (£.19.236 per fornitura di 4 quadranti in pietra completi di numerazione incisa nella
pietra), Corcella (£.7.136 per fornitura, costruzione e sostituzione
di ingranaggio e regolarizzazione del macchinario dell’orologio)
e Alinei & De Pascale (£.1.400 per fornitura impianto elettrico
nella cabina dell’orologio e all’interno della torre) la somma di
lire 27.772”. Mai paragone fu più azzeccato quando si dice che in
questo caso l’intervento della macchina burocratica fu puntuale
come un orologio.
Ma l’attenzione della pubblica amministrazione verso gli ingranaggi del tempo non nasce con la costruzione dell’orologio
GIUGNo
2012
di
S.Giacomo
che
possiamo
tranquillamente
definire come il
compimento di
un lungo percorso, bensì pone le
sue radici in tempi ben più lontani. Risalgono,
infatti, al 1810 i
primi provvedi(fig. 1) Costruzione di una torretta sull’ex sedile
menti degli amdel Popolo
ministratori per
deliberare erogazioni di contributi per installare ed in seguito per
la manutenzione e riparazione di orologi pubblici.
Tra questi è da segnalare l’intervento dell’Intendente della Provincia di Bari che con circolare del 2 giugno 1810 invia al Sindaco
di Barletta Vincenzo Damato, per il tramite del Sotto Intendente De
Leone, “… gli atti formati per la riattazione del Pubblico Oriolo
con l’obbligo del Sig. Luigi Pentrella di mantenerlo per anni sei”.
Nel fascicolo sono descritti in maniera minuziosa, quasi maniacale,
tutti gli adempimenti che doveva osservare il Pentrella. A dimostrazione della particolare cura prestata dall’Intendenza per la “buona
salute” dell’orologio pubblico, c’è una lettera di non tanto velato
rimprovero inviata il 22 agosto 1810 al Sindaco Damato dal De
Leone, Sotto Intendente, il quale fa notare che “… È molto tempo
Sig. Sindaco (due mesi !!!) che S.E. il Sig. Intendente vi ha autorizzato ad accomodare il Pubblico Orologio di questo Comune e sento
con rincrescimento che non ancora si sia a ciò adempiuto. Compiacetevi di darmi li corrispondenti riscontri sopra questo assunto,
acciocché possa renderne informata la predetta E.S.”. Quello che
non poté la carota, produsse il bastone ed infatti dopo soli sei giorni il Sindaco inviò la comunicazione dell’avvenuto affidamento al
Pentrella dei lavori e manutenzione dell’orologio.
A questo seguirono altri esempi di attenzione verso gli orologi
e tra gli altri merita una speciale menzione quello riguardante il
progetto per la costruzione dell’orologio sul frontone della chiesa
di S. Giacomo. La questione sorta, quasi scatenò un incidente “diplomatico” tra la Chiesa e il Comune di Barletta in quanto l’autorità religiosa, rivendicando la proprietà dell’edificio di culto, negò
l’autorizzazione ad impiantare l’orologio sulla torre della chiesa.
Se da un lato questa vicenda ebbe un risvolto negativo, dall’altro
(come di dice? si chiude una porta e si apre un portone) quel rifiuto generò nel 1896 (dopo quasi 60 anni) l’idea di costruire sul
marciapiede opposto, proprio dirimpetto alla Chiesa (un piccolo
dispetto?), una torre “laica” su cui installare l’orologio cittadino.
Sempre nella prima metà del 1800 e più precisamente nel
1844, l’Amministrazione comunale procedette alla costruzione di
una torretta sul locale di Eraclio (ex sedile del Popolo) per installarvi un nuovo orologio (fig. 1).
IL FIERAMOSCA
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Informatica
Storia locale
La febbre contagiosa per gli orologi non
scemò neanche nel XX secolo e colpì anche gli
amministratori del ’900 che il 1932 per andare
incontro alle esigenze dei viaggiatori commissionarono alla ditta Frassoni di Rovato (Brescia) un orologio da installare sul frontone della
stazione ferroviaria.
Non passò neanche un anno che la febbre
colpì ancora.
Con la delibera n. 892 del 22 settembre
1933, Commissario Prefettizio il Commendator Rogges, il Consiglio Comunale “… visto
che a cura dei benemeriti Frati Cappuccini è
in corso di completamento l’erigenda Chiesa
dell’Immacolata in via Milano (fig. 2) e si è
chiesto di poter utilizzare il vecchio orologio del (fig. 2) - Chiesa dell’Immacolata in
Comune (quello installato nel 1844 n.d.r.) prove- via Milano
niente dall’antico sedile del Popolo, assolvendosi così un’aspirazione di pubblico interesse,
delibera provvedere all’acquisto di tre quadranti
da orologio dalla ditta Fontana di Milano per la
somma complessiva di lire 1.467”.
Da 70 anni a questa parte la febbre non è
affatto scemata ma ha mutato soltanto le sue
realizzazioni, infatti l’intera città continua a
“popolarsi” di orologi che oggi hanno assunto forme e meccaniche diverse ma sempre ripropongono il profondo bisogno dell’uomo di
misurarsi con il tempo e contemporaneamente
avvalersene per ritornare indietro ad un’epoca
tanto sognata ed agognata nella quale il tempo
non c’era: parliamo naturalmente del giardino
dell’Eden.
“La TANA FEST” è il festival integrato di arte e cultura promosso dalla Compagnia Teatro
dei Borgia, nell’ambito del progetto regionale di residenza “Teatri abitati: una rete del contemporaneo” sostenuto dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione
Puglia ed attuato dal Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del PO FESR 2007-2013.
30 IL FIERAMOSCA
Un aiuto per l’Open Source
Nasce nella BAT l’Associazione di promozione
sociale “Puglia Software Open Source”
di Grazia, Lina Isernia
I
LA TANA FEST: sei giorni di spettacoli
La Tana Fest, per sei giorni, ha portato nel Castello di Barletta spettacoli di prosa, di teatro ragazzi, di teatro danza, meeting e i lavori di
quattro compagnie straniere (da Gran Bretagna, Svezia, Belgio e Romania) che offrono uno scorcio trasversale sulla produzione internazionale contemporanea nei diversi generi delle arti sceniche.
Dopo l’evento inaugurale di mercoledì 16 maggio si è entrati nel
vivo con “Shadows” di Francesca Beatrice Vista e con “Colomba Nera
- Storia di Frida Kahlo” di Elena Cotugno.
Quattro appuntamenti internazionali hanno completato il fitto programma di eventi del La Tana Fest: “The Traveling Companion” dei
rumeni Teatrul De Marionete che hanno proposto un’innovativa storia
semplice e di impianto classico di teatro ragazzi, messa in scena con
tradizionali marionette e catapultata in una moderna ambientazione tridimensionale, con proiezioni su uno speciale schermo cinematografico
la cui visione richiede speciali occhiali 3D.
Gli svedesi GEST (Goteborg English Speaking Theatre) hanno presentato “Expectations” spettacolo duro ma divertente, vincitore del prestigioso Fringe Review Award for Outstanding Theatre e che ha ricevuto
molte eccellenti recensioni sia in Svezia che in Inghilterra. Dalla Gran Bretagna per il Tana Fest Jonny Collis-Scurll con “Shadow Boxing” di James
Gaddas. Shadow Boxing è la storia di una sfida consumata alla ricerca
della dignità e del rispetto di sé. Lo spettacolo è l’impetuoso racconto di un
boxeur che si confronta con gli aspetti più reconditi e difficili della propria
personalità, la voce di un uomo che lotta con i suoi demoni più personali.
Ultimo tassello del mosaico internazionale è stato lo spettacolo belga “The smile off your face” una performance che ha offerto un'esperienza di visione teatrale del tutto diversa dai canoni tradizionali. È uno
spettacolo della durata di 20 minuti e coinvolge sei spettatori alla volta,
ripetuto per 12 volte al giorno.
“The Smile Off Your Face” è stato rappresentato in vari festival e
locations: a Gand, Anversa e Bruxelles, Delft, Amsterdam, Utrecht e
www.pugliasos.it
Groningen (Paesi Bassi),
Malmö (Svezia), Marrakesh
(Marocco), Edimburgo e Londra (Regno Unito), Erlangen
(Germania) e Adelaide (Australia).
Il programma completo degli eventi include anche convegni, la
performance a cura di Stefania D’Onofrio “Interview”, uno spettacolo di
teatro danza che nasce dall'analisi di alcuni concetti di John Cage sul
silenzio e sulla melodia, e la produzione di Teatro dei Borgia diretta da
Gianpiero Borgia “Occidental Express” di Matei Visniec che parla con
poesia, delicatezza e senso critico della migrazione: pulsione connaturata alla natura umana, ciclica condizione che riguarda l’intero pianeta.
Un tema di grande attualità e di forte interesse sociale, di cui però viene data una lettura prevalentemente lirica e poetica, secondo la cifra
che caratterizza tutta l’opera del drammaturgo rumeno Matei Visniec.
“Occidental Express” e il convegno “La nuova drammaturgia” hanno
aperto il calendario di eventi di “Puglia showcase” la vetrina del teatro
contemporaneo promossa dal Teatro Pubblico Pugliese che dal 21 al 25
maggio ha attraversato la regione con importanti appuntamenti, tavole
rotonde, conferenze.
“Ancora una volta ho il piacere di lodare l’attività del Teatro dei Borgia - sottolinea il sindaco di Barletta Nicola Maffei - ne ammiro, in particolare, la sorprendente operosità ed il suo istinto innato all’elaborazione
di proposte al plurale, tra innovazione e tradizione.
La “Tana Fest” è quintessenza di curiosità e voglia di sperimentare,
quindi ricerca della formula più indovinata per coinvolgere il pubblico,
spaziando nei generi contemporanei e aggregando i giovani nell’apprendimento della cultura teatrale. Auguro un avvenire radioso per questo progetto che l’Amministrazione comunale di Barletta ha patrocinato
con slancio, fiducioso della cifra qualitativa che esso esprime.
GIUGNo
2012
l mondo dell’informatica rimane per molti un universo complicato ed ostico al quale inevitabilmente connettersi, ma dal quale
guardarsi; con questa premessa sembra difficile credere che proprio la
condivisione e il fluire libero di informazioni e codici siano stati invece
la base sulla quale l’informatica ha potuto svilupparsi. Internet è stato
solo il passo successivo che ha potuto favorire i processi collaborativi
alla base di una maggiore usabilità e duttilità del computer e dei suoi
programmi. All’interno di questo processo di espansione, sia di pubblico
che di sviluppatori, il software open source ha trovato una maggiore
incidenza e crescita.
Considerando che sul pianeta un terzo della popolazione è connessa ad internet (in Italia sono 24,5 milioni) e che nel mondo si aggiungono quasi 8 nuovi utenti al secondo, sapere che il 25% di questi fa uso di
Firefox, browser open source, è certo rilevante. Un quarto dei navigatori
del web usa, consapevolmente o inconsapevolmente, un programma
per la navigazione online del tutto open source, multi-piattaforma, prodotto da una comunità mondiale dedita allo sviluppo di software libero:
un programma che non ha nulla da invidiare a quelli proprietari.
Nel mondo dei software proprietari gli utenti possono solo acquistarne
la licenza d’uso: comprando Microsoft Office Word il cliente, dopo aver
sborsato una somma in denaro, può solo utilizzare il software così com’è
e solo per un esclusivo uso personale. Nei progetti open source come
Open Office, il sorgente del programma sviluppato è accessibile: è possibile usare, modificare, integrare, riprodurre, duplicare e distribuire il software stesso. Per un utente di basso o medio livello di esperienza l’uso
di un software libero non porta alcuna differenza nell’utilizzo, se non un
congruo risparmio di denaro e l’usabilità efficiente di un programma funzionale e completo; al contrario per un utente esperto in grado lui stesso
di sviluppare programmi, questo significa usare validi software di partenza, cioè grandi porzioni di codice funzionante, per elaborare migliorie o
funzioni avanzate adeguate alle proprie esigenze. Negli ultimi anni sta
prendendo piede quest’ultimo modello di sviluppo e si stanno diffondendo programmi con licenze aperte perché i numerosissimi software open
source, superato il pregiudizio diffuso circa la loro osticità, stanno attraversando i confini del mondo degli addetti ai lavori e stanno entrando nelle
case e negli uffici di tutti coloro che ne vengono a conoscenza.
Insieme ai word processor e ai sistemi operativi aperti, nella realizzazione di siti web si sta facendo sempre più largo l’uso di software
open come alcuni CMS. CMS è l’acronimo di content management system (Sistema di Gestione dei Contenuti), ed è uno strumento usato
per creare e gestire agevolmente i contenuti di un sito web senza che
l’amministratore abbia specifiche conoscenze tecniche di programmazione; senza avere alcuna esperienza di html o altri linguaggi di
GIUGNo
2012
programmazione web, un utente può creare siti web dinamici di grandi
e piccole dimensioni inserendo testi, immagini, video e connessioni
ai social network. Ancora una volta un software, nato dalla collaborazione libera di programmatori esperti, trova diffusa applicazione tra
gli utenti di qualsiasi livello: poco meno del 20% dei siti mondiali è
basato su CMS open source. Tra i CMS più usati vi sono WordPress,
Joomla! e Drupal: il loro punto di forza non è solo la completezza che
i software hanno raggiunto, ma anche il continuo aggiornamento e la
cospicua presenza di assistenza tecnica assicurata dalla comunità
tutta di sviluppatori e utilizzatori. È illuminante leggere sul sito di Joomla! che Joomla non è semplicemente un prodotto, ma è un progetto collaborativo. Il core dell’open source è il nocciolo dell’intero ICT
(Information Comunication Technology - Tecnologie dell’Informazione
e della Comunicazione) dalle origini sino ad oggi: il libero scambio di
idee e progetti ha trovato il suo naturale alveo nel mondo di internet,
ma è sempre esistito nell’informatica come una corrente sotterranea
ad irrigare quietamente il mercato.
L’unico problema dell’open source è nella sua stessa terminologia
che porta una certa difficoltà di comprensione, ma la sua diffusione è
di una dilagante quanto disarmante facilità, la maggioranza degli utenti
non è informata sulla filosofia dell’open source e quindi non si interessa
al movimento che c’è dietro. Proprio con il fine di promuoverne l’uso e la
consapevolezza nei progetti di software aperti, sono nate col tempo molte
associazioni impegnate nella diffusione di questi progetti utili e produttivi.
L’ultima neonata in ordine di tempo è “Puglia Software Open
Source”, in breve “Puglia SOS”: una Associazione di Promozione Sociale di Barletta, ma che opera e già vanta iscritti in altre città della
Puglia e che ha come scopo precipuo la divulgazione di questo mondo
vario e variegato e di promuovere manifestazioni culturali e scientifiche
per la conoscenza dei CMS, dei software ad esso collegati, dell’Open
Source e del Free Software. A tal proposito Puglia SOS sta organizzando corsi gratuiti e sta aprendo gratuitamente l’iscrizione a tutti gli
interessati ad esplorare questi utili scenari per il web e non solo. L’impegno di questo gruppo è focalizzato sull’informazione e la formazione
non solo degli utenti medi armati di curiosità, ma anche dei dipendenti
della scuola e della pubblica amministrazione in generale. La speranza
condivisa è che vi sia una maggiore informazione ed inclinazione all’uso
di applicazioni software con licenza aperta particolarmente duttili e più
facilmente versate alle correnti norme di usabilità e accessibilità.
L’augurio credo comune e condivisibile a questa e a tante altre
iniziative è di buona fortuna, perché una cultura libera e aperta significa sostanzialmente libertà di pensiero e l’open source è parte di
tutto questo.
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Barletta, 18 dicembre 1938, insegnanti della Scuola Elementare “M. d’Azeglio” sulla scalinata di accesso, foto ricordo in occasione della donazione delle fedi alla Patria. È vero che questa foto l’abbiamo già pubblicata nel maggio del 2011, ma c’erano alcuni errori, come l’attribuzione della identità del senatore Cioce. Vi abbiamo rimediato con la collaborazione di Elio Messinese.
I docenti sono in tutto 86 di cui 58 donne e 28 uomini. I professori erano tanti perché facevano i doppi turni. Le scuole pubbliche, quell’anno, erano appena due: la d’Azeglio e la Fraggianni (su via
Cialdini, palazzo altrimenti noto come “della Marra”). Molti erano i docenti sposati con le loro colleghe e i ragazzi in prima fila sono alcuni dei loro figli. I più piccoli, con la banda trasversale sul
petto, sono i “figli della lupa”: quelli più grandicelli, col foulard al collo (a sinistra) sono i “balilla”.
1. “Zi canonico” (Luigi Doronzo); 2. maestro Scommegna; 3. sua moglie, maestra Maresca (genitori del mitico Risco); 4. maestro Fusillo; 5. sua moglie maestra Paolillo (genitori dell’ing. Gennaro
Fusillo); 6. maestro Pellicani (in divisa); 7. maestro Tupputi. Appare come prof. di Lettere nella foto a pag. 44, dicembre 2010 e mi piace ricordarlo come uno dei due “prefetti” del convitto “Manzoni” di don Orazio Stella nel 1930/31; 8. maestro Ippolito; 9. maestro Rizzi (padre di Nicolino); 10. maestro Mavellia (suocero dell’amico Giacinto Guida di cui ho appreso la recente scomparsa); 11.
maestra Fiorella; 12. maestra Stagnì; 13. maestra Buonvino; 14. sua figlia maestra D’Alessandro; 15. maestra Nenna (maestra di musica e moglie di Teodoro, negozio di moda); 16. il direttore Gaetano
Chiummo; 17. il piccolo Cesare Dante Cioce (Coll. Angelica Rizzi)
Musica
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Il nostro Facebook
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Tre i finalisti di scena al Curci per il 15° Concorso
Pianistico Internazionale “Premio Mauro Paolo Monopoli”
I
concorsi organizzati dall’Associazione Cultura e Musica “G. Curci”
di Barletta con un’esperienza ultra ventennale, rappresentano per
la città, la provincia e l’intera regione, l’evento più atteso dell’anno, con
oltre 3000 presenze turistiche per un periodo di tempo che inizia dalla
seconda metà del mese di aprile e si conclude entro il 15 maggio.
L’evento più atteso resta comunque sempre la finalissima del Premio dedicato a Mauro Paolo Monopoli, alta figura d’artista, di raffinata
sensibilità, brillante, entusiasta e con un temperamento sempre cordiale, che pur colpito da una incurabile leucemia, continuò strenuamente
lo studio del pianoforte fino al termine della sua breve esistenza, risultando vincitore di vari Concorsi Pianistici e raccogliendo entusiastici
successi nei vari recital tenuti, grazie a un inimitabile gusto del suono
e del fraseggio e a un perfetto dominio dei mezzi tecnici ed espressivi.
Per l’Associazione Curci, e per i suoi familiari, il Concorso a lui dedicato, che si avvale della Presidenza onoraria del compianto grande
maestro Carlo Maria Giulini, diventa un momento importante per ricordarlo e per sostenere i giovani pianisti, grazie all’intervento di grandi
sponsor internazionali, che ogni anno giungono a Barletta da ogni parte
del mondo per sfidarsi a suon di note nel nostro stupendo e affascinante
Teatro Curci che, proprio grazie a questa manifestazione, sta diventando patrimonio comune di tantissime nazioni.
Ottimo il livello, ma a disputarsi la scena per la serata finale del 12
maggio, sono stati tre giovanissimi pianisti: i russi Alexander Panfilov e
Anna Zaychenko e il pianista coreano Won Jaeyeon artisti veramente
molto giovani, il più “vecchio” aveva appena 24 anni e la più giovane
20, ma vincitori di Concorsi Musicali internazionali di altissimo livello.
E così, si è rinnovato, come accade già da 15 anni, nella splendida cornice del Teatro Comunale Curci di Barletta, “l’evento culturale
dell’anno”, che viene però riproposto con novità e interessanti audizioni
dall’Associazione Curci di Barletta, attenta cultrice e dispensatrice di
buona musica ad altissimo livello nella nostra città.
Ancora una volta, sempre nello stesso periodo, il “nostro splendido
Teatro” si è preparato ad ospitare questo appuntamento, atteso in maniera particolare dai cultori della Buona Musica in fervore per la fine di
questo spettacolo musicale che si è dipanato nell’intera settimana e che
ha visto i 22 partecipanti cimentarsi in ben 4 prove di grande difficoltà.
Il Concorso, organizzato dall’Associazione Cultura e Musica “G.
Curci” in collaborazione e con il Patrocinio del Comune di Barletta, della
Regione Puglia, della Provincia di Barletta - Andria - Trani, del Ministero
dei Beni Culturali - Dipartimento dello Spettacolo, della Commissione
Europea - Direzione Generale per la Cultura, della Buzzi - Unicem, della
Fondazione Megamark (ex Nicolaus) e della Banca Popolare di Puglia
e Basilicata, con i vari e numerosi Premi Speciali, che si è concluso,
dopo una intensa settimana di audizioni, può sicuramente essere considerato uno dei più importanti presenti sul territorio nazionale.
La novità di quest’anno, è stata la formazione dell’Orchestra Sinfonica del Premio Mauro Paolo Monopoli che, costituita da circa 60
elementi, è stata appositamente costituita per il concorso, coordinata
e diretta dal M° Giuseppe Monopoli, musicista poliedrico che dirige in
tutto il mondo orchestre di grande prestigio.
GIUGNo
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Ad aprire la serata è stata l’intensa e partecipata esecuzione del
pianista russo Alexander Panfilov, artista appena ventitreenne, già vincitore nel 2005 anni di un Primo Premio assoluto durante il 15° Concorso Internazionale “Città di Barletta", formatosi e perfezionatosi presso
il Conservatorio P. I. Tchaikovskij di Mosca e già vincitore di vari primi
premi in Concorsi Musicali Internazionali, con una interpretazione di
grande intensità che, accompagnato dalla neonata Orchestra, ci ha regalato, da buon russo, una precisa esecuzione del Concerto n. 3 in Re
minore Op. 30 del grande S. Rachmaninoff, al quale era interamente
dedicata la serata, con un coinvolgimento notevole della Giuria e del
pubblico che affollava il teatro.
È toccato poi al pianista coreano Won Jaeyeon, valente musicista
che si sta perfezionando a Lipsia con docenti di fama internazionale
e grande prestigio, che ha affrontato la non semplice esecuzione del
Concerto n. 2 in Do minore Op. 28 dello stesso Rachmaninoff, con una
lettura puntuale e attenta di quest’accattivante esibizione, spesso eseguita, ma di una bellezza e passione veramente indiscutibili.
A concludere la serata è stata poi la ventenne pianista russa, Anna
Zaychenko, proveniente anche lei dal Conservatorio di Mosca, che ha
riproposto il Concerto n. 3 in Re minore Op. 30 di S. Rachmaninoff, che
con la sua partecipata esecuzione, molto dettagliata ed espressiva, ha
saputo coinvolgere oltre alla Giuria anche il pubblico, che ha voluto tributare a lei il “Premio del Pubblico” offerto dal dott. Ferdinando Mascellaro,
consulente Buzzi Unicem e grande sostenitore negli anni della manifestazione in cui ha creduto fermamente sin dall’inizio.
Coinvolgenti sono state tutte le esecuzioni alle quali ha fatto da
importante supporto l’Orchestra Sinfonica del Premio Mauro Monopoli,
sorprendente rivelazione per tutti i presenti che hanno espresso il desiderio di poterla riascoltare in altri momenti della prossima stagione
concertistica, che, formata da docenti di altissimo livello del nostro territorio, ha dimostrato di essere ad un livello altissimo e in grande forma
sotto la intensa e partecipata direzione del maestro Giuseppe Monopoli
che con la sua bacchetta ha saputo creare ottime esecuzioni esaltate
e rese evidenti dalla perfetta acustica e dalla suggestiva cornice del
Teatro Comunale Curci.
Al termine della serata la prestigiosa Giuria internazionale formata
dai maestri Takuina Adami, Carlo Balzaretti, Roberto Corlianò, Rosanna
Gisotti e Ekaterina Richter, affiancati dal maestro Giuseppe Monopoli,
ha deciso di non assegnare, all’unanimità, il Primo Premio, offerto dalla
Buzzi Unicem di Barletta, ma di suddividere lo stesso tra i due Secondi
Premio ex aequo, ai pianisti russi Alexander Panfilov e Anna Zaychenko, al primo per la sua chiarezza interpretativa e alla seconda per la
passionalità espressa durante tutta l’esecuzione.
Al coreano Won Jaeyeon è andato invece il terzo Premio, offerto
dalla Fondazione Megamark (ex Nicolaus), il quarto Premio, offerto dalla Direzione Artistica, è andato alla pianista armena Diana Gabrielyan,
(il quinto non è stato assegnato), mentre il sesto Premio, sempre offerto
dalla Fondazione Megamark è andato alla pianista Coreana Song Eun
Ju Albertina, mentre gli altri premi sono stati offerti dalla Banca Popolare
di Puglia e Basilicata.
IL FIERAMOSCA
33
ROTAS BARLETTA
Libri
ceraMicHe e arredo bagno
L’importanza dell’opera di Maria Antonietta Binetti
come autrice ma anche come promotrice di cultura
Inquadrata nella letteratura per l’infanzia della nostra città
di Renato Russo
Q
abbigLiaMenTo ProFeSSionaLe
Il mistero della mezzaluna
brico e arredo giardino
uesto è diventato un appuntamento consueto nel
quale ciascun relatore offre il suo contributo di
esperienza. Nel mio caso in un’ottica editoriale. Un editore
amico perché con Maria Antonietta abbiamo cominciato a
collaborare tanti anni fa, dal lontano 1997 con un reportage giornalistico sulla storia del nuovo ospedale. Per quanto
riguarda le fiabe, sono intervenuto altre due volte: la prima
ricostruendo la fiaba in un contesto storico territoriale locale, regionale e nazionale; la seconda volta parlando del
significato della fiaba come valore culturale preliminare nel5
processo formativo creativo di un bimbo e questa volta?
Questa volta parlerò dell’importanza dell’opera di Maria
Antonietta inquadrata nella letteratura per l’infanzia non
solo nella nostra città, ma anche oltre.
Ci sono degli episodi culturali che possono essere valutati riduttivamente, per quello che appaiono dall’esterno nel
loro aspetto più semplicistico ed elementare sia pure nella
completezza delle diverse esposizioni. E invece, ad una riflessione più attesa ed approfondita, possono svelare scenari più ampi e profondi rispetto ad una valutazione riduttiva.
È il caso di questa fiaba.
Vediamo perché. Fondamentale, per la formazione dei
nostri ragazzi, è l’educazione ricevuta a casa, in famiglia; a
scuola, dai docenti; nei momenti associativi coi compagni.
È auspicabile che ciascuno di questi comparti sia eccellente.
Questo non esclude che vi siano ragazzi che crescono invece
in ambienti precari e disagiati, e in questo caso il loro processo
formativo sarà più difficile, ma non meno fecondo di incoraggianti prospettive. In ogni caso strumento essenziale di questi
momenti formativi sono la lettura e la conoscenza della nostra
storia, cioè la storia della nostra città, del nostro territorio.
COPERTINA OK
MARIA ANTONIETTA BINETTI
Presentata presso la
sala della Comunità S.
Antonio la fiaba il MiManuel e la mezzaluna
stero della Mezzaluna
Nel mistero della mezzaluna
c’è un buio
bisogno di luce, Antonietta
diche haMaria
una metà che desidera essere colmata,
un cuore che spera di amare ed essere amato,
Binetti,
un viaggio,
una speranza, Editrice Rotas.
una meta da raggiungere!
Moderatrice
della seraNel mistero
della mezzaluna
ci sono io, ci siamo noi,
e stiamota
aspettando
la
giornalista
Floriache veniate anche voi.
Insiemena
il mistero
si svela, Con l’autrice
Tolve.
la tristezza diviene gioia,
il dolore non c’è più:
sono
“l’io” incontra
“il tu”.intervenuti Enzo
Del Vecchio presidente
del Consiglio Comunale di Barletta, Renato Russo editore e inoltre Rosaria Binetti,
Maria Serena Campanalunga e Anna Maria Noemi Mauro. Alla
illustrazione della fiaba, con musiche in sottofondo del maestro
Enzo Cleto, è seguita la premiazione del 4° concorso “Il grande
ulivo di Godland: dalle radici al cielo”. La sala era pienissima
come è raro vederla in manifestazioni culturali.
Il mistero
della
mezzaluna
EDITRICE
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ROTAS
Nel processo formativo relativo a questi due comparti, si
inserisce la produzione favolistica di Maria Antonietta e l’attività editoriale della Rotas: lei, l’autrice, concepisce e scrive
le sue fiabe per accendere e alimentare la fantasia dei nostri
piccoli lettori, fantasia vivacizzata dai bei disegni della sua
amica Maria Serena Campanalunga; noi, gli editori, le sue
favole le stampiamo, cioè le rendiamo fruibili cercando di
farle in maniera editorialmente gradevole.
Questo processo formativo, cioè la scrittura di un testo
per l’infanzia e la sua pubblicazione con criteri di gradevolezza editoriale, può avvenire in vari modi: nel modo più
MaTeriaLi, SiSTeMi e aTTreZZaTUre Per L’ediLiZia
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GIUGNo 2012
GIUGNo
2012
IL FIERAMOSCA
35
Scuola
Libri
Inaugurata alla Scuola Media “Renato Moro”
la Biblioteca intitolata a Maria Grasso Tarantino
Corso Garibaldi, 180 - Tel. 0883.534389 - Barletta
La presenza di dio
nella vita di
ruggiero peschechera
a cura di Maria Antonietta Elia
Adda Editore
pp. 136 -
U
12,00
È Ruggiero Peschechera l’unico e
solo protagonista di quest’opera che
vuole testimoniare l’esemplarità di
un’esperienza di vita che trascende i tempi.
È sempre Ruggiero con le sue lettere edite ed inedite che ci fa scoprire la presenza di Dio nella sua vita e la bellezza dell’Amore.
È l’eco di Ruggiero, rimasta inalterata, che trasmette soprattutto ai
giovani e ai lettori del suo libro “Quante sono le stelle del cielo”
messaggi di solidarietà, di speranza e di fede in Dio.
La prima parte dell’opera sviluppa il tema dell’amore con riferimento alle lettere da lui scritte durante la malattia ed indirizzate, in
gran parte, a Mariella, la sua fidanzata.
La seconda parte, “L’Eco di Ruggiero nei vent’anni dopo la morte”, documentata, attraverso gli scritti di vari Autori, quale incidenza abbia avuto su di loro lo stile di vita del giovane che ha
trovato nella fede la sua vera forza.
il calcio fa bene
di C. Prandelli con G. Calabrese
Giunti
pp. 144 -
9,90
Questa è la storia di Cesare, un ragazzino innamorato del calcio che ha
inseguito il suo sogno. E lo ha raggiunto. È partito dalla strada, dove
tutti potevano sentire campioni. Il
suo primo campo è stato l’oratorio,
poi è venuto il resto. La sua è un storia come tante, come quella di
molti ragazzini che hanno deciso di correre dietro a un pallone. Per
gioco e per passione, mai per interesse.
Tra autobiografia e manuale, un libro pensato per i giovani, che
aiuti a riportare i valori legati al calcio sui giusti binari.
Dal campetto dell’oratorio di provincia fino alla panchina della
Nazionale italiana, Cesare Prandelli ci racconta la sua carriera, fatta di divertimento e sacrifici dosati nella giusta misura. Aneddoti
biografici si alternano a riflessioni sull’attualità calcistica e sugli
aspetti tecnici: schemi, alimentazione, allenamenti.
Un modo per scoprire e conoscere il mondo del Mister, quello in
cui crede, quello che ha imparato e che oggi cerca di trasmettere.
36 IL FIERAMOSCA
Il numeroso pubblico accorso alla presentazione della fiaba
semplice ed elementare (cioè circoscritto alla scrittura, alla
stampa e a un ridotto circuito distributivo e tutto finisce
qui); oppure accompagnato da un progetto più ampio e articolato che comprende la presentazione del testo, quindi un
coinvolgimento di base (ragazzi, famiglie, Barletta e fuori)
e quanto all’editoria (la presentazione dell’editore, l’articolo
sul giornale IL FIERAMOSCA, l’esposizione editoriale (Fiera del libro) che si proietta nel futuro per es. attraverso i
cataloghi).
Cioè, anche in occasione della realizzazione di una fiaba,
si può attuare un duplice livello di eccellenza: per quanto
riguarda l’autrice e la sua opera creativa e per quanto riguarda l’editore e la sua produzione stampa.
Ma soffermiamoci ora sull’opera creativa, sulla fiaba:
essa è formativa proprio nel momento iniziale del processo
di apprendimento che coinvolge ragazzi, docenti, familiari,
lettori. Questo processo relativo al momento della creatività
fantasiosa si va poi a saldare con l’analogo processo relativo
al momento della ricostruzione dei più importanti episodi,
per esempio in quelli storici, della nostra città come Eraclio
oppure la disfida di Barletta e quelli religiosi, in forma parabolare, cioè la vita di Gesù rievocata attraverso le parabole
del Vangelo.
Ebbene di tutti e tre i percorsi formativi, quello creativo
fantasioso (cioè favolistico) è certamente il più incisivo nel
processo formativo iniziale di un bambino perché si forma a
tabula rasa nella sua mente. Ma nel nostro caso, stasera, c’è di
più. Voglio dire che la fiaba presentata nella sala S. Antonio
si è arricchita di ulteriori implicazioni, perché allarga poi ad
una grande partecipazione di base, attraverso l’esito di un
concorso, che va oltre la presenza dei convenuti, in quanto,
attraverso gli strumenti diffusivi, ha raggiunto altri bambini, altri docenti, altre famiglie, non solo di Barletta, ma anche di altre città (mi piace qui in particolare ricordare quelli
di Carlantino, Nardò, Stornarella, Ugento) finendo quindi
con l’acquisire un valore esemplare (cioè di “esempio” di
largo e diffuso coinvolgimento).
Auguri a Maria Antonietta dunque come autrice, ma auguri anche come promotrice di cultura formativa per l’infanzia nella nostra città che certo non brilla per numero di
lettori. E questa sua opera di allargata sensibilizzazione è
tanto più attuale ed apprezzabile, perché secondo le stime
più recenti la lettura si potrà riprendere solo attraverso il
mondo infantile e adolescenziale.
GIUGNo
2012
n intenso pomeriggio didattico culturale si è svolto nell’aula
magna della Scuola media
“Renato Moro” per la inaugurazione del Centro Lettura
“Maria Grasso Tarantino”.
Presenti all’incontro, oltre
alla dirigente dott.ssa Grazia Di Nunno, il sindaco di
Barletta ing. Nicola Maffei,
il dirigente del Provveditorato agli Studi dott. Ruggiero
Francavilla, il presidente del
Consiglio d’Istituto Gennaro
La prof.ssa Maria Grasso TaranDi Benedetto, il prof. Luigi
tino (con lo scialle) ritratta da
Di Cuonzo e il dott. Renato
Antonella Palmitessa; da giovane
Russo. Particolarmente apriprodotta da Sara Pinto
prezzata la presenza, in Sala,
dei quattro figli della professoressa Maria Grasso.
La dirigente dott.ssa Grazia Di Nunno, strutturali europei, ma anche alla capacità
dopo aver espresso apprezzamento e grati- dei dirigenti scolastici di saperne usufruire,
tudine verso il sindaco Maffei e il dirigen- cosa non sempre facile. A proposito della
te Francavilla per l’aiuto da essi dato alla prof.ssa Grasso, ha ricordato di essere stascuola, ha spiegato perché l’intitolazione to, in un remotissimo passato, anche un suo
del centro alla prof.ssa Maria Grasso Ta- allievo. E riferendosi alla biblioteca e alla
rantino, che tanto ha dato alla scuola, ma ricchezza dei suoi volumi, ha tenuto a preche tanto si è anche prodigata per la città, cisare che, pur apprezzando i moderni avnel ricordo di suo padre, il col. Grasso, co- veniristici strumenti di consultazione libramandante del Presidio di Barletta durante le ria elettronici, tuttavia è un tradizionalista
ultime convulse fasi della seconda guerra che gode di più nel leggere un libro tradimondiale. Ha quindi sottolineato l’impor- zionale… E a questo proposito ha avuto patanza di una biblioteca per una scuola me- role di apprezzamento per l’opera svolta da
dia, che non può essere emarginata dai più tanti anni da parte della casa editrice Rotas.
evoluti strumenti conoscitivi tecnologici.
Quindi il sindaco Nicola Maffei ha riEssa - ha aggiunto - non solo servirà l’in- cordato con accenti commossi la prof.ssa
tesa discente-docente dell’Istituto, ma sarà Maria Grasso Tarantino, le sue appassioanche estesa alla fruizione del quartiere cir- nate lettere prima al sindaco Salerno, poi
costante. Il nostro intento - ha concluso - è al sindaco Maffei per perorare la causa di
quello di stimolare la lettura circa strumenti Barletta fino al conseguimento delle due
di promozione socio-culturale e in questo medaglie d’Oro, al Valor Militare e al Mecontesto mi fa piacere aver trovato un utile rito Civile.
rapporto collaborativo con l’editrice RoPoi ha sottolineato l’importanza dei litas. Il dirigente Ruggiero Francavilla si è bri e della lettura per il processo formativo
complimentato per la completezza struttu- dei nostri studenti, non dimenticando lui
rale della scuola, ricca di un gran numero di stesso di essere stato un docente, la conolaboratori scientifici, musicali, multimedia- scenza - ha concluso - ci rende liberi, per
li, risorse dovute certo all’utilizzo dei fondi cui la lettura, e una biblioteca in particolare,
GIUGNo
2012
rappresentano strumenti
fondamentali e imprescindibili della nostra formazione.
Il prof. Luigi Di
Cuonzo ha ricordato la
forte personalità della
prof.ssa Grasso, l’irriducibilità delle sue battaglie per la tutela della
memoria del genitore e
per la valorizzazione delle drammatiche giornate
vissute dalla città nel settembre del 1943. Come
presidente dell’Archivio
della Memoria, non ha
potuto trascurare tutto
l’impegno messo nel ricordo dei nostri morti in
quelle drammatiche giornate. Da ultimo Renato Russo, ricordando
come Barletta sia una città che scrive molto
e legge poco (basti dire che nel 2011 sono
stati stampati ben 40 volumi da autori barlettani), ha raccomandato una proficua collaborazione fra scuola, editoria e Comune,
ognuno svolgendo un compito coordinato
agli altri due settori. Ha egli ricordato come,
nella lunga storia della editrice, fin qui, nel
corso di 25 anni, numerosi sono i volumi
stampati a beneficio della scuola, a cominciare da una Storia di Barletta raccontata ai
ragazzi, per poi continuare con numerosi
altri libri su grandi eventi del territorio (La
battaglia di Canne e La Disfida di Barletta)
o personaggi notevoli come Annibale, Boemondo d’Altavilla, Federico II di Svevia,
Isabella d’Aragona, e in tempi più recenti
Giuseppe De Nittis e Valdemaro Vecchi.
* * *
Il confortevole pomeriggio culturale è
trascorso tra canti e rappresentazioni teatrali di gruppi di studenti dell’Istituto che
hanno intrattenuto gradevolmente l’uditorio sotto la vigile direzione della prof.ssa
Mariastella Dilillo.
P.P.
IL FIERAMOSCA
37
Per non dimenticare
Scuola
La mostra “Barletta… nella memoria”
ricordando Concettina e Gaetano Spera
“Amara
terra
mia”
C’era una volta. Raccontiamo... scrivendo L’Istituto Garrone vince il premio
Corso di Scrittura Creativa attivato dalla scuola “S. Baldacchini”
come migliore spettacolo storico
I
B
arletta è la città che
- sia pure con molto
ritardo - ha ricevuto due medaglie d’oro, una al Valore Militare ed una seconda al Merito
Civile; è la città che, attraverso
l’Archivio della Memoria, racconta ai ragazzi delle nostre scuole i
tragici fatti del 12 settembre del ‘43: 10 vigili urbani e 2 netturbini
mitragliati, 70 fra civili e militari trucidati, la città bombardata. Ma
la memoria non è solo questa, sono anche i tanti episodi apparentemente minori della storia di quel tempo remoto che appartengono
alle nostre famiglie e che talvolta - anche attraverso modeste documentazioni, come possono essere delle semplici lettere - ci restituiscono l’emozione di una presenza, di una testimonianza.
Inaugurata, il 5 maggio, la mostra “Barletta… nella memoria”.
L’idea è nata dal ritrovamento di manoscritti, epistole originali recuperate nei mercatini, scritte tra il 1943 e il 1945 nel pieno
periodo della 2a Guerra Mondiale, da due coniugi barlettani, Concettina e Gaetano Spera all’epoca residenti in via Milazzo n. 61
dove “Cettina”, insieme ai figli Gino e Mario e alla suocera Lucia,
attendeva con ansia il ritorno di Gaetano dal fronte. Le loro vite
e le loro sorti s’intrecciavano a quel tempo con quelle degli altri
familiari che vivevano a Treviso: Mariano papà di Concettina e i
suoi fratelli, Rocco ed Enza, Generoso marito di Enza e dei loro tre
figli Nicolino, Rita e Annamaria.
Nella casa madre a Barletta, ad ogni lettera che arrivava dal
fronte o da Treviso, annunciata dalla voce amica del postino, erano pianti di gioia. Attraverso gli scritti come in un puzzle veniva
tracciato il tragico vissuto della famiglia Spera nella barbarie della
guerra e dei campi di concentramento. Tra le righe delle lettere
scorrevano i giorni, da quello della partenza per il fronte del maresciallo Spera a quello del trasferimento nel campo di concentramento e infine a quello insperato della liberazione.
Il 21 marzo 1945, Gaetano, liberato dagli Americani, venne
trasferito in Francia in attesa di poter tornare in Italia. Fece ritorno
38 IL FIERAMOSCA
Da sinistra: Mariella Parlato, il sindaco Nicola Maffei, Maria Grazia
Vitobello vice presidente Commissione Consiliare Cultura e P.I., Luigi
Antonucci, consigliere provinciale Bat, e il responsabile dell’Archivio
della Resistenza e della Memoria Luigi Di Cuonzo
nella sua Barletta dopo sei mesi, finalmente da uomo libero, impaziente di riabbracciare i suoi cari.
L’amaro destino della guerra gli impedirà di poter riabbracciare
la mamma Lucia morta di crepacuore, solo alcuni giorni prima del
suo ritorno, nell’apprendere la notizia, risultata poi non vera, che
suo figlio Gaetanino fosse morto.
Per la famiglia Spera sono state proprio “Le Lettere”, unite alla
grande fede in Dio, l’ancora di salvezza che hanno alimentato in
loro la forza di resistere e la speranza di potercela fare. Pubblicarle
attraverso l’allestimento della mostra-espositiva “Barletta nella…
Memoria” e la realizzazione dell’omonimo volume-raccolta, ha
reso la testimonianza più autentica di quei lontani giorni. Il nostro
compito come organizzatori della mostra, è stato quello di raccogliere i documenti cartacei e fotografici della famiglia Spera, protagonista delle lettere pubblicate, una delle più vive testimonianze
delle tristi pagine della storia del ‘900.
Il nostro impegno è quello di custodire tali documenti, scrigno
prezioso della nostra città, perché tramandino le testimonianze
storiche della 2a Guerra Mondiale che ha visto protagonisti dei nostri concittadini. La nostra città va ricordata non solo per il conferimento delle Medaglie d’Oro al Valore Militare ed al Merito Civile
ma anche per tutti gli atti eroici, i sacrifici, la generosità, l’umanità
dei nostri concittadini di ogni tempo.
Lo staff organizzativo del Centro Studi “Barletta in Rosa” e
della Cooperativa “Cresco Creando” s.c.r.l. ringrazia quanti hanno collaborato alla realizzazione del progetto “Barletta… nella
memoria”.
Si ringraziano in particolare il concittadino Matteo Distaso, a
cui dobbiamo il reperimento delle fonti e il meraviglioso gesto di
donare alla città i preziosi documenti, e la famiglia Spera, a cui va
la nostra gratitudine per la piena disponibilità dimostrata e per la
gentile collaborazione riservataci.
GIUGNo
2012
n una società come
quella odierna, dominata dalla tecnologia e
dalla cultura delle immagini, in cui i ragazzi nel loro
tempo libero preferiscono
maneggiare - con tanta più
facilità e spontaneità - cellulari, computer, Nintendo Wii, Nintendo DS (per
citare solo alcuni esempi,
ma l’elenco è molto più
lungo!) piuttosto che sfogliare le pagine dei libri,
diventa impresa ardua
proporre ad un gruppo di
alunni delle classi prime,
seconde e terze di una scuola media, un corso di scrittura creativa
che cerchi di stimolare la loro fantasia e che al tempo stesso potenzi le loro capacità comunicative.
Durante il progetto PON “Raccontiamo... scrivendo”, attivato
nella Scuola Secondaria di I grado “S. Baldacchini” magistralmente diretta dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Chiapparino, i
ragazzi hanno riscoperto il piacere della lettura e della narrazione
delle fiabe, la forma più antica di racconto, in particolar modo hanno riscoperto la bellezza della fiaba di Cappuccetto Rosso.
Generalmente un racconto, secondo gli alunni, monotono e ormai privo di fascino perché scalfito nell’intimo dalle innumerevoli
narrazioni succedutesi non solo nei secoli, ma anche - e soprattutto - nella loro infanzia. Mentre opponendosi al diffuso scetticismo,
i nostri allievi si sono tuffati nel passato, hanno cercato di ripercorrere a ritroso la storia del genere fiabesco, giungendo fin agli
albori della nostra civiltà, quando le fiabe erano affidate al racconto orale, quando si trasmettevano di generazione in generazione,
standosene tutti raccolti alla fioca luce del caminetto acceso, o
intorno al braciere, o stando seduti accanto al letto dei pargoli per
farli addormentare. Quando non c’erano ancora la televisione ed
Internet a mostrarci realtà nuove e luoghi lontanissimi, quando bastava sussurrare semplicemente “C’era una volta....” per far librare
la mente in posti sconosciuti.
Gli alunni del corso hanno così sfidato i limiti della loro fantasia,
ne hanno abbattuto le barriere, hanno riletto la storia di Cappuccetto Rosso, fonte e ispirazione dei loro racconti, hanno ricercato
la potenza evocatrice di immagini della parola fiabesca, per trarne
linfa e per manipolare il racconto, seguendo la propria ispirazione.
Hanno conosciuto a fondo l’indole dei personaggi, hanno dato
voce a quelli che nella storia originale non avevano diritto di parola, hanno sperimentato varie forme di scrittura partendo dallo
stesso racconto e trasformandolo in poesia, in un giallo, un fantasy, un horror... hanno dato un cuore alla pagina bianca. Avrebbero potuto continuare a scrivere ancora, inventando infinite storie,
come infinite sono le nostre idee. Sì, perché ognuno di noi ha una
“Cappuccetto Rosso” nella sua fantasia e ognuno di noi ha una
storia da raccontare.
Il corso, condotto in forma laboratoriale, si è dimostrato dunque
una bottega nella quale gli alunni hanno potuto approfondire le conoscenze sul genere fiabesco, apprendere le principali competenze
specifiche dell’atto creativo, sviluppare il “piacere della scrittura”
(Roland Barthes), ma anche arricchire il proprio repertorio lessicale, operare un recupero della grammatica italiana e rendersi protagonisti della realizzazione di un opuscolo.
I testi in esso contenuti offrono pertanto tanti aspetti di unicità
e di originalità quanti sono gli alunni - unici nella loro originalità che li hanno composti.
V
enti alunni dell’Istituto d’Istruzione Superiore “N.
Garrone”, hanno calcato, con successo, le scene del Teatro Bismantova di Castelnuovo ne’ Monti (RE),
portando in scena il musical “Amara terra mia”.
Dietro le quinte, i docenti Carlo Tavani e Salvatore
Simonetti, curatori del testo teatrale, e gli esperti Matteo
Carbone e Francesco Cardinale, curatori della partitura
musicale, con amorevole dedizione, hanno insegnato ai
ragazzi a ricomporre la storia sino a restituirle nuova vita,
così da “usarla” per costruirsi radici e, al tempo stesso,
ali, sperimentando la fusione della scrittura creativa con
la ricerca storica
Con questa forza, nell’ambito della terza edizione del
Festival Internazionale Teatrolab, con l’energia del sapere che sa emozionare e formare coscienze, l’Istituto ha
ottenuto il più importante riconoscimento a cui potesse
ambire: “Amara terra mia” ha vinto il premio come miglior
spettacolo a sfondo storico. Il testo, infatti, racconta una
struggente storia di emigrazione e lavoro che abbraccia
quasi un secolo, per giungere, attraverso le vicende degli
Italiani in America, a comprendere, con maggior sensibilità, i fenomeni migratori del nostro tempo.
Il riconoscimento conferisce ulteriore pregio al progetto “Canta e balla con la storia”, che, ormai da anni,
consente agli alunni dell’Istituto Garrone di portare i suoni ed i colori della Puglia in moltissime località, ottenendo
premi e riconoscimenti perfino dalla Lituania.
Questi ultimi rappresentano il simbolo dell’appassionato lavoro svolto quotidianamente dal dirigente scolastico, prof. Antonio Diviccaro, e dai docenti, che, nonostante le difficoltà, investono nella ricerca di un’azione
didattica disciplinare finalizzata all’analisi dei motivi delle
difficoltà di comprensione degli allievi e delle cause della
disaffezione verso lo studio, e quindi, alla prevenzione
dell’insuccesso scolastico.
Ecco i loro nomi: Silvia Antonucci; Claudio Capuano;
Vincenzo Capuano; Grazia Corcella; Martina Corvasce
(II E); Martina Corvasce (III A); Ilaria Daluiso; Martina Di
Lascia; Antonella Diviccaro; Laura Doronzo; Sara Doronzo; Alessia Lemma; Michele Lionetti; Mariangela Mascolo; Claudia Mennuni; Rosanna Paparella; Sonia Rocco;
Ivana Sabatino; Ilaria Stella; Annamaria Straniero.
Chiara Ivana Cuccorese
Francesca Ditrizio
GIUGNo
2012
IL FIERAMOSCA
39
Scuola
SETTIMANA NAZIONALE
DELLA MUSICA A SCUOLA
IL IV CIRCOLO DIDATTICO STATALE “ SAN DOMENICO SAVIO”
DI BARLETTA SI DISTINGUE ANCORA NEL TERRITORIO DELLA BAT
di Carmine Cristallo
“S
ettimana nazionale della musica a scuola” fissata dal
MIUR dal 7 al 12 maggio e da noi prolungata sino al
19 maggio. Si tratta di un’iniziativa che punta a favorire per le
scuole un momento di visibilità sul territorio: in questa settimana
le scuole hanno avuto l’occasione di far percepire alla società
l’importanza delle attività musicali che esse realizzano nel corso
dell’anno scolastico. È evidente che queste attività non si risolvono
nella occasione straordinaria della esibizione programmata per la
“Settimana della musica”, ma trovano in essa il punto di approdo
di ordinari percorsi di apprendimento caratterizzati sia da sviluppo
continuo, sia da stabile sedimentazione del curricolo nella crescita
personale di tutti gli allievi. L’organizzazione degli eventi è stata
affidata alle libere determinazioni delle istituzioni scolastiche che
hanno potuto svolgerle sia all’interno degli edifici scolastici, sia
fuori, coinvolgendo, in ragione delle finalità indicate, i genitori e
tutte le forze esterne alla scuola, tanto pubbliche che private.
Il IV circolo didattico statale “San Domenico Savio” di Barletta,
muovendosi sulla base dei processi innovativi in atto, ha costituito
un utile riferimento per il rinnovamento del sistema scolastico.
Il Dirigente Scolastico Dott. Carmine Cristallo ha affidato all’ins.
Maria Teresa Nesta, funzione strumentale per le attività musicali,
il compito di socializzare quelle esperienze che, muovendosi sulla
base dei processi innovativi in atto, possano costituire una chiara
e significativa testimonianza del lavoro svolto per il rinnovamento
del sistema scolastico.
Lunedì 7 maggio
Lezione sperimentale di violino
Le attività sono state coordinate dal maestro Andrea Gargiulo:
musicista versatile, pianista e arrangiatore di jazz, direttore di coro,
d’orchestra e docente di esercitazioni corali del Conservatorio
“N. Piccinni” di Bari che ha proposto una lezione sperimentale di
Lezione sperimentale di violino coordinata dal maestro Andrea Gargiulo
GIUGNo
2012
violino. Il Progetto “Violinisti per un’ora” ha visto coinvolti n. 36
alunni delle classi seconde che, pur non avendo alcuna conoscenza
di carattere musicale, hanno acquisito nozioni di lettura ritmica,
lettura intonata, esecuzione strumentale in orchestra con l’utilizzo di
alcuni violini. La proposta didattica, infatti, partendo dalla struttura
reticolare dell’informazione musicale, pensa ai concetti teorici e
pratici della musica come tasselli interconnessi da trasferire non per
imposizione di un percorso stabilito, ma grazie ad una progettazione
che sposta l’attenzione al modo con cui ogni studente percepisce ed
elabora le informazioni.
Martedì 15 maggio
Musical “Credi in me”
Primo posto per il “Piccolo Coro stabile” del IV Circolo
Didattico ”San Domenico Savio” di Barletta al Festival del Musical
Scolastico organizzato dal 2 al 6 Maggio a Sanremo, nel teatro
Ariston nell’ambito della XIV Edizione del GEF-Festival Mondiale
della Creatività nella scuola. Il musical dal titolo “Credi in me”,
selezionato tra nove partecipanti al concorso ha come protagonisti
ballerini, attori e cantanti: 46 protagonisti che, in un ambiente di
grande amicizia, hanno entusiasmato una giuria internazionale
intervenuta per l’occasione. Il musical, con testo inedito delle
insegnanti V. Agatino - C. Giannella - G. Paolillo e musiche inedite
dell’ins. Maria Teresa Nesta e del maestro M. Pentrella, ha proposto
il tema della crescita personale, della fiducia nelle proprie possibilità
e degli insegnamenti tramandati dalla famiglia ai figli.
Mercoledì 16 maggio
Lezione laboratoriale “Musica e Movimento”, Progetto P.O.N.
- F 1 - GENITORI, curata dall’esperta Maria Teresa Nesta.
Il progetto è stato interamente dedicato allo sviluppo armonico
ed espressivo della corporeità, convinti che il rapporto fra
Lezione laboratoriale “Musica e Movimento”
IL FIERAMOSCA
41
Scuola
Scuola
SCRIVI… E TI LASCIO IL TESTIMONE
Terza selezione del concorso della Scuola Media “De Nittis” per alimentare
il piacere della scrittura, della lettura e la fantasia creativa nei ragazzi
di Raffaella Delpiano
Spettacolo teatrale “Muro contro muro… per non dimenticare”
Concerto flautistico “Mi piace la musica”
musica, movimento e drammatizzazione sia uno dei mezzi più
efficaci per far riscoprire agli adulti quel corpo espressivo troppo
spesso involontariamente “inchiodato” da logiche dettate dalla
quotidianità. Le protagoniste sono state 28 mamme del laboratorio
P.O.N. - F 1 - seguite nel percorso di formazione dalla dott.ssa
Luigia DIVINCENZO.
che ha al suo attivo numerosi successi conseguiti nei precedenti
anni scolastici in concorsi sia nazionali che internazionali, ha avuto
modo di esibire la propria bravura.
Come di consueto, nutrita è risultata la partecipazione dei
genitori e del personale della scuola. I brani sono stati diversi:
dal “Te Deum” di Charpentier (la famosa sigla di “Eurovisione”)
al “Come fanno i marinai”, “4 Marzo 1943” di L. Dalla (un
doveroso omaggio al cantautore bolognese scomparso di recente)
a “Tammuriata nera”.
Giovedì 17 maggio
Spettacolo teatrale “Muro contro muro…
per non dimenticare”
Primo posto anche per il gruppo teatrale del IV Circolo
Didattico “San Domenico Savio” di Barletta, coordinato dalle
insegnanti Maria Cavaliere e Maria Filannino, che ha presentato lo
spettacolo teatrale “Muro contro muro… per non dimenticare” lo
scorso 2 maggio alla XIV Rassegna nazionale di Teatro Scuola di
Sant’Arpino (CE).
Il gruppo di 36 bambini di classe seconda, terza e quarta è stato
premiato dal regista Mariano Rigillo tra le 90 scuole partecipanti,
con il Maccus Atellano (premio assoluto).
Ieri sera, nell’auditorium del plesso, una platea numerosa ha
applaudito questi bambini che, in maniera semplice e schietta hanno
fatto riflettere su una tematica ancora molto toccante, che apre ferite
insanabili di un dolore inconsolabile: il crollo della palazzina di via
Roma.
I bambini hanno elevato un grido… Non è facile essere qui, con
il peso del rimorso… Con l’auspicio che le cose cambino non solo
a livello locale ma in tutto il Paese e che le nuove generazioni siano
consapevoli delle responsabilità collettive di ciascuno.
Nella stessa giornata l’orchestra Scuola Media “Dimiccoli”,
42 IL FIERAMOSCA
Venerdì 18 maggio
Concerto flautistico: “Mi piace la musica”
Il concerto flautistico dal titolo “Mi piace la musica” rappresenta
l’occasione per socializzare alla propria utenza l’importanza delle
attività musicali realizzate durante l’anno scolastico. Infatti, uno
dei progetti realizzati presso il 4 C.D. dal titolo “IL MIO AMICO
FLAUTO” ha coinvolto gli alunni delle classi quinte sotto la regia
della docente Carla Superbo.
Sabato 19 maggio
Progetto “scuola giocosa”
Al progetto hanno partecipato alcuni genitori del Circolo,
insieme ai volontari del GAV (Gruppo Assistenza Volontaria), i
quali hanno organizzato giochi di gruppo con finalità ricreativoeducative, sperimentando un nuovo canale di interazione tra
genitori e volontariato, incitando i bambini, futuro prossimo della
nostra società, ad un percorso di vita sano e collaborativo.
GIUGNo
2012
A
chiusura d’anno scolastico, si è conclusa la terza
edizione del concorso “SCRIVI… E
TI LASCIO IL TESTIMONE”, concorso finalizzato ad alimentare nei
ragazzi il piacere della scrittura e
della lettura.
Perché l’importanza di questo
concorso? Perché si legge poco,
molto poco, a Barletta ancora meno
che in altre città, e le classifiche nelle
vendite dei libri ci informano che la
lettura lentamente si sta riprendendo a partire da un rinato interesse
dei ragazzi. E a chi darne merito se
non alla scuola, ai nostri dirigenti
e ai suoi insegnanti? Ecco perché
concorsi come questi sono importantissimi e non ne elogeremo mai
abbastanza la loro importanza ai
fini della formazione dei nostri ragazzi e della loro preparazione alla
vita.
*
*
*
Presenti alla manifestazione, svoltasi nella palestra della scuola dinanzi
ad alunni, genitori e docenti, il dirigente prof. Alfredo Basile, la coordinatrice del concorso Rosalba Campese, Renato Russo e Antonio Brescia,
autori di libri.
Il dirigente Basile, dopo aver manifestato il suo apprezzamento per
il lavoro fatto e rivolto parole di elogio per i ragazzi vincitori del premio, si è soffermato sul significato e
sulla importanza della lettura e della
scrittura come insostituibili mezzi di
conoscenza ma anche di formazione
per gli alunni, specialmente in questa
particolare fase della loro età scolare.
Non va dimenticato che il prof. Basile
già dirigente della scuola Elementare
“Fraggianni”, si trovava di fronte molGIUGNo
2012
1° premio per l’originalità
1° premio Poesia
Io e il mio futuro
Un ragazzo strambo
Il mio nome è Nicole, ho dieci anni
e quando mi muovo faccio quasi sempre danni.
Frequento la quinta elementare
e ci sono un milione di cose che vorrei fare.
A volte vorrei diventare un dottore
e curare i bambini con il raffreddore.
Altre volte vorrei diventare
[un’insegnante di italiano
e spiegare ai ragazzi che
[con lo studio si arriva lontano.
Alcune volte però, sogno di diventare
[un’attrice importante
così di arie me ne potrei dare tante.
Però se penso al mio futuro
spero che il mio lavoro non sia molto duro.
Per ora studio con molto impegno
che di sicuro mi sarà di sostegno.
Le materie di studio sono davvero tante
ed io mi preparo a diventare grande.
Io sono Gianmarco
e mi posso definire strambo,
ho 2 occhi celestoni e
34.000 capelloni.
Sono alto e magro,
forse non sembro strano.
Beh, vi posso dire la mia formulazione
E=MC per capelli e minestroni
diviso gli orecchioni
adesso sono strambo e
vi dico, addio sono Rambo
Hops, sono tornato
ho sbagliato quadrato.
Bene sono arrivato
allo show
veramente sei pazzo?
Ecco Einstain coi calciatori
ciao ciao a lettori e ascoltatori.
Nicole Iodice
3° Circolo Fraggianni - 5° C
ti dei suoi ragazzi provenienti dal vicino plesso elementare. E rivolgendosi
poi agli alunni che avrebbero sostenuto gli esami di lì a qualche giorno, per
poi accedere agli Istituti superiori, ha
rivolto loro parole di sincero augurio
per il loro futuro scolastico.
Vincitori del premio per il settore
“poesia” sono risultati Nicole Iodice
con la poesia “Io e il mio futuro”, filastrocca autobiografica.
Secondo e terzo rispettivamente
Maria Gaia Rodriguez “In versi” e
Michele Cafagna “La mia vita”; premio per l’originalità a Giammarco
Crescente con la poesia “Un ragazzo
strambo”, per la sezione racconti sono
risultati vincitori: al 1° posto Giulia
Corvasce “Che pasticcio”, al 2° Antonio Cuccorese “Cappuccetto Rosso”,
al 3° ex aequo Chiara Giannini “Il pat-
Gianmarco Crescente
Scuola 3° Circolo Niccolò Fraggianni
to” e Giuseppe Penza “Rosso sole e i
sette giganti”.
A presentare l’intenso pomeriggio, la prof.ssa Rosalba Campese che
nell’auspicare la continuazione del
concorso, ha voluto ricordarne le varie interessanti tappe del premio, per
la cui organizzazione è stata aiutata
da una giuria composta da ragazze e
ragazzi della terza e dalla prof.ssa Sabina Borraccino.
Renato Russo e Antonio Brescia,
autori di alcuni libri, hanno raccontato
la loro esperienza. Il primo, di storico
della città (fra l’altro autore di due biografie legate alle scuole “Niccolò Fraggianni” e “Giuseppe De Nittis”) e il secondo ha narrato alcune sue esperienze
di docente di Scuola Media, ma anche
di animatore di villaggi turistici.
IL FIERAMOSCA
43
Brevi di sport
Brevi di sport
Calcio a 5 giovanile
Basket
Il team “Medaglie d’oro”, dopo aver vinto i campionati pugliesi nella categoria “Giovanissimi”, ha vinto anche i campionati pugliesi nella categoria “Allievi”.
Decisiva l’ultima partita con il Norba Conversano vinta dal
nostro team per 7 a 5. Bisogna essere grati soprattutto all’eccellente prestazione del portiere Elio Achille che ha parato
tutto quello che si poteva parare. I giovanissimi per vincere
hanno dovuto battere prima il Thuriae per 4-3 e poi il Salento
Football di Leporano per 7-0. Quindi sono passati alla fase
nazionale dove, con una vittoria ed un pareggio, sono ancora
imbattuti.
Con un incredibile exploit, il Barletta basket
serie C regionale, alla sedicesima vittoria consecutiva, vincendo a Lucera,
(62 a 53) è stato promosso
in C nazionale. È il coronamento di un successo
maturato nel corso di una
intera stagione vissuta
all’insegna di un campionato ricco di eccellenti
risultati, propiziata dal costante sostegno del presidente Mario Criscuoli
e dalla abilità del tecnico
Gino Degni. Tutti gli atleti meritevoli di menzione, fra i quali ricorderemo l’argentino Herman Faletto, gran realizzatore,
ma il successo è di tutto il gruppo.
Il team “Medaglie d’oro” vince i campionati
Volo libero e volo a motore
Fly Show, parapendii a Barletta
In una bella giornata di sole primaverile, su un’area
della Litoranea di
Levante, si è svolta
una manifestazione
di Fly Show, l’esibizione di parapendii
a motore, ultraleggeri e mongolfiere. L’evento, a volo
libero e a volo con
motore, è stato organizzato dall’associazione sportiva Fly Zone del presidente Lino Chiariello.
Principale organizzatore della manifestazione Salvatore Dimastromatteo, aiutato da Maurizio Marzano, Annalisa Guerra
e Antonio Alferino.
Un raduno che lascia ben sperare che anche l’anno prossimo
possa ripetersi nella stessa area e nella stessa città. Non sono
mancate neppure le esposizioni di apparecchi per il volo da
diporto sportivo e dell’associazione dei paracadutisti d’Italia.
Barletta basket sale in C nazionale
Tiro con l’arco
Campionati italiani a Barletta
L’undicesima edizione dei campionati italiani a squadre di
tiro con l’arco, si sono svolti a Barletta in due giornate ottimamente organizzate dall’Archery Team, e che hanno meritato i complimenti del dirigente nazionale della FITARCO
Mario Scarzella che ha elogiato la nostra associazione come
una delle più importanti e quotate dell’Italia meridionale. Il
presidente della FITARCO PUGLIA ha ringraziato l’Amministrazione Comunale e gli sponsor per l’apporto offerto
alla riuscita della manifestazione. 22 le squadre che si sono
confrontate, fra maschili e femminili. A rappresentare la Puglia, gli arcieri della SIPONTUM di Manfredonia e le arciere
dell’Archery Team di Barletta. Vincitori sono risultati alla fine
gli arcieri lombardi del Tre Torri e le arciere marchigiane del
Medio Chienti. Ospite d’eccezione Marco Galiazzo, olimpionico di Atene nel 2004.
Atletica
A Senise si è svolta la seconda regata Regionale valida per
la classifica Nazionale Montù e D’Aloja. Ricco il bottino della
L.N.I di Barletta preparata dal tecnico Cosimo Cascella: ben
17 medaglie suddivise in 8 ori, 7 argenti e due bronzi.
Le note liete della giornata arrivano subito dalla piccola Chiara Piazzolla medaglia d’oro nel singolo 7,20 allievi b, seguita a
ruota da Marianna Esotico ed Alessia Tria nel doppio ragazze.
Sono giunti altri due ori conquistati dalla promettente Paola
Piazzolla sia nel singolo ragazze che nel singolo junior. Oro
anche per Cristina Pinto e Sabrina Rizzi nel quattro di coppia
senior femminile con la Promonopoli e con i due sussulti ottenuti dal giovane Davide Dimiccoli nel singolo cadetti e nel
doppio cadetti.
Ottima medaglia d’oro è arrivata dal quattro di coppia ragazzi con un equipaggio composto da: Giuseppe Mennuni,
Anthony Sguera, Luca Dibenedetto e Vincenzo Dibenedetto.
I sette argenti sono stati conquistati in ordine da: Pietro Gorgoglione nel singolo senior, dal doppio junior femminile da
Sabrina Rizzi e Marianna Esotico, da Gianluca Palmitessa nel
singolo 7,20 allievi b, da Michele Degni nel singolo 7,20 allievi c, da Maria Grazia Mennuni nel singolo cadetti f, da Luca
Puttilli e Pietro Gorgoglione nel doppio senior ed infine dallo
stesso Puttilli in un 8 misto con altri atleti Pugliesi.
I due bronzi sono stati conquistati da Savio Dibenedetto nel
singolo allievi c e dalla piccola Maria Paola Fucci nel singolo
allievi b femminile.
Veronica Inglese, la ventunenne atleta barlettana del Gruppo Sportivo
Esercito Italiano, allenata
da Tonino Ferro, nel giro
di pochi giorni ha conseguito due brillanti risultati. Il primo, a Roma,
il 6 maggio all’Appiarum,
dopo una corsa di 13000
metri e una nutrita partecipazione di atleti fra cui spiccava
la fuoriclasse marocchina Janat Hanane, nota maratoneta la
quale ha guidato la corsa per i primi undici chilometri, cedendo, alla distanza, alla nostra più fresca atleta.
Pochi giorni dopo, a Terni, Veronica si piazzava terza nei 10
mila metri ai campionati italiani, dopo le veterane Federica
Dal Ri e Claudia Pinna, con un eccellente 33’ 31” 20.
Ancora uno strepitoso successo dei canottieri
della Lega Navale Italiana di Barletta
Veronica Inglese due
successi di fila
Motociclismo
Vittoria di Diviccaro alla Dunlop Cup
Cosimo
Diviccaro ha vinto ancora,
questa volta nella
prima prova della
Dunlop Cup 1000
che si è corsa sul
circuito di Magione
(Perugia). Già nelle
prove, per la conquista della poleposition, il nostro
centauro si era distinto conquistando
la prima fila e avvicinandosi al miglior tempo della pista. Poi
in gara ha segnato il miglior tempo, precedendo, sul traguardo, il favorito della gara, il più anziano Clementini, di casa,
quindi perfettamente esperto dell’anello della competizione.
Motociclismo
Atletica - Vivi Barletta
Buona prova di Riccardo Paolillo
1500 atleti per dieci chilometri
Buona prova del giovanissimo barlettano Riccardo Paolillo - appena sedicenne - che si è distinto nella seconda
tappa del trofeo “Bridgestone” sul prestigioso circuito di
Misano Adriatico. Undicesimo nella classifica generale, si
è piazzato secondo nella categoria “under 30”. Ai nastri di
partenza si sono presentati in quaranta, e il nostro guidava una Suzuki Gsxr 1000 K5. Provenendo da un ventesimo
posto a Vallelunga, il nostro Paolillo aspirava a migliorare
il suo piazzamento, risultato tanto più prestigioso in quanto conseguito su un territorio reso viscido dalla pioggia.
A vincere la tappa, Flavio Gentile di Fasano e fra gli under 30 Cosimo Chirone. La prossima tappa a Vallelunga a
metà giugno per la terza tappa del “Bridgestone Champions Challenge”.
1500 atleti, fra uomini e donne, hanno partecipato alla quarta edizione della VIVI BARLETTA. La dieci chilometri della
città della Disfida era valevole come prova per il campionato nazionale UISP. Buono il percorso, che si è sviluppato
in ambito cittadino e periferico con partenza e arrivo su
Corso Vittorio Emanuele. Sono state coinvolte, sul tracciato, sia la zona di 167 che la Litoranea di Ponente. Ottima
l’organizzazione alla quale non hanno fatto mancare il loro
apporto le associazioni di volontariato. Una vera festa dello sport, ha commentato Vincenzo Cascella che era tra gli
organizzatori.
La vittoria è andata a Pasquale Rutigliano in forza all’Esercito e a Mariangela Ceglia, portacolori della Futuratletica
di Altamura.
44 IL FIERAMOSCA
Canottaggio
GIUGNo
2012
GIUGNo
2012
IL FIERAMOSCA
45
Poesia
Tradizioni
L’Ottovolante poetico di Emanuele Dicuonzo
di Domenico Fratianni
Il Primo
L
a vita, spesso, nel
suo modo di dipanare incontri e avvenimenti,
gioca un ruolo importante.
Voglio dire che ti capita
di incontrare personaggi la
cui storia è intrisa di passione autentica, come in
questo caso la poesia.
Emanuele Dicuonzo (di
lui stiamo parlando), mi è
venuto incontro con animo
leggero, in maniera quasi
innocente, tanto che, a prima vista, mi era sembrato
un cantastorie di antica memoria che riusciva a portare dentro di sé (quasi in religioso silenzio), un canto nascosto, sotterraneo, che diventa il segreto della
propria esistenza.
Un antico poeta sognatore con il dono dell’umiltà e della consapevolezza: l’umiltà nel sapere che il suo canto interno è intriso
di vita vissuta e che, per virtù misteriose, riaffiora anche nelle cose
minime del vivere quotidiano: una carezza, un abbraccio, una preghiera, un affetto profondo. La consapevolezza, poi, è nel sentire
che questo fiume misterioso non perde mai vita e che scorre lento, carezzevole. Ho incontrato Emanuele, nella storica Barletta,
la città della famosa “Disfida” e del “Colosso” il quale ultimo si
staglia come sentinella nell’Adriatico (ma la sua storia richiama
alla mente tanti altri personaggi, anche molisani, che per indifferenza e pigrizia, non hanno mai trovato il giusto ascolto dalla
critica ufficiale).
Nel nostro Paese, mi diceva Dario Micacchi, il grandissimo
critico e storico dell’arte in visita ad una mia mostra romana, “non
ci sarà mai giustizia culturale se non si riuscirà a setacciare tutti
gli angoli più riposti della nostra amata Italia”. Si sentiva in colpa,
C’era una volta il fornaio
T
evidentemente, per non essere riuscito ad incontrarmi e conoscermi prima. E ho trovato essere un incontro molto appagante, proprio perché la poesia non può essere circoscritta in nessun luogo;
ascoltare il suo canto accorato fatto di cose minime ma anche di
profondi coinvolgimenti spesso confinanti in un cielo luminoso.
Tanto luminoso da toccare, quasi inconsapevolmente, il volto
del Creatore che governa la vita dell’uomo e dell’universo intero.
Un cantastorie, dicevo, incontrato in terra pugliese, ricca di cultura
e tradizione e con il mare Adriatico a fare da sfondo e da testimone; e mi tornano in mente i tanti artisti che dalle sponde di questo
mare (vedi De Pisis, Viani e altri ancora), partirono per amore
dell’Arte, per raggiungere la Costa Azzurra e il Midi assolato della Provenza, dove
la pittura di Picasso, con il suo Eros
Algebra della vita
straripante, raccoglieva in sé tutto il
Quando gli impegni si dipanano
gioco dell’amore e
porto a consuntivo gli annali privati.
della morte. Voglio
Quante volte amore nel segno,
semplicemente afquante volte amore mancato.
fermare che il canto
poetico di Emanuele Dicuonzo è, come per Dino Campana, il poeta ribelle dei Canti
Orfici, il sogno fanciullo che alimenta tutta la sua esistenza e la
sua innocenza. Mi torna anche in mente, a proposito di cantastorie, la figura assolata di Ignazio Buttitta, il poeta siciliano scoperto da Leonardo Sciascia e Renato Guttuso, dal canto accorato
e struggente. È che, il Nostro, risulta essere personaggio troppo
schivo per chiedere spazio; ed è per questo che trovo giusto scrivere di lui. I suoi quaderni, le sue note sparse, i suoi appunti, sono
oggi raccolti in un bel volumetto (nota assai lodevole dei suoi cari)
dalla titolazione significativa ed allegorica: l’Ottovolante, che ne
testimoniano la passione di una vita: i suoi amori, le sue gioie e
delusioni, la sua fede incrollabile nel tenere viva la fiamma poetica interna.
anto tempo fa, le nostre
mamme facevano il
pane in casa.
La sera prima, preparavano u
crescent, farina impastata con
l’acqua e la lasciavano a fermentare: serviva per far crescere il pane. Quindi la mattina si
alzavano presto per impastarlo, crematein me ialz-e subt, femm
sci a rett a durmi’. La mattina
preparavano u tavlir, mettevano la farina per il fabbisogno
familiare (all’epoca la maggior
parte delle famiglie erano numerose), ed una povera mamma doveva lavorare sodo per
accudire tutta la famiglia.
Ricordo che il pane non era
bianco come adesso, perché il
più delle volte la farina si metteva così come veniva macinata dal mulino e cioè crusca
compresa caniggh e tutt. A volte
veniva passata alla zitella l’e passat na
volt a ztell appost u pan nen’è nergh. Ma
non era nemmeno bianco perché con
una sola passata veniva tolto il grosso
della crusca le luat u gruss o gruss.
A questo punto subentrava la figura del fornaio, mattutino anche lui. A
piedi o con la bicicletta, passava prima
dai clienti per accertarsi quanto pane
doveva infornare. Si fermava vicino
alla porta e chiamava la padrona di
casa: Mariagre’ u pan a fett? e da dentro la signora rispondeva: Sein! e il fornaio le diceva o preim, o scand? ed ella
rispondeva al primo oppure al secondo. Poi il fornaio si metteva all’opera,
preparava il forno perché all’epoca si
facevano due infornate a distanza d’un
paio d’ore.
Io abitavo a largo S. Nicola, ora
Giuseppe Di Vittorio ed il fornaio
l’avevo quasi accanto. Ricordo ancora
quando con un fazzoletto rosso a pallini bianchi si asciugava il sudore che gli
colava sul viso mentre con la pala di
legno sfornava il profumato pane. In
estate era più pesante lavorare vicino
al fuoco.
Con lui, a lavorare c’erano
anche la moglie e un’altra donna
che si guadagnava così una pagnotta al giorno (la ricompensa
era in natura), e pure loro, povere donne, sudavano e continuamente si asciugavano la fronte.
Durante le festività di Natale
e di Pasqua il lavoro aumentava
in quanto i cosiddetti pasticcini
si facevano in casa i pastarell, i
scarcid, i taredd, l’amarett, i marzapan, i pign (pane con le mandorle).
Così si accordavano: quenn’e
cre’ ma fe’ i cos bon, quindi c’era
un via vai di gente che portava
e contemporanemente ritirava
questo ben di Dio.
C’era anche chi si lamentava
con il fornaio, per esempio i pastarell iann vnout assè scazzat (troppo
schiacciate), oppure l’amarett stevn appzzcat mbecc a ramar, ch stacchell nge vlout a man d Dei.
Era un inconveniente molto frequente perché si utilizzava troppo zucchero
e fett nu tramot di malseng (si è troppo
preoccupata). Per guarnirle si faceva u
sclipp (acqua, zucchero, vaniglia, cannella, ecc.) con cui le nostre mamme, da
vere maestre pasticciere, adornavano
questi dolci rustici, a quei tempi erano
vere specialità e prelibatezze.
Michele Vitobello, detto Lillino
S.I.A. srl
Servizi d’Igiene Ambientale
Società di servizi
Pulizie condomini e uffici
Ripristino pavimenti e sigillature
Pulizie industriali
Attrezzature professionali
RISTORANTE
RICEVIMENTI
CONGRESSI
tel. 338 300 50 73 (vito)
tel. 327 014 86 37 (matteo)
E-mail: [email protected]
46 IL FIERAMOSCA
GIUGNo
2012
GIUGNo
2012
Viale R. Elena
(Lit. di Levante)
tel. 0883 347741
IL FIERAMOSCA
47
Vernacolo
Informazioni turistiche e culturali
Archeoclub di Barletta
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
[email protected]
348 3739839
0883 331002
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
339 3218439
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
Cantina della Sfida
Castello Centro Culturale Zerouno
C. T. G. Gruppo “Leontine” IAT (c/o Palazzo San Domenico) di Sabino Piazzolla
Cammnen mezz a str’t
È rum’s ‘ngandll’t.
M aducchiav a t’rn … do quert p’r e do quert sp’r,
na cosa gr’v parav chie’r.
I sutt’n vachend sa nu mndon …
Ma a vuleim truè na soluzion?
Mont, … Tremont, … Andrott, … Spadolein
Ma s’è capeit ca st’m ind e casein?
A ma, m’ p’r ca st’m angor ind o munn di sun
Tutt ca perl’n … e a fè d fett n’scioun.
Ma nou … Mad’nna mai’ … c’ cos puteim fè?
Chiù ca i mench da cammeis nen’g puteim affurtchè.
S na sapeit c’ v veng a deic
Lasegn, cannlloun e pest o furn,
vuleim rumanì tutt ameic
da mo’ d nenz scurd’tavill s na v venn i c’pt’rn.
Allor iei’ m’arreng
E c’ a soluzioni ie mbt’r u nust …
Moc’a mzzadei ca meng
M’abbat d cialdedd e p’n tust.
Ma sta creis ci l’è invnd’t?
C’ v crdeit ca a colp ie a nost ca fadg’m tutt i nutt’t?
Allor nu messegg ‘mbortend e mannè
A chid crsti’n ca stann a Rom a cumannè
C’rch’t d sstmè u paieis nust
Mttitv pur vou a cialdedd e p’n tust!!
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GIUGNo
2012
Lega Navale
fotorudy
Servizi Sociali
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
Casa di riposo “R. Margherita”
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16)
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) Consultorio familiare “Insieme…” Curia Arcivescovile Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 527859
0883 310230
0883 521686
0883 522446
0883 310293
0883.510181
0883 572557
0883.310387
0883 520395
0883 531274
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
taxi - Autoambulanze
E TRASPORTO INFERMI
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
Taxi Service 0883 347243 - Wind 339 6578116 - Tim 331 3261000
GIUGNo
2012
0883 531274
0883 532204
0883 532569
0883 333807
333 2453170
0883 331331
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510992
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 578111
Corpo Forestale dello Stato
1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza
117
- Comando compagnia
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 575130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Municipale
0883 332370
Polizia Stradale
0883 531215
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 520221
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Telecom uffici commerciali
187
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
IL FIERAMOSCA
49
ORARIO FERROVIARIO fino al 9 giugno 2012
BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.45* 5.56 6.21* 6.45 6.46 6.52 7.00 7.32 7.52 8.30 8.43
8.50 10,30 11.00 12.14 12.15* 12.44* 12.59 13.41* 14.03 14.18 14.42*
15.04* 15.20 15.49 15.55* 16.42 17.00 17.02* 17.15 17.42* 17.45 18.19*
18.41 18.46 18.52* 18.55 19.21 19.48* 19.55 20.10 20.35* 20.42* 20.55*
21.26* 22.42* 22.51* 22.58*
Da Bari a Barletta: 0.15* 4.00 4.25 5.10* 5.43 5.55 6.15* 6.22 6.30 6.43
7.12* 7.29* 7.43* 7.48 7.53* 8.01 8.10 9.43* 10.15 11.13* 11.43* 11.48*
12.04 12.22 12.43 12.32 12.48 13.17* 13.22 13.45 14.10* 15.20 15.43*
16.05* 16.35 16.45 17.06 17.15 17.35 17.45 18.09 18.10 18.17* 18.35 19.05
19.35 19.40 20.00 20.05
21.18 21.30 22.20 22.49 23.11*
Legenda: Espresso, Regionale, Intercity, IC, EsA, Frecciabianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
Da Barletta a Foggia: 4.49 5.12 5.54 6.12* 6.43 7.06 7.12 7.20 7.43*
8.29* 8.43 8.48 9.02* 10.12 11.07 11.57* 12.12* 12.37 12.50 13.07 13.15
13.45* 14.09 14.57* 16.13* 16.50* 17.31 17.40 18.03 18.31 18.45*
19.00 19.54 20.30 20.46 20.52 21.00 22.07 22.28 23.07 23.38 23.59
Da Foggia a Barletta: 3.55 4.00* 5.13 5.41* 6.00* 6.06 6.43 7.10 7.57
10.15 12.45* 12.00 12.15 13.07* 13.35 14.12* 14.20* 15.09 15.20
16.17* 16.31 17.12* 17.50* 17.55 18.12 18.14* 18.35 18.59 19.18
19.59 20.12 20.57* 21.55* 22.11 22.22
TURNI FESTIVI MESI aprile e maggio 2012
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
12-13Maggio
3Giugno
30Giugno
TURNO A AGIP
API
ESSO
ICOPEM
TAMOIL
via Trani
via L. Da Vinci
via R. Margherita
Via Andria SS 170
via S. Samuele
26-27Maggio
19-20Maggio
TURNO B 9-10Giugno
AGIP
ERG
ERG
ESSO
ESSO
via Canosa
via Parrilli
lit. di Ponente
via Andria
via Trani
5-6Maggio
2Giugno
23-24Giugno
TURNO C 16-17Giugno
TURNO D AGIP
API
ERG
IP
Q8
ERG
ERG
ERG
FINA
IP
Q8
via Foggia
via Andria
Via Canosa, 84
Lit. di Ponente
via Trani
50 IL FIERAMOSCA
SS 16 bis
via R. Margherita
via Violante
via Andria
via Trani
Via Foggia SS 16
9.45
16.12
19.30
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
CHIESE: orari Ss. Messe
STAZIONI DI SERVIZIO
8.12*
13.24
18.58
sabato sera domenica
Buon Pastore 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Medaglie d’Oro, 29
Carmine 17.00
via Mura del Carmine
Cuore Imm. di Maria 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via Barberini
Immacolata 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Firenze, 52
Maria SS. Sterpeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00
viale del Santuario, 13 12.30
Ospedale Civile 9.00
Purgatorio 9.00
corso Garibaldi
S. Agostino 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00
via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 19.00
10.30 19.00
via M. Bruno
S. Benedetto 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via R. Margherita
S. Domenico 19.00 19.00
corso Garibaldi, 198
S. Filippo Neri 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30
via Mons. Dimiccoli, 116
S. Giacomo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00
c.so Vitt. Emanuele, 147
S. Giovanni Apostolo 19.00 8.30 11.00 19.00
via delle Querce, 2
S. Lucia 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00
vicoletto Santa Lucia
S. Maria degli Angeli 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
viale Marconi, 22
S. M. della Vittoria 18.00 21.00 18.00
via Cialdini, 70
S. Maria di Nazareth 17.00
via Nazareth
S. Nicola
19.00 8.30 11.00 19.30
via Canne, 195
S. Paolo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
via Donizetti
S. Ruggero
(Canne della Battaglia) 20.00
S. Ruggero 7.30
via Cialdini
Sacra Famiglia 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Canosa, 143
Santa M. Maggiore
11.00
via Duomo
Santo Sepolcro
19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
corso Vitt. Emanuele
Spirito Santo 19.00 9.00 11.00 19.00
via Boggiano, 43
SS. Crocifisso 19.00
8.30 10.00 11.30 19.00
via Petrarca
SS. Trinità 19.00
10.00 11.30 19.00
via Palmitessa, 38
GIUGNo
2012
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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno