Per una pastorale dei preadolescenti Carissimi, nell’approssimarsi della festa della Cresima, stimo doveroso rendere conto della logica e delle iniziative che sono state messe in atto e che ci hanno visti tutti coinvolti da prospettive diverse. Innanzitutto, alcuni uffici diocesani si sono coordinati attorno alla pastorale dei preadolescenti (11-14 anni), uscendo fuori da una prospettiva sacramentale ed introducendosi dentro una prospettiva di iniziazione, che aiuti a maturare e crescere nella fede, dentro cui si trovano le tappe sacramentali, come ulteriori doni che il Signore fa ai ragazzi e alle loro famiglie, attraverso la Chiesa. A partire da questa scelta, già da due anni, il Vescovo non desidera più che la festa sia detta dei cresimandi, ma della Cresima; non è solo un cambiamento di nome, ma di prospettiva: un percorso che si svolge nel tempo di Quaresima e di Pasqua, di cui la festa è il culmine, che accompagni il passaggio dalla fanciullezza alla giovinezza e che interessi, non un solo ufficio, ma la pastorale di tutta la Chiesa locale. Inoltre, quest’anno in fedeltà al piano pastorale, sono stati utilizzati diversi linguaggi, tentando di facilitare la comunicazione, uscendo fuori da una logica scolastica, della lezione di catechismo, dell’ora e delle presenze; abbiamo sperimentato che tutto questo è fallimentare e che insistervi è inutile, non porta frutto. Non sono poche le difficoltà che si incontrano su questo ambito, perché proveniamo tutti da una cultura che vede la catechesi ancora come dottrina cristiana da insegnare. Nei dialoghi avuti con diversi parroci, tutti lamentano la seria difficoltà a comunicare adeguatamente, che si esprime con la irrequietezza dei ragazzi e la disaffezione, con la conseguente delusione, dei catechisti. Abbiamo, quindi, predisposto il seguente itinerario: I ragazzi di cui ci avete fatto avere il numero di telefonino, a nome del Vescovo, all’inizio di ogni settimana di Quaresima, hanno ricevuto un messaggio tematizzato sul “Pane”, che abbiamo chiamato “parola di vita”; i catechisti hanno trovato un aiuto nella loro catechesi in un opuscolo che, riprendendo il tema del “pane”, permette di approfondire la parola di vita e che avrebbe dovuto aiutare i ragazzi a restituire i contenuti assimilati in un portale dal titolo “www.11-14enni.it”. Per facilitare ulteriormente la comunicazione, i ragazzi, aiutati dai catechisti, hanno scritto delle lettere, dove esprimevano il loro affetto al parroco e che sono state pubblicate nel giornale diocesano “Condividere”; questo percorso epistolare si concluderà con la descrizione di come vedono la loro Cresima e il loro futuro in parrocchia. Per educare alla tensione missionaria, sono stati predisposti due momenti, uno che guarda lontano e l’altro dentro il nostro territorio diocesano. Ci siamo messi in contatto con un sacerdote di Haiti, che ci ha inviato una lettera e con cui pensiamo, nel nuovo anno pastorale, di continuare a dialogare e a cui destineremo una piccola offerta che i ragazzi faranno avere, attraverso i catechisti, il giorno della festa. Alcune parrocchie hanno sensibilizzato i ragazzi a guardare il territorio con amore, alla ricerca delle situazioni difficili che andrebbero affrontate; il giorno della festa, nel porticato del seminario, sarà allestita una mostra fotografica su queste povertà. L’intento è stato quello di farci carico delle necessità dei ragazzi e di parlare con loro utilizzando i loro linguaggi, di far cogliere loro il nostro amore e la nostra attenzione e la gioia che abbiamo nel vederli crescere e maturare, di non far pensare al sacramento della Cresima come al momento del licenziamento parrocchiale, ma ad un passaggio, con maggiore responsabilità e protagonismo. Infine, la festa che avrà luogo il prossimo 8 maggio, avrà un momento di preghiera in Cattedrale, a cui i ragazzi si stanno preparando con i canti e con la formulazione della preghiera dei fedeli; e una festa in piazza, offerta da alcuni giovani delle nostre parrocchie. Quello che ho descritto, che trovate nel sito diocesano www.diocesimazara.it sotto il titolo “Festa della Cresima”, è un piccolo tentativo, che deve essere ancora approfondito e limato in molti punti, ma che esprime il desiderio di uscire da una logica settoriale, di rassegnazione e di fallimento, per ridare fiato alla nostra pastorale, per questa fascia di età. Dire che chiede la partecipazione e la collaborazione di tutti è retorico, perché, lo sappiamo, la pastorale non è qualcosa che nella Chiesa possono fare pochi, è la sua vita, cioè la nostra vita, è la cura che la Chiesa mette in atto nel quotidiano per sostenere ed orientare la crescita del popolo di Dio. Per incoraggiarci alla partecipazione vi allego l’elenco delle parrocchie che si sono già prenotate alla festa della Cresima l’8 maggio p.v. In attesa di incontrarvi auguro ogni bene. Don Giuseppe Alcamo