CENTRI PER L’IMPIEGO Provincia di Livorno: • Livorno Via G. Galilei 40 – Tel. 0586.257519 – Fax 0586.449623 [email protected] • Cecina Via Roma 1 – Tel. 0586.688022, 0586.688021 – Fax 0586.688023 [email protected] progetto grafico e realizzazione Conform srl • Rosignano Via Amendola 9 - Tel. 0586.760169 - Fax. 0586.760234 [email protected] • Piombino Largo Caduti sul Lavoro 17 - Tel. 0565.26331 - Fax 0565.263380 [email protected] • Portoferraio Via V. Hugo 1 – Tel. 0565.914268 – Fax 0565.919173 [email protected] PROVINCIA DI LIVORNO I servizi per le imprese Il presente opuscolo è parte del progetto di comunicazione Fse per la Provincia di Livorno ed è realizzato a cura dell’Unità servizio lavoro e formazione professionale. Assessore lavoro e formazione professionale Ringo Anselmi Unità servizio lavoro e formazione professionale Diego Teloni Coordinamento Vincenzina Abbate (Unità servizio lavoro e formazione professionale, Provincia di Livorno) Francesca Scorsino (Conform srl) Progetto editoriale Claudia Fedele, Francesca Scorsino (Conform srl) Redazione Ketty Bonaldi, Catia Ferretti (Unità servizio lavoro e formazione professionale, Provincia di Livorno) Marco Boccia, Manuela Cenciarelli, Claudia Fedele, Francesca Scorsino (Conform srl) Progetto grafico e realizzazione Valeria Faella (Conform srl) Stampa Benvenuti & Cavaciocchi – Viale Carducci 15/19, 57122 Livorno Per informazioni: Provincia di Livorno, Unità servizio lavoro e formazione professionale Via G. Galilei 40 – 57122 Livorno [email protected] www.provincia.livorno.it Maggio 2009 – distribuzione gratuita I servizi per le imprese Sommario Premessa 03 Tirocini formativi 05 Pacchetto anticrisi 09 Altri strumenti 13 Il Patto provinciale per la sicurezza 13 I servizi offerti dai Centri per l’impiego 15 La formazione continua 17 Glossario 21 Premessa Il presente opuscolo IMPRESE, parte integrante di una collana che affronta diversi argomenti, è stato ideato dall’Unità di servizio lavoro e formazione professionale con l’obiettivo di informare tutti i possibili beneficiari sulle attività e i progetti che la Provincia di Livorno intende realizzare sul territorio. In particolare è rivolto alle piccole e medie imprese della provincia per informarle sulle opportunità di cui possono usufruire. Il tessuto produttivo regionale e provinciale è costituito da piccole e medie imprese, molte delle quali a dimensione familiare, che pur rappresentando una ricchezza del territorio sono le più esposte alla difficile congiuntura economica. Proprio per questi motivi, accompagnare con aiuti economici e formativi la crescita e il progresso delle nostre aziende, rappresenta un impegno costante; se la competitività territoriale è l’obiettivo del Fse, favorire l’incremento occupazionale attraverso strumenti diretti a facilitare le assunzioni e incrementare l’accesso ai percorsi formativi, è il mezzo che la Provincia di Livorno intende utilizzare e rendere disponibile a tutte le imprese che lo richiedano. La nostra campagna di informazione sarà una presenza costante dell’Ente sul territorio, per accompagnare cittadini e imprese in un percorso di crescita. Ringo Anselmi Assessore lavoro e formazione professionale Tirocini formativi Un’opportunità per le imprese e le persone Il tirocinio formativo è uno strumento che facilita l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro di persone disoccupate, inoccupate o inattive, attraverso un’esperienza professionale in azienda. Tra le misure messe in atto per sostenere l’inserimento occupazionale nel territorio, la Provincia di Livorno ha attivato il servizio di progettazione e gestione dei tirocini formativi e di orientamento, attraverso l’individuazione di un soggetto attuatore. Il servizio prevede tre modalità attuative: • tirocini tramite i Cpi - i tirocinanti sono individuati dai Centri per l’impiego, anche nell’ambito dei progetti speciali della Provincia, attraverso colloqui individuali finalizzati alla valutazione del possesso delle competenze di base e tecnico-professionali, nonché della motivazione al lavoro • tirocini tramite soggetto attuatore - il soggetto attuatore individua sia i tirocinanti, sia le aziende ospitanti, scelte secondo criteri oggettivi e condivisi con i Cpi quali l’analisi dei fabbisogni professionali e dell’andamento del mercato del lavoro • tirocinanti individuati direttamente dalle aziende - l’azienda interessata individua il candidato tirocinante. Il soggetto attuatore promuove, progetta e gestisce le pratiche amministrative dei tirocini e il servizio di tutoraggio 05 Il servizio presenta diversi vantaggi per le imprese: • massima pubblicizzazione e diffusione delle informazioni a tutti i potenziali interessati (il soggetto che gestisce il servizio deve realizzare almeno 3 azioni informative nei primi sei mesi dalla data di stipula del contratto) • assistenza all’azienda ospitante nella compilazione della documentazione necessaria all’attivazione del tirocinio (convenzione di tirocinio e progetto formativo) e trasmissione delle comunicazioni obbligatorie agli organi competenti • attivazione e gestione degli obblighi assicurativi relativi ai tirocinanti • individuazione del tutor che si occuperà dell’inserimento e delle attività del tirocinante nell’impresa ospitante e costituirà un punto di riferimento costante tra le due realtà ll soggetto attuatore garantirà la presenza del tutor di supporto al tirocinante nel seguente modo: • almeno 12 ore al mese per i tirocinanti individuati dalle aziende interessate • almeno 25 ore al mese per i tirocinanti individuati dai Centri per l’impiego e per i tirocinanti individuati dal soggetto attuatore • almeno 50 ore al mese per i tirocinanti individuati nell’ambito di progetti speciali della Provincia 06 Il tirocinio non è un rapporto di lavoro e pertanto non è prevista alcuna retribuzione né contribuzione. Nel servizio avviato dalla Provincia è previsto tuttavia un rimborso spese per i tirocinanti individuati dai Cpi o dal soggetto attuatore: • massimo 600 euro mensili ai tirocinanti individuati nell’ambito di progetti speciali in convenzione con l’amministrazione provinciale • massimo 450 euro mensili ai tirocinanti individuati dai Centri per l’impiego o dal soggetto attuatore Nel caso in cui il tirocinante sia stato individuato direttamente dall’azienda ospitante rimane a discrezione di quest’ultima riconoscere eventuali rimborsi spese. Il tirocinio dovrà avere una durata minima di 3 mesi e massima di 6 mesi ed è previsto un numero massimo di due tirocinanti per azienda. 07 Pacchetto anticrisi Concessione di aiuti a favore delle Pmi Crescere e professionalizzare le risorse umane per salvaguardare la propria quota di mercato e/o acquisirne di nuove. È questo l’obiettivo che le piccole e medie imprese (Pmi) della provincia di Livorno possono raggiungere utilizzando gli strumenti previsti dal pacchetto anticrisi. Per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato il pacchetto prevede: • contributo di 6.000 euro • voucher formativo di 2.500 euro per il nuovo assunto o per il personale manageriale • contributo di 4.000 euro per consulenze aziendali esterne e/o partecipazioni a fiere Il contributo massimo per ogni assunzione è quindi di 12.500 euro. Le tipologie di intervento oggetto di finanziamento sono: 1. Assunzione a tempo pieno e indeterminato di: • disoccupati/inoccupati iscritti allo stato di disoccupazione dei Centri per l’impiego del territorio da almeno 6 mesi (alla data di assunzione) 09 Nel caso di Pmi che non abbiano in corso, a partire dal 1 gennaio 2009, procedure di licenziamento o cassa integrazione guadagni straordinaria e che, con la nuova assunzione, incrementino il numero complessivo di dipendenti a tempo indeterminato rispetto alla data del 31 dicembre 2008. 2. Assunzione a tempo pieno e indeterminato di: • disoccupati/inoccupati laureati iscritti allo stato di disoccupazione dei Centri per l’impiego del territorio da almeno 6 mesi alla data di assunzione • donne over 35 disoccupate/inoccupate iscritte allo stato di disoccupazione dei Centri per l’impiego da almeno 6 mesi alla data di assunzione • disoccupati/inoccupati di lungo periodo iscritti allo stato di disoccupazione dei Centri per l’impiego da più di 24 mesi alla data di assunzione Nel caso di Pmi che non abbiano in corso, a partire dal 1 gennaio 2009, procedure di licenziamento di personale o cassa integrazione guadagni straordinaria. Sono in ogni caso escluse dal finanziamento le assunzioni conseguenti alla trasformazione di contratti (qualsiasi trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato, da causa mista in altri contratti, da tempo parziale a tempo pieno e viceversa, da tempo ripartito a normale rapporto subordinato). Inoltre, nei 12 mesi successivi all’ottenimento del contributo, il datore di lavoro non può licenziare il lavoratore assunto né altri lavoratori della stessa unità operativa e con la stessa qualifica (fatto salvo il licenziamento per giusta causa e le dimissioni volontarie). 10 Come accedere al contributo I contributi sono concessi dalla Provincia attraverso un bando; chi vuole richiedere il contributo deve rivolgersi al Centro per l’impiego competente per il territorio dove risiede l’impresa. I passaggi fondamentali sono: • compilare e consegnare la domanda di prenotazione presso lo sportello del Cpi • entro 30 giorni assumere il candidato e consegnare la dichiarazione di avvenuta assunzione • presentare la richiesta del contributo al termine del periodo di prova, che varia in funzione della tipologia contrattuale ma che può essere anticipato dal datore di lavoro, purché lo comunichi in forma scritta • solo dopo aver ottenuto il contributo per l’assunzione, l’impresa può chiedere anche gli aiuti previsti per i voucher formativi e le consulenze aziendali e/o partecipazioni a fiere Per informazioni contattare i Centri per l’impiego: [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.provincia.livorno.it 11 Altri strumenti Il Patto provinciale per la sicurezza Azioni condivise per la promozione della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro La Provincia di Livorno ha approntato un documento di programmazione a supporto della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro: il ”Patto provinciale per la sicurezza”. I contenuti del documento sono stati discussi e approvati in Commissione tripartita provinciale, d’intesa con le parti sociali e gli enti locali. Il documento di programmazione prevede un impegno di 650.000 euro con risorse del Fse 2007-2013 da destinare ad attività specifiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, coinvolgendo enti locali, organizzazioni imprenditoriali e sindacati, con l’obiettivo di promuovere la cultura della sicurezza e premiare le buone pratiche. Il Patto provinciale per la sicurezza punta al miglioramento dei livelli di sicurezza sul lavoro anche attraverso il finanziamento di studi, attività formative, seminari, workshop e progetti su Bando. Il patto si articola per obiettivi e settori di materia, con attività rivolte alle aziende e ai cittadini. Le attività rivolte alle aziende perseguono i seguenti obiettivi: • sensibilizzare i datori di lavoro e i lavoratori sulla prevenzione e sulla riduzione degli incidenti sul lavoro • migliorare le dinamiche relazionali tra i soggetti aziendali e le istituzioni competenti, nell’ottica di un incremento dell’efficacia degli interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro posti in essere all’interno delle aziende 13 • incrementare attività mirate ai lavoratori stranieri affinché siano a conoscenza dei contenuti delle norme in materia di sicurezza e consapevoli dei propri diritti durante la prestazione lavorativa Le attività informative rivolte ai cittadini (inclusi quelli comunitari e stranieri residenti) e al mondo della scuola sono tese a sensibilizzare in ordine ai contenuti delle norme in materia e delle relative modalità attuative, allo scopo di valorizzare il ruolo attivo che il singolo individuo può ricoprire. Sono previste anche azioni di monitoraggio e diffusione dei dati che consentano la corretta conoscenza e il rafforzamento della sicurezza, e azioni di condivisione di strumenti di governance. Tra le idee innovative, quella di istituire un bollino di qualità e attenzione alla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro per premiare le imprese più virtuose. La Provincia di Livorno ha inoltre istituzionalizzato la “Giornata Provinciale per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro” finalizzata a evidenziare l’importanza della partecipazione di tutti allo sviluppo di una coscienza sociale in materia di sicurezza e a sensibilizzare le imprese, i lavoratori e la cittadinanza sulla tematica della campagna europea legata alla valutazione e prevenzione dei rischi. Per informazioni contattare: [email protected] 14 I servizi offerti dai Centri per l’impiego Dall’orientamento e accompagnamento al sostegno all’autoimprenditorialità I Centri per l’impiego (Cpi) sono importanti punti di riferimento per le imprese sul territorio. Facilitano le aziende nella ricerca di personale, mettono a loro disposizione consulenza gratuita sulle nuove normative per concorrere all’assegnazione di fondi comunitari, ministeriali e regionali o per godere delle agevolazioni e degli incentivi per le assunzioni di personale previsti dai bandi. Presso i Centri per l’impiego sono a disposizione i seguenti servizi specialistici per le imprese: • servizio di incontro domanda e offerta - grazie a personale specializzato nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, l’impresa può essere sostenuta nella ricerca, individuazione e selezione del personale. Ha inoltre l’opportunità di pubblicare le proprie offerte di lavoro e di individuare i profili professionali richiesti, grazie all’attività di preselezione e di co-selezione svolta insieme al personale esperto dei Cpi • servizio di tutoraggio alle imprese - prevede azioni informative sulle opportunità di finanziamento previste dal Fse, supporto e affiancamento nell’ottica di un percorso di crescita • servizio di tutoraggio per inserimento lavorativo rivolto ai soggetti svantaggiati nella prospettiva di guidarli nella ricerca del lavoro e seguirne gli sviluppi lavorativi. Il servizio sostiene i soggetti che necessitano di tale accompagnamento affinché possano proporsi sul mercato con nuove conoscenze e competenze, affrontare colloqui di lavoro e autocandidature. Compito del tutor è inoltre quello di agevolare la stabilità occupazionale, interfacciandosi tra azienda e lavoratore negli eventuali momenti di difficoltà. 15 I Centri per l’impiego svolgono poi quotidianamente: • • • • • servizi di front-office colloqui informativi volti a rendere più agevole la fruizione dei servizi dei Centri per l’impiego pianificazione degli incontri con i datori di lavoro interessati all’intermediazione supporto alla fruizione di servizi on-line e alla compilazione della modulistica consulenza sulle procedure di assunzione e servizio informativo, su agevolazioni e contratti di lavoro attualmente disponibili • aggiornamento e informazione sul sistema degli incentivi all’occupazione nazionali, regionali e locali e sulle iniziative e gli incentivi promossi dalla Provincia a favore delle imprese Per informazioni e assistenza: www.centrimpiego.provincia.livorno.it 16 La formazione continua La legge 236/93 per le aziende e i lavoratori La legge 236/93 ha l’obiettivo di finanziare azioni di formazione continua rivolta a persone occupate, con lo scopo di offrire a lavoratori e lavoratrici, dirigenti e titolari di imprese, percorsi che possano favorire l’adeguamento ai mutamenti richiesti dal contesto socioeconomico. La legge assegna risorse alle imprese sotto forma di voucher aziendali o di finanziamento di piani formativi aziendali, attraverso bandi regionali ad attuazione provinciale. Come accedere ai finanziamenti I bandi si suddividono in: • piani formativi aziendali e pluriaziendali con priorità alla formazione in ambito di sicurezza sui luoghi di lavoro - accolgono cinque tipologie di intervento per le quali tutti i progetti devono essere corredati da accordo con le parti sociali. La domanda e il relativo piano formativo devono essere presentati al Servizio formazione professionale della Provincia in cui sono situate le imprese beneficiarie. Ciascuna domanda dovrà contenere la richiesta di un solo piano formativo. Nel caso siano coinvolte più unità produttive della stessa impresa (o di diverse imprese) oppure diverse imprese localizzate in più province, la domanda dovrà essere presentata all’amministrazione provinciale di prevalente coinvolgimento, la quale si occuperà dell’istruttoria, approverà la graduatoria e finanzierà interamente il progetto presentato; 17 • percorsi formativi individuali mediante assegnazione di voucher formativi - possono avanzare domanda di finanziamento tutti i lavoratori dipendenti/in uscita da impresa assoggettata al versamento dello 0,3% sul monte salari INPS quale contributo integrativo per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria. Sono esclusi dalla possibilità di presentare domanda titolari di impresa, liberi professionisti, amministratori di società, lavoratori autonomi e dipendenti di pubbliche amministrazioni. La richiesta di voucher formativo deve essere presentata entro la scadenza stabilita, all’amministrazione provinciale nel cui territorio il soggetto richiedente è residente, oppure, solo se non residente in Toscana, all’amministrazione provinciale ove è localizzata l’unità produttiva presso la quale il richiedente (comunque domiciliato in Toscana) presta la propria attività lavorativa; • voucher aziendali definiti nell’ambito di accordi quadro stipulati dalle parti sociali, saranno assoggettati unicamente alla regola del “de minimis”. Per informazioni e assistenza: Servizio lavoro e formazione professionale U.O. Programmazione 18 [email protected] GLOSSARIO Adattabilità Principio/concetto/obiettivo delle politiche comunitarie del lavoro, teso a fornire alle imprese e ai lavoratori i mezzi per adeguarsi alle nuove condizioni del mercato e adottare nuove tecnologie. Promuovere e incentivare l’adattabilità significa: modernizzare l’organizzazione del lavoro, dare maggiore flessibilità, rimodulare l’orario di lavoro e gli straordinari, incentivare la formazione aziendale e lo sviluppo delle risorse umane (Asse I del programma operativo Cro Fse Regione Toscana). Aiuti di Stato Sono interventi di un’autorità pubblica (nazionale, regionale o locale) effettuati tramite risorse pubbliche per sostenere determinate imprese o attività produttive. Poiché l’impresa che beneficia degli aiuti risulta avvantaggiata rispetto ai suoi concorrenti, esiste un sistema di controllo degli aiuti di Stato per salvaguardare una concorrenza libera e leale all’interno dell’Unione europea. Gli aiuti di Stato possono essere autorizzati se giustificati da obiettivi d’interesse generale: sviluppo delle regioni più svantaggiate, servizi d’interesse economico generale, promozione delle attività delle piccole e medie imprese, ricerca e sviluppo, protezione dell’ambiente, formazione, occupazione e cultura. La Commissione europea è l’istituzione incaricata di controllare i provvedimenti riguardanti gli aiuti di Stato adottati dagli Stati membri. 21 Asse prioritario È l’area di intervento individuata dalla programmazione operativa nazionale e regionale in base alle priorità strategiche da realizzare nel periodo di programmazione così come definite, per il periodo 2007-2013, dal Qsn. Ogni asse prioritario, quindi, persegue il raggiungimento degli obiettivi del Qsn: competitività, innovazione e produttività. Per ogni asse viene individuata una strategia con i relativi obiettivi globali e specifici. Autorità di gestione È un’autorità pubblica o un organismo pubblico o privato, nazionale, regionale o locale, designato dallo Stato membro per gestire il programma operativo. Beneficiario È un operatore, organismo o impresa, pubblico o privato, responsabile dell’avvio e dell’attuazione delle operazioni. Capitale umano Principio/concetto/obiettivo delle politiche comunitarie del lavoro, che definisce la capacità professionale di un individuo. Il capitale umano, così come qualsiasi altra forma di capitale, può essere accresciuto con opportuni investimenti: le spese per l’istruzione e per la salute, quindi, possono essere considerate investimenti, poiché accrescono la produttività del lavoro e assicurano un maggior flusso di redditi futuri (Asse IV del programma operativo Cro Fse Regione Toscana). 22 Contributo a fondo perduto Noto anche come contributo in conto capitale, è un’agevolazione finanziaria che non richiede la restituzione del capitale né degli interessi. Cro (obiettivo) L’obiettivo competitività regionale e occupazione (Cro) è uno degli obiettivi della programmazione dei fondi strutturali 2007-2013. Mira a rafforzare la competitività, l’attrattività e l’occupazione delle regioni, con un duplice approccio: anticipare e promuovere il cambiamento economico attraverso innovazione e promozione della società della conoscenza, imprenditorialità, protezione dell’ambiente e miglioramento dell’accessibilità; creare migliori e più numerosi posti di lavoro con iniziative di adattamento della forza lavoro e di investimento nelle risorse umane. È finanziato dal Fondo sociale europeo (Fse) per l’occupazione e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per la competitività, ciascuno con un proprio programma operativo. De minimis Aiuti di piccola entità (pari a 200.000 euro in tre anni, ovvero in tre esercizi finanziari) destinati a imprese o attività produttive senza obbligo di notifica alla Commissione europea perché non incidono sulla concorrenza in modo significativo. Fad Formazione a distanza. Modalità didattica che, attraverso le nuove tecnologie (e-learning), svincola la compresenza fisica tra formatore e destinatari della formazione, per rendere possibile a chiunque, dovunque e in qualsiasi momento, attività di formazione, specializzazione e aggiornamento professionale. 23 Fondi strutturali Uno degli strumenti finanziari con cui l’Unione europea persegue la politica di coesione (economica, sociale e territoriale) e la politica regionale europea. Per il 2007-2013 i fondi strutturali sono due: il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse). Fondo sociale europeo (Fse) È il fondo strutturale dell’Unione europea istituito per migliorare le possibilità di occupazione e di mobilità geografica e professionale dei lavoratori all’interno della Comunità e contribuire al miglioramento del tenore di vita. I finanziamenti del Fse sono disponibili tramite gli Stati membri e le Regioni, attraverso i Programmi operativi. Formazione continua È il sistema di formazione dedicato alle persone occupate, per adeguare e sviluppare conoscenze e competenze professionali. Le attività di formazione continua possono essere predisposte dalle aziende oppure essere svolte autonomamente dai lavoratori. Formazione permanente Attività di apprendimento, con carattere di continuità, volta a migliorare conoscenze, qualifiche e competenze. Non è intesa solo come apprendimento a fini occupazionali, ma anche dell’occupabilità, dell’adattabilità e dalla cittadinanza attiva. Formazione professionale Attività di apprendimento per facilitare l’adeguamento delle competenze individuali ai fabbisogni determinati dalle trasformazioni industriali e, in generale, dall’evoluzione del mercato del lavoro. 24 Inclusione sociale Principio/concetto/obiettivo delle politiche sociali e del lavoro, volto alla promozione di pari opportunità nell’accesso all’istruzione, alla formazione, all’occupazione, all’alloggio, ai servizi collettivi, all’assistenza sanitaria. Un’attenzione specifica è rivolta alle fasce deboli, in quanto “a rischio di esclusione”: immigrati, detenuti, tossicodipendenti, diversamente abili etc. Sul fronte occupazionale, l’obiettivo principale è favorire il primo inserimento o il reinserimento lavorativo di tali soggetti a rischio (Asse III del programma operativo Cro Fse Regione Toscana). Lavoratore/soggetto svantaggiato È definito svantaggiato qualsiasi soggetto che ha difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro senza specifica assistenza; si tratta di tutte le persone che rientrano nei criteri individuati dall’art 2 (lett. f) del regolamento CE 2204/2002. Ne fanno parte, per esempio, i giovani sotto i 25 anni ancora in cerca del primo impiego, i disoccupati di lungo periodo, le minoranze etniche, gli over 50 disoccupati o a rischio di disoccupazione, donne residenti in aree geografiche con un alto tasso di disoccupazione, ex detenuti, tossicodipendenti etc. Occupabilità Principio/concetto/obiettivo delle politiche comunitarie del lavoro, che identifica la capacità delle persone di essere occupate e di cercare attivamente un impiego, di trovarlo e mantenerlo. Accrescere l’occupabilità è un obiettivo prioritario delle politiche per l’occupazione e ad esso sono orientati buona parte degli interventi cofinanziati dal Fse (Asse II del programma operativo Cro Fse Regione Toscana). 25 Organismo intermedio Qualsiasi organismo o servizio pubblico o privato che agisce sotto la responsabilità di un’autorità di gestione o di certificazione o che svolge mansioni per conto di questa autorità nei confronti dei beneficiari che attuano le operazioni. Pad Piano attuattivo di dettaglio. È il documento di indirizzo che fornisce indicazioni più puntuali rispetto al Programma operativo regionale (Por) su: piani finanziari, ripartizione Province, aree di intervento previste dagli assi, ambiti di competenza della Regione e degli organismi intermedi e tipologie di azioni realizzabili. Po Programma operativo. È il documento che declina le priorità strategiche previste dal Qsn in settori e territori. Si tratta di programmi multisettoriali riferiti alle singole regioni (Por), programmi interregionali (Poin) o gestiti da amministrazioni nazionali (Pon). I Por sono gestiti dalle amministrazioni regionali e ogni Regione ha un proprio Por finanziato dal Fondo sociale europeo (Fse) e un Por finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Qsn Quadro strategico nazionale. È il documento che il Governo italiano ha presentato all’Unione europea per indirizzare le risorse destinate al nostro Paese con la politica di coesione per il periodo 2007-2013. Il testo approvato dalla Ue è anche il risultato del confronto e della negoziazione con il partenariato economico-sociale e con le rappresentanze degli enti locali. 26 Stage Modalità formativa che si realizza in un ambiente di lavoro e con un’attività lavorativa di durata limitata. Si differenzia dal tirocinio perché prevede obbligatoriamente una fase di formazione teorica che affianca il momento di apprendimento pratico in azienda. Tirocinio formativo È diretto a realizzare un inserimento lavorativo che agevoli la conoscenza diretta del mondo del lavoro e le future scelte professionali. 27