Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10,
3
si p
.(
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
www.ikondahospital.org
[email protected]
Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10,
3
si p
.
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
(
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
www.ikondahospital.org
[email protected]
Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10
,3
si p
.(
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
www.ikondahospital.org
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Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10,
3
si p
.(
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
www.ikondahospital.org
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Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10,
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.
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
(
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
www.ikondahospital.org
[email protected]
Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10
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si p
.(
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
www.ikondahospital.org
[email protected]
Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
DATI 2014
22
Costruzione garage e magazzini
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
17
8
La TAC
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
LA FARMACIA
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Opere realizzate nel 2014
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
Opere previste nel 2015
—
—
—
—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
6
15
S
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
Tanti interrogativi che aiutano a capire
10
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
13
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
12
€
€
€
€
€
€
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e fun-
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
I dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Adotta un letto per un ammalato
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
Conta del numero di linfociti TCD4
COME AIUTARCI
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
I BAMBINI DENUTRITI
16
21
9
Il nuovo pullmino
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
A voi tutti dico ...
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
4
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
7
Dr. Giampaolo Zara
Dr. Giampaolo Zara
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
14
L’
IL COCCODRILLO COME FA ... ?
VADE RETRO, AIDS!
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Nuove case per medici e infermieri
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
11
5
20
Dal Cielo
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
S
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
Ventilatori polmonari
Compressore per impianto ossigeno
Amplificatore di brillanza
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
N
C
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
I BAMBINI DENUTRITI
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9
Il nuovo pullmino
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
A voi tutti dico ...
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
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La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
7
Dr. Giampaolo Zara
Dr. Giampaolo Zara
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
14
L’
IL COCCODRILLO COME FA ... ?
VADE RETRO, AIDS!
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Nuove case per medici e infermieri
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
11
5
20
Dal Cielo
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
S
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
Ventilatori polmonari
Compressore per impianto ossigeno
Amplificatore di brillanza
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
N
C
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
DATI 2014
22
Costruzione garage e magazzini
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
17
8
La TAC
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
LA FARMACIA
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Opere realizzate nel 2014
—
—
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—
—
—
—
—
—
—
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
Opere previste nel 2015
—
—
—
—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
6
15
S
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
Tanti interrogativi che aiutano a capire
10
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
13
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
12
€
€
€
€
€
€
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e fun-
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
I dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Adotta un letto per un ammalato
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
Conta del numero di linfociti TCD4
COME AIUTARCI
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
I BAMBINI DENUTRITI
16
21
9
Il nuovo pullmino
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
A voi tutti dico ...
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
4
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
7
Dr. Giampaolo Zara
Dr. Giampaolo Zara
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
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IL COCCODRILLO COME FA ... ?
VADE RETRO, AIDS!
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Nuove case per medici e infermieri
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
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Dal Cielo
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
S
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
Ventilatori polmonari
Compressore per impianto ossigeno
Amplificatore di brillanza
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
N
C
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
DATI 2014
22
Costruzione garage e magazzini
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
17
8
La TAC
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
LA FARMACIA
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Opere realizzate nel 2014
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
Opere previste nel 2015
—
—
—
—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
6
15
S
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
Tanti interrogativi che aiutano a capire
10
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
13
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
12
€
€
€
€
€
€
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e fun-
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
I dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Adotta un letto per un ammalato
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
Conta del numero di linfociti TCD4
COME AIUTARCI
S
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Dr. Giampaolo Zara
I BAMBINI DENUTRITI
N
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
16
VADE RETRO, AIDS!
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
A voi tutti dico ...
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
9
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
Dr. Giampaolo Zara
14
L’
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
11
5
20
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
Dal Cielo
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
IL COCCODRILLO COME FA ... ?
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
4
C
Il nuovo pullmino
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
Nuove case per medici e infermieri
7
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Ventilatori polmonari
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Compressore per impianto ossigeno
21
Amplificatore di brillanza
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
COME AIUTARCI
Adotta un letto per un ammalato
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
€
€
€
€
€
€
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
22
Costruzione garage e magazzini
Tanti interrogativi che aiutano a capire
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
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La TAC
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
S
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
LA FARMACIA
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
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ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
15
10
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e funI dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
13
12
Opere realizzate nel 2014
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
Opere previste nel 2015
—
—
—
—
6
Conta del numero di linfociti TCD4
DATI 2014
S
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Dr. Giampaolo Zara
I BAMBINI DENUTRITI
N
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
16
VADE RETRO, AIDS!
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
A voi tutti dico ...
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
9
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
Dr. Giampaolo Zara
14
L’
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
11
5
20
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
Dal Cielo
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
IL COCCODRILLO COME FA ... ?
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
4
C
Il nuovo pullmino
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
Nuove case per medici e infermieri
7
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Ventilatori polmonari
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Compressore per impianto ossigeno
21
Amplificatore di brillanza
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
COME AIUTARCI
Adotta un letto per un ammalato
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
€
€
€
€
€
€
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
22
Costruzione garage e magazzini
Tanti interrogativi che aiutano a capire
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
8
La TAC
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
S
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
LA FARMACIA
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
17
ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
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Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e funI dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
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Opere realizzate nel 2014
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—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
Opere previste nel 2015
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6
Conta del numero di linfociti TCD4
DATI 2014
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
COME AIUTARCI
Adotta un letto per un ammalato
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
€
€
€
€
€
€
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
22
Costruzione garage e magazzini
Tanti interrogativi che aiutano a capire
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
8
La TAC
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
S
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
LA FARMACIA
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
17
ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
15
10
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e funI dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
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Opere realizzate nel 2014
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Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
Opere previste nel 2015
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Conta del numero di linfociti TCD4
DATI 2014
S
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Dr. Giampaolo Zara
I BAMBINI DENUTRITI
N
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
16
VADE RETRO, AIDS!
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
A voi tutti dico ...
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
9
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
Dr. Giampaolo Zara
14
L’
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
11
5
20
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
Dal Cielo
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
IL COCCODRILLO COME FA ... ?
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
4
C
Il nuovo pullmino
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
Nuove case per medici e infermieri
7
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Ventilatori polmonari
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Compressore per impianto ossigeno
21
Amplificatore di brillanza
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
COME AIUTARCI
Adotta un letto per un ammalato
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
€
€
€
€
€
€
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
22
Costruzione garage e magazzini
Tanti interrogativi che aiutano a capire
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
8
La TAC
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
S
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
LA FARMACIA
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
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ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
15
10
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e funI dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
13
12
Opere realizzate nel 2014
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
Opere previste nel 2015
—
—
—
—
6
Conta del numero di linfociti TCD4
DATI 2014
S
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Dr. Giampaolo Zara
I BAMBINI DENUTRITI
N
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
16
VADE RETRO, AIDS!
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
A voi tutti dico ...
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
9
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
Dr. Giampaolo Zara
14
L’
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
11
5
20
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
Dal Cielo
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
IL COCCODRILLO COME FA ... ?
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
4
C
Il nuovo pullmino
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
Nuove case per medici e infermieri
7
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Ventilatori polmonari
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Compressore per impianto ossigeno
21
Amplificatore di brillanza
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
DATI 2014
22
Costruzione garage e magazzini
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
17
8
La TAC
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
LA FARMACIA
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Opere realizzate nel 2014
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
Opere previste nel 2015
—
—
—
—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
6
15
S
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
Tanti interrogativi che aiutano a capire
10
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
13
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
12
€
€
€
€
€
€
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e fun-
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
I dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Adotta un letto per un ammalato
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
Conta del numero di linfociti TCD4
COME AIUTARCI
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
I BAMBINI DENUTRITI
16
21
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Il nuovo pullmino
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
A voi tutti dico ...
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
4
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
7
Dr. Giampaolo Zara
Dr. Giampaolo Zara
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
14
L’
IL COCCODRILLO COME FA ... ?
VADE RETRO, AIDS!
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Nuove case per medici e infermieri
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
11
5
20
Dal Cielo
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
S
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
Ventilatori polmonari
Compressore per impianto ossigeno
Amplificatore di brillanza
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
N
C
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
DATI 2014
22
Costruzione garage e magazzini
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
17
8
La TAC
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
LA FARMACIA
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Opere realizzate nel 2014
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
Opere previste nel 2015
—
—
—
—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
6
15
S
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
Tanti interrogativi che aiutano a capire
10
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
13
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
12
€
€
€
€
€
€
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e fun-
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
I dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Adotta un letto per un ammalato
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
Conta del numero di linfociti TCD4
COME AIUTARCI
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
I BAMBINI DENUTRITI
16
21
9
Il nuovo pullmino
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
A voi tutti dico ...
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
4
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
7
Dr. Giampaolo Zara
Dr. Giampaolo Zara
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
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IL COCCODRILLO COME FA ... ?
VADE RETRO, AIDS!
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Nuove case per medici e infermieri
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
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Dal Cielo
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
S
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
Ventilatori polmonari
Compressore per impianto ossigeno
Amplificatore di brillanza
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
N
C
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
Il pediatra dr. Giovanni cecchini
I BAMBINI DENUTRITI
16
21
9
Il nuovo pullmino
Ci sono sere in cui, percorrendo il tratto di strada che separa l’ospedale dalla
nostra vecchia casa, guardo il cielo, che in questi mesi in cui non piove è pieno di stelle, e penso che quelle sono le stelle della vostra bontà e della vostra
carità. E quando per vari motivi sono un po’ scoraggiato e il cielo non è così
sereno, penso che il cielo è sempre blu sopra le nuvole.
Vi dobbiamo molto, moltissimo. Vi raccomandiamo tutti alla nostra
Madonna Consolata, perché veramente sentiamo che anche voi siete parte
del Consolata Hospital di Ikonda, ed è grazie a voi che Ikonda esiste e va
avanti.
A nome di padre Ceschia, della dr.ssa Manuela, della dr.ssa Barbara, della
dr.ssa Virginia e delle Suore vi saluto con riconoscenza.
p. Alessandro Nava.
A voi tutti dico ...
Desidero ringraziare di cuore fratel Gian Franco Bonaudo, che in questi
giorni ritorna in Italia per lavorare presso il nostro centro Missioni
Consolata di Torino. Ringrazio anche Cinzia, che è dovuta ritornare in Italia
per stare vicino alla sua famiglia.
Un saluto, un grazie, un ricordo
Questo lo dico sempre e lo sanno tutti. Senza di voi, senza “Amici Ikonda
Hospital” e senza i vari medici che si sono avvicendati e si avvicendano non
saremmo andati da nessuna parte.
4
La dr.ssa Virginia
allo Strumento di Biochimica
clinica per l’analisi delle transaminasi
7
Dr. Giampaolo Zara
Dr. Giampaolo Zara
zionalità epatica. La conta dei CD4 dà un quadro dello stato del sistema immunitario. L’emocromo è una gigantografia del sistema immunitario, in cui
si valuta l’intero numero dei globuli bianchi e la distribuzione nelle diverse
linee cellulari; all’interno di questa gigantografia, tramite la conta dei CD4,
si verifica specificatamente come i linfociti T, bersaglio del virus dell’HIV,
stiano rispondendo alla terapia. La funzionalità epatica, e cioè la capacità del
fegato di metabolizzare i farmaci, viene testata per valutare la tollerabilità e la
tossicità della terapia ARV (Antiretrovirale).
Ikonda vanta la presenza dell’RCH, la“Clinica per la cura della madre e del
bambino”, dove la gestante e il neonato entrano in un preciso programma di
assistenza sanitaria, comprensivo di tutti i cicli di vaccinazione e test diagnostici. L’RCH si occupa di seguire i casi di donne gravide HIV positive e di
prevenire la “trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio” (MTCT).
L’assunzione di farmaci anti-HIV può ridurre drasticamente il rischio di
trasmettere il virus al neonato, che sarà seguito per i suoi primi 2 anni di età.
Il Consolata Hospital Ikonda, tramite i servizi forniti dal CTC, dal laboratorio analisi e dall’RCH, si prende cura della popolazione HIV positiva del suo
distretto e non solo; spesso si sostituisce alle strutture sanitarie governative,
prive anche dei più banali servizi di assistenza.
Ikonda è tutto questo, qualità del servizio offerto al paziente, ma soprattutto
il luogo dove chiunque può trovare speranza, dignità e rispetto.
14
L’
IL COCCODRILLO COME FA ... ?
VADE RETRO, AIDS!
Prelievo di 2 campioni di sangue per eseguire
i controlli mensili di CD4, Emocromo, Transaminasi.
Nuove case per medici e infermieri
acronimo “HIV” si riferisce al “virus dell’immunodeficienza acquisita”
(Human Immunodecifiency Virus), un virus cioè capace di attaccare il sistema immunitario umano, e nello specifico una particolare classe di cellule
responsabili della difesa dell’organismo: Linfociti T Cd4+.
L’epidemia da HIV è sorta in seguito all’infezione di una specie di primati
africani; e i cacciatori che mangiarono carne di animali infetti, sono stati
probabilmente il primo gruppo di essere umani ad essere infettati dal virus
HIV.
La malattia ha un decorso che passa da uno stadio asintomatico con un’alta
carica virale nel quale il soggetto è altamente infettivo, a uno stadio finale che
è la“Sindrome dell’immunodeficienza acquisita” (AIDS), in cui le difese
immunitarie calano drasticamente. Prima fra tutte le infezioni opportunistiche, che si associa all’AIDS, è la Tubercolosi, che continua ad essere una
delle principali cause di morbilità e mortalità nei paesi a basso-medio reddito, soprattutto in Africa.
Nell’epidemia da HIV la disuguaglianza sessuale è un fattore distintivo, poiché, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, le donne rappresentano il 57%
degli HIV positivi. La trasmissione materno-fetale dell’HIV-1 è responsabile
per oltre il 90% delle nuove infezioni registrate nei bambini. Il nascituro è a
rischio di infezione dalla 36esima settimana di gestazione, durante il periodo
dell’allattamento e al momento stesso del parto.
11
5
20
Dal Cielo
Il 26 settembre 2014, padre Egidio Crema, classe 1924, che viveva qui ricoverato nell'ospedale, ci ha lasciato. Era giunto in Tanzania per svolgere la sua
missione nel 1951. Ha voluto terminare la sua vita qui, dove ha praticamente
abato 13 settembre era stato un giorno pieno di lavoro più del solito. Per
alleggerire il reparto di ortopedia troppo affollato, il dr. Francesco Vasciaveo
e il dr. Giuseppe Bonomi avevano lavorato fino a tarda sera in sala operatoria
e in sala gessi. Tutti si andò a riposare presto, perché la giornata era stata
molto faticosa.
Nella notte, alle 3 in punto, suonò il citofono nella mia camera: era
l’infermiera del pronto soccorso che mi chiedeva di chiamare urgentemente i
dr. Vasciaveo e Bonomi. Quando entrammo nel pronto soccorso, ci trovammo di fronte a una scena impressionante: un uomo molto giovane aveva metà femore spezzato e maciullato. Era stato aggredito da un coccodrillo.
L’uomo era andato a pescare con altri due compagni sulle loro rispettive
fragili imbarcazioni sul fiume Ruhaha, nella zona dove inizia il parco naturale detto appunto del Ruhaha. Un enorme coccodrillo aveva speronato la
canoa del primo pescatore rovesciandola. Il pescatore, capito il pericolo, si
aggrappò alle canne della riva del fiume, ma il coccodrillo lo addentò alla
coscia e cercò di trascinarlo sott’acqua. I due compagni cominciarono a
colpire la testa del coccodrillo con i loro bastoni, e alla fine lo accecarono
infilandogli i bastoni negli occhi. Solo allora il coccodrillo lasciò finalmente
la presa. Portarono il loro compagno semisvenuto sulla riva, e poi per altri 5
km in bicicletta, fino al villaggio di Madibira. Da lì, con una macchina si recarono all’ospedale provinciale di Mafinga (distante 80 km), dove consigliaro-
bambini ecc.
I casi di estrema povertà sono sempre tanti perché tra la gente ormai si è diffusa la voce: «Vai a Ikonda, là curano tutti e non mandano mai via nessuno…». Abbiamo una persona che si dedica all’assistenza di questi casi provvedendo a queste persone più povere e a volte abbandonate.
Nonostante tutto non abbiamo perso l’entusiasmo e la gioia. E come dice
papa Francesco nella sua lettera per la Giornata Missionaria 2014: «I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti di poter liberare la gente dai demoni (curare gli ammalati)».
Sicuramente la fatica si fa sentire, ma non siamo soli qui a Ikonda. Nel corso
di quest’anno abbiamo avuto tanti segni di vicinanza: quella di Dio e della
nostra Consolata, quella di tanti medici che si sono alternati come un vortice
di solidarietà che aiuta anche l’ospedale e il personale locale a crescere in
conoscenza e professionalità.
Ma anche la vicinanza della vostra generosità ha reso possibile portare avanti
e curare tutti questi ammalati.
C’è poi il personale medico infermieristico (236 persone) che lavora qui
all’ospedale: molti di loro sono veramente bravi e dediti al lavoro.
S
Tralicci di allacciamento alla linea elettrica del governo
Contatori elettricità
Clinica mobile: pazienti di un villaggio
in attesa delle visite mediche.
Ventilatori polmonari
Compressore per impianto ossigeno
Amplificatore di brillanza
Nuova sala operatoria (per parti cesarei)
Il dr. Giuseppe Bonomi
arissimi, in collaborazione con «Amici Ikonda Hospital» vi mando il
nuovo opuscolo per comunicarvi i passi compiuti dall’Ospedale nel corso del
2014. Dall’inizio dell’anno, ma soprattutto in questi ultimi sei mesi, i pazienti sono aumentati tantissimo, e con essi il lavoro e le varie attività di assistenza. Da mesi abbiamo ormai raggiunto una media giornaliera di 340-360
degenti con punte fino a 418 pazienti. Questo si traduce in un aumento del
lavoro, dell’uso e dell’approvvigionamento dei farmaci, di nuove assunzioni
del personale, ecc. È come se un motore andasse sempre al massimo.
Chi non ha visto il Consolata Hospital di Ikonda in questi mesi fatica a farsi
un’idea. Giungono ammalati da ogni parte e con ogni genere di traumi…
anche con una gamba mezza tranciata dal morso di un coccodrillo.
I reparti sono sempre al massimo e, ormai, persino i corridoi. I reparti di
chirurgia e ortopedia sono sempre super affollati.
Il Kampini, dove alloggiamo i parenti dei pazienti ricoverati, è sempre affollato da 400-500 persone e l’ospedale assomiglia sempre più a un villaggio in
continuo movimento, non solo di giorno ma anche di notte, perché c’è sempre un via vai di pullman, corriere, macchine, camion, motociclette, bici che
portano malati, gente inferma, mamme che vengono a partorire ...
Nonostante tutto questo, non trascuriamo tutte le nostre attività assistenziali: cliniche mobili, programma di assistenza alimentare, casi sociali, cure
gratuite per bambini, cure a domicilio degli ammalati terminali, mamme e
el 2009 Padre Sandro mi ha invitato a Ikonda per aiutare il reparto
Pediatrico comunicandomi che c’erano parecchi bambini malnutriti e ammalati di AIDS.
Venivo da un’esperienza nel sud Etiopia dove le gravi carestie avevano peggiorato l’alimentazione infantile con molti casi gravi di malnutrizione:
Kwashiorkor e Marasma. Venendo in Tanzania ho avuto la sorpresa di vedere che anche all’ospedale di Ikonda le malnutrizioni infantili erano molto
frequenti. Abbiamo così avviato l’alimentazione per i casi gravi con i famosi
latti: Formula 75 e Formula 100, prodotti in loco presso la Farmacia
dell’ospedale. Ciò ci ha permesso di curare le malnutrizioni molto prima di
altri ospedali. La malnutrizione cronica è tuttora la prima causa di mortalità
infantile in Africa. Al di là degli effetti letali, la malnutrizione infantile ha un
impatto devastante sulla crescita e sul futuro degli adulti.
Le principali cause dipendono dalle precarie condizioni alimentari e di vita
delle popolazioni africane con la mancanza di conoscenze alimentari (nutrizione e svezzamento infantile).
L’ospedale di Ikonda oltre all'unità terapeutica pediatrica ospedaliera, ha
anche un’intensa attività sul territorio con campagne di sensibilizzazione e
formazione di Educatori locali e protocolli di alimentazione basati sulla distribuzione di alimenti locali, integratori della scarsa dieta infantile.
Dr. Giovanni Cecchini
N
C
no di portarlo a Ikonda (altri 220
km). Il povero pescatore giunse a
Ikonda alle 3 di notte.
Il dr. Vasciaveo e il dr. Bonomi
lavorarono fino alle 8.30 del mattino per salvargli la gamba e applicargli un fissatore esterno.
Alle 9 del mattino, mentre stavo
per iniziare a celebrare la S.
Messa, vidi entrare nella cappella
con il loro passo deciso i due dottori. Con un cenno della testa mi
fecero capire che tutto era andato
per il meglio, e tra me e me, iniziando la S. Messa, mi sono detto:
“Grazie Signore, ma ci mancava
anche il coccodrillo… Sul lago di
Galilea quelli non c’erano, altrimenti tu Signore un miracolo così
lo facevi senza faticare per ore
come hanno fatto questi due bravi
dottori”.
p. Sandro
AGLI AMICI E BENEFATTORI
Il dr. Francesco Vasciaveo in ortopedia
p. Alessandro Nava
DATI 2014
22
Costruzione garage e magazzini
Il ginecologo dr. Giovanni Crestani
LA MISSIONE DELL’OSPEDALE
ituato sulle montagne dell’Ukinga a 2050 mt. di altitudine, il Consolata
Hospital di Ikonda offre assistenza qualificata in una delle zone più povere
della Tanzania. Costruito nel 1963 dai Missionari della Consolata e ristrutturato nell'ultimo decennio, l’ospedale vanta i più importanti reparti: medicina, chirurgia, day hospital, clinica Hiv, prematuri, infettivi, ortopedia,
riabilitazione ed è dotato di 322 posti letto. La sua attività si estende ad una
trentina di villaggi limitrofi tramite un servizio di unità mobili.
La missione del Consolata Hospital è quella di fornire cure sanitarie alla
popolazione facendo particolare attenzione ai bambini, alle donne e alle
persone affette da malattie
croniche.
Ogni giorno numerosi pullman e minibus arrivano
all'ospedale dalle località di
N j o m b e , M a k a m a b a ko ,
Iringa, Makete, Bulongwa,
Mbeya e da luoghi più remoti
portando centinaia di persoL’internista dr.ssa Barbara Terzi
ne bisognose di cure.
17
8
La TAC
La dr.ssa Manuela e alcune collaboratrici del laboratorio
LA FARMACIA
sempre vissuto. Dal cielo ci proteggerà e ci aiuterà a portare avanti il nostro
lavoro.
Opere realizzate nel 2014
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Costruzione di 6 case per medici e infermieri.
Costruzione garage e magazzini.
Installazione di una tac di seconda mano.
Informatizzazione dell’ospedale.
Nuova sala operatoria (in prevalenza per parti cesarei).
Allacciamento alla linea elettrica nazionale (62 contatori per le case
dipendenti).
Tre nuovi ventilatori polmonari per le sale operatorie.
Acquisto di un nuovo pulmino.
Nuovo compressore per impianto ossigeno.
Nuovo amplificatore di brillanza.
Opere previste nel 2015
—
—
—
—
Quattro nuove case per il personale.
Ampliamento dei Kampini.
Miglioramento delle sale operatorie e porte automatiche.
Una nuova sterilizzatrice che era in previsione per quest’anno.
6
15
S
L
a farmacia del Consolata Hospital di Ikonda, fondata da Unifarco in
collaborazione con Rotary Club Belluno e diretta dalla dr.ssa Manuela
Buzzi, è un punto di riferimento sanitario per la Tanzania. Gli aiuti che ogni
giorno arrivano a Ikonda contribuiscono al sostentamento della struttura.
L’ospedale funziona molto bene grazie anche alla farmacia; offre un servizio
di eccellenza per cui arrivano centinaia di persone ogni giorno a farsi curare.
La media giornaliera si aggira intorno alle 400 persone e circa 40 di loro
vengono ricoverate. Gli altri pazienti vengono rimandati a casa con le medicine fornite dalla farmacia. All’interno della farmacia circa il 50% dei farmaci
presenti nella struttura ospedaliera viene distribuito in ambulatorio ai pazienti che tornano a casa, mentre il restante viene distribuito nei reparti. La
farmacia vanta un laboratorio diretto dalla farmacista Manuela Buzzi - sede
di lavoro dei suoi 8 collaboratori autoctoni, da lei stessa formati - per la preparazione dei farmaci di base (sciroppi, creme e pomate, soluzioni d’uso
esterno e disinfettanti), uno sportello farmaceutico aperto al pubblico e uno
sportello nella clinica Aids. Solo nel 2013, la farmacia ha servito 11.000
pazienti dell’ospedale e 50.000 clienti allo sportello esterno, con una distribuzione di 7.800 sciroppi, 3.400 creme e pomate e 6.800 flaconi iniettabili.
In un paese come l’Africa, dove uno dei problemi principali è legato alla reperibilità dei beni primari, la farmacia e l’ospedale Ikonda sono diventati un
punto di riferimento per la distribuzione di materiali e assistenza in una
struttura funzionale, pulita, confortevole e qualificata.
19
Counseling di nuovi soggetti
che vogliono volontariamente sottoporsi al test.
Sono tante le domande di sempre che ci poniamo e che ci vengono rivolte da
altri: perché l’ospedale è così cresciuto e vengono tante persone? Perché si
cerca di offrire (pur essendo in Africa) un servizio il più possibile qualificato
e si cerca di aiutare tutti.
Come faremo ad andare avanti? Io rispondo che ce la faremo perché il
Consolata Hospital non è un’opera nostra. Siamo in tanti ad aver investito le
nostre “azioni” nell'opera di Ikonda: Dio, la Consolata, l’istituto Missioni
Consolata, la Provvidenza e in primo luogo voi che l’aiutate.
Ingrandiremo l’ospedale visto il crescente numero di pazienti? Credo proprio di no. Noi speriamo che migliorando le altre strutture sanitarie delle
regioni vicine il numero dei pazienti col tempo diminuisca. Tuttavia, intendiamo migliorare la qualità dei servizi e le cure che l'ospedale fornisce.
E quando andrete via voi? Se Dio ci aiuta noi restiamo: io ho 63 anni, ma la
dr.ssa Manuela è molto giovane. La dr.ssa Virginia e la dr.ssa Barbara per
almeno un altro anno staranno qui. C’è poi in atto un programma
dell’Istituto volto a preparare un paio di padri come medici e uno come segretario e amministratore. Il futuro è nelle mani di Dio, e Dio vede e provvede sempre.
E voi ci lascerete? Questa è la domanda che mi permetto di rivolgere a voi.
Se il Consolata Hospital ha fatto e sta facendo tanto bene alla gente è grazie
alla vostra generosità e al vostro grande aiuto.
Lezione con i familiari degli HIV positivi,
per insegnare loro come convivere con la malattia.
Tanti interrogativi che aiutano a capire
10
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
mensili
13
100,00
200,00
250,00
200,00
200,00
120,00
12
€
€
€
€
€
€
la capo infermiera del centro per l’AIDS, la quale prima di entrare a far parte
del CTC, ha svolto negli anni corsi di formazione concernenti l’approccio, la
psicologia e il trattamento di pazienti siero positivi. Sono proprio le infermiere che hanno l’ingiusto e triste compito di comunicare, in caso di positività al test, a donne, uomini e ragazzi, senza distinzione d’età, che sono stati
infettati da un virus crudele, indistruttibile, con cui convivranno per il resto
della loro vita. Devono istruire e preparare i Clienti alla terapia a cui andranno incontro, agli effetti collaterali che potranno conseguirne, e al tipo di test
a cui mensilmente dovranno sottoporsi.
Il CTC di Ikonda presta servizio a molti soggetti provenienti da villaggi a
volte lontani anche centinaia di Km. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che le
persone sanno, e sono consapevoli, che ad Ikonda verranno accolti, seguiti e
curati nel migliore dei modi; sanno che a qualsiasi ora potranno trovare personale sanitario disposto ad ascoltare le loro problematiche e le loro domande; sanno che non verrà detto loro di tornare dopo un mese perché le medicine o i test sono finiti. Ikonda è ben lontana dalle realtà degli health center o
ospedali governativi, dove il “dio denaro” e la corruzione vengono prima di
tutto, anche della vita e della dignità di una persona. I pazienti sono ben consapevoli che al Consolata Hospital non verranno mai considerati scarti della
società con un destino ormai segnato, ma semplicemente esseri umani, per i
quali la speranza di vivere una vita dignitosa nonostante l’HIV è sempre viva.
Gli iscritti al CTC HIV positivi sotto trattamento vengono sottoposti mensilmente ai test di monitoraggio: conta dei linfociti T CD4+, emocromo e fun-
Per infermiere generico
Per infermiere clinical officer
Per assistente senior
Per assistente medico
Per tecnico laboratorio
Per assistente laboratorio
Farmacia del CTC dove vengono distribuiti i farmaci antiretrovirali
Emocromo, per verificare il n° totale dei globuli bianchi e
come l'intero sistema emopoietico risponde alla terapia.
Adotta un infermiere o un medico dell’Ospedale
Visita con il medico, che imposta la terapia, lo stadio della malattia
e il tipo di follow-up da intraprendere.
€
1,00
€
7,00
€ 30,00
€ 365,00
I dati aggiornati al 2012 indicano che circa 35 milioni di persone siano HIV
positive. La fascia d’età maggiormente colpita dall’infezione è quella tra i 15
e i 49 anni d’età.
Da quando nel 1983 vennero descritti i primi 3 casi di AIDS in Tanzania,
soltanto nel 2003, il Governo, con il supporto di molti partner internazionali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, ha attivato il programma nazionale di controllo dell’AIDS (NACP). Il programma, per arrestare la rapida
diffusione dell’infezione, prevede: maggiore accesso ai farmaci, rendendo
fruibile per tutti, dai centri urbani ai villaggi rurali, la terapia antiretrovirale;
un valido servizio di counseling, con uno staff sanitario ben istruito capace di
spiegare alla popolazione i rischi dell’infezione e, soprattutto, come prevenirla. Infine, il programma nazionale ha attivato uno scrupoloso servizio di
monitoraggio dell’infezione e dell’efficacia della terapia.
Il Consolata Hospital Ikonda dal 2004 vanta una eccellente struttura clinica
per la cura dell’HIV. Presso il CTC (Centro di Counseling e test dell’HIV)
dell’Ikonda Hospital risultano registrati 4983 pazienti, di cui oltre 2700
donne e oltre 470 bambini.
I pazienti seguiti ad Ikonda, provengono dai villaggi limitrofi quali:
Usungilo, Usagatika, Makangalawe, Ukwama, Ilevelo, Ihanga, Maliwa,
Masisiwe, Ikete, Utweve, Ipepo, Igolwa, Kisinga, Lupila.
Una qualsiasi persona che voglia essere registrata presso il CTC dell’Ikonda
Hospital, come prima cosa viene accolta e intervistata da una delle infermiere del centro. Tra queste, spicca l’esperienza e la professionalità di Maurisia,
Per un giorno
Per una settimana
Per un mese
Per un anno
Ricoveri: 14.915
Parti:
1.725 di cui 824 cesarei
Raggi X:
9.811
Ecografie:
6.162
Interventi chirurgici:
2.959
Piccoli interventi chirurgici:
929
Esami laboratorio: 132.821
Elettrocardiogrammi:
3.609
Ecocardiogrammi:
261
Visite ambulatoriali Day Hospital: 72.364
Vaccinazione bambini sotto i 5 anni:
4.905
Bambini assistiti dal programma latte:
590
Bambini assistiti con farina nutritiva:
493
Fisioterapia:
4.720 sedute per 432 pazienti.
Visite mamme e bambini con le cliniche mobili: 45.012
Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 24.122
Bambini denutriti curati con latte formula 75 e 100:
444
Nuclei famigliari seguiti con programma assistenza alimentare:
323
Adotta un letto per un ammalato
Due citofluorimetri, strumenti per analizzare il n° di linfociti TCD4
Conta del numero di linfociti TCD4
COME AIUTARCI
Puoi sostenere
Un parto
Parto cesareo
Radiografia
Ciclo cure per malaria
Ciclo cure broncopolmonite
Ciclo cure per bambini denutriti
Cura AIDS con antiretrovirali
Programma assistenza alimentare
per una famiglia di 5 persone
€
€
€
€
€
€
€
12,00
50,00
5,00
10,00
30,00
80,00 mensili
35,00 mensili
€ 30,00 mensili
Per collaborare ai progetti puoi versare il tuo contributo tramite:
c/c bancario Credito Valtellinese
IBAN: IT 66 H0521651650000000030095
oppure
c/c postale n. 36286490 intestato a
“Amici Ikonda Hospital Tanzania”
ba
Un ringraziamento particolare al benefattore
che ha contribuito alla realizzazione di questo opuscolo.
23
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Un parto
Parto cesareo
Radiografia
Ciclo cure per malaria
Ciclo cure broncopolmonite
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Parto cesareo
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Ciclo cure broncopolmonite
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Un ringraziamento particolare al benefattore
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Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10,
3
si p
.(
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
www.ikondahospital.org
[email protected]
Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10,
3
si p
.
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
(
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
www.ikondahospital.org
[email protected]
Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
Ewe Mama Maria,
Mama yetu mwema, Mama wa Mungu,
sisi wanao leo tunakusalimu,
salamu Mama.
10
,3
si p
.(
rese cura di lui
L c.
…e
5)
Dalla parte
degli ultimi
mici
Ikonda Hospital
Tanzania
Sede: Via Donatori di sangue, 5
23870 Cernusco Lombardone (Lc)
Tel. 039 9907206 - 039 587529
Cell.333 8160665
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Consolata Ikonda Hospital
Dicembre 2014
Oh Mamma Maria,
nostra buona Mamma, Mamma di Dio,
noi figli tuoi ti salutiamo, ave Maria.
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