Università degli Studi di Parma
- Corso di Politiche di Coesione dell’Unione Europea –
Guglielmo Wolleb
A cura di:
STEFANO TESTI, SARA BOTTI, ILARIA PERUTELLI, EDUARD FARCAS
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PROGRAMMA OPERATIVO
“Val d’Agri, Melandro, Sauro, Camastra”
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PREMESSA
• Questo Programma Operativo Regionale è finalizzato a sostenere lo
sviluppo delle attività economiche ed industriali del
comprensorio territoriale interessato, utilizzando le risorse
devolute alla Regione in relazione allo sfruttamento dei giacimenti
petroliferi ivi situati.
• L’area di intervento è costituita dal Comprensorio della Val d’Agri
composto da 30 comuni, ed è definito area omogenea di intervento
nell’ambito della programmazione degli interventi co-finanziati
dall’Unione Europea. Durata POR : 2000-2006.
• L’area è già interessata da 7 comunità montane e da 5 Progetti
Integrati territoriali.
• Ciò ha favorito uno stimolo della programmazione dal basso,
maggiore facilità negli interventi, maggiore disponibilità delle risorse
e apertura di attività economiche collegate.
• Parallelamente anche attraverso i PIT si vogliono valorizzare le
risorse ambientali, culturali, idriche per uno sviluppo completo.
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I PIT della Regione Basilicata
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Inquadramento socio-economico
• Zona caratterizzata da una molteplicità di comuni molto piccoli e
catalogati come montani (tranne 4 su 30 che sono collinari);
• Tutti i comuni denotano carenze infrastrutturali ( le strade);
• La popolazione sta invecchiando e i giovani emigrano a causa
delle limitate opportunità;
• La struttura produttiva è frammentata in piccole unità e
concentrate in settori tradizionali (come l’artigianato) e
nell’agricoltura che costituisce la vera vocazione economica del
territorio e assorbe la quota maggiore di manodopera
• Il turismo grazie alla qualità ambientale sarebbe un settore
remunerativo ma non viene valorizzato;
• I livelli occupazionali sono bassi (  si emigra);
• I servizi sociali alla persona sono modesti soprattutto in ambito
sanitario e d’istruzione (  poche scuole e pochi ospedali).
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La Mission
• Il programma tiene conto delle difficoltà riscontrate nell’analisi
socio-economica vista precedentemente;
• Esiste una nuova visione dello sviluppo locale basata sul
potenziamento e messa in rete delle opportunità locali e dei
servizi di rango urbano nelle zona del comprensorio in questione;
• Tale visione è perseguita attraverso 4 linee di intervento:
1. Salvaguardia e miglioramento del contesto di vivibilità
ambientale ( attraverso la riqualificazione dei centri urbani
e la salvaguardia degli equilibri ambientali);
2. Potenziamento della dotazione di infrastrutture essenziali
(soprattutto viabilità e infrastrutture turistiche);
3. Miglioramento della qualità della vita (salute, cultura,
sport);
4. Sostegno alle attività produttive con assistenza tecnica.
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Piano Finanziario
•
•
•
1.
2.
3.
4.
Il Programma ha una dotazione finanziaria complessiva di 350 Milioni di
Euro;
I flussi di cassa saranno assicurati con le dotazioni di bilancio, i fondi
comunitari elargiti e, ove necessario, con la contrazione di mutui;
I 350 milioni sono stati così divisi tra i 4 obiettivi:
MIGLIORAMENTO DEL CONTESTO DI VIVIBILITA’ AMBIENTALE:
100 milioni di Euro
REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE: 60 Milioni
MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA: 55 Milioni
SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE: 134 Milioni
+ ASSISTENZA TECNICA: 1 Milione
ATTENZIONE: Obiettivi, dotazione e struttura finanziaria
possono essere rimodulati in base alle esigenze di
migliore efficacia e flessibilità del POR.
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Modello organizzativo e gestionale
• Il coordinamento politico-programmatico degli interventi
sarà effettuato dal “Comitato di coordinamento e
monitoraggio” costituito da tutti i sindaci dei comuni
interessati, dai presidenti delle comunità montane ed è
presieduto dal Presidente della Giunta regionale.
• Per l’organizzazione e l’attuazione del Programma è
stata istituita una Struttura di progetto “Val d’Agri” che
ha sede presso il Dipartimento di Presidenza della
Giunta Comunale di Marsicovetere (il comune principale
del Comprensorio).
• Per facilitare gli interventi e snellire le procedure, questi
due “organi” lavoreranno a stretto contatto.
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Valutazioni ex-ante e obiettivi intermedi
• Entro il 31/12/2003 come da programma sono state ripartite le
“Riserve Premio”, ossia fondi congelati che sono stati divisi tra gli
obiettivi in base alle performance registrate nel triennio;
• Sempre al 31/12/2003 il programma ha dovuto rispettare l’obiettivo
di ridurre l’emigrazione, evitare la dispersione e il nanismo delle
imprese produttive e aumentare la capacità di fornire i servizi alla
persona e alle nuove imprese
• Tutto ciò in linea con le valutazioni ex-ante fatte alla fine del 1999.
• Nella valutazione ex-ante troviamo pure delle perplessità sui
possibili impatti negativi derivanti dall’inquinamento, dalla
possibilità che il POR in 6 anni non sia attuabile e sulla necessità di
reperire capitali privati per aziende di contorno (case per i lavoratori)
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PROGETTO
INTEGRATO
TERRITORIALE
Val d’Agri
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AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
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ANALISI SWOT
FORZE
DEBOLEZZE
Assenza di problemi sociali rilevanti.
Spopolamento, denatalità e progressivo
invecchiamento.
Patrimonio naturale e culturale di valore.
Rilocalizzazione residenziale a danno della
montagna e dei centri minori.
Prodotti tipici.
Carenza di imprenditorialità.
Esistenza di patrimonio monumentale di
piccoli centri urbani.
Incidenza dell’economia sommersa e del lavoro
irregolare.
Risorse idriche.
Elevata disoccupazione.
Risorse energetiche.
Abbandono e trasformazione delle economie
agricole.
Risorse finanziarie aggiuntive.
Scarsa identità culturale.
Settore agricolo diffuso.
Debolezza della cultura dell’accoglienza.
Disponibilità di strutture ricettive e presenza
di impianti per il turismo.
Frammentazione decisionale delle
amministrazioni locali e scarsa propensione alle
politiche di contesto e di sviluppo locale
Disponibilità di aree per insediamenti
produttivi
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ANALISI SWOT
MINACCE
OPPORTUNITA’
Crisi occupazionale.
Attuazione del P.O.
Minaccia ambientale dovuta all’attività di
estrazione petrolifera  perdita d’attrattività del
territorio
Istituzione del Parco Nazionale della Val d’Agri e
del Lagonegrese.
Crescente concorrenzialità
Aumento della domanda di turismo rurale.
Calo della natalità, Invecchiamento della
popolazione  perdita delle “conoscenze e delle
capacità”
Sviluppo di mercati di nicchia e di produzioni
tipiche del territorio.
Impatto negativo sull’ambiente a causa dello
spopolamento .
Prospettive legate allo sviluppo del settore agroalimentare.
Inasprimento delle normative con effetti sulle
produzioni tipiche.
Recupero di professionalità e tecniche tradizionali.
Diminuzione delle politiche europee di sostegno.
Sviluppo del potenziale agricolo-forestale.
Dinamiche di globalizzazione dei mercati.
Propensione alla delocalizzazione di imprese verso
siti meno congestionati.
Perdita di omogeneità ed identità territoriale.
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L’OBIETTIVO PRINCIPALE dei PIT
Il Quadro Comunitario di Sostegno associa esplicitamente il
concetto di “Idea Forza” alla Progettazione Integrata Territoriale: i
progetti integrati devono “assicurare adeguato riconoscimento agli
interventi che rispondano ad un principio di integrazione e di
concentrazione, e siano quindi basati su un’idea forza di sviluppo”.
“Consentire la permanenza della popolazione sul
territorio a condizioni accettabili di reddito e di qualità
della vita; invertire l’esodo rurale, stimolare
l’occupazione e l’uguaglianza delle opportunità per
rispondere alla richiesta crescente di qualità, salute,
sviluppo della persona, tempo libero e benessere sociale
delle popolazioni dell’area”.
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LA CULTURA DEL TERRITORIO
L’unità e la concentrazione producono forza contrattuale; la campagna e la
montagna sono, per loro natura, “struttura debole” alla mercè delle strutture
urbane.
Mondo rurale
Mondo urbano
Simbolo di isolamento, separatezza;
Luogo di incontri, di scambi, di
conoscenza;
Precarie condizioni infrastrutturali e
socioeconomiche.
PERIFERIA
Bacino di attrazione.
CENTRO
Se l’unità e la concentrazione sono quindi i pilastri su cui
poggia la forza e il dinamismo della cultura urbana, occorre
che anche la cultura del territorio scopra o riscopra il senso
dell’unità, per poter combattere ad armi pari la lotta per la sua
emancipazione, con la rivendicazione del diritto di uguaglianza
tra cultura urbana e la cultura del territorio.
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L’idea forza: CITTA’ TERRITORIO
Anche il territorio rurale ricerca una propria identità  diventa luogo economico e sociale di
sviluppo umano, laboratorio istituzionale.
Dalla marginalità possono fuoriuscire: prodotti tipici, bellezze naturali, siti archeologici, beni
culturali, progetti di sviluppo economico.
Bisogna costruire la dignità comune di un’entità locale, un’insieme,
un’unità, UNA COMUNITA’ LEGATA AL SUO TERRITORIO.
Simbolo di unità, di identità, di equità territoriale, di qualità dei servizi 
URBANITA’
Spazio ecologico per la vita dell’uomo e delle attività da questo promosse, come
ecosistema in cui l’ambiente offre sempre più reali opportunità di sviluppo e benessere
per le generazioni presenti; come nucleo e motore di sviluppo da ricercare attraverso la
valorizzazione delle sue valenze ambientali, culturali e produttive.
Costruzione della città territorio attraverso la ricerca di una
piena integrazione della matrice degli insediamenti storici
con quella produttiva, agricola e con il turismo ambientale e
culturale .
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INDICATORI DI SUCCESSO
Per monitorare il livello di successo del Progetto, vengono assunti degli
Indicatori di successo. Essi sono stati scelti in coerenza con le indicazioni
del POR Basilicata.
Nuovi insediamenti nelle aree PIP;
Riduzione della disoccupazione;
Aumento della forza lavoro femminile;
Tutela e valorizzazione dell’ambiente;
Contenimento dello spopolamento delle aree montane;
Aumento degli arrivi e delle presenze turistiche;
Recupero e valorizzazione del patrimonio storico-culturale
Variabili di rottura  Le variabili di rottura già contenute nel PSM
prima, e nel POR poi, vengono riprese con indicazione dell’impatto che il
PIT ha sulle stesse. L’impatto più elevato si riscontra nella “Capacità di
attrazione dei consumi turistici”, e nella “Partecipazione della
popolazione al mercato del lavoro”.
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STRATEGIA DELL’INTERVENTO
OBIETTIVO GENERALE
La città territorio
OBIETTIVI SPECIFICI
LAGO, FIUME
MONTAGNA
AREE E ATTIVITA’
PRODUTTIVE
CENTRI STORICI
LE LINEE DI INTERVENTO
A) Miglioramento del contesto di vivibilità ambientale;
B) Realizzazione di infrastrutture essenziali;
C) Elevazione della qualità della vita;
D) Sostegno alle attività produttive.
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Correlazione degli Ob. Specifici con l’Analisi
SWOT, l’Idea Forza e gli Ob. Globali di Asse POR
Obiettivo specifico 2 derivante
dall’analisi SWOT
Correlazione con
l’Ob. Generale
Correlazione con
altri Ob. Specifici
del PIT
Correlazione con gli
Ob. Globali di Asse
POR
La Montagna: non più come area marginale, ma come risorsa, come centro di sviluppo economico
locale autocentrato grazie alla sua gente, ai suoi beni naturali, alle sue tradizioni.
Punti di forza:
•Patrimonio naturale e
paesaggistico;
•Piccoli centri urbani;
•Prodotti tipici;
•Risorse idriche;
•Risorse finanziarie aggiuntive;
•Settore agricolo diffuso.
Punti di debolezza:
•Spopolamento;
•Rilocalizzazione residenziale;
•Problemi di accessibilità e
mobilità (merci e persone);
•Abbandono e trasformazione
delle economie agricole;
•Debole cultura dell’accoglienza.
Nella competitività
territoriale occorre
valorizzare i “plus”
dell’area montana.
La Val d’Agri ha la
sua specificità
nella natura
montana (PUNTO
DI FORZA); ma ha
anche il declino
delle attività
agricole e
l’insicurezza di
prospettive dei
giovani.
 Natura
montana come
via di sviluppo.
La correlazione tra
gli Ob. Specifici 1,
2 e 4 trova
significato proprio
dalle attrattive
dell’area (natura
montana,
vegetazione
boschiva, siti
archeologici,
ecc…).
Le esaltazioni di
queste
rappresentano
l’idea forza.
ASSE I: creare nuove
opportunità di crescita
e di sviluppo sostenibile;
assicurare l’uso
efficiente e razionale e
la fruibilità di risorse
naturali….; garantire il
presidio del territorio a
partire da quello
montano; preservare le
possibilità di sviluppo
nel lungo periodo e
accrescere la qualità
della vita.
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Correlazione degli Ob. Specifici con l’Analisi
SWOT, l’Idea Forza e gli Ob. Globali di Asse POR
Obiettivo specifico 2
derivante dall’analisi
SWOT
MInacce:
•Estrazione petrolifera;
•Riduzione del presidio
ambientale;
•Inasprimento delle
normative;
•Diminuzione delle
politiche EU;
•Globalizzazione.
Opportunità:
•P.O. Val d’Agri;
•Istituzione del Parco
Nazionale;
•Sviluppo turismo (rurale;
invernale; culturale);
•Sviluppo mercati di
nicchia;
•Recupero professionalità;
•Sviluppo domanda
qualità agroalimentare.
Correlazione con
l’Ob. Generale
Nuove opportunità
per il territorio nel
rafforzare il sistema
montagna
•Istituzione del
Parco Nazionale della
Val d’Agri e del
lagonegrese;
•Attuazione del P.O.
permette di limitare i
rischi, superare
alcune debolezze
territoriali, ed
esaltare i punti di
forza.
Correlazione con
altri Ob. Specifici
del PIT
Correlazione con gli Ob.
Globali di Asse POR
ASSE II: con i suoi valori
culturali
concorre
a:
“accrescere la qualità di vita
dei cittadini, la fiducia e il
benessere
sociale,
valorizzare e tutelare le
risorse
culturali
della
Basilicata”.
ASSE
III: ”perseguimento
della
crescita
economica
accompagnata
dall’espansione
dell’occupazione per effetto
dell’azione combinata delle
politiche di lavoro e delle
politiche
dei
fattori
di
sviluppo locale”.
ASSE IV: “creare le condizioni
economiche per lo sviluppo
imprenditoriale e la crescita
produttiva; aumento delle
competitività,
produttività,
coesione
e
cooperazione
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sociale.
Sviluppo ai margini:
Progetto “Azioni Pilota in aree PIT
Val d’Agri”
AGRI
Agro-alimentare, Ruralità, Innovazione
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Rappresentazione semplificata dell’albero
degli obiettivi
Miglioramento della performance del
sistema agro-alimentare dell’area PIT
Aumento dell’offerta
locale di servizi
innovativi
Rafforzamento del sistema
delle produzioni
agricole locali
Aumento della presenza
attività agro-alimentari
integrate con il territorio
Cooperazione
tra
imprese
Integrazione
tra le fasi
produttive Beni pubblici
a supporto
delle filiere
Aumento
dell’offerta
di servizi ad
alto contenuto
Miglioramento
tecnologico
del rapporto
tra banche
e imprese
Attrazione di
Investimenti
agro-industriali
Servizi
pubblici
di supporto
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AMBITO TERRITORIALE
Nasce nell’area PIT della Val d’Agri in relazione alla combinazione di:
• un’azione pilota della società di Studiare Sviluppo, interna al DPS;
• all’avvio del POR Val d’Agri, Sauro, Camastra, Melandro;
• alla presenza del PIT Val d’Agri.
Il Progetto comprende si rivolge in maniera specifica all’ambito
territoriale dei comuni in cui ricade il PIT Val d’Agri  Comuni
che nel comprensorio del PO, hanno una sede stabile di
concertazione istituzionale e capacità gestionale tale da
rappresentare tutti.
IL TERRITORIO DEL PIT E’ ORGANIZZATO E
AVVIATO A RAGIONARE SU PERCORSI DI SVILUPPO
SOVRACOMUNALE
23
I 3 Sub-sistemi
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POTENZIALITA’ DI SVILUPPO
SETTORE AGROALIMENTARE: forte dinamicità delle
attività e dei soggetti privati e pubblici che operano in
questo campo
Può e deve stabilire un forte legame
territorio locale  lo sviluppo della
agroalimentare diventa un punto di forza
lavorare (competenze locali molto forti,
densità di attività).
con il
filiera
su cui
buona
In particolare, questa filiera non veniva considerata a causa della
mancata creazione di posti di lavoro nel breve periodo  nel
medio e lungo periodo può essere un settore assi importante
(forte tipicità di alcuni prodotti).
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CAMPI D’AZIONE
1.Miglioramento del sistema agroalimentare,
delle
strutture
per
la
lavorazione,
trasformazione e commercializzazione dei
prodotti;
2.Organizzazione delle filiere produttive
tipiche, valorizzazione dei luoghi ed
innovazione della produzione;
3.Creazione
di
sintonia
della
domanda/offerta di lavoro e formazione di
addetti del settore
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IL SISTEMA AGROALIMENTARE
Montagna interna:
Collina interna:
ZOOTECNIA E
CEREALICOLTURA
nelle pendici e
SILVO PASTORALE
nelle aree a quote
più elevate.
CEREALICOLTURA,
COLTIVAZIONI
ARBOREE,
MEDITERRANEE,
ZOOTECNIA.
Pianura fiume Agri
dalla sorgente alla
diga del Pertusillo:
ZOOTECNIA,
ORTICOLTURA,
FRUTTICOLTURA.
Pianura
Metapontino e
fondovalli:
ORTICOLTURA,
AGRUMICOLTURA,
FRUTTICOLTURA.
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METODOLOGIA
Alla base del modello esiste un ampio coinvolgimento di tutti i
soggetti detentori di conoscenze e competenze molto specifiche, con
forte esperienza nei settori interessati dal progetto.
Durante le prime fasi dei Progetto, sono state individuate le esigenze
e i fabbisogni locali; successivamente sono stati creati quattro tavoli
di discussione, ognuno dei quali composto da diversi soggetti,
istituzionali e non, a seconda delle competenze proprie dell’area di
riflessione.
1. Produzioni agro-alimentari dell’area PIT Val d’Agri;
2. Rapporto tra sistema imprenditoriale locale e sistema
bancario;
3. Formazione specifica e offerta di servizi innovativi nel
settore agroalimentare;
4. Attrazione di investimenti di natura agro-industriale.
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I PROBLEMI RILEVATI DAI GRUPPI PER AREA DI
RIFLESSIONE
Un passo fondamentale nella costruzione del Progetto AGRI è
stato rappresentato dalla identificazione dei problemi
riguardanti l’intero sistema agro-alimentare dell’area PIT.
Questa fase è stata attuata attraverso un’efficace e costante
attività di confronto condotta all’interno dei tavoli, coinvolgendo
anche gli operatori del settore.
Ampio spazio è stato dato ai soggetti imprenditoriali locali, in
modo da cogliere sia le problematiche che le aspettative
dell’intero settore  per arrivare all’individuazione di
interventi puntuali rispondenti alle esigenze del territorio.
Definire i problemi a
partire dalla situazione
attuale e oggettiva.
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Rappresentazione grafica semplificata
dell’albero dei problemi
Insufficiente performance
del sistema agro-alimentare
Individualismo
degli
operatori
Scarsa
penetrazione
commerciale
dei
prodotti
Incertezza
dei contratti
Livelli occupazionali
bassi
Carenza dell’offerta di
servizi innovativi
Perdita di valore lungo
la catena produttiva
Difficoltà
di accesso
al credito
Scarsa
dotazione
tecnologica
Scarsa
innovazione
Scarsa offerta
di beni pubblici
di supporto
Assenza di
Imprese
medio-grandi
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VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
La valutazione consiste in una verifica della realizzazione e dei risultati
di un progetto, programma, politica in corso o completata determina
la rilevanza e la realizzazione degli obiettivi, dell’efficienza,
dell’efficacia e dell’impatto.
E’ UNA COMPONENTE FONDAMENTALE della programmazione delle
risorse comunitarie, e rappresenta un fattore di trasparenza dei
processi decisionali; è il punto di partenza per le successive fasi di
verifica, monitoraggio e controllo.
INDICATORI DI REALIZZAZIONE
OBIETTIVO GENERALE
OBIETTIVO SPECIFICO
Si riferiscono a ciò che è stato concluso
o ciò che è stato finanziato
e riguardano opere compiute o
attrezzature realizzate
INDICATORI DI RISULTATO
Consentono di misurare l’effetto diretto ed
immediato degli interventi previsti dal progetto
al fine di valutare se ha raggiunto
gli obiettivi prefissati  è stato utile
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Risultati conseguiti
• Rispetto alla coerenza delle azioni compiute nelle analisi preliminare,
ha permesso una convergenza ampia su temi rispondenti ai
fabbisogni emersi ed ha facilitato il compito di definizione delle
tematiche su cui e stata formulata la iniziale proposta di costruzione
del progetto integrato
• I strumenti scelti per la gestioni delle diverse fase sono coerenti con
gli obiettivi formulati: per costruire la proposta progettuale cosi
come per definire gli obiettivi finali sono state mobilitate conoscenze
prevalentemente tecniche e metodologiche, in gran parte estratte dal
contesto locale ma in alcuni casi assunte da ambienti ad esso esterni;
• P.O. si configura come una straordinaria occasione per la
modernizzazione del sistema pubblico regionale nell’ambito di una
visione dello sviluppo locale. Ebbene, la logica e la specificità degli
strumenti individuati per il raggiungimento degli obiettivi del
progetto integrato AGRI si collegano in maniera piena a tale visione e
manifestano una grande coerenza con la struttura portante del P.O. e
con alcune procedure che la R.B. intende sperimentare sul territorio
della Val d’Agri.
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Interventi previsti dal progetto AGRI
Il progetto prevede quattro linee di intervento:
1. filiere produttive tipiche: l’ attivazione di contratti di filiera
per l’orto-frutta, il lattiero caseario, I salumi, il Canestrato di
Moliterno, l’olio, il vino, I cereali e I prodotti da forno.
2. rapporto banche-imprese: l’ attivazione di specifiche forme di
garanzia;
3. aumento dell’offerta di servizi innovativi e di formazione
specifica per il settore agro-alimentare: servizi formativi
avanzati e servizi ad alto contenuto tecnologico;
4. attrazione di investimenti agro-industriali: azioni di marketing
territoriale e di offerta di beni pubblici locali.
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Lezioni apprese
Si possono trarre lezioni importanti per l’amministrazione centrale su
due piani relativi a:
1. Le condizioni che occorre assicurare affinché una struttura esterna
possa aspirare a stabilire un effeTtivo rapporto di partnership con
amministrazioni locali caratterizzato da fiducia e disponibilità alla
collaborazione.
2. Le modalità attraverso le quali e possibile impostare e governare un
percorso progettuale complesso, al quale e bene che partecipino
molti soggetti in ragione della variatà delle conoscenze necessarie
e ben progettate.
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PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE Val d`Agri