P ubblicazioni di Giancarlo Celeri Belotti A.F.D. sezione di corso di laurea di infermieri A.O. San Paolo, Milano Alle origini dell’educazione sanitaria: il ruolo delle cartoline illustrate di propaganda ed informazione sanitaria all’inizio del XX° secolo Breve descrizione e commento ad una serie del 1915 emessa dalla C.R.I. lava tra il 55-60%. Tra i vari problemi che la nascente pro- L’Istituzione che per eccellenza, genero- L’analfabetismo, nei primissimi anni del ‘900, toccava quasi il 70% della popolazione, mentre la mortalità infantile oscil- fessione infermieristica in Italia agli inizi del XX° secolo si trovava ad affrontare, oltre il tentativo di affermarsi promuovendo la fondazione di scuole per formare infermiere preparate e far comprendere l’importanza della professione stessa nel contesto dell’apparato sanitario, vi era anche l’emergente necessità di diffondere informazione ed educazione a carattere sanitario rivolte alla massa della popolazione italiana. Popolazione che, per la grande maggioranza, viveva di lavoro agricolo (principalmente il nostro Stato era ad economia e società rurale, se si eccettuano alcune zone del Nord dove già esistevano alcuni complessi industriali), in condizioni sociali, economiche ed igienico-sanitarie molto scadenti. 40 I O I N F E R M I E R E - N . 3 / 2 0 0 1 sità e capillarità organizzativa e di mezzi poteva occuparsi di portare assistenza alla popolazione più povera e sicuramente più bisognosa era la Croce Rossa, che, attraverso l’opera di centinaia di infermiere volontarie (formatesi già dal 1906 a Milano), arrivava direttamente nelle case, in particolar modo nelle campagne, per prestare soccorso o semplicemente per portare aiuto e conforto. La Croce Rossa era anche forte di una organizzazione precisa e gerarchicamente soggetta a rispettare ordini e disciplina. Le infermiere volontarie di allora si resero conto, durante la loro fervida attività di visita che definiremmo oggi come “domiciliare”, quanto la non conoscenza, i luoghi comuni, le superstizioni e le credenze nei confronti delle malattie, del loro insorgere e del modo empirico e casereccio tramandato di curarle, apportava maggiori e gravi danni a chi ne era colpito. Era necessario intervenire per modificare questa situazione. Fu così che nel 1915, nel tentativo di rispondere alla necessità di divulgare una nuova mentalità nei confronti della salute allora vista solo come “assenza di malattia”, il Comitato Centrale di Roma della Croce Rossa Italiana emise una serie di dodici cartoline illustrate a colori, da vendersi a scopo benefico, il cui obiettivo era di presentare, raffigurare ed informare in maniera semplice e alla portata di chiunque avesse un minimo d’istruzione, le più frequenti cause di eventi, anche accidentali, verso i quali le 41 I O I N F E R M I E R E - N . 3 / 2 0 0 1 volontarie che, portandole con loro, potevano usufruire di un valido e rapido sussidio di documentazione e promemoria. È da evidenziare, comunque, che la Croce Rossa ha adottato sin dagli inizi del XX° secolo, soprattutto dall’avvento del periodo del ventennio fascista fino ai giorni nostri, la pratica della informazione ed educazione sanitaria attraverso l’emissione di francobolli, opuscoli e cartoline illustrate; queste ultime vennero utilizzate largamente, ad esempio in passato, nella campagna antitubercolare e nella campagna di istruzione di difesa dai gas e aggressivi chimici durante la guerra, oppure, in tempi più recenti, nella cam- persone potevano andare incontro, alcune regole di igiene generale e consigli per una corretta alimentazione. Inoltre, le persone che erano in grado di leggere le poche “istruzioni” riportate, potevano a loro volta, mostrando le cartoline, passare queste informazioni ad altre non capaci di leggere. Generalmente, la diffusione di questo materiale avveniva anche presso scuole, parrocchie, opere pie in modo che educatori in genere potessero diffonderlo illustrandolo. Da rilevare, inoltre, che queste cartoline di formato cm. 13.5 x 9 erano anche facile strumento di consultazione e “vademecum” per le infermiere 42 I O I N F E R M I E R E - N . 3 / 2 0 0 1 pagna di sensibilizzazione contro le mine antiuomo, nella campagna di lotta alla fame nel mondo e nella lotta contro l’A.I.D.S. Questa serie di 12 cartoline del 1915, non facile a trovarsi tra il collezionismo di cartofilia e valutata circa £.300.000 (C154.88), illustra le seguenti tematiche (in ordine alfabetico): 1. animali ed insetti pericolosi: morsicature di cani e gatti, morsicature di vipere, punture d’insetti. Parassiti animali (il pidocchio) 2. asfissia: da gas, corrente elettrica, annegamento, strangolamento 3. avvelenamenti: funghi, alcool, sublimato, acidi, alcali, tintura di iodio, fosforo 4. congelazione, ustioni 5. emorragie: arteriose, venose, epistassi 43 I O I N F E R M I E R E - N . 3 / 2 0 0 1 6. fasciature: capo, spalla, torace, gomito, avambraccio, mano, bacino, coscia, ginocchio, piede 7. fratture: contusioni, distorsioni, lussazioni 8. funghi: commestibili, velenosi 9. igiene dell’alimentazione: colazione, pranzo, cena 10. modo di cambiare il lenzuolo al malato: I tempo, II tempo 11. primo trattamento delle ferite: infette, non infette 12. svenimenti Analizzando il contenuto di alcune di queste cartoline si evince, ad esempio nella n°1, un importante insegnamento di edu- cazione sanitaria: nella descrizione dei parassiti animali (il pidocchio) si legge testualmente “Non è vero che il pidocchio nasca spontaneamente sul corpo. Esso è prodotto dalla sudiceria”, evidenziando così che una corretta igiene della persona previene la pediculosi. Così come nella n°6 si fa riferimento alla facilità a reperire in una qualsiasi casa… “un triangolo di tela pulita”… onde poter provvedere ad una semplice fasciatura, in attesa di un intervento più adeguato. Bisogna però, obiettivamente, muovere una piccola critica a questa pur nobile e giusta iniziativa in quanto, a mio parere, 44 I O I N F E R M I E R E - N . 3 / 2 0 0 1 alcune di queste tematiche risultano essere di difficile comprensione ed attuazione da parte di ampi strati della popolazione di allora che, come abbiamo visto, avevano un bassissimo grado di alfabetizzazione e cultura, oltre che un basso reddito economico e mancanza di mezzi materiali per poter provvedere a determinati consigli. Nella cartolina n°9, viene descritta una corretta alimentazione comprendente, giustamente, tutti i principi nutritivi, ma solo poche famiglie di allora, per i motivi sinteticamente prima descritti, potevano permettersi di seguire tali consigli. Nella n°11 ci si riferisce chiaramente a principi e regole di asepsi ed antisepsi che presuppongono quantomeno una minima conoscenza del concetto di infezione, di dominio, per quei tempi, solo di poche persone. Concludendo, si può affermare che, grazie a questi tentavi di interventi informativi sanitari e sociali, si gettarono le basi per vedere e comprendere l’importanza dell’educazione sanitaria, tanto da far istituire la figura professionale dell’Assistente Sanitaria Visitatrice che, appunto visitando e “peregrinando” di luogo in luogo, combatteva e combatte tuttora supportata da più efficaci e tecnologici mezzi di divulgazione, la lotta nella prevenzione di tutte le malattie specialmente quelle a carattere diffusivo ed epidemico-infettivo, sul fronte dell’informazione ed educazione alla salute, in tutto il territorio. 45 I O I N F E R M I E R E - N . 3 / 2 0 0 1