PERIODICO
A CURA DELLA
BANCA DI BEDIZZOLE
TURANO VALVESTINO
Numero 71
Marzo-Aprile 2015
Anno XIII
sottotraccia
NOI CON VOI
Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Brescia
Assemblea
Ordinaria
2015
6
4/5
9
Crociera
Mediterraneo
Soggiorno Mare
Bellaria
2ª CONVOCAZIONE
Domenica
19 Aprile 2015
ore 9.00
Iniziativa Soci
Artigiani & Agricoltori
Teatro don Gorini
BEDI Z ZO LE
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Giorgio Venturini
soci
Direttore Generale
noi con voi
E’ un bilancio economico, ma anche sociale e commerciale di segno positivo quello che verrà presentato
nella Assemblea dei Soci del prossimo 19 aprile 2015.
Come avevamo avuto modo di anticipare commentando la semestrale 2014, l’esercizio che ci siamo lasciati
alle spalle segna un giro di boa rispetto all’anno orribile 2013, con la nostra BCC che ritorna a conseguire
un risultato economico positivo.
Un utile economico che conforta al di là del puro aspetto quantitativo poiché è accompagnato da tutta
una serie di ulteriori segnali di fiducia e di discontinuità rispetto al recente passato. Crescono infatti i clienti,
i soci, soprattutto i giovani e le donne, si sviluppano i servizi di investimento e di pagamento, continuano a
crescere gli strumenti della banca elettronica. La continuità con gli esercizi precedenti, e con le perduranti
difficoltà del tessuto economico, è viceversa confermata dal peso degli accantonamenti prudenziali che
anche nel 2014 hanno pesato per circa 7 milioni di Euro.
Il sostegno al territorio sul fronte del credito erogato segna a fine 2014 un montante di 458 milioni di Euro,
in minore contrazione rispetto ai dati creditizi provinciali. Aumenta il numero dei mutui concessi sul 2013
che segnano quota 885 per un totale erogato di circa 50 milioni di Euro.
Particolare attenzione è stata dedicata al sostegno delle famiglie sul fronte del credito. Solo nel corso
del 2014 sono 100 i mutui “prima casa” erogati alle famiglie per un totale di oltre 12 milioni di Euro.
Sostegno alle famiglie che si è rivolto anche alle situazioni di momentanea difficolta: sono 70 le moratorie
sul pagamento dei mutui accolte solo nel 2014, a cui si è affiancato lo strumento del Microcredito, attivato
in collaborazione con la Caritas bresciana e la Fondazione Tovini, a sostegno di situazioni di particolare
disagio economico.
Sul fronte delle piccole e medie imprese è proseguita l’attenzione della BCC, che per il 2014 si è
particolarmente focalizzata sulla qualificazione del comparto estero, a cui è stata nell’anno destinata una
risorsa aggiuntiva dedicata allo sviluppo e alla consulenza alla clientela, in collaborazione con ICCREA Banca
e con il consorzio Brescia Export. Buoni anche i risultati scaturiti dalla collaborazione con ICCREA Banca
Impresa sul fronte dei mutui impresa con garanzia del Medio Credito Centrale e delle diverse convenzioni
con le cooperative di garanzia. E’ inoltre proseguito, anche per le imprese, l’accordo ABI per la sospensione
delle rate mutuo.
E’ il comparto servizi quello che misura in maniera più evidente dà il segno di un punto di svolta, non solo
della BCC, ma anche dello stato di salute del nostro territorio. Crescono dell’8 % le carte di pagamento,
così come nella stessa misura i servizi della banca on-line. Risultati più che soddisfacenti anche per i POS
(+ 18 %) e soprattutto dello sviluppo dei prodotti di Banca assicurazione che hanno più che triplicato le
masse nel corso del solo esercizio scorso.
Passando al risparmio della nostra clientela, la raccolta diretta si assesta a fine anno a 561 milioni di Euro, in
sostanziale pareggio con l’anno scorso, mentre la raccolta indiretta passa dai 61 milioni di Euro del 2013 ai
71 di fine 2014. Il rapporto tra risparmio raccolto e credito erogato si attesta all’82 % confermando come
la BCC rivolga quanto raccoglie al finanziamento dell’economia reale.
I soci infine, che rappresentano il più forte indicatore della fiducia nella nostra cooperativa. Il 2014 ha
registrato una delle più forti crescite della storia ultracentenaria della BCC con la compagine sociale che
tocca le 2.609 unità, con l’entrata di ben 246 nuovi Soci (+ 9 %, il triplo della crescita media delle BCC
italiane). Cresce e si consolida la presenza femminile (solo nel 2014, sono entrate 75 nuove socie) che a
fine anno tocca il 19 % dell’intera compagine sociale, praticamente un socio su 5 è donna, nel 2006 erano
1 su 10. L’impegno verso i giovani Soci continua a raccogliere frutti: i giovani Soci under 30 sono in crescita
e rappresentano circa il 12 % dell’intera compagine sociale, mentre se consideriamo quelli fino a 45 anni,
la percentuale sale a oltre il 35 %.
Con questi numeri ci apprestiamo a festeggiare i 120 anni della fondazione. Numeri di tutto rispetto che
mostrano come ora come allora il ruolo determinante che la Nostra BCC ha per il suo territorio e il suo
radicamento. Una Bcc che vuole essere attenta ai bisogni dei propri stakeholders nel solco tracciato dai soci
fondatori e dei principi dell’articolo 2 dello statuto.
Ma soprattutto una cooperativa pronta ad essere protagonista nelle sfide che l’attendono, a partire dalla
riforma in atto del credito cooperativo. Determinata a riaffermare e reinterpretare il ruolo primario che in
questi 120 ha saputo realizzare affiancando il proprio territorio nella crescita economica, culturale e sociale.
2
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Renata Zecchi
soci
Il Presidente
noi con voi
Gentili Soci,
come molti di voi avranno certamente osservato, nelle ultime settimane il sistema del Credito
Cooperativo, insieme a quello delle banche popolari, è stato al centro dell’attenzione dei media locali e nazionali
a seguito delle notizie di una profonda riforma che dovrebbe interessare tutto il mondo delle BCC. Si prospetta
in estrema sintesi la creazione di uno o più gruppi bancari che consentano al mondo cooperativo di garantire
una migliore capacità di raccogliere capitale e un migliore efficientamento operativo dell’intero sistema.
Anche la BCC di Bedizzole segue con estrema attenzione il vivace dibattito che sta accompagnando il
progetto di riforma del sistema delle BCC e non ha mancato di esprimere le proprie considerazioni nelle sedi
opportune nelle quali è stata chiamata a dare il proprio contributo.
Tra queste come BCC di Bedizzole abbiamo sottolineato la necessità che il progetto di autoriforma in
corso, non riduca questo passaggio epocale, che certamente segnerà un profondo cambio di direzione nella
storia del movimento del credito cooperativo italiano, a un fatto puramente tecnicistico. Se è vero che la
necessità contingente sia quella di rispondere ad una precisa richiesta di riorganizzazione istituzionale e funzionale
sollecitata anche dalle diverse Autorità (Governo, Banca d’Italia, BCE), come Credito Cooperativo crediamo non
sia possibile non chiedersi e chiederci quale sia il modello identitario che sottende il puro aspetto riorganizzativoistituzionale.
In altre parole, un movimento che si è sempre caratterizzato per un sistema valoriale esplicitato e vissuto,
che ha fondato e la propria direzione di marcia su un insieme di carte di valori e percorsi condivisi, deve mettere
al primo posto la direzione e l’identità a cui intende guardare nel prossimo futuro. Non possiamo pensare che
fatta la riorganizzazione istituzionale e funzionale del credito cooperativo, possiamo iniziare a occuparci solo in
un secondo tempo dell’identità che ne conseguirà. Per noi BCC Bedizzole parlare di identità significa preservare
il DNA di una realtà cooperativa, che vuole continuare ad essere parte attiva del proprio territorio.
Il 2015 si sta rivelando, come era prevedibile, un anno che chiamerà il sistema cooperativo, e con esso
la BCC di Bedizzole, a scelte importanti e cariche di responsabilità. E’ anche l’anno del 120° anniversario dalla
nostra costituzione avvenuta il 12 settembre 1895. Un passaggio importante per la vita della nostra cooperativa
non solo perché, come ogni anniversario significativo, consente di rimandarci ad una storia e ad un “inizio” che
racchiude anche il senso della nostra istituzione. Ma anche perché questa ricorrenza cade in un tempo di forte
cambiamento e attesa per il sistema del credito cooperativo italiano, chiamato a riformarsi e adattarsi ad un
contesto economico e normativo sempre più complesso e dinamico.
Un tempo che richiede a tutti coloro che vivono più direttamente la BCC, amministratori, soci e
collaboratori, di saper far coesistere il patrimonio di una storia ultracentenaria con la necessità di interpretare,
fin d’ora e con lungimiranza, il percorso che ci attende nei prossimi anni. Se vogliamo è un modo nuovo di
considerare il valore della coesione, tanto caro alle banche di credito cooperativo: ovvero la capacità di tenere
insieme, e non contrapporre, il nostro bagaglio di storia, identità e valori, con le nuove sfide e le opportunità che
ci si pongono innanzi.
Anelli di un tronco
centenario in copertina
BILANCIO
S O C IA LE
2 0 1 4
TREDICESIMO ANNO
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Una scelta grafica non casuale quella di mettere in copertina al prossimo
Bilancio Sociale, che verrà distribuito nel corso dell’Assemblea dei Soci,
un’immagine che rimanda agli anelli di un tronco. A significare come la
il presente della nostra BCC sia da guardare non come una semplice
fotografia ma come il risultato di una sedimentazione di storie, vissuti e
persone, valori che hanno plasmato nei centoventi anni di vita la nostra
realtà. Anelli che testimoniano il susseguirsi e la continuità di stagioni
produttive o aride. Ma anche simbolo di come la piccola Cassa Rurale di
Bedizzole, da piccolo arbusto sia cresciuta e come, pur nella radice ideale
originaria, si apra alle dinamiche e agli strumenti dei tempi nuovi, ad un
concetto di cooperazione e localismo nuovamente interpretato anche
alla luce di un contesto sempre più “globale”, alle sfide e opportunità di
un futuro molto prossimo.
3
noi con voi
soci
Soggiorno Mare
Bellaria
dal 1º al 13 Giugno 2015
Hotel Gambrinus
Tower Resort
Nell’ambito del programma delle celebrazioni per il 120° Anniversario di costituzione, la Banca di
Bedizzole Turano Valvestino organizza, in collaborazione con l’agenzia Bignami Viaggi di Brescia, un
soggiorno nella località turistica della Riviera Adriatica di Bellaria presso l’Hotel Gambrinus Tower
Resort ****.
QUOTA PARTECIPAZIONE SOCIO E ACCOMPAGNATORE
-
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-
La struttura si trova sul principale viale che porta al mare, a meno di 5 minuti a piedi dal centro
-
pedonale di Bellaria-Igea Marina. Un breve passaggio privato (circa 30 metri), che non richiede
-
attraversamenti stradali, collega direttamente la struttura alla spiaggia. Da anni gestita con cura a
-
conduzione familiare, assicura un soggiorno confortevole e rilassante, garantendo una cucina molto
-
curata e offrendo agli ospiti 3 piscine, di cui una riscaldata, idromassaggio, zona solarium con lettini,
-
piccolo centro benessere con sauna e bagno turco, un bar interno ed uno presso la piscina, spazio
per giochi di carte, sala lettura, sala tv con abbonamento sky, rivendita di giornali. Nel periodo di
soggiorno verranno organizzati intrattenimenti serali in hotel.
Quota di partecipazione in camera doppia “SUPERIOR” con balcone – vista mare lat. (a persona) € 830,00
Supplemento in camera doppia “SUPERIOR” con balcone – vista mare front. (a persona) disp.lim. € + 60,00
Riduzione per camera doppia “COMFORT” con balcone – senza vista mare (a persona)
€ - 50,00
Supplemento per camera doppia USO SINGOLA con balcone – senza vista mare
€ + 170,00
Supplemento per camera doppia USO SINGOLA con balcone – vista mare laterale
€ + 210,00
Quota bambini 0-24 mesi (al giorno)
€ 10,00
Riduzione bambini 3-5 anni
- 50 %
Riduzione bambini 6-12 anni - 30 %
Assicurazione facoltativa contro le penalità di annullamento (€ 50,00 a persona – da
richiedere al momento dell’iscrizione).
BONUS SOCIO BCC SPECIALE 120° ANNIVERSARIO 2015 (coniuge e/o accompagnatore esclusi):
• Riduzione di Euro 100,00 per il Socio di età compresa tra i 60 e 70 anni (nato tra il 01/01/1945 e il
PROGRAMMA
31/12/1955)
• Riduzione di Euro 300,00 per il Socio con oltre 70 anni (nato anteriormente al 31/12/1944).
Lunedì 1° giugno: ritrovo dei partecipanti a Bedizzole - Piazza Europa - per le ore 7.45; partenza
alle ore 8.00 con pullman GT verso la Riviera Romagnola con sosta lungo il LA QUOTA COMPRENDE
percorso; arrivo a Bellaria per il pranzo. Sistemazione nelle camere riservate e - Trasferimento di andata e ritorno, con pullman gran turismo, da Bedizzole a Bellaria;
- Soggiorno di 12 notti presso l’Hotel Gambrinus Tower Resort (4 stelle centrale), con sistemazione nella camera
inizio del soggiorno.
2° - 11° giorno: Soggiorno balneare a Bellaria presso l’Hotel Gambrinus Tower Resort****, con
trattamento di pensione completa, con buffet di antipasti e verdure, servizio al
tavolo e scelta tra 6 primi piatti, 6 secondi piatti, 6 dessert/frutta e bevande ai
pasti.
Sabato 13 giugno: Dopo la prima colazione inizio del viaggio di ritorno a Bedizzole con arrivo
previsto in tarda mattinata.
SISTEMAZIONE ALBERGHIERA
prescelta;
- Assistenza di accompagnatrice specializzata dell’agenzia, a totale disposizione del gruppo dal primo all’ultimo
giorno;
- Trattamento di pensione completa (dal pranzo del primo giorno alla prima colazione dell’ultimo giorno) con
servizio al tavolo e scelta tra 6 tipi di primi, 6 tipi di secondi, 6 tipi di dessert/frutta, buffet di antipasti e verdure;
- Bevande ai pasti: acqua, vino, birra, bibite varie a volontà;
- Intrattenimenti serali in hotel, tornei di carte e bocce;
- Servizio spiaggia con teli mare, ombrelloni e lettini (un ombrellone + una sdraio ed un lettino per ogni camera);
- Assistenza infermieristica specializzata a domicilio presso l’hotel (1 ora ogni mattina);
- Assicurazione sanitaria–bagaglio base;
- Gadget per premi ai tornei;
- Facchinaggi in hotel all’arrivo e alla partenza;
- Borsello viaggio per ogni partecipante adulto.
POSIZIONE: l’Hotel Gambrinus Tower Resort (4 stelle, centrale) si trova sul principale viale del
mare, a meno di 5 minuti a piedi dal centro pedonale di Bellaria Igea Marina. Un breve passaggio
LA QUOTA NON COMPRENDE
privato, immerso nel verde, lo collega direttamente alla spiaggia prospiciente.
- Mance ed extra in genere;
DOTAZIONE e SERVIZI: l’hotel dispone complessivamente di 80 camere, semplici ma funzionali,
tutte con balcone, aria condizionata, bagno con vasca o doccia, asciugacapelli, TV satellitare, telefono, mini bar (consumazioni a pagamento), cassaforte, connessione internet WiFi. Le camere
complessivamente si dividono in tre categorie: “camere comfort” (situate al 2° e 3° piano, senza
alcuna vista, in quanto limitata dai palazzi vicini), “camere superior” (uguali alle camere comfort
ma situate al 4°, 5° e 7° piano, con vista mare laterale o frontale), “camere deluxe” (vendute solo
per brevi periodi, sono situate al 6° piano, con vista mare laterale o frontale, dotate di nuovi arredi
e pavimenti in legno). A disposizione degli ospiti 3 piscine, di cui una riscaldata, idromassaggio,
zona solarium con lettini, piccolo centro benessere con sauna e bagno turco, un bar interno
ed uno presso la piscina, spazio per giochi di carte, sala lettura, sala carambola, sala tv con sky,
rivendita giornali. Nel periodo di soggiorno verranno organizzati intrattenimenti serali in hotel.
RISTORANTE: l’ospitalità all’Hotel Gambrinus Tower Resort si distingue anche per i piaceri della
buona tavola con ricchi buffet a colazione ed invitanti menu a pranzo e cena, con scelta fra
6 tipi di primi, 6 tipi di secondi e 6 tipi di dessert/frutta (scelta da definire la sera prima, al
momento della cena). I pranzi e le cene sono serviti “al tavolo”, gli antipasti e le verdure sono a
buffet. Nel periodo del soggiorno è prevista una cena con grigliata di carne o di pesce presso la
brasserie dell’hotel. Per chi lo desidera, l’adiacente pizzeria-piadineria è sempre disponibile come
alternativa (senza supplemento) a pranzo e cena.
- Assicurazione facoltativa contro le penalità di annullamento (da richiedere al momento dell’iscrizione al costo
di Euro 50,00 a persona);
- Tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”.
MODALITà E TERMINI DI ISCRIZIONE
Le iscrizioni si riceveranno da lunedì 23 febbraio 2015 presso tutti gli sportelli della Banca di Bedizzole Turano
Valvestino fino ad esaurimento dei posti disponibili e comunque non oltre lunedì 20 aprile 2015 previa compilazione
del modulo di prenotazione. (N.B.: I posti sul pullman verranno assegnati in base all’ordine di prenotazione).
L’iniziativa verrà effettuata al raggiungimento di un numero minimo di 35 partecipanti adulti.
Si informa inoltre che, in caso di disdetta, verranno addebitate le seguenti penalità sulla quota:
•
Nessuna penale fino a 21 giorni dalla partenza
•
15% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 20 e 16 giorni dalla partenza,
•
30% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 15 e 10 giorni dalla partenza
•
50% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 09 e 05 giorni dalla partenza
•
70% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 04 e 01 giorni dalla partenza
•
80% per annullamenti comunicati il giorno stesso della partenza o per mancata presentazione alla partenza
Nessun rimborso è previsto per chi decidesse di interrompere il soggiorno anticipatamente
PER OGNI RICHIESTA DI CHIARIMENTO SU PRENOTAZIONI, CONDIZIONI E TRATTAMENTO, DALLE ORE
SPIAGGIA: di fronte all’hotel si trova l’ampia spiaggia riservata, comodamente raggiungibile tramite 9.30 ALLE ORE 12.30, DAL LUNEDI’ AL VENERDI’, E’ DISPONIBILE UNA LINEA TELEFONICA DEDICATA AL
un breve vialetto privato (circa 30 m.). Di sabbia fine, curatissima, è dotata di servizio ombrelloni, NUMERO 030/2898476 - AGENZIA BIGNAMI VIAGGI DI BRESCIA, REPARTO GRUPPI. lettini, teli mare, cabine spogliatoio, docce, servizi igienici, assistenza di bagnino ad orari fissi, bar.
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SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Iniziativa Socie Artigiani & Agricoltori
noi con voi
soci
Visita all’Aeroporto Militare
di Rivolto (UD)
13º Gruppo
Addestramento Frecce Tricolori
e alla Città di Udine
10 Luglio 2015
La capitale del Friuli ti parla con piazze accoglienti - Udine
è una cittadina con piazze dal fascino veneziano e antichi palazzi: da piazza Libertà, definita “la più bella piazza
veneziana sulla terraferma”, a piazza Matteotti (o delle
Erbe), che, tutta contornata da portici, sembra un salotto
a cielo aperto, si osserva la carrellata di antichi e colorati
palazzi che annunciano lo spirito di Udine. Sul colle della
città sorge il castello da cui si intravedono i tetti della
città, le montagne che la circondano e, verso sud, il mare
Adriatico. Udine nel Settecento fu la città di Giambattista
Tiepolo che qui raggiunse la sua maturità artistica: oggi
si possono ammirare i suoi capolavori nelle Gallerie del
Tiepolo (nel Palazzo Patriarcale), nel Duomo, nella chiesa
della Purità. La città di Udine conserva, dal punto di vista
urbanistico, la tipica impronta delle città medievali. La città si è sviluppata intorno al colle del castello, al centro,
espandendosi a partire dal X secolo (si contarono ben
cinque cerchie murarie successive, fino al XV secolo, con
relative porte e portoni). Tra i monumenti più famosi: il
Castello sito su di un colle che domina la città, il Duomo, la Loggia del Lionello, il Palazzo Arcivescovile con gli
affreschi del Tiepolo, la piazza Libertà in stile veneziano
e piazza San Giacomo, che rappresenta il cuore cittadino assieme a via Mercatovecchio. Per quanto riguarda le
opere moderne, da segnalare il Teatro Nuovo Giovanni
da Udine, inaugurato nel 1997, il progetto porta la firma
dell’ingegner Giuliano Parmegiani e dell’architetto Lorenzo Giacomuzzi Moore.
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Venerdì 10 luglio 2015
PROGRAMMA
UDINE
Nell’ambito del programma degli eventi per il 120° anniversario di costituzione della BCC, la Banca di Bedizzole Turano Valvestino propone l’iniziativa dedicata ai Soci Agricoltori e Artigiani che
prevede la visita all’aeroporto militare di Rivolto (UD), sede del 313° Gruppo Addestramento
Acrobatico “FRECCE TRICOLORI”, organizzazione tecnica Nicolini Viaggi, nella giornata di:
La giornata si svolgerà secondo il seguente programma:
• ritrovo e partenza alle ore 5.00 da Piazza Europa a Bedizzole con pullman;
• in mattinata arrivo all’Aeroporto militare. Il programma prevede la visita presso la linea volo
di uno degli MB339, nonché i velivoli storici utilizzati dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale e,
qualora reso disponibile, la visione di un volo acrobatico di addestramento.
• trasferimento e pranzo in ristorante in zona;
• nel pomeriggio visita guidata alla città di Udine;
• rientro a Bedizzole previsto in serata.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
SOCIO EURO 31,00
QUOTA PARTECIPAZIONE
NON SOCIO EURO 62,00
(salvo disponibilità posti)
MODALITA’ E TERMINI DI ISCRIZIONE: Le iscrizioni si riceveranno da lunedì 4 maggio 2015
presso tutti gli sportelli della Banca di Bedizzole Turano Valvestino previa compilazione del modulo di prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili e comunque non oltre mercoledì 17
giugno 2015. L’iniziativa verrà effettuata al raggiungimento di un numero minimo di 40 adesioni.
AVVERTENZA IMPORTANTE: Come comunicato dall’organizzazione dell’aeroporto, appare importante sottolineare che condizioni meteorologiche o improrogabili ed impreviste esigenze operative della Aeronautica militare, possono imporre la cancellazione della visita in aeroporto,
fino al giorno stesso. In tale eventualità l’iniziativa sociale verrà comunque svolta secondo un
programma di visita alternativo.
5
soci
noi con voi
Crociera
Costa Mediterranea
dal 20 al 27 Giugno 2015
Escursioni
comprese
Visita a
Venezia
Venezia Trieste
Spalato
Dubrovnik
Kotor
Corfù
Nell’ambito del programma delle celebrazioni per il 120° Anniversario di costituzione
della Banca, la BCC, in collaborazione con l’Agenzia Ocean Viaggi, propone una speciale
iniziativa sociale estiva riservata ai Soci della BANCA DI CREDITO COOPERATIVO.
Trattasi di una crociera nel Mediterraneo Orientale su COSTA MEDITERRANEA - che si svolgerà nel periodo:
dal 20 al 27 giugno 2015
PROGRAMMA
1º giorno BEDIZZOLE -TRIESTE – ore 07.00 ritrovo e partenza da Piazzale Europa a Bedizzole
con pullman Granturismo. Sosta al castello Miramare e successivamente arrivo a Trieste e
imbarco pranzo a bordo e pomeriggio visita guidata a PORTOROSE
2º giorno SPALATO – Pomeriggio passeggiata nel centro storico
3º giorno KOTOR MONTENEGRO - Mattina Tour con guida
4º giorno CEFALONIA GRECIA – Pomeriggio giro panoramico Cefalonia e spiaggie
5º giorno CORFU’ GRECIA – giro panoramico
6º giorno DUBROVNIK - mattino Passeggiata centro storico
7º giorno VENEZIA – ESCURSIONE MEZZA GIORNATA IN CITTA’ + TEMPO
LIBERO
8º giorno TRIESTE – giro città di Trieste - pranzo - pomeriggio - SOSTA OUTLET E VILLE
VENETE
Tutti i pasti verranno consumati a bordo (dal Pranzo del 1° giorno alla 1° colazione del 8° giorno).
LA NAVE COSTA MEDITERRANEA - Bella, affascinante, raffinata in ogni suo dettaglio, Vi porterà
alla scoperta del meraviglioso Mar Mediterraneo. Preparati a vivere un viaggio all’insegna di eleganza, relax
e divertimento avvolti dalla magica atmosfera del mare e di quei palazzi italiani del ‘600/700 che hanno
ispirato gli arredamenti di questo gioiello del mare. Se state cercando uno spazio tutto Vostro dove ammirare albe splendenti e magici tramonti, non dovrete far altro che rimanere nella Vostra cabina e godervi il
mare dai uno dei 742 balconi che troverete su Costa Mediterranea. Un angolo di intimità da cui potrete
guardare porti, avvicinarsi e scomparire all’orizzonte, sorseggiando calde tazze di caffè o dissetanti cocktails. La nave è da ritenersi bella dentro dal teatro al casinò dalla hall centrale allo shopping center per
finire con lo sport e il relax, palestra e piscine per essere e per benessere, non ultimi i sontuosi ristoranti
ove consumare con un servizio impeccabile tutti i pasti in modo tradizionale o a self service. Una grande
nave, ma non enorme, fatta per privilegiare il servizio.
Lunga 292 metri e larga 60 metri la COSTA MEDITERRANEA ha una capacità di 2.680 ospiti e una velocità di crociera 22 nodi. Tutte le 1.057 cabine sono dotate di TV satellitare, minibar, cassaforte, Radio, Phon,
aria condizionata, room service 24 ore su 24 ore. All’interno 4 ristoranti di cui il Ristorante Club a pagamento su prenotazione - 11 Bar di cui un Wine Bar - sigar Lounge. 4 Piscine di cui una con copertura semovente - scivolo acquatico Toboga - piscina baby -4 vasche idromassaggio - percorso jogging esterno di
120mt. Campo polisportivo - Ischia SPA Centro benessere su 2 piani con palestra - sale trattamenti saune - bagno turco - solarium UVA. Teatro su 3 piani - Casinò - Discoteca -Internet Point - Biblioteca
-Galleria shop - Mondo Virtuale - Cappella - Ambulatorio con assistenza medica.
Argostoli/Cefalonia
QUOTA DI PARTECIPAZIONE ONNICOMPRENSIVA
(min. 40 partecipanti):
COMPRENSIVA DI TUTTE LE ESCURSIONI, ONERI DI SERVIZIO,
TASSE PORTUALI, ASSICURAZIONI, BEVANDE
13 BOTTIGLIE DI ACQUA A CABINA
- Quota in CABINA CON BALCONE a persona:
€
1.250,00
- Quota in CABINA ESTERNA
con vista parzialmente ostruita a pers.: € 1.190,00
- Quota in CABINA INTERNA a persona
€ 1.100,00
- Quota forfettaria RAGAZZI 0-18 non compiuti
(disp. limitata soggetta a disponibilità)
Comprensiva degli oneri di cui sopra, nonché di transfer ed escursionI
€
350.00
- Sconto 3/4 letto adulti (disp. limitata):
- Supplemento cabina singola
- 20%
+ 60%
BONUS SOCIO BCC SPECIALE 120° ANNIVERSARIO
€ 120,00
SCONTO “PRENOTA PRIMA”: SE PRENOTI ENTRO IL 31 GENNAIO 2015 SCONTO DI ULTERIORI 100 EURO A PERSONA
ADULTA SULLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE. SE PRENOTI
ENTRO IL 28 FEBBRAIO 2015 SCONTO DI ULTERIORI 50 EURO
A PERSONA ADULTA SULLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE
DOCUMENTI RICHIESTI: per il viaggio in oggetto, agli adulti ed ai minori - cittadini italiani - è chiesta la carta d’identità (senza timbro di proroga) o il passaporto
individuale, in corso di validità.
N.B. si segnala che anche i minori dovranno essere muniti di un documento d’identità individuale, riportante, inoltre, i nomi dei genitori. (Pertanto, l’eventuale iscrizione
sui passaporti dei genitori non costituisce documento valido).
MODALITA’ E TERMINI DI ISCRIZIONE Le iscrizioni si raccoglieranno a
partire da lunedì 15 dicembre 2014 presso gli sportelli della Banca di Bedizzole
Turano Valvestino fino ad esaurimento dei posti disponibili previa compilazione del
modulo di prenotazione. Nel caso di disdetta, verrà addebitata una penale di annullamento secondo le condizioni generali di contratto. L’iniziativa verrà effettuata al
raggiungimento di un numero minimo di 40 partecipanti adulti.
PER OGNI RICHIESTA DI CHIARIMENTO SU PRENOTAZIONI, CONDIZIONI, TRATTAMENTO, DAL LUNEDI’ AL
SABATO
è DISPONIBILE NELLE SUE AGENZIE DI
• CASTIGLIONE D/S (0376/638054)
• LONATO (030/9131461)
• SALO’ (0365/522484)
• DESENZANO (030/9911970)
• SIRMIONE (030/9906360)
• BRESCIA (030/43474)
• MONTICHIARI (030/9981483)
dove sono disponibili le “Condizioni generali di contratto di vendita di
pacchetti turistici” a norma dell’art. 35 del CODICE DEL TURISMO, e
un opuscolo specifico sulle crociere.
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SOTTO TRACCIA | marzo aprile
120º Anniversario
Correva l’Anno 1921
L’addio a
Don Gorini
noi con voi
soci
di Alberto Comini
La ricorrenza del 120° anniversario della nascita della
Banca di Bedizzole Turano Valvestino costituisce una
preziosa occasione per riscoprire alcuni avvenimenti e
persone che hanno segnato la storia della BCC nei suoi
tre secoli di vita. Riscopriamo in questo numero
la figura del fondatore della Cassa Rurale di
Bedizzole, don Francesco Gorini.
Lunedì 13 giugno 1921, alle ore 12, nella colonia agricola di Remedello, si spegneva don
Francesco Gorini “rapidissimamente, nel pieno possesso delle sue energie, nell’esercizio
instancabile della sua attività, tra i suoi discepoli, quando nessuno poteva lontanamente
pensare alla sua fine”, come ricordava “La Voce del Popolo” nell’articolo di commiato.
All’età di 63 anni - era nato a Sale Marasino nel 1858 - terminava la sua esperienza
terrena il promotore e fondatore della Cassa Rurale di Bedizzole. Egli rappresenta per
Bedizzole e per la BCC di Bedizzole Turano Valvestino quello che con il contributo di
molti altri sacerdoti, nominati in analoghe storie di paesi e comunità di fine Ottocento,
viene ricompreso sotto il nome di movimento cattolico bresciano. In quel fiorire di idee
e di istituzioni che vide svilupparsi in pochi anni, soprattutto nei borghi rurali, comitati
parrocchiali, società di mutuo soccorso, cooperative di consumo, latterie turnarie, colonie
agricole, e appunto casse rurali, don Gorini riveste un ruolo particolarmente autorevole
per le diverse iniziative avviate e per l’opera di divulgazione agraria svolta nel corso della
propria esistenza.
Riscoprendone la biografia, intensa e per molti aspetti ancora da approfondire per quanto
attiene la sua smisurata attività di articolista, si può affermare che l’avvio dell’esperienza
della cooperazione di credito a Bedizzole abbia costituito solo una declinazione del
proprio impegno a favore delle popolazioni rurali e dello sviluppo tecnico-economico
delle campagne; impegno che lo porterà sin dal 1896 accanto a Padre Piamarta e a Padre
Giovanni Bonsignori tra i protagonisti dell’esperienza degli Artigianelli e della colonia
agricola bresciana di Remedello.
Si spegneva una vita intensa, di cui lo stesso don Gorini riconosceva “anche il soverchio e
qualche volta opprimente lavoro, che si è aggravato sulle nostre spalle e per la redazione
del nostro Periodico [il giornale di divulgazione agricola “La Famiglia Agricola”, di cui don
Gorini fu per anni direttore], e per le parecchie lezioni di agricoltura da impartire, e
per le molteplici conferenze agrarie richiesteci, e per ispezioni su campi di riforma e di
esperimenti dimandateci, soprattutto dopo l’infermità e la morte del nostro Maestro e
Duce P. Bonsignori, […] senza contare altre pur impellenti occupazioni, tra le quali quelle
della educazione e cura dei giovani, opera che lo caratterizzò in modo più intenso a
partire dal 1917 quando ebbe l’incarico di direttore della Colonia Agricola di Remedello.
“Amico dei campagnuoli” e al tempo stesso pioniere del movimento neofisiocratico che
diffondeva nelle campagne i principi della “Nuova Agricoltura”, don Gorini fu uomo del
suo tempo; attento a cogliere quanto si muoveva nel campo della tecnica agraria, delle
nuove forme di mutua solidarietà e nelle questioni sociali dei primi del Novecento, ma allo
stesso modo costantemente immerso nella quotidianità della “gente dei campi”. Nell’ora
del congedo così lo ricordava il periodico da lui diretto “La Famiglia Agricola” con un
articolo intitolato “Il triste vuoto”:
“Quando nell’assillante problema dell’assestamento Agricolo Nazionale, l’opera dei tecnici
e dei competenti doveva dare il migliore contributo alla sua rapida soluzione, Padre Gorini
che fra questi rappresentava una delle menti migliori, più pratiche di quella praticità fatta
di esperienza e di studio, si spense. Un morbo fatale lo colse nella pienezza della sua
energia, quando tante attività avrebbe ancora spese per il bene dell’agricoltura della quale
era apostolo grande, sincero, amoroso. In mezzo ai campi della sua diletta Colonia, fra i
ragazzi che amava con l’affetto di padre e che desiderava, anzi voleva, istruiti al culto della
fede e del lavoro, passava la sua vita di opere buone e di amore. Di tempra instancabile,
buono e paziente, di quella bontà dolce, di quella pazienza fatta di virtù che sa trarre a
sé e sulla via del bene anche gli elementi più restii, amante dello studio, cultore diligente
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
e appassionato delle discipline agricole e sociali, insegnante coscienzioso, spese tutta la
sua esistenza, purtroppo breve, nel lavoro, nell’istruzione e nell’educazione della gioventù,
convinto come era che solamente per questi mezzi il popolo poteva assurgere a destini
migliori. Il vuoto lasciato è grande, immenso; le sue elette virtù, la sua vita tutta di bontà,
di lavoro di abnegazione, siano di esempio e di sprone alle generazioni future”.
E ancora, dalle pagine del quotidiano diocesano “La Voce del popolo” veniva affidato il
“doloroso saluto all’anima dell’amico nostro e dei nostri campagnoli, il Padre Francesco
Gorini, direttore della Famiglia Agricola e della Scuola di Agricoltura Bonsignori a
Remedello Sopra. […] Appassionato alla terra, dalla quale sapeva quanta ricchezza
poteva strappare il volenteroso lavoratore, battagliava da lunghi anni, e da parecchi
anni insegnava ad una numerosa schiera di giovani, per una coltura moderna migliore.
Aveva seguaci, ammiratori, anche avversari in certe sue campagne, ma tutti amici per
l’animo retto e generoso che l’aveva condotto a seguire quell’apostolo di Bonsignori nella
indagine e propaganda agraria scientifica, e nello studio sperimentale dei nuovi sistemi.
Ottimo sacerdote, provato già a lungo nella cura d’anime, cuore di padre, attendeva
ora alla formazione di quell’istituto orfani di guerra. L’improvvisa raffica l’ha portato via.
Provvederà in cielo all’opera lasciata qui incompiuta e che altri della famiglia raccoglierà
certo con la sua fede, e con il suo entusiasmo”.
I funerali, svoltisi a Remedello il 15 giugno 1921, “riuscirono un imponente attestato
di affetto e di ammirazione per il degno e colto sacerdote. […] Precedevano il carro i
bimbi dell’asilo, gli alunni delle elementari colle rispettive insegnanti, le congregazioni della
parrocchia di Remedello, la rappresentanza della Colonia di Cerati e Saranano Siena.
Reggevano i cordoni del feretro in segno di particolare vicinanza – come era stato per i
suoi predecessori padre Bonini e padre
Bonsignori - il comm. Ottorino Villa, il dott.
Varisco [direttore della Scuola Pastori e
segretario del Comitato Agrario Bresciano], il
rev. Bodeo [arciprete di Salò], Mons. Melchiori
[in gioventù alunno di don Gorini a Bedizzole,
al tempo Abate di Pontevico], il Conte
Calini e il sindaco di Remedello. Il lungo e
maestoso corteo entrò nella Parrocchiale
ove il superiore dell’Istituto celebrò la
Messa esequiale”. Innumerevoli i privati
e i rappresentanti di istituzioni presenti
alle esequie che “il Cittadino di Brescia”
riportava nella cronaca del funerale, tra
i quali a segnare il legame mai venuto
meno con Bedizzole “D. Landi e il maestro
Morandi per il municipio di Bedizzole e
la Cassa Rurale fondata dal defunto”.
“Tutti sentirono una viva commozione
e giovani e signori e sacerdoti avevano
sul labbro quest’augurio: doni ancora
il Signore a noi dei sacerdoti buoni e
bravi, che lasciano un’impronta di bene
indelebile.
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noi con voi
consulta soci
Tra valle, alto e basso lago
Tracciati esperti di
appartenenza
di Giovanni De Marco
CASTEN
EDOLO
LE
D I G N I TÀ e L
AVORO
SOLIDA
PARROCCHIA S.
BARTOLO
APOSTOLO - CASTENE MEO
DOLO
COMUNE DI CASTENE
DOLO
ACC OM PAG
NA RE,
SOS TEN ERE
,
VAL OR IZZ ARE
Nell’agricola vicenda professionale nel settore pubblico di Reginaldo Filippini, rappresentate per Gargnano ed
in quella vissuta nel dinamismo della editoria e della comunicazione da Vittorio Turina, punto di riferimento per
Manerba del Garda, gli elementi aggreganti e funzionali della Consulta Soci per favorire il contributo attivo di
sostegno dedicato alla comunità locale
Far parte della compagine sociale targata BCC rappresenta un fondamentale collegamento con la realtà economica e sociale del proprio territorio, al quale ogni
persona coinvolta è legata tramite la propria filiale di appartenenza. Significa dare un contributo concreto in prima persona alla propria collettività, grazie anche
all’esperienza maturata sul campo durante la propria carriera lavorativa. Significa condividere valori come impegno e senso di appartenenza, ideali condivisi anche da
due referenti della consulta BBC di Gargnano e Manerba.
Reginaldo Filippini si è sempre distinto a Gargnano come portavoce non solo della sua comunità, ma anche di tutto la zona del Valvestino, lungamente vissuta durante gli anni della sua carriera lavorativa come segretario comunale: «Mi è sempre piaciuto fare il mio lavoro di segretario comunale, per il contatto con la gente e
l’amore per il territorio dell’Alto Garda. Dopo vari concorsi e vicissitudini, vinsi quello di primo grado per il Trentino, mantenendo assieme l’incarico di supplente a
Valvestino e Magasa - afferma Filippini - In quei tempi, la normativa degli enti comunali era semplice. C’erano sicuramente delle difficoltà economiche come oggi, ma
la gestione amministrativa era molto più scorrevole. Con gli anni, si è notevolmente evoluta l’amministrazione pubblica, portando con sé degli adempimenti che in
un altro frangente hanno aggravato la situazione».
Una vita professionale che nel tempo gli ha permesso di avere una visione completa delle strutture amministrative della nostra provincia, in quel territorio dell’Alto
Garda che nel 1995 gli conferirà la cittadinanza onoraria a Valvestino.Territorio dove si fece a cavallo degli anni settanta la storia della BCC: «Erano gli anni della fusione
tra la Cassa Rurale ed Artigiana di Turano Valvestino con quella di Bedizzole. Diedi personalmente una mano alla causa, sicuro degli effetti benefici che avrebbe avuto
in futuro l’operazione. C’era la paura di perdere, in qualche modo, l’identità della cassa rurale locale rispetto all’attività generale della consorella di Bedizzole. Ricordo
in prima persona gli incontri di convincimento con la popolazione. Erano gli anni di grande cambiamento ed espansione del credito cooperativo».
adi Vittorio Turina, professionista nel settore dell’editoria per BresciaOggi - Gruppo Arena nonché rappresentante della consulta per la filiale di Manerba: «La filiale
segue le linee guida tracciate da quella bedizzolese. Dopo l’ultima riunione, stiamo lavorando sull’indagine qualitativa del servizi offerti alla clientela con il questionario e sull’emissione delle “Obbligazioni Sorriso”, obbligazioni etiche solidali targate BCC». Radici nel territorio che non sono mai ostacolo per i soci della banca, ma
risorse per superare le difficoltà del momento economico che vede nascere nuove linee guida di autoriforma del credito cooperativo, dettate da Federcasse. «Fare parte della consulta significa far
parte dell’organo di rappresentanza dei soci sul territorio, con il quale poter migliorare ed aumentare il collegamento con le altre zone di competenza della banca - conclude Turina - Mettiamo al
centro del nostro lavoro la persona e l’esperienza di ciascuno, cercando nuove soluzioni tra banca e cliente. La BCC è un ambiente familiare, che ascolta le esigenze di tutti. L’apertura della filiale
di Manerba il sabato mattina ne è un esempio, l’ideale per chi durante la settimana lavora e non può recarsi allo sportello».
A proposito di riforma del Credito Cooperativo
Stato dell’arte ed opportunità
di Mario Pizzatti
Coordinatore Consulta Soci
Banca di Bedizzole Turano Valvestino
Cambio epocale, caldeggiato da direttive BCE, con previsioni di adesioni ad un unico gruppo cooperativo e di rafforzamento patrimoniale. I
problemi legati ad una diversa interpretazione/limitazione dell’autonomia delle singole BCC. Le differenze sostanziali, in fatto di virtuosità del
sistema, con realtà europee ed internazionali similari. Ma anche la consapevolezza, sulla quale investire anche con il contributo dei soci, della
solidità di una rete capace di superare negli anni altri importanti e decisivi cambiamenti.
In questo periodo i media hanno dato ampio risalto alle riforme in atto nel sistema bancario per le
banche popolari e per il credito cooperativo. Mentre per il primo comparto l’iter parlamentare è di
fatto concluso, per le BCC il Governo, dopo aver portato in Consiglio dei Ministri le linee del progetto
di riforma , ha concesso un tempo relativamente breve, affinché il sistema presentasse un proprio
progetto di autoriforma che tenesse conto degli orientamenti , abbastanza vincolanti di BCE e della
Banca d’Italia. Questo ha scatenato anche nella nostra provincia un ampio dibattito , a volte anche
aspro, sui futuri assetti organizzativi del sistema BCC.
Il progetto in sintesi prevede:
- Superare le criticità del Credito Cooperativo con l’adesione obbligatoria ad un gruppo bancario
cooperativo, con capogruppo una banca spa;
- Rispondere alle esigenze di rafforzamento patrimoniale;
- Rapporto con la capogruppo con un contratto che prevede fra l’altro i compiti di direzione e
coordinamento di quest’ultima in tema di indirizzi strategici, poteri per il rispetto dei requisiti
patrimoniali, apertura al mercato per la capitalizzazione, possibilità di nominare parte degli
amministratori e sindaci, capitalizzazione della capogruppo da parte delle BCC, garanzia in solido
delle obbligazioni assunte dalla capogruppo e dalle BCC aderenti.
Il tutto mantenendo a livello di singola BCC le caratteristiche di cooperazione mutualistica. Si tratta di
una profonda rivoluzione dettata da alcune criticità emerse durante la crisi di questi anni e per mettere
in sicurezza le banche da possibili futuri scenari negativi, anche improvvisi, che possono mettere a
repentaglio il sistema. Tuttavia bisogna osservare, anche se giornali e televisione non ne parlano per
la solita politica autolesionista che vede tutto in negativo, che il sistema bancario italiano sta uscendo
dalla crisi senza interventi di salvataggio dello Stato, come è stato per la Germania, per l’Inghilterra
ecc. per non parlare degli USA, dove prima sono state lasciare fallire alcune banche, poi visto che ci
andavano di mezzo i risparmiatori, si è pensato di nazionalizzare. Tali interventi sono costati agli Stati
che li hanno messi in atto e naturalmente ai loro cittadini, con tasse o minori servizi, una somma
enorme. Naturalmente la crisi ha fatto esplodere le sofferenze, con difficoltà ad assorbirle, per i margini
di interesse bassissimi e la difficoltà ad effettuare investimenti con aziende meritorie di credito. Nello
specifico le BCC hanno coraggiosamente sostenuto tante piccole attività, anche se in difficoltà, data la
vicinanza al territorio, alle imprese ed alle famiglie. Alcune criticità poi sono emerse per quanto riguarda
la “governance”, dove alcuni amministratori di banche finite male hanno scambiato la Banca come loro
proprietà personale, mantenendo cariche per decenni, dimenticando che la BCC è una cooperativa ed
i proprietari sono tutti i soci con pari dignità. Per ovviare a questo basterebbe seguire l’esempio della
nostra Banca di Bedizzole Turano Valvestino, dove dal 1980 è in vigore uno Statuto che prevede per
gli amministratori il limite dei tre mandati , ed ha visto alternarsi in questi anni tante persone che con
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vero spirito civico e solidaristico si sono impegnati per il successo della Banca e per lo sviluppo delle
comunità ove opera. Tornando al progetto di riforma, si tratta senza dubbio di un cambio epocale,
che significa perdere parecchia autonomia per trasferire poteri decisionali in alto alla capogruppo.
In altri contesti tipo Germania, Austria e Francia il sistema ha funzionato, ma si parla di
mentalità ed organizzazioni differenti. E’ difficile coniugare la disciplina e l’organizzazione
tedesca, con l’individualismo, il campanilismo e le diversità a volte molto positive italiane.
Tuttavia la trattativa con Governo e Banca d’Italia (per conto anche di BCE e FMI) sarà incentrata
sul livello di autonomia lasciata alle singole BCC, sulla possibilità che nascano più gruppi cooperativi,
magari in leale concorrenza fra di loro, e sulla possibilità di apporti di capitali dall’esterno , sul
ruolo e la rappresentanza riservata alle BCC virtuose rispetto a quella delle BCC in difficoltà.
A questo proposito vale la pena di ricordare una verità elementare: tutto dipende dagli uomini chiamati
a ruoli di responsabilità ed operative nelle singole banche, come per le altre aziende. Perché realtà
che operano nello stesso territorio, nello stesso ambito economico, nello stesso periodo, con le stesse
regole e gli stessi adempimenti, fornendo gli stessi servizi, hanno però risultati diametralmente opposti.
L’esempio bresciano è illuminante: nel giro di qualche decennio alcune BCC sono diventate forti, grandi
e redditizie, altre vivono una fase dignitosa per il loro territorio e tante sono sparite. Comunque i
cambiamenti epocali non devono spaventare, ne abbiamo superati tanti: la riforma del 1936, il passaggio
da cooperativa a responsabilità illimitata (i soci rispondevano con i loro beni personali dei debiti della
Banca !) alla responsabilità limitata, da Cassa Rurale ed Artigiana (Soci per l’80% artigiani e agricoltori,
categorie notoriamente sane ed affidabili, forti limitazioni all’operatività, durata massima dei prestiti
5 anni ecc.) a Banca di Credito Cooperativo, dove la parolina banca ci dava la possibilità di fare le
stesse cose e di essere in concorrenza con le grandi banche nazionali e regionali. E sicuramente erano
cambi epocali che ponevano grossi interrogativi sulla capacità di reggere la concorrenza di tali colossi.
Su tutta la problematica della riforma delle BCC, lo scorso 24 marzo c’è stato un interessante incontro fra
il Comitato Ristretto della Consulta dei Soci con il Presidente Signora Renata Zecchi e alcuni ex esponenti
aziendali per approfondire l’argomento ed iniziare un primo coinvolgimento, almeno dei rappresentanti
territoriali dei soci su tali argomenti. Sicuramente il CDA avrà altre occasioni di coinvolgere personale e soci
sull’argomento man mano che procederà la riforma e saranno meglio delineati gli aspetti organizzativi.
Infine una riflessione: visto che una delle criticità delle BCC è la dotazione di capitale, perché noi
soci non seguiamo almeno in minima parte l’esempio dei soci dei primi decenni che addirittura
mettevano a repentaglio il proprio patrimonio per la loro Cassa, sottoscrivendo altre azioni della
nostra banca, o facendoci promotori della richiesta di diventare soci ai clienti di nostra conoscenza?
Per gli oltre 2.700 soci sarebbero piccoli gesti ma che avrebbe il significato di credere in quei valori
che a parole tutti dicono di voler difendere, ma che spesso non trovano riscontro nell’operare concreto.
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Insieme a
Castenedolo Solidale
Benvenuto
raggio di luna
Il 30 Aprile 2015 a Bedizzole l’inaugurazione del Nuovo Centro Diurno di
Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza a cura della Cooperativa Sociale
Fraternità Giovani e Fondazione Ing. Giovanni Quarena. La Banca di Bedizzole
Turano Valvestino sostiene l’iniziativa attraverso l’emissione di Obbligazioni
etiche dedicate
Abbiamo posato la Pietra Memoriale il 10 Ottobre 2014, in occasione della Giornata Mondiale della Salute
Mentale, insieme ai cittadini di Bedizzole, le Istituzioni ed ai nostri operatori e volontari. Da allora sono passati
diversi mesi: i lavori della struttura sono terminati, l’ASL ha concesso l’autorizzazione al funzionamento ed il
Nuovo Centro Diurno di Neuropsichiatria ha finalmente anche un nome: Raggio di luna. Per coloro che non
lo sapessero, Raggio di Luna è una struttura semiresidenziale terapeutica, una tra le poche nel suo genere, che
ospiterà fino a 20 minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni con patologie di tipo neuropsichiatrico, ovvero con
disturbi del comportamento caratterizzati da grave disagio psichico. Un progetto ambizioso nato dal forte bisogno
riscontrato sul territorio della Valle Sabbia e del Basso Garda, un bisogno colto grazie alla stretta collaborazione
con l’Azienda Ospedaliera di Desenzano d/G, con la quale da anni esiste un accordo di programma, e con l’Asl di
Brescia. La nostra cooperativa festeggia quest’anno un doppio anniversario: 15 anni di vita e 10 anni di esperienza
nel campo delle problematiche neuropsichiatriche a carico di minori. Tra successi e fatiche, la strada fatta in questo
ambito, ancora così poco noto, sia in ambito ospedaliero che nel privato sociale,è stata tanta ed impegnativa. Ad
oggi abbiamo in carico circa 35 ragazzi, tra coloro che sono ospitati ad Ome, nel Centro Residenziale e a Brescia
nel Centro Diurno. Dal mese di Maggio, un’altra avventura ci aspetta nel Centro Raggio di luna. Per la nostra
cooperativa, per i nostri operatori, per i nostri professionisti, ma soprattutto per coloro che accoglieremo, è
importante sentire che il territorio, il vostro territorio, ci aspetta e ci accoglie con semplicità e voglia di collaborare.
In questi mesi abbiamo incontrato diverse realtà associative ed educative, aziende, persone singole che ci hanno
manifestato la loro disponibilità a mettersi in gioco e ci hanno dimostrato grande voglia di camminare con noi e
con i nostri e vostri ragazzi e ragazze. Tutto questo è di buon auspicio e ci trasmette grande entusiasmo. Giovedì
30 aprile vi sarà, come detto, l’inaugurazione alla presenza di S.E. Mons. Luciano Monari Vescovo di Brescia. Con
affetto, vi aspettiamo tutti all’inaugurazione!
La Cooperativa Sociale Fraternità Giovani
Per informazioni scrivete a
[email protected]
o chiamate al seguente numero: 327.4226897
Work in
progress
riconversione
Comune, Parrocchia San Bartolomeo,
Caritas e Associazioni di Castenedolo, con
il supporto dell’Obbligazione Sorriso BCC,
rendono operativi i corsi di formazione
per chi ha perso il lavoro. Si comincia
con stiratura e cucito per poi proseguire
in altri ambiti fruttuosi di occasione delle
professioni artigianali.
Accompagnare, sostenere, valorizzare. Per ridare dignità
al lavoro. Non solo slogan nel progetto Castenedolo
Solidale, ma virtuosa e fattiva operazione in appoggio a
chi è rimasto senza reddito . Così la sinergia fra Comune,
Parrocchia di San Bartolomeo, Caritas, Centro Ascolto
L’Oasi, istituzioni ed enti attivi a Castenedolo, con il
contributo della Banca di Bedizzole Turano Valvestino,
rende merito ad un tipo di solidarietà propositiva.
In sostanza, come hanno spiegato nel corso di una
presentazione pubblica del progetto le parti in causa
il Sindaco di Castenedolo Gianbattista Groli, e Don
Tino Decca, Parroco di San Bartolomeo sono stati
attivati corsi di avviamento e riconversione verso lavori
oggi maggiormente richiesta. Così l’attualità registra già
istituita la formazione per quanto riguarda la stiratura
ed il cucito. Mentre sono in fase di organizzazione
altre tipologia di addestramento soprattutto inerenti
il comparto artigianale tradizionale ed evolutivo. La
Banca di Bedizzole Turano Valvestino, grazie all’ormai
collaudata formula dell’emissione di obbligazioni etiche
dedicate, si inserisce con convinzione in quest’ambito
di efficiente ottimizzazione di risorse da riconvertire
solidaristicamente.
LIDALE
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SOTTO TRACCIA | marzo aprile
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NOI CON VOI
assistenza e solidarietà
Servizio assistenziale di ultima generazione
noi con voi
impresa
Formula Nicolini, Gavardo
Mescole vincenti da viaggio
La crescita d’impresa con trasporti pubblici datati anni Cinquanta e l’Agenzia Viaggi fondata nel 1985. Affidando
l’evoluzione aziendale a progetti d’Icoming turistico sul territorio locale sostenuti dalla tradizionale esperienza nel
settore autolinee ed escursioni di gruppo
Lungimiranti orizzonti di viaggio. Inizialmente programmati, nel dopoguerra anni Cinquanta del rilancio, nel trasporto locale. Da Serle verso Gavardo, Villanuova sul Clisi,
Roè e poi Muscoline, Brescia via dicendo. Per andare al lavoro o per utile diporto.
Evolvendo, a metà dell’esuberante decennio Ottanta, nel versante di Agenzia Viaggi
che quest’anno festeggia il trentennale. Azione sinergica in favore di presente e futuro
che corrono sui binari, o meglio sulle ruote esperte, funzionali e programmatiche di
idee attente all’incoming turistico organizzativo ache formato guida dentro le esclusive
eccellenze locali. Assemblando razionalità, efficienza e innovazione, sotto le tradizionali
insegne aziendali della famiglia Nicolini. Perché è proprio il connotato famigliare che
caratterizza la storia d’impresa riferita ad Autolinee Nicolini di Gavardo e Agenzia
Viaggi Nicolini - sedi sempre a Gavardo e Salò - con la diramazione di ultima generazione Divisione Incoming Garda Experience. Però, per cominciare, giù il cappello,
con onore e gloria, al fondatore Luigi Nicolini. Pioniere del trasporto anni Cinquanta,
oggi genealogicamente ben rappresentato dai figli Mario e Gianfranco che guidano
l’azienda insieme alle consorti Antonella Susio e Giuseppina (Giusy) Cavalli. Ed ancora,
a loro volta, rinverdendo i ranghi dinastici con il contributo attivo dei figli - Cristina e
Paolo, versante Mario/Antonella, Sara e Luca, ramo Gianfranco. Più familiare di così.
Caratteristica nobilmente adeguata, con appassionato vigore partecipativo, a visioni
prospettiche di mercato ad ampio spettro. “Tutto è iniziato grazie a mio padre – ricorda Mario Nicolini, con orgoglioso affetto per un passato capace di trasferire idee
e competenze dentro attualità e futuro – con i primi viaggi che da Serle trasferivano
gli operai, perlopiù attivi nello storico Lanificio, in quel di Gavardo. La zona era più o
meno quella con qualche puntata verso Vallio, Soprazocco, Muscoline. Mezzo di trasporto una sorta di camion, tipo militare, con le panche dietro al conducente dove si
distribuivano i passeggeri. Altri tempi – sorride Mario rimescolando ancora dentro la
memoria di famiglia – che comunque hanno gettato le basi per la crescita dell’azienda”.
E avanti sulla strada. Con indirizzi tematici sempre più articolati.
“Dalla fine degli anni Sessanta – prosegue Nicolini – effettuiamo con regolarità il servizio pubblico sulle direttrici più o meno collocate tra Brescia, Gavardo, Vallio ed altro.
Oggi questa attività si concretizza con collaborazioni in sub appalto ad altre realtà. Ma
è nel settore dei viaggi turistici su gomma che si è specializzata, nel corso del tempo, l’azienda”. E qui torna alla memoria l’intuizione ancora una volta del capostipite Luigi che
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sollecitò l’apertura dell’Agenzia Viaggi. “Fu inaugurata nel 1985 – conferma Mario Nicolini – proprio quest’anno ricorre il trentennale. Di fatto costituisce l’evoluzione naturale del nostro lavoro. Da una parte l’esperienza nel accompagnare gruppi attraverso
l’Europa, dall’altra la funzione attiva nel creare opportunità di viaggi per far crescere le
nostre potenzialità. Con la nuovissima componente della Divisione Incoming dedicata
ad organizzare pacchetti turistici direttamente sul nostro territorio”. Riassumendo i valori consolidati del gruppo Nicolini, sotto lo sguardo amministrativo, attento e sensibile
di Antonella Susio, fatto di esperienza motivazionale qualificata non solo dai numeri,
ma altresì da sensazioni ed emozioni al tratto esecutivo di un lavoro speciale, leggiamo
un’attualità che parla di 25 mezzi dedicati ai diversi profili contenutistici di trasporto
e di una trentina di dipendenti, che svariano nelle dinamiche articolate e sinergiche
della mission aziendale. Seguendo i tratti esclusivi di famiglia. Che ripercorriamo richiamando alla mente, anche con constatazioni personali in diretta, la qualità professionale
di Gianfranco Nicolini, esperta condizione che si traduce in sicurezza empatica con i
passeggeri. Senza dimenticare la disponibilità risolutiva carica di verve, che Giusy Cavalli
allinea con determinata accogliente leggerezza nel trend organizzativo del viaggio collettivo. Completando il tutto con la voce del futuro affidata a Cristina , che insieme al
fratello Paolo ed ai cugini Sara e Luca sintetizza i colori relazionali evolutivi di Autolinee
e Agenzia Viaggi Nicolini virando su Divisione Incoming Garda Experience. “Stiamo
lavorando molto in quest’ultimo settore – sottolinea Cristina Nicolini – la formula è
quella di creare pacchetti turistici dedicati al nostro territorio.
Quello che lambisce perlopiù il Garda, il suo hinterland, la Franciacorta e la città.
Percorsi studiati attentamente che spaziano dalla cultura, all’arte fino all’enogastronomia in collaborazione con le realtà locali di tipo associativo, istituzionale, commerciale,
artigianale e turistico pubbliche e private. In particolare – conclude Cristina Nicolini
– per tutta l’estate saranno attive delle organizzate Guide sul Territorio per concretizzare questa offerta di incoming focalizzato sulla nostre diverse accoglienti eccellenze”.
Mentre la trazione di supporto e servizio continua a garantire, con mescole vincenti,
la precisa, sicura elasticità della gomma da viaggio. Scivolando agilmente nella piacevole
ebbrezza verso un altrove geografico tutto da godere.
www.nicoliniviaggi.it
www.gardaexperience.com
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Atom heart
mother Lego
Una passione esplosiva senza tempo e senza regole. Madre
mignon, dal cuore universalmente atomico base del tutto,
capace di erigere, centimetro su centimetro, atomo su atomo, gli incredibili set urbanistici stile Legoland. Un sodalizio,
nato in riva al Garda, celebra il valore educativo, fatto di
ragionamento collegato a creatività e fantasia, delle mitiche
costruzioni a mattoncini, anche attraverso l’organizzazione
di eventi e concorsi a tema
Un mattoncino non è semplicemente un mattoncino. È la base del tutto. L’atomo che
unito ad altri uguali ma diversi costruisce l’universo. Un atomo grande qualche centimetro, certo, e di plastica dura e colorata, ma pur sempre un atomo. E l’universo che
costruisce è sicuramente in scala ridotta, ma non per questo è meno affascinante,
perché è l’universo della fantasia.
Lego, Lego, Lego: una passione inesauribile. Piacciono a tutti, è innegabile. Ai piccoli,
naturalmente, senza distinzione di genere. Non c’è giocattolo più trasversale: e poco
conta che negli ultimi anni siano entrati in commercio più specifici “set” (così si chiamano i “pacchetti completi” che, seguendo passo passo le istruzioni, consentono di
realizzare in maniera esatta lo scenario riportato sulla scatola), diversi a seconda che
siano dedicati ai maschietti o alle femminucce. Conta poco perché quei set sono una
deviazione dal percorso, una svolta piacevole: la magia dei Lego sta tutta nella libertà,
nel trovarsi davanti una ventina di mattoncini e costruirci qualcosa, qualsiasi cosa.
Il fenomeno Lego sta balzando agli occhi ormai da qualche anno. Non stupisce che
piacciano ai più piccoli, è invece tutto sommato una novità il fatto che anche i grandi
abbiano “sciolto le riserve” e proclamato pubblicamente il loro amore imperituro
per i mattoncini. Sfumata ogni vergogna legata all’età ormai non più verde, migliaia
e migliaia di adulti in tutta Italia e nel mondo si sono riuniti in associazioni, sodalizi,
gruppi per annunciare e diffondere la passione Lego. Dai ad un “grande” una scatola
di mattoncini e farà miracoli. Perché se i bambini sono bravissimi, i grandi lo sono per
forza un po’ di più, o quanto meno in maniera diversa: l’esperienza, l’occhio adulto e,
certo, anche la disponibilità economica, consentono di realizzare creazioni da dare
i brividi.
Se il virtuale pullula di siti, forum, negozi online dove acquistare pezzi e componenti, anche nel reale non si sta fermi. Certo non sta ferma la nostra provincia, che
in questo settore ha qualcosa da insegnare a molte altre. Da noi, gli appassionati
possono trovare appoggio, amici e gioia nei carissimi Mattoncini del Garda: un gruppo di ragazzoni che ormai un annetto fa ha avuto la bella pensata di associarsi e
di diffondere la cultura Lego nel bresciano, e anche oltre. L’associazione conta già
quasi 400 iscritti e ne è presidente Stefano Forcella, giovane salodiano padre di due
figli. Con lui, i membri del direttivo: Monica Girelli, Massimiliano Basile, Elena Togni
e Davide Pelizzari. “L’obiettivo della nostra associazione è in primo luogo quello di
divertirci, tra noi e con i nostri bambini, coinvolgendo il maggior numero di persone.
Per far questo organizziamo incontri ed eventi, concorsi e manifestazioni”: sempre
affollatissimi. All’ultima occasione pubblica organizzata, andata in scena qualche mese
fa a Manerba, è arrivato un migliaio di persone, da tutto il nord Italia. E “sono eventi
organizzati con il patrocinio delle Amministrazioni comunali dei paesi interessati,
perché tutti, anche i pubblici amministratori, sono consapevoli del grande valore
aggregativo ed educativo dei mattoncini”. Oltre agli eventi, un’occasione eccezionale:
i nostri mattoncini saranno ad Expo, ospiti di Aisem (Associazione italiana sensori e
microsismi), con una serie di creazioni realizzate ad hoc.
In programma per la fine di giugno, poi, una tre giorni a LegoLand: il paradiso degli
appassionati. “Abbiamo raccolto un sacco di adesioni - racconta il presidente Forcella - ma siamo in fermento per racimolare sponsor che consentano anche a quelle
famiglie che non possono permetterselo, di trascorrere tre giorni in compagnia”.
Chiunque può partecipare, associati e non, basta prendere contatto con l’associazione. Hanno un sito (www.legodigarda.it) e pure una pagina Facebook: basta seguirne
le gesta per essere sempre aggiornati.
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
L’impegno giovane a Sirmione
Da pari a pari
scuola e giovani
Lego – Lago fashion evergreen
di Nicola Alberti
La vitalità operativa di un’associazione capace di fornire
intensità e progetti alla comunità. L’esordio con l’organizzazione
di un DiscoBus, per l’andata e ritorno dalle discoteche. Con
il valore aggiunto divulgativo del divertirsi responsabilmente
oltre ad esser sostenitori del proprio futuro peer to peer
noi con voi
di ALICE SCALFI
Bravi ragazzi, quelli dell’associazione giovani di Sirmione, ragazze e ragazzi in gamba che si
impegnano per dare un presente ed un futuro migliore ai loro coetanei e non solo.Troppo?
Giudicate Voi. Chi sono queste ragazze e ragazzi lo chiediamo a Valentina Raimondi, segretaria dell’associazione dai modi gentili, dal sorriso dolce e dal linguaggio forbito. “ Siamo una
quindicina di associati- spiega Valentina - più 14 benemeriti. Il presidente dell’associazione è
Nicholas Ferrari, il vice Roberto Campagnola. Io sono la segretaria. Poi ci sono Luca Caliari,
Giulia Olga Zorzi, Alberto Mair, Gianmarco Mattinzoli, Mario Gazineo, Gianmarco Splendori, Andrea Cola, Claudia Piermarini, Raffaele Barbaria e tutti coloro che vorranno essere
fautori del loro futuro. L’idea è quella di dare voce ai giovani per i giovani, peer to peer per
dirla all’inglese. Vogliamo urlare al mondo che i giovani non solo esistono, ma hanno idee
e voce, non sono ectoplasmi distratti dalla tecnologia e dalle serate brave, ma che sono
l’essenza viva della società e della comunità “. Cosa hanno fatto questi ragazzi dall’ottobre
del 2014 data del loro battesimo ufficiale ? “ Il Discobus ! - risponde Valentina - Un Pullman
per trasportare i ragazzi nelle discoteche così abbiamo “più disco e meno rischio”. Un bus
di 54 posti noleggiato dalla Sirmioviaggi finanziato per metà dagli sponsor ( le discoteche
Madame Sisi, Coco Beach, No Name, ma anche altro che condividono i progetti ) per
metà dagli utenti. Sul bus c’è un educatore, messo a disposizione dal Comune tramite una
cooperativa”. Primo centro, il discobus è un mezzo di trasporto sicuro con cui si salvano
vite, l’hanno voluto, promosso e ottenuto loro, magari con un aiutino targato Elena Boschi,
assessore sirmionese di talento. Altro tempo ben speso ê quello dedicato alla Safe road in
the nightclub, una serata dedicata alla sicurezza stradale. C’erano anche quando a Sirmione
è stata allestita la pista del ghiaccio ( erano quelli dentro la casetta), impegnati a promuovere la propria associazione e far funzionare il servizio. Ancora la sicurezza stradale al centro
dell’attenzione dei ragazzi con un’iniziativa chiamata “Divertiti responsabilmente” realizzata
in collaborazione con l’autoscuola Bovo. In una mattina speciale, patrocinata dal Comune,
a cui hanno partecipato anche la Croce Rossa Italiana e la Polizia locale 20 ragazzi dell’Istituto Bazzoli invece di trovare la “ solita lezione” sono stati letteralmente catapultati in una
realtà che ha evidenziato i rischi concreti della guida. E allora eccoli guidare un’auto con
a fianco Stefania Bovo ed il fratello (la sicurezza è un vizio di famiglia) mentre fanno lo
slalom tra i birilli, parcheggiare in retromarcia, frenare in stato di emergenza, simulare un
sinistro con tanto di trasporto in barella ad opera del 118. Gli studenti hanno barcollato,
perso l’equilibrio, ma anche guidato indossando le maschere che simulavano lo stato di
ebrezza, la stanchezza, l’uso di stupefacenti. Magic moment è la prova con lo skid car con le
ruote dietro che vanno per conto loro, come quando c’è ghiaccio. Entusiasti i partecipanti
a questo vento, stanchi ma soddisfatti i ragazzi di Sirmione e Stefania ed i suoi collaboratori
dell’autoscuola. Se anche uno solo dei partecipanti all’evento ripenserà a questa giornata e
non si metterà alla guida dopo aver bevuto, forse una vita sarà stata salvata, grazie anche
a quei bravi ragazzi dell’associazione giovani Sirmione.
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Direttore Responsabile: Giuseppe Rocca
marzo | aprile 2015 - Anno XIV
Ottimizzazione: Alberto Comini
Editore:
Banca di Bedizzole Turano Valvestino
Via Garibaldi, 6/A
25081 BEDIZZOLE (BS)
Fotografie: Barbara Caldera
Hanno collaborato:
Nicola Alberti, Alberto Bernardi, Paolo Caldera,
Marco Conforti, Giovanni De Marco, Alice Scalfi,
Valentina Zanna, Alessandro Zoni
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Progetto grafico: Graphite snc
Art Director: Monica Polato
Economicità
Tipografia: FDA EUROSTAMPA SRL
Via Molino Vecchio, 185 - 25010 Borgosatollo (BS)
Tel. 030/2701606
Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03 del 21/01/03
Cellofanatura e Spedizione:
COOP SERVICE s.c.r.l.
Via Napoleonica 7 - 25080 Rezzato (BS)
Tel. 030/2594360
Poste Italiane - Spedizione in A.P. - 70% - Brescia
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Giornate di Primavera 2015
Cosa F.A.I. di bello a Desenzano?
Le numerose iniziative locali del Fondo Ambiente Italiano. Dalla la nuova sala della palafitta inaugurata al Museo Rambotti
all’apertura gratuita al pubblico della Villa Romana e del Castello. L’interessante interazione fra istituzioni per creare
occasioni promozionale grazie allo sfruttamento del ricco patrimonio artistico, culturale ed ambientale di questo angolo di
Basso Garda
La salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale italiano è dal
1992 al centro degli obbiettivi del FAI, Fondo Ambiente Italiano, con le “Giornate
di Primavera” durante le quali è possibile visitare gratuitamente beni italiani di
interesse culturale e storico, che normalmente sarebbero chiusi al pubblico. Una
sensibilizzazione della collettività che diventa occasione per una passeggiata fuoriporta,
un appuntamento stagionale spesso supportato dal bel tempo e dal risveglio della
natura nel mese di marzo.
L’amministrazione comunale di Desenzano del Garda ha risposto puntualmente
all’invito lo scorso 21 marzo con l’attesa inaugurazione della nuova “sala della palafitta”,
presso il Museo civico archeologico “G. Rambotti” in viale Tommaso dal Molin. Noto
ai più per custodire l’aratro più antico del mondo, risalente al 2000 a.C., il museo
cittadino si arricchisce così di nuovi spazi per fare cultura. Ora la nuova sala offre
ai visitatori la possibilità di immergersi in un’ambientazione preistorica unica nel suo
genere: infatti è possibile sperimentare in prima persona cosa significhi vivere in una
vera palafitta grazie a stimoli sensoriali, come odori, superfici, ritornando così indietro
nel tempo.
L’operazione ha visto il coinvolgimento di “Casa Serena” di Desenzano e della
cooperativa “La Melagrana” di Salò. Lavori e consulenza scientifica sono stati curati
e supervisionati da Claudia Mangani, conservatrice del Museo Rambotti, ed in
collaborazione con la direttrice, Anna Maria Finazzi. È un’offerta quella del Rambotti
che si ampia sempre più, mese dopo mese, grazie a restauri ed ampliamenti mirati. Dal
1990 orgogliosamente raccoglie tutte le culture preistoriche evolutesi nella regione del
Benàco. Reperti dell’Età del Bronzo trovano qui casa, diventando vetrina di divulgazione
e conservazione. Da non dimenticare tra i reperti, le testimonianze provenienti dalle
campagne circostanti, aree di interesse archeologico come il sito del Lavagnone o
siti di tarda costruzione edile come le ville romane. Domenica 23 sono stati aperti
gratuitamente al pubblico il castello, la villa romana, il duomo di Desenzano e la chiesa
di San Zeno a Rivoltella. Non da meno anche la splendida Cascina Selva Capuzza che
ha proposto visite guidate in cantina, con immancabile degustazione finale per tutti.
Le visite guidate nei luoghi della cultura sono state effettuate in collaborazione con
gli studenti del Liceo “G. Bagatta”, dell’Istituto di istruzione secondaria “Bazoli - Polo”,
l’associazione “Garda I Care” e Hotels Promotion di Desenzano.
È proprio grazie alla collaborazione tra ente comunale, associazioni e volontari, che
Desenzano per questa primavera 2015 rinasce, ed annuncia una lunga stagione di
eventi che allieterà cittadini ed ospiti. Considerata da sempre la capitale del Basso
Garda, Desenzano risponde così in modo chiaro alle critiche ricevute in tempi di crisi:
proposte culturali e tesori d’arte quelli del lago capaci di fare meno rumore e più
aggregazione.
di ALICE SCALFI
Il paese degli affreschi
Polpenazze murales cult
In cinque anni, cinquanta opere su altrettante abitazioni, con l’obiettivo
di sviluppare il “dolce armonioso”. L’originale iniziativa tematica inserita
all’interno del concorso internazionale di pittura
Un grande dipinto, da costruire di anno in anno, realizzato su di una tela cara a tutti:
il paese. Polpenazze sta diventando passo passo il paese degli affreschi. Entro il 2019
una cinquantina di realizzazioni caratterizzeranno il già bellissimo borgo della Valtenesi:
un’operazione di promozione del territorio e di valorizzazione delle antiche tradizioni
pressoché unica nel suo genere.
Verranno realizzati dieci affreschi all’anno, a cominciare dal 2014. Il progetto è lungo
ed articolato, e messo in piedi dall’associazione Studio B, presieduta dall’infaticabile e
poliedrico Gianluca Bordiga: “Quella degli affreschi è una sezione inserita nel più vasto
contenitore del Concorso nazionale di pittura, giunto quest’anno alla quarta edizione e
realizzato grazie al fondamentale supporto dell’assessorato alla Cultura del paese. Già
dall’anno scorso - precisa il presidente Bordiga - abbiamo pensato di introdurre questa
particolare tecnica perché troppo spesso dimenticata e da valorizzare. L’obiettivo è quello di sviluppare nel contesto urbano di Polpenazze il ‘dolce armonioso’, la bellezza, perché
siamo convinti che la frequentazione quotidiana della bellezza, dell’arte, contribuisca ad
addolcire l’animo umano, a renderlo più ricettivo e aperto”.
Arte e bellezza, dunque, in perfetta armonia con il rispetto della storia, delle tradizioni e
delle radici contadine del luogo. Il progetto è infatti centrato sul tema “La civiltà contadina
e il sole della Valtenesi”: “Polpenazze si sta arricchendo d’arte - osserva a tal proposito
l’assessore alla Cultura Maria Rosa Avanzini - un’arte che ci rappresenta e che evidenzia
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
noi con voi
ambiente
di Giovanni De Marco
la semplice e faticosa vita contadina, ricca di valori. Noi, orgogliosi del nostro passato e
fiduciosi verso il futuro, vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli quei valori antichi raccontati dagli affreschi che ornano e orneranno i muri delle nostre case: la semplicità, l’onestà
e l’amore per il nostro paese”.
Nobili intenti, dunque, dietro al progetto, che funziona in tre tappe: prima vengono selezionate le abitazioni sulle quali realizzare gli affreschi (i cittadini interessati propongono
la loro candidatura partecipando all’apposito bando, ne vengono selezionati 10 e per
ciascuno parte una pratica edilizia a sé, perché Polpenazze è interamente sottoposto a
vincolo paesaggistico), poi i bozzetti delle opere da realizzare effettivamente.Tutti gli artisti
interessati possono mandare il loro schizzo (o i loro schizzi, non è previsto un numero
massimo) e, tra quelli ricevuti, il comitato di Studio B ne selezionerà 10, che verranno
poi sottoposti al giudizio dei cittadini: ciascuno sceglierà quello che preferisce grazie alla
mediazione del comitato, evitando doppioni.
Ultima tappa, la realizzazione vera e propria. Avverrà nel contesto del concorso pittorico,
quindi quest’anno a ottobre, dal 10 al 18. In quella settimana, i pittori avranno modo di
mettersi al lavoro: il 18, poi, il comitato valuterà le opere realizzate e selezionerà un vincitore.
La macchina organizzatrice è già in pieno movimento: per informazioni, curiosità, dettagli,
è stata attivata una pagina Facebook, “concorsi pittura e affreschi a tema Polpenazze”.
13
La Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo bandisce per il ventiquattresimo
anno consecutivo un concorso per l’assegnazione di n. 80 Premi allo Studio per l’anno scolastico 2014/2015 e l’anno accademico 2013/2014 per l’iscrizione e la frequenza ad istituti e
scuole di istruzione secondaria di primo e secondo grado, statali o riconosciuti dallo Stato, corsi
di laurea universitari di qualsiasi facoltà e riconosciuti dallo Stato.
24
a
EDIZIONE
N. 80
PREMI
ALLO
STUDIO
1)I n. 80 premi allo studio saranno riservati rispettivamente in n. 40 ai Soci e figli di Soci e
in n. 40 ai figli di clienti che intrattengano un rapporto di conto corrente con la Banca. Essi
verranno suddivisi tra le varie scuole ed indirizzi secondo le modalità di seguito riportate
ed in proporzione alle domande pervenute. Il valore dei premi allo studio è fissato in Euro
200,00 per la scuola secondaria di primo grado (scuola media), Euro 300,00 per la scuola
secondaria di secondo grado (scuola superiore) e per gli istituti professionali, Euro 400,00 (o
in alternativa il controvalore di Euro 600 in azioni BCC Bedizzole) per l’università.
L’assegnazione dei premi allo studio è stabilita dal Consiglio di Amministrazione con giudizio
insindacabile in base alla graduatoria di merito.
Verranno prese in considerazione, ai fini della graduatoria di cui sopra, le domande presentate aventi i seguenti requisiti:
• Studenti che hanno conseguito la licenza di scuola media con la votazione di 10/10.
• Studenti della scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore), che hanno riportato nella sessione estiva dell’anno scolastico 2014/2015 una votazione, senza debiti
formativi, non inferiore a 8.5/10 nello scrutinio finale se trattasi di promozione ad anno
successivo e 95/100 per il conseguimento del diploma di maturità.
• Studenti di istituti professionali che possono dar diritto al conseguimento del diploma
oppure ad una semplice qualificazione professionale che hanno frequentato il terzo
anno e si iscrivono al quarto ed hanno riportato, senza debiti formativi, una votazione
non inferiore a 8.5/10. Gli studenti del quarto e quinto anno saranno equiparati agli
studenti di scuola secondaria di secondo grado a livello di maturità.
• Studenti frequentanti l’università che abbiano conseguito un numero di crediti congruo
con il relativo e regolare piano di studi e una media non inferiore ai 27/30 (il voto di 30
e lode verrà conteggiato ai fini della media con un punteggio di 32).
2)I concorrenti iscritti agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2014/2015 dovranno comprovare i requisiti di cui sopra mediante certificato rilasciato
dalla scuola o dall’istituto cui appartengono. Il certificato scolastico dovrà riportare, ove
previste, le votazioni ottenute in ciascuna materia e gli eventuali debiti formativi. La media
sarà calcolata con l’esclusione dei voti riportati nelle eventuali materie facoltative.
Dal concorso sono esclusi gli studenti ripetenti.
I concorrenti iscritti a corsi universitari successivi al primo delle rispettive facoltà per l’anno
accademico 2013/2014 dovranno comprovare che si trovino in regolare corso di studi presentando la seguente documentazione:
• copia del piano di studi della facoltà prescelta; anno scolastico 2014/2015
anno ACCADEMICO 2013/2014
IZ IO N I
T ER M IN E IS C R
15
31 Lu g lio 2 0
• documentazione rilasciata dall’Università attestante la regolare iscrizione al corso, gli
esami sostenuti e la relativa votazione.
Nel caso in cui uno dei documenti di cui sopra non dovesse essere presentato il concorrente non sarà ammesso al concorso.
L’età massima degli studenti frequentanti corsi universitari non dovrà essere pari/superiore ai 26 anni alla data di presentazione della domanda.
3) La domanda di ammissione al concorso redatta sul modello predisposto e disponibile presso
tutti gli sportelli della Banca e sul sito www.bedizzole.bcc.it, corredata dalla documentazione prescritta dal successivo punto 4) potrà essere presentata, entro e non oltre il 31 luglio
2015, direttamente presso gli sportelli della Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito
Cooperativo oppure essere inviata a mezzo lettera raccomandata all’attenzione dell’Ufficio
Segreteria Generale della BCC presso la Sede di Bedizzole.
4)Alla domanda dovranno essere allegati i seguenti documenti:
- Stato di famiglia del concorrente;
- Certificato della Scuola o dell’Università di cui al precedente punto 2).
5) All’assegnazione dei premi allo studio provvederà il Consiglio di Amministrazione della Banca con sua delibera sulla base della graduatoria elaborata.
6) Ai vincitori sarà data comunicazione personale entro il mese di settembre 2015. La graduatoria di cui sopra sarà disponibile sui siti internet della Banca www.bedizzole.bcc.it e www.
sottotracciabcc.it per una eventuale consultazione almeno quindici giorni prima della data
stabilita per la consegna.
7)La consegna del premio è subordinata al possesso di libretto a risparmio per gli studenti
minorenni e di conto corrente personale per gli studenti maggiorenni aperto presso la filiale
della Banca di Bedizzole Turano Valvestino indicata dal vincitore.
8) Le domande incomplete nella documentazione o che pervenissero fuori termine stabilito non
saranno prese in considerazione.
Bedizzole, 9 ottobre 2014
14
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Anema e coro
Nuvolento e Nuvolera accoratamente insieme da 4 anni per un ensemble che vale
per due. Il cammino delle corali, riunite nel 2011, come pezzo importante di storia
dell’intera comunità
noi con voi
Unità nel bel canto
argini del chiese
di ASCA
Una storia di unione e comunione che, insieme, vale più di cinquant’anni. I destini delle corali di Nuvolento e
Nuvolera hanno preso la stessa strada nel 2011. Fino a quel momento, hanno vissuto vicine ma divise, mentre oggi
rappresentano un sodalizio unico, grande ed importante, presieduto da Elena Zizioli, che spende parole affettuose
per raccontare il percorso che ha portato alla fusione delle due realtà: “Un lungo cammino caratterizzato da scelte,
azioni e gesti compiuti con semplicità, trovando sempre persone meritevoli e rispettose. L’obiettivo è sempre stato
e continua ad essere quello di non annegare nell’indifferenza, crescendo rimanendo uniti”.
Unità e condivisione: la storia dei due gruppi è molto vicina, va addirittura di pari passo con quella delle comunità cui
hanno fatto e tutt’ora fanno riferimento. Presenti soprattutto in ambito liturgico, sia le due corali, prima, sia la “grande
corale unita”, poi, sono state testimoni attive dei più importanti e solenni momenti che hanno interessato Nuvolento
e Nuvolera. Perché se l’impegno principale è sempre stato quello di animare le celebrazioni liturgiche delle due
parrocchie, le corali hanno avuto modo di esibirsi anche in occasione di alcuni concerti per scopi benefici e di
solidarietà, con enti e associazioni, ed in manifestazioni di carattere civile. La corale c’era al cinquantesimo anniversario
dell’Avis di Gavardo, nel 2012, così come ha fatto la sua parte raccogliendo fondi a favore dei terremotati dell’Emilia
(sempre nel 2012). Più indietro nel tempo, ma certo indimenticabile, la partecipazione dei due cori, all’epoca ancora
“divisi”, alla messa di beatificazione di Giuseppe Tovini, nel 1998, presieduta da Giovanni Paolo II.
Prima della “fusione” del 2011, si diceva, i due cori erano entità distinte. Il coro parrocchiale di Nuvolera è stato
costituito nel 1980 dietro iniziativa del parroco di allora, don Antonio Bonetta, e di alcuni volontari. Lo spirito di don
Bonetta è stato portato avanti, dal 1991 ad oggi, dall’attuale parroco, don Lucio Salvi: fondamentale, oltre all’incisiva
spinta dei due prelati, anche l’incessante supporto di volontari e amici. Ben più lunga la storia della corale di Nuvolento,
istituita nei primi anni Sessanta dal parroco dell’epoca, don Giuseppe Bertuzzi: erano gli anni dell’oratorio di don
Basilio Zanotti, il celeberrimo curato che tutti i ragazzi di allora ricordano, e che fra l’altro sembra abbia scoperto il
talento canoro di Fausto Leali. Periodo magico, quello dei primi anni del coro, cui si riconduce anche la figura dello
storico organista: lo zio di tutti, Angelo Massardi. Più noto come, appunto, zio Angelì, era la rappresentazione vivente
della musica in paese: organista per oltre 70 anni, ha visto nascere il coro e l’ha seguito, sotto l’occhio vigile e attento
dei ragazzi che allora bazzicavano l’ambiente, finché è rimasto in vita. Alcuni di quei ragazzi, e di quelle ragazze, smessi
i calzoncini e le trecce sulle spalle, ancora oggi son lì, a cantare. E l’impegno non è da poco. Perché l’organico è
costituito da coristi non professionisti: 35 anime oggi dirette da Marco Gobbini e Tiziano Perini, che si alternano nella
direzione e nell’accompagnamento all’organo. Prima di loro, gli indimenticati Gianfranco Bresciani e Gianfranco Cretti
a Nuvolento, mentre a Nuvolera, dove la direzione è sempre stata affidata alle mani del già citato Perini, all’organo
si sono succeduti Franco Fregoni, Giuseppe Ghidoni e Alessandro Perini.
Un aspetto da evidenziare, questo dell’accompagnamento all’organo, perché in esso è contenuta una ulteriore
finalità della corale. Oltre alle celebrazioni, liturgiche o laiche che siano, l’attività del gruppo garantisce infatti la
valorizzazione e la conservazione degli organi storici presenti nelle due chiese di Nuvolento e Nuvolera, per altro
recentemente restaurati. Tre strumenti antichi e preziosi, costruiti nella seconda metà dell’ottocento da celeberrimi
organari. Il costante impegno dei coristi, di chi li dirige e di chi li accompagna, fa sì che questi importanti “pezzi di
storia” non finiscano nella polvere.
Storia, finalità e, infine, prospettive future: quali? L’obiettivo per il 2015 è la preparazione di alcuni concerti per le
feste patronali dei due paesi, con la collaborazione del corpo bandistico di Nuvolera. A Pasqua un primo test di
collaborazione, con alcuni elementi della banda ad accompagnare il coro nelle cerimonie liturgiche.
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
15
noi con voi
riflessioni
Quelli delle ragazze di strada
di NIC
di NIK
Sofferenti cuori di tenebra
Una scelta di vita quasi sempre determinata dall’inganno. Con false promesse di lavoro dignitoso
e guadagni facili. Ma dietro l’angolo solo abissi di dolore che non vale la pena alimentare
“Quanto vuoi? Trenta con, 50 senza “. Ma cosa c’è dietro questa contrattazione sessuale a pagamento che avviene ogni sera, migliaia di volte sulle strade, certe strade, italiane ?. Tutto comincia in una città lontana, più frequentemente della Romania, della Bulgaria, dell’Albania o dell’Africa,
dove le ragazze vengono reclutate. Il modo di reclutamento fa leva su vari fattori: l’inganno, l’illusione, i soldi, la paura . L’inganno è quasi la regola
assoluta, a certe ragazze viene promesso un lavoro più che dignitoso, ad altre soldi facili, ad altre ancora una famiglia (spesso a sedurle sono
bei ragazzi, loro connazionali, che le malcapitate continuano a cercare in Italia, senza mai trovarli in quanto già impegnati in nuovi reclutamenti...
). Le ragazze scelte hanno sempre un aspetto gradevole, che sfiorisce molto velocemente... più sono belle, più sono giovani, più valgono sul
mercato. Vengono buttate sulla strada, alcune prima violentate dai loro sfruttatori, altre pestate e violentate, altre ancora ricattate. Se parli con i
clienti, ti dicono, ma in fondo piace anche a lei. Se parli con le prostitute ti dicono che loro i clienti se li scelgono ed i soldi se li tengono. Sono
così coinvolte nel rapporto che mentre dedicano i 15 minuti al cliente comprensivi di contrattazione, raggiungimento del luogo dove il rapporto
viene consumato, il rapporto stesso, il ritorno sul luogo di lavoro giocano con il telefonino, quasi ad estraniarsi da quello che sta succedendo in
quell’auto. Emblematica un’intercettazione dei ragazzi in divisa in cui il cliente mugola, grugnisce bramoso e lei contemporaneamente prenota
al telefono il suo driver per il ritorno. Per loro le ragazze tengono poco o niente, a meno che non decidano di far parte dell’organizzazione
diventando la ragazza del boss. Queste capette sono caporali in strada che verificano che il comportamento delle loro colleghe sia conforme al
volere del boss. Mai più di 15 minuti (il tempo è denaro), segnano le targhe dei sospetti, riferiscono controlli di Polizia o clienti che si affezionano
alle ragazze, chiamano le colleghe se si attardano, verificano che non vengano occultati i soldi frutto dei rapporti. Sono il braccio operativo del
capo sul territorio. Se chiedi a loro, pur non pensandolo, ti diranno che quel lavoro è bellissimo. Sono attive nel reclutamento di nuove ragazze.
Sono loro che si fanno avanti, quando arriva la Polizia, sono loro che spiegano alle altre che quando vengono fermate la cosa da non dire mai
è per chi lavorano davvero. Poi ci sono i driver che vanno distinti dai clienti casuali, o persone che portano le ragazze dal luogo dove dormono
a quello dove lavorano magari in seguito al loro autostop ed in cambio della prima prestazione sessuale della serata. I driver sono i bracci destri
dei capi, o comunque uomini di fiducia dei capi, sono parte integrante dell’organizzazione. Talvolta sono italiani, più spesso stranieri con patente
regolare, se fermati nei controlli di polizia si comportano educatamente e spesso non hanno precedenti penali o ne hanno lievi. Il capo sta
lontano dal lavoro delle “ sue ragazze”, nervine e solo in caso di problemi, le controlla attraverso i telefoni o la sua capo areale sul posto, arriva
a guadagnare per ogni vittima da 200- a 2000 euro a sera. Reinvestirà, molto probabilmente, i suoi guadagni, rigorosamente esentasse, in altre
attività criminose quali la clonazione di bancomat, lo spaccio di droga, o forse l’acquisto di un pezzo di strada dalle organizzazioni criminali (un
po’ come a monopoli). Sono individui pericolosi e violenti, spesso armati o in grado di procurarsi le armi in caso di necessità. Per loro le donne
equivalgono al bancomat, macchine per far soldi che se non funzionano vanno bautte via, in tali casi le ragazze rischiano anche la vita. Ecco
questo è uno spaccato della prostituzione in strada che non è reato per la legge italiana, lo è lo sfruttamento ed il favoreggiamento. Dietro
quei venti o cinquanta euro, c’è ancora tanto altro, ma sicuramente c’è un abisso di sofferenza che, certamente, vale la pena non alimentare.
Nei menù leggeri di Primavera
DI ASCA
Ravvedimenti appetitosi
Qualche angoscia stagionale per l’obbligo di mangiar leggero e fare movimento in ragione di prove costume prossime a venire. Le
quattro categorie di vittime forzate della sana alimentazione. E le ricette furbe per trasformare anonime pietanze in bocconcini gradevoli
colesterolocompatibili
Maledetta primavera. Loretta Goggi aveva ragione, e non tanto per le motivazioni
sentimental -amorose contenute nel celebre brano degli anni Ottanta. La Goggi aveva
ragione perché la primavera è una stagione maledetta. Bellissima, per certi aspetti: il clima si
fa mite, la natura più colorata. Tutto sembra sorridere, tranne le pance. Le pance piangono
lacrime amare, amarissime. E non la raccontino quelli che “c’è voglia di star leggeri, l’arrivo
della bella stagione ti invita a vivere in modo sano, a contatto con la natura: piatti semplici
e tanto movimento”. Non è vero. Almeno, non lo è per chi per natura vive per mangiare,
e non sono pochi. La primavera, per questi, equivale a sprofondare nel baratro imposto
dalla celeberrima “prova costume”, di cui la primavera, appunto, è odiosissimo preludio. La
primavera è la stagione del ravvedimento forzato: bisogna mangiar leggero, è necessario
ridurre le calorie, è doveroso quanto meno cercare di passeggiare un po’ di più. Bisogna,
in primavera, perdere una taglia per essere al meglio, per quanto possibile, per l’estate. Un
inferno carico di imperativi categorici nel quale ci si lancia con un entusiasmo dal sapore
amaro: un’incombenza da sbrigare cercando di fare in modo che pesi il meno possibile.
Come? Con tanto ingegno. Sostituendo tutto ciò che è grasso e unto con preparazioni
leggere, semplici ma gustose. Via libera alla verdura, alla frutta, alle carni bianche e al pesce.
Banditi per qualche mese i dolci (Pasqua esclusa, perché la colomba bisogna mangiarla:
imperativo categorico), così come i formaggi (ad eccezione di quelli magri, come la ricotta
scremata, mentre la mozzarella è tutto fuorché “magra”, facciamocene una ragione), e i
carboidrati: pasta poca, pochissima, e comunque condita con olio e verdure. Nemmeno un
accenno agli insaccati, che si commentano da soli: non si mangiano e stop. Di nessun tipo.
Al massimo un paio di fettine di bresaola, poche.
Le vittime della primavera si possono collocare in quattro categorie distinte. Quattro tipi
umani accomunati dal loro essere, in grado variabile e in modo diverso, “vittime”.
I “bravi” ce la fanno, si sottopongono alla tortura primaverile con una forza d’animo degna
d’ammirazione. Sono “vittime” a loro insaputa, perché superano sì la prova costume e
con gran soddisfazione, ma a pancia vuota e brontolante, e pure un po’ frustrati. Invece
i “tristi”, che sono la maggioranza, soffrono e si sacrificano inutilmente: sono le “vittime”
per antonomasia della primavera. La loro, è una sconfitta totale. Magari perché a giorni di
privazioni si sono alternati momenti di “euforia da frigorifero” che hanno ricondotto allo
zero i risultati: si sa, è la costanza il segreto di tutto.
16
In molti, poi, e sono i rappresentanti della categoria degli “scriteriati”, si illudono che sia
sufficiente inserire un vegetale qualsiasi in una preparazione per renderla “dietetica”: poco
conta che l’asparago sia inondato da due litri di besciamella, perché è il fatto che ci sia,
l’asparago, a sistemare la coscienza. Il “vittimismo” degli “scriteriati” è inqualificabile: chi è
causa del suo male, pianga se stesso.
Qualcuno, invece, e sono i “furbi”, riesce a trarre il meglio dalla “stagione maledetta”: sono
“vittime” consapevoli ed agguerrite, disposte al sacrificio, ma con moderazione. Ed Internet
in questo senso può dare una gran mano. I “furbi” si impegnano tantissimo, certo più dei
“bravi” che si limitano a eliminare alcuni alimenti e a ridurre drasticamente la quantità di ciò
che finisce nel piatto. I “furbi” sono ammirevoli perché sì, riducono, ma nemmeno troppo.
Loro si ingegnano, sperimentano, provano: coniugano gusto e leggerezza in ricette nuove,
saporite e dal “ridotto apporto calorico”, come si dice. Quindi mangiano, magari fino alla
sazietà, e si alzano da tavola appagati e con la coscienza pulita. Per loro, la primavera non è
poi così “maledetta”. Anzi, è uno stimolo alla creatività. Internet può dare una gran mano,
si diceva, perché il web è terreno di caccia prediletto per i “furbi”: la caccia alla ricetta
perfetta, quella che appaga ma non pesa. E la caccia è quasi sempre grossa, perché nel web
si trovano davvero, e a migliaia, ricette “furbe” per trasformare l’odiosissima fettina di petto
di pollo in una preparazione golosa e niente affatto calorica. Il miracolo, comunque, quasi
sempre è compiuto dall’aggiunta di spezie orientaleggianti. Resta il fatto che sia una furbata.
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
di Giovanni De Marco
Flash con scatto
alla memoria
La cattura dell’istante nelle immagini fotografiche di Domenico
Bertè e soci come memoria storica della comunità
Ciò che la fotografia riproduce all’infinito, affermava Roland Barthes, ha avuto luogo una sola volta: ripete
meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi. Niente di più vero perché la fotografia una volta scattata, cattura
l’attimo, l’istante ultimo di un evento prima che questo svanisca nel tempo.
Fotografia è sinonimo di immagine, dialogo che diventa interrogazione, confessione intima tra il fotografo e l’oggetto
ritratto. Dopo anni di esperienza nel settore, Domenico Bertè ha fondato con altri amatori l’associazione “Fotoclub
Bedizzole”, arricchendo così la già vista compagine sociale del paese fatta anche di piccole realtà promotrici di arte
e cultura. Fotografo freelance, Domenico, in arte Mimmo, nasce a Barcellona Pozzo di Gotto, cullato dai paesaggi
mediterranei della Sicilia: qui, alla giovane età di 16 anni, comincia a coltivare la passione per la fotografia. «Ho
cominciato ad avvicinarmi alla fotografia da giovane, quando mio padre mi regalò la mia prima macchina fotografica
con mirino a pozzetto. Con semplicità, da allora cominciai a fotografare le ricorrenze della famiglia. In un primo
momento stampavo su pellicola - afferma il presidente dell’associazione - Ma è stato con l’avvento del digitale che
decisi di riprendere in mano la macchina fotografica e continuare il mio percorso artistico».
Fotografo di eventi, manifestazioni e concorsi, l’attività di Mimmo Bertè spazia dalla fotografia commerciale agli scatti
di moda e non solo, per uno stile moderno, attento ai dettagli e dalle esigenze del mercato. Mosso da un profondo
desiderio di migliorare e condividere con altre persone la stessa passione, ecco nascere l’associazione dopo una
mostra personale al Vecchio Mulino lo scorso anno. Frutto dell’unione di un ricco gruppo di instancabili appassionati
del genere, fin da subito “Fotoclub Bedizzole” ha come principale obbiettivo l’insegnamento e la trasmissione a 360
gradi della cultura fotografica. Una vocazione territoriale, in stretto contatto con la realtà locale delle istituzioni. «Come
fotoclub ci prefiggiamo di creare un archivio storico del territorio da custodire nel tempo: vogliamo preservare
l’istante, l’attimo, attraverso il materiale fotografico che produciamo. Vorremmo stimolare la creatività di ciascuno
con la curiosità di una passeggiata o di un’uscita nella natura che, con la bella stagione, può diventare un interessante
workshop all’aperto».
Non è un caso se, fin dal suo esordio, “Fotoclub Bedizzole” segue ogni singolo evento di natura pubblica della
comunità. Ne sono testimonianza le splendide e suggestive immagini, pubblicate sulla pagina facebook dell’associazione,
sull’ultima rassegna provinciale del carnevale bresciano o sull’operazione natalizia “Albero Solidale”. Ora il sogno più
grande è quello di poter consolidare sempre più questa memoria storica, una memoria fotografica estemporanea del
territorio fatta di contenuti ed emozioni. «Siamo ventiquattro soci mossi dall’idea di base che la fotografia è passione
ed aggregazione. Il nostro prossimo passo sarà quello di organizzare anche dei corsi di fotografia - conclude Mimmo
- Ora siamo aperti con la campagna di tesseramento, con la convinzione che grazie alla fotografia si possano creare
momenti di aggregazione speciali, in un clima piacevole di confronto e crescita». Il mondo della fotografia è un campo
senza confini e, in quanto arte, va carpita sul posto magari con una macchina fotografica sempre a portata di scatto,
perché il click giusto può celarsi in ogni dove.
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
di G De Ma
Fenomenologia delle Uova di Pasqua
Sorprendenti
e devote
noi con voi distretto bedizzole
Fotoclub Bedizzole
Viaggio tra mito, costume e simbologia a proposito
dei tradizionali ed amatissimi dolci, senza dimenticare
l’adorazione/consacrazione rituale anche per quelli
forniti da mamma natura, che attraversano con vivacità il momento classico dell’importante ricorrenza
religiosa di Primavera
La presenza dell’uovo nella ricorrenza della Pasqua affonda le
sue radici nel lontano passato, quando si festeggiava l’arrivo della primavera con lo scambio di semplici uova di gallina. È con i
cristiani che l’uovo si carica di significati simbolici, di rinascita e
resurrezione: le uova di gallina vengono sostituite con uova decorate a mano. Ad ogni paese, la sua speciale tradizione pasquale.
Nel bresciano ancora oggi si tramanda di padre in figlio una
particolare devozione riguardo l’uovo di gallina del venerdì Santo,
dalle speciali proprietà protettive acquisite come la salvaguardia dagli incidenti stradali. L’ideale sarebbe mangiarlo “sudato”,
parzialmente cotto, o anche sodo: per questo è dovuto il detto
“Non hai mangiato l’uovo” rivolto a chi purtroppo è stato vittima di incidenti. Nel mondo anglosassone invece la Pasqua è
soprattutto l’easter bunny, il coniglietto pasquale. Secondo il mito,
il coniglio per piacere alla dea latina della primavera Ostara, da
cui deriva la parola inglese easter, cominciò a lasciare uova decorate nella natura con i colori dell’arcobaleno. Da qui, l’usanza
del coniglio portatore di uova al cioccolato, uova da nascondere
e far ritrovare in giardino dai bambini la mattina di Pasqua. Nel
mondo dell’informatica, gli americani hanno addirittura coniato
il termine easter egg, uovo pasquale, per definire la sorpresa che
non ti aspetti, attivabile con una successione di tasti bizzarra,
all’interno di un programma per sorprendere l’utente. Anche il
mondo dell’arte ha tratto fonte d’ispirazione dalle forme perfette e pulite dell’uovo: proporzioni magiche che colpirono Piero
della Francesca così tanto da collocarlo nel punto più alto della
sua celebre Pala di Brera, sospeso in una conchiglia sopra il
potente Federico da Montefeltro.
Oggi come ieri, donare uova per questa ricorrenza è anche un
gesto di benevolenza. Uova come pegno d’amore: lo zar Alessandro III regalò per anni alla moglie Maria, in occasione della
Pasqua, oltre cinquanta uova gioiello create dalla leggendaria
maison di gioielleria Fabergé. Innegabile l’importanza anche del
contenuto, la sorpresa. C’è chi ne ha fatto un business dolciario, creando ovetti con sorpresa per rendere felici bambini tutto
l’anno. Colomba o uovo di cioccolato che sia, a ciascuno il suo
dolce pasquale preferito. Grandi e piccoli, senza distinzione di
età, adorano ricevere un uovo di cioccolata, vuoi anche per una
sorpresa custodita all’interno che, a volte, non è mai all’altezza delle proprie aspettative. Rompere l’uovo è segno di buon
auspicio, è l’inizio di un cambiamento,
di liberazione, come il pulcino appena nato che esce dal guscio o il
baco che finalmente diventa farfalla. A partire dagli anni novanta
l’uovo è diventato anche sinonimo
di solidarietà e beneficenza. Dal
1994, l’AIL propone nelle piazze
d’Italia le proprie uova di cioccolato
per raccogliere fondi per la ricerca
sulle leucemie, linfomi e mieloma,
affinché possano diventare patologie
sempre più guaribili. Nutriente, l’uovo di
gallina, o dolce, quello di cioccolato delle
feste, l’uovo è sempre ben gradito pur nella
sua semplicità, e nel vasto uso che se ne fa
nelle nostre case in cucina. Un alimento dalla forma perfetta, che porta con sé un forte
legame sospeso tra mito e realtà in tutte le
culture del mondo.
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SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Che volpe quell’orso
di Nicola Alberti
cieli di valvestino
Superambiente Valvestino
Ho letto recentemente su Bresciaoggi che in
Valvestino qualcuno, forse nel tentativo di uccidere le volpi, ha ucciso alcuni cani con dei
bocconi avvelenati. Al di là della notizia in sé è
un fatto che la natura nella Valvestino è rigogliosa, verde, a tratti perfino incontaminata e gli
animali ci vivono bene. Di certo vivono bene i
cinghiali che scorrazzano, quasi presuntuosi padroni, di territori in cui per l’uomo è sempre
più faticoso vivere, mentre per certi animali
diventa un habitat naturale. Ci vivrebbero le
volpi, da sempre, acerrime rivali dei cacciatori bresciani che vedono l’astuto animale, dalla
coda morbida quasi peggio dei guardiacaccia o
della Polizia Provinciale. Ma la volpe è stata fin
da tempi antichissimi, protagonista delle fiabe,
emblema dell’astuzia e, talvolta, della sopraffazione. È la volpe che spinge Pinocchio sulla cattiva strada. Sono le volpi che, nelle grandi tenute dei lord inglesi, si contendevano con i nobili
bipedi, gustose pernici, saporite lepri e colorati
fagiani. Sono le volpi che, così come bene hanno immortalato alcuni film memorabili, vengono cacciate a cavallo. Vi sono state razze di
cani e cavallo selezionate proprio per favorire
questo tipo di caccia. A fianco della volpe e, mi
si dica poi che la Valvestino non è straordinaria,
ecco spuntare gli orsi. Bestioni dai 100 agli 800
chili (ma il nostro orso bruno si ferma a 400),
alti circa 2,5 metri, non a rischio di estinzione nel Mondo, dove, la sempre ben infornata
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
noi con voi
Ne rigoglioso dinamismo del risveglio primaverile lo scorrazzare astuto del canide
dal pelo rosso si contrappone all’ingombrante girovagare del mammifero di maestosa stazza. L’eterna avvincente competizione fauna, flora, razza umana. In un
compendio emozionale che da queste parti assume caratteristiche di attraente
fascino primordiale tutto da scoprire
Wikipedia, ne conta 200.000. Quattordicimila
in Europa. In Italia l’orso bruno rischiava l’estinzione sino all’inizio degli anni novanta quando
nella roccaforte delle Dolomiti si rifugiarono gli
ultimi due plantigradi. Il parco Adamello Brenta
ne adotta l’immagine come simbolo, valorizzandone la presenza anche in chiave turistica.
Nel 1996 ne vennero reintrodotti una decina
di esemplari con lo scopo di averne in loco, nei
trent’anni successivi, 40 - 60 individui. Progetto
riuscito con 13 nuovi nati accertati tra il 2002
e 2007. La convivenza con l’uomo non sempre
è semplicissima. Negli Usa, dove gli orsi possono davvero arrivare agli 800 chili, è diffuso
il detto “un orso nutrito è un orso morto”. Le
arnie delle baite sono molto gradite, non tanto
per il miele, che pure non disdegnano, quanto
delle larve delle api. L’orso solitamente non è
aggressivo, ma se associa alle attività dell’uomo
la possibilità di avere cibo può diventare una
presenza piuttosto “ingombrante”. L’incontro
tra uomo ed orso, se casuale, determina solitamente la fuga dell’orso. I problemi nascono solitamente da incontri in situazioni limite
quando l’animale è ferito, quando ha i piccoli,
eccetera. Chissà quante altre cose ci sono da
scoprire nella Valvestino. E se invece di raccontarvele ci faceste un saltino nel prossimo fine
settimana? Certo se vedete un orso o magari
una volpe scrivetecelo, meglio ancora, mandateci una foto!
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SOTTO TRACCIA | marzo aprile
di Giovanni De Marco
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di un’economia turistica
sostenibile
A Lonato del Garda un’emozionante tuffo nel passato medievale locale è stato possibile, lo scorso 28 e 29 marzo, grazie a “Cittadella
in Festa”, l’attesa rassegna culturale - promozionale organizzata dall’assessorato alla cultura e dalla storica Fondazione Ugo Da Como.
Per tutto il pomeriggio di sabato e per tutta la giornata di domenica, l’antico borgo medievale della Cittadella, e le vie che dal
centro storico che si arrampicano per la Rocca, sono state le principali protagoniste del fine settimana gardesano, al centro anche
del convegno “La Cittadella di Lonato del Garda e il progetto dell’albergo diffuso: rilancio di un’economia turistica e sostenibile”.
Nella mattinata grazie al coinvolgimento della Compagnia del Sipario Medievale di Verona, gli antichi mestieri della nostra provincia
hanno magicamente ripreso vita, dinnanzi agli occhi del pubblico come l’allevamento del baco da seta, la macinazione della farina
con il mulino a mano o la lavorazione artigianale del rame. Accompagnato da una colonna sonora di musica antica, selezionata
dal repertorio medievale europeo dagli EraTempus, l’evento ha visto grande partecipazione per l’immancabile “Gran Corteo
delle Contrade di Lonato” dove le otto storiche contrade della città hanno sfilato in costume secondo lo spirito della tradizione.
Occasione ghiotta anche per mostrare ai turisti anche gli splendidi tesori d’arte della cittadina come la Torre Civica e la Casa Museo
del Podestà.
Dal momento della festa e dei lavori di un tempo, al momento dell’approfondimento: in concomitanza con l’evento, sabato si è
tenuta anche la presentazione del “progetto albergo diffuso” per il rilancio architettonico del centro storico. Lo scorso maggio
l’amministrazione aveva sottoscritto una convenzione tra la Fondazione Ugo Da Como e l’Università degli Studi di Brescia DICATAM, con lo scopo di predisporre uno studio di fattibilità per il riutilizzo di ben quattordici immobili non confinanti della
Cittadella. Il nuovo progetto andrebbe così gradualmente a riqualificare gli edifici storici di Lonato, secondo un nuovo modello
ricettivo in grado di trasformali, in un prossimo futuro, in edifici di grande richiamo artistico. Moderato da Marina Tagliaferri, il
convegno ha visto la partecipazione diretta degli studenti bresciani della facoltà d’Ingegneria Civile: circa ottanta giovani studenti,
autori del rilievo e della progettazione del restauro, hanno presentato al pubblico il loro lavoro. Tra i criteri massimi da rispettare il
divieto di ampliare le volumetrie originarie, per un programma che rientrava già nel piano di governo del territorio del 2007. Il piano
di intervento nei prossimi anni cercherà di invertire la tendenza generale all’abbandono dei centri storici, cercando allo stesso tempo
di trovare nuove risposte in termini di accoglienza ed ospitalità anche per i più giovani.
Impagabile il supporto degli allievi del corso di restauro della laurea magistrale in Ingegneria Edile ed Architettura, fin da subito attivi
sul campo, nell’effettuare i rilievi degli edifici. Terminato il convegno, il pubblico guidato dagli studenti, è partito alla scoperta degli
immobili coinvolti nella riqualificazione: un recupero immobiliare che, tra passato e futuro, è già nuova risorsa ed opportunità di
rilancio per la città.
Sul lago dei misteri di “Giallo Garda”
Ed alla fine il colpevole
viene a galla
noi con voi
rive del garda
In Cittadella a Lonato
di Alice Scalfi
Al via il 17 aprile il Festival gardesano della letteratura gialla. Eventi e concorsi a tema sino
ad ottobre, con l’obiettivo di accendere la passione gialla e promuovere il territorio
In fondo, siamo tutti un po’ investigatori. In maniera più o meno nascosta, più o meno evidente, ma lo siamo tutti. Perché è raro trovare qualcuno che
non sia disposto a metterci del suo per capire, disvelare, per mettere insieme i pezzi e ricostruire un quadro magari a prima vista sfumato, ma che
acquista chiarezza grazie il ragionamento. Il prodigio del ragionamento. Piacere intellettuale soddisfatto in pieno nella letteratura gialla, in cui ogni
pagina spinge alla successiva per scoprire nuove prospettive, nuovi indizi, nuovi dettagli, nel tentativo di arrivare per primi alla soluzione.
Il gioco delle ipotesi e la sorpresa della soluzione: questi gli ingredienti. Ingredienti messi a frutto in ricette sempre nuove nell’altrettanto nuovo Festival Giallo Garda, rivisitazione su vasta scala di quella che fu, fino all’anno scorso, la rassegna Manerba in Giallo. Ora, ad essere intessuta di trame
e misteri, tutta la zona del lago, con eventi che si protrarranno da aprile sino ad ottobre di quest’anno.
“Festival Giallo Garda” è un progetto che prende il via sulla scor
Eventi, si diceva: un fitto calendario di presentazioni “gialle” con autori locali, esordienti o già affermati. Poi, un concorso adpassate
hoc, suddiviso
in tre se- che hanno visto porre al centro dell’attenzione da
esperienze
zioni: libri già pubblicati, inediti e racconti, per i quali è indispensabile l’ambientazione gardesana. Infine, serate a tema, per coinvolgere il pubblico e
parte il territorio, dall’altra la sensibilità creativa e il desiderio di comu
tingere di giallo il Garda. A condire il tutto in salsa ancor più gialla, un piccolo giochetto: “Dai un nome al segnalibro”. Una serie di indizi, svelati poco
re di tanti appassionati.
Il tutto proiettato intorno ad un genere letterar
a poco sulla pagina Facebook del Festival, per conoscere un passo alla volta il testimonial del Festival stesso, personaggio all’apparenza
misterioso
giallo.
ed intrigante destinato ad un ruolo sempre più centrale nelle edizioni future, nato dalla matita del celebre illustratore Marco
Putrella.
L’obiettivo del comitato promotore, mosso dal sestetto composto da Andrea Nonfarmale,Ylenia Bagato, Laura Marsadri, Ornella Moreni, Maddalena
Nocivelli e Maria Paola Pasini, è triplice: “Accendere la passione gialla e regalare entusiasmo per la cultura in tutte le sue Con
sfaccettature,
oltreun
a far
il 2015
gruppo di amici e amiche, riuniti in un “Comitato Fes
ascoltare il canto della nostra terra a 360 gradi, donando un nuovo sguardo sul nostro meraviglioso lago”. Garda, insomma, come “sfondo vivo” del
Giallo Garda”, ha deciso di proporre una nuova iniziativa che compr
festival che permetterà agli appassionati di andar dietro le quinte, di scoprire cosa muove le idee degli autori, e diventare partecipi loro stessi di ciò
un (alle
concorso
letterario e una serie di serate collegate focalizzate di vol
che accade. Il calendario è già fittissimo, ma verrà disvelato poco alla volta. L’inaugurazione ufficiale è prevista per il 17 aprile
17 alla libreria
su uniltema
Bacco della cantina Marsadri, a Raffa di Puegnago): lo stesso giorno, il primo evento con la partecipazione di Ben Pastor,volta
che presenta
suo “Lao un determinato personaggio.
strada per Itaca” (ore 20.30). Poi Enrico Giustacchini, con “Il giudice Albertano ed il caso dell’uomo pugnalato fra le nuvole”
(30 aprile, ore
20.30,di promuovere la lettura e la scrittura e la passione
Obiettivo
quello
sempre alla libreria Bacco).Terzo appuntamento previsto per l’8 maggio, con Patrizia Debicke e il suo “La sentinella del Papa”
(20.30,
libreria
Bacco).
questo genere letterario in senso lato: dal giallo vero e proprio, al poliz
Curioso il quarto incontro: alla presentazione del libro di Alessandro Berselli, “Anche le scimmie cadono dagli alberi”, verrà affiancata una cena in
al noir, all’horror.
giallo. Il tutto ospitato dall’hotel Panoramica di Salò, il 14 maggio a cominciare dalle 20.30.
Ultimo evento che si segnala, ma non ultimo in assoluto - verificare sul sito festivalgiallogarda.it la lista, perché costantemente aggiornata - quello
Al centro dell’attenzione però vi è anche il territorio e il Garda in parti
del 5 maggio: alle 20.30, ancora una volta alla libreria Bacco, Mario Mazzanti presenta il suo “Un giorno perfetto per uccidere”.
L’iniziativa gode del sostegno di tutta una serie di realtà private sparse su tutto il territorio interessato, non ultima la Banca
Turano
re. diIl Bedizzole
fine che
ci proponiamo è trasmettere, attraverso l’iniziativa,
Valvestino e la cantina Marsadri in primo luogo, dove si svolgeranno la gran parte degli eventi in calendario. Poi, S4Win, ilsempre
Movimentomigliore
Turismo dele più approfondita conoscenza del nostro straordin
Vino Lombardo, le Terme di Vallio, il West Garda di Padenghe, la Fondazione Cominelli e quella Ugo da Como, l’hotel Panoramica di Salò.
Presentazione dell’evento
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
lago come patrimonio comune, ma anche come casa della cultura decl
nelle sue più varie forme.
Il comitato organizzatore si propone anche di coinvolgere realtà cult
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ed economiche operanti sul lago di Garda per costruire
insieme e con
dere momenti e percorsi che possano di volta in volta valorizzare au
anniversari e luoghi.
NOI CON VOI
senza frontiere
Grazie a Customer Satisfaction
Marketing etico al decollo
Conclusa l’indagine sul grado di soddisfazione della clientela dalla BCC.
Le diverse fasi esecutive del progetto a definire un tappeto cognitivo
sostanziale dedicato ed in volo verso costante miglioramento di
promozione, qualità e servizio
La forza di rapporto e conoscenza per sollecitare al
qualità e servizio. Per un programma di riflessione
scientifico/statistico relazionale, utile nel costruire
tematiche e termini di intervento attivo identificabili
nella definizione di Marketing Etico. Con questi incipit
progressivi in costante divenire evolutivo, si sono dunque
conclusi i lavori riferiti al progetto Customer Satisfaction.
Iniziativa che il Consiglio di Amministrazione della Banca
di Bedizzole Turano Valvestino ha messo in campo
proseguendo un tragitto di ricerca metodologica utile
ad una sempre migliore approcci sinergico funzionale fra
BCC, Soci, Clientela e Territorio. Il programma è stato
realizzato in collaborazione con Studio Attivazione,
team di professionisti specializzati in questo tipo di
indagini, guidati dagli psicologi Gloria ed Enrico Lorenzi.
Customer Satisfaction – letteralmente: ricerca sul
grado di soddisfazione della clientela – rappresenta
il secondo step progettuale, iniziato negli anni scorsi,
sempre a cura di Studio Attivazione, con Cultural
Meter, inchiesta a sua volta inerente la conoscenza, in
ottica di sempre miglior grado qualitativo a 360 gradi
dell’ambiente lavorativo interno aziendale. Sulla scorta di
questi favorevoli precedenti formativi, il progetto è così
evoluto nella fase indagante dell’attualità di Customer
Satisfaction indirizzata appunto sulla clientela. Sono stati
in questo modo realizzati e, secondo canoni domanda/
risposta predisposti dagli specialisti di Studio Attivazione
in sintonia con gli addetti ai lavori della Banca, appositi
questionari, postati sul sito web e in formula cartacea
nelle filiali, ai quali un buon numero di utenti ha risposto
con attenzione. Successivamente sono stati altresì
organizzati alcuni incontri dal vivo – Focus Group – ai
La Fabbrica dell’Educazione Stradale
Al volante attenti F.E.S.
quali hanno partecipato diverse categorie
di utenti, scelti a campione nei diversificati
ambiti professionali. Il compendio esaustivo
analitico di questa serie di azioni, riassunto, analizzato e
foriero di consigli, metodi di applicazione e strumenti
da adottare per migliorare il rapporto BCC – Clientela
in chiave di promozione, qualità e servizio, costituirà
il tappeto cognitivo sostanziale, con il quale decollare
verso aggiornati orizzonti operativi.
di Giovanni De Marco
A Desenzano l’apprezzabile iniziativa di un gruppo di volontari qualificati, per esperienze
familiari, conoscenza del settore ed impegno professionale, che divulgano a bambini e
ragazzi delle scuole locali l’applicazione salvavita del codice
Si chiama la Fabbrica dell’Educazione Stradale, F.E.S., è un’ associazione che semina educazione e fa germogliare sicurezza. Sono uomini e donne (anche se loro pensano ancora di essere ragazzi) che dedicano una parte del loro tempo libero a chi ha voglia di
ascoltarli. C’è una pagina Facebook, la loro, che vale la pena visitare. Non chiedono nulla
perché un lavoro ce l’hanno, offrono di condividere la loro esperienza con chi vuole
ascoltarli. Così come condividono con le mamme in attesa della cicogna che frequentano un corso all’ospedale di Desenzano. Lì si apprende come viaggiare in sicurezza in
quei nove mesi così speciali e magari anche dopo. Così come con i bambini e i ragazzi
delle scuole con cui condividono un paio d’ore che difficilmente i ragazzi, sia quelli che
lo sono davvero sia quelli che pensano di esserlo, dimenticheranno. C’ è Claudio anima
e cuore dell’associazione, un ragazzo in divisa con quel qualcosa in più che lo rende unico.
C’ è Anna, la presidente, solare mamma e insegnante attenta. C’è Angela, la psicologa
determinata e determinante. Ci sono Dario, Paolo e Nick altri bravi ragazzi in divisa: duri
con i cattivi, tolleranti con i deboli. Poi c’è lui, c’è Marco, che ama presentarsi scherzosamente così quando incontra i ragazzi : “ Se loro sono i poliziotti, io sono il malandrino...”.
Marco non è il ladro, è colui che, mentre racconta la sua esperienza, rapisce l’attenzione
di grandi e
piccini generando quel silenzio da cui nasce
la condivisione ed il rispetto, mai la commiserazione. Marco è su una sedia a rotelle
paralizzato da metà petto in giù. Ma Marco
è uno di quei tipi straordinari, uno di quei
guerrieri che non si arrendono mai, uno
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dal quale si impara davvero tanto. “ Avevo il Mondo in mano- racconta- lavoravo nei locali
pubblici, avevo un bello stipendio, una bella ragazza, un discreto gruzzoletto, tanti amici,
insomma stavo bene. Una sera, dopo un bel po’ di ore di lavoro e dopo aver bevuto qualcosa tornavo a casa con la mia moto, procedevo nel rispetto dei limiti su una strada che
conoscevo bene, ma caddi, picchiai la schiena, mi ruppi una vertebra, non mi rialzai più. E
non mi rialzerò più”. “ Quando mi risvegliai in ospedale- continua Marco- ero convinto
che avrei potuto rialzarmi, poi, tra una fisioterapia e l’altra incominciai a capire non mi
sarei più rialzato”. “ Negli occhi di mia madre - e qui a commuoversi è lui- nel tenerissimo
sguardo da cerbiatto di mia madre, vedevo il suo dolore, quando mia madre morì, io
capii il significato di cosa significa morire di crepacuore”. Marco non si arrende, anzi si
ritiene più fortunato di altri e sposta il Focus di chi lo ascolta su chi sta peggio : “ Ho
conosciuto tanti ragazzi che stanno peggio di me...la prima cosa che facciamo il mattino
è quella di stropicciarci gli occhi togliendoci lo sporco che si accumula durante la notte,
usando le nostre dita. Se la vertebra rotta fosse stata un’altra, un po’ più in su, io questa
cosa non l’avrei più potuta fare, così come capita a ragazzi che conosco. Qualcuno ha una
persona cara che gli pulisce con una garza o un fazzoletto gli occhi, qualcun altro un’infermiera, forse qualcuno non ha nessuno, ma niente è delicato come le nostre dita. Fortunatamente io posso muovere le braccia”. Marco non si arrende è fatto di quella pasta unica
e rara di cui sono fatti i guerrieri, si butta in mille battaglie, in altrettante associazioni.
È uno sportivone, sempre sul territorio (parafrasa il gergo dei ragazzi in divisa), diventa
vicecampione nazionale di barca a vela, lotta perché i disabili possano prendere il treno
(scontato? Per nulla... Provate a prendere il treno a Desenzano stando su una carrozzella).
Ci insegna, per esempio, perché le auto non
debbano stare su un marciapiede (provate a
percorrerne uno su una sedia a rotelle con un’
auto che ti impedisce di andare oltre) a mettere il casco, a non bere quando guidiamo, ad
allacciare la cintura. Ci ricorda quanto sia bello
sentire la sabbia di una spiaggia sotto i piedi, a
lui è proprio questa la sensazione che manca
di più. Ci insegna che, per quanto sia difficile
la vita, vale la pena continuare a combattere
una nuova battaglia perché, anche se sei su una
carrozzella, la vita, soprattutto se sei speciale
come Marco sa essere, è davvero dura, ma
certamente bella F.E.S.
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
Musica per tutti i gusti
Rhythm’ and Brescia
Batte forte in città il ritmo dell’estate. Molteplici e variegati gli appuntamenti
dal vivo. Ne abbiamo selezionati tre, ma il calendario è ancora tutto da svelare. Con palcoscenici da scoprire ed eventi da non perdere
Brescia e la musica? Un binomio eccezionale, ma eccezionale davvero. Ancora con
le ossa mezze intirizzite per l’inverno, ci si ritrova a pensare all’estate, alla voglia di
stare all’aperto, di godere di quelle poche e semplici cose che solo l’estate concede.
E la musica, in tutto ciò, gioca un ruolo essenziale. Perché d’estate i concerti si fanno
all’aperto e perché per moltissimi non esiste attività più “estiva” che assistere ad un
concerto all’aperto. E quella bresciana, da questo punto di vista, sarà senza alcun dubbio un’estate fantastica. Le occasioni non mancheranno e saranno di tale varietà da
soddisfare tutti, ma proprio tutti. Riassumere l’offerta musicale estiva è affare quanto
mai complicato, per due ragioni: la prima, fondamentale, perché il calendario è ancora
tutt’altro che definitivo; la seconda, se possibile ancor più pratica, perché già ora gli
appuntamenti sono tanti e così diversi che cercare di metterli in sequenza può dare le
vertigini. Ci si prova, focalizzando l’attenzione su tre giganteschi filoni.
Impossibile non partire dalla Festa della Musica: celebra il solstizio d’estate e già solo
per questo merita di aprire la rassegna. In più, questa del 2015, sarà una seconda
edizione ricalibrata sull’onda dello straordinario successo della prima, l’anno scorso,
quando Brescia venne letteralmente invasa da musicisti e spettatori, al punto tale da
faticare a comprendere chi fosse chi: per dare i numeri, 2 mila musicisti, 43 palchi sparsi
in città, migliaia e migliaia di visitatori, a far la spola tra un palco e l’altro. Come se ciò
non bastasse, la Festa colloca Brescia su di un piano internazionale, perché la stessa
manifestazione si svolge pressoché in contemporanea in oltre 120 Paesi di tutto il
mondo, che condividono gli stessi principi fondamentali: una festa di tutte le musiche,
un palco per tutti i musicisti, una platea aperta a tutti i cittadini.
Quest’anno, la Festa sarà sabato 20 giugno e tutti, ma proprio tutti, possono iscriversi.
Ad oggi, 35 location identificate e un cartellone che si riempie di minuto in minuto per
12 ore (ma secondo qualcuno potrebbero diventare 24), di musica no-stop.
Tanto per evitare che qualche sprovveduto si prenda le ferie proprio in concomitanza
del concerto della grande star preferita, si evidenzia che Brescia ospiterà, quest’estate,
alcuni tra le più grandi voci dello scenario musicale internazionale. Le date da segnare
in calendario, quelle del Summer Festival 2015, sono tre e sono da vergare a ferro e
fuoco sul calendario: 6 giugno, Van Morrison;11 luglio, Billy Idol; 14 luglio, Anastasia. Già
in vendita i biglietti, la location è quella straordinaria di piazza Loggia.
Infine, e giusto per chiudere in bellezza, MusicalZOO. L’anno scorso sono arrivati in 11
mila: numeri da capogiro per la kermesse in scena in castello, giunta oramai alla settima
edizione. Quest’anno, cinque giorni di musica, arte e cultura, dal 22 al 26 luglio: due
palchi, livestage e clubarea, più la expoZOOne con il progetto “6pm Your Local Time”,
uno speciale evento dedicato all’arte contemporanea che “connetterà” oltre 200 artisti di tutta Europa su una piattaforma online.
Per il MusicalZoo, ancora tutto avvolto nel mistero: programma e ospiti ancora non
sono stati resi noti, ma è garantito che ci sarà da divertirsi.
Se questi tre, grandi, spunti, non dovessero bastare, non resta che aprire gli occhi, tirare le orecchie e girare l’angolo: potrebbe esserci un palcoscenico già allestito entro
i prossimi 100 metri.
I confortanti numeri del Microcredito
Una carezza in un pugno di vita
Prosegue la collaborazione, nata nel 2008, fra Caritas Brescia, BCC locali, Parrocchie e Comuni. Oltre un milione e mezzo di euro erogati con bassissime percentuali di insolvenza in costante decrescita. Secondo la formula del sostegno e dell’accompagnamento e non della beneficienza. Perché
in Caritas, “la carezza della Chiesa”, secondo la definizione di Papa Francesco, 2 + 2 fa sempre 5
L’intensità di una carezza. Decisiva per migliorare la propria vita, superando le difficoltà. Con un progetto educativo preciso indirizzato
non alla carità, ma all’aiuto sostenibile. Di questo si nutre il progetto Mano Fraterna Microcredito Sociale ideato attivo dal 2008 a cura
della Fondazione Caritas San Martino di Brescia in collaborazione con Comuni, Parrocchie e Banche di Credito Cooperativo del territorio.
Mentre sono allo studio alcune iniziative di sostegno alle aziende. A farla da padrone, nel bilancio presentato nella Casa dei Diaconi di
Brescia da Giorgio Cotelli, Direttore Caritas Diocesana, insieme ad Alberto Pezzotti, coordinatore esperto del settore Microcredito, sono
i numeri. Alcune cifre per definire il tutto, gli oltre 800 finanziamenti (più di un milione e mezzo di euro) erogati negli anni di cui 615
vengono regolarmente utilizzati e rimborsati. “Siamo orgogliosi di questa iniziativa che continua a produrre ottimi risultati – spiega Giorgio
Cotelli, diacono Direttore di Caritas Brescia – concretizzando una capillarità diffusa sul territorio della solidarietà. Il dialogo avviene compiutamente attraverso l’impegno di una sessantina di volontari, tra i quali diversi ex bancari, che con la loro competenza favoriscono un
corretto approccio professionale negli interventi”. Il Microcredito sociale interessa attualmente 21 zone pastorali con ben 288 Parrocchie
coinvolte. I comuni aderenti sono quelli di Brescia, Gardone Riviera, Concesio, Collebeato, Bovezzo, Gavardo, Lumezzane. Mentre apporto
fondamentale lo danno le 7 BCC convenzionate con 25 sportelli operativi. Insieme alla Banca di Bedizzole Turano Valvestino ricordiamo
Agrobresciano, Cassapadana, Colli Morenici del Garda, CRA Giudicarie Valsabbia Paganella, Brescia e Verolavecchia. “L’evoluzione positiva
del progetto – sottolinea Alberto Pezzotti, parte attiva esperta dell’iniziativa – sta nell’attenta valutazione sulle reali possibilità di rimborso da parte dell’utente. Non bisogna infatti confondere il Microcredito con la beneficienza. Il percorso educativo e di accompagnamento
per chi fa richiesta diventa dunque indispensabile. Per questo le percentuali di insolvenza sono in costante decrescita: 6,06% nel 2013 e
pari a zero nel 2014. Nel trend positivo– aggiunge Pezzotti – si nota che stranieri ed extracomunitari in genere rispetto ai locali, a volte,
senza generalizzazioni, meno attenti al rimborso, si preoccupano maggiormente nel avvertire se i soldi arriveranno in ritardo o verificarne
poi l’effettivo accredito”. Un altro dato interessante evidenzia che, grazie a Caritas, in 3 anni è stato possibile assumere, pur in presenza
della crisi, 177 persone. “Il Microcredito di permette prevenire ed evitare di precipitare nel baratro in caduta libera – commenta ancora
Giorgio Cotelli – l’esempio bresciano ha funzionato e in Vescovi Italiani hanno recepito. Sta infatti ripartendo il Prestito della Speranza,
frutto della collaborazione fra CEI e Banca Intesa. Come Caritas constatiamo che i nostri progetti siamo sempre riusciti a realizzarli
nonostante tutto. Diminuzione dei fondi derivanti dall’8 per mille compresi. Attualmente è allo studio un programma di sostegno alle
aziende in crisi, che comunque dovrà prevedere regole ben definite per evitare fraintendimenti. Vedremo. E intanto – conclude il Direttore
di Caritas San Martino Brescia – continuiamo, orgogliosamente garantiti dalle parole di Papa Francesco (amorevolmente abile nel preordinare simbolicamente pugni e carezze ndr), che definisce Caritas “la carezza della Chiesa” a rispettare la nostra addizione metaforica
che insiste nel sostenere “Insieme 2 + 2 = 5!”
SOTTO TRACCIA | marzo aprile
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NOI CON VOI
metropoli brescia
pagina a cura di Alice Scalfi
A.O. Spedali Civili di Brescia
DIECITALENTI
per la ricerca oncologica a Brescia
La
nostra
banca
insieme alle banche di
Credito Cooperativo delle Province di Brescia e Mantova,
sostiene e finanzia iL PROGETTO TRiEnnaLE di RiCERCa
CLiniCa per il miglioramento del trattamento oncologico
colo-rettale attivato presso gli Spedali Civili di Brescia.
il progetto prevede lo stanziamento di 720 MILA EURO per
la creazione di un’equipe d’eccellenza costituita da 10
giovani specialisti e coordinata dal Dott. Pezzola.
PROGETTO ATTIvO PREssO L’UnITà OPERATIvA dELLA 2A chIRURGIA dEGLI sPEdALI cIvILI dI BREscIA
Spedali Civili di Brescia
Dott. Diego Pezzola
GLI OBIETTTIVI DELLO STUDIO
A) FASE PREPARATORIA
Counselling psicologico
Terapie neoadiuvanti pre-operatorie
Chemio - Radio terapia
B) FASE CHIRURGICA
Ottimizzazione del trattamento chirurgico
Chirurgia laparoscopica
Chirurgia robotica
C) FASE POST-OPERATORIA
Supporto socio-familiare
Reinserimento in ambito lavorativo
Counselling psicologico personale e familiare.
tutti noi possiamo contribuire. anche con piccole donazioni.
E’ possibile contribuire al progetto con una donazione mediante bonifico sull’iban IT86 X 250000000000000001 fornendo
l’indirizzo e/o mail per ricevere l’attestato del versamento a fini fiscali, specificando la causale “10 TaLEnTi PER La RiCERCa
OnCOLOGiCa” - Studio /CRC 2a Chirurgia Spedali Civili di Brescia.
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Marzo/Aprile 2015 - Sottotraccia BCC