dall’Educazione Fisica
alle Scienze Motorie:
quale futuro?
L’Aquila 10 marzo 2006
V. Di Cecco
Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA) dei
due bienni e dell’ultimo anno della Secondaria di 2°
Gli OSA appaiono subito basati su un’impostazione di riferimenti
più teorica che pratica dell’attività motoria-sportiva.
Si indicano, per esempio, obiettivi (conoscenze e abilità) quali:
La struttura e l’evoluzione dei giochi e degli sport… (Elaborare e
quando possibile attuare praticamente risposte motorie, in situazioni
complesse);
La terminologia, i regolamenti… (utilizzare il lessico specifico);
I
principi scientifici fondamentali che sottendono al
movimento… (Trasferire e ricostruire autonomamente, e in
collaborazione con il gruppo, semplici tecniche, strategie, regole);
I principi igienici… (assumere posture corrette);
I principi fondamentali di prevenzione e … (assumere
comportamenti funzionali alla sicurezza);
I
principi fondamentali della teoria e metodologia
dell’allenamento (trasferire e ricostruire autonomamente e in
collaborazione con il gruppo, tecniche, strategie, regole…);
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
L’esercizio intenzionale (l’esperienza di apprendimento,
Schmidt-Wrisberg) forse è la strada principale da
percorrere per l’acquisizione e il miglioramento
delle abilità destinate innanzitutto al complesso
sviluppo della vita di relazione (interpersonale e
ambientale).

Soltanto il movimento vissuto determina un
feed-back sensoriale che può determinare
crescita e motivazione emotiva.
 E soltanto la motivazione accelera quel
processo educativo che gli insegnanti sono
chiamati a strutturare e fortificare.
Facoltà Scienze Motorie
L'Aquila 10 marzo 2006
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 La
scuola secondaria di 2° grado è
l’ultimo periodo formativo generale
previsto nei nostri ordinamenti. È il
periodo che traghetta il giovane verso
la consapevolezza individuale e sociale
favorendo lo sviluppo di un progetto di
vita personale inserita in un contesto
collettivo.
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
L’Educazione Fisica, cioè l’organizzazione
del movimento intenzionale, partendo dal
movimento quale “bisogno primario
individuale” e strutturandolo in forma ludica,
concorre alla crescita della motivazione
educativa attraverso una globale percezione
del proprio successo inteso sia come
miglioramento delle proprie soluzioni motorie
che come miglioramento delle prestazioni
(risposte) relativo agli altri.
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 La
possibilità di visualizzare e
confrontare direttamente le proprie
conoscenze e abilità (motorie) rende
sicuramente peculiare la nostra
disciplina ma non certamente meno
fondamentale e pregnante delle altre
attività formative inserite nel processo
educativo.
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 La
Scuola Secondaria è determinante in
questo contesto per strutturare questo
passaggio e creare un favorevole
approccio alle attività di movimento in
ambito sportivo o/e semplicemente
ricreativo e legato al benessere.
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 Un
insegnante di Educazione Fisica è
interessato allo sviluppo integrale della
persona, alla sua capacità di superare le
difficoltà nel confrontarsi (fino anche alla
competizione, ma nel pieno rispetto del contendente) e
relazionarsi con gli altri, al migliorare la
capacità di impegno intellettuale e fisico,
alla comprensione e alla cooperazione.
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
Cioè, è un educatore che attraverso la pratica
delle attività, promuove una serie di valori
educativi difficili, se non impossibile, da
trasmettere in modo diverso:

la determinazione e l’accettazione delle proprie
capacità e dei propri limiti, il controllo e la solidità
emotiva, il rispetto delle regole assunte in un contesto
o in assoluto, l’impegno quale unico elemento (unica
azione) in grado di farci perseguire risultati positivi, lo
stimolo a migliorare i propri limiti o le proprie carenze.
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

Riuscire a stimolare la motivazione all’apprendimento
(motorio e/o cognitivo) è sicuramente il problema più
significativo e impegnativo che un insegnante è tenuto
ad affrontare. Un tecnico sportivo, o un esperto settoriale
(per esempio musicale), sicuramente ha una
problematica didattica diversa, dato che l’individuo o il
gruppo dei discenti che ha di fronte, è ben motivato
all’apprendimento in quanto normalmente è legato ad
una scelta e valutazione personale.
L’utilizzo di strategie metodologiche didattico-scientifiche
insieme ad una forte componente
comportamentale/relazionale guida costantemente
l’attività educativa dell’insegnante.
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