%
MARIO
SOCIO
PELAEZ
SELLA
ORDINARIO
NOTIZIA
R.
LUCCHESE
ACCADEMIA
STUDI
DEGLI
DI
PERII
GIULIO
CARI
SUL
"
DITTAMONDO
„
LUCCA
TIPOGRAFIA
GIUSTI
Jll Prof.
Rodolfo
di Fazio
ehe
si conoscesse
Perticari
fece
Farinata,
e
altre
lettere
in
e
del
stampate
del
qualcuna
zatinti
Rertoldi
qualche
novellamente
Li
ehe
è
ìttltn,
nella
FuiO
eh»
(2) LetUre
Inalrale
G.
da
EdiiDrì,
à
Bcrlolili
Torino.
per
e
G.
che
di
SaviMonti
maggiore
io
ViictMO
rei.
signori
quanto
ii)
Per-
Opere
iti
Court
di
siili'
Liriche
Btnier, Firenie
Mo:iti
I
t
U
Maz-
queste
il eonte
tifaiUkuH
della
al
quelle che
tanto
sì che
lUnpa
.li Kaiallo
HaiHtmll
verella
Ro-
letterato
dai
p. CCLXXVI-VII
a
lurd
iparie
?
a
si
es-
larsi
spigo-
una
stampa,
11, 'I2G-Ì2T, i
di Cremona
Db(Bt1
inedite
A.
non
a
gik
Irntati
18a8-S9
biblioUfi
PtGtI
tempo
ad
poteva
ma
edite confermano
FiBTlCiHi, Goloena
di
(2). Se
di
le lettere del Monti
ora
pubblicate ultimamente
da
Giulio
Vincenzo
suocero
Perticari
sono
che
Antonio
qpiaiche notizia
dì notizie offrono
e
è molto,
pronipote
Giovanni
in altre di letterati del tempo;
messe
non
di riferire intorno
a
liri-
poesie
or
del
poema
del Perticari
verità
gnanese,
al
si contentava
(1).In
ìd
delle
degli studi
intorno
lettera
una
editore
degli liberti lamentava,
nulla
che
Renier
Giui.iO
luMerato
fd.
e
Sansoni
rairollc,ordinale
1896
Roui
ined.
" 883.
t
Fraaielì
11-
e
ticari
che
carte
attendeva
possa
che
al
lavoro,
ma
lo studio
giovare per
che
qui
rvi,
ed
;ritti
e
erato,
anni
andarono
creduto
rio
io
di
ra'
indugi
del
poema
di
'ìitiamondo
(2),e
questa
importanza,
che
nto
3i
è
fra
irabìlmente
el
'
suo
al
del
greci
B'n;
di" fGiorn.
B
iii"
SI.
che
anche
si
ItU.
del
in
lo
:
stato
quindi
delle
umane
specialmente
in
Cful
meduino
Hai.
e
ri-
parole
conoscere
Dìllamondo
uliro
d.
nuo-
scuoprire
nostro,
or
una
seguenti
a
quel
anni
carte,
sue
Fa-
a
come
il progresso
el secolo
iL-HÌ
le
a
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occhi
rrsì
rilevi
le
pugno
suo
di
alcuni
saggio
suo
deter-
a
riporti
il Renier
un
utile insie-
ed
mi
che
osservò
io
Ed
(1).
qui
basterà
la
quelle riguardanti
storica
tanza
insieme
poi
Pesaro.
opportuno
eh'
sua
arricchire
di
agli studiosi
i
Perti-
raccontare,
fa
ad
di esaminare
ù
del
stampati appartenenti
libri
Oliveriana
ca
Le
famiglia
importa
non
alcuni
la
nul-
poema.
dalla
uscite
tamondo,
e
del
gli altri studi
fra
contenevano
ci dicon
non
XSV.)
Ilei
ii
5
—
in
della
conto
buoni
le
tutte
le
come
qui
la
le
la
1501
chiamava
«
edizione
A
della
la
vita, giacché
di
ed
1814,
però
anno
una
varianti
di
Antaldi
di
occasione
codice
un
di
scriveva
data,
tifati
che
ma
Scrittori
(2) AppeDdke
al
n.
del
VIU.
di
e
dcv'
Trecento
al
mandare
Uh.
I[
desimo
me-
dere
intrapren-
eap.
3
in
le
Marchese
avuto
avea
per
lettera
anteriore
essere
curioso
questo, per
che
codice
una
bre
novem-
Trivulzio
del
proprietà
in
in
del Dittamondo
di riconoscere
Monti
anni
questo
d'
animo
strazioni.
illu-
legge
14
Perticari, saputo
Pesaro,
studiare
si
(2). È
corretta
di
zio
Fava
nuo-
ultimi
lui, del
1822
in
offrì di
Monti
Antaldo
Il
di
necessarie
al settembre
edizione
Trivulzio.
del
nel
le
una
negli
a
zeppe
onde
»
notizia
prima
avesse
pare
nuova
lo stesso
Infatti
fino
piene
stesso
le
tutte
dedicò
egli mori
e
egli
siderando
con-
allora
Dittamondo
G. Trivulzio
che
sapere
mezzo
G.
sì
».
la veneziana
alcuna
del
di
tutti
uniche
dice
stesso
curarne
lavoro
lettera
una
di
corredata
questo
che
1474
critica
fantasime
(1) disino
»
egli
da
erano
il Perticari
quale
del
senza
due
lo
stampe
come
fatte
e
due
ina-
il mostrare
contemporanei
la
per
quei
si be-
degli
e
cura
Fazio
vicentina
sono
«
d' errori
nostra
da
ragione
avevano,
del
cerretani
dotti de' suoi
e
che
si
sarà
di
incontrastabili
de'
credute
cose
più grandi
Di
per
credulità
della
e
veri
novelle
Giacché
postori.
i
che
vecchi,
veano
critica,
—
buono.
che
è
al
14
Opere
I,
za
sen-
03.
li]
No-
6
—
—
vembre
1814,
risulta
come
da
quel
che
il
si
che
dirà
in
appresso.
Mi
«
diceste
vulzio
Se
bel
codice
un
ho
scoperte,
dirò
non
ne
novella
a
sorge
quel*
da
vita.
Cavaliere
terrei
Significatemi
di
pensiero
terrò
io
eh'
di
É
(\)
al
Trivulzio
n.
la
VII.
nel
Da
delle
codice
Perticar!.
REitllEB
(Giorn.
servata
in
4896
di
alcune
di
in
la
Fazio
poesia
contenute
etc.
di
di
dolle
poesie
codice
in
Fra
le
nel
e
codice,
annotata
25
luglio
begli
g%Mrdo
e
il
dal
4825.
si
ad
e
b
Fra
le
del
per
fu
poi
questa
che
la
nel
dico
Zeno.
F.
prati
delle
edita
Car-
Zanichelli
Rocchi
lo
con"
11
Perticar!
li
R.
tavola
tavola
canzone
anche
esistenti
quel
un'altra
della
Appendice
con
Dberti
l'rof.
carte
Resnati.)
luglio 1815
Bologna^
XV,
Monti
attendesse
Apostolo
l'erbetta
come
20
insieme
dal
anni
manoscritto
Perticari
T.
\tt
pubblicò
ne
trova
A)
(
veda
si
XIV
infra
carte
il
degli
Olivieri
codice.
medesime
che
\S\
Monti
Fazio
secoli
più
Il
perduto
degli
quel
/o
di
edic.
Trivulzio
che
Gberli.
ora
dei
al
rianti
va-
del
ana
Monti
Sett.
appare
Vili, 492)
in
«
Fazio,
del
degli
rima
contenute
corretta
Milano
in
avuto
aver
codice.
quel
crespi
di
Fazio
ìtal.
Monti
282),
Annibale
di
Cacce
poesie
trovato
da
94
p.
ìett.
lettera
del
poema
rispon-
in
del
(22
in
preziose
inserito
Opere
Monti
al
p.
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FerlÌL-ari
mostrarglielo
diè
egli
Trivulzio
Il
».
delie
una
questo
d.
St.
da
e
nota
Su
?
ima
avverte
DUGGl
la
«
VI
voi.
Opere
lìriche
del
Trivulzio
lettera
gli manda
lettera
del
delle
cit.
all'edizione
del
i
li'tlera
questa
VI
vul.
lettera
una
285'-
(p.
anche
Cfr.
di
le
nel
per
questo
spalle
(1)
così
è
s'
nuovo
mie
codice
questo
lirano
un
le
sopra
tami
usa-
fatica
dunque
di
produrre
poema
tanta
m'
ogni
durare
a
te
tan-
ma
quel
che
frontato
con-
Antaldi,
nostro
gentilezza
La
un
giorno
varianti,
tante
chiarissimo
io
che
cuore,
dal
emendazioni,
splendidissime,
rendergli
1' altro
posseduto
di
Dittamondo
potrei
avendone
poiché
;
Tri-
Marchese
del
io
fosse,
questo
servigio
edizione
un'
apprestava
Fazio.
vi
giorno
un
copia
io
ho
copiata
poesie
guardo
nel
grafo
Poli-
i
7
—
deva
al
tosto
scrìtto
egli
intanto
stesso
correzioni
addossarsi
dai
due
edizione
saggio
del
sformato,
e
sarebbe
né
poesie
dei
dotti
non
mi
se
Trivulzio
lui che
egli nella
che
Novembre
il
Dittamondo,
giudicava
avea
il Perticar!
che
Ult.
liL
tveeng
Car.
De
Horta»
rella
ip
Open
•llude
t
dal
iparn
(2|
der*
ieì
ialfg"ioB«
e
di
Monti
per
IMbile
(KM.
Si
Cicceliai.
G.
PEBTICiai
lelten
alle
il
e
sappiamo
u
nnili'*
crr.
ed. cit.
il
al
consiglio
due
di questa
del
in
27
con
quel
del
Monti,
Furie
Fcbh.
(2).Il
nisdeeipin
di
Ferlictri
a
qoeili
ISIT
e
zione
edi-
nuova
poema
ili G.
del
saggi che
del
lettera
14
edizione
ediiione
il
piamo
sap-
del
rallegrava
mezzo
che
tanto
che
Perticari
Il,i26.
Perticari
altre
perchè
gli preannunziava
pobblicareuna
ti)
Ia-
lempu
Fello
il
delle
lederà
rima
(i rileTa
di
Faiio,
tbt
il Triialiio
coltimuTa
il
Kutb-
ediiioae
si
(Lell. iatd.
217).
inedeiiinB
all'cdiiioiiF
Selt.
atllt
II, 216,
Dalla
22
a
dall' intraprenderla
nuova
infine ringraziava della dedica
un
manoscritta
squisiti»
«
già potuto vedere
di darne
disegno; quel
una
grata
potrei io solo
citata, si
intrapreso
avea
che
Perlicari, giacché
lettera
1814, sopra
vuole
d'essere
il poema
Non
».
rianti
va-
di cui
1' aiuto
non
abbandonasse
è
le
opera
lontano
anche
che
(1)
che
e
sarò
gioverà
nascosto
sostenere
peso
fortuna
qual' è il conte
amici
è
mi
pregava
So bene
me.
Biblioteca
forse
aggiungendo
di Fazio
«
assai
manoscritti
nella
io
e
lo
chi tentasse
sui
vedasi
pur
gradito
fatica per
corretta
Farsetti;
genero
volte la mala
tipografi guasto
prima
quanto
Dittamondo, s'eglipur
noiosa
ebbe
poema
suo
del
tanta
avrebbe
avrebbe
all'italiano parnaso
un'
che
al
di dirgli che
o
quel
Monti
—
li
alita
8
—
dunque
voro
dovettero
il Perticari
Air
conosciuta
le
tutte
mi
da
che
che
e
le
Ognuno
io
vedere
alla
mie
bei
di
spesa,
volumi
di
torinese
eh'
(3).
già
lettera
tenebre
Oltre
quest'altra
lei
a
s'attende
di
le
di
gli
«
G.
testimonianze
Italia
in
Periicari
il
Dalmistro^
il
Dittainondo
lavoro,
che
servire.
L'
di
rilevano
quale
cosi
stenebrato
G.
mi
inviaredizione
in
«
d'
P.
óaW
in
tratto
ri-
il
fronte
dal
codice
una
cedente
pre-
squisiti saggi
in
uopo
aver
ediz.
gran
I,
cit.
7.
Appendice
al
Lolt.
s'a{;{jiunga
Perticari:
ined.
»
te
cosiffat-
porti
scriveva
a.
do
sol-
un
neppure
tu
fa
e
re
libera-
a
ad
due
blicazione,
pub-
presta
scritto
dei
Opere
si
che
bel
disegnare
luce
La
ziente
impa-
dunque
avea
meravigliosa,
Angelo
V
fo
l'
al-
mostra
una
avrà
ed
io
de
lo-
letterati.
impegnato
proposito
:
è
(1) Elogio
(2)
E
mentovati
sopra
tutti
bella
Fazio,
i
tuo
ti costerà
non
sarà
e
»
si
lasciati
e
Troppo
«
gran
tra
questo
a
:
nata
Comincia
manoscritto
due
è
grandemente
promesse.
il tuo
in
luce
da
corrispondano
ognuno
prometto
ne
sono
le
n'
dimanda,
ne
che
già
mente,
special-
ti venga
edizione
fu
vennero
scriveva
gli
illustrazioni
che
me
di
Monti
questa
tue
aspettazione
ed
11
gli
il
notizia
la
amici
dagli
e
incoraggiamenti
ed
parti (2).
preme
poi
quando
;
eccitò
lo
(1),
Costa
studiosi
dagli
lodi
Paolo
Monti
Vincenzo
suocero
ciato
comin-
forse
e
Trivulzio.
pel
dice
impresa,
1814,
Antaldino
codice
solo
saggi
del
ottobre
lodato
tanto
avea
collazionare
a
del
aiuto
coli'
due
i
e
nell'
preparati
essere
probabilmente
che
incominciato
già
era
—
fra
a
le
carte
pprlicariaoc.
(3) Lettera
del
28
Febbraio
4
815,
in
Lett,
ined-
e
Sparte
II,
145-5.
da
9
—
—
forza
d'
fo
ne
acume
le
che
congratulazioni,
mie
lavoro
questo
smanio
di
alla
una
bella
io
giubilerò
Perticari,
lavoro
che
Trivulzio
tesori
della
si
oggi
del
fatto,
d'
Italia
lo
dei
Amati
ricerche
nelle
il
neir
Mai
Carli
[\)
Lettera
(2) Si
Monti
al
veda
il
del
la
Perticari
di
25
lettera
del
1814
dell'Amati
4
Gennaio
in
io
4815
Leti,
anche
Angelo
Venezia;
a
il
tutti
Ined,
Appendice
in
tine;
fioren-
farne
Cesena;
Lelt.
ined,
XVIII
e
Sp.
il
Trivulzio
inviando
II,
sparse
e
a.
rolamo
Gi-
facevano
Torino;
proprietà:
sua
Decenibre
di
Morelli
di
Malatestiana
biblioteca
di
Università
Ambrosiana;
nella
nella
dell'
codici,
nelle
e
occasione
ebbe
secondo
biblioteca
nella
romane
minciato
co-
amici.
Borghesi
biblioteche
era
biblioteche
suoi
Bartolomeo
e
che
dei
e
varie
alcuni
zione
edi-
Perticari
il
nelle
soccorrevano
in
stampe
quali
ancor
nuova
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Avea
delle
rassegna
ricerca
la
il
bene.
mo
uo-
che
la
per
per
avviato
era
dotto
raccolti
lavoro
Dittamondo
la
per
il
conservano,
al
mane,
ro-
(2).
materiali
dai
giudicare
A
cerche
ri-
le
per
biblioteche
liberale
libreria
sua
del
entusiasmo
sua
nelle
apriva
mia
tutta
molto
1' opera
necessarie
fossero
il
e
offrendo
quale
amicissimo
con
pure
fronte
della
fosso
Amati,
scriveva
ter
met-
in
brillare
si
s' ella
Girolamo
».
gli
questo
i
che
già
E
sùbito
per
te
ripeto
onore.
letteraria,
gloria
ti
capo
molto
vederti
e
di
più
(1)
propria
di
stampa,
corona
da
e
manoscritto
il
averne
mano
farà
ti
io
Insomma
rischiararle.
per
e
138.
lettera
II, 140.
del
10
—
—
ri
Pertica
al
notizie, descrizioni
di
codici
tri
riscon-
e
(1).
E
si
se
dotti
uomini,
amore,
con
del
in
di
il
si
descrizioni
essi
perchè
ma
necessario
tulio'
(2) Nella
da
Bologna
( Opere
»
1839
P
che
XCj 40;
segnature
altro
XLI,
;
bo
non
indicati
dal
2
51.
Renieb
probabilmente
sarà
i
FU.
le
dal
43.
21
ci
codi-
ho
non
potuto
XLI,
:
cui
le
te
probabilmen-
sono
ma
49;
R.
che
aggiungere
i
del
dato
era
art.
10318
a
Milano
e
in
di
fece
un
e
-I Estense
—
indicati
tutti
di
bibliograGa
10430
del
in
Poldi
fare
M.
vi
altre
e
Bom.
dal
Pezzoli
ona
Britannico
[Propotia
del
tecario
biblio-
II
cui
e
co^
stone
richie-
Pesaro.
a
tomo
manoscritti,
Museo
è
Morelli
il
perticariano
Filol.
dei
marciano
del
lettere
carteggio
Giorn.
casa
codice
la
copia
nel
saggio
un
codici
Monti
cit.
il
alcune
conservano
nel
Torinese
1
—
Ambrosiani
2
secondo
dimostrano
si
segnatura),
Giovio.
casa
Cappello
come
Renìek
ha
di
"
del
Monti,
6.
Barberino
4.
—
P antica
(è
C.
29.
—
perticariane. Questa
carte
27-28,
tempo
io
Il, 27,
A.
Antaldiuo
—
Chiose
veneto,
(4)
di
bo
Io
o
Magliabecbiani
3
785
frammentario
il
1
28-9.
ciL
Delle
fra
dice
soccorso
Perticari.
segnato
uno
Malatestiano
op.
(3)
p.
del
carte
li)
pe-
Appendice.
laurenziani
5
—
—
Kbnieb
carte
le
148.
Gior.
Corsiniani:
—
—
pia
le
fra
diciotto.
seguenti
fra
trovato
col
ma
Laur-strozz.
23;
lavoro
è
,
quelli
XLYI,
51
XC,
dei
indicazione
neW
;
non
stesso
citata, il Perticari
mio
426-7)
p.
f
trovare
il
compiuto
tempo
le
difficili
o
Lo
pubblicato
volte
più
ma
poe-
contenenti
conosciuti,
(4).
carteggio
al
perticariane
carte
parola
il
Boverella
al
qualche
veda
si
1501
chiose
codici
tutti
le
del
passi guasti
oggi
qui
questo
lettera
dei
sono
tenerne
Per
poi già
varianti
le
le
tare
aiu-
ad
e
le
(3). Dei
fra
ti
occupa-
Perticari
1494
procurate
conservano
e
il
del
Cappello
mente
special-
tempo
Conosceva
s'era
(2) e
to
quan-
dell'Amati,
tanto
sti
que-
con
dico
essi,
Mai,
esistenti
da
ripensare
piacere
del
allora
Guglielmo
poema
il
piacere
lontano.
codici
compiuto
dedicassero
studi,
amico
ventuno
lavoro
quanto
edizioni
due
fa
Borghesi,
altri
un
il
considera
si
fase.
possono
quello
III,
7
P.
che
a
I, 73)
11
-
rò
che
può
si
non
più
molte
dire
si
non
varianti
di
di
scoperta
quale
al
necessario
per
il
ogni
il desiderio
25
ottobre
i libri del
Fra
di
moltissimo
anzi
spesso
in
Infatti
cosi
scrive
tera
let-
una
al genero:
si è trovato
del
Reina
correttissimo; il quale superlativo
si risolvesse
contento
io r
avrò,
e
il Monti
in
come
1501, fare
passi che
tuo
credeva
del
una
V entusiasmo
cui
to per
aiutava
del 25
al
lettera
sono
del
il
ottobre
che
di
Giulio
via
ta
è scrit-
sei
che
per
il lavoro
in
Lett.
eh'
Ined.
ho
re
dimostrae
lo zelo
utile^documen-
Perticari,sono
il criterio
via
gnandole
accompa-
volta
Quelle che
oltre
i
alla correzione
qualche
e
del
tutti
collazione.
Monti
4815
potè,
ma
l' edizione
varianti
suo
coltà
fa-
potè
Non
Pesaro,
a
Queste
poema.
apprendere
(I) Lettera
(1)
»
potessero giovare
potuto raccogliere
sia,
la
pure
di confronto
negli stessi foglidella
con
potere.
trascriveva, inviava
con
conceduta
diligentissimo spoglio
un
del testo
sarà
termine
sarei
positivo. Qualunque
il codice
mandare
tenendo
che
mi
forse
di metterlo
nel
al
credere
deggio
se
e
bel
un
codice
Dittamondo;
di
fatiche
Giovio
Conte
Il
risparmiava
lui.
1815
La
Monti.
domanda;
sua
dice
co-
quelloche gli fosse
tutto
né
un
sconosciuto.
Vincenzo
a
lavoro,
di
famiglia Giovio
si occupava
Giulio
suo
soddisfare
del
«
Milano
a
conservansi
cui
rimasto
era
antaldino
Perticari,e
questo si deve
stando
preveniva
di
notissima
alla
finora
procurare
per
del codice
dal
estratte
che
Como,
due:
ritrova,ma
appartenente
di
—
egli seguiva
e
tparse
Uy
456.
nel
12
—
codice
il
confrontare
autografa
sciolti
foglietti
quaranta
ora
nella
Oliveriana
che
siasi
potuta
viano
non
potuto
in
di
notizia
averne
Perticari
in
anche
L'
indicava
di
indicazioni
ad
versi
(5),
e
{\) Questo
lettere
Mazzatintì
(die
fra
le
sta
Notizia.
carte
(•{) Appendice
illustrare
che
Romae
cui
è
sono
descritta
vece
si
altre
raccolte
Giovio
dove
è
ricerche
mescolate
perchè
Oliveriana)
del
alle
sfuggire
uella
Perticari^ sono
famiglia
Aker-
ncWJppendice
a
che
probabile
quc-"
sia,
nun
XIV.
n.
ricava
provenzali.
XIX,
XX,
luoghi
del
nn.
alcuni
(1) Appeodic«
fissato
della
svedese
prometteva
raciolse
ai
ricerche.
(3) Appendice
per
del
ghesi
Bor-
l'illustrazione
Deccssarìamente
ne
e
Perticari
Bartolomeo
archeologo
doyevaDO
taote
pur
Biblioteca
far
potuto
che
Monti
illustrazioni
e
Roma
gliene
Costa
gli appunti
e
(2) Nella
in
il
dall'
tani.
lon-
e
Antaldi,
al
manoscritti
e
to
commen-
Antaldo
mandava
da
esso
Cappello
il
per
(4);
testo
al
del
utili
luogo
fatta
ho
non
di
scriveva
marchese
e
altro
greci
blad
il
comunicava
gli
io
gio-
vicini
chiose
libri
libri
od
uno,
codice
del
amici
Pesaro,
a
il
illustrazione
le
copiare
(3);
poema
ventura
certo
Venezia
da
alcuni
dimorava
che
ho
aiutavano
anche
del
del
lo
fatto
di
conserva
correzione
alla
Morelli
avrebbe
che
(1).
(2).
alla
Ab.
si
gran
perchè
attendeva
questo
è
ancora;
Contemporaneamente
il
ed
1501
compone
piccolo,
Pesaro,
esista
se
si
che
8.®
ritrovare,
so
del
edizione
coir
collazione
Questa
—
il
veramente
la
di
città
XVIII.
che
Da
E
XXI.
che
notevole
Dittamondo
famose
delTe
del
fondamento
Lib.
P
si
Antaldi
giovava
Mirabilia
Il, Cap.
31
Urbis
di-l
poema,
Roma.
alcuni
egli credeva
appunti
e
francesi
dalla
i
lezione
versi
del
che
Poema
il
Perticari
che
sene
va
ave-
in*
14
—
del
Perticari
deve
considerare
da
lui.
Le
si
già
fermato
raccolto
la
avea
così
ordine
senz'
in
le
avea.
risposta
che
a
questi,
a
del
l'altro
«.
Giulio
di
Antaldo
l'illustre
Cav.
Signor
i
questa
grande
(I) BEaTOCGiOLi,
ri,
Pesaro,
e
utile
G.
per
(1) L'articolo
Deeembre
1822.
Rosa
chi
1822.
vorrà
sulle
p.
570.
p.
tessere
E
B.
del
fratello
del
la
compiuta
BerCucciuli
rispose
con
del
(2)
Conte
disordraato
biografia
è
ammirerà
»
Opuscolo.
al
l' Italia
che
comparve
P
deh-
Milano
presto
libro
un
signor
Dittamondo
spero
Vita
loniere
Gonfaal
a
Perticari.
nna
del
Ifemorie
Il
92.
tuccioli,
Ber-
raanuscritti
il
Monti
intorno
Memorie
dal
recate
attuale
e
del
opera
Arcadico
egregio
Anche
Cav.
esso
scritto
spediti
manoscritti
di
opuscolo
manoscritto
vari
Monti....
medesimi
Giulio
consegnati
essere
per
V.
mezzo
per
già
Antaldi
defunto
ove
Gordiano
ha
tro
d'al-
.
Conte
Pesaro
Marchese
fra
sig.
quali
penna
Giornale
proposito
.
Conte
del
notizie
scrive:
Dittamondo,
un
alcune
contestate
avea
la
sporre
di-
a
le
poste
in
critico
un
come
erudizieni
essere
E
avea
giunse
attendono
(1)
»
della
re
cementa-
per
non
stesse
per
che
Dittamondo,
Ma
rimaste,
sublime
ingegno
destinate
le
luogo
scritto.
mano-
egli
che
erudizieni
poema.
ticari
Per-
memorie
le
del
di
tesoro
questo
sapere
lezione
quel
loro
a
fa
del
il Bertuccioli
scrisse
ci
vera
un
di
citare
e
quale
illustrare
ed
basterà
fermato
biografie
esistenza
si
e
dimostrarlo
per
nelle
Perticari
nella
definitivo
testo
abbiamo
che
tutte
del
vita,
sua
il
della
parla
amico
come
Oliveriana
nelF
Anzitutto
Per
fu
conserva
prove
sufficienti.
sono
si
che
—
Giulio
Pertica-
pieno
ma
del
Perticari.
nel
Giom,
Riipotta
di
zie
noti-
Aread,
al
Giom.
15
-
Ma
altre prove
manoscritto
son
dire.
per
che
ha
non
(1)si compone
gnatura
so.
semplice cartone
Nella prima pagina
mo'
a
d'
del
prim(
epigrafei seguenti
quel che qui
tanto
Il testo
modo
scuro
che
in tutti
ad
ciascun,
e
sei i volumi
senza
i
qualiprobabilmente
dispostele illustrazioni ; l'ultimo
fine
e
a
ogni pagina scritta
bianche, nelle
re
ti
breve, che fl
e
intendere
Da
i
grezzo
al Dlttamondo:
partengono
È
(
per
di sei voh
con
scritti
si
certe
apparirà
stesso,come
Il manoscritto
gati
più
e
-
parecchiepagine
là per
tutto
il testo
bianche
frequenti,
più dove meno
pur
nel
e
margine poi
Perticar!;
di Vincenzcf
di
mano
postille
poeta veniva
altri codici
con
|2)
Llb.
It.
Ctp.
via
via
2T.
o
sopr
si notano
facendo
ci
esse
una
Mon
riscc
raffronti Ietterai
16
—
tutti
col
Petrarca;
notava
do
citati
Vocabolario
lezione
nel
o
con
talvolta
indirizzo
di
sarà
Non
inutile
Curio
fu
Quando
Il
Monti
che
annota:
Quando
legge
Chiaro
bastarna
schiatta
Una
il
Monti:
nel
citar
citava
la
allude
passo.
suo
V
pure
queste
elenco
servirà
di
a
il
Monti
tatti
qualche
i
vocaboli
cosa
»
del
Lettere
40
sca
Cru-
infatti
Crusca
al
spiegava
do
mo-
Fazio
mentre
bastarna.
ben
scritto
aveva
v.
della
Dante,
s'incenera.
tosto
Lib.
(i) Per
XXVII,
errore
che
di
sca
Cru-
discese
La
»
schiatta
di
ogni
come
goflfo
basterna
gente
della
I, Cap.
Basterna
divina
a
E
questo
parola
della
il
Vedi
«
70.
v.
»
allor
Lib.
E
XXVII,
bestialità
fu
(1).
quello
I, Cap.
Vedi
«
batteva
com-
anno
primamente
Lib.
l'
al-
esempio.
qualche
in
errori
quale
la
qualche
da
leggerne
va
pare-
parola
acre
contro
accanitamente
COSI
lui
a
questi
qualche
quell'Accademia
una
con
che
dimostrava
e
risparmiando
non
Crusca
spiegazione
una
Dittamon-
del
passi
i
della
rilevava
erronea;
-^
XXVII,
II, Cap.
al
Ferlicari
Dittamondo
End.
«
Mi
citati
e
tpane
di
sono
dalla
H,
v.
^150.
più
Crusca.
78
ciato
procacCiò
18
—
gliere
la
buona
—
volentieri
che
lezione
Così
Monti
1
proposito del
a
annota;
»
;
50, annota
V.
a
lìb. Ili,
dalla
proposito
del
dalla
Citato
«
:
testo
Citato
«
lezione
buona
avea
nel
dì accogliere
". Perticar!
Ba.
egli
,
si è
lezione
la cui
ostille, infine
ci
nel
rilevare
nel
isca
ione.
le
che
vergo
la
)ltre
osserva
del
iUe
di dover
Ili, V.
ma
altra
con
ndere
va-
voce.
»
osserva
lezione.
La
»
quali insieme
colla
altre
lo
testi-
e
nelle
la parte
col
84
Malatestiano.
gioviano
sparse
paroscrive-
questa
II, Gap.
47.
v.
si confonda
non
postille,le
dice
theraa
proposito della
creduto
codice
chia-
esempio,
I, Gap. XV,
significato di
rusca,
riferendosi
postilla,la
lunga
a
abbiamo
Lib.
sbagliate
già citato
ho
mia
I lettore
e
lezioni
qualche
Lib.
ine
dal Per-
eh' egli
Eccone
prò-
corretto
Vocabolario,
noscritto
la
Dittamondo
del
il testo
contiene
que-
porgono
il manoscritto
e
corretto
con
lettere
del
Monti
notevole
che
questi
19
-
ebbe
nella
ticari
correzione
di
Proposta
egli
sapendo
cade
di
giovare
volenteroso
le
che
lettere
ho
del
1474
può
del
i
relazioni
le
e
degli
di
essi
fonti
del
dall'
molto
i
essere
delle
correzioni.
più
ragionevoli,
da
tre
nelle
spesso
adoperati
XIV,
Fazio
che
che
Gioviano,
del
fonti
Monti
inoltre
per
to
molè infatti
come
codici
trasceglieva
giovandosi
come
te
diligen-
fossero
suramentovati
essi
le
cazione
classifi-
studio
il
forse
moderno
tutto
postille
Da
e
la
Malatestiano
e
vo
nuo-
prima
facendone
opinione
il
secolo
Egli
si
e
il
queste
su
dallo
ma
l'
l'Antaldino
antico
citati
formò
edizioni
innanzi,
avea
l' indirizzo
filologici;
autorevoli
apparisce
e
vuole
si
le
ricercandone
parentele
come
studi
correzioni
moltissimo.
manoscritti
parte
(1).
delle
che
vi
in
presenti
egU
avvantaggia
adoperò
non
eh'
esitazione
senza
si
testo
1501
ma
genero
appendice
valore
tener
sa
stes-
medesimi;
dimostrano
nell'
il
ora
la
diletto
suo
come
conviene
e
dire
al
tedioso.
e
costasse
anni
negli
il Per-
che
luago
gli
noo
raccolto
giudicare
perticariane
Fazio
lavoro
che
che
attendeva
Per
Fu
quello
di
Poema
intrapreso.
avea
lui, più
per
del
-
la
come
le
dei
materia
zioni
lebri
li-
20
-
del
suo
propri
?
'
poema,
che
i
—
specialmente
raddrizzava
le
copisti e poi
:orreva
al
tale
perchè
ridava
la
anche
di
non
può
tale
allora
Perticar!
aveano
era
i del
Ma
ivano.
itudì, nuove
codici
trovare
che
quando
ticari
1
rre;
,
tempi
resterà
ragionevoli
itrodusse
nel
questa
mia
e
re
un
li nel
cenno,
Tol. V] ieìlt
si
è
se
fonti
noti
di
e
tro-
soo
edizione
tutti
as-
desidera-
il vanto
facile, di
due
sulle
già
che
resterà
non
suoi
modo
sia, una
Dittamondo,
un
alle
già
e
ve-
dato
ricerche
de'
uso
mno
quando
ogni
ad
noi
a
parere
relativamente
Poema
ile
d'ogni gui-
(
forse
ora
perchè rap-
critica
di
;
del
)
onti
e
razionali
lavoro
ma
poema,
reso
i libri
il
essere
solo
non
corso
aveano
congetture
a
ti scriveva
inte
stampe
i manoscritti
dove
fine
i nomi
di
averla
aver
tentata
tutti i mezzi
con
lui
a
il
certe,
e
testo
e
notizia
che
ha
e
di
di
vanto
non
sono
rimarranno
sarà
non
qualche
Op4ri. MilinOj Bemili
im-
p. 25Ì-».
21
—
allo stampatore
portanza, iotorno
affidata
la
Giovanni
Roverella, zio
parlato
avea
una
ora
con
il Perticari.
ora
uno
al
Roverella
la
stampa
avuto,
in
1818
Marzo
diceva:
«
vi
non
Renzi
intorno
torchi
rinunciando
ofierte
»
al
in
Perticari;
da
(I) OptTt
{2|
V.
il
16
gli
mi
gira
Abate
signor
pe' suoi
poema
alle cortesi
fatto i librai di
hanno
in
era
e
lano.
Mi-
perchè
Dittamondo.
(2)
:
nel
presentartelo
Pirlictri
che
«Alt.
XXIV.
cH.
avrebbe
p.
Qneslo
testa
ardi
non
ne
E
il
scrive
1820
il disegno della
avesti
Tu
brama
Appendice n.
casa
del
ad ofi'rire
copiato da antico
Riccardi
lettera del 2 Giugno
una
Renzi
del
gh mandò
ritratto di Fazio
«
la
conoscere
trare
en-
Firenze
che
col
tutto
il Renzi
l' edizione
adornasse
Fazio
del
anche
m'
aveva
di
(1)
originale che
al
a
pensiero
in discorso
che
disegno del
Roverella
Roverella
il
taccio
Dopo qualche tempo
Un
Perticari
pubblicare questo
al
ciato
comin-
avesse
fiorentino, giacché
scrivendo
re
ave-
dava
doman-
l' intenzione
po'
un
col
di entrare
pel capo
larghe
lui
niva
ve-
dovea
pretesto
Il
Poema.
che
l'edizione, perchè
il Perticari
del
trattative
lui
re
edito-
Renzi,
Il Renzi
altro
con
se
anche
pare,
re
esse-
Costanza
sul Dittamondo
voglia di stampar
gran
di
l'Abate
con
fiorentino.,del lavoro
preparando
cui dovea
edizione.
nuova
Antonio
Perticari,
—
di
farti
di pubblicare il
42G-T.
rilralta
clie
non
ti
csnserra
più
nel
22
—
Dittamondo
che
che
(di
ti scrissi
bravamente
tu
fossero
da
alla fine le
lettera
una
ogni modo
sarebbe
Monti
quel
de'
il commercio
ove
solo,
ma
tutta
per
il
maggiore
quattro
d'Italia:
di
pretesto
Un'
e
puntiglio.
un'opera
Onde
danne
la
chiamala,
Ne
("|
siamo
Noi
questa
come
ho
AppcDJicr
deve
veder
parlato
D.
XXVU;
ti
a
me
fera
"i v*Ji
col
perA
il
mille
sto
re-
poleoni
na-
qualche
più vuoi.
sia di
piace
co'
di
venienza,
con-
onorato
toscani;
e
all'italica
onore
ftiori della Toscana.
Trivulzio.
li
di
quin-
e
sì stampa
Renzi
guerra
non
ricavare.
tutto
questa
ti
la luce
pure
in
come
e
più
che
Milano
l' Italia
prometto
col
muova
in
in
Milano
che
più
trova
se
verrebbe
ne
potrai
ne
io
colpa
ti
ragione
letteratura,
V.
d'ora
utile.
0
di
il tuo
più rapido,
nella sola
volte
fin
e
altra
è
profitto che
sei
e
te
tutta
per
Europa
sappilo bene,
Milano
che
ad
dati
Guar-
«
fiorentine
ristampato
libri
egli
fiorentino:
scriveva:
danno
subito
che
parrebbe
alle stampe
il vedertelo
quali
Perticari; ma
all'editore
primo
Il
sappiamo
il Monti
giardo
bu-
apparire
del
lui
a
che
commettere
Dittamondo.
fai
Non
sia
qual
te;
direttamen-
Renzi
intenzioni
parola
ecco
dal
(1)
»
vere
del
già dato
avesse
In
lui.
di
presso
volessi
tu
Dimmi
mi
ancora
rebbe
combine-
qualora
significaloa
e
sicurandoti
as-
1' edizione
Esso
Ru.
di
e
parola)
perchè
elegante.
ogni modo
tacendo
tu
fa
anno
fatto
hai
lo stampatore
progetto,
che
un
premura
ed
in
leco
interessarvi
il tuo
sua
corretta
con
mi
non
d' ogni
riesca
-
letien
del
ed
P. cil.
esso
a
p.
293.
24
-
ria
avrebbe
Il che
eh'
vicende
alla vedova
li rimise
volta
al
Dittamondo
la
dopo
del
morte
in
stata
pubblicata
utile
qui riprodurre
:
tamondo
e
di
consegnarli,
preghiera:
( il quale
Giulio
bruttarsi
dal
e
lui
di
suo
testo
In
quanto
un
alla
solo
correzioni
nelle
alla
pubblicazione
piacer
non
quale
di
mio
si perchè
giornate
mai
più
grande,
padre
converrebbegli
nelle
pubbliche
è
padre,
con
tano
lon-
liti letterarie)
zione
men-
dal
dell' anonimo.
testo, mio
però
le note,
e
sterile
istato
passare
biblioteche
dre
pacervi
ta-
do
preve-
luce, essendo
in
la
l'onore
fosse
voglio
lunga
non
il Bii-
la debita
d'esso
alla
stanza
Co-
si trarranno
Non
suo.
stimo
ristretta
cioè
scritto
pubblicare
verrà
lavoro
allo
un
essere
per
quanto
che
servire
il
ho
fatta
sia
Costanza
mio
meschine
queste
si
dunque
di
sapete
che
dovendosi
che
che
in
al
non
riguardano
mano
per
farà
ne
voi
concedermi
a
non
raccomandargli
a
alla
venale
Dice
questo
a
sua
1823,
che
e
che
già in
dunque
di
ottobre
parte.
i manoscritti
sono
net
mia
Tutti
«
il 6
marito,
in
poi
ma
lettera
opuscolo
un
alla
provvedesse
fere,
una
scritta
Betti
Salvatore
anno
in
furono
piacesse. Quanto
si voleva
che
quel
lui
a
mare
sti-
molte
dopo
la quale
perchè
(ì).
a
del Perticari
Costanza,
come
fece, ci è raccontato
a
Il fatto è che
padre
di essi
pubblicazione
Giulio
suo
continuava
i manoscritti
dolorose
consegnati
almeno
egli
il lavoro.
importante
al
procacciare
potuto
dimostra
—
sto
quefatica
di
delle
a
porsi,
sottote
molcon-
26
—
di
go
parlarne,
mondo
dal
corretto
Monti
si
que'
vivaci
giovò
nel
la
1820,
delle
peggiore
terzo
volume
altre
poche
della
in
Di
la
questa
altri
di
quanto
studiate,
del
al
dall'
Voi.
sono
e
Le
0
in
sue
più
o
Capitu',
p.
330,
nel
scrive:
nel
Silvestri
che
tolte
da
«
querelare
preparato
dice
Monti
Morto
il
da
dell'
Monti
nell'
fatto
avea
libro
il
giovò
esemplare
un
postillato,
suo
si
V
e
Perticari,
di
Giulio,
avere
e
che
edizione
I'
il cui
suo
fu
pubblicato
ricavo
tua,
Milano
dovea
V
con
corretto
Ma
Alonti.
Perticari.
del
4870
Treves
Giordano
suo
HI,
edizione,
4820
dal
editore,
servigio
come
cari
Perti-
del
curò
in
fratello
pata
stam-
Propoila
del
veneta
zione
edi-
pubblicato
correzioni
1' anonimo
che
L'
Ditlainondo
nella
lavoro
età
del
delle
avvertenza
questo
portato
Italiano
pubblicate
slate
ner
te-
per
GCXI-CCXLIX.
p.
edizione
entrarono
già
cui
cit.
Parnaso
oell'
1826
erano
di
del
come
Oli-
Savignanese-
ediz.
parte
ricordare
probabilmente
11
tamondo,
bene
fa
editore
studi
di
letterato
Proposta
essere
Perticari,
intero
della
che
correzioni
luoghi
Monti
per
II
di
manoscritto
il
(2)
;
futuro
il
del
lavoro
per
Dittamondo
meritano
bene
dal
quella
quelle
altre
il
lano
Par.
dal
solamente
summento-
rappresentano
sul
che
contributo
IH,
È
I.
del
Fazio
Andreola.
Milano
nel
divulgate
altre
le
infatti
di
è
a
sai
as-
pubblicate
al
che
fatto
esamini
Veneziana
dire
a
stato
converrà
del
Nel
(I)
zia
Vene-
tardi
furon
ne
correzioni
anche
frutto
poema
P.
sia
Dittamondo
conto
vissima
no-
a
Più
appendice
ebbe
già
che
e
veriano,
di
delle
meglio
risulta
onde
forma
una
veramente
precedenti.
Proposta
parte
stampa
di
(1).
dialogo.
vato
due
nel
secoli
primi
riuscita
era
di
uno
pubblicatasi
poema
quale
in
orrori
gli
e
II
stampato.
de'
Poeti
errori
del
mai
Ditta-
il
correzioni
/
su
gli
edizione
fu
non
alcune
dialoghi
che
rilevare
basta
P.
di
esamina
quale
noi
a
—
venne
a
il lavoro
del
questo
esser
Mi'
Dit'
divi'
rePirideZtioUi,
"
un
mugniglia
G
li
studi
del
trovansi
mondo
sulla
cui
è
d'
natura
possibile
altronde
descrizioni
dei
collazione
delle
completa
manoscritto
sul
la
illustrazione
riguardanti
le
di
del
chiose
rime
poema
dell'
bene
Giovio,
codice
di
e
solo
io
eh'
si
cenni
ac-
gono,
conten-
menzione
qui
sumere.
riasle
di
questi,
una
na
buo-
Antaldino,
Guglielmo
e
né
contenute
varianti
codice
marciano
del
è
già
sono
spogli
varianti
delle
che
ma
del
vi
fatto
adunque
codici,
completa
di
ho
non
indice;
un
che
resto
carte
quindi
importanti
pacco
queste
farne
sul
liberti.
degli
di
carte
schede
e
Basterà
del
di
Fazio
o
Notizia,
Nel
copia
di
Ditta-
sul
pacco
Studi
condizione
più
quali
un
legge
descriverle
cose
precedente
parte
in
importerebbe.
delle
Perticari
rime
la
e
qui
alle
la
si
sulle
e
la
nella
raccolti
copertina
Dittamondo
Per
Giulio
Conte
appunti
la
Cappello
vari
pochissimi
per
fogli
liberti.
%
.?i
^
^4
1
3^
—
copioso carteggio perticariano
nel
Infine
ticari.
dal
amici
ed
Savignanese
offrono
creduto
ho
studi
dagli
inutili
non
in
raccogliere
opportuno
lavoro
prestato
notizie
più
Per-
il
l'aiuto
altre
anche
la
del
documentano
e
si trovano
illustri
questi
a
quali perchè
Le
fatto
riferiscono
si
che
parte,
uomini
lettere, di
poche
non
—
pendice.
Ap-
questa
M.
P.
1.(1)
Mio
figlio
caro
Amico-
ed
17
Ecco
di
Ambrosiani
molta
con
pazienza
Vedrai
Giovio.
Libro,
(I)
Le
della
nella
Casini
sul
Dittamondo
dello
Casini
manca
la
zinne
genere.
farono
il (8
dicembre
accompagnò
loc.
cit. p.
gioviana
da
pregio
di
a.
che
lettera
in
probabilmente
la
6) del
si riferisce
codice
Giovio.
la lettera
DLX
HI,
e
nota
terza
S\V
della
Erano
4897
fase.
alla
i.
colle
di
raccolta
le
quali
delle
mandata
invio
del
stampa
riferite
una
glierle
to-
potuto
altri
con
2-5..
pagg.
ho
agli studi
sono
V,
Tommaso
Prof.
snmmeutovata
non
duta
se-
già preparale
dal
raccolte
qui
nella
1.**
nella
presentate
edite
riferendosi
del
gioveran-
inedite,non
essere
resta
stampate]
me
me
che
codice
20
che
1896.
Ital.
Lett.
dal
Gap.
cose
d«
codici
varianti
stesso
al
comparvero
Avverto
poscritta della
Monti
fino
dispiacerà vederle
non
stesso
del
righe
Casini
d.
il
io
Monti
quando
più
delle
poche
de'
riscontri
mezzo
non
ragioni tipografiche\ del
nieoti
Monti
Lucca
Bibliogr.
abbiano
non
per
il
Appendice
Rast.
quanto
sef^uootidel
di
e
i
giunto
son
spero,
Accademia
R.
questa
per
Per
lettere
sei
Mai
estraendo
vo
che
troverai,
e
fogli
cinque
e
del
stesso
pugno
1816
Gennaio
car!
Pertidocudel
me
pochissisoltanto
varianti
( cfr.
parte della, colle-
Bertoldi
e
Mazzalinli.
34
—
—
E
se
studj
di
rado
e
parte
intorno
scrivo
ti
alla
materie
primieramente
che
inviti
ha
d'
dei
il
se
farà
al
a
io
Feroniade,
e
Acciocché
di
tiri
(1)
ed
pane,
ha
é
atto
scritto
far
r
io
onde
Questo
(2) Questa
Catini
i
(Rati.
la
frutti
storia
madre
bibl.
di
è
de'
cit,
il
fin
d'
ora
pensiero.
difetto,
ha
tocca
il
tanta
la
al
povero
qualche
e
in
stato
del
di
S'egli
gli
parte
caldaio
il
bisogno
E
é
la
che
purgatorio;
affar
questo
non
questa
to
costret-
fraticello,
zecchino.
letterario.
co
EcA
li)
cal-
Giordani.
Gracchi
p.
ogni
la
palese
mettermi
nel
bisognosi
il
che
in
cuore
mestiere.
consiglio
stesso
nel
mentito.
voluto
che
:
maniera
questo
del
bisogno
mio
Fraticello
d'
ognuno
do
aven-
farò
(2)
ha
non
momento
altri
Egli
Gracchi
guisa
più
gli
ranno
poco
han
ninna
a
piovuti
scritti
per
versarne
il
in
per
altro,
lavandaia,
molti
veci.
runo
ve-
ché
Allor-
verun
in
cosa
mie
de'
madre
l'Acerbi
briga,
a
ogni
di
che
avendo
sopra
degli
sartagine
Acerbi,
nelle
il
tutto
allorché
la
guidato
colpa
sta
faccia
non
tutto
mescolarmene
Mi
romori
i
entri
alla
officio
ritirata
politico,
agli
dare
voglio
mia
ho
di
voglia
cor
an-
ma
lontano)
è
rispetto
tutto
cagioni:
(e
non
nale
Gior-
presti.
mossa
vero,
dati
man-
noto
in
son
occuparmi.
addosso
intenzione,
Fraticello
che
questa
la
la
dico
la
cessata
a
poi
mi
mia
é
il
Ciò
altro
ben
non
dice
siane
sempre
darne
governo
mi
me
quali
sappi
son
del
è
tutto
che
senza
si
le
è
che
tua,
del
non
miei
alcun
Giusti
dirtene
intoppo
;
i
dovere.
suo
quanto
e
autorità
Direttore
il
V
che
compilatori,
piacerà
il
dire
impresa
quale
sarebbe
sapere
contrasto
un
V
perchè
a'
parte
ultima
al
né
eclissi, la
lungo
il
assai
Costa
che
per
nelF
tocchi
al
né
un'
dileguata,
siati
che
promessi
sofferta
Ma
poltroneria.
alle
gì'
colpa
darne
non
fì), la
sarà,
come
Cornelia
rilevo
Martinetti.
ila
un'
avvertenza
del
che
l'
sia
ed
Il
padre
aff.mo
Milano
delle
questa
è
di
0
volessi
i tutto
il
a
la
0
sta
è
quelle
migliorano
la
tenebre
;ui
sono
io
che
la
delle
balzano
sono
ho
o
sti-
inducono
dizione,
e
e
vocali
o
che
il cui
sse
sgrammaticarispetto ai
piSifolte) non
certo,
qiial
e
collocazione, sia
sua
parte,
tutto
a
spedizione
ma
per
da
1816
minutamente
che
cosi
tutto
amico
ricevuta,
tutte
pel cangiamento
elle
ma-
Addio.
ed
quinta
la
notarle
a
tua
Gioviane
udire
che
detto
mare.
Gennaio
trascrivere;
tenermi
^nza,
21
già
Bibliote-
Monti
varianti
iziente
Mu-
t' ho
saluta
Costanza,
Vincenzo
o
della
al
e
Cassi, Antaldi
tuo
alla
Angelo
quaato
a
la
?acciami
cantata
questa,
Marescalchi
a
iformemente
:a
S.
in
impressione
anche
ndugio
i-ere
statijpa della
promisi
che
a,
i
alla
Unita
I.
diversi
ho
no-
se-
dallo
rx
iiJioi^e
:l'l*ì
Ijfi
^
a-"*
Ma
il
otre
zìciii
della
c^ùì::
sua
del
j?eo
Mi
le
che
^Uvvhè
fa
essere
Uà
vVfeo.
e
,it
«^•i'vmUi
tà
0
l«
"twdi
coii-
i
preg:io
per
forse
attribuiti
al
del
anche
che
dal
quella
è
Perlicari
si
cdiziooe
trova
che
coi
on
noD
che
Colla
però
che
tti
co-
io
getturai
con-
stam-
ed
Illustrazione
che
pace»
da
sonetti
Poliziano,
neir
parla
un
buon
trovasi
del
si
fa
di
eh'
benché
Affò
di
e
a
Monti.
Laurenziano
codice
è
amore
Stanze
Padre
che
Canzone
una
Medici,
Firenze,
Polidano
Cav.
vuole
delle
un
questa
del
mezzo
dei
rommenUta
varie
pochi
d' alcuno
in
lei
di
non
pubblicarle,
a
ricevuto
avuto
data
£are
di
(2)
a
impanata
di
pensiero
mediti
abbia
poi
Ora
v«iiioiie
h"«
il
il
critica
costretto
sia
perciò
ho
tatto
sana
edizione
qualche
in
oU"liga-
Poliziano
ne
più
e
per
avrà
san
se
codici
falsamente
tempo
Io
iuoia
questa
antìcipatamoite
del
meglio
s* ella
occasione
$te«ìisa
dir
di
so
uìaodai
"ma.
che
deposto
avrà
sarà
potrà
e
testi
^Alcuni
altri
renderà
mie
stima
che
volgari
ella
stesso
Non
le
che
ra
ope-
da
oe
de5ti:ia
a
riceva
edizione
nessuno
^ti$to.
me
assicuri
non
cose
una
("c::t." fornita
vA
ella
eh'
tutte
perciò
a.x5Ì
i"vita
sì
L'
nioTa
altissima
Xe
che
doao.
lusingo
0i$^aj2te
lo
air
siano
vita,
crìtici
*^^
accrescerà
a
il
az^jTa
di^^"Ita«
donque
persola.
soo
pjjLb2:licare
lei
tuoI
ri:L^Taziaiiie!iti, e
ttii^eì
V.VC'
Ìkì
di
Terso
t^j
dalla
che
Ella
illustrare
ificc-iLiiicLiia.
a
sectesdo
fatica?
i'.tta
"ua
e
alla
oi-zii-iicatL
forse
p«"rta.
Kio
«iiro
v?
MiLti
f*aTer.tati
teatita,
cj^i
fu
mi
caro
accinta
-^i
sq^Isii^
•»tzr«',ziaji'effte
CCS
Itjlia
dne
i
Car.
*i^-
zcz.
«plesac*
daido^^li
frii-e
iil
ririci:-
3l
"££":
§5K'Ltai"rvirL»^i"*
Fìzì".
il
Ha
:
-zUfrZjiki^^
iìizo
3ii
ia
±1
i'
;:t.»i3-i
ìi«^r-:llle
sLlsz
?i'.^Jk
.ji:rtsa
3id;x^.«.r
.1
Zf^:rLié'jL.
^ic
•T'.'ji'
lAZrtfixbtc^i
S
1
i;isù
Jiit.a
Tat
a
p.
278,
n.
schede
ronteoente
mai
fatto
ho
Anita.
I.
di
1
44
—
Stella
da
conto
re
che
Alessandrino,
diretto
Al
voi,
a
mai
mai
la
cui
di
si
trovano
tardanza
di
averci
frammento
suo
qualche
cosa
informarmi
e
quella
mia
d'
a
in
del
un'
di
ristretto
che
quelle
accludo
quelle
la
breve
erano
la
Marco
Paolo
{?i) Francesco
che
il
nolo
Della
amicissìnio
gente
Secondo,
Milano
il
due
Arria
Pirota
Paria,
bibliotecario
della
po
trop-
vedrete
e
mozze
e
Non
mancò.
sprecare
non
averla
neir
ho
il
dice
in-
Ricchissi-
Ferticari.
Romana
e
1817.
Costa.
Del
zioni
colla-
tempo
segnature.
del
tilezza
gendiede
ci
codici
potrete
le
stati
lavoro.
mio
per
giacché
mise
pro-
delle
e
mi
tempo
manoscritti
letterato,
mi
la
scarabbocchiai,
di
saggio
pas-
autunnale
servirvi
troppi,
vuta
rice-
Laurenziana.
alla
per
confrontando
dissertazione
Arrio
il
perchè
para
pre-
mio
che
tanta
accesso
recensioni
concessomi,
Biondi,
vi
che
siamo
stagione
fu
finire
potessi
dei
Bandini,
(i) Luigi
di
codici
le
descrizione
spazio
(2) È
ore
foglio
altri
tre
del
(3)
il
sono
di
fatta
i
ma
poche
perchè
intere
libero
ra
spe-
Tuttavolta
(4)
Furia
per
che
che
e
Noi
biblioteche.
mattinata
faziane,
Vi
del
Signor
intera
Profittai
le
la
perchè
al
(3)
Costa
e
abbia
che
opportunità.
punto,
tutte
(2),
casioni
oc-
dirmene
Monti
se
presso
prima
mal
chiuso
avea
per
alla
(1)
Vogliate
Arri
sugli
Bologna
inviargli
Firenze
ci
in
fasti.
po,
tem-
Natale,
illustrazione
ancora,
cicalata
lasciai
V
di
tanto
Biondi,
arricchire
potrò
frequenti
di
bestemmia
me
che
con
del
di
più
missione.
com-
io
da
feste
le
la
se
colle
Roma
sotto
sillaba,
una
desidero
in
pervenuta.
volta
una
che
aver
eseguito
aveste
sapere
avere
mai
risposto
se
libro
qnesto
sperava
che
male
giovine
era
avete
Appiano
di
suo
non
ne
dunque
avere
che
e
me
poco
Vorrei
il
Pesaro
a
non
sarebbe
questo
scritto
avea
che
ma
edizione
nuova
una
mi
solito
vostro
ma
di
—
Lauren/iana.
di
un
nuovo
naro
de-
46
-
r
liberti.
e
quindi
pel
esclusa
la
la
comunicato
metafora
mandra
dire
dato
aveva
Mi
che
ma
la
ne
perder
di
(1)
(2)
parola
dire
Girolaiuo
Per
qui
za
sen-
nudamente
che
ne
le
loro
carte
sue
le
ben
io
sceva,
cono-
fiorentine,
il
veduto
a
cercava.
che
permettetemi
ho
sciato
la-
consigliò
egli
eh'
non
se
avesse
mi
ciò
ni,
Biscio-
esistito
commissioni
di
di
del
ma
di
scioni
Bi-
edizione.
che
perchè
sillaba
il
che
che
più,
Riccardi,
Tante
ne
il
Solo
vi
ma
ghi
pre-
lingua
di
testo
veder
{Architio
GloU,
io
modo
1'
cbe
ti
li
Osco
e
parerà
soddisfacente
si
hd
Vili).
paro.
I' altra
v'
quando
153),
occorre
Batria,
anco
pulriu.
an«ierenio,
tmatria»
una
significato di
XH,
I, Gap.
coi
trovare
e
una
in
poema
L.
1825
per
ed
e
son,
col
tmalriaio
illustrino
Caucaso
sopra,
del
passo
Silvestri
bagna
Oxus
di
il
ecco
gli Atlaceoi,
SereSj
Scizia
che
di
disse
Mìlaoo
passo
Cbe
pare
di
(ediz.
I
Lucchese
Mi
chiarezza
maggiore
tmatria
forma
sto
que-
Amati.
Or
La
in
nuova
egli
esser
delle
Gassi,
a
ho
Dittamondo,
una
notizia,
affatto
tacere
sul
avendosi
una
conto
reso
di
prima
era
t
cui
caso
divisamente
riandarle,
in
vi
non
Eccovi
non
Biblioteca
tempo
nostro
contezza,
fare
questo
scritto.
nella
(1)
voglia
lavora
voler
di
non
sua,
esistevano
e
alcun
persuaso
niente
affine
entrati
nel
aveva
se
conosceva
era
alcun
non
Furia
segno
che
rispose,
nelF
Amati
voce
vederlo
(2).
lasciato
avesse
cui
del
al
smatriato
di
d
sono
che
questa
dispersa
Domandai
ed
Ciampi
anzi,
sostengono
di
bisogno
del
congettura
e
parere,
della
Biondi
—
fatto
facile
è
ordinario
eufonia
per
smandria
di
cangiamento
n
siasi
smandriato
invece
smatria
accaduto
da
poi
Perchè
—
si
tmemorato
nò
ma
il
passo
questa
del
trova
né
la
Dittamondo.
anche
pisloioso
nel
mi
47
—
il
intitolato
che
storia
una
sul
vero
meritasse
la
aversi
moglie
li
7
la
quando
ed
vostra
fare
a
ho
la
copia,
Fac
ora
nulla
creduto
giunge,
ag-
ha
che
che
quale
Mille
voglia.
Monti.
cui
o
tro
al-
lato
model-
dire
ma
poco
essendo
farne
di
pena
voglian
talché
derlo
cre-
essendo
non
Farsaglia,
Ciò
poema.
sempre
Roma
della
in
errato
va
poeta,
che
capriccio,
a
egli
quel
di
gusto
quel
^on
eh'
ma
romanzo
o
toglie
or
fare
(1),
Lucano
volgarizzamento
un
0
-^
non
però
trà
po-
saluti
alla
valeas.
ut
1816.
Deeembre
Il
Al
nobile
Signore
Co."
Giulio
Perticari
amico
vostro
Borghesi,
Pesaro
X.
A.
Non
ho
subito
commissione
mi
che
si
non
del
sole,
era
stata
sarà
cantra
lo
Il
in
trova
casa
spedita
al
Delegato
a
Sanata
Le
me
non
non
dice
il
quale
\\92.
volgari
a
di
fare.
da
Biblioteca
di
»tampa,
esso
la
Pesaro
trovasi
il
si
ediz.
crescere
ordinario
richiesta
cenza,
li-
Intanto
codesto
nominado
iingulare
Su
ci
Santuc-
nostro
precedente
altro
libro
Lucano
Lucia
Opere
in
mattina
innanzi
non
nel
che
resta
dal
non
che
Lucano
in
Venesia
può
vedere
1878
col.
la
eseguire
Nella
ora
se
lui
probabilmente
Zamubim,
buonissima
a
11
degli
ad
addossata.
da
Borghesi
de
recai
istante
un
avevi
seppi
e
onde
(!)
mi
carissima
tua
perdessi
non
che
successiva
alla
risposto
benché
andante,
C.
quel
G5ì
e
che
segg.
la
dice
48
—
feci
mi
che
notizia
questa
dell'
prima
cui
fatto
scrivere
di
servizio
reso
la
modo
la
difficili
0
somministrare
poteva
spalle
in
e
alla
accompagnarmi
fosse
il
aperta,
che
ignori
la
tutta
io
Quantunque
mi
è
però
stata
collazionare
alcuna
(!)
Pietro
è
giova
Mansi.
sapergli
inutilissima,
codice,
del
dal
sapere
lo
che
Dittamondo,
dopo
al
e
che
le
di
giacché
non
feriata.
qui
ne
attenzio-
re
procedeGallo
al
di
permesso
riportato
aveva
che
nelle
che
Co.®
pel
ve
giorno
volendo
preghiera
e
va
conosce-
questa
perché
presentare
mia
è
di
grado
a
esibizione
primo
pasquale
a
credeva
mattina,
questa
conchiudere
dovuto
copia
stato
settimana
la
questo
Intanto
si
è
V
accettai
il
non
strinsi
mi
preso
sor-
condurre
che
e
Io
meglio
fatto
avea
Barberini
Principe
Barberina,
Barberiniana
debba
civiltà
con
che
egli
nata.
Fari-
desistito
di
eh'
Roma
poco
aver
contava
(1)
di
non
d'
Vaticana.
di
mancanza
che
che
nipote
restai
annunziò
della
alla
altro
un
mi
mesi,
io
malser-
Mansi
a
ciò
al
preambolo
impresa
codice
un
non
fosse
ne
due
in
se
un'
da
riguardo
bel
un
perdere
o
tutto
del
romano
volendo
ricorrere
ed
cai
re-
discorso
spoglio
riguardante
condusse,
dopo
quando
termine
ci
qualche
Roma
Biblioteche
in
conoscere
di
mi
Biondi
tuo
di
in
di
poterti
di
ebbi
non
conveniva
spacciava
egli
giacché
vedersi
a
che
tempo
di
dire
dello
convenne
moltissimo
inutilmente
vite
Si
edizione.
tua
fallo
ora
giunta
cui
arricchire
onde
T
voglia
con
omisi
pure
per
Appena
Biondi,
so
persuamanifesta
come
aspettava
Fazio.
a
cosa,
commendatizia
tuo
tenersi
da
lettera,
importanti,
lettera
tua
mia
più
cose
questa
sicuramente
perchè
uso,
al
di
sarebbe
della
ricevuta
già
ho
ti
della
arrivo
accusarti
di
d' informarti
fretta
gran
—
più
Vaticano
Mansi
simo.
amplis-
minute
non
è
cerche
ri-
ste
esistato
50
-
—
del
reoza
codice
Mi
testo.
settimana.
a
sa
Intanto
ati i miei
li avevi
elogi
dati
tutti
e
izza,
è
sgrazia
è
Polono
re
colonna,
malato.
ohe
narra
Leonis.
Qui
)
potrebbe
,i
0
in
ai
avendo
di
fuit
est
certamen-
il
nome
Pierleoni
aver
Certo
Roma
e
Forse
è
non
con
raccoglieremagale
di Roma
dei
trascurata.
Ma
basti
per
io
di
sortir
di
moglie,
la storia
bisogno
e
agli
amici
Il tuo
e
credimi
aff. Amico
Borghesi
arco
FriDcetco
re-
nunc
abitavano.
Colonnesi.
si é che
min.
preso
i
cui
pitifacile
affatto
a
parla
potentissima in
lociata
:irà
si
aver
viceversa
stata
qualdi trono
Elephanto
Ciceron's, ubi
itrada
a
quatuor
in
Can-
Un
templum
a
niu-
ma
rimettono
De
sag-
chiesto
accidentalmente
occorso
noa
un
Ho
mi
ora
è
Don
disperati,alcu-
per
alla
ongìunto
lua-
onde
eccotene
felicemente.
rano
l' avrai
Biblioteca
perchè quella
che
io l' ho
giovarti ed
possa
meravigliarti
lOn
è parao
C«iiMl1i«n.
55
-
loccì
perchè
mie,
ma
melo.
prima diBbrigarmi
temere
perciò, eh' io sia
la
incredibile
eh' io trovo
Fasti
Torrei
non
È
io
ciono
di consultare
d'
ogni le'
le schede
impresa
alla
gona
di correggere
stalla nettata
da
già di questi Romani,
posseggono
Intanto
che
e
potrà farsi
che
libri da
gano
dianamente
pib di dieci
mi
cacci
che
avendo
da
Roma.
per
saluta
io
ti
e
mi
te
e
perché
i
ti dico
mia
qui
e
t
an"
qualche
co
delle
ben
sai si fa
tua
mc^tie.
sen
Lo
al solito
Il tuo
Al
e
mi
non
compimento
protesto
Mon
a
tardanza
parte attendo
di cui
Solustri
vero
esncerpta pri
rettificare
abbastanza
senza
ore,
Io
dall' altra
pompeiane,
ben
scrivere
alla
dissertazione.
notizie
1' Alme
Intanto
di
di lui intercessore
cune
superbia
e
miei
motivo
copiarlae
valersi
il Panvino
£
ms
conosci
la
sardella.
Fasti,
Ercole,
non
aver
pii
o
i
sanno
ad
pitii principalidei
saputa
che
non
comincio
mar
si ammira
polverose. Qui
la mia
o
quantità di
quell'emporio
consolari, specialmente dopo
permesso
to
~
buon
nobile Signore
Co.*
Giulio
Perticari
Pesaro
(I) Onntrin
gliiidew
Paiivmio
(IUjT.ITIL'ie
e
1VoJc.ro
i\
Alnitlotpeii
ilu.linia .\i inlichii^i.
e.
!ia di
scriverti
darlo
ad
Itri
amici,
ni ha
lungo que*
a
che
trattenuto
iziarti della
lettera
Pandolfo
al
copia
che
irta il pacco
li
IB"6
ho
ira
mi
vennlo
Lvzio
da
provePie-
meno
ha
lascìa-
a
Ini
ColUniteein
il
grata
ricevuti
ripmdollopoi
eìb riferiti dat
e
Io
Debho
di libri
senza
Pandolfa
nbre
lui.
cosa
debitore
sono
lagna
amici,
lui.
che
biglietto,
e
non
presenai
per
faresti
'à mandati
che
e
tuoi
per
giorni
e
leggere quella
a
gli
destino
già
dei
nandarmi
ti
ma
anche
dandogli
(1).
che
Morelli
che
mi
mousig.' Te-
volte
dne
n'elenco
)
che
loro
quelliper
Snrichetta,
a
non-
CoUenuccio
^ior parte
avv.
scrivo
gli esemplari
ricevuto
Imente
è
che
tanto
impostare.
che
mi
non
Ti
ho
la
effetto,perchè
di
pobblkttv
n«tk
(ari.cìl. in
loipcilval Labui
rdiN.
cU
58
—
—
XIII.
A.
C.
Torino
Sino
lunedì
da
bella
mi
stagione
dei
subalpini
dane,
in
Principe
ha
r
e
non
hanno
dei
Barone
che
lungo
andare
fin
il
tutto
di
viste
avea
riso
lìorino.
(i 775-1
Giuseppe
boratore
qui
suo
Cfr.
dai
ricordare
chi
nella
il
che
dalle
TiPiLDO,
ha
noiato
an-
qui ripreso
motivo
frequente
spadini,
dai
borse,
Napione
Galeaoi
fama
Torino
Propoiia
e
Ij
al
Monti.
di
professore
suo
(4779-1831)
del
studioso
(1745-1822)
Biografie,
certa
una
Alba
bibliotecario
fu
paese
di
di
Freney
Giiis"'ppe
storia
an-"
letteratura
e
di
Nota
a
Torino
—
tempo
letterato
Cfr.
delle
dotto
e
Alberto
2H
a
certamente
sono
tragga
Conte
e
che
.
847) ebbe
Grassi
sia
seducono
persuaso
etichetta
tupè,
si
Gras-
sig.
conosciuti.
che
poi
io
il
penso
com-
Napio-
Co.*
essere
sono
io
e
benché
scuffie,
di
barone
del
ma
dell*
ora
impero,
suo
(I) Inutile
tichili
quest*
dalle
Vernazza
altrove,
stuccherebbe,
da
Il
teatrali
scene
che
in
ma
ed
e
letteratura
diffuse,
Nota,
sto
que-
bontà,
La
di
no
So-
nascente,
Italia.
meritano
che
mo
to-
perchè
rispettabili.
avv.
primo
dedicato.
sole
un
molto
V
delle
presenta
è
in
qui
cultori
soggetti
non
Egli
tare
presen-
singolare
una
luce
sono
il
divisamento,
favori.
transpadi
ho
gli
con
Vernazza,
sono
città
mio
gran
regioni
modo
La
capitale
la
Carignano
che
accolto
tempo
erudizione
(1),
La
ha
di
col
il
ne,
mi
cumulato
spargerà
di
Torino.
visitare
avuto
Capitolini
questo
di
1818.
Aprile
a
le
avrei
Principe
di
5
trovo
abbandonare
cosi
frammenti
contento
mi
di
al
mi
consigliato
che
persona
dei
ha
prima
più
tanto
io
scorso
li
Tipaldo
autore
come
amico
del
Biografie
di
tragedie.
Monti,
II.
402.
—
rolla*
59
-
dalle
«
altre
differenza
finora
arrivato
nobili
che
si
perchè
Milano
delle
cose
Y
stendere
una
lapidi
fissai
de
rustica.
re
alla
codice
di
Tetà
dì
In
Palladio
v'
di
reo
diligentemente;
due
dì.
Ciò
V
il
angusto,
ma
la
e
lapidi
raccolta
quel, che
che
pit
è
Catullo.
una
materia
di
codici,
e
più
scrivo
questa
Fra
quanti
il più
questa
consolato
di
Rutilio
alla
Archivi
Regi,
importa,
Ma
e
consolare,
ne
a
Pesaro.
esistono
delle
le
carte
motivo
ci
rà
damani
Di-
alcuni
ni
buomi
Resta-
Ligorio.
lasciamo
il
di
to
rinvenu-
ho
venuta
occuparmi
è
e
discendente
che
eh'
le
del-
trovato
quale
quello
sposto
di-
ben
antichità
ove
anche
e
per
veniamo
cui
per
vi
lettera.
manoscritti
magnifico
biblioteca
di
avere
e
segnatamen-
una
un
Pirro
il
e
macchine,
la
di
e
ho
ve
ove
altri
palazzo
Gallico,
mia
schede
giorno.
che
Antaldi,
di
famose
di
nato
esami-
ricco
latercolo
un
numismatico,
altro
che
il
discorso
le
persuaso
ciò
ad
agli
Museo
qualche
a
dà
nuova
anderò
sono
mi
Direte
anche
il
restituisce
so
pres-
quasi
buone
ed
studi
sarei
io
il
ove
dare
an-
un
avessi
V
veduto
iscrizioni
mi
dovuto
eh'
di
scrittori
conservava
naturale
miei
pei
due
intorno
già
storia
delle
interessanti
inedita,
te
di
museo
di
si
non
fornito
osservatorio
per
degli
vi
speso
ho
giorni
essendo
se
ho
ostante
non
reale,
teatro
vi
due
aveva
scorta
parendomi
amicizia
non
uno
che
imparai
violenza
che
colla
cui
le
Rea-
gentil
io
occasione
onde
lesa
fece
Rutilio,
questa
Dittamondo
voi
in
dissertazione,
appena
Accademia
consumare
a
re
vede-
potuto
perchè
air
ond'
cosa,
ho
paese,
si
mi
e
astretto
Biblioteca
del
del
intervenire
di
qualche
fui
meco
mirabili
giovedì,
tenne
Poco
i
Qual
vecchi.
nostri
dei
Torino
e
invilo
leggessi
nulla
caricature
fra
ebbi
-
ho
certamente
della
R.
veduti
è
di
quello
Università:
Fazio
che
così
degli
si
fosse
ti
liber-
trova
egli
in
il
60
~.
J)iìicorretto^
di
238
E
di
conservatissimo.
lettere
vi
segni
si
parla
sparse
dello
nel
grande
il
da
principio
donna
una
seconda
1.
4.
21
e.
col
no
è
la
la
il
Il
el
de
et
de
vir
da
fìorenza
collazione
le
aggiunto
onde
testo,
di
e
cosi
del
quelle
(I)
Sodo
note
che
che
far
delle
V
dal
si
sa,
le
dei
docin
gia
re-
e
mi
ad
potuto
sottoposta,
della
sono
della
a
e
vi
quei
scorrezione
parse
biosi
dub-
passi
ho
riferiscono
codice
medesime.
liber
explicit
Roma,
a
giudizio
avute
fazio
glosavit
elenco
si
che
mincia
Inco-
•
Capellus
qui
che
note
—
fortunatamente
troverete
marginali
presso.
de-
naso
per
quem
andai
quando
La
MGCGGXXXVII
Guielmus
portafoglio
avete
infatti,come
iunii,
Trovandomi
possiate
merito
christi
anno
magister
nel
il
*—
bia
ab-
bello.
seguente
termina
si
vi
componuto
e
V
flsonomia
era
ed
il
è
zio
Fa-
ne,
turchi-
che
tondo
libro
—
—
deste
viso
ditamundi
Ferrarle
mi
la
del
mercurii
egregius
et
conservato
farne
il
e
Soli-
che
sua
non
20,
di
calze
La
egli,
La
e.
e
le
e
sospettarsi
è
3
notabile
E
rossa.
se
transcriptus
die
che
che
1.
Fazio
capo
può
oscura,
primo
estensi
aver
il
di
risce
appa-
coronata.
al
Romeo.
sul
onde
libro
absolutus
tus
è
Ubertis
incontri
sai
as-
trovasi
cui
e
margine
cappa
frontespizio
gluberti
Facii
la
stessa,
carnagione
sua
col
e
ritratto,
suo
gì'
copertura
verde,
veste
sempre
nel
prima
facciata
la
alata
bianco,
stanno
quindi
e
sempre
la
addormentato,
dipingono
greco
ha
poeta
di
quelle
la
tre:
sono
cui
di
sono
tutta
terza
e
interessanti
piti
queste
costellazioni,
quasi
vestita
la
e
altre
occupa
il
re
miniatu-
Rappresentano
Queste
mostra
e
altre
ed
poeta.
che
e
le
ma
poema^
delle
marginali,
miniati
le
e
consta
nitidissimo,
integro,
note
entro.
per
Zodiaco
rappresentanti
di
libri
dei
foglio;
gran
faccie,
476
arricchito
versi
capi
sono
ì
di
E
dei
in
pergamena
ossia
pagine
~
le
Marciana
ho
ghi,
luodel
istesse
(1).
61
—
basti
Ma
La
mia
di Fazio
Milano.
a*
essendo
ornai
giunto
Antaldi
barch
darò
casa
a
qui, né
né
molto
e
più diffuse
il
ovunque
concorde.
e
me
pure
vostro
inclina al
assai
vostra
et valeas.
del
trovare
che
Y
Conte
ce
vo-
a
fatto
ha
di
che
la Gostanza
Riveritemi
Fac
è
parlare
Saluzzo
ut
me
ames
-
Il vostro
Al
per
applauso
saziano
gli amici.
re
prega-
Drachen-
la Contessa
beni
appena
darvi
e
c^rto
si
non
e
per
potuto
voi
romantico.
ed abbracciatemi
tomi
Qui
mille
mente
Probabil-
lari.
Pesaro
a
giorni
pochi
incontro
sommo
Grassi
e
fin detto
narmene
tor-
veneta
ho
trattato.
Napione
ha
ne
notizie
per
Lombardia
salutar
per
prossimo
propri
Milano
del
foglio»
che
i soliti due
a
più
i
sfuggita
una
prestarmi
a
che
denari*
della
il
resterò
rivedere
di
la strada
terrò
vi
tutto
empito
Giovedì
a
Non
ora
ornai
ha
fissata
è
partenza
che
-^
nobile
Borghesi
Signore
Giulio
Perticar!
Pesaro
XIV.
Sig.'Gav.*
Pregiatissimo
Venezia
Benché
io sia
malvagità
della
rispostaalla
occupatissimo,
stagione,pure
vostra
verso
di
non
Gennaro
incomodato
voglio
lettera, la quale mi
specialmente perché mi
animo
ed
4
assicura
della
fu
vostra
1815.
per
la
differire
la
gratissima
bontà
di
me.
i
62
—
—
Oltre
quel
a
Dittainondx),
dire
che
riferito
egregius
Spagnuole
V
t.
fatto
aver
il
preziosissimi
sé
fare
volevano
do,
massimamente
e
alterato
Parigi
di
ha
extrait
Notices
et
mostra
bene
il
ho
codice
al
Quanto
la
eroi
che
lingua.
forse
del
Le
Rie-
Dittamoavi
non
vogliono
Bibl^
essere
codici
di
Bibl.
delle
6.*
tomo
/?.•,
più
sarà
nella
sta
nel
altri
dire
inutili,
che
;
le
ve
le
nella
Bibl.*
chiose
n' ha
quali
lasciando
veneziano,
scritto
già
lunghe
e
edizione
da
ma
ne
non
noti
che
quel
trebbero
posi
che
credere.
possa
a
all'
va
esalta-
trovati
due
di
che
uno
lo
è
mi
come
che
Ginguené
de
nel
tempo
codici
testo,
Di
Lascio
pregio.
giovare
che
di
forastieri,
Mss,
Madrid
Magliabechianay
dialetti
des
si
Esten-
ho
testi
al
conto
vir
devo
que'
di
quanto
dato
ab-
re
lette-
Milano
1812,
nei
collazionati.
diligentemente
R.'
da
guasto
e
et
nelle
non
di
uno
ricche
sono
ge.
leg-
Veneziano,
ora
Laurenziana,
altre,
ed
cardiana
del
Aprile
maraviglie
fiorentine
Biblioteche
Codice
che
Valeriani,
tante
si
facilmente
che
amhrogiani
nel!'
terari,
let-
doctUs
Regia
in
Cappello
nel
codici
lettera
una
quel
cui
TAndres
stampate
annotazione
Due
in
Capellus
anche
chiose
qualche
cercare.
in
Di
delle
autore
stesso
di
65.
di
glossavii
qitem
fratello,
suo
a
p.
iunii,
conferma
Ciò
fine
dici,
co-
Ozii
MCCCCXXXVII,
Cruielmtbs
magister
ferrariae.
1793
V.
quei
negli
alla
222,
p.
di
R/
di
stampa
a
re
figu-
con
BibL*
Malacarne
Christi
anno
Mercurii
die
Indice
Bibl*
Imp."
splendido
nella
del
codice
al
questa
a
trovasi
dal
II
t.
intorno
codice
nelF
lodato
1787
Transeriptus
et
Farsetti
chiose,
e
Torino
solutus
dal
altro
registrato
non
ma
scritto
un
anche
contenente
Torino,
già
provenuto
potrei
ora
ho
che
non
sono
però
vi
Ms.
molte
buon
sarebbe
di
ripetere
Farsetti,
e
poche
non
di
numero
pregio
cose
dell'
mi
quel
co
ridu-
to
alquantriviali
opera
a
63
-
trascriverle.
Il
del
quale gli
di
lui
secolo
ed
XV.
si
egli
eccettuate
il
lavoro
io
minuto
quelle
che
3i
si
il
da
qual
finire
do
quannissero
ve-
egli
caso
brava
e
la
pia,
co-
avanzare
che
da
si
me
Una
di
non
Bettio,
di
buona
citato
frequente
di
e
circa;
nel
essa
tutte,
prezzo
farsi,
Pietro
all'editore
porge
chiose
carta;
caso
o
esaminarlo,
le
per
maniera.
di
ben
hanno
di
qualche
e
illustrare
I
il poema
bel
vi
p.
359
197
sarebbe
le
e
Quadrio
per
que' libri,
nelle
e
o
la
Zeno
nel
tempo
rebbe
vor-
zione
edi-
Vocab."
di far*
ispaventarvi
dal
modernamente
Assai
Dianzi
libri
grand'
state
vi
francesi,
sono
e
per
e
chi
molto
traduzioni, avrebbe
consumate
:
uso
Bibl.'
del
Cres"
che
ora
si
guidano
posso
p
fatte
a
"
cei
suggerir
t.
Il
?*"'
"
fare
e
4.°
?"•'"?"?
nel
e
studiare.
Fontanini
in
volesse
che
da
del
Milano
fattone
ristampate
libri
di
vederli, si
anche
pur
Poesia
favolose
cose
di
nella
Italiana
della
Storie
diluvio
un
Bibl.»
alle
quanto
leggere Apostolo
Basta
te
revisione
in
stampati,
del
sette
nei
vedere
ri-
grande
mesi
D.
saressimo
non
Dittamondo,
ramanzesche
p.
che
li fece
se
onore.
Per
t.
di
il
abbreviature
copiare
la
stributore
di-
ta
scrit-
e
sollecitudine:
con
desideratissima,
e
con
niente
vicebibliotecario
compiere
è
da
sono
insieme
tutti
il codice
di
impegno
operazioni,
opportuna
dei
vedere
il termine
persona,
r
e
è
disfatto
sod-
incombenze;
d' opera
centovinti, compresa
il mio
ed
altre
componimenti,
carattere
prende
nuove
e
cortese
ad
si tratta
comandate
ed
ho
Ora
feci
dentro
però
rÌTerìto, pestò
me
io
gli originali quasi
l'
italiane
Lire
pochi
in
Gli
che
obbligato
e
sopra
margini,
da
unico
scrittura.
recente
ne'
libri
trascrìsse
da
Antaldi
sig.
copista,
dei
—
64
-^
—
r
De
des
usage
Gordon
par
1734
Bibl."
une
( Lengles
de
)
Dufresnoy
Roman
s^
Amsterdam
des
Millot)
(par
troubadaurs
Paris
1774
o.
o*
Memoire
F
sur
S.**
de
avec
S.^
in
Histoire
t«
Percel
De
2
t.
Romans,
Paris
Palaje
Fabliaux
1781
Contes
et
Ghevalerie
ancienne
des
in
3
t.
De
par
la
Gurne
8.«
Poetes
Frankois
des
XI
-XV
.
siècles
Sismondi
la
Romans
litterature
fu
lui
a
di
quella
quale
alla
de'
di
servono
bassi
facile
è
degli
Plinio^
Dei,
di
vede
che
Mela
varie
luce
in
si
già
quella
quella
o
opere
venute
des
sia
Pomponio
schiarimenti
tempi,
che
Geografia
usatovi
1813.
136.
Genealogie
Solino,
de
l'Academie
de
p.
La
1."
tome
Paris
Memoires
anteriore.
le
dans
Dittamondo
nelle
Boccaccio
4.**
t.
Europe.
1791
del
Mitologia
Albi^ico
des
Paris
etc.
V
de
General
inscriptions
del
midi
1808
Ghevalerie
de
du
Tableau
La
Paris
Barbazan.
par
ecc.
fiche
geogra-
istudio
per
dei
moderni.
mi
scjùvo
vi
Io
alla
vengono
e
e
pure,
più
gli
di
sentimento
quale
fretta
debole
il
stima
sig.
te,
quie-
vecchio
e
di
ogni
con
genero,
cose
sarie
neces-
lasciano
piii
e
d' estimazione
pienezza
con
le
Salutatemi
vostro
le
per
mi
non
salute
vorrebbero.
anni
che
scusatemi
che
di
secondo
e
voi
ma
occupazioni,
rendono
che
quello
mente:
continuate
mi
in
alquanto
tenetemi
d* affetto
e
mi
dichiaro
Vostro
obbl."^°
servitore
Morelli
Jacopo
Salutatemi
so
bene
di
quel
quel
che
il
che
sarà.
sig.
è
Brocchi,
stato,
e
e
quel
aff*.°^° amico
ed
ditegli
che
ora
che
è,
dei
ma
codici
niente
istas
(per
litteras
Popolo
Sozzo)
.
,
c-__
Populusque
Senatus
V17
Concacato
„L
trova
i
pare
E
che
parole
scrivere
di
iiente, mi
ricordo
nani,
Cappello,
elle
quelle parole,
152,
.,
lavoro
I
di
irso
ma
così
meno
a
del
far
al
di
Rosmini
me
devo
mi
nel
di
s' indi
Storia
Nat.
Gua-
a
qualclie
avere
pare,
a
mi
codice
intorno
sig. Perticari,
onore
stima
queste
delia
io
vedute:
Romane
Dittamondo,
emendatore
date
ma
aver
trovasi
sul
chiose
Ilario
di
puttane
che
di
sto-
suo
(per CmcacatoJ
polo, Quoncacato
Dretazioni
Sono
QuonCola
di
quel
dì
mio
un
Sociopopolo
le
Socio
sic
in
spiegato
di
niera
Roraanus
Romano.
sé.
E
confermo
amorevolezza
onde
con
giovi
li soliti
sempre
(come
obdi-
68
—
—
vi
feci
lo
per
cenno
in
altra
averne
V
avviso
Guidi
libraio
del
di
piaccia
Forlì.
in
la
manca
Il
mio
a
alla
gnato
co-
stanza,
Go-
Gentil.™*
addio
Addio
af.
Costa
P.
am.
Uomo
Giulio
Conte
Sig.
Vi
Addio.
carta.
Nobil
conto
dimenticandp
somma
V.
Al
col
il
madre.
Vostra
Sig.*
casione
oc-
smemorato.
sarò
saluti
Mille
alla
Gord.*,
a
mandato
piccola
questa
capiti
indirizzai
lettera
non
mandarve-
che
vi
avervi
la
Ora
trasmettere
Rosei
poiché
tavolino.
nel
conto
esso
di
chiusi
poi
e
che
mia
dissi
vi
di
aspetterò
;
ultima
Marescalchi
del
desidererei
—
vostro
Neir
sicura.
plico
mia
Perticari
Pesaro
XVII.
?
A.C,
Ho
indugiato
Mezzofanti
dal
Parlai
lui
seco
Marescalchi
:
vostro,
far.e
da
della
dei
io
(I)
forse
aspetto
Fra
non
del
non
le
carte
furono
invano
del
mandate
che
alla
V
che
di
corriere
gli
la
la
Perticari
mai.
doo
parole,
1' avrebbe
del
lettera.
si
ha
fatte
trovano
(1).
Fazio
S.
di
dell*
riflessione
che
e
di
corriere
Vi
queste
E.
gno
inge-
prima
mandate.
permesso
partenza
sua
di
qualche
quelle
avranno
tare
aspet-
egli
acutezza
aveva
me
per
conversazione
assaissimo
alcune
vostra
Greco-barbari
sera
lodò
poiché
promessa
versi
soggiunse
rispetto
occupazioni
ed
mi
ultima
osservazioni
martedì
ma
partenza
sue
la
le
interpretazioni
alle
all'
rispondere
a
adempiere
è
scrivo
Le
vicina,
dunque
osservazioni
che
Roma
Quale
fortuna
iniqua
col
comunicare
spariscono
e
li
N.
Sig.
Avrei
veduti.
N.
Sallavia,
(
di
e
ciò
il
la
cica);
Achille
un
in
cuore.
di
mi
ciò
sono,
sulla
di
debba,
buona
di
per
e
voi
mi
sicché
lui,
degli
contro
antichi
il
altri
scrivete,
vedete
sia
di
bene,
detto
che
me,
Galli,
d'
ma
di
m'
mal
ne
relardet
Sacerdoti
me,
uomo
della
pii^
m'
pongo
ap-
marialle
perli
im-
contro
non
Madre
tornarsene
ribre,
Um-
o
aura
severo
ser
es-
di
non
se
gran
egli
risposta
schiccherato,
a
la
quel-
uopo
Picene,
se
io
vole
piace-
accennò
mica
in
ispirilo,
stato
qualunque
Orbino,
passaggio,
avete
ed
sua
non
glorie
quale
all'
bellissimo,
parti,
in
sarebbe
cilmente'
fa-
intendo
le
Paride
dere
ve-
piii
ne
Menippo,
giovane
chè
per-
a
o
me
trovandosi
non
codeste
nenziucce,
di
Nereo
avvezzi
letteratura,
altro,
non
Frattanto
Tanto
tum.
e
già
non
Europa,
cadente
e
seguente.
dipingevate,
siamo
un
sima
soavis-
la
mei
non
da
in
poesia,
soltanto,
verso
come
sentire
gramo
bocca
io
cose
por
un
Nestore.
;
queste
del
lui,
1'
tutta
accaduto
giorno
quanto
qui
di
giuventii
in
Ad
che
sarà
solamente
ma
bello,
pena
ap-
mani
seco
no
vengo-
spariscono
è
il
zo
mez-
per
o
nelle
lungo
so
pos-
Questi
appunto
partire
a
non
oemmeno
veda,
postami
tanto
della
1'
per
dover
cagione
flore
li
1815.
che
mia,
indirizza?
io
tratfenermi
perchè
di
di
sembrasse
m'
eh'
che
la
Alceo,
egli
Cosi
disse'
voluto
mi
eh'
prima
ho
vostra,
mai
è
dilettissimo
amici,
quegli
Ui
ella
Ottobre
4
e
casto
degli
71
—
l)ei, nonché
di
le
cui'son
messaggeri;
celesti
col
che
ond'
dalle
pallore
meditate
ingrottarsi,
seguendo
quattrocento,
mania
Io
tempi?
seno
al
retto
tutta
d'
ho;
dice
e
il
mondo
esige
ciò
(i)
Si
di
contentarvi.
Altro
di
è
della
novizi
(sia
in
proposito
che
che
pur
la
esso
lellera
venghiate
borra,
\I.
chi
che
come
di
credo,
io
tra
voi,
è
e
esistano.
inverno
Questo
cosa.
tassi
trovarsi,
affare,
mono
dor-
curiosità
codici
vediate
altro
de'
prima
Tuttavia
Fa^io;
omninamente
succede
veda
o
T
sta
te
maledet-
clavigeri
ì
Quest'
presentissimo
aver
pensieroni
digiuni,
(1).
le
per
quali
e
bello
valere,
può
dovrebbero
Corsini
spero
occhi
esistano,
Sia
più
è
quella
a
subitala
Bottari
proverbio.
di
se
noi
Mgr.*
Biblioteca
opposta
levarvi
di
Ma
im-
Italia.
tanto
Gildonico,
more
stagione
tra
di
mancherò
qui,
posso
se
nella
cui
comandi.
ne
un'
è
ella
ella
quanto
per
vostri
intera
carte
ne
mia
chi
viva
air
indegno:
in
scellerato
e
poco:
'
nostri
godeva
stesso
classico
un
opera
in
in
dare
de*
ne
Dittamondo,
tutto
il
a'
ghiri,' non
sapere
Dirò
degenere,
pronta
r
il
e
dello
del
edizioni
bestioni
pezza,
uomo
nostro
L'
vacanze,
buona
adunque
Italiano
secol
il
Le
da
il
accigliarsi,
potuto
Gotici
più
mente
traggere
zotiche
passo
come
pondo!
da
ardire.
de'
ciò
Viva
presa
r
di
sapeva
mestiere.
pure
passo
to,
vol-
un
della
potuto
ha
rarsi
logo-
fuggenti
e
Dunque
fede
ha
pergamene,
particolarmente
;
ha
informato,
è
?
XV
facea
istesso
per
straziarsi,
sgarbati
o
ma,
ani-
fatti
nati
potuto
XIV,
sec.
V
quanto
occhi
caratteracci
del
creatrice,
ignea
hanno
colorito
suo
lucenti
e
degli
sopra
cocollati
somari
vaghi
cose,
barbaramente
di
occhi
degli
tante.
impor-
all'
Venghiamo
oggidì.
Dunque
belle
più
d'
quelli
di
—
tanti
che
vuole
va,
tutto
si
santo
a
non
stato
impa-
veda
per
Ditta-
Roma;
pretendono
e
i
72
—
—
malevoli
), egli
bello
più
e
dell'
istesso
della
mia
il
diverrà
divino
del
d'
dialettaccio
un
chiamano
chiarissimo
principale
conienti.
due
su
col
col
Jasù,
quella
Parola
da
Ben
alla
Ipete
severis
Francicàì
Dite,
Franchi
stri
vo-
V
me
ha
sentire
del
vese
geno-
rip^eq
ovvero
rik^eq
ilthes.
Meglio
sapete
1' italiano?
altri
che
Via
noXaic,
noi
sua
ne'
egli
Animo!
frangica.
anche
lode
esortativa
tita
da
colla
quella
'vyiaacv. Salute
venuto,
plebea
la
è
delle
Toscano.
Italiani:
degli
raccorciata
Callosirtis,
che
esclamazione
propriamente
a
buon
digioso,
pro-
facendomene
e
grecò,
vero
critico
me
e
com'
dunque
Ecco
al
capitale
tutta
piedi, ridendo,
Piemontese,
o
darete
ricorrere
e
questa
dimora,
sua
lui
A
vicinanza
cara
colla
che
bero
dovreb-
chiamar
convenuto
anni
parecchi
amicizia.
spappolato
la
da
re
professo-
Arcipelago
(1), poliglotto
antiche
laboriosi
è
prova
tutto
sono
non
quando
m*
in
bravamente
dell'
marinaj
Akerblad
onora
scienze
e
Io
perciò
e
Sig.
che
passo.
grande
maggiore,
Frattanto
qui
misto-barbaro,
Greco
più
resìa
vedete
e,
decifero
dei
tutto-barbaro,
arti
vi
quel
di
assai
me
Omero.
volontà
diabolico
gergo
Dante,
arcidivinissimo
decisa
di
presso
da
Che
I
bravo
Hygiasu,
y\p^t^
severis
Ipete
risponde
cor-
exeueris
barbari
i
poveretti.
o
£//r£T£,
rottamente
«cor-
mano
chia-
è^avpetb
(ppayy.iy.oi
;.
Ime
romeos
e
Imi
meglio:
Rhomeos
i^6vp(à
pci)uflf?o;,yaì
ardiscono
alcuni
G.
volta
anni
Akerblatl
n.
%
mori
nov
che
svfilese
a
Koma.
o
Si
glose.
oceuro
y\m(sa"^
chiamarsi
una
(I)
glosse
seueropu
glosses.
pu
Sono
Romu)
(1760-1819)
(
greco
propriamente
murva
be
scrivereb-
Romei
e
archeologo
varie
so
e
che
da
eìul
storo
co-
stantinopoli
Co-
lingue.
oricnlalisla, visse
74
-
solito
so
notti
libri moderni
varj
dalla
Iliade
sola
venire
calamità
ultimi
ogni
d'
quindi
più Eutichiette
insultare
Lazaro
Irò, vale
4ire, che
soprannaturale delF
potete godervi le
venite
a
Roma;
r unico
V
Israelita.
che
sarà
che
applaudita e
della
piacere
gì' innocenti
si bel
(I) Non
Como
T ottimo
Mi
parcj
una
mmtm
modo
a
non
Epulone
celeste
di
v'
grande
ne,
consolazio-
aggrada
mali.
questo mondo
di trovare
poesia del Pcriicari.
(1),anzi
i tra
compire
della
voi
tro
al-
d* animo.
retta
voler
a
spetto
dil'
dal-
appreso
cantica, V unica
Ferrarese
marcio
sepelliresoli
seco
tri
al-
conversazion-
Avrete
Sig. Borghesi
congratulo
e
meglio
una
a
un
piuttosto,che
brigata dotta, e
una
animata
Raccolta
hn avuto
tanti
esservi
quello
che
bisbiglidi
novero.
pesante
da
una
asinaggine.
voi, non
solido,
dignitosa ed
della
me
Chi-
caverna
rispettatageneralmente, a
regnante
Stimolate
dove
buoni, formeremo
esperienza anche
un
per
v' hanno
non
altri
graziata
dis-
Santucci, Biondi, Guadagni, ed
con
simili,pochi,ma
cina
toglie
la mia
la virtù
Voi
rendite
vostre
sperabile ristoro
assicuro
negli
apprendete
ha
non
di
questo, mi
soprascrittevoi Sig. Creso
a
di poter
addosso
patria e
Ed
a
cumolo
un
refugio della
sollievo.
altro
fin dalle
il
non
me,
per
alcun
in
altri,la
voi
beato
Ma
caduto
è
le
amico
tanto
un
Sappiate dunque che
—
giana, non
m'
pre--
passavamo
terrei
particolarmente
di riveder
famiglia.
che
concilio.
ogni specie,che
mezzo
mi
se
invidiabile
anni, e
tre
Gav.
Big.
fui talmente
me,
per
recitarla,ed
a
Vedete
al vostro
nuovi
del
quasi intere, io
sentirmela.
—
cosa
T unica
mente
vera-
buona
cosa
quale sia questa raccolta contenente;
75
—
d' altro
secolo
Amatemi
alla
uscita
—
luce
frattanto,e credete
nelle
eh' io
ultime
sono
Il
aff."»
ed
Amati
Girolamo
Nobil
in eterno
sarò
e
obi»**
Il vostro
Al
circostanze.
Uomo
Sig. G.*« Giulio
Perticari
Pesaro
XIX.
Mio
La
Malaspina moglie
Ghidola,
marchese
di
Gherardino
)
in seconde
e
marchese
di
presso
de' suoi
stati dal
ducale.
ramo
ramo
pubblicò
(I)
Si
feriscooo
CLXXXVII.
io
Ho
in
tuttavia
Atanasio
sono
il
di queste ragazze
madre
sta
formò
e
in Lucca
veda
ora
il
da
attuale
era
di
le
tali notizie
figlie
vicende,
sue
ricoverossi
to
conosciu-
si fissò in Ve-
dopo
La
que' Malaspina.
Visconti
del
Malaspina
che
Beatrice
una
dalla
liberti
1749
Gov."
casa
del Col.° Ricci
pel Cappuri
LlTTA,Fam.
Al,
t. IX. tav.
famiglia
MalaspinaCfr.ancbe
I versi del DilUraiuado
Lib. III.
le tre
esse
altro pure
un
lo
di Car-
1340, di Luigi
per
secolo
un
e
Lunigiana (1).
Farinata
alla
tempi
Castracani, e che
Spinetta Malaspina, che
rona,
Erano
diverso
Scaligeri,ma
ai
nel
Spinetta Malaspina famoso
spogliato
i
Lucca
successe
di Mantova.
pure,
Spinola (padre di quel
comperò
nozze,
rico
di Fede-
moglie
Malaspina
casa
Lucemburgo
Spinola,che
Gonzaga
eredi
di
moglie
di
ma
si chia-
di Montefeltro
di Elisabetta
di Fosdinovo
Novella
IV
del Conte
sorella
era
Perticari
Car."*
in
Renieb.
cai
è
le
notizie
IX.
di
Liriche
nominata
di Pisa
di
quelle che
Cusi ri-
etc. CLXXXIV-
questa Malaspinta
Gap. 2-
À
76
—
tigliano
rinata
di
mie
cbe
perchè,
e
api, percbè
tre
e
Imp.*
di
Sono
giunto
a
dado
un
40
ieri
non
so
l'
del-
città
mi
ritirerò
di
virvi
ser-
alla
dico
mi
Milano
3
Amico
Litta
Agosto
Uomo
Nobil
Conte
a
complimenti
de'
Pompeo
Al
caldo,
valgo
Se
campagna.
pregandovi
e
volo
in
dal
affatto
Aff."'*
Sig.
e
baone
dileguato
mattina
comandatemi,
Il
Tra
Piacenza
bo
Città,
delle
ta
sposa-
fiorentino.
romana,
una
figlia
Francia.
momenti
moglie,
delle
tra
stnpore
la
né
Fari"
famoso
mio
cittadino
colonia
come
Con
Fazio,
Stemmi
degli
lupa
una
ritrovo
tì
celeberrimo
Donati
notizie
fa
Genealogia.
non
dai
discendente
come
la
Farinata
Corso
a
egli
ed
pubblica
ne
figli
le
(1),
—
Perticari
Giulio
Pesaro
XX.
C.
A.
Eccovi
qualche
ultimamente
comprato
in
vari
tempi,
(1) Tioiizie
Pittoiete
MDCCXXXIX.
della
terra
Governatore
Appresso
Guidetti
in
CMiigliano
luce
del
Sebastiano
in
e
forma
Collegio
Cappuri.
di
di
Il
Ricci
tergo
scritti
di
da
Pisa.
ha
per
del
luoghi
antichi
dialogo
lume
vo-
un
opuscoli
altri
di
Ho
Fazio.
Bologna
di
diversi.
caratteri
di
in
raccolta
una
di
e
date
territorio
FabiNati-Ubebti
dal
contiene
che
ms.
ali* aheston
intorno
cosa
D.
Atafiasio
Io
Lucca
78
•
—
—
il
che
il
di
Abescone
sia
mi
che
di
avanzo
edificio
mi
Se
nio
riuscirà
di
fossero
quelle
TAntoniano,
del
ne
e
Pallone
miei
che
TAventino
e
Severo,
si
di
o
alla
rispetti
so
alla
consorte,
Conte
Sig.'
Giulio
si
da
ro
Seve-
di
vi
e
vano
gioca-
dementino
del
se
ha
Antignano,
ruderi
porta
e
T
pretende
e
chiamano
non
potre-
ms.
Severo
grandissimi
vicine
mio
Caracalla,
da
ora
sono
Sono
di
S.
o
Sebastiano.
bene
pranzate
Il
Al
era
qualcheduno
se
terme
collegiali
i
Nazzareno.
I
le
più
cominciate
finite,
Alessandro
di
che
il
meglio
cosa
Notate
stampato.
a
abescon
di
e
que
Comun-
Celio
terme
conoscer
qualche
sapere
che
terme,
Comodo.
di
quelle
delle
che
il
tra
me
ter-
che
qual-
Abascon.
delle
l'avanzo
probabilmente
e
antico
delle
avanzo
uso
gni
ba-
stato
acqui-
avanzare
accertarsi
possa
i
avera
anticamente
corrottamente
e
pare
V
do
Como-
stati
che
ad
di
fossero
vi
Aòescon
d'acqua
il vascone,
quelle
e
nome
anche
ricettacolo
chiamarsi
dal
chiamasse
Poteva
Severo.
Severo,
perche
che
e
si
luogo,
gran
di
terme
Abuscanzio,
di
0
le
chiamasse
si
un
fra
ÌVLOgo
(1).
Antaldi
vostro
Perticar!
XXII.
A.
Ho
che
a
chi
(\) Fra
fascicoletto
al
il
guardato
poema
da
va
le
di
fatte
carte
del
appunti
col
soccorso
Baccio
Forlì
di
De
alla
Perticar!
C.
che
Verna
si
dei
Mirabilia.
si
non
riferiscono
dell'Antaldi
mano
È
Thermis.
al
eonteaenii
evidente,
al-
presentano
Dittamondo
altre
e'
è
illuslrazionì
un
80
—
(poiché
Yoi
comincia
Renzi.
lui
La
Firenze,
L*
in
e
che
pare
saluta
Elena
suo
nome,
per
me
di
Cola
è
stata
non
si
stampare,
Voi
il
che
voglia
che
anch*
Cassi*
Marchese
di
Censura
(1).
la
te
AbbracciaPaoli
Antaldì,
State
Costaazina
fo.
vi
io
di
sano
veritemi
ri-
e
vogliatemi
e
Addio.
bene.
Il
Quel
S.
D.
che
da
Vercelli
Roverella
paese
dechina
Marcabò
a
amico
Antonio
del
credasi
Mortara
afF.™*
V.***
Gian.
€
amico
un
salutar
Francesco,
Principe
a
restituire
prega
vostro
scriverne
alla
ritenuta
il
se
onde
Rienzo,
vi
e
preghiera
il
indicarmi
pubblicarsi,
a
di
Vita
voleva
mai)
rispondete
non
Dittamondo
—
»
XXIV.
Mio
Giulio
cariss.*
Di
Renzi
ni
mi
d' Imola
a?ea
comincialo
intendeva
che
si
che
legge
con
da
nei
Giulio
in
appendice
Perticari
forma
e
al
con
t.
note
storiche,
Alcuni
Oliveriana
suo
Però
?
furono
Discorso
illustrative
dal
ed.
si
come
di
pubblicali
intorno
Bologna
alla
carte
di
Pertìcari
Kieozo
cL'egii
dislesi
Muratori
nelle
illustrare
rileva
da
questa
da
FrìncksGO
Zauichelli
e
la
Àn-
razione
nar-
numerosi
Vita
Vita
egli
quello
storicamente
vniesse
paro
brani
là
piego)
Benrdetti,
dei
capitoli già
e
qua
le
Cola
alcuni
Roman,
III.
fonti
da
accertare
hiilor,
di
Vita
il
FaANCESGO
Fra
XXIII.
una
vede
diressi
di
Opere
Tozzo-
da
ancora
cui
a
lett
a
e
documenti.
nella
Cfr.
si
come
medievi
dalle
nelle
riferiscono
Fragmenta
riscontri
autografl
si
e
stampala
II, 493.
nella
Italicae
cronache
è
iudicò
1818.
Aprile
4
ricevuto*
aver
m'
scrivere;
a
migliorare
tiquilates
HiNi
Cola
1858
alcaoe
sono
ne
di
Vita
Monnicr
Le
Firenze
non
(eh' egli
(\ ) Questa
ve
scrive
Cesena
alle
1875.
che
punti
apsi
servano
con-
Venub-
Opere
di
l'Inferno
«.
Bri
versi
i
Elena:
taldo.
Ti
—
e
elli
ti
al
Il
Torino,
per
Bortolino
nostro
al
Capitolini
si
quale
La
hanno
Vita
del
fuori
d'Etruria:
Conte
Cola
Frate,
Voglimi
Al
molte
di
mani
la
cui
Antonio
sua
principe
potrà
il
autore
àd-
amico
Roverella
il
di
di
29
sui
opera
zo
mar-
menti
Framdel
Carignano,
ricuperata
essere
caduta,
è
ad
(1).
speranze
forse
in
u'è
e
D."
forse
si
Francese
daUe
stamperà
ti.
Benedet-
bene.
chiarissimo
Giulio
giovane
aff.""
tuo
partito
è
presenterù
ove
Costanza,
tua
Addio.
cuore.
Il
S.
Don
fratello, ed
Francesco,
Oian.
D.
alla
I
Fabbri
mio
e
—
mfemo.
esso
»
essa
Principino
col
abbraccio
d'
salutano,
per
d' elli
avrebber
sentenza
dolcissime
Cassi
i rei
vale
la
Paoli
cose
alle
me
gloria
d'
dichiarano
Poggi
mille
per
alcuna
sospesi
seguenti
Cesarono,
e
che
—
cioè
Signore
Per
ti cari
Pesaro
XXV.
Mio
caro
Di
lia
a
del
nota
Giulio
Cesena
18
4
e
a.
Dante.
con
Aprile
essa
le
Renzi
1818.
mie
ha
prefinal-
—
Bolaffi
ti renderà
questa
84
—
mia
Dimmi,
lettera.
Vincenzo
noi
a
la
parlato
bella
m'
lOli, Poggi
do
trdami
carovana
voglia
Essa, alla
ad
col
e
e
Mon-
ingiungono
sorella
mia
vero
uostro
Giulietta
Che
Rosa.
è
scri-
taldo
Cast' ab-
cuore
Tuiasimus
Roverella
ignore
li 17
ana
lettere, so
mie
?ato
a
non
arti
neir
mi
voglia
mi
m
il
a
ami
per
scrit-
sua
tette-
bene
non
vo
dirmelo:
a
e
te
più
tu
se
Papa
oè
toscano,
pro-
t' ho
più,
santo
crederei
io
ultima
si unisse
non
risposta
almeno
che
limga
per
avere
la dovessi
o
1819
Novem.'
me
tutto
riè
al
Sta
mio
sano,
che
ti
ama
lieto
e
caro,
1' animo
tutto
con
e
Gian.
Al
Chiarissimo
Conte
e
Giulio
Nobile
può)
si
(se
ricordati
e
per
Ant."
so
spesil tuo
sempre
Roverella
SJgoore
Pertìcari
Roma
XXVIT.
Mio
di
Ti
scrivo,
desti
mie
e
lettere, delle
Lunedi
passato
il vostro
in
guarito,
dissemi
da
esso
con
e
forse
1'
aurea
te
Cesena
quali
t' eri
io
recai
mi
febre
che
da
forse
tosto
tua
di
a
so
per
alle
quali
ciarvi
abbrac-
dolore
io
lo
per
vai
tro-
conto
già
costà,
ove
gliel concedeva.
all'Aliirhieri
mi
anche
sommo
partire
1830
qua
(nou
giorni:
a
tu
Savignauo
mio
con
la salute
Difesa
Giugno
rispondere
sdebitato
due
vicino
che
li 3
risposta: poiché
Pesaro,
in
Boi^hesi,
letto
recarsi
da
spero
parola, giunto
Giulio
Amatissimo
stamnata
Ebbi
net
siati
lui:
aito
87
-
—
scritto
1
alla bocca
r apra
non
Renzi
ere
), dicendo
se
di ciaacuD
non
mi
ha inviato
che
prima
to-
coofessarsi
per
copiadella
la mand6
non
credeva
perchè non
segno,
I
pubblico che
certamente,
irà freno
potesse
degli amici, e soltanto
ecritta
)i solenni
vi rimasero
dendola
lavoro
per
conobbi
vidi,
r
che
letterati,
soavità
ndar
di
alla
fra i
nel
di
care,
onde
lucido
cosa
tempo
egli mai
stesso
nel
farne
ti
non
nipote,che
di
per
voi.' delle
persuada
1' emenda
della testa
suo.
gentilezzadi
Renzi
osservare
alcuna
alla mia
abbia
tanta
beltà.
voler
tino,se
per
Niccolini,che
non
terrene
tanta
e
con
Conaorte,
brevissimo
città; credo
Muse
tutto
sono
amabilias.'
sua
,rle la corte
jsta
in
Salutatelo
primi.
che
specialmente da
"i,
aa
subito
Perticar!, che
rammentategli
e
1300
costumi, e per generosità
primo
uti
amai
e
Giulio
aureo
del
per
in
fra breve
una
Nic-
Dante, eh' Ella
avere.
della
no
ardi
testa
farti
di
Fazio
da
Renzi:
la brama
conoscere
che
.
3
il Dittamondo
tu
d'
(dì
bravamente
ogni
non
premura
«gante. Esso
che
ti scrissi
mi
hai
fatto
perché 1' edizione
combinerebbe
oon
teco
in
ogni modo, qualora tu
patore
Ra.
calo
Renzi
fai
.:
a
Dimmi
qual
-v:
iater
il tuo
direttamente; che
apparirebugiardo
_:
volessi
sia
:„„
»
tu
lui
presso
^^
:
^qq
p
ta(
ed io
^pj,.
Da
Montali
}e
moltissi
essi
i tutti
Addio.
alla
i e
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