12 L’INAUGURAZIONE COSTUME & SOCIETA’ venerdì 2 dicembre 2011 CON ERMANNO CORSI ALLA PRESIDENZA, RIPRENDE L’ATTIVITÀ DEL SODALIZIO FONDATO DA GIOACCHINO BELLI Una veste napoletana per l’Accademia Tiberina di Mimmo Sica SAPORI SPECIALI CON L’APERISHOPPING ichiamandosi allo spirito del fondatore (1813) Gioacchino Belli e con piena autonomia da Roma è ripresa a Napoli l’attività dell’Accademia Tiberina. Nuovo presidente è il giornalista Ermanno Corsi e vicepresidente l’avvocato Aldo Cafiero. L’incontro inaugurale si è tenuto nel salone del Circolo Ufficiali di Napoli-Palazzo Salerno in piazza del Plebiscito, con la conferenza “Unità d’Italia: storia e musica” nel corso della quale l’avvocato Teodoro Cicala, appassionato cultore di storia e musica, ha rivisitato, con il linguaggio del “pentagramma”, gli anni che contrassegnano l’Unità. La manifestazione è in iniziata con una singolarità: dopo l’inno nazionale è stato ascoltato l’inno dello Stato Pontificio. Un folto pubblico ha affollato il salone del circolo. Molte le autorità militari, civili e rappresentanti della società civile. Tra tutti, il presidente della Corte d’Appello di Napoli Antonio Buonaiuto, il professore Giuseppe Abbamonte e il professore Ugo Pagliara «L'Accademia Tiberina - ha detto Corsi - nella sua veste tutta napoletana, si presenta con una iniziativa che intende celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia. Ora di iniziative in tutti questi mesi se ne sono svolte molte e si può dire che l'unità d'Italia, il processo risorgimentale è stato rivisitato da tutti gli aspetti possibili. C'è sembrato, Regali di Natale, un’idea a Città del Gusto R S Ermanno Corsi, Teodoro Cicala e Maurizio Lanzillo allʼAccademia Tiberina però, che un profilo non sia stato trattato come meritava e cioè l'apporto che la musica ha dato alla formazione di una coscienza civile e di una coscienza risorgimentale. Convinti che invece la musica, a cominciare da Verdi, ma non soltanto con lui, abbia contribuito molto a far crescere la passione per la patria unita, abbiamo voluto che la manifestazione dovesse avere per titolo una storia in musica. Del resto pensiamo che il nome di Giuseppe Verdi divenne un acronimo “Viva Verdi re d'Italia” e poi anche perché il linguaggio musicale è im- L’INGLESE JOHN LUDDEN RACCONTA IL PIBE Maradona e il Napoli, la parabola di un mito ” Maradona e il Napoli. Un mito all’ombra del Vesuvio” è il libro di John Ludden che è stato presentato ieri nella sede delle Edizioni Scientifiche Italiane. È il quarto libro della collana dedicata a Napoli vista dagli scrittori stranieri curata da Adriana Corrado. L’autore è un noto giornalista e scrittore sportivo, nato a Manchester ma tifoso sfegatato del Napoli. È da questa sensibilità di tifoso che racconta la parabola di Diego Armando maradona a Napoli, dal suo arrivo, che lo vide accolto come un eroe, fino alla debacle finale, ingloriosa e dolente. Come sempre dolente è la città di Napoli, amata ed odiata con veemensa, rasserenata quasi unicamente dalle alterne vicende della sua squadra di calcio. Una metropoli antica, piena di vecchi mali e profonde cicatrici, vessata dal destino che prende a volte la forma di un devastante terremoto o di una violenta eruzione del Vesuvio oppure si insinua nei vicoli bui dove la buona gente deve vonvivere da troppo tempo con una camorra sempre più spietata, capace di inquinare tutto e gettare ombre funeste anche sul Pibe de oro, l’unico che sia stato capace di far davvero sognare i napoletani. LA BRICIOLA portante come tutti gli altri linguaggi, quello letterario, quello artistico, quello filosofico, il linguaggio dell'economia. Abbiamo visto che soltanto da poco tempo anche Napoli ha cominciato a organizzare una serie di concerti tutti centrati sull'apporto che la grande musica ha dato al processo unitario. Poichè l'Accademia Tiberina si ispira a sentimenti dell'ottocento pre-risorgimentale, non a caso tra i suoi fondatori ha avuto Gioacchino Belli, che è stato autore di celebri sonetti e che era animato da uno spirito riformatore illuminato, abbiamo de- IL SAGGIO ciso che anch'essa doveva entrare nel ciclo delle celebrazioni, ma, naturalmente, attestandosi su un profilo che non ci era sembrato adeguatamente esplorato. In questa nuova stagione - ha continuato il neo presidente - gli argomenti di maggiore impegno che l’Accademia affronterà saranno il ciclo della conoscenza e della vita, la bioetica e il valore dell’esistenza, il rapporto scienza e fede. Una particolare attenzione verrà, poi, portata alla scuola e alla formazione, alla legalità e al funzionamento della giustizia, della politica e delle istituzioni». ”CURE DI FINE VITA” DI GASPARE DE SANTO Il medico e il mistero della fine D i stringente interesse è ”Cure di fine vita” del professor Natale Gaspare De Santo, luminare della nefrologia che ha voluto trattare un argomento attuale quale quello delle cure palliative, con particolare riguardo al suo campo, i pazienti in dialisi cronica, e quello dell'eutanasia e dell’accanimento terapeutico. Ma l'accademico non si è fermato a ciò, questi risultano essere gli ultimi capitoli di un più vasto discorso che ha basi filosofiche sulla vita, il lutto e la morte. In vita, salute e malattia cita tra gli altri Aristotele, per il quale la vita è movimento, affiancato da Pitagora, per il quale la vita è armonia, Virginia Woolf che vede la morte come un bosco impenetrabile, ma la più espressiva analisi è stata quella di Giovanni Paolo II che oltre ad essere il papa che ha sofferto fino alla fine è sempre stato vicino ai malati, visitando sanatori ed ospedali ed ascoltando con attenzione tutte le preghiere. Si passa poi ad un'analisi della Medicina, che non è mai stata semplice epistéme, scienza, ma técne anzi iatrikè, perché me- scolava il sapere teorico con l'applicazione pratica, e lo è divenuto sempre più col metodo galileiano e poi ha raggiunto il culmine con il positivismo ottocentesco e le scoperte del secolo scorso. Analizzando poi vecchiaia, dolore e morte si rimane colpiti da come nei secoli il vecchio fosse il saggio, il detentore del sapere cui occorreva portare rispetto e cui rivolgersi per consigli, ed era raro trovare un vecchio a differenza della nostra società dove sono tanti ma sempre più soli. Poi si descrive il dolore, pagine tra le più drammatiche, incisivo Don Verzè che disse: «Se Dio tornasse sulla terra guarirebbe tutti i mali» e la risposta del cardinale Martini fu “No, non lo farebbe perché non lo fece, questo è compito dell'uomo che deve comportarsi da buon Samaritano”. Poi la morte, a partire dall'Antico Testamento dove era una punizione divina, ai miti greci, dove Zeus affida alle parche il compito di filar i giorni e perché no, alla tradizione sarda, dove il martello di Sa Abbadora trancia il cranio per far uscire l'anima concludendo LUIGI RISPOLI ANNUNCIA UN PROGETTO PER IL RILANCIO DELL’AREA Piazza Mercato al centro dell’Europa di Rosario Ruggiero F inalmente qualcosa di nuovo sotto il sole a piazza Mercato (nella foto). L’annoso impegno dei commercianti di Borgo Sant’Eligio, di numerosi artisti da tutta Italia e di personaggi politici opportunamente sensibili pare finalmente sia riuscito a muovere qualcosa per una zona di Napoli, quella di piazza Mercato e sue adiacenze, tanto nobile storicamente e preziosa, in un passato pur recente, per il commercio, quanto oggi penosamente abbandonata da anni in un degrado vergognoso e miserevole. Così, giunti alla decima edizione dell’iniziativa “L’Arte in vetrina”, civilissima azione di sensibilizzazione verso i problemi di quella zona attraverso l’esposizione di ope- re d’arte nelle vetrine dei negozi, tutt’ora presente fino al 6 gennaio prossimo, e dopo ben sei edizioni del Premio “Masaniello” svolte in piazza del Carmine, riconoscimento che oramai è una autentica istituzione, rivolto ai napoletani eccellenti che danno lustro alla propria città, pochi giorni fa ha avuto luogo nella chiesa di Santa Croce al Mercato, il convegno “Piazza Mercato al Centro dell’Europa” che ha riunito rappresentative figure del mondo politico ed associazionistico per discutere intorno al rilancio di questa preziosa eppur umiliata realtà partenopea. A Luigi Rispoli, presidente del consiglio provin- i scrive doni di gusto, si legge regali originali e golosi. È la vastissima gamma di idee regalo proposte dalla Città del gusto di Napoli in occasione del Natale. Impossibile sbagliare, ce n'è per tutti i palati e per tutte le tasche. Dall'appassionato conoscitore di vini all'amica col pallino dell'alta cucina, dal bambino che ama stare con le mani in pasta all'amante della tradizione più autentica: ogni profilo trova un regalo perfettamente in linea con i propri gusti e con le proprie preferenze. Si può scegliere se regalare un'esperienza, come un corso di cucina - amatoriale o da chef oppure un set di degustazione professionale completato da una delle guide del Gambero Rosso, da calici, champagne o una selezione di vini d'Italia che hanno vinto l'ambito riconoscimento dei Tre Bicchieri o un coffret cadeau per i golosi. Le numerose proposte comprendono prodotti di prima scelta selezionati da Città del gusto Napoli per soddisfare i gusti dei buongustai di ogni età. Spiccano prodotti quali: il Riso Biologico Acquerello Carnaroli Extra invecchiato 7 anni, lo Zafferano del Montefeltro,; le confetture extra e le conserve di pomodorini del piennolo di Casa Barone, il pesto Dop "Rossi", le bontà dell'Azienda Coretti Specialità; il panettone artigianale del Maestro Alfonso Pepe; i Baci dell'Azienda Dolciaria Borrillo di San Marco dei Cavoti (Bn); il salmone norvegese intero, un prodotto kosher, della Norsk Sjømat, distribuito da Norita Srl. E ancora: utensili in silicone, nylon, padelle Lagostina, parannanze e cappelli da chef per grandi e piccoli. Insieme alle ultime edizioni dei libri editi dal Gambero Rosso, non solo ricettari e segreti degli chef dell'alta cucina, ma anche approfondimenti sul mondo del vino e su tecniche di cucina. La Città del gusto di Napoli ha pensato proprio a tutto: per non ridursi all'ultimo minuto ed avere il tempo di meditare, mercoledì ha organizzato l' aperishopping, un pomeriggio, a partire dalle 18,30, per vedere da vicino tutte le possibili combinazioni gustose e costruire regali perfettamente su misura sorseggiando un drink e gustando i finger food preparati dagli chef. ciale, tra i protagonisti di questo importante incontro, abbiamo allora chiesto innanzitutto come mai, a suo avviso, con i suoi magnifici requisiti, piazza Mercato e tutta la zona limitrofa, viva da tanto tempo questa condizione di abbandono e degrado? «Perché dopo il trasferimento di tante aziende al Cis, il Centro Ingrosso e Sviluppo Campania di Nola, non si è mai pensato ad un modo diverso e nuovo di utilizzare quella area commerciale dedita proprio alla vendita all’ingrosso». Cosa è venuto fuori dal convegno? «Partiti dalla constatazione di tanti spazi oramai liberi, frutto dell’abbandono dovuto al trasferimento di tante aziende, si è pensato che la soluzione migliore per il giusto ripopolamento sia un turismo che traini l’attività commerciale. Riqualificazione, quindi, di viabilità ed opere pubbliche per il ritorno di imprenditori in un contesto che sicuramente sarà del tutto nuovo e già ricco di spazi da occupare». Si parla anche di un museo dedicato all’antica ed ancor oggi insostituibile arte tipografica. «Questo progetto però non rientra negli interventi ammissibili dai fondi europei in questione». Tempi di realizzazione previsti? «Non lunghi. Il progetto presentato dalla Regione Campania ha già il beneplacito dell’Unione Europea. Ci rimetteremo ai tempi del Comune di Napoli dopo il definitivo varo dell’operazione». col Nuovo Testamento dove si vive per la resurrezione di corpo ed anima. Si prosegue con il lutto, da Freud che afferma che chi soffre è incapace di amare perché la vita è gioia e l'essenza della vita la morte fino ad Agostino d'Ippona che dopo giorni pianse la madre Monica. Gli ultimi capitoli entrano nel vivo dell'argomento, le cure palliative, un prendersi cura olistico e multidisciplinare del paziente. C'è una carenza legislativa in Italia sanata dalla sentenza corte costituzionale 21784/2007 che autorizza il giudice a far cessare la vita ma non la nutrizione o idratazione. La legge che è stata approvata riconferma la sentenza ed introduce il Dat (Direttive anticipate di fine trattamento) con cui si dispongono le ultime volontà. C'è tuttavia in Italia una mancanza di istruzione agli specializzandi in nefrologia delle cure palliative, del quando presentare il Dat. L'ideale sarebbe nel momento in cui i valori delle analisi e le risposte autoimposte a requisiti tecnici indichino una speranza di vita breve. Ma si po- trebbe fare anche subito se il paziente è anziano. Ricordiamo che De Santo si è soffermato sulle patologie renali che comportano diverse patologie correlate, depressione, dimagrimento, fragilità. Occorre, infine, che vi sia un'equipe di medici attorno al paziente in dialisi, nefrologo, medico palliativo, sacerdote, psicologo per dare sostegno (palliativo dal latino pallio) al paziente e alle famiglie. Giovanni Di Rubba CONVEGNO ALL’OSSERVATORIO ASTRONOMICO Opuscolo in otto lingue per comunicare la malattia “V ivere comunicando. Costruiamo un ponte con l’umanità” è il titolo del convegno, che si svolge oggi all’Osservatorio di Capodimonte. Numerosi e di grosso calibro scientifico i relatori, fra cui i professori Armido Rubino, Goffredo Sciaudone e Paolo Valerio che affronteranno il tema della comunicazione in rapporto alla relazione medico-paziente. È a questo ambito che fa riferimento anche l’opuscolo “Dites-moi... comment vas-tu?” che vuol essere un supporto, nel momento della malattia, alle numerose persone che vivono a Napoli e non parlano l’italiano. tradotto in otto lingue, mira a facilitare la comunicazione con i medici e gli operatori sanitari in modo da facilitare il processo di diagnosi e cura. Il convegno e gli opuscoli rappresentano un service del Club Inner Wheel Castel dell'Ovo sotto la spinta propulsiva della fondatrice, Anna Maria Falconio, e con la partecipazione di tutte le socie coordinate dalla presidente Pina D'Aniello.