Aprile
2004
anno XI - n. 1
Periodico bimestrale delle Associazioni di Povo
ALL’INTERNO
Sped. a. p. - 45% - art. 2 comma 2/b Legge 662/96 - Filiale di Trento - Diffusione gratuita
Oratorio
16 Carnevale
Sport invernali
24 GSA
in Marzola
36 Capodanno
anni del
Anziani
46 20Circolo
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tuttapovo
In copertina
Bimestrale di informazione delle
associazioni del sobborgo di Povo
Via Salè 1, c/o Centro Civico
Editore proprietario “Club Interassociato Tuttapovo”
Associazione di Promozione Sociale
Redazione, amministrazione e recapito postale
c/o Sergio Nichelatti, via Madonnina 22,
38050 Povo (TN), tel. 0461.811026
e-mail: [email protected]
Iscriz. Tribunale di Trento n. 817 del 19.04.1994
Particolare di Villa Cavagna
Foto di Nichelatti Sergio
Anno XI - N. 1 - Aprile 2004
Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni
Via Borino, 39 Povo (TN)
E-mail: [email protected]
Presidente: Sergio Nichelatti
Redazione: Mariano Andreatta, Chiara Giacomoni,
Paolo Giacomoni, Giancarlo Ianes, Sergio Nichelatti, Stefano Ricci, Elisabetta Tomasi.
Hanno collaborato a questo numero:
Stefano Belluta, Antonio Bernabè, Roberto Bortolotti, Marcello Cagol, Diego Caviola, Enrico Eccel, Roberto Franceschini, Franco Giacomoni, Aldo Giongo, Maria Grazia Giovannini, Luigi Grisenti, Guido
Leonelli, Chiara Lucin, Felicxe Manzinello, Matilde
Padroni, Renata di Palma, Emanuela Rampanelli,
Nonna Renata, Giordano Segatta, Giuliano Sosi,
Franco Zanuso, Casa di Riposo M. Grazioli, Casa di
riposo Gabbiolo, Circoscrizione di Povo.
Stampa: Publistampa s.n.c. Pergine Valsugana
Sommario
pag. 4: Tuttapovo compie 10 anni
pag. 7: ACLI: assemblea precongressuale
pag. 8: AVIS: assemblea con festa
pag. 11: CTG: appuntamenti per l’estate
pag. 12: ARCI PAHO: programmi attività
pag. 14: ARCI PAHO: concorso presepi
pag. 15: Filo Concordia 74: brevi novità
pag. 16: Kaleidoscopio: carnevale 2004
pag. 18: Oratorio: campeggio elementari
pag. 20: Oratorio: i cantori della Stella
pag. 21: Progetto giovani: conferenza “crescere insieme”
pag. 22: GSA Bike: festeggia il suo decennale
pag. 24: GSA: festa della neve e gara sociale
pag. 26: GSA-ANA: sci nordico e slalom gigante
pag. 30: SAT: programmi per il 2004
pag. 34: Primo trofeo Autodelta e Oltre Bar
pag. 35: GS Marzola: l’impegno per lo sci da fondo
pag. 36: Fine anno con l’arcivescovo in Marzola
pag. 38: Com. Chiesa Oltrecastello: festeggiata S. Lucia
pag. 39: COOP 81: energia dai rifiuti
pag. 40: Com. Chiesa Oltrecastello: il carnevale
pag. 42: Com. gemellaggio Znojmo: programma attività
pag. 44: Inaugurazione della “bancheta en piaza”
pag. 46: CIRCOLO ANZIANI: festeggiati i 20 anni di attività
pag. 47: Casa civica di Gabbiolo: concorso presepi e teatro
pag. 48: Casa riposo Grazioli: qualità dei servizi; carnevale
pag. 50: Casa riposo Grazioli: comunità e anziani...
pag. 51: ANA Povo: intenso lavoro per il coro
pag. 52: Quattro racconti dalla scuola elementare
pag. 53: Il disco: Pearl Jam - Ten
pag. 54: Il racconto di Stefano Ricci: le sorelle di Josè
pag. 62: L’angolo della poesia
pag. 64: L’angolo della poesia dialettale
pag. 66: Le ricette di Matilde: risotti
pag. 67: 30 anni fa; Album dei ricordi
pag. 73: Compagnia Negritella
pag. 76: Alla ricerca delle origini: Giacomoni Giuseppe
pag. 79: Tutela operai (seconda parte)
pag. 81: Spazio Circoscrizione di Povo
pag. 85: Lettere al giornale; auguri a; in ricordo di
“Tutta Povo in festa”
dal 29 giugno al 4 luglio
stato predisposto il programma di massima per quella che
dovrebbe diventare, secondo gli organizzatori, la nuova
grande festa del sobborgo che sostituirà in parte la “Festa
del Rosario”, ormai relegata in un periodo (ottobre) assolutamente inaffidabile per quanto riguarda le condizioni atmosferiche, ma che vuole soprattutto essere “LA” festa del Sobborgo e
di tutte le sue realtà associative. La scelta è caduta in maniera
naturale sulla data di uno dei Patroni di Povo: S. Pietro, che cade esattamente il 29 di giugno. La Festa, coordinata dal Club Interassociativo Tuttapovo, coinvolge la quasi totalità delle Associazioni del sobborgo e sarà strutturata su 6 giorni con questo
programma di massima:
È
Martedì 29 giugno: Ore 20.30 - S.Messa e Concerto Gospel Spiritual - Chiesa Parrocchiale
Mercoledì 30 giugno: Ore 20.30 - Anfiteatro - Spettacolo-concerto in collaborazione con il Comune di Trento; Ore 19.00 Gara Regionale Fidal di corsa campestre.
Giovedì 1 luglio: Ore 21.00 - Concerto gruppi musicali del
Progetto Giovani; Torneo Primi Calci
Venerdì 2 luglio: Ore 18.00 - Apertura bar e cucina; Torneo
Primi Calci; Ore 21.00 - Musica anni ‘60 con orchestra
Sabato 3 luglio: Ore 9.00 - Riapertura della Festa; Finali Torneo Primi Calci; Ore 20.30 - Ballo con orchestra
Domenica 4 luglio: Ore 9.00 - Riapertura della Festa; Ore
14.00 - Festa multietnica; Ore 20.30 - Ballo con orchestra
Queste le associazioni al momento aderenti all’iniziativa:
Ana, Gsa, Gs Marzola, Sat, Avis, Arci Paho, Oratorio, Coop. Kaleidoscopio, Coro Campel-Doss S. Agata, Famiglia cooperativa
di Povo, Filo Concordia, Circoscrizione di Povo, Comitato Gemellaggio Povo - Znojmo, Progetto Giovani.
All’interno della festa ci saranno inoltre vaso della fortuna,
giochi, mostre, musica, spettacoli improvvisati, visite guidate che
saranno definite prossimamente. Altre eventuali associazioni disponibili e chi abbia voglia di dare una mano nell’organizzazione
e nella gestione della festa, può mettersi in contatto con i vari responsabili delle singole associazioni, oppure scrivere una e-mail
a Tuttapovo ([email protected]). Tutti saranno ovviamente benevenuti! (pg)
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
3
Club Interassociativo Tuttapovo
Tuttapovo compie 10 anni
uttapovo compie dieci anni! 1994 - 2004. Dieci anni di impegno a favore delle associazioni
e della comunità “poèra”.
La prima lettera inviata alle associazioni
porta la data del 14 gennaio 1994, essa aveva
lo scopo di convocare una riunione per verificare se esistevano le condizioni per dar vita ad
un bollettino informativo sulle attività delle circa 25 associazioni presenti nel sobborgo, la lettera era firmata dall’allora presidente del circolo culturale Arci Paho
Sergio Nichelatti. Dopo quella data si sono
susseguite una serie di
riunioni che hanno focalizzato sempre più il
problema della fattibilità della proposta per
la realizzazione del
giornalino. Si sono affrontati i problemi della sua sonstenibilità finanziaria, del gruppo
redazionale con persone che avessero una
certa esperienza in
questo campo, di trovare un direttore responsabile, cosa risultata molto facile per la
disponibilità immediata di Paolo Giacomoni,
la nomina anche di un
segretario che stendesse i verbali delle riunioni, Giancarlo Ianes accettò la carica,
T
La copertina del
primo numero di
Tuttapovo, giugno
1994.
POVO (TN) Via Sommarive, 10 - Tel. 0461 816073
4
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
di Sergio Nichelatti
successivamente sostituito per un certo periodo
da Andrea Tomasi.
L’altra lettera, che riveste un momento importante, porta la data del 20 febbraio 1994, con essa veniva convocata per giovedì 3 marzo l’assemblea generale “che dovrà quindi servire per la stesura dell’atto costitutivo della neo - associazione,
l’esame dello Statuto (che verrà proposto in bozza) nonché per decidere il nome della testata”.
Alla riunione erano presenti i rappresentanti
delle seguenti associazioni: Bertotti Gabriele
(ACLI), Zambotti Ottone (ANA), Nichelatti Sergio,
Giacomoni Paolo e Ianes Giancarlo (ARCI-PAHO), Pontalti Carla (AVIS), Pallaoro Dario e Giuliano Giuliani (CB PROCIV POVO), Marziani Eugenio (CTG), Andreatta Mariano (CORO DOSS S.
AGATA), Giacomoni Carlo (FILODRAMMATICA
CONCORDIA 74), Merz Natale (GSA), Bruno Pedrini (GRUPPO CICLISTICO PAHO), Ciresa Alberto (ORATORIO PAROCCHIALE), Giacomoni
Franco (SAT), Bortolotti Roberto (G.S. MARZOLA), Rensi Sergio (U. S. SCANIA), Cagol Fabrizio
(VVFF), con il sostegno del Consiglio Circoscrizionale nella persona del suo Presidente, Maule Luigino e del consigliere Stefano Ricci, della Famiglia
Cooperativa di Povo nella persona del suo Presidente Trentini Silvano, della Coop 81 rappresentata da Tomasi Elisabetta, della Cassa Rurale di
Povo e Vigo Cortesano rappresentata dal suo Presidente Zambotti Ottone e della Casa di Riposo
Margherita Grazioli rappresentata da Zanoni Nadia. Viene chiamato a presiedere la riunione Sergio Nichelatti che a sua volta nomina come segretario Giacomoni Paolo. Dopo l’illustrazione dei
motivi di costituire il sodalizio, letto lo statuto che,
dopo ampia discussione viene approvato all’unanimità. È uno statuto che si basa sulla volontà de-
Giorno di riposo: Martedi - Sabato e Domenica chiuso a Mezzogiorno
Club Interassociativo Tuttapovo
mocratica dell’associazione senza scopi di lucro.
Viene nominato un comitato direttivo provvisorio
nelle seguenti persone: Nichelatti Sergio, Presidente; Giacomoni Paolo,segretario e come consiglieri
Bortolotti Roberto, Ianes Giancarlo, Andreatta
Mariano e Ciresa Alberto. Il direttivo è incaricato
di adempiere a tutti gli atti amministrativi e burocratici per la realizzazione di un bollettino informativo sulle attività delle associazioni di Povo.
Il primo numero, di sole 20 pagine e con due
inserzioni pubblicitarie, quella del grande magazzino del mobile TRAMONTIN e della Cassa Rurale
di Povo e Vigo Cortesano, usciva il 10 giugno con
il titolo “È FATTA” e nell’articolo di apertura, a firma del presidente, la soddisfazione del risultato
raggiunto, ma con l’auspicio che questo giornalino
diventi “uno strumento che da voce a tutte le realtà che operano nel nostro sobborgo... Tuttapovo,
proprio tutta deve essere coinvolta in questo progetto” e concludeva “aspettiamo quindi il contributo di tutti per far si che questo diventi il giornale di tutta Povo”.
In seconda pagina il direttore Paolo Giacomoni, dopo alcune note sul contenuto del giornalino,
proseguiva con queste riflessioni: “Il primo numero di un giornale è sempre una scommessa, soprattutto se, come nel nostro caso, l’uscita è possibile solo grazie all’impegno volontario e gratuito
di un gruppo di persone convinte della bontà di
questa intuizione e per merito di una “autotassazione” tra tutte le associazioni per contribuire alle
prime spese”. Concludeva il suo pezzo con queste
parole “ tenteremo in definitiva con questo giornale, di fare un po’ di informazione, di creare un
minimo di dibattito, di dare se possibile qualche
risposta ai bisogni ed alle domande dei cittadini di
Povo. Per mantenere viva quella comunità di uomini e donne, bambini, giovani ed anziani, messa in discussione da un modo di vita che privilegia il singolo rispetto alla “gente” e l’egoismo rispetto alla solidarietà.”
Oggi, nel 2004, dopo dieci anni possiamo senz’altro dire che è stata una iniziativa che ha trova-
to il consenso tra la popolazione, (la prova sono i numerosi complimenti che riceviamo),
spronandoci a migliorare sempre di più i contenuti e la grafica del nostro periodico. Questo è
stato possibile grazie alle inserzioni pubblicitarie della Fam. Cooperativa di Povo (il nostro
maggiore sponsor), della Cassa Rurale di Trento, ai titolari di aziende,
passate dalle due del
primo numero, alle circa
cinquanta di media nell’ultimo anno, ed alle
molte offerte dei nostri
sostenitori privati cittadini. La Circoscrizione
non è stata da meno, ha
sempre collaborato e
sostenuto, anche economicamente, il periodico.
Sono aumentate di molto le pagine, dalle venti
pagine in bianconero
del primo numero, alle
ottanta tutte a colori
(vedi tabella a pag. 6).
Ma non ci siamo fermati solo alla realizzazione
del giornale, abbiamo arricchito il nostro archivio
fotografico grazie alla collaborazione dei nostri lettori, abbiamo collaborato con la Fam. Cooperativa e la Cassa Rurale alla realizzazione del libro sul
centenario, così anche con la Scuola materna.
Con la Scuola media ed elementare la pubblicazione di due inserti sulla vita e le opere di Umberto Moggioli, abbiamo pubblicato inserti e supplementi specifici delle associazioni. Abbiamo realizzato anche una videocassetta sulla festa del S. Ro-
La copertina della
videocassetta della
storia della festa del
Rosario.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
5
Club Interassociativo Tuttapovo
La copertina del libro sulla storia del Rosario a Povo.
6
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
sario curata da Giancarlo Ianes e Massimo Gasperi, ed un libretto di Matilde
Galassi Bernardinatti dal titolo “il Rosario Mariano nella vita di Povo”. Abbiamo archiviato positivamente il 2003 dando alle stampe (con il sostegno
economico di molti cittadini, Enti pubblici e mondo della cooperazione) il volume di Antonio Bernabè “Quando Povo era Comune”. Il libro esaurito in
pochi mesi, è stato un vero successo, prova ne sono i numerosi complimenti ricevuti.
Questo in estrema sintesi
la storia di Tuttapovo di questi
Queste le pubblicazioni, compresi i
primi dieci anni di vita del
supplementi, anno per anno:
Club Interassociativo TuttapoAnno
Num.
Pagine
vo che ho avuto l’onore di
presiedere fin dalla sua nasci1994
4
84
ta, storia molto parziale che in
1995
7
156
futuro potrà essere raccontata
1996
5
160
più compiutamente.
1997
4
276
Per quanto riguarda invece
l’attuale gruppo di lavoro, i no1998
5
244
stri collaboratori e, cosa molto
1999
4
276
importante, l’apporto decisivo
2000
5
292
dei dirigenti delle associazioni e
dei nostri sponsor, il giornale
2001
6
320
continuerà anche per il futuro
2002
5
348
ad essere il portavoce della co2003
6
336
munità di Povo.
Totale
51
2.368
Circolo Acli di Povo
Assemblea precongressuale
omenica 1 febbraio si è svolta l’assemblea
precongressuale del circolo A.C.L.I. di Povo
alla presenza di numerosi soci, circa un centinaio. La presidenza dell’assemblea è stata affidata a Bruno Fontana, dirigente provinciale particolarmente attivo nel settore del lavoro e delle politiche sociali, che ha tenuto la sua relazione sui contenuti del prossimo congresso provinciale convocato a Trento per domenica 14 marzo sul tema
“Allargare i confini sulle rotte della fraternità nella
società globale”.
Quest’anno la riunione aveva anche il compito
di eleggere il direttivo che guiderà il circolo nel
prossimo quadriennio oltre che approvare l’attività svolta, il bilancio, i programmi futuri e scegliere
i propri delegati da inviare al congresso.
I consiglieri uscenti sono stati riconfermati in
blocco con l’entrata di due nuovi, Orempuller
Franco e Orsingher Claudio, al posto di Ciresa Vittorio e Forti Evaldo. Pertanto il nuovo direttivo, in
ordine alfabetico, è il seguente: Bazzanella Bruno
(consigliere), Bertotti Gabriele (presidente), Carsaniga Umberto (consigliere), Casagranda Benito
(consigliere), Ciresa Ester (consigliere), Degasperi
Danilo (consigliere), Giacomoni Luciano (consigliere), Giovannini Luciano (consigliere), Grisenti
Carlo (consigliere), Grisenti Lidia (consigliere), Micheli Irma (consigliere), Orempuller Franco (segretario), Orsingher Claudio (responsabile baita), Pedrini Bruno (vicepresidente), Valentini Giuseppe
(cassiere), Maule Antonio (consigliere esterno e
animazione).
Anche gli undici delegati spettanti al circolo,
oltre al direttivo, sono stati eletti per acclamazione, cosa resa possibile dal fatto che l’assemblea
ha votato preventivamente dopo che ci si era accertati che non ci fossero candidature dell’ultimo
momento.
La relazione del presidente uscente, Bertotti
Gabriele, ha ripercorso dettagliatamente le attività
di questo quadriennio, con particolare attenzione
all’anno appena trascorso, che è stato quello del
50°, festeggiato adeguatamente lo scorso gennaio
alla presenza di numerosi soci e autorità, con il ri-
D
cordo e la premazione degli amici che
hanno contribuito in
modo significativo
alla crescita della
nostra associazione
in questo mezzo secolo. Per l’occasione
si era predisposto un
opuscolo sulla storia
del circolo e una
mostra fotografica
tanto apprezzata dai
presenti. Anche la
stampa e le emittenfoto S.N.
ti locali si erano interessate all’evento.
Attività organizzate sia in maniera autonoma
(Festa del socio, 1° maggio, giornata ecologica, gita sociale), sia collaborando con altre associazioni,
con la parrocchia e la circoscrizione (serate a tema, festa del Rosario, festa della montagna).
Ma i servizi che qualificano maggiormente il
nostro circolo sono sicuramente il prezioso recapito settimanale curato da Bruno Pedrini (ogni lunedì alle 19 presso la sede di piazza Manci) e la gestione della casa al passo Cimirlo per la quale l’Azienda forestale ci ha recentemente rinnovato la
concessione. Il nuovo referente è il signor Orsingher Claudio (tel. 0461/811020).
Altro dato significativo la quota dei tesserati
che è stata in media di 216 unità, ponendo il nostro circolo fra i più numerosi della provincia.
Un pensiero particolare è stato riservato agli
amici che ci hanno lasciato o non sono più in grado di collaborare: fra questi, Vittorio Ciresa, per
tanti anni impegnato nelle A.C.L.I., prima come
presidente poi come cassiere e consigliere.
Infine l’augurio che la nuova direzione possa
continuare ad essere significativamente presente
nel tessuto sociale, civile e religioso del sobborgo.
Terminate le relazioni la festa è continuata, sotto l’abile regia di Antonio Maule, all’ insegna della genuina amicizia.
La casetta Ex Roccolo
Chesani in Cimirlo per la
quale l’Azienda forestale
ci ha recentemente
rinnovato la concessione.
Il nuovo referente è il
signor Orsingher Claudio
(tel. 0461/811020).
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
7
Sezione Avis di Povo
Assemblea ordinaria
con festa danzante
inizio di febbraio ha visto l’effettuazione
della Assemblea ordinaria annuale della
Sezione Avis di Povo, occasione anche di
Festa con musica e ballo che ha attirato una novantina di persone.
La relazione sull’attività consuntiva 2003 è stata tenuta dal presidente Giancarlo Ianes coadiuvato da Patrizia Pontalti che ha evidenziato le iniziative curate dall’Avis sul territorio, sottolineando alcune di carattere straordinario relative ad azioni di
Solidarietà verso popoli in
difficoltà: Sostegno ad
Emergency - operazione
vittime di guerra in Iraq e
a favore di una Scuola per
l’Infanzia ad Adua in Etiopia. Un piccolo segno sull’universalità del termine
“donazione”.
La relazione è proseguita con la parte finanziaria, bilancio consuntivo
2003 e preventivo 2004,
la nomina dei delegati all’assemblea comunale e
con la parte statistica che
ha evidenziato come nel
corso del 2003 siano state
effettuate dai donatori di
Povo complessivamente
231 donazioni di sangue
L’
Il presidente Avis G.
Ianes con i premiati
M. G. Giovannini e
M. Andreatta.
8
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
(142 di sangue intero, 85 in plasmaferesi e 4 in
piastrinoferesi) su un potenziale di circa 160 donatori effettivi. L’anno concluso ha dato il benvenuto a ben 18 nuovi donatori, (13 maschi e 5 femmine): un risultato che premia il lavoro di proselitismo svolto sul territorio teso all’apporto di “nuove leve” per far fronte alle sempre più crescenti e
selettive richieste di sangue.
Sono stati quindi premiati i soci che hanno raggiunto i vari traguardi di donazioni sangue:
Diploma di benemerenza (otto e più donazioni): A Beccara Davide, Fedrizzi Manuela, Maffei
Oriana, Ober Cinzia, Orsingher Luca, Peroni
Claudio, Tschurtchethaler Liselotte.
Medaglia di bronzo (sedici e più donazioni):
Alessandrini Nicola, Bazzanella Franca, Bernardi
Adriano, Detassis Cinzia, Gabbi Marco, Zordan
Marco.
Medaglia d’argento (venticinque e più donazioni): Balduzzi Maria Luisa, Cattaneo Flavio, Pucher Giorgio, Zanuso Cristian.
Medaglia d’oro (cinquanta e più donazioni):
Andreatta Mario, Baldessari Marino.
Distintivo d’oro (settantacinque e più donazioni): Giovannini Maria Grazia.
Particolarmente significativa la premiazione
della giovane Maria Grazia Giovannini, attiva consigliere del direttivo Avis di Povo che, con 75 donazioni effettuate, ha stabilito un record: quello di
avere fatto il più alto numero di donazioni in rapporto all’età ed agli anni di presenza nel sodalizio
avisino. L’apprezzamento per il brillante e generoso risultato è stato impreziosito da un
coloratissimo bouquet di fiori a lei
omaggiato con l’augurio di una duratura permanenza nella famiglia dei
donatori. La Festa è proseguita con le
note scaturite dalla tastiera di Sergio
Dolzani e con la potenza canora di
Paolo Tomasi che hanno fatto scaturire girandole di balli che hanno coinvolto tutti i presenti. Dolci, agrumi,
bevande, soprese e, dulcis in fundo,
una gustosissima maccheronata preparata con delizia da Luciano hanno
addolcito la serata.
Un doveroso ringraziamento a tutti i componenti del Direttivo Avis Povo per aver saputo regalare ai numerosi intervenuti una piacevole serata
ed in particolare alla infaticabile e dinamica Rita Furlani Giovannini.
Redazionale a cura della ditta Bressan
1924-2004 un angolo di storia
a ditta Bressan è stata fondata nel
1924 da Giovanni Bressan, che decise di aprire un'azienda orientata a
servire le cantine e l'agricoltura.
Negli anni ha mantenuto la
stessa ubicazione, nonostante l'architettura circostante
sia parecchio cambiata.
La piazza Silvio Pellico
era un gioiello a quei tempi: c'erano la stazione della
Trento Malè, che nel 1960
venne trasferita in piazza
Centa, e la palazzina liberty del cinema Italia, che sarebbe stata poi abbattuta nel 1968 per far posto all'attuale condominio.
Era allora una comodità per gli acquirenti avere appena fuori la stazione,un
emporio agricolo enologico che verrà in
L
breve tempo ricostruito dopo il bombardamento del '43 l'attività è proseguita e si
è evoluta grazie a figli e nipoti, che offrono al cliente una gamma di prodotti
sempre più ampia: dagli impianti di irrigazione con progettazione gratuita fino alla lavorazione dei vini, fornendo
cantine distillerie e privati
di coadiuvanti, raccordame,
tubo enologico e ogni altro
prodotto del settore all'ingrosso e al dettaglio con consegna
a domicilio in giornata su richiesta.
L’ingresso della ditta Bressan
in via Torre Verde a Trento nel 1949
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
9
Concorso Baia di Manaccora 2004
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Informativa sulla privacy: I dati raccolti sarano utilizzati esclusivamente da Tuttapovo.
10
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Centro Turistico Giovanile
Quattro appuntamenti
da non perdere
estate è ormai alle porte, forse questo ti farà tornare alla mente il tempo trascorso
con i tuoi compagni e assistenti nella sperduta valle di Bresimo...
Eh sì, è ormai arrivato il tempo di programmare la stagione estiva e, come già saprai, il CTG
continua la sua attività anche per quest’anno.
L’obbiettivo semplice che ci proponiamo come
associazione è quest’anno come nel passato, quello di imparare insieme a vivere e gioire di quelle
cose, esperienze e persone che ogni giorno la vita
ci dona. Ciò significa mettere al centro delle nostre
esperienze la persona, perché possa apprezzare e
godere delle piccole cose, imparare a scoprire le
proprie e altrui capacità, sentirsi parte attiva nella
comunità.
È stata rinnovata la direzione: Filippo Sandri e
Giuseppe Grisenti sono stati sostituiti da Franco
Bort (un gradito ritorno) e Francesco Grisenti.
Un particolare ringraziamento è doveroso per
Giuseppe, per la disponibilità e l’impegno che ha
dedicato alla nostra associazione negli ultimi venti
anni.
Quindi ci sembra importante illustrare brevemente cosa abbiamo intenzione di proporvi...
! Il primo appuntamento che riguarda gli assistenti ed i cuochi (ma tutti sono invitati) è il
percorso di formazione finalizzato ad acquisire
maggiori strumenti e capacità educative. Come
direzione del CTG riteniamo importante che gli
assistenti partecipino a tali serate formative
poiché la buona riuscita di un campeggio è data dalle capacità animative ed educative degli
animatori, ma anche dalla coesione e capacità
di lavorare in gruppo degli stessi.
! Il secondo appuntamento riguarda i “Giò Madonnari” prevista per il 15 maggio nel piazzale della Casa di Riposo M. Grazioli di Povo. Si
tratta, per chi non lo sapesse, di un pomeriggio
“pittorico” riservato ai bambini/e delle scuole
elementari, i quali sono chiamati a dare libero
sfogo al loro “estro” artistico con dei disegni
eseguiti sull’asfalto con gessetti colorati, alla
maniera dei cosiddetti “Madonnari”. Quest’anno il tema che ispirerà “gli artisti” sarà lo sport.
! Il terzo appuntamento è il Torneo delle Frazioni, rivolto ai giovani e adulti, nati o residenti a Povo, che nel mese di maggio si sfideranno a “suon di pallonate” presso il
campo dell’Oratorio.
! Il quarto e forse più importante appuntamento
è quello dei campeggi estivi, che anche que-
L’
-
st’anno si terranno in Val di Bresimo a Malga
Preghena, per tutti i ragazzi/e delle medie e delle superiori. Per i ragazzi di seconda, terza e
quarta superiore è prevista una gradita sorpresa con un nuovo ed entusiasmante campo
mobile. Quale meta?
I Media: dal 04/07/2004 al 17/07/2004
II Media: dal 18/07/2004 al 31/08/2004
III Media: dal 01/08/2004 al 14/08/2004
I Superiore: dal 15/08/2004 al 28/08/2004
II III IV Superiore: Campo Mobile (prima sett.)
e Malga Spora (seconda sett.) dal 08/08/2004
al 28/08/2004.
Vi ricordiamo che per i RAGAZZI DELLE MEDIE DI POVO E VILLAZZANO il modulo d’iscrizione sarà distribuito a scuola e dovrà essere consegnato singolarmente dai ragazzi, dai genitori o
da eventuali delegati (1 delega per incaricato) il
giorno SABATO 03/04/2004 dalle 14:00 alle
15:00 c/o la sede del CTG che si trova in una sala sotto la nuova scuola elementare (si accede dal
cancelletto a fianco dell’ingresso principale della
palestra).
Per qualsiasi informazione potete trovarci tutti i
Giovedì dalle 20.30 alle 22.30 presso la sede del
CTG.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
11
Circolo Arci Paho
I programmi del circolo
nell’assemblea annuale
uest’anno il circolo, dopo aver portato a termine
la lunga gestione della baita “Fontana dei Gai”,
ha potuto dedicarsi ad altre attività. Sono stati
realizzati due corsi di lingue (spagnolo e portoghese)
ed un corso di yoga, non sono partiti per scarso numero d’iscritti il corso di Shiatsu e di Viet Tai Chi, ma
non si esclude di riproporli più avanti. L’assemblea ordinaria annuale ha approvato senza discussione la relazione del 2003 ed il bilancio dando piena fiducia al
direttivo ed al presidente.
Queste le principali attività e realizzazioni dello
scorso anno: Concorso presepi terza edizione premiazione il 10 gennaio; Commedia con lo strano teatro
“Bugie con le ali” l’otto marzo; Rassegna corale di primavera (pasquale) il 5 aprile; lavori vari alla baita e
mostre sull’acqua e pittorica in occasione della festa
della Madonna del Rosario.
Ma l’impegno che ha assorbito maggiormente
le energie dell’associazione è stato la realizzazione
della seconda (italo - ceca) e terza (italo-tedesca)
edizione del romanzo storico “A est dell’Impero”
edito dal circolo e distribuito nel 2000, in occasione del ventesimo anniversario della fondazione.
Il libro, che racconta in forma romanzata le vicende dei nostri profughi in Moravia e dei nostri
soldati in Russia, è stato presentato a Znojmo (la
versione italo-ceca) nel mese di luglio ed a Trento
(la versione italo - tedesca) in dicembre, attualmente è in vendita presso l’edicola di Povo e presso la libreria Disertori di Trento.
Il programma per l’anno in corso, comincia
Q
Presentazione libro
edizione italo- tedesca
presso la sala affrescata
della biblioteca di Trento da sinistra a destra:
Martina Bridi
(traduttrice), Giongo Aldo
(autore), Ugo Winkler
(presidente ARCI del
Trentino), Roberto de
Berrnardis (presentatore),
Franco Panizza (assessore
provinciale).
12
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
con il concerto di carnevale in collaborazione con
i ragazzi della sala prove del progetto giovani, collaborazione sostenuta con entusiasmo dal circolo;
prevediamo anche di intensificare la collaborazione con le case di riposo di Sprè e di Gabbiolo e
con il circolo pensionati ed anziani per valorizzare
la risorsa anziani e farli sentire ora e sempre parte
attiva della società.
Il 12 marzo, con il “Teatro Obliquo” abbiamo dato spazio alla poesia, presentando l’ultimo libro del
prof. Nicola Cetrano, con il prof. Silvano Bert, letture
a cura dell’attore e regista Alessandro Franceschini.
Il 28 marzo viaggio culturale a Padova per visitare le opere di Giotto nella cappella degli Scrovegni. A giugno spazio all’arte pittorica alla festa di
Tutta Povo con una settimana d’esposizione d’opere pittoriche e artistiche d’autori locali e non e il
primo sabato d’agosto (7 agosto) la decima edizione dell’ormai classico torneo misto di calcetto e
pallavolo “PAR CONDICIO 10”.
Seguiranno gite e altre iniziative per le quali attendiamo proposte e suggerimenti da parte di soci e simpatizzanti.
In conclusione il direttivo che rimarrà in carica
fino al prossimo anno, ha subito alcuni aggiustamenti dovuti a dimissioni per motivi personali di
Cagol Claudia, Bruno Lievore, Giuliano Povoli
(consiglieri) e Mariangela Trentini (revisore dei
conti) sostituiti con i consiglieri Donà Angela, Lattanza Rosamaria e Sara Albertini e il revisore dei
conti Pompeo Forgione.
Circolo Arci Paho
Live tonight sold out
iuscitissimo concerto di carnevale che ha visto la collaborazione tra il progetto giovani - sala prove di Povo e il circolo
culturale ARCI PAHO con il contributo della circoscrizione
di Povo. I ragazzi coordinati da Cristiano Conte si sono messi al
lavoro per preparare la sala del centro civico di Povo ancora il
giorno prima. Il giorno del concerto cominciato alle ore 20,00,
stavano già provando con estrema cura dalle ore 18,00. Hanno
suonato e cantato 4 gruppi del nostro sobborgo, anche se sfoggiano incomprensibili (per i più) nomi stranieri: Gallons of
Rbbing, Spoof, Buffalo Soldiers e The Few. La partecipazione del
pubblico è stata numerosa ed attiva, una bella serata di sana musica lontano dalle tentazioni e dai pericoli delle discoteche. Erano
presenti anche vari genitori oltre ai numerosissimi adolescenti scatenati e non. Prossimi appuntamenti a fine maggio con gli amici
di Znojmo, a giugno alla festa di Tuttapovo, “Povosonica” e molti altri, garantita dal presidente la collaborazione dell’Arci Paho
naturalmente se richiesta e ricambiata.
R
Ringraziamenti!
ell’ultimo numero di Tuttapovo nell’annunciare il cambio di gestione alla “Fontana dei
Gai” gestita dal circolo fin dal 1991, dicevamo di non aspettarci nessun ringraziamento da
parte dei moltissimi utenti della baita.
Ebbene ci sbagliavamo ben due persone ci
hanno telefonato per ringraziare il circolo ARCI
PAHO entrambe di Cognola e l’Azienda Forestale
ci ha scritto la seguente lettera in occasione della
consegna delle chiavi.
“Con la presente si dichiara che in data 9 gennaio 2004 da parte del signor Aldo Giongo sono
state consegnate all’Azienda 3 copie delle chiavi
dell’edificio Fontana dei Gai sito in C.C. di Povo.
N
Si coglie l’occasione, anche a nome degli Amministratori dell’Azienda, per ringraziare vivamente l’Associazione ARCI PAHO per l’impegno e la
disponibilità dimostrata nel periodo di gestione del
fabbricato e, in particolare, il signor Aldo Giongo
e familiari per il tempo dedicato con passione alla
conduzione dell’immobile e per le non poche
energie profuse nel mantenere il fabbricato pulito
ed in ordine, sempre a disposizione dei vari richiedenti.
Con i più cordiali saluti. Il direttore - dottor Arturo Condini”
Con i migliori auguri ai nuovi gestori.
A.G.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
13
foto S.N.
Concorso presepi
nche quest’anno è stato archiviato con successo il concorso “se a Povo a Natale un presepe”. Venti i presepi iscritti alla rassegna divisi in due sezioni (singoli e gruppi) ed in due categorie (tradizionali e creativi), molti i visitatori,
(tutte le opere hanno ricevuto più di 300 voti), tutti i concorrenti sono stati premiati ed un bellissimo
premio è stato estratto tra i visitatori dei presepi
che hanno dato il loro voto scrivendo il proprio
nome sulla scheda.
La premiazione è stata condotta dal presidente
Arci/Paho Aldo Giongo e dalla graziosa e simpatica Alessia Luchesa, rappresentante di Spazio
Aperto (Kaleidoscopio) nuovo collaboratore del
circolo ARCI PAHO per quest’edizione (e si spera
anche per le prossime) con il “supporto tecnico” di
Paolo Giacomoni e Paolo Bortoli.
Come sempre il concorso è direttamente sostenuto dalla circoscrizione di Povo con la collaborazione della famiglia Cooperativa di Povo, del club
interassociativo Tuttapovo e dell’edicola di Povo,
le opere grafiche sono di Alessandro Franceschini.
Quest’anno contavamo sulla presenza dei giovani
cantori della stella. Purtroppo non si sono presentati all’appuntamento per vari motivi.
Ma veniamo alla premiazione, la classifica è
stata ricavata dai voti dei visitatori e dal voto di
una giuria composta da tre esperti d’arte, tutti i
concorrenti hanno ricevuto un quadretto contenente la foto del proprio presepe (foto realizzate
da Paolo Giacomoni) con la classificazione ed un
premio di consolazione per tutti i non vincitori:
A
Nella foto il presepe
di Cristina Camin
vincitore della
categoria singolitradizionali.
14
Sezione singoli - categoria tradizionali
1. numero 13 - Camin Cristina (buono spesa da
€ 50,00)
2. numero 18 - Bonvecchio Sergio e Giuliano
(buono spesa da € 40,00)
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
3. numero 12 - Cagol Mariano (buono spesa da
€ 30,00)
Sezione singoli - categoria creativi
1. numero 19 - Pegoretti Marco (buono da
€ 50,00)
2. numero 20 - Miori Daniela (buono spesa da
€ 40,00).
3. numero 17 - Bernardi Cristina - bottega dei fiori (buono da € 30,00)
Sezione gruppi - categoria tradizionali
1. numero 5 - casa di riposo Margherita Grazioli
(buono spesa da € 50,00)
2. numero 7 - chiesa di Oltrecastello (buono spesa da € 40,00).
Sezione gruppi - categoria creativi
1. numero 3 - Mazzalai Nadia - chiesa di Gabbiolo (buono spesa da € 50,00).
2. numero 1 - casa di riposo “villa O’Santissima
(buono spesa da € 40,00)
3. numero 2 - casa di riposo di Gabbiolo (buono
spesa da € 30,00)
A questo punto un bambino ha estratto il
premio per i visitatori-votanti, una bellissima
macchina fotografica reflex professionale, ha
vinto la signora Wilma De Nadai che ha generosamente ceduto il premio a Maria Chiara Dalla
Piccola elemento della giuria d’esperti, un piccolo omaggio è stato dato ai membri della giuria e
sono stati sorteggiate confezioni di dolciumi tra i
bambini presenti.
La festa si è conclusa con il ricco rinfresco offerto dalla nostra famiglia cooperativa ed un arrivederci ancora più numerosi alla prossima edizione, ricordiamo che il tagliando d’iscrizione sarà
pubblicato con il regolamento sul numero di Tuttapovo di ottobre.
Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo
Brevi novità
dalla filodrammatica
Eventi Passati
i è conclusa la rassegna teatrale “Isidoro
Trentin”, svoltasi nel periodo natalizio al teatro di Povo e ormai giunta alla sua XVI edizione. Anche quest’anno l’evento è stato gradito e
molto frequentato, ben ottanta le persone abbonate, che hanno goduto del privilegio di votare la
loro commedia favorita.
Vincitrice di questa votazione è stato il gruppo
“I 4 cantoni” de La Logeta di Gardolo, che hanno
presentato “Antistress”. La curiosità è che, fra i lavori presentati, questo era l’unico che si discostava dal tradizionale genere della commedia comica, proponendo un’insolito cabaret dialettale. Segno questo che il pubblico è disposto ad accogliere con gioia le riuscite novità.
Al secondo e terzo posto si sono classificati i lavori “I pu’ bei regai no i è ‘ncartadi” e “Pochi ma
boni”, rispettivamente delle compagnie “Follie
d’autore” e CE.DRO.
Sempre in tema di novità della rassegna, lo
spettacolo d’apertuta è stato “Le baruffe chiozzotte” del Piccolo Teatro Città di Chioggia, offerto dal
Centro Servizi Culturali S. Chiara. Non è stata soltanto un’occasione di offrire al pubblico uno spettacolo d’autore (il copione è di Carlo Goldoni)
foto S.N.
S
di Giordano Segatta
messo in scena da una compagnia di consolidati
professionisti, ma anche un tentativo di collaborazione con una realtà teatrale parallela a quella delle filodrammatiche di paese, che si spera sia l’inizio di un fruttuoso percorso insieme.
Si ricorda inoltre che il gruppo “Concordia ‘74”
partecipa al progetto “Filo... di speranza”, un progetto di solidarietà in favore del popolo Somalo organizzato dalla CO.F.AS. Si tratta di una serie di
spettacoli i cui incassi saranno completamente devoluti all’associazione “Una scuola per la vita” che
si occupa prevalentemente del benessere e dell’istruzione dei bambini somali. Il gruppo di Povo ha
dato il suo contributo domenica 29 febbraio, portando in scena al teatro Concordia l’ultimo lavoro
“Sen tuti da manicomio” con il tutto esaurito.
A pagina 67 un articolo
di 30 anni fa sulla
costituzione della Filo.
Eventi Futuri
on potevano mancare un paio di righe a
proposito della gita annuale del gruppo di
Povo: quest’anno le mete saranno l’Isola
d’Elba, Pisa, Lucca e le Cinque Terre, nel periodo
che va dal 9 al 13 maggio. Per chi fosse interessato la partecipazione è estesa a chiunque, ma affrettatevi poiché i posti rimasti sono pochissimi!
N
Raccolta di applausi
per la Filo nello
spettacolo “Sen tuti da
manicomio” al teatro
Concordia di Povo il
29 febbraio scorso.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
15
Cooperativa Kaleidoscopio
Carnevale 2004
n altro divertentissimo carnevale è andato in
archivio, quello del 2004 che ha visto protagonisti anche noi di “Spazio Aperto” su più
fronti! Da Trento ad Oltrecastello, passando per
Villazzano, è stato un festival di colori e coriandoli
in barba alla pioggia e al maltempo...
I tre giorni di sfilate carnevalesche sono stati in
ogni caso solo la punta dell’iceberg di un lavoro
che ha coinvolto l’allegra ciurma dei ragazzi nelle
settimane precedenti il carnevale, al fine di approntare al meglio il nostro “Cirko” di trampolieri,
pagliacci, mangiafuoco e sbandieratori!
Tutto ciò che abbiamo utilizzato è stato infatti
costruito assieme, dai trampoli alle bandiere, dai
U
costumi ai vari attrezzi di giocoleria; un lavoro appassionante ed interessante che ha permesso ad
ognuno di mettere in luce le proprie attitudini e le
proprie abilità... C’è stato dunque chi si è improvvisato brillantemente “Mastro Geppetto” tagliando, inchiodando, limando e rifinendo i suoi trampoli; chi ha dato una mano e anche due nell’approntare le bandiere per gli sbandieratori; chi si è
ingegnato aiutando un po’ qua e un po’ là... e chi
ha cucito e preparato i costumi...
Naturalmente a tutto questo frenetico lavoro si
affiancavano anche le prove per le sfilate, date le
tante cose da imparare: se vi sembra facile vi sfidiamo infatti a trovare subito l’equilibrio giusto per
camminare sui trampoli senza incorrere in qualche
capitombolo!...ma nel caso non temete, abbiamo
una buona scorta di cerotti!...e se voleste fare gli
sbandieratori? Coreografie, coordinazione e sincronia da imparare, riuscire a far volteggiare le
bandiere e soprattutto a riprenderle (possibilmente non sulla fronte!) una volta lanciate in aria!
Sembra una sciocchezza ma non è così!...ecco,
forse la preparazione meno faticosa è toccata ai
nostri prodi pagliacci, essendo questi già così di
natura!...alcuni di loro però volendo fare di più
non sono stati solo spiritosi, ma anche particolarmente “caldi”, dato che si sono lanciati nel ruolo
di abili mangiafuoco...
Insomma, per farla breve dopo qualche settimana di “rodaggio” e nonostante Giove Pluvio remasse contro, assieme ai ragazzi dell’Area che con
i loro tamburi davano il ritmo e guidavano le danze, abbiamo avuto l’onore di aprire la sfilata di
Trento, sabato 21 febbraio e ne è venuta
fuori...una bella festa! Stesso dicasi per il bis del
giorno dopo al carnevale di Villazzano e a chiudere il trittico carnevalesco, finalmente una bella
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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giornata di sole ed un terzo posto conquistato alla sfilata del carnevale di
Oltrecastello! Un clima così festaiolo non ci poteva abbandonare nemmeno nel “dì di riposo” tra una sfilata e l’altra, dato che la sera del lunedì abbiamo pensato bene di far festa a Spazio Aperto, tutti insieme una volta di
più, a sbafarci qualche gustoso dolce, con i ragazzi ed i loro genitori che ci
hanno assistito e seguito con tanta attenzione e disponibilità!
Possiamo quindi dire che è stata un’avventura di quelle “giuste” e quindi, perché no, appuntamento al carnevale del 2005!...noi ci stiamo già preparando!
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
17
Campeggio delle
elementari 2004
Un’estate
all’oratorio
l campeggio delle elementari è un’iniziativa dedicata ai bambini di terza, quarta e quinta elementare.
I
La proposta del 2004
Periodo e luogo
Quest’anno stiamo cercando di realizzare due turni di campeggio. Le
possibili date sono:
- il primo turno dal 20 al 27 giugno 2004
- il secondo turno dal 4 all’11 luglio
A Viarago di Pergine “località Rementil” Val dei Mocheni
Come partecipare
Come potete immaginare questo comporta un maggior lavoro organizzativo. Per questo non possiamo ancora darvi notizie certe e quindi
neanche raccogliere le adesioni. Al più presto, quando saranno definiti i
termini, distribuiremo i moduli di iscrizione durante la catechesi, il sabato
pomeriggio all’oratorio dalle 15.00 alle 17.00 e troverete alcuni moduli in
fondo alla chiesa.
Quota di partecipazione
90 € più 3,5 € per tessera del circolo Oratorio Concordia di Povo
Informazioni
Sabato pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00 in oratorio, oppure telefonando a Serena Ianes 0461.810170, Davide Tarolli 380.7183078, Paola
Luchi 0461.811385.
oratorio d’inverno viene aperto il sabato
dalle 15.00 alle 17.30 ma con l’arrivo dell’estate l’orario e i giorni dell’oratorio cam-
L’
biano!!
Estate 2004
Periodo e luogo
Tutti i mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle
18.00 all’oratorio.
L’attività invernale terminerà sabato 5 giugno
2004 con il grande gioco di inizio estate; mentre
quella estiva inizierà mercoledì 16 giugno 2004.
Le attività
Come sempre le attività saranno organizzate
da volontari e oltre il calcetto, il pin pong, il biliardo e il grande campo da calcio l’oratorio realizza:
uscite, lavoretti e grandi giochi, insomma le novità non mancheranno!
Come partecipare
Basta solo presentarsi e partecipare alle attività proposte. Tutti i bambini sono invitati e perché
no anche i genitori!
Informazioni
Sabato pomeriggio dalle 15.00 alle 17.30.
Rementil, luglio 2003
volontari cercasi
se hai voglia di inventare, giocare,
creare e insegnare la tua arte ai bambini, l’oratorio è il posto che fa per
te! Non importa quanti anni hai, non
pensarci troppo e vieni subito a trovarci il tuo contributo è veramente
prezioso.
VASTO ASSORTIMENTO
ORTO - GIARDINO:
Via Fersina 26/A - TRENTO
tel. 0461 390443
18
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
SEMENTI - BULBI - TERRICCI - CONCIMI
VASI - ANTIPARASSITARI
PIANTE VERDI E FIORITE
Grazie ragazzi!
bbiamo deciso di scrivere e far pubblicare
questo articolo all’insaputa dei diretti interessati per far loro una sorpresa, sperando di esserci riusciti.
Semplicemente volevamo dire grazie a dei ragazzi che si impegnano durante tutto l’anno per
animare le feste principali dell’oratorio, incontrandosi settimanalmente ed autogestendosi, cosa
che, fra l’altro, a quindici anni non è la più facile
del mondo.
Per chi non lo conoscesse questo gruppetto si
chiama “Gruppo Giochi” ed il loro lavoro è rivolto principalmente ai bambini - ragazzi. Partendo
con ottobre ed i giochi “da baraccone” della festa
del Rosario, quest’anno, ancora una volta grazie al
loro aiuto, a dicembre S. Lucia è riuscita a raggiungere i bambini di casa in casa per portar loro
l’ormai tradizionale sacchettino di dolci. Ci hanno
poi accompagnato a gennaio nell’attesa che la
Befana scendesse dal campanile, con la tombola
al teatro, per poi finire a febbraio con il carnevale
nel piazzale dell’oratorio, particolarmente dedicato ai bambini. Abbiamo volutamente scandito i
mesi per far capire come sia un impegno degno di
nota e non si sa mai che per giugno ci aspetti ancora qualcosa...
In definitiva, solamente grazie per il loro impegno e, anche se l’organizzazione non è sempre
perfetta, e volendo non risulta sicuramente difficile trovare qualcosa che non va, crediamo sia importante sostenere ed aiutare questi ragazzi evitando critiche sterili. D’altronde solamente trovare
dei ragazzi, che si impegnano nel lavorare assieme
e volontariamente per gli altri, ci pare assolutamente niente male! (P.L.)
A
NICHELATTI ALDO
IDRAULICO
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
19
I cantori della Stella
Cantori della Stella è un’iniziativa
della Germania ed è una vecchia
tradizione che porta i bambini ad essere missionari sul nostro territorio, rendendoli così sensibili a chi è meno fortunato. I bambini dell’oratorio di Povo
insieme ad altri gruppi delle varie parrocchie hanno ricevuto dal Vescovo in
Duomo il compito di diventare per un
giorno “I cantori della stella” messaggeri della Buona Novella di Natale. Vestiti da Magi e da pastori, accompagnati
dagli animatori, hanno portato la gioia
del Natale in alcune famiglie del sobborgo offrendo alle famiglie la pace di
Gesù, con un canto, una recita o una
preghiera sul Natale.
I
Gli animatori dell’Oratorio
Pollice Verde
Luigi Maier
Regolazione siepe
Abbattimento, potatura piante
ad alto e basso fusto
AIUTO!!!
Regolazione, cura e manutenzione
di terrazze e zone verdi
Custodia tombe
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Preparazione orti
È TRASANDATO...
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20
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Progetto Giovani Il Punto
Conferenza: “Crescere insieme
ai figli adolescenti”
l giorno 27.2.04 la psicologa dott.ssa Giovanna Bronzini, che già aveva collaborato
col Progetto Giovani lo scorso anno,ha tenuto presso il Centro civico un’ interessante relazione sulle dinamiche che coinvolgono la famiglia durante l’adolescenza dei figli. Nonostante la copiosa nevicata, numerose persone
hanno presenziato alla riunione, ascoltando
con grande attenzione quanto la relatrice ha
esposto con estrema chiarezza.
L’adolescenza è un passaggio di vita e come
tale comporta una spinta verso il cambiamento
e contemporaneamente la paura della perdita
da entrambe le parti.
I genitori perdono sia il mondo magico del
bambino (non vedono più il loro cucciolo, ma
un “estraneo” magari diverso da come l’avevano immaginato), sia la loro incondizionata ammirazione (che è sempre molto gratificante) e
inoltre si trovano spesso nell’età di mezzo, che
è il momento dei bilanci.
I figli d’altra parte perdono sia il mondo magico e protetto (e devono fare i conti con la
realtà), sia il corpo bambino (e non sanno capacitarsi in tempo reale di tutte le sue trasformazioni compresa una sorprendente e nuova
forza fisica che spesso non sanno controllare),sia l’immagine del genitore perfetto e onnipotente, sia le proprie fantasie di onnipotenza:
tutto questo genera delusione e disillusione che
sfocia nella conflittualità, che è in fondo una
palestra per la vita.
I genitori non devono cadere nella trappola
dei sensi di colpa (nessun genitore è perfetto)
anche se gli adolescenti ingigantiscono i loro
errori,non farsi distruggere dalla loro aggressi-
I
E.R.
vità (che è l’espressione
della paura di crescere),
mantenere fermi i propri
principi pur accettando
che il figlio possa maturare idee diverse di cui si assuma le responsabilità
I genitori non devono
permettere ai figli di giudicarli, ma accettare le loro osservazioni se sono
giuste. Importanza grandissima è stata data alle
REGOLE, che devono essere poche, ferme (ma
non di rigidità assoluta, se
cambiano le condizioni, si
può ridiscuterle), attuabili
e soprattutto sanzionabili,
in proporzione alla gravità
della trasgressione: la
mancanza di regole genera paura e disorientamento, come succede nel deserto dove non si hanno punti di riferimento.
I figli,nel gruppo dei compagni, imparano a
dosare le proprie forze, a tollerare la frustrazione, a correre dei rischi e ad assumersi responsabilità, cioè a uscire dalla protezione dalla famiglia, a separarsi, per diventare adulti.
In risposta ad una domanda del pubblico
sull’uso del denaro, la relatrice ha consigliato di
dare poco e controllare molto, anche se questo
atteggiamento provoca discussioni e confronti,
non sempre realistici, su quello che fanno gli
“altri”.
La psicologa dott.ssa
Giovanna Bronzini.
Foto S.N.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
21
1994-2004: il G.S.A. bike di Povo
festeggia il suo decennale
I ciclisti del Gsa Bike
con il presidente del
Gsa di Povo Italo
Campregher alla
partenza della
Rampilonga 2003
ricordano Giulio
Coser.
ono passati già dieci anni dalla nascita della
sezione bike del Gruppo Sportivo Alpini di
Povo! Sembra ieri! Dopo essersi incrociati più
volte mentre percorrevano in bicicletta le ripide
strade che circondano il nostro paese, guardandosi ora con ammirazione ora con diffidenza, alcuni
di noi riuscirono, prima a porre la basi di una bella e duratura amicizia, poi, quasi per scommessa,
a creare un piccolo gruppo di undici componenti,
primo nucleo di quella che tutt’oggi è diventata
una squadra numerosa, affiatata e combattiva.
Dal 1994 l’attività della squadra è cresciuta sempre di più e il numero dei tesserati ha raggiunto
quest’anno le 42 iscrizioni; certo, del gruppo “storico” sono rimasti solo in tre (tra i quali va nominato di diritto il nostro insostituibile presidente Marino Baldessari!), ma ci piace pensare che tutti
quelli che hanno avuto la nostra tessera ricordino
con piacere le allegre e consuete riunioni del lunedì sera e soprattutto le faticose salite percorse in
bicicletta (sempre troppo lunghe!) e le emozionanti discese (sempre troppo corte!).
L’improvvisa scomparsa nell’estate 2002 del
nostro carissimo amico Giulio, che ricordiamo e ricorderemo sempre con affetto, ci ha scosso così
profondamente da rendere necessario un momen-
S
to di riflessione su cosa rappresentassero davvero
per noi quelle due ruote; ne siamo usciti ancora
più forti, convinti che valesse ancora e sempre più
la pena di investire le nostre energie a favore di
quel ciclismo che, se praticato con passione, entusiasmo e soprattutto con correttezza, riesce a regalarti grandi emozioni e indimenticabili ricordi. Sarebbe troppo lungo elencare qui tutti quelli che ora
mi passano per la mente; certamente ci metterei
l’annuale appuntamento con la luna piena di novembre, che ci ha visti raggiungere insieme anche
quest’autunno la baita presso il rifugio Cimirlo per
poi divorare le castagne sognate durante la salita,
tutti gli appuntamenti domenicali che scandiscono
le fredde mattine invernali, le gite estive che ci
hanno portato a scoprire tanti paesaggi mozzafiato del nostro Trentino (uscite sempre accompagnate dalle storiche abbuffate in compagnia dei
nostri infaticabili sostenitori e amici!) e infine le innumerevoli gare che hanno soddisfatto il nostro
spirito di competizione e hanno ripagato (forse
non sempre!) le fatiche degli allenamenti. Tra le
competizioni più attese dai nostri atleti, non solo in
passato ma anche in quest’ultimo anno di attività,
vanno senz’altro segnalate il Rampitour d’Italia,
circuito di sei gare programmate nei luoghi più af-
Rivendita giornali e tabacchi
ricevitoria lotto e TRIS
PEGORETTI
MARIA TIZIANA
Povo - Via della Resistenza, 19
Tel. 0461 811356
22
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Gsa Bike
fascinanti del Trentino che in
questa stagione ha visto la nostra squadra piazzarsi all’11° posto, e soprattutto le gare organizzate dal nostro team e cioè il
Trofeo Gruppo Sportivo Alpini
sponsorizzato dalla ditta Finstral
e dedicato alla memoria di Giulio Coser, arrivato quest’anno
alla VIII edizione e svoltosi in località Pramarquart il 18 maggio
con grande successo e affluenza
di corridori e pubblico, e il IX
Memorial Pontalti-III Trofeo Lorenzo Laner la cui ultima edizione è stata tristemente annullata
per le abbondanti piogge che
avevano reso troppo pericoloso
un percorso già di per sè molto
impegnativo.
Tra i membri della nostra
squadra un particolare ricordo
va riservato a Ivan Pintarelli non
solo per le emozioni che tutti
abbiamo condiviso con lui per i
suoi numerosi successi ciclistici
ma anche perchè quest’anno ci
lascia per tentare di raggiungere
nuovi e più alti obiettivi con la
squadra del Team Bike Service.
Tra le maggiori “imprese” da lui
realizzate nella scorsa stagione,
Ivan può vantare la conquista
della maglia di campione provinciale e regionale in salita, avvenuta alla gara disputata a
Malga Cimana, due primi posti
assoluti uno al Trofeo Irrigazioni
Pilati ed un altro alla Monte Argentario Bike, entrambe organizzate dall’U.D.A.C.E., un secondo posto assoluto alla Monte
Terlago Bike, un terzo assoluto
alla Padergnone Bike, gare sempre
di
competenza
dell’U.D.A.C.E. e, infine, un bel
quarto posto al “nostro” Trofeo
Finstral. Se Ivan, non senza
qualche rimpianto, ci ha lasciati,
hanno invece allungato la lista
dei nostri membri sei altri nuovi
e infaticabili amici che hanno
portato nuove esperienze e
grande e contagioso entusiasmo.
Tra le novità di quest’ultimo
anno anche tre nuovi sponsor:
la Trentini Costruzioni, della
quale uno dei dirigenti è parte
attiva della nostra squadra, il
negozio cicli Miori e la ditta
Thermotecnica; a loro va un
doveroso ringraziamento per il
generoso sostegno alle nostre
attività e la promessa che faremo del nostro meglio per onorare i loro nomi che siamo orgogliosi di portare impressi sulle nostre divise.
Infine credo sia importante
ricordare che se l’attività del
G.S.A. bike è cresciuta e si è
rafforzata di anno in anno questo lo si deve all’impegno di
moltissime persone che, spesso
trascurando la famiglia o impegni personali, hanno donato
con generosità e il loro tempo e
le loro energie per organizzare
incontri, gare e altri appuntamenti; un grazie speciale a tutte loro!
Chiara Lucin
Foto del primo
gruppo del Gsa Bike
nel 1994.
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Gruppo Sportivo Alpini
Festa della neve e Gara Sociale
del Gsa a Valls (Val Venosta)
he la tradizionale festa sulla neve del Gsa sia
diventata, dopo la dipartita della Cassa Rurale di Povo, uno dei principali momenti ludici e di socializzazione del sobborgo è cosa ormai
assodata! Quello che sorprende è come, anno dopo anno, l’organizzazione di Gsa e Gruppo Alpini,
diventi sempre più inappuntabile e raffinata, offrendo ai numerosi partecipanti una giornata ricca
di incontri, sport, gastronomia e divertimento.
L’appuntamento che anche quest’anno ha avuto il suo fulcro nella struttura messa generosamente a disposizione dai Vigili del Fuoco di Valls, è iniziato di primo mattino con le gare di sci nordico,
slittino, slalom gigante e snowboard ed ha visto il
paesino venostano e le sue piste perfettamente innevate, letteralmente invase dai “poèri”.
C
Clemente anche il tempo che ha concesso ai
numerosi sportivi una discreta giornata, anche
con un po’ di sole nel pomeriggio, dopo il freddo
e la neve dei giorni precedenti.
Sono stati ben 5 i pullman, che insieme a numerose macchine private hanno portato quasi
400 persone in questa incantevole vallata altoatesina. I numeri del resto parlano chiaro: quasi 200
i partecipanti alle varie gare, oltre 360 i (lauti) pasti serviti dagli alpini.
Ricchissima anche la premiazione tra i partecipanti alle gare e i premi legati all’estrazione dei biglietti della lotteria. L’immarcescibile Tony Maule,
coadiuvato da un gruppetto di signore sfegatate,
ha animato sia lo svolgimento delle gare, sia la
premiazione finale.
Sergio Giacomazzi ha invece allietato musicalmente la giornata nel capannone.
L’organizzazione per bocca del Presidente del
Gsa Italo Campregher, ha voluto in conclusione
ringraziare quanti, dai numerosi sponsor alle decine di volontari e volontarie, hanno permesso il
perfetto svolgersi della manifestazione.
Un riconoscimento particolare durante la premiazione è stato dato ai due “atleti” più anziani
che hanno partecipato alle gare: Ezio Mattivi (classe 1931) e Zucchelli Marta (classe 1925), ancora
indomabili nell’affrontare i paletti di gara.
Novità particolarmente apprezzata quest’anno
è stata la messa a disposizione di un apposito pullman “per tiratardi”, che ha consentito ad un manipolo di instancabili “sciatori”, di ritardare per
qualche ora il ritorno a casa ed a qualcuno (di cui
taceremo il nome per carità di patria!), addirittura
di esibirsi in prolungati passi di “lap dance” sui
due cubi a disposizione nell’Igloo bar/discoteca
adiacente alla struttura della festa. (pg)
SABATO ORARIO CONTINUATO - ORE 8.30/16.30
24
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Per quanto riguarda l’aspetto strettamente sportivo, questi i
primi tre classificati nelle varie discipline e categorie.
Bambine
1. Conci Alessia
2. Pecoretti Michela
3. Montibeller Selly
Bambini
1. Bonvecchio Mattia
2. Giuliani Leonardo
3. Conci Nicola
Cocinelle
1. Montibeller Jenny
2. Pecoretti Valentina
3. Lucianer Valeria
Ragazze
1. Cagol Deborah
2. Andreatta Erica
3. Cagol Luisa
Ragazzi
1. Bortolameotti Daruy
2.Giuliani Paolo
3. Gasperi Luca
Giovani
1. Baldessari Mattia
2. Merz Jacopo
3. Dellaira federico
Miss
1. Giovannini Monica
2. Zanetti Danila
3. Lunel Elisabetta
Lady
1. Baldo Daniela
2. Forti Annarosa
3. Corradini Elvia
Super Pionieri
1. Pedrotti Giancarlo
2. Nichelatti Aldo
3. Zambotti Ottone
Pionieri
1. Baldessari Giuseppe
2. Gasperi Alfredo
3. Malpaga Paolo
Gentleman
1. Giuliani Pierluigi
2. Mattivi Diego
3. Zordan Romeo
Amatori
1. Conci Michele
2. Pedrotti Denis
3. Merz Luca
Fisi
1. Giacomoni Mauro
2. Baldessari Andrea
3. Baldessari Massimiliano
Snowboard femminile
1. Marchi Laura
2. Sittoni Alessandra
3. Penasa Laura
Snowboard maschile
1. Campregher Giuliano
2. Marchesoni Mirco
3. Faes Mirco
Slittino femminile
1. Dallafior Annamaria
2. Bonvecchio Patrizia
3. Degasperi Giuliana
Slittino Maschile
1. Marchi Ezio
2. Mattivi Nicola
3. Sadler Paolo
Fondo femminile
1. Sadler Monica
2. Perlot Gaia
3. Perlot Marzia
Fondo maschile junior
1. Sadler Mirco
2. Lorenzoni Riccardo
3. Rossi Nicola
Fondo Maschile
1. Filosi Mario
2. Sadler Paolo
3. Zanella Alessio
Nelle foto alcuni
momenti delle
premiazioni.
Foto Paolo
Giacomoni.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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GSA e ANA di Povo
Primo trofeo Gsa-Ana Povo
di sci nordico a Passo Coe
el ricordare le manifestazioni organizzate dal
GSA e dall’ANA POVO iniziamo con il 1°
Trofeo GSA - POVO Gara di sci di fondo a
Tecnica libera a PASSO COE il 21 dicembre 2003.
La nostra manifestazione è la prima gara del calendario ANA ed ha registrato la partecipazione di
ben 23 gruppi ANA e GSA, con 120 atleti.
Ringrazio innanzitutto il Direttore del nostro
giornale perché mi offre lo spazio per pubblicare la
lettera della Sig.ra Bonomo che meglio di cento altre parole sintetizza lo spirito di festa e di solidarietà che ci anima nell’organizzare le nostre gare.
N
“Sono la madre di Riccardo Lorenzoni, un ragazzo
autistico di venti anni che
adora la montagna e pratica
molti sport, tra cui lo sci nordico.È atleta iscritto alla Fisd
(Federazione Italiana Sport
Disabili), e fino a oggi aveva
gareggiato solo con altri disabili. Alla fine di una sciata
presso gli impianti di Passo
Coe, abbiamo letto una locandina che pubblicizzava la
gara di sci organizzata dagli
alpini di Povo.
Ho subito scritto per proporre l’iscrizione alla gara di
mio figlio, non certo con velleità agonistiche (il differenziale tra i.suoi tempi e quelli
di un normodotato è notevole), ma col semplice intento
di farlo partecipare a una ga-
26
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
ra con normodotati, negli impianti che lui conosce
bene e in cui è conosciuto data l’assidua frequentazione ultra decennale. A dire il vero non mi
aspettavo che la mia richiesta venisse accolta, ma
dopo pochi giorni ho ricevuto una telefonata in cui
mi veniva comunicato che mio figlio era il benvenuto alla loro gara.
Oggi il grande giorno è arrivato, siamo partiti
presto e per l’emozione ho sbagliato perfino il casello autostradale!
Nevicava e mio figlio era al cancelletto di partenza con il pettorale 50, al via è partito e non si è
più fermato, ha lottato contro la fioccata e una neve lenta e difficile ma ce l’ha fatta!
Col tempaccio di 24’22”22 ha tagliato il traguardo dei suoi 3 km in cui è stato tifato e incoraggiato dagli altri atleti in gara, dal personale di
servizio e dal pubblico.
La grande sorpresa è arrivata poi alle premiazioni. La coppa più bella, proprio quella più grande, quella che tutti avrebbero voluto alzare, è stata consegnata nelle sue mani tra l’applauso più
grande e più lungo che io abbia mai sentito, praticamente un tripudio!
Oggi abbiamo vissuto un sogno. Il 2003 è stato l’anno europeo del disabile, e praticamente è
trascorso tra fiumi di parole di congressi e simposi, senza che nulla a livello normativo e legislativo
sia cambiato. Si è discusso se era meglio il concetto di inclusione o quello di integrazione, e tanti altri bla bla bla.
Oggi il GSA e gli Alpini di POVO non ci hanno
fatto sentire né inclusi né integrati, ci siamo semplicemente divertiti insieme, abbiamo gareggiato,
ognuno con le proprie capacità, abbiamo mangiato assieme, hanno premiato l’impegno e la fatica di
Riccardo, con semplicità e un sorriso. Grazie a lo-
GSA e ANA di Povo
ro abbiamo trascorso una giornata meravigliosa, e
grazie ai gestori degli impianti di Passo Coe in Folgaria che da anni lo sponsorizzano regalandogli
l’abbonamento stagionale che gli permette di allenarsi gratuitamente, mio figlio può dirsi un ragazzo felice.
Mi farebbe piacere che la nostra storia venisse
pubblicata sul vostro giornale, non solo per ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a
realizzare il nostro sogno, ma anche perché penso
che più che di resoconti dei congressi la gente abbia bisogno di sapere storie vere di solidarietà, storie belle di gente bella.
Daniela Bonomo (VR)”
Premiazione della
cat. Master B:B3
Nelle varie categorie hanno gareggiato ben 15 gruppi ANA,
7 gruppi GSA ed il gruppo dell’Esercito BTG. Alpini Parà BZ A
9 con 120 atleti. Sono stati premiati i seguenti atleti:
F.I.S.D.
1) Lorenzoni Riccardo
Donne
1) Da Rè Rossana
2) Ploner Gabriella
Master B: B3
1) Marchi Luigi
2) Ronzani Pietro
Master B: B2
1) Sonna Matteo
2) Endrizzi Sergio
3) Zanolli Gianluigi
Master B: B1
1) Corradini Renzo
2) Tanara Attilio
Master A: A4
1) Berlanda Silvano
2) Corso Vittorio
3) Bonaguro Armando
Master A: A3
1) Savio Ennio
2) Gionta Marcello
3) Grisenti Roberto
Master A: A2
1) Magnabosco Diego
2) Pedranz Gianni
3) Duso Mario
Master A: A1
1) Fontana Ivano
2) Magnocavallo Riccardo
3) Leso Roberto
Cat. Fisi < 150 da 20-35
1) Mazzarini Emilano
2) Tanara Francesco
3) Grisi Francesco
Cat. Fisi > 150 da 20-35
1) Redolf Federico
2) Gabrielli Roberto
3) Storti Paolo
Donne Amiche
degli Alpini
1) Bitchougova Eugenia
2) Cavatorta Stafania
3) Casarotta Chiara
Amici degli Alpini
over 40
1) Crestani Marco
2) Sommavilla Paolo
3) Peterlini Maurizio
Amici Alpini
under 40
1) Anesi Luca
2) Zanetti Roberto
3) Tomasini Manuel
Il gruppo organizzatore
Distributore Carburanti
e Prodotti Petroliferi
Paris Roberto e C. S.a.s.
CHIUSO
MERCOLEDI’
POMERIGGIO
RICARICA CLIMATIZZATORI
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Trento, via Valsugana 26
tel. 0461 261725
Tuttapovo
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27
4° Trofeo GSA-ANA POVO Gara di slalom gigante
l 25 gennaio 2004 sulle nevi della PANAROTTA si è svolta la 4° edizione del TROFEO G:S:
ALPINI - ANA POVO, gara di slalom gigante
inserita nel calendario delle Gare ANA sezione di
Trento. La gara ha avuto un ottimo successo per la
grande quantità di neve presente sul campo, per la
professionalità del Renzo Gaiga, direttore tecnico
degli impianti che ha predisposto alla perfezione la
pista, per la professionalità del Capogruppo Luigi-
I
Sopra Andrea
Baldessari autore
del miglior tempo
assoluto.
A destra il gruppo
degli organizzatori.
In testa la zona di
partenza della gara.
28
I premiati:
Master B5
1) Girardelli Attilio
2) Ianeselli Remo
3) Peroni Dino
Master B4
1) Feller Giorgio
2) Caden Elvio
Master B3
1) Pallaoro Celestino
2) Rigotti Gianfranco
3) Modena Gianfranco
Master B2
1) Zendri Orlando
2) Merz Natale
3) Fontanive Gianfranco
Master B1
1) Marchi Giorgio
2) Fontanari Carlo
3) Trentini Renato
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no Grisenti maestro insuperabile nella preparazione della pasta che assieme agli Alpini dell’ANA
POVO hanno assicurato il pranzo a tutti, per la vivace cronaca della giornata fatta dall’Antonio
Maule e la infaticabile azione del direttivo del GSA
che è riuscito ad organizzare al meglio la gara e la
interminabile premiazione.
Alla gara hanno partecipato ben 26 gruppi
ANA con 203 atleti.
Master A4
1) Depaoli Sergio
2) Reiner Luis
3) Libardi Danilo
Master A3
1) Trentini Antonio
2) Egger Walter
3) Gios Umberto
Master A2
1) Ferrari Giuseppe
2) Ventura Donato
3) Zoro Renato
Master A1
1) Trentini Adriano
2) Egger Gunter
3) Rosa Stefano
Fisi < 150
1) Baldessari Andrea
Senior
1) Caneppele Denis
2) Gretter Matteo
3) Murer Riccardo
Ragazze
1) Casagrande Manuela
2) Braces Sara
3) Andreatta Sara
Donne
1) Bottlich Andrea
2) Casagrande Elisa
3) Tisocco Barbara
Amici degli Alpini
1) Moser Claudio
2) Vita Gabor
3) Pincigher Emanuele
Amici degli Alpini under 20
1) Simeoni Paolo
2) Frainer Davide
3) Paternolli Ervin
pagina di pubblica utilità della provincia autonoma
di Trento che non è stato possibile inserire.
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n. 1 - aprile 2004
29
Sezione Sat di Povo
Montagna... e altro
ome ogni anno, la Sezione SAT di Povo propone un ricco calendario di iniziative culturali, alpinistiche e ricreative. Al fine di permettervi di programmare in anticipo la vostra eventuale partecipazione a quanto vi offriamo, presentiamo il nostro calendario assieme ad una breve
descrizione delle escursioni programmate.
Ricordiamo, agli appassionati della montagna,
che iscriversi alla SAT vuol dire molte cose. Innanzitutto appartenere ad una Società che, forte dei
suoi 21.650 iscritti e dei suoi più di 130 anni di
storia, è la più grande Sezione del Club Alpino Italiano. Essere della SAT vuol dire poter valersi di un
grande numero di opportunità. Possibilità di partecipare alla vita sociale, di avere a disposizione
materiale informativo (cartine e guide) e tecnico
(racchette da neve, picozze, ramponi, imbraghi).
La SAT inoltre, a livello provinciale organizza corsi di alpinismo, scialpinismo, escursionismo per
una frequentazione sicura della montagna. A questo si aggiunga la stampa sociale inviata ai soci (lo
Scarpone, La Rivista del CAI, il Bollettino della
SAT), la biblioteca della Montagna della SAT (oltre 27.000 volumi di montagna). In ultimo i soci
godono della copertura assicurativa per gli inter-
C
Ingresso in bici a Lienz
30
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
venti del soccorso Alpino su tutto il territorio Nazionale ed Europeo e di responsabilità civile verso
terzi, la precedenza e lo sconto del 50% sui pernottamenti nei Rifugi SAT, CAI e nei Rifugi dei
Club Alpini esteri.
Nel mentre vi attendiamo in sede per accogliervi nella grande famiglia SAT, vi illustriamo
brevemente le escursioni 2004.
2 giugno
Inizieremo con una proposta adatta a tutti quelli che hanno una bicicletta, una gita, per le sue caratteristiche, aperta a tutti, comprese le famiglie
con bambini:
Cicloturistica Dobbiaco-Lienz (km. 50)
Partiremo da Dobbiaco per passare in vicinanza delle sorgenti della Drava. Il fiume infatti, che
lungo i 720 chilometri del suo percorso bagna ben
5 Stati prima di sfociare nel Danubio, nasce e scorre per i primi dieci chilometri proprio in territorio
italiano.
Dalla stazione ferroviaria di Dobbiaco si diparte una pista ciclabile che attraversando verdi
prati di montagna, in vista delle crode dolomitiche dei Baranci, raggiunge lo storico centro di
San Candido. Da qui un’altra pista conduce a
Versciaco da dove, percorrendo la SS n° 49, si
arriva in breve al confine. Appena oltre il posto
di controllo delle piccole tabelle verdi segnalano
il percorso ciclabile che, fino a Lienz, viene indicato come “Pustertaler Radweg” (Percorso ciclabile della Val Pusteria).
Questo tratto iniziale del percorso, quasi interamente asfaltato e sempre ben segnalato, si sviluppa in un paesaggio prettamente alpino e selvaggio, tra oscure abetaie e isolati castelli. Giunti a
Lienz, il pittoresco capoluogo del Tirolo Orientale,
Sezione Sat di Povo
è raccomandabile una visita al castello Bruck che
da una collina domina la città ed è sede del museo locale. Lungo la pista possibilità di ristoro.
A Lienz ci attenderà il pullman con il quale effettueremo il ritorno. I più allenati potranno comunque ritornare in bici al punto di partenza.
13 Giugno
Una giornata di relax e divertimento:
La “Festa en Chegul”
Si ripete un appuntamento ormai diventato
tradizione. Quest’anno però, al fine di dare anche
noi un contributo alla diminuzione nella produzione dei rifiuti, lanciamo un appello.
Portatevi il piatto (e, meglio ancora, pure le posate) da CASA!
Se ci aiutate e accoglierete il nostro appello,
(portarsi da casa un piatto non costa nulla!) faremo un servizio alla natura e un piccolo ma importantissimo gesto ecologico.
11 Luglio
Siamo allenati, si può cominciare a salire:
Gita alle Pale di S. Martino - Val Canali
In uno dei più bei gruppi dolomitici, dalla stupenda val Canali, ci porteremo, partendo dal
“Cant del Gal” m.1.180, verso il rif. Pradidali m.
Produzione e
Vendita:
Fiori
Ciclabile a Lienz
Un grazie dalla Befana
450 quaderni, 80 blok notes, 100 scatole di pastelli a matita e 15 di pastelli a cera, 40 confezioni di pennarelli, 400 matite, 600 biro, 130 gomme, e poi colla, forbici, astucci, zainetti, nastro adesivo, piccoli giocattoli, temperamatite, offerte in euro.
Questo il risultato dell’iniziativa “Fai un regalo alla Befana” collegato alla
tradizionale manifestazione, organizzata dalla SAT e dagli Alpini e diventata ormai un appuntamento fisso del nostro paese.
Una vera e propria folla è intervenuta il 6 gennaio, ad assistere al volo dal
campanile di quella che ormai, con stereotipo consolidato, è la “simpatica vecchina”. Cosa peraltro, nel nostro caso, non vera visto che da anni
la Befana di Povo è stranamente giovane e carina.
Se è ormai noto lo stupore e l’incanto dei più piccoli per l’apparizione e
la discesa della protagonista della festa, maggiore è stata la sorpresa degli organizzatori nello scoprire l’ altruismo dei bambini nel rispondere, così generosamente, all’appello per la raccolta di materiale scolastico da inviare ai bambini delle Ande peruviane.
A questo si aggiunga che il materiale è subito partito, il 14 gennaio, con
un container, rispondendo così sollecitamente alle pressanti richieste di
materiale scolastico che erano arrivate da laggiù.
Un grande grazie quindi a tutti, bambine, bambini e genitori che hanno
compreso il significato della nostra proposta.
Sezione SAT -Povo
2.278. Dal rifugio si apriranno due possibilità, le
traversata al rif. Rosetta m. 2.581 per facile sentiero o la traversata al rif. “del Velo” m. 2.358 attraverso la vie ferrate del Porton e del Velo. Ci troveremo poi tutti a S. Martino di Castrozza, (dal Rosetta si potrà scendere anche in funivia) dove ci attenderà il pullman.
Azienda Agricola
Foradori Matteo
Piante da orto
Piante da
interno
(gerani e stagionali)
Trapianti da orto
Povo (TN)
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Piante da
giardino
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
31
Sezione Sat di Povo
Possibilità di stupende passeggiate dal “Cant
del Gal” verso i “prati Piereni” m,1205.
Per le ferrate obbligatorio set completo (imbrago, casco, dissipatore, pedule da montagna)
Gita escursionistica - alpinistica EE - EEA
7-8 Agosto
Adesso si fa sul serio!
Gita alpinistica alle Alpi Giulie
Cima Mangart (2.677 m.)
La tradizionale uscita alpinistica di due giorni
ci porterà quest’anno a scoprire un gruppo montuoso bellissimo e sconosciuto a molti, le Alpi Giulie, nel Tarvisiano, ai confini con l’Austria e la Slovenia.
Le ALPI GIULIE si estendono in territorio italiano e in parte in quello sloveno. Possiamo pertanto dividerle in Occidentali (le prime) e Orientali le altre.
Sono caratterizzate dall’imponenza delle pareti
32
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
calcareo - dolomitiche e dalla selvaggia natura del
territorio sul quale sorgono. Quest’ultimo è ricco di
varietà morfologiche, fluviali, glaciali e carsiche.
Alle poderose pareti giulie si succedono sommità
cosparse di cenge erbose alternate a balze rocciose compatte o, al contrario, addirittura friabili. Le
cime principali superano i 2500 metri, non oltrepassandone mai i 2800. Quattro elevazioni, con le
selve di vette che le circondano e che rappresentano altrettanti Gruppi, troneggiano nelle Giulie
Occidentali: il Mangart (2.677 m.), il Jof Fuart
(2.666 m.), il Jof di Montasio (2.753 m.) e il Canin (2.587 m.).
La nostra meta sarà il Mangart, (m. 2677) bellissima montagna che ha visto le imprese di alpinisti famosi, da Kugy a Piussi, a Cozzolino (di cui
potremo ammirare il famoso diedro) e più recentemente da Nives Meroi, Fausto Benet e Luca
Vueric che ricordiamo ospiti di una serata a Povo.
Dai bellissimi Laghi di Fusine (m. 940) ci porteremo al bivacco Nogara (m. 1850) per poi salire la via ferrata italiana, percorso esposto e impegnativo.
Stiamo inoltre valutando la possibilità, per chi
volesse effettuare una più tranquilla camminata, di
un’escursione naturalistica, sempre nella zona di
Fusine.
Per la ferrata obbligatorio set completo (imbrago, casco, dissipatore, pedule da montagna)
Gita escursionistica - alpinistica EE - EEA
5 settembre
Concludiamo con una puntata all’estero
Serles Spitze m. 2.719
Stubaier Alpen - Austria
Chiuderemo le nostre uscite con una puntata
in Austria. Per Bolzano, Brennero, Matrei am
Brenner a Mutzens e quindi al santuario di Maria
di Waldrast (m.1641).
Sezione Sat di Povo
Il santuario è luogo di pellegrinaggio su un altipiano circondato da uno stupendo paesaggio di
montagna ai piedi della Serles Spitze che, per via
della caretteristica costituzione della cima, i tirolesi chiamano “l’altare del Tirolo”.
Dal santuario, prenderemo un sentiero che, per
boschi, mughi e ghiaioni, ci porterà al Serlesjoch
(2384). Per sentiero parzialmente attrezzato si
giunge alla cima rocciosa del Serles Spitze
(ore3.30). Ampie vedute sui ghiacciai delle Ziller-
tal, della Stubai e in parte dell’Otztal.
In alternativa possibilità di passeggiate nei dintorni del santuario.
Gita escursionistica E - EE
Per ogni escursione saranno date notizie più
approfondite e aggiornate nei giorni antecedenti
al loro svolgimento.
Vi aspettiamo!
Sezione SAT-Povo
Difficoltà escursionistiche
Andare sicuri in montagna comporta anche la conoscenza delle difficoltà che s’incontrano, per affrontarle adeguatamente.
Di seguito diamo la definizione che il CAI ha adottato per distinguere le difficoltà escursionistiche degli itinerari.
T = Turistico. Comprende itinerari con stradine, mulattiere e comodi sentieri ben evidenti che non
pongono incertezze, difficoltà o problemi d’orientamento. Sono percorsi adatti anche agli escursionisti
alla prima esperienza di montagna.
E = Escursionistico. Itinerari che si svolgono su sentieri o su tracce, generalmente segnati, anche lunghi, con tratti anche esposti, ma ben protetti o assicurati con funi corrimano. Sono percorsi che richiedono già un minimo di esperienza ed allenamento.
EE = Escursionisti Esperti. Caratterizza quegli itinerari generalmente segnalati che implicano una
capacità di muoversi agevolmente su terreni anche impervi e/o insidiosi, pietraie brevi, nevai non ripidi, pendii aperti e privi di punti di riferimento, tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche. Richiedono esperienza di montagna in generale e conoscenza dell’ambiente alpino, passo sicuro, assenza di vertigini ed
equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate.
EEA = Escursionisti esperti con attrezzatura. Si tratta di difficoltà riscontrabili su un percorso
con caratteristiche alpinistiche e comporta, oltre a quanto già previsto per gli itinerari EE anche l’uso di
attrezzature per l’assicurazione e autoassicurazione come ad esempio, le vie ferrate.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
33
Questi i primi tre classificati per ogni categoria:
i è svolto lo scorso 8 febbraio, sulle piste perfettamente innevate della Panarotta, la prima edizione del “Trofeo Oltrebar - Autodelta” di slalom
gigante e snowboard.
Nato quasi per scherzo da
un’intuizione di Paolo e Romeo
Zordan, la gara alla fine ha visto la
partecipazione di ben 138 concorrenti divisi in 6 categorie, con prestazioni di tutto rispetto se pensiamo all’intento goliardico con cui è
stata pensata.
Sono stati invece la bellezza di
240 i pasti (polenta, goulash, wur-
S
Zona di partenza
della gara
stel), serviti da un’organizzazione
perfetta grazie anche al determinante contributo del Gsa di Povo,
della Scuola di Sci della Panarotta
e dell’ospitalità del Bar Ristorante
“Chalet”.
Ricchissimi infine i premi
estratti a sorte tra tutti i partecipanti.
Un appuntamento che, visto il
grande successo, sarà probabilmente riproposto anche per il
prossimo inverno.
L’organizzazione vuole approfittare dello spazio concesso da
Tuttapovo per ringraziare ancora
gli sponsor che hanno permesso
la buona riuscita di questa festa
sulla neve: la Famiglia Cooperativa di Povo, Mulinelli bevande Rovereto, Robat Salumi Rovereto,
Nicolodi Sas Romagnano, Panificio Maffioletti, Dalmonego Bruno
e Figli Trento, Don Diego Gelati
Pergine, Caffè del Moro, Bottega
dei Fiori Povo, Foradori Matteo
Fiori e Piante Povo, Bruno Ochner
Elettroricambi Trento, Motorauto
di Larentis Mezzolombardo, Dolomiti Gomme Trento, Bruno “Piastrella” Franceschini Povo.
Pulcini
1. Moser Giulia
2. Moltrer Roberto
3. Montibeller Selly
Bambine
1. Montibeller Jenny
2. Campregher Selena
3. Baldessari Sabrina
Bambini
1. Pincigher Stefano
2. Baldessari Mattia
3. Bonvecchio Mattia
Donne
1. Giovannini Monica
2. Cagol Deborah
3. Pisciali Daniela
Master
1. Pincigher Sergio
2. Baldessari Max
3. Baldessari Giuseppe
Senior
1. Moser Claudio
2. Tessadri Igor
3. Gretter Matteo
Snowboard
1. Faes Mirko
2. Campregher Giuliano
3. Sittoni Alessandra
OFFICINA ELETTRAUTO GOMMISTA
di Zordan Romeo
RICARICA CONDIZIONATORI
REVISIONI
Via Sommarive 2, 38050 POVO (TN), tel. 0461 810667
34
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
SERVIZIO AUTORIZZATO
G.S. Marzola
L’impegno del Marzola
per lo sci da fondo
a oltre 30 anni, lo Sci Club
Marzola di Povo si fa promotore dell’avviamento
allo sci di fondo per tutti i ragazzi che vogliono scoprire questa
affascinante disciplina sportiva
che mette a stretto contatto con
la natura. È con questo spirito lo
Sci Club Marzola con il patrocinio del Comune di Trento ha organizzato un corso di avviamento allo sci di fondo, alle Viote del
Bondone, al quale hanno aderito una trentina di ragazzi delle
scuole elementari e medie di
Trento e sobborghi.
I ragazzi, seguiti dai maestri
della Scuola Italiana Sci Fondo
Viole, hanno cominciato questa
avventura con la prima settimana di gennaio e l’hanno proseguita, ogni venerdì e sabato, fino a metà marzo.
In base alle capacità i ragazzi
sono stati divisi in due gruppi: in
uno i principianti e nell’altro chi
già aveva dimestichezza con gli
sci. Il corso ha avuto un più che
buono successo e ha visto l’impegno di tutti i partecipanti per
carpire i primi rudimenti di uno
sport che è sicuramente faticoso,
ma che sa dare al tempo stesso
emozioni e un contatto con la
natura che poche altre discipline
sportive sanno dare.
Ma l’impegno dello Sci Club
Marzola non si limita all’attività
promozionale e giovanile, ma
spazia anche nell’organizzazione
di manifestazioni sciistiche, che
hanno come campo di gara le
Viote del monte Bondone, che
hanno riscosso notevole successo di partecipanti: a partire dalla
oramai classica gran fondo “la
Galopera” -giunta alla 21° edizione-, alla Ciaspolera che raccoglie gli appassionati delle passeggiate con le ciaspole o alla
notturna di scialpinismo sulla pista delle Rocce Rosse o all’altra
D
scialpinistica - intitolata alla giovane guida alpina Michele Cestari - che si snoda nel maestoso
e panoramico percorso delle Tre
Cime del Bondone.
Come d’altro canto hanno riscosso un indubitabile successo
organizzativo, ma anche partecipativo, la gara zonale per i fondisti di tutte le età e i campionati trentini svoltisi il 7 marzo.
Un impegno organizzativo
notevole, che lo Sci Club Marzola affronta con sacrifici ma anche con soddisfazioni, perché
crede fermamente che lo sci da
fondo, lo sci alpinismo e le ciaspole sono il compendio naturale del Monte Bondone, la montagna di Trento, e che alle Viote
vengono esaltati da un ambiente unico.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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Fine anno in Marzola con
l’Arcivescovo di Trento
di Roberto Franceschini
ontani dagli schiamazzi, dalla musica assordante, dallo scoppio di fuochi artificiali, da libagioni che stridono con la fame nel mondo,
oltre 300 alpinisti hanno trascorso le ultime ore
dell’anno e le prime di quello nuovo sulla cima
della Marzola.
Montagna a forma allungata che si eleva ad
oriente della collina di Trento, isolata fra la Valle
dell’Adige e la Valsugana verso la quale presenta il
suo lato più scosceso.
Su questa vetta di 1735
metri, contraddistinta da una
croce metallica ed un cippo
orientativo, installato dalla sezione SAT-Bindesi di Villazzano, si sono radunati molti soci
delle sezioni SAT di Povo e
Villazzano con i rispettivi presidenti Rocco Muccedola e
Renato Tarter, il presidente
della circoscrizione Villazzano
Carmelo Chiogna con il parroco Carlo Speccher, un nutrito gruppo di Vigolo Vattaro
guidati dal sindaco Walter Kaswalder, gli aderenti alla Pastorale Diocesana del Turismo
e tanta, tanta gente salita sin
quassù sfidando il freddo della notte.
La partenza in tarda serata dal piazzale antistante il rifugio Maranza a quota 1072,
L
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
ricovero aperto ininterrottamente durante tutto
l’arco dell’anno dalla signora Annamaria Chilovi.
Di qui, pile frontali sulla nuca, bastoncini da
neve ben saldi nelle mani, alcuni con le racchette
da neve (ciaspole) ben protetti ai piedi da alte
ghette, hanno iniziato sotto un cielo completamente stellato l’impegnativa ascesa lungo il segnavia SAT n. 412. Duro l’arrivo al bivacco Raffaele
Bailoni (m. 1650), situato in splendida posizione
panoramica, dopo aver attraversato la costa dei
Tovi, il cippo Sartori ed il Prà Grande. Costruzione sistemata nel 1971 dai soci della sezione di Villazzano, posta poco a sud della vetta, di proprietà
il comune di Vigolo Vattaro ma in concessione alla sezione SAT dei Bindesi. Una buona traccia nella neve fresca, caduta abbondante nelle giornate
precedenti, ha consentito di raggiungere senza
particolari difficoltà - se non quella della fatica fisica individuale - il bivacco alpino, accolti da un vino caldo o una tazza di the oltremodo apprezzati.
Anche l’Arcivescovo di Trento mons. Luigi
Bressan ha risalto, chino sulla schiena il sentiero,
affrontando poi il tratto finale sino alla vetta della
Marzola. Un forte vento da nord-est, con turbini di
neve che hanno creato spettacolari figure artiche
sui rari abeti ed i mughi ricolmi di neve ghiacciata, con delle sporgenti cornici poste al limite delle
vecchie trincee la prima guerra mondiale, hanno
creato ai pur stanchi alpinisti quello stimolo per arrivare sino alla meta prefissata.
Allo scoccare della mezzanotte la cima era ancora da “conquistare” e così una sincera stretta di
mano ed il primo augurio del 2004, del pur atletico Luigi Bressan, sono toccati casualmente all’undicenne Giulia Condini da Roncafort, con i genitori orgogliosi per questa inaspettata coincidenza
temporale. Sulla vetta, mentre il vento sferzava
ogni partecipante, pochi minuti dopo la mezzanotte il saluto augurale del presule tridentino con
un Gloria al Signore.
Molti i baci ed abbracci, le foto di rito, la commozione di esserci arrivati. Quindi veloce discesa
al sottostante bivacco, tutti attorno ad un falò ad
intonare la “Madonnina”, recitare un “Padre Nostro” ed ascoltare un breve intervento del tanto
amato primo sacerdote la diocesi di Trento. È già
il quarto anno che mons. Bressan decide di passare la notte del 31 dicembre sulle montagne circostanti la città di Trento (ora manca solo la cima
del Calisio - ndr), dopo le precedenti esperienze
sulle vette del Palon (2000-2001) ed il Cornetto
(2001-2002) sul monte Bondone e la Paganella
(2002-2003). In un breve intervento ha auspicato
che il nuovo anno sia migliore di quello appena
terminato, con meno conflitti internazionali ed una
maggior pace tra i popoli, che può essere resa possibile grazie anche ad un’individuale serenità interiore. Da rilevare che l’iniziativa del Capodanno
sulla Marzola, è stata così perfetta sotto ogni aspetto della sicurezza per i partecipanti e per superare
i notevoli problemi tecnico-logistici (sino al primo
pomeriggio il tempo non era sicuramente dei più
promettenti), grazie anche all’impegno del Gruppo amici della Marzola guidati da Antonio Faes e
dall’unico vigile del fuoco volontario di Povo Giuseppe Stancher, molto prezioso nell’area d’attestamento le autovetture.
Ma questa festa era ed è diventata anche un
forte momento di solidarietà, perché le offerte
raccolte tra gli alpinisti sono state un atto concreto di sostegno al progetto “O.M.G.” che ha coinvolto diverse sezioni della SAT. Dare un contributo per garantire la gestione all’ospedale di Zumbahua, cittadina andina dell’Ecuador nella provincia del Cotopaxi, abitata prevalentemente
campesinos indios su di un’altura posta ad oltre
3600 metri. Località dove dal 1977, Maria e Mauro Bleggi di Trento, volontari dell’Operazione Mato Grosso vivono e lavorano gratuitamente per e
con questa gente.
Per garantire un’assistenza sanitaria, ridurre la
mortalità infantile, per accogliere gli ammalati altrimenti rifiutati dagli ospedali perché indigenti ed
indios, dando loro una speranza con un ospedale
per i poveri di 35 posti letto. Per questo motivo e
per il suo significato più autenticamente umano,
possiamo affermare che sulla Marzola durante la
notte di Capodanno hanno brillato oltre 300 stelle
comete. Stelle composte di quanti amano profondamente la montagna, la sua natura, il suo ambiente ma soprattutto sensibili per lanciare un forte segnale di solidarietà, per delle popolazioni a
noi lontane (ma anche così vicine), per nulla tutelate e rispettate ma degne anch’esse di un futuro
certamente migliore.
Via Ponte Alto 26
38050 TRENTO - COGNOLA
Telefono 0461 986220 - Fax 0461 986361
E-mail: [email protected]
www.villamadruzzo.it
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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Comitato Chiesa Oltrecastello
Oltrecastello:
festeggiata Santa Lucia
di Maria Grazia Giovannini
untuale, come da qualche anno a questa parte, il Comitato Chiesa Oltrecastello ha festeggiato la ricorrenza di Santa Lucia: festa per
bambini, ma anche per ragazzi, genitori e nonni.
A rendere più sentito e suggestivo questo particolare giorno è stata la celebrazione della santa
messa sul Doss S. Agata, che sovrasta la collina di
Povo, dove ogni anno ci si ritrova rispettivamente
il 5 febbraio (giorno di Sant’Agata) ed il 13 dicembre (giorno di Santa Lucia) per ricordare le
due sante e la loro storia.
Al termine della messa, celebrata da don Cornelio, la fiumana di persone si è riversata nel parcheggio di Oltrecastello, dove ha atteso pazientemente l’arrivo di Santa Lucia, che ha fatto la sua
entrata “trionfale” sull’addobbato carro trainato
dal cavallo ed in compagnia di quattro angioletti: pargoli che hanno reso più celere la distribuzione dei doni ai centocinquanta e più bambini
presenti.
La manifestazione è continuata con la consumazione dei dolci natalizi, delle castagne, del tè
caldo e del “vin brulè”, offrendo a tutti l’opportunità di incontrare nuova gente, di parlare con vecchi amici e di confrontarsi con gli altri, dimenticando per un po’ la frenesia di tutti i giorni e assecondando le esigenze dei più piccoli.
Il Comitato Chiesa Oltrecastello soddisfatto per
la numerosa partecipazione ringrazia tutti quanti
hanno collaborato per la buona riuscita dell’evento e ricorda che le feste, dallo stesso organizzate,
nel corso del corrente anno, sono state e saranno
il carnevale (il 22 febbraio), la sagra di San Pantaleone (il 23, 24 ed il 25 luglio) ed ovviamente
Santa Lucia (il 13 dicembre).
P
foto S.N.
SPAZZACAMINO
Ditta Todeschi Lorenzo
Via Sabbioni 8 - 38050 Povo
Telefono abitazione 0461 810363
Cellulare 338 3769557
38
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Cooperativa Povo-Coop 81
Energia dai rifiuti: si può
Un sistema innovativo ed economico
ome avevamo anticipato già nel numero di
TUTTAPOVO del dicembre 2002, la POVOCOOP81 ha portato a termine quel lavoro di
sperimentazione per lo smaltimento della frazione
organica (umido) dei Rifiuti Solidi Urbani.
Un lavoro durato due anni, che ci ha visto investire importanti risorse sia tecniche che economiche e che ha conosciuto una proficua collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento. Si tratta di un innovativo sistema di
smaltimento della frazione organica dei rifiuti, cioè
di quella parte di immondizia che crea i maggiori
problemi di stoccaggio e che attualmente deve essere inviata fuori Provincia, in quanto da noi non
esistono ancora impianti in grado di assolvere
egregiamente al compito.
La sperimentazione, che ha sfruttato e messo
in opera il brevetto di una Ditta di Gavardo (BS),
è tutta trentina, anzi poera, ed i conseguenti lusinghieri risultati non possono che inorgoglirci. Infatti, trattando col nostro sistema il materiale conferito alle discariche di Ischia Podetti e del Comune di
Gavardo, i risultati ottenuti ci dicono che è possibile utilizzare la parte umida dei rifiuti per la produzione di biogas. Permette, per dirla in due parole, di trasformare rifiuti in energia.
C
Il biogas, opportunamente convogliato, consente il teleriscaldamento o la produzione di energia elettrica. E tutto ciò senza la necessità di grandi investimenti, utilizzando i normali depuratori
già presenti in tutti i Comprensori della nostra terra. È sufficiente un impianto, come quelli di Trento Nord o Rovereto, provvisto di digestore anaerobico (termine tecnico per descrivere un bidone
isolato dall’aria, dove la sostanza organica fermenta producendo metano mescolato ad anidride
carbonica, il biogas appunto).
Questa apparentemente semplice tecnica, permette di smaltire tutta la sostanza organica dei rifiuti prodotti nella nostra provincia con costi di
esercizio notevolmente inferiori a quelli oggi necessari per mandare i nostri rifiuti in quel di Verona,
ma soprattutto il nuovo sistema permette di utilizzare impianti già esistenti, migliorandone la capacità depurativa ed il rendimento complessivo.
In conclusione, con questo lavoro la POVOCOOP81, sulla base di tangibili risultati certificati,
si pone di diritto tra le imprese che operano nel
campo del trattamento dei rifiuti solidi urbani ed
offre l’esperienza e la competenza acquisite sul
campo a chi volesse dotare la comunità trentina di
adeguate tecnologie.
Sistema di smaltimento
della frazione organica
dei rifiuti.
Tuttapovo
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Comitato Chiesa Oltrecastello
Gioiosa sfilata al carnevale
di Oltrecastello
di Maria Grazia Giovannini
nche quest’anno, e organizzata da un sempre
più affiatato “Comitato Chiesa Oltrecastello”,
si è svolta la tradizionale festa di Carnevale:
per essere precisi, la 56esima in ordine di tempo,
la prima edizione, infatti, è datata 1948.
È ormai consuetudine che la manifestazione
“oltrecastellana” abbia luogo durante l’ultima domenica del periodo carnevalesco, eccezione fatta
per l’anno 2004, e per qualche altro in passato, in
quanto le condizioni meteorologiche non lo hanno permesso, per questo motivo la festa è stata
rinviata a martedì grasso.
Sotto un cielo quasi minaccioso ed in compagnia di qualche sporadico fiocco di neve, la mattinata è trascorsa a rendere i diversi punti della piaz-
A
foto S.N.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
za del paese consoni alla festa; nelle prime ore del
pomeriggio, assieme ai raggi di un sole un po’ pallido, si è dato il via alla sfilata dei gruppi mascherati, nonché alla distribuzione di polenta, lucaniche e formaggio, il tutto annaffiato da vin brulè,
the, bibite e caffè.
I gruppi mascherati sono stati il vero fulcro della festa, con un sottofondo musicale ed idoneo ad
ognuno di essi, hanno sfilato per la piazza e lungo
le vie della frazione, criticati ed al tempo stesso
adulati da una competente e severa giuria.
Sia per ravvivare la festa, che per coinvolgere
più gente possibile, dallo scorso anno è stato bandito il concorso “Oltrecastello in maschera”, che
permette, a chiunque lo desideri, di formare, con
un certo numero di persone, un gruppo mascherato a tema.
Al termine della seconda edizione e tenendo
fede al responso della giuria, il gruppo dei “Negri”
(meno offensivamente ribattezzati “Neri” dalla
stessa giuria) si è classificato al primo posto, piazzandosi rispettivamente davanti a quello dei “Pinguini”, del “Circo”, dei “Musicisti jazz” e degli “Extraterrestri”.
Tutti gruppi meritevoli comunque di ammirazione da parte del pubblico presente, sia per quanto concerne la coreografia, sia per quanto riguarda la particolarità, la cura dei vestiti ed il trucco.
Lasciata la festa alle spalle con un successo quasi
insperato, dal momento che le iniziali condizioni
del tempo non erano proprio favorevoli, un ringraziamento da parte del comitato è dunque doveroso a tutte le persone che hanno collaborato
(dagli addetti alla polenta, ai venditori di biglietti
della lotteria, dai musicisti alla giuria), senza dimenticare gli sponsor che hanno contribuito dietro
le quinte.
foto S.N.
Tuttapovo
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Comitati del Gemellaggio Povo Znojmo Villazzano
Programma attività
dei Comitati Gemellaggio
comitati gemellaggio, ritengono necessario
incrementare la partecipazione della popolazione alle cerimonie ed agli incontri sportivi e ricreativi in particolare ritengono importante coinvolgere i giovani, farli incontrare e
conoscere attraverso le cose che gli uniscono
ed i linguaggi comuni.
Si propongono di garantire un supporto alle
iniziative avviate dalla scuola media incrementando le comunicazioni e i contatti epistolari e
tramite internet favorendo la creazione di un
rapporto stabile tra le due realtà scolastiche, finalmente è stata realizzato un’idea lanciata dal
sottoscritto a Povo e dal compianto Fabio Merler a Villazzano; l’intitolazione del tratto di stra-
I
da che collega Gabbiolo a Villazzano alla città
gemellata di Znojmo, un via molto importante
che comprende sul territorio di Povo le scuole
medie e la casa di riposo e su territorio di Villazzano il nuovo asilo nido, una via che (caso
più unico che raro) mantiene lo stesso nome su
due diverse circoscrizioni. Un ponte che unisce
le due circoscrizioni nel nome di un comune
gemellaggio.
I comitati gemellaggio hanno realizzato assieme un simpatico opuscolo che sarà diffuso
nelle scuole e non solo, unitamente alla videocassetta realizzata qualche anno fa dal circolo
culturale ARCI PAHO, che spiegano con parole
semplici e molte immagini la storia e le motivazioni del nostro gemellaggio con Znojmo.
A fine maggio in occasione della festa di primavera di Villazzano si giocherà la seconda
edizione del Torneo internazionale di pallavolo
under 13 femminile, dedicato alla memoria di
Fabio Merler, a prescindere dai risultati sportivi
vincerà l’amicizia, dopo il torneo ci sarà una
grande festa con cibi, bevande (ovviamente
non alcoliche) e musica dal vivo a cura dei ragazzi del progetto giovani di Povo e dei ragazzi
di Villazzano, alla quale tutti i ragazzi/e della
collina est sono invitati/e.
La compagnia “Arcieri del Moronar - 05Povo” propongono un incontro con gli ospiti di
Znojmo, facendoli partecipare ad una esibizione di tiro con l’arco nel loro “campo base” al
“Moronar” e chiedendo di poter disputare delle gare a Znojmo, partecipando alla sfilata in
costume medioevale alla “Festa dell’uva”.
Seguirà:
Dal 1 al 4 luglio “Il torneo internazionale di calcio a Znojmo” - come ogni anno a Znojmo si gio-
Loc. Ciré
Via degli Artigiani, 3
38057 Pergine Valsugana
Tel. e Fax 0461 509055
Tel. abit. 0461 810494
Cell. 340 7314106
42
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
www.lattoneriebaldessari.com
[email protected]
Comitati del Gemellaggio Povo Znojmo Villazzano
ca un torneo che coinvolge tutte le rappresentative delle città gemellate con Znojmo, due italiane
(le nostre e Pontassieve) una olandese, una slovacca, una polacca e la rappresentativa di Znojmo. Parteciperemo con una squadra di calcio giovanile che rappresenti Povo e Villazzano.
La seconda settimana di settembre, tutti in
pullman (naturalmente con le nostre ormai famose band della sala prove - progetto giovani)
destinazione Znojmo per la tradizionale festa
dell’uva, viaggio con delegazione ufficiale che
prevede incontri e visite culturali nelle più belle località della Moravia, ma di questo parleremo nei prossimi numeri di “Tuttapovo.
Aldo Giongo
A sinistra la squadra pallavolo femminile di Znojmo
del 2002, a destra le ragazze della squadra pallavolo
2001 alla festa di primavera di Villazzano.
VIAGGIO A ZNOJMO
dall’1 al 4 luglio 2004
(Repubblica Ceca - 80 chilometri circa da Vienna)
In occasione degli incontri di calcio giovanili
Programma
(i giocatori, allenatori e tifosi seguono il programma derivante dal calendario di gioco)
- Giovedì 1 luglio 2004: ore 6.00 - partenza da Villazzano - ore 6.10 - partenza da Povo - brevi soste
lungo il percorso - pranzo libero- ore 17.00/18.00 - arrivo e sistemazione- sistemazione in hotel.
- Venerdì 2 luglio 2004: prima colazione - intera giornata a disposizione per acquisti e varie a Znojmo
- Sabato 3 luglio 2004: prima colazione - festa nazionale - possibilità di assistere alle finali dei tornei
di calcio e premiazioni.
- Domenica 4 luglio 2004 ore 8.00 - prima colazione - partenza da Znojmo -brevi soste lungo il percorso - ore 22.00 circa - arrivo a Povo e Villazzano.
Quota di partecipazione
La quota non è ancora stata definita (lo scorso anno era di 160,00 euro)
Sono compresi: viaggio in pullman - assicurazione - pernottamenti e prima colazione
Prenotazioni informazioni
Aldo Giongo - tel. 0461 819947 [email protected]; Giorgio Betti - tel. 0461 811156 [email protected]; Carla Capra - 0461 924000 [email protected].
Corn F ranco
Impianti - Riparazione
Termosanitari e Gas
Tel. 0461 811730 - Via Spré, 36 - POVO (Trento)
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
43
Grande inaugurazione
della “Bancheta en piaza”
abato di carnevale, ma è stato
un caso, finalmente si è inaugurata la “bancheta en piaza” infine ripristinata dopo un lungo iter
burocratico. Fautore principe della
reinstallazione è stato il Mariano “casela” che tante giornate su quella
bancheta aveva trascorso, un po’
leggendo la “Gazzetta” e un po’ bevendo numerosi “biceroti” che il
buon Bepi gli passava attraverso la
finestra (da qui la famosa frase “ho
bevù en davanzal de biceroti”).
La bancheta in piazza, sotto casa
Pecoretti, c’era sempre stata, ai primi
del secolo era in pietra (nella foto a
sinistra Francesco Pecoretti assieme
Vigilio Furlani, anni 1940) e, sopra a
S
di Enrico Eccel
quella, dall’altra parte del portone, spesso c’erano
delle “bore” che servivano altrettanto egregiamente
allo scopo di sedersi a far filò alla sera. Con l’avvento del progresso l’antica panchina in pietra era stata
sostituita con una più moderna in ferro e legno, le
bore erano sparite così come era sparita l’usanza
delle madri di far filò alla sera mentre i ragazzini giocavano in piazza. Ma la “bancheta” era rimasta, incurante delle mode e della TV sempre più imperante. Dal suo punto d’osservazione privilegiato aveva
visto i numerosi cambiamenti che hanno caratterizzato Povo specialmente negli ultimi anni: il rifacimento della Piazza, il rinnovamento della Famiglia
Cooperativa, il restauro del campanile, l’innalzamento del “Tempio dell’oro”, fino a quando era stata rimossa in occasione del restauro della “casa Pecoretti”. Quanti deretani si erano appoggiati alle sue
doghe! Punto d’incontro dei giovani e meno giovani che si sono succeduti in questi anni: dal Mariano
Casela, già citato prima, al giovane Andrea Giacomoni nei rari momenti di sosta (non vietata) quando scorrazzava assieme allo Sguiz, all’Italo e a tutta
la compagnia di “monelli” del suo tempo.
Fra tutti ci piace ricordare il compianto “Pero
postin” che aveva eletto la “bancheta” a suo personale punto d’incontro e che, da lì, lanciava una frase, una battuta, a tutti quelli che passavano. Per farla breve, dopo le insistenti istanze del Mariano, che
hanno trovato un attento ricettore nel consigliere
comunale Tullio Buffa, a metà febbraio sono arrivati gli operai del comune che hanno fissato con
adeguati bulloni la rinnovata panchina. Naturalmente i soliti goliardi di Povo hanno subito pensato
ad un’inaugurazione vera e propria con tanto di taglio di nastro tricolore che, per esigenze di tempo è
stata fissata a sabato 21 febbraio.
continua nella pagina a fianco
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
La festa dei... Mario!
i è svolta lo scorso 19 gennaio giorno di S.
Mario, alla Locanda Al Cavaliere di Povo, un
simpatico incontro per festeggiare l’onomastico di ben 14 Mario, riprendendo una divertente
tradizione che era stata interrotta da qualche anno. Organizzata da Mario “barba” Giacomazzi e
da Mario “zio” Andreatta, la serata si è conclusa
con un’ottima cena a base di pesce, tanta allegria
e qualche inevitabile goliardico sfottò. Il prossimo
anno ci sarà la probabile replica, questa volta coinvolgendo qualche altro Mario della zona dimenticato quest’anno dalla fretta!
S
segue dalla pagina a fianco
All’inaugurazione erano presenti, oltre al Tullio Buffa che ha tagliato
il nastro, ovviamente il Mariano “Casela”, il Mario “Barba”, il Tullio “Ciciata” e il Giulio Furlani oltre al proprietario della locanda Al Cavaliere
Antonio d’Andrea, al Mario Andreatta, al Renzo Trentini, alla Pia Rosa
Lunelli, al Presidente del Club Interassociativo Tuttapovo Sergio Nichelatti ed al direttore del giornale Paolo Giacomoni. Dopo una breve ma
sentita cerimonia (anche per via della pioggia che leggera ma insistente
ha intralciato l’afflusso di un ben più numeroso pubblico) tutti via al
brindisi inaugurale, offerto dalla locanda “Al Cavaliere” degustando i
“grostoi” preparati appositamente dalla Chicca.
Ovviamente, già mentre si stavano rifocillando e ritemprando dalle
fatiche di questa prima inaugurazione, il gruppo dei soliti buontemponi
stava pensando di organizzare la “festa dela bancheta”. Ci vedremo pertanto l’anno prossimo, sempre a carnevale, per il primo anniversario che
speriamo sia almeno soleggiato.
PITTURE INTERNE
ED ESTERNE
Via di Bolleri, 3/2
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38040 MARTIGNANO (TN)
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
45
Circolo anziani di Povo
Anche per tutti noi
quel giorno fu grande festa
l Circolo Pensionati e Anziani
di Povo, il giorno 16 ottobre
2003, ha festeggiato in pompa magna e perfetta letizia i primi venti anni della sua nascita.
Era il 1983 quando il compianto don Bassetti assieme a don
Remo Noriller ed alcune persone, desiderose che sorgesse anche qui qualcosa di utile che
portasse beneficio alla comunità, propose e benedisse questa
avventurosa iniziativa che dura
ormai da un ventennio. Quante
persone in tutti questi anni hanno trovato un rifugio sicuro nelle lunghe serate invernali di
fredda solitudine, assicurati da
I
una porta aperta e una calda accoglienza, valorizzata da diversi
modi per passare alcune ore in
serena compagnia. Il nostro
gruppo ben guidato dal valido
Presidente cav. Giulio Bonvecchio, è ancor ben rappresentato
tutt’oggi da ben 180 soci.
Ed ecco quel giorno, rallegrato da un bel sole, tutti puntualissimi alle ore 10 ci siamo ritrovati nella nostra bella chiesa
per assistere alla S. Messa di ringraziamento, celebrata dal nostro Decano don Cornelio Carlin, anche per ricordare le tantissime persone che ormai non ci
sono più e che, a suo tempo,
hanno speso energie lavorando
con impegno per il bene del Circolo, o che da questo sono state
beneficiate. Dopo la immancabile foto di gruppo siamo partiti
con due pullman e diverse automobili per Riva del Garda dove,
al Ristorante “Campagnola”, ci
aspettava un gustoso e lussuoso
pranzo. Al momento del taglio
della torta sono stati diversi gli
auguri accompagnati da dovuti
e calorosi ringraziamenti e da un
bello e significativo dono al nostro dimissionario Presidente
che, per la sua bella e gloriosa
età, lascia il posto a chi, nelle
prossime elezioni, sarà chiamato
a sostituirlo.
Doni di riconoscimento sono
stati offerti anche a sei brave
pioniere che ancora dai primi albori collaborano e frequentano
il Circolo. Dopo i discorsi di rito,
canti, balli, vino e una bella rosa
donata ad ogni partecipante, è
finita con soddisfazione di tutti
la bella e indimenticabile festa.
Un grazie di cuore a chi si è
sobbarcata la laboriosa organizzazione mettendoci anima e
cuore.
A tutti l’augurio di continuare sempre in buona armonia e
sincera amicizia per ancora molti anni.
Una socia
• Associato accordo (ANIA) per la gestione diretta del
sinistro si ritira l’autovettura solo firmando il modulo di
delega senza anticipare il pagamento.
• Possibilità di verificare l’allineamento scocca con sistema computerizzato in poci minuti (verifica usato
prima dell’acquisto).
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base d’acqua per il ripristino come da originale.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Casa civica di riposo di Gabbiolo
Il concorso dei presepi
er il secondo anno gli ospiti
della Casa di riposo di Gabbiolo hanno deciso di aderire all’iniziativa “Se a Povo a Natale un Presepe”. Durante i mesi
di ottobre, novembre e dicembre
un gruppo di diciotto ospiti si è
cimentato nella realizzazione dei
personaggi da porre nella sacra
rappresentazione. Il lavoro e l’impegno posti sono stati notevoli, le
mansioni dei singoli le più diverse; infatti i partecipanti hanno
dato il loro contributo nelle varie
fasi di lavorazione: preparazione
della struttura dei personaggi in
filo di ferro, lavorazione del dash,
assemblaggio dei due materiali e
creazione della forma, pittura, taglio dei tessuti, della lana, ecc.,
decorazione e rifinitura. Con
l’aiuto del personale è stata preparata la base dove porre il pre-
P
sepio. Si può dire che è stata
un’impresa non semplice in
quanto il tempo sembrava correre troppo veloce rispetto “all’avanzare dei lavori”. Tuttavia ci
sono riusciti e forse proprio per
questo la soddisfazione finale è
stata grande. L’aver aderito al
concorso ha dato inoltre la possibilità di rendere visibile il lavoro
alla comunità e di aprire le porte
della casa ai visitatori. Importante e atteso è stato in particolare il
momento della premiazione alla
quale hanno assistito una rappresentanza degli ospiti e i responsabili del servizio animazione. Il lavoro realizzato a Gabbiolo, valutato dalla giuria, ha ricevuto il riconoscimento del 3° posto nella
categoria dei presepi creativi di
gruppo e a ricordo dell’esperienza a tutti i partecipanti è stato
consegnato un piccolo quadro
con la foto scattata al presepio. Il
pomeriggio della premiazione,
ultimo momento delle feste natalizie, si è concluso con un ricco
spuntino e con un arrivederci al
prossimo anno.
Il presepio della casa
di riposo di Gabbiolo
Un pomeriggio a teatro
li ospiti della residenza assistenziale di Gabbiolo hanno partecipato alla rappresentazione teatrale della commedia di Carlo Goldoni
“Il giocatore”, accompagnati dagli animatori della
casa e da un paio di familiari. La rappresentazione si è svolta al Centro Servizi Culturali Santa
Chiara di Trento il giorno 26 gennaio scorso. L’uscita nel pomeriggio è stata particolarmente apprezzata da tutti i partecipanti, con un’attenzione
specifica alla performance degli attori di una compagnia di Trieste, bravi, preparati e molto a loro
agio nei panni dei vari protagonisti. La commedia
bene interpretata e sicuramente divertente ha toccato il tema del gioco, della dipendenza dal gioco
e di ciò che da tale dipendenza può derivare, come la precarietà economica, la perdita degli affet-
G
ti e i problemi con la giustizia. L’uscita si è poi conclusa con una serata in pizzeria, in allegria, davanti
a un bel piatto fumante e a una birra. La temperatura (faceva piuttosto freddo) non ha sicuramente aiutato ma i riscontri avuti, i sorrisi degli
ospiti, le loro risate e, perché no, anche i loro commenti critici sulla commedia hanno evidenziato e
messo in rilievo la bontà e il successo dell’iniziativa. Anche perché il tutto non si è concluso con
l’andare a dormire quel giorno, ma è ripreso a partire dalla mattina seguente, con altri commenti,
con il riportare a chi non aveva partecipato, con i
ricordi, le foto, un articolo sulla rivista della casa e,
ciò che più conta, con le emozioni e i vissuti che
ognuno di noi ancora porta con sé e custodisce
gelosamente.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
47
Casa di riposo M. Grazioli
Qualità dei servizi una prima verifica
con risultati molto positivi
er la prima volta, dopo l’adozione della carta dei servizi, si è attuato, all’interno
della Casa di riposo - Residenza
Sanitaria Assistenziale Margherita Grazioli di Povo, un sistematico monitoraggio sulla qualità dei
servizi erogati agli ospiti nel corso del 2003.
La carta dei servizi infatti dichiarava che gli standards fissati
per i singoli servizi: potevano
“consentire al cliente di verificare concretamente il rispetto degli
impegni che l’ente assume nei
suoi confronti” e che per assicurare tale facoltà l’ente attuava
“dei processi interni di verifica
costante oppure a campione” e
forniva “annualmente le informazioni sui risultati delle verifiche” attuate.
Gli standards fissati per l’anno 2003 complessivamente erano 32 così suddivisi per i singoli
servizi: 3 per le “Procedure di accoglienza ed inserimento”; 9 per
i “Servizi sanitari”; 8 per i “Servizi di assistenza alla persona”;
P
L’ingresso della casa
di riposo di Povo.
foto S.N.
10 relativamente ad “Altri servizi
alla persona”; 2 per il “Miglioramento continuo della Qualità dei
servizi”. Il monitoraggio di questo consistente pacchetto di impegni presi con l’utenza (ospiti e
familiari) ha comportato un lungo e complesso lavoro di rilevazione e raccolta dei dati che alla
fine sono risultati in numero
molto consistente.
I risultati finali, raccolti in apposite tabelle e diagrammi, davano un andamento complessivo più che buono evidenziando
il raggiungimento o superamento degli obiettivi posti con gli
standards nell’85% circa dei casi
ed un mancato rispetto, per pochi punti percentuali, nel 15%
circa dei casi valutati.
Uno degli standard legato al
“Miglioramento continuo della
qualità dei servizi” prevedeva
inoltre la verifica della soddisfazione del cliente; si è così proceduto, con l’apporto di esperti del
settore, alla definizione di un formulario. Questo questionario è
stato sottoposto ai familiari ed
agli ospiti ottenendo un primo risultato importante di partecipazione e di disponibilità che ha
determinato il coinvolgimento di
circa il 50% degli utenti presenti
in casa di riposo.
Anche in questo caso sono risultate delle valutazioni largamente positive sia per quanto
concerne la bontà dei servizi forniti all’ospite sia per quanto riguarda il tasso di gradimento degli stessi (84% i familiari, 88% gli
ospiti). Come era prevedibile, le
percentuali di valutazione riferite
ai familiari rispetto a quelle degli
ospiti non risultano sempre
omogenee evidenziando qualche piccolo scostamento percentuale. I risultati del formulario
hanno poi fornito una serie di
dati circa le modalità di percezione dei singoli servizi forniti all’ospite particolarmente utili per
una lettura più puntuale e precisa sui punti di forza e sui punti
deboli della organizzazione del
lavoro all’interno della RSA.
Inoltre va rilevato che il 75% dei
familiari ed il 63% degli ospiti
hanno fornito suggerimenti per il
miglioramento di uno o più servizi in un’ottica di sentita partecipazione alla vita della casa.
Questa prima esperienza di
monitoraggio degli obiettivi posti
alla nostra attività ha da un lato
confermato la bontà del sistema
di qualità introdotto nella nostra
realtà e dall’altro, al di la della
soddisfazione per i risultati raggiunti, ha evidenziato i punti di
debolezza fornendo, assieme ai
suggerimenti dei familiari e degli
ospiti, un utile indice di miglioramento. Infine va sottolineato
quanto l’alta professionalità,
l’impegno e la dedizione del personale attivo nei servizi dell’Ente, abbiano determinato giorno
dopo giorno tale risultato.
Sulla base dei risultati raggiunti e forti dell’esperienza sin
qui acquisita sono stati definiti gli
obiettivi per l’anno appena iniziato.
Pollo allo spiedo
mercoledì e sabato
al mercato di Povo
48
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Il Presidente
Geom. Renzo Dori
Casa di riposo M. Grazioli
Carnevale in Casa di Riposo
i proponiamo alcune immagini del nostro
Carnevale, che anche quest’anno è stato allietato da diverse manifestazioni. In parti-colare ringraziamo di cuore: Emilio Santuari ed Andrea Bampi con le loro fisarmoniche, il Coro Cam-
V
pel Doss S. Agata, le volontarie ed i volontari e la
simpatica filodrammatica nata fra operatori ed
ospiti della nostra Casa.
Il Servizio Animazione
SERRAMENTI E ARREDAMENTO
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Via Brenz, 24
38050 POVO (Trento)
Tel. 0461 810377
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
49
Casa di riposo M. Grazioli
Progetto “Anziano e comunità”:
le iniziative continuano?
ari amici, ci siamo lasciati lo scorso novembre con la “Festa dell’anziano”, occasione di
condivisione e confronto all’interno del progetto “Anziano e comunità” promosso dalle Case
di riposo di Povo e Gabbiolo con la collaborazione della Circoscrizione di Povo e di molte delle
realtà associative del territorio. Ritorniamo ora con
nuove idee che necessitano del vostro contributo.
Sull’onda dell’esperienza fatta lo scorso anno
che ha portato ottimi risultati, concretizzati in numerose iniziative a favore degli anziani ospiti delle
strutture residenziali di Povo e Gabbiolo, ci piace
pensare che anche quest’anno potrà essere ricco
di opportunità che consentano un legame sempre
più profondo tra il territorio e gli anziani che,
nonostante inseriti in casa di riposo, lo abitano.
Ci permettiamo quindi di sollecitare la disponi-
C
bilità delle singole associazioni a riprendere alcune
delle manifestazioni che hanno avuto successo in
passato oppure ad inventarne di nuove, sia all’interno che all’esterno delle strutture. Offriamo naturalmente tutta la collaborazione possibile e l’entusiasmo che ci caratterizza nel vedere realizzate
esperienze e occasioni di “fuga” dalla routine quotidiana delle residenze.
Ringraziamo ancora una volta tutti coloro i
quali hanno voluto dare il loro contributo al progetto e ci auguriamo di poter riproporre anche
quest’anno la “Festa dell’anziano”, perché vorrà
dire che ancora una volta la solidarietà della popolazione di Povo ha raggiunto gli anziani delle
case di riposo.
Servizi Sociali e di Animazione
Povo e Gabbiolo
Un ricordo di Pasqua
ta arrivando la primavera, me ne sono accorta l’altro giorno passeggiando nel giardino.
Ho scoperto dei fiorellini gialli appena sbocciati. Erano i primi giorni di febbraio e la temperatura piuttosto rigida.
Per me, che amo tantissimo i fiori, è stato un
vero piacere ed ho cominciato a sognare... a ricordare tutte quelle aiuole variopinte di tulipani, di
begoniette, di bellis, di narcisi ecc. che ho visto a
Riva del Garda l’ultima volta che sono andata in
vacanza con la mia cara mamma. Sono state due
settimane bellissime a cavallo delle feste Pasquali.
Abbiamo fatto delle lunghe passeggiate sul lungolago ammirando le aiuole multicolori e tutte le
piante verdi che sono belle anche loro, abbiamo
scoperto un’azalea fiorita e con delle foglie grandiose. Aveva la forma di un cespuglio.
C’erano tanti turisti arrivati dal nord Europa e
anche dall’America, così il giorno di Pasqua gli alberghi erano pieni. Quel giorno ci siamo vestite
bene più del solito e la mia cara mamma indossa-
S
va pure un elegante capellino, poi ci siamo recate
in Chiesa per la Santa Messa Pasquale. All’uscita
dalla Chiesa c’erano tante persone di nostra conoscenza e ci siamo scambiati gli auguri.
All’Hotel abbiamo gustato un pranzo squisito e
siamo andate a riposare. La nostra stanza si affacciava sul lago con un poggiolo arredato con sedie
e tavolino. La seconda settimana c’è stato bel tempo come la prima, e verso la fine ci siamo preparate per tornare a casa.
Il penultimo giorno hanno messo i vasi di gerani edera pieni di boccioli sulla ringhiera dei poggioli. La mattina dell’ultimo giorno di permanenza
all’Hotel siamo uscite sul terrazzino per salutare il
bellissimo lago di Garda con tutte le sue montagne
che lo circondano e sul monte Baldo nevicava per
farci festa e contemporaneamente un piccolo fiore
rosso sbocciato sui gerani ci sorrideva dicendoci
arrivederci.
Innocenzina Groff
Ospite della Casa di Riposo
LATTONIERE
Cagol F.lli s.n.c.
di Giorgio e Roberto Cagol
Officina e sede: 38060 Mattarello (TN) - Via della Cooperazione, 56 - Tel. e Fax 0461 944150
50
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Gruppo Alpini Povo
Intenso lavoro per il coro
assate le feste e iniziando
ad avvicinarci alla primavera, come gruppo Alpini,
soffermandoci a pensare alla
nostra attività, possiamo essere
soddisfatti per gli obiettivi svolti
fin d’ora.
In Gennaio in collaborazione con la S.A.T. di Povo nella
festa della Befana, siamo andati al mattino presso la sede staccata della casa di riposo di Povo, a Villa O. Santissima, nel
pomeriggio presso la sede, gli
anziani come sempre hanno
accolto quest’iniziativa con
molta simpatia e nostalgia verso sera la Befana era tanto attesa da molti bambini sotto il
campanile della chiesa.
L’ultima domenica di gennaio in collaborazione con il
nostro gruppo sportivo abbiamo organizzato una gara di slalom sulla Panarotta.
La partecipazione fra i vari
gruppi Alpini e amici degli Alpini è stata numerosissima, una
giornata incantevole ed un’organizzazzione eccellente hanno
fatto si che questa si svolgesse
nel migliore dei modi.
Sabato 31 gennaio per rafforzare l’amicizia che ci lega
con il coro Alpini di Trento ci
siamo ritrovati nel salone della
casa di riposo di Povo per por-
P
tare un ulteriore momento di
svago ai nostri amici anziani;
le canzoni alpine e quelle di un
tempo sono state molto apprezzate con momenti di vera
commozione da parte degli
ospiti.
Il 15 febbraio in un pomeriggio assolato assieme al gruppo giochi parrocchiale s’è cercato di allietare il carnevale dei
bambini con giochi, frittole e
pasta al ragù.
Ricordo in oltre che i lavori al
Moronar continuano sempre se-
Servizio montacarichi
Copertura assicurativa
guiti con grande maestria da
Agostino Giovannini e dai volontari, che da queste pagine
vogliamo ringraziare per quello
che fanno con encomiabile entusiasmo. La Nostra sede “Baracca” è aperta la domenica
mattina per accogliere chi si volesse iscrivere anche come amico degli Alpini, aspettiamo sempre con fiducia chi si volesse dedicare ad attività di volontariato.
Grazie fin d’ora.
Il Capo Gruppo
Luigi Grisenti
Concerto nel salone
della casa di riposo
di Povo
Esperienza pluriennale
Personale qualificato
dal 1960
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TRENTO - Povo, Via Salè 9 - Tel. e Fax 0461 810237
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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Scuola elementare U. Moggioli di Povo
Dalla Scuola Elementare:
quattro piccole storie
ueste quattro piccole storie sono un esempio
ben riuscito della nostra attività del laboratorio di scrittura. Ogni settimana dedichiamo
qualche ora a conoscere i “trucchi” per imparare a
scrivere in modo efficace e interessante. Partiamo
sempre dalla lettura di storie di scrittori conosciuti
e poi proviamo a fare come loro, dopo aver individuato il loro stile. Così proviamo a scrivere storie a ricalco, cambiando personaggi, tempo e ambiente, ma lasciando la trama; oppure scegliamo
tre parole da cui inventare una storia fantastica.
Questi sono solo alcuni trucchi del mestiere di
scrittore. Chissà che da questi ragazzi non esca in
futuro uno scrittore di cui essere orgogliosi!
Per ora ve li manda una maestra orgogliosa.
Q
Renata di Palma
insegnante della classe V
della scuola elementare di Povo
La collezionista di coccole
In un paese lontano una bambina di nome Katia era spesso sola e quindi le mancavano tanto le
coccole del suo papà. Allora iniziò a fare la collezione di coccole. Lei metteva in barattoli di vetro
tutte le coccole: i baci, le carezze, gli abbracci e
tante altre. Poi cominciò a collezionare le coccole
di mamma, di nonni, di zii, di fratelli, di amici. Un
giorno suo fratello le disse che le coccole non dovevano restare solo a lei nei barattoli di vetro perché tanti bambini nel mondo ne avevano bisogno.
Lei capì, e quindi mandò i vasetti agli altri bambini: coccole di nonni a chi non li aveva più, coccole di amici a chi aveva solo nemici, coccole di fratelli a chi era figlio unico. Venne nominata “Miss
Coccola” dell’anno. E fu premiata con una coccola gigante a forma di papà e mamma.
Il collezionista di felicità
Un mattino un signore si svegliò. Era un signore a cui piaceva collezionare di tutto. Gli venne in
mente una collezione fantastica. Andava da bambini che erano molto felici, e metteva nelle scatole
un po’ della loro felicità. Il signore aveva ormai la
casa piena di scatole. Un giorno la sua vicina andò a fargli visita e gli disse: “Cos’hai in tutte que-
52
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
ste scatole?” Il signore le rispose: “La felicità!” La
signora rimase un po’ scioccata, comunque gli disse: “Secondo me devi liberarla”. Allora lui partì.
Andò nei paesi dove c’era la guerra e lì liberò la
felicità. I bambini, gli adulti e perfino i soldati erano diventati felici. Il signore era fiero di se stesso.
Le persone non finirono mai di ringraziarlo. Quando ritornò nel suo paese tutti incominciarono ad
applaudire. Lui era un po’ imbarazzato, ma molto
felice. Nel mondo non c’era più nessuno triste e
non c’erano più guerre. Finalmente era nata la Pace. Il signore ringraziò i bambini che gli avevano
regalato un po’ della loro felicità.
La statua di Dante
Nel 3003 nascerà la bicicletta volante a tre posti. Un signore vagabondo di 110 anni, vestito con
una tuta d’alluminio, salirà a bordo e andrà da Povo a Trento. Il primo posto dove si fermerà sarà
Piazza Dante. Salirà un alieno che deruberà il vagabondo. Costui se ne accorgerà, si riprenderà i
soldi e morderà un orecchio all’alieno. Inizieranno
a picchiarsi e, in un batter d’occhio, scivoleranno
dalla bicicletta e andranno a finire sul naso della
statua di Dante.
Dante si sveglierà e dirà loro: “Ma come diavolo siete vestiti?”.
E con uno starnuto li butterà giù.
Un incendio sul Doss
Il giorno di Natale a babbo Natale si era rotta
la slitta. Allora, visto che aveva fabbricato un triciclo in più, decise di usarlo. Due ore prima della vigilia riempì il sacco dei giocattoli, chiese della polvere di fata al suo gnomo e la mise sul triciclo. Si
mise il sacco sulla schiena e partì.
Attraversò monti, laghi, deserti, oceani, il polo
nord e arrivò a Povo. Distribuì i regali a tutte le famiglie, ma quando stava tornando indietro un
fuoco divampò sul Doss S. Agata. Allora Babbo
Natale, visto che aveva il sacco vuoto, andò nel
Rio Salè, prese l’acqua con il sacco e la buttò sul
fuoco.
Gli abitanti che lo avevano visto compiere
quell’azione lo ringraziarono e sul Doss fecero una
statua in suo onore. E c’è ancora OGGI!
Il disco
Pearl Jam - Ten
erso la fine degli anni ottanta, dopo un decennio di sound elettronico, atmosfere
ovattate e capelli cotonati, i giovani sentono nuovamente (finalmente!) crescere il richiamo del rock; quello duro, urlato e sofferto. Un’intera generazione vuole scrollarsi di dosso tonnellate di sintetizzatori e batterie elettroniche, ha
bisogno di riascoltare il suono secco e pulito della chitarra elettrica, del basso e del rullante, ma
ha soprattutto l’urgenza di gridare al mondo il
disagio, la rabbia, e la fine di un’era.
Il panorama underground di Seattle diventa
improvvisamente il luogo “giusto”, dove per
qualche misteriosa congiunzione astrale le nuove tensioni riescono a trovare voce. È in questo
agitato sottobosco che i Pearl Jam muovono i
primi passi, innalzandosi a perfetti interpreti del
grunge, ovvero della riscoperta del rock. Jeff
Ament (1963, Big Sandy, Montana), Stone Gossard (1965, Seattle, Washington), e Mike
McCready (1966, Pensacola, Florida), reduci da
alcune sofferte avventure musicali, cercano un
cantante per formare un nuovo gruppo. Jack
Irons, batterista dei Red Hot Chili Peppers, segnala loro Eddie Vedder (vero nome: Edward
Louis Seversen, 1964, Evanston, Illinois), un ragazzo che vive a San Diego e sbarca il lunario facendo il benzinaio. I tre gli mandano del materiale e Vedder rispedisce indietro a Seattle un
nastro che li lascia a bocca aperta: così nascono
i Pearl Jam.
Il loro primo album, “Ten” vince il disco di
platino e lancia la band nell’Olimpo del nuovo
Rock. La particolarità dei Pearl Jam, è quella di
unire gli incalzanti e forsennati ritmi grunge sia
alla tradizionale canzone folk americana sia ad
un hard rock più classico e curato, che richiama
alla memoria le ballate dei Led Zeppelin. Lo
spazio musicale in cui la band si muove è molto
ampio, anche se un moto di ribellione rimane
sempre sullo sfondo.
La sofferta e selvaggia voce di Vedder e i suoi
testi pieni di riflessiva inquietudine, incarnano
alla perfezione le paure, la rabbia e i turbamenti di un’intera generazione di ragazzi. L’aggressività del loro rock non penalizza però mai né la
qualità del suono e dell’esecuzione né la ricerca
musicale, i componenti della band si distinguono per le eccellenti doti di strumentisti, confermate in pieno nelle esibizioni dal vivo. Nel settembre del 1991 esce il primo album, Ten, ed è
subito uno dei massimi successi discografici di
a cura di Paolo Giacomoni
V
Seattle. L’hit e’ Alive, un brano che rappresenta
una pietra miliare nel panorama grunge, una sequenza di frasi lente e sincopate che cullano il ritornello in armonie durissime, con un finale in
solenne crescendo. La musica dei Pearl Jam
oscilla fra l’impeto virile di Once e la melodia
psichedelica di Even Flow. In mezzo ci sono soprattutto ballate melodrammatiche come Jeremy
e Porch.
Ma i migliori dei loro blues, come Why Go,
sanno resuscitare Jim Morrison e i Led Zeppelin,
e i rispettivi tipi di aggressività frustrata. E Black
troneggia come una piccola Stairway To Heaven, lambendo vertigini psichedeliche. Il disco
venderà cinque milioni di copie in un anno. Con
questo disco i Pearl Jam si affermano soprattutto fra i più autentici portavoce della rivoluzione
che promuove Seattle a centro vitale del rock alternativo. I Pearl Jam ne cambiano anzi i connotati, riportando in auge i riff “duri”, le pose “macho” e l’ideologia sottoproletaria del rock a discapito degli atteggiamenti intellettuali e piccolo
borghesi della East Coast e della California.
Pearl Jam - Ten (1991)
Epic Records
Cd € 18 circa
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
53
Il racconto
Le sorelle di Josè
Liberamente tratto da una storia vera
n Ucraina i costi si aggirano sui dodici,
tredicimila euro. In Sudamerica ce ne
vogliono almeno ventimila” Il funzionario dell’associazione parlava con un certo
distacco, una freddezza non riconducibile soltanto all’abitudine nel trattare quegli argomenti, quelle mercanzie. Sembrava che nel
suo tono ci fosse un misto di cinismo ostentato da parte di chi, per forza di cose, non può
cedere ai sentimenti per ognuna delle storie
che gli capita di ascoltare e che lo farebbero
uscire di testa nel giro di poche settimane. Ma
anche di una mal celata forma di rimprovero
nei confronti di chi, col denaro, pensava di
comprare addirittura la felicità. O qualcosa
che le assomigliasse. “In Sudamerica poi - riprese con fare professionale - le pratiche sono
più lunghe ed i costi della corruzione sono direttamente proporzionali agli intralci burocratici. In questo - aggiunse con una smorfia della bocca a mo’ di ghigno - i meridionali si assomigliano un po’ dappertutto” Lasciando intendere ai suoi interlocutori che avrebbero dovuto esserci abituati. Rosa strinse istintivamente la mano di Giuseppe come a dirgli: “lascia perdere, ne abbiamo passate tante, non
sarà quest’imbecille a fermarci...” E Pino, come a darle retta, convogliò tutta la sua rabbia
in uno sguardo che avrebbe incenerito chiunque, lasciando che le sue parole arrivassero
dirette e asciutte: “Vede dottore, noi abbiamo
già deciso, ci son voluti un paio d’anni e adesso abbiamo tutti i documenti in regola.
Ci hanno rivoltati come un calzino, sottoposti ad esami, perizie... ci hanno valutati,
soppesati... in questo paese sembra che chi
voglia adottare un bambino è come se ammettesse una colpa, chissà quale perversione”
Rosa gli strinse ancora più decisamente la mano, perché nel parlare Pino si stava accalorando e lei lo conosceva bene: doveva calmarsi
prima di trascendere.
Era successo anche con l’assistente sociale
che era andata a “fargli l’esame” come dice
lui. Per poco non la cacciava di casa. Al tribunale dei minori, dal giudice, la cosa che più lo
mandava in bestia erano le ore di anticamera,
gli appuntamenti saltati all’ultimo minuto: “Il
giudice non può riceverLa, un imprevisto...”
Ma ormai era tutto alle spalle: “Come le dicevo - riprese Pino con il funzionario dell’associazione - alcuni nostri conoscenti, che hanno
“I
54
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
di Stefano Ricci
seguito la nostra stessa trafila, ci hanno indicato quest’istituto di Bogotà, in Colombia.
Vorremmo solo sapere se la vostra associazione è in contatto laggiù con qualcuno che ci
possa indirizzare.” Rosa, che tra i due era stata la più determinata, seguiva quel colloquio,
come del resto tutti gli avvenimenti che avevano accompagnato la loro scelta, come se
fosse in trance. Come se tutto ciò che configurava l’attesa di quell’evento appartenesse, per
così dire, ad un’altra dimensione, ad un mondo parallelo dove le cose non hanno un’anima, dove i sentimenti non hanno cittadinanza,
dove è tutto fatto di carta e timbri e parole
inutili. Se n’era però fatta una qual ragione,
era convinta in cuor suo che una regìa occulta organizzasse meticolosamente gli intralci e
le lungaggini, perché una madre per diventare
tale deve comunque sopportare un biblico travaglio, pagare una sorta di pedaggio: i figli bisogna guadagnarseli! E loro quel figlio nero
come un chicco di caffè stavano guadagnandoselo senza alcun dubbio.
Rimasero un mese in Colombia per completare tutto l’iter legale per l’adottabilità di
Josè. È strano come negli occhi di quei bambini la sfrenata voglia di vivere riesca a mescolarsi con una profonda, inconsolabile malinconia. Rosa seppe leggere subito quel messaggio che chiedeva aiuto, ma che nascondeva pure tanta nostalgia per quel mondo di privazioni e violenze, di affetti mancati e di un
difficile riscatto. Si parlarono con lo sguardo,
cercandosi con le mani e per lui fu come nascere di nuovo, per lei come versare la propria
vita in quel piccolo naufrago del mondo.
Ma l’aspetto di quell’esperienza che ti segna più di ogni altra cosa è la netta, sconvolgente sensazione della tua infinita inadeguatezza. Sei cosciente di fare qualcosa di giusto
e di importante per la sua e per la tua vita,
senti in fondo che stai offrendo un contributo
forte e concreto per ristabilire un po’ di equilibrio in questo mondo lacerato. Ma senti nitidamente anche di essere una goccia nell’oceano mare. Lanci occhiate distratte (non può
essere che così!) alla folla sterminata di occhi
silenziosamente imploranti. E non vuoi soffermarti su di loro: non saresti più in grado di lasciarli; e vorresti prenderli tutti, sapendo che
la tua scelta, come ogni scelta, è contemporaneamente gioia e dolore, un sorriso e mille
Il racconto
schiaffi, una vita e mille morti.
Ma forse quel giorno il destino
aveva un’altra occasione da offrire a
Rosa e Giuseppe: “Josè ha due sorelle - li informava la direttrice - sarebbe bello riuscire a riunirli. Le
bambine - proseguì, mentre i due
genitori si erano già scambiati con
gli occhi un’incondizionata disponibilità - non sono in istituto, sono con
la madre. Il suo attuale compagno
vuole venderle... ma - si premurò di
aggiungere immediatamente, avendo notato lo sguardo terrorizzato dei
due - se noi possiamo contare su
una famiglia disposta a prenderle,
abbiamo la facoltà di far intervenire
la polizia e dichiararle adottabili. Ma
bisogna fare presto!” E presto fecero
i due coniugi.
Il tempo di riattraversare l’oceano e portare finalmente a casa il figlio ritrovato e tornarono a bussare
alle porte della giustizia italiana. Ormai erano di casa, conoscevano
uscieri e magistrati, assistenti e dottori e tutti sapevano tutto di loro.
Lavoro, situazione patrimoniale, sogni, carattere e aspirazioni. Sapevano che sarebbero stati dei bravi genitori, né più né meno di quelli “veri”! Ma... “mi spiace - diceva la segretaria - il giudice non c’è, ha preso un periodo di ferie. Sì, capisco
l’urgenza, ma... no, nessuno può sostituirlo. La prego, non insista e poi
neanche il giudice può fare miracoli: per un’altra adozione bisogna
aprire una nuova pratica, rifare le
carte, procedere ad una nuova
istruttoria...” Questa volta fu Pino a
stringere forte le mani di Rosa. Tremava d’indignazione, sarebbe stata
capace di esplodere come una furia,
come solo una madre sa fare per difendere i propri figli.
Cercò di immaginare quelle due
bimbe mai conosciute eppure così
familiari. Cercò di immaginarsi i loro occhi, ma non riusciva a metterli
a fuoco, li vedeva confondersi in un
mare di altri occhi dimenticati, offesi, venduti in un mondo-globale in
cui la scelta d’un contadino colombiano ridotto alla fame, non è poi
più mostruosa della pigra arroganza
d’un giudice in ferie nell’Italia opulenta.
La misura
dell’amore
Com’è facile pesare l’amore
quando amore all’amore risponde,
il sorriso dona al volto colore
e negli occhi dell’altro risplende.
Parole
La mia mente è fatta di parole,
parole in prosa, parole in poesia,
racconti, sfoghi, palpiti del cuore,
luccichii di rugiada, fantasia.
Raggi di sole fra le fronde annose,
canti d’uccelli dall’alba fino a sera:
di tutto parlai nelle mie prose
e, nelle rime, la mia vita intera.
Quanto dolore diventò uno scritto
e quanta gioia riempì fogli su fogli
parole e poi parole, fitto, fitto
come alle piante sbocciano i germogli.
Ed ancor, sul finir, non s’è esaurita
quella vena che nacque insieme a me.
Scriverò fino alla fine della mia vita,
qualcuno, forse, leggerà di me.
Lungo la Fersina
Ma non devi mai chiederti quanto,
per saperne davvero il valore,
ché l’amore si misura col pianto
fino a quando sai provare dolore.
Gl’ippocastani, lungo il bel viale,
si sono riammantati di verzura.
Fra i loro rami è tutto un cinguettare,
tripudio di gran gioia della natura.
Quando sembra difficile amare
ed amara si fa la tua vita,
gli occhi spenti ti fanno tremare
e la strada diventa in salita,
E tra quel verde spunteranno i fiori,
il frutto, poi, non si farà aspettare
e non importa se non hanno odori
e se quel frutto non si può mangiare.
solo allora, avrai la misura
dell’amore che riesci a donare,
una gioia che ti sembra paura
stringi i denti e continui a volare.
Per gli occhi e il cuore sono una gran cosa,
danno speranza e luce all’avvenire.
Finché la loro chioma è sì sfarzosa,
guardandola potremo ancor gioire.
Stefano Ricci
38100 TRENTO - Via E. Fermi, 4
Tel. 0461 920519 - Fax 0461 934988
E-Mail: [email protected]
Nonna Renata
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e
Riparazioni
Riparazioni
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
55
Giovani imprenditori
Pizza Rio compie un anno!
l prossimo 17 maggio “Pizza Rio”, il locale di pizza al taglio “creato” da Cristian Andreatta nel centro del sobborgo, compie un anno di vita! Dodici mesi
coronati da un consenso forse insperato,
che dimostra come un’intuizione, un po’
di coraggio ed un minimo di domanda di
mercato possano trasformarsi in un successo. Ed è una cosa che fa particolarmente piacere e non può non essere evidenziata da una rivista come Tuttapovo
soprattutto se un’attività di questo tipo
viene avviata all’interno del sobborgo, da
gente giovane che vive sul territorio.
Non sono lontani i tempi in cui a Povo si lamentava giustamente la mancanza di servizi, locali e punti di ritrovo; tutti
I
Nelle foto Cristian Andreatta
in due momenti della
preparazione delle sue
maxipizze.
56
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
ricordano “...il sobborgo dormitorio...”
evidenziato spesso sulla stampa locale.
Ebbene, nel giro di un paio d’anni, da
questo punto di vista Povo è sostanzialmente cambiato in meglio: nuovi locali,
rifacimenti e miglioramenti di quello esistenti, nuove attività commerciali.
“Pizza Rio” si inserisce a pieno titolo
all’interno di questo profondo rinnovamento che contribuisce in maniera sostanziale a un radicamento della gente al
territorio. Grazie quindi a questi nuovi
piccoli imprenditori locali e grazie soprattutto agli abitanti del sobborgo che, anche comprendendo queste motivazioni,
concorrono in modo determinante al successo di queste iniziative!
SPECIALE
FAMIGLIA
DI POVO
SPECIALITÀ
E PROPOSTE
DELLACOOPERATIVA
FAMIGLIA COOPERATIVA
DI POVO
SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
Carta “in cooperazione”
Rafforzare la cooperazione,
aumentando i vantaggi per il socio
i chiama “Carta In Cooperazione” ed è una tessera personale e nominativa che consente ai soci del movimento cooperativo di accedere ai servizi ed alle
agevolazioni offerte dai punti della
rete delle Cooperative associate alla Federazione. La Carta nasce nel
contesto di un più ampio progetto
per porre sempre più al centro dell’agire cooperativo la figura del socio, vero attore protagonista della
cooperazione locale, attraverso la
costruzione di una rete intersettoriale di opportunità e servizi a suo
esclusivo favore.
Gli obiettivi di questa iniziativa sono:
migliorare il senso di appartenenza
dei Soci ad una istituzione profondamente radicata nella storia e nel
tessuto socio-economico del Trentino; incoraggiare il loro grado di partecipazione e di coinvolgimento; incrementare i vantaggi che la cooperazione offre e può offrire ai soci anche attraverso promozioni e sconti
esclusivi.
La Carta “IN COOPERAZIONE”, oggi, è la prima carta elettronica che
può essere richiesta esclusivamente dal socio delle Famiglie Cooperative, ha una funzione sociale ed è
una carta di servizi che veicola
sconti e promozioni. Al tempo stes-
S
so, per i Soci correntisti di una qualsiasi Cassa Rurale Trentina è attivatile, sulla Carta, un esclusivo sistema di pagamento con il quale si
può fare la spesa in cooperativa
senza contanti, facendosi addebitare gli importi direttamente sul proprio c/c. Il servizio di pagamento
funziona come un tradizionale Bancomat ma permette di fare la spesa
senza digitare il codice segreto, fino
ad un massimo di 80,00 euro giornalieri. Sopra questo limite di
importo viene sempre richiesta la digitazione
del codice segreto. Inoltre, la Carta funziona in
circolarità, ovvero, con essa il socio potrà fare la spesa
godendo degli stessi vantaggi
in qualsiasi punto del circuito
cooperativo aderente all’iniziativa.
Congiuntamente al servizio di pagamento, la nostra cooperativa di Povo offre l’opportunità del servizio di
“addebito a fine mese”. Quest’ultimo servizio si richiama al tradizionale Libretto pertanto non comporta
l’addebito immediato della spesa
effettuata presso i nostri punti vendita, bensì un addebito unico sul
conto corrente del socio con valuta
di pagamento che decorre dall’ultimo giorno lavorativo del mese.
Infine, vogliamo sottolineare che i
vantaggi della Carta “In Cooperazione” sono notevoli e non vanno
confusi con le normali carte fidelity
oggi in circolazione, poiché essa si
inserisce in un più ampio progetto
intersettoriale che mira a far giungere ai soci tutti i vantaggi ed i servizi
del movimento cooperativo
trentino composto da più di 590 imprese e consorzi.
Per quanto riguarda la nostra cooperativa, desideriamo informarVi
che secondo la programmazione
delle attività di avvio delle Famiglie
Cooperative Trentine, in autunno
saremmo in grado di consegnare la
Carta a tutti i soci.
Con i migliori auguri di Buona Pasqua della Famiglia Cooperativa di
Povo.
il Direttore Marco Weber
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Tasca di vitello
Preparazioni personalizzate su richiesta per le festività
Artisti di casa nostra
Paride Franceschini
Il sabato delle stragi
Omaggio a De Andrè
Suonerie di cellulari,
tutti pronti per partire
autoradio digitali,
grande meta; “il divertire”
C’è bisogno di evasione
anche in tanta Confusione,
luci box a gran volume
la routine ormai è “barlume”
E nel “vuoto “che è interiore,
tanto per bruciar le ore,
col pretesto ormai del ballo
si Partecipa al gran sballo.
Gira l’alcool, le pasticche,
l’euforia fa tutte amiche,
e nel pieno del “casino”,
non sai più a chi sei vicino.
Poi nel cuore della notte,
in vetture già “truccate”,
di sgommate hai pien l’udito,
come a Imola, in circuito.
Tutto è pronto per la sorte
con destinazion la morte,
ed il “branco” più non regge...
resteran solo le schegge.
aride Franceschini, nostro attentissimo lettore che già in passato ha regalato ai lettori interessanti opere con vari soggetti, questa volta apprezzando alcune nostre recensioni musicali sul grande Fabrizio De Andrè, ma soprattutto ispirato dal libro di
Paolo Grezzi (Direttore de l’Adige), “Il Vangelo secondo De Andrè” ci ha fatto pervenire in anteprima questo disegno raffigurante Fabrizio in un’intensa posa artistica. Realizzato a matita su cartoncino, il disegno parteciperà tra l’altro ad un concorso nazionale
di pittura e sarà esposto a Riva del Garda verso fine estate. Un grazie a Paride per il bel
disegno ed un augurio per la sua attività artistica futura. (pg)
P
Verso l’alba silenziosa,
un lampeggio di “volante”,
e un telefono di casa
che preannuncia un incidente.
E così la vita “cambia”
in famiglie devastate
usciranno poi i giornali,
con le stragi già annunciate.
BERTOTTI s.n.c.
di Bertotti Claudio e Merz Giuliano
Pitture interne e esterne
Povo (TN) - Uffici: via della Resistenza 79 - Tel. 0461 810694
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
61
Angolo della poesia
“L’angolo della poesia”
compie cinque anni!
oncludiamo con questo numero la breve rassegna di autori che in questi anni hanno
mandato i loro componimenti poetici e che
non hanno trovato spazio precedentemente su
Tuttapovo.
C
a cura di Diego Caviola
Si tratta come al solito di opere inedite che ben
rappresentano il variegato mondo poetico nostrano. Voglio cogliere l’occasione inoltre per porgere
agli scrittori, a tutti i lettori ed agli appassionati di
poesia i migliori auguri di Buona Pasqua.
Fabio Bonvecchio
L’inverno
Dario Mengon
Innamorati
Dopo la primavera profumata
la calda estate e l’autunno triste
viene l’inverno la più desolata
delle quattro stagioni che esiste
La notte li nomina con la sua voce di seta,
e anche lo fanno le aquile e le stelle,
loro corrono insieme, l’amore mai aspetta,
come il raggio nell’ ombra il suo tempo è ribelle.
L’aria umida fredda e agghiacciata
sotto la pioggia e il vento non resiste
e viene giù la neve inaspettata
ora lenta ed ora a raffiche impreviste.
Hanno fuoco nelle mani, e un fiume nella bocca,
negli occhi la delizia di vedersi uniti,
assetati e tremanti si bevono la coppa,
in un mondo segreto, e di baci infiniti.
L’inverno sa di cose morte, al cielo
alzano gli alberi i rami scheletriti
come fantasmi sotto un bianco velo
volano i passerotti esausti e sfiniti.
Le praterie li guardano gioiose e stupite,
nostalgici garofani vi òfrono il loro canto,
e si inclinano gli alberi, umili e fedeli.
Io voglio vederli ancora per le strade fiorite,
prego per i loro sogni, speranze, desideri,
e spero che la fortuna gli sia sempre accanto.
Nella pagina precedente è stata inserita una
poesia di Paride Franceschini che per
motivi di spazio non ha trovato posto in
queste pagine ma fa parte della rubrica
curata da Diego Caviola.
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62
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Matteo Palumbo
Quella sera
Tiepida e dolce era quella notte d’estate,
si spegnevano le luci, tacevano ormai le strade,
disteso sulla riva guardavo la luna, una stella
quando tra le palme appare lei, eterea, bella.
Le corsi incontro per stringerla a me, sentii uno schiocco
mortacci sua, una palma m’aveva bucato un occhio.
Elena Latini
Dolce è la notte ma tristi i pensieri
Dolce e serena è la notte,
ma tristi sono i pensieri,
che turbano il mio cuore.
Le stelle assorte sembrano comprendere
e partecipare al mio dolore,
ma la loro bellezza e il loro brillio
non riescono a consolarmi.
Elisa Malpaga
Sogno
Scivola lungo le pareti del tempo
passa piano,
con silenzio inquieto
strappa attimi di immobilità al cuore.
Attesa nell’attendere.
I sensi affinano la paziente tessitura della notte
con tratti d’oro ed archi d’argento.
Profonda, dolce oscurità
che avvolge l’aria e ne avvicina i confini,
ne confonde le ombre.
Il gioco abile e sottile
dissolve ragione in sogno
proiettando slanci di chiaro - scuro su leggere trasparenze
che l’istinto legge a bassa voce
interpretando linee dell’esistere che sfuggono agli occhi.
E la luce che s’infila,
insospettabile,
fra le rosseggianti inclinazioni dell’alba
racchiude nelle sue dita quegli attimi di quiete.
Indecifrabili composizioni sospese fra ricordo e realtà.
Chissà se il domani con le sue nuove vicende
riuscirà a sollevare il mio cuore!!!
Intanto, le palpitanti stelle sempre più assorte
sembrano sempre più partecipare al mio dolore,
Non sò se il domani sarà portatore
di serenità e amore
nella mia vita e in quella degli uomini.
Ma una cosa per certo ora sò,
l’argentea luna, le sfavillanti stelle e
il dolce venticello che fa vibrare il mio cuore
son finalmente dentro di me e mi danno tanta felicità.
Carmen Maffei
Dove sei?
Seduta in riva al mare un ricordo affiora nella mia mente.
Risento il profumo di spezie e l’eco di nenie orientali.
Dove sei?
Ti ho incontrata in un paese lontano ove
le palme maestose dominano l’orizzonte.
Dove il vento gioca sulla spiaggia con i granelli di sabbia,
cancellando le orme dei nostri passi.
Dove di notte la luna con i suoi raggi argentati
accarezza paesaggi di perle lucenti.
Anche qui ondeggiano le palme.
Altre spiagge, altra gente,
ma il colore è sempre quello.
Dove sei?
Ti seguirò ovunque andrai.
Dove sei malinconia?
E per finire, una poesia giunta nelle ultime ore in Redazione:
Alessandra Zucchelli
Ecofiaba
C’era una volta, adesso non c’è più,
c’era una fata dai capelli blu;
c’era un principe nel suo grande castello
e sono fuggiti proprio sul più bello.
Non più il castello, ma ora c’è una ciminiera
che tinge di grigio tutta l’atmosfera;
ci resta solo qualche mela avvelenata
e di quel bosco in cui si perse Pollicino
rimane oggi, striminzito, solo un pino;
ma noi speriamo che anche lui non se ne vada,
perché di lì passerà l’autostrada.
E l’Ape Maia che volava su di un fiore
sentì d’un tratto uno strano odore:
mentre tornava all’alveare col bottino
cadde morta proprio in mano ad un contadino,
che rimpiangeva i tempi antichi in cui al maggese
portava l’acqua e la poltiglia bordolese.
C’era una volta, adesso non c’è più,
ma tutto questo può tornar se lo vuoi tu;
tornano i boschi, ritornano le fate,
le nostre mele non saran più avvelenate,
ai nostri bimbi renderemo la natura,
i prati verdi ed i ruscelli d’acqua pura.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
63
Angolo della poesia dialettale
Arcadio Borgogno
ome già con Italo Varner
(n°2/2002), Marco Pola (n° 3 e
4/2002), Nando da Ala (1 e
2/2003) e Giuseppe Caprara (n°
3/2003), è con tutta umiltà, quasi con
deferenza, sicuramente con grande rispetto, che mi accingo a ricordare, questo nostro grande poeta che, assieme a
Marco Pola ed Italo Varner, è di certo
uno dei massimi poeti trentini di tutti i
tempi. So di non avere né la statura né
lo spazio per trattare compiutamente di
un tale personaggio. Ci provo quindi
con tutta modestia e confidando nella
pazienza dei lettori, andando ad attingere, non avendo avuto il piacere di conoscerlo personalmente, alle fonti che ho a
disposizione e che, in larga parte, furono già, negli anni passati, di mia madre.
Per alcune informazioni biografiche,
mi viene in aiuto “Strenna Trentina” del
1978, dove Gino de Mozzi dedica alcune pagine a “Ricordo di Arcadio Borgogno”, scomparso giusto l’anno prima.
Arcadio Borgogno, come Marco Pola
valsuganotto, è nato a Borgo Valsugana
il 16 ottobre 1914 ma, escluso il periodo
della guerra 14-18 e gli anni fra il 39 e il
41, visse sempre a Trento. Si diede la
morte il 15 febbraio 1977 ed il suo corpo venne ritrovato qualche giorno dopo
nell’Adige. Professore di storia dell’arte,
pittore, caricaturista, bozzettista grafico,
poeta, faceva parte del Filò di Nando da
Ala. Fra il 1939 e il 1941, frequentò
l’Istituto d’Arte di Modena e si iscrisL’onda
se poi all’Accademia belle Arti di Venezia per conseguire poi, a Bologna,
il diploma di abilitazione all’insegnaVen su a l’ombra de ste vece case
mento negli istituti superiori. Affreemprovise en la not, tuta stelada,
scò chiese, dipinse pale di altare e
na serenada.
numerose tele, creò vetrate d’arte
sacra, illustrò libri ed infine insegnò
El par qualcos che cressa, che se slarga,
storia dell’arte all’istituto magistrale
come su l’aqua trasparente e fonda
Antonio Rosmini di Trento. Dice di
se slarga n’onda.
lui Gino de Mozzi: “Convinto che le
espressioni dialettali, per la loro imN’onda che fa ‘n gran zircol, che se perde
mediatezza e ricchezza d’immagini,
sule rive, pian pian, senza sussuri,
sono in sostanza il vero linguaggio,
e che no torna pu
fu sempre presente dove si promuovevano iniziative dirette a difendere
n’onda che la more en te la note serena,
e salvaguardare questo patrimonio
come morta en tel cor senza ilusion
culturale”. Iniziò a comporre poesia,
la zoventù.
sia in lingua che in dialetto, tra il
C
a cura di Guido Leonelli
Globi de saon
I globi de saon, fati a la bona,
i slipega lontan da ‘l pontesèl;
i sgola adasi, sora al ventesel,
con na goza, tacada, che dindona. …
I par de vedro. E dento ghe se ‘ntona
i colori de i arboi e de ‘l ziel
en mondo picenin, ‘n te ‘n molinel
de na goza, tacada, che dindona. …
Basta che ‘l vènt rabios el li sbutona
perché i se sciopa e subit i sparissa
co’ i arboi, i colori, le ilusion. …
Felizità: ‘Na goza de saon;
en globo pien de sogni, na postizza
luce che passa ‘n l’aria, e che dindona.
1955 e il 1956, quindi quando già aveva
superato i quaranta. Dirà di sé “scrivo
poesie perché, indipendentemente dal
loro valore artistico, mi consentono di
sognare e mi danno la felicità”. Ebbe
una vasta produzione dialettale che trovò ospitalità su prestigiose riviste letterarie di Milano, Messina, Trieste, Venezia,
ecc. E de Mozzi così continua: “Penso
che per Arcadio Borgogno la poesia sia
stata un’esigenza del suo animo, un mezzo di ricerca, forse anche un modo di
pensare per orientarsi nella grande confusione del mondo … per esprimere quel
ribollimento interiore, quel turbamento
determinato dal contrasto fra la realtà in
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Orario: martedì-g
giovedì: 8.30-1
12.00 / 14.30-1
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mercoledì-vvenerdì-ssabato: 8.30-1
16.30
64
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Angolo della poesia dialettale
cui viveva e un mondo morale gelosamente suo, frutto di sensibilità attenta, di accumulazione di sentimenti e di
aspirazioni. … Suo rifugio preferito fu
quasi sempre il passato; il presente gli
era spesso ansia, struggimento del
cuore; il futuro lo considerava alla
stregua di un nemico. Ammirò la natura che lo circondava; osservò vecchi, bambini, poveri malati; soffermò
il suo pensiero su ricorrenze tradizionali, esaltò le più semplici aspirazioni
del cuore; analizzò il dolore umano, le
afflizioni, le tristezze; investigò dentro
se stesso e seppe descrivere i sentimenti che provava con arte istintiva,
con ricchezza di pensiero, con passione di vita vera e a volte con segreto
spasimo del cuore. perché come poe-
ta vedeva le cose con gli occhi del pittore; dipingeva con quelli del poeta;
sentiva, interpretava e si esprimeva
con la mente, il cuore e il senso lirico
d’artista completo.”
Col proposito di riprendere e
completare l’argomento, qui mi fermo per dare spazio e proporre ai lettori, già da ora, due sue splendide
opere: “Globi de saon” un sonetto a
metrica libera e “L’onda”, quattro terzine in parte rimate. Il lettore osservi
la scorrevolezza dei versi e la limpidezza delle immagini. Per i più attenti
e interessati, invito ad osseravre anche come manchino quasi completamente gli accenti, gravi o acuti che
siano, rispetto al modo di scrivere
odierno.
La pasqua
Pasqua bela, Pasqua santa
che ‘l te manda ‘l Sioredio,
gh’è le róndole che canta
che le taca a farse ‘l nìo.
Mi so ben che son poreto!
ma con n’ovo ‘ncolorì
e l’olivo benedeto,
l’è ben Pasqua anca per mi.
Pasqua bela, Pasqua santa,
che ‘l la manda ‘l Sioredio,
se le róndole le canta
tuto ‘l mondo ‘l ghe va drìo.
E’ arrivata la
primavera
e fra un po’
sarà
Pasqua:
tanti auguri
a grandi e
piccini
Marco Pola
Proverbi e modi de dir binadi qua e là
- Da San Giusepe, mandorli ‘n fiór = a S. Giuseppe ha inizio la primavera.
- Da la Madona le ven, da la Madona le va = le rondini arrivano per l’Annunciazione (25 marzo) e se ne vanno per la Natività (8 settembre).
- Da Nadal al sol, da Pasqua sul stizon = se è stato bel tempo a dicembre, per
Natale, sarà brutto in primavera, per Pasqua.
- Pasqua marzaròla, o che bisogn patir la fam o che se mòra = se la Pasqua
viene in marzo, c’è pericolo di carestia o di mortalità.
- Vòia o no vòia, no gh’è Pasqua sénza fòia = che si voglia o meno, è certo
che per Pasqua compaiono i primi fiori.
Primavéra
Manamàn che ‘l sól el ciàpa fòrza
entrà l’èrba vérda e molesìna
se ‘mpizza ‘n postéra fiorati zaldi
e i mili océti róssi dei rosàri
i spèta demò ‘l prim sgrif per cucàr fòra.
Sgrìsoi al salmodiàr del finch
che ‘l se paonéza entéi so colóri nòvi
entànt che na pavèla zalda de velùdo
de frésch empiturada
la barcòla ghirigòri strambaladi.
I à piantà lì de ‘nfumegar
i camini ‘ncarazzadi
e dale finèstre,
sipari su ‘nté na sèna sempre nòva,
slìpega dént el sól a parar via le ómbre.
Vèn vòia de scorlar zó la pólver
e de cavarse fòra,
de scominziar de nòvo
tegnìndose per man
enté stó grand orgasmo de natura:
dólze melodia de na matèla ‘n fioridura.
Guido Leonelli
da “Uce che spónze”, 2000
Vèndro sant
Són vegnù quassù sul mónt Sioredìo
per sentir la to vóze
per scoltarte demò ti.
En puntàt el tàia ‘l ziél
e pò n’altro pu slusènt
a portar guère lontane
‘ntrà ‘l zigar de tanta zènt.
No sénto ‘l cant dei oseléti
el vènt zugar coi fili d’èrba
el crachesar de fòie séche:
tut entór l’è ‘n tàser fónt
‘ntél fruar del vèndro sant:
silènzio gréf demò de angòssa
de la mòrt e de paùra.
Ma no sénto la to vóze Sioredìo:
malsaorì con tut el móndo
ti te tasi
o, se te parli,
l’è na léngua ‘n mìgol strana
che no me recòrdo pu,
paroline ciciolade che se pèrde
e no le arìva
a le me réce ormai ‘ncucade.
Guido Leonelli
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
65
Le ricette di Matilde
I risotti
I
a cura di Matilde Padroni
n questo numero Matilde ci propone alcune
gustose ricette di risotti per i nostri piatti primaverili.
Risotto con spinaci e noci
1/2 scatola di spinaci già lessati, 2 cucchiai di
panna, 100 gr. di gherigli di noci, sale, pepe, 8Ogr.
di burro, brodo di dado, grana.
Insaporire gli spinaci e le noci tritate nel burro
spumeggiante. Aggiungete il riso, sale, pepe, brodo e infine la panna e il grana.
Riso con verdure
250 gr. di riso, 4 zucchine, una costola di sedano,
una carota, mezza cipolla,
un cucchiaino di prezzemolo tritato, olio, 1 dado di
brodo, pochissimo sale.
Tritate carota, sedano
e cipolla e soffriggete con
2 cucchiai di olio. Tagliate
le zucchine; unitele al soffritto e fatele insaporire.
Versate 1 litro e mezzo di
acqua e lasciate bollire
per 15 minuti. Aggiungete
il prezzemolo, il dado di
brodo, il riso e una piccola presa di sale e terminate di cuocere.
Risotto con gli asparagi
Dosi per 4 persone: 300/350 gr. di riso, 5 o 6
asparagi, 80 gr. di burro, brodo di dado, sale, pepe, formaggio grana, 1 bustina di zafferano.
Insaporite gli asparagi tagliati a dadini con metà del burro spumeggiante; aggiungete lo zaffera-
no, il riso, sale, pepe e rigirate un po’ con un cucchiaio di legno. Aggiungete, quindi, il brodo caldo
poco per volta. A cottura ultimata unite il burro rimasto, il grana, mescolate per qualche istante con
erba cipollina (se l’avete), tagliata sottile.
Risotto con le patate
300 gr. di riso; 1/2 Kg di patate, 80 gr. di pancetta, mezza cipolla, 1 cucchiaio di concentrato di
pomodoro, 70 gr. di burro, parmigiano grattugiato,
brodo di dado, vino bianco, sale, pepe, prezzemolo.
Fate soffriggere 50 gr. di burro, la cipolla tritata
fine e la pancetta tagliata a listarelle; aggiungete le
patate pelate, tagliate a cubetti. Fate insaporire,
quindi aggiungete sale, pepe, un mestolo di acqua,
al quale avrete aggiunto il concentrato di pomodoro. Dopo un po’ aggiungete il riso e il vino bianco
che farete evaporare. Aggiungete quindi il brodo,
poco per volta. A cottura ultimata, aggiungete il rimanente burro, il grana e il prezzemolo tritato.
Risotto alle mele
Dosi per 4 persone: 4 mele (golden delicious),
1 cipolla, 1 bicchiere di vino bianco, 1 bel pezzetto di burro, 2 cucchiai di panna da cucina, sale,
pepe, grana grattugiato.
Sbucciate le mele, togliete il torsolo e tagliatele a dadini, lasciatele insaporire per 1/4 d’ora
nel vino. Preparate un soffritto con la cipolla tritata ed il burro, unite il riso e fatelo tostare delicatamente. Unite quindi le mele con il vino, salate, pepate e lasciate evaporare. Aggiungete
poco alla volta del brodo di dado, mescolando
continuamente. A cottura quasi ultimata aggiungete la panna ed il grana grattugiato, mantecando delicatamente, per far assorbire bene nel gusto questi due ultimi ingredienti.
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66
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Trenta anni fa
Spunti di curiosità e cronaca
tratti dal giornale Adige
a cura di Giancarlo Ianes
Aprile 1974
Ritorna il teatro con una nuova filo
Così intitolava l’articolo comparso sul giornale
Adige trenta anni fa. Dopo un lungo digiuno a Povo ritornava il teatro grazie ad alcuni appassionati
che rivitalizzarono il teatro Concordia con il loro
entusiasmo farcito di un brillante senso artistico.
L’iniziativa trovò subito ampi consensi oltre che
per la “novità teatrale” anche per la complicità
della crisi cinematografica e la scarsa programmazione televisiva.
“Il cinema non ha sepolto definitivamente il teatro; lo dimostra il ritorno al passato ad una delle
vecchie glorie di Povo, la filodrammatica, che per
tanti anni ha saputo divertire le famiglie, quando
non avevano altro divertimento che recarsi la domenica sera a teatro per assistere ad uno spettacolo
sano, genuino ed educativo... Dalla nostalgia per i
gloriosi successi dalla compagnia dell’Oratorio, la
nuova filodrammatica si presenta come esempio di
collaborazione fra persone di diverse età, frutto di
costante impegno, interesse per la vita del sobborgo
e senso di creatività. Domenica scorsa (7 aprile
1974) la Compagnia si è esibita davanti al pubblico
di casa che ha letteralmente stipato la sala del Concordia, presentata dal cappellano don Filippo Boninsegna che ha evidenziato lo sforzo e il valore di
una simile iniziativa in tempi così difficili in termini
di collaborazione per la comunità. Il titolo della
commedia “Quel che no i credeva lori” è una brillante opera del compianto Mario Paoli. Questi i nomi dei protagonisti: Marco Giacomoni, Livio Tomasi, Carlo Giacomoni, Antonio Tomasi, Sergio Berlanda, Lino Giacomoni, Daniele Bonazza, Dario
Merz, Luciano Frisanco, Emilio Bernardi, Maria
Gretter, Giuliana Giacomoni; Regista: Marco Righi;
collaboratori: fratelli Giacomoni, Achille Franceschi-
ni, don Filippo Boninsegna (al
quale va il merito di aver risvegliato il sopito entusiasmo). Il successo è stato pieno, valorizzato
dal notevole apprezzamento da
parte del pubblico...”.
L’articolo terminava con l’augurio che a questa recita ne possano seguire altre e che questo
gradito “ritorno al passato” non
sia una cosa fugace ma duratura.
L’auspicio espresso trenta anni fa
si è ampiamente concretizzato.
Da quella prima recita del 1974
la Filodrammatica Concordia ‘74
ha “calcato” centinaia di volte i
palcoscenici di svariati teatri in
ambito regionale con qualche
puntata oltre confine. Decine i lavori presentati,
centinaia di recite, migliaia di chilometri di trasferte, un piccolo esercito di personaggi e collaboratori che si sono avvicendati in questa corposa fetta di
vita teatrale.
Nel doveroso plauso alla Compagnia per aver
contribuito a portare nella nostra Comunità intensi momenti di cultura e aggregazione, l’augurio di
lunga vita al sodalizio costellato di nuove appaganti soddisfazioni.
La Filo nella commedia
“en malgar, ma che om!”
nel 1976
Aprile 1974: Primo Gretter stabilisce il
record regionale di corsa a Bolzano
Al raduno di atletica tenutosi a Bolzano da segnalare tra le varie competizioni di categoria la
brillante affermazione del poèro Primo Gretter
(GS Tridentum) che ha stabilito il record regionale
“in un’ora” e precisamente metri 18.498. Secondo
posto per Gianni Demadonna con metri 17.860
(US Voltolini Trento).
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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Album dei ricordi
26 marzo 1954
Escursione scolastica
sul doss S. Agata
Da sinistra in basso: Carlo Moser,
Giancarlo Agostini, Franco Ianes, Flavio
Camin, Ezio Moser, Valentino Tomasin,
Carlo Dallatorre, Bruno Casagrande,
Sergio Nichelatti, Urbano Belluta, Lino
Pintarelli e Sergio Rensi.
In alto da sinistra: Ezio Marchi, Angelo Bernardinatti, Mario Marchi, Mario
Merz, Dario Betti, Bruno Giacomoni e
Silvano Orsingher.
Aprile 1954
Classe quinta con le
casette a nido
Prima fila da sinistra: Segio Nichelatti,
Carlo Moser, Giancarlo Agostini, Carlo
Dallatorre, Franco Ianes, Ezio Moser, Flavio Camin ed il maestro Felice Manzinello.
Dietro da sin. Mario Merz, Bruno Giacomoni, Tomasin Valentino, Angelo Bernardinatti, Dario Betti, Giannino Nichelatti, Mario Marchi ed Ezio Marchi.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
1954. Classe Quinta
Da sinistra in basso: Franco Ianes, Flavio Camin, Carlo Moser, Giancarlo Agostini, Angelo Bernardinatti, Silvano Orsingher, Carlo Dallatorre, Bruno Giacomoni, Tomasin Valentino e Belluta Urbano
In piedi da sin.: Il maestro Felice Manzinello, Ezio Marchi, Mario Merz, Mario Marchi, Sergio Nichelatti, Dario Betti, Ezio
Moser, Lino Pintarelli, Giannino Nichelatti, Sergio Rensi e Bruno Casagrande.
Sopra: Lezione all’aperto con il maestro Felice Manzinello.
A sinistra: 1954. Con le casette nido sul Doss. S. Agata.
Le foto di queste due pagine provengono dall’archivio di F. Manzinello.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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Sopra: foto coscritti classe 1914, 13
ottobre 1974 gita a Merano.
A destra: foto festa coscritti classe
1914 alla trattoria Al Cavallino (ora
Locanda al Cavaliere)
Foto archivio Tuttapovo.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Sopra: scolari della
classe 1923.
A destra: anno 1933,
coscritti classe 1912.
Foto archivio
Tuttapovo.
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Tuttapovo
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I Coscritti di Povo del 1896
ario Andreatta ci ha fatto gentilmente pervenire questa bella foto, scattata presumibilmente intorno al 1914-15, che
ritrae i coscritti di Povo nati nel 1896. Siamo riusciti ad individuare solamente due persone: da destra, il secondo in
piedi è Giuseppe Lazzeri futuro gestore del Roccolo in località Tomba, sempre da destra il secondo seduto è invece
Angelo Andreatta, il padre dello stesso Mario. Qualcuno riconosce qualche proprio parente?
Per facilitare il compito, vi proponiamo i nomi di tutti i nati nel 1896 registrati in Parrocchia. Buon lavoro! (pg)
Francesco Nichelatti, Valentino Tomasi, Attilio Giongo, Giuseppe Orempuller, Girolamo Luigi Giovannini, Valentino Ignazio Merz, Giuseppe Orempuller, Giuseppe Pontalti, Mario Domenico Bertotti, Giovanni Marchi, Giuseppe Grisenti, Giuseppe Merz, Guglielmo Cortelletti, Gaetano Tomasi, Giovanni Pietro Boschetti, Vittorio Menestrina, Rinaldo Furlani, Enrico Cagol, Giuseppe Sommadossi, Emilio Demattè, Natalino Baldessari, Angelo Andreatta, Giuseppe Lazzeri.
DG Grisenti
M
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
C’era una volta
...e ora non c’è più
ei primi anni cinquanta Povo visse
un momento importante d’aggregazione grazie alla “Compagnia
Nigritella”. A tutti i fortunati poèri che
hanno vissuto quei bei momenti e, in
particolare a “nonna e zia Noemi”, dedichiamo quest’articolo.
N
Mara Cagol e Chiara Giacomoni
Ricordi di un tempo: nel 1953 erano
poche le possibilità per i giovani per divertirsi, c’era qualche festa campestre o
qualche ballo all’Enal di Povo. Per rispondere alle esigenze dei Poèri di vivere giornate in allegria e spensieratezza,
quattro giovani di Sprè dai 18 ai 21 anni, io, Marcello Cagol, mio fratello Luigino, Diego Marchel e Bruno Lievore, pieni di speranze, costituivamo un gruppo
chiamandolo “Compagnia Negritella Sprè”.
Iniziammo ad organizzare gite in
pullman visto che poche persone possedevano un’automobile le possibilità di
andare in giro erano poche. Nei primi
anni ‘50 solamente fare un giro al Lago
di Garda era considerato come un viaggio vero e proprio e si può ben dire che
a Povo siamo stati i primi a visitare Venezia, Passo Sella e molte altre mete.
In quell’epoca era il solo modo per
andare a visitare città e luoghi mai visti,
dopo che la guerra che ci aveva tolto i
migliori anni della nostra gioventù. Visto
il successo delle nostre iniziative, si aggregarono a noi tanti nuovi giovani e fu
logico dotarci, come altri gruppi, di una
bella divisa: pantaloni in velluto, camicia
verde e fazzoletto giallo.
Non c’era molta disponibilità di denaro ma eravamo tutti uniti come fratelli e questo era l’aspetto migliore. Ogni
gita costava in media 800 - 1000 lire a
persona, di solito il pranzo era al sacco
perché il ristorante era un lusso anche se
quando si andava nei rifugi si mangiava
un bel piatto di minestrone.
Era facile riempire uno o due pullman con persone di tutta Povo, famiglie,
bambini, giovani e anche anziani. La
giornata era allietata dai suoni di fisarmonica e chitarra e si ballava sulle piazze dei luoghi raggiunti.
Siamo riusciti a ballare anche al Lido
di Venezia! In quel tempo per molte persone andare in gita con un bel pullman
era un sogno, per noi era realtà. Tutte le
cose, specialmente quelle belle, un giorno terminano e così, anche la “Compagnia Negritella - Sprè”, seppur a malincuore, spariva quando, mi sposai nel
1962 e smisi di suonare la mia fisarmonica nelle piazze che raggiungevamo.
Per molti Poèri, quel periodo rimane
un ricordo vivo e bello anche se sono
trascorsi più di cinquant’anni.
Per me e i miei compagni di avventura è stato un gran privilegio aver portato in gita per quasi dieci anni tante
persone poère e non.
Quello che auguro ai giovani d’oggi
e di domani è di riuscire a divertirsi, come abbiamo fatto noi, in modo giusto,
sano e bello.
Marcello Cagol “Casar”
Il Gruppo Negritella nel 1955 in
una gita al Passo della Mendola
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29 giugno 1952: festeggiamenti del venticinquesimo anno di sacerdozio di don Lino Tamaini, parroco di Povo.
Foto sopra da sinistra: seminascosto Italo Mattivi, il maestro Felice Manzinello, al microfono Giorgio Gennari, il dottor Sisinio
Pontalti, Livio Vicentini, la mamma di don Lino e don Lino Tamanini.
Foto sotto da sinistra: ?, maestro Felice Manzinello, il direttore didattico Bruno Ricci, Italo Mattivi, il delegato del sindaco Attilio
Pontalti, Giovanni Belluta.
Foto provenienti dall’archivio di Felice Manzinello.
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Tuttapovo
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Curiosità storiche
Un curioso "Avviso" datato 1857 e
firmato dal nostro concittadino Manci, allora Podestà di Trento che ci ha
fatto gentilmente pervenire Bruno
Giacomoni a cui va il nostro ringraziamento.
a Trento la frutta e la verdura “come ‘na volta”
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Tuttapovo
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Alla ricerca delle origini
I Giacomoni del
Rio Grande do Sul
Passaporto valido per
l’espatrio rilasciato a
Giuseppe Giacomoni
nel 1872.
Dicono che il desiderio di sapere qualcosa di più sui nostri
avi sia tipico delle persone avanti negli anni.
di Antonio Bernabè
Di certo sappiamo che la “ricerca delle origini” è un sentimento assai diffuso fra i discendenti dei nostri emigrati. Ne è
dimostrazione, ad esempio, la
“Posta” pubblicata sul trimestrale “Trentino Emigrazione”. Anche nella stesura del capitolo dedicato all’emigrazione e contenuta nel libro “Quando Povo
era Comune”, il sottoscritto ha
toccato con mano quanto grande sia il desiderio di avere informazioni sull’origine delle rispettive famiglie, come dimostrano
le lettere ricevute da alcuni discendenti di emigrati trentini. Da
questa corrispondenza trae
spunto l’articolo che segue.
ra l’estate del 1830 e Vienna era in festa per la nascita di Francesco Giuseppe,
l’ultimo imperatore d’Austria.
Gli stessi giorni, in una periferica provincia dell’Impero, in quel
di Spré, Comune di Povo presso
Trento, nasceva Giuseppe di
Giacomo Giacomoni.
Nulla sappiamo sulla sua infanzia e fanciullezza. Certo, non
furono molto diverse da quelle
di tutti i suoi coetanei: qualche
anno di scuola per imparare a
leggere e scrivere; gli animali da
portare al pascolo, i lavori nei
campi. Eppure, fra tanta mise-
E
tessera
accumulativa
con omaggio
20 euro
di consumazione
E’ gradita prenotazione
P IR Z
Z
E
R
I
A
ISTORANTE
di Pintarelli Luca
ria, la sua poteva considerarsi
una famiglia fortunata: il padre,
Giacomo, era proprietario di
una casa e di un po’ di campagna con vigne e gelsi.
Ma, crescendo, Giuseppe
Giacomoni, cercava altri modi
per campare e così andava imparando l’arte del muratore. Divenne un “aisemponer”, seguendo la sorte di altri suoi
compaesani. I lavori non mancavano, per coloro che erano
disposti ad andar via dal paese:
l’impero austro ungarico aveva
varato grandi progetti ferroviari,
tra i quali la strada ferrata del
Brennero.
A venticinque anni Giuseppe
conobbe Teresa Cristofolini; lui
portò in dote qualche soldo che
aveva messo da parte con la sua
professione di muratore; lei
“quattro muri” che divennero
una casa in quel di Fornace. I figli non tardarono ad arrivare: la
prima fu Angela nel 1857, seguita da Fortunata l’anno dopo
e infine da Albino nel 1863.
Il tempo passava e le assenze
di Giuseppe per lavoro si facevano sempre più lunghe e sempre più frequenti. Nel 1872 egli
s’era fatto rilasciare il passaporto per gli Stati Austro-ungarici,
la Germania e l’Italia.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Alla ricerca delle origini
baracche e nelle bettole, si favoleggiava di un
“nuovo mondo” che offriva terre immense e ricchezze naturali impensabili nella vecchia Europa:
era la “Merica”!
Così, non appena nel 1875 si aprirono le vie
del mare per portare migliaia di Tirolesi nell’America del Sud (il viaggio per nave era gratis!) alla
chetichella anche Giuseppe Giacomoni lasciò patria, moglie e famiglia ed emigrò in Brasile... E all’età di 45 anni ricominciò un’altra vita. Si costruì
un’altra casa, comprò terre e animali. Si stabilì nella Provincia del Rio Grande do Sul, nella città di
Bento Gonçalves. Qui conobbe un’altra donna, da
cui ebbe un figlio che chiamò Ernesto.
Gli anni passavano in fretta anche in Trentino
e Albino, unico figlio maschio di Giuseppe e Teresa, ne aveva compiuti ormai venti. L’inaspettata
partenza del padre lo aveva precocemente maturato, caricandolo di responsabilità proprie dell’età
adulta. Da un momento all’altro sarebbe stato
chiamato al servizio militare nell’esercito dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Tre anni di “naja”
non sono uno scherzo e anche allora, chi poteva,
cercava tutti i pretesti per evitarla.
Poi... c’era il chiodo fisso di quel padre che se
n’era andato senza dir niente a nessuno, la voglia
di vederlo in faccia, di avere un “perché” e quella
di sperimentare se la l’America era davvero la
“Merica”... Ce n’era abbastanza per far decidere
Albino di partire.
Partire... ma come? Il controllo del Governo
austroungarico sui permessi d’espatrio ai giovani
in età di leva era assi rigido e, senza un particolare permesso del Ministero della Difesa, non si poteva lasciare il proprio Paese. Naturalmente esistevano anche allora “scorciatoie” per sottrarsi agli
obblighi di legge. Uno dei sistemi più collaudati, e
neppure tanto originale, era quello di farsi passare
per altra persona, di età similare ma che già aveva assolto il servizio militare. Dopotutto sul passaporto non c’era la propria foto e i dati descrittivi
della persona erano piuttosto sommari.
Fu così che Albino Giacomoni, con qualche
soldo in tasca, tanta
rabbia in corpo e il passaporto di uno zio in
mano (spacciato per
suo...) s’imbarcò per
l’America, destinazione
Argentina. Da qualche
anno il Brasile aveva
abolito il viaggio gratuito e questa decisione
aveva comportato il
crollo delle emigrazioni
verso quel Paese. Per
questo motivo le navi
facevano rotta per Buenos Aires, cariche, sempre più spesso, di uomini soli, molti dei quali
cullavano l’intenzione
di ritornare presto e ricchi in Patria.
Non così Albino, che
prese la strada del nordovest, segnata dai grandi fiumi Paranà, Uruguay e Iguazù, percorrendo quella regione
chiamata Mesopotamia, diretto verso la Provincia
del Rio Grande do Sul.
Fra un lavoro e l’altro, necessario per mantenersi, egli andava imparando la lingua del posto, i
modi di vivere e valutava le migliori opportunità
per fare fortuna.
Poi arrivò il giorno, atteso e temuto insieme, dell’incontro con suo padre. Albino era giovane, cullata tante speranze e mille progetti e non capiva perché il suo “vecchio” avesse ancora la voglia di ritornare a casa. Poi c’era Ernesto, il figlio di quella donna che non era sua madre... Ben si può immaginare il tumulto di sentimenti che l’incontro scatenò nei
due uomini. I quali, divisi dall’età, dall’indole, dalla
professione, si sentivano tuttavia accomunati da un
unico destino, che aveva piegato la loro vita.
Parte del foglio di
servizio militare dello
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Domenico classe
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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Alla ricerca delle origini
Le famose cascate Iguazù, che segnano il confine di tre Stati: Argentina,
Paraguay e Brasile - foto A. Bernabè - anno 2000
Più avanti il giovane ebbe l’occasione di aprire un piccolo locale, poi diventato ristorante: fu l’inizio di una scalata sociale che avrebbe visto il
giovane Giacomoni diventare padrone di alberghi
e ristoranti in Carlos Barbosa, piccola città vicino
a Bento Gonçalves.
Nel 1891 Albino sposò Luiza Pan, dalla quale
ebbe otto figli. Era diventato padre anche Ernesto,
il fratellastro trovato in Brasile, ma fra le due famiglie i rapporti non erano particolarmente calorosi.
“Valori tradizionalisti della cultura italiana hanno
separato i figli di Albino da quelli di suo mezzo fratello Ernesto; ora, però le nuove generazioni cercano un riavvicinamento...” Così scrive da Brasilia,
dove vive, il nipote di Albino, James Giacomoni.
Egli, assieme alle sorelle Miriam e Gladis, nel 2002
ha avuto la fortuna di visitare, in quel di Pinè, la nipote di una delle figlie del capostipite Giuseppe.
Albino Giacomoni è morto a Carlos Barbosa,
nello stato di Rio Grande do Sul, quasi novantenne, nell’anno 1951.
Ai lettori
Dopo il successo ottenuto con la pubblicazione del libro “Quando Povo era Comune”, il nostro giornale
continua nella raccolta di ogni tipo di documentazione (fotografie - ricordi - lettere - ritagli di giornale ecc.) utile, in un prossimo futuro, a completare la storia del nostro sobborgo negli anni più recenti del Novecento.
In particolare si cercano documenti che riguardano:
i fatti accaduti in paese e nei dintorni fra il 1930 ed il
1950; foto, ricordi e testimonianze sulla Casa di riposo “M. Grazioli” di Povo.
Chi desidera collaborare si può mettere in contatto
con la direzione del nostro giornale.
Per mancanza di spazio non riportiamo in queste pagine l’albero genealogico con i discendenti
di Giuseppe Giacomoni. Sul sito www.tuttapovo.it
andando nella sezione dei numeri pubblicati e poi
nel sommario di questo numero troverete il file da
scaricare.
snc
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
La tutela, l’occupazione e le condizioni
economiche degli operai nel Trentino nel 1902
Continuiamo con la pubblicazione della “Relazione del IX Distretto espettorale di Trento”, con
alcune eloquenti e crude descrizioni delle condizioni igienico sanitarie che all’inizio del secolo
scorso caratterizzavano negozi e botteghe anche
nella nostra città. Leggendo questa sconcertante
relazione si riescono anche a capire le cause della
mortalità infantile e la bassissima vita media agli
inizi del 1900! (pg)
Forni del pane
In linea sanitaria ogni visita di forni per il pane
chiede occasione a fortissimi rimarchi. Va solo fatta eccezione per un forno cooperativo di Trento e
per un forno consorziale operaio, sorto da pochissimo tempo, che coi suoi locali ampi, arieggiati e
illuminati fa un’ottima impressione. Ma con questi
due gli altri sei forni di Trento, in parte sorti di recente, formano un contrasto stridentissimo. In uno
d’essi il locale in cui si trovava il forno non aveva
che una finestra da cui ricevere luce e aria, che si
può pensare come fosse quando si sappia che
avanti alla finestra v’era il deposito delle spazzature della casa; nel locale stesso poi per coronar l’opera v’era il cesso usato dalla proprietà e da tutti
gli operai. Nel deposito della farina dello stesso
esercizio trovavasi vicino ai sacchi il letto non
troppo pulito della proprietaria che teneva la sua
biancheria usata, e gli oggetti di toeletta sui sacchi
della farina semiaperti.
Ne migliori sono le condizioni in cui si trovano
le pasticcerie di Trento, Levico e Borgo visitate
dall’ispettore. Si può dire che vi sia una vera gara
di sporcizia: pavimenti con una crosta nauseante,
pareti qui e li cadenti o danneggiate o rivestite di
carta ormai fatta a brandelli e divenuta ricettacolo
indisturbato della polvere e delle ragnatele, utensili e forme in uno stato da far ribrezzo, nessuna
ventilazione, forni mancantissimi, resti di paste in
putrefazione. In un simile esercizio, a Trento, il tavolo su cui si preparavano certi dolci d’orzo tallito
era tutto coperto di scarpe e di biancheria smessa.
In una fabbrica di dolci e cioccolata il luridissimo
focolare su cui si cuoceva lo zucchero stava in immediata vicinanza del luridissimo cesso, la cui porta non aveva battenti; le macchine poi erano coperte dei vestiti degli operai. In base ai risultati di
queste ispezioni la Luogotenenza si vide indotta a
far denuncia all’autorità giudiziaria per contravvenzione della Legge sui mezzi alimentari contro
un forno pel pane, tre pasticcerie e una fabbrica di
cioccolata.
Macellerie, salumerie
Le stesse deplorevoli condizioni nelle macellerie e nelle cosiddette fabbriche di grassina. Locali
male ventilali e in parte oscuri, pareti sporche e
con fenditure, nelle quali s’introducono resti di
carne che passano in putrefazione, istrumenti e
coltelli nettati come Dio vuole o parzialmente irrugginiti, punto acqua corrente, immondizie e immondizie dappertutto, che tuttavia, in molti esercizi si cercano di nascondere con una tinta rossa delle pareti. In una fabbrica di salsicce tenevasi nel
cortile una grande botte in cui raccoglievasi l’acqua che aveva servito alla pulizia di tre cessi; l’acqua veniva poi incanalata e usata
per le salsicce. In
un civico macello
gettavansi i resti
degli animali macellati in una cassa
di legno, che veniva vuotata solo
quand’era piena il che vuol dire in
estate, meno che
una volta alla settimana - mentre tutt’intorno si spandeva un tale odore
che anche gli operai s’accostavano
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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Esercizi di falegname
Rispettivamente ai locali di lavoro di essi si può
dire in genere assai meglio che degli altri esercizi.
Anche in riguardo alle condizioni di luce e di ventilazione fu più rara l’occasione di un qualche lagno; ma deficentissimi sono anche qui i cessi. L’esposizione del cascame è fatta malissimo in quasi
tutti gli esercizi di falegnameria. Se vi sono macchine, i passaggi, per loro natura già stretti, sono
ostruiti da materiale, utensili e cascame, cosicché il
pericolo di chi tende alla macchina è rilevantemente aumentato. Buone le condizioni in cui si trovano gli operai dell’industria di manichi da frusta in
Taio. I locali sono belli, spaziosi, chiari, arieggiati,
riscaldati; i cessi hanno buona muratura con sode
pareti e sedile cementato, la latrina è fatta secondo
ogni regola d’arte ed ermeticamente chiusa.
segue dalla pagina
precedente
Seghe
alla cassa solo con la massima ripugnanza. Fortunatamente venne un dispaccio luogotenenziale 2
novembre1901 N. 44791 a cercar di porre un termine a questi inconvenienti e far si che salute e vita degli operai siano coscientemente tutelati, che i
ritagli in putrefazione non si rendano dannosi alla
pubblica igiene e che la merce venduta sia di migliore qualità.
Fabbriche di paste
In quasi tutte le borgate del distretto ispettorale trovasene una. Fatte pochissime eccezioni, ci
vengono incontro anche qui pavimenti e pareti rivestite di sporco, scale in malo stato, finestre in
parte senza vetri: ora poca ventilazione ed ora correnti d’aria: pochi provvedimenti di cautela alle
macchine e la solita incredibile mancanza d’ogni
principio di nettezza. Le paste fresche vengono stese ad asciugarsi
su assiti primitivi o sul nudo pavimento che però alle volte si copre
all’uopo di carta sporca o polverosa. il locale e spesso coperto dal
solo tetto, da cui piovono sulle
paste ragnatele, polvere ed altre
cose; tolta di lì la merce già asciugatasi si scopano assieme i rottami che con l’altra spazzatura si
vendono a povera gente o ai propri operai verso detrazione di corrispondente importo dal salario. I
pochi esercizi messi bene e condotti con criteri moderni son soddisfacenti in genere quanto ai locali destinati al lavoro, ma invece
diedero di solito occasione a lagni
per la mancanza di adatte misure
di tutela, che sarebbero tanto più
necessarie in quanto che le relative macchine sono piuttosto complicate e pericolose.
80
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Di esse ben 274 sono annunciate presso l’istituto d’assicurazioni contro gli infortuni. Si trovano
per lo più in uno stato deplorevole e malamente
difendono gli operai dalle intemperie. Spesso una
capanna di legno di circa 10 mq. a riempire la
quale bastano quasi un pagliericcio ed un focolare, serve d’unico locale d abitazione agli operai
che si cambiano ogni 6 ore. L’aria era nella maggior parte dei casi appestata, perché non potevasi
aprire la porta in causa del freddo e il fumo del focolare non era scondotto che in parte. Nel distretto di Cles l’ispettore trovò un operaio che dormiva su paglia sciolta, disteso uno all’orlo d’un focolare alto da terra 10 cm. su cui bolliva la caldaia e
quindi con sommo pericolo di restar soffocato o di
bruciare assieme a tutta la capanna.
Lavorazione della pietra
I locali di lavoro in quest’industria non corrispondono menomamente alle esigenze di legge.
Con la scusa della provisorietà si riuscì a costruire,
persino entro il raggio della città di Trento, delle
baracche con semplici coperti di legno sotto cui gli
operai patiscono specialmente pel freddo d’inverno. Pendono pratiche col magistrato di Trento per
togliere questo sconcio e si comincia già col non
concedere più l’erezione di questi baracconi provvisori che si cambiano poi in definitivi. Nelle cave
di pietra è invece da deplorare la mancanza persino dei più primitivi mezzi di sollevamento e di trasporto e in riguardo ai cessi è a notare che mancano affatto o sono tali che in più misere e luride
condizioni non si potrebbero pensare.
Stamperie
Gli apparati per la stampa stereotipa, dai quali, com’è noto si sviluppano dannose evaporazioni plumbee, sono collocatri in posti del tutto inadatti. L’occorrente per lavarsi mancava in quasi
tutte le stamperie: di sputacchiere igieniche nessuna traccia.
(continua sul prossimo numero)
Circoscrizione di Povo
Commissione Sport
Relazione Consuntiva 2003/2004
rchiviata con soddisfazione l’attività sportiva 2003 dove tutte le manifestazioni finanziate con i Fondi Delega destinati alle
Associazioni Sportive sono state portate a termine con successo.
Innumerevoli sono stati gli impegni che durante l’anno hanno visto coinvolta direttamente la Commissione Sport, Comitati e Associazioni Sportive di Povo, fra queste sono da segnalare le manifestazioni organizzate in collaborazione con la Commissione Cultura e Usi
Civici come la “Festa della Montagna” al Passo
del Cimirlo, la pedalata ecologica per l’inaugurazione del “Giro della Marzola Bike”, e la festa
dedicata agli ospiti delle Case di Riposo di Povo e Villazzano.
Anche quest’anno la Commissione, nell’assegnazione dei Fondi Delega per il 2004, ha
avuto un particolare riguardo premiando quelle attività rivolte al mondo giovanile e, più in
generale alle associazioni che operano in quella fascia di popolazione meno facilitata ad accedere alla pratica sportiva.
Per l’attività “Diretta” vi sono disponibili
2400 euro, mentre per quelle a contributo ci sono 3000 euro; quest’anno sono state presentate 12 domande e vi sono 3 proposte dirette della Commissione.
Le domande accolte nell’attività Diretta sono sei, tre delle quali sono organizzate dalla
Commissione Sport in collaborazione con le
Associazioni Sportive.
Vengono riconfermate le attività: “Par Condicio 10”, “Primi Calci”, “Trofeo Aquilotti”,
“Festa per bambini Bielorussi”, “Torneo delle
Circoscrizioni”, “Marzola Bike”.
Nove sono le manifestazioni che saranno fi-
A
nanziate a “Contributo”.
I contributi vengono allora ripartiti come dal
prospetto di seguito allegato, utilizzando l’intero ammontare disponibile.
La Commissione propone che durante il
mese di settembre venga fatto un consuntivo
delle spese relative ai finanziamenti concessi,
nel caso fossero rilevati degli avanzi, questi saranno eventualmente girati alle manifestazioni
inserite nel periodo autunnale.
La Commissione si è pronunciata favorevolmente a partecipare in modo attivo al progetto
presentato dal Direttivo del Club interassociativo Tuttapovo, dove si valutava la possibilità di
organizzare nei giorni 29 giugno al 4 luglio
2004 una festa dedicata a tutte le Associazioni
Culturali e Sportive di Povo.
continua alla pagina
successiva
AUTOTRASPORTI NAZIONALI
DAMIAN VITTORIO e C. snc
POVO - TRENTO
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
81
Circoscrizione di Povo
Attività sportiva a contributo:
foto S.N.
segue dalla pagina
precedente
Nella foto sopra
attività sportiva al
Parco Cimirlo.
82
Programma attività sportiva anno 2004 approvato dal consiglio circoscrizionale nella riunione
del 4 febbraio 2004
Attività sportiva diretta:
" III° trofeo delle Circoscrizioni, torneo calcistico
fra le squadre rappresentanti le circoscrizioni,
iniziativa che trova il patrocinio dell’Assessore
al Decentramento, previsto per fine giugno primi di luglio, costo previsto euro 263,00;
" Torneo Primi calci, promozione calcistica per i
bambini fra i 7 e 9 anni, proposto dall’Associazione Povo Scania, da farsi presso il campo
dell’oratorio nel mese di giugno, costo previsto
euro 450,00;
" torneo par condicio 10, torneo misto di calcio maschile e femminile proposto dall’ Associazione Arci Paho, da farsi presso il campo da calcio al Cimirlo, programmato per il
primo sabato di agosto, costo previsto euro
500,00;
" trofeo aquilotti, manifestazione non agonistica
proposta dall’associazione minibasket, da farsi
nel mese di marzo, costo previsto euro 290,00;
" festa sportiva con ragazzi della Bielorussia,
giornata di sport ed amicizia proposta dalla
Commissione Sport da realizzarsi nel mese di
agosto, costo previsto euro 350.00;
" Marzola bike, gara ciclistica non competitiva
sulla Marzola proposta dalla Commissione
Sport, costo previsto euro 550,00.
Per una spesa complessiva di euro 2.403,00
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
" progetto scuola 2004, promozione dello sport
del basket fra i ragazzi delle elementari, proposto dall’associazione minibasket, da farsi in data da concordare con la scuola, spesa ammessa euro 340,00, contributo assegnato euro
150,00;
" II° trofeo “Fabio Merler”, torneo internazionale
di pallavolo tra le rappresentanti femminile di
Povo - Villazzano - Znojmo, proposto dal Comitato Gemellaggio, prevista per fine maggio,
spesa ammessa euro 830,00, contributo assegnato euro 300,00;
" 801 minuti di calcetto, manifestazione di calcetto a 5 che si disputerà alla palestra di Povo,
spesa ammessa euro 218,00, contributo assegnato euro 100,00;
" memorial Gianpietro Pontalti e Lorenzo Laner,
10° edizione gara ciclistica a staffetta a coppie,
proposta dal G.S. Alpini da farsi la 1° domenica di ottobre, spesa ammessa euro 1.510,00,
contributo assegnato euro 500,00;
" gara di fine corso di sci, competizione non agonistica proposta dal G.S. Alpini a fine corso di
sci, da farsi a fine marzo sul monte Bondone
con festa e premiazione presso il Centro civico,
costi ammessi euro 1.200,00 sul disavanzo
previsto dall’associazione, contributo assegnato euro 450,00;
" 10° trofeo “memorial Oscar Ceschi”, torneo
calcistico per la categoria juniores proposto dal
U.S. Povo Scania, spesa ammessa euro
800,00, contributo assegnato euro 400,00;
" trofeo Luisa Lunelli, gara di corsa in montagna, proposta dalla Sat di Povo, da farsi nel
mese di maggio, spesa ammessa sul disavanzo
euro 1.250,00, contributo assegnato euro
500,00;
" torneo delle Frazioni, torneo di calcio a 5 per
giovani ed adulti proposto dal C.T.G., da farsi
nel periodo aprile - maggio, spesa ammessa sul
disavanzo di euro 1.500,00, contributo assegnato euro 450,00;
" festa sul ghiaccio, festa a tema sul ghiaccio da
farsi entro febbraio sul campo di pattinaggio al
passo Cimirlo, spesa ammessa euro
330,00,contributo assegnato euro 150,00.
Per una spesa complessiva di euro 3.000,00
Il presidente della Commissione sport
Paolo Malpaga
Circoscrizione di Povo
Legna da ardere 2004
In visione gli elenchi assegnatari
lla circoscrizione sono pervenute n. 193 richieste di assegnazione di legna da ardere
per l’anno 2004. La sessione forestale nella
riunione del 18.02.2003 ha approvato l’assegnazione delle domande.
L’elenco dei richiedenti è posto in visione presso gli uffici della circoscrizione fino al 31 maggio
2004.
Chiunque fosse interessato può prenderne visione e segnalare, entro detto termine, eventuali
mancanze ed errori.
Oltre tale data non saranno più accolte correzioni, con l’eventuale esclusione dei richiedenti
non ricompresi nell’elenco.
A
foto S.N.
Il presidente della Circoscrizione
Alessandrini ing. Nicola
Bilancio 2004
e triennale 2004/2006
l consiglio Circoscrizionale nella riunione del
9 dicembre 2003 alla presenza degli Assessori ai Lavori Pubblici dott. Andrea Rudari, al
Bilancio dott. Maurizio Postal ha e allo Sport
dott. Renato Pegoretti, approvato le proposte di
bilancio triennale 2004-2006 con le seguenti
previsioni di intervento:
I
" località Passo Cimirlo: interventi prevenzione
eventi calamitosi lavori € 350.000,00.
Anno 2006
" scuola media Pascoli - ampliamento progetto
€ 100.000,00.
Anno 2004
" via Gabbiolo a Povo: realizzazione progetto e
lavori € 640.000,00;
" località Passo Cimirlo: interventi per la prevenzione di eventi calamitosi progetto
€ 50.000,00;
" piazza di Oltrecastello: arredo urbano spese
tecniche e lavori € 850.000,00;
" via Madonnina - Rsa Villa Cavagna: percorso
pedonale € 100.000,00;
" marciapiede via alla Cascata - piazza a Povo:
realizzazione progetto e lavori € 100.000,00.
Anno 2005
" ex scuola elementare Povo: ristrutturazione e
realizzazione parcheggio seminterrato progetto
e lavori € 2.925.000,00;
foto S.N.
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
83
Circoscrizione di Povo
La baita “Fontana dei Gai”
ai cacciatori di Trento est
opo la gestione da parte dell’Associazione
Arci Paho dell’edificio denominato “Fontana
dei Gai” con il 31.12.2003 si è cambiato il
soggetto affidatario. A fine anno, la Commissione
Usi Civici prima ed il Consiglio Circoscrizionale
poi, hanno affrontato il tema della successione
nella gestione di tale struttura, individuando una
serie di criteri al fine di poter selezionare il nuovo
affidatario.
In particolare si sono decisi i seguenti criteri:
" essere un’associazione o ente della realtà Povo;
" gestire e valorizzare la struttura a favore della
D
comunità e secondo i regolamenti;
" disponibilità a realizzare i lavori di ristrutturazione previsti dall’Azienda Forestale.
A seguito di pubblico bando si è presentata
una sola associazione e cioè la Sezione Cacciatori
Trento - Est, alla quale il Consiglio Circoscrizionale nella riunione del 10.11.2003 ha proposto di
assegnare l’edificio.
In quell’occasione il Presidente della Circoscrizione ha ringraziato l’Associazione Arci Paho a nome di tutta la comunità per il servizio svolto in
questi anni.
Il presidente della
Circoscrizione unitamente
ai consiglieri circoscrizionali
augura a tutti buona Pasqua
Minipolifonici: i concerti di Natale
Tutti i 580 allievi delle cinque sedi della nostra
Scuola sono stati impegnati, tra il 18 ed il 23 dicembre, nei tradizionali concerti natalizi. Quest’anno i concerti sono stati ben otto e hanno visto
sempre una notevole affluenza di pubblico.
Giovedì 18 hanno dato il via alle “danze” proprio i 140 allievi della Sede di Villazzano e Povo;
al pomeriggio, presso il Teatro Parrocchiale di Povo, gli allievi più piccoli, in età compresa dai quattro ai sette anni, hanno messo in scena con canti,
brani strumentali e danze una fiaba in musica intitolata “Natale nella giungla”. Un gruppo di animali burloni si risveglia al mattino e si ritrova immerso in uno scenario davvero sorprendente: la
neve ha ammantato tutto di bianco! Un simpatico
racconto che con scene e musiche ha divertito il
numeroso pubblico.
La sera, nella cornice della nuova Chiesa Parrocchiale di Villazzano, i “grandi” hanno dato prova delle loro capacità e del lavoro svolto in questi
primi mesi di scuola. Si sono esibiti il coro, l’orchestra nonché alcuni gruppi strumentali. Il programma prevedeva l’esecuzione di brani della tra-
84
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
dizione natalizia di diversi paesi, intercalati da brevi didascalie riguardanti la storia e alcune curiosità sulle musiche e i testi interpretati. Il pubblico che
gremiva la Chiesa ha mostrato di aver apprezzato
in modo particolare il concerto con una calorosa
richiesta - ovviamente accolta con gioia - di un bis!
Durante tutti i concerti di Natale è stata promossa dai Minipolifonici la raccolta di fondi a favore dell’attività condotta dall’associazione Emergency. Sono stati ben 3.800,00 gli Euro raccolti
durante le varie serate e interamente versati sul
conto corrente postale intestato all’associazione
fondata da Gino Strada. I responsabili della sede
centrale di Milano sono stati molto contenti dell’iniziativa e, ovviamente, anche del risultato raggiunto. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro
che hanno voluto aderire con generosità alla proposta dimostrando di aver apprezzato l’iniziativa.
Per quanto riguarda l’aspetto musicale non rimane che complimentarsi con tutti i ragazzi per la
qualità del lavoro svolto e gli ottimi risultati raggiunti, augurando loro di continuare sulla strada
intrapresa.
Lettere al giornale
Antenne come funghi
ra dopo la sentenza di ottobre del Consiglio
di Stato i fornitori di telefonia mobile sono
più forti delle ragioni della gente ed il Comune è confinato in una sfera d’azione più limitata,
non solo per come le Leggi (statale e provinciale)
vengono interpretate e fatte rispettare ma, in particolare, perché manca l’intervento diretto del Comune stesso nella scelta degli spazi da adibire alla
installazione di ricevitori o antenne che siano.
La costruzione dell’antenna TIM alle falde del
Doss S. Agata nei pressi dell’asilo nido ne è la dimostrazione eclatante a dispetto di tutti i pareri
contrari, sia quelli della Circoscrizione che della
gente che hanno più volte sconsigliato tale operazione. Si tratta di un pericoloso precedente da valutare in sede comunale e provinciale, perché non
sfugga di mano un autentico controllo del territorio. La Legge nazionale viene applicata in luogo di
quella provinciale in materia di salute, ma al di là
dell’applicazione della normativa nazionale o provinciale, a nulla sono valse le proposte alternative
suggerite dalla Circoscrizione e da molti cittadini.
Lo strapotere dei fornitori di telefonia mobile deve
comunque essere fronteggiato tempestivamente
con una diversa organizzazione del Comune, tale
da prevenire interventi indesiderati su un territorio, come il nostro, troppo appetibile e vulnerabile
per questi usi. La prevenzione è possibile mediante l’individuazione diretta delle aree, da parte del
Comune e che ne faccia distribuzione ai gestori
O
con uso collettivo di antenne, ripetitori e quant’altro
necessario, lasciando invece l’iniziativa ai gestori significa avere una intollerabile anarchia in materia.
Manca secondo me un’azione di coordinamento ed
una successiva fase di controllo sulle intensità delle irradiazioni emesse che possono cambiare anche più
volte nel breve periodo. Le
concessioni devono perciò
essere rilasciate con queste
garanzie preventive per il
nostro territorio, che per la
sua configurazione orografica si presenta con esigenze diverse da altre zone ed
è più soggetto ad una aggressione che bisogna rifiufoto S.N.
tare. La creazione di un assessorato ad hoc potrebbe
essere la soluzione, (non l’unica) ad affrontare in
modo specifico questo problema, prova ne è la
crescita esponenziale del contenzioso amministrativo in merito.
L’antenna TIM
alle falde del
Doss S. Agata
Pompeo Forgione,
consigliere circoscrizionale di Povo
La foto della discordia
Spett.le Redazione,
Ho avuto, ahimè, modo di sfogliare la vs. rivista, numero di Dicembre 2003. Sono rimasta affascinata, ma non è un vs. merito, nel vedere la fotografia dei complimenti dedicati a “papà Giuliano
e nonno Mario che il 7 settembre 2003 hanno abbattuto ben due caprioli”. A prescindere dall’aberrazione di considerare un merito aver abbattuto
degli animali, pur immagino “concessi” alla brama
dei cacciatori dalle autorità preposte, mi chiedo chi
abbia avuto il cattivo gusto non dico di scattare la
foto, ché questo è perfettamente in tono con il piacere di uccidere sotto l’egida di una presunta necessità, ma di stamparla: è angosciante, con le bestiole con gli occhi aperti e una di esse tenuta per
un orecchio in modo da sembrare viva e risultare
con la testolina in una posizione, fra l’altro, completamente innaturale. Le gentili signore la cui iniziativa ha sortito quest’orrore dovrebbero cercare
di dare un messaggio diverso al bimbo, che crescerà non solo con la convinzione che uccidere è
qualcosa di cui andare comunque fieri, ma anche
con un senso estetico assolutamente travisato.
Ines Campo
Caro Direttore,
mi capita spesso anche se non regolarmente di
leggere Tuttapovo, una pubblicazione meritevole
in quanto è rappresentata la vita del sobborgo presente e passata. Trovo spesso fotografie del passato dove riconosco genitori e nonni e addirittura bisnonni. Senza polemizzare permettimi di farti un
continua a pag. seguente
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
85
Lettere al giornale
segue da pag. precedente
appunto sulla pubblicazione di una foto, secondo
me di cattivo gusto in quanto si visualizza un bambino in mezzo a due caprioli morti. Indipendentemente da chi è favorevole o contrario alla caccia,
diverse persone si sono rivolte al sottoscritto per
manifestare il loro disagio di fronte ad un immagine dei due caprioli morti esibiti come trofei assieme ad un minore e relativi compiaciuti parenti.
Con questa mia non intendo chiederti di censurare questa o quella foto ma al pari di altre persone
manifestare il mio profondo dissenso nei confronti
di chi gioisce della morte di un essere vivente ritratta in un’immagine che a mio avviso va tenuta
nell’album di famiglia. Cari Saluti
Sergio Merz
Delegato Provinciale LIPU
Prendiamo atto delle proteste dei nostri due
lettori riguardo la foto pubblicata nel numero di
dicembre e ci scusiamo in anticipo se abbiamo involontariamente urtato la sensibilità di qualche altro lettore. La linea editoriale di Tuttapovo è del
resto improntata sul concedere il massimo spazio,
senza alcun tipo di censura, ad ogni realtà associativa del sobborgo ed a chiunque voglia esprimere propri pareri e convinzioni ovviamente nei limiti del buon gusto e della decenza. Non sappiamo se la foto in questione travalichi questi limiti,
ma certamente ognuno avrà modo nei confronti
degli autori di farsi le opinioni che riterrà secondo
le sue convinzioni e sensibilità. Spiace solo che il
giudizio su una rivista che quest’anno entra nel
decimo anno di vita, si basi solamente (come traspare dalla lettera di Ines Campo), su una foto e
quattro righe, disconoscendo di fatto il seppur
modesto contributo dato da Tuttapovo nel dibattito culturale e nelle vita sociale del sobborgo in
questi anni. (pg)
Ringraziamenti e
tanti auguri dal Libano
Alla redazione di Tuttapovo,
chiedo gentilmente un po’ di spazio per pubblicare il ringraziamento di Suor
Anna Paola e la foto dei bambini di Raachine del Libano. A guerra finita non si
parla più del Libano e le suore sono in difficoltà con tanti bambini da educare e
dar loro un piatto di zuppa. Chi volesse aiutare questi bambini, con soli 200 euro all’anno, attraverso un’adozione a distanza, telefoni senza indugio al numero
0461810435, vi saranno date tutte le informazioni del caso.
Cordiali saluti e buona Pasqua.
Elio Pontalti
Ecco il testo della lettera di suor Anna Paola
Santa Pasqua 2004
Cari sign. Pontalti e don Cornelio e tutti gli amici e
il gruppo di bambini che hanno lavorato per avere questa offerta a noi che in questo momento particolare ci
affidiamo alla Provvidenza di anime generose. Perciò a
nome di tutta la nostra comunità ed a nome dei nostri
bambini poveri, vengo a ringraziarvi per l’offerta inviataci tramite sr. Elisa. Ci sembra che il Signore vi abbia
suggerito l’urgenza delle nostre necessità. Gesù Risorto
compensi largamente la vostra generosità e vi conceda
di continuare a fare tanto del bene in questo mondo bisognoso di comprensione di amore e di pace.
Tanti auguri e grazie vivissime.
In Cristo
Sr. Anna Paola
Nella foto: Raachine (Libano) 2 febbraio 2004. Festa della Candelora alla scuola materna.
86
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
Lettere al giornale
Pace, convivenza e solidarietà
uesta rivista si chiama “Tuttapovo”, un nome
che rappresenta in modo ottimale l’intenzione
di rappresentare tutta la comunità senza discriminazioni o distinzioni politiche, etniche o religiose. Stiamo vedendo giorno dopo giorno la trasformazione della nostra comunità in una società
complessa multi etnica e multi culturale un’occasione per un arricchimento culturale di tutti o una comunità intollerante a compartimenti stagni? Sta a
noi decidere in quale tipo di società dovranno vivere i nostri figli, vogliamo spingerli l’un contro l’altro
armati, dietro i rispettivi simboli politici, religiosi o
etnici per conquistarsi uno spazio vitale per la loro
tribù a scapito delle altre o vogliamo educarli ad essere tolleranti e rispettosi delle idee e delle convinzioni religiose di tutti con l’obiettivo di aiutarsi e collaborare per il bene comune?
Io credo nella seconda ipotesi, sono convinto
che la strada giusta sia quella tracciata più di un secolo fa dal movimento cooperativo, depurandolo
dalle contrapposizioni tra il ceppo cattolico e il ceppo socialista, ormai superate dalla storia. Penso che
vanno superate anche le contrapposizioni religiose
visto che tutte le religioni insegnano a fare del bene
ed aiutare i meno fortunati, l’unico problema è che
si tende ad essere solidali solo con i credenti della
stessa confessione religiosa. Cristo, Maometto, Budda e i profeti della Bibbia solo per citare i più conosciuti, hanno sempre predicato la pacifica convivenza, proibito la violenza e rifiutato le armi, perché allora attraverso i secoli e tutt’ora le più terribili stragi
e guerre sono state fatte e sono fatte nel loro nome?
Sono stati gli uomini ad interpretare secondo i
loro interessi le religioni travisando e rovesciando
quanto i profeti delle varie religioni avevano detto e
scritto, la croce da strumento di tortura in uso nell’impero romano e simbolo del martirio di un giusto, è diventato un simbolo di terrore e di morte per
le popolazioni dell’america al tempo dei conquistadores spagnoli, come il simbolo dell’Islam lo è stato
per le popolazioni europee. La cattolicissima regina
Q
Elisabetta di Castiglia ha causato il più gran genocidio della storia sterminando settanta milioni d’indios e cancellando una civiltà molto più antica e
progredita della nostra. Un solo monaco (secondo
quanto scrive sull’Adige Francesco Comina) Bartolomè de las Casas si oppose e guidò la rivolta degli
indios dicendo loro: “Mettete in un cesto tutto l’oro
che avete e ballate davanti a quel cesto, perché
quello che stà lì dentro è il dio dei cristiani”.
Lo stesso si può dire dei mussulmani, che per
secoli hanno razziato, torturato ed ucciso milioni
di cristiani colpevoli d’essere “infedeli” minacciando la stessa esistenza dell’Europa Cristiana,
salvata dalla fortunata vittoria di Lepanto attribuita alla Madonna del Rosario proclamata “ regina delle vittorie”. Eppure Gesù ha detto di porgere l’altra guancia a chi ti da uno schiaffo ed il Corano invita a gareggiare in opere buone.
Il parroco di Piedicastello, don Piero Rattin (l’Adige di domenica 1 febbraio 2004) scrive “ non è
condivisibile la furia di quei tali che vorrebbero imporre a furor di popolo il crocefisso in tutti i luoghi,
dalla storia risulta che l’unico furor di popolo fosse
quello dei crocefissori non dei devoti del crocifisso.
Lo stesso parroco cita il magistrato Michele di
Schiena che ha scritto su “Avvenire”:
“Perché questi crociati dell’ultima ora non scendono in piazza e non protestano quando il Crocefisso viene ferito e tormentato sul tragico legno della storia contemporanea, con i chiodi delle politiche
che affamano milioni di uomini e delle guerre “infinite” che devastano ed uccidono?”.
Quale la soluzione per i simboli religiosi secondo il biblista Don Rattin?
Semplice, i simboli religiosi non devono eludersi a vicenda ma vanno accostati, in ogni luogo pubblico vanno esposti i simboli religiosi di tutte le religioni rappresentate da chi li frequenta.
Che la pace e l’amore dominino l’Europa e il
mondo, buona primavera a tutti.
Aldo Giongo
Il Club Tuttapovo augura
ai propri lettori, collaboratori
e sostenitori Buona Pasqua
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
87
Auguri a...
In pensione
Bruno “Berna” Bernardinatti
i è giunta una divertente poesia, che volentieri pubblichiamo, dedicata a Bruno “Berna” Bernardinatti,
operaio comunale da anni operante sul sobborgo, recentemente collocato in pensione. Agli auguri si aggiunge
anche tutta la Redazione di Tuttapovo.
C
Chi contenta el Comun, nol contenta nesun!
El Berna i lo conose tuti:
i zoveni, i vèci, i bèi e i bruti,
perché per tanti ani l’ha laorà
per Povo e la comunità!
L’ha cambià en par de volte cà,
ma a Oltrecastell l’ha sempre abità.
Galeotta l’è stà la nòt de san Silvestro
che l’ha envidà la Silvana con en pretesto,
a ‘na festa con tanta zènt
per poder star enseme en moment,
ala Carla l’ha dovèst domandarghe el permesso
encrosando i dedi che el ghe fussa concesso;
i s’è po’ messi ensèma e enamoradi
e ala fin, ovviamente, i s’è sposadi.
Dopo n’an è nat ‘na piccinina
e i gà mess en nòm Martina;
man a man che la pòpa la creseva
en fradelòt o ‘na sorelòta la voleva.
La famiglia la pareva completada,
ma mancava l’ultima arivada,
cossì è nat la Camilla,
bella, furba, vispa e arzilla.
I pensava de esser assà,
ma ‘na cagnota a lori s’è aggregà!
Se parla del Bernardinatti
anca quando ghè da lavàr i piatti;
col grombialet da tirolese el se sente a so agio,
ma gnanca a portar le mondizie no el và adagio!
Quando el và a proveder
no ghè piass farse veder,
el preferiss far su el lèt
pitost che butar el caret!
El spolvera, el fa el bucato
quando la Silvana la và al comitato,
el và a bever en bicer al bar
quando la moglie la va a cantar.
Ogni tant el ghe fa nar zo le azze
perché el continua a embrodegar strazze,
la ghe diss: “Aiuteme a mi a far en po’ de misteroti,
che i altri no i ghè mai quando te i dropi!”
Al festa de san Pantaleon
el fà el guardian al tendon,
el spaza, el nèta, el riordina tut
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
e l’aspeta finchè no l’è tut sut.
Co la so tuta aranciòn
se ‘l vede anca dal Bondon,
el fa el so bel figuron
anca davanti a ‘n bidon.
L’inverno l’era sempre su per le strade
anca con tutte le fiocade,
quando el scominziava a ‘ngiazàr
l’era el prim a levàr per nar a ‘ngiaràr.
No l’era bòn de dormir tranquillo
perché ghe pareva de sentir el squillo
che i lo ciamassa per ‘na rottura o per en guasto
en de qualche brut e scomot posto.
Se el vedeva sempre con ‘na spazadora en man
e sarà difizil vederlo co le man en man;
no el ga pù da timbrar
perciò el cartelin el pòl butar!
No parlante po’ de far la legna,
no ghe serve nesun che ghe insegna,
e la taia su a tocheti per portar en cosina
e per brusar no el gà bisogn de la diavolina!
La sera no l’è bon de star quièt
finchè le fiòle no le è en del lèt,
le è grande e le se rangia da sole,
ma l’è sempre le so fiòle!
Quando ghè qualcòss da organizàr
l’è el prim che se dà da far;
l’è difizil vederlo balar,
ma a ogni tant el se lassa nar!
I ga robà la machina en par de ani fà,
che se i ladri l’avessa ciapà...
e i ghe là abandonada tuta sbugnada
su ‘na corsia de l’autostrada!
El Bruno l’è en gran bòn òm,
ma l’è sempre en agitazion,
adess che la pension l’è arivada
saralo bòn de darse ‘na calmada????
Auguri a...
Il nostro carissimo Gianni Fontana il 27 marzo
compie cinquant’anni. Dalla moglie Patrizia,
dai figli Cristian con Alessandra, Daniele ed il
suocero Erino Pontalti tantissimi auguri per il
tuo mezzo secolo.
A Maria Vedovelli e Pietro Giovannini un
particolare augurio di un felice 45° anniversario
di matrimonio dai figli, nipoti e parenti tutti.
La piccola Maria Letizia Giovannini augura un
felice primo anniversario di matrimonio a
mamma Alessandra e papà Andrea.
Giulio e Marcella Bovecchio festeggiano il 63°
anniversario di matrimonio.
Auguri anche da Tuttapovo!
Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
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In ricordo di...
Gli amici ed i compagni di Povo ricordano
con affetto Ginevra Pontalti ved. Tomasi,
recentemente scomparsa.
Di Luigi Bertotti ne abbiamo parlato nei
numeri scorsi per la sua attività di pittore,
ora se ne è andato per sempre e Tuttapovo
lo vuole ricordare ai propri lettori.
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Tuttapovo
n. 1 - aprile 2004
La Redazione di Tuttapovo è vicina alla
famiglia per la prematura scomparsa di
Oreste Pilla, ricercatore all’Università di
Povo, nonché instancabile animatore
della vita associativa di Villazzano.
Il 12 gennaio, a Pergine Valsugana dove
abitava da anni, si è spento serenamente
Luigi Camin, molti poèri lo ricordano anche
per la sua grande passione per la montagna.
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Tuttapovo di aprile 2004 in formato