Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (convertito in L. 27/02/2004, N° 46) art. 1, comma 1, LO/MI D I C E M B R E 2 0 1 3 - A N N O I II - N U M E R O 4 Per seguire la Fondazione Don Gnocchi e sostenere le sue attività: www.dongnocchi.it N O T I Z I A R I O D E L L A F O N D A Z I O N E D O N C A R L O G N O C C H I NATALE AL FRONTE RUSSO CELEBRAZIONI. La benedizione e l’appello del cardinale Scola e l’affettuoso omaggio degli alpini La Messa all’altare da campo e l’alpino scatta sull’attenti! La statua del beato don Gnocchi tra le guglie del Duomo di Milano ■ GIÀ L’ANNO PRIMA IL NATALE si era risolto, per il Corpo di spedizione italiano in Russia, in una giornata di lotta furibonda e improvvisa, poiché i russi erano usciti dalla calma, se non esclusivamente con l’acre proposito di profanare la dolcezza religiosa del giorno natalizio, almeno nel facile intento di operare un’azione di sorpresa. Quest’anno, poi, se anche davanti alle linee della nostra Divisione il nemico non dava segni di vita, si sapeva troppo bene che su tutto il fronte l’Armata italiana era, ormai da quindici giorni, impegnata in una lotta mortale, impari e sfortunata, per consentire anche a un uomo solo di abbandonare la linea e assistere alla Messa natalizia. Quella notte, anzi: sentinelle raddoppiate, uomini ai pezzi, scarpe ai piedi e... arresti in vista per gli ufficiali. Moriva il cuore al cappellano e agli alpini che avevano lavorato per settimane a preparare, nelle baracche perdute nella neve, altari di festa, presepi di fortuna e a far prove dei cori per la Messa fino alla mezzanotte (piano, ragazzi, che è già il silenzio e io non voglio grane con il capitano!), ma la guerra ha purtroppo leggi di ferro e bisogna sapersi “arrangiare”. Allora l’altarino fu elevato nella buca del Comando di Battaglione, fra le travi che sostenevano la volta e le sandaline dei fili telefonici che uscivano a fasci sulla steppa bianca. Nella notte, fosforescente di stelle e di neve, ogni uomo e ogni cosa stavano sospesi nell’atmosfera trepida della miracolosa attesa. Il comandante del Battaglione è al telefono da campo. «Ragazzi, la Messa è incominciata. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo», dice con voce inesperta e accento spiccatamente bresciano. «Ora siamo… (come si dice cappellano?) siamo all’Offertorio. È l’Elevazione…». Alpini: attenti! Presentatarm! Lungo i camminamenti imbottiti di neve il comando passa da uomo a uomo, sussurrato nella notte vitrea e ansiosa e gli alpini, con gli occhi fissi al nemico, scattano sull’attenti, dinanzi al Signore che scende sull’altare da campo, nel dolore della steppa infinita e sugli altari delle chiese natie, festanti di luci e di incenso. Don Carlo Gnocchi (da “Cristo con gli alpini”) ■ C’È ANCHE IL BEATO DON GNCCHI tra le statue che impreziosiscono il Duomo di Milano. L’opera - poco meno di due metri d’altezza per oltre 900 chilogrammi di peso, realizzata dallo scultore Mauro Baldessari - è stata posata sulla mensola 211 della cattedrale (lato est, sacrestia capitolare, tra la via dell’Arcivescovado e la piazza), in occasione delle celebrazioni dello scorso 25 ottobre, quarto anniversario di beatificazione del “papà dei mutilatini”, giorno di nascita di don Gnocchi e memoria liturgica del Beato. «Il Duomo vive ancora oggi per l’esemplarità e la santità che indicano le figure “fermate” per sempre nei suoi marmi - ha detto l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, in occasione della benedizione della statua -. Immagini che paiono vegliare dalle mille guglie sulle mille raggiere della metropoli e che narrano una storia che ha ancora tanto da insegnare. Come quella di don Gnocchi, splendido prete ambrosiano, che ha saputo divenire l’apostolo del dolore innocente. Noi ci auguriamo che anche la Milano di oggi comprenda perché compiamo questi gesti, perché rendendo visibili questi santi e guardando alla loro testimonianza, si possa essere cristiani e cittadini autentici». La statua - realizzata grazie al contributo di Filcasa su un blocco di marmo di Candoglia offerto dalla Veneranda Fabbrica del Duomo - raffigura don Carlo che acco- Uno scorcio suggestivo del Duomo di Milano (foto di Claudio Novia) con la bella statua di don Carlo Gnocchi che spicca sulla facciata della cattedrale, ai piedi della Madonnina. Sotto, un momento della cerimonia di benedizione in Duomo con l’arcivescovo cardinale Angelo Scola e il presidente della Fondazione monsignor Angelo Bazzari glie tra le proprie braccia un piccolo mutilatino tratto dalle macerie della guerra. E il 15 dicembre scorso la tradizionale celebrazione eucaristica in Duomo “a ricordo degli alpini e di tutti i soldati caduti in guerra e in pace” - presieduta da S. Ecc. monsignor Erminio De Scalzi e concelebrata dal presi- dente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari - è stata preceduta da un suggestivo momento di raccoglimento e preghiera proprio ai piedi della statua di don Carlo. L’ennesima dimostrazione dell’affetto e della venerazione degli alpini per il loro indimenticato cappellano in terra di Russia. EDITORIA. “Malato d’infinito”: TOSCANA. Al via a Fivizzano un libro sulle virtùdi don Carlo l’attività del presidio riabilitativo PER DONAZIONI ON LINE: http://donazioni.dongnocchi.it ■ «LA CARITÀ CHE VOGLIO FARE - scriveva don Carlo Gnocchi - è grande come la mia speranza e la mia fede». Le virtù del “papà dei mutilatini” sono al centro del libro “Malato d’infinito”, pubblicato in occasione del quarto anniversario di beatificazione, opera di Barbara Garavaglia, giornalista lecchese, ed edito dal Centro Ambrosiano (prefazione del cardinale Dionigi Tettamanzi). La lettura, attraverso lo snodarsi virtuoso e fecondo di fede, speranza e carità, di prudenza, fortezza, temperanza e giustizia, evoca una testimonianza vera e provocatoria, dentro i meandri di una vita sofferta (l’esperienza della guerra, specialmente in Russia) e sofferente (nell’epilogo finale della malattia). Un testimone autentico, che ha molto da dire ancora oggi ai cristiani che si appassionano all’uomo e che si vogliono impegnare quotidianamente nella riscoperta dei lineamenti del Cristo in coloro che si trovano ad accostare. Il libro contiene alcuni QR code per approfondimenti multimediali. ■ HA PRESO finalmente il via l’attività del nuovo Presidio Riabilitativo di Fivizzano (Ms), in Lunigiana, all’interno dell’ospedale “S. Antonio Abate”. La nuova struttura (nella foto) è frutto di un investimento congiunto della Fondazione Don Gnocchi e dell’Asl 1 di Massa Carrara: in questa prima fase saranno attivati 32 posti letto (per le specialità di neurologia e ortopedia) dei 60 previsti, ma l’auspicio è quello di arrivare nel tempo alla piena funzionalità. I pazienti provengono dai reparti per acuti degli ospedali del territorio. All’atto del ricovero, viene stilato per ciascuno un progetto riabilitativo che non è limitato al trattamento della patologia, ma che prevede una presa in carico globale del paziente, con approccio multidisciplinare del team riabilitativo. Il Presidio Riabilitativo di Fivizzano si affianca nel Polo toscano della Fondazione - ai Centri di Firenze, Marina di Massa e Colle Val D’Elsa. 3 ■ INTENSO E SENTITO l’omaggio dei Centri della Fondazione Don Gnocchi al Beato fondatore, nei giorni a cavallo del 25 ottobre, giornata della memoria liturgica e quarto anniversario di beatificazione. I principali eventi si sono svolti a Milano, con la Messa solenne nel santuario gremito di fedeli, presieduta dal cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino (foto a fianco), e l’insediamento della reliquia del beato nella cappella del Centro “Vismara”, ultima struttura entrata a far parte della “Baracca” (foto in alto). Numerosi gli eventi promossi negli altri Centri. All’Istituto “Palazzolo” di Milano la Messa è stata animata dal Coro dell’Università Bocconi. Celebrazione eucaristica anche al Centro “Girola” di Milano, presieduta da don Franco Rusconi, seguita dalla lettura di scritti di don Gnocchi. Anche a Malnate (Va), Messa celebrata dal cappellano don Michele Robusti, con visione del filmato della giornata delle beatificazione nel 2009. Al Centro “Ronzoni Villa” di Seregno (Mb), Messa con bacio della reliquia. Al Centro “S. Maria al Castello” di Pessano con Bornago (Mi), sono stati proiettati per ospiti, operatori e fami- CELEBRAZIONI. Il 25 ottobre vissuto intensamente in tutte le strutture INIZIATIVE. In festa alpini, associazioni e alunni delle scuole L’omaggio dei Centri a don Carlo, una reliquia insediata al “Vismara” Il parco di Sondrio intitolato a don Gnocchi: «Questo luogo sia simbolo di speranza e pace» MUSEO. In un anno già migliaia i visitatori arrivati da tutta Italia liari la fiction su don Gnocchi e altri filmati sulla sua vita. All’Hospice “S. Maria delle Grazie” di Monza e al Centro “Spalenza” di Rovato (Bs) celebrazioni eucaristiche con la partecipazione di operatori, pazienti e familiari. Nella cappella del Centro “Don Gnocchi” di Firenze, Messa celebrata da don Mario Landi. Funzioni religiose anche al Polo Riabilitativo di Sarzana (Sp), al Centro “S. Maria ai Colli” di Torino, al Centro “S. Maria ai Servi di Parma (celebrata da monsignor Renato Mori) e al Centro “Bignamini” di Falconara Marittima (celebrata da don Filippo Pesaresi). Nei due Centri di Roma, le celebrazioni sono state presiedute da don Paolo Di LUTTO. Il “grazie” a don Melzi, realizzò la statua che è nei Centri ■ SI È SPENTO A MILANO all’età di 95 anni l’artista e docente don Marco Melzi, sacerdote della famiglia e scuola “Beato Angelico”. Fu lui a realizzare alla fine degli anni ‘90 il modello della statua che raffigura il beato don Gnocchi, riprodotta in numerosi esemplari oggi presenti nei vari Centri italiani della Fondazione (nella foto). In sessant’anni di ininterrotta attività artistica, don Marco ha raffigurato centinaia di santi e beati, fra cui don Carlo, da lui peraltro conosciuto personalmente: «Don Gnocchi - sottolineava qualche anno fa don Melzi - era un santo. Fu prete straordinario, con i ragazzi, i mutilatini, i soldati. Aveva una spiritualità profonda, una cultura infinita e una bontà fuori dal comune. Solo i santi sono fatti così». Da don Gnocchi ricordava di essersi confessato negli anni ‘30, all’Istituto Gonzaga di Milano, dove don Carlo era direttore spirituale. E poi di aver ricevuto da lui la Comunione al fronte, in Albania, nel 1941: «L’esperienza della guerra - aggiungeva - ha segnato le nostre vite. In quell’orribile disastro, don Gnocchi promise che se fosse tornato a casa si sarebbe dedicato a una grande opera di carità. Io invece posso dire di aver maturato in trincea la mia vocazione sacerdotale». Dopo la guerra, vissuta da tenente sui fronti francese e greco-albanese, Marco Melzi entrò in seminario e poi studiò all'Accademia di Brera con Francesco Messina ed Enrico Manfrini, conoscendo artisti come Manzù, Minguzzi e Marini. Venuto a contatto con la Famiglia religiosa di osservanza benedettina “Beato Angelico”, fondata dall'architetto monsignor Giuseppe Polvara, don Marco vi è rimasto per quasi 60 anni, insegnando nell'Istituto d’arte e svolgendo la sua attività artistica nel Laboratorio di scultura (foto sotto). La Fondazione Don Gnocchi lo ricorda con infinita ammirazione e gratitudine. Domenico, rettore del Seminario dell’Ordinariato Militare e da monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo di Cittanova, delegato per l’assistenza religiosa negli ospedali della capitale. Messa anche al Polo Specialistico Riabilitativo di S. Angelo dei Lombardi (Av), celebrata da monsignor Pasquale Cascio, arcivescovo della diocesi di S. Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia. Infine, al Polo Specialistico Riabilitativo di Tricarico (Mt), si è svolta l’iniziativa “Ricordando don Gnocchi”, con testimonianze di un’ex-allieva e di un ex-collaboratore del Centro di Salerno. È seguito un momento di preghiera, condotto da don Nicola Urgo, vicario diocesano. GODIASCO, CONCERTO DEL CORO “TIMALLO” PER SOSTENERE LE ATTIVITA’ DELLA FONDAZIONE ■ CONCERTO DI BENEFICENZA per la Fondazione in memoria di don Carlo, al teatro “Cagnoni” di Godiasco(Pv) , protagonista il coro Ana “Italo Timallo” di Pavia. L’iniziativa, nella festa del 25 ottobre, è stata promossa dalla sezione Ana di Pavia dal gruppo di Godiasco, con il patrocinio della locale Amministrazione comunale. Il programma (dal titolo “Sotto il cielo immenso, con intorno il gregge fitto e nero dei miei alpini….”) ha condotto il pubblico, numeroso e partecipe, attraverso un percorso musicale e rievocativo durante il quale il coro ha eseguito composizioni della tradizione alpina e brani d’autore che raccontano le campagne belliche di Grecia e di Russia, intervallate da letture tratte dagli scritti del beato don Gnocchi. La serata è stata completata dalla proiezione di immagini e dagli interventi del sindaco di Godiasco-Salice Terme Anna Corbi e dei presidenti della Sezione Ana di Pavia, Carlo Gatti, e del gruppo alpini di Godiasco, Andrea Franchi. ■ È TRASCORSO UN ANNO dall’inaugurazione del Museo alla memoria del Beato don Gnocchi e sono già migliaia i devoti del “papà dei mutilatini” che vi hanno fatto visita. Ogni giorno, singole persone o piccoli gruppi si accostano alla suggestiva esposizione di oggetti appartenuti a don Carlo, leggendo le didascalie ed osservando le numerose immagini. Mi capita di frequente di “intercettare” questi visitatori ed arricchire di storia e di notizie quel che si osserva: tutto è spunto, strumento di più profonda conoscenza della vita di don Gnocchi e della sua straordinaria opera al servizio della vita dei più fragili. Sono particolarmente commoventi gli incontri con ex allievi che lo hanno conosciuto personalmente: sono loro, in questo caso, con i ricordi e le testimonianze scolpite indelebilmente nella memoria, ad arricchire di ulteriori suggestioni la già straordinaria atmosfera che si respira negli spazi dell’ex cappella del Centro. Ricordo un mutilatino arrivato da Bologna con moglie e due familiari: già ospite di Villa Altura e poi per anni del Collegio di Parma, vedeva spesso don Carlo. Nell’Anno Santo 1950 è stato con lui a Romae nel 1956 ha partecipato al suo funerale, in rappresentanza del Collegio “S. Maria ai Servi”.Da Torino è venuta la prima ospite femminile, accudita per qualche giorno dalla Stella, la fedele domestica di don Carlo, in attesa dell’arrivo delle suore: mi confidava di conservare ancora qualche capo di vestiario con la matricola numero 1 . Ricordo tre ex allievi dei collegi della Fondazione Pro Juventute (uno di questi vive da anni addirittura a New York), tornati insieme a visitare i luoghi che li hanno visti crescere… Abbiamo ospitato il raduno dei cappellani della diocesi di Milano, classi scolastiche, oratori, gruppi giovanili e parrocchiali, gruppi di alpini e i cori polifonici che hanno animato il Santuario, i visitatori quotidiani del Centro “S. Maria Nascente”, i genitori dei “ragazzi” accolti al Servizio socio-educativo, religiosi e religiose provenienti da vari continenti... Tutti sono rimasti colpiti dalla straordinaria figura di don Gnocchi. Nel museo c’è la possibilità di vedere alcuni filmati storici che riguardano la vita di don Carlo e l’attività della Fondazione. Un luogo di memoria, ma anche di accoglienza, di incontri, di conoscenze reciproche, di arricchimento culturale e spirituale. I gruppi più numerosi e organizzati hanno la possibilità di una visita guidata programmata: è possibile prenotarsi, telefonando allo 02 40308911, oppure scrivere all’indirizzo mail [email protected]. Don Maurizio Rivolta ■ IL PARCO DI SONDRIO intitolato al beato don Carlo Gnocchi. L’iniziativa, promossa dall’Ana e dall’Amministrazione comunale, si è svolta lo scorso ottobre. Nel piazzale della chiesa Sacro Cuore, la Messa è stata celebrata dal cappellano di sezione, don Mario Bongio e dal rettore del Santuario del beato don Gnocchi di Milano, don Maurizio Rivolta. Le penne nere hanno poi sfilato insieme al sindaco, Alcide Molteni, e ai rappresentanti di altre associazioni combattentistiche, fino al nuovo parco nel complesso di via Vanoni, dove è stata scoperta la targa che rende omaggio a don Gnocchi. «Questo parco - ha sottolineato il sindaco rappresenta un simbolo. Dovrà essere un luogo dove potersi sedere e riflettere con calma sull’importanza di valori come l’accoglienza e lo stare insieme, valori che nonni e genitori possono insegnare ai bambini che accompagneranno qui. Il parco deve essere un’area in cui si impari a fare comunità. Siamo fortunati ad avere uno spazio come questo in città e dobbiamo avere anche il coraggio di “volare” oltre i confini cittadini e guardare anche al mondo». Il taglio del nastro è stato effettuato da mazione di un corteo che ha raggiunto la chiesa parrocchiale, accompagnato dal corpo bandistico “San Colombano”. La solenne celebrazione liturgica è stata presieduta da monsignor Mario Delpini, vicario generale dell’Ardiciocesi di Milano, con suggestiva animazione del coro del gruppo Ana di Melzo. Alla giornata hanno partecipato anche monsignor Angelo Bazzari e Giovanni Cucchiani, presidente e vicepresidente della Fondazione Don Gnocchi. INIZIATIVE ALPINE. Fiaccole a Edolo, iniziative di beneficenza nel comasco ■ A BERNAREGGIO(Mb) il quarto anniversario della beatificazione di don Gnocchi è stato ricordato dal locale gruppo alpini e dalla sezione Ana di Monza con un concorso di pittura riservato agli studenti del Liceo Artistico “Pio XI” di Desio. Le opere sono state esposte in paese nel corso di una manifestazione conclusa - dopo l’alzabandiera e la sfilata - con la Messa nella chiesa parrocchiale in memoria di don Carlo concelebrata da don Maurizio Rivolta, rettore del Santuario del beato don Gnocchi di Milano. ■ A MOLA DI EDOLO (Bs), nella chiesetta alpina realizzata a quota 1700 metri e dedicata a don Gnocchi, cappellano degli alpini - la festa del 25 ottobre, giornata della memoria liturgica e anniversario della beatificazione, è stata celebrata con una fiaccolata e una Messa animata dai canti del coro “Baitone”. L’iniziativa è stata promossa dal gruppo alpini di Edolo, in collaborazione con la locale parrocchia S. Maria Nascente. Alcune immagini della cerimonia di Sondrio Giovanbattista Rapella, alpino sondriese, classe 1920. Alla cerimonia hanno preso parte anche alcuni alunni della scuola elementare “Bacchetti”, che hanno dato colore all'avvenimento sventolando ininterrottamente alcune bandierine tricolori. Particolarmente apprezzate anche le parole pronunciate dal rettore del santuario, don Maurizio Rivolta: «Un luogo come questo ha sottolineato - sarebbe piaciuto davvero tanto a don Gnocchi. Il suo impegno non era limitato a dare assistenza a chi aveva bisogno: don Gnocchi voleva ridare dignità alle persone di cui si occupava, voleva diffondere speranza. E si spendeva per la pace, lui che è andato in guerra senza avere con sé nemmeno un’arma, se non la fede. La speranza è che questo parco a lui dedicato possa essere un luogo che aiuti a diffondere, anche tra le nuove generazioni, i valori della pace, della speranza e della solidarietà». ■ PER TRE GIORNI, lo scorso ottobre, i gruppi alpini di Cermenate(Co), Lomazzo (Co) e Melzo(Mi) hanno organizzato l’iniziativa benefica a favore della Fondazione “Insema per la baracca”. Nel programma anche una visita a San Colombano al Lambro (Mi), paese natale di don Carlo e al santuarioe al museodi Milano. A Lomazzo sono stati inoltre dedicati a don Gnocchi un cippo e una via (foto sopra). VILLAFRANCA. Una viae un cippoa don Carlo VILLA D’ADDA. In festa gli alpini di Aldeni ■ UNA NUOVA VIA E UN CIPPO nel nome di don Carlo. L’iniziativa si è svolta lo scorso ottobre ad Alpo di Villafranca di Verona, promossa dal locale gruppo alpini, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, la collaborazione della parrocchia e delle associazioni di volontariato e con la partecipazione di ben 107 gruppi alpini della provincia , nell’ambito delle celebrazioni per il 40° anniversario di attività del gruppo e il 141° anniversario delle Truppe alpine. Presenti, unitamente a numerose autorità civili, militari e religiose, anche Danilo Carena e don Mauro Santoro in rappresentanza della Fondazione Don Gnocchi. ■ IL GRUPPO ALPINI DI VILLA D’ADDA (Bg) ha festeggiato lo scorso settembre il 50esimo di fondazione e il 25esimo di attività del nucleo di Protezione Civile Ana. Tra i più convinti fondatori del gruppo, va ricordato Sperandio Aldeni, miracolato da don Gnocchi, che guidò il sodalizio per più di vent’anni. Aldeni animò e incitò gli alpini e gli amici a costruire una sede per le associazioni del paese e ad intitolarla a don Carlo. Per sottolineare la ricorrenza, gli alpini hanno donato alla comunità un affresco dedicato a Papa Giovanni e hanno ampliato un parco giochi e un parcheggio dedicato a don Giuseppe Rota, arciprete e cappellano degli alpini. MONS. DELPINI ALLA FESTA NEL PAESE NATALE DI SAN COLOMBANO AL LAMBRO ■ ANCHE IL PAESE NATALE DEL BEATO DON GNOCCHI ha fatto memoria del proprio illustre cittadino nel giorno della memoria liturgica. La giornata di festa a San Colombano al Lambro (Mi) si è svolta il 27 ottobre su iniziativa della parrocchia, guidata da don Mario Cipelli, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e le locali sezioni dell’Aido e dell’Associazione Nazionale Alpini. In programma, in mattinata, il ritrovo presso la casa natale di don Carlo e la for- BREVI PIAN DELLE BETULLE.Ricordato don Gnocchi SASSOCORVARO. La riconoscenza di Pietro ■ È STATA PRESIEDUTA da don Mauro Santoro, cappellano del Centro “Vismara” di Milano, recentemente acquisito dalla “Don Gnocchi”, la tradizionale Messa al campo ai Piani delle Betulle (Lc), in occasione della commemorazione annuale alla cappella votiva del Battaglione Morbegno, quest’anno celebrata nel nome di don Gnocchi. Don Mauro era accompagnato da Danilo Carena, in rappresentanza della presidenza della Fondazione. ■ L’IMMAGINE DEL BEATO DON GNOCCHI è stata collocata anche nella chiesetta della Celletta di Valle Avellana, in comune di Sassocorvaro, sull’appennino pesarese, dove rimarrà esposta alla venerazione e alle preghiere dei fedeli. Il gesto di riconoscenza è di Pietro Pratelli, mutilatino di don Gnocchi, ferito nell’immediato dopoguerra dall’esplosione di un ordigno avvenuta proprio a pochi passi dal frequentato luogo di preghiera. ■ AL SANTUARIO SAN MARTINO di Mozzate (Co), Messa in memoria del cappellano don Gnocchi, promossa lo scorso novembre dal locale gruppo alpiniper la sezione Ana di Como. La funzione è stata celebrata dal parroco, don Luigi Alberio, affiancato dal presidente della Fondazione. OTTAVO. Il colonnello Spreafico ai vertici del Reggimento “gemellato” ■ CAMBIO AI VERTICI dell’Ottavo Reggimento Alpini di Cividale del Friuli (Ud), gemellato dal 2006 con la Fondazione Don Gnocchi. Lo scorso ottobre alla caserma “Feruglio” di Vanzone (Ud), cerimonia di insediamento del nuovo comandante, il colonnello Matteo Giacomo Spreafico (a sinistra) subentrato al colonnello Michele Merola (a destra). Sotto la guida del colonnello Merola, il Reggimento ha partecipato alla missione in Afghanistan e nello stesso periodo l’unità ha preso parte all’operazione “Strade sicure”, operando in Campania al fianco delle forze dell’ordine. ■ CAMBIO DI COMANDO anche alla Brigata Alpina Taurinense. Il Generale Dario Ranieri ha ceduto il comando al Generale Massimo Panizzi, un “amis della baracca”: lo ricordiamo al comando dell’Ottavo Reggimento di Cividale del Friuli, quando volle sancire tangibilmente quel legame indissolubile che unisce gli alpini, in armi e non, con il cappellano don Gnocchi, con un gemellaggio con la Fondazione, al momento unico esempio italiano tra un’unità operativa e gli eredi e continuatori dell’opera di un grande ed eroico cappellano militare. AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - dicembre 2013 AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - dicembre 2013 2 4 SEREGNO. È sempre vivo il ricordo della dottoressa Maddalena Galli ■ È SEMPRE VIVO al Centro “Ronzoni Villa-Don Gnocchi” di Seregno (Mb) e in tutta la Fondazione il ricordo della dottoressa Maddalena Galli (nella foto), responsabile medico della struttura brianzola, scomparsa il 28 settembre scorso. Tanti gli amici e colleghi che hanno partecipato ai funerali, celebrati nella basilica dei Ss. Siro e Materno di Desio e che si sono stretti al dolore dei familiari. Nei giorni successivi alla morte, il presidente, monsignor Angelo Bazzari, ha ricordato la dottoressa Galli con una sentita celebrazione nella cappella del Centro di Seregno, presenti i familiari, rimarcandone l’intelligente competenza, la squisita sensibilità, la premurosa dedizione e l’appassionato impegno profuso per anni nella cura e assistenza degli ospiti anziani. «Non trovo parole - è stato invece il ricordo del direttore del Centro, Tiberio Boldrini - per ricordare Maddalena, medico, collega, amica, donna eccezionale. A fatica le immagini che irrompono tra i ricordi di questi ultimi anni trascorsi fianco a fianco, nel “suo” Centro, accanto ai “suoi” anziani, riescono a lenire il dolore. C’è una costante in tutti questi scatti: il sorriso aperto, sincero, contagioso, rassicurante. Il sorriso di una “bella” persona, di un medico appassionato del proprio lavoro, innamorato dei propri pazienti. A loro dedicava ogni briciolo di energia, per loro aveva sempre una parola di conforto, una carezza affettuosa, un abbraccio consolatore. Il Centro, i “suoi nonni” - come amava definirli e che conosceva tutti per nome - erano la sua vita, la missione a cui si è spesa fino all’ultimo. Il Centro - da cinque anni entrato a far parte della grande famiglia della Fondazione Don Gnocchi - respirava quest’entusiasmo e restituiva a quanti avevano occasione di frequentarlo o visitarlo quelle sensazioni di serenità e calore tipiche della più affiatata delle famiglie. «Maddalena non aveva avuto difficoltà a capire e a integrarsi nello stile e nello spirito “Don Gnocchi”: di don Carlo amava ricordare soprattutto una frase: «Dio è tutto qui: nel fare del bene a quelli che soffrono ed hanno bisogno di un aiuto materiale e morale. Il vangelo non comanda altro. Tutto il resto viene dopo e viene da sé». «Lei era così, perché prima di “dire” o “proclamare” preferiva “fare”; la sua lezione quotidiana erano l’esempio, la testimonianza, la presenza. Nulla di più semplice, niente di più difficile. Ora che tante domande ci straziano l’anima, non possiamo che ricordarla con immensa riconoscenza e chiederle di continuare - dal cielo - a indicarci giorno dopo giorno la via più autentica della carità. Sarà il modo migliore per perpetuare quel sorriso. Ciao, Maddalena, e grazie!». MILANO. Alle pareti del nuovo Hospice le opere degli ospiti del CDI del “Girola” ■ TRADIZIONALE APPUNTAMENTO per lo scambio di auguri natalizi, il 22 dicembre, tra gli operatori e i pazienti dell’Istituto Palazzolo di Milano e l’arcivescovo di Milano Angelo Scola. Il cardinale è stato accolto dal presidente e vicepresidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari e Giovanni Cucchiani, dal direttore dell’Istituto, Maurizio Ripamonti, dal cappellano don Renzo Rasi e dalla superiora della Comunità delle Suore delle Poverelle, suor Lorenza Rocca. Riuscitissima, sempre al “Palazzolo”, la tradizionale festa dell’Istituto nel consueto appuntamento autunnale di apertura alla città (con attenzione, quest’anno, alla dimensione internazionale, con il coinvolgimento di numerosi operatori di altrettante nazionalità in servizio al Centro), promosso con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Milano. La giornata ha avuto inizio con la Messa presieduta dal vicario episcopale per la città, monsignor Carlo Faccendini, ed è poi proseguita con numerose iniziative, grazie anche alla collaborazione degli alpini milanesi. Tra queste, la Giornata della Riconoscenza, con la premiazione di Lucia Caserta, Franca Marcon e Nunzia Piraino che hanno raggiunto il traguardo dei 35 anni di servizio, e Umberto Ciminelli, Francesca Sinisi, Angela Abbruzzino, Lucia Cavaliere, Lucia Collu, Francesco D’Attis, Anna Orlotti e Massimo Mini per i 25 anni di lavoro alle spalle. INIZIATIVE. A Natale il tradizionale incontro con l’Arcivescovo FALCONARA. Successo per l’incontro promosso dal “Bignamini” Milano e il mondo al Palazzolo: festa (con riconoscenza) riuscita Festival della musica impossibile: canti e suoni che si fanno terapia I premiati alla Giornata della Riconoscenza. Nelle altre foto, momenti della festa CALENDARIO. Immagini che rievocano i big della canzone ■ SONO ANCORA GLI OSPITI DEI CENTRI DEL POLO LOMBARDIA 2 della Fondazione, con alcuni operatori e familiari, i protagonisti del divertente calendario 2014, dal titolo “Sanremo famosi”. Dopo l’edizione dedicata alla rievocazione di celebri locandine di film che hanno fatto la storia, lo sforzo degli animatori e dei responsabili dell’Istituto Palazzolo di Milano - in particolare Valeria Demartini e Adonella Pedotti - si è concentrato quest’anno sui protagonisti della musica italiana. Le suggestive immagini, scattate e rielaborate come al solito da Salvatore Scaduto, riprendono infatti alcuni ospiti della Fondazione (con il Palazzolo, anche il Centro Girola di Milano e il Centro “S. Maria al Monte” di Malnate) che fanno il verso a popolari big della canzone: da Fred Buscaglione a Celentano, da Modugno a Lucio Dalla, da Mina a Wanda Osiris, da Don Lurio e le Kessler a Louis Armstrong... Mese dopo mese, i protagonisti sono Mario Amato e Bruna Zaffaroni, Almerina Cerri, Bruno Dall’Osto, Eraldo Calligaris, Renata Piazzalunga, Orazio Atzei, Angela Candida Borin, Giuseppina Di Palma, Steven Katongole, Giovanni Arcano, Marco Brambilla, Maria Adelaide Lusini, Ndiaye Nguye, Angelo Virgillito, Clara Magini e Immacolata Prinzivalli. Per richieste, 02 39703366. BREVI ■ DISABILI E FOTOGRAFIA. Dopo il grande successo della mostra di pittura allestita lo scorso anno alla “Galleria Pavesi” - su iniziativa dello stesso gallerista Arnaldo Pavesi e del volontario Giuseppe Cisari - sei ragazzi della Residenza Sanitaria per Disabili del Centro “S. Maria Nascente” di Milano hanno potuto cimentarsi nei mesi scorsi con la fotografia. Un’intuizione geniale che i responsabili e i volontari hanno accolto con entusiasmo e che si è trasformata nel progetto “Sapori profumi e colori della vecchia Milano”, dal quale è scaturito un insieme di scatti fotografici delle botteghe storiche e ritratti della città fissati in modo indelebile su stampe che mostrano “punti di vista alternativi”: in tutto 22 fra botteghe antiche, ristoranti, pasticcerie, bar, confetterie dove scattare foto, registrare video e sentirsi raccontare la storia del locale (tramandata talvolta da generazioni). Un’avventura grazie alla quale i ragazzi coinvolti hanno potuto attivare tutti i canali percettivi sensoriali (vista, gusto, olfatto) e ampliare il proprio bagaglio di esperienze attraverso la scoperta di luoghi e realtà insolite. Ne è scaturita una mostra fotografica, ospitata in anteprima lo scorso settembre dalla “Pasticceria Cucchi” nella sede di corso Genova (nella foto a fianco uno degli scatti) e che verrà esposta la prossima primavera all’Umanitaria di Milano. La video-fotocamera “go-pro”, potente strumento tecnologico, è divenuta per i ragazzi uno splendido ausilio perché ha permesso, in modo naturale, di mettere in risalto il loro esclusivo e personale punto di vista. ■ MOSTRA. È stata allestita dall’11 al 16 novembre alla biblioteca comunale di Ballabio (Lc) la mostra dal titolo “Il pensiero e la vita di don Carlo Gnocchi”. L’iniziativa è stata promossa dall’Aido, in occasione del 15esimo anniversario di fondazione del Gruppo comunale, in collaborazione con la locale Amministrazione comunale, gli alpini e la Fondazione Don Gnocchi. ■ INIZIATIVE. Si è svolta il 7 novembre a Olginate (Lecco) una serata dal titolo “Conosciamo don Carlo Gnocchi”, a cui ha partecipato don Ezio Bolis, direttore della Fondazione Giovanni XXIII, docente presso il Seminario di Bergamo, alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e alla Pontificia Università Salesiana di Torino. L’iniziativa è stata promossa dall’Aido, nel 40esimo anniversario di fondazione, dall’oratorio San Giuseppe e dall’Associazione nazionale alpini. Nell’occasione, è stata inoltre allestita anche una mostra dedicata alla figura del beato. ■ SONO STATI APPESI ALLE PARETI DELL’HOSPICE per malati terminali dell’Istituto “Palazzolo” di Milano le pregevoli opere realizzate dagli ospiti del Centro Diurno Integrato (CDI) del Centro “Girola”. Si tratta di splendidi quadri colorati e tattili, utilissimi per portare nuovi e ulteriori stimoli alle persone accolte nella struttura. La direzione del “Palazzolo” ha espresso un particolare ringraziamento a tutti gli ospiti del CDI e agli operatori del “Girola”, coordinatrice compresa, che con grande professionalità e senso artistico hanno realizzato queste opere utilizzando semplice materiale di recupero. LE AZIENDE CON LA FONDAZIONE DON GNOCCHI ■ SERATA. Incontro di presentazione delle attività della Fondazione, il 12 novembre, al Park Hotel di Desenzano del Garda (Bs), con riferimento particolare alla casa-vacanza per disabili “Don Gnocchi” di Pozzolengo. L’iniziativa è stata promossa dal Rotary Club di Salò-Desenzano e ha visto come relatore il dottor Mauro Ricca, direttore sanitario del Centro “Spalenza” di Rovato. Presenti una cinquantina di persone ed alcune autorità, tra cui il locale comandante dei Carabinieri e il sindaco di Pozzolengo, Davide Vezzoli. ■ VISITA. Una delegazione di cittadini di Abbadia Lariana (Lc), guidata dal sindaco, Cristina Bartesaghi, ha fatto visita lo scorso novembre al santuario e al museo di don Carlo Gnocchi a Milano. Il gruppo ha partecipato alla Messa e ha poi fatto visita anche ad alcuni reparti e servizi del Centro Irccs “S. Maria Nascente”, prima di far ritorno a casa. La Fondazione Don Gnocchi invita le aziende a lasciarsi coinvolgere dalla grande opera del Beato don Carlo a favore delle persone pi6 deboli (disabili, anziani non autosufficienti malati oncologici terminali, pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite, affetti da sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica e da altre gravi malattie invalidanti) per trovare spazi di collaborazione e valorizzazione reciproca. Scegliere di aderire al programma le “AZIENDE CON LA DON GNOCCHI” 5 un’opportunit4 garantita dal prestigio e dalla credibilit4 che la Fondazione ha saputo conquistare nel corso del tempo. Per informazioni contattare: tel. 02.4030.8903 [email protected] ■ FESTIVAL DELLA MUSICA IMPOSSIBILE, settima edizione. Lo straordinario incontro nazionale delle diverse abilità musicali, promosso dal Centro “Bignamini-Don Gnocchi” di Falconara Marittima (An) si è svolto con successo lo scorso ottobre, con il patrocinio della regione Marche, della provincia di Ancona e dei comuni di Ancona e Falconara. In cartellone, anche il concerto dei Ladri di Carrozzelle e il “Drum Circle”, improvvisazione collettiva di percussioni aperta a tutti. Il Festival si è riproposto ancora una volta come un’iniziativa incentrata sulla libera espressione musicale: «Fare della buona musica ad alto livello può sembrare un sfida impossibile per chi ha difficoltà a muoversi, parlare o semplicemente pensare - hanno spiegato gli organizzatori -. I risultati e il successo della manifestazione dimostrano il contrario». Anche nell’edizione di quest’anno sono stati ospitati Centri di riabilitazione, Centri socio-educativi, associazioni e gruppi musicali provenienti da tutta Italia, dando risalto a iniziative artistiche che utilizzano la musica quale elemento facilitatore di percorsi di recupero in ambito riabilitativo, psichiatrico e sociale, oltre che vero e proprio strumento terapeutico. Applaudite le performance di gruppi musicali formati da persone diversamente abili. «Tra di loro - concludono gli organizzatori - ci sono veri e propri talenti, anche se per partecipare al festival non occorre essere maestri. Basta l’entusiasmo di chi è convinto che la musica accompagna la vita di ogni persona e che può essere utile e preziosa nelle attività educative e riabilitative». Alcuni momenti del Festival. Nel riquadro, il direttore del Centro di Falconara, Paolo Perucci, con il sindaco Goffredo Brandoni MILANO, LE “VIE DEL BENESSERE” AL CENTRO “GIROLA”: TORNANO I CORSI APERTI AGLI OSPITI E AGLI ANZIANI DEL QUARTIERE ■ BACK SCHOOL, YOGA, TAI CHI, GINNASTICA DOLCE... È davvero ampia e originale l’offerta di corsi promossi dal Centro “Girola-Don Gnocchi” di Milano a favore della Terza età per la stagione 2013-2014. Le varie iniziative si intitolano anche quest’anno “Le vie del benessere. Un’opportunità per rigenerare corpo e mente” e sono aperte agli ospiti della struttura, ma anche a tutti i cittadini del quartiere milanese di Niguarda e zone limitrofe. Il Centro “Girola” rappresenta da lungo tempo un vero e proprio modello di riferimento sul fronte dell’assistenza agli anziani, assicurando risposte puntuali ed efficienti ai bisogni vecchi e nuovi dei propri ospiti autosufficienti e non e delle loro famiglie. Il percorso “Le vie del benessere” rappresenta una significativa apertura al territorio, visto che in un clima aperto e multigenerazionale, gli anziani, ma anche tutti i cittadini del quartiere, possono frequentare e riscoprire il Centro quale contesto nuovo e piacevole, cogliendone le diverse e utili opportunità di intrattenimento, grazie anche alle competenze di cura e assistenza del personale altamente qualificato. Una delle iniziative di maggiore interesse in programma è il progetto “INcontro”, che prevede un percorso ludico e creativo di incontro intergenerazionale tra anziani ricoverati in RSA e alunni e insegnanti delle scuole primarie. E poi ancora in calendario ci sono i corsi di Back School (ginnastica medica che si occupa della schiena, con esercizi di rafforzamento e di stretching), Tai Chi (disciplina fisica morbida, definita “meditazione in movimento”, adatta anche a persone di età avanzata), Yoga, ginnastica dolce e “PerCorsi di…” (cammino culturale e di approfondimento su tematiche di attualità quali la cultura, la sostenibilità ed etica dei consumi, la salute e la sicurezza degli anziani). Info: Centro “Girola-Fondazione Don Gnocchi”, Milano (via Girola 30), tel. 02 64.22.46.00. TESTIMONIANZA. Lettera di un familiare: «Riacquistata serenità e fiducia» «La rinascita di mio marito e della nostra famiglia: grazie agli operatori del Centro Don Gnocchi di Sarzana» ■ NEL MARZO DI QUEST’ANNO mio marito è stato colpito da un’emorragia cerebrale, non operabile. È stato tenuto in coma farmacologico per un mese all’ospedale di Massa. Rimasto paralizzato in tutta la parte destra del corpo, è stato poi trasferito in un Centro di riabilitazione, dove è rimasto tre mesi. In questo periodo è molto migliorato, ma non ha certo raggiunto l’autosufficienza. Così, consigliate da un’amica, l’abbiamo fatto ricoverare al Polo Riabilitativo “Don Gnocchi” di Sarzana. E lì siamo come rinati. Le preoccupazioni e le incertezze si sono dissolte, non solo per me e le mie figlie, ma anche e soprattutto per mio marito. Alla “Don Gnocchi” di Sarzana abbiamo trovato un ambiente umano e sereno. Medici, infermieri, terapisti, assistenti, volontari... tutti si sono resi disponibili a ogni ora del giorno e della notte, hanno capito e accolto il nostro dolore e hanno cercato di farci stare meglio. Tutti hanno fatto sentire mio marito a casa, una cosa di cui, in quel momento, aveva tanto bisogno. Ad esempio, non era abituato a chiamare le infermiere, se non per le cose veramente indispensabili; ecco, le infermiere del Centro lo hanno addirittura stimolato, affinchè le chiamasse più spesso. Un’altra cosa importantissima è stata che dopo pochi giorni, io come moglie mi sono sentita finalmente parte integrante della riabilitazione di mio marito. Questo perché la “Don Gnocchi” di Sarzana prevede la partecipazione dei familiari alle riunioni che medici e terapisti tengono sul paziente. Già nei primi giorni ho potuto partecipare a una riunione con la dottoressa, la logopedista, la neuropsichiatra, la psicologa, la terapista occupazionale, la fisioterapista e la responsabile dei fisioterapisti che avrebbero seguito mio marito. Per più di un’ora mi hanno spiegato il loro “progetto”, assicurandomi che in due mesi sarebbero riusciti a mandarmelo a casa in piedi. Mi hanno spiegato, inoltre, come il loro lavoro si sarebbe svolto in équipe: nessuno prende decisioni se non ha consultato prima anche gli altri professionisti che lavorano con lo stesso paziente. Per la prima volta mi sono veramente sentita al sicuro. E per mio marito le cose sono andate subito benissimo. Ha riacquistato l'autonomia e soprattutto la dignità che da tempo sentiva lontane. Dopo due mesi, è potuto tornare a casa, stavolta veramente auto- sufficiente e, come promesso, in piedi. Certo, la riabilitazione è ancora lunga, ma mio marito non è solo: ora sta continuando il lavoro con l'équipe che lo segue con il day hospital. Anche i terapisti che ha trovato al day hospital sono bravissimi e lo seguono con dedizione e grande umanità. Ora sta sempre meglio, fa miglioramenti lenti, ma continui. Ha una forza di volontà e una fiducia nel futuro che prima di entrare alla “Don Gnocchi” non aveva. Si è talmente affezionato al personale del Centro che quando l’hanno dimesso si è messo a piangere perché gli dispiaceva lasciarli. Ogni volta che torna là viene accolto da tutti con grande affetto: sono persone che rimarranno nel suo cuore per sempre. Paola con Enzo, Sara e Laura Marietti LETTERE LEGNANO. Grazie ai vostri operatori, mio figlio ha superato il suo disagio ■ GENTILE DIRETTORE, siamo i genitori di Franco, ospite della Residenza Sanitaria Disabili “La Sequoia” di Legnano, gestita dalla Fondazione Don Gnocchi. Desideriamo esprimere la più viva riconoscenza a tutto il personale della struttura, responsabili, medici ed operatori. Nostro figlio ha recentemente passato un periodo difficile, di cui nessuno, neppure noi genitori, ha saputo individuare la causa, anche perché Franco non sa esprimersi. È stato grazie alla professionalità di chi lo ha assisitito, unita alla disponibilità, alla pazienza e all’affetto di cui è stato circondato, che Franco è riuscito a superare il suo disagio. Ci sentiamo pertanto in dovere di ringraziare tutto il personale, che ha dato prova di intendere il proprio servizio non come un lavoro, ma veramente come una missione. Grazie di cuore Flavio e Teresa Barello MILANO. La mamma si è sempre sentita coccolata come in famiglia ■ GENTILISSIMO DIRETTORE, siamo Sandro e Carla, il figlio e la nuora della signora Emilia, ricoverata all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano e che da poco ci ha lasciati. Volevamo ringraziare medici e operatori per tutte le cure che con professionalità, ma anche con amore e gentilezza, hanno riservato alla mamma. Anche la sensibilità dimostrata nei confronti di noi familiari ci è stata di grande aiuto. La mamma si è sempre sentita coccolata e seguita come in una grande famiglia. L’augurio che ci sentiamo di esprimere è di continuare così, che siete stati fantastici. Alessandro e Carla Negri MILANO. Grazie di cuore a tutti per il prezioso aiuto fisico e morale ■ GENTILE DIRETTORE, voglio esprimere infinita riconoscenza ai medici del Centro “Girola-Don Gnocchi” di Milano, dove sono stata ricoverata. Se qualche volta ho disturbato, non l’ho fatto di proposito. Avrò sempre un dolce ricordo di tutti. Un grazie speciale a tutto il personale della struttura, che con grande disponibilità e sorrisi e qualche battuta insieme mi ha aiutata moralmente e fisicamente. Agli infermieri, ai tirocinanti, al capo sala un grazie di cuore. Ho vissuto una bella esperienza. Vi voglio tanto bene... Lettera firmata MONZA. Ci avete aiutato e sostenuto in un momento così difficile e delicato ■ EGREGIO DIRETTORE, con queste poche righe vogliamo ringraziare tutto il personale dell’Hospice “S. Maria delle Grazie” di Monza, che con le cure e la vicinanza ha reso il cammino del nostro caro defunto Venanzio un po’ meno difficile. Il lavoro di tutti, fatto con passione, riservatezza, rispetto dell’ammalato e delle loro famiglie, rende più lieto un momento difficile che tanti purtroppo si trovano ad affrontare senza avere nessun tipo di preparazione. Il supporto sia fisico che psicologico e l’interesse verso tutti noi ha fatto sì che Venanzio abbia visto e sentito vicino a lui tutti quanti e abbia trovato lui stesso la forza di affrontare a modo suo questo passaggio. Il ricordo di tutti voi rimarrà nei nostri cuori. Vi auguriamo di continuare ad essere un punto di riferimento per quanti abbiano necessità. Con immenso affetto e sincero apprezzamento, grazie di cuore a tutti quanti, nessuno escluso. Famiglie Giussani e Viganò FIRENZE. Concertoin basilica e raccolta fondi per ricordare Rosanna ■ LO SCENARIO SUGGESTIVO della Basilica di San Lorenzo di Firenze, gremita di amici; un’orchestra filarmonica e due cori. Questi gli ingredienti unici della serata in ricordo di Rosanna Corridoni Marmugi (nel riquadro), per anni responsabile della Segreteria di Direzione del Polo Toscana della Fondazione Don Gnocchi, scomparsa prematuramente la scorsa estate. Un concerto dedicato a lei, alla sua profonda umanità e alla sua sensibilità, che ha visto protagonisti l’orchestra “I filarmonici di Firenze” con il Coro Città di Firenze e l’Ensemble Capriccio Armonico, diretti da Stefano Burbi, caro amico di Rosanna e autore di due composizioni nel programma della serata, composte appositamente in sua memoria. E una serata all’insegna della solidarietà, con una raccolta di fondi a favore del Progetto “Villa Lorenzi” di Zaira Conti per i ragazzi e le famiglie di Firenze in difficoltà. FIRENZE. Il beneficio che ho avuto al vostro Centro è quasi miracoloso ■ CARO DIRETTORE, mi chiamo Maria Cerabona, ho 52 anni e sono stata sottoposta a cure riabilitative presso il vostro Centro Irccs “Don Gnocchi” di Firenze. Volevo sinceramente fare i complimenti all’intera équipe che mi ha preso in cura e in particolare alla fisioterapista, persona professionalmente seria e competente, che è riuscita con la sua capacità a farmi fare gesti e movimenti che ormai da tempo non riuscivo più ad eseguire. Credetemi, sono due anni che giro per fare fisioterapia, ma il beneficioche ho ottenuto alla “Don Gnocchi” è quasi miracoloso. Ringrazio tutte le persone che vi lavorano e auguro a tutti un buon proseguimento. Maria Cerabona AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - dicembre 2013 AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - dicembre 2013 5 7 LETTERE ROMA. Un periodo di sofferenza si è rivelato un’utile“prova di vita” ■ GENTILE DIRETTORE, ho 88 anni e sono un’orgogliosa mamma di 4 figlie e nonna di 4 nipoti. Negli ultimi cinque mesi sono stata “ospite” della Fondazione Don Gnocchi, al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma. Durante il soggiorno, le inevitabili difficoltà che ho affrontato nel processo di riabilitazione fisico-motoria a cui sono stata sottoposta sono state sempre attentamente accolte e alleggerite dall’encomiabile personale ospedaliero, a cui vanno queste mie sincere parole di gratitudine. Ogni giorno infermieri ed operatori socio-sanitari, insieme alla preziosa e competente assistenza fornita dai fisioterapisti, sono stati uno splendido esempio di abnegazione, amore per il lavoro ed estrema disponibilità nei confronti dei pazienti, sottoposti alle loro cure. I medici sono sempre stati cordiali e professionali. È anche, e soprattutto, grazie a personale come questo, che la vita di noi “ospedalizzati” scorre via molto più agilmente verso l’agognata ripresa delle proprie forze e autonomie. La trasformazione di un’esperienza di sofferenza in un’intensa, ma significativa, “prova di vita” è il regalo più grande che, grazie a loro, ho potuto ricevere. Con estrema riconoscenza Giuseppina Bargnani ROMA. Ho sperimentato con mio figlio cosa significa mettere al centro i malati ■ GENTILE DIRETTORE, sono la mamma di Maurizio, disabile - spero momentaneamente - in cura riabilitativa al Centro di Roma della Fondazione Don Gnocchi. Vorrei esprimere tutto il mio “grazie” per come viene gestita la struttura, non solo da un punto di vista meramente terapeutico, ma anche da quello psicologico, esigenza di cui hanno bisogno i pazienti che vivono questo tipo di esperienza. Dopo vari passaggi presso altre strutture, abbiamo avuto la fortuna di entrare nel ciclo operativo del “Don Gnocchi” e ci siamo trovati a contatto con un mondo nuovo, fatto sì di tanta professionalità, ma anche di tanta umanità e di tante piccole cose che fanno sentire i pazienti non oggetti, ma soggetti meritevoli di attenzione e considerazione. Un grazie particolare va ai medici che alla grande professionalità aggiungono una grande sensibilità e che ci hanno personalmente seguito nel nostro percorso non sempre agevole, considerate le difficoltà connesse alla patologia di mio figlio. Tutti mi hanno dato tranquillità, serenità e speranza in vista della guarigione di Maurizio. Forse, tutto questo è il risultato di una gestione che mette al centro di tutto la cura del “malato” con i suoi problemi e le sue necessità. Grazie di cuore! Lettera firmata S. ANGELO DEI LOMBARDI. Con l’Adri ho potuto fare riabilitazione a casa mia ■ EGREGIO DIRETTORE, sono un paziente ricoverato con il progetto Adri della Fondazione Don Gnocchi di Sant’Angelo dei Lombardi, grazie al quale ho potuto fare riabilitazione a casa. Non sono sposato, vivo con mio fratello di 77 anni e sarebbe stato per me complicato dovermi ricoverare al Centro. Grazie all’Adri ho fatto riabilitazione con maggiore comodità ed efficacia. Ero caduto davanti alla stazione di Avellino, fratturandomi il femore dove già avevo subito un intervento di protesi all’anca. Ero molto preoccupato, perché temevo di non camminare più. Grazie al mio medico, abbiamo contattato la Fondazione Don Gnocchi, che ci ha proposto la riabilitazione a casa. Voglio ringraziare tutta l’équipe che mi ha preso in cura: grazie a loro ho recuperato il cammino. Grazie! Benedetto Raimo ■ UNA SPLENDIDA giornata di festa, quella svoltasi il 12 ottobre scorso al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma dal titolo “Insieme si può”. L’evento aperto dai saluti del direttore, Salvatore Provenza, del presidente del Municipio 14 Valerio Barletta e dell’assessore alle Politiche Sociali Roberto Marino, si è svolto in un clima di serena allegria e si è protratto fino sera, terminando con la Messa. Tra le iniziative in cartellone, una dimostrazione di karate, la caccia al tesoro, i giochi e le gare organizzate per i bambini, le esibizioni dei giocolieri, il karaoke... Nell’occasione sono stati inoltre allestiti diversi stand, dove chiedere informazioni sul Centro e prenotare una visita guidata o dove ammirare i lavori eseguiti dagli ospiti residenti o da altre associazioni. Nè sono mancate bancarelle gastronomiche, o di artigianato esotico... La festa è stata infine l’occasione per l’assegnazione del quarto premio fotografico indetto dal Servizio Educativo e rivolto ad operatori, volontari, ospiti e amici dei Centri italiani della Fondazione Don Gnocchi. Il premio era dedicato alla memoria di suor Noemi, l’indimenticata religiosa che per tanti anni ha prestato servizio al Centro “S. Maria della Pace” di Roma, collaborando perfino con lo stesso don Gnocchi, scomparsa di recente. Il primo premio è stato assegnato a Stefano Bernardi, educatore del Centro “S. Maria della Pace” di Roma, per la fotografia “Coccolami”; il secondo premio a Simona Costigliola per la fotografia “Insieme si può, tra gli animali” e il terzo Premio a Claudio Chiarella per “Il fuoco e la comunità”. ROMA. Assegnati i premi fotografici alla memoria di suor Noemi FUNDRAISING.Anche la Fondazione tra le associazioni promotrici TRADIZIONE Una bella festa per dimostrare che davvero “Insieme si può” Promuovere la cultura della solidarietà: avviata la campagna “Testamento solidale” L’omaggio all’Immacolata: i Centri della capitale in corteo a piazza di Spagna Nelle immagini, alcuni momenti della straordinaria giornata di festa al Centro di Roma. Sotto, la foto con suor Noemi segnalata nel concorso fotografico Per la sezione in bianco e nero è stato premiato Enrico Antonelli per l’immagine “Abbracciando la vita”. Sono stati poi assegnati due premi speciali a Danilo D’Andrea e a Vincenzo Ferri, il primo per una straordinaria immagine che ritrae la stessa suor Noemi e il secondo per il Progetto Uganda 1987 raccontato con quattro splendide foto. ROMA, IN MOSTRA LA CRISI VISTA DALLE PERSONE CON DISABILITA’ ■ LA CRISI, TUTTE LE CRISI, viste dagli occhi di una persona con disabilità: questo il senso di una mostra promossa dalla Comunità di Sant’Egidio di Labaro - Prima Porta di Roma, con la collaborazione della Fondazione Don Gnocchi, della Cooperativa Sociale Cassiavass e del Centro Diurno dell’Associazione Porta Aperta, allestita lo scorso novembre all’Istituto Tecnico e Liceo Scientifico “Pascal”. L’iniziativa, si proponeva di offrire attraverso dipinti, installazioni, video opere, testi, un contributo di riflessione sulla situazione attuale, con un’attenzione anche ad altre numerose situazioni di crisi del pas- ti terminali, fornendo loro servizi socio-sanitari adeguati. Ma significa anche sostenere la ricerca scientifica contro malattie gravi e invalidanti. Con un lascito solidale, insomma, è possibile lasciare un segno di noi, dei nostri valori, quando non ci saremo. Il tutto attraverso un gesto semplice e non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento e senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri cari e familiari. E senza che siano necessari ingenti patrimoni, perché per sostenere il lavoro quotidiano di associazioni come la Fondazione Don Gnocchi anche un piccolo lascito può fare la differenza. In tema di lasciti e testamenti, la Fondazione Don Gnocchi mette inoltre a disposizione un ulteriore sito internet (http://ilmiolascito.it) e un opuscolo con informazioni e approfondimenti utili (dal titolo “Chi è nobile d’animo può avere così tanti eredi”) che può essere chiesto al Servizio Fundraising, al numero 02 40308907. ■ RINNOVANDO UNA TRADIZIONE introdotta nel lontano 1953 dal beato don Carlo Gnocchi, anche quest’anno una delegazione di assistiti e operatori delle strutture romane della Fondazione Don Gnocchi e del Polo Lazio-Campania Nord si è recata lo scorso 8 dicembre a piazza di Spagna, per venerare la Madonna, attraverso un omaggio floreale e una preghiera alla statua dell’Immacolata. Il corteo ha raggiunto la piazza, accompagnato dalla banda musicale degli alpini. Qui il il direttore dei Centri romani della Fondazione, Salvatore Provenza, ha deposto un cesto di rose bianche, guidando la recita della preghiera che don Gnocchi dedicò alla Vergine. Il “papà dei mutilatini” aveva una venerazione particolare per Maria e a lei aveva dedicato tutti i suoi Centri. Una cerimonia sempre continuata dalla Fondazione in questi sessant’anni di attività e presenza nel Paese. ROMA. Presentato il progetto “Vivere”, iniziativa che avvierà trenta ragazzi con disabilità motorie alla pratica della vela AUSILI. Portale Siva, è on line la versione arricchitae rinnovata CAPPELLANI. Mons. Cardillo nominato al Centro di Acerenza ■ È STATO PRESENTATO il 30 novembre scorso al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma il Progetto “Vivere” (VIrtuale pro VEla REale). Si tratta di un’iniziativa - realizzata con il contributo del Dipartimento delle Pari Opportunità e gestito dalla Fondazione Don Gnocchi, in partnership con la Federazione Italiana Vela (Fiv) - finalizzata all’affermazione delle pari opportunità per le persone con disabilità nel campo della vela. Trenta ragazzi, dai 10 ai 25 anni con disabilità motorie, reclutati in parte presso i Centri della Fondazione Don Gnocchi (Roma e S. Angelo dei Lombardi) e in parte presso le scuole della capitale, effettueranno tra gennaio e febbraio 2014, presso l’Area di Riabilitazione Tecnologica (ARTe) del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma, un periodo di training, utilizzando pedane stabilometriche in condizioni statiche e dinamiche, in un ambiente virtuale e un si- ■ AUSILI PER DISABILI: è on-line il nuovo Portale Siva della Fondazione Don Gnocchi. Rinnovato nella grafica e nei contenuti, il Portale è stato ufficialmente presentato in ottobre durante un workshop organizzato nell’ambito della seconda edizione di “Reatech Italia”, fiera-evento per il mondo dei disabili e per le loro famiglie, svoltasi a Milano. Espressione della pluridecennale esperienza del Servizio Informazione e Valutazione Ausili (Siva) della Fondazione Don Gnocchi, il Portale offre informazione, guida e orientamento sugli ausili tecnici disponibili sul mercato che possono essere utili per una migliore autonomia, qualità di vita e partecipazione nella società delle persone disabili. Si appoggia su una rete di servizi specializzati (Centri Siva) in grado di fornire consulenze e valutazioni personalizzate per la scelta degli ausili appropriati alle esigenze della singola persona. Nodo di questa rete è il Servizio Dat (Domotica, Ausili, ■ L’ARCIVESCOVO DI ACERENZA, monsignor Giovanni Ricchiuti, ha nominato cappellano del Centro “Gala-Don Gnocchi” di Acerenza (Pz) monsignor Antonio Cardillo,già vicario generale della diocesi lucana e oggi delegato di Curia. Alla sua sensibilità pastorale e alla sua presenza quotidiana nella struttura riabilitativa della Fondazione Don Gnocchi sarà affidata la responsabilità di offrire al personale e agli ospiti la necessaria assistenza spirituale. Nuovo cappellano anche all’Istituto “Palazzolo Don Gnocchi” di Milano: si tratta di don Ugo Arrigoni, in precedenza in servizio presso la Comunità pastorale di Desio (Mb), che affianca il già presente don Enzo Rasi e sostituisce il compianto don Livio Aretusi, scomparso la scorsa estate. Cambio anche al Centro “Girola-Don Gnocchi” di Milano, dove è stato nominato nuovo cappellano padre Fabio Giudici. mulatore di vela, messo a disposizione dalla Federazione, che riesce a riprodurre le condizioni ambientali di questo sport. Nel corso di questi due mesi verranno anche realizzate sedute teoriche per le nozioni di base tecniche sportive e le nozioni di sicurezza, salvamento e primo soccorso, condotte da istruttori qualificati della stessa Fiv. Seguirà, in primavera, un corso di vela reale, presso un Circolo velico laziale, con barche appositamente attrezzate. Tutto questo, con l’obiettivo di preparare i ragazzi alla pratica sportiva della vela, magari per diventare campioni olimpionici di domani, come Massimo Dighe, del Gruppo Sportivo “Fiamme Azzurre” atleta tetraplegico, partecipante alle Paralimpiadi di Londra 2012, che ha partecipato alla presentazione del progetto in veste di testimonial. Alla presentazione erano presenti anche Isabella Menichini, del Dipartimento delle Pari Opportuni- TRICARICO. Siete un’oasi di umanità di fronte alla sofferenza dei più fragili ■ GENTILE DIRETTORE, siete stati la famiglia del nostro caro Antonio per ben quattro anni e lo siete stati anche per noi, in tutte le occasioni che abbiamo condiviso. Era tanto profondo il suo legame con voi che, dopo l’esperienza dolorosa del ricovero al “San Carlo” di Potenza, ci ha chiesto di tornare a Tricarico, perché era lì che si sentiva a casa. Grazie a infermieri, ausiliari, volontari, personale di segreteria, medici... Grazie anche per il cordoglio che ci avete espresso e per l’amorevole composizione della salma a cura degli infermieri di turno. Vogliamo che si sappia che esistono oasi di umanità di fronte alla sofferenza. Con stima e affetto. Famiglia Falcone sato. Gli artisti, tutte persone con diverse disabilità, tra cui alcuni ospiti della RSA del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma, hanno raccontato attraverso i loro lavori le difficoltà personali e i passaggi negativi della società di oggi e di ieri. Alla mostra era associato un concorso con la premiazione finale delle opere più votate dai visitatori e il terzo premio è andato all’opera “Via dai fili” (nella foto), realizzata da alcune pazienti della RSA del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma - non nuove a riconoscimenti di questo tipo - guidate dall’educatrice Libera Armillotta. ■ PROMUOVERE LA CULTURA della solidarietà testamentaria in Italia è l’obiettivo di “Testamento Solidale”, una campagna che per la prima volta ha messo insieme un gruppo di autorevoli associazioni -tra le quali la Fondazione Don Gnocchi - con la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato. Un recente studio ha messo infatti in luce che tra gli italiani cresce la voglia di sapere di più sui lasciti solidali, ma ha evidenziato anche che le informazioni attualmente disponibili sono imprecise e limitate. Ad esempio, tanti pensano al lascito come una “roba da ricchi”, oppure credono che obblighi all’ intera donazione del proprio patrimonio. Una doppia falsa convinzione, dal momento che si può cedere anche solo una minima parte dei propri averi, ad esempio una piccola somma di denaro, un gioiello o addirittura un arredo. Inoltre, solo pochi ricordano che il testamento olografo (scritto di proprio pugno) è valido, revocabile e modificabile in qualsiasi momento. C’è insomma un evidente gap di conoscenza che la campagna vuole colmare. A questo proposito il network di associazioni ha realizzato il sito www.testamentosolidale.org e una guida che rispondono ad ogni domanda sull’argomento. Lo strumento dei lasciti è oggi sempre più importante per realtà come la Fondazione Don Gnocchi, attanagliate dalla crisi e impegnate a garantire la sostenibilità economica delle proprie attitivà. Disporre un lascito solidale alla “Don Gnocchi” significa aiutare le persone con disabilità a integrarsi al meglio nei territori in cui vivono; vuol dire sostenere l’assistenza agli anziani non autosufficienti e ai mala- PE R D ON AZ I ONI O N LINE VA I A L L A P A G I N A : h t tp : / / d o n a z i o n i . d o ng no cc h i . i t Anche tu,accanto alla vita. Sempre! tà, e Andrea Casu dell’Assessorato allo sport del Comune di Roma. Responsabile scientifico del progetto è il professor Luca Padua, coordinatrice, la dottoressa Irene Aprile. Gli altri protagonisti sono il professor Francesco Maria Manozzi, medico federale Fiv e Rodolfo Bergamaschi, consigliere nazionale Fiv e responsabile della squadra paralimpica. L’attività in laboratorio e palestra (e in acqua) sarà condotta dallo staff di medici e terapisti della Fondazione Don Gnocchi e da istruttori qualificati della FIV, tra i quali Fabio Barbieri che curerà in particolare la formazione col simulatore. Terapia Occupazionale) del Centro Irccs “S. Maria Nascente” di Milano, dotato di un’ampia mostra permanente di ausili e di un appartamento domotico. Il Portale (www.portale.siva.it) si avvale di cinque banche dati (ausili, aziende, centri, idee, biblioteca), di servizi interattivi (tele-sportello, vademecum, cartella personale, segnalazioni di novità) e di un’area riservata per il quotidiano aggiornamento dei dati. Disponi un lascito testamentario per la Fondazione Don Gnocchi vai su http://il mio lascito.it DAL MONDO VISITE. Medici cinesi all’Irccs di Firenze, delegazioni russe e giapponesi a Milano ■ UNA DELEGAZIONE DI MEDICI CINESI di diverse specialità (ortopedia, oncologia, pediatria, ginecologia, endocrinologia, pneumologia...) ha visitato lo scorso novembre il nuovo e moderno Centro Irccs “Don Carlo Gnocchi” di Firenze. L’iniziativa rientrava nel quadro di un progetto di cooperazione tra l’Asl 10 di Firenze e il ministero della Salute cinese, che prevede l’accoglienza, ogni tre mesi, di un gruppo di 10 medici cinesi per attività di formazione e tirocinio presso le strutture sanitarie fiorentine, comprese alcune visite presso strutture di particolare interesse. Gli ospiti (nella foto) sono stati accolti da Francesco Converti, direttore del Polo Toscana, che ha illustrato loro una panoramica delle attività della Fondazione Don Gnocchi nel suo complesso e del Centro di Firenze in particolare. Il dottor Raffaello Molino Lova, ricercatore e assistente alla direzione scientifica, ha invece presentato l’attività di ricerca dell’Irccs fiorentino. L’incontro è poi proseguito con una visita ai reparti, alle palestre e ai laboratori. Una gruppo di una trentina di professionisti e docenti universitari giapponesi, impegnati nel campo della progettazione, costruzione e conduzione di strutture e servizi di riabilitazione, ha invece fatto visita - sempre lo scorso novembre - all’Irccs “S. Maria Nascente” di Milano. Gli ospiti sono stati accolti dal direttore Diego Maltagliati, dal direttore sanitario Marco Triulzi e dal direttore scientifico di presidio Mario Clerici. Nel corso della mattinata, hanno visitato anche il servizio Dat (Domotica, Ausili e Terapia Occupazionale) e il Citt (Centro per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico). Un secondo gruppo di professionisti giapponesi tornerà al Centro di Milano della Fondazione il prossimo febbraio. Infine, una delegazione proveniente dalla Russia ha compiuto nelle scorse settimane un intenso percorso formativo in Fondazione, visitando alcune strutture lombarde (Irccs e Cefos di Milano e Centro di Seregno) impegnate nel campo dell’integrazione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con disabilità. La delegazione - composta da esperti fra importanti amministratori pubblici di regioni della Federazione, docenti universitari e direttori di centri che si occupano di disabilità e istruzione - è stata accolta e accompagnata dal responsabile del settore Formazione della “Don Gnocchi”, Gianbattista Martinelli. NOMINA. Solidarietà internazionale, Del Favero è il coordinatore dell’Area ■ A SEGUITO DELLE DIMISSIONI del direttore dell’Area Solidarietà Internazionale, Federico Marcon - a cui è stata espressa riconoscenza dall’intera Fondazione Don Gnocchi per l’impegno profuso in questi anni - dal 1° dicembre scorso è stato affidato in via transitoria l’incarico di coordinatore dell’Area a Carlo Del Favero, da tempo prezioso collaboratore volontario della stessa area. CONVEGNO. Ong e cooperazione, quali sfide e quali strategie per il futuro? ■ QUALI SARANNO LE SFIDE della cooperazione internazionale nei prossimi anni? E come potranno evolvere le Organizzazioni Non Governative italiane (Ong) nei nuovi scenari che si vanno delineando? Su questi e molti altri interrogativi si è concentrato il lavoro del convegno “Innovare la cooperazione internazionale”, svoltosi al Centro congressi Cariplo di Milano lo scorso 6 dicembre su iniziativa di Oxfam Italia, Fondazione Don Gnocchi e Asvi Social Change. L’iniziativa, sostenuta da Fondazione Cariplo, ha visto partecipare insieme ai rappresentanti dei tre organismi promotori, anche numerosi esperti appartenenti a Ong italiane ed europee, tra cui il direttore degli Affari Istituzionali della Fondazione, Roberto Rambaldi. Il concetto di cooperazione internazionale - è stato sottolineato durante i lavori - è entrato in crisi da alcuni anni. Da qui l’esigenza per la cooperazione italiana di passare da progetti e interventi spesso scoordinati ad impatti sociali di ampia scala, con alleanze che permettano di espandersi oltre i recinti classici, con l’obiettivo strategico di mettere in campo per il futuro una cooperazione allo sviluppo veramente innovativa. AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - dicembre 2013 AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - dicembre 2013 6 AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - dicembre 2013 8 COME SOSTENERE LA FONDAZIONE DON GNOCCHI. Donazioni e agevolazionifiscali NOTIZIARIO DELLA FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI - ONLUS ■ È POSSIBILE SOSTENERE LA FONDAZIONE DON GNOCCHI facendo una donazione con una delle seguenti modalità: DIRETTORE RESPONSABILE Emanuele Brambilla CON BOLLETTINO POSTALE Conto Corrente Postale N. 737205 Intestato a Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus Piazzale Morandi, 6 - 20121 MILANO DIRETTORE EDITORIALE Angelo Bazzari REDAZIONE Piazzale R. Morandi 6 - 20121 Milano Tel. 02-40308.910-911 - Fax 02-40308.926 [email protected] www.dongnocchi.it FOTO Archivio Fondazione Don Gnocchi CON BONIFICO BANCARIO Intestato a Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus Banca PROSSIMA (Gruppo Intesa Sanpaolo) – Codice IBAN: IT60E0335901600100000006843 CON ASSEGNO BANCARIO (non trasferibile) Intestato a Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, spedito in busta chiusa a: Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, piazzale Morandi 6 - 20121 MILANO ON-LINE CON CARTA DI CREDITO: http://donazioni.dongnocchi.it Le erogazioni liberali fatte alla Fondazione Don Gnocchi da persone fisiche o da enti soggetti all’imposta sul reddito delle società sono deducibili dal reddito imponibile nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e nella misura massima di 70.000 euro l’anno (art. 14, D.L. 35/2005). Info: SERVIZIO FUNDRAISING Tel. 02/40308.907 - Mail: [email protected] PROGETTO GRAFICO Gigi Brandazza - [email protected] LASCITI TESTAMENTARI. Una guida e un sito internet con le informazioni utili STAMPA Fiordo srl - Galliate (NO) Tiratura: 75.000 copie Reg. presso il Tribunale di Milano n° 275 del 24 maggio 2011 AI LETTORI Il Notiziario “Amis, ve raccomandi la mia baracca” viene inviato a chiunque lo richieda. È possibile utilizzare l'allegato bollettino postale a sostegno delle attività istituzionali della Fondazione. Nel rispetto di quanto stabilito dal Decreto Legislativo 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali), la informiamo che i suoi dati personali saranno conservati nell'archivio elettronico della Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, titolare del trattamento ai sensi dell'art. 4 del citato Decreto. Comunichiamo che tale archivio è gestito direttamente dalla Fondazione Don Gnocchi e che i suoi dati non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Potrà richiedere, in qualsiasi momento e gratuitamente, l'indicazione dell'origine dei Suoi dati, il loro aggiornamento, rettificazione, integrazione, cancellazione e la loro trasformazione in forma anonima o il loro blocco scrivendo a: Fondazione Don Carlo Gnocchi - Onlus, P.le Rodolfo Morandi 6, 20121 Milano o inviando un fax al numero 02.40308.927. ■ PERCHÈ FARE TESTAMENTO? È una domanda che, spesso, molti non si pongono nemmeno. Nella coscienza comune, il testamento è considerato un atto tipico di chi è in possesso di ricchezze o di chi desidera suddividerle fra persone che non coincidono con i congiunti più stretti, che hanno diritto per legge ad ereditare. In Italia, infatti, la legge stabilisce a quali familiari andranno i nostri averi e questo libera molti dall’impegno di decidere a chi assegnare in eredità i propri beni. In realtà il testamento è lo strumento che ci permette - in vita - di scegliere a chi affidare le nostre sostanze. Il testamento garantisce il rispetto della vo- lontà di chi lo scrive e permette di aiutare i familiari nei modi ritenuti migliori. Inoltre, la sensibilità sociale può essere dimostrata attraverso un contributo lasciato ad un’opera che possa valorizzarlo negli anni futuri. A tale riguardo, la Fondazione Don Gnocchi ha messo a punto una guida e un sito internet con informazioni e approfondimenti utili, disponibile per chiunque voglia farne richiesta. La campagna della Fondazione ha ottenuto il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato. INFO: http://ilmiolascito.it PER RICEVERE ANCHE “MISSIONE UOMO” “Missione Uomo” è la rivista quadrimestrale della Fondazione Don Gnocchi, di recente rinnovata nella grafica e nei contenuti. La rivista, come pure questo Notiziario, viene inviata a chiunque la richieda. Per ricevere a casa propria la rivista “Missione Uomo” occorre rivolgersi al Servizio Comunicazione della Fondazione Don Gnocchi, scrivendo all’indirizzo mail [email protected], oppure telefonando allo 02/40308.938. CINQUE PER MILLE. Ricorda il codice fiscale della “Don Gnocchi”: 04793650583 ■ SONO STATI OLTRE 14 MILA, nel 2011 (ultimo dato disponibile), i contribuenti italiani che hanno deciso di destinare alla Fondazione Don Gnocchi il 5x1000 della propria imposta sui redditi. Tali firme, hanno generato per la Fondazione una somma di 481.654 euro: a tutti va il più sincero ringraziamento. L’invito è a continuare a sostenere la “Don Gnocchi” con questo semplice strumento che non costa nulla: è sufficiente, nella dichiarazione dei redditi, firmare nel riquadro “Sostegno del volontariato”, op- pure in quello “Finanziamento della ricerca sanitaria”, e inserire il codice fiscale della Fondazione: 04793650583. Ulteriori informazioni - oltre che materiale utile alle aziende per invitare dipendenti e colleghi allo stesso gesto di generosità - si trovano nel sito internet appositamente dedicato, all’indirizzo: 5x1000.dongnocchi.it. Nello stesso sito è possibile inoltre avere informazioni sull’utilizzo da parte della Fondazione dei fondi derivanti dal 5x1000 di questi ultimi anni. Poli territoriali e Centri della Fondazione Don Gnocchi in Italia POLO LOMBARDIA 1 IRCCS S. Maria Nascente Via A. Capecelatro, 66 Milano (tel. 02 403081) Ambulatori: Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Bollate, Nerviano, Canegrate, Santo Stefano Ticino Centro S. Maria alla Rotonda Via privata d’Adda, 2 Inverigo-CO (tel. 031 3595511) Ambulatori: Como, Guanzate Centro S. Maria alle Fonti Viale L. Mangiagalli, 52 Salice Terme-PV (tel. 0383 945611) Centro Fondazione Don Gnocchi Via G. Saragat Lodi (tel. 0371 439080) Ambulatori: Lodivecchio, Crema, Casalpusterlengo Centro Multiservizi Via Colli di S. Erasmo, 29 Legnano-MI (tel. 0331 453412) Centro Vismara Via dei Missaglia, 117 Milano (tel. 02 893891) POLO LOMBARDIA 2 Istituto Palazzolo - Don Gnocchi Via Don L. Palazzolo, 21 Milano (tel. 02 39701) POLO LOMBARDIA 3 Centro S. Maria al Castello Piazza Castello, 22 Pessano con Bornago-MI (tel. 02 955401) Ambulatori: San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Melzo, Segrate. Peschiera Borromeo Centro Ronzoni Villa - Don Gnocchi Viale Piave, 12 Seregno-MB (tel. 0362 323111) Ambulatori: Barlassina, Vimercate, Monza, Lentate sul Seveso Centro S. Maria delle Grazie Via Montecassino, 8 Monza (tel. 039 235991) Centro E. Spalenza - Don Gnocchi Largo Paolo VI Rovato-BS (tel. 030 72451) POLO PIEMONTE-LIGURIA Centro S. Maria ai Colli Viale S. Severo, 65 Torino (tel. 011 6303311) Ambulatori: Torino (via Livorno), Torino (via Sant’Ottavio) Presidio Ausiliatrice - Don Gnocchi Via A. Peyron, 42 Torino (tel. 011 4370711) Polo Riabilitativo del Levante ligure Ospedale S. Bartolomeo Via Variante Cisa, 39 Sarzana-SP (tel. 0187 604844) POLO EMILIA ROMAGNA - MARCHE Centro S. Maria ai Servi Piazzale dei Servi, 3 Parma (tel. 0521 2054) Centro E. Bignamini - Don Gnocchi Via G. Matteotti, 56 Falconara M.ma (AN) (tel. 071 9160971) Ambulatori: Ancona (Torrette), Ancona (via Brecce Bianche), Ancona (via Rismondo), Camerano, Fano, Osimo, Senigallia POLO TOSCANA IRCCS Don Carlo Gnocchi Via Di Scandicci 269 - loc. Torregalli Firenze (tel. 055 73931) Centro Don Gnocchi Via delle Casette, 64 Colle Val d’Elsa-SI (tel. 0577 959.659) Centro S. Maria alla Pineta Via Don Carlo Gnocchi, 24 Marina di Massa-MS (tel. 0585 8631) Polo specialistico riabilitativo Ospedale S. Antonio Abate Fivizzano-MS (tel. 0585 9401) POLO LAZIO - CAMPANIA NORD Centro S. Maria della Pace Via Maresciallo Caviglia, 30 Roma (tel. 06 330861) Centro S. Maria della Provvidenza Via Casal del Marmo, 401 Roma (tel. 06 3097439) Polo specialistico riabilitativo Ospedale civile G. Criscuoli Via Quadrivio Sant’Angelo dei Lombardi-AV (tel. 0827 455800) POLO BASILICATA - CAMPANIA SUD Centro Gala - Don Gnocchi Contrada Gala Acerenza-PZ (tel. 0971 742201) Polo specialistico riabilitativo Presidio Ospedaliero ASM Via delle Matine Tricarico-MT (tel. 0835 524280) Ambulatori: Ferrandina Centro S. Maria al Mare Via Leucosia, 14 Salerno (tel. 089 334425) Centro Girola - Don Gnocchi Via C. Girola, 30 Milano (tel. 02 642241) AREA FORMAZIONE E SVILUPPO Centro di Formazione Orientamento e Sviluppo CeFOS Centro S. Maria al Monte Via Nizza, 6 Malnate-VA (tel. 0332 86351) Ambulatorio: Varese Milano, via Gozzadini 7 (tel. 02 40308328) Roma, via Casal del Marmo 401 (tel. 06 3097439) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ANGELO BAZZARI (PRESIDENTE), GIOVANNI CUCCHIANI (VICEPRESIDENTE), FELICE MARTINELLI, MARIO BRAMBILLA, MARCO CAMPARI, GIAMPIO BRACCHI, MARIELLA ENOC COLLEGIO DEI REVISORI: RAFFAELE VALLETTA (PRESIDENTE), MICHELE CASINI, EMILIO COCCHI - DIRETTORE GENERALE: FRANCESCO BERETTA