Relazione di: Tiziana Nasolini – Osservatorio Agroambientale Titolo dell’intervento : Il turismo rurale nelle “fattorie didattiche”. Osservatorio Agroambientale è un organismo promosso nel 1990 dalla Provincia di Forlì–Cesena , dai Comuni di Forlì e Cesena e gestito da Centrale Ortofrutticola con lo scopo di fornire informazione e supporto per lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile, un’agricoltura cioè economicamente valida che rispetti le risorse naturali e produca cibi di sicura qualità per i consumatori. Le attività di Osservatorio Agroambientale sono rivolte sia agli operatori del settore che ai cittadini e consumatori. La possibilità di uno sviluppo economico in sintonia con l’ambiente richiede infatti una solida alleanza tra produttori agricoli, cittadini, consumatori. I settori di intervento sono i seguenti: - studio e ricerca agroambientale - attività di documentazione con la promozione e gestione del CeDAS - Centro Documentazione Agricoltura Sostenibile - educazione agroambientale e alimentare - divulgazione, informazione, editoria I PROGETTI DIDATTICI L’attività di Osservatorio Agroambientale nell’ambito dell’educazione ambientale ed alimentare, promossa dal 1990, è centrata sullo stretto legame esistente tra agricoltura-alimentazione-salute-ambiente ed ha l’obiettivo: − di creare un maggior collegamento fra agricoltura e scuola − di valorizzare l’ambiente campagna, il mondo rurale e le produzioni ecocompatibili Osservatorio Agroambientale è riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna come Centro di Educazione Ambientale e le attività sono documentate in A.N.D.R.E.A. (Archivio Nazionale di Documentazione e Ricerca di Educazione Ambientale). Osservatorio Agroambientale aderisce inoltre all’European Federation of City Farms. I temi base delle iniziative sono il rapporto tra la produzione agricola e l’ambiente, i nuovi modi di produrre in agricoltura, la conoscenza dell’ambiente campagna, le caratteristiche ecologiche ed igienico-sanitarie dei prodotti ottenuti con tecniche ecocompatibili. Si vuole inoltre favorire la consapevolezza delle attuali possibilità di uno sviluppo economico in sintonia con l’ambiente. L’ambiente in tali attività viene analizzato non solo come componente naturalistica, ma anche antropica e culturale. Le giornate in fattoria, i percorsi didattici, le visite guidate si propongono di creare un interesse verso le risorse ambientali e culturali del territorio e di favorire un consumo consapevole. Nell’ambito della didattica Osservatorio Agroambientale svolge varie attività: ü organizza corsi di aggiornamento per insegnanti su tematiche tecnico-scientifiche e educative; ü propone il programma educativo “A scuola in Fattoria”, con attività in aziende agricole biologiche per conoscere l’ambiente campagna, i prodotti della terra, il mestiere dell’agricoltore; ü propone laboratori didattici con esperienze pratiche per far comprendere le relazioni esistenti tra conservazione dell’ambiente, agricoltura ecocompatibile e consumo consapevole; ü produce materiali divulgativi per educatori e ragazzi tra cui il kit didattico per le classi della scuola dell’obbligo “Agricoltura Ambiente Alimentazione”. In Provincia di Forlì-Cesena le iniziative didattiche sono proposte tutti gli anni all’inizio di ogni anno scolastico a tutte le scuole dell’obbligo e hanno coinvolto finora circa 1.060 insegnanti e 25.800 ragazzi. Osservatorio Agroambientale realizza inoltre programmi educativi a livello nazionale in collaborazione con aziende del settore agroalimentare e fornisce supporto a vari Enti. Per l’anno scolastico 1999/2000 sono stati realizzati i progetti didattici: ü “Agricoltura Ambiente Alimentazione – Terra e Cibo” promosso in collaborazione con la Provincia di Forlì-Cesena e COOP Adriatica; ü “Dalla Terra alla Tavola” promosso in collaborazione con Del Monte Italia rivolto alle scuole dell’obbligo di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna; ü “L’Appennino è…alla scoperta di fattorie, borghi, tradizioni rurali” in collaborazione con GAL L’Altra Romagna; ü “Il viaggio dei rifiuti” promosso con il contributo del Comune di Cesena; ü “City Farms–Rete di fattorie didattiche biologiche per l’educazione ambientale e i consumi consapevoli” finanziato dal Ministero dell’Ambiente; Osservatorio Agroambientale coordina inoltre il progetto “Fattorie Aperte-Fattorie Didattiche” promosso dalla Regione Emilia-Romagna con le Provincie emiliano-romagnole. Si riportano, a titolo di esempio, le adesioni ai progetti didattici realizzati nell’ultimo anno scolastico: OSSERVATORIO AGROAMBIENTALE - INIZIATIVE DIDATTICHE ANNO 1999-2000 Progetto n° insegnanti n° classi n° ragazzi Agricoltura Ambiente Alimentazione - Terra e Cibo 145 282 5.630 Educazione al gusto 47 58 1.160 L’Appennino è…alla scoperta di borghi, fattorie, tradizioni rurali 82 167 3.340 Dalla Terra alla Tavola (Bologna, Brescia, Padova Verona) 327 680 13.630 TOTALE 601 1.187 23.760 A SCUOLA NELLA FATTORIA ECOLOGICA La rete delle Fattorie didattiche romagnole Il rapporto dei bambini con la natura è sempre più indiretto e mediato dai mezzi di comunicazione. La stessa scuola propone libri di testo, quasi mai osservazioni naturalistiche nei giardini o nei campi, veri e propri laboratori all’aperto. Il bambino del duemila rispetto a due, tre generazioni precedenti, ha perso la possibilità di esplorare attraverso quelle esperienze libere e autonome fatte sui prati, sulle rive dei torrenti, sugli alberi della campagna o giocando con piccoli animali. Conoscere la fattoria, trascorrere una giornata in campagna diventa un momento importante per familiarizzare non con la natura esotica, ma con quella vicina alla scuola, alla città; significa comprendere le relazioni esistenti tra sistemi produttivi, consumi alimentari, salvaguardia dell’ambiente. Osservatorio Agroambientale ha organizzato nel 1997 in provincia di Forlì-Cesena, sull’esempio di quanto avviene nel Nord Europa, un gruppo permanente di fattorie didattiche grazie alla collaborazione di agricoltori che si sono organizzati nella rete delle fattorie didattiche romagnole. Obiettivi • favorire il recupero del valore culturale e ambientale del territorio - creare interesse per la scoperta dell’ambiente e dell’attività agricola - conoscere piante e animali della fattoria - sensibilizzare al rispetto dell’ambiente - conoscere l’origine dei prodotti alimentari - conoscere il lavoro dell’agricoltore e i valori del mondo rurale • favorire la conoscenza dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli - conoscere l’origine dei prodotti alimentari ed il percorso dal campo alla tavola - approfondire il legame che unisce il cibo, l’ambiente, la salute • proporre un supporto pedagogico e una stretta collaborazione con gli insegnanti per realizzare programmi di educazione ambientale e alimentare “attiva” • sostenere la diversificazione delle attività nell’azienda agricola (ora incoraggiata anche dalla Unione Europea attraverso le misure a sostegno dello sviluppo rurale) • promuovere il turismo scolastico in ambito rurale Metodologia Le fattorie didattiche romagnole sono 11 aziende tipiche della pianura forlivese che hanno adottato da anni tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente quali la produzione biologica e integrata, metodi in grado di coniugare la garanzia di genuinità e salubrità degli alimenti con la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Nell’ultimo anno si sono aggiunte aziende delle aree collinari partecipanti al progetto “L’Appennino è…”; in modo da fornire una visione più completa del territorio della Provincia. Le scuole scelgono di visitare le aziende agricole riportate nella Guida “Fattorie Didattiche” distribuita agli insegnanti da Osservatorio Agroambientale. La giornata in fattoria prevede l’incontro con l’agricoltore che introduce la visita alla fattoria presentando le caratteristiche, le coltivazioni, i prodotti dell’azienda e le tecniche ecocompatibili utilizzate. Segue il percorso nell’azienda con la realizzazione di alcune delle attività sottoriportate. Ogni azienda fornisce ai ragazzi materiali didattici che li aiutano a comprendere l’itinerario in fattoria. I ragazzi, con la guida partecipe degli agricoltori, possono scoprire non solo piante e animali della fattoria, ma anche l’origine dei cibi che consumano quotidianamente, i loro sapori, le stagioni nei quali si raccolgono. Attività Le aziende offrono numerosi percorsi didattici e attività pratiche tra cui: - Metodi di coltivazione e i prodotti dell’agricoltura ecocompatibile - Alla scoperta dell’ecosistema campagna (suolo, piante, insetti, organismi utili) - Lettura del paesaggio agrario – evoluzione dell’agricoltura nel territorio - Gli animali della fattoria - Il grano. Dal chicco…al pane e/o piadina - Dall’erba medica al latte e …dal latte alla ricotta Questa proposta è stata apprezzata sia dalle scuole, che dagli agricoltori, che, nel ruolo di inediti docenti, hanno il piacere di trasmettere il loro “sapere” alle giovani generazioni. Le attività più gettonate: conoscenza degli animali della fattoria, laboratorio “Dal latte al formaggio” e “Dal chicco di grano al pane”. Supporti Per rendere più proficua la giornata in fattoria Osservatorio Agroambientale: - fornisce alle aziende coinvolte materiale didattico da distribuire alle classi in visita: i poster “Cos’è biologico”, l’opuscolo per ragazzi “Agricoltura Ambiente Alimentazione” - distribuisce a tutte le classi che ne hanno fatto richiesta il kit didattico “Agricoltura Ambiente Alimentazione” composto da un audiovisivo, un quaderno informativo per l’insegnante, venti opuscoli rivolti ai ragazzi della scuola dell’obbligo; - organizza corsi di formazione per fornire agli imprenditori agricoli le informazioni di base per l’accoglienza delle classi, in un’ottica di qualità, sia a livello di proposta didattica che di comunicazione. LE FATTORIE DIDATTICHE IN EMILIA-ROMAGNA L’iniziativa “Fattorie Didattiche” è nata nell’ambito del progetto triennale “Fattorie Aperte” promosso dall’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le Province emilianoromagnole e il coordinamento di Osservatorio Agroambientale. L’idea di rendere direttamente protagoniste le strutture agricole delle attività di educazione alimentare nasce dalla necessità di superare lo scollamento esistente tra il mondo della produzione e quello del consumo e di far conoscere l’attività agricola come recupero di cultura alimentare e di conoscenza delle produzioni tipiche del territorio. Dal 1999 sono state attivate reti di fattorie didattiche nelle singole province a supporto dell’attività di orientamento ai consumi svolta dalla Regione che privilegia, fin dai primi anni di età, una cultura del cibo visto nella sua complessità, nel rapporto con il territorio e con la tradizione locale. Caratteristiche delle fattorie didattiche Ciascuna Provincia ha proceduto ad una selezione delle aziende agricole idonee a partecipare alla Rete “Fattorie Aperte – Fattorie Didattiche”. I caratteri di idoneità comprendono diversi parametri: - adozione di sistemi produttivi a basso impatto ambientale (agricoltura integrata e biologica); - rappresentatività dell’azienda rispetto alla realtà agricola territoriale; - “completezza” dell’azienda (per es. la presenza dell’allevamento e/o di animali di bassa corte, di colture caratteristiche del territorio, etc.); - grado di motivazione degli addetti ad aderire ad una tale iniziativa ed elevata capacità comunicativa; - strutture idonee per l’accoglienza. Le esperienze dell’anno scolastico 1999/2000 Nell’anno scolastico 1999/2000, oltre a Forlì-Cesena, che ha una rete attiva da alcuni anni, anche le Provincie di Piacenza, Parma e Modena hanno attivato reti di fattorie didiattiche con il coinvolgimento di 52 aziende agricole, promosso la formazione degli agricoltori e la stampa di guide di presentazione delle attività proposte. Vasta è stata la gamma delle proposte: approfondimenti delle lezioni, visite tematiche, laboratori didattici, stage, animazioni, attività pratiche: dalla preparazione del pane o del formaggio, ai laboratori del gusto, al percorso del prodotto biologico, alla cura degli animali. Provincia n° fattorie didattiche n° classi in fattoria Provincia Di Piacenza 6 80 Provincia Di Parma 15 300 Provincia Di Modena 20 180 Provincia Di Forlì-Cesena 11 150 Totale 52 710 Le reti dell’anno scolastico 2000/2001 Nell’anno scolastico 2000-2001 sono 138 le aziende agricole coinvolte a livello regionale: Provincia di Piacenza 10 - Provincia di Parma 15 - Provincia di Reggio Emilia 18 - Provincia di Modena 23 Provincia di Bologna 10 - Provincia di Ferrara 6 - Provincia di Ravenna 29 - Provincia di Forlì-Cesena 11 Provincia di Rimini 16. Punti chiave Per garantire la migliore riuscita delle giornate in fattoria, sia a livello organizzativo che didattico, è necessario predisporre sia a livello regionale, che provinciale, le seguenti attività: - Formazione degli agricoltori - Aggiornamenti per gli insegnanti - Fornitura di materiali di approfondimento per le classi e a supporto delle visite in azienda e di eventuale materiale informativo per i genitori Il progetto interassessorile 2001/2003 (bozza) Con il 2001 si conclude la prima fase del progetto regionale “Fattorie aperte” e “Fattorie didattiche”. L’attenzione crescente nel territorio nei confronti del tema alimentazione e l’interesse suscitato dal progetto nel primo triennio di attività nel mondo agricolo, nelle scuole e presso i consumatori induce a pensare che le Fattorie didattiche possano diventare un importante veicolo di informazione delle tematiche portate avanti dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dell’orientamento dei consumi alimentari, della valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità e dell’educazione ambientale. Si propone quindi la prosecuzione del progetto “Fattorie Aperte e Fattorie Didattiche” nel triennio 2001-‘03. Struttura organizzativa In considerazione del carattere di trasversalità del progetto, è necessaria la condivisione dello stesso con gli Assessorati Lavoro, Formazione, Scuola e Università e Turismo, per meglio raggiungere gli obiettivi prefissati, attivare ulteriori supporti e risorse finanziarie. Il coordinamento del progetto sarà realizzato dall’Assessorato Agricoltura, Ambiente e sviluppo sostenibile, sia a livello regionale sia provinciale. Per promuovere lo sviluppo delle fattorie didattiche e per la condivisione delle iniziative da realizzare nell’ambito del progetto si propone la costituzione di un Comitato Tecnico Regionale di cui faranno parte rappresentanti degli Assessorati Agricoltura. Ambiente e Sviluppo sostenibile, Lavoro, Formazione, Scuola e Università, Turismo. Indirizzo e verifiche Le aziende che aderiscono al progetto si dovranno impegnare a rispettare i criteri definiti dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso la sottoscrizione di una “Carta della qualità” predisposta a livello regionale e condivisa dal Comitato interassessorile. Anche nel caso di Associazioni di agricoltori, tutti i soci dovranno possedere i requisiti necessari e l’associazione dovrà impegnarsi a far rispettare gli standard di qualità ai propri aderenti. I funzionari delle singole province verificheranno la rispondenza delle aziende ai requisiti, che saranno definiti attraverso una delibera regionale. La non rispondenza ai requisiti fissati in delibera o la perdita degli standard di qualità comporterà l’esclusione dalla rete regionale delle fattorie didattiche. L’accreditamento delle aziende dovrà essere effettuato di anno in anno. Si valuterà anche l’opportunità di istituire un Albo delle Fattorie Didattiche al quale potranno essere iscritte solo le aziende che avranno partecipato ad un apposito corso di formazione ed in possesso di attestato di frequenza. Una formazione specifica si propone anche per gli insegnanti che intendono effettuare visite in fattoria per fornire gli elementi di base per una buona preparazione della visita in classe e per la verifica a posteriori. Al fine di offrire un’immagine unitaria e coordinata delle “Fattorie Didattiche dell’Emilia-Romagna” viene definito un logo identificativo a livello regionale, che identifica in modo omogeneo ed uniforme sul territorio la rete delle fattorie e che potrà essere utilizzato solo dalle aziende accreditate. LE FATTORIE DIDATTICHE IN ITALIA La Provincia di Forlì-Cesena e Osservatorio Agroambientale hanno presentato al Ministero dell’Ambiente il progetto “City Farms–Rete di Fattorie Didattiche biologiche per l’educazione ambientale e consumi consapevoli” nell’ambito del programma stralcio di tutela ambientale. Attraverso il progetto si è inteso potenziare la rete di Fattorie Didattiche ecologiche della Provincia di ForlìCesena e favorire un maggiore collegamento tra produttori e consumatori. Il progetto, in fase conclusiva, prevede la produzione di materiali per le Fattorie Didattiche, la realizzazione di un censimento nazionale delle attività educative in aziende agricole, la stampa dei risultati del censimento, l’organizzazione di un convegno nazionale (tenutosi a Cesena il 27 ottobre 2000), la promozione di una Rete a livello nazionale. Il censimento nazionale Osservatorio Agroambientale, nell’ambito del progetto “City Farms” ha realizzato un censimento nazionale delle Fattorie Didattiche con l’intento di fornire un quadro delle iniziative di educazione ambientale e nutrizionale realizzate da aziende agricole. Il censimento è stato realizzato tramite un’indagine diretta, impiegando un apposito questionario inviato nella prima fase ai referenti delle reti di Fattorie Didattiche già attive, quindi ad aziende agricole, City Farms, Associazioni che effettuano attività di educazione agroambientale. I questionari inviati dalle aziende sono stati successivamente elaborati e le informazioni contenute predisposte per la stampa della mappa “Le Fattorie Didattiche italiane”. Principali risultati L’elaborazione dei questionari ha permesso di tracciare un quadro significativo delle esperienze italiane di “Fattorie Didattiche”. L’adesione è stata, ovviamente, volontaria ma si è ricevuto un numero tale di risposte che ha consentito un’analisi credibile e significativa dello stato dell’arte in questo settore. Complessivamente sono state censite 276 esperienze, tra City Farms e Fattorie Didattiche, con una prevalenza assoluta di queste ultime, gestite da agricoltori e cooperative agricole. Un numero superiore ad ogni aspettativa se consideriamo che in Italia queste attività si sono sviluppate prevalentemente negli ultimi due/tre anni. City Farms In Italia, a differenza di altri Paesi europei, le City Farms (Fattorie urbane) sono presenti in numero limitato: ne sono state censite tre, di proprietà o promosse dai Comuni di Torino, Pavia, Roma. Fattorie Didattiche La maggior parte delle 276 Fattorie Didattiche censite fa parte di una rete a carattere regionale o nazionale. Alcune di queste reti sono state promosse con il supporto di Enti pubblici: è il caso delle Fattorie Didattiche della Regione Emilia-Romagna e del Trentino; altre da Associazioni private quali il Consorzio Agriturismo Piemonte, il Consorzio Agriturismo di Mantova, la CIA nazionale. Per quanto riguarda tipologia delle Aziende e proposte didattiche si rilevano ovviamente situazioni molto diversificate. Quasi la metà delle aziende censite è agrituristica (n 120), significativa anche la conduzione con metodo biologico (n. 131). In molti casi soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna gli operatori hanno seguito corsi di formazione specifica per acquisire professionalità e competenze adeguate al delicato compito dell’accoglienza scolastica. In alcuni casi le fattorie aprono le porte alle scuole per far conoscere la loro attività direttamente sul campo (o nella stalla) con percorsi legati alle produzioni aziendali; altre aziende si sono invece attrezzate come vere e proprie Fattorie Didattiche con strutture per l’accoglienza, anche per consentire le attività in caso di maltempo, aule didattiche, percorsi e laboratori didattici diversificati e in relazione al tipo di scuole accolte. Le Fattorie Didattiche nelle regioni Le 276 Fattorie Didattiche censite sono dislocate su quasi tutto il territorio nazionale, con una netta prevalenza del Nord Italia. Il Piemonte con 22 Fattorie Didattiche aderenti al Consorzio Agriturismo Piemonte ha un’esperienza nel settore consolidata da anni; la Lombardia presenta 26 Fattorie, la maggior parte delle quali aderenti al Consorzio Agriturismo di Mantova, dinamica struttura di supporto; in Trentino 25 aziende agricole partecipano al progetto “I giovani agricoltori incontrano le scuole” promosso da ESAT e Movimento Giovanile Agricoltori. Nel Veneto (28 fattorie) prevale la rete dell’Associazione Polesiana Coltivatori Diretti di Rovigo; l’EmiliaRomagna è la regione con il maggior numero di Fattorie Didattiche censite (115) attivate grazie al progetto promosso dall’Assessorato Regionale Agricoltura in collaborazione con le Provincie emiliano-romagnole e il coordinamento di Osservatorio Agroambientale. Tra le regioni del Centro si distingue per il numero di fattorie censite il Lazio (8), seguito da Marche e Abruzzo (6), Umbria e Toscana con 4 aziende ciascuna. Nel Sud si ha presenza di Fattorie Didattiche in Calabria (7), Basilicata (2) e Puglia (3). Una proposta: un coordinamento nazionale Il forte sviluppo delle esperienze di fattorie Didattiche, l’elevato interesse del mondo scolastico verso questa proposta, la possibilità di un’integrazione di reddito per gli agricoltori non devono far perdere di vista l’obiettivo prioritario, che è quello educativo. Si pone quindi l’esigenza di qualificare questo settore attraverso un coordinamento nazionale che: − definisca criteri standard qualitativi tra i quali assume particolare importanza la formazione specifica degli imprenditori e dei collaboratori e l’accoglienza di un numero di ragazzi proporzionato al numero di operatori presenti in azienda; − fornisca un sostegno tecnico e pedagogico attraverso l’elaborazione dei necessari supporti didattici; − promuova attività di aggiornamento degli insegnanti per la preparazione della visita in fattoria; − coinvolga maggiormente i Ministeri Pubblica Istruzione, Politiche Agricole e Ambiente per la individuazione delle risorse e delle azioni necessarie per favorire lo sviluppo delle Fattorie Didattiche.