Più democrazia Forum dell'Iniziativa per più democrazia anno 1/1 1/2007 La democrazia diretta è partita con il freno tirato ... ora vogliamo toglierlo! Poste Italiane s.p.a. - sped. in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, c.2, DCB Bolzano, supplemento al nr. 2/2006 di DemokratieDirekt Care cittadine e cari cittadini: adesso, se vogliamo ... possiamo! Probabilmente molti di Voi nutrono ormai solo scetticismo e disillusione rispetto alla politica. Speriamo però che Vi sia rimasto ancora un pizzico di speranza sulla possibilità di un suo profondo rinnovamento attraverso iniziative popolari che partono dal basso. Infatti, noi non siamo un nuovo partito politico, bensì un'organizzazione di volontariato che esclude di presentarsi alle elezioni. Ci rivolgiamo a Voi perché siamo profondamente convinti che un risanamento della politica avverrà solo attraverso una condivisione del potere decisionale e grazie ad un controllo diretto nei confronti della rappresentanza politica da parte di tutti noi cittadini. Secondo noi i mali della democrazia non sono da curare delimitandola o sottraendole sostanza, ma, al contrario, estendendola e approfondendola, rendendo cioè possibile una partecipazione diretta dei cittadini. I cittadini possono concorrere alla formazione di regole valide per la comunità in modo molto più disinteressato (e perciò maggiormente indirizzato verso il bene comune) che non i rappresentanti politici, costretti nelle logiche di conservazione del potere. Ci hanno confermato in questa convinzione le parole espresse dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel Suo messaggio di Capodanno, con le quali egli ha invitato i cittadini a rendersi protagonisti della politica. Ci siamo rivolti a Lui con una lettera per raccontargli quanto siamo riusciti a realizzare in Alto Adige, il nostro lavoro, la nuova ed entusiasmante situazione nella quale adesso ci ritroviamo e quello che attualmente stiamo perseguendo. E ora vogliamo raccontarlo anche a Voi. All'interno: Tre passi per più democrazia Democrazia diretta: oggi e domani Che cos'è la democrazia diretta? Voci dei promotori del referendum Chi siamo Democrazia diretta come espressione della natura umana Presentazione opuscolo info La legge vigente ha troppi limiti! Grazie al sostegno di 34 organizzazioni e alle 6.283 firme raccolte nel 2003 per la nostra proposta di legge di iniziativa popolare è stato possibile premere sui partiti ed arrivare a luglio 2005 all'approvazione di una legge sulla democrazia diretta. È un primo passo, ma non è sufficiente per far fiorire la partecipazione dei cittadini! Ora spetta a noi cittadini migliorare le regole! Gra zi e pe dem r la legg ocra zia die sulla ma un retta a legg ... e co no la pa n può fa me ques ta r fio rtecip rir azio ne po e Cons litica id . com eriamo qu sfiduc e una dich esta legg ia ne ia e razi i conf Perc one ro rivol iò la pros nti dei cit di gere mo di sima vo tadini. lta ci citta dine rettamen e ai citta te alle dini luglio Il Co ! 2005 mi tato dei Pr om otori Il 13 luglio 2005 sono state consegnate 29 rose appassite ai Consiglieri provinciali che hanno deliberato la proposta SVP e 5 rose fresche ai Consiglieri che hanno sostenuto la proposta di legge di iniziativa popolare. Lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Caro Presidente, abbiamo ascoltato con attenzione e particolare gratitudine il Suo messaggio di fine anno e in particolare le parole con le quali Lei ha richiamato gli italiani a non allontanarsi dalla politica. Partecipatevi in tutti i modi possibili, portatevi forze e idee più giovani. Contribuite a rinnovarla, a migliorarla culturalmente e moralmente. Lei ci ha ricordato le parole di un condannato a morte della Resistenza: La cosa pubblica siamo noi stessi e ha ribadito la Sua personale convinzione secondo la quale la partecpazione dei cittadini è indispensabile affinché le scelte [quelle generali delle quali ha bisogno la collettività] corrispondano al bene comune. Cogliamo in queste Sue parole un'autorevole conferma del lavoro che stiamo svolgendo ormai da dodici anni, teso non solo ad allargare la possibilità di partecipazione dei cittadini, ma anche a renderla veramente efficace equiparandola alle decisioni della rappresentanza politica. Queste Sue parole sono una chiara conferma della nuova concezione di democrazia che il Parlamento ha espresso con la riforma della Costituzione (segue a pag. 2) Il 20 dicembre 56 promotori sostenuti da 36 organizzazioni hanno presentato al competente ufficio provinciale la richiesta di referendum propositivo per una legge migliore sulla democrazia diretta. A tal fine, se lesito della valutazione di ammissibilità sarà positivo, da marzo a giugno 2007 dovremo raccogliere 13.000 firme autenticate per poter, nel 2009, avere l'occasione di decidere insieme con un referendum provinciale. Contiamo sul Vostro aiuto! Come siamo arrivati a rivolgerci a Lei, gentile lettrice, caro lettore? Lei figura nella banca dati della nostra associazione in quanto già nel 1995 e/o nel 2003, con la Sua firma ha sostenuto una nostra proposta di legge di iniziativa popolare a favore di maggiori diritti dei cittadini alla partecipazione politica. Per questo abbiamo ritenuto che Lei potesse essere interessata/o tuttora alle particolari novità a riguardo che riportiamo in questo giornale. Se così non fosse e se Lei volesse essere cancellata/o dalla nostra banca dati La preghiamo gentilmente di comunicarcelo. La salutiamo cordialmente Simonetta Stringari (redattrice) Otto Aufschnaiter (presidente) Tre passi per giungere ad una regolamentazione compiuta della democrazia diretta in Alto Adige 1995 - 1997 Proposta di legge di iniziativa popolare indirizzata al Consiglio regionale al fine di introdurre liniziativa legislativa popolare Il disegno di legge è stato presentato al Consiglio regionale in base a 4800 firme raccolte in 6 mesi ed in seguito è stato approvato. La legge è stata poi respinta dal Governo italiano che ha espresso dubbi costituzionali rinviandola al Consiglio regionale. Quest'ultimo poi non ha voluto riaffermare la sua delibera rinunciando ad una verifica della conformità da parte della Corte Costituzionale. Ora sta a noi decidere di cambiare la legge !!! Punti critici della legge sulla democrazia diretta approvata nel luglio 2005 (proposta SVP) Quello che vorremmo cambiare con la nostra proposta da portare al voto referendario Impossibilità di attivare strumenti referendari sui provvedimenti amministrativi (nonostante sia previsto dalla Costituzione italiana art. 123) ma solo sulle leggi: significa che le decisioni della Giunta Provinciale rimangono un diktat, (pensiamo ai megaprogetti decisi sulle nostre teste e con i nostri soldi!!). Possibilità di referendum anche su delibere della Giunta di interesse provinciale Numero troppo alto delle firme da raccogliere (quasi il doppio di quanto previsto dalla riforma costituzionale per il referendum confermativo sulle leggi che riguardano la forma di governo locale) e tempi di raccolta troppo brevi. Prevedere un numero di firme corrispondente a quello previsto dallo Statuto di Auto- Quorum di partecipazione del 40% degli aventi diritto al voto: una soglia di sbarramento superabile solo in casi abbastanza rari! Quorum zero o almeno un deciso abbassamento della soglia (15% al massimo). Assenza di clausole che garantiscano in modo trasparente uninformazione equa ed efficace del cittadino. Prevedere tra laltro la possibilità di una presenza equa sui media, il diritto alla consulenza legale e la produzione di un opuscolo informativo predisposto al livello istituzionale da inviare a tutti gli aventi diritto al voto. Possibilità di proporre un nuovo regolamento La regolamentazione degli stipendi dei consiglieri è stata volutamente esclusa dalle materie da sottoporre al giudizio del cittadino. 2003 - 2005 Proposta di legge di iniziativa popolare indirizzata al Consiglio provinciale al fine di regolamentare la democrazia diretta con legge provinciale Il disegno di legge corredato di 6283 firme è stato presentato in Consiglio provinciale ed ivi trattato assieme ad altre tre proposte di legge provenienti da AN, Union für Südtirol e dalla SVP, discusse in seguito congiuntamente nella Commissione speciale. Al dibattito nel plenum del Consiglio è arrivato solo il disegno di legge della SVP. Quest'ultimo, che ha subito lievi modifiche per tener conto di alcune richieste di consiglieri della maggioranza e dellopposizione, è stato infine approvato con una maggioranza di oltre due terzi. 2007 - 2009 Iniziativa popolare 2007 Una legge migliore per la democrazia diretta affinché la popolazione dellAlto Adige decida con un referendum propositivo se sostituire lattuale legge con una migliore. Il 20 dicembre 2006 56 promotori presentano una proposta di legge per regolamentare in modo compiuto la democrazia diretta (diritti di indirizzo, di consultazione e di deliberazione) con la richiesta di referendum propositivo. Tra l8 marzo e linizio di giugno 2007 si raccoglieranno 13.000 firme di citta-dini/e residenti in provincia con lobiettivo di portare il disegno di legge in Consiglio provinciale. Se la proposta non venisse recepita sarà lelettorato a deciderne con voto referendario provinciale nel 2009. e di particolare rilevanza. Introduzione del referendum confermativo che dà ai cittadini la possibilità di bocciare una legge provinciale (o una delibera della Giunta) prima della sua entrata in vigore. nomia per il referendum confermativo (ca. 7.500) e allungare di qualche mese i tempi per la raccolta. per stabilire lentità delle remunerazioni dei consiglieri secondo criteri equi e condivisi. Non prevede la possibilità per il Consiglio Provinciale di formulare proposte di legge alternative a quelle delle iniziative popolari e quindi esclude la possibilità di riformulare le decisioni politiche tenendo conto delle richieste espresse dai cittadini. Il Consiglio Provinciale può presentare una controproposta da sottoporre al voto referendario insieme alla proposta di legge di iniziativa popolare. Limitazione della facoltà di autenticazione a funzionari e rappresentanti politici. Estendere la facoltà di autenticare le firme a cittadini incaricati dal Sindaco. Lettera al Presidente (segue dalla prima) del 2001, conferendo ai cittadini con larticolo 118 la facoltà di impegnarsi con il sostegno delle istituzioni per il bene comune. Così come è crollato il muro di Berlino, è crollato anche il muro tra la democrazia rappresentativa e quella diretta. Questa è limmagine che il noto costituzionalista Andrea Piraino ha utilizzato in unaudizione organizzata in Consiglio provinciale nellambito della trattazione di diversi disegni di legge sulla democrazia diretta in Alto Adige. Questi sono stati presentati sulla spinta di un nostro disegno di legge di iniziativa popolare sostenuto da un vasto arcipelago di organizzazioni e da un numero di firme di cittadini assai superiore a quello richiesto dalla legge. L'esito di tale iniziativa è stato il varo di una legge provinciale che però non soddisfa le nostre aspettative. Essa non pone sullo stesso piano i diritti dei cittadini rispetto ai poteri della rappresentanza politica e dimostra così poca fiducia nella capacità dei cittadini di contribuire in modo costruttivo alla gestione della cosa pubblica. Tuttavia, la nuova legge realizza una novità eccezionale regolamentando, come richiesto dallo Statuto di Autonomia, il referendum propositivo che conferisce ai cittadini un concreto potere legislativo. Se la democrazia diretta nella veste del referendum abrogativo ha avuto la mera funzione di correttivo di alcune lacune della democrazia rappresentativa, quella che si avvale del referendum propositivo dà ai cittadini uno strumentario per esercitare in modo concreto e diretto la loro sovranità. Non la delega, ma la partecipazione dei cittadini è il valore di fondo della democrazia. Se in provincia di Bolzano non ci fossimo battuti noi cittadini per i nuovi diritti di codeterminazione politica, siamo certi che questi ci sarebbero stati preclusi ancora per molti anni. Va anche detto che se il Parlamento italiano non avesse riformato la Costituzione e lo Statuto di Autonomia speciale ci sarebbe mancata la base giuridica per le nostre rivendicazioni: la nostra iniziativa è così un bellesempio per una costruttiva dialettica tra istituzioni e cittadini. Il nostro percorso continua. Riteniamo fondamentale, per il buon funzionamento della democrazia e al fine di un'auspicabile identificazione dei cittadini con il sistema politico e la gestione della cosa pubblica, che siano essi stessi a decidere secondo quali regole debba svolgersi lesercizio della propria sovranità e del potere deliberativo. Abbiamo così deciso di utilizzare la nuova, seppur restrittiva, opportunità deliberativa concessa ai cittadini della provincia di Bolzano per proporre, attraverso il voto referendario, innovativi strumenti di partecipazione politica diretta. Tali strumenti sono dotati di un corollario di regole volte a garantire lequità e la parità tra i cittadini e i loro rappresentanti nellesercizio della politica, ad assicurare uninformazione equa ed un rapporto costruttivo e corretto tra istituzioni e cittadini. La nostra proposta di legge è frutto di un approfondimento ormai decennale della materia, basato sul confronto con esperienze di altri Paesi europei, e si avvale del contributo di una cerchia internazionale di costituzionalisti, giuristi e politologi. Stimato Presidente, riteniamo che la nostra iniziativa, nata nella nostra particolare situazione caratterizzata da un'autonomia speciale costruita accuratamente sulla base di un reciproco rispetto, vada considerata un avanzato campo di sperimentazione e come tale possa essere uno stimolo innovativo per tutta la nazione. Il nostro paese può riscoprire la propensione verso la costituzione di una democrazia diretta e partecipativa che ritroviamo nelle sue origini alla fine dell800 come pure nei lavori della Costituente dopo il ventennio fascista. Nella speranza di farLe cosa gradita, ci proponiamo di tenerLa al corrente dellevolversi della nostra iniziativa. Iniziativa per più democrazia Che cos'è la democrazia diretta? Dove il potere manca, serve libertà d'azione. Dove il potere si concentra, serve controllo. Proprio in base a tale esperienza circa 160 anni fa, quando tutti gli stati circostanti si trovavano ancora sotto il giogo delle monarchie, in Svizzera è stata sviluppata la democrazia diretta moderna. Sono nati cosí liniziativa popolare e il referendum, o - nella terminologia corrente italiana - il referendum propositivo ed il referendum confermativo, detto anche "costituzionale" perché applicabile solo alle proposte di modifica della Costituzione. Quindi la democrazia diretta poggia fondamentalmente su questi due pilastri: il primo riguarda il diritto dei cittadini di controllare loperato dei politici, attivando se necessario un freno demergenza. Il secondo invece permette ai cittadini di portare il loro contributo creativo presentando disegni di legge prima al parlamento o al Consiglio provinciale e poi ad un voto referendario che coinvolga lelettorato. Il referendum - il potere ha bisogno di controllo Il referendum confermativo consente di accertare se le decisioni dei politici si fondano sul consenso della popolazione. Dopo lapprovazione di una legge da parte del Consiglio provinciale, oppure dopo una delibera di rilevanza provinciale della Giunta, i cittadini dovrebbero poter avere un breve periodo di tempo per chiedere un referendum in base ad un numero prestabilito di firme raccolte. Se ci riescono, la decisione del Consiglio o della Giunta sarà sottoposta al voto referendario. Si tratta di una specie di freno che la cittadinanza può attivare nei confronti dei politici. Il referendum confermativo oggi in Italia esiste solo per le modifiche alla Costituzione e, a livello provinciale, per le leggi sulla forma di governo. di firme. Il Consiglio in tal caso era libero di archiviare subito ogni proposta di questo tipo (come in effetti ha fatto in passato). Il vero referendum propositivo cambia i termini della questione: il Consiglio provinciale o il Parlamento devono occuparsene e nel caso che la proposta di iniziativa popolare non venga accolta, si passa al voto referendario. Grazie a questo strumento gli elettori hanno un certo potere di far valere la propria volontà anche tra un'elezione e l'altra. Anche quando le iniziative popolari falliscono alle urne, mantengono comunque la loro utilità, perché pongono temi importanti e sentiti allordine del giorno dellagenda politica e provocano un ampio dibattito pubblico, che è lhumus della democrazia. Altri strumenti di democrazia diretta hanno una funzione integrativa rispetto ai due strumenti principali, ma non hanno un effetto vincolante per il potere politico: Il referendum consultivo è come un sondaggio giuridicamente non vincolante che può essere promosso sia dai cittadini che dagli organi eletti per rendere evidenti gli orientamenti dellelettorato su temi specifici. Il risultato mostra in modo rappresentativo e democratico un quadro della opinione dominante nella popolazione ed quindi orienta lazione dei politici. Liniziativa popolare liberi di decidere insieme oltre la delega La proposta di legge di iniziativa popolare (senza referendum) offre la possibilità di portare al voto in Consiglio provinciale o in Parlamento un disegno di legge redatto da cittadini, senza che vi sia l'obbligo di approvazione per questi organi e senza previsione di referendum. Laltro pilastro della democrazia diretta è il referendum propositivo. Finora a livello nazionale e provinciale i cittadini potevano rivolgere agli organi rappresentativi solo delle proposte, sostenute da un numero minimo La petizione è una formale interrogazione richiesta da cittadini ad un organo politico, con lobbligo di risposta entro un determinato lasso di tempo. Naturalmente questi strumenti vanno introdotti con regole di applicazione eque e aperte che consentano di promuovere il loro utilizzo invece di scoraggiare la partecipazione dei cittadini. È bene sapere che il concetto di democrazia diretta era già presente con pari dignità rispetto alla democrazia rappresentativa al momento della fondazione della Repubblica. La democrazia diretta era già prevista nel programma politico dei Repubblicani alla fine dell800 e poi nellAssemblea Costituente del 1947. I partiti principali impedirono però lintroduzione della gamma completa dei diritti referendari istituendo unicamente il referendum abrogativo, poi regolamentato e applicato solo a partire dagli anni 70. In Italia così la democrazia diretta non è ancora compiuta ed i diritti dei cittadini alla partecipazione non sono completi. Pure a livello provinciale la legge provinciale sulla democrazia diretta n.11/2005, sotto il profilo delle rivendicazioni dei cittadini, toglie con una mano ciò che ha dato con l'altra. piazza Matteotti maggio 2003: l'Omnibus per la democrazia diretta Voci di promotori per una legge migliore sulla democrazia diretta Una delle istanze più rilevanti di questo inizio secolo è una solida domanda di democrazia reale. Democrazia partecipativa, che appare, tra laltro, il solo antidoto che conosciamo al declino delle democrazie rappresentative, o deliberative. La sola alternativa alla deriva plebiscitaria a cui tende il modello del neoliberismo autoritario. Lo scontro tra questi due modelli è evidente, così come è evidente che non esistano terze vie: la democrazia liberale, basata sul principio della delega, sui pesi e contrappesi tra i diversi poteri è ormai stata affondata dai cambiamenti strutturali tanto nella sfera economica che in quella socio-politica. I meccanismi di selezione di coloro che compiono per noi scelte politiche hanno sempre ostacolato la partecipazione delle donne alla politica. Anche per questo, oltre che per aumentare la consapevolezza e la responsabilità della gestione della res pubblica, caldeggiamo, con il Comitato Provinciale pari opportunità, lIniziativa referendaria a favore di una legge migliore sulla democrazia diretta. Obiettivo di questa ultima è far sì che gli istituti di democrazia diretta, introdotti dal 2005 nella legislazione provinciale, possano in concreto funzionare più agevolmente. LAssociazione Ambiente e Salute formata da un gruppo di cittadini, è indipendente e apartitica, e si occupa di problematiche ambientali e di salute. Riteniamo fondamentale che su qualsiasi progetto che riguardi la salute e/o in qualche modo impatti sullambiente (inceneritore, ampliamento dellaereoporto, spostamento ferrovia, TBT), tutti i cittadini abbiano la possibilità di esprimere la loro opinione. E importante che su questi due beni comuni: salute e ambiente, non decidano solo dei piccoli gruppi di potere, talvolta direttamente interessati ai profitti che possono derivare dalle opere stesse, ma che la scelta di una soluzione debba passare attraverso uno strumento di consultazione popolare, che debba essere il più semplice e più praticabile possibile. Alessandra Spada Vicepresidente del Comitato Pari Opportunità Fabio Degaudenz Segreteria Confederale CGIL-AGB Maria Teresa Fortini e Claudio Vedovelli Di fronte ai problemi che dobbiamo affrontare e risolvere (prima che sia troppo tardi) è sempre più evidente la necessità di fermarsi a pensare e di pensare bene prima di decidere. Secondo me è necessario trovare forme e strumenti che permettano (non obblighino) a tutti di partecipare ed esprimersi compiutamente, è necessario valorizzare anche così tutte le migliori competenze umane che di volta in volta sono disponibili. La democrazia partecipata restituisce possibilità e responsabilità a tutti coloro che in questo momento si stanno allontanando dalla politica grazie alla democrazia rappresentativa che, lasciata da sola, ha già ampiamente dimostrato i suoi limiti. E allora tentiamo di rimuoverli e appoggiamo liniziativa! Cominciamo dalla nostra provincia e stiamo un po a vedere dove arriviamo! Altri ci hanno già preceduto e le cose da loro vanno senzaltro meglio! Roberto Pompermaier, VKE Chi siamo ? LINIZIATIVA per più democrazia è nata nel 1994 e si è costituita come organizzazione di volontariato nel 2000. LINIZIATIVA è formata da cittadini e cittadine di ogni estrazione politica e ceto sociale, uniti dallintento di conquistare maggiori spazi di partecipazione democratica nella nostra provincia. LINIZIATIVA è finanziata dai soci, dai sostenitori, da offerte libere e contributi pubblici. LINIZIATIVA mira ad ottenere: regole per la democrazia diretta che permettano a tutti di poter partecipare alle decisioni politiche con i vari strumenti referendari e di avvalersi di altri diritti di partecipazione, sia a livello provinciale che a quello comunale; una legge elettorale più libera, che dia la possibilità anche ai non aderenti a un partito di determinare i candidati alle elezioni e di assegnare le preferenze in modo disgiunto dal voto al partito; la promozione di conoscenze più approfondite sulla democrazia, per uno scambio libero di idee e per la formazione di una cittadinanza più attiva e responsabile; Come raggiungere questi obiettivi? LINIZIATIVA cerca di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone per informarle sul funzionamento della democrazia diretta e per continuare La democrazia diretta: espressione primaria della natura umana ad alimentare il dibattito sulla qualità della nostra democrazia. A questo scopo lINIZIATIVA lavora a vari livelli di informazione e formazione: pubblica un giornale, cura un sito Internet, elabora opuscoli ed è presente come sportello di consultazione per ogni tipo di iniziativa civica che intenda utilizzare strumenti di democrazia diretta. Come lavoriamo? Costruiamo una rete di democrazia, in cui tutti coloro che partecipano si scambiano informazioni e cooperano per un obiettivo comune con azioni comuni; offriamo formazione nel campo della democrazia in generale e di quella diretta in particolare; osserviamo criticamente il funzionamento della democrazia e ne commentiamo i fenomeni preoccupanti; elaboriamo e presentiamo proposte di legge per migliorare la regolamentazione della democrazia diretta e per la legge elettorale a livello provinciale e comunale; organizziamo campagne di sensibilizzazione sulla democrazia diretta; offriamo consulenza tecnicogiuridica per le iniziative civiche in Alto Adige ed esaminiamo la legislazione provinciale in questa materia. In che senso e come la democrazia diretta migliora la qualità della nostra vita? Nellattuale sistema politico rappresentativo, basato su una struttura di partiti, sono molti i punti deboli che contribuiscono al diffondersi di inefficienze amministrative, di sprechi nella spesa pubblica e che portano al proseguimento di interessi personali da parte dei rappresentanti politici. Il solo fatto di avere carta bianca per tutta la durata dal proprio mandato spinge la pubblica amministrazione a dimenticare le vere necessità della cittadinanza a favore di scopi come il prestigio e il potere personali. La forzata passività dei cittadini, durante lintero mandato di incarico della fazione al governo, li porta inoltre a distaccarsi dai temi di dibattito politico, favorendo quindi un circolo vizioso in cui la vera politica si allontana sempre di più da chi la dovrebbe vivere in prima persona, cioè dal cittadino. Lindifferenza dellopinione pubblica è inoltre pericolosa in quanto vengono a mancare il controllo e lattenzione dei fruitori della politica sulloperato dei suoi esercenti. Purtroppo in questo modo la popolazione dimentica quanto sia appagante sapere di svolgere un ruolo attivo nella gestione ed amministrazione della propria comunità. La consapevolezza di essere conpartecipi nel processo di sviluppo ed evoluzione della società ci porta ad essere più vigili ed attenti rispetto alle problematiche ed alle necessità del contesto in cui viviamo. Inoltre ci porta a vivere la nostra vita sociale in modo più attivo e partecipativo, favorendo lo sviluppo del dialogo, di collaborazioni e di relazioni politiche tra i membri della cittadinanza. Ci rende in fin dei conti, come risulta anche da studi comparati, più felici. Cè la necessità di risvegliare quello spirito politico che è presente in tutti noi, perché in fondo, come diceva Aristotele, siamo tutti zoon politikon, cioè animali sociali. LIniziativa per più democrazia si è prefissata lo scopo di risvegliare la voglia di autodeterminazione latente nella cittadinanza, a favore dello sviluppo di una politica vera, di una politica nobile finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita della comunità e alla crescita della società civile come tale. Sappiamo che questo fine è molto difficile da raggiungere, ma abbiamo anche imparato che avendo fiducia nella società si ottengono da essa risultati straordinari, per questo poniamo la nostra fiducia in tutti quei cittadini che come noi, vogliono attivarsi e contribuire alla sviluppo della democrazia diretta, di una nuova società, del nostro futuro. Sara D'Agostini, studentessa Le organizzazioni che formano "l'alleanza per più democrazia" "Vogliamo che i cittadini possano decidere in una votazione referendaria, come vorranno partecipare in futuro alle scelte politiche!" ACLI - AGO - ALU Arbeitsgemeinschaft Lebenswertes Unterland - Arche B Associazione bioedilizia - Associazione ambiente e salute AVS Alpenverein Südtirol Bund Alternativer Anbauer - Lega delle Cooperative/Bund der Genossenschaften - CGIL/AGB - Cittadinanza attiva - Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione - Federazione degli ambietalisti - democracy international - Filmclub - Fondazione Belga WIT Fondazione llse Waldthaler - forum delle donne Gruppo d'iniziativa per una Chiesa più umana - Heimatpflegeverband - IMM/Iniziativa Mobilità Merano - Katholischer Familienverband - Comitato pari opportunità - Lia per natura y usanzes - Mehr Demokratie e.V. - OEW Organizzazione per Un mondo solidale - Piattaforma Pro Pusteria - SGB/CISL - sh/asus associazione studenti/esse sudtirolesi - Südtiroler Jugendring - Transitinitiative Sudtirolo - Gruppo ambientalista Bolzano - Gruppo ambientalista Val Venosta Gruppo ambientalista Appiano - Gruppo ambientalista Val DUltimo - Centro Tutela Consumatori/CTCU - VKE - WWF Merano www.dirdemdi.org Adesso: il momento migliore per diventare soci! contatto e info Cosa posso fare ora: risvegliare l'interesse di amici e conoscenti per l'iniziativa in atto organizzare incontri sull'argomento richiedere materiale informativo per divulgarlo scrivere lettere al giornale interessare la mia associazione all'argomento Iniziativa per più democrazia (riconosciuta come organizzazione di volontariato) Via Argentieri 15, 39100 Bolzano t+f 0471 324987, [email protected] il nostro riferimento bancario: Cassa Rurale Bolzano IT53V 08081 11600 000300010332 impressum luogo di pubblicazione Bolzano tiratura 3.500 stampa Tipografia Alto Adige editore Iniziativa per più democrazia / Initiative für mehr Demokratie redazione Thomas Benedikter, Stephan Lausch, Simonetta Stringari, Marco Armani layout Stephan Lausch lettorato Simonetta Stringari, Donatella Trevisan foto Hanna Battisti, Stephan Lausch, Klaus Prokopp direttrice resp. Hanna Battisti Più democrazia appare come allegato al giornale "DemokratieDirekt" (edizione 2/2006) registrato presso il Tribunale di Bolzano con il nr. 8/2002. I Suoi dati non vengono ceduti a nessuno senza il Suo assenso e vengono utilizzati esclusivamente da parte dell'Iniziativa. Come prevede la legge nr. 675 del 31/12/ 1996, Lei ha il diritto di prendere in ogni momento visione dei Suoi dati, esigere la loro modifica o la loro cancellazione. Per il loro trattamento riservato unico responsabileè Stephan Lausch. È uscito il nuovo opuscolo sulla democrazia diretta Votare per decidere insieme Con il gentile sostegno del Gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo lIniziativa per più democrazia ha pubblicato in questi giorni una introduzione alla democrazia diretta dal titolo Votare per decidere insieme. La democrazia infatti non si fonda solo sulla possibilità di eleggere ogni tanto qualche rappresentante politico, ma anche di poter votare per decidere questioni importanti a favore della collettività. Lautore, il bolzanino Marco Armani, parte dalle ragioni della democrazia partecipativa e spiega come funzionano i vari strumenti della democrazia diretta. Dopo aver analizzato le esperienze referendarie in Italia, getta uno sguardo alla realtà in altri paesi. In Alto Adige le esperienze di democrazia diretta sono piuttosto scarse e la sua regolamentazione a livello provinciale lascia molto a desiderare. Lopuscolo delinea una normativa compiuta sulla democrazia diretta a livello provinciale che, se applicata, porterebbe la nostra provincia alla avanguardia in Italia come in Europa. Lopusolo può essere ordinato o ritirato presso la nostra sede.