Più democrazia
Forum dell'Iniziativa per più democrazia
anno 1/1
1/2007
La democrazia diretta è
partita con il freno tirato ...
ora vogliamo toglierlo!
Poste Italiane s.p.a. - sped. in A. P. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, c.2, DCB Bolzano,
supplemento al nr. 2/2006 di DemokratieDirekt
Care cittadine e cari
cittadini: adesso,
se vogliamo ...
possiamo!
Probabilmente molti di Voi nutrono
ormai solo scetticismo e disillusione
rispetto alla politica. Speriamo però
che Vi sia rimasto ancora un pizzico
di speranza sulla possibilità di un suo
profondo rinnovamento attraverso iniziative popolari che partono dal basso.
Infatti, noi non siamo un nuovo partito
politico, bensì un'organizzazione di
volontariato che esclude di presentarsi
alle elezioni.
Ci rivolgiamo a Voi perché siamo profondamente convinti che un risanamento della politica avverrà solo attraverso
una condivisione del potere decisionale
e grazie ad un controllo diretto nei
confronti della rappresentanza politica
da parte di tutti noi cittadini.
Secondo noi i mali della democrazia
non sono da curare delimitandola o
sottraendole sostanza, ma, al contrario,
estendendola e approfondendola, rendendo cioè possibile una partecipazione diretta dei cittadini. I cittadini possono concorrere alla formazione di
regole valide per la comunità in modo
molto più disinteressato (e perciò maggiormente indirizzato verso il bene
comune) che non i rappresentanti politici, costretti nelle logiche di conservazione del potere.
Ci hanno confermato in questa convinzione le parole espresse dal Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano
nel Suo messaggio di Capodanno,
con le quali egli ha invitato i cittadini
a rendersi protagonisti della politica.
Ci siamo rivolti a Lui con una lettera
per raccontargli quanto siamo riusciti
a realizzare in Alto Adige, il nostro
lavoro, la nuova ed entusiasmante
situazione nella quale adesso ci ritroviamo e quello che attualmente stiamo
perseguendo. E ora vogliamo raccontarlo anche a Voi.
All'interno:
Tre passi per più democrazia
Democrazia diretta: oggi e domani
Che cos'è la democrazia diretta?
Voci dei promotori del referendum
Chi siamo
Democrazia diretta come espressione della natura umana
Presentazione opuscolo info
La legge vigente ha
troppi limiti!
Grazie al sostegno di 34 organizzazioni e alle 6.283 firme
raccolte nel 2003 per la nostra
proposta di legge di iniziativa
popolare è stato possibile premere sui partiti ed arrivare a
luglio 2005 all'approvazione di
una legge sulla democrazia diretta. È un primo passo, ma non
è sufficiente per far fiorire la
partecipazione dei cittadini!
Ora spetta a noi
cittadini migliorare
le regole!
Gra
zi
e
pe
dem r la legg
ocra
zia die sulla
ma un
retta
a legg
...
e co
no
la pa n può fa me ques
ta
r fio
rtecip
rir
azio
ne po e
Cons
litica
id
.
com eriamo
qu
sfiduc e una
dich esta legg
ia ne
ia
e
razi
i conf
Perc
one
ro
rivol iò la pros nti dei cit di
gere
mo di sima vo tadini.
lta ci
citta
dine rettamen
e ai
citta te alle
dini
luglio
Il Co
!
2005
mi
tato
dei Pr
om
otori
Il 13 luglio 2005 sono state consegnate 29 rose appassite ai Consiglieri
provinciali che hanno deliberato la proposta SVP e 5 rose fresche ai Consiglieri che hanno sostenuto la proposta di legge di iniziativa popolare.
Lettera aperta al
Presidente della
Repubblica
Giorgio Napolitano
Caro Presidente,
abbiamo ascoltato con attenzione e
particolare gratitudine il Suo messaggio di fine anno e in particolare le
parole con le quali Lei ha richiamato
gli italiani a non allontanarsi dalla
politica. “Partecipatevi in tutti i modi
possibili, portatevi forze e idee più
giovani. Contribuite a rinnovarla, a
migliorarla culturalmente e moralmente.” Lei ci ha ricordato le parole di un condannato a morte della
Resistenza: “La cosa pubblica siamo
noi stessi” e ha ribadito la Sua personale convinzione secondo la quale
“la partecpazione dei cittadini è indispensabile affinché le scelte [quelle
generali delle quali ha bisogno la
collettività] corrispondano al bene
comune.” Cogliamo in queste Sue
parole un'autorevole conferma del
lavoro che stiamo svolgendo ormai
da dodici anni, teso non solo ad
allargare la possibilità di partecipazione dei cittadini, ma anche a renderla veramente efficace equiparandola alle decisioni della rappresentanza politica. Queste Sue parole
sono una chiara conferma della nuova concezione di democrazia che il
Parlamento ha espresso con la riforma della Costituzione (segue a pag. 2)
Il 20 dicembre 56 promotori
sostenuti da 36 organizzazioni
hanno presentato al competente ufficio provinciale la richiesta
di referendum propositivo per
una legge migliore sulla democrazia diretta. A tal fine, se
l’esito della valutazione di ammissibilità sarà positivo, da
marzo a giugno 2007 dovremo
raccogliere 13.000 firme autenticate per poter, nel 2009, avere
l'occasione di decidere insieme
con un referendum provinciale.
Contiamo sul Vostro aiuto!
Come siamo arrivati a
rivolgerci a Lei, gentile
lettrice, caro lettore?
Lei figura nella banca dati della nostra
associazione in quanto già nel 1995
e/o nel 2003, con la Sua firma ha
sostenuto una nostra proposta di
legge di iniziativa popolare a favore
di maggiori diritti dei cittadini alla
partecipazione politica. Per questo
abbiamo ritenuto che Lei potesse
essere interessata/o tuttora alle particolari novità a riguardo che riportiamo in questo giornale. Se così non
fosse e se Lei volesse essere cancellata/o dalla nostra banca dati La preghiamo gentilmente di comunicarcelo.
La salutiamo cordialmente
Simonetta Stringari
(redattrice)
Otto Aufschnaiter
(presidente)
Tre passi per giungere
ad una regolamentazione
compiuta della democrazia
diretta in Alto Adige
1995 - 1997
Proposta di legge di iniziativa popolare
indirizzata al Consiglio regionale al
fine di introdurre l’iniziativa legislativa
popolare
Il disegno di legge è stato presentato al Consiglio
regionale in base a 4800 firme raccolte in 6 mesi
ed in seguito è stato approvato. La legge è stata
poi respinta dal Governo italiano che ha espresso
dubbi costituzionali rinviandola al Consiglio regionale. Quest'ultimo poi non ha voluto riaffermare
la sua delibera rinunciando ad una verifica della
conformità da parte della Corte Costituzionale.
Ora sta a noi decidere
di cambiare la legge !!!
Punti critici della legge sulla
democrazia diretta approvata nel
luglio 2005 (proposta SVP)
Quello che vorremmo cambiare
con la nostra proposta da portare
al voto referendario
Impossibilità di attivare strumenti referendari sui
provvedimenti amministrativi (nonostante sia previsto
dalla Costituzione italiana art. 123) ma solo sulle
leggi: significa che le decisioni della Giunta Provinciale rimangono un diktat, (pensiamo ai megaprogetti decisi sulle nostre teste e… con i nostri
soldi!!).
Possibilità di referendum anche su
delibere della Giunta di interesse provinciale
Numero troppo alto delle firme da raccogliere
(quasi il doppio di quanto previsto dalla riforma
costituzionale per il referendum confermativo sulle
leggi che riguardano la forma di governo locale)
e tempi di raccolta troppo brevi.
Prevedere un numero di firme corrispondente a quello previsto dallo Statuto di Auto-
Quorum di partecipazione del 40% degli aventi
diritto al voto: una soglia di sbarramento superabile
solo in casi abbastanza rari!
Quorum zero o almeno un deciso abbassamento della soglia (15% al massimo).
Assenza di clausole che garantiscano in modo
trasparente un’informazione equa ed efficace del
cittadino.
Prevedere tra l’altro la possibilità di una presenza equa sui media, il diritto alla consulenza
legale e la produzione di un opuscolo informativo predisposto al livello istituzionale da
inviare a tutti gli aventi diritto al voto.
Possibilità di proporre un nuovo regolamento
La regolamentazione degli stipendi dei consiglieri
è stata volutamente esclusa dalle materie da sottoporre al giudizio del cittadino.
2003 - 2005
Proposta di legge di iniziativa popolare
indirizzata al Consiglio provinciale al
fine di regolamentare la democrazia
diretta con legge provinciale
Il disegno di legge corredato di 6283 firme è stato
presentato in Consiglio provinciale ed ivi trattato
assieme ad altre tre proposte di legge provenienti
da AN, Union für Südtirol e dalla SVP, discusse in
seguito congiuntamente nella Commissione speciale.
Al dibattito nel plenum del Consiglio è arrivato solo
il disegno di legge della SVP. Quest'ultimo, che ha
subito lievi modifiche per tener conto di alcune
richieste di consiglieri della maggioranza e
dell’opposizione, è stato infine approvato con una
maggioranza di oltre due terzi.
2007 - 2009
Iniziativa popolare 2007 „Una legge
migliore per la democrazia diretta“
affinché la popolazione dell’Alto Adige
decida con un referendum propositivo
se sostituire l’attuale legge con una
migliore.
Il 20 dicembre 2006 56 promotori presentano
una proposta di legge per regolamentare in modo
compiuto la democrazia diretta (diritti di indirizzo,
di consultazione e di deliberazione) con la richiesta
di referendum propositivo. Tra l’8 marzo e l’inizio
di giugno 2007 si raccoglieranno 13.000 firme di
citta-dini/e residenti in provincia con l’obiettivo di
portare il disegno di legge in Consiglio provinciale.
Se la proposta non venisse recepita sarà l’elettorato
a deciderne con voto referendario provinciale nel
2009.
e di particolare rilevanza.
Introduzione del referendum confermativo
che dà ai cittadini la possibilità di bocciare
una legge provinciale (o una delibera della
Giunta) prima della sua entrata in vigore.
nomia per il referendum confermativo (ca.
7.500) e allungare di qualche mese i tempi
per la raccolta.
per stabilire l’entità delle remunerazioni
dei consiglieri secondo criteri equi e condivisi.
Non prevede la possibilità per il Consiglio Provinciale
di formulare proposte di legge alternative a quelle
delle iniziative popolari e quindi esclude la possibilità
di riformulare le decisioni politiche tenendo conto
delle richieste espresse dai cittadini.
Il Consiglio Provinciale può presentare
una controproposta da sottoporre al voto
referendario insieme alla proposta di legge
di iniziativa popolare.
Limitazione della facoltà di autenticazione a funzionari e rappresentanti politici.
Estendere la facoltà di autenticare le firme
a cittadini incaricati dal Sindaco.
Lettera al Presidente
(segue dalla
prima)
del 2001, conferendo ai cittadini con l’articolo
118 la facoltà di impegnarsi – con il sostegno
delle istituzioni – per il bene comune.
Così come è crollato il muro di Berlino, è crollato
anche il muro tra la democrazia rappresentativa
e quella diretta. Questa è l’immagine che il noto
costituzionalista Andrea Piraino ha utilizzato in
un’audizione organizzata in Consiglio provinciale
nell’ambito della trattazione di diversi disegni di
legge sulla democrazia diretta in Alto Adige.
Questi sono stati presentati sulla spinta di un
nostro disegno di legge di iniziativa popolare
sostenuto da un vasto arcipelago di organizzazioni
e da un numero di firme di cittadini assai superiore
a quello richiesto dalla legge. L'esito di tale
iniziativa è stato il varo di una legge provinciale
che però non soddisfa le nostre aspettative. Essa
non pone sullo stesso piano i diritti dei cittadini
rispetto ai poteri della rappresentanza politica e
dimostra così poca fiducia nella capacità dei
cittadini di contribuire in modo costruttivo alla
gestione della cosa pubblica.
Tuttavia, la nuova legge realizza una novità eccezionale regolamentando, come richiesto dallo
Statuto di Autonomia, il referendum propositivo
che conferisce ai cittadini un concreto potere
legislativo. Se la democrazia diretta nella veste
del referendum abrogativo ha avuto la mera
funzione di correttivo di alcune lacune della
democrazia rappresentativa, quella che si avvale
del referendum propositivo dà ai cittadini uno
strumentario per esercitare in modo concreto e
diretto la loro sovranità. Non la delega, ma la
partecipazione dei cittadini è il valore di fondo
della democrazia. Se in provincia di Bolzano non
ci fossimo battuti noi cittadini per i nuovi diritti di
codeterminazione politica, siamo certi che questi
ci sarebbero stati preclusi ancora per molti anni.
Va anche detto che se il Parlamento italiano non
avesse riformato la Costituzione e lo Statuto di
Autonomia speciale ci sarebbe mancata la base
giuridica per le nostre rivendicazioni: la nostra
iniziativa è così un bell’esempio per una costruttiva
dialettica tra istituzioni e cittadini.
Il nostro percorso continua. Riteniamo fondamentale, per il buon funzionamento della democrazia
e al fine di un'auspicabile identificazione dei
cittadini con il sistema politico e la gestione della
cosa pubblica, che siano essi stessi a decidere
secondo quali regole debba svolgersi l’esercizio
della propria sovranità e del potere deliberativo.
Abbiamo così deciso di utilizzare la nuova, seppur
restrittiva, opportunità deliberativa concessa ai
cittadini della provincia di Bolzano per proporre,
attraverso il voto referendario, innovativi strumenti
di partecipazione politica diretta. Tali strumenti
sono dotati di un corollario di regole volte a
garantire l’equità e la parità tra i cittadini e i loro
rappresentanti nell’esercizio della politica, ad
assicurare un’informazione equa ed un rapporto
costruttivo e corretto tra istituzioni e cittadini. La
nostra proposta di legge è frutto di un approfondimento ormai decennale della materia, basato
sul confronto con esperienze di altri Paesi europei,
e si avvale del contributo di una cerchia internazionale di costituzionalisti, giuristi e politologi.
Stimato Presidente, riteniamo che la nostra iniziativa, nata nella nostra particolare situazione
caratterizzata da un'autonomia speciale costruita
accuratamente sulla base di un reciproco rispetto,
vada considerata un avanzato campo di sperimentazione e come tale possa essere uno stimolo
innovativo per tutta la nazione. Il nostro paese
può riscoprire la propensione verso la costituzione
di una democrazia diretta e partecipativa che
ritroviamo nelle sue origini alla fine dell’800 come
pure nei lavori della Costituente dopo il ventennio
fascista.
Nella speranza di farLe cosa gradita, ci proponiamo di tenerLa al corrente dell’evolversi della
nostra iniziativa.
Iniziativa per più democrazia
Che cos'è la democrazia diretta?
Dove il potere manca, serve libertà d'azione.
Dove il potere si concentra, serve controllo.
Proprio in base a tale esperienza circa 160 anni fa,
quando tutti gli stati circostanti si trovavano ancora
sotto il giogo delle monarchie, in Svizzera è stata
sviluppata la democrazia diretta moderna. Sono nati
cosí l’iniziativa popolare e il referendum, o
- nella terminologia corrente italiana - il “referendum
propositivo” ed il “referendum confermativo”, detto
anche "costituzionale" perché applicabile solo alle
proposte di modifica della Costituzione. Quindi la
democrazia diretta poggia fondamentalmente su
questi due pilastri: il primo riguarda il diritto dei
cittadini di controllare l’operato dei politici, attivando
se necessario un freno d’emergenza. Il secondo
invece permette ai cittadini di portare il loro contributo
creativo presentando disegni di legge prima al
parlamento o al Consiglio provinciale e poi ad un
voto referendario che coinvolga l’elettorato.
Il referendum - il potere ha
bisogno di controllo
Il referendum confermativo consente di accertare se
le decisioni dei politici si fondano sul consenso della
popolazione. Dopo l’approvazione di una legge da
parte del Consiglio provinciale, oppure dopo una
delibera di rilevanza provinciale della Giunta, i cittadini dovrebbero poter avere un breve periodo di
tempo per chiedere un referendum in base ad un
numero prestabilito di firme raccolte. Se ci riescono,
la decisione del Consiglio o della Giunta sarà sottoposta al voto referendario. Si tratta di una specie di
freno che la cittadinanza può attivare nei confronti
dei politici. Il referendum confermativo oggi in Italia
esiste solo per le modifiche alla Costituzione e, a
livello provinciale, per le leggi sulla forma di governo.
di firme. Il Consiglio in tal caso era libero di archiviare
subito ogni proposta di questo tipo (come in effetti
ha fatto in passato). Il vero referendum propositivo
cambia i termini della questione: il Consiglio provinciale o il Parlamento devono occuparsene e nel caso
che la proposta di iniziativa popolare non venga
accolta, si passa al voto referendario. Grazie a questo
strumento gli elettori hanno un certo potere di far
valere la propria volontà anche tra un'elezione e
l'altra. Anche quando le iniziative popolari falliscono
alle urne, mantengono comunque la loro utilità, perché pongono temi importanti e sentiti all’ordine del
giorno dell’agenda politica e provocano un ampio
dibattito pubblico, che è l’humus della democrazia.
Altri strumenti di
democrazia diretta
hanno una funzione integrativa rispetto ai due strumenti principali, ma non hanno un effetto vincolante
per il potere politico:
Il referendum consultivo è come un sondaggio
giuridicamente non vincolante che può essere promosso sia dai cittadini che dagli organi eletti per
rendere evidenti gli orientamenti
dell’elettorato su temi specifici. Il
risultato mostra in modo rappresentativo e democratico un
quadro della opinione dominante
nella popolazione ed quindi orienta l’azione dei politici.
L’iniziativa popolare – liberi di
decidere insieme oltre la delega
La proposta di legge di iniziativa popolare (senza referendum) offre la possibilità di portare
al voto in Consiglio provinciale
o in Parlamento un disegno di
legge redatto da cittadini, senza
che vi sia l'obbligo di approvazione per questi organi e senza
previsione di referendum.
L’altro pilastro della democrazia diretta è il referendum
propositivo. Finora a livello nazionale e provinciale
i cittadini potevano rivolgere agli organi rappresentativi
solo delle proposte, sostenute da un numero minimo
La petizione è una formale
interrogazione richiesta da cittadini
ad un organo politico, con
l’obbligo di risposta entro un
determinato lasso di tempo.
Naturalmente questi strumenti vanno introdotti con
regole di applicazione eque e aperte che consentano
di promuovere il loro utilizzo invece di scoraggiare
la partecipazione dei cittadini.
È bene sapere
che il concetto di democrazia diretta era già presente
con pari dignità rispetto alla democrazia rappresentativa al momento della fondazione della Repubblica.
La democrazia diretta era già prevista nel programma
politico dei Repubblicani alla fine dell’800 e poi
nell’Assemblea Costituente del 1947. I partiti principali
impedirono però l’introduzione della gamma completa dei diritti referendari istituendo unicamente il
referendum abrogativo, poi regolamentato e applicato
solo a partire dagli anni ’70.
In Italia così la democrazia diretta non è ancora
compiuta ed i diritti dei cittadini alla partecipazione
non sono completi. Pure a livello provinciale la legge
provinciale sulla democrazia diretta n.11/2005, sotto
il profilo delle rivendicazioni dei cittadini, toglie con
una mano ciò che ha dato con l'altra.
piazza Matteotti maggio 2003: l'Omnibus per la democrazia diretta
Voci di promotori per una legge migliore sulla democrazia diretta
Una delle istanze più rilevanti di questo
inizio secolo è una solida domanda di
democrazia reale. Democrazia partecipativa, “che appare, tra l’altro, il solo
antidoto che conosciamo al declino
delle democrazie rappresentative, o
deliberative”. “La sola alternativa alla
deriva plebiscitaria a cui tende il modello
del neoliberismo autoritario. … Lo scontro tra questi due modelli è evidente,
così come è evidente che non esistano
terze vie: la democrazia liberale, basata
sul principio della delega, sui pesi e
contrappesi tra i diversi poteri è ormai
stata affondata dai cambiamenti strutturali tanto nella sfera economica che
in quella socio-politica.”
I
meccanismi di selezione di coloro che
compiono per noi scelte politiche hanno
sempre ostacolato la partecipazione
delle donne alla politica. Anche per
questo, oltre che per aumentare la
consapevolezza e la responsabilità della
gestione della res pubblica, caldeggiamo, con il Comitato Provinciale pari
opportunità, l’Iniziativa referendaria a
favore di una legge migliore sulla democrazia diretta. Obiettivo di questa
ultima è far sì che gli istituti di democrazia diretta, introdotti dal 2005 nella
legislazione provinciale, possano in
concreto funzionare più agevolmente.
L’Associazione Ambiente e Salute formata da un gruppo di cittadini, è indipendente e apartitica, e si occupa di
problematiche ambientali e di salute.
Riteniamo fondamentale che su qualsiasi
progetto che riguardi la salute e/o in
qualche modo impatti sull’ambiente
(inceneritore, ampliamento dell’aereoporto, spostamento ferrovia, TBT), tutti
i cittadini abbiano la possibilità di esprimere la loro opinione. E’ importante
che su questi due beni comuni: salute
e ambiente, non decidano solo dei
piccoli gruppi di potere, talvolta direttamente interessati ai profitti che possono
derivare dalle opere stesse, ma che la
scelta di una soluzione debba passare
attraverso uno strumento di consultazione popolare, che debba essere il più
semplice e più praticabile possibile.
Alessandra Spada
Vicepresidente del
Comitato Pari Opportunità
Fabio Degaudenz
Segreteria Confederale CGIL-AGB
Maria Teresa Fortini e Claudio Vedovelli
Di fronte ai problemi che dobbiamo
affrontare e risolvere (prima che sia
troppo tardi) è sempre più evidente la
necessità di fermarsi a pensare e di
pensare bene prima di decidere. Secondo me è necessario trovare forme e
strumenti che permettano (non obblighino) a tutti di partecipare ed esprimersi
compiutamente, è necessario valorizzare
anche così tutte le migliori competenze
umane che di volta in volta sono disponibili.
La democrazia partecipata restituisce
possibilità e responsabilità a tutti coloro
che in questo momento si stanno allontanando dalla politica grazie alla democrazia rappresentativa che, lasciata
da sola, ha già ampiamente dimostrato
i suoi limiti.
E allora tentiamo di rimuoverli e appoggiamo l’iniziativa! Cominciamo dalla
nostra provincia e stiamo un po’ a vedere dove arriviamo! Altri ci hanno già
preceduto e le cose da loro vanno
senz’altro meglio!
Roberto Pompermaier, VKE
Chi siamo ?
L’INIZIATIVA per più democrazia è nata
nel 1994 e si è costituita come organizzazione di volontariato nel 2000.
L’INIZIATIVA è formata da cittadini e
cittadine di ogni estrazione politica e
ceto sociale, uniti dall’intento di conquistare maggiori spazi di partecipazione democratica nella nostra provincia. L’INIZIATIVA è finanziata dai soci,
dai sostenitori, da offerte libere e contributi pubblici.
L’INIZIATIVA mira ad ottenere:
regole per la democrazia diretta
che permettano a tutti di poter partecipare alle decisioni politiche con i vari
strumenti referendari e di avvalersi di
altri diritti di partecipazione, sia a livello
provinciale che a quello comunale;
una legge elettorale più libera, che
dia la possibilità anche ai non aderenti
a un partito di determinare i candidati
alle elezioni e di assegnare le preferenze
in modo disgiunto dal voto al partito;
la promozione di conoscenze più
approfondite sulla democrazia, per uno
scambio libero di idee e per la formazione di una cittadinanza più attiva e
responsabile;
Come raggiungere questi obiettivi?
L’INIZIATIVA cerca di coinvolgere un
numero sempre maggiore di persone
per informarle sul funzionamento della
democrazia diretta e per continuare
La democrazia diretta: espressione
primaria della natura umana
ad alimentare il dibattito sulla qualità
della nostra democrazia. A questo
scopo l’INIZIATIVA lavora a vari livelli
di informazione e formazione: pubblica
un giornale, cura un sito Internet, elabora opuscoli ed è presente come
sportello di consultazione per ogni tipo
di iniziativa civica che intenda utilizzare
strumenti di democrazia diretta.
Come lavoriamo?
Costruiamo una rete di democrazia,
in cui tutti coloro che partecipano si
scambiano informazioni e cooperano
per un obiettivo comune con azioni
comuni;
offriamo formazione nel campo
della democrazia in generale e di quella
diretta in particolare;
osserviamo criticamente il funzionamento della democrazia e ne commentiamo i fenomeni preoccupanti;
elaboriamo e presentiamo proposte
di legge per migliorare la regolamentazione della democrazia diretta e per
la legge elettorale a livello provinciale
e comunale;
organizziamo campagne di sensibilizzazione sulla democrazia diretta;
offriamo consulenza tecnicogiuridica per le iniziative civiche in Alto
Adige ed esaminiamo la legislazione
provinciale in questa materia.
In che senso e come la democrazia
diretta migliora la qualità della nostra
vita? Nell’attuale sistema politico rappresentativo, basato su una struttura
di partiti, sono molti i punti deboli che
contribuiscono al diffondersi di inefficienze amministrative, di sprechi nella
spesa pubblica e che portano al proseguimento di interessi personali da
parte dei rappresentanti politici. Il solo
fatto di avere carta bianca per tutta la
durata dal proprio mandato spinge la
pubblica amministrazione a “dimenticare” le vere necessità della cittadinanza
a favore di scopi come il prestigio e il
potere personali. La forzata passività
dei cittadini, durante l’intero mandato
di incarico della fazione al governo, li
porta inoltre a distaccarsi dai temi di
dibattito politico, favorendo quindi un
circolo vizioso in cui la vera politica si
allontana sempre di più da chi la
dovrebbe vivere in prima persona, cioè
dal cittadino.
L’indifferenza dell’opinione pubblica
è inoltre pericolosa in quanto vengono
a mancare il controllo e l’attenzione
dei “fruitori” della politica sull’operato
dei suoi “esercenti”.
Purtroppo in questo modo la popolazione dimentica quanto sia appagante
sapere di svolgere un ruolo attivo nella
gestione ed amministrazione della propria comunità. La consapevolezza di
essere conpartecipi nel processo di
sviluppo ed evoluzione della società ci
porta ad essere più vigili ed attenti
rispetto alle problematiche ed alle necessità del contesto in cui viviamo.
Inoltre ci porta a vivere la nostra vita
sociale in modo più attivo e partecipativo, favorendo lo sviluppo del dialogo,
di collaborazioni e di relazioni politiche
tra i membri della cittadinanza. Ci
rende in fin dei conti, come risulta
anche da studi comparati, più felici.
C’è la necessità di risvegliare quello
spirito politico che è presente in tutti
noi, perché in fondo, come diceva
Aristotele, siamo tutti zoon politikon,
cioè animali sociali.
L’Iniziativa per più democrazia si è
prefissata lo scopo di risvegliare la
voglia di autodeterminazione latente
nella cittadinanza, a favore dello sviluppo di una politica vera, di una politica “nobile” finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita della
comunità e alla crescita della società
civile come tale. Sappiamo che questo
fine è molto difficile da raggiungere,
ma abbiamo anche imparato che avendo fiducia nella società si ottengono
da essa risultati straordinari, per questo
poniamo la nostra fiducia in tutti quei
cittadini che come noi, vogliono attivarsi
e contribuire alla sviluppo della democrazia diretta, di una nuova società,
del nostro futuro.
Sara D'Agostini, studentessa
Le organizzazioni che formano "l'alleanza per più democrazia"
"Vogliamo che i cittadini possano decidere in una votazione referendaria, come vorranno partecipare
in futuro alle scelte politiche!"
ACLI - AGO - ALU Arbeitsgemeinschaft Lebenswertes Unterland - Arche B Associazione bioedilizia - Associazione ambiente e salute – AVS Alpenverein Südtirol
Bund Alternativer Anbauer - Lega delle Cooperative/Bund der Genossenschaften - CGIL/AGB - Cittadinanza attiva - Comitato per la difesa e il rilancio della
Costituzione - Federazione degli ambietalisti - democracy international - Filmclub - Fondazione Belga WIT – Fondazione llse Waldthaler - forum delle donne
Gruppo d'iniziativa per una Chiesa più umana - Heimatpflegeverband - IMM/Iniziativa Mobilità Merano - Katholischer Familienverband - Comitato pari
opportunità - Lia per natura y usanzes - Mehr Demokratie e.V. - OEW Organizzazione per Un mondo solidale - Piattaforma Pro Pusteria - SGB/CISL - sh/asus
associazione studenti/esse sudtirolesi - Südtiroler Jugendring - Transitinitiative Sudtirolo - Gruppo ambientalista Bolzano - Gruppo ambientalista Val Venosta Gruppo ambientalista Appiano - Gruppo ambientalista Val D’Ultimo - Centro Tutela Consumatori/CTCU - VKE - WWF Merano
www.dirdemdi.org
Adesso:
il momento
migliore
per
diventare
soci!
contatto e info
Cosa posso fare ora:
risvegliare l'interesse di amici e conoscenti per l'iniziativa in atto
organizzare incontri sull'argomento
richiedere materiale informativo per
divulgarlo
scrivere lettere al giornale
interessare la mia associazione
all'argomento
Iniziativa per più democrazia (riconosciuta come organizzazione di volontariato)
Via Argentieri 15, 39100 Bolzano
t+f 0471 324987, [email protected]
il nostro riferimento bancario: Cassa Rurale Bolzano
IT53V 08081 11600 000300010332
impressum
luogo di pubblicazione
Bolzano
tiratura
3.500
stampa
Tipografia Alto Adige
editore
Iniziativa per più democrazia / Initiative für mehr Demokratie
redazione
Thomas Benedikter, Stephan Lausch, Simonetta Stringari, Marco Armani
layout
Stephan Lausch
lettorato
Simonetta Stringari, Donatella Trevisan
foto
Hanna Battisti, Stephan Lausch, Klaus Prokopp
direttrice resp. Hanna Battisti
Più democrazia appare come allegato al giornale "DemokratieDirekt" (edizione
2/2006) registrato presso il Tribunale di Bolzano con il nr. 8/2002.
I Suoi dati non vengono ceduti a nessuno senza il Suo
assenso e vengono utilizzati
esclusivamente da parte
dell'Iniziativa. Come prevede
la legge nr. 675 del 31/12/
1996, Lei ha il diritto di prendere in ogni momento visione
dei Suoi dati, esigere la loro
modifica o la loro cancellazione. Per il loro trattamento
riservato unico responsabileè Stephan Lausch.
È uscito il nuovo opuscolo sulla democrazia diretta
Votare per decidere insieme
Con il gentile sostegno del Gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo
l’Iniziativa per più democrazia ha pubblicato in questi giorni una
introduzione alla democrazia diretta dal titolo “Votare per decidere
insieme”. La democrazia infatti non si fonda solo sulla possibilità di
eleggere ogni tanto qualche rappresentante politico, ma anche di
poter votare per decidere questioni importanti a favore della collettività.
L’autore, il bolzanino Marco Armani, parte dalle ragioni della
democrazia partecipativa
e spiega come funzionano
i vari strumenti della democrazia diretta. Dopo
aver analizzato le esperienze referendarie in Italia,
getta uno sguardo alla
realtà in altri paesi. In Alto
Adige le esperienze di
democrazia diretta sono
piuttosto scarse e la sua
regolamentazione a livello
provinciale lascia molto a
desiderare. L’opuscolo
delinea una normativa
“compiuta” sulla democrazia diretta a livello
provinciale che, se applicata, porterebbe la
nostra provincia alla
avanguardia in Italia come
in Europa. L’opusolo può
essere ordinato o ritirato
presso la nostra sede.
Scarica

DemokratieDirekt 1it alle Seiten IS.FH9