PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali Premessa CARA IMPRENDITRICE, CARO IMPRENDITORE Mi rivolgo direttamente a te perché uno dei principali obiettivi è che tu divenga protagonista e non solo risorsa passiva di questo nostro progetto di innovazione dell’Agricoltura del Lazio. Come sai da quando ci siamo insediati alla Regione il nostro lavoro si è incentrato a trasformare questo impegno in realtà. E così un settore cui era stato affidato un ruolo residuale, si è trasformato nel giro di pochi anni in fattore strategico. Un comparto che, se ben gestito, superando logiche assistenziali può in breve trasformarsi in un ambito economicamente rilevante generando reddito e occupazione. Occupazione che oggi per essere competitiva non può che essere altamente qualificata e rispondere ad uno sviluppo compatibile sia con la qualità della vita che con il rispetto dell’Ambiente. Tutto ciò per altro, in una Regione come il Lazio, che racchiude in sé un patrimonio agricolo inestimabile fatto di paesaggi straordinari tra Natura e Arte. Un lavoro faticoso e entusiasmante fatto di concertazione, di ascolto, di individuazione delle problematiche e di politiche di coordinamento, teso a tessere una trama di relazioni con i settori produttivi individuando obbiettivi certi e che ci ha portato a risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Penso ad esempio alla legge sull’Agriturismo, ai Distretti Rurali, alla realizzazione puntuale della filiera e la considerazione del valore della “multifunzionalità” in Agricoltura, come anche le politiche innovative nel campo del biologico e delle bioenergie, la predisposizione di Tavoli settoriali per consentire ai diversi operatori di partecipare attivamente ai lavori dell’assessorato. Per non parlare dell’impegno sugli sbocchi della nostra Agricoltura sul mercato interno Regionale. Fino a qualche anno fa -solo per citare alcune cifre- a Roma, la quota dei prodotti laziali era di circa l’1 %. Ora siamo quasi arrivati all’11%: un risultato che ci incoraggia a proseguire in questa direzione. Il tutto con un bilancio senza debiti: non a caso siamo stati definiti “Regione efficiente”, qualifica che non è stata riconosciuta a molte altre regioni italiane. Il nuovo piano di sviluppo rurale (PSR) programmato per il periodo 2007-13 si inserisce in questa direzione ed è il progetto cardine della nostra azione amministrativa e di governance. L’idea è di trasformare l’Agricoltura in un volano di tutta l’economia regionale, agganciandola al mondo della trasformazione e della commercializzazione, tenendo conto dei nuovi scenari che stanno caratterizzando l’Unione Europea. Gli investimenti messi in moto (sono) di circa 660 milioni di euro con un aumento di circa 80 milioni di euro in più rispetto al 2000 e che, aggiungendo la spesa dei privati alla spesa pubblica, permette di quantificare a circa 1 miliardo e mezzo di euro gli investimenti che gravitano attorno al PSR. Una cifra ragguardevole che può segnare la svolta in questo campo. Occorre però superare la vecchia e fallimentare idea del finanziamento pubblico a pioggia, che rischia di essere soddisfacente solo nel breve periodo, senza rispondere alle reali criticità del Sistema Agricoltura nel Lazio o piuttosto, ricorrendo a forme di assistenzialismo diffuso quanto inefficace. Bisogna dunque invertire la rotta e avviare un processo virtuoso che “investa” nell’innovazione, nei giovani come nelle donne ricorrendo ad un’elevata capacità progettuale e gestionale tale da rimettere in moto un processo di rilancio vero e costruttivo, recependo in tal modo anche le indicazioni fornite dall’Europa. Si tratta di misure di incentivo e agevolazioni a livello finanziario per favorire la permanenza e l’insediamento dei giovani nelle campagne. E dunque, di creare nuove possibilità imprenditoriali, quindi lavoro e reddito, ma anche di arginare il mancato ricambio generazionale di cui l’Agricoltura soffre. Ma per far si che tale lavoro raggiunga i risultati sperati abbiamo bisogno della tua collaborazione, del tuo contributo diretto. Per questo abbiamo ritenuto utile, in occasione di questo Agriforum in cui verranno consegnati i Nulla Osta per gli investimenti aziendali (il premio insediamento), di offrirti un agile documento, una sorta di vademecum che ti accompagni in questa fase più delicata. In modo che tu possa riuscire a predisporre tutti i passi necessari per avviare la tua attività e farlo nel miglior modo. Un agile manualetto ove trovare le risposte che ti occorrono e per segnalarti nella maniera più semplice e diretta i passi da intraprendere. Siamo convinti che così potremo condurre meglio questo cammino e vincere assieme la sfida che ci attende. Daniela Valentini 1 DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 Indice 3 Vademecum per fare impresa 3 4 5 6 6 7 8 8 Anticipo Acconto Saldo Credito Varianti in corso d’opera Proroga Recesso Vincoli PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 Vademecum per fare impresa La mia domanda di aiuto per la realizzazione di un progetto di investimenti per sostenere l’insediamento nella mia nuova azienda è stata accolta: adesso cosa posso e devo fare? Quali sono i miei impegni ? Quali vincoli devo rispettare? Dopo che ho ricevuto e sottoscritto l’atto di concessione posso iniziare a realizzare gli investimenti programmati con la certezza di ottenere i benefici richiesti. Il tempo massimo che ho a disposizione per l’esecuzione degli investimenti è: - 6 mesi per operazioni che prevedono l’acquisto di dotazioni (macchine, attrezzature ecc.). -18 mesi per realizzazione di interventi strutturali (fabbricati, opere,impianti ecc..). 10 Che cos’è il PSR 11 I punti strategici e gli obiettivi del nuovo PSR 12 12 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali Di quale aiuto mi posso avvalere in questa fase iniziale? La Progettazione Integrata Che cos’è la filiera agroalimentare? Nella fase iniziale posso ottenere una anticipazione per affrontare i primi costi degli investimenti. 13 I quattro assi di intervento 14 La Pianificazione Strategica in agricoltura: il Business Plan ANTICIPO Possono essere erogate anticipazioni di importo non superiore al 50 % dell’aiuto pubblico previsto sia per gli investimenti che per il premio di primo insediamento. Su quali operazioni ammesse a contributo posso richiedere una anticipazione? Possono essere richieste anticipazioni esclusivamente per gli investimenti per i quali ho richiesto l’aiuto con le misure 1.2.1. e 3.1.1. Per richiedere l’anticipo cosa devo fare? 1. Presentare “domanda di pagamento” attraverso la funzionalità online della procedura informatizzata operante sul portale dell’Assessorato all’Agricoltura (www.agricoltura.regione.lazio.it ), eventualmente corredata dalla documentazione specificata in ciascuno dei bandi delle misure per le quali ho richiesto l’aiuto presentando il “Pacchetto Giovani”. 2. Fornire garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa di importo pari al 110% dell’anticipo concesso, utilizzando il formulario che sarà reso disponibile sul portale dell’Assessorato all’Agricoltura. 3. Inviare la dichiarazione di inizio lavori sottoscritta dal beneficiario e, nel caso di interventi strutturali (fabbricati, opere,impianti ecc..), da un tecnico abilitato, con indicazione della data di inizio degli stessi. 4. Fornire l’eventuale ulteriore documentazione prevista dai singoli bandi pubblici delle misure per le quali ho richiesto l’aiuto. 3 DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali Quando posso richiedere un’anticipazione? Quanto posso chiedere in acconto? L’ anticipo può essere richiesto entro e non oltre 3 mesi dalla data del provvedimento di concessione. Trascorso tale periodo non posso più ottenere alcuna anticipazione. - Se gli investimenti complessivi sono inferiori a 100.000,00 €, posso richiedere un unico acconto che, compreso l’eventuale anticipazione già ricevuta, non superi 80 % del contributo concesso. Quanto posso anticipazione? Cosa fare per ottenere l’acconto? ottenere come Esempio: Investimento ammesso 100.000 € Contributo pubblico pari al 40% dell’investimento = 40.000 € Richiedo l’anticipo del 50% del contributo: posso ricevere 20.000 € La polizza fideiussoria o assicurativa che devo fornire dovrà garantire di 22.000 € - Per gli investimenti superiori a 100.000,00 € posso richiedere due acconti per un minino del 40 % ed un massimo dell’80%, il cui importo, compreso l’eventuale anticipazione già ricevuta, complessivamente non superi l’80% del contributo concesso. - Devo presentare copia quietanzata delle fatture e documenti probatori che dimostrino l’effettiva realizzazione di spese equivalenti all’acconto richiesto, nei limiti stabiliti per la concessione degli acconti (dal 40% all’80%). Ottenuto l’acconto, cosa succede alla polizza fideiussoria che ho presentato per ricevere l’anticipazione? - Se lo richiedo, per incassare l’acconto per l’intero importo, posso mantenere la garanzia fideiussoria, altrimenti la revoco ma, in questo caso, l’acconto mi viene pagato “scontando” l’anticipazione già ricevuta. Gli istituti bancari o assicurativi con cui stipulare le polizze sono soltanto quelli autorizzati dall’Organismo Pagatore (Agea) il cui elenco sarà visionabile nella apposita sezione del portale dell’Assessorato all’Agricoltura. Quando posso svincolare le garanzie fideiussorie fornite? Le garanzie fideiussorie possono essere svincolate quanto avrà rendicontato spese effettivamente sostenute per un importo eguale o superiore all’anticipazione ricevuta. Durante la realizzazione degli investimenti approvati, posso richiedere il pagamento di altre somme oltre all’anticipazione? Si, è possibile ricevere in pagamento anche degli acconti, sia se ho richiesto l’anticipazione che se non ho ancora richiesto nulla. ACCONTO Per richiedere l’acconto cosa devo fare? 1. Presentare “domanda di pagamento” attraverso la funzionalità online della procedura informatizzata operante sul portale dell’Assessorato all’Agricoltura, corredata della eventuale documentazione specificata in ciascun bando. SALDO Per ottenere il pagamento del saldo finale cosa devo fare? 1. Presentare “domanda di pagamento” utilizzando l’apposito modello attraverso la funzionalità online della procedura informatizzata operante sul portale dell’Assessorato all’Agricoltura. 2. Presentare copia quietanzata delle fatture e documenti probatori o documenti aventi forza probatoria equivalente, a dimostrazione di tutte le spese sostenute per la realizzazione degli investimenti. I bandi pubblici per ogni singola misura specificano la documentazione specifica da presentare per la rendicontazione finale dei lavori. 3. Mi devo ricordare di presentare la domanda di saldo entro e non oltre i 60 giorni successivi alla conclusione dei lavori. Se non ho validi e documentati motivi che mi impediscono di rispettare questo termine, verranno attivate dall’amministrazione le procedure per l’eventuale revoca, parziale o totale, dell’aiuto. Devo seguire regole particolari per il pagamento degli investimenti che realizzo? 2. Fornire la dichiarazione sullo stato di avanzamento dei lavori a firma del direttore dei lavori, ove richiesto ed incaricato. 3. Posso richiedere acconti solo se rimangono almeno 60 giorni di calendario rispetto alla data fissata per l’ultimazione dei lavori. 4 I pagamenti relativi agli investimenti finanziati devono essere effettuati esclusivamente con una o più delle modalità di seguito indicate: - Bonifico e ricevuta bancaria (RiBa) Assegno circolare non trasferibile Bollettino postale Vaglia postale 5 DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 In tutti i casi il documento di pagamento deve riportare nella causale i dati identificativi del documento di spesa (nome e codice fiscale fornitore, numero e data fattura, se acconto o saldo). - Posso pagare in contanti per importi non superiori a 500,00 € IVA compresa, per singolo bene o servizio acquistato, e comunque per un importo complessivo, dato dalla sommatoria dei singoli pagamenti effettuati nel limite dei 500,00 euro, non superiore al 3% del costo totale dell’investimento ammesso. - Pagamenti per contatti effettuati per fatture di importo che supera il limite di 500,00 euro determinano la non ammissibilità della spesa. - Se è stato ammesso al finanziamento un progetto con un importo di investimento che supera complessivamente i 500.000,00 euro, sono obbligato ad aprire un apposito conto corrente bancario o postale (conto dedicato), che devo utilizzare esclusivamente per le movimentazioni finanziarie relative alla realizzazione degli investimenti ammessi a contributo. Gli interessi passivi di questo conto corrente non sono riconosciuti come spesa rimborsabile. - Per il pagamento del saldo verranno effettuati controlli in luogo per la verifica della conclusione dei lavori e dell’effettiva realizzazione delle opere in coerenza con quanto previsto nell’atto di concessione o a quanto autorizzato con varianti in corso d’opera, nonché verranno visionati tutti gli originali dei documenti fiscali presentati con la domanda di pagamento del saldo. - Eventuali maggiori costi accertati rispetto a quelli preventivamente ammessi non possono essere riconosciuti ai fini della liquidazione. La regione effettuerà i controlli entro 60 gg dalla data di presentazione della domanda di pagamento finale. CREDITO Non ho disponibilità finanziarie mie, dove posso richiedere ed ottenere credito? - Posso rivolgermi all’ufficio che l’Assessorato Agricoltura ha istituito, insieme ad Unionfidi, per chiedere ogni informazione necessaria. Posso telefonare al n. 06/51685363. - Avrò informazioni sulle banche a cui rivolgermi e con le quali la regione Lazio ha sottoscritto una convenzione per la facilitazione del credito. - L’elenco delle banche che hanno sottoscritto la convenzione lo potrò trovare sul portale dell’Assessorato all’Agricoltura. - Le banche convenzionate con la regione Lazio mi possono mettere a disposizione il credito, anche se non posso fornire garanzie patrimoniali adeguate. L’Unionfidi ed i Confidi forniscono per mio conto le garanzie necessarie alla banca prescelta. - Se richiedo ed ottengo il credito, debbo aprire un apposito conto corrente “dedicato”, anche se il mio progetto comporta investimenti inferiori a 500.000,00 euro. VARIANTI IN CORSO D’OPERA Posso effettuare varianti in corso d’opera del progetto di investimento? Sono considerate varianti in corso d’opera: PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali La variante in corso d’opera debbono essere richieste preventivamente alla struttura competente per lo svolgimento del procedimento amministrativo, corredata di tutta la documentazione tecnica dalla quale risultino le motivazioni che giustifichino le modifiche apportate al progetto, un quadro di confronto tra la situazione originaria e quella proposta in sede di variante. La variante deve comunque mantenere la funzionalità complessiva del progetto e confermare che gli interventi siano coerenti con gli obiettivi e le finalità della misura e che la loro articolazione mantenga invariata la finalità originaria del progetto. La variante non può in ogni caso comportare un aumento del contributo concesso ne l’aumento dei tempi per la realizzazione dell’investimento. Non sono ammissibili varianti che comportino una modifica della categoria di spesa, l’importo oggetto di variante non può superare il 20% del totale dell’investimento finanziato al netto delle spese generali; Non sono considerate varianti gli adeguamenti tecnici di progetto che comunque non comportino variazioni superiori al 5%. L’esecuzione di varianti non preventivamente autorizzate comporta il mancato riconoscimento di ammissibilità delle spese realizzate in “regime” di variante, confermando la finanziabilità del progetto solo se esso conserva la sua funzionalità originariamente approvata. In caso contrario ( perdita della funzionalità originaria) l’amministrazione potrà procedere alla revoca dei contributi concessi. La variazione dell’assetto proprietario che comporti il cambio di beneficiario, costituisce variante non ammissibile. PROROGA Posso chiedere una proroga per l’ultimazione dei lavori? Si, posso ottenere una proroga ma devono sussistere, e devo documentare, cause di impedimento all’ultimazione, nei tempi previsti, dei lavori e/o degli acquisti indipendenti dalla mia volontà. Se ne ho diritto, posso richiedere una proroga prima che scada il termine di 60 giorni antecedenti alla data originariamente prevista per l’ultimazione dei lavori. L’ufficio istruttore mi comunicherà, a mezzo raccomandata A.R., la decisione adottata che porterà la specificazione della nuova data fissata per la conclusione dei lavori. Cosa deve contenere la richiesta? Deve essere debitamente giustificata dal beneficiario e contenere il nuovo crono programma degli interventi ed una relazione tecnica sullo stato di realizzazione dell’iniziativa. Posso richiedere più di una proroga? No, si può concedere una sola proroga e per un periodo non superiore a 4 mesi. - Cambio del beneficiario - Cambio della sede di investimento - Modifiche tecniche sostanziali alle operazioni approvate - Modifiche del quadro economico originario 6 7 DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 RECESSO Posso recedere dalla domanda e dagli interventi? Si, in qualsiasi momento, il recesso o rinuncia volontaria comporta la decadenza totale dell’aiuto ed il recupero delle somme già erogate, se non sussistono cause di forza maggiore che impediscono il completamento degli investimenti. Quali sono le cause di forza maggiore che consentono il recesso? - Il decesso del beneficiario. - L’incapacità professionale di lunga durata del beneficiario (malattia,incidenti…). - L’esproprio per pubblica utilità di una parte rilevante dell’azienda, che non consenta la prosecuzione dell’attività, se detta espropriazione non era prevedibile al momento dell’assunzione dell’impegno. - Calamità naturale grave che colpisca in misura rilevante gli impianti e/o la superficie agricola. - La distruzione fortuita dei fabbricati aziendali adibiti all’allevamento. - L’epizoozia che colpisca la totalità o una parte del patrimonio zootecnico del beneficiario. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali Se realizzo parziale esecuzione dei lavori cosa succede? Qualora venga accertato che ho solo parzialmente eseguito i lavori e che quelli realizzati non costituiscono un lotto funzionale, l’amministrazione regionale potrà avviare le procedure di decadenza totale e la revoca della concessione del contributo, nonché l’eventuale restituzione delle somme già erogate a titolo di anticipo o acconto. Se il lotto risulta funzionale, anche se i lavori relativi all’intero progetto di investimento sono stati parzialmente eseguiti, le spese effettuate e per le quali ho presentato richiesta di pagamento a saldo possono essere riconosciute ammissibili nel limite di quelle effettivamente sostenute. Se ho dubbi o problemi, a chi posso rivolgermi? Per qualsiasi altro dubbio o necessità di chiarimenti posso continuare a rivolgermi al Tutor di progetto che ha curato l’esame di ammissibilità della mia domanda di aiuto. Nome, telefono ed indirizzo e-mail del mio Tutor di progetto li posso trovare sulla nota con la quale la direzione Agricoltura mi ha comunicato la ricevibilità della domanda. Le cause di forza maggiore devono essere comunicate all’amministrazione regionale entro dieci giorni dal loro verificarsi. VINCOLI Posso trasferire gli impegni ad altra persona? No, non è possibile variare l’assetto proprietario. Posso cedere macchine o attrezzature acquistate con il contributo? No non è possibile cedere le dotazioni aziendali oggetto di contributo prima che siano trascorsi cinque anni dalla data della decisione di concedere il finanziamento. In caso io effettui una cessione del bene prima di tale termine, devo sostituire il bene ceduto con altro di caratteristiche uguali o superiori, vincolandolo all’impegno residuo, dandone preventiva comunicazione all’amministrazione. In caso contrario potrà essere avviata la procedura di decadenza e restituzione dell’intero contributo concesso. Qualora, per esigenze imprenditoriali, un impianto fisso o un macchinario oggetto di finanziamento necessiti di essere spostato dall’insediamento produttivo ove lo stesso è stato installato ad un altro sito appartenente allo stesso beneficiario, il beneficiario medesimo ne deve dare preventiva comunicazione all’autorità che ha emesso il provvedimento di concessione del contributo che può o meno autorizzarlo. Posso vendere o modificare strutture o terreni su cui ho richiesto e ottenuto il contributo? No, per sette (7) anni a partire dalla data nella quale è stato adottato l’atto di concessione dell’aiuto, sono tenuto a mantenere le strutture invariate. Se non rispetto questo vincolo l’amministrazione regionale può richiedere la restituzione dell’intero contributo concesso. 8 9 DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 Che cos’è il PSR Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) è un documento di programmazione redatto dalle Regioni, nell'ambito del nuovo quadro di riferimento a livello Europeo noto come "Agenda 2000”. Il futuro della Politica agricola Comunitaria (PAC) viene delineato come la prosecuzione della riforma avviata nel 1992 (riforma Mac Sharry) e vede privilegiate la sicurezza alimentare, il rapporto agricoltura ambiente e lo sviluppo integrato delle campagne. Il PSR è il principale strumento di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo, forestale e dello sviluppo rurale e opera sull'intero territorio regionale. Il riferimento normativo principale del PSR è il Regolamento (CE) 1257/99 "sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricoltura Orientamento e Garanzia (FEAOG)", che tende a razionalizzare gli interventi previsti nel periodo di programmazione precedente e consente l'attivazione di misure concernenti l'agevolazione dei giovani imprenditori, l'incentivazione della formazione agricola e forestale, il sostegno ad attività e servizi extragricoli, ecc. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali I punti strategici e gli obiettivi del nuovo PSR • • • • • la centralità dei giovani e delle donne l’integrazione delle filiere produttive attraverso un coordinamento di tutti i soggetti il sostegno alle politiche per la qualità dei prodotti e la sicurezza alimentare la realizzazione di iniziative per il miglioramento del capitale umano l’attivazione di misure ambientali e il loro collegamento con gli interventi a favore della competitività delle imprese • la concentrazione territoriale delle risorse • infrastrutture • la semplificazione amministrativa IL NUOVO PSR PARTE DA UNA SELETTIVITA’ DEGLI INTERVENTI E DA UNA CONCENTRAZIONE DELLE RISORSE ATTRAVERSO LA PROGETTAZIONE INTEGRATA E DI FILIERA Il Programma di Sviluppo Rurale viene approvato dal Consiglio Regionale successivamente dalla Commissione Europea. La Giunta Regionale approva la delibera di attuazione del Piano comprensiva di due allegati contenenti rispettivamente le procedure e le priorità da seguire per la selezione delle domande relative alle misure attivate. L’assessorato all’agricoltura, di concerto con le organizzazioni di categoria e con gli Enti Locali (Provincie, Comuni, Comunità montane quantificano gli impegni,e emanano i bandi, che vengono fatti sulla base di linee definite dal Comitato di Sorveglianza. 10 11 DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 LA PROGETTAZIONE INTEGRATA Le SCELTE si sono incentrate su QUATTRO ASSI di intervento: Rappresenta la novità assoluta di questo PSR e si può declinare in progettazione integrata TERRITORIALE e di FILIERA. Con essa si possono attivare contemporaneamente più misure su più assi, realizzando progetti a livello di singola azienda (progetto integrato aziendale), nell’ambito di un territorio omogeneo (prodotto integrato territoriale) o nell’ambito di una specifica filiera produttiva (progetto integrato di filiera). CHE COS’È LA FILIERA AGROALIMENTARE? La filiera agroalimentare è paragonabile a un percorso che porta i cibi e le bevande che consumiamo dal produttore alle nostre tavole. Sono 4 i suoi momenti fondamentali: - PRODUZIONE: il prodotto viene seminato, coltivato e raccolto e selezionato. - TRASFORMAZIONE: il prodotto viene lavorato e trasformato dalle industrie fino ad assumere la sua forma definitiva. - DISTRIBUZIONE: i prodotti vengono messi in vendita nei supermercati o in altri esercizi commerciali. - CONSUMO: il segmento del consumo è intesi come domanda, dunque considera sia le famiglie che la ristorazione a tutti i livelli. UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE Favorita attraverso interventi finanziari mirati a sostenere aggregazioni tra imprese e accordi di filiera: l’idea è quella di non distribuire più contributi “a pioggia”, ma finanziare progetti mirati e considerare l’agricoltore come un imprenditore a tutto tondo, collegato agli altri anelli della catena produttiva, come la trasformazione e la commercializzazione. IL MIGLIORAMENTO DELL’ AMBIENTE Ovvero l’attenzione per la salvaguardia delle biodiversità, la riduzione dei gas serra, il sostegno della filiera agro energetica, la tutela e il miglioramento delle risorse idriche e del suolo e la conservazione del paesaggio rurale. LA MULTIFUNZIONALITÀ DELL’ AGRICOLTURA Questo concetto applicato all’agricoltura serve ad ampliare la visione del mondo agricolo facendone superare una vecchia concezione come compartimento stagno. Consente infatti, di mettere in relazione questo settore con l’ambiente, il territorio, il tessuto sociale e antropologico, lo sviluppo economico. Multifunzionalità significa anche avvicinare i cittadini alle proprie tradizioni culturali e, ancor di più, ai prodotti della propria terra che, attraverso le politiche di filiera e di promozione turistica ed enogastronomica acquistano maggior valore e diffusione sul mercato. Avvicinare il produttore al consumatore significa non solo risparmio economico, ma anche maggiore conoscenza dei prodotti acquistati. LE STRATEGIE DI SVILUPPO LOCALE Va considerata in tale direzione la costituzione dei Distretti rurali. Una legge che intende fornire gli strumenti per metter a sistema le risorse del territorio in un’ottica multifunzionale per pensare all’Agricoltura e all’Industria come due realtà collegate e per garantire livelli occupazionali stabili partendo dalla risorse del territorio. 12 13 DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 La Pianificazione Strategica in agricoltura: IL BUSINESS PLAN PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali Il business plan, così come il processo logico di pianificazione da seguire per la sua redazione, può essere predisposto secondo uno schema di base che si riassume: PARTE INTRODUTTIVA Da quando l’Unione Europea ha posto l’obbligo della redazione di un “piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola” come condizione di accesso ai finanziamenti per l'agricoltura, la consapevolezza dell’importanza del business plan ha incominciato ad affermarsi anche in agricoltura. Se, in una logica riduttiva, si potrebbe pensare all’introduzione del business plan solo come ad una misura di tipo amministrativo, necessaria per accedere ai fondi comunitari la sua introduzione offre, invece, la possibilità di affrontare e risolvere alcuni temi chiave della gestione d’impresa e del rapporto tra impresa agricola e mercato. Il business plan diventa, dunque, strumento di programmazione, di comunicazione ed informazione per tutti gli stakeholder tra cui la pubblica amministrazione. Scelte imprenditoriali, rischio e mercato Una impresa agricola può definirsi tale solo quando assume i requisiti della professionalità e della proiezione al mercato. Ne consegue che non può essere considerato imprenditore chi svolge l’attività agricola in modo del tutto occasionale. Nello stesso tempo l’attività imprenditoriale comporta orientamento al reddito e capacità di affrontare il rischio di impresa. Il requisito dell’orientamento al mercato diviene tanto più necessario quanto più la politica agricola perde la sua funzione di garanzia e quanto più lo stesso reddito agricolo viene ad essere composto da una serie di attività complementari all’agricoltura, riconducibili alla categoria della diversificazione, che in pratica richiedono una serie di competenze (nell’accoglienza turistica, nella trasformazione agroalimentare, nel commercio) diverse dalle competenze di carattere produttivo tradizionalmente attribuite all’agricoltura. L’imprenditore deve quindi essere in grado di prevedere l‘evoluzione dei mercati in cui storicamente ha operato (sempre meno protetti) e anche imparare a conoscere una serie di mercati in cui non ha operato in precedenza: mercato della vendita al dettaglio, mercato turistico, ecc. Deve imparare a valutare la redditività di investimenti diversi (non solo confrontando investimenti alternativi per una stessa attività ma attività diverse tra loro) partendo dalle risorse (finanziarie ma anche di competenze) a disposizione dell’impresa e dall’analisi delle potenzialità del mercato. Il piano di impresa, o business plan, è lo strumento da utilizzare per sviluppare adeguatamente le idee progettuali, confrontando le competenze dell’impresa con le opportunità di mercato, per definire gli investimenti e le fonti di finanziamento, per permettere una valutazione della redditività delle scelte, ma anche per fornire all’imprenditore una guida che dia la possibilità di tenere sotto controllo l’evoluzione del progetto. Contenuti del business plan Il piano d’impresa è quindi lo strumento utilizzabile per pianificare e descrivere lo sviluppo di una nuova iniziativa imprenditoriale, per valutare gli effetti degli investimenti programmati dall’impresa e per ottenere finanziamenti, convincendo eventuali finanziatori della bontà della propria iniziativa. Permette all’impresa, nel medio-lungo periodo, di programmare e progettare il cambiamento (senza subirlo); è il progetto che motiva, analizza, valuta e riassume l’attività che si vuole intraprendere o lo sviluppo di un’attività già esistente, limitando quanto più possibile il rischio imprenditoriale. Il business plan è sia uno strumento gestionale che un documento di presentazione e formalizzazione dell’idea progettuale. Esso assolve, quindi, due funzioni fondamentali: - una funzione interna all’impresa, come strumento di supporto nella fase di pianificazione dell’iniziativa; - una funzione esterna, come mezzo di comunicazione dell’iniziativa imprenditoriale ai partner, ai potenziali finanziatori, ai clienti, ai fornitori, ecc.. 14 - Descrizione dell’idea imprenditoriale o presentazione dell’azienda - Localizzazione dell’azienda - Panoramica sull’attività che svolge o intende svolgere - Presentazione del prodotto o del servizio offerto ANALISI DI MERCATO - Descrizione del segmento di mercato in cui l’azienda opera od intende operare - Panoramica sui competitors già presenti nel mercato - Riferimenti sui clienti dell’azienda attuali e futuri - Presentazione dei prodotti, caratteristiche, standard qualitativi e quantitativi - Vantaggio competitivo dell’azienda rispetto ai concorrenti PARTE STRATEGICA - Delineazione degli obiettivi di breve-lungo termine da raggiungere - Elaborazione delle strategie e delle azioni da attuare per perseguire i predetti obiettivi PARTE TECNICO-OPERATIVA - Struttura organizzativa dell’azienda - Individuazione dei centri di responsabilità e delle aree aziendali PARTE QUANTITATIVA MONETARIA - Prospetti previsionali economico-finanziari L’analisi del mercato è un punto fondamentale per valutare la validità dell’iniziativa. Il successo dell’iniziativa imprenditoriale dipende, infatti, dalla capacità dell’impresa di interagire con l’esterno, cioè con l’ambiente competitivo in cui si trova ad operare, e con lo specifico mercato di riferimento a cui si rivolge. Sarà necessario analizzare la disponibilità del mercato ad assorbire i prodotti o servizi che si intendono offrire, nonché le forze competitive presenti su ogni mercato al quale ci si rivolge. L’analisi dell’ambiente competitivo è preliminare alla progettazione di dettaglio dell’iniziativa ed è la base per elaborare una corretta strategia di marketing. Attraverso questa analisi si possono individuare le minacce e le opportunità per l’impresa, i fattori critici di successo dell’iniziativa imprenditoriale, le caratteristiche della domanda e della concorrenza. L’idea progettuale deve essere coerente con le capacità dei soggetti che realizzeranno l’iniziativa e con le opportunità e i vincoli offerti dall’ambiente competitivo. La coerenza di questi tre aspetti è un primo elemento di giudizio sulla validità del business plan ed è premessa necessaria per delineare la strategia che condurrà l’impresa sul mercato. L’impresa definisce il proprio posizionamento strategico attraverso le leve del marketing mix, cioè le decisioni di marketing relative alla politica di prodotto, di prezzo, di distribuzione, di comunicazione, nonché il livello di servizio al cliente che l’impresa vuole offrire. Una volta definita la strategia, vanno pianificate con precisione le attività da mettere in atto. Gli strumenti utilizzabili sono i piani operativi, che riguardano le modalità di produzione ed erogazione dei servizi, la struttura 15 DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 organizzativa aziendale, gli obiettivi di vendita e la modalità di gestione della rete distributiva, gli investimenti da realizzare e la relativa copertura finanziaria, che rappresentano il modo mediante il quale si realizzano gli obiettivi fissati. La determinazione della struttura patrimoniale e la definizione del piano degli investimenti permettono di quantificare l’ammontare di denaro necessario all’avvio dell’attività, programmando l’acquisizione dei beni di investimento, identificando il capitale necessario per la gestione dell’impresa, evidenziando le fonti di finanziamento cui attingere per finanziare gli investimenti previsti. L’ultimo passaggio consiste nel dimostrare la fattibilità economico-finanziaria dell’iniziativa, coerentemente con le scelte strategiche e operative effettuate. Il piano economico-finanziario, con i bilanci di previsione e l’analisi del fabbisogno finanziario, rappresenta la quantificazione contabile delle scelte strategiche e tecnicoorganizzative effettuate per la realizzazione dell’iniziativa. Con la redazione e la valutazione dei piani economico-finanziari previsionali si conclude la redazione del piano di impresa. Costruendo un piano in modo completo, obiettivo e aderente alla realtà, l’imprenditore ha raccolto gli elementi necessari a dimostrare a se stesso e ad eventuali finanziatori la fattibilità della nuova iniziativa imprenditoriale. Naturalmente questa non è garanzia assoluta di successo, ma il modo migliore per aumentarne le possibilità, diminuendo in modo significativo il rischio imprenditoriale, che rimane una caratteristica imprescindibile del fare impresa. Quali elementi innovativi per l'agricoltura? La redazione del business plan, come descritta, ha il merito di indurre l’imprenditore ad elaborare ex ante un progetto complessivo di impresa e a prendere in considerazione le conseguenze finanziarie e reddituali delle sue scelte di investimento. E' importante sottolineare come il business plan sia uno strumento dinamico. Non è infatti pensabile che il progetto, che è di lungo periodo, possa essere realizzato esattamente come previsto nel momento iniziale, per la variabilità delle condizioni di mercato e per la natura stessa dell’attività progettuale. Per risolvere questo problema e utilizzare allo stesso tempo il business plan in tutte le sue potenzialità è allora necessario che l’impresa possa dotarsi di un set di strumenti di controllo, che permettano di monitorare lo stato di realizzazione del progetto, di verificare il perseguimento degli obiettivi, ma anche di modificare in tempo strategie e tattiche di azione. Il documento, dunque, deve servire da linea guida, da timone per le scelte di gestione aziendale. L’attività di pianificazione strategica che il piano di impresa permette di realizzare ha bisogno, quindi, di essere supportata da strumenti di controllo direzionale e di controllo di gestione, che permettano un confronto tra la situazione reale e quella programmata in merito agli aspetti commerciali, agli obiettivi di vendita, agli investimenti, agli aspetti economico-finanziari. 16 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali DONNE E GIOVANI: QUALITÀ DA COLTIVARE. Linee guida per fare impresa agricola secondo il nuovo PSR 2007-2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LAZIO 2007-2013 UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. L’Europa investe nelle zone rurali I PRESIDENTI DELLE PROVINCE, LE ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI E DELLA COOPERAZIONE, I SINDACATI, ARSIAL